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ZEUS

mensile di informazione del XIII Municipio Redazione Luca Leonardi Editore Via Tespi 104 • 00125 Roma Tel. 339 382.01.04 E-mail: zeusroma13@gmail.com www.zeusonline.info Direttore Editoriale Luca Leonardi Direttore Responsabile Clotilde De Meo Pubblicità Tel. 06.523.55.907 • 339.382.01.04 Hanno collaborato: • Consorzio AXA • Walter Cristiano • Isotta Rodriguez Pereira • Edoardo Foti • Marco Belmonte • Lucio Leonardi • Paolo Ferrara • Marco Orlando •Sabrina Ruffini • Pietro Salerno • Eleonora Caradonna • Giosuè Mirizio • Cristiano Rasi • Alessandra Ricci • Paola Scacciavillani • Nicola Bizzarri Stampa: Rotopress International srl Via Brecce snc Loreto (An) Reg. Trib. di Roma n° 515 dell’11/10/1996 Chiuso in redazione il 15/02/2014 La collaborazione è libera e gratuita, salvo diversi accordi.

La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali.

Gli articoli firmati esprimono le opinioni degli autori e non quelle della Direzione.

ZEUS è distribuito porta a porta in 14.000 copie in tutta l’Axa, Casalpalocco, Nuova Palocco, Madonnetta, ai Parchi della Colombo, nei centri commerciali di Acilia e nei seguenti punti di distribuzione: INFERNETTO Distribuito porta a porta a 1.000 famiglie nelle seguenti vie: Boezi, Castelporziano (metà), Cilea, Egna, Giordano, Marinuzzi, Predoi, Rifiano, Salorno, Stradella, Torcegno, Torchi, Wolf Ferrari.

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L’editoriale

di Luca Leonardi zeus@mclink.it

Aronne Piperno e il Consorzio di Casalpalocco Vi ricordate il celebre capolavoro di Alberto Sordi, Il Marchese del Grillo? Una delle sue più celebri battute del film, il mito del cinema italiano la riserva all’ebanista che reclama il compenso del lavoro svolto: “Bella la boisierie, bello l’armadio, belle le cassapanche, bello tutto, Grazie, adesso te ne poi anna’!”. E, alla sua “pretesa” di essere pagato gli risponde: “Vuoi sape’ la procedura? Io i soldi non li caccio e tu nun li becchi!” Per concludere con: “Comunque, se credi de ave’ ragione, famme causa!”

Un po’ quello che è successo con la discarica di Via Ierocle e la nastropressa del depuratore. Con la differenza che il Consorzio di Casalpalocco non ha riconosciuto la validità dei lavori. Le cause civili che ne sono seguite hanno portato al blocco dei conti correnti bancari del Consorzio, alla riscossione in contanti dei contributi consortili e a una situazione finanziaria del Consorzio vicina al collasso. A differenza del Marchese del Grillo, infatti, i soldi per pagare i suoi fornitori la nuova gestione Consorzio non li ha. Perché non li ha mai chiesti ai consorziati. Anzi, ha basato la sua campagna elettorale sul rifiuto di pagare i celebri “bollettoni” che avrebbero permesso di far fronte al pagamento dei lavori di bonifica della discarica ordinata dal Tribunale di Roma. Risultato finale: dimissioni della presidente Gana Cavallo, che viene revocata anche dalla carica di consigliere, come risulta da un laconico comunicato sul sito del Consorzio. La colpa di tutto questo, secondo l’impavida ex presi-

dente è nell’ordine: dell’ex presidente Testa, del vecchio Consiglio di amministrazione, dei giudici che le hanno dato torto nelle recenti sentenze, del nuovo Consiglio di amministrazione, degli operai e della segreteria del Consorzio di Casalpalocco.

Mancano solo le cavallette, o per rimanere ai film dell’Albertone nazionale, della scarlattina. Sono stati sempre gli altri a sbagliare. Compresi quelli che fino a neanche un anno prima erano da lei stati scelti per formare la sua lista e che, viste le conseguenze della sua gestione, l’hanno sfiduciata prima che fosse troppo tardi. Sic transit gloria mundi. Per tentare di salvare il salvabile, è stato temporaneamente nominato un nuovo presidente, Paolo Parlagreco, al quale va la mia più sincera ammirazione per il coraggio dimostrato nell’aver accettato un incarico così rischioso. E ora? Cosa succederà con i consorziati? Dopo essere stati convinti da promesse “berlusconiane” di meno contributi consortili, saranno costretti a pagare il dovuto con i relativi interessi? Se i giudici confermeranno le recenti decisioni, una nuova e responsabile amministrazione consortile non potrà fare a meno di richiedere agli attuali consorziati di pagare per un inquinamento della discarica, avvenuto oltre 25 anni fa e per il quale i veri responsabili non hanno mai dovuto scontare le conseguenze.

Perché, come dice un celebre proverbio, chi rompe paga e i cocci sono suoi.

Informiamo i lettori e gli inserzionisti che il materiale per il prossimo numero dovrà pervenire in redazione ENTRO LUNEDÌ 10 MARZO 2014.

Si prega di inviare gli articoli alla redazione di Zeus: redazione.zeus@gmail.com ed il materiale pubblicitario a: zeusroma13@gmail.com

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Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

Il sommario è a pag. 18

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Consorzio di Casalpalocco, quale futuro? di Luca Leonardi zeus@mclink.it

La disastrosa situazione finanziaria del Consorzio di Casalpalocco sta provocando più di una preoccupazione ai consorziati che si chiedono, legittimamente, quali ulteriori sorprese riserverà il futuro consortile. La situazione, parafrasando Flaiano, è disperata ma non seria. Nel senso che il futuro non è roseo, ma lascia aperte varie soluzioni. Abbiamo chiesto dei ragguagli all’avv. Giuseppe Berti, il quale, sicuramente conosce meglio di noi i complicati meandri nei quali la nuova gestione del Consorzio si è andata a ficcare ed, essendo avvocato, può tracciarci un profilo presumibile di quello che accadrà nel prossimo futuro, visto che la situazione sembra dipendere soprattutto dall’elevato numero di cause intentate al Consorzio dai fornitori che la ex presidente Gana Cavallo si è sempre rifiutata di pagare.

Avv. Berti, quale futuro si prospetta per il Consorzio di Casalpalocco alla luce della tremenda situazione contabile?

Sinceramente non vedo un futuro roseo e credo che tutti i consorziati debbano prendere atto della drammaticità della situazione che emerge dal verbale del CDA del 06/12/2013 pubblicato dalla ex presidente, sig.ra Serena Gana. Da quel

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verbale emerge in modo chiaro l’esistenza di due posizioni contrapposte e, onestamente, è assai difficile governare un ente in questa situazione di conflittualità interna, che si ripercuote inevitabilmente anche all’esterno. Il compito principale del Consorzio è quello di erogare determinati servizi ai consorziati, mentre dal dicembre del 2012 si è data la prevalenza ad una strada fatta di azioni giudiziarie che, non solo non ha portato alcun risultato ma che, per stessa ammissione dei consiglieri, ha portato il Consorzio sull’orlo del baratro. Dalla lettura di quel verbale appare chiaro come gli amministratori non nutrano speranza alcuna di ottenere un risultato positivo dalle numerose controversie proposte nei confronti di Ecoflora 2 e, come afferma correttamente l’Avv. Basili nel verbale stesso, il Consorzio che ha già i conti pignorati, dovrà comunque pagare 2 milioni e mezzo di euro e rischia di vedersi effettuati nuovi pignoramenti. Per di più, nel verbale non sono citate le altre numerose vertenze giudiziarie che il Consorzio ha promosso e, in particolare: (a) le 5 controversie pendenti con la società che gestiva il depuratore, cui è stato risolto il contratto di appalto e che ha anch’essa pignorato i conti del consorzio e le quote dovute dai consorziati sulla base di un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo di € 25.000 circa, richiesto il pagamento di altri € 100.000 per mensilità non pagate ed i danni sofferti per l’anticipata risoluzione contrattuale; (b) altre numerose controversie proposte nei confronti di appaltatori, consulenti ecc….; (c) la conflittualità con

di Stefania Molinari

i dipendenti.

Non bisogna dimenticare, per di più, che: il Consorzio ha risolto il contratto con Ecoflora2 prima del termine dei lavori di bonifica e, quindi, dovranno essere affidati ad altra ditta i lavori per completare la bonifica, con il rischio che il Consorzio si veda richiedere ingenti somme dai proprietari del terreno per il protrarsi dei lavori stessi; la situazione si è talmente complicata che molti consorziati, nel dubbio, hanno smesso di pagare.

Come sarà possibile presentare il nuovo Bilancio?

Onestamente non so come sarà predisposto il bilancio. L’unica cosa che mi sento di dire è che se si vuole rispettare i principi contabili, la mia personale previsione è che, allo stato, i consorziati si vedranno addebitare non meno di 7-10 euro a carato (dopo averne pagati tra i 2 ed i 3 euro per molti anni). Vede il calcolo è abbastanza agevole. I costi ordinari ammontano a circa 2,5 milioni di euro annui. A questo occorre aggiungere il debito verso Ecoflora2 (mai portato a bilancio, nonostante un decreto esecutivo) che alla luce del verbale del 06/12/2013, dovrebbe ammontare ad ulteriori 2,5 milioni di euro. A questo bisognerebbe aggiungere i debiti maturati con i fornitori e il debito di circa 2 milioni di euro che il Consorzio ha nei confronti dei consorziati per la restituzione di quanto pagato per i famosi bollettoni (la pretesa di “congelare” sulla base di una delibera assembleare che non può incidere sui diritti dei consorziati è

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Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

palesemente illegittima). Basta semplicemente sommare queste macro voci e dividerle per il milione di carati per vedere che il costo carato dovrebbe essere di 7-10 euro. Il problema è che nemmeno così la situazione verrebbe appianata, perché occorrerebbe mettere in preventivo i costi per il completamento dei lavori di bonifica e le eventuali richieste risarcitorie di appaltatori e proprietari dei terreni.

Si rischia il commissariamento del Consorzio?

Io francamente questa storia del “commissariamento” non l’ho mai compresa, anche se di tanto in tanto, viene tirata fuori. Al Consorzio di Casalpalocco si applicano per statuto le norme sul Condominio, per cui in linea puramente teorica potrebbe essere al più nominato l’amministratore giudiziario. Quest’ultimo, tuttavia, potrebbe essere nominato dal Giudice solo se l’assemblea dei consorziati non riuscisse a nominare dei nuovi amministratori. Ciò tuttavia mi sembra un’ipotesi solo teorica, atteso che basta che 5 persone decidano di candidarsi e lo statuto non prevede maggioranze assembleari particolari. Né la nomina dell’amministratore giudiziario potrebbe derivare dalle dimissioni dei componenti l’attuale CDA, perché essi rimarrebbero comunque in carica per l’ordinaria amministrazione e avrebbero comunque l’obbligo di convocare l’assemblea per la nomina del nuovo CDA. Se non lo facessero oltre ad incorrere in responsabilità personali, si aprirebbe lo spettro dell’Amministratore Giudiziario, ma anche quest’ultimo non potrebbe far altro che convo-

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care l’assemblea per la nomina dei nuovo CDA e, nel frattempo, curare l’ordinaria amministrazione. Inutile dire che la nomina dell’Amministraotre Giudziario comporterebbe notevoli costi per il Consorzio, perché dovrebbe essere remunerato per tali attività.

Cosa devono aspettarsi i Consorziati?

Oggi i consorziati devono ragionevolmente aspettarsi un sacrificio economico di notevoli dimensioni. Come ho in precedenza detto circa 810 euro a carato per l’anno 2013. Ma ciò che dovrebbe preoccuparli di più è la tesi sostenuta dall’Avv. Bruni nel corso del CDA del 6/12/2013 secondo la quale i consorziati non potrebbero essere “assimilati a figure terzi”. Se così fosse, infatti, ciascun consorziato rischierebbe di vedersi pignorate le case ed il patrimonio personale perché risponderebbe dei debiti del Consorzio non solo nei limiti delle quote consortili. Per onestà intellettuale debbo dire che non condivido le affermazioni dell’Avv. Bruni e sono fermamente convinto che i consorziati siano terzi e dunque aggredibili dai creditori del Consorzio solo nei limiti delle quote consortili.

Sarà dura far loro digerire queste richieste dopo che per molto tempo è stato loro promesso dall’attuale CDA che non avrebbero speso un euro ed è stupefacente che al primo punto dell’ordine del giorno del CDA del 06/12/2013 sia stata inserita la modifica dell’art. 19 dello Statuto per liquidare uno stipendio ai componenti del CDA e che qualcuno pensi di promuovere ancora nuove cause con aggravi di spese per i consorziati.

Mercurio

la posta di Zeus

zeus@mclink.it Egregio dr. Leonardi, busso alla porta della rivista Zeus, da Lei edita, perché venga accolta la mia richiesta di ospitare alcune note informative su importanti novità che dalla fine dello scorso anno stanno sorprendentemente animando la vita del Consorzio di Casalpalocco, a sua volta molto parsimonioso, se non assente, circa il dovere di comunicare ai propri amministrati quanto accaduto o in via di accadimento. Il sito consortile, scarsamente utilizzato dai consorziati per pigrizia o scarsa conoscenza informatica, riporta come fulmine a ciel sereno un duro e scarno comunicato emesso dal CdA che, in una riunione del 24 gennaio scorso, ha inflitto la revoca da presidente alla signora Gana Cavallo, dichiarata la decadenza della stessa dalle funzioni di Consigliere e nominato presidente ad interim Paolo Parlagreco. Risolta quindi l’anomalia presidenziale, restano comunque in sospeso alcuni interrogativi: quali i presupposti alla base della revoca; la strana accettazione della decadenza da consigliere da parte dell’interessata (non contemplata per legge); la nomina ad interim (e perché mai?)

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del neopresidente la cui durata, va ricordato, non va oltre il biennio, ma può svolgersi anche per un breve periodo di tempo. Misteri che vorremmo fossero svelati.

Allontanata dal Consorzio, l’ineffabile signora ha sollecitamente creato una rubrica su Facebook-Palocco trasparente. Con la solita nota di veemente arroganza e ostentato disprezzo verso tutti ha iniziato a cannoneggiare nei confronti dell’attuale CdA (domanda: perché non è rimasta da consigliere a combattere dall’interno? Non sente l’obbligo di divulgare i retroscena della sua decadenza?) evidentemente e finalmente stufo della sua solitaria gestione autocratica che ha generato perfino il rapido allontanamento di tanti compagni di viaggio.

Dal consenso quasi plebiscitario di novembre è passata in pochi mesi al quasi azzeramento

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per aver suscitato nei consorziati un generalizzato senso di ostilità per i suoi metodi dittatoriali; persino nei confronti degli operai, trattati come veri e propri schiavi, anche nella sua rubrica su Facebook. Gli “schiavi”, parte dei quali afflitta da gravissime situazioni familiari, sono stati definiti pletorici e, per…. coerenza, la signora ne assume altri due, come aspramente ripresa in sede assembleare. I motivi di tanto astio? Sconosciuti, forse perché rappresentano l’anello più debole della catena consortile. Una riprova? Ha rimbrottato l’attuale CdA per averli pubblicamente ringraziati per il duro impegno posto al servizio dei residenti nel risolvere i numerosi guai creati dalle recenti abbondanti piogge. Incredibile!

Un’altra assurdità: la deposta presidente Gana Cavallo, a una domanda posta da un

lettore della sua strampalata rubrica circa sue precise responsabilità, in concorso con altri, nella creazione della discarica, ha risposto nel modo che trascrivo fedelmente: “Palocco trasparente. Questa è una calunnia che ha attecchito bene, per cui sono in corso azioni penali. Il problema della discarica nasce (vedere tutti gli atti giudiziari) per un contratto con la ditta Bonanni durato dal 1990 al 1993. Io vivevo beatamente a Roma ed ero uscita dal CdA nel 1986. La mia firma lì non c’è”.

Di una faccia tosta sublime! A beneficio dei lettori, preciso che con il “lì” la signora intendeva riferirsi ad una riunione del CdA e, per una volta, ha detto il vero: la sua firma non esiste realmente, e ve-

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dremo perché. Veniamo ora al dunque.

Ricordo che alla fine del 2011, da un appartenente al Consorzio, mi è stato recapitata, accompagnata da alcuni fogli esplicativi, copie dei verbali relativi al biennio che va dal 7.1.1985 al 12.12.1986 emessi dal Consiglio di Amministrazione, di cui faceva parte anche la Gana Cavallo. Riporto stralci di tali verbali: A) 30.1.1985: CdA affida lavori da macchinari pesanti, l’acquisto di materiali edili e lo scavo di….UNA GRANDE BUCA ALLA DISCARICA DEL VERDE alla ditta Feredil di Bonanni; B) 26.6.1985: (si faccia attenzione a date e contenuti) Il presidente comunica che sono stati fatti degli ordini di servizio agli assistenti in merito: - all’ultimazione dello scavo effettuato dalla ditta Bonanni da effettuarsi con urgenza entro la fine della settimana; - allo scarico nella nostra discarica da parte dei Condomini, di materiali ESTRANEI AL VERDE: è stata predisposta in questo senso una circolare a tutti gli amministratori di condominio””. E sia ben chiaro che per materiali estranei al verde si intende di tutto, anche frigoriferi, auto, medicinali, motorini e quant’altra maledetta schifezza.

La riunione del 26.6.1985 viene dichiarata chiusa alle ore 21 e il verbale, come di consueto, viene firmato dal presidente De Meo, talora dalla segretaria e non riporta alcun parere ostile alla delibera adottata. Gana Cavallo? Silenzio assordante.

- il verbale del 26.6.1985 viene letto e approvato integralmente nella successiva riunione dell’8.7.1985, senza alcun parere contrario dei partecipanti, compresa la Gana Cavallo che, come riportato sopra in neretto, trasporta disinvoltamente la vicenda a ben 7 anni dopo, a cimiteriale discarica ormai realizzata. E qui smetto di citare altre esilaranti delibere penalizzanti sotto il profilo economico, come la ripetuta creazione di “”grandi buche”” fatte da Bonanni ed altri. Insomma una DISCARICA con i fiocchi e controfiocchi.

Con la riunione del 13.11.1986, la signora toglie finalmente il disturbo e va, sue parole, beatamente a vivere a Roma; nella circostanza, segnalo la cooptazione di un

consorziato come sostituto, metodo che di questi tempi pare del tutto inapplicabile.

Fissata l’origine dei nostri guai, veniamo alla situazione odierna con le revoche e decadenze indicate all’inizio. Non vi è dubbio che l’ingombrante e prevaricante presenza di Gana Cavallo, ha creato da mesi uno stato di altissima tensione all’interno del CdA in ordine alla gravissima situazione economica voluta e perseguita nei fatti dalla signora, tetragona alle esortazioni di cercare una via di uscita avanzate dai suoi colleghi, da amici e persino dai legali (a proposito: se la precedente amministrazione è stata definita oscena per una spesa legale di circa 60.000 euro per il 2012, la maxi spesa di circa 200.000 euro, in tema di compensi legali per il 2013, come andrebbe definita?).

In una riunione del CdA del 6.12.2013, meglio definirla un comizio per l’affollata partecipazione di consiglieri, revisori ed avvocati, è emersa tutta la drammaticità del momento che, spero, di evidenziare con alcuni stralci. “VETRANO ribadisce che… vede avvicinarsi sempre di più quel baratro…..; “BASILI sottolinea che quasi sempre un giudice fissa un udienza molto più in là nel tempo, quando è già convinto di respingere l’istanza” (capito???); “RIDOLFI di fronte alla “tempesta” che si sta avvicinando……..”; “CLAUDIA ANTOLINI si dice molto preoccupata da queste prospettive ed invita a valutare l’ipotesi di mediazione” (però, chi lo avrebbe detto?); ancora “RIDOLFI sottolinea che……potrebbe portarci al collasso economico”; “SESSA ribadisce l’importanza…per evitare il tracollo del Consorzio... e bloccare il funzionamento del depuratore……e il motto della serata sembra essere “”creiamo il panico”” (non ci facciamo mancare nulla); “VETRANO di fronte a tutte queste difficoltà….annuncia le proprie dimissioni….dichiarandosi di non essere in grado di gestire e controllare tutti questi problemi (e se lo dice lui che si è dichiarato esperto tuttologo…). Lo sconquasso è bello che servito!

Ora, la destituita presidente ha creduto di iniziare una nuova battaglia, utilizzando Facebook, che vorrebbe essere, visto il suo smisurato ego, intelligente, corrosiva, pun-

gente e, neanche a dirlo, veritiera contro l’attuale CdA e a favore, si capisce, dei consorziati. Consorziati che l’hanno però abbandonata con rancore (lo riporta sul suo sito) grazie alle promesse tradite in quasi 3 anni di tambureggiante e costosa campagna elettorale. Questi suoi nobili intenti mi costringono a chiedere: vuole spiegarmi di grazia perché ha rinunziato al suo diritto di conservare la carica di consigliere per combattere dall’interno le oscure trame ordite alle sue spalle?

La signora, per quanto mi risulta, avendo perso tutte le cause contro la precedente amministrazione che, duro da ammettere, forse ha operato tutto sommato bene, ha respinto i ripetuti quanto esasperati inviti dei suoi colleghi, parzialmente da me prima descritti, a cercare una via di mediazione che avrebbe potuto ridurre i costi da sopportare da parte delle esangui tasche dei consorziati, soprattutto da coloro che, pagando tutto, hanno onorato un preciso dovere.

Mi fermo e credo di potermi consentire l’augurio che la signora ritorni presto agli antichi ozi in quel di Roma, non prima di aver pagato i celeberrimi bollettoni assieme ai suoi compagni di (s)ventura.

Lettera firmata

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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DENTRO AL MUNICIPIO di Eleonora Caradonna

Intervista a Sandro Lorenzatti Sandro Lorenzatti è vicepresidente e assessore alla Cultura del X Municipio. Una nomina che gli calza alla perfezione. Lorenzatti, infatti, non si è solamente laureato in archeologia, ma ha speso anni nello studio degli scavi di Ostia Antica per i quali ha pronte da tempo una serie di migliorie che attendono solo una cosa per essere messe in atto: il bilancio 2014.

Dottor Lorenzatti, come vicepresidente di cosa si occupa?

Da vicepresidente assisto il presidente Tassone nel suo lavoro, sia sostituendolo nelle riunioni alle quali non può partecipare che presiedendo la Giunta laddove si renda necessario.

Da delegato alle politiche culturali, essendo anche archeologo, credo che abbia un occhio di riguardo per Ostia e gli scavi di Ostia Antica…

Direi di sì. Gli scavi costituiscono uno snodo pulsante del territorio e sono molto importanti perché rappresentano a tutti gli effetti il polo mondiale dell’archeologia romana. Si tratta di un’unicità perché rispetto a Roma e a Pompei ci restituisce una città con indicazioni di vita e commerciali. Per tali motivi sarà una grande fonte di lavoro per archeologi, architetti, re-

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stauratori e visite guidate. C’è, ed è inutile nasconderlo, il problema dei fondi, che preoccupa sin dal mio insediamento.

I fondi per la cultura, è assodato, sono sempre pochi. Quale pensa sia la causa?

Esiste una situazione di atavica memoria rispetto a questa problematica. Basta pensare che il Ministero della Cultura in Italia è stato istituito nel ’75. Questo perché non si è mai scommesso sulla cultura e dallo Stato sono sempre arrivati pochi fondi. La legge Gelmini, per esempio, dalla scuola ha tolto la storia dell’arte e l’insegnamento del latino. Come conseguenza tutti i laureati nelle materie umanistiche, artistiche e archeologiche sono rimasti senza sbocchi per il futuro. Ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire, perché se si è fatta una guerra alla cultura è giunto il momento di ricostruire.

Partendo dal piccolo si può fare molto?

Assolutamente, sebbene il Municipio non abbia competenze di gestione sulla cultura ma solo di promozione culturale, è nelle nostre intenzioni fare in modo che i progetti che presentiamo vengano messi in essere. Pensi che quando siamo arrivati sette mesi or sono la precedente giunta non aveva nemmeno istituito l’assessorato alla cultura. Abbiamo quindi per prima cosa dovuto ricostruire l’istituzione, trovare le strutture logistiche e occuparci di molte problematiche. L’ufficio oggi ha 4 impiegati e 2 dirigenti. Troppo poche le risorse umane, perché oltre alla cultura c’è la scuola, il sociale e lo sport.

La prime operazioni che ha fatto l’assesso-

rato alla cultura?

Abbiamo pensato alla creazione di un registro degli artisti. Non si tratta di un albo con inserimento esclusivo ma è aperto a tutti. La seconda operazione da fare è stato rilanciare la costituzione degli spazi pubblici e privati. Questo obiettivo è molto importante perché se abbiamo pochi soldi, mettendo a disposizione gli spazi ai cittadini permetterà loro di esprimersi.

Oltre a ciò sono in contatto costante con l’Assessore capitolino dove mi reco puntualmente per presentare progetti più grandi.

Quali?

Uno dei progetti è il festival dei poeti di Castel Porziano che si svolse negli anni ’70. Un periodo sicuramente più florido culturalmente parlando. Ebbe un successo tale che ancora oggi nelle facoltà di lettere è oggetto di dibat-

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(segue pag.16)

Centrodestra di Cristiano Rasi cristiano.rasi@libero.it

Si comincia male…

Il 2014 non è iniziato affatto bene. Lo scorso mese, ho consegnato il mio articolo per Zeus prima di capodanno e pertanto non ho potuto esprimere il mio dolore per il tragico incidente che ha portato alla morte di Lorenzo Greco, investito proprio la mattina del primo gennaio, di notte, mentre cercava di attraversare la Cristoforo Colombo. Un evento che ha turbato tutta la comunità del nostro territorio e che ha posto come priorità la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali su quella arteria e la necessità di ottenere maggiori controlli da parte della Polizia Municipale. Il maltempo e la pioggia poi, hanno condizionato la vita di tutti i residenti del Municipio durante tutto il mese, riportando alle cronache la grave carenza delle strutture preposte a garantire la sicurezza idrogeologica. L’alluvione del 31, poi, ha ribadito la necessità di porre in essere attività non più differibili come la ricalibratura di alcuni canali ma anche e soprattutto la manutenzione delle caditoie e delle fognature che, troppo

spesso, risultano essere intasate od ostruite. Le 30 famiglie costrette ad abbandonare le case completamente allagate, che si uniscono alle centinaia che hanno subito danni pesantissimi esigono da parte nostra il massimo dell’impegno per una situazione non più tollerabile. Si badi bene, nessuno colpevolizza l’attuale Giunta, così come ritengo errato attribuire la colpa alla precedente amministrazione.

Le responsabilità partono da lontano e nostro compito non è fare polemica su chi ha sbagliato ma risolvere il problema dei cittadini che vivono un incubo ogni volta che inizia a piovere. Personalmente, insieme ai colleghi del centro-destra, ho formalizzato (in data 20 gennaio) una richiesta per fare un Consiglio straordinario sulla sicurezza idrogeologica al quale invitare il Sindaco, gli assessori comunali e regionali competenti ed i rappresentanti del Cbtar (l’ente preposto alla manutenzione della maggioranza dei canali). Al momento, la maggioranza non si è ancora espressa sulla calendarizzazione dello stesso Consiglio anche in ragione (credo) della disponibilità degli invitati. Come Presidente della Commissione Controllo e Garanzia invece sarà mia cura convocare una o più commissioni per valutare il perché alcune strade resistano egregiamente alle intemperie mentre altre si sgretolano quasi istantaneamente. E’ evidente che la qualità dei lavori non è né adeguata né omogenea.

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Movimento 5 Stelle di Paolo Ferrara ferrara.m5s@gmail.com

“Non può piovere per sempre” Un altro nubifragio, altri allagamenti. I canali pieni e la mancanza di una struttura per la raccolta delle acque piovane non hanno consentito il deflusso delle acque creando il rigurgito delle stesse fogne dentro le abitazioni. I cittadini si sono affidati alla speranza che la pioggia non continuasse e che, nel frattempo, qualche organo preposto si attivasse, anche se, come sempre, in ritardo. Si sono registrate tracimazioni di canali e allagamenti in vaste aree del nostro municipio e zone limitrofe con molte famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni. Si parla di pompe idrovore esistenti e non funzionanti o parzialmente funzionanti, insufficienti per drenare meccanicamente determinate portate, della mancanza di un presidio al consorzio di bonifica e di canali non mantenuti, argini troppo bassi, alvei troppo stretti o poco profondi, un Canale dei Pescatori, principale sfogo a mare, interrato alla foce. Scarsa manutenzione della rete dei canali secondari, occlusione abusiva di

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parte delle reti di deflusso, sezioni idrauliche insufficienti, mancanza di coordinamento tra gli enti preposti a gestire l’emergenza maltempo. Insomma, un bollettino di guerra. La domanda è sempre la stessa: Colpa di chi? Da anni siamo sommersi d’informazioni, dati, mappe, analisi, studi, previsioni e dopo ogni alluvione l’amministrazione di turno si ricorda ritualmente che il dissesto idrogeologico è un’emergenza prioritaria nel nostro territorio. La politica, dal giorno successivo, si occupa davvero di questi problemi? Visto il ripetersi degli eventi, sembrerebbe proprio di no. Un dato è certo: la politica non ama i geologi. Solo qualche decina lavora nei Comuni. Alcune Regioni, devastate periodicamente, sono prive di un servizio geologico. Sono fastidiosi i geologi che puntualmente ti dicono di smetterla con il consumo di suolo. Gli interessi sono sempre tanti e guai a fermare il mercato del mattone, e via a costruire abbassando la qualità della vita dei cittadini. Servono interventi seri come la modifica della pendenza di alcuni canali secondari per facilitare il deflusso delle acque verso le aste principali. La ricalibratura dei canali principali, quindi approfondimento dei loro alvei e risoluzione del problema d’interramento del Canale dei Pescatori, ma prima di tutto serve dire basta al cemento, anche se basta guardarsi intorno per rendersi conto che così non è.

Centrosinistra di Marco Belmonte mbelmonte.info@gmail.com

Una notte da raccontare ai nipotini Ci sono giornate che cambiano la prospettiva da cui guardi le cose. Penso che questo possa accadere anche ad un amministratore pubblico. A me è successo. Credo proprio che la mia esperienza da raccontare ai nipotini sia quella contenuta nell’alluvione, che la notte tra il 30 e il 31 gennaio scorso si è abbattuta sul litorale, e nei giorni che sono seguiti. Un’esperienza che mi ha portato ad amare il mio municipio come non era mai capitato prima. E’ la stessa sensazione che in quelle ore difficili ha spinto me, il presidente Tassone e gli altri colleghi della Giunta a correre su e giù per quel territorio straziato ancora una volta dall’acqua e lungo quei canali trasformati in fiumi. Ci siamo confrontati prestissimo sul da farsi. Ci rendevamo conto che stava piovendo da troppo tempo e troppo forte, di quelli che potevano essere i rischi. Non potevamo fermare quell’enorme bomba d’acqua ma potevamo limitare i danni. Ancora una volta credo di aver trovato nei cittadini e nei comitati di quartiere l’aiuto più prezioso. Erano lì: a Stagni, a Saline, a Bagnoletto, all’Infernetto, a Casal Bernocchi, ad Acilia, a Dragoncello, a Ostia e a Casal Palocco.

Dalle loro case, dalle strade o davanti ai Canali ci dicevano quello che vedevano e quello che serviva.

E’ così che abbiamo pensato di istituire l’Unità di crisi composta da noi amministratori e da un gruppo di tecnici. Dalla caserma della Polizia locale di Roma Capitale raccoglievamo segnalazioni, distribuivamo indicazioni e facilitavamo gli aiuti. Abbiamo segnalato al Consorzio di Bonifica Tevere Agro Romano i canali a rischio. Abbiamo messo in sicurezza le voragini che si aprivano. Da quella piccola stanza, accanto alla sala operativa della Polizia locale (un grazie ai vigili tanto preziosi nell’ospitalità quanto nell’aiuto concreto), abbiamo coordinato la sistemazione delle famiglie che avevano le abitazioni inagibili. Da venerdì a domenica non ci siamo mai separati. Abbiamo fatto i turni e siamo rimasti lì anche di notte. Il pensiero fisso era sempre lo stesso: la pioggia. Abbiamo incontrato le persone con le case allagate, fatto da scudo alla loro comprensibile rabbia. Al termine di questa esperienza ci sentiamo legati a ciascuna di quelle persone come forse non lo eravamo mai stati prima.

Batteremo i pugni sia in Regione che al Comune per farci garantire quello che in quei giorni ci hanno chiesto tanti: la sicurezza idraulica. E questo in un municipio per cui quelle piogge violente e gli allagamenti sono tutt’altro che un’eccezione. Nel frattempo ho ritenuto opportuno avviare dei primi contatti con la Protezione Civile. Intendo organizzare dei corsi per i dipendenti del municipio e per i cittadini. Una formazione di base su come comportarsi in caso di piogge abbondanti. I tempi per rendere questo territorio sicuro sono lunghi, proveremo a farci trovare sempre meno impreparati.

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(da pag.12)

titi. Ma anche organizzare una sorta di estate ostiense. Fare in modo che l’estate romana tocchi anche Ostia. Mi piacerebbe, inoltre, dare vita a una stagione di concerti di musica spaziando dal jazz alla classica… Tra pochi giorni uscirà un bando per l’organizzazione di una festa a tema medievale a Ostia Antica. Sarà l’occasione per il territorio di accendere i riflettori su tutta una serie di problematiche strutturali e territoriali che senza fondi non potrebbero altrimenti essere risolte. I paesi del Nord Italia, per esempio, attraverso le feste di piazza recuperano i soldi per rimettere a posto strade, illuminazioni, segnaletica.

Ancora un’ultima domanda. Come valuta questi sette mesi di lavoro?

Sebbene siano aumentate le preoccupazioni mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora.

Ho dalla mia la fortuna di lavorare con ragazzi onesti e in gamba. Stiamo crescendo, abbiamo messo in moto la macchina amministrativa che era un po’ congelata. Spingendo la macchina amministrativa abbiamo visto dove erano i problemi e cercato possibili soluzioni. L’entusiasmo è ancora alle stelle e devo ammettere che lavorando in questi giorni di emergenza maltempo, a stretto giro con i cittadini, abbiamo compreso da dove veniva tutta quella voglia di antipolitica. Quello che è più mancato alle persone è stato il contatto con i propri rappresentanti e se c’è stata una classe politica che ha inteso la sua investitura come una situazione di potere e prestigio da cui trarre vantaggi è ora che scompaia perché di danni al paese ne ha fatti fin troppi.

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Alluvione nel X Municipio, un film già visto di Alessandra Ricci

Sono passati più di due anni ormai dall’alluvione che ha investito tutto il nostro Municipio e, se pensavamo di averla “sfangata” in quel lontano 20 ottobre, non è stato così.

Quest’anno la storia si è ripetuta, azzerando le nostre vane speranze. Un film già visto, nonostante una nuova Giunta comunale e municipale. Due anni fa il violento nubifragio aveva provocato, fra i numerosi danni, anche la morte di un giovane cingalese che viveva in un seminterrato nel quartiere Infernetto insieme alla famiglia.

Più della metà dei quartieri del Municipio X, come ben si sa, è sorta su terreni non idonei e con sistemi fognari antiquati o addirittura inesistenti. Se poi aggiungiamo il dramma della condizione delle strade e della scarsa manutenzione di tutti i servizi primari, permessi di costruzione che fioccano dal cielo e opere di urbanizzazione primaria neanche lontanamente messe in preventivo, il risultato appare chiaro e semplice.

Ed eccoci di nuovo. La pioggia incessante del 30 e 31 gennaio scorsi ha messo nuovamente in ginocchio tutto il territorio. Ostia Levante, Ostia Ponente, Idroscalo, Infernetto, Casal Palocco, Bagnoletto, Dragona, Dragoncello,

Acilia, Centro Giano, Madonnetta: ovunque allagamenti, abitazioni invase dall’acqua, canali esondati o in procinto di tracimare, strade trasformate in fiumi in piena e l’asfalto che ha ceduto ovunque, creando voragini pericolose. A tutto questo vanno aggiunti cedimenti naturali, quali la caduta di diversi alberi o terreni franati, che hanno aggiunto all’acqua una portata abbondante di fango e detriti.

Guardandoci intorno, niente sembra più riconoscibile. L’acqua è arrivata ovunque: persino il Pontile di Ostia è apparso come una grande piscina, una piscina giunta fino ai locali dall’altra parte della strada.

Scenari di guerra: gente disperata, sfollata e affranta, costretta ad abbandonare le proprie abitazioni; interi quartieri bloccati e isolati, senza luce o telefono; macchine completamente sommerse.

Protezione civile, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia sono all’opera su tutto il litorale, ma non bastano. Ecco così che in alcuni quartieri i cittadini hanno tentato di provvedere da soli, aiutandosi l’uno con l’altro e aiutando anziani e bambini a mettersi al riparo.

La rabbia è tanta: possibile che non si riescano a prevenire simili disagi? Eppure basterebbe tanto poco: ricalibratura e adeguamento dei canali, pulizia dei tombini e delle caditoie, manutenzione delle strade senza le solite inutili “toppe”, manutenzione dei collettori e delle chiuse. Non sono forse problemi cui Comune e Municipio dovrebbero provvedere?

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Solidarietà in Municipio per gli alluvionati di Marco Orlando

L’alluvione di fine gennaio ha generato, come era prevedibile, numerosi disagi per gli abitanti del Municipio. In una zona caratterizzata da un alto rischio idrogeologico, le cui aree si trovano in gran parte sotto il livello del mare, con una rete fognaria non adeguata e i canali di bonifica vecchi di un secolo, le probabilità che alcune zone potessero allagarsi in seguito a una precipitazione eccezionale come quella che ha colpito la capitale erano molto elevate.

Anche se i problemi negli anni non sono stati risolti, almeno, la risposta dell’amministrazione è stata pronta: nel centro dei vigili urbani è stata allestita l’unità anticrisi, dalla quale il presidente Andrea Tassone ha monitorato l’evolversi della situazione. Da subito sono state messe a disposizione le palestre di alcune scuole del territorio per accogliere i cittadini che in caso di necessità, si fossero trovati nella condizione di dover lasciare temporaneamente la propria abitazione.

Necessità che hanno infatti avuto le 24 persone provenienti prevalentemente da Bagno-

letto e Stagni di Ostia che sono state ospitate nella scuola Alessandro Magno di via Oscar Ghiglia a Malafede. La Guardia di Finanzia ha offerto invece i locali del centro sportivo in via Croviana all’Infernetto ad altri 33 abitanti, provenienti quasi esclusivamente dal territorio di Stagni e da Ostia Antica, tra i quali si contano 6 bambine e una famiglia di immigrati nordafricani.

A Ostia Antica, una delle zone più colpite dall’alluvione, gli abitanti sono stati molto solidali tra di loro e anche altre persone che risiedono in altri posti del municipio sono venute a dare una mano, come testimoniato da Giulio Notturni, che con altri attivisti della lista Marchini, ha aiutato i residenti del quartiere a rimettere in buone condizioni le proprie case.

Gli abitanti di Dragoncello hanno invece escogitato una soluzione originale in favore degli automobilisti che a causa della pioggia e dell’acqua alta hanno perso la targa della propria autovettura. All’interno del quartiere è stato allestita una “bacheca” di legno dove venivano esposte le targhe recuperate.

Purtroppo a causa dell’emergenza che ha costretto numerose persone a lasciare provvisoriamente la propria dimora, si sono registrati anche alcuni furti a opera degli sciacalli e tre case sono state svaligiate in assenza dei proprietari.

Alluvione: la testimonianza del Nucleo Blusub di Pietro Salerno

Nella notte tra il 30 e 31 gennaio dopo qualche piccola goccia di pioggia si abbatte su Roma un potente nubifragio che in poche ore raggiungerà tutto il litorale. ”Bomba d’acqua” sarà in seguito battezzata dai mezzi di comunicazione. Poche ore e le strade si trasformano in veri e propri fiumi d’acqua, difficoltà per gli automobilisti, abitazioni allagate ad Acilia, Casal Palocco, Ostia e Infernetto. Scuole chiuse ovunque. La via del Mare bloccata per un allagamento, la Cristoforo Colombo in tilt e la stazione di Lido Nord del trenino Roma-Lido, fuori uso. Un film già visto due anni fa.

Qualche ora prima, precisamente alle ventidue del 30 gennaio la Regione Lazio aveva allertato la protezione civile con l’avviso delle condizioni meteo avverse nel quale comunicava l’adozione della criticità idrogeologica con il codice arancione (criticità medio alta).

Quattro del mattino del trentuno gennaio, il Comune di Roma informa le associazioni di volontariato impegnate nelle emergenze per l’operatività immediata e a formare le squadre operative di pronto intervento per la zona dell’Infernetto dove si registra la situazione più critica.

Cinque e trenta il fuoristrada della Blusub, una delle associazioni di volontariato, munito di mo-

topompa per lo svuotamento dell’acqua piovana, si dirige in via Orazio Vecchi, dove nel frattempo sopraggiungono le altre associazioni allertate e guidate dal coordinatore per le emergenze di Roma Capitale che smisterà i gruppi nelle varie zone critiche del territorio.

“Ironia della sorte – racconta il presidente della Blusub Fabio Spinelli- la zona critica assegnataci dal coordinatore era proprio quella dove due anni fa morì un cingalese di 32 anni travolto da

un’onda di piena dei canali, tra via Alaleona e via Cortopassi. Fortuna ha voluto che questa volta pur nella difficoltà dell’emergenza non ci sono state vittime e le cose siano filate lisce, senza incidenti.

Abbiamo operato in quella zona tutta la giornata poi intorno alle ventidue, l’emergenza è rientrata”.

Ventidue e dieci, un’altra chiamata, un’altra emergenza. il fuoristrada riparte e Spinelli e la sua squadra sono nuovamente in azione. Questo durerà per l’intera settimana. Ricomincia a piovere.

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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O’Connell Irish Pub Storia di un successo in continuo movimento di Alessandra Ricci Correva l’anno 2003 quando nel quartiere nasce l’O’Connel Irish Pub, un locale che evoca ambiente e caratteristiche del paese irlandese, tutto prettamente in legno, con luci soffuse e un ampio bancone pronto ad accogliere i numerosi clienti. Un locale destinato a diventare subito un’istituzione e un punto di ritrovo per tutti i residenti della zona e non, anche e soprattutto per l’ottima posizione di cui gode.

L’abilità di Stefano e Aroldo ha permesso ai due soci di individuare e realizzare, dopo aver effettuato un accurato sondaggio nel quartiere, un servizio assente all’Axa e nei dintorni e di cui i residenti avrebbero gradito la presenza.

Il locale estremamente accogliente, il personale sempre sorridente e disponibile e la qualità del servizio aperto sette giorni su sette, contribuiscono a rendere l’idea di una presenza costante nella zona.

“Questo nostro successo cammina di anno in anno. - spiega Stefano, meglio noto come Baffo - L’aver puntato per il nostro locale su un paese come l’Irlanda, con tutte le varietà di birra che offre e che si possono trovare in

ogni parte del mondo, è un fatto molto apprezzato”. Per soddisfare tutte le esigenze dei clienti, l’O’Connell offre un ampio wine bar con circa 25 differenti marche, aperto sempre alle novità, come, per esempio, birre con un nuovo sistema di stillatura che le rende più leggere, birre analcoliche o birre per celiaci. “Per noi – spiega Stefano - è importante offrire la qualità ai clienti”.

E se bere non basta, è possibile gustare un’ottima cucina romana, assaporare ogni giorno piatti nuovi ottenendo la certezza di una cucina esclusivamente espressa, preparata giorno per giorno. E’ possibile, inoltre, gustare qualche piatto tipico della cucina irlandese, quale, per esempio, lo “stufato alla guinness”.

“Cerchiamo di aggiornarci continuamente anche per garantire il servizio alle persone celiache, non solo per la birra, ma anche per il mangiare”.

Aroldo e Stefano sono, inoltre, molto attenti alle problematiche dei giovani e non servono alcolici a minorenni, richiedendo l’esibizione di un documento, qualora necessario.

Presente nella zona da ormai molti anni, l’O’Connell vanta una clientela fissa e affezionata.

“Parecchi ragazzi li abbiamo visti crescere. spiega Aroldo - E proprio per i clienti affezionati è nata l’idea della fidelity card nominativa, con la quale si dà la possibilità di ricevere una pinta in omaggio ogni dieci consumate oltre a gadget vari”.

Per mandare avanti al meglio l’attività, Aroldo e Stefano sono sempre pronti e accorti nel

INFERNETTO PARCHI DELLA COLOMBO IN COMPRENSORIO VILLINO ANGOLARE COMPOSTO DA SOGGIORNO CUCINA A VISTA DUE CAMERE DOPPI SERVIZI. PIANO INFERIORE AMPIA SALA HOBBY DA RIFINIRE CON ENTRATA INDIPENDENTE PATIO ATTREZZATO OTTIMA ESPOSIZIONE GIARDINO 250 MQ. CLASSE ENERGETICA G. € 430.000

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reinventarsi e nel reinventare eventi o feste di vario genere. “Ogni mese cerchiamo di organizzare qualcosa per far divertire i nostri clienti - prosegue Aroldo - La corsa per St. Patrick, la pesca, degustazioni di porchetta, la caccia al tesoro e i tornei di freccette”.

L’O’Connell offre, inoltre, come servizio alla propria clientela, la visione delle partite di calcio e di eventi sportivi. Ognuna di queste attività è opportunamente pubblicizzata attraverso il sito del locale, www.oconnell-irishroma.com, oppure attraverso la pagina facebook.

Un segreto?

“Abbiamo sempre camminato in avanti – affermano – e cerchiamo di non andare mai indietro”.

RETTIFICA PER LA ST. PATRICK’S RUN: la gara si svolgerà il 9 marzo. Appuntamento alle 08:30 presso l’O’Connell Irish Pub, dove saranno offerti birra e buffet.

INFERNETTO VIA STRADELLA VILLA BIFAMILIARE 240 MQ DUE LIVELLI FUORI TERRA COMPLETAMENTE RISTRUTTURATA COMOSTA DA SALONE TRIPLO CUCINA ABITABILE QUATTRO AMPIE CAMERE DI CUI UNA AL PIANO TRIPLI SERVIZI TERRAZZO GIARDINO 250 MQ BOX AUTO AMPIA CANTINA LUMINOSISSIMA ARREDI FISSI ARIA CONDIZIONATA ALLARME OTTIME RIFINITURE POSIZIONE PRIVILEGIATA € 649.000

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Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

RomAxa mia!

FORZA ITALIA! (*)

Scuole in aumento sul territorio

di Giulio Sordini

di Isotta Rodriguez Pereira

iuliussor@libero.it

Manco a dillo, semo tutti italiani, sia li teroni che li cispadani, puro li laziali co’ li romanisti e quelli der Milan co’ l’interisti.

Che dico de li sardi e siciliani?

Dico che loro sò’ tutti italiani.

Puro li liguri, umbri e abbruzzesi come li toscani e li calabbresi.

E poi co’ li veneti e friulani ce metto li pugliesi e li campani.

E li trentini co’ li piemontesi?

Sò de noartri, mica sò ingresi!

E me posso scordà li marchiciani e quelli der molise e li vardostani?

Ce so’ pure dell’umbia l’abbitanti e dell’Emilia le dame e i fanti.

Tutt’assieme mo damose ‘na mossa sinnò l’antri ce scaveno la fossa.

Buttamose a le spalle ogni lamento pe’ fà uniti n’artro… Risorgimento. (*) Questa esclamazione è patrimonio esclusivo e intangibile del popolo italiano.

Buone notizie per le scuole del territorio: entro la fine del 2014 saranno conclusi i lavori per una materna e un asilo nido. Parliamo di tre sezioni, 60 bambini, di una scuola per l’infanzia, che sta sorgendo in via della Maggiorana, zona Casette Pater di Acilia. “Il cantiere è in fase di ultimazione. - ha spiegato Francesco Spanò,

presidente della Commissione Lavori Pubblici del X Municipio - Mancano solo gli allacci ai servizi: fognature, energia elettrica e fornitura idrica”.

Anche il nido di via Cesare Maccari è a buon punto: tre sezioni per una capienza di 60 bambini. Il cantiere ha subito dei rallentamenti a causa di un passaggio di competenze da una ditta all’altra, ma ormai bisogna sistemare solo le rifiniture degli interni e i lavori si dovrebbero concludere entro l’anno.

Ancora non si capisce bene invece che fine farà la scuola di via Bruno Molajoli alla Madonnetta.

Si tratta di una materna attesa dal 2003 e di una media finanziata dal 2009. Francesco Spanò riferisce che l’Ardis, l’agenzia per la difesa del

Nelle tabelle seguenti è mostrata nel dettaglio la distribuzione dei minorenni per la fascia d’età tra 0 e 5 anni; il numero di strutture scolastiche e degli iscritti.

Fasce d'età

Valore assoluto

% sul totale dei minorenni

0-3 anni

9.651

23,1%

4-5 anni

4.993

12,0%

0-5 anni

14.644

35,1%

* Fonte www.comune.roma.it (giugno 2013)

Scuola

Unità scolastica

M

F

Totale

Dell'infanzia

67

2.741

2.439

5.180*

Asili nido

59

-

-

2.136**

* Elaborazione su dati Annuario Statistico di Roma Capitale (2011) ** Elaborazione su dati Annuario Statistico di Roma Capitale (2010)

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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suolo, ha richiesto una vasca per la decantazione delle acque chiare e che la progettazione e la realizzazione dell’opera è stata già sollecitata.

Per quanto riguarda la costruzione della scuola materna a Ostia Antica il problema è puramente economico. L’edificio inizialmente doveva sorgere in via Pericle Ducati, ma i saggi archeologici hanno portato alla luce alcuni resti di epoca tardo imperiale. Il progetto è stato allora

Iscrizioni per la scuola dell’ infanzia, ecco le novità

traslato nel quartiere di Bagnoletto, ma la cifra stanziata inizialmente si è ridotta e vanno reperite le risorse necessarie.

Alcuni dati, di seguito riportati, evidenziano come il problema dei posti nei nidi e nelle materne sia particolarmente sentito.

Il X Municipio (ex XIII) è formato dalle zone urbanistiche di Malafede, Acilia, Palocco, Ostia, Castel Fusano, Infernetto e Castel Porziano.

Dopo il VI Municipio (ex 8°) è quello che ha la

Sale scommesse irregolari, blitz di Polizia e Finanza di Marco Orlando

di Walter Cristiano

Sono ancora aperte le iscrizioni alle scuole dell’infanzia di Roma Capitale per il prossimo anno scolastico 2014-2015. Possono essere iscritti i bambini che al 31 dicembre 2014 abbiano compiuto il terzo anno di età o che non superino, alla stessa data, il sesto anno. Per procedere all’iscrizione c’è tempo fino al 9 marzo, quindi i genitori interessati che ancora non abbiano presentato la domanda devono sbrigarsi.

Quest’anno ci sono delle novità, rispetto agli altri anni, in merito all’iter da seguire per iscrivere i propri figli. Innanzitutto, la domanda di iscrizione va presentata esclusivamente su internet, attraverso i servizi online del sito del Comune di Roma. In più, il modulo di presentazione non sarà disponibile solamente in lingua italiana, bensì anche in inglese, francese, spagnolo e rumeno.

L’iniziativa di fornire un servizio in una pluralità di lingue diverse trova le sue ragioni nell’osservazione per cui le scuole dell’infanzia italiane sono sempre più multietniche: è sembrato dunque corretto garantire chiarezza e semplicità per procedere all’iscrizione, per tutte le famiglie, comprese quelle di immigrati.

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Avevano sede anche a Casalpalocco e all’Infernetto alcune delle 24 bische che sono state chiuse in un blitz dagli agenti del commissariato di Ostia in sinergia con gli uomini della Finanza nell’operazione denominata “Final bet”, scommessa finale. I sigilli sono scattati per 15 attività di Ostia, 3 di Acilia e 2 di Dragona.

Le forze dell’ordine hanno rilevato come le sale fossero prive di autorizzazioni o connesse con alcune società di scommesse non autorizzate a operare in Italia. Alcune di queste, dove era possibile puntare su calcio e altri sport, erano collegate infatti a server esteri: un escamotage per eludere tasse e imposte dei monopoli di Stato. Si stima per l’erario un ammanco di 35.000 euro l’anno per ciascuna delle bische risultate non in regola con la legge, mentre le

popolazione più giovane. In costante crescita, questi incrementi non sono dovuti solo ai minorenni stranieri, ma anche ad un aumento di quelli italiani.

Oltre ad avere una popolazione mediamente molto giovane è anche uno dei territori più popolosi, con 228.252 residenti.

La percentuale di residenti tra 0-14 anni è pari al 15,5% ed è di 2 punti percentuali sopra la media cittadina. scommesse effettuate in totale pare si aggirassero intorno al milione di euro al mese.

Le indagini sono scattate in seguito alle numerose segnalazioni pervenute alle forze dell’ordine da parte delle famiglie del litorale, preoccupate per i numerosi padri di famiglia che frequentavano le sale scommesse e per la numerosa presenza di minori all’interno di alcuni dei locali.

Gli agenti hanno rilevato infatti che diverse bische erano posizionate vicino a scuole, chiese e altri luoghi sensibili, in violazione del decreto Balduzzi, il quale invece prescrive una distanza minima di 200 metri tra le attività adibite al gioco d’azzardo e alcuni centri di rilevanza sociale.

Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno portato alla luce anche il legame tra diversi proprietari delle sale controllate e alcuni esponenti della malavita organizzata del litorale. Le verifiche servivano anche per documentare la presenza di eventuali soggetti legati alla criminalità organizzata, che attraverso prestanome, avrebbero potuto infiltrarsi nella gestione di tali attività per riciclare denaro.

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

IL CONSORZIO AXA INFORMA

VIA MACCHIA SAPONARA 153 - ORARI DI RICEVIMENTO: MARTEDÌ 9.00 - 13.30 15.30 - 17.30 GIOVEDÌ 9.00-13.30 TEL. 06 5212955 FAX 06 52310906 - info@consorzioaxa.it - www.consorzioaxa.it A cura del consigliere delegato ai rapporti con la stampa Maurizio Giandinoto mauriziogiandinoto46@gmail.com

CONTRIBUTI CONSORTILI 2014

è ridotto drasticamente passando da € 621.850 nel 2010 ad € 492.682 nel 2011, € 376.299,63 nel 2012, € 212.385,57 nel 2013 e infine ad € 148.759,65 nel 2014.

Ma c’è di più a decorrere dal 2011 il Consorzio non ha ancora riscosso nulla dal Comune il quale, addirittura, non ha pagato neppure il contributo dovuto, come consorziato, per la proprietà delle due scuole esistenti nel Comprensorio.

un ingiusto aggravio per i consorziati, costretti a pagare di più per coprire le spese della manutenzione stradale che il Consorzio è tenuto comunque a fare.

Come ciò può ritenersi giusto?

Infatti non è giusto, e per questo il Consorzio, come già detto, e pubblicato ampiamente su Zeus e sul nostro sito, ha fatto opposizione alle deliberazioni comunali con le quali è stato determinato per l’Axa il contributo del 2011 e successivamente quello del 2012, nella misura del 35% mantenendo, invece, quella del 50% ad altri consorzi. Il TAR, ritenuta immotivata ed ingiusta tale discriminazione nei confronti del Consorzio AXA, ordinava all’Amministrazione il riesame della ripartizione del contributo tra tutti consorzi.

Il Comune, invece, confermava le stesse percentuali, con il 35% all’AXA, adottando una nuova delibera che il TAR ha annullato in quanto illegittima come quella precedente.

Il contributo obbligatorio comunale serve a compensare la maggiore spesa di manutenzione delle strade dovuta al fatto che esse sono utilizzate da tutti e non dai soli consorziati. E’ evidente che la riduzione del contributo si traduce in

E’ possibile prevedere se e come il Comune si adeguerà a quanto stabilito dal TAR? Difficile rispondere a questa domanda, considerato che il Comune malgrado la propria soccombenza nei due giudizi relativi al contributo per il

NESSUN AUMENTO MALGRADO TUTTO…

Intervista al Presidente del Consorzio Donato Castellucci In questi giorni sono in arrivo gli avvisi di pagamento del contributo consortile 2014. Perché non prendere spunto dalla pubblicità della RAI, che sollecita il pagamento del canone 2014 vantando il merito di averne lasciato immutato l’importo rispetto all’anno precedente?

Certo. Non sarebbe male far notare ai consorziati che ci si è comportati proprio come la RAI. Anzi, il Consorzio ha fatto anche di meglio, visto che il contributo consortile totale del 2014 di € 1.829.651 non solo non è aumentato, ma rispetto al 2013, in cui ammontava a € 1.907.376,83, anche se di poco, è addirittura diminuito. Così come quello del 2013 non era aumentato rispetto all’ammontare di € 1.999.381,64 dell’anno precedente.

Questo è stato possibile forse per un maggiore apporto da parte del Comune col contributo pubblico?

Assolutamente no! Anzi il contributo comunale dovuto per concorrere alle spese di manutenzione delle strade si

Donato Castellucci Presidente del Consorzio Axa

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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2011, ha confermato, come già detto, anche per il 2012 la stessa percentuale del 35% dell’anno precedente, perseverando nella violazione della disposizione di legge sui criteri di determinazione del contributo comunale ai consorzi stradali, rilevata dal TAR. Da che cosa dipende un tale comportamento?

La disponibilità del Consorzio ad un rapporto equilibrato e collaborativo col Comune è sempre stata massima. Né il Consorzio può sentirsi in colpa per aver fatto valere, fondatamente, diritti della generalità dei consorziati, che l’Autorità giudiziaria ha pienamente riconosciuto.

Qual è il suo commento conclusivo sulla questione “contributo comunale”?

La questione non è solo giudiziaria ma anche politica nel senso che i consorziati, prima ancora di essere tali, sono cittadini ai quali i politici sono tenuti a rispondere per qualunque discriminazione subiscano.

Occorre soprattutto la consapevolezza che il contributo pubblico è un diritto e non una sorta di munifica elargizione. E poi va preso atto che il Consorzio, come da Convenzione, con la propria attività e con i soldi pressoché esclusivamente dei consorziati, sostanzialmente sopperisce il Comune nella prestazione di servizi che vanno dalla pulizia delle strade alla illuminazione pubblica ed alla depurazione 24

delle acque reflue e nella esecuzione dei lavori di manutenzione di tutte le infrastrutture dell’intero Comprensorio costituito da un insediamento di 12.000 abitanti esteso per 150 ettari, con una rete stradale di circa 20 Km., interamente aperta al pubblico transito, e con un considerevole patrimonio arboreo e di verde pubblico, compreso un parco. Il tutto, operando con assoluta trasparenza, con i conti in ordine, il bilancio in pareggio e senza un euro di debito, malgrado la quantità, senza precedenti, dei lavori svolti in questo ultimo triennio pur in mancanza della riscossione del contributo comunale.

Per l’Amministrazione consortile è quindi necessario, oltre che gratificante, un rapporto con le Istituzioni improntato a collaborazione, guida e sostegno da parte delle stesse, nell’esercizio di un’attività che il Consorzio svolge nel comune interesse con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, come dimostrano l’efficienza dei servizi e lo stato di manutenzione che contraddistinguono il comprensorio AXA. Una efficienza comprovata anche da come il comprensorio stesso, grazie al servizio di pulizia delle caditoie e dei pozzetti fognari ha retto, diversamente dalla maggior parte dei quartieri limitrofi, alle recenti alluvioni, per giunta aggravate dal copioso confluire sulle strade e nelle fognature consortili delle acque provenienti dalla Via di Acilia e

dalle zone a monte che permangono da anni irregimentate, con cunette ostruite e carenti di manutenzione.

Immagini di pulizia e stato di manutenzione delle strade consortili

Via Saffo

Via Euripide

Via Ibico

Via Eschilo

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

A PROPOSITO DI FURTI E RAPINE….

SICUREZZA IN CASA

di Piero Dell’Orco comunque con un atto di violenza.

Inoltre, la struttura abitativa presa in considerazione è il villino con giardino, tipico de nostri quartieri, con casa difesa da inferriate di tipo commerciale, portoncino blindato, allarme interno collegato con un agente (forze dell’ordine o guardie giurate).

Vediamo ora di ipotizzare le possibili fasi del furto, in maniera tale da poter individuare i punti su cui intervenire per aumentare la sicurezza, cioè per diminuire il più posPiero Dell’Orco sibile le probabilità che il Esperto informatico malintenzionato riesca a portare a (PRIMA PARTE) La notizia di un furto o di un’ag- termine il suo piano, all’interno di gressione in villa è in realtà, vista un budget limitato e comunque la frequenza, una non–notizia e ci commisurato al valore (per il procolpisce solo quando si riferisce a prietario) della possibile refurtiva. un nostro conoscente o – molto Mi preme ribadire che quanto segue peggio! - a noi stessi. Gli affari cor- è meramente ipotetico, sebbene renti prendono subito dopo il so- abbastanza ragionevole e basato su pravvento e la non-notizia viene elementi dedotti da consultazioni presto sepolta, salvo poi risorgere in Internet e resoconti di furti efcon prepotenza in occasione del fettivamente avvenuti. furto successivo.

Occorre ovviamente che il malinSe qualcuno poi trova delle analo- tenzionato abbia una motivazione gie tra questo schema d’azione e il per rivolgere le sue poco gradite atmodo in cui sono trattate le emer- tenzioni verso una casa piuttosto genze in Italia, forse è nel giusto. che un’altra; tipicamente, questa Per provare a interrompere il per- può derivargli dall’informazione, petuarsi di questa analogia, ho cer- più o meno attendibile, della dicato di mettere insieme un certo sponibilità di una possibile refurnumero di dati, informazioni, nonnotizie e idee, vedendoli alla luce di un possibile miglioramento della sicurezza antifurto per le nostre case.

Innanzitutto, due precisazioni.

Ciò che segue si riferisce al furto, cioè all’evento spiacevole in cui qualcosa ci viene portato via quando non siamo in casa, e non alla rapina, cioè all’evento assai più spiacevole in cui il qualcosa ci viene portato via in nostra presenza e sotto la minaccia di armi o

tiva abbastanza consistente da giustificare il suo investimento in termini di tempo e di rischio. In alcuni casi, il malintenzionato dispone dell’informazione completa (tipicamente, collocazione e contenuto della cassaforte), e il furto ne è l’immediata conseguenza, visto l’elevatissimo ritorno sull’investimento.

PRIMA FASE: LA SELEZIONE DELL’OBIETTIVO Per portare a termine un furto, il tempo è un parametro essenziale: il malintenzionato deve essere abbastanza sicuro che, per un certo lasso di tempo a partire dall’istante in cui penetra nel giardino, nessun imprevisto possa interrompere il corso delle sue attività, come l’arrivo del proprietario o di un agente (forza dell’ordine o guardia giurata). Per determinare quindi il tempo a sua disposizione, il malintenzionato deve sapere il periodo di assenza degli abitanti della casa presa di mira e scegliere quello che offre le migliori caratteristiche di lunghezza e prevedibilità.

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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SECONDA FASE: STUDIO DELL’OBIETTIVO Il ladro deve determinare al meglio la natura degli ingressi dell’obiettivo (cancello, muro di cinta, porte e porte–finestre) e delle difese passive (inferriate e altre protezioni) per stimare il tempo necessario a forzarli.

Infine, deve verificare la presenza di un sistema d’allarme e del possibile collegamento con qualche agente, e stimarne il tempo medio di intervento.

TERZA FARE: LA PIANIFICAZIONE Sulla base dei dati così raccolti, il malintenzionato pianifica l’ora e il giorno del furto, il tempo a disposizione, e la consistenza della banda, cioè di quanti complici avrà bisogno.

FASE ESECUTIVA Dopo un’ultima verifica (con citofono / telefono) dell’assenza degli abitanti, la banda forza il cancello (o scavalca il muro di cinta, a seconda della relativa facilità e visibilità), si porta all’esterno della casa, il tutto in poche diecine di secondi, e inizia a scassinare la difesa passiva più debole, per esempio una grata con battente apribile.

Il tempo impiegato in questa operazione, stando a materiale reperito da Internet e riscontrato con racconti di furti subiti è di 2-3 minuti (per una grata con battente di tipo commerciale) che, aggiunti ai precedenti, portano questo tempo (che possiamo indicare con “tempo preliminare”) a 3 – 4 minuti scarsi.

Scassinata la grata, la banda penetra in casa, facendo scattare l’allarme.

Mentre un elemento della banda provvede a neutralizzare la sirena (p. es. asportandola, immergendola in acqua e provocandone il corto26

circuito), gli altri perquisiscono i vari livelli dell’abitazione, alla ricerca della refurtiva principale (tipicamente, una cassaforte da incasso), ma non trascurando altre refurtive “di opportunità”. Il tempo necessario a scovare una cassaforte murata non supera il paio di minuti, specie con l’aiuto di un cercametalli. Insomma, l’esplorazione completa della casa si compie in circa 2 minuti, cosicché il tempo complessivo compreso tra l’ingresso in casa (e il conseguente scatto dell’allarme) e il reperimento della cassaforte, il cosiddetto “tempo morto”, è valutabile tra i 2 e i 3 minuti.

Trovata la cassaforte, la banda inizia ad asportarla / forzarla: su Internet si vede (ci sono filmati di telecamere di sicurezza in proposito) che anche per questa operazione i tempi sono dell’ordine del paio di minuti.

Asportata la cassaforte, alla banda sono sufficienti poche diecine di secondi per uscire dalla casa, uscire dal cancello, ed eclissarsi: il “tempo netto di furto” (dall’inizio dell’asportazione della cassaforte fino all’eclissamento) può essere valutato intorno ai 2–3 minuti, mentre il corrispondente “tempo lordo di furto” (dall’inizio dello scasso del cancello fino all’allontanamento) è di circa 8-10’.

Lo scatto dell’allarme ha provocato (almeno si spera!) la partenza di un agente, il cui tempo d’intervento è molto variabile – per il momento, possiamo supporlo pari a 10’. L’intervento dell’agente è utile solo se arriva prima che la banda si sia eclissata. A partire dallo scatto dell’allarme, però, il tempo impiegato dalla banda per compiere il furto ed eclissarsi (somma del tempo morto e del tempo netto di furto) non supera i 4–6 minuti, mentre l’agente arriva dopo 10,

cosa che lascia ai malviventi una riserva di tempo di 6–4 minuti, sufficienti ad allontanarsi in tutta tranquillità e rendere inutile l’intervento dell’agente.

Esaminato questo scenario di base, possiamo fare alcune considerazioni.

Se la banda conosce la collocazione della cassaforte, il tempo morto si azzera e il tempo lordo di furto si abbrevia di un paio di minuti, cioè del 20 – 25%.

Se l’allarme non è collegato con gli agenti, il corso degli eventi può essere interrotto solo dall’abitante (la cui incolumità, nel caso di ritorno precoce, può essere a rischio), il che lascia alla banda una riserva praticamente infinita. Per esemplificare con dei numeri, se il tempo lordo di furto è di 8 o (più raramente) 10 minuti, si vede che il tempo di assenza degli abitanti (tipicamente 30 – 60’ o più) è nel rapporto di 4:1 - 6:1 con il furto.

Vuol dire che per compiere il furto non è necessario aspettare che gli abitanti vadano in vacanza.

L’attacco alle difese passive avviene sempre sulla più debole: i tempi di resistenza sono quindi quelli di quest’ultima (“tallone d’Achille”).

In ogni caso, i tempi di resistenza di difese passive commerciali sembrano essere dell’ordine di qualche minuto, non della diecina di minuti.

Nella prossima puntata, vedremo tutti i possibili metodi per ridurre al minimo le probabilità di intrusione e per mitigare le conseguenze di un’avvenuta intrusione.

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DOTT.SSA JESSICA MELLUSO Medico-Chirurgo

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Palazzina occupata in via Fattiboni di Walter Cristiano

Sempre più cittadini sono in cerca di un tetto sotto il quale dormire. Aumento delle accise, tasse che mutano il loro nome e rimangono immutate, precarietà nel lavoro e licenziamenti: con la crisi cresce il numero di coloro che non possono permettersi di mantenere una casa, anche nel nostro territorio. Sembra paradossale, a giudicare dalle precedenti osservazioni, che la cementificazione continui ovunque, spesso in maniera sregolata, con tutti i disagi che tale disordine può comportare, come testimoniano i recenti allagamenti verificatisi a Roma.

Nel X Municipio, lo scorso lunedì 10 febbraio, un gruppo di famiglie ha deciso di occupare lo stabile abbandonato dell’ex ufficio di collocamento ad Acilia, in via Ottone Fattiboni. “La casa è un diritto.

L’autocostruzione è necessaria”, è lo slo-

gan che si legge nello striscione mostrato dai manifestanti. L’azione è stata sostenuta dal Comitato popolare di lotta per la casa, che ha appoggiato le famiglie durante l’occupazione. Nel comunicato stampa rilasciato dalle famiglie, si legge come “gli occupanti hanno intenzione di realizzare in breve tempo e in maniera indipendente una serie di appartamenti per i senza tetto, in modo da assicurare ai propri famigliari una vita dignitosa”.

Intanto arrivano i primi commenti dagli esponenti della politica. Gianluca Peciola, capogruppo di Sel al Campidoglio, commenta così l’accaduto: “Questi progetti rappresentano una possibilità di recupero partecipato del patrimonio immobiliare pubblico abbandonato per contrastare il disagio abitativo.

Nessuna azione di forza dovrà essere intrapresa. Abbiamo inserito nella delibera n.

88 sull’alienazione del patrimonio immobiliare di Roma Capitale il finanziamento di progetti di auto recupero e autocostruzione. Riteniamo che di fronte a un dramma che colpisce sempre più famiglie a Roma, servono risposte concrete da parte dell’amministrazione”.

Mafia, Libera incontra gli studenti di Marco Orlando

Un incontro con gli studenti dei licei “Anco Marzio” e “Labriola” per sensibilizzare i giovani del Municipio sul fenomeno mafioso nel litorale romano. Lo ha organizzato il presidio di Libera “Giancarlo Siani”, giornalista di Napoli ucciso dalla camorra nel 1983.

All’evento promosso dall’associazione nata per incalzare l’impegno della società civile contro le mafie, ha partecipato anche la giornalista di “La Repubblica” Federica Angeli, che si è occupata del fenomeno mafioso nella capitale denunciando alcuni esponenti dei clan che operavano nel territorio di Ostia.

L’assemblea fa parte di un ciclo di incontri che Libera ha organizzato nelle scuole superiori del municipio per parlare della storia della criminalità organizzata a Ostia a cui seguirà una giornata di approfondimento sul tema della connessione tra la mafia e il gioco d’azzardo. “Lo spirito dell’assemblea - ha dichiarato Lorenzo Mastrogregori, uno degli attivisti di Libera che ha organizzato l’evento - è di rendere consapevoli i giovani che vivono nel nostro quartiere riguardo a quello che è successo nel litorale romano negli ultimi tempi. Il territorio di Ostia, più grande di quello di Reggio Calabria, è divenuto uno dei punti cardine delle organizzazioni criminali a Roma. Oltre agli incontri di sensibilizzazione Libera sta lavorando anche a un progetto di mappatura delle sale slot a Ostia. Entro fine febbraio il lavoro dovrebbe essere pubblicato, mentre per il 22 marzo abbiamo organizzato a Latina la diciannovesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

“Sono rimasta positivamente colpita dal grado di conoscenza mostrato dagli studenti dei due istituti superiori sul fenomeno mafioso nel litorale - ha affermato Federica Angeli - i ragazzi mi hanno chiesto come sono organizzati i clan e quali potrebbero essere le azioni che, nel loro piccolo, possono intraprendere per evitare di finanziare le organizzazioni criminali che operano nel municipio. E sono stata molto sorpresa quando mi hanno domandato, per esempio, quali fossero le attività commerciali o gli stabilimenti balneari da boicottare perché controllati dalla mafia”.

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Al via la 40a edizione della Mezza Maratona Roma-Ostia di Isotta Rodriguez Pereira

Domenica 2 marzo si correrà la 40° edizione della Romaostia. La maratona è stata insignita della IAAF (International Association of Athletics Federations) Silver Label, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per le gare di corsa su strada. In Italia è l’unica mezzamaratona a poter vantare questa etichetta, che consacra la manifestazione come una delle gare di 21 chilometri e 97 metri più importanti al mondo e in linea con gli standard qualitativi e tecnici delle altre grandi organizzazioni mondiali ed europee.

Nata il 31 marzo del 1974 con una distanza da percorrere di 28 chilometri e con 313 atleti classificati, oggi è una delle competizioni più longeve e importanti della nostra penisola. La distanza è quella classica della mezza maratona (Km 21,097) e la partenza è sempre in via Cristoforo Colombo, all’altezza dell’Eur. Ciò che più preoccupa i partecipanti è la “Heart break Hill”, la famosa e temuta salita del camping, non molto intensa, ma sicuramente lunga e impegnativa (la pendenza è del 23%, quindi non eccessiva, ma la lunghezza la rende pesante). L’arrivo è lo stesso degli

anni scorsi, in piazzale Cristoforo Colombo, sul lungomare di Ostia.

Una lunga lista di nomi e di volti hanno contribuito a fare la storia della Romaostia.

Da Umberto Risi, vincitore della prima edizione, a Marco Marchei, che ha trionfato nel 1979 e nel 1980, da Steve Jones, nel 1985 primatista del mondo di Maratona, a Robert Cheruyot che detiene il record della gara con 60.06; infine il Campione Olimpico in carica Stefano Baldini, vincitore nell’edizione del 1997 e terzo classificato sei mesi prima dello splendido trionfo ad Atene. Fra le donne il record è di Gloria Marconi con il suo 69.27 ottenuto nell’edizione 2003. Uno dei meriti di questa gara podistica è quello di aver fatto scoprire la corsa a tante persone. Ai suoi esordi, infatti, portò in strada gli scolari coordinati dai loro professori di educazione fisica e famiglie intere con i loro bambini e cani al guinzaglio.

Il 2 marzo, dopo la partenza delle tre onde della Romaostia agonistica, per la quale sono attesi al via 12.000 atleti, un quarto sparo di pistola darà il via alla terza edizione della Euroma2Run. Gara non competitiva abbinata alla Romaostia che ricalca perfettamente i primi 4 chilometri e mezzo del tracciato agonistico per poi deviare verso il traguardo inserito all’interno del Centro Commerciale Euroma2. Ad attendere tutti i partecipanti ci sarà tanta animazione, la medaglia di partecipazione e un meritato ristoro.

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Violenza sulle donne, un fenomeno in crescita di Sabrina Ruffini

Cosa si cela dietro i comportamenti vessatori perpetrati da alcuni uomini nei confronti delle proprie compagne? Sono sempre più numerosi gli studiosi che cercano di rispondere a questo quesito e di rintracciare le cause all’origine di questo fenomeno analizzando i carnefici e il rapporto che li legava alle vittime come pure il contesto sociale nel quale gli abusi sono maturati. Michela Fioretti, Alessandra Iacullo, Chiara Insidioso Monda, sono le tre donne che la nostra città sta ancora piangendo (mentre scriviamo Chiara sta

“Femmes en danger”: l’amore in primo piano di Marco Orlando

Gli ultimi fatti di cronaca nera avvenuti in municipio hanno messo di nuovo al centro dell’attenzione pubblica la questione del femminicidio. Sul palco del teatro di San Timoteo l’associazione internazionale “Femmes en danger” ha organizzato un evento che ha avuto l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari alla costruzione di una casa di accoglienza per le donne vittime di violenza provenienti dalla Repubblica Centrafricana.

Nato il collettivo per creare strisce pedonali sulla Cristoforo di Eleonora Caradonna Lorenzo Greco era un ragazzo di appena 17 anni. La sua vita è stata stroncata la notte di Capodanno

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lottando tra la vita e la morte in un letto di ospedale). Madri di famiglia o semplici ragazze uccise per mano di compagni, o presunti tali, trasformatisi in spietati killer.

Donne che, forse, volevano soltanto riconquistare la propria libertà e affermarsi come individui. Donne la cui vita è stata spezzata da una pistola, come nel caso di Michela Fioretti, infermiera quarantenne madre di due figlie, uccisa dal suo ex marito a Dragona; o da un coltello, come nel caso di Alessandra Iacullo, ventinovenne uccisa, probabilmente, dal suo presunto amante, sempre a Dragona.

Ultima di questa macabra lista è Chiara Insidioso Monda, ragazza appena diciannovenne, massacrata a calci e pugni, per gelosia, dal suo attuale convivente, Maurizio Falcioni, un muratore trentacinquenne tossicodipendente.

La ragazza si trova tutt’ora ricoverata all’Ospedale San Camillo di Roma, le sue con-

dizioni sono disperate. Attorno a lei si sono stretti amici, parenti e conoscenti. Un intero quartiere, Casal Bernocchi, dove lei e il suo carnefice vivevano, le ha dedicato una struggente fiaccolata e la curva dove siedono gli ultras della sua squadra calcistica del cuore, la S.S. Lazio, le ha chiesto, tramite uno striscione, di “non mollare”. Tutti si augurano che la ragazza si riprenda e che si fermi la mattanza di donne nel nostro municipio e, più in generale, nel mondo. Ma, come hanno ricordato anche esponenti istituzionali, occorre mettere in atto un cambiamento culturale. Si dovrebbe procedere all’istituzione di centri antiviolenza, come già successo al Grassi con lo sportello “Codice Rosa”, e alla creazione di specifici programmi didattici da svolgere nelle scuole pubbliche per sensibilizzare le coscienze dei più giovani al problema.

In questo paese infatti è in atto da più di un anno una guerra sanguinosa tra cristiani e musulmani, molto seguita dall’Onu e dalle associazioni umanitarie come Amnesty International, le quali hanno denunciato le atrocità commesse da entrambe le fazioni in lotta. A fare le spese di questa situazione sono per lo più i civili, in particolare donne e bambini. E i grandi media, come spesso accade, trascurano l’argomento o ne parlano molto poco.

La responsabile italiana di “Femmes en danger”, Josianne Yatoungou Flore, nativa della Repubblica Centroafricana e residente nel municipio, ha ottenuto per l’evento di beneficenza la collaborazione dell’accademia di danza di Alessandro Fusco, che ha portato in scena uno spettacolo sul tema dell’amore.

Le molteplici sfaccettature che fanno parte

di questo sentimento e la complessità dell’animo umano hanno caratterizzato l’esibizione dei ballerini dell’accademia. In scena l’abbandono, la contesa amorosa, l’amore fantasioso adolescenziale, la rabbia per la fine di una storia sentimentale fino ad arrivare alla rinascita spirituale.

Dopo lo spettacolo sono intervenuti l’assessore municipale all’urbanistica Giacomina Di Salvo, che ha ricordato come sia importante diffondere a livello locale quello che succede in altre parti del mondo e il consigliere municipale Federica Inches, la quale, oltre a ribadire la bontà della manifestazione, ha affermato che bisogna lavorare per dare all’associazione “Femmes en danger” il patrocinio del Municipio in occasione del prossimo evento in programma per la festa delle donne.

quando, di ritorno verso casa, è stato investito su via Cristoforo Colombo all’altezza di Casalpalocco da una Ford Fiesta. A seguito di questa tragica perdita alcuni tra i suoi amici e compagni di classe hanno creato un collettivo a suo nome sulla piattaforma internet di Facebook. Uno spazio di discussione comune riguardo alle problematiche di sicurezza di quella che è considerata da molti una strada maledetta. “Abbiamo creato questo Collettivo perché simili incidenti non accadano più – commenta un

amico intimo di Lorenzo – non possiamo rimanere immobili di fronte a queste perdite. Abitiamo tutti chi da una parte e chi dall’altra della Colombo e siamo costantemente costretti ad attraversare questa pericolosa arteria. Questa disgrazia ci ha portato a creare una rete con il quartiere”.

I ragazzi una volta creata la pagina Facebook hanno lanciato una petizione on line per la raccolta delle firme necessarie all’innesto di cinque attraversamenti pedonali in corrispondenza di tutte le inter-

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Gli Horti degli Acilii… tra crisi e natura di Isotta Rodriguez Pereira

sezioni semaforiche esistenti. Firme che hanno raggiunto quota 500 in poco più di un mese. Hanno inoltre convocato e tenuto un’assemblea il 6 febbraio scorso, presso il Centro Sociale Polivalente di Casalpalocco, per chiedere alle autorità competenti un intervento tempestivo a riguardo. All’incontro hanno preso parte tutti i comitati di quartiere, Axa, Malafede, Palocco e Infernetto, l’assessore alla Mobilità del X Municipio Antonio Caliendo e i consiglieri Monica Schneider Graziosi del Pd e Antonella Moroso. Sebbene secca sia stata la risposta della Schneider, secondo la quale l’annosa questione Cristoforo Colombo non è di stretta competenza del Municipio bensì del Comune di Roma, i compagni di Lorenzo unitamente alle associazioni hanno chiesto di mettere da parte i grandi progetti tra cui l’inserimento di due sopraelevate a favore di soluzioni più rapide e meno costose. “Quella di oggi è già una vittoria importante – spiegano dal Collettivo - perché per la prima volta tutta la comunità si è detta d’accordo sul fatto che sia necessario mettere urgentemente in sicurezza la Cristoforo Colombo. Staremo sempre con il fiato sul collo delle autorità competenti”, chiosano i ragazzi del collettivo Lorenzo Greco.

A via dei Monti di San Paolo, ad Acilia, c’è chi ha scommesso sul biologico e, prendendo spunto da una tradizione tedesca, ha dato il via ad una nuova iniziativa: gli Horti Biologici degli Acilii. Si tratta di un progetto di orticultura urbana che consiste nella condivisione di un appezzamento di terreno, messo a disposizione da un privato. L’area viene divisa in più parti e ogni cittadino coinvolto è responsabile della coltivazione e della gestione della sua quota di terreno. Il contributo che viene offerto alla conservazione del paesaggio e all’educazione ambientale è evidente. Da non dimenticare poi il valore sociale dell’iniziativa, che offre opportunità di incontro e condivisione.

Questo aspetto, in particolare, è sottolineato da Maurizio Mascetti, organizzatore e gestore del progetto: “L’importanza di compiere un’azione collettiva in una società nella quale ormai la comunicazione tra soggetti avviene quasi esclusivamente attraverso dispositivi tecnologici è grande. Con una modica cifra si ha la possibilità di coltivare frutta e verdure biologiche. Per ora è stata piantata la misticanza e la lattuga da

taglio.”

Gli abitanti della zona sembrano aver accolto con successo l’iniziativa. Le donne, in particolar modo, hanno mostrato grande interesse. Come ci spiega l’organizzatore, infatti, circa il 90% delle chiamate ricevute è da parte di persone di sesso femminile. Il tempo, purtroppo, ultimamente non è stato clemente, ma verso maggio è previsto il boom delle coltivazioni.

La storia di questo progetto ha un’origine molto antica. Il fenomeno degli Schrebergarten, i Giardini di Schreber, nasce in Germania per opera del Dr. Daniel Gottlieb Moritz Schreber, un naturopata del 19° secolo, che creò campicelli da coltivare nel tempo libero nella sua città natale, Lipsia. Morì nel 1861, prima che il piano potesse essere realizzato, ma il figlio concretizzò la sua idea e nel 1864 nacquero i primi orti. Durante la prima e la seconda guerra mondiale, i giardini divennero anche fonte di approvvigionamento di frutta e verdura fresca.

Oggi ci sono migliaia di colonie-giardino alla periferia di grandi città della Germania, dell’Austria e della Svizzera. Per la maggior parte sono frequentate in estate da famiglie che si godono il sole, organizzano grigliate, mangiano i prodotti della terra e si rilassano.

In Italia il fenomeno è in via di sviluppo e Acilia sta dando il suo contributo. Gli Horti, inoltre, sono costantemente seguiti dal signor Mascetti, agronomo professionista.

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“Bambini oltre le sbarre” una giornata in allegria di Eleonora Caradonna

Esiste una legge in Italia risalente al 1975 che permette ai figli delle donne in carcere di rimanere con loro fino all’età di tre anni.

Al termine di questo periodo vengono dati in affidamento ai parenti oppure, dove non sia possibile, alle case famiglia. Sebbene sia stata successivamente modificata nel 2011 innalzando il limite di età a sei anni, la legislatura presenta ancora alcune lacune. Questo perché nonostante sia vero che per una sana crescita del bambino egli debba necessariamente usufruire della presenza costante della madre naturale, è ancor più vero che questo deve avvenire in un luogo che non causi traumi al suo sviluppo intellettuale e comportamentale. Una onlus “A Roma insieme Leda Colombini”, da anni si interessa di tale tematica. Lo fa organizzando ogni sabato delle gite fuori dalle mura del carcere di Rebibbia, con lo scopo di regalare ai piccoli un giorno di normalità. Per questo motivo la giornata viene progettata con il coinvolgimento dei bambini del quartiere ospitante, affinché giochino tutti assieme.

Il 25 gennaio scorso l’associazione Axa Malafede Villafralana, ha reso disponibile lo spazio

all’interno del parco del quartiere, allestito con gonfiabili e giochi. Roberto Trapani che dell’associazione ne è presidente, ha mostrato tutto il suo entusiasmo coinvolgendo anche i suoi figli. “Siamo fieri di ospitare una simile iniziativa. Già l’anno scorso abbiamo ospitato la onlus. Un grazie sentito va a due dei nostri soci Pino e Maria Augusta che hanno creato questo rapporto di collaborazione tra noi e la Onlus. “Il fatto che i piccoli si alzino ogni sabato molto prima della loro sveglia naturale – spiega Trapani - è toccante. Dimostra quanto sia importante per loro”. La giornata di quest’anno ha visto la partecipazione di altre due associazioni: Culturando, che pro-

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muove il concorso di poesie “Un mare di poesia” e di Femmes en Danger, comunità che si occupa di donne con figli. Entusiasmo è stato dimostrato anche dalle attività commerciali di Malafede, il ristorante Le Cordonnier ha pensato alla merenda degli infanti, mentre la cartoleria La Gattoleria ha offerto loro piccoli doni e palloncini a colorare l’evento. “Siamo orgogliosi di tutto questo. – ha concluso il presidente - Mentre risalivano il pullman che li avrebbe riportati a Rebibbia noi di Axa Malafede Villafralana eravamo già a lavoro per il prossimo appuntamento che siamo lieti di annunciare si svolgerà il prossimo 10 maggio all’interno dell’oasi Lipu di Ostia”.

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TERRITORIO FANTASTICO di Pietro Salerno

Il gioco più (o meno) bello del mondo Prima di fare l’allenatore sono stato un calciatore, per la precisione un terzino. Mancino con un piede solo. Alto sì e no un metro e ottanta, fisico asciutto ma con un difetto: ero lento, ma così lento che l’allenatore mi affibbiò il nomignolo di fulmine. In realtà ho partecipato a qualche campionato qua e là, ma ahimè, in panchina. E’ dura ammetterlo ma all’età di trent’anni la mia carriera di calciatore, mai iniziata, era già finita. Da allora sono passati tanti anni ma mi è rimasta la passione, quella per fortuna non muore mai, e oggi che sono ancora nel pieno delle mie forze, mi sono dato da fare. Ho conosciuto un po’ di gente interessante nell’ambiente del pallone anche calciatori famosi che vivono qui a Casalpalocco o all’Axa: si sa, senza conoscenze non sei nessuno.

Così dopo un giro di telefonate sono diventato vice allenatore della A.S. Virtus Calcio Colombo e dintorni.

Insieme ai dirigenti, ai calciatori e a un crocchio di tifosi festaioli al seguito, un pomeriggio di luglio, sono salito sul pullman sociale diretto ai Castelli, per il mio primo ritiro.

Il lavoro del vice-allenatore non è molto divertente, anzi direi noiosino: sveglia al mattino presto, colazione frettolosa insieme a ventidue ragazzotti brufolosi e depressi, poi tanta palestra e corse nei boschi. Tutti i giorni la stessa musica!

Dopo le sei del pomeriggio cena e poi, tutti a letto e la giornata è finita.

Sono un uomo curioso e con una gran quantità di tempo libero a disposizione: ho iniziato a leggere.

Pochi libri per la verità, ma tante e tanti di quelle riviste e giornali sportivi che in poche settimane mi è nata la vera passione per il football.

Grazie alle mie interessanti letture, alla fine del ritiro ho conosciuto tutti i segreti del mondo del pallone, i metodi di allenamento, le tattiche che mi mandavano in visibilio: tre - tre- cinque, quattro - quattro- due.

In particolare le diete, i comportamenti sessuali

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sia degli atleti ma anche delle loro mogli, fidanzate, soubrettine, veline e letterine e qualsiasi essere umano che orbitasse intorno al football. Lo studio sulla complessa vita psicologica del calciatore mi ha affascinato non poco. Con il tempo ho approfondito questo campo teorizzando inesistenza della psicolabilità del calciatore, concludendo che l’isteria nel calcio è una simulazione vera e propria come il “goal e il “fallo da rigore”.

A inizio di dicembre è uscito il mio primo libro “la teoria del “mito del capriccio del calciatore” e dopo un mese la “teoria del fanciullo nei procuratori”. Ritengo ormai superato anche il rito del tè tra il primo e il secondo tempo.

L’ultimo faticoso allenamento pomeridiano mi ha fatto capire che l’allenatore in seconda non era proprio il lavoro adatto a me, insomma non era nelle mie corde. Così ho fatto il mio solito giro di telefonate e dopo qualche giorno sono diventato opinionista sportivo in una televisione privata dell’Axa. Buona paga, tanti incontri, ma soprattutto tante chiacchiere, e poi vuoi mettere? Si lavora solo di sera o al massimo qualche ora nel pomeriggio.

Ora posso scatenarmi nei dibattiti televisivi, dove si teorizza molto sulle filosofie calcistiche e si dispensano molteplici consigli ad allenatori e a calciatori affermati. S’imbastiscono dibattiti su menischi, rottura di legamenti, femori, infezioni renali, ecc.

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A volte in questi dibattiti si arriva anche a delicati accenni a Dio, new-old-economy, sponsor, merchandising, destino, moralità, onori, doveri, beneficenza, intrighi, carboidrati, proteine e diete.

Sulla teoria sono il re. Nel giro di qualche anno sono diventato famoso e quando vado al bar delle Terrazze, la gente mi riconosce e mi chiede l’autografo.

Non nego che qualche inconveniente invade il mio campo di azione, ma lo affronto da gran maestro qual sono con dovizia di dettagli soprattutto in diretta televisiva con i telespettatori più ostili.

Alla frequente asserzione: “Non capisci un c…!

Sei un buffone…” e vai dicendo, rispondo con eleganza: “Ti denuncio, sono il primo a mettermi in discussione, regia, voglio nome e cognome del signore che ha appena chiamato. Non la passerà liscia”. Dopo qualche tempo ho avuto l’idea fantastica che mi ha portato la popolarità alle stelle: diffondere nell’ambiente televisivo, calcistico la ”mia teoria sul gioco corto”. Si, la mia, perché in realtà il “gioco corto” l’ho inventato io alla fine degli anni ’70. Nessuno si è mai chiesto se a quell’epoca avessi solo sei, sette anni. Oramai sono il guru del football. In ogni nuova puntata, dalla mia poltroncina di pelle, predico pressing a tutto campo, scambi veloci, possesso di palla, estrema duttilità del ruolo dei giocatori e soprattutto marcatura a zona. Mai nessuno osa contraddirmi, sono la vera stella del programma.

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Municipio a ferro e fuoco di Walter Cristiano

La notte del 12 gennaio scorso, un terribile incendio devastava il negozio di videonoleggio Primafila, sito in via di Macchia Saponara, ad Acilia.

A distanza di un mese, i sigilli posti attorno allo stabile distrutto dalle autorità sono ancora lì, in attesa che le indagini facciano il loro corso. L’origine dolosa dell’incendio pare essere stata confermata dal ritrovamento, sul luogo devastato, di bottiglie contenenti tracce di liquido infiammabile: ciò desta al contempo sdegno e preoccupazione fra gli abitanti del territorio, in particolare fra i gestori degli esercizi commerciali della zona. L’incendio è stato appiccato in un quartiere che troppe volte è stato teatro d’azione per criminali più o meno potenti e che ancora una volta mostra il suo volto violento. Il ripristino della legalità nel X

I DIALOGHI DI CATARELLA di Edoardo Foti

Gironzolavo, pochi giorni fa, tra gli scaffali stracolmi di libri, dentro la libreria Feltrinelli che si trova nella Galleria Alberto Sordi (ex Galleria Colonna). Ogni volta che mi trovo da quelle parti non posso fare a meno di sostarci e curiosare. Qualcosa d’interessante la trovo sempre. Alla cassa mi accorgo di stare incolonnato insieme ad Ernesto. Ernesto è un vecchio e caro amico d’infanzia. Consumavamo scarpini da pallone nella speranza di diventare come Rivera, Corso, Sivori, Mazzola.

La vita consuma i sogni e spegne speranze perché spesso capita di doverle sostituire con altre. Nessun rammarico. Avevamo tempo entrambi per un caffè. Caffè fu. Ci scambiamo complimenti, come vecchi narcisi, dopo una ispezione impietosa di eventuali borse sotto gli occhi, pochi capelli, lardominali in bella mostra, e altre diavolerie scolpite dal tempo. <<Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti vecchio scassa caviglie?>> chiedo, tanto per ricordargli quanto fosse maldestro nel tentativo di togliere il pallone agli avversari. <<Cinque anni circa. Catarella ci stiamo poco a Roma.

Andiamo spesso a trovare i figli all’estero.

La ragazza lavora in Francia e il ragazzo in Scozia.>> Mi racconta che dopo la laurea i ragazzi hanno vissuto un lungo periodo di precarietà, come succede a tanti ragazzi, da due generazioni. Giovani preparati, lunghi stages all’estero. Tutti giovani che dovreb34

municipio appare quanto mai urgente, un prerequisito senza il quale è impossibile intraprendere iniziative politiche di lungo raggio e di ampio respiro. Questo le istituzioni lo sanno, come dichiara Giovanni Zannola (Pd), quando afferma che “nel quartiere è tornata la strategia del terrore: condanniamo le intimidazioni e non abbassiamo la guardia”.

Comunque, la natura dell’attività criminale dovrà essere analizzata a fondo dalle forze dell’ordine. Non resta che attendere risposte.

Intanto, le uniche cose certe sono la devasta-

zione completa del negozio e il danno economico enorme che tale episodio ha comportato.

La distruzione dello stabile che offriva sia il servizio di videonoleggio che quello di pizzeria, si configura come la fine di un punto di riferimento importante per i clienti affezionati a quello che era ormai diventato, nel corso degli anni, un’ “istituzione”. Occorre stabilire delle strategie di intervento a difesa dei commercianti e dei cittadini in generale, per evitare che simili episodi possano verificarsi nuovamente.

bero essere il futuro per una nazione come l’Italia, invece circa ottanta mila l’anno lasciano il Paese. <<La ragazza, laureata in biologia, fa ricerca in Francia. E’ inserita in un bel gruppo. E’ ben pagata. E’ contenta. Il ragazzo è ingegnere e lavora per una compagnia scozzese che si occupa di impianti petroliferi. Non credo abbiano intenzione di ritornare in Italia.>> Ernesto mi sta praticamente parlando del virus che ha attaccato la risorsa primaria del nostro Paese, che dovrebbe avere tra le priorità, scritte in grassetto, ricerca e sviluppo, ricerca e innovazione. I migliori giovani, tuttavia, quelli che dovrebbero avere, per meriti, il nome scritto in cartellone, nella locandina, hanno perso ogni speranza e fanno la valigia. <<Caro Ernesto, ormai l’Italia non è una Repubblica basata sul lavoro ma su “speriamo bene”>> chioso. E continuo con la mia fissa di sempre, <<Il giorno che qualcuno imporrà il rispetto dei principi base della nostra Costituzione probabilmente riusciremo a risalire la china.>> Ernesto mi da una pacca sulla spalla e concorda, <<Non sarebbe un cattivo inizio.

Anzi c’è da augurarselo. Invece, come dice mia moglie: l’Italia è un Paese basato sulle “accise” e sulle una tantum che rimangono per sempre. Il risultato che vediamo sotto gli occhi è che la spending review sul costo della politica e di tutto l’enorme apparato statale non la stanno facendo loro ma le famiglie sul bilancio famigliare, giorno dopo giorno, lasciando per strada macerie e speranze.>> Usciamo dalla galleria e ci troviamo davanti la piazza e il frastuono di Via del Corso. Attraversiamo la strada e ci avviciniamo alla colonna che da il nome alla piazza. Alla nostra destra c’è Palazzo Chigi.

All’ingresso staziona il solito presidio di gior-

nalisti, fotografi, telecamere, i soliti personaggi che tentano di rubare una inquadrature, varie ed eventuali. Macchine blu che escono ed entrano. <<Lo sai cosa c’è caro Ernesto? >>, faccio io, osservando quella scena e riprendendo il discorso di prima, <<C’è, per assurdo, che non abbiamo mai avuto in Parlamento tanti giovani come ora. Il ricambio generazionale c’è stato. La chiamano rottamazione. Ma si vedono pochi cambiamenti.

La sceneggiatura è sempre la stessa. Anzi, per certi versi, al degrado morale che c’era si è aggiunto anche quello culturale. Si azzuffano più di prima e il film che proiettano ogni giorno è a dir poco deprimente.

Se li osservi in aula, giovani e meno giovani, non fanno altro che digitare il tablet (compiuterino portatile, chiaramente pagato da noi tutti) e non fanno altro che alimentare su twitter un enorme rosario di messaggini e minchiate (pardon). Giocano.>> ed Ernesto, a seguire << Per non parlare delle immagini di alcuni giorni fa di tafferugli, spintoni, sputi, schiaffi e ingiurie scambiati tra onorevoli e disonorevoli, donne, giovani e vecchi praticoni che bivaccano da anni tra quei banchi. C’era poco di umano, si sentiva latrare, mancavano le liane, alcuni occupavano i banchi del governo, scalavano l’emiciclo velocemente esibendo cartelli prestampati. Tutto preconfezionato, poco spontaneo, degradante. >> Mi trovo d’accordo con Ernesto e glielo esprimo. Per stare in quelle aule ci vuole qualcosa di più di un ricambio generazionale. Non sarebbe male ricordare ai giovani di tutti i partiti che quando bevono l’acqua del pozzo dovrebbero sempre ricordare chi l’ha scavato. Talvolta lo dimenticano. Altrimenti si finisce per rottamare anche i ricordi e le persone.

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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Teatro Dafne, vent’anni e non sentirli di Elenora Caradonna

Chi è Gianni Pontillo? Se lo chiedessimo ai residenti di Ostia risponderebbero: “Un’istituzione”. Si tratta infatti di colui che vent’anni or sono ha portato il teatro nel litorale con l’apertura del Dafne in Via Mar Rosso 327. Ha educato il pubblico a questo tipo di fruizione e incoraggiato altri che avevano il grande sogno di uscire dal palcoscenico per avere un’attività che fosse solo loro.

Gianni, vent’anni e sempre in attivo. Come ci sei riuscito?

Con grande impegno, grande sacrificio, grande passione. E permettimi di dirlo anche con un po’ di bravura. perché se non sei bravo non resisti tutto questo tempo. In ultimo con grande abnegazione perché è un lavoro che all’inizio non ripaga. Si vedono i primi frutti dopo anni e resisti solo se hai il coraggio e la perseveranza.

Quale pensi sia il valore aggiunto del Dafne?

La qualità. Quando ho aperto qui andavo in giro con i costumi di scena come fanno al circo per fare pubblicità. Con la qualità e la professionalità oggi posso permettermi di selezionare gli spettacoli, accogliamo eccellenti compagnie teatrali di zona e altre che arrivano da varie re-

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gioni d’Italia. In questo modo riusciamo a creare una stagione teatrale che va dalla fine di settembre a inizio giugno.

Per non parlare della tua scuola di teatro, molti dei tuoi allievi oggi sono attori internazionali…

Sì, il 50 % delle compagnie teatrali esistenti a Roma hanno mosso i primi passi qui al Dafne.

Sono 150 gli allievi quest’anno tra adulti e bambini. Oltre ai corsi organizziamo seminari, stage, master class. Dividiamo le classi per età, 5-8 anni 8-10, 10-12, 12-15. Dai 16 inizia la zona adulti.

Come mai tutte queste fasce d’età?

Credo che non si possa far lavorare un bambino di 6 anni con uno di 13. Se fai un giro all’interno delle scuole di ostia noterai che non vi sono distinzioni ed è questo il motivo per cui ho così tante iscrizioni.

Cosa pensi manchi al teatro italiano?

Sono sempre più convinto manchi il coraggio da parte di chi lo gestisce. Purtroppo ci si deve sempre confrontare con il problema soldi. Posso mettere in piedi lo spettacolo più bello del mondo, ma se non c’è nessuno che lo viene a vedere diventa niente. Questo è uno dei motivi per cui oramai si fa solo il grande evento.

Quindi scarseggiano gli strumenti, mancano anche le menti?

Ultimamente credo che la nuova generazione stia scrivendo begli spettacoli, e il Dafne in questo senso scommette molto sulle novità. Dal 28 febbraio al 2 marzo ospiteremo l’associazione culturale Il gatto e la Luna, per esempio, con lo spettacolo Camera ad Ore, e dal 6 al 16 marzo l’associazione Piccola Bottega degli Artisti, con Zorro. Si tratta di spettacoli comici composti da attori giovani e talentuosi.

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Biblioteca Sandro Onofri: un punto di ritrovo per Acilia di Carlotta Bordi

Una delle biblioteche più gettonate e frequentate della zona, è sicuramente la Sandro Onofri, situata ad Acilia in Via Umberto Lilloni 39/45.

Non grandissima, ma accogliente e ben organizzata, questa conta due ampi spazi dotati di tavoli e divanetti per leggere o studiare, due stanze con postazioni computer ed una sala pensata per bambini. La biblioteca offre numerosi libri e dvd e vi è inoltre uno spazio per comprare consumazioni di vario genere con appositi distributori. Ciò che allieta della struttura è forse la buona esposizione al sole e le molteplici e grandi vetrate, per concludere poi, vi è anche un cortile con panchine per momenti ricreativi, per fumare qualche sigaretta e rilassarsi un po’. Ed è talmente ben allestita che non mancano di certo frequentatori, saltuari, quanto abituali, a tal punto che in certi periodi ed orari si creano disagi dovuti all’eccessiva affluenza: mancanza di posti liberi, chiasso per i corridoi, bicchieri e bottigliette lasciati in giro, postazioni lasciate occupate per pause infinite, che non lasciano modo ai nuovi arrivati di sedersi. Questo si verifica perché, ci si trova nel bel mezzo della sessione di esami universitari, ma soprattutto per mancanza di civiltà; ci vorrebbe davvero poco

per mantenere ordine e pulizia e far funzionare il tutto in modo migliore. A tal proposito il 5 febbraio è stato redatto un regolamento sull’uso della biblioteca che può essere letto sulla pagina ufficiale di Facebook: “Biblioteca Sandro OnofriAcilia”. Per conoscere meglio la storia della struttura ho rivolto alcune domande al responsabile, Bruno Maggi.

Vi sareste mai aspettati una tale affluenza in una biblioteca di quartiere?

A dire il vero no, la biblioteca è stata inaugurata nel 2006, e dopo quasi dieci anni, siamo felici che sia frequentata da tanti giovani, tuttavia vi è poco personale poiché molti colleghi sono andati in pensione, e non c’è sufficiente organico poiché il concorso del comune di Roma è fermo, quindi abbiamo molta affluenza e lavoro, ma siamo in pochi ed è difficile fronteggiare le esigenze.

Ci sono proposte per risolvere i problemi dovuti al cospicuo afflusso?

Personalmente penso che con più rispetto ed educazione, funzionerebbe tutto meglio, semplicemente buttando bicchieri e boccette vuote negli appositi cestini e chiamando il personale se c’è qualcosa che non va, così da mantenere l’ordire e rendere l’ambiente più vivibile”.

Avete mai pensato ad ampliare gli orari di apertura e gli spazi della biblioteca?

Si, ma probabilmente dovremmo persino ridurre di poco gli orari, proprio a causa della scarsità di personale a disposizione, mentre per quanto riguarda gli spazi, prima il terrazzo era calpestabile e quindi usufruibile, ma non sono stati fatti

lavori ed ora si è verificato un problema di impermeabilizzazione. Anche lo spazio esterno poteva essere sfruttato, ma c’è mancanza di fondi.

Mentre, parlando dei libri e dei dvd, di cui gli utenti possono usufruire, è sufficientemente rifornita la biblioteca?

Sì, la biblioteca è ben rifornita, ma ne può contenere fisicamente una quantità limitata, perchè avendo la struttura tante vetrate, non ci sono molte pareti disponibili per le librerie. I frequentatori hanno poi a disposizione diverti servizi, compresa la connessione ad internet, che offre questa biblioteca insieme a tutte le altre di zona.

Parliamo ora delle iniziative, avete qualcosa in programma per i prossimi mesi, cosa ci proponete?

Innanzitutto, purtroppo, il pianoforte che avevamo preso in affitto a fine febbraio tornerà indietro, perché non possiamo permetterci il costo relativo, inoltre abbiamo problemi logistici per quanto riguarda la posizione della biblioteca, perché non gode di grande visibilità ed è difficile da raggiungere, però ci è stata fatta una promessa, che speriamo venga mantenuta: dovrebbe essere posta una piantina esplicativa dell’ubicazione della biblioteca alla stazione di Acilia. A marzo abbiamo tante iniziative per i bambini e per le scuole, e allestiremo anche una mostra, poi ovviamente continuerà la rassegna cinematografica con un film al mese fino a giugno. Anche qui le scarse iniziative sono dovute ai pochi fondi che abbiamo a disposizione.

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UNA GITA A...

di Paola Scacciavillani infoacanto@gmail.com In gita a Minturnae, Hormie e Sperlonga Domenica 2 marzo Andremo a Minturnae, oggi Minturno. Città aurunca che con Vescia, Ausona, Sinuessa e Sessa, ebbe una posizione di rilievo nell’organizzazione della pentapoli aurunca. Dell’esistenza di una città pre-romana sul sito abbiamo notizia dalle fonti romane, che cominciarono ad occuparsi della città e della popolazione quando i romani entrarono in conflitto con essa fino a distruggerla completamente. Successivamente fu ricostruita con la deduzione di una colonia nel 295 a.C. e con altri due successivi invii di coloni, in età di Cesare e di Augusto. Come centro romano la città ebbe una notevole importanza e visse, con alterne vicende, fino al VI secolo. Fu abbandonata solo intorno al 580 d.C. per una serie di motivi, tra i quali la sua vulnerabilità perché, situata come era allora, in pianura e alla foce di un fiume navigabile, quindi in seguito alla perdita del controllo del sistema montano aurunco, ed anche a causa dell’estendersi della palude e del bosco fittissimo.

L’antica zona archeologica di Minturnae, situata a livello del mare e accanto alla foce del fiume Garigliano, include il Capitolium, il Tempio di Augusto, le Terme, le latrine e, soprattutto, un lungo tratto dell’antica Via Appia, dove si possono ancora distinguere i solchi lasciati dalle ruote dei carri. Visita del Teatro romano, dove ancora oggi inscenano spettacoli teatrali, l’Antiquarium, al di sotto della cavea.

L’antica “Hormiae” attuale Formia, fu luogo molto amato dagli antichi romani, soprattutto

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per il suo clima mite tutto l’anno dovuto all’influenza del mare e ai Monti Aurunci che la riparano dai venti.

Infatti, possiamo ammirare i resti della Tomba di Cicerone, che fu assassinato proprio in questo luogo, il possente muro di Nerva; le Piscine Romane; i Criptoportici. Nel corso della nostra gita visiteremo la zona di Castellone con il Duomo di Sant’Erasmo e l’antico quartiere di Sant’Anna con il suo “Cisternone” del I sec. A.C. e la Torre di Mola, fatta costruire nel XIII secolo da Carlo II d’Angiò.

Sperlonga: il suggestivo borgo peschereccio arroccato su uno sperone, scende dolcemente verso mare attraverso i suoi tipici vicoletti e le sue case bianche. Visiteremo il Museo Archeologico Nazionale, che custodisce statue rappresentati alcuni episodi dell’Odissea, e della Villa e della Grotta di Tiberio. Collocata lungo la strada statale Flacca, deve il suo nome alle grotte naturali lungo la costa, in latino speluncae, che hanno spesso evidenziato segni di frequentazione in epoca preistorica.

Di fondazione medievale, ricordata già nel sec.

X, sorge nell’area della città di Amyclae, forse fondata dai Laconi, di cui si trovano cenni negli scrittori classici, che la collocano sulle rive del lago di Fondi o nelle vicinanze di Terracina; secondo una leggenda sprofondò invece nel laghetto di S. Puoto, alle spalle di Sperlonga. Continuamente soggetta alle incursioni saracene nel Medioevo, nel 1532 fu munita di un sistema difensivo costituito da

quattro torri, per ordine del viceré Don Pietro di Toledo: la Torre Centrale e la Torre del Nibbio, sono oggi incorporate tra le case del paese, di cui la prima compare nello stemma del Comune; la Torre Truglia, in posizione prominente sul promontorio tra le due riviere all’imboccatura del porticciolo turistico, fu eretta sui ruderi di una torre romana ma fu rasa al suolo due anni dopo, dalle orde del corsaro Khair ad-Din detto il Barbarossa; ricostruita nel 1611, fu nuovamente abbattuta dai Turchi qualche anno dopo, per essere nuovamente ripristinata il secolo successivo come postazione d’avvistamento; dal 1870 al 1969 ha ospitato la Guardia di Finanza; e la Torre Capovento, a pochi chilometri a sud del paese, sull’omonimo strapiombo, anch’essa utilizzata come posto di dogana. Le incursioni barbaresche sono ancora oggi ricordate dal nome della Valle dei Corsari, presso la Grotta di Tiberio.

PROGRAMMA Partenza con pullman alle ore 8 dal Metro Drive In e alle ore 8.15 dall’Eur Obelisco Marconi (lato Museo Pigorini) il rientro è previsto in serata. Il costo della gita è 35 Euro e comprende: il viaggio di andata e ritorno con pullman, parcheggi pullman e il servizio guida. Il pranzo è libero ma, per chi lo desideri, stiamo concordando un pasto con un ristorante tipico della zona. Sono esclusi dalla quota i costi per gli ingressi nei vari siti e quanto non espressamente qui indicato. Per prenotare scrivere e.mail a: infoacanto@gmail.com o scrivere sms al 339 5467212, o messaggio in segreteria telefonica 06 891 70 716 comunicando, sempre, al momento della prenotazione i propri numeri di telefono fisso e cellulare.

Le prenotazioni saranno convalidate solo al momento del pagamento della quota da effettuarsi nei giorni che precedono la gita stessa.

Gita nella Riserva Naturale del lago di Vico Sabato 15 marzo Vi proponiamo di trascorrere una giornata nella Riserva Naturale del Lago di Vico, uno dei laghi più integri d’Italia. E’ il lago vulca-

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nico con l’altitudine più alta d’Italia, caratteristica che gli permette di fornire acqua per l’approvvigionamento idrico dei comuni circostanti. Inizieremo la nostra giornata nella riserva naturale con una passeggiata al passo di Poggio Nibbio lungo la via Francigena fino ai ruderi dell’Osteria della Rosa, godremo della magnifica vista che ci offrirà il punto panoramico … tra il Tevere e l’Argentario. Dai punti panoramici è possibile scoprire quasi tutto il territorio della conca craterica e farsi un’idea di come doveva essere la morfologia all’origine, quando il vulcano era ancora in attività.

Passeggeremo lungo le rive del lago di Vico, lungo le colate laviche della caldera di Vico, sul “pratone” fino alla palude delle Pantanacce e la sua torre di avvistamento per l’avifauna E dopo tanto passeggiare, un primaverile pranzo al sacco preparato a cura di ogni singolo partecipante oppure, per chi lo preferisce, stiamo organizzando un veloce pranzo al ristorante …e dopo pranzo un caffè e un po’ di shopping nel centro storico di Caprarola PROGRAMMA Ore 7.30 partenza dal Metro Drive In (Piazzale Fonte degli Acili) e alle ore 7.45 partenza dall’Eur Obelisco Marconi (lato Museo Pigorini). Rientro in serata. Il costo della gita è di Euro 30 comprensivo di pullman a/r, e servizio guida. Escluso tutto ciò che non è espressamente qui indicato Per prenotare scrivere e.mail a: infoacanto@gmail.com o scrivere sms al 339 5467212, o messaggio in segreteria telefonica 06 891 70 716 comunicando, sempre, al momento della prenotazione i propri numeri di telefono fisso e cellulare.

Le prenotazioni saranno convalidate solo al momento del pagamento della quota da effettuarsi nei giorni che precedono la gita stessa Orchidee nel Parco N. Circeo: visita in un vivaio mozzafiato!

Sabato 22 marzo Pochi sanno che in prossimità del Monte Circeo esiste un meraviglioso vivaio di Orchidee.

Valerio e suo padre Enzo… i nostri ospiti, da decenni si dedicano con particolare amore e professionalità alla riproduzione in serra di numerose specie di queste misteriose piante.

Il fascino esotico delle orchidee, gialle, bianche, fuxia, arancioni e violacee, da sempre incuriosisce la fantasia degli uomini riportandoli ai paesaggi esotici ed al fascino misterioso delle foreste tropicali.

I fiori delle orchidee duraturi e carnosi rimangono comunque un pregiato regalo per raffinate signore, mentre i cespi con rami fioriti segnano con colori morbidi e indefinibili gli arredi più eccentrici.

Per il piacere dei nostri occhi il vivaio apre le sue serre per una visita guidata alla scoperta delle curiosità del mondo nascosto delle orchidee.

Curiosità che come ognuno potrà sperimentare non sono poche…anzi inimmaginabili.

PROGRAMMA Partenza con pullman dal Metro Drive In alle ore 8.00 e alle ore 8.15 dall’Eur Obelisco Marconi (lato Museo Pigorini) il rientro è previsto nel tardo pomeriggio.

Il costo della gita è 30 euro e comprende: il viaggio di andata e ritorno con pullman e il servizio guida. Il pranzo è libero ma, per chi lo desideri, stiamo concordando un pasto con un agriturismo della zona. Escluso tutto ciò che non è espressamente qui indicato.

Per prenotare scrivere e.mail a: infoacanto@gmail.com o scrivere sms al 339 5467212, o messaggio in segreteria telefonica

06 891 70 716 comunicando, sempre, al momento della prenotazione i propri numeri di telefono fisso e cellulare. Le prenotazioni saranno convalidate solo al momento del pagamento della quota da effettuarsi nei giorni che precedono la gita stessa.

Tenuta Presidenziale di Castelporziano Venerdì 11 aprile dalle 9 alle 13.30 circa Come consentito dalle precise regole che regolamentano le visite nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano la visita verrà effettuata esclusivamente con il pullman, che utilizzeremo anche per spostarci durante la nostra visita ai siti archeologici e naturalistici presenti nei seimila ettari della Tenuta. E’ consigliabile abbigliamento da campagna e scarpe comode. La partenza avverrà, in pullman, alle ore 9, dal Metro Drive In, in Piazzale Fonte degli Acilii (Axa) e terminerà alle ore 13.30 circa. E’ prevista una quota di partecipazione per rimborso spese pullman di € 10 da pagare almeno 15 giorni prima della data della visita.

IMPORTANTE: Per consentire all’organizzazione di ottenere l’indispensabile autorizzazione per ogni singolo partecipante, è assolutamente necessario inviare: Per la visita dell’11 aprile: comunicare entro l’11 MARZO: Nome, Cognome, Luogo e Data di nascita, Via e numero civico e telefoni cellulare e fisso.

Per prenotare: inviare TUTTI i dati richiesti via e.mail a infoacanto@gmail.com oppure con sms al 339 5467212 oppure messaggio in segr. telefonica 06 891 70 716 comunicando, sempre, al momento della prenotazione i propri numeri di telefono fisso e cellulare.

Per TUTTE le gite proposte in questa pagina Infoline: 06 891.70.716 - 339 54.67.212 o infoacanto@gmail.com SI RICORDA CHE LA PARTECIPAZIONE ALLE GITE PROPOSTE IN QUESTE PAGINE E’ APERTA A TUTTI SENZA LA NECESSITA’ DI ESSERE ISCRITTI AD ASSOCIAZIONE ALCUNA

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TEATRO FARA NUME DI OSTIA di Pietro Salerno

“E ci chiamano matti... al quadrato” Quattro compagnie quattro interpretazioni. Quattro registi, una commedia.

Algoritmo essenziale per partecipare al premio Luca Franco, la gara–rassegna, organizzata dalla compagnia “I mercanti di stelle”, “E ci chiamano matti al… quadrato” che si è svolta al teatro Fara Nume di Ostia.

“E ci chiamano matti”, è la commedia scelta per l’evento, scritta dall’attore Luca Franco nel 2009. Le quattro compagnie messe a confronto sullo stesso testo teatrale hanno avuto due giorni ciascuna per catturare il pubblico con la propria interpretazione del testo, attraversando i diversi mondi e visioni teatrali.

Dopo l’esordio del 9 e 10 gennaio da parte della compagnia teatrale “Anacronismi”, si sono esibiti gli attori de “La Quercia Incantata”, la compagnia “Il Cappellaio Matto” la settimana successiva e, ha chiuso nell’ultimo turno, la

Ricky Scarf – La storia dei gatti scomparsi di Pietro Salerno

La palla arrivò dalle parti di Ferruccio che istintivamente la riprese e me la riportò. Dalla strada Improvvisamente spuntò un’automobile, una Duna versione berlina, beige dell’ottantanove.

L’auto lentamente si fermò davanti al cespuglio, proprio quello verso cui abbaiava il cane. Un uomo vestito di bianco uscì frettolosamente e si diresse nel cespuglio. Indubbiamente cercava qualcosa perché iniziò a rovistare freneticamente tra i rovi. Fu allora che Ferruccio ricominciò ad abbaiare con maggiore intensità tanto che l’uomo misterioso infastidito fu costretto ad accelerare i tempi: agguantò qualcosa e la infilò in una borsa, poi, come se niente fosse rientrò nell’auto che ripartì a grande velocità. Rimanemmo senza parole io e Ferruccio (pardon solo io) pensai più volte a quello che era successo: una Duna Beige, un uomo vestito di bianco con una borsa e un cespuglio. Boh! Ma si era fatto tardi. Pensai di dormirci sopra.

Mentre ci dirigevamo verso casa sentii un rumore che proveniva proprio dal cespuglio, quello antipatico a Ferruccio. Incuriosito, mi avvicinai e rovistai tra l’erba, quando scorsi ai miei piedi due occhietti nel buio che brillavano come delle lucciole: era un cucciolo di gatto. Lo afferrai per

compagnia “Elementi Contorti”.

Nel corso della manifestazione una giuria ad hoc ha valutato le performance degli spettacoli.

Dieci personaggi con interazioni che apparentemente sembrano comprimersi tra loro in una sorta di convivenza forzata che lambisce i sintomi più vicini alle alterazioni mentali e al disadattamento sociale, oltre che affettivo, in un contesto apparentemente senza tempo. Lentamente, con sapienza, emergono dieci mondi diversi con stati d’animo, debolezze, comprensioni e convinzioni, fluttuanti in una dimensione fondamentale: il tempo. Un tempo per l’appunto fluido, mutevole e personale che interagisce con ogni singolo personaggio generando situazioni bizzarre e particolari.

Flora è Il sensuale personaggio silente interpretato da Lavinia Fiorani, della compagnia de “Il Cappellaio Matto”. Un personaggio, mirabilmente riadattato da Eleonora Benedetti, che ondeggia “invisibile” sulla scena con la sola forza del canto. Un personaggio-chiave, crocevia delle alterne pulsazioni dell’animo umano tra coscienza, memoria e ricordi.

Nella serata finale è stato premiato il miglior spettacolo in assoluto, la miglior regia, il miglior attore, la migliore il collo e quel birbantello mi graffiò.

“Piccola peste, sei spaventato eh? ma è tutto finito adesso ci sono io”.

Ferruccio riprese ad abbaiare come per protestare: l’idea di portare il gattino a casa non lo aveva convinto troppo!

Ero finalmente a casa! Spaparanzato in poltrona con il mio pigiama giallo e naturalmente la mia sciarpa da notte rossa, quando l’agente “Pi greco” numero 3,141592.., Gustavo, sbucò dalla porta segreta del mio soggiorno. Rimase alquanto sbalordito vedendomi con un cucciolo di gatto sulle ginocchia e mi domandò cosa stessi facendo.

“Non fare domande sciocche! Procurati immediatamente un biberon con il latte e ficcaci dentro una dozzina di biscotti. Fai presto!”

Ammetto che lo stupore dell’agente “Pi greco” numero 3,141592.., ehm.., Gustavo, non era del tutto inopportuno, ma al gattino ero molto simpatico e ogni tanto mi fissava lanciando un miagolio come se volesse dirmi qualche cosa, ma non capivo.

Intervallato, di ventisette secondi e due decimi il “miao” spaccava per l’appunto i secondi. Quasi tutti sono a conoscenza che tra le tante lauree conseguite all’Università dell’Axa, posseggo anche quella di lingue animali e quindi conosco il “miaglotto” che è appunto la lingua dei gatti.

Decisi allora di tradurre il piccolo cucciolo.

“Miao” – vediamo- rapimento– STOP- aiutare”.

Nel frattempo era ritornato l’agente “Pi greco” numero 3,141592.., cioè Gustavo, che oltre al biberon di latte aveva comprato pannolini per neonati e ciucci di caucciù. Il gattino bevve in

attrice e poi sono state assegnate delle menzioni speciali dalla giuria. Il premio quale migliore spettacolo è stato assegnato alla Compagnia “Il Cappellaio Matto” per la regia di Erica Picchi che ha ricevuto, oltre che la menzione speciale della giuria per l’interpretazione del personaggio di Irma, anche il premio quale miglior attore, Domenico di Nuzzo nella parte di Alberto. un battibaleno tutto il latte e come di solito fanno i neonati, dopo un sonoro ruttone, si addormentò con il ciuccio in bocca. Certo non potevo restare con quel cucciolo in braccio per tutta la notte e così pregai L’agente “Pi greco” numero 3,141592.., cioè Gustavo, di portarmi un cesto con una coperta e ci ficcai dentro il piccolo gatto.

Sistemato finalmente, dopo qualche ora il gattino dormiva, ma i miei pensieri ritornavano alla riunione di qualche ora prima. Non riuscivo a non pensare alle parole di Luca e alla storia dei gatti.

Ripensavo alla Duna beige dell’ottantanove, affascinante auto d’epoca. Mille domande mi frullavano in testa: chi era l’uomo vestito di bianco che rovistava nei rovi del parco condominiale a quell’ora? “Miao”- Il lamento del gattino mi distrasse per un attimo. Si agitava nella cesta in cerca di una posizione comoda per dormire. Ma certo, ci sono! Il gattino! Quasi me ne dimenticavo. Il gattino del cespuglio sfuggito al rapimento dell’uomo della Duna beige dell’ottantanove!

“Dovremmo escogitare un piano - dissi a Pi greco - per capire qualcosa di più su questi gatti scomparsi. Passami quel giornale con la copertina gialla, quello che sta sulla sedia viola”.

“Ma è Zeus”, replicò Pi greco “come fai a non riconoscerlo! Ah! Si, scusami ma non riesco proprio a capire il perché Luca si accanisca ogni mese a cambiare il colore delle copertine del giornale. Mi disorienta”…

(Continua. Fine terza puntata…)

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ASSOCIAZIONE INFERNETTO SICURO di Giosuè Mirizio giosuemirizio@alice.it

Sono 270 le strade dell’Infernetto, tutte molto disastrate. Con l’andar del tempo i dossi naturali hanno assunto l’aspetto di catene montuose, le buche a crateri che si trasformano in laghi quando piove. A tal proposito ricordiamo con simpatia Ugo Tognazzi nel film “il federale” che percorrendo con la moto una strada dissestata segnalava al suo passeggero sul sidecar lo stato della via: buca – sasso - buca con acqua – buca con fango - bucato. Se dovessimo anche noi commentare ad alta voce il passaggio su ogni buca arriveremmo a casa senza voce. Qualcuno afferma che nel quartiere circolano un gran numero di fuoristrada, è vero, ma questi mezzi servono non per ostentazione ma per effettiva necessità a percorrere queste vie che assomigliano ad un percorso da Camel Trophy e l’intento per noi non è vincere la coppa ma arrivare a casa sani e salvi magari con un bel mal di schiena.

Invitiamo chi non abita e non conosce il quartiere come il Sindaco di Roma a percorrere le nostre strade di notte, senza luci stradali e sotto la pioggia, meglio in bicicletta, suo mezzo preferito. Sul totale di strade che abbiamo, solo alcune decine sono in manutenzione del Comune, ma gli interventi sono pressoché inesistenti e lo sfascio è evidente, vedi per esempio la canaletta di raccolta delle acque piovane a lato di via Wolf Ferrari (in manutenzione del Comune) che per colpa di tre piazzole dell’AMA posizionate sopra

di essa, impedisce il naturale deflusso dell’acqua piovana verso il canale principale di via di Castelporziano. La riprova l’abbiamo avuta durante le forti piogge del 31 gennaio scorso con la via completamente invasa dalle acque a causa di questo inconveniente. Il problema è da anni che lo segnaliamo alle varie Amministrazioni senza avere risposte, eppure basterebbero poche migliaia di euro per posizionare un tubo sotto ogni piazzola, oppure se esistente, liberarlo dall’interramento della canaletta prodottosi in questi anni di incuria. In questo caso il costo sarebbe ridicolo, facendo ciò si ridurrebbero in maniera significativa gli allagamenti e della strada e delle abitazioni. Addirittura Via Latilla all’Infernetto prima ancora delle piogge si è allagata, coinvolgendo anche le abitazioni, solo per la rottura di un tubo dell’acqua dell’Acea. Siamo certi che se ci fossero state ai lati le canalette tutto questo non sarebbe accaduto. Le vie classificate nel quartiere come private sono il 90% e in quanto tali non hanno diritto alla manutenzione ne a qualsivoglia lavoro, e qui sta il paradosso e la beffa. Il paradosso è che abbiamo pagato centinaia di milioni di euro di oneri concessori che dovevano servire anche per l’acquisizione delle strade e loro manutenzione e invece sono rimasti nelle casse comunali. Dove siano stati poi impiegati questi soldi nessuno lo sa o fa finta di non saperlo.

La beffa è che la classificazione di strada privata (aggiungiamo noi, aperta al pubblico transito) impone al proprietario del lotto la manutenzione del tratto di strada prospiciente alla sua proprietà.

Chi si trova in questa situazione si chiede perché deve rispondere in solido alla riparazione dei danni provocati per esempio dal passaggio dei mezzi pesanti sia pubblici che privati o dalla caduta di qualche ramo di

albero se non addirittura dell’albero stesso? Certamente questo stato di cose fa comodo solo all’Amministrazione che si esonera così dall’intervenire. Prima o poi si dovrà porre riparo a questa palese ingiustizia.

Alcuni giorni fa l’assessore ai LL.PP del nostro Municipio intervenendo in un incontro televisivo con i rappresentanti dei cittadini si diceva impotente ad intervenire sulla manutenzione delle strade private perché utilizzando soldi pubblici rischierebbe una denuncia penale. Lo esortiamo ad adoperarsi affinché siano definitivamente acquisite a patrimonio comunale. Lavorerà più tranquillo senza rischiare denunce.

Una domanda infine gliela vorremmo porre; ultimamente molte vie del quartiere, quelle private, ma aperte al pubblico transito, sono state illuminate dal Comune di Roma quindi con soldi pubblici, perché altri tipi di lavori non si possono fare? Vedi il rifacimento del manto stradale vedi anche la realizzazione delle canalette di convogliamento delle acque piovane che mancano sull’80% delle nostre strade. Un notizia a proposito di illuminazione pubblica è che dal mese di Novembre 2013 via Franchetti, parte di via Lotti, via Scontrino e via Bas, sono senza illuminazione pubblica a causa del furto di tombini stradali e cavi elettrici. Abbiamo con un comunicato del 18 Gennaio 2014 informato tra gli altri il Sindaco di Roma, il presidente del Municipio, l’assessore e il presidente della commissione LL.PP. per un sollecito intervento sul pronto ripristino dell’illuminazione. A tutt’oggi l’unico che ha risposto prontamente con l’invio di una lettera di sollecito all’Acea e al Dipartimento Infrastrutture del Comune di Roma è il capogruppo della lista Marchini in Campidoglio, mentre da parte del Sindaco e del Municipio è il buio più completo come le vie in questione.

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cuni passanti che hanno assistito alla scena.

Trasportati all’ospedale Grassi di Ostia i due feriti. Sulla dinamica dell’episodio sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine.

SCHEGGE DI NERA di Alessandra Ricci alessandra.ricci@yahoo.it La rubrica di Zeus che propone in rassegna i fatti principali di cronaca nera del X Municipio (ex XIII) 4 febbraio – Casal Bernocchi Ragazza 19enne in coma, arrestato il convivente Un ragazza di 19 anni lotta fra la vita e la morte, dopo essere stata picchiata a sangue dal convivente in seguito ad una lite furibonda. Necessario un intervento chirurgico alla testa per rimuovere un frammento di cranio che le premeva sul cervello, ma la giovane versa ancora in stato di coma presso l’ospedale San Camillo di Roma. Arrestato il compagno Maurizio Fralcioni, un muratore di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati legati alla droga. Accusato di tentato omicidio e lesioni gravissime, l’uomo nega ogni responsabilità. Probabilmente al momento della violenta aggressione era sotto l’effetto di stupefacenti.

5 febbraio – Ostia Rissa in spiaggia, due feriti Una violenta rissa è scoppiata presso lo stabilimento “Glam” del Lungomare Paolo Toscanelli: coinvolti tre cittadini magrebini ed un cittadino rumeno, venuti alle mani per cause ancora da accertare. A chiamare i soccorsi al-

6 febbraio – Ostia Picchia la ex convivente, in manette un cubano M.G.Y., cubano di 30 anni, è stato arrestato dalla Polizia del Commissariato di Ostia per maltrattamenti in famiglia e lesioni e violazioni al provvedimento. L’uomo aveva, infatti, violato le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria, che ne aveva disposto l’allontanamento dalla ex convivente e dal figlio di due anni a seguito della violenza che riservava loro.

8 febbraio – Ostia Spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, fermati due stranieri Una pattuglia del nucleo radiomobile di Ostia ha arrestato un marocchino di 28 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio. L’uomo è stato infatti sorpreso con circa 100 grammi di marijuana nascosta nei pantaloni. Arrestato anche un cittadino liberiano di 28 anni, pregiudicato anch’egli, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver minacciato e aggredito i Carabinieri intervenuti sul posto.

8 febbraio – Acilia Rapinatore seriale arrestato 41enne pregiudicato I Carabinieri della stazione di Acilia hanno

arrestato un pregiudicato di 41 anni residente nel quartiere di San Giorgio ad Acilia.

L’uomo è stato accusato di rapina, dopo essere stato riconosciuto attraverso le telecamere dell’esercizio dove aveva messo a punto il colpo. Attraverso le immagini è stato possibile collegare l’uomo ad altre due diverse rapine, per le quali erano partite le indagini nel settembre 2012, che avevano permesso di arrestare il complice. Il rapinatore è ora detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma in attesa di essere interrogato.

8 febbraio – Ostia Blitz di Polizia e Guardia di Finanza, chiuse 24 sale per scommesse Una vasta operazione congiunta di Polizia di Stato e Guardia di Finanza ha portato alla chiusura di 24 sale per la raccolta di scommesse sportive, risultate non in regola con la vigente normativa di settore. I controlli sono scattati in seguito alle numerose segnalazioni arrivate da parte di alcuni cittadini che lamentavano la dipendenza dei loro famigliari dalle scommesse sportive.

10 febbraio – Ostia/Cristoforo Colombo Maltempo, incidente auto sulla Cristoforo Colombo Sulla via Cristoforo Colombo, all’altezza di via di Mezzocammino in direzione di Ostia, un automobilista alla guida di una Ford Focus, per ragioni al momento ignote, ha perso il controllo dell’auto andando a sbattere.

L’uomo è stato trasportato in ospedale dall’ambulanza. La strada è stata chiusa per circa quattro ore comportando gravissime ripercussioni per la viabilità.

Farmer’s Market nei locali di piazza Capelvenere di Sabrina Ruffini

Il Consiglio del X Municipio di Roma Capitale ha votato, nell’ultima seduta, la mozione con cui si impegna il presidente del X Municipio di Roma Capitale, Andrea Tassone, “ad attivarsi nei confronti del Sindaco e dell’Assessore competente affinché i locali di piazza Capelvenere vengano affidati al X Municipio, per essere utilizzati al fine della realizzazione di un Farmer’s Market, in collaborazione con le associazioni dei produttori”. La mozione è stata presentata dal Partito democratico. “La vocazione agricola del Comune di Roma deve essere valorizzata e promossa. – ha detto il capogruppo del Pd, Giuseppe Sesa – I Farmer’s Market si basano sulla cosiddetta filiera corta che elimina ogni figura intermedia tra produttore e consumatore. Questo garantisce la freschezza e la qualità del prodotto commercializzato e consente un considerevole abbassamento dei costi. In 44

piazza Capelvenere ad Acilia ci sono locali di proprietà comunale attualmente inutilizzati che possono essere impiegati a vantaggio della buona pratica dei Farmer’s Market”.

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

CINEMA TEATRO SAN TIMOTEO

PROGRAMMAZIONE DI FEBBRAIO E MARZO

Giovedì 20 (ore 21.15) e sabato 22 febbraio (ore 16.30) “C’ERA UNA VOLTA A NEW YORK” Regia: James Gray Cast: Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner, Angela Sarafyan e Kevin Cannon Nella New York degli anni ’20 un uomo vive sfruttando ragazze sprovvedute con problemi di immigrazione. La sua vita e i suoi piani vengono sconvolti da una donna, diversa da tutte le altre: Eva, scappata dalla Polonia e separata dalla sorella malata all’arrivo in America. L’unico pensiero di Eva è recuperare la sorella, mentre l’unico obiettivo dell’impresario newyorkese è quello di tenere la donna accanto a sé.

Sabato 22 (ore 21.15) e domenica 23 febbraio (ore 16.30 e 21.15) “AMERICAN HUSTLE – L’APPARENZA INGANNA” Regia: David O. Russell Cast: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner e Jennifer Lawrence Irving e Sydney sono una coppia di imbroglioni che si guadagna da vivere truffando persone disperate. Incastrati dall’agente Di Maso, vengono costretti ad aiutare l’FBI in un’operazione che coinvolge alcuni membri del Congresso. Nessuno, però, ha messo in conto la presenza ingombrante della vera moglie di Irving…

Regia: Nicolas Vanier Cast: Félix Bossuet, Tchéky Karyo, Margaux Châtelier e Andreas Pietschmann Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film racconta la storia di un’insolita e commovente amicizia tra un cane e un bambino. Nel paese in cui vive Sebastien tutti danno la caccia a una bestia pericolosa, che si pensa essere responsabile di una serie di stragi di pecore. Ma il bambino conosce bene quella ‘bestia’ e sa che in realtà è solo un dolcissimo pastore dei Pirenei, per nulla aggressivo e certamente non responsabile di quelle stragi.

Sabato 1 (ore 17) e domenica 2 marzo (ore 17 e 21.15) “IL CAPITALE UMANO” Regia: Paolo Virzì Cast: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni e Luigi Lo Cascio Un paese della Brianza, nel Nord Italia, alla vigilia delle festività natalizie. La vita di due famiglie viene improvvisamente stravolta dal verificarsi di un misterioso incidente. Attorno alla vicenda ruotano tutti i protagonisti dell’ultima pellicola di Virzì: l’ambizioso immobiliarista e la moglie psicologa, tutta presa dalla maternità; il cinico magnate e la moglie ricca che sogna una vita diversa; la ragazza succube dei voleri del padre, alla ricerca dell’amore vero; il giovane rampollo della facoltosa famiglia borghese.

Giovedì 6 (ore 21.15) e sabato 8 marzo (ore 16.30) “LAST VEGAS” Regia: John Turteltaub Cast: Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman, Jevin Kline e Mary Steenburger Quattro amici inseparabili nell’America dei primi anni sessanta. Si ritrovano molti anni dopo a Las Vegas per celebrare l’addio al celibato di uno di loro, che ha deciso di prender moglie alla tenera età di settant’anni. Tra puntate al casinò e bevute di gruppo i quattro amici ritrovano un’allegrai e una spensieratezza che credevano perduta, facendo squadra contro il passare del tempo.

Giovedì 27 febbraio (ore 21.15) e sabato 1 marzo (ore 16.30) “LA FEBBRE DELL’ORO” Regia: Charlie Chaplin Cast: Charlie Chaplin, Georgia Hale, Mack Swain, Henry Bergman e Tom Murray Versione restaurata della pellicola scritta, diretta e interpretata da Charlie Chaplin e proiettata per la prima volta nel 1926.

“A parte tutto – a parte gli abiti buffi, i baffetti e gli scarponi – volevo produrre qualcosa che commuovesse la gente. Cercavo l’atmosfera dell’Alaska, con una storia d’amore dolce, poetica, eppure comica. [...] Volevo che il pubblico piangesse e ridesse. Quale che sia la sua opinione su questo film, perlomeno io sarò riuscito a restare fedele alla mia idea originale. [...] Pensai a quella scena della Febbre dell’oro in cui faccio a pezzi il cuscino e le piume bianche danzano sullo schermo nero. È impossibile da rifare sul palcoscenico! A me è piaciuta più di qualsiasi altra cosa abbia fatto in quel film. Mi ci sono impegnato veramente fino in fondo. Quella scena ha una specie di intensità. Ho cercato di metterci dentro qualcosa di disperato, di terribile e di esprimerlo in modo nuovo, come una sorta di musica visiva”.

(Charlie Chaplin)

Sabato 8 e domenica 9 marzo (ore 21) Spettacolo teatrale “CASA DI BAMBOLA” di Henrik Ibsen Realizzato dalla Spring Produzioni con la collaborazione di Ile Flottante Regia: Francesca Satta Flores Una versione del capolavoro di Ibsen che sottolinea la modernità e l’urgenza di questo dramma al cui centro è il rapporto sempre conflittuale tra l’individuo e la società. Il lavoro di adattamento che ha attualizzato il linguaggio e la regia che mira a evidenziare la suspence dell’intreccio e le tensioni tra i personaggi ne fanno uno spettacolo di fruizione immediata, lontano da ogni immagine stereotipata di un teatro “classico” paludato e distante dalla nostra realtà.

Sabato 1 (ore 15) e domenica 2 marzo (ore 10,30 e 15) “BELLE & SEBASTIEN”

Giovedì 13 (ore 21.15) e sabato 15 marzo (ore 16.30) “LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE”

Regia: Pif Cast: Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti e Ninni Bruschetta Per il suo debutto dietro la camera da presa Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ha scelto di raccontare la storia di Arturo, un ragazzino la cui vita è stata tutta segnata in qualche modo da delitti di mafia. Concepito a Palermo il giorno in cui venne ucciso Michele Cavataio e cresciuto in una famiglia che tende a vivere tutto in maniera passiva, Arturo prova da solo a trovare un significato alle cose e un modo per convivere con la società che lo circonda.

Sabato 15 (ore 21.15) e domenica 17 marzo (ore 16.30 e 21.15) “TUTTA COLPA DI FREUD” Regia: Paolo Genovese Cast: Marco Giallini, Anna Foglietta, Alessandro Gassman, Vittoria Puccini, Claudia Gerini, Edoardo Leo e Maurizio Mattioli Francesco, psicologo, è un padre cinquantenne alle prese con le vicende amorose delle sue tre figlie, particolarmente sfortunate. La più grande, omosessuale, viene lasciata dalle compagne non appena la storia comincia a farsi seria. La seconda, libraia, si innamora sempre di uomini che non la ricambiano. La più piccola vive una storia con un uomo molto più grande, coetaneo del padre. Ma non basta, perché anche Francesco ha un amore segreto.

Giovedì 20 (ore 21.15) e sabato 22 marzo (ore 16.30) “LA MIA CLASSE” Regia: Daniele Gaglianone Cast: Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bjuiyan e Gregorio Cabral Tra finzione e realtà, una pellicola che esplora il mondo della scuola e il complesso tema dell’immigrazione. Un attore interpreta un maestro che insegna a una classe di stranieri che impersonano se stessi. Sono tutti extracomunitari desiderosi di imparare l’italiano per avere il permesso di soggiorno e stabilirsi in Italia. Nel corso delle riprese l’accadere di un fatto porterà la realtà a prendere il posto della finzione.

Sabato 22 (ore 21.15) e domenica 23 marzo (ore 16.30 e 21.15) “MONUMENTS MEN” Regia: George Clooney Cast: George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchet, Bill Murray, John Goodman e Jean Dujardin Germania, seconda guerra mondiale. Uno storico dell’arte incaricato dal presidente Roosevelt mette insieme un gruppo di esperti per recuperare le opera d’arte che Hitler ha rubato e nascosto. La compagnia - di cui fanno parte due storici, un esperto d’arte, un architetto, uno scultore, un mercante, un pilota britannico e un soldato tedesco ebreo - si troveranno così ad affrontare una missione piena di pericoli.

Cinema Teatro San Timoteo Via Apelle 1, Casalpalocco (Roma) Tel. 06.50916710 ufficiostampa@cineteatrosantimoteo.com www.cineteatrosantimoteo.com

Zeus mensile di informazione del X Municipio • febbraio 2014 • numero 192

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AXA Villa monofamiliare composta da: salone doppio, cucina, 5 camere, 5 bagni, appartamento per gli ospiti. Lavanderia-stireria, garage per 4 auto. Giardino di mq. 600 con piscina.

R/19 ACE: G

AXA interessante monofamiliare di mq. 600 circa: 1500 mq. di giardino. Salone triplo. La zona notte è composta da 3 suite, mansarda con bagno, app. servitù, sala hobby, garage per 4 auto.

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CASALPALOCCO Porzione di quadrifamiliare 4 livelli: salone, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni, 1 ripostiglio, mansarda, hobby garage, giardino, piscina e tennis condominiali.

R/23 ACE: G

CASALPALOCCO NUDA PROPRIETA’ villa in bifamiliare tipologia “Gemini”: salone doppio, cucina tinello, 3 camere, 4 bagni, mansarda, sala hobby. Giardino mq. 700 ca., garage. Parco, tennis, piscina condominiale. € 670.000,00. VERO INVESTIMENTO R/14 ACE: G

ROMA VICINO NUOVA FIERA Villa monofamiliare su 2 livelli composta da: salone triplo, 9 camere, 7 bagni, 2 cucine, cantina di 80 mq. Giardino di mq. 10.000 con piscina. Divisibile per 3 famiglie. Ideale anche per catering o per casa di riposo.

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INFERNETTO Villa monofamiliare su 3 livelli di mq. 500 ca.: salone doppio, cucina finemente arredata, 5 camere, 5 bagni, appartamento di servizio, sala hobby, cantina per vini, lavanderia. Giardino mq. 500, piscina, dependance. Garage per 3 auto.

R/07 ACE: G