Le iconografie dei vasi a figure rosse della necropoli meridionale di Eraclea Lucana

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predilezione per i corredi poveri, composti da pochi oggetti, senza particolari elementi di sperequazione economica, fra i cittadini 50 . L’usanza invece di deporre numerosi oggetti nella sepoltura, che si riscontra soprattutto nelle tombe femminili si attesta via via col tempo in percentuali sempre crescenti. Altra costante è costituita dall’uso di vasi porta profumi: in particolare è l’unguentario l’oggetto più attestato seppur nelle diverse varianti, per tutto il periodo. Sul piano ideologico, i vasi più importanti sono, almeno inizialmente, la pelike e la lekythos, per poi subire una grossa involuzione negli ultimi anni del IV sec. a.C., mentre la lekane, altro vaso importante per il mundus muliebris, sparisce già qualche decennio prima. Un’altra costante può essere individuata nell’assenza di corredi-tipo, ma anche nella continua affermazione dell’ideale uomo = atleta, donna = matrona. Occorre sottolineare infatti, che, nonostante la seconda metà del IV sec. a.C. veda avvenimenti abbastanza traumatici per l’intera area, l’ideologia della città appare orientata verso gli ideali della grecità classica, la paideia atletica e musicale, il ruolo domestico per la donna; non esiste alcun riferimento alla guerra, neppure tra gli ex voto provenienti dai luoghi di culto della colonia51. I cambiamenti osservabili nella necropoli a partire dall’ultimo venticinquennio del IV sec. a.C., ed in maniera più incisiva negli ultimi del secolo, come l’aumento degli oggetti del corredo, la progressiva scomparsa di alcune forme ceramiche unita all’affermasi di altre (guttus, lebete), la scomparsa della decorazione figurata dai vasi, nonché una maggior presenza di oggetti prima utilizzati solo 50 51

Pianu 1991, p. 231. Pianu 1991, p. 232.

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