I luoghi dell'identità a Oristano

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differenze etniche, di genere, di colore della pelle e di classe. Influenzati dal pensiero di Gramsci, che teorizzava la cultura come un campo dove si determinano i rapporti di egemonia e di subalternità tra gruppi e classi sociali, la concepirono come "un luogo di incontro-scontro e di disputa-dibattito per l'affermazione di idee e diritti da parte di gruppi diversi, tesi al riconoscimento, da parte dello stato o di altri gruppi analoghi" (Fabietti 2011: 200). La cultura diventa il luogo in cui si confrontano, si scontrano e si riposizionano gli interessi, i valori e i significati dei vari gruppi. Il luogo in cui si generano le relazioni di potere e le differenze (di classe, di genere, culturali, sociali, ecc.). La cultura non è una pratica, né semplicemente la descrizione della somma delle abitudini e dei costumi di una società. Essa passa attraverso tutte le pratiche sociali ed è il risultato delle loro interrelazioni. (Hall 2007: 23) Nella contemporaneità grazie a quest'ultima scuola e agli effetti evidenti della globalizzazione, molti antropologi criticarono il concetto di cultura come un sistema definito distinguibile nettamente da altri. Questa concezione porta ad immaginarsi il mondo come una specie di mosaico culturale dove ogni sua tessera è chiaramente distinguibile dalle altre grazie alle differenze che la contraddistingue. Ne vien fuori una visione del mondo che per molti antropologi non corrisponde all'attualità globale, dove la realtà appare decisamente più fluida e le differenze decisamente più sfumate. Per Ulf Hannerz per esempio, le culture devono essere considerate come "strutture di significato sociale che viaggiano su reti di comunicazione non interamente situate in alcun singolo territorio" (Hannerz 2001: 21). In questa concezione si mette in discussione l'identificazione tra una cultura, un territorio e il suo popolo, che implicitamente rimanderebbe a un pacchetto di significati ben delimitati, e si dà rilevanza alla interconnessione transnazionale. In questo modo le culture "oltre che insieme complessi (Tylor), apparati strumentali (Malinowski), configurazioni (Benedict) e testi (Geertz)", si presentano come strutture di significato che viaggiano grazie ai media, al mercato e ad internet, oltre qualsiasi confine territoriale. Il concetto di cultura così inteso

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