I templi a Megaron della Sardegna nuragica nell'ambito del Mediterraneo

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profondità e la precedente canalizzazione viene modificata sostituendo la conduttura in tubi di ceramica con una canaletta in blocchi di granito locale, rendendo difficilmente riconoscibili le strutture originarie. L’acqua così incanalata giunge in un abbeveratoio, ancora utilizzato, realizzato a una distanza di 52 m dal pozzo. Nel 1986 una nuova ricerca d’acqua ha comportato un grave danneggiamento del monumento conseguente all’apertura di una profonda buca sul lato destro del pozzo263. L’intervento di restauro condotto ad opera della Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro, e diretto dall’archeologa Maria Ausilia Fadda, ha consentito la riesamina dei vecchi scavi archeologici e ha permesso di scoprire un agglomerato nuragico esteso per oltre sette ettari, composto da un centinaio di capanne, tre edifici di uso cultuale e un vasta area cerimoniale recintata264.

9.2DESCRIZIONE DEL SITO

Il villaggio nuragico sorge nell’altopiano granitico di Sa Serra, immerso in una foresta di sughere. Il toponimo Su Romanzesu è dovuto alle numerose testimonianze di insediamenti produttivi dati luogo dalla

romanizzazione

dell’altopiano in epoca imperiale (II-III sec. d.C.)265. POZZO SACRO : Il pozzo sacro presenta una struttura a tholos con diametro alla base compreso tra 3,40 e 3,30 m, costruito con pietre granitiche di cui rimangono 19 filari irregolari. La struttura si conserva per metri 3,60 di altezza, a partire dall’attuale piano di campagna, e insiste sulla roccia naturale da cui sgorga l’acqua che fluisce attraverso una piccola apertura rettangolare praticata nel muro.

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Fadda 2006, p. 7 Fadda 1998, p. 63 265 Fadda 1998, p. 62 264

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