

REPRESENTS CHINA / ZET MAG 2
Representative,director,management by Shi Jingjing from ArtBank Chinese Collaborated
ELENATEMPESTINI
BUONCOMPLEANNOPINOCCHIOWRITERCRISTINA
VANNUZZI
CREDITIPH:SIMONETTACESARINI
BORGOINCANTATOWRITERPRESSOFFICE
CREDITIPH:FABIOCILONA
PATRIZIAPELLEGRINIELUCACUCCHIWRITER:CRISTINA
VANNUZZI
PREMIOANSMESRENZOAVOGAROWRITER:PRESSOFFICE
GAIA VANNAMARTINI Fotografa
ZETMAG. July 2025
Art, Writing, Literature, Music, Dance, Fashion, Sport, Theater, Cinema, Cuisine NO.18
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EDITOR IN CHIEF
Marica Petti zetmag.edtior@gmail.com
GRAPHICS AND ART DIRECTION Roberta Cavalleri @ZenCaos
Creative www.zencaos.it
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Cover: inamikaspecialboxe incontro paraboxe
Crediti ph: Gianni e Marco Pasquini Retro Lucio Corsi (credits Tommaso Ottomano)
ANNARITADELPIANO WRITERSILVANA LAVIOLA
CREDITIPH:PHDELLATTIMO BURRACOSOLIDALE:WRITERCRISTINAVANNUZZI CENAINPIAZZADIFILIPPOCOGLIANDROWRITER CRISTINAVANNUZZI
CERAMICHEFASANOBYTITTIBATTISTAFABIO NURRAINCONTRICONL'ARTEWRITERCRISTINA VANNUZZI
SGUARDIACONFRONTOWRITERLISA
BERNARDINI
ARIANNADALLAZANNAWRITERLISA
BERNARDINI
LAMETA'DINOI3WRITERBYPRESSOFFICE
Ilpesodell'anima
Uno scienziato occidentale una volta concluse che il peso di un'anima umana era di soli 0,21 mg. Era leggero. Quindi ho sempre pensato che avrei dovuto salvare la mia anima in una scatola, nel caso fosse così leggera da volare via. Che peccato sarebbe! Dopotutto sono una persona tradizionale. Sono assolutamente convinta che la mia anima debba avere un contenitore esterno in cui custodirla, qualcosa di accattivante, lussuoso ma confortevole... Quindi, ho progettato questa scatola per me, nello stesso modo in cui tutti hanno una casa... La suaformaèunaclassicabara.Ilmiocorposi deteriorerà giorno dopo giorno, ma continuo a trattenere il mio stupido desiderio. Voglio mantenere la mia faccia giovane per sempre... Ah, la mia stupida e testarda anima immortale è stata lavata pulita e limpida dalle mie lacrime. Nessun viruspuòinfettarlo.
“Ledifferenzepossonorivelareilsignificatodellanostra comunicazione. Iconfinidellalinguasonoiconfinidelnostromondo. Stiamotuttioltrepassandoinostriconfinipercapirela linguadell'altro.”
差异的碰撞,就可以体现出我们交流的意义 语言的边界就是我们认知世界的边界 我们都在突破自己的边界理解对方的语言 这就是为自己的认知拓展了边界
Cos'èlagioia?
Cos'èlagioia?Lagioiaèunostatomentale;è un sentimento che nessuno può darti; è il rilassamento dopo aver conosciuto la pace perfetta lasciando andare tutto. Per me, la gioia è la mia vita quotidiana. È la fragranza di una tazza di tè, la fresca bellezza di uno spruzzo di fiori. Sono i ricordi (amari e dolci), la calma del futuro sconosciuto. In origine, tutti sapevano come farlo, ma oggi moltepersonenonsannopiùcrearegioia.
UN GATTO ORIENTALE NELL'ERA DELLA FOLLIA
“Installazione artistica e parola di Qing Qing”
EtroMirroR ed./Ed.musicali
A Firenze, durante l’evento della paraboxe, l’International Special Boxing Night, incontriamo Leonardo Mazzoni, un vero “figlio d’arte”, figlio del maestro Cristiano Mazzoni, nipote del’ex pugile e maestro Giacomo Mazzoni.
Sei figlio d’arte, hai un cognome che ti aiuta ma altempostessoticaricadiaspettative.
Per la settima volta, sono salito sul ring da dilettante, il 18 giugno passato ho disputato un incontro in una notte magica, quella dell’International Special Boxing, patrocinato dal Comune, che si è svolta allo Stadio Bozzi a Porta Romana.
Malatuapassioneperlaboxeaquandorisale?
Sono cresciuto in una famiglia in cui si è sempre "masticato" il pugilato, a partire da mio babbo che fin da ragazzo ha fatto il pugile per poi diventare un grande allenatore, un Maestro, conosciuto in tutto il panorama pugilistico fiorentino, viverlo in casa tutti i giorni riesco a vedere davvero tutta la passione e l'amore che ci mette per fare vivere questosportchenegliultimianniinItaliahasubito delle variabili, si è arricchito di altre strade, è rivolto alle donne e ai bambini, ed è uno strumento fortepercombattereilbullismo..
Nellavitachelavorofai?
Mi sono laureato nel 2023 in infermieristica e lavoro da due anni come infermiere e probabilmente, sia per seguire l’esempio di mio padre ma a causa del mio lavoro fra le persone malate, mi sono appassionato alla boxe, che ha la caratteristica di mandare un messaggio importante a chi è affetto da disabilità, Parkinson, ai ragazzi tetraplegici, al contrasto al bullismo per i ragazzi, agli atleti disabili in carrozzina, messaggio che mi è entrato in testa diventando il mio modo di pensare ogni giorno, è molto semplice ed è quello di guardare oltre, andare oltre la superficie e cercare il cuore,l’animadellapersonacheabbiamodifronte.
Hai fatto sport fin da piccolo?
Fin da piccolo sono sempre stato un amante dello sport in generale, a 5 anni e mezzo ho iniziato a giocare a calcio nella Lastrigiana, la squadra del mio paese, e diciamo che da lì non ho mai smesso, tutt'ora gioco nel Cerbaia, una squadra di promozione del calcio dilettantistico fiorentino. Oltre al calcio però sono sempre stato appassionato per il pugilato, una passione di famiglia, c’è anche mio zio, Giacomo Mazzoni, oggi è lui che mi allena, ex pugile con più di 60 match da dilettante. Anche Giacomo è stato un bel pugile dilettante, ha fatto due incontri per il titolo italiano e attualmente è un ottimo maestro, dedicato particolarmente ai giovani, ai ragazzi, per aiutarli a contrastare il bullismo.
Quali erano le tue emozioni da bambino?
Non ha mai perso un match, fin da piccolo volevo vivere quel mondo, le luci, il gong, osservavo con sorpresa l’agilità delle gambe, dei piedi che facevano sembrare i pugili come delle ballerine, e poi, alla fine, ricordo ancora l'emozione quando. al verdetto l’arbitro gli alzava il braccio, gli tirava su la mano e allora correvo ad abbracciarlo, provando una sensazione davvero forte.
I gesti simbolici della boxe
Quel braccio alzato è sempre stata una sensazione particolare, c’è un istante, nella vita di un pugile o di un lottatore, che ripaga ogni sacrificio. È quel momento in cui l’arbitro alza il braccio, il pubblico esplode e tutto il dolore, la fatica e le cadute si trasformano in gloria.
Ogni colpo incassato, ogni alba passata ad allenarsi, ogni dubbio affrontato con determinazione… tutto trova senso in quell’attimo. Non è solo una vittoria sul ring, è la vittoria su se stessi, sulle proprie paure e sui limiti che sembravano invalicabili. La cintura in vita, la mano alzata, il cuore che batte a mille. Ma la vera conquista è la consapevolezza che si è dato tutto. Perché un vero combattente non vince solo quando il match finisce, ma ogni giorno, in ogni battaglia della vita.
Tuo padre e tuo zio amanti della boxe e ora ci sei te sul ring
Mio padre è stato un campione, di vita e un grande appassionato di pugilato, passione che lo ha portato a diventare un grande Maestro di boxe, un grande sportivo, preparato, professionale, serio, con ottime tecniche di combattimento ma soprattutto campione nella vita, un uomo semplice con un cuore immenso. Ma non solo, anche mio nonno, che purtroppo non c'è più a cui mando un pensiero, era un amante della boxe.
Ma erano gli anni d’oro della boxe, quasi fosse l’unico sport da seguire, c’erano Duilio Loi, la boxe di Nino Benvenuti faceva sognare, Sandro Mazzinghi, Bruno Visentin, questi pugili italiani hanno contribuito significativamente alla storia del pugilato, affrontando sfide difficili e conquistando titoli mondiali che li hanno resi icone nello sport. Il nonno ha trasmesso questa passione a tutti, lo sento sempre con me, sarebbe stato il primo a sostenermi e se in questo momento da qualche parte ci sta vedendo, sono convinto che ogni incontro che disputerò lui sarà con me sul ring. Da quasi 20 anni gioco a calcio durante l'anno che ad oggi è il mio sport principale, e da circa 5 anni ho deciso di praticare il pugilato a livello agonistico, appena finisce il campionato vado in palestra ad allenarmi e per prepararmi al meglio per il match che verrà. Quello del 18 sarà il mio settimo match da dilettante.
Previsioni per la serata?
Per la prima volta a Firenze si è disputato un incontro di paraboxe, la boxe special per disabili in carrozzina, con il patrocinio del Comune di Firenze, rappresentato dall’assessora allo sport Letizia Perini, allo Stadio Bozzi a
Porta Romana, un magnifico impianto anni settanta e il clou della serata, altamente emozionante, è stata la finale, il momento dell’incontro di SPECIAL BOXE di due atleti disabili in carrozzina, creando un connubio straordinariotrasport,culturaedisabilità.
Parliamo proprio quella disciplina che non a caso viene definita “nobile arte“. Dove spesso capita che i protagonisti siano campioni di vita e coraggiooppure(comeinquestocaso)atletiveri capaci di prendere a pugni il destino e la sorte, le limitazioni e le condizioni di handicap, trasformando l’esistenza in carrozzina in una sfida piena di passione e, perché no, di competizione.
Insomma , la boxe come “riscatto sociale“ e ragione di vita. La boxe insegna a non discriminare, a guardare al futuro con ottimismo e a lottare sempre duramente per raggiungere il traguardo prefissato. Quei guantoni insegnano che nessun obiettivo è preclusosecisicrededavvero.
Writer:PressDinamikaSpecialBoxe
A Firenze allo Stadio Bozzi il primo incontro di paraboxe
A Firenze, il 18 giugno, in un attimo… a centro ring si consuma l’ultimo atto, il verdetto dei giudici e la gioia del vincitore che alza il braccio ed è la vittoria. E poi l’ultimo gesto, l’ ultimo atto di profondo rispetto: l’abbraccio che cancella ogni traccia di ostilità tra i due contendenti e li fa sentire profondamente fratelli, questo è il pugilato, questo il suo fascino. Un fascino che viene da lontano. Da quei primi epici incontri, narrati nelle pagine dell’Iliade e dell’Eneide, in cui i pugili si affrontavano proteggendosi le mani con lacci di cuoio e placche di piombo.
E in quell’attimo di lacrime per l’emozione nel cielo una manciata di fuochi d’artificio, colorati, scoppiettanti, vivi, stelle felici in cielo, roba di un attimo…. hanno vinto tutti, per il coraggio, le sfide, per un mondo nuovo, forse è un gioco ma rappresenta il coronamento di tante sfide del disabile che prova, tenta, ma è nello sport che si trova il coraggio di incontrare lo sport, che per il disabile non è un gioco, ma un’attività ricreativa che può aprire le porte di grandi legami che durano anche tutta la vita.
Per il disabile la sfida è quotidiana, ogni giorno, come una montagna, sul volto del disabile si legge una vita difficile, di chi sa trasformare il dolore in forza, infatti chi è disabile vede questo mondo pieno di sfide, in ogni cosa, ogni giorno, le strade sono in salita, piene di ostacoli ma si possono aprire tante strade che ti portano in cima da dove puoi vedere un panorama che ti toglie il respiro, l’azzurro del mare, la leggerezza delle vele al vento, e poi la gente che ti sorride,quandoprimatiscansavano.... Oltre a quelli noti per la salute, ci sono gli aspettiemotiviesociologici.Ildisabilechefa sport non conosce gli ostacoli, anzi riesce a eliminarli o ad aggirarli. Significa vedere il proprio corpo sotto un’altra prospettiva, quellaattivaechepartecipa.
Come ha affermato l’Assessora allo Sport
Letizia Perini…lo sport rappresenta un pilastro fondamentale nella vita delle persone con disabilità, contribuendo non solo al miglioramento della salute fisica, ma anche alla promozione del benessere psicologico e sociale. Dobbiamo credere fermamente nell’importanza di includere attività sportive neiprogrammidisupportoperinostrigiovani e meno giovani, offrendo loro opportunità concrete per sviluppare abilità, autostima e connessioni sociali. Oltre ai benefici fisici, lo sport ha un impatto significativo sulla salute mentaleinquantopartecipareacompetizioni eallenamentiregolariaiutaaridurrelostress, migliorare l’umore e combattere la depressione e l’ansia. L’attività sportiva stimolalaproduzionediendorfine,noticome gli “ormoni della felicità”, che generano una sensazionedibenessereesoddisfazione.
L’inclusione sociale è un altro aspetto cruciale del ruolo dello sport per i disabili. Partecipare a team sportivi e eventi comunitari permette alle persone con disabilità di sentirsi parte integrante della società, rompendo barriere e pregiudizi. La condivisione di obiettivi comuni e l’interazione con compagni e allenatori crea un ambiente di supporto e amicizia, essenziale per la costruzione di una rete socialesolida.
Dobbiamo lavorare incessantemente per garantire che tutti i nostri ragazzi più sfortunati abbiano accesso a queste opportunità, con la convinzione che lo sport sia un diritto di tutti e un potente strumento di emancipazione e integrazione. In conclusione, lo sport per le persone con disabilitànonèsoloun’attivitàricreativa,maunmezzoper migliorare la qualità della vita, promuovere la salute e favorire l’inclusione sociale. Dobbiamo essere tutti impegnati a sostenere e promuovere queste iniziative, consapevolidelloroimpattopositivosututtalacomunità.
ULTIMO E NON MENO IMPORTANTE…UN GRAZIE: Ci hanno creduto per primi gli Assessori allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione e l’attuale Assessora Letizia Perini, e poi gli allenatori Simone Vannuzzi e Cristiano Mazzoni, gli atleti disabili il fiorentino Matteo Fabbri e il veneto Gianluca Perale, i ragazzi della squadra di pugili Fiorentini come i ragazzi pugili della Romania e il loro allenatore Dan Ghiurca, l'allenatore di Gianluca Perale Nicola Masiero, gli sponsor che hanno creduto nel primo evento di paraboxe in Toscana, il Comitato Toscano e Luca Tassi, coordinatore della Paraboxe, tutto lo staff che si è adoperato all'allestimento delle complesse apparecchiature, lo staff della Palestra A.S.D. Sempre Avanti Firenze, lo Stadio Bozzi e la Palestra Porta Romana per la loro accoglienza e la Palestra Dinamika SpecialBoxe.
Writer:pressdinamikaspecialboxe.com
Creditiph:GiannieMarcoPasquini
Ideatore del Progetto Special Boxe a Firenze Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, Nelson Mandela
A Firenze, all’indomani del magnifico evento allo Stadio Comunale Gino Bozzi alle Due Strade a Porta Romana, incontriamo Simone Vannuzzi, l’ideatore del progetto che vede come attori principali gli atleti disabili in carrozzina.
Gestore della Palestra Dinamika Special Boxe Porta Romana, al primo incontro che ha organizzato, ha riscosso un ottimo successo in quanto Matteo Fabbri, l’atleta fiorentino allenato alla Dinamika, ha vinto ai punti al suo primo incontro.
Press: dinamikaspecialboxeportaromana
Crediti
Simone raccontaci questo bellissimo progetto che oggi è stato presentato al pubblico fiorentino con la vittoria dell’atleta che alleni da nemmeno un anno.
Ho vissuto tanto tempo negli Stati Uniti dove ho frequentato la Gleason’s Gym, la palestra più famosa di NY che è sul lungomare di Brooklyn, dove si allenavano Muhammad Ali, Mike Tyson, Roberto Duran, Jake LaMotta, che risponde alla definizione contemporanea del mito. Io ho praticato tanti sport, dal tennis al calcio storico, dalla boxe alla nautica con catamarano, ma la boxe mi è sempre piaciuto proprio per la sua “filosofia”, qui ho imparato che la boxe può anche curare, diciamo che l’esercizio fisico della boxe senza contatto, se abbinato logicamente alle cure mediche, aiuta moltissime patologie neurologiche.
E allora ti dedichi alla boxe
Prima del Covid ho fatto come organizzatore degli eventi spettacolari con titoli italiani, come la Boxing Night al Mandela e al Teatro Verdi, prima della chiusura del Covid. Dopo il Covid inizio ad allenarmi, forse per reazione allo stop forzato, ma anche per salute, pesavo tanto e con sport e dieta ho ripreso la mia forma. Ma sono andato oltre…
Gli allenamenti a cosa ti hanno portato?
Ero rientrato in forma tanto da partecipare alle nazionali di Gym Boxe per dilettanti e arrivare a conquistare la medaglia d’argento e l’anno dopo, nel 2023, sono diventato campione italiano over 51, sempre nel campo dilettantistico. Contemporaneamente ho iniziato a fare corsi ed esami come allenatore.
Mi dicono che ci sono degli ottimi risultati verso i malati di Parkinson trattandoli con l’aerobica della boxe
Si, io alleno due malati di Parkinson, due ragazzi tetraplegici e i risultati sono buoni, miglioramento di postura, tono della voce, sicurezza nei gesti e movimenti.
Ma l’idea di questo progetto, la Special Boxe, verso la disabilità?
Sono volontario da sempre alla Fratellanza Militare, dove era iscritto anche il mio babbo, e alla Misericordia di San Pietro Martire e sono vicino alla disabilità, alla dialisi, all’attenzione alle cure da prestare al malato, logicamente coadiuvate da medici, ho sempre condiviso l’importanza che oggi la sanità ha bisogno del volontariato, un NOI collettivo.
Incontrai l’Assessore allo Sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione che, entusiasta del mio progetto, mi affidò gratuitamente la palestra Comunale a Porta Romana, che avrei dovuto autogestire. Fatti i lavori necessari ho iniziato questo viaggio dove una figura basilare è stata quella di Cristiano Mazzoni, grande Maestro di boxe e gestore della più antica palestra di Firenze, la S.A.F. di cui la Palestra Dinamika Special Boxe Porta Romana è una succursale, ed è rivolta agli atleti disabili in carrozzina, Special Boxe perché è speciale come sono speciali gli atleti che praticano questa disciplina.
Ecosìiniziaquestomeravigliosoviaggio….
Siunviaggiomeravigliosomaanchefattodi sacrificio, sudore, lacrime perché sul disabile si deve lavorare di boxe senza contatto ma anchedipsicologia,latuaforzadeveesserela sua, il tuo coraggio deve essere il suo, ogni giornounasfida!
Inizio i lavori ad agosto 2024, tetto, arredamento, specchi, ring, tappeto antiscivolo,etcetce,aiprimiallenamenti,mi portanounsedicennetetraplegico,unmalato di Parkinson, un disabile in carrozzina che pratica il basket, ma vengono ad allenarsi amici,chemivoglionoaiutare,comesponsor ….intanto ci sono le elezioni per il nuovo sindaco, allo sport viene eletta assessore allo sport una giovane donna molto competente, Letizia Perini, che mi viene a conoscere e rimane incantata dal mio progetto e si parte….il primo progetto di Special Boxe a Firenze!
QuandohaiiniziatoadallenareMatteoFabbri?
Inizioadottobre2024conMatteo,unragazzoconunbelfisico,disabilein carrozzinaacausadiunincidente.
DopomesidiallenamentiportoMatteoalConiaRomapervisitemedicheper il grado di disabilità e siamo arrivati infine al 18 giugno e Matteo vince ai punti, piange, si emoziona, in cielo i fuochi d’artificio….ma hanno vinto tutti….inungestodiinclusioneepassione,laToscanaaprelesueporteadun evento storico: ha vinto Firenze con il primo incontro di boxe tra atleti in carrozzina!
EFirenzehavissutodunqueunanotteSpecial,dovelosporthadimostrato ancora una volta di essere un linguaggio universale capace di ispirare speranza, coraggio e solidarietà. Un'occasione unica per celebrare il valore della determinazione e dell’integrazione, e soprattutto, per dimostrare che nullapuòfermareilcuoredichiamalaboxeelosport.UnNOItuttiinsieme per scoprire, rivelare e far fiorire le capacità e le attitudini di ciascuno attraverso lo sport, il gioco, l’autonomia personale, il movimento, l’espressionedisé.
Importante considerare anche la considerazione della Chiesa verso la disabilità….Rileggendo gli scritti pontifici da "Gaudium et Spes" (1965) a "Fratelli Tutti" (2020), essi fanno emergere un volto di Chiesa in cammino, che mira a non considerare le persone con disabilità semplicemente come oggetto di cura, ma le riconosce come soggetti ecclesiali attivi, capaci di contribuire alla vita della comunità. La storia insegna che il tema della disabilità riflette le contraddizioni profonde dell’esistenza umana e delle società
La Giornata internazionale delle persone con disabilità è indetta dalle NazioniUnitedal1981.LaGiornatamiraadaumentarelaconsapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l'impegno per garantireladignità,idirittieilbenesseredellepersonecondisabilità.Ogni3 dicembrelagiornataèdedicataaduntemaspecificoesperochelaCittàdi FirenzesianelprossimoprogrammadeiGiochiOlimpicidiLosAngeles2028 conladisciplinadellaSpecialBoxe.
Abbiamo appena iniziato, ma quante esperienze abbiamo già condiviso… e quante ancora ci aspettano!
Al via l’accordo WineCave srl con il vigneron Paul Déthune
Pierre e Sophie Déthune, proprietari del vigneron Paul Déthune, hanno stretto un importante accordo con la WineCave srl amministrata da Arianna Dalla Zanna, giovane imprenditrice italiana sempre più in ascesa. Molto determinata, già pluripremiata per il suo talento e la sua preparazione, Arianna ha sicuramente impresso un inizio anno scoppiettante per la realtà che guida da oltre dieci anni, che ricopre il ruolo di leader ai confini con la Svizzera, e che si occupa di cantine climatizzate per vini. La WineCave srl importa in esclusiva dalla Francia, e distribuisce in Italia, il più importante marchio del settore, EuroCave. La WineCave attualmente è molto impegnata proprio su un nuovo fronte di conoscenza, quello degli champagne, da affiancare al core business principale. L’accordo appena varato riguarda la distribuzione in Italia (esclusa al momento la Toscana) dello champagne Paul Déthune.
Ulterioriinfo: www.winecave.it–champagne-dethune.fr/la-maison-fr StaffAssociazioneCulturaleOcchiodell’ArteAPSwww.occhiodellarte.org occhiodellarte@gmail.com (LisaBernardini,giornalista)
Arianna Dalla Zanna:
“Sul vino contano cultura e sensibilità, innovazione e rispetto”
Arianna Dalla Zanna, con la socia e sorella Roberta, sono una garanzia professionale di qualità,affidabilitàedesperienza.
Arianna è Amministratore unico di WineCave srl, realtà leader ai confini con la Svizzera che si occupa di cantine climatizzate per vini, importando in esclusiva dalla Francia, e distribuendo in Italia, il più importante marchio del settore, EuroCave. Roberta si occupa di contabilità nella comune azienda ereditatadalpadre.IllavorodiAriannaèquello di far comprendere al cliente quanto sia importante onorare la fatica del produttore di vino, e allo stesso tempo soddisfare le esigenze del cliente che vuole un prodotto performante e didesignesclusivo.
Lo scorso anno ha ricevuto come imprenditrice riconoscimentiimportanti,comeilpremioetico“Fair Play for Life” per mano del Comitato Nazionale ItalianoFairPlay,associazioneBenemeritadelCONI, e quello dello Switzerland Literary Prize di Lugano, per l'impatto culturale del suo empowerment femminile.
Arianna Dalla Zanna è attualmente molto impegnata su un nuovo fronte di conoscenza, quello degli champagne. È appena terminata con grande successo, infatti, una Masterclass a Loreto (AN), seguita da una cena d'eccezione, riservate ad un pubblico di settore attento e appassionato. A guidare l’incontro un professionista con cui le sorelle Dalla Zanna collaborano spesso, Alberto Lupetti. Lupetti non ha bisogno di molte presentazioni. Giornalista professionista esperto di vini e specializzato in champagne, nel suo ricco carnet vanta una fama che loprecede:glistessifrancesiloritengono“traicinque critici più autorevoli al mondo". Il brand EuroCave, il cui unico distributore ed importatore in Italia è la WineCave, ha inventato la prima cantinetta climatizzata per vini nel lontano 1975, ed è azienda leadernelsettore.
Da qualche mese, Arianna ha deciso di affiancare al core business principale anche lo champagne Paul Déthune, importandolo e distribuendolo in Italia da quest'annoinmanieraesclusiva. Sui prossimi progetti o le direzioni innovative che intende intraprendere per mantenere l’Azienda all'avanguardia, Arianna risponde con sicurezza: “Siamo in una fase di riflessione e sviluppo. Abbiamo diverse idee e direzioni in valutazione, ma preferiamo prenderci il tempo necessario per realizzarle con coerenza, qualità e visione. Ogni passo deve avere un sensopreciso,senzafrettanérincorsaallemode”. A domanda se il mercato evolva rapidamente, rispondeinmanieraaffermativa,edaggiunge: “Ilvino resta però ancorato a un’idea di tradizione. Le tecnologiepossonomigliorareilmodoincuisiproduce esuccessivamentecomesiconserva,mal’essenzaresta legata a cultura e sensibilità. EuroCave lavora da sempreper coniugare innovazione e rispetto, e noi siamo felici di rappresentare questo equilibrio in Italia”.
In un mercato in continua trasformazione, la Famiglia Dalla Zanna sceglie di rimanere solida nei valori e selettiva nelle scelte.
Per le realtà che volessero mettersi in contatto con la WineCave per organizzare Masterclass sullo Champagne Paul Déthune o avere maggiori info di approfondimento sul settore, si può consultare il sito ufficiale www.winecave.it
Writer: Lisa Bernardini
La civiltà del cotto fiorentino ha il suo fulcro a Impruneta (dove si produce dal 1098), dove tutto ha il colore del rosso del cotto imprunetino, colore che più di ogni altro evoca la magia dei paesaggi, della campagna e delle tradizioni toscane, dovunque polvere dalle sfumature rosse, dal cotto dall’Impruneta al rosa dei tramonti sull’Arno. Qui si trovano le storie di uomini forgiati sul fuoco delle fornaci, un mestiere che s’impara in famiglia perché non ci sono scuole ma generazioni di uomini che hanno creduto nella terra, l’acqua, il fuoco, la creta, il galestro, gli elementi che conosceva anche
Brunelleschi che scelse gli artigiani dell'Impruneta nel 1419 per le tegole e i mattoni della cupola del Duomo di Firenze.
All’Impruneta tutto è cominciato qui, dal 1914, in un grande prato, punteggiato di fiori, in un luogo che da anni sceglie di raccontarsi attraverso la cultura, quella dell’arte come forma concreta dell’oggi e di ieri, ma anche quella del racconto come costruzione di futuro. Un filo invisibile che unisce la Toscana e il resto del mondo, un filo fatto dalla Fornace Mital della Famiglia Mariani, una storia di famiglia fatta di luce, memoria e visione ma principalmente arte... Una storia di oltre 100 anni che percorre l’arte, quando questa smette di appartenere ai luoghi e inizia a raccontarli. Voce, immagine, materia viva della fornace da dove escono forme gentili, sinuose e naturali, che sembrano smussate dalla lunga azione modellante del vento, o da quella erosiva di un corso d’acqua. Una vera officina creativa. quella della Famiglia Mariani, di padre in figlio, che si racconta con una grande caratteristica, il prezioso e unico “fatto a mano” attraverso l’arte, il mezzo per raggiungere la natura dove materiale e scultura godono della luce che completa le
Da più di 100 anni, quello della Famiglia Mariani è un lavoro artigianale della terra d'Impruneta, seguendo con cura ogni singola fase della lavorazione, per dar vita a manufatti unici. La “Fornace Mariani” ognuno la vive senza smettere di custodire e tramandare i segreti e le tecniche dell'arte dei fornaciai ma è una tradizione di famiglia, fatta allo stesso tempo di grande storia e di ricordi intimi, che danno l'energia per sognare ogni giorno qualcosa di nuovo, sia pure cercando di restituire in ogni vaso, statua e ornamenti da giardino la secolare bellezza del cotto imprunetino. Oggi l’azienda sembra un borgo, la sede della fabbrica è piena di fiori sulle finestre, i muri sono a facciavista e racchiudono la bella storia della famiglia Mariani, dal nonno Anselmo al padre Angiolo, dei suoi tre figli, Luigi, Franco ed Enrico e dei nipoti Marco e Vittorio. Una fabbrica che sembra sospesa nel tempo, ottocentesca, ingentilita dal verde squillante dei prati intorno, dai cipressi toscani imponenti e altezzosi e le viti dai grappoli ancora verdi. Una azienda che ha visto ben due guerre, dove il lavoro di oggi è sempre una avventura affascinante perché la storia centenaria è di tutti che lavorano tutti insieme.
"Galestro e ossido di ferro – spiega Enrico, uno dei tre figli Mariani – sono gli elementi fondamentali della terracotta dell’Impruneta, il galestro, in particolare, è un tipo di argilla che rende il prodotto incredibilmente resistente al freddo, e l’ossido di ferro è la componente chimica che gli conferisce quella fantastica sfumatura di rosso, non a caso nota come “rosso terracotta”. Il galestro è anche chiamato in gergo “terracotta antigelo“, garantita per temperature fino ai -30°".
Noi siamo gli ultimi artigiani - come ci dicono i 3 fratelli Mariani - quello che si dice artigiani creativi, qui si nasce e si cresce e la passione ci forgia. La nostra generazione non ha avuto scuole, si imparano direttamente in fabbrica i diversi tipi di lavorazione, tra cui a modello, a lavoro tondo e a lavoro di fondo. I primi due prevedono l’utilizzo di stampi di vario genere, mentre l’ultimo solo ed esclusivamente a mano libera. Noi usiamo le mani, ormai esperte, che oggi realizzano opere d’arredo di altissima qualità, come conche, vasi, orci, fioriere, cassette, ma anche ornamenti da giardino e decori da parete e da pilastro. Inoltre, siamo specializzati anche in sculture, statue e figure di varie dimensioni, disciplina artistica rinomata e gradita da una vasta clientela sparsa in tutto il mondo.
Come ci spiegano Marco e Vittorio, la terza generazione, Il lavoro di fondo è il più affascinante in assoluto: osservare un mastro vasaio che lavora senza l’aiuto delle forme è come seguire lo sviluppo di una vita nella sua gestazione materna, lenta, precisa, in cerca della perfezione assoluta diventando uno spettacolo della natura".
E’ vero, siamo gli “ultimi artigiani”, infatti, con altri artigiani fiorentini siamo stati allestitori e protagonisti della scalinata barocca del giardino di Villa Bardini per Dolce e Gabbana, un innovativo progetto dei designer per presentare la loro collezione a Pitti Immagine, 'Il Rinascimento e la Rinascita' con creazioni realizzate in terracotta, seta, oro, argento, cuoio, pelle, pietre dure, tarsie marmoree interpretando non solo il valore della tradizione artigiana, spesso tramandata di generazione in generazione, ma anche una spiccata attenzione alla contemporaneità.
La nostra azienda presta inoltre una grande attenzione alla sostenibilità principalmente verso il mondo green e la vivaistica, in quanto la plastica non è biodegradabile (non si decompone) e anche la sua produzione è altamente inquinante. I danni causati dall’inquinamento di questo polimero si riversano inevitabilmente sia sulle piante che sugli animali. Per un pianeta sostenibile, dunque, c'è bisogno di scelte più green: per questo il nostro consiglio è quello di usare consapevolmente, a partire dai vasi degli amanti dei fiori, prediligendo materiali naturali ed ecologici come la terracotta.
Ci allontaniamo da questo borgo incantato dirigendosi verso Firenze dove troneggia il simbolo di Firenze, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, dal 1419 si staglia con la sua incredibile cupola rossa fatta di terracotta, quella dell’Impruneta.
MITAL Via di Cappello, 31, 50023
Impruneta FI Tel +39.055 2011414 if@ili
E’ stato presentato da Elena Tempestini, giornalista storica, al Caffè Letterario delle Murate, lo storytelling di Simona Cherubini, autrice di una storia, una novella ambientata nei tempi della Firenze Rinascimentale. Ma la cosa nuova, sorprendente è “un meraviglioso viaggio”, quello che ci propone la scrittrice, ispirata da uno shooting di un fotografo come Giovanni Vecchi, delicato e sorprendente, un viaggio con la proiezione nei tempi dello stupore, delle illusioni, del dolore ma anche della gioia e dell’amore, istanti di sguardi, di “incontri”, non solo illusioni ricevute, ma suggestioni.
Presentato il 6 giugno al Caffè Letterario delle Murate “La Metà di Noi Tre”, uno storytelling fotografico, ovvero un viaggio a ritroso rispetto ad una mostra fotografica, perchè Simona Cherubini, l’autrice, ha scritto una storia per poi tradurla in fotografia, supportata dagli scatti del fotografo Giovanni Vecchi
Quindi l’autrice ha inteso portare il lettore in un viaggio fotografico di una novella ambientata nella Firenze di fine Rinascimento in cui il periodo "illuminato" stava volgendo al termine. Il tema: Michelangelo, figlio di una prostituta, ha una natura molto fluida, tanto che lavora sia come garzone di un pittore sia come dama di compagnia (Matilde) trovando molte difficoltà nell'essere accettato per quello che è. Un giorno incontra Alvise De' Bacci che oltre ad essere bellissimo ha anche una moglie. Nasce un intreccio amoroso in cui Alvise per impedire a Michelangelo di frequentare altre persone lo presenta a Bianca, sua moglie come Matilde ma ottenendo solo che l'intreccio amoroso diventi a 3.
Michelangelo si innamorerà di entrambi e mentre la mamma cercherà di toglierlo dai guai organizzando un appuntamento al buio a tutti e tre, Alvise e Bianca lo ingabbieranno nel loro legame tossico costringendolo a rinnegare sé stesso…per diventare solo La Metà di Noi Tre.
Simona Cherubini scrittrice: Dalle fotografie del fotografo Giovanni Vecchi l’autrice ha trasmesso sulla carta i suoi sogni fantastici, fissati nei volti, ai quali sono state rubate le emozioni più intime, soprattutto amore, la facile tenerezza di incontri unici, ma anche fieri e dolci, pieni di speranza e aspettative, stati naturali dove si perde l’individuo per ritrovare il mistero dell’esistere…dove l’amore è negli occhi di chi guarda, dove il segreto è proprio questo.
Lo sguardo che entra nella natura delle cose, capta il sentimento, trova la vita in oggetti cose e persone apparentemente inanimati, comprende e trova il dettaglio della suggestione, in ogni scatto del fotografo Vecchi la scrittrice trova un pezzo della sua anima che rimane nell’immagine, vedendo con i suoi occhi un mondo spesso invisibile, la voglia di fermarsi ad ascoltare il silenzio, osservare un’opera creata da un pittore senza corpo ma con un’anima superiore, cercando le ferite dell’anima, e poi gli sguardi non banali degli occhi, nei silenzi di bocche chiuse, nel grido, a volte di dolore, a volte di esultanza e gioia.
Un grande entusiasmo del pubblico per la vocazione mostrata dall’autrice per la scrittura di Simona Cherubini, sorretta da un eccezionale talento, quello della fotografia che si fa arte…..l’arte del vedere il mondo con gli occhi del fotografo Giovanni Vecchi.
Giovanni Vecchi, fotografo pluripremiato come fotografo di danza che ha ritratto personaggi del calibro di Antonella Albano e Roberto Bolle, ha trasformato le parole in immagini raccontando in 21 pannelli, la storia di Michelangelo.
I costumi per lo shooting sono stati concessi dalla sartoria teatrale Antonietta che fornisce i costumi per i più importanti cortei d'Italia tra cui il calcio storico.
I ragazzi Letizia, Manuel ed Emil sono modelli per passione mentre Eleonora e Linda sono le bravissime make up artist che hanno truccato i protagonisti.
Gli scatti indoor sono stati realizzati a Villa Campestri.
Eventi, incontri, tavole rotonde, stanno anticipando le celebrazioni dei 200 anni della nascita di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, l’autore di Pinocchio, (Firenze 24 novembre 1826 – 26 ottobre 1890).
Collodi, giornalista, politico e umorista, ha portato un grande contribuito alla letteratura scolastica e per ragazzi con il suo Pinocchio, parte la Bibbia e altri libri religiosi che non sono stati messi nella statistica, “Pinocchio” è il secondo libro più tradotto del mondo, dopo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry Con rispettivamente 382 e 300 lingue in cui sono stati pubblicati, il libro più tradotto della Francia e il libro più tradotto dell’Italia lasciano largamente indietro il terzo sul podio, che è per l’Inghilterra “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll. Il libro “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi – Il vero nome è Carlo Lorenzini (Firenze 24 novembre 1826 – 26 ottobre 1890). non è semplicemente una delle opere più celebri della letteratura per ragazzi, ma rappresenta un vero e proprio capolavoro della narrativa mondiale, intriso di valori pedagogici e didattici che ne fanno un testo imprescindibile per ogni giovane lettore.
Pinocchio, un burattino di legno animato, intraprende un viaggio che rappresenta un’allegoria del percorso di crescita e trasformazione dell’essere umano, esplorando temi fondamentali come l’educazione, la moralità e l’identità. Si parla di princìpi e valori come ad esempio l’amore verso l’altro, l’onestà, il senso del dovere, il rispetto, l’educazione, la bontà d’animo e l’ascolto, che nell’insieme, sono alla base dell’etica.
L’evento più importante a Firenze per celebrare Pinocchio è il Premio Pinocchio dell’Associazione Culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini, che si è svolto il 7 luglio
La visione dell’apprendimento di AUF si basa su concetti non tradizionali come integrazione, coinvolgimento, apprendimento esperienziale all’interno della a Firenze una prima anticipazione per presentare il prossimo Premio Pinocchio creato nel 2011 dall’Associazione Culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini, presieduto da Anna Maria Iacobacci, che è quella di dare un riconoscimento a 10 personalità di spicco nel panorama culturale italiano prevedendo per ciascun premiato l’abbinamento ai personaggi del libro.
La location ospitante è bellissima, emblematica, The American University of Florence, UAF, un giovane e dinamico istituto accademico di istruzione superiore situato nel pieno centro storico, un magico giardino in Via Ricasoli.
È un’opera letteraria che trascende i confini del tempo e dello spazio, rivelando un’intensa analisi socio-pedagogica che rimane rilevante anche nel contesto moderno.
consentendo agli studenti internazionali di concentrarsi sull’acquisizione di competenze e, in definitiva, sul modello innovativo di AUF che si concentra consentendo agli studenti internazionali di concentrarsi sull’acquisizione di competenze e, in definitiva, e sulle competenze in un contesto culturale che offre non solo qualità accademica, ma anche conoscenze del settore, capacità di leadership, coinvolgimento interculturale e spirito imprenditoriale.
Nel magnifico giardino dell’American University of Florence, punteggiato da una serie di opere di Silvia Serafini, autrice della locandina, nell’aria la musica del Duo Kōdo, ci sono stati interventi importanti, non banali, trattandosi di un libro di bambini, come quello della Prof. Anna Kraczyna, della Dssa Silvia Tozzi, Casa Editrice Florence Art Edizioni e di Anna Maria Iacobacci che ha introdotto l’evento. Infatti, Pinocchio non è solo una favola per bambini, ma vuole rappresentare una realtà senza età perché parla ai cuori, non è solo un burattino come si evince dall’immagine, ma è solo un bambino, fragile, insicuro, credulone, perennemente in lotta per diventare vero come tutti gli altri, in carne ed ossa.
Pinocchio è il simbolo della vita, ogni personaggio del libro è una realtà, tra verità e bugia, tra realtà e magia, fra buoni sentimenti e trappole, fra luoghi di educazione e ipotetici Paesi dei Balocchi dove si finisce per essere trasformati in ciuchi.
Ma insegna altro….. e si capisce, leggendolo, che non è un libro banale, proprio in un momento di grande contrasto al bullismo dei ragazzi, insegna che la vita deve essere fatta anche di giochi semplici, di ironia e di scelte importanti che insegnano e guidano ad una vita retta e onesta, a dei valori incorniciati dal sorriso finale al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
E sono stati i temi dominanti degli interventi, sia della Dssa Silvia Tozzi, che della Dssa Anna Kraczhyna, Pinocchio è un burattino che interroga bambini e adulti e oggi, in una realtà sfuggente e fatta di maschere, il compito, diciamo la mission, che si è prefissato il Premio Pinocchio, creato nel 2011 dall’Associazione Culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini e presieduto da Anna Maria Iacobacci.
Il Premio Pinocchio vuole essere una esortazione a porre lo sguardo dei rischi legati alla pressione sociale, alla tecnologia e alla mancanza di relazioni autentiche, sottolineando quanto queste dinamiche possano influire sul benessere psicologico delle nuove generazioni. Ma anche all’importanza dell’educazione emotiva insistendo sul fatto che l’intelligenza emotiva è cruciale tanto quanto quella accademica, e che i genitori, gli insegnanti e le istituzioni devono impegnarsi per coltivarla nei giovani. Questo approccio è volto a promuovere l’empatia, la consapevolezza di sé e la capacità di costruire relazioni sane e durature, considerandole fondamentali per il benessere psicologico, trattando, attraverso i personaggi premiati, una vasta gamma di tematiche, tra cui l’amore, la famiglia, la solitudine e la paura, invitando il pubblico a riflettere su come affrontare i momenti di crisi e cambiamento nella vita, incoraggiando le persone a sviluppare il coraggio di sognare e affrontare l’incertezza.
D.ssa Silvia Tozzi, Storica dell’Arte e Curatrice di eventi, Casa Editrice Florence Art Edizioni. Florence Art Edizioni Casa editrice in Firenze | Editoria di Qualità
Laureata con lode in Storia dell’Arte Medievale e Moderna all’Università di Firenze con una tesi su "Pietro Bernini", ha pubblicato articoli su riviste specializzate quali “Prospettiva” (Università di Siena) e i seguenti volumi: “Il Vecchio Conventino fuori le mura. Una pagina di storia fiorentina” (con Francesco Maria Mugnai), “La Collegiata dei Santi Pietro e Paolo a Morano Calabro”, “Fernand Riblet. 1873-1944”, “Florilegio. La pittura di Angiolo Lombardini”, “Ali di Gru. Silvano Sarti in un racconto per le scuole” (con Fulvia Alidori), “Maria Maltoni e la scuola di San Gersolè. Una straordinaria esperienza educativa” (con Lara Socci). Fra le molte mostre curate, si ricordano: “Fernand Riblet 1873-1944”; “Florilegio di Angiolo Lombardini”; “Le 100 Fontane di Firenze. Dall’acqua del Granduca a quella del Sindaco”; “Maria Maltoni e la scuola di San Gersolè. Il mondo contadino visto con gli occhi dei bambini”; “Loris Sandrucci. Guerrieri e Marionette”; “Visioni di una città: il Quartiere 3 di Firenze”, “Architetture a Firenze e nella Città metropolitana 1920-1940”. Per molti anni ha fatto parte della redazione del mensile “Firenze Spettacolo”. Collabora con la casa editrice Florence Art di Firenze. È presidente di Studio Giambo Arte Lingua e Cultura APS di Firenze, nonché membro dell’Associazione culturale ExLibris di Sesto Fiorentino e dell’Associazione Pinocchio di Carlo Lorenzini.
La Prof. Anna Kraczyna Pinocchio nel 21° secolo, E’ bilingue e biculturale, essendo nata e cresciuta a Firenze da genitori americani. Laureata in Letteratura Italiana presso l’Università di Firenze, lavora da oltre trent’anni come traduttrice e interprete simultanea. Insegna lingua, letteratura e cultura italiana a studenti americani nei programmi universitari a Firenze, dove ha collaborato, tra gli altri, con Stanford University. Lavora anche come life and business coach in varie città italiane. La sua ricerca sugli aspetti linguistici e culturali de Le avventure di Pinocchio l’ha portata alla pubblicazione di un articolo per il New York Times sul capolavoro di Collodi nel 2019 e, nel 2021, alla traduzione annotata di Le avventure di Pinocchio per Penguin Classics, che è stata elogiata da numerose pubblicazioni di spicco, tra cui il Sunday Times, The New Yorker e The Economist. Tiene conferenze su Le avventure di Pinocchio presso università e altre organizzazioni culturali sia in Italia che negli Stati Uniti.
L’Associazione Amici del Cherubini nasce con l’obiettivo di sostenere i giovani talenti del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, promuovendone l’attività artistica e creando occasioni di visibilità in contesti di rilievo. In occasione dell’evento “Buon Compleanno Pinocchio”, l’Associazione rinnova il suo impegno nel valorizzare il patrimonio musicale fiorentino attraverso la partecipazione di giovani musicisti selezionati Duo Kōdo, contribuendo così a un dialogo vivo tra cultura, territorio e nuove generazioni
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Elena Tempestini, giornalista e storica, presentatrice con Stefano Baragli del Premio
Le idee e la conoscenza non possono rimanere chiuse in se stesse, diverrebbero aride, dure, e piano piano la fiammella che le ha generate si spegnerebbe. I Talenti devono circolare e si devono mescolare per vivere e continuare a creare. Solo allora le idee, con la buona volontà e la miglior eccellenza potranno realmente contribuire alla vita comune della società , cioè alla cultura.
Writer: Cristina Vannuzzi
DALLA VIGNA ALLA PISTA: ANTONELLA ANNIOTTI D’ISANTO
RACCONTA GEPI FARANDA
Quando la terra insegna la pazienza e il vino racconta la memoria, può accadere che una vignaiola decida di scrivere un libro. È quello che ha fatto Antonella, con il suo volume dedicato a Gepi Faranda, pilota siciliano morto in pista nel 1960 e parente dell’autrice. Il libro è stato presentato a Patti, il prossimo 21 giugno, nella cornice di Villa Pisani.
Per chi conosce Antonella come vignaiola appassionata, sensibile custode della tradizione e dell’innovazione in campo enologico, questa nuova impresa può sembrare una deviazione insolita. In realtà è un altro modo per coltivare le radici. Perché questo libro — “Gepi Faranda. Non solo per i tuoi occhi” — è, prima di tutto, un atto di riconciliazione con la memoria e con la propria identità, un gesto di amore per non perdere il ricordo di un uomo straordinario, che merita di essere conosciuto e apprezzato.
Gepi Faranda, morto a trentuno anni durante una gara automobilistica a Modena, è stato pilota, costruttore, inventore e uno spirito libero che, in contrasto con i disegni della famiglia che lo voleva con un titolo accademico e un impegno politico come tradizione familiare, ha preferito allontanarsi dal confortevole e agiato stile di vita familiare per inseguire i suoi sogni: la meccanica, la velocità e l’innovazione. Nella tasca della sua tuta, fu ritrovato un testamento scritto il 24 dicembre 1957, nel quale donava il suo corpo alla scienza, gli occhi alla medicina e ne autorizzava il trapianto. Un gesto straordinario per l’epoca, e nel 1960, alla sua tragica fine, due persone, grazie a questo gesto, che commosse l’Italia, hanno acquisito il dono della vista.
«Scrivere questo libro è stato un viaggio emotivo potentissimo», racconta Antonella. «Non ho mai conosciuto Gepi, ma sentivo che la sua storia mi chiamava. Per una serie di fatti e situazioni familiari, era necessario alzare il velo di Maia su alcuni eventi, ho sentito il bisogno di raccontare chi fossimo, chi fossi».
Il libro nasce da una ricerca appassionata tra archivi, scatole polverose, foto sbiadite, comunicati stampa e racconti dimenticati, e oggi restituisce la figura di un uomo gentile, solitario, brillante, eppure dimenticato. Per lui, oggi, ci sono scuole, piazze e stadi, campi sportivi, che portano il suo nome, ma pochi ormai ricordano il motivo delle titolazioni.
Il libro è stato presentato a Patti, presso la biblioteca comunale a Villa Pisani, un evento speciale, alla presenza di un folto pubblico, delle Istituzioni, di appassionati di motorsport e di significative figure che hanno vissuto quegli storici momenti, tra i quali il pilota Antonio Maglione campione italiano conduttori nella categoria “Allievi Junior”. Antonio, che aveva
conosciuto Gepi, ha fatto uno splendido gesto: nel 1960, dopo la morte di Gepi, un trofeo portava il suo nome durante una gara. La coppa fu vinta proprio da Antonio che, con una dedica commovente apposta sulla coppa, l’ha donata ad Antonella come significativo ricordo degli eventi.
Un cerchio che si chiude e che, forse, si riapre per nuovi lettori, nuove memorie, nuove piste da percorrere, Gepi con questo libro è stato consegnato ai posteri e non sarà dimenticato.
Writer: Antonella Anniotti D’Isanto
“Tutti i colori dell’amore” è una storia che profuma di burro e di memoria, e che nasce dal desiderio di raccontare l’amore nella sua forma più sincera: quella imperfetta, fatta di attese, sapori e silenzi condivisi. Ambientato tra le vie del Marais e l’intimità profumata di una piccola pasticceria parigina, il romanzo intreccia le vite di Élodie — custode silenziosa delle ricette della nonna — e Gabriel, un art director disilluso che ha dimenticato come si ascolta. Insieme, attraverso tredici macarons ispirati ad altrettante sfumature del sentimento, compiono un viaggio sensoriale e intimo alla riscoperta di ciò che resta, quando tutto sembra perdersi. Il tono del romanzo è poetico e narrativo, con una forte componente sensoriale. Parla di lentezza, cura, memoria e rinascita, e si rivolge a lettrici e lettori che amano le storie d’amore non convenzionali, ambientate in luoghi che hanno un’anima.
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Anna Rita Del Piano: talento, cuore e impegno sociale sul grande schermo.
Attrice, regista e cantante, Anna Rita Del Piano è una delle figure più poliedriche e sensibili del panorama artistico italiano. Pugliese di origine ma materana d’adozione, ha costruito una carriera che unisce talento, passione e un profondo impegno sociale. La sua formazione inizia a Matera, tra il Teatro dei Sassi e Hermes Teatro, per poi proseguire a Roma, dove si perfeziona con maestri del cinema e dell’Actor’s Studio come Joseph Ragno, Geraldine Baron e Sergio Rubini.L’incontro con Giuseppe Tornatore, che la sceglie per una piccola parte ne L’uomo delle stelle, segna una svolta decisiva per la sua carriera di attrice.
Premiata come Miglior Attrice Non Protagonista per Le ali della vita e L’uomo sbagliato, è nota al grande pubblico anche per il ruolo della moglie di Rocco Papaleo e madre di Checco Zalone in “Che bella giornata”.
Negli ultimi anni, Del Piano ha scelto di mettersi dietro la macchina da presa per raccontare storie che parlano al cuore e alla coscienza. Il suo cortometraggio "L'intruso" è un chiaro esempio di come l’arte possa farsi veicolo di riflessione e cambiamento. Il film affronta con delicatezza e profondità il tema dell’integrazione e dell’immigrazione, riuscendo a toccare corde universali. Il risultato? Un successo di critica e pubblico, con numerosi riconoscimenti.
Ma l’impegno di Anna Rita Del Piano non si ferma qui. Il suo nuovo lavoro, "La Mela Bacata", è pronto a far parlare di sé. Il corto, non ancora presentato ufficialmente, affronta con lucidità il delicato tema del bullismo, una piaga sempre più diffusa tra i giovani.
Dopo il successo dello short film “L’intruso”, abbiamo incontrato Anna Rita Del Piano per parlarci un po' di lei.
Sei diplomata in canto lirico al Conservatorio di Musica “E.R. Duni” di Matera. In che modo la musica ha influenzato il tuo modo di vivere il teatro e il cinema?
La musica ha sempre fatto parte del mio universo espressivo. Il percorso in conservatorio, culminato con il diploma in canto lirico, insieme agli studi di musica antica e canto jazz, mi ha dato una profonda consapevolezza della voce come strumento d’arte e di comunicazione. La tecnica vocale, la respirazione, il controllo del suono: tutto questo si è rivelato fondamentale anche in ambito teatrale e cinematografico. Quando recito, porto con me quella disciplina e quell’emotività musicale che mi permette di dare ritmo, colore e intensità alla parola. La musica mi ha insegnato a sentire il tempo, a modulare le emozioni, a percepire le pause come momenti pieni, non vuoti. Carmelo Bene mi ha insegnato che anche un piccolo soffio può diventare musica e generare emozione. Cantare significa raccontare storie con la voce, ed è questo che cerco di fare sempre, anche davanti alla macchina da presa o su un palcoscenico: raccontare emozioni con tutto il corpo e con tutta l’anima. La musica è per me una componente essenziale, tanto che la inserisco in tutti i miei spettacoli teatrali o la utilizzo come colonna sonora, per arricchire e sottolineare ogni momento dell’immagine audiovisiva.
Anna Rita, il tuo percorso artistico è ricco e sfaccettato: attrice, regista, presidente di festival e associazioni culturali.
Come è nata la tua passione per l’arte e lo spettacolo?
Sin da piccola ho mostrato una forte propensione per l’arte in tutte le sue forme: musica, danza, recitazione. Ricordo che mi bastava sentire una canzone da un juke-box per iniziare a ballare spontaneamente. Usavo la scopa come fosse l’asta di un microfono e cantavo immaginando di essere su un palcoscenico. Mi divertivo a creare storie con le bambole, lasciando libera la mia fantasia. Mia madre, notando questa mia inclinazione,decise di iscrivermi a danza classica. A otto anni debuttai a teatro con il “Valzer dei Fiori”,e per molti anni ho davvero creduto che sarei diventata una ballerina classica. Mi sono impegnata moltissimo, ho studiato con dedizione e mi sono diplomata alla Fondazione Piccinni di Bari. Tuttavia, il mio destino era un altro: il mio corpo non era quello "ideale" per una ballerina classica. Così, spinta dal bisogno di esprimermi, ho rivolto la mia attenzione al teatro, che poi è diventato il mio vero linguaggio dell’anima.
Il tuo impegno nella promozione della cultura attraverso il Matera Film Festival e l’Associazione Culturale “Camera con Vista” è evidente. Qual è la missione che ti guida in questi progetti?
La mia missione è sempre stata quella di creare ponti tra le persone attraverso l’arte e la cultura. Il Matera Film Festival e l’Associazione “Camera con Vista” sono strumenti con cui ho cercato di dare voce ai talenti emergenti, promuovere il confronto tra culture diverse e rendere il cinema e il teatro accessibili a tutti, non solo agli addetti ai lavori. Credo fermamente che la cultura debba essere un diritto, non un lusso, e che il territorio lucano, dove vivo attualmente, abbia un patrimonio umano e artistico straordinario da valorizzare. Ogni progetto nasce
dal desiderio di raccontare storie che emozionano, che fanno riflettere, che lasciano un segno. Mi piace pensare che, attraverso questi eventi, si possa seminare bellezza, ispirazione e consapevolezza, contribuendo a una crescita della coscienza collettiva. Lavorare con passione e visione, coinvolgendo giovani, artisti e professionisti del settore, è il modo in cui cerco di restituire alla mia terra tutto ciò che mi ha dato.
Parliamo del tuo cortometraggio “L’intruso”, che affronta con delicatezza e profondità il tema dell’accoglienza e dell’integrazione. Cosa ti ha ispirato a realizzarlo e qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
"Mi sono sempre chiesta: ma questi ragazzi che fine fanno quando sbarcano sulle nostre spiagge? Cercano un riparo dalle incertezze della vita, un luogo dove poter ricominciare.
L’idea de “L’intruso” nasce proprio da questa domanda, da una curiosità empatica che si è trasformata in urgenza narrativa. Ho voluto raccontare non tanto la cronaca, ma il momento in cui l’estraneo smette di essere tale e diventa presenza, volto, storia.
Il messaggio che vorrei trasmettere è semplice: dietro ogni 'intruso' c’è una persona che ha bisogno di essere ascoltata, non giudicata. E forse, aprendoci un po’ di più, possiamo scoprire che l’intruso siamo anche noi, quando ci chiudono la porta alla comprensione."
Quali sono state le reazioni del pubblico e della critica a “L’intruso”? Hai notato un impatto tangibile o dei momenti particolarmente significativi dopo la sua proiezione?
Il pubblico ha risposto positivamente. Alcuni si sono emozionati, altri commossi.
Ho ricevuto molti consensi, riconoscimenti e premi per il cortometraggio L’intruso:
• Vincitore al Roma Cinema Doc;
• Vincitore al Fellini Film Festival;
• Vincitore al Trasimeno International Art Film Festival;
• Vincitore al Montecatini Film Festival:
• Vincitore al Basilicata International Film Festival;
• Vincitore al Women's Only Entertainment Film Festival;
• Premio per la Miglior Fotografia (Best Cinematographer) al The Film Contest;
• Premio 2025 come Miglior Cortometraggio ai Filmshort Creative Award;
• Selezione ufficiale al Digital Media Fest;
• Semifinalista al Golden Bridge Istanbul Short Film Festival.
Qual è secondo te il ruolo del cinema indipendente oggi nel raccontare le emergenze sociali e culturali che attraversano l’Italia e l’Europa.
Il cinema indipendente ha oggi un ruolo essenziale nel raccontare le emergenze sociali e culturali che attraversano l’Italia e l’Europa. A differenza delle grandi produzioni commerciali, spesso vincolate da logiche di mercato, il cinema indipendente gode di una maggiore libertà creativa e narrativa. Questa libertà gli consente di affrontare temi scomodi, poco rappresentati o volutamente ignorati dai media mainstream: dalla crisi migratoria alla precarietà lavorativa, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sociali, fino alla questione di genere e ai diritti civili.
Per me il cinema indipendente ha molto da raccontare, proprio perché nasce spesso dal basso, da realtà locali, da registi e autori che vivono direttamente le contraddizioni del presente. Le storie che emergono sono autentiche, radicate nella realtà quotidiana e capaci di generare empatia, riflessione e talvolta indignazione. In un’epoca in cui l’informazione è veloce e frammentata, il cinema indipendente riesce a rallentare, a soffermarsi sulle persone, sui contesti, sulle emozioni, offrendo uno sguardo critico e umano al tempo stesso.
Inoltre, grazie ai festival, alle piattaforme digitali e ai circuiti alternativi di distribuzione, questi film riescono a raggiungere un pubblico sempre più ampio e attento. In questo senso, il cinema indipendente non solo racconta, ma resiste, denuncia, propone. È uno strumento culturale vivo, necessario, che contribuisce attivamente al dibattito pubblico e alla costruzione di una coscienza collettiva giusta.
Ho trasformato la mia passione in creazione: ho iniziato a studiare sceneggiatura e regia, e oggi, oltre ad essere attrice e cantante, sono anche regista.
Questo passaggio è stato fondamentale per me. Mi ha dato la possibilità di raccontare storie in prima persona, di creare progetti in cui credo davvero, e di dare spazio anche ad altri talenti che meritano di emergere. Ogni difficoltà l’ho trasformata in un’occasione per crescere, per evolvermi, per affermare la mia voce in modo autonomo e libero. Alla fine, è stata proprio la fatica del percorso a darmi la forza di costruire qualcosa di mio.
Tra cinema e realtà, Anna Rita Del Piano continua a lasciare il segno del suo impegno civile con coraggio, passione e autenticità.
Press: cameraconvista.prpress@gmail.com
Crediti ph: PHOTODELLATTImo
L'estate è, per definizione, la stagione della leggerezza. Le giornate si allungano, i social si riempiono di vacanze, sorrisi, scherzi e ovunque si respira un'aria di libertà e spensieratezza. Eppure, per molti, proprio in questo scenario così idilliaco si apre un vuoto emotivo difficile da spiegare. La scuola o il lavoro si fermano, le routine che scandivano il tempo delle giornate scompaiano e all'improvviso ci troviamo con tanto tempo libero e pochi punti fermi.
Sul Instagram, Facebook e TikTok sembra che tutti stiano vivendo la loro migliore estate. E se invece, ti senti solo?
Sentirsi soli è una delle forme più diffuse di povertà e nutrire legami autentici è una sfida oltre che un'urgenza dell'anima. E proprio con questo spirito nascono azioni sociali di volontariato, realtà che traducono le persone in azioni concrete e quotidiane fondate sull'ascolto, sulla condivisione e sulla forza dei gesti semplici.
GRAZIE AGLI AMICI
DI: Associazione Voa Voa Amici di Sofia Aps di Guido De Barros e Caterina Ceccuti, Nopc di Firenze – Nucleo Operativo Protezione Civile logistica dei trapianti Presidente Massimo Pieraccini, Associazione I Ragazzi del Sole di Scandicci
– Associazione A I. S. D. O Coordinatore scientifico la Dott.ssa Angelamaria Becorpi – Gli Amici di Daniele di Alba Giovannetti
– Associazione Girotondo per Sempre di Stefano Boccalini, la Fondazione Claudio Ciai
Writer: Cristina Vannuzzi
Ma ci sono altre azioni, solidali, leggere, magari anche divertenti che aiutano la memoria e le persone…come il gioco delle carte, come il Burraco che è un gioco di carte diffuso su tutto il territorio italiano e mondiale, tanto che ad oggi sono molti i canali online dedicati a questo gioco. Il nome del gioco deriva dal portoghese dove “buraco” significa “setaccio”, che descrive la meccanica di gioco.Un pizzico di fantasia, organizzazione e spirito di iniziativa, il desiderio di stare insieme e principalmente tanta voglia di fare un gesto di amore e solidarietà per bambini, mamme, ragazzi, storie….. Negli anni ’80 nacque il Burraco, insieme al Gin Rummy ma data la complessità del secondo, prese piede il primo, sembrando molto più facile.
ll “burraco” è un gioco tradizionale di carte della famiglia della “pinnacola” che nasce nel 1940 in Uruguay e viene importato in Italia, in Puglia per la precisione, nella prima metà degli anni ’80. Burraco è un gioco di carte diffuso su tutto il territorio italiano e mondiale, tanto che ad oggi sono molti i canali online dedicati a questo gioco. Il nome del gioco deriva dal portoghese dove “buraco” significa “setaccio”, che descrive la meccanica di gioco.Un pizzico di fantasia, organizzazione e spirito di iniziativa, il desiderio di stare insieme e principalmente tanta voglia di fare un gesto di amore e solidarietà per Associazioni, bambini, mamme, ragazzi, storie…..
A Firenze sono gli ingredienti che Domenica Giuliani, giudice arbitro dei tornei, usa per creare eventi, per organizzare iniziative di raccolta fondi a sostegno di Associazioni e Onlus, organizzando tornei di burraco, il gioco in voga in tutto il mondo. Un fortunato percorso solidale iniziato da tempo, una programmazione che prevede l’organizzazione di eventi esclusivamente solidali, in spazi anche sconosciuti della nostra città, dove Domenica dimostra la sua attenzione alla società in cui viviamo, perché questo suo progetto – burraco per solidarietà – esprime il suo gioco, un gioco a carte scoperte, note che si ritrovano nell’invito a fare del bene, lasciando così che ogni aspetto del proprio essere ne tragga beneficio.
Ci spiega Domenica Giuliani, giudice di gara dei Tornei di Burraco: Sono piccole gocce nel mare infinito del dolore, si vivono momenti di gioia, spensierati, un gioco che sembra banale, ma è una sorta di “ginnastica” mentale, ma il burraco ci regala tanta serenità, ci crea una bolla di difesa dalla realtà della giornata e ci regala anche una “solidarietà culturale”, concetto che non si trova descritto in nessuna enciclopedia. Sono forme della solidarietà verso esseri umani o gruppi di persone dove la cultura, che non sempre è in grado di produrre benefici immediati, può trasformarsi in altrettante occasioni speciali per condividere, con chi ti è vicino, molto di più che la passione per una partita di campionato la domenica, l’amore per un concerto o la gioia di trascorrere una giornata insieme al mare. Sono piccole gocce nel mare infinito del dolore, si vivono momenti di gioia, spensierati, un gioco che sembra banale, Un torneo solidale di burraco ti fa imparare, conoscere, incontrare, e Domenica Giuliani, prima di iniziare il gioco, parla di cose che non fanno parte della nostra vita, parole difficili, come
Leucodistrofia Metacromatica, NOPC, AIDO, ma dalle parole difficili si passa alla realtà, e conosci allora gente meravigliosa, che ha trovato, nel dolore, la forza per andare avanti ed essere più vicino a chi ci ha lasciato, per trovare finanziamenti a progetti di ricerca legati al sostegno a famiglie con minori affetti da patologie rare neuro degenerative, alle vittime di incidenti stradali, assistenza alle famiglie e raccolta fondi per prevenzione e ricerca….….
Un torneo solidale di burraco ti fa imparare, conoscere, incontrare, e Domenica Giuliani, prima di iniziare il gioco, parla di cose che non fanno parte della nostra vita, parole difficili, come Leucodistrofia Metacromatica, NOPC, AIDO, ma dalle parole difficili si passa alla realtà, e conosci allora gente meravigliosa, che ha trovato, nel dolore, la forza per andare avanti ed essere più vicino a chi ci ha lasciato, per trovare finanziamenti a progetti di ricerca legati al sostegno a famiglie con minori affetti da patologie rare neuro degenerative, alle vittime di incidenti stradali, assistenza alle famiglie e raccolta fondi per prevenzione e ricerca….….
L’ultimo Burraco Solidale organizzato da Domenica Giuliani è stato quello a favore del NOPC Logistica dei trasporti, presieduto da Massimo Pieraccini. L’Associazione, che ha sede a Firenze, Fondato nel 1993, il NOPC supporta la logistica dei trapianti e trasporti salvavita.
Spiega Massimo Pieraccini, presidente NOPC: Dopo il primo periodo di attività, nel 1996 siamo stati iscritti nell’elenco delle Associazioni censite dal Dipartimento di Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; dallo stesso periodo siamo iscritti nel Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato, tenuto dalla Regione Toscana e dal 2007 anche in quello tenuto dalla Regione Lombardia.
La nostra “mission” è porsi al fianco di strutture istituzionali al fine di collaborare nella realizzazione di servizi a
favore della collettività. Nel corso degli anni della nostra storia abbiamo collaborato con molte realtà istituzionali sia in emergenza che non, trovando la nostra identità operativa nelle attività di logistica dei trapianti, ovvero la parte organizzativa ed operativa di tutti gli spostamenti necessari perché un trapianto possa avvenire. Ciò si concretizza in presenza di un potenziale donatore di organi e/o tessuti nel trasporto nell’organizzazione e trasferimento delle equipes chirurgiche impegnate nel prelievo di organi e tessuti da trapiantare, organi isolati da trapiantare, campioni per l’esecuzione di indagini diagnostiche per l’approfondimento di valutazione di organi in fase di prelievo. Ci occupiamo anche di trasporti di cellule progenitrici HPC che si trovano nel midollo osseo e che sono necessarie per i trapianti salvavita su ammalati di leucemia ed altri tumori del sangue. Questa attività iniziata intorno al 1998 ci ha portato in buona parte del mondo, dovunque un generoso donatore ha deciso di mettere a disposizione una parte di se per la salvezza di un’altra persona che resterà sempre sconosciuta. Per i trapianti di midollo osseo il donatore è sano consenziente ed in buona salute ma deve essere geneticamente altamente compatibile con l’ammalato per questo può essere trovato anche dall’altra parte del mondo. Negli ultimi anni siamo anche stati coinvolti in trasporti finalizzato a progetti di ricerca per la messa a punto di nuove terapie per cura dei tumori del sangue.
Altro aspetto della nostra “mission” è la gestione del centro documentazione eventi di Protezione Civile. Al verificarsi di un evento che vede coinvolte realtà di Protezione Civile, sia in attività di soccorso che esercitativa, la nostra organizzazione si occupa di documentare con filmati e foto le fasi significative dell’accaduto. I documenti prodotti vengono tenuti conservati in archivio a disposizione delle istituzioni e delle altre Associazioni. Iscritto al RUNTS nel 2023, collabora con istituzioni e documenta emergenze.
La notte del 21 giugno, la nostra sede fiorentina del NOPC – meglio nota come “gli angeli dei trapianti” – è stata vittima di un furto. Sono stati rubati computer e telefoni cruciali per il trasporto urgente di cellule staminali salvavita in tutto il mondo. Da oltre 30 anni, i nostri volontari lottano contro il tempo per dare una speranza concreta ai pazienti affetti da leucemia. Nonostante il danno subito, non ci siamo fermati e ggi possiamo essere noi ad aiutare loro. L’associazione ha lanciato un appello per ripristinare le dotazioni tecnologiche e tornare a correre contro il tempo con più forza di prima. Questo per ricordarci che La Cultura Solidale di Domenica Giuliani è un motore inestinguibile di idee e di soluzioni, il modo più semplice che torna a far parlare di sé ogni volta che una crisi sociale ed
economica, una pandemia o un evento naturale, mette a dura prova la nostra società, per ricordarci che è proprio dal dolore che troviamo il modello di sviluppo che regola le nostre vite dove, unendo le forze, è possibile raggiungere grandi risultati.
La cena in piazza protagonista laPrunadeiFrati,prodottoSlowFood
A Terranova nella Piana di Gioia Tauro
2 agosto
Il 2 agosto a Terranova nella Piana di Gioia Tauro il Comune organizza una grande cena in piazza dove protagonista è la Pruna dei Frati. Un prodotto unico che merita di essere raccontato e scoperto.
Presidio Slow food è una varietà tradizionale di susina del territorio preaspromontano nella parte più alta del bacino del fiume Marro. Si tratta in particolare di un ecotipo selezionato nel ‘500 dai monaci benedettini celestini presenti nei conventi dell’antico Ducato di Terranova. Ne parlava nel 1691 Padre Giovanni Fiore da Cropani che, nel suo libro “Della Calabria illustrata”, le cita come «quelle dette di frati, quali sono molto nobili, e delicate».
La Pruna dei Frati di Terranova: Si consuma prevalentemente fresca ma è ottima anche essiccata al sole oppure trasformata in confetture. La pruna dei frati si è conservata nel tempo, benché in frutteti promiscui, grazie agli anziani agricoltori che hanno tramandato le pratiche di coltivazione e moltiplicazione. «Ora grazie anche al Presidio slow food, il Comune sta cercando, coinvolgendo alcuni agricoltori, a preservare questa coltivazione». L’obiettivo è quello di «non farla scomparire e poi di riuscire a farla gustare, a farla conoscere a più persone possibili, perché è un frutto veramente squisito. È una pianta che si adatta, non è industriale ma veramente rustica, richiede poco e dà dei frutti meravigliosi».
Lo chef Filippo Cogliandro, coinvolto sin dagli esordi di questo percorso, ha sposato la causa con passione, facendosi ambasciatore della Prugna di Terranova in Italia e all’estero. Dai piatti nei suoi ristoranti agli eventi istituzionali, la prugna è divenuta protagonista di un racconto di gusto, bellezza e appartenenza.
La rinascita della Prugna dei Frati di Terranova: una storia di territorio, squadra e visione.
Nel cuore della Piana di Gioia Tauro, dove le colline raccontano storie di monaci e frutteti dimenticati, sta sbocciando un progetto che unisce agricoltura, cultura e futuro: la valorizzazione della Prugna dei frati di Terranova, un frutto riscoperto e oggi Presidio Slow Food della Città Metropolitana di Reggio Calabria
Questa rinascita non è frutto del caso, ma di un percorso corale avviato nel 2023 dall’Amministrazione comunale di Terranova Sappo Minulio, guidata con lungimiranza dal Sindaco Ettore Tigani, in sinergia con lo chef Filippo Cogliandro, che ha scelto di mettere la sua arte gastronomica al servizio del territorio.
La Prugna dei frati, coltivata fin dal XVI secolo dai monaci celestini, è diventata oggi simbolo di un nuovo racconto calabrese: non solo memoria, ma opportunità concreta di sviluppo sostenibile, grazie all'impegno costante del Comune nel favorire filiere produttive locali, percorsi educativi, azioni di tutela e promozione.
“Questa prugna è molto più di un frutto: è il nostro orgoglio agricolo, il nostro sapore più autentico. È da qui che possiamo ripartire” – sottolinea il Sindaco Tigani.
Un momento simbolico di questo cammino è stato l’arrivo a Terranova di Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco: per l’occasione, proprio Chef Cogliandro ha curato il buffet gastronomico ufficiale, dove la prugna è stata interpretata in chiave contemporanea e celebrata come prodotto di eccellenza. L’Amministrazione ha voluto riconoscere il valore di questo impegno conferendo allo chef la cittadinanza onoraria di Terranova Sappo Minulio, suggellando un legame umano e professionale profondissimo.
Oggi, la squadra guidata dal Comune e sostenuta da agricoltori, associazioni culturali e promotori Slow Food, prosegue il cammino con una visione chiara: trasformare la Prugna dei frati in un volano per il rilancio economico e turistico della zona, stimolando la creazione di nuove imprese, percorsi di formazione, produzioni artigianali e promozione territoriale integrata.
“Ogni piatto che preparo con la Prugna di Terranova racconta una Calabria diversa: colta, fertile, generosa. Credo profondamente in questa squadra e in questo sogno comune.”
La prugna è oggi il simbolo di un progetto di territorio, un patto d’amore tra cucina, storia e futuro, e lo chef Cogliandro continuerà a portarla nei suoi eventi, nelle sue Cene d’Arte e nei prossimi progetti televisivi che racconteranno al mondo la Calabria che emoziona, un frutto alla volta.
Chef Filippo Cogliandro, in questi giorni, è alle prese con il menu che verrà servito alla cena del 2 agosto.
Filippo Cogliandro è affascinato da questo territorio e da questo prodotto che fa innamorare e che «ha quasi la forma di un cuoricino».
Forma emblematica per lo chef Cogliandro che mette il cuore in tutte le sue azioni, la sua storia, la sua vita.
Un frutto unico, particolare, che si sposa perfettamente alla fantasia e talento di Chef Cogliandro, in questi giorni alle prese con il menu che verrà servito alla cena del 2 agosto.
Il nuovo evento, il prossimo 2 agosto, sarà una cena in piazza, prevista per 200 persone, dove si inizia dall’antipasto con un crostino con ricotta fumicata e composta di prugna di Terranova, un’insalata di finocchio, arancia e prugna di Terranova fresca con una vinaigrette al bergamotto (un prodotto meraviglioso tipico di Reggio Calabria che fa da traino).
Non per nulla la sua Accademia Gourmet è diventata una fucina di tradizione, innovazione, arte culinaria, in una continua ricerca e valorizzazione del bello da mostrare, vivere, conoscere, scoprire ma, soprattutto, assaggiare.
Morbide, scure, piene di succo e di bontà, le qualità di queste ottime prugne, prodotto che appartiene alla gente che lo coltiva con amore da sempre, versatile e identitario, sono note in tutto il territorio calabrese e non solo, essendo così ricercate che la produzione locale non riesce a soddisfare la numerosa richiesta proveniente da tutta l’Italia.
Il grande potenziale racchiuso in questo squisito frutto è stato già valorizzato da Filippo Cogliandro, in una cena nell’agosto 2023, che, con il suo talento, ha coniugato un cooking show inedito, un percorso che ha unito la tecnica con il territorio, dando ulteriore prova che il prodotto può divenire un vero e proprio traino di economia e conoscenza restando legato a un contesto storico e culturale tutto da scoprire per una crescita che passa per un percorso di rilancio del territorio.
Filippo ci racconta il menù: In questo tris di antipasti ci sarà anche un involtino di melanzana grigliata con un caprino e prugna caramellata. Per il primo ho deciso di fare gli gnocchi di patate, lo gnocco lo scendi in acqua e quando sale su è pronto, pertanto ci permette di poter andare avanti anche in maniera abbastanza veloce, ed è semplicissimo, burro salva, prugna di Terranova e cipolla rossa de Tropea. Chiuderemo, con un bicchierino di crema di ricotta aspromontana con prugna di Terranova caramellata e un crumble alle mandorle».
“Questa cena in piazza – dice lo chef Cogliandro – èuneventounico, il racconto di un prodotto della nostra terra, la nostra veraculturanelpiatto,propostaalpubblico esperocheilmiomenùriusciràaraccontare laprugnainmanierainedita».
Tra gli ospiti della serata anche il bartender Carmelo Martino, che è stato anche campione d’Italia, che ha realizzato un cocktail, dove la polpa della pruna di Terranova è la protagonista. «Quest’annola PrugnadiTerranovaverràripropostainun nuovo cocktail, visto il successo dell’anno scorso e vista la necessità di cominciare a dareun’identitàauncocktailconlaprugna diTerranova».
L’ARGILLA NEL SANGUE:
GIUSEPPE FASANO, IL CERAMISTA CHE PLASMA IL FUTURO CON MANI ANTICHE
DALLA BOTTEGA RUPESTRE DI GROTTAGLIE AI SALOTTI DEL DESIGN INTERNAZIONALE: VIAGGIO NELLA VITA, NELL’ARTE E NELLA VISIONE DI UN INNOVATORE SENZA CONFINI
TITTY BATTISTA
Di fronte a una ruota che gira, tra mani sporche d’argilla e occhi che brillano come smalti appena colati, incontriamo Giuseppe Fasano. Ma l’intervista, come spesso accade con gli spiriti più vulcanici, diventa un viaggio. Non solo nella sua vita, ma in un mondo che affonda le radici nel Medioevo e guarda al domani con smalto lucido.
Le intenzioni erano semplici: una chiacchierata con un ceramista. Ma Giuseppe Fasano, artista e imprenditore grottagliese, ha disatteso ogni previsione come solo gli spiriti creativi sanno fare. Ci ha aperto le porte della sua bottega scavata nella roccia, ci ha condotto nei cunicoli della memoria, della materia e del mestiere, ci ha fatto scivolare – con la stessa naturalezza con cui l’argilla prende forma sotto le sue dita – dentro un racconto che profuma di fuoco, di terra, di sudore e di genio.
«La mia famiglia lavora l’argilla dal 1620. Non è solo tradizione, è qualcosa che ti scorre nel sangue, come un richiamo antico. A otto anni modellavo già oggetti. La ceramica non era un gioco, era il mio mondo.»
E quel mondo, oggi, ha il passaporto timbrato in mezzo pianeta. Fasano ha portato la ceramica grottagliese negli Stati Uniti, in Giappone, nei paesi baltici, in Arabia Saudita. Dalle fiere d’arte ai concept store del design più raffinato. Ma la sua base resta lì, tra le mura millenarie del Quartiere delle Ceramiche a Grottaglie. «Il mio laboratorio si trova in un ipogeo che risale all’anno Mille. Era una cripta, un luogo di preghiera. Quando mio padre la trasformò in bottega dovette rimuovere un altare antico. Ma il senso del sacro non se n’è mai andato. Qui si respira ancora il rispetto per la terra e per ciò che con essa si può creare.»
Passeggiare tra le stanze del laboratorio è come scendere in una cattedrale della materia: antichi forni, pareti in tufo, vetrine che esplodono di colori, smalti, forme. Ci sono i pumi – portafortuna in ceramica a forma di bocciolo – e i piatti col galletto, le pigne ornamentali e le pupe grottagliesi. Un’orgia di forme e colori, come l’ha definita il prof. Francesco Lenoci, che ha visitato il laboratorio parlando di «sbalorditiva varietà» capace di «mandare in tilt lo sguardo e il cervello».
Ma Giuseppe Fasano non è solo un custode della tradizione: è un innovatore.
«Oggi la ceramica non è più solo contenitore,nonservesolopermangiareo conservare. È diventata oggetto d’arte, complementod’arredo,simbolodistile.La ceramica grottagliese si è sposata col design contemporaneo. Le texture, le grafiche, gli effetti tridimensionali raccontano una nuova dimensione. Ma la base resta sempre l’amore per il fatto a mano,perilMadeinItalyautentico.»
Fasano lavora su commessa, crea collezioni uniche, collabora con designer e architetti internazionali. E nel frattempo forma nuove generazioni di artigiani. Sì, perché questa è anche una storia di trasmissione. Di mani che insegnano ad altre mani. Nel laboratorio si avverte ancora la presenza di Nicola Fasano, suo padre. Un maestro vero, dicono a Grottaglie, capace di incantare studenti e visitatori mostrando come si trasforma l’argilla in arte. E oggi, a continuare la tradizione, c’è anche Nicola junior, figlio di Giuseppe. Una dinastia dell’argilla, verrebbe da dire. Un passaggio del testimone che non ha mai smesso di correre.
Giuseppe non si ferma mai. Tra una fiera in Giappone e una spedizione in Svezia, ha trovato anche il tempo di fondare il Premio Internazionale Giuseppe Fasano, giunto ormai alla nona edizione.
“L’ho dedicato a mio padre, ma anche a tutti quelli che ogni giorno raccontano la bellezza del nostro territorio con passione e talento. Premiando chi fa cultura, artigianato, imprenditoria o medicina. Il nostro scopo è duplice: onorare le nostre radici e indicare ai giovani una strada possibile, concreta, fatta di bellezza e fatica.»
Nel 2023 ha pubblicato il libro Fatto d’argilla – L’uomo e l’artista della ceramica , scritto con la prof.ssa Sara Didonna: un’opera che unisce biografia e riflessione sul valore dell’incontro e del mestiere. Un volume che restituisce, con delicatezza e profondità, la complessità di un artista che vive la materia come una seconda pelle. Nel suo peregrinare artistico e commerciale, Fasano ha incontrato molti volti noti: da Sofia Loren (con cui ha anche recitato) ad Albano, Checco Zalone, Flavio Briatore.
Ma ciò che affascina davvero non è il nome-dropping, bensì la naturalezza con cui Giuseppe parla di queste esperienze: sempre con lo stesso entusiasmo con cui racconta una nuova smaltatura o l’arrivo di un pezzo raro d’argilla. Alla fine dell’intervista, Giuseppe ci guarda sorridendo, con un’espressione che sa di sfida e tenerezza. «Venite a trovarmi. Non per comprare, ma per toccare con mano. Per capire che la ceramica è una metafora della vita: si cade, si modella, si cuoce nel fuoco e si risorge, lucidi e unici.» E allora, se capitate a Grottaglie, non perdetevi via Caravaggio 3. Entrate in quel laboratorio scavato nella pietra. Guardate Giuseppe Fasano mentre gira il tornio. E poi, magari, provate anche voi. Perché un po’ d’argilla nelle vene, forse, ce l’abbiamo tutti.
Borgo Smeraldo Ph. Mario Delriu Writer: Cristina Vannuzzi
ELENA CONTI… VI RACCONTO UN SOGNO
DALLA TOSCANA ALLA SARDEGNA CON L’ARTE E LA CUCINA DI FABIO NURRA SMERALDO RESTAURANT
L’opera esce “metaforicamente” dai musei, dalle location predestinate alle esposizioni, e diventa “popolare”, per entrare in una dimensione quotidiana, largamente frequentata, quella delle piazze, degli alberghi, e, in questo caso, nel caso a Borgo Smeraldo in una dimensione elitaria, come lo è Porto Cervo nei mesi estivi, trasformando una cena in una emozione multisensoriale…..scorrono così immagini di fiori, di cavalli, di pesci guizzanti davanti agli occhi del visitatore, aggiungendo arte al panorama, colore ed emozioni alla location già meravigliosa, dove Elena Conti, curatrice di eventi e artista, fa da direttore di una orchestra fatta di suoni abbinati alla magica cucina dello chef Fabio Nurra.
Borgo Smeraldo, è stato inaugurato a maggio in Sardegna, l’incanto di un borgo nel cuore di Porto Cervo, alle spalle di Cala di Volpe, tra Porto Cervo e Porto Rotondo. Sette ville esclusive con arredi e colori unici, ciascuna con piscina privata, circondano un prezioso boutique hotel con 34 camere e junior suite.
Sulla piazzetta del Borgo si affaccia il ristorante gourmet SMERALDO RESTAURANT gestito dallo chef Fabio Nurra con vista mozzafiato sull’isola di Tavolara e il mare della Costa Smeralda
Ma qual è il segreto di Fabio Nurra?
“Per ritornare ad assaporare cibo autentico e sano, bisogna incontrare i casari artigianali, le macellerie, le pescherie, i vignaioli, gli agricoltori e i produttori di olio d’oliva, combinando innovative tecniche di cottura con i migliori ingredienti locali tradizionali. Conoscere le loro storie, il loro lavoro… per poi raccontarli con la mia cucina”, afferma lo chef con orgoglio.
Lo Smeraldo Restaurant è punteggiato anche da un percorso espositivo organizzato da Elena Conti, il buen retiro di magnati arabi, americani e russi che soggiornano nelle ville del Borgo, che si sviluppa in un susseguirsi di opere a olio su cavalletti di legno realizzati con legni di castagno, noce e ginepro provenienti dai boschi della Barbagia. Le opere sono quadri emblematici, raffiguranti pesci, fiori e cavalli, statici e in corsa, che esplorano il pensiero creativo e non convenzionale ideato da Elena Conti al Borgo Smeraldo a Porto Cervo che racconta di distese di arance, fiori, cavalli, pesci in una location che è un mito, dove il mito rappresenta, non spiega. Quello di Elena Conti è un racconto di terre e di mare, la sua Toscana, abbinato armoniosamente alla Sardegna, un omaggio a questa terra che ospita tre artiste, con i fiori di Elena distesi nel vento, aranci e cactus sardi su pennellate corpose di lamine fondo oro, gli sciami di pesci guizzanti nell’azzurro del mare di Ilaria Di Meo e i cavalli di Sandra Petreni per un mondo sognante, la magia e l’eleganza a quattro zampe, armoniosa e in tema con la bellezza unica del posto che si sposa alla cucina di chef Fabio Nurra.
Un Borgo che è una location armoniosa circondata da un giardino naturale di mirto, ginepro e lentisco che fa da cornice a questo borgo di ville costruite con pietra e legni a vista, nello stile caratteristico degli Stazzi, le case coloniche del nord est dell’isola, nato su un promontorio che domina la parte di Costa Smeralda ancora selvaggia, dove tutta la vita si svolge intorno ad una “casa di vetro”, lo Smeraldo Restaurant, completamente a vetri dotato di un panorama magnifico e sorprendente, è il nuovo ristorante gourmet in Costa Smeralda ornato da una mostra di opere curata da Elena Conti.
Un angolo dell’isola, dove immergersi in un menu tutto mediterraneo, ideato dallo chef Nurra, fatto di piatti semplici ma allo stesso tempo raffinati che celebrano le materie prime locali e la freschezza degli ingredienti di stagione. Ogni piatto, ogni sapore, ogni aroma racconta una storia di passione, di tradizione e amore per la propria terra dello Chef Nurra. Notti sognanti per amanti del tramonto perfetto fanno dello Smeraldo Restaurant una destinazione accattivante e intramontabile, dove bellezza e purezza delle coste, fatte di spiagge bianche e mare cristallino si fondono con la spiritualità, la ruralità e la fierezza di un popolo autentico. La struttura, infatti, punta su una cucina di alto livello dove è possibile gustare il meglio delle ricette isolane:
qui la materia prima non manca, dai crostacei della zona di Alghero ai tonni di Carloforte, fino alle grigliate di pesce di Palau, della Maddalena o di Cala Gonone, preparazioni gastronomiche diversificate accogliendo elementi innovativi senza però rinnegare la tradizione isolana, il talento di chef Nurra abbina una musica armoniosa, malloreddus, culurgiones, fregula ma anche dolci tipici come le seadas o le casadinas, il tutto impreziosito dallo show cooking del ristorante in grado di esaltare i sapori di questa terra autentica con un tocco di innovazione. La brigata della cucina è composta dai ragazzi dell'ITS Academy TAGSS il corso sulla filiera gastronomica dove lo chef Nurra è docente e già di prima mattina ti avvolge il profumo del pane, anche il famoso Carasau sardo e una varietà di focacce per completare l’offerta di Nurra, ma anche la cantina ha l’attenzione dei sommelier dove il famoso Vermentino locale e il Cannonau dei vitigni antichi invecchiano insieme ad una selezione attenta delle migliori bollicine venete, una narrazione perfetta e pensata per il contesto, dove le creazioni gourmet dello chef entrano in dialogo con l’impianto architettonico, la scenografia unica per un viaggio nel tempo, nell’azzurro del mare, nella natura, nella memoria e nella materia.
L’Arte e la cucina si incontrano e si reinventano insieme, un idea originale che dalla dimensione virtuale trasporta il progetto nella vita reale. Ma ci vogliono diversi fattori, la location, lo chef e l’arte, insieme per creare un capolavoro dove l’amore per il cibo fa riscoprire l’arte riavvicinandola all’arte dello chef, e, sullo sfondo, un panorama sognante, fantastico, quello di Porto Cervo. Il capolavoro è stato creato da Elena Conti, giornalista e organizzatrice di mostre d’arte, e dallo chef Fabio Nurra, executive chef a Borgo Smeraldo a Porto Cervo, praticamente mangiare l’arte del creativo in una dimensione d’arte, creare dunque un vero progetto dove il cibo, che non significa solo nutrimento, diventa un intero mondo, pieno di emozioni, portando il commensale a vivere una vera e propria esperienza, frutto di convivialità e passione che, incontrandosi, creano un’esperienza culinaria autentica e indimenticabile, dove entrano in gioco anche le scienze sensoriali. Arte e cibo, Arte che affascina, stupisce, ti conquista, la facoltà, e direi la peculiarità insita nell’uomo di stupirsi, di lasciarsi avvolgere e rapire dalla meraviglia del reale, ma anche di abbandonarsi e sperimentare
La libera e audace magia della creatività. un connubio sperimentale, attraverso il quale lo chef Nurra reinterpreta importanti opere di Artisti, un ponte ideale tra visione e gusto, tra l’ammirazione dell’opera d’arte e l’emozione nel sentirla viva, fragrante, dolce e sensuale, “sentirla”, con la complicità degli artisti per presentare un’ opera prestata al gusto, interpretata dalla creatività dello chef per una cena unica, magica, che, pur mantenendo la poetica degli artisti rappresenta una lettura personale sulla relazione con la tavola: delicate trame e giochi di colore che non potremo mai, ma vorremmo, indossare come gioielli, segni contemporanei di fragilità che ognuno può adattare alla propria personalità, mondi fantastici fatti di giochi, di fate e di sogni che sembrano usciti dalle tele, dal colore a olio e tempera e allora, gustare per essere, per scoprire, suggestioni vive e meravigliose.
Un progetto questo che è un trait d’union di una insolita iniziativa che diventa una spinta creativa per i protagonisti coinvolti dove il menu è una raffinata organizzazione di sensazioni e di gusto per una ricerca particolare ai prodotti regionali, alle ricette della tradizione, l’impegno a rispettare la terra è messo in pratica principalmente osservando le opere alle pareti, la terra toscana che crea un concerto armonioso con la terra sarda, i fiori e la natura, i pesci, i cavalli, gli ingredienti fondamentali della felicità.
La tradizione della cucina di Nurra non è rivisitazione, ma è una voce propria, un’esperienza vissuta e sentita, mediata attraverso le proprie emozioni, restituita attraverso le emozioni che le opere d’arte gli suggeriscono….
Gli incontri d’arte…..
Le opere costellate da pesci guizzanti hanno costituito il tema dell’artista Ilaria Di Meo, dove possiamo notare il percorso artistico dell’artista che coglie la forma compiuta, colorata e colta nell'attimo del guizzo che esprime tutta la forza e la vitalità del pesce nel suo ambiente naturale, i compatti banchi di pesci, il singolo individuo che spicca per il suo colore più vivo, quasi un tentativo di fuggire dalla massa anonima per l'affermazione della propria unicità a scapito del sicuro abbraccio protettivo dell'anonimato. Ilaria Di Meo, originaria di Napoli ha vissuto molti anni a Genova e il mare è il suo elemento, esprime un’arte che ha il sapore della libertà, della leggerezza, del movimento e del gioco, con protagonisti soggetti a lei cari e ricorrenti nelle sue opere. Per lei il mare è un elemento che, da sempre, fa parte della sua vita dove i pesci sono caratterizzati da una simbologia molto forte, rappresentando la forza, la prosperità e l’abbondanza.
I cavalli di Sandra Petreni, elemento che lega la Sardegna alla Toscana. Si tratta di una potente fusione di tradizione senese e creatività contemporanea. La raffigurazione di due cavalli, uno bianco e uno nero, che sembrano fuoriuscire dalla tela per interagire con lo spazio del locale. Sandra Petreni è un’ artista dalla straordinaria tecnica pittorica, conosciuta come “La pittrice dei cavalli”, la Petreni dice di se “il mio lavoro è creare emozioni, fermare il tempo dipingendo sulla tela il sentimento dell’istante vissuto” e questo avviene quando si ama il soggetto che si dipinge, si ama tutto l’insieme della natura che circonda il cavallo, la sua è una ricerca continua di emozioni, idee e sogni. L’Artista sogna….perchè anche gli artisti sognano….un’oasi orizzontale nella verticalità della città, quasi uno spazio lasciato vuoto per sbaglio, un tappeto erboso dove aria, luce e vento filtrano tra gli alberi come nastri, dando vita ad un mood magico, quasi fatato, prati verdi, un colpo di vento fa ondeggiare la criniera, un nitrito lontano, un luogo magico, immerso nella natura, fatto di parole e pensieri, ma anche di silenzio, di viaggi mai intrapresi ma solo immaginati, a due passi dalla città.
Ed infine i fondi oro di Elena Conti, artista, curatrice e organizzatrice di mostre internazionali, che espone le sue opere, fiori di agapanto, sterlizie, aranci e le lascia fluttuare in uno spazio sospeso e senza tempo. Colpi di spatola d’oro, simbolo di eternità, avvolgono i fiori, suggerendo un equilibrio tra materia e spirito. L’opera invita a esplorare una dimensione metafisica, dove la serenità diventa un’esperienza mistica e il mondo onirico si manifesta in forme pure e incontaminate. Elena Conti è anche una giornalista con la passione per la pittura che si trasforma nella realizzazione di quadri di grandi dimensioni dove l’acqua e le infinite sfumature del blu sono quasi sempre presenti. Acqua come elemento primordiale di inizio e fine, blu come senso di tranquillità e serenità. Numerose partecipazioni a mostre ed esposizione, la più importante a Dubai nel maggio 2017 Gallery of lighy - Emirates Mall
DettaglidellaMostra: Titolo:“IosonoTusei”
Artisti:CinziaBevilacquaeFerdinandoFedele
Curatore:ClaudioStrinati
AssistenteallaCuratela:ValentinaPedrali
Sede:GalleriaLaPignaaRoma-viadellaPigna13°(PalazzoMaffeiMarescotti)
Galleria La Pigna www.gallerialapigna.net
Orari di visita da lunedì a venerdì 15:00/19:30 – sabato 10:00/13:00
Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele, sguardi a confronto.
“Io sono Tu sei”: un faccia a faccia sorprendente tra Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele. Due artisti di indiscusso talento, preparazione, esperienza, che nonostante utilizzino un diverso linguaggio sono stati capaci di creare un dialogo, spontaneo ed interagente. Stili, tecniche, tematiche in un raffronto intrigante grazie ad un curatore di riconosciute esperienza ed abilità, Claudio Strinati. Un evento da non perdere accolto dalla Galleria La Pigna e dal Palazzo Maffei Marescotti, nota costruzione seicentesca ubicata nel Rione Pigna, in angolo tra via dei Cestari e via della Pigna, e contiguo alla Chiesa delle Santissime Stimmate di San Francesco.
L’exhibition “Io sono Tu sei” unisce la pittura - forma specifica di arte visiva – di una appassionata Cinzia Bevilacqua, all’ arte visiva ispiratrice di Ferdinando Fedele.
La visione è per entrambi mezzo di espressione e veicolo di profondi messaggi. Bevilacqua usa il pennello per raccontarsi al mondo, e raccontare il mondo ai suoi estimatori. Fedele preferisce la performance, l’incisione e la grafica –e derivati di indagine sulla fotocalcografia, sull’offset e sulla cianotipia, nonché approcci verso la stampa digitale e lo stencil –per far comprendere la sua ricerca artistica a chi guarda.
Il colloquio tra i due creativi verrà ospitato il prossimo 18 luglio dalla Galleria La Pigna a Roma, in via della Pigna 13a, all’interno di Palazzo Maffei Marescotti, al centro di una Roma “ruffiana” che ammalia e strizza l’occhio a passanti curiosi, tra bellezze architettoniche che parlano di epoche passate di cui ancora si percepisce nei vicoli la segreta essenza. Significativa è la scelta di questa location, che per i suoi trascorsi (dagli Anni 60 sede UCAIUnione Cattolica Artisti Italiani) sembra richiamare gli ospiti ad essere mediatori di mistero, nella certezza che tutta l’arte debba continuare ad essere sacra nonostante i nostri tempi desacralizzati.
“Il fil rouge che unisce la mostra di Cinzia Bevilacqua e la performance di Ferdinando Fedele è la riflessione sul mito di Narciso, che trova una nuova risonanza nella nostra contemporaneità, segnata dall'uso ossessivo dei social network”annuncia alla stampa Claudio Strinati, esperto di chiara fama, saggista, organizzatore e curatore di innumerevoli mostre di grande rilievo nazionale ed internazionale.
“In una società in cui l’approvazione degli altri si misura in like, l'identità individuale sembra sempre più legata all’immagine che proiettiamo e modifichiamo per ottenere conferme. La continua ricerca di consensi virtuali amplifica il bisogno di riconoscimento e approvazione, trasformando il mito antico in una narrazione moderna e ancora più pervasiva” - sottolinea.
Cinzia Bevilacqua presenterà nel contesto un racconto del suo percorso artistico in cui, attraverso il linguaggio figurativo, esplora temi a lei cari come la famiglia, la natura morta, la figura e il ritratto. A questi si aggiunge il tema del mito di Narciso e l'ossessione contemporanea per l’immagine di sé, che l'artista analizza indagando l'identità sia interiore che esteriore. Il colore, protagonista assoluto delle sue opere, diventa il mezzo espressivo attraverso il quale plasma emozioni e forme, trasformando la realtà e offrendo una riflessione profonda sull’evoluzione dell’essenza umana.
Parallelamente, Ferdinando Fedele proporrà una performance interattiva, invitando i visitatori a partecipare, rendendoli parte integrante dell'opera stessa, superando così una classica fruizione passiva dell’evento. Coinvolgerà il pubblico nel fotografare e farsi fotografare, creando così una riflessione sulla distorsione dell’immagine e sul ruolo centrale che i social media hanno assunto nella costruzione di identità alterate. Con la sua esibizione, Fedele intenderà sovvertire l'idea tradizionale di Narciso: lo specchio non è più il fiume in cui si rifletteva l’immagine, ma diventa lo sguardo dell’altro. La dinamica del selfie, che passa dal riflettere sé stessi a farsi ritrarre da qualcuno, ribalta il rapporto con l'immagine personale, introducendo un dialogo tra la propria percezione e la visione altrui.
Due artisti di grande spessore, che rappresentano appieno gli interrogativi, i tormenti, le ansie da prestazione della nostra contemporaneità.
Cinzia Bevilacqua è profondamente legata agli insegnamenti dei suoi maestri, lavora con un linguaggio figurativo, concentrandosi in modo quasi ossessivo sul colore. Nelle sue opere, il colore è l’elemento principale che costruisce le forme e crea un forte impatto emotivo. La sua ricerca è finalizzata a trasmettere emozioni sincere, con l’obiettivo dichiarato di “far battere il cuore” di chi osserva.
Ferdinando Fedele, dopo essersi trasferito a Roma, ha intrapreso un percorso sperimentale che lo ha portato a esplorare nuovi linguaggi e tecniche, tra cui pittura su materiali diversi, scultura, installazioni, incisioni e fotocalcografie. La sua arte combina l’uso di materiali eterogenei con una ricerca concettuale volta a ridefinire il rapporto tra l’opera e lo spettatore.
Valentina Pedrali, assistente alla curatela, presenta la cornice di incontro fra Bevilacqua e Fedele: “La mostra nasce dall'incontro tra due ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che negli anni '80 hanno condiviso il percorso artistico sotto la guida del Maestro Goffredo Trovarelli”.
E specifica ulteriormente: “Questo legame ha lasciato un segno profondo nelle loro carriere, influenzando il loro approccio all'arte nonostante le evoluzioni personali e stilistiche sviluppate nel corso degli anni. Pur avendo una formazione artistica comune, Cinzia e Ferdinando hanno intrapreso strade differenti, maturando linguaggi espressivi autonomi. Le loro opere, pur diverse, condividono una radice di ricerca artistica che si intreccia con le esperienze di vita e con un continuo dialogo con il loro passato formativo”
La conclusione di Strinati: “Io sono tu sei’ offre un’esplorazione di due linguaggi artistici differenti che, pur nascendo da una base comune, si sono sviluppati in direzioni originali. In questa mostra l’Arte diviene mezzo di riflessione: l’osservatore viene stimolato a una valutazione sulla centralità dell'immagine nella società contemporanea, esplorando il legame tra identità, percezione e rappresentazione”.
Un borgo incantato in città
"Unpaesevuoldirenonesseresoli,saperechenellagente,nellepiante,nellaterra c'èqualcosadituo,cheanchequandononciseirestaadaspettarti”.
Trattoda:Lalunaeifalò.CesarePavese,1950
Le Cure, la sua Piazza delle Cure, il mercato coperto e l’intero quartiere, profondamente modificati in tempi recenti, tra la prima e la seconda guerra mondiale, sono stati emblematici delle trasformazioni sociali, urbanistiche, estetiche, industriali e tecnologiche subite dall’intero nostro Paese in quel periodo. Sfogliando il libro autobiografico di Bruno Cicognani, “L’Età favolosa”, nell’edizione Vallecchi del 1916, si legge nel capitolo II, intitolato “ Nel quale si descrivono poeticamente Le Cure”, alle pagine 207208: “ Dalle gioconde opere delle Curandaie ( lavandaie) venne certamente questo nome alla Cure… Un grande sciacquio di tele lungo le rive del San Gervasio, fino al suo confluire nel Mugnone. Il San Gervasio è coperto fin da dove nasce, è invisibile tutto; ci han costruito sopra, ma già prima che lo intombassero così, era pressoché asciutto…”
Ma il quartiere delle Cure, fortunatamente non modificato nelle sue varie zone anche in salita verso la collina di Fiesole, si estendeva fino al Ponte Rosso e al giardino dell’Orticultura, attraversato dal Mugnone e i suoi ponticini, ornato da una parentesi verde che fiancheggia il suo corso animato da enormi sassi popolati da rane gracidanti, il verde dalle mille tonalità abitato da famiglie di uccelli rari, una natura rigogliosa e incontaminata, che costituiva per i ragazzi dell’epoca la fuga dalla città, immergersi nella campagna, la scoperta delle stradine strette tra i muri verso Fiesole e San Domenico, una nascente libertà di movimento e di azione.
Oggi Le Cure sono un borgo antico e ancora sono visibili nei suoi edifici, ville signorili trasformate in piccoli condomini, i segni del glorioso passato luogo di residenza di nobili casate. Qui ci si conosce, ci si saluta, ci chiediamo informazioni su botteghe e fornitori, il borgo oggi ha un’anima multiculturale, non è, infatti, racchiusa nell’abitato ed è punteggiata dalle terrazze fiorite, dal trionfo dei cancelli pieni di glicini a primavera con il meraviglioso manto dalle diverse sfumature di viola, è tra gli spettacoli che la natura che può regalare a coloro che ne percorrono le strade e i sentieri.
Oggi tra botteghe di artigiani, mestieri antichi, il punto clou dell’intero quartiere è il mercato coperto de Le Cure, progetto di riqualificazione del mercato rionale di piazza delle Cure che diventa un modello per le piazze fiorentine che ospitano i mercati. La costruzione avveniristica, progettata dall’Arch. Andrea Parigi, trova le sue dimensioni nel riferirsi alla “dimensione aurea” di Leonardo da Vinci. Il cuore pulsante de Le Cure rivela la sua essenza nel suggestivo mercato coperto, che è il centro di un labirinto di strade, case eleganti e giardini che rapiscono l'anima di chiunque percorra ogni strada, un racconto silenzioso di epoche passate che si intrecciano con la vita contemporanea. Banchi e gente del mercato coperto ricordano l’allegria profonda dei mercati dipinti da Renato Guttuso, una Vucceria più moderna, un armonia di colori, frutta e verdura appena colta che non conoscono il frigo, la pescheria, la polleria, la Pizzicheria de Le Cure, il magnifico punto che ricorda il mitico Calderai di un tempo, di Susanna e la sua famiglia, una gentile e bella signora amante delle vere eccellenze culinarie, dal pane cotto a legna di San Godenzo, dai formaggi francesi e dell’Alta Langa, la Zizzona, il ramato di capra, l’olio di Cercina, le acciughe di Cetona tutto un paniere di prodotti pregiati che occhieggiano dalla sua vetrina come il Baccalà alla Livornese, ricavato da grandi farfalle di baccalà, essiccato al sole su pali di legno, delicato, di consistenza morbida e dissalato, passaggi che danno vita a un prodotto più delicato dal sapore non distante da quello del pesce fresco, con l’aggiunta di quello straordinario sapore di salagione che distingue il vero baccalà.
Fabrizio Benvenuti e i suoi figli che hanno trasformato la passione del buon cibo in un’arte, il grande banco situato nel centro del mercato coperto, dunque una posizione strategica che consente una selezione accurata, con una particolare attenzione alla materia prima e alle sue stagionalità. La proposta dei primi porcini, i primi pisellini Primavera e i primi baccelli che loro sgranano, e li propongono già sgranati da abbinare al pecorino toscano, il primo olio di Cercina, i carciofi che sembrano fiori nelle loro tante dimensioni e colori, frutta e verdura preziosa sulle nostre tavole nel rispetto della natura e della tradizione culinaria italiana
Questa zona di Firenze è una favola bella, rarissimo e unico è l’attuale biosistema del Mugnone, un piccolo fiume, un torrentello oggi fotografato dal fotografo dilettante che ci vive, il Dottor Fabio Cilona, fatta da famiglie di uccelli rari in riproduzione, gracidio di rane, la danza nel cielo di centinaia di stormi di storni, il lento mormorio del Mugnone che scorre, inesorabile, punteggiato da alberi e piante secolari, quella di questo borgo “antico” appartiene a una Firenze lontana, ormai preda di un turismo di massa che ci porta solo sporco e disordine, un fenomeno ormai amaro che viviamo noi fiorentini.
Il turismo è l’industria più importante di questo secolo, perché muove persone e capitali, impone infrastrutture, sconvolge e ridisegna l’architettura e la topografia delle città, come i centri storici trasformati in luna park.
ll turismo di massa non è solo un fenomeno economico, ma il motore di una crisi demografica e culturale che consuma lentamente il cuore stesso delle città. Una riconversione urbana che uccide, dietro il cui apparente bagliore si nasconde una realtà più cupa: l'esodo dei residenti, il vertiginoso aumento degli affitti, e i centri storici ridotti a decorazioni inanimate
Al posto delle voci dei bambini che giocano nelle piazze, rimane solo il rumore dei trolley che sfrecciano sui sampietrini, simbolo di un turismo che consuma senza mai fermarsi, che si siede solo sulle scalinate delle chiese e dei monumenti storici nelle piazze.
E vengono in mente le parole di Eric J. Leed… «noi non possiamo sfuggire a quella civiltà globale che è stata creata da generazioni di viaggiatori, esploratori, signore e signori dalla curiosità elegante, mercanti e migratori. Nasce dal viaggiare, da generazioni di viaggi quella cultura globale che è saldata da sistemi internazionali di trasporti, produzione, distribuzione, comunicazione, distruzione. Il viaggio, diventato turistico, è ormai come il misurar la cella del detenuto che cammina su e giù dove altri prigionieri altrettanto mobili e liberi hanno già lasciato un solco. Quel che una volta ci permetteva di trovare la nostra libertà, ora serve a rivelare i nostri ceppi.»
E vivendo in questo “borgo antico” ci anima la speranza che si faccia spazio ad un nuovo modo di viaggiare, in realtà il più antico: imparando dal viaggio stesso, esplorando i legami tra luoghi e persone. Un grazie di cuore a Fabio Cilona, grande fotografo dilettante che ci “racconta” con le sue foto l’importante biosistema del Mugnone
Writer: Cristina Vannuzzi
PH: Fabio Cilona
Mostra "Ipertensione" della Rete Internazionale d'Arte
Il primo grande evento
In tre anni
Questo è l'unico in TV Viso
senza mascherina
Durante la mostra "Ipertensione".
Shanghai lo ha tradito
Se n'è andato
Andare in fiamme
Ma non so dove andare
Puoi piangere la sua scomparsa
L'unico modo per allestire una
bancarella al mercato notturno era andare al mercato notturno
Guarda solo fuori dalla ringhiera
Forse in futuro
Parliamo dei suoi meriti e demeriti
L'intero processo viene trasmesso
Wang Lin: L'ipertensione avrà un uomo malato, e sotto l'alta pressione, ci sarà un uomo insanguinato, e ci sarà un codardo. L'Asia orientale non è un uomo malato, ma un codardo prolifico dell'estremo sistema imperiale dell'Asia orientale.
L'arte non è solo mentale, ma anche fisica. La risposta patologica del corpo ha bisogno di essere curata, così come l'arte contemporanea ha bisogno di essere riflessa. Ci sono modi fisiologici, psicologici, spirituali, consci, individuali, subconsci e collettivi di riflessione, e la cosa più importante non sono solo le parole, ma anche le azioni.
Artisti partecipanti al primo ospedale: Qi Jianren, Victoria Rosenman (Russia), Chen Yueyue, Chen Qingqing, Wang Chengdong, Ricardo Atanazio Matra (Italia), Yu
Cun, Wang Zhizhong, Shafa Kasay (Iran), Zhang Huilin, Zhu Xikun, Da Che, Han Dong, Yi Daochan (poeta).
Seconda rata -Dispositivo
Wang Lin: Non ho paura dell'altezza, non ho paura del sangue e non ho paura
della pressione, quindi le persone non hanno paura dello "sballo". Sangue. Premere"!
Artisti partecipanti alla Seconda Accademia: Bu Tian, Petra Lorenz (Germania), Ren Xiaoying, Wu Di, Lu Meng, Johannes de Millin (Germania), Di Fu, Ye
Dongsheng, Zhao Xiaofeng, Ma Yue, Wang Yi, Thomas Höller (Polonia), Liu Wei, Zhuocang Guoqiang (poeta tibetano).
Terza rata - "Migliori pratiche"
Wang Lin: L'ospedale di medicina tradizionale cinese e occidentale integrata è molto buono! Combinato per trattare l'ipertensione, la pressione sanguigna ipertensiva e il sangue iperteso. Ci può essere anche una varietà di specialità mediche, che dovrebbero essere più mirate.
Artisti partecipanti dell'Ospedale Integrato di Medicina Tradizionale Cinese
e Occidentale: Shen Jingdong, Yin Guojun, Jiang Hai, Liu Quan, Jorge Alberto
Castellanos Ortega (Messico), Ivadas Zianse (Lituania), Yin Tielin, Yan Rechtmann, Li Yunfeng, Li Wake, Rafael Perez (Spagna), Fang Yuqing, Zhang Xinghua, Taishi Gong Gaixiong (poeta)
Quarta rata - "C'è una malattia nel cielo?"
Wang Lin: Un ospedale privato è un'espressione composta da "privato" e "ospedale", cioè il capitale privato fornisce servizi medici privati, e un ospedale è un luogo privato di privacy fisica e speranza di guarigione. La forza e la debolezza salgono e scendono, la vita e la morte e la sopravvivenza appartengono tutte alla relazione tra l'individuo e Dio, al numero di vite e alla coltivazione. Non c'è bisogno di uno stato, niente a che fare con il monarca, solo legato al valore di esistenza delle vite individuali, quindi la medicina e l'arte sono della stessa origine e comunicano tra loro. L'arte contemporanea è una sorta di malattia, e un artista contemporaneo è un paziente, la chiave è lui o lei, prima di tutto, una persona, e poi con il corpo di una persona malata e un cuore dolorante, testimone di quest'epoca e di questa società da malati terminali.
Artisti dell'ospedale privato: Li You, Lan Jinghua, Maxim Basivi (Russia), Li Yichi,
Jiang Zhenggen, Una Zonnik (Polonia), Wu Jinbei, Yang Yang, Alessandro Torri (Italia), Zhang Hongyan, Zhou Xihong, Zhu Men, Gao Qi, Huang Zhijian
Quinta rata
- "L'uomo nel cerchio"
Wang Lin: C'è una priorità per la malattia, e c'è sempre un'emergenza in ospedale. Il pronto soccorso a volte è irrilevante per la gravità della malattia, mentre l'urgenza si
esprime nel potere. Ti rende ansioso e lento, questo è un incontro impotente. Il potere amplifica l'intensità e l'intensità del potere, e il potere × potere equivale all'illegalità e al totalitarismo.
Artisti al pronto soccorso: Ran Qiquan, Bratislav Radwanovic (Serbia), Anna Qi (Russia), Ge Linglan, Guy Kutcherian (Russia), Zhang Runping, Yin Ruilin, Shi
Xuejin, Ou Yangguang, Shao Zhi, Liu Shangfeng, Liao Bangming, Shi Zhuo, Zhao
Baokang
Edizione VII - "Sepolto nel cuore"
Wang Lin: Ora si tratta di me, "ospedale cardiovascolare per vedere le malattie cardiache". Per i cinesi, il significato di "cuore" non è solo l'esistenza di organi cardiovascolari, cioè la materialità e l'anatomia del mondo empirico, ma anche l'esistenza di funzione e relazione (come mostrato nel diagramma dei meridiani dell'agopuntura). Ancora più importante, la "mente" è l'esistenza cosciente del mondo trascendente. L'entanglement quantistico segna il ruolo decisivo dell'idealismo nella forma dell'esistenza materialistica, vale a dire, il trascendentalismo, il surrealismo e il realismo magico dell'arte sono la logica sottostante al valore chiave dell'arte. Pertanto, l'inconscio individuale di Freud e l'inconscio collettivo di Jung sono motivi generativi fondamentali per l'arte. È da lì che viene tutto lo spirito dell'arte, non è vero?!
Artisti partecipanti dell'Ospedale Cardiovascolare: Karl Baudelaire (Francia),
Guo Qi, Ouyang Chenxin, Tong Zhengang, Wang Yuanyuan, Virgina Paltrow (Uruguay), Xiao Shi, Zhang Dajun, Xing Hao, Bashir Aimuel (Marocco), Zhang Lihua, Liu Shaojun, Hu Junqiang
Ottava rata
- Arte performativa
Wang Lin: "Ipertensione" terapia intensiva lCU è correlata alla vita e alla morte. La questione importante è che i cinesi di oggi vivono solo nel mondo empirico, basato sull'utilitarismo, sull'adorazione del denaro, sul feticismo e sul potere, includendo anche monasteri semi-ufficiali e completamente laici. Per il mondo trascendente, si può dire che sia senza cuore, senza pensieri, impotente e impotente. Anche questa cosiddetta "vita sconosciuta, nessuno conosce la morte". La coscienza della morte, per essere precisi, la coscienza cosciente e la coscienza autonoma della morte, è il punto di partenza per l'emergere del mondo trascendente. Questa è la base per i
cinesi per ricostruire le credenze religiose e storiche degli antenati e il culto degli
antenati, e c'è una lunga strada da percorrere.
Artisti partecipanti all'unità di terapia intensiva: Chen Xingwei, Yasmin
Abdullah (Qatar), Dingen River, Sergio Angeli (Italia), Liu Yunfei, Svetlana Lemak (Ucraina), Yu Ying, Zhang Weimin, Han Liping, Zhou Junhua, Chen Mo, Wang Cong,
Wang Fei, Ye Xue (poesia e pittura).
- "Fai finta di essere vivo"
Wang Lin: La parola scuola di medicina è originariamente piena di timore
reverenziale: rispetta la grandezza di curare le malattie e salvare le persone, e teme il dolore della nascita, della vecchiaia, della malattia e della morte. Ma ora, nella Cina
contemporanea, non c'è né rispetto né paura, solo piume di pollo sparse per terra. La supremazia del denaro e l'onnipotenza del denaro sono diventate l'attrattiva di valore degli ospedali e delle scuole di medicina, di chi è la colpa e il peccato di chi?
La stessa origine dell'arte medica e la stessa via dell'arte medica sono l'eccellente patrimonio della cultura cinese. L'amore benevolo per gli altri è la responsabilità storica del cuore del medico e dell'artista, e questa natura e questa coscienza sono ora in pace? Interrogate uno per uno i medici, gli artisti, e ancora più forte mettete in discussione coloro che sono spudorati al potere.
Artisti partecipanti della Scuola di Medicina: Fernando Gimnez (Spagna), Sun
Guangyi, Xiong Tao, Feng Xin, Lu Shang, Nino Delinada (Brasile), Teresa Grau,
Ouyang Cheng, Wang Lanberlin, Yi Ling, Zhao Zhiwen, Yang Lijie, Zhou Jian
Numero 10 - "Fai finta di morire"
Wang Lin: Scappare dal manicomio è come il nome di un film. Partendo dalla reazione all'ipertensione, agli strani fenomeni degli ospedali, delle cure mediche e delle cure mediche, la mostra online ha raccolto le opere di molti artisti.
Dire che gli artisti sono pazzi è come dire che questa società è un manicomio, un luogo dove i pazzi camminano con i ciechi.
In un momento di grande incertezza, l'arte ha bisogno di fuggire, ma lo scopo della fuga non è quello di unire i ciechi e i ciechi, ma di trovare un punto d'appoggio per l'introspezione.
In ogni caso, l'arte oggi ha bisogno di una forza spirituale in più, ed è quella di non arrendersi mai! Rimani sveglio nella follia del mondo.
Artisti partecipanti all'asilo: Zhang Li, Angelo Augusto Milani (Brasile), Chang
Man, Yu Guang, Wei Luqi, Wu Jun, Xiao Yufang, Alexei Parkin (Russia), Peng Xiang,
Tao Yong, Maria Romanlu (USA), Ye Qingzhuo, Hu Jue, Oscar Romo, Ren Murong,
O'Reilly Lovecard (Francia), Frank Colin (Francia), Marcela Ramírez Aza (Colombia),
Carlos St Marie (Canada), Lin Tingting/Zui Lingnan/Ou Zhihang
Consulenza accademicaConsulente accademico:
Lin Wang (famoso critico).Professore del Dipartimento di Belle Arti dell'Istituto di Belle Arti del Sichuan, supervisore del dottorato dell'Accademia di Belle Arti di Xi'an
Wei Yang (Critico famoso)È professore presso l'Accademia di Belle Arti dell'Università
Normale di Hunan e tutor per gli studenti del master
Duanting Wang (Critico famoso)Supervisore di dottorato dell'Istituto di Belle Arti, Accademia Cinese delle Arti
Xioaxin Chen (Critico famoso)È direttore apartitico della World Chinese Artists Association e critico d'arte cinese.
Chengfeng Gu (Critico famoso)Professore della Scuola di Belle Arti dell'Università delle Arti di Nanchino, Direttore del Centro di Ricerca sulle Arti Visive Contemporanee di Nanyi
Produttore e curatore di mostreProduttore, Curatore:
Jingjing Shi (curatore internazionale).Produttore e curatore delle mostre "Sex Therapy" e "Self-Portrait".
Yaxin Hao (Curatore)Artista e curatrice femminista post-95
Gli organizzatori:
Shi Jingjing, ArtbankRivista italiana "ZETMAG".
Co-organizzatori:
Centro per lo scambio e lo sviluppo tecnologico dei talenti della scienza e della tecnologia in Cina
Istituto d'arte Chongqing Tongmen
Rete internazionale di notizie sull'arte
Gestione ufficio stampa ZenCaos&EtroM
"Metamorfosi"
La mostra è aperta per mostre
Curatore: Hao Yaxin
(Talento artistico post-anni '95)
Curatore: Marica Petti (Critico italiano)
“Vacuna in Sabinis dea sub incerta specie est formata”
Vacuna presso i Sabini è una dea formata sotto un aspetto incerto
È così che Orazio descrive Vacuna, come una dea misteriosa, la cui vera natura e aspetto sono sconosciuti, quasi come fosse uno spirito del luogo più che una figura chiaramente definita.
Antica, misteriosa, inafferrabile, di lei si ha solamente un’immagine sfocata e incerta.
La definirono figlia di Sabo, re dei sabini, e nipote di Sanco, divinità maschile venerata dallo stesso popolo, così da sottolineare la sua natura indigena e autoctona. E come tale, non poteva non essere legata alla terra, all’acqua, alla vegetazione, dove si nascondevano santuari fatiscenti.
Dispensatrice di silenzi e vacuità, la dea Vacuna non è legata al vuoto in quanto assenza, a lei ci si rivolgeva per entrare in uno stato di sospensione, libero da preoccupazioni e fatiche.
Gaia Vannimartini, giovane fotografa, ha scoperto in questi ultimi anni il suo forte legame con il mondo fotografico, tanto da non poterne fare a meno. Questo l’ha portata al suo attuale percorso di studi, il quale mostrandole la forza comunicativa della fotografia, le permette anche di sperimentare i diversi ambiti di quest’ultima. Ad oggi i suoi lavori sono spesso legati al mondo naturale e raccontano, attraverso narrazioni fotografiche, storie ed emozioni.
Instagram: gaiavannimartini
Email: gaiavannimartini@gmail.com
Il 29 aprile 2025 Firenze ha ospitato un evento straordinario dedicato alla memoria di Renzo Avogaro e alla celebrazione della giovane stella dell’atletica Larissa Iapichino che agli Europei Indoor ha conquistato l'oro nel salto in lungo, il suo primo trionfo a livello senior, battendo Annik Kalin e Malaika Mihambo.
La cerimonia si è tenuta presso l’A.S.D. ASSI Giglio Rosso, nel Viale Michelangelo, ospiti di Marcello Marchioni presidente del Club e amico carissimo di Renzo, in una location che da sempre incarna i valori e la tradizione dello sport fiorentino.
Erano presenti alla cerimonia l’assessore allo Sport Letizia Perini, Gianni Taccetti presidente Coni provinciale, Salvatore Vaccarino presidente regionale ANSMeS, Gianni Iapichino padre e allenatore della premiata Larissa, detentore di innumerevoli record italiani e allenato per salto con l’asta e prove multiple da sempre da Renzo Avogaro La cerimonia ha visto la presenza di tantissimi dirigenti e sono arrivati messaggi da presidenti nazionali di federazione.
Una cerimonia importante e commovente che ha visto la presenza di Marika Pollicina Avogaro e i suoi figli, Francesco e Niccolò, che ha fatto ricordare ai presenti il particolare conosciuto in Italia che, grazie ad Avogaro, Firenze deve a lui quella che fu definita “la scuola fiorentina del salto con l’asta” a cui negli anni si sono aggiunti atleti da tutta l’Italia e anche atleti che venivano dall’estero a farsi allenare da lui. Un pensiero del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha ricordato una grande lezione di vita ricevuta da Avogaro, l’amicizia e gli allenamenti insieme.
IL CONSIGLIO REGIONALE DI ANSMES TOSCANA HA SCELTO DI CONFERIRE IL PREMIO A LARISSA IAPICHINO, LUNGHISTA ITALIANA DI FAMA INTERNAZIONALE, FIGLIA DI GIANNI IAPICHINO E FIONA MAY.
LARISSA HA RAGGIUNTO TRAGUARDI STRAORDINARI, TRA CUI: CAMPIONESSA EUROPEA INDOOR AD APELDOORN NEL 2025. VICECAMPIONESSA EUROPEA INDOOR A ISTANBUL NEL 2023. CAMPIONESSA EUROPEA U23 A ESPOO NEL 2023. CAMPIONESSA EUROPEA UNDER 20 A BORÅS NEL 2019.
LARISSA DETIENE INOLTRE IL RECORD MONDIALE UNDER 20 INDOOR (6,91 M) E IL RECORD ITALIANO ASSOLUTO INDOOR (6,97 M), CONFERMANDOSI UNA DELLE PIÙ PROMETTENTI ATLETE DEL PANORAMA SPORTIVO INTERNAZIONALE.
Il Premio Speciale ANSMeS Toscana è stato ideato per onorare la memoria di Renzo Avogaro, figura di spicco nell’atletica italiana. Specializzato nei salti in elevazione e nelle prove multiple, Avogaro ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di atleti, grazie alla sua professionalità e alla grande umanità. Tra i talenti da lui guidati spiccano nomi come Gianni Stecchi, Riccardo Fortini e Gianni Iapichino, primatisti italiani in diverse discipline. Renzo Avogaro ha avuto la cattedra di nuoto all’Isef e dagli anni ’70 le cattedre maschile e femminile di atletica leggera, sempre all’Isef, e successivamente a Scienze Motorie. Il rapporto di Avogaro con gli atleti andava ben oltre il campo: era un allenatore, un mentore e, per molti, una figura paterna.
Salvatore Vaccarino, presidente di ANSMeS Toscana. ha sottolineato l’importanza di questo evento dichiarando di come
Renzo Avogaro ha incarnato i veri valori dello sport, e Larissa Iapichino rappresenta l’esempio perfetto di ciò che significa essere un atleta di talento e dedizione, rappresentando il futuro dell’atletica italiana.
Alla presenza di
Letizia Perini, Assessora allo Sport del Comune di Firenze, la cerimonia ha celebrato la passione, la dedizione e il talento che caratterizzano lo sport italiano, unendo la memoria di un grande maestro come Renzo Avogaro e l’eccellenza di una giovane campionessa come Larissa Iapichino. Firenze, 29 aprile 2025
Firenze, Grazie a Assi Giglio Rosso
Chi era Renzo Avogaro. La scomparsa di Renzo Avogaro è avvenuta il 1 Agosto dopo una lunga malattia. Classe 1942 Avogaro è stato un valido atleta negli anni ’60 da specialista del salto con l’asta e delle prove multiple. Diplomato all’ISEF di Firenze e Docente di Educazione Fisica è divenuto in seguito Docente di Atletica presso l’ISEF medesimo, incarico che ha ricoperto per lunghissimi anni contribuendo alla formazione di generazioni di insegnanti. Ha realizzato numerose pubblicazioni tecniche, articoli e libri, sulle sue discipline elettive, i salti e le prove multiple. Negli anni ’70 ha iniziato il suo percorso di allenatore all’ASSI Giglio Rosso ottenendo immediati risultati con due atleti in particolare: Gianni Stecchi, per lunghissimi anni protagonista assoluto a livello nazionale della specialità del salto con l’asta e Riccardo Fortini, straordinaria meteora nel cielo dell’Atletica nazionale, capace di stabilire il nuovo record italiano del salto in alto con 2,23 e di partecipare ai Giochi Olimpici di Montreal nel 1976.
In seguito, sotto la sua guida si sono formati tecnicamente e hanno ottenuto risultati di assoluto rilievo nazionale specialisti dei salti o delle prove multiple come Gianni Iapichino, Ferdinando Hippoliti, Declan Goretti e molti altri ancora.
Allenatore Nazionale per il salto con l’asta e le prove multiple ha ricoperto per moltissimi anni quel ruolo nelle rappresentative nazionali azzurre; a livello regionale ricopriva da diversi anni il ruolo di Fiduciario Tecnico lasciando la sua impronta nello sviluppo del movimento atletico toscano.
La sua vivace intelligenza ed arguzia, uno spensierato ottimismo, erano apprezzati in tutto l’ambiente dell’Atletica nazionale, il costante desiderio di approfondire il focus della sua specializzazione lo aveva condotto a confronti internazionali con i tecnici più quotati e ad una preparazione solidissima che amava condividere attraverso ricercate pubblicazioni specialistiche. Negli ultimi anni frequentava con una certa costanza la Biblioteca del Centro Studi Assi Giglio Rosso con l’intenzione di realizzare una pubblicazione sull’evoluzione storica della specialità del salto con l’asta. Una grande perdita la sua solarità, la sua empatica capacità di incoraggiare gli atleti, la generosità nel dispensare consigli e accorgimenti per migliorarne la tecnica, sia che l’atleta fosse modesto, sia che si trattasse di soggetti con ambizioni olimpiche.
Una perdita gravissima, proprio nel giorno trionfale dell’Atletica nazionale ai Giochi Olimpici di Tokio e ci piace pensare che Renzo, questo gran successo, lo possa aver percepito e ne abbia potuto godere insieme a tutti noi.
La Dieta Chetogenica e le malattie neurologiche: un aiuto per il cervello
LA RIFORMA DEL SISTEMA ALIMENTARE IN UK
Una riforma del sistema alimentare potrebbe salvare l’ambiente e le persone? Questa mattina la Rai ha dato una notizia molto interessante, che ne segue altre che non hanno avuto seguito positivo sulla popolazione inglese. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, il Regno Unito continua ad avere numeri allarmanti di obesità e delle patologie collegate: produce, importa, consuma e spreca moltissimo cibo di pessima qualità, e ne paga un prezzo elevato sia in termini ambientali che dal punto di vista della salute pubblica. Per questo tre docenti esperti di legislazioni in ambito alimentare dell’Università di Reading hanno appena pubblicato un voluminoso rapporto intitolato Strumenti regolatori per una dieta sana e sostenibile testo di oltre cento pagine, corroborato da oltre ottocento voci bibliografiche, nel quale spiegano che cosa bisogna cambiare prima possibile: praticamente tutto.
E lo si deve fare attraverso leggi che impongano obblighi e stabiliscano limiti, dal momento che, come sottolineano gli autori, tutte le strategie basate sulla moral suasion e gli impegni volontari delle aziende sono stati fallimentari e non hanno portato a nessun risultato.
Non resta ora che imporre a tutti, per legge, un’alimentazione più sana e più sostenibile. Le raccomandazioni, dedotte in base a quanto è stato dimostrato da studi scientifici, riguardano tutti i principali punti della filiera, da quelli della produzione a quelli dell’informazione ai cittadini, dalle indicazioni per una dieta sana a quelle su packaging ed etichette, passando per l’impegno ambientale a limitare le emissioni, a ridurre lo spreco e a tutelare il benessere animale. Il tutto in un linguaggio comprensibile a chiunque.
Dalla malattia di Alzheimer a quella di Parkinson, dall’ictus cerebrale alla sclerosi multipla, dall’epilessia fino all’emicrania e ai disturbi del sonno sono alcuni dei disturbi che, secondo l’Oms, colpiscono un miliardo di persone nel mondo. Oltre 47 milioni i casi di demenza e una stima di circa 7,7 milioni di nuovi malati ogni anno. Tra le demenze, la forma più comune è l’Alzheimer, che riguarda 40 milioni di persone nel mondo. Sono circa 6 milioni, invece, le persone che ogni anno muoiono a causa di un ictus cerebrale. E 33 milioni i sopravvissuti con esiti più o meno invalidanti. Quanto alla sclerosi multipla sono circa 2,5 milioni le persone che convivono con le sue manifestazioni. Mentre sono sei milioni quelle affette dalla malattia di Parkinson. Infine l’emicrania cronica, che colpisce nel mondo una persona su dieci, è ritenuta la seconda causa di disabilità per il forte impatto che ha su chi ne è affetto.
E dunque l’opinione medica è particolarmente sensibile alle questioni concernenti l’alimentazione, per questo la SIN, Società Italiana di Neurologia, intende sottolineare l’importanza della nutrizione nel proteggere il nostro cervello dall’insorgere precoce dei disturbi cognitivi e delle demenze. Se infatti fino a non molto tempo fa si riteneva che il funzionamento della mente dipendesse unicamente dalla dotazione genetica, oggi si può affermare che non solo non è così, ma che al contrario fattori ambientali di tipo alimentare, fisico e cognitivo rivestono un ruolo fondamentale.
E l’attenzione si è concentrata sull’attenzione alla nostra cultura dell’alimentazione, alcuni studi sugli animali hanno mostrato che la dieta chetogenica protegge i neuroni dopaminergici e migliora i movimenti. Anche studi su pazienti con Parkinson hanno riportato miglioramenti nei sintomi motori e cognitivi, ma i risultati non sono ancora definitivi.
La dieta chetogenica è un'alimentazione ricca di grassi e povera di carboidrati, nata negli anni '20 come trattamento per l'epilessia. Negli ultimi anni, si è scoperto che potrebbe avere effetti benefici anche su malattie come l'Alzheimer e il Parkinson. Tuttavia, è importante sottolineare che la dieta chetogenica non è una cura per il Parkinson, ma è un corretto stile di alimentazione adatta alle malattie neurologiche, va considerata dunque una possibile strategia complementare per il trattamento del Parkinson, ma servono più studi per confermarne l’efficacia e che, in tutto il mondo, sono in corso studi.
Patrizia Pellegrini, Naturopata –Bioterapeuta Nutrizionale ®
Telefono: 333 999 55 32 http://www.patriziapellegrini.com/ E.MAIL: mail.patriziapellegrini@gmail.com
Come funziona la dieta chetogenica
Il nostro corpo solitamente usa lo zucchero (glucosio) come principale fonte di energia. Quando si riducono drasticamente i carboidrati nella dieta, il corpo inizia a produrre "corpi chetonici" dal grasso, che diventano una nuova fonte di energia per il cervello. La malattia di Parkinson colpisce i movimenti e il controllo muscolare a causa della degenerazione dei neuroni che producono dopamina. Sono tantissimi gli aiuti che la dieta chetogenica può fare, come: migliorare l’energia del cervello: aiutando le cellule cerebrali a funzionare meglio, compensando i problemi di produzione di energia tipici della malattia.
Ma si verifica anche la riduzione dello stress diminuendo la produzione di sostanze dannose per il cervello regolando le infiammazioni.
Altro effetto benefico il rallentamento della degenerazione neuronale grazie agli effetti dei corpi chetonici.
Fare sport, camminare…. Queste attività non solo migliorano la condizione fisica, aumentando la forza, la resistenza e la coordinazione, ma favoriscono anche la prevenzione di patologie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari, spesso più comuni. Ma stiamo vivendo un momento di grande attenzione per le persone disabili…e la pratica sportiva per le persone con disabilità assume diverse forme, adattandosi alle esigenze individuali attraverso discipline specifiche come il nuoto, il basket in carrozzina, l’atletica e molti altri sport paralimpici.
Lo sport rappresenta un pilastro fondamentale nella vita delle persone con disabilità, contribuendo non solo al miglioramento della salute fisica, ma anche alla promozione del benessere psicologico e sociale. Noi crediamo fermamente nell’importanza di includere attività sportive nei programmi di supporto per i nostri utenti, offrendo loro opportunità concrete per sviluppare abilità, autostima e connessioni sociali. Oltre ai benefici fisici, lo sport ha un impatto significativo sulla salute mentale. Partecipare a competizioni e allenamenti regolari aiuta a ridurre lo stress, migliorare l’umore e combattere la depressione e l’ansia. L’attività sportiva stimola la produzione di endorfine, noti come gli “ormoni della felicità”, che generano una sensazione di benessere e soddisfazione.
Tornando agli studi medici, i risultati ottenuti dopo sei mesi di dieta abbinata allo sport.
Dopo sei mesi di dieta chetogenica abbinata allo sport moderato i pazienti hanno manifestato un netto miglioramento nel sintomo della fatica, la qualità del sonno, lo stress e il tono dell’umore. Alla base di questi successi c’è la capacità della dieta chetogenica di abbassare i livelli infiammatori del corpo, agendovi un efficace controllo: e sappiamo che l’infiammazione è uno dei meccanismi di insorgenza di molte patologie, neurologiche e non, anche degenerative.
Non può mancare in questo contesto anche una buona attività fisica e cerebrale. Una recente revisione di circa 100 studi effettuati su oltre 100.000 anziani ha infatti confermato che l’attività fisica aerobica moderata (almeno 3 ore alla settimana per almeno 25 settimane consecutive) è in grado di migliorare le prestazioni cognitive, sia nei soggetti in salute sia in quelli con deficit cognitivi.
E dunque non solo training fisico ma anche mentale. La lettura, lo studio di una nuova lingua o di uno strumento musicale, o un passatempo stimolante, contribuiscono a proteggere il nostro cervello. E a ritardare la comparsa di demenza in soggetti con iniziale declino cognitivo. Questo perché le attività cognitive implicano la continua creazione di nuove connessioni cerebrali che determinano una cosiddetta ‘riserva cognitiva’ in grado di contrastare il danno di alcuni circuiti cerebrali.
Luca Cucchi educatore del movimento esperto in biomeccanica del movimento ed esercizio correttivo.
È finalmente disponibile il libro “Donne delle De.Co. – Sulle tracce del Veronelli”, firmato da Marika Orlando, presidente nazionale Donne delle De.Co., voce autorevole nella promozione e tutela delle identità agroalimentari italiane. Il volume è un omaggio appassionato e profondamente umano alle donne che ogni giorno custodiscono e tramandano i saperi dei territori attraverso la cultura del cibo, del lavoro e della memoria.
Ispirato alla figura e alla filosofia di Luigi Veronelli, il libro raccoglie testimonianze, racconti e riflessioni lungo un percorso che attraversa l’Italia delle Denominazioni Comunali (De.Co.). Il sottotitolo, “Camminare la terra per raccontarla”, racchiude lo spirito dell’opera: un invito a conoscere davvero i luoghi solo vivendoli, ascoltandoli e rispettandoli.
Il libro pone al centro il ruolo delle donne come custodi del patrimonio culturale locale, capaci di trasformare la terra, il tempo e la tradizione in narrazioni vive, capaci di educare, emozionare e resistere. Non si tratta solo di un’opera narrativa, ma di un vero e proprio manifesto culturale che intreccia geografia, biodiversità, identità e genere.
Camminare la terra…ognuna di noi ha la percezione di una terra incontaminata, un luogo dal quale provengono le anime. Un sogno ad occhi aperti di un mondo reale e immaginato allo stesso tempo, vissuto e idealizzato, di una natura incontaminata,
“Donne delle De.Co. Sulle tracce del Veronelli” Il nuovo libro di Marika Orlando, presidente nazionale
Donne delle De.Co.
Un viaggio tra donne, territori e identità locali: “Camminare la terra per raccontarla. Solo così si fa cultura”
Scheda libro:
Titolo: Donne delle De.Co. – Sulle tracce del Veronelli
Autrice: Marika Orlando
Disponibilità: Disponibilità immediata
Contatti per la stampa e presentazioni: Ufficio Stampa Donne delle De.Co. Cristina Vannuzzi - Mail: cristina.vannuzzi@gmail.com
viva e palpitante, dove i chiaroscuri appena percettibili, ingannano l’occhio in un tutt’uno, proprio come nella natura: ti abbassi a sentire l’odore di un fiore, socchiudi gli occhi e… ecco che si susseguono sogni, ricordi, visioni.
La copertina, visivamente potente e simbolica, raffigura una figura femminile composta da frutta e verdura, evocando l’arte di Arcimboldo e ribadendo il profondo legame tra donna e terra, natura e cultura.
Marika Orlando afferma:
“Questo libro nasce da un lungo cammino tra le donne dei territori. Raccontare le loro storie è un modo per dare voce alla bellezza autentica dell’Italia, quella che resiste nei piccoli gesti, nei saperi antichi, nelle mani che impastano, coltivano, curano. È lì che abita la vera cultura.”
Note sull’autrice:
Marika Orlando, esperta di comunicazione culturale e presidente nazionale di Donne delle De.Co. Da anni impegnata nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico e artigianale locale, promuove progetti di narrazione territoriale e salvaguardia delle identità femminili nei piccoli borghi italiani. Questo libro rappresenta il culmine di un percorso di ascolto, viaggio e testimonianza.
“Donne delle De.Co.”
Perché raccontare la terra è il primo passo per proteggerla.
L'acronimo DeCo sta per Denominazione comunale d'origine. È un marchio di garanzia nato negli anni 90 per un'intuizione del noto enogastronomo e giornalista Luigi Veronelli che promosse un percorso di valorizzazione e promozione di prodotti esclusivi di un comprensorio comunale, i quali non disponevano dei requisiti necessari per ottenere i più noti marchi DOC o IGP. Veronelli s'impegnò affinché il duro lavoro di tutti i comuni italiani venisse riconosciuto a livello istituzionale, cosa che di fatto avvenne ufficialmente nell'anno 2000 mediante un'apposita legge che andava a regolamentare i cosiddetti prodotti di denominazione comunale d'origine, prodotti cioè nati e confezionati in uno specifico territorio comunale.
De.Co denominazione comunale
Disegnare le proprie emozioni con le mani......
Donne De.Co 2025.
La storia delle donne nell'artigianato, nelle professioni, nell’arte e nella tecnica, la donna industriosa, è una narrazione di resilienza e sfida alle norme sociali di ogni tempo. Attraverso le epoche e gli stili, le donne hanno contribuito in modo significativo all'evoluzione dell'arte e della tecnica, spesso lottando per ottenere il riconoscimento che meritavano. Oggi, le artiste contemporanee, le artigiane, le imprenditrici, le professioniste continuano questa tradizione, esplorando nuovi territori e contribuendo in modo significativo al panorama d’arte, artigianato e cultura sia italiano che internazionale.
E fondando l’Ente Organizzativo De.Co. denominazione comunale, era quello che si proponeva Marika Orlando, rileggendo i ricordi del suo maestro.....come patrimonio da preservare e, soprattutto, come possibilità di futuro, per Luigi Veronelli la terra era un simbolo potente, un invito a “divenire contadini” in senso profondo, una scelta morale, un’assunzione di responsabilità accessibile a tutti, che oltrepassa la dimensione lavorativa e professionale.
Il cuore delle donne si sta trasformando grazie a un rinascimento culturale, come un libro bianco a disposizione per gli innovatori dei nostri giorni. Esplorando la lista delle donne iscritte De.Co emerge un filo conduttore, un poetico viaggio per preservare il ricco patrimonio culturale del Paese, un visionario, ma non banale, masterplan che si sviluppa attraverso un'ambiziosa tabella di marcia, pensata per salvaguardare, preservare e ringiovanire in modo sostenibile preservando le fondamenta del più grande e antico paesaggio culturale del mondo – l’Italia - la cui implementazione è già in corso in vari settori cruciali tra cui le comunità, l’artigianato, la moda, l'arte e la cultura, il patrimonio, la natura, l'agricoltura, il turismo e le infrastrutture.
Il programma non è solo in fase di realizzazione, ma sta concretamente plasmando il futuro immaginato. Coinvolgendo attivamente donne con professioni diverse, diversi talenti, artigianato, si plasma il futuro creativo stabilendo una futura eredità, condivisa e collettiva. Questi sforzi non sono individuali: simboleggiano una comunità radicata in Italia, nella propria terra, capace di lasciarsi guidare dalla propria storia e tracciare un percorso verso un futuro in cui la creatività delle Donne non conosce limiti.
Marika, Silvana, Maria, Anna Maria, Rosanna. Rossella, Regina, Patrizia, Marina, Gisella, Fabrizia.....donne che si distinguono, che hanno storie, ricordi, dolori, coraggio, donne, gentili e tenaci, che hanno capito in anticipo la grande sfida giocata e nel suo successo, spinte da diversi fattori in cui le donne sono una delle più grandi opportunità di business del XXI secolo, percependo che il successo di un’azienda sta nell’equilibrio dei sessi e nella valorizzazione dei talenti nel rispetto delle diversità.
La Presidente nazionale De.Co. Marika Orlando, editore e direttore della rivista online Wine & Fashion Europe Magazine, riprende la volontà di Veronelli facendola diventare occasione unica per esplorare le regioni italiane, scoprire le tradizioni territoriali e culinarie locali, custodendole, incontrare i protagonisti che rendono l'Italia un paese unico nel panorama enogastronomico mondiale, culturale e artistico, per questo ha creato una piattaforma di riferimento che abbraccia una vasta gamma di argomenti, tra cui enogastronomia, turismo, moda, spettacolo, arte, cultura, benessere, eccellenze Made in Italy, usi e costumi, folklore e tradizioni locali.
Al secolo XXI spetta infatti la trasformazione delle idee in pratica diffusa, anticipata da Veronelli: la speranza è in una proiezione per cercare di prevedere come sarà un mondo governato anche dalle donne…perchè il talento, in realtà, non ha sesso……
Writer Cristina Vannuzzi
Motivo di prestigio per i comuni
La Denominazione Comunale di Origine è uno strumento di marketing territoriale, a cui tutti i comuni dovrebbero attingere per valorizzare quei prodotti, agroalimentari o artigianali confezionati in uno specifico territorio beneficiando delle condizioni territoriali e climatiche della zona in questione, oltre che del fattore umano. Una volta che un determinato prodotto riscuote l'approvazione al conferimento della conformità da parte del Consiglio comunale, mediante un'apposita delibera che stabilisce l'attribuzione del marchio stesso, la gestione dell'impiego del marchio avviene tramite appositi Regolamenti, Disciplinari e uno specifico Registro comunale dei produttori dove i prodotti a marchio D.e.C.o vengono iscritti. A partire dal momento dell'iscrizione al registro possono essere liberamente commercializzati e sponsorizzati.
Perchè acquistare prodotti D.e.C.o
Come anticipato i prodotti DECO sono prodotti che presentano determinate proprietà fisiche oltre che caratteristiche organolettiche proprie di un territorio che senza il conferimento della denominazione sarebbero probabilmente rimasti nell'anonimato.
Si tratta di prodotti che rispondono a determinati standard di qualità e sicurezza, indice di un grande lavoro e sacrificio di comunità locali, il risultato di una serie di condizioni favorevoli che ne hanno determinato il successo a livello di consumi.
Acquistare prodotti Deco significa esercitare il proprio diritto di scelta rispetto ad alimenti che per ottenere il marchio sono stati sottoposti ad accurati controlli.
Prodotti D.e.C.o italiani
Tra i vari prodotti italiani a marchio De.Co gode di una certa notorietà la salsa all'amatriciana, pietanza di culto della cucina italiana. Nell'ambito dei prodotti vegetali segnaliamo il pregiato olio delle colline senesi dal gusto intenso e deciso che ricorda gli alberi d'ulivo siciliani. Nell'ambito dei prodotti pasticceri prova i cannoncini e i gallinotti al rum prodotti in Piemonte.
Denominazione Comunale De.Co. Da WIKIPEDIA
La denominazione comunale d'origine (De.C.o.),o denominazione comunale (De.Co.) è un riconoscimento istituito e concesso dall'amministrazione comunale al fine di tutelare e valorizzare un prodotto tipico, una ricetta tradizionale, un'attività agroalimentare o un prodotto dell'artigianato (alimentare e non) in stretta correlazione col territorio e la sua comunità, senz'alcuna sovrapposizione con le denominazioni d'origine vigenti. La Denominazione comunale d'origine, a differenza di marchi come DOP, IGP e STG, non è un marchio di qualità, ma un'attestazione di tipicità.
Le De.C.O. sono state istituite in seguito alla legge statale nº 142 dell'8 giugno 1990, che consente ai Comuni la facoltà di disciplinare, nell'ambito dei princìpi sul decentramento amministrativo, in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali. Dal 2002 sono normalmente istituite prendendo a modello un regolamento-tipo predisposto dall'ANCI
Dedica
Made in Italy e De.Co.
L'eredità di Luigi Veronelli e il futuro
delle eccellenze territoriali
A mia madre e a mio padre, che con il loro amore, la loro forza e il loro esempio hanno reso possibile tutto ciò che sono oggi.
A loro, che mi hanno insegnato il valore della determinazione, dell’onestà e della passione. A loro, che hanno creduto in me anche quando io stessa dubitavo. A loro, che vivono in ogni mia scelta, in ogni mio sogno, in ogni parola scritta in queste pagine.
Questo libro è il mio tributo al loro amore eterno.
Sommario
1. Dedica - Pag. 1
2. Prefazione - Pag. 2
3. Capitolo 1 - Luigi Veronelli e la nascita delle De.Co. - Pag. 4
4. Capitolo 2 - L'evoluzione delle De.Co.: dalla tutela alla crescita economica - Pag. 10
5. Capitolo 3 - Esempi concreti di prodotti De.Co. e il loro impatto economico - Pag. 16
6. Capitolo 4 - Strategie di promozione territoriale e turistica delle De.Co. - Pag. 22
7. Capitolo 5 - Il ruolo delle Donne delle De.Co. nella valorizzazione del Made in Italy - Pag. 28
8. Capitolo 6 - Analisi economiche e dati statistici sull’impatto delle De.Co. - Pag. 34
9. Capitolo 7 - Normative e riconoscimento ufficiale delle De.Co. - Pag. 40
10. Capitolo 8 - Casi di successo: territori che hanno valorizzato le De.Co. - Pag. 46
11. Capitolo 9 - Le De.Co. come volano per l’export e il turismo internazionale - Pag. 52
12. Capitolo 10 - L’innovazione delle De.Co. nel mondo digitale - Pag. 58
13. Capitolo 11 - Le prospettive future delle De.Co. e il loro ruolo nel Made in Italy - Pag. 64
14. Biografia di Marika Orlando - Pag. 70
15. Conclusione - Pag. 76
Prefazione
Le Donne delle De.Co. non sono solo imprenditrici e artigiane, ma vere e proprie custodi dell’identità culturale dei territori italiani. Il loro lavoro quotidiano racconta storie di passione, sacrificio e innovazione, attraverso le quali il passato si intreccia con il presente per creare un futuro sostenibile.
Questo libro vuole essere un omaggio al loro impegno, ma anche un punto di partenza per riflettere sull’importanza della tutela delle tradizioni locali, dell’artigianato e delle produzioni agroalimentari legate alle Denominazioni Comunali. Perché senza la memoria delle nostre radici, non può esserci crescita autentica.
Capitolo 1 - Luigi Veronelli e la nascita delle De.Co.
Luigi Veronelli, critico enogastronomico e giornalista, è stato il padre delle Denominazioni Comunali (De.Co.), uno strumento nato per tutelare e valorizzare i prodotti tipici legati ai territori d’origine. La sua visione ha ispirato molte figure nel mondo della gastronomia e della cultura, tra cui Marika Orlando, sua allieva e pupilla, che ha raccolto la sua eredità con un approccio innovativo e inclusivo.
Le De.Co. non sono un marchio commerciale, ma una certificazione comunale che attesta l'origine e l'unicità di un prodotto, legandolo indissolubilmente alla cultura del territorio. Nate per preservare la biodiversità agroalimentare italiana, oggi rappresentano uno strumento strategico per contrastare l'omologazione del gusto e la perdita delle tradizioni.
Capitolo 2 - L'evoluzione delle De.Co.: dalla tutela alla crescita economica
Le De.Co. nascono come strumento di tutela per proteggere le produzioni locali dall'omologazione industriale e dalla perdita delle tradizioni artigianali. Con il passare degli anni, il loro valore si è evoluto fino a diventare una leva economica fondamentale per i territori.
Oggi, le De.Co. contribuiscono allo sviluppo del turismo enogastronomico, favoriscono l'occupazione nelle aree rurali e promuovono il valore culturale del Made in Italy.
Capitolo 3 - Esempi concreti di prodotti De.Co. e il loro impatto economico
Ogni regione italiana possiede prodotti De.Co. che raccontano la storia di una comunità. Alcuni esempi emblematici includono:
• Il Pane di Altamura De.Co.: un'eccellenza pugliese che ha rilanciato l'economia locale e attratto turismo.
• Il Radicchio di Treviso De.Co.: esempio di come un prodotto possa diventare un simbolo identitario per un territorio.
• I formaggi siciliani De.Co.: fondamentali per l'economia di piccole aziende agricole che tramandano metodi di produzione secolari.
Questi prodotti dimostrano come le De.Co. non siano solo una certificazione, ma un mezzo per rafforzare il legame tra tradizione, economia e sviluppo sostenibile.
Capitolo 4 - Strategie di promozione territoriale e turistica delle De.Co.
La promozione delle De.Co. è un elemento chiave per garantire il successo e la crescita delle eccellenze locali. Le strategie più efficaci comprendono:
• Turismo esperienziale: percorsi enogastronomici, degustazioni e visite guidate alle aziende produttrici.
• Eventi e fiere: sagre, festival e manifestazioni per promuovere i prodotti certificati.
• Collaborazioni con enti turistici: progetti con istituzioni locali per attrarre visitatori.
• Comunicazione digitale: utilizzo di social media, blog e video per raccontare la storia dei prodotti.
Capitolo 5 - Il ruolo delle Donne delle De.Co. nella valorizzazione del Made in Italy
Le Donne delle De.Co. giocano un ruolo fondamentale nella tutela e nella valorizzazione del Made in Italy
Attraverso il loro impegno in diversi settori – dall’agricoltura alla ristorazione, dall’artigianato alla moda –contribuiscono a mantenere vive le tradizioni locali e a promuovere la qualità dei prodotti italiani.
Molte di loro hanno avviato imprese di successo, trasformando il patrimonio culturale e gastronomico in un’opportunità economica sostenibile. Grazie alle loro competenze e alla loro passione, le De.Co. si stanno affermando sempre più come un modello vincente di sviluppo territoriale.
Capitolo 6 - Analisi economiche e dati statistici sull’impatto delle De.Co.
L'impatto economico delle De.Co. può essere misurato attraverso vari indicatori:
• Aumento delle vendite locali: nei territori in cui i prodotti De.Co. sono promossi attivamente, si registra un incremento delle vendite dirette.
• Sviluppo dell’occupazione locale: la valorizzazione delle De.Co. contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro nei settori agricolo, artigianale e turistico.
• Crescita del turismo enogastronomico: le statistiche dimostrano che i turisti sono sempre più attratti dalle esperienze culinarie autentiche legate alle tradizioni locali.
• Incremento delle esportazioni: alcuni prodotti De.Co. hanno superato i confini nazionali, ottenendo riconoscimenti internazionali e ampliando il mercato di riferimento.
L’analisi dei dati conferma che le De.Co. non sono solo un riconoscimento culturale, ma un motore di sviluppo economico per le comunità locali.
Capitolo 7 - Normative e riconoscimento ufficiale delle De.Co.
Le Denominazioni Comunali (De.Co.) sono strumenti di tutela e valorizzazione del patrimonio agroalimentare e artigianale locale. Tuttavia, a differenza di altre certificazioni come la DOP (Denominazione di Origine Protetta) o l'IGP (Indicazione Geografica Protetta), le De.Co. non seguono una regolamentazione nazionale univoca, ma sono gestite direttamente dai Comuni.
Le fasi del riconoscimento De.Co.
1. Censimento del prodotto tipico: Il Comune identifica il prodotto da tutelare, riconoscendone la valenza storica e culturale.
2. Approvazione del disciplinare: Viene redatto un documento che stabilisce le caratteristiche, i metodi di produzione e la storicità del prodotto.
3. Delibera comunale: Il Consiglio Comunale approva ufficialmente la certificazione De.Co.
4. Promozione e tutela: Il prodotto viene inserito nei registri comunali e valorizzato attraverso campagne di comunicazione, eventi e collaborazioni con enti territoriali.
Grazie a questa struttura flessibile, le De.Co. consentono di proteggere le eccellenze locali senza i vincoli burocratici delle certificazioni europee.
Capitolo 8 - Casi di successo: territori che hanno valorizzato le De.Co.
Diverse località italiane hanno adottato con successo il modello De.Co., trasformandolo in una leva di crescita economica e turistica. Ecco alcuni esempi emblematici:
• Il Pane di Altamura De.Co.: Riconosciuto per la sua storicità e qualità, ha rilanciato l’identità gastronomica del territorio pugliese.
• La Cipolla Rossa di Tropea De.Co.: Ha acquisito una forte riconoscibilità nazionale e internazionale, incrementando l’export.
• L’Amatriciana De.Co.: Dopo il terremoto del 2016, la De.Co. è stata uno strumento fondamentale per il rilancio economico e turistico del Comune di Amatrice.
• La Mostarda di Voghera De.Co.: Un prodotto artigianale che ha trovato una nuova vita attraverso la valorizzazione territoriale.
Questi esempi dimostrano come le De.Co. possano diventare un motore di sviluppo economico e culturale.
Capitolo 9 - Le De.Co. come volano per l’export e il turismo internazionale
Il valore delle De.Co. non si limita al mercato interno: sempre più prodotti certificati stanno trovando spazio nei mercati esteri grazie a strategie mirate di internazionalizzazione.
Le strategie di export per le De.Co.
• Partecipazione a fiere internazionali: Eventi come il Salone del Gusto o il Vinitaly rappresentano vetrine strategiche.
• E-commerce e marketplace globali: Piattaforme come Amazon Made in Italy consentono di vendere prodotti De.Co. in tutto il mondo.
• Collaborazioni con ristoranti italiani all’estero: Le eccellenze De.Co. vengono inserite nei menu per promuovere autenticità e qualità.
Il turismo enogastronomico è un altro elemento chiave: esperienze immersive, degustazioni e itinerari tematici attraggono viaggiatori alla ricerca di autenticità.
Capitolo 10 - L’innovazione delle De.Co. nel mondo digitale
Il mondo digitale offre strumenti sempre più efficaci per la promozione delle De.Co. e il coinvolgimento di un pubblico globale.
Le strategie digitali per le De.Co.
• Social media marketing: Raccontare la storia di un prodotto attraverso Instagram, Facebook e TikTok aumenta la visibilità e l’engagement.
• E-commerce e vendite online: Creare shop digitali permette di raggiungere clienti oltre i confini locali.
• Storytelling e blog: Narrare le tradizioni e le peculiarità delle De.Co. attraverso contenuti emozionali favorisce la fidelizzazione.
• Realtà aumentata e esperienze virtuali: Strumenti innovativi che permettono ai consumatori di scoprire il processo produttivo a distanza.
L’innovazione tecnologica diventa così un alleato fondamentale per preservare la tradizione e promuovere le eccellenze locali.
Capitolo 11 - Le prospettive future delle De.Co. e il loro ruolo nel Made in Italy
Le De.Co. rappresentano un modello di valorizzazione territoriale che può evolversi ulteriormente nei prossimi anni. Alcuni scenari futuri includono:
• Maggiore riconoscimento istituzionale: La creazione di un registro nazionale delle De.Co. potrebbe rafforzarne il valore giuridico e commerciale.
• Nuovi mercati e partnership strategiche: Le collaborazioni con realtà internazionali potrebbero espandere la distribuzione dei prodotti.
• Turismo esperienziale avanzato: Pacchetti turistici personalizzati legati alle De.Co. potrebbero diventare un’importante fonte di reddito per i Comuni.
L’obiettivo è fare delle De.Co. un pilastro sempre più forte del Made in Italy, coniugando qualità, tradizione e innovazione.
Biografia di Marika Orlando
Marika Orlando è una figura di spicco nel panorama dell’enogastronomia, del lusso e della promozione culturale italiana. Editore e Direttore del prestigioso Wine & Fashion Magazine, punto di riferimento internazionale per il settore del vino, della moda e dell’eccellenza Made in Italy, ha saputo coniugare il valore della tradizione con una visione innovativa e contemporanea.
Con una profonda conoscenza delle dinamiche del marketing territoriale e della comunicazione, Marika ha dedicato la sua carriera alla valorizzazione delle eccellenze locali, promuovendo il concetto di Denominazione Comunale (De.Co.) come strumento di tutela del patrimonio agroalimentare e culturale italiano.
Presidente Nazionale delle Donne delle De.Co., ha dato vita a un network di imprenditrici, artigiane e produttrici che si impegnano quotidianamente per difendere e rilanciare le tradizioni legate ai territori. Grazie alla sua leadership, molte di queste donne hanno potuto affermarsi nei rispettivi settori, contribuendo allo sviluppo economico e turistico delle comunità locali.
Marika Orlando è anche Presidente dell’Associazione Internazionale Wine Fashion Europe in the World, attraverso la quale ha costruito un ponte tra le eccellenze italiane e i mercati globali, creando opportunità di export e visibilità per i produttori locali.
Allieva e pupilla del grande Luigi Veronelli, padre delle De.Co., ha ereditato la sua filosofia basata sulla qualità, l’autenticità e la difesa delle identità territoriali. La sua missione è quella di preservare e promuovere un’Italia fatta di storie, tradizioni e sapori unici, valorizzando la cultura del cibo e dell’artigianato attraverso strategie innovative e una comunicazione efficace.
Determinata e visionaria, Marika Orlando continua a essere una voce autorevole nel dibattito sulla tutela del Made in Italy, dimostrando come il passato e l’innovazione possano fondersi armoniosamente per costruire il futuro delle eccellenze italiane nel mondo.
Conclusione
Le Donne delle De.Co. non sono solo custodi della tradizione, ma autentiche ambasciatrici di un'Italia che vuole distinguersi per qualità, eccellenza e autenticità. Con il loro lavoro, mantengono vive le radici culturali dei territori, trasformando il patrimonio enogastronomico e artigianale in un'opportunità di sviluppo e innovazione. Sono imprenditrici, artigiane, produttrici e promotrici di un sapere antico, che si rinnova attraverso il loro impegno e la loro visione.
Questo libro non è solo un tributo alla loro dedizione, ma un invito a riconoscere e valorizzare il Made in Italy in tutte le sue sfumature. Ogni prodotto De.Co. racconta una storia, fatta di passione, sacrificio e legame con la terra. Sostenere queste realtà significa preservare la biodiversità, incentivare un'economia locale sostenibile e rafforzare l'identità italiana nel mondo.
In un’epoca di globalizzazione e omologazione dei gusti, le De.Co. rappresentano una risposta concreta alla necessità di autenticità e qualità. Dietro ogni eccellenza c’è una comunità che crede nei propri valori, un territorio che custodisce saperi antichi e persone che, con dedizione e amore per le proprie radici, costruiscono il futuro del Made in Italy.
WRITER ELENA TEMPESTINI GIORNALISTA E STORICA
Nella Sala Pistelli in Palazzo Medici Riccardi è stata presentata IMMAGINA, una doppia installazione urbana che porterà alla scoperta del quartiere di Borgo San Lorenzo, di Michelangelo a San Lorenzo e quel sogno incompiuto della facciata michelangiolesca che abbiamo raccontato insieme a Mauro Marrani, Elena Tempestini e Gabriel Blumenthal nel libro Michelangelo a San Lorenzo.
Al suo interno i disegni dell’antico Codice Rustici, la descrizione del quartiere il Lion d’Oro, le sfaccettature della personalità di Michelangelo che spero di essere riuscita a metterle in evidenza. E la facciata che non è mai stata portata a termine fin da quando Papa Leone X incarico’ Michelangelo di progettarla e realizzarla. Nel libro, nelle pagine di Gabrielle Blumenthal scoprirete delle inedite fonti d’acqua all’interno della basilica, dei perfetti calcoli matematici che furono applicati alla chiesa medicea, alla chiesa che ospita le spoglie di uomini visionari che hanno creato la Firenze ancora da scoprire, antesignano della creazione di Rinascimento come Cosimo il vecchio, il libro e’ pensato per riportare alla luce capitoli meno noti della millenaria storia fiorentina.
La seconda pubblicazione e’ il libro “ da Nuti in San Lorenzo” il quale ci porta, attraverso le immagini dell’Archivio Foto Locchi nel dopoguerra fiorentino, mostrandoci la realtà del quotidiano con le foto originali, capaci di restituirci il senso più profondo della comunità, in quelle “piccole, immense” storie, nascoste nelle pieghe del tempo, grazie alla curatela di Claudio Martini ed Erika Ghilardi.
Grazie ai contributi descrittivi scritti da
Cristina Giachi, Consigliera Regionale, che ci guida nel ricordo del voto alle donne.
L'Onorevole Dario Nardella che rievoca la figura di Giorgio La Pira, il “sindaco santo”.
Luciano Artusi che racconta con affetto la personalità di Gaetano Nuti
Fabrizio Tomei ci offre un punto di vista alternativo sul mercato nero del dopoguerra.
Greta Martini ci introduce nella “fame di futuro” che attraversava quegli anni.
La doppia installazione ha il patrocinio della Met - Città Metropolitana di Firenze, Comune Di Firenze Quartiere 1 Centro Storico e si terrà dal 7 all’11 agosto in Piazza San Lorenzo
Un grazie particolare al Il Grande Nuti Firenze e al suo proprietario che con lungimiranza in un tempo in cui la committenza culturale sembra perduta, c’è ancora chi sceglie di investire con spirito rinascimentale nella bellezza e nella conoscenza. Nel cuore di Firenze, accanto alla Basilica di San Lorenzo, un imprenditore discreto ma radicato nei valori della città ha sostenuto la pubblicazione di due volumi dedicati alla Basilica medicea e al Quartiere di San Lorenzo per restituire voce, memoria e centralità.
Un senso civico che esisteva solo quando i grandi committenti del passato, univano botteghe e pensiero per farle nutrire a vicenda.
Che un’attività economica si faccia oggi mecenate, vuol dire credere che Firenze non sia solo da ammirare, ma da continuare a costruire culturalmente ogni giorno.
Un grazie sincero a chi ha riattivato e curato IMMAGINA, con umiltà e visione, un filo culturale nella nostra città.
Andrea Vannucci, Consigliere Regionale, ci fa riscoprire i giochi dell’infanzia ancora impressi nella memoria dei più grandi.
Andrea Bruno Savelli, ci restituisce il volto di Narciso Parigi, tra affetto popolare e malinconia.
Giuliano Passignani racconta un altro grande amico del Nuti: Gino Bartali, Giusto fra le Nazioni.
Mirco Dinamo Rufilli Presidente del Quartiere 1, che celebra la forza delle feste cittadine, anima vitale di ogni comunità
Sandro Fratini ci fa fare un salto negli anni della rivoluzione del jeans, simbolo di libertà e anticonformismo.
A farci scoprire la realtà dell’Archivio Storico Foto Locchi non poteva che essere Erika Ghilardi, che ha dedicato la propria vita alla tutela di quest’immenso patrimonio di memoria collettiva.
Gabriele Maselli, presidente dell’Associazione Esercizi Storici Fiorentini, ci accompagna alla scoperta delle Botteghe Storiche.
IMMAGINA dal 1 agosto al 15 settembre 2025 Ma le celebrazioni e le sorprese non sono finite, il 7 agosto sarà una data da esserci …
Gabriele Medeot è musicista, speaker radiofonico e divulgatore culturale con oltre 24mila iscritti al canale Youtube. Diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, ha sviluppato un approccio innovativo alla musica, intesa come linguaggio interculturale e sociale. Alla produzione discografica e all’attività live (attualmente è in tour con lo show tra musica e parole Women in Rock), affianca progetti educativi e multimediali, anche in ambito europeo. Nel 2001 ha fondato a Monfalcone (Gorizia) Arte&Musica, centro dedicato alla progettazione e realizzazione di iniziative culturali. Su Rai Radio 1 Friuli Venezia Giulia conduce il programma “La Musica che non c’è”. È autore dei libri “RockHistory: Suona la storia” e “Teoria in pratica”, pubblicati da Tsunami Edizioni, per la quale ricopre anche il ruolo di direttore editoriale della collana di manualistica musicale MEMO.
Disponibile in libreria e negli store digitali "Live Aid: Il suono di un’era. Gli anni Ottanta e il sogno di un mondo migliore" (Tsunami Edizioni), il nuovo libro di GABRIELE MEDEOT, storyteller in ambito musicale e musicista professionista da oltre 30 anni.
Il libro è uscito in occasione del 40° anniversario del Live Aid del 13 luglio 1985, organizzato da Bob Geldof e Midge Ure: oltre 16 ore ininterrotte di musica, 1 palco a Londra e 1 a Philadelphia, 16 satelliti per una trasmissione globale con oltre il 90% per cento delle televisioni di tutto il mondo collegato nel corso dell’evento, oltre 70 artisti per un cast stellare tra Paul McCartney, Queen, David Bowie, Led Zeppelin, Madonna, U2 e tanti altri.
Il volume, con la prefazione di Franco Zanetti, ripercorre l’evento musicale del secolo restituendone tutta la potenza storica, culturale ed emotiva e intrecciando cronaca, aneddoti e analisi per un viaggio appassionato e documentato dentro il cuore pulsante degli anni ’80.
A pochi giorni dall’uscita, il libro è entrato al #1 della classifica Bestseller in “Musica rock” di Amazon!
Lamusica,leorigini, l’enigma
In occasione del 70° compleanno di Ludovico Einaudi, dal 16 settembre sarà in libreria e negli store digitali “LUDOVICOEINAUDI – LA MUSICA,LEORIGINI,L’ENIGMA”di ENZO GENTILE (edito da Cluster-A –Collana Prisma), il primo libro dedicato interamente al grande compositore e pianista italiano tra i più noti e apprezzati a livello mondiale, con la prefazione della musicista e arpista CECILIA CHAILLY e la postfazione dell’architetto, docente e saggista di fama internazionale STEFANO BOERI
Per la prima volta in un volume viene narrato il percorso umano e artistico di Ludovico Einaudi, prima dell’affermazione internazionale come compositore e concertista, esplorando la sua formazione, le radici, la dimensione più intima e familiare, spesso rimaste volutamente distanti dai riflettori: dalle prime esperienze con i gruppi rock nelle cantine di Torino al diploma in Composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Azio Corghi e seguito poi dal perfezionamento con Luciano Berio, passando per le prime esperienze sul palco e gli studi nel campo della musica contemporanea
“Ludovico Einaudi – La musica, le origini, l’enigma” propone una narrazione vivida e personale, accompagnata da testimonianze inedite e ricordi di musicisti, registi, coreografi, sceneggiatori e artisti che hanno lavorato con il compositore e da fotografie rare e inusuali
Enzo Gentile, oltre ad aver selezionato una serie di preziose dichiarazioni rilasciate da Ludovico Einaudi nel corso di rare interviste, ha arricchito ulteriormente il suo nuovo libro con la lettera che il celebre pianista ha scritto all’amico, scrittore, musicologo e conduttore radiofonico Paolo Terni per il suo libro “Il respiro della musica” (Bompiani).
La nuova versione dell’album (https://backstreetboys.lnk.to/Millennium2) contiene 25 canzoni, inclusi i 12 brani originali rimasterizzati, le registrazioni live, le demo e le B-side, compresa una versione alternativa di “I Want It That Way”, oltre al loro nuovo singolo “HEY”.
Da oltre 30 anni, i Backstreet Boys rappresentano un’eccellenza nel panorama della musica pop internazionale, affermandosi come uno dei gruppi più influenti del genere. Con numerose prime posizioni in classifica, tour da record, prestigiosi riconoscimenti e oltre 130 milioni di dischi venduti a livello globale, la band è riconosciuta come la boy band di maggior successo nella storia della musica.
Nel 2019, il gruppo ha pubblicato il decimo album in studio, “DNA” , tramite RCA Records. Il progetto, nominato ai GRAMMY Awards, ha esordito direttamente alla #1 delle classifiche statunitensi e contiene il singolo di successo “Don’t Go Breaking My Heart” , che ha raggiunto la Top 10 della Billboard Hot 100.
Il brano, acclamato dalla critica, è stato nominato nella categoria “Best Pop Duo/Group Performance” ai GRAMMY Awards 2019 e ha segnato il ritorno della band nella classifica Billboard dopo un decennio. Al momento della pubblicazione, il singolo ha conquistato la #1 nelle classifiche iTunes Top Songs e Global, entrando in classifica in oltre 22 Paesi.
Nel maggio dello stesso anno, i Backstreet Boys hanno dato il via al “DNA World Tour” , il tour più imponente degli ultimi 18 anni, reso possibile dal successo planetario dell’album. Con oltre 3 milioni di biglietti venduti, il tour ha registrato il tutto esaurito in numerose arene in Nord America, Europa, Asia e Sud America.
Nell’autunno del 2023, la band ha pubblicato il suo primo e attesissimo album natalizio, “A Very Backstreet Christmas , che include grandi classici delle festività come White Christmas , Silent Night e Have Yourself A Merry Little Christmas” , oltre a 3 inediti originali: “Christmas In New York” , “Together” e “Happy Days” . Al debutto, l’album ha conquistato la vetta della classifica “Top Holiday Albums” di Billboard e si è posizionato nella Top 20 della Billboard 200
Nel corso della loro carriera, i Backstreet Boys hanno saputo affascinare milioni di fan in tutto il mondo grazie a un repertorio di successi senza tempo e a collaborazioni artistiche di grande rilievo, continuando a incarnare lo spirito di una band “larger than life”.
PRESENTA IL SUO NUOVO ALBUM “MENTASELVATICA”
in due imperdibili appuntamenti live: il 18 settembre al Bravo Caffè di Bologna (Via Mascarella, 1) e il 21 settembre al Blue Note di Milano (via Pietro Borsieri, 37).
Ad accompagnare Mila Trani sul palco ci saranno Bartolomeo Barenghi alla chitarra, Sandrine Robilliard al violoncello e Martí Hosta alle percussioni.
I biglietti per la data di Milano sono disponibili in prevendita al seguente link: www.bluenotemilano.com/evento/con certo-mila-trani-21-settembre-2025milano/
Menta selvatica”, disponibile in cd e in digitale (www.microscopi.cat), è un concept album contenente 8 brani inediti che esplorano una femminilità in evoluzione e sempre più libera ed emancipata, attraverso miti, personaggi e rituali Le composizioni mescolano sonorità mediterranee, jazz, ritmi caraibici, atmosfere flamenco e fado, con richiami al folklore italiano
A impreziosire ulteriormente il disco, la cover di “Sentimento” degli Avion Travel.
Questa la tracklist di “Menta selvatica”: “Avorio”, “Sorella malinconia”, “Menta selvatica”, “Tupanara”, “Essenza”, “Senza sfiorire”, “Sentimento”, “Lontano” e “Cerco”.
ph.Roberta Lo Schiavo
DAL 3 AGOSTO ALL’11 OTTOBRE DALLO SCIAMANO ALLO SHOWMAN il festival che da oltre vent’anni unisce le arti negli scenari unici della Valle Camonica / Dal 3 AGOSTO al 19 SETTEMBRE la prima parte del festival nei paesi più iconici della Valle dei Segni con tanti ospiti: FABRIZIO EMIGLI, SARA BRONZINI, DAVIDE VAN DE SFROOS, PATRIZIA LAQUIDARA, RUSÓ SALA, CASADILEGO, ERICA MOU, AMARA, MICHELE GAZICH, GIOVANNA FAMULARI e molti altri… Il 10 e 11 OTTOBRE a Breno e Darfo Boario Terme la 2ª edizione del PREMIO NAZIONALE SERGIO STAINO – PITOON
Il festival proseguirà a Montecampione (Brescia) con tre appuntamenti imperdibili il 5, i 10 e il 12 agosto.
DAL 3 AGOSTO ALL’11 OTTOBRE 2025 TORNA CON LA SUA 23ª EDIZIONE DALLO SCIAMANO ALLO SHOWMAN, IL FESTIVAL CHE DA OLTRE VENT’ANNI UNISCE MUSICA D’AUTORE, LETTERATURA, SATIRA E FUMETTO IN UN PERCORSO CULTURALE DIFFUSO IMMERSO NEGLI SCENARI UNICI DELLA VALLE CAMONICA, PRIMO SITO UNESCO ITALIANO PER LE SUE INCISIONI RUPESTRI PREISTORICHE, CON UN PROGRAMMA DI EVENTI DAL 3 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE E LA 2ª EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE SERGIO STAINO – PITOON IN PROGRAMMA IL 10 E 11 OTTOBRE.
IDEATO DA NINI MARIA GIACOMELLI E BIBI BERTELLI E DIRETTO FINO AL 2006 DA SERGIO BARDOTTI, DALLO SCIAMANO ALLO SHOWMAN SI DISTINGUE PER LA SUA CAPACITÀ DI VALORIZZARE IL TERRITORIO ATTRAVERSO UNA PROPOSTA CULTURALE ORIGINALE, TRASVERSALE E IDENTITARIA. IL NOME NASCE DA UN GIOCO DI PAROLE CHE UNISCE LO “SCIAMANO”, FIGURA LEGATA ALLA SPIRITUALITÀ E ALLE RADICI ARCAICHE, ALLO “SHOWMAN”, SIMBOLO DEL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLA COMUNICAZIONE CONTEMPORANEA. DA QUESTO INCONTRO NASCE IL NEOLOGISMO “SHOMANO”, CHE RACCHIUDE E RAPPRESENTA L’ANIMA DUPLICE, ORIGINALE E PROFONDAMENTE SIMBOLICA DELLA RASSEGNA.
ANCHE QUEST’ANNO IL FESTIVAL PRESENTA UN RICCO CALENDARIO DI APPUNTAMENTI – CONCERTI, INCONTRI, MOSTRE E SPETTACOLI – CHE ANIMERANNO I BORGHI DELLA VALLE CAMONICA E DIVERSE CITTÀ ITALIANE ED EUROPEE, OSPITANDO CANTAUTORI, ARTISTI, SCRITTORI, FUMETTISTI E PROTAGONISTI DELLA CULTURA IN UN DIALOGO CONTINUO TRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ.
DALLO SCIAMANO ALLO SHOWMAN PRENDERÀ IL VIA IL 3 AGOSTO, ALLE ORE 21.00, A PASPARDO (BRESCIA), IN PIAZZETTA UMBERTO I, CON IL CONCERTO “FACCIO SUL SERIO” DI FABRIZIO EMIGLI (CHITARRA E VOCE), ACCOMPAGNATO DA EDOARDO PETRETTI (PIANOFORTE E FISARMONICA), MARCO ZENINI (BASSO) E FRANCESCO DE RUBEIS (BATTERIA). INGRESSO LIBERO.
Il 5 agosto, alle ore 21.00, presso la Piazzetta (con eventuale spostamento al cinema in caso di maltempo), si esibirà Sara Bronzini con il concerto-omaggio a Sergio Bardotti intitolato “Facendo i conti come si fa”. Sul palco con lei ci saranno Massimo Guerini (voce e voce recitante), Davide Corini (pianoforte) e Nadio Marenco (fisarmonica). Ingresso libero.
Il 10 agosto, alle ore 21.15, presso Cinema Piazzetta, Andrea Mirò e Davide Van De Sfroos porteranno lo spettacolo “Jim Morrison. Fantasie di un poeta rock”, dando voce al celebre poeta rock. Ingresso libero.
Infine, il 12 agosto, alle ore 21.00, ancora in Piazzetta (con possibilità di spostamento al cinema in caso di maltempo), Patrizia Laquidara si esibirà con il suo “Laquidara Tour 2025”, accompagnata da un ensemble che unisce strumenti acustici ed elettronici composto da Daniele Santimone (chitarra elettrica e violão 7 cordas, chitarra brasiliana a sette corde), Stefano Dallaporta (basso elettrico) ed Edoardo Piccolo (sintetizzatori, drum machine e programmazione). Ingresso libero.
Il festival si sposterà a Pisogne (Brescia) dove, dal 13 al 17 agosto, si terrà la Mostra Mercato di Pisogne
In programma anche due appuntamenti musicali: il primo il 14 agosto, alle ore 21.00 in Piazza Ghitti, con l’esibizione della cantautrice catalana Rusó Sala nello spettacolo “PaxAras” , accompagnata da Ciro Montanari alla tabla indiana. Ingresso libero.
Il 16 agosto, alle ore 21.15, in Piazza Alpini (Lungolago), si esibirà in concerto Casadilego (pianoforte, chitarra acustica, synth, voce), una delle voci emergenti più promettenti della scena italiana. Ad accompagnarla sul palco ci sarà Samuele Barracco (chitarra elettrica, chitarra acustica, voce). Ingresso libero Durante il festival verranno decretati i vincitori delle targhe: Targa Penna Shomanica, Targa Shomano, Targa Bigi Barbieri e Targa Dallo Sciamano allo Showman.
Sempre nell’ambito del festival Dallo Sciamano allo Showman, il 10 e 11 ottobre 2025 si terrà la 2ª edizione del Premio Nazionale Sergio Staino – Pitoon: due giornate intense di incontri, musica, mostre, parole e immagini per ricordare il genio ironico, profondo e umano di Sergio Staino e per proseguire la sua eredità artistica e civile.
L’obiettivo del Premio è valorizzare i linguaggi del fumetto, della satira, della musica e dell’arte visiva, mettendoli in dialogo con la memoria culturale della Valle dei Segni, primo sito UNESCO italiano.
Il 10 ottobre a Breno (Brescia), la giornata si aprirà alle ore 10.00 presso il Palazzo della Cultura, con una masterclass rivolta alle scuole. In programma la presentazione del fumetto “Dago in Valle Camonica” con la partecipazione dello sceneggiatore Michele Assante del Leccese, seguita dalla proiezione del film d’animazione “Un perro llamado dolor” del grande artista spagnolo Luis Eduardo Aute, introdotto da Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco e dell’Associazione Cose di Amilcare (Barcellona). Nel corso della mattinata, le classi avranno inoltre accesso in anteprima alle mostre allestite per il Premio.
Nel pomeriggio, alle 15.30, si terrà una visita guidata alle incisioni rupestri della Valle Camonica, patrimonio dell’umanità e radice simbolica di tutto il progetto.
La sera del 10 ottobre, alle ore 21.00, il Teatro delle Ali di Breno ospiterà la cerimonia ufficiale di premiazione della seconda edizione del Premio Sergio Staino – Pitoon Nel corso della serata verrà presentato anche il CD “Monsieur le Président” , un progetto musicale a cura di Sergio Secondiano Sacchi prodotto dall’Associazione Cose di Amilcare (Barcellona), in collaborazione con il Festival Shomano e con il Premio Staino –Pitoon, pubblicato da Squilibri Editore. Si tratta di canzoni scritte espressamente per Staino o che, comunque, con lui hanno una strettissima relazione.
A seguire ci sarà il concerto della Scraps Orchestra, una formazione raffinata e originale composta da musicisti di grande sensibilità: alla voce e al pianoforte Stefano Boccafoglia, alla chitarra Giorgio Signoretti, al violoncello Marco Remondini, al clarinetto Roberta Visentini, al basso Marco Cocconi e alla batteria Pietro Benucci. La musica accompagnerà l’intera serata come un filo narrativo, dando vita a un omaggio collettivo alla visione artistica e culturale di Sergio Staino, arricchito dagli interventi del cantautore catalano Joan Isaac e da ospiti a sorpresa, in un intreccio di emozione, memoria e creatività che ne celebra lo spirito con passione e leggerezza. Ingresso libero. ’11 ottobre, sempre a Breno, alle ore 10.00 prenderà il via al Palazzo della Cultura il convegno intitolato “Una matita nello stagno”. Questo momento di riflessione corale si propone di esplorare, con leggerezza ma anche profondità, i legami che uniscono fumetto, satira, musica e politica, partendo dall’importante stagione culturale vissuta tra la fine degli anni ’70 e le esperienze delle riviste Tango e Cuore . A guidare il confronto sarà il giornalista Bruno Luverà
La giornata inizierà con i saluti istituzionali di rappresentanti delle istituzioni locali e culturali, tra cui Priscilla Ziliani, assessora alla cultura della Comunità Montana di Valle Camonica, Sergio Bonomelli, presidente del Tavolo UNESCO della Valle Camonica, Alessandro Panteghini, sindaco di Breno, e Claudia Sereni, sindaca di Scandicci.
A seguire si susseguiranno una serie di interventi di rilievo, tra cui quello di Sergio Secondiano Sacchi, che parlerà di “Bobo, anche lei canta?”, e Paolo Hendel, che porterà la sua testimonianza con “Sergio Staino, un anarchico riformista, ateo suo malgrado”. Non mancheranno contributi da Vincenzo Mollica, con un videointervento intitolato “Quando Sergio, Andrea e Hugo ci facevano sognare…”, Bruna Pinasco Staino con “Senza chiedere il permesso?”, Luca Bottura con “Di Male in Sergio” e Simona Binni con “Il primo segno dei pitoti di oggi”. Joshua Held approfondirà invece i personaggi di “Bobo, Woody, Jean-Marc, Clarie e gli altri”, mentre Bruno Luverà parlerà de “I due eretici indigesti” Staino e Camilleri. La discussione vedrà anche la partecipazione di Beatrice Tassone, ambassador delle politiche inclusive di Coop Lombardia, che interverrà –insieme a Silvia Amodio (ideatrice del progetto e giornalista) e a Marco Madoglio (sceneggiatore) – sul tema “Essere Bea: il fumetto come linguaggio universale dell’inclusione” . Parteciperanno inoltre Sara Donati e Sara Galli di Saresonde – Coop Sociale Il Cardo – I Cardist, e Michele Baccanelli, che presenterà “Gengive, ponti, corone” Durante la mattinata sarà inoltre proiettato un videoricordo speciale di Roberto Vecchioni dedicato a Sergio Staino. Alle ore 11.45 si terrà l’inaugurazione ufficiale delle mostre del Premio Staino –Pitoon 2025 presso le sale espositive del Palazzo della Cultura. Le esposizioni, intitolate “BOBO E LA VALLE DEI SEGNI –anno secondo - Boh, Bobo!”, presenteranno una varietà di temi e autori: Satyricon “Valley” di Ellekappa, “Sono solo nuvolette?” con i disegni di Staino realizzati per il Club Tenco, “Caro Sergio…”, una raccolta di tavole tributo disegnate da fumettisti contemporanei, e “Copertine d’autore – La poesia e il canto ” , una selezione di cover illustrate da grandi disegnatori a cura di Fernando González Lucini. Infine, ci sarà la sezione Stra(i)no , dedicata alle autoproduzioni ispirate a Bobo e ai segni preistorici camuni. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, è prevista una nuova visita guidata alle incisioni rupestri, per proseguire sulle orme del legame profondo tra la tradizione simbolica della Valle dei Segni e la creatività contemporanea.
La mostra rimarrà aperta dall’11 al 18 ottobre, dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
L’11 ottobre a Darfo Boario Terme (Brescia) si chiuderà con il concerto evento “Live Tour 2025” di Davide Van De Sfroos, che si terrà alle ore 21.00 al Centro Congressi-Secas. Il cantautore sarà accompagnato da una formazione completa di musicisti, che insieme daranno vita a uno spettacolo ricco e coinvolgente. L’ingresso sarà possibile solo su prenotazione, con un biglietto dal costo di 30 euro; le prevendite saranno disponibili online su TicketSms.
Il Premio Sergio Staino – Pitoon sarà protagonista anche a Roma, dal 20 febbraio al 3 marzo 2026, con la mostra “Bobo e la Valle dei Segni”, ospitata nella Galleria La Pigna di Palazzo Maffei Marescotti (via della Pigna 13). L’inaugurazione si terrà venerdì 20 febbraio e sarà accompagnata dal concerto/spettacolo “Un tango per Bobo”, con la partecipazione di Guido Baldoni, Alessio Lega e Michele Staino. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 03 marzo 2026, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Il Festival Dallo Sciamano allo Showman e il Premio Nazionale Sergio Staino – Pitoon sono promossi dal Centro Culturale Teatro Camuno, in partenariato con Club Tenco, l’Associazione Cose di Amilcare e l’Associazione Culturale Bobo e Dintorni
L’iniziativa è sostenuta, attraverso patrocini e contributi, da Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comunità Montana di Valle Camonica, Consorzio Comuni B.I.M. di Valle Camonica, UNESCO – Arte Rupestre della Valcamonica, Comune di Berzo Demo, Città di Darfo Boario Terme, Comune di Breno, Comune di Capo di Ponte, Comune di Ceto, Comune di Malonno, Comune di Paspardo, Comune di Pian Camuno, Comune di Pisogne, Comune di Artogne, Comune di Sanremo, Comune di Scandicci, Consorzio Montecampione e dalla Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Alcuni eventi del Festival rientrano nel programma “Di Segni Contemporanei”, promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica, ente gestore del sito UNESCO, e realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e con il sostegno di Regione Lombardia Hanno aderito: Lucca Comics & Games, ComicOut, Premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, CGIL Valle Camonica-Sebino, CGIL SPI Valle Camonica-Sebino, CGIL Lombardia, CGIL SPI Lombardia, CGIL SLC Valle Camonica-Sebino e il Sindacato Lavoratori della Comunicazione Il main sponsor è Coop Lombardia Tra gli sponsor ci sono: Comisa, Fondazione Tassara, Kamet Special Profiles, Aglio e Oglio, Valle Camonica Servizi, Generali Maffi S.a.s., Fedabo Holding, Studio Fotografico Battista Sedani, B&B Fiori da Sanremo e Artigianato Camuno Collaborano al Festival: Spazio Storie, Il Cardo, Pro Loco Capo di Ponte, Pro Loco Valsaviore, Pro Loco Breno e Pro Loco Malonnese
“Dallo Sciamano allo Showman” è un festival internazionale della canzone d’autore nato nel 2003 in Valle Camonica, nel cuore della cosiddetta Valle dei Segni, territorio ricco di incisioni rupestri, i celebri “Pitoti”, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Il nome nasce da un gioco di parole, ispirato a Rodari, tra l’antico potere medianico dello sciamano e il moderno potere mediatico dello showman: da questo calembour nasce il termine “Shomano”, una figura simbolica che unisce spiritualità e spettacolo, radici e contemporaneità. Il festival, ideato e organizzato dal Centro Culturale Teatro Camuno, oggi sotto la direzione artistica di Nini Giacomelli, dopo essere stato guidato fino al 2007 dal celebre autore e paroliere Sergio Bardotti, si svolge ogni anno nei mesi di agosto, settembre e ottobre, toccando numerosi comuni della Valcamonica e arrivando anche in città italiane ed europee come Milano, Roma, Pavia, Sanremo, Procida, San Francisco, Bruxelles e Barcellona. Sin dall’inizio è patrocinato dal Club Tenco di Sanremo, e dal 2013 collabora con il New Performance Group di San Francisco e con il festival italo-catalano “Cose di Amilcare” di Barcellona. Durante il festival si susseguono concerti serali con cantautori di rilievo nazionale e internazionale, attori comici, showman e personaggi della cultura musicale italiana e straniera, affiancati da eventi collaterali che si svolgono durante la giornata: mostre, convegni, incontri culturali, presentazioni di libri accompagnate da musica. Dal 2010, con il progetto “Pitoon – Pitoti in cartoon”, ideato da Nini Giacomelli e Sergio Staino, sono stati avviati campus e workshop per giovani disegnatori italiani, che hanno reinterpretato le incisioni rupestri in forma di fumetto e illustrazione, dando vita a una mostra che ha girato l’Italia e il mondo, passando anche per il Parlamento Europeo di Bruxelles, San Francisco e Procida. Dal 2024 il festival assegna anche il Premio Sergio Staino – Pitoon, e da sempre premia artisti e personaggi che incarnano le due anime dello Shomano, con riconoscimenti come la Targa Sciamano Showman, la Targa Shomano, la Targa Bigi Barbieri per la proposta più originale, la Targa Cuoco Shomano e la Targa Penna Shomanica, istituita nel 2023 e assegnata a giornalisti e narratori della canzone d’autore. “Dallo Sciamano allo Showman” è molto più di un festival: è un’esperienza culturale viva, un’occasione di incontro, scoperta e dialogo tra linguaggi, arti e territori, un progetto unico in Italia per visione, identità e capacità di raccontare la canzone d’autore in tutte le sue forme.
JACKBOYS & TRAVIS SCOTT
È USCITO A SORPRESA IERI SERA IL VIDEO DI “2000 EXCURSION”
nuovo brano del collettivo hip hop statunitense insieme alla superstar pluripremiata, certificata diamante e 10 volte nominata ai GRAMMY Awards
CRESCE L’ATTESA PER IL NUOVO ALBUM “JACKBOYS 2”
nuovo brano che rinnova la collaborazione fra l’arista pluripremiato, certificato Diamante e 10 volte nominato ai GRAMMY Awards Travis Scott insieme al collettivo hip hop statunitense da lui fondato nel 2019.
accresce l’attesa per il nuovo album “JACKBOYS 2”.
L’ultimo album di Travis Scott “UTOPIA” (2Xplatino in Italia, con debutto alla 1 della classifica album FIMI/GfK) ha superato gli 8,5miliardi di stream e contiene, tra le altre, la hit “FE!N” (Platino in Italia, oltre 2miliardi di stream).
TRAVIS SCOTT
La superstar globale e nativo di Houston, Travis Scott, non è solo un leader nella musica, ma anche nella moda, nel cinema, nella cultura e non solo. L'artista, designer, icona di stile, attore, produttore, imprenditore e CEO e fondatore di Cactus Jack, certificato DIAMANTE e nominato 10 volte ai GRAMMY®, ha cambiato il corso dell'hip-hop con una serie di album innovativi e un approccio anticonvenzionale.
Acclamato come "l'album del decennio", l'acclamato “UTOPIA” continua a consacrarlo come il principale innovatore sonoro della cultura urban ed è stato l'album hip-hop più venduto del 2023, mantenendosi al primo posto nella Billboard Top 200 per quattro settimane consecutive.
UTOPIA ha segnato il punto culminante della carriera di Travis Scott. Il suo CIRCUS MAXIMUS TOUR in Nord America, con 44 date sold-out, ha incassato un impressionante totale di 95,7 milioni di dollari, con una partecipazione di 686.000 persone e battendo numerosi record di vendita di merchandise in vari stati, diventando ufficialmente il tour rap di maggior incasso del 2024. Scott ha anche fatto storia come il primo rapper a essere il protagonista di uno show sold-out allo SoFi Stadium di Los Angeles.
Un indiscusso pioniere culturale e un rivoluzionario, Travis Scott è anche il primo non atleta nella storia a lanciare una propria linea di scarpe e abbigliamento firmata Nike e Jordan.
Travis ha lanciato la Cactus Jack Foundation come ente senza scopo di lucro 501(c)3, con la mission di sostenere i giovani di Houston attraverso iniziative benefiche come donazioni di giocattoli, programmi di borse di studio per studenti universitari delle HBCU e finanziamenti per l'istruzione e progetti creativi.
LA NOTTE DEI SERPENTI il concertone ideato e diretto dal MAESTRO ENRICO MELOZZI che celebra la cultura e la musica tradizionale abruzzese
Hapubblicatoin3linguepiùdi 40album . Nel2024hacelebratoil50°anniversariodi“Bellasenz’anima” Attualmente impegnatoconilsuoshow“Io…RiccardoCocciante”Nelfebbraio2026torneràsuipalchiitalianicon“NotreDamedeParis” l’operapopolaremodernapiùfamosaalmondo
Annunciati dal Maestro ENRICO MELOZZI i primi ospiti dell’attesa terza edizione de LA NOTTE DEI SERPENTI , il concertone ideato e diretto da Melozzi che celebra la cultura abruzzese e la sua tradizione musicale. Dopo il successo della 2ª edizione – con oltre 20.000 persone presenti allo Stadio del Mare di Pescara – e l’ottimo risultato in termini d’ascolto per la messa in onda in prima serata su Rai2, sarà nuovamente ANDREA DELOGU a condurre la kermesse il 20 luglio dallo Stadio del Mare di Pescara. L’evento prossimamente verrà trasmesso in prima serata da Rai2.
Special guest dell’edizione 2025 RICCARDO COCCIANTE
L’artista ha pubblicato nella sua incredibile carriera in 3 lingue più di 40 album e nel 2024 ha celebrato il 50° anniversario di “Bella senz’anima” contenuto nell’album “Anima”. Attualmente impegnato con il suo show “Io…Riccardo Cocciante”, che lo porterà il 12 luglio a Lucca, il 10 agosto a Taormina e il 22 settembre in Piazza del Plebiscito a Napoli, nel febbraio 2026 tornerà sui palchi italiani con “Notre Dame de Paris”, l’opera popolare moderna senza tempo più famosa al mondo.
Sul palco inoltre altri straordinari artisti che si esibiranno in qualità di ospiti: la cantante e conduttrice ELETTRA
LAMBORGHINI, la cantautrice PAOLA TURCI, il cantante e performer FILIPPO GRAZIANI e il cantante e tenore PIERO
MAZZOCCHETTI
Sarà inoltre presente il pupazzo più amato del Nostro Paese: Topo Gigio
Per l’occasione ha mandato un videomessaggio speciale. Due primati nazionali si esibiranno sul palco in questa edizione: Le Farfalle Olimpiche e la Banda dell’Esercito
La Notte dei Serpenti 2025 sarà una grande celebrazione della musica popolare italiana, con ospiti straordinari che portano con sé storie, successi e legami profondi con l’Abruzzo e anche con il Festival musicale più amato dagli italiani, quello di Sanremo – spiega Enrico Melozzi – Sul nostro palco salirà Riccardo Cocciante, artista immenso, abruzzese per parte di padre – originario di Rocca di Mezzo – e vincitore del Festival di Sanremo 1991 con “Se siamo insieme”. La sua presenza è per noi motivo di grande orgoglio.
Con noi anche Paola Turci, con cui ho stretto un legame autentico dopo aver condiviso un’esperienza intensa nell’ultimo anno. È una delle voci più forti, lucide e coerenti della canzone d’autore italiana, vincitrice delle Nuove Proposte nel 1989.
Topo Gigio, figura amatissima da generazioni di italiani, è stato la sorpresa dell’ultima serata delle cover al fianco di Lucio Corsi. Per il pubblico abruzzese sta preparando qualcosa di completamente inedito: ironia, poesia e stupore assicurati. Elettra Lamborghini, che mi ha presentato all’ultimo Festival di Sanremo nella serata in cui co-conduceva accanto a Carlo Conti, porterà tutta la sua energia travolgente, trasformando lo Stadio del Mare in una vera e propria esplosione pop. Filippo Graziani, alla sua seconda partecipazione alla Notte, renderà omaggio agli 80 anni dalla nascita di suo padre Ivan, voce unica e patrimonio musicale dell’Abruzzo a tutti gli effetti. Piero Mazzocchetti, grande tenore abruzzese e terzo classificato a Sanremo 2007, interpreterà con voce lirica uno dei canti più profondi e rappresentativi della nostra tradizione. Le Farfalle Olimpiche (le più grandi ginnaste italiane della ginnastica ritmica), con cui condivido da tempo esperienze artistiche intense, porteranno in scena la potenza del gesto atletico unita alla grazia del movimento, creando un dialogo emozionante con la nostra musica. Infine, avremo l’onore di ospitare la Banda dell’Esercito Italiano, che si unirà al coro e all’orchestra sul palco: raggiungeremo così quasi 200 artisti in scena, affiancati da 600 coristi folkloristici disposti sotto il palco. Una cornice imponente, sonora e visiva, mai vista prima.
Il 20 luglio, allo Stadio del Mare, l’Abruzzo sarà protagonista di una delle notti musicali più emozionanti e potenti dell’estate italiana. Vi aspettiamo».
Con La Notte Dei Serpenti Enrico Melozzi vuole omaggiare la cultura, la musica e la tradizione abruzzese. Un omaggio fin dal nome della kermesse, che rimanda al celebre culto di San Domenico, che culmina nell’antichissimo rito della “Festa dei Serpari” a Cocullo (L’Aquila).
Il pubblico de La Notte dei Serpenti potrà ascoltare i canti della tradizione musicale abruzzese impreziositi da nuovi arrangiamenti, inediti ma fedeli all’autenticità dei testi originali in dialetto e alla loro poetica
Il fil rouge della kermesse sarà inoltre ancora una volta la fusione delle melodie popolari con la musica contemporanea attraverso la “pop-izzazione” del dialetto abruzzese e la “dialettizzazione” del pop È disponibile dal 30 giugno sulle piattaforme streaming e in digital download l’album live “LA NOTTE DEI SERPENTI 2024” che contiene le registrazioni live dei canti popolari che sono stati proposti nel corso dell’evento dello scorso anno, suonati dai musicisti abruzzesi, accompagnati dall’orchestra dei serpenti diretta dal Maestro Enrico Melozzi. (https://open.spotify.com/album/5jLS097vecyEQjZhDssQpx?si=jGj 4SOXaT0KMFH7C-Hv_JQ – https://music.apple.com/it/album/lanotte-dei-serpenti-2024/1821244731https://music.amazon.com/albums/B0FDH2LYY7)
La kermesse vede la collaborazione dell’ASSOCIAZIONE CORI D'ABRUZZO CHORUS INSIDE che promuove la coralità regionale attraverso eventi ed attività formative e della “FEDERAZIONE CORI ITALIANI CHORUS INSIDE APS ETS”, che ha come scopo la promozione, lo studio, la pratica, l’approfondimento e la diffusione del canto corale, della musica e dell’arte in genere e mette in rete cori regolarmente iscritti su tutto il territorio nazionale italiano. L’evento è a ingresso gratuito.
La Notte dei Serpenti è un evento promosso e finanziato dalla Regione Abruzzo, fortemente voluto dal Presidente della Regione Marco Marsilio e realizzato in collaborazione con il Consiglio Regionale dell’Abruzzo e il Comune di Pescara
Main sponsor La Notte dei Serpenti : CONFIMI INDUSTRIA
Sponsor dell’evento: ACEA
AEROPORTO D'ABRUZZO SAGA ARROWSTICINO
AUTOABRUZZO
BMW ITALIA
CITIGAS GROUP
FARAONE
FONDAZIONE CARISPAQ
FONDAZIONE PESCARA ABRUZZO
FONDAZIONE TERCAS
GRUPPO PASSACQUA
MEDIAPLUS
METAMER
LAS MOBILI
PAN DUCALE
PINO HOLDING
SAPORI VERI
SIN
SOUNDREEF VISUAL NEON
ENRICO MELOZZI è un compositore, direttore d’orchestra, violoncellista e produttore discografico italiano.
Fin da giovanissimo si dedica alla composizione di opere liriche, sinfonie, balletti, musica da camera, musica sacra e colonne sonore per il teatro e il cinema, ricevendo riconoscimenti di rilievo.
Nel 1999 inizia la sua collaborazione con Michael Riessler, dapprima come copista e successivamente come arrangiatore e produttore artistico, avvicinandosi alla musica contemporanea europea.
Nel 2002 debutta come direttore d’orchestra con una propria opera ispirata a Oliver Twist.
Nel 2012 fonda con Giovanni Sollima il progetto 100 Cellos, portando alla prima maxi-reunion di violoncellisti in Italia, con oltre 140 strumentisti provenienti da tutto il mondo.
Nel 2016 dà vita all’Orchestra Notturna Clandestina, un ensemble indipendente con cui promuove una visione radicale e inclusiva della musica classica, anche attraverso eventi come i Rave Clandestini di Musica Classica, concerti-marathon che hanno ridefinito il concetto di fruizione musicale.
Nel 2021 è Maestro Concertatore della Notte della Taranta, che dirige insieme a Madame, e promuove il primo laboratorio al mondo di composizione musicale collettiva, in cui compositori di diversa formazione creano musica originalissima al servizio di una regia teatrale
Ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo in numerose edizioni per artisti di generazioni e linguaggi differenti, tra cui spiccano le collaborazioni con i Måneskin (2021, 2022, 2023), e più recentemente con Mr.Rain, Ghali, Gazzelle, Bnkr44, Coma_Cose e Damiano David, di cui ha diretto l’orchestra nel debutto da solista al Festival del 2025, firmando anche l’orchestrazione di Cuoricini dei Coma_Cose.
Nel 2024 ha inoltre orchestrato e diretto Silverlines, primo singolo solista di Damiano David, realizzato in collaborazione con Labrinth e Fabrizio Ferraguzzo.
Il 4 giugno 2025 ha diretto al Teatro alla Scala di Milano un evento speciale ideato con Alessandro Baricco e Giovanni Sollima, esperienza che ha segnato un ulteriore vertice nella sua carriera.
Nel marzo 2025 è stato ufficialmente inserito nell’Enciclopedia Treccani, riconoscimento che ne consacra il ruolo nel panorama musicale e culturale italiano contemporaneo.
Ha arrangiato per innumerevoli artisti italiani, in particolare nell’ambito del pop, contribuendo in modo determinante all’evoluzione del rapporto tra voce e orchestra nella musica leggera.
La sua impronta orchestrale – originale, audace, inconfondibile – è oggi considerata un punto di riferimento assoluto nel settore.
MERCURY RIVIVE AL CINEMA CON “QUEEN. ROCK MONTRÉAL” UN CONCERTO LEGGENDARIO
A 50 ANNI DALL’USCITA DI “BOHEMIAN RHAPSODY”, IL BRANO SIMBOLO DI UN’EPOCA, FREDDIE MERCURY RIVIVE NELLO STORICO SHOW DEL 1981 “QUEEN. ROCK MONTRÉAL”, PER LA PRIMA VOLTA NEI CINEMA ITALIANI IN ESCLUSIVA PER NEXO STUDIOS, SOLO DAL 25 SETTEMBRE ALL’1 OTTOBRE (ELENCO SALE A BREVE SU NEXOSTUDIOS.IT, PREVENDITE APERTE DAL 29 AGOSTO).
RESTAURATO IN 4K E CON AUDIO DOLBY ATMOS, IL FILM-CONCERTO RAPPRESENTA L’OPPORTUNITÀ UNICA PER RIVIVERE SUL GRANDE SCHERMO IL GRANDE CARISMA DI FREDDIE MERCURY E DEI QUEEN. UN’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA CHE RESTITUISCE TUTTA L’ENERGIA E LA MAGIA DEL LEGGENDARIO SHOW DEL 1981 AL FORUM DI MONTRÉAL, DURANTE IL CELEBRE THE GAME TOUR. NEL NOVEMBRE DEL 1981, MENTRE “UNDER PRESSURE” RAGGIUNGEVA LA VETTA DELLE CLASSIFICHE BRITANNICHE, I QUEEN APPRODAVANO A MONTRÉAL DOPO UNA SERIE DI CONCERTI IN GIAPPONE E UN TRIONFALE TOUR DA RECORD IN AMERICA LATINA. QUEL CONCERTO FU L’UNICO DELLA BAND MAI
REGISTRATO INTERAMENTE SU PELLICOLA. CON LA REGIA ATTENTA DELLE CAMERE E UN SUONO IMPECCABILE, LA BAND OFFRÌ UNA DELLE SUE
PERFORMANCE PIÙ MEMORABILI. IN SCALETTA ALCUNI DEI BRANI PIÙ AMATI DEL REPERTORIO QUEEN: DA “BOHEMIAN RHAPSODY” A “SOMEBODY TO LOVE”, DA “ANOTHER ONE BITES THE DUST” ALLA PRIMA, STORICA ESECUZIONE LIVE DI “UNDER PRESSURE”.
UN’OCCASIONE UNICA PER VEDERE E ASCOLTARE I QUEEN COME MAI PRIMA D’ORA SUL GRANDE SCHERMO NELLA MIGLIORE QUALITÀ POSSIBILE, RISCOPRENDO COSÌ L’IMMENSO REPERTORIO DI UNA CARRIERA STRAORDINARIA E IRRIPETIBILE. “QUEEN. ROCK MONTRÉAL” È DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA NEI CINEMA ITALIANI DA NEXO STUDIOS IN COLLABORAZIONE CON I MEDIA PARTNER RADIO DEEJAY, RADIO CAPITAL, MYMOVIES E IN COLLABORAZIONE CON BARLEY ARTS.
LO STORICO SHOW DEL 1981 DAL 25 SETTEMBRE ALL’1 OTTOBRE
ARRIVA NELLE SALE COME
EVENTO SPECIALE PER NEXO STUDIOS
RESTAURATO IN 4K E AUDIO DOLBY ATMOS
LE STRAORDINARIE PERFORMANCE DELL’EPOCA CON AUDIO
RIMASTERIZZATO, MATERIALI
INEDITI E IMMAGINI MAI VISTE PRIMA
PREVENDITE APERTE DAL 29 AGOSTO (INFO: NEXOSTUDIOS.IT)
Dopo "NEK HITS – LIVE 2025", il tour con cui sta attualmente attraversando tutta l’Italia, salendo sui palchi delle principali location estive portando dal vivo i brani più amati di oltre trent’anni di carriera, NEK Filippo Nevianida marzo 2026 si esibirà live in Italia e in Europa, con NEK HITS –EUROPEAN TOUR.
Le nuove date daranno ai fan europei e italiani la possibilità di rivivere tutta l’energia di NEK, che torna in tour in Europa dopo cinque anni. Una serie di spettacoli che celebrano la potenza della musica dal vivo, tra grandi successi e arrangiamenti rinnovati.
Durante il tour, infatti, NEK ripercorrerà tutte le più grandi hit della sua carriera, da brani indimenticabili come “Laura non c’è”, “Fatti avanti amore”, “Lascia che io sia”, “Almeno stavolta”, “Se io non avessi te”, “Unici”, “Sei grande”, “Se una regola c’è”, la cover di “Se telefonando”, eseguita per la prima volta sul palco del Festival di Sanremo nel 2015, e ancora “Sei solo tu”, “Uno di questi giorni”, “Ci sei tu” e “E da qui” e tante, tante altre!
I biglietti sono in vendita a partire dalle ore 16.00 di oggi, venerdì 25 luglio, su TicketOne e punti vendita abituali. Info biglietti: www.friendsandpartners.it
Cantante e polistrumentista, con alle spalle oltre 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 18 album in studio, Nek è una delle voci maschili più affascinanti e amate del panorama musicale italiano. Dopo l’esordio nel 1992 con l’album “Nek”, sono tantissimi i successi che si sono susseguiti negli oltre 30 anni di carriera. Negli ultimi anni è stato anche impegnato nella conduzione di fortunati programmi televisivi, ultimo dei quali “Dalla Strada Al Palco”, che è tornato con la quarta stagione nel 2025 in prima serata su Rai 1, e che vede Nek alla conduzione per la prima volta insieme a Bianca Guaccero. Nel 2022 è uscito l’album celebrativo “5030”, che racconta i 30 anni di carriera e i suoi 50 anni di età. Nel 2023, e per i successivi due anni, Nek intraprende il progetto RENGANEK insieme all’amico e collega Francesco Renga, con cui è protagonista di un lungo tour in tutta Italia, di una partecipazione al 74° Festival di Sanremo e di un disco di inediti. Nel 2025 l’intera discografia è stata ripubblicata, album dopo album, in una speciale edizione su vinile cristallo ed è stata lanciata su YouTube la mini serie NEK HITS , pensata per guidare i fan in un emozionante viaggio attraverso la sua carriera.
Queste le date del NEK HITS –EUROPEAN TOUR:
ITALIA
04 marzo: Padova - Gran Teatro Geox
07 marzo: Torino - Teatro Colosseo
09 marzo: Cremona - Teatro Ponchielli
13 marzo: Brescia - Teatro Dis_Play
14 marzo: Legnano (Mi) - Teatro Galleria
17 marzo: Napoli - Teatro Augusteo
19 marzo: Roma - Auditorium Parco Della Musica - Sala Santa Cecilia
22 marzo: Bari Bitritto – Palatour
27 marzo: Firenze - Teatro Cartiere Carrara
30 marzo: BolognaEuropauditorium
31 marzo: Milano - Teatro Arcimboldi
03 aprile: Parma - Teatro Regio
EUROPA
07 aprile: Paris – Alhambra
09 aprile: Stuttgard - Kkl HegelSaal
11 aprile: Zürich - X-Tra
12 aprile: Bern - Bierhübeli
14 aprile: Luxembourg - The Rockhal Club
15 aprile: Bruxelles - La Madeleine
17 aprile: London - Union Chapel
23 aprile: Madrid - Wagon
24 aprile: Barcelona - Sala Apolo La 2
“MUSIC MASTERCLASS TUTTO CIÒ CHE
Il nuovo libro del produttore artistico DOMENICO “MIMMO” PAGANELLI
DOMENICO “MIMMO” PAGANELLI, discografico, produttore e divulgatore musicale nato a Taranto da famiglia pugliese e milanese d’adozione, cresce in un ambiente circondato dalla musica ed inizia giovanissimo la sua carriera. Partendo dalla CGD e poi alla RCA, lavora con artisti come Rino Gaetano, Mia Martini, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Ivan Graziani, e Renato Zero. Dal 1982 è direttore artistico della Peer Southern, poi di EMI dal 1991 al 2007, collaborando con nomi come Vasco Rossi, Mina, Guccini, Tiziano Ferro, Roberto Vecchioni, Franco Battiato, Angelo Branduardi e Litfiba. Dopo un periodo sabbatico, torna come produttore, docente e promotore di nuovi talenti. Presiede per quattro edizioni consecutive “Una voce per San Marino”, poi il “Premio Pigro” e molti altri festival in giro per l'Italia. Nel 2018 pubblica un romanzo non musicale dal titolo “Angeli senz'ali” e successivamente, nel giugno 2022, il suo libro autobiografico musicale “Volevo lavorare dentro nei dischi”.
È in libreria e negli store digitali “MUSIC MASTERCLASS – Tutto ciò che avreste voluto sapere sul mestiere dell’artista”, il nuovo libro del produttore artistico DOMENICO “MIMMO” PAGANELLI, edito da Dantone edizioni e musica (https://www.dantonemusic.com/shop/dan138).
In “Music Masterclass”, Mimmo Paganelli racconta un percorso formativo ricco di testimonianze e consigli pratici, guidando il lettore attraverso tutti gli aspetti del mestiere musicale: dalla tecnica vocale alla scrittura, dalla produzione alla promozione e alla cura dell’immagine dell’artista. Ogni capitolo offre uno sguardo autentico su un mondo in continua evoluzione. Una guida preziosa per artisti emergenti e non solo, che aiuta a costruire una carriera solida e ispirata, unendo tradizione, innovazione e identità
Il libro è arricchito da interviste e racconti in prima persona di artisti e professionisti del settore come Vasco Rossi (cantautore), Francesco Sarcina (cantante, chitarrista, autore, compositore e produttore), Laura Valente (cantante e vocal coach), Phil Palmer (musicista, chitarrista e produttore), Francesco Caprini (organizzatore di Rock targato Italia e ufficio stampa Divinazione Milano), Francesco Guccini (cantautore), Cromo (rapper), Geoff Westley (direttore d’orchestra, arrangiatore, compositore e pianista), Piero Cassano (compositore, produttore e musicista), Alberto Salerno (autore e editore musicale), Mario Lavezzi (produttore, autore, compositore e cantautore), Mauro Paoluzzi (produttore, autore e arrangiatore), Mara Maionchi (discografica, produttrice artistica e personaggio tv), Dino Stewart (Managing Director BMG Music Italy), Antonio Vandoni (direttore artistico Radio Italia ed ex discografico), Carlo Lecchi (presidente A.V.I. Associazione Vinile Italiana) e Riccardo Vitanza (fondatore e direttore dell’agenzia di comunicazione Parole & Dintorni).
L’avatar band giapponese tra i progetti artistici più innovativi e visionari del panorama musicale FZMZ. ALLA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA!
IL LORO PRIMO LIVE IN REALTÀ VIRTUALE DEEP:DAWN È STATO SELEZIONATO FRA OLTRE 700 CREATIVITÀ PER LA SEZIONE “VENICE IMMERSIVE” – “BEST OF WORLDS”
Dopo aver debuttato firmando la sigla della prima stagione dell’anime Shangri-La Frontier, i cinque membri dell’avatar band giapponese FZMZ (pronunciata “Fathoms”) raggiungono un nuovo traguardo internazionale: il loro primo concerto in realtà virtuale, “DEEP:DAWN”, sarà presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Venice Immersive, in programma a partire da agosto.
Realizzato interamente in Virtual Reality, DEEP:DAWN ha riscosso un notevole successo lo scorso anno, attirando l’attenzione del pubblico sia in Giappone che all’estero per l’alta qualità della performance e l’incredibile immersività dell’esperienza. Il live, tenutosi su VRChat, ha raccolto oltre 15.000 spettatori online nell’arco di tre esibizioni, segnando un punto di svolta nella fruizione musicale in ambienti digitali.
DEEP:DAWN è stato selezionato tra oltre 700 creatività VR rilasciate lo scorso anno a livello globale per la sezione “Best of Worlds” (Fuori concorso), anche conosciuta come Worlds Gallery, e ogni giorno verrà mostrato all’interno dello stand VR allestito al festival.
FZMZ
Composta da cinque membri, la band avatar FZMZ (pronunciata “Fathoms”) continua a ridefinire i confini tra reale e virtuale, affermandosi come uno dei progetti artistici più innovativi e visionari del panorama digitale contemporaneo. Nata in Giappone, la band sta conquistando una community globale grazie a un approccio sperimentale e profondamente immersivo alla musica e alla performance live. I cinque membri MAQUMA (Voce), JACK (Rap), GAVI (Chitarra), HONNWAKA88 (Basso) e KAMATA (Batteria), riuniti sotto le identità mascherate dei loro avatar, hanno danno vita a un progetto unico nel suo genere. La band ha debuttato nell’ottobre 2023 con il brano “BROKENGAMES”, sigla di apertura della prima stagione dell’anime Shangri-La Frontier, successivamente remixato da Kordhell, figura di spicco della scena Phonk. Nel gennaio 2024, FZMZ ha firmato la seconda opening di Shangri-La Frontier con il singolo “Danger Danger”, che vede la partecipazione vocale di Icy.
In queste occasioni la cantautrice eseguirà dal vivo il brano “Indelebile”, insieme ad altri pezzi del suo repertorio, tra cui “Il meglio chehodite”, “Fermatiunistante” e “Cambia ilmondo”.
Cecilia Larosa si avvicina alla musica fin da bambina, coltivando una passione profonda per il canto e per il pianoforte, che inizia a studiare all’età di otto anni. Crescendo, trova ispirazione in voci intense e potenti come quelle di Celine Dion, Whitney Houston, Giorgia, Elisa e Adele, che influenzano il suo stile e la spingono a esplorare la propria espressività vocale. Il suo percorso musicale si sviluppa inizialmente nei cori scolastici e parrocchiali, contesti nei quali affina sensibilità e capacità di condivisione. A quattordici anni inizia a studiare canto con lezioni private, mentre prosegue parallelamente gli studi di pianoforte presso il Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza. In questi anni partecipa a concorsi canori e si esibisce dal vivo, facendo esperienza sul palco e consolidando la propria identità artistica. Nel 2021 consegue la laurea in Canto Jazz presso il Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia, continuando poi la sua formazione al Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza, dove si sta specializzando in Canto Pop-Rock. La sua crescita professionale è arricchita da masterclass e stage dedicati alla performance e alla scrittura musicale.
Tra le esperienze più significative, la docenza in qualità di volontaria di pianoforte e canto presso un’associazione che le permette di entrare in contatto costante con numerosi bambini, affidando le sue capacità comunicative ed espressive. L’esperienza le permette di sperimentare il potere educativo e trasformativo della musica, portandola a scrivere le sue prime canzoni e dando così inizio al suo percorso artistico come cantautrice. Nel corso della sua carriera, si esibisce in importanti contesti live: il 2 agosto 2024 apre il concerto di Loredana Bertè, in occasione dell’Indigeno Fest di Messina, e il giorno successivo, il 3 agosto, quello di Vasco Brondi, al Teatro Greco di Tindari. Nello stesso anno pubblica i singoli “Il meglio che ho di te”, “Fermati un istante”, “Il Volo di Chagall” e “Cambia il mondo”, brani in cui racconta sé stessa con autenticità, svelando le molteplici sfumature della sua identità artistica. Ha inoltre aperto numerosi concerti dei Matia Bazar, dei concerti di Lorenzo Fragola e dei concerti dei Tiromancino, esibendosi in duetto con Federico Zampaglione L’ l’8 marzo 2024, in occasione di “Una Notte Magica: Matia Bazar, Saule Kilaite e Grandi Artisti Live al Teatro – Dedicata alle Donne e agli Amanti della Musica”, si è esibita al Cine Teatro Excelsior di Erba.
CECILIA LAROSA
OPENING ACT DEI SEGUENTI CONCERTI:
2 agosto – RICCHI E POVERI –SAMMICHELE DI BARI (BA)
6 agosto – MATIA BAZAR –PELLEGRINA DI BAGNARA CALABRA (RC)
7 agosto – MATIA BAZAR – CASTEL PAGANO (BN)
9 agosto – TIROMANCINO –MELITO PORTO SALVO (RC)
10 agosto – MATIA BAZAR –SARACENA (CS)
11 agosto –RICCHI E POVERI –ASIAGO (VI)
19 agosto – MATIA BAZAR –ALASSIO (SV)
“Sono profondamente felice e onorata per la possibilità di aprire i concerti di artisti che stimo da sempre. Per me ogni spettacolo porta con sé un’emozione unica, un’occasione per raccontarmi attraverso la musica e creare un legame sincero con chi mi ascolta – racconta Cecilia Larosa – Il mio nuovo singolo, Indelebile, è un tassello importante del mio percorso. Come tutte le mie canzoni, nasce da esperienze ed emozioni reali, ma questa volta con un tocco più leggero e ironico. Non vedo l’ora di condividerlo dal vivo con il pubblico».
L’8, IL 9 E IL 10 AGOSTO TORNA NOTTI MAGICHE A CAMPO , L’APPUNTAMENTO CHE UNISCE MUSICA E NATURA IN UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE. L’EVENTO È ORGANIZZATO DAL CTG BRENZONE E IN COLLABORAZIONE CON IL CAMPO TEATRO DEGLI ULIVI, UN VERO A PROPRIO ANFITEATRO NATURALE CHE OSPITA I CONCERTI ALL'APERTO, CREANDO UN'ATMOSFERA UNICA CHE UNISCE MUSICA, NATURA E CIELO STELLATO DEL LAGO DI GARDA.
NEL SUGGESTIVO BORGO DI CAMPO DI BRENZONE, SITUATO NEL COMUNE DI BRENZONE SUL GARDA (VERONA), UN ANTICO VILLAGGIO MEDIEVALE IMMERSO TRA ULIVETI SECOLARI OFFRE UNA VISTA PANORAMICA SUL LAGO DI GARDA, DOVE OGNI ANNO SI RADUNANO NUMEROSI TURISTI IN ATTESA DEL FESTIVAL NOTTI MAGICHE. QUEST’ANNO IL FESTIVAL, CHE NEL TEMPO HA OSPITATO GRANDI NOMI DELLA SCENA INTERNAZIONALE E DEL CANTAUTORATO ITALIANO, TRA CUI GINO PAOLI, EUGENIO FINARDI, TOSCA, IRENE GRANDI, SARAH JANE MORRIS, RON, E MOLTI ANCORA, CELEBRA IL SUO 31° ANNIVERSARIO, FESTEGGIANDO OLTRE TRENT’ANNI DI ARTE, MAGIA E ATMOSFERE UNICHE NEL SUGGESTIVO BORGO DI CAMPO. TRE SERATE DEDICATE ALLA BELLEZZA DELL’ESTATE ITALIANA, CON GRANDI OSPITI MUSICALI E SPETTACOLI SOTTO LE STELLE. UN EVENTO ATTESO CHE RINNOVA IL SUO FASCINO, OFFRENDO AL PUBBLICO MOMENTI DI PURA EMOZIONE IN UNA CORNICE NATURALE STRAORDINARIA.
Ad aprire il Festival, l'8 agosto, sarà Sherrita Duran con il suo spettacolo "Sings the Divas", accompagnata dalla sua band. Porterà sul palco le sonorità soul e pop che l’hanno resa una star internazionale. Attraverso le canzoni più belle e conosciute delle Dive Americane come Tina Turner, Whitney Houston, Aretha Franklin, Gloria Gaynor, offrirà al pubblico un viaggio emozionante tra grandi classici intramontabili.
Il 9 agosto, sarà la volta di Luca Barbarossa con "Racconti Sonori", uno spettacolo intimo in cui il cantautore e intrattenitore colto, ironico ed empatico, si nutre del rapporto diretto con il pubblico. Svelerà retroscena del suo percorso artistico, inevitabilmente intrecciato alle vicende personali e all’attualità. Tra musica e parole, accompagnato dalla sola chitarra, proporrà le sue canzoni, nude ed essenziali come faceva agli esordi.
Il 10 agosto, a conclusione del Festival, saliranno sul palco I Musici di Francesco Guccini, ensemble di musicisti di altissimo livello, storicamente legati al cantautore modenese. Da anni accompagnano e arricchiscono le sue performance con arrangiamenti raffinati e un’interpretazione profonda delle sue canzoni. Con un sound che spazia tra sonorità classiche e folk, i Musici si preparano a creare per il pubblico un’atmosfera intima e suggestiva che esalta la poesia e la narrazione di Guccini. Domenica mattina l'appuntamento è con Colazione in Musica , un momento raffinato che unisce il piacere della piccola colazione offerta al pubblico a un suggestivo viaggio sonoro nella grande tradizione musicale italiana. Il concerto avrà inizio alle ore 10.00 e vedrà protagonisti il tenore Stefano Zilio, il violoncellista Emmanuele Praticelli e il pianista Antonio Vicentini, interpreti di un programma che attraversa celebri pagine del repertorio vocale e strumentale tra XIX e XX secolo, dove poesia, lirismo e atmosfere intime si legano per regalare al pubblico un risveglio all’insegna dell’eleganza e della bellezza musicale.
NOTTI MAGICHE A CAMPO è un festival musicale e culturale che si svolge ogni estate nel borgo medievale di Campo di Brenzone, affacciato sul Lago di Garda. Nato con l’intento di unire arte, natura e spiritualità, il festival è diventato negli anni un appuntamento imperdibile per appassionati di musica d’autore, teatro e cultura, in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza.
Ogni edizione si svolge in prossimità della notte di San Lorenzo, aggiungendo alle serate un’atmosfera ancora più suggestiva e carica di emozione. Il Campo Teatro degli Ulivi, cuore pulsante di Notti Magiche a Campo, ospita concerti e spettacoli che spaziano dalla musica d’autore italiana alle sonorità internazionali, offrendo comunque un’atmosfera intima al pubblico.
Organizzato con il patrocinio del Comune di Brenzone sul Garda, il festival richiama ogni anno artisti di rilievo e un pubblico eterogeneo, attratto dalla combinazione unica di bellezza naturale, alta qualità artistica e atmosfera magica.
SUI LIBRI SVENTOLA BANDIERA BIANCA
Con “Fatico a ricordare il tuo viso.
E, ancora di più, la tua voce”
(La nave di Teseo) si chiude la mia vicenda di scrittore.
Con “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” (La nave di Teseo) si chiude la mia vicenda di scrittore. Avevo detto che questo memoir sarebbe stata l’ultima cosa che avrei pubblicato a mia firma. Manterrò la parola. Non smetterò di scrivere, ovviamente. Non ci riuscirei. Scrivevo molto tempo prima di cominciare a pubblicare. Scriverò anche dopo. Smetterò, semplicemente, di pubblicare romanzi, firmando con il mio nome. Ritornerò ghost Quel fantasma che, negli ultimi vent’anni, ha pubblicato decine di titoli, con alcuni tra i più importanti editori italiani (Bompiani, Mondadori, La nave di Teseo, Rizzoli, Skira, Bandini+Castoldi…) e che ha avuto vendite e riconoscimenti che io non avrò mai. Lui andrà avanti, dunque. Io, invece, mi fermerò qui.
C’è qualcosa di distorto – per non dire folle - in un’editoria che pubblica 85mila titoli nuovi ogni anno. Più di 230 al giorno. Quasi 10 ogni ora. (Medie aritmetiche, ovviamente). E, di certo, non tutti “Delitto e castigo”, “Il Grande Gatsby” o “La cognizione del dolore”. In quest’oceano di titoli, per un esordiente o un autore semisconosciuto come me, sperare che il proprio libro venga notato è come sperare che qualcuno noti la tua pallina da ping-pong, all’interno di uno stadio colmo fino all’orlo di palline da ping-pong Non è speranza, è pura illusione. Per una serie di ragioni oggettive:
• Nessun ufficio stampa – per quanto organizzato, capace e influente - riuscirebbe mai a promuovere 230 nuovi prodotti editoriali ogni giorno, nemmeno se al suo interno lavorassero centinaia di giornalisti.
• Ammesso e non concesso che questo fantomatico iper-ufficio stampa riuscisse a sottoporre all’attenzione dei media 10 titoli ogni ora, l’unico effetto che otterrebbe sarebbe quello di inondare, ogni giorno, le redazioni, tradizionali e no, di centinaia di pagine - comunicati stampa, sinossi, copertine, bandelle, foto degli autori – con l’unico effetto di rendersi insopportabile.
• Anche ammesso che le redazioni fossero in grado di assorbire ed elaborare una tale mole di materiale, sarebbero, comunque, costrette ad operare
• una scrematura radicale, scegliendo un solo titolo – uno solo! – sul quale puntare, il che significa che il 99,57% dei 230 titoli nuovi usciti quel giorno rimarrebbe, inevitabilmente, escluso dalla promozione.
• Non solo: nel mondo dell’informazione, gli spazi dedicati ai libri sono pochi e non sarebbero mai in grado di dare spazio a 230 titoli al giorno, nemmeno se le testate decidessero di rinunciare a letture e recensioni e si limitassero a pubblicare semplici liste - in stile vecchio elenco telefonico - con titoli, nomi di autori ed editori e prezzi di copertina.
• Nelle librerie, infine, gli spazi riservati alle novità sono, inevitabilmente, ridotti e – bestseller a parte – data la portata del flusso quotidiano di titoli nuovi, i pochi fortunati che riescono a trovarvi spazio, sono destinati a cederlo presto, a causa della pressione che esercitano i nuovi arrivati.
• Tutto questo significa che tocca agli editori scegliere su quale titolo puntare, escludendo, in partenza, dalla possibilità di una promozione, il 99% dei titoli che hanno stampato. Senza entrare nelle ragioni - senza alcun dubbio legittime e ragionate - di questa quotidiana ecatombe, è evidente che 229 titoli dei 230 pubblicati vengono, di fatto, abbandonati a sé stessi, in una sorta di darwinismo editoriale per il quale chi riesce a sopravvivere con le proprie forze, si salva e va avanti, mentre chi non ci riesce è destinato all’estinzione.
Dopo il successo delle prime due edizioni, torna QUEL GRAN GENIO, la manifestazione dedicata all’opera e alla straordinaria figura di Lucio Battisti, uno degli artisti più amati e innovativi della musica italiana. Dal 26 al 28 settembre, Milano ospiterà dieci eventi speciali pensati per celebrare il genio creativo del cantautore, ripercorrendo tutta la sua produzione artistica, compresi anche i sei album del periodo Velezia e Pasquale Panella. Nella giornata di apertura, venerdì 26 settembre, dalle 15.00 alle 18.00, sarà possibile vivere un’esperienza magica a bordo del Tram storico ATMosfera: per l’occasione si terrà un live acustico in movimento, con le note di Battisti ad accompagnare un viaggio unico per le vie del centro, con partenza e arrivo di fronte al Castello Sforzesco
La sera dello stesso giorno, alle ore 20.30, al Teatro del Buratto, andrà in scena lo spettacolo “Battisti e i suoi amici”, che vedrà protagonista Carlo Poddighe, formidabile one man band, in un omaggio originale ai legami artistici e umani che hanno segnato la carriera del cantautore. Il gran finale del festival andrà in scena domenica 28 settembre al Teatro Menotti di Milano, con uno spettacolo musicale ispirato alla celebre puntata del 1971 della trasmissione televisiva “Tutti insieme”, durante la quale Lucio Battisti presentò la “scuderia Numero 1”.
L’anteprima speciale del festival si terrà domenica 14 settembre alle ore 17.00, con il concerto “Emozioni”, presso la suggestiva cornice de Mulino di Anzano del Parco che vedrà protagonisti Gianmarco Carroccia e Mogol. Per la prima volta la storica location, luogo simbolo per i battistiani, riaprirà i suoi spazi dopo quasi cinquant’anni per ospitare un concerto che già si preannuncia come un evento unico e irripetibile. Un’occasione imperdibile per immergersi nell’atmosfera autentica di quel vecchio studio di registrazione che ha accompagnato il percorso di Battisti e ha visto nascere decine di capolavori. Il festival è ideato da Francesco Paracchini, che ne cura anche la Direzione Artistica. La parte logistica e organizzativa vede protagonista L’Isola che non c’era - realtà milanese che da oltre vent’anni si occupa di musica italiana attraverso il sito web aggiornato quotidianamente e i vari canali social collegati – in collaborazione con Edward Communication, agenzia di marketing milanese. Quel Gran Genio prosegue così il suo viaggio alla riscoperta di un patrimonio musicale che ha segnato un’epoca e continua a emozionare generazioni diverse, con un calendario ricco di iniziative che coinvolgono tutta Milano, dalle piazze ai teatri, dai tram alle location più suggestive.
La manifestazione conferma il suo impegno a valorizzare la figura di Lucio Battisti in tutte le sue sfaccettature, celebrando non solo i grandi successi ma anche le sue sperimentazioni e la capacità di rinnovarsi continuamente, segnando la storia della musica italiana.
Ma c’è un altro preoccupante aspetto di questo folle stato di cose: non si cercano penne. Non servono. (E serviranno sempre meno, a mano a mano che l’Intelligenza Artificiale si perfezionerà e si diffonderà : 2/3 anni massimo). Si cercano facce e nomi già famosi - attori, cantanti, chef, personaggi della tv, del mondo dello spettacolo, dello sport… - soprattutto tra quelli che portano in dote eserciti di fan/follower e, quindi, di potenziali lettori. Acquirenti, pardon: in Italia, i lettori (veri) sono in via d’estinzione da un pezzo. Le facce ci mettono la faccia, appunto, il ghost ci mette la penna, l’editore benedice il matrimonio, la macchina della propaganda fa il resto. Et voilà les jeux sont fait. Minimo sforzo, massimo risultato.
Alternative? Poche e, per la stragrande maggioranza dei comuni mortali, impraticabili. Nepotismo, familismo, “amicizie” (mai disinteressate), salotti e cerchi magici esclusivi e, soprattutto, escludenti. “E i casi editoriali, allora?”. Rarissime foglie di fico (spesso fake costruiti a tavolino), dietro alle quali il sistema nasconde la propria, imbarazzante, nudità.
Storture che non si raddrizzeranno. Anche perché nessuno ha intenzione di farlo. L’industria (di questo si tratta) sembra tenere, nonostante le flessioni nelle copie comprate (1,875mln in meno;1,8%) e nel valore (14,6mln di euro di minori vendite; -0,9%), registrate nel 2024, rispetto al 2023 (dati AIE).
Va da sé che esordienti e semi-sconosciuti non hanno mai avuto né avranno mai il peso e la forza di cambiare le cose. Nel mio infinitamente piccolo, ho lottato per quasi trent’anni e ho perso. A questo punto, non mi resta che prendere atto della situazione e sventolare bandiera bianca. Andare avanti, non sarebbe altro che “accanimento terapeutico”.
Cosa posso dire? Peccato, anche perché i tre romanzi firmati da me - “Indifesa” (2018), “31 Aprile. Il male non muore mai” (2021), “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” (2025), tutti pubblicati da La nave di Teseo – hanno ricevuto tutti recensioni entusiastiche. L’ultimo, in particolare, ha avuto una rassegna stampa straordinariamente ricca, intensa ed emozionante.
SAFE HEART ODV
IL 18 SETTEMBRE A MILANO PRESSO L’ORATORIO DELLA PASSIONE
IL 18 SETTEMBRE SAFE HEART ODV, ASSOCIAZIONE DI SOLIDARIETÀ SOCIALE PER LA DIAGNOSI E LA CURA DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI VERSO TUTTE QUELLE POPOLAZIONI FERITE DA GUERRA E POVERTÀ, ORGANIZZA A MILANO PRESSO L’ORATORIO DELLA PASSIONE (PIAZZA SANT’AMBROGIO, 15 – DALLE ORE 19.00 ALLE ORE 22.00) APERITIVO SOLIDALE E VISITA GUIDATA DELLA BASILICA DI SANT’AMBROGIO.
Il ricavato dell’APERITIVO SOLIDALE sosterrà i progetti di Safe Heart ODV e sarà devoluto a missioni umanitarie no-profit, in particolare destinate alla cura di giovani pazienti con patologie delle valvole cardiache e alla formazione del personale locale. Inoltre, nel corso della serata verranno condivise con il pubblico le testimonianze delle missioni umanitarie svolte nell’ultimo anno in Burkina Faso, Paraguay, Camerun e saranno presentati i progetti in programma per il futuro.
La partecipazione all’evento è su prenotazione con versamento di un contributo solidale entro il 12 settembre 2025
Per prenotarsi è necessario compilare il form al seguente link: www.safeheartodv.org/aperitivosolidale-18-settembre-2025/ È possibile scegliere la fascia oraria per la visita e il metodo di pagamento (PayPal, carta di credito o bonifico bancario).
Il contributo minimo è di 35 euro per l’APERITIVO SOLIDALE e di 75 euro per l’opzione APERITIVO SOLIDALE + VISITA
GUIDATA alla Basilica di Sant’Ambrogio, capolavoro dell’arte romanica e simbolo della tradizione milanese.
L’associazione Safe Heart ODV nasce nel 2013 per volontà dei cardiochirurghi Maurizio Roberto, Marco Zanobini, Alberto Pilozzi Casado e Samer Kassem e si fonda sul principio che la salute è un diritto fondamentale e non elitario dell’uomo. Ha come obiettivo, oltre alla cura dei pazienti dei Paesi che la ospitano, anche la formazione adeguata di un team di cardiochirurghi in grado di operare autonomamente sul posto, al fine di sviluppare un sistema sanitario locale. Grazie all’attività di Safe Heart ODV è stato possibile effettuare il primo intervento cardiochirurgico a cuore aperto in Burkina Faso (2021) e, per la prima volta nei territori dell’Africa francofona, interventi di correzione dell’aorta ascendente e del ventricolo sinistro oltre ai primi bypass aortocoronarici nel paese (2024). Nel corso di quest’anno, Safe Heart ODV ha realizzato una nuova missione di cardiochirurgia in Paraguay e avviato una missione esplorativa in Camerun per valutare nuove opportunità di collaborazione.
È inoltre possibile sostenere l’associazione con una donazione al seguente IBAN: IT17U0303201601010000005969
Causale: Donazione liberale
Il 3 ottobre 2025 per Big Brother Recordings uscirà la ristampa in edizione limitata dell’iconico album“(What’sTheStory)Morning Glory?”degli OASIS, con 5 inedite versioni unplugged dei brani “Cast No Shadow”, “Morning Glory”, “Wonderwall”, “Acquiesce”e“ChampagneSupernova”.
“(What’sTheStory)MorningGlory?, uscito 30 anni fa, è uno degli album più importanti degli anni ’90, pietra miliare del britpop. Secondo album degli Oasis, fu pubblicato per la prima volta il 2 ottobre 1995 su Creation Records e lanciò la band verso il successo mondiale. A soli 14 mesi dal sorprendente debutto “DefinitelyMaybe”, considerato uno dei debut album più influenti,“(What’sTheStory)Morning Glory?” ebbe un enorme successo, aggiudicandosi il premio Best British Album ai BRIT Awards del 1996.
L’esclusiva ristampa in tiratura limitata è disponibile da oggi, mercoledì 2 luglio, in preorder https://oasismusic.lnk.to/30wtsmgPRCom prende 2 CD e 3 LP.
L’album deluxe include una nuova copertina fotografata dal designer Brian Cannon e nuove note di copertina Saranno disponibili formati in vinile colorato in esclusiva: Amazon proporrà i 3 LP in marmorizzazione seppia ispirato a “Wonderwall”, mentre lo store ufficiale degli Oasis offrirà i 3 LP in arancione neon ispirato ad Acquiesce”.
È disponibile il pre-save sulle piattaforme digitali
Tutti i formati conterranno la versione rimasterizzata del 2014 dell’album insieme alle nuove tracce bonus.
Le nuove versioni unplugged sono state prodotte e mixate da Noel Gallagher e Callum Marinho a partire dai master originali presso lo studio di Noel, Lone Star Sound, a Londra. Da oggi è disponibile in digitale “Acquiesce”: https://oasismusic.lnk.to/acquiesc eunpluggedPR
Questa edizione speciale arriva a seguito della fortunata ristampa di “Definitely Maybe”, dedicata al 30° anniversario dell’album d’esordio degli Oasis, pubblicata la scorsa estate, album che ha raggiunto per la seconda volta nella sua storia la vetta della Official UK Album Chart.
“(What’s The Story) Morning Glory?” ha conquistato la prima posizione in classifica a livello internazionale e ad oggi ha venduto oltre 22 milioni di copie nel mondo, di cui più di 5,5 milioni negli Stati Uniti, risultando il terzo album in studio più venduto di sempre nel Regno Unito. National Album Day ha inoltre eletto questo album come l’Official Most Streamed Album degli anni ’90, con “Definitely Maybe” al secondo posto.
L’annuncio della ristampa coincide con l’imminente inizio del tour più atteso dell’anno: il Live ’25. La domanda senza precedenti per i biglietti sottolinea l’attrattiva sempre crescente della loro musica, con fan provenienti da 158 paesi diversi che hanno acquistato le prevendite per le date nel Regno Unito già la scorsa estate. Con l’avvicinarsi della partenza, l’entusiasmo non ha fatto che crescere. Il tour mondiale prenderà il via venerdì 4 luglio al Principality Stadium di Cardiff, per proseguire a Manchester, Londra, Edimburgo e Dublino nel Regno Unito, quindi in tournée nel resto del mondo.
A soli 9 mesi dall’uscita dell’acclamato CHROMAKOPIA È un uscito il nuovo album
“DON’T TAP THE GLASS” fa seguito agli acclamati album CHROMAKOPIA (2024) e CALL ME IF YOU GET LOST del 2021 (e la sua versione estesa del 2023, ‘Call Me If You Get Lost: The Estate Sale’).
COMPIE 30 ANNI L’ALBUM
PIETRA MILIARE DEL BRITPOP
CHE HA VENDUTO 22 MILIONI DI COPIE NEL MONDO
(WHAT’S THE STORY) MORNING GLORY?
IL 3 OTTOBRE ESCE L’ESCLUSIVA RISTAMPA
LIMITED EDITION CON 2 CD E 3 LP
Da oggi in preorder https://oasismusic.lnk.to/3 0wtsmgPR
CONTIENE 5 INEDITI UNPLUGGED
Per celebrare il tour, Big Brother Recordings ha lanciato l’Oasis Live ’25 Map Experience, un compagno digitale ufficiale per i fan di tutto il mondo. Realizzata con Google Maps Platform e sviluppata in collaborazione con Modern English, la Live ’25 Map Experience è una piattaforma immersiva e interattiva basata sulla posizione, che fa rivivere l’eredità della band in tutte le città del tour.
I fan possono esplorare ogni tappa del tour tramite hotspot selezionati, tra cui luoghi storici legati alla carriera del gruppo, dai locali leggendari in cui si sono esibiti ai bar iconici, fino ai punti vendita ufficiali del merchandising. La piattaforma sblocca inoltre contenuti digitali esclusivi basati sulla geolocalizzazione in tempo reale, accessibili quando i fan si trovano fisicamente nelle città. Le funzionalità interattive includono esperienze in realtà aumentata con contenuti esclusivi offerti durante tutto il tour.
I fan sono invitati a catturare il proprio viaggio e condividere l’entusiasmo tramite YouTube Shorts, con la possibilità di vedere i propri video pubblicati direttamente sulla Live ’25 Map Experience e sul canale YouTube ufficiale degli Oasis, trasformando i loro ricordi in parte dell’archivio digitale vivente del tour L’app web è disponibile all’indirizzo live25.oasisinet.com e accompagnerà i fan degli Oasis per tutto il leggendario tour Live ’25.
Artista poliedrico, rapper, produttore, cantautore e stilista californiano, Tyler, The Creator è tornato con un nuovo progetto discografico che, ancora una volta, sembra mostrare la costante voglia dell’artista di superare confini e stilemi della musica e dell’arte.
l’album più ascoltato su Apple Music in Italia
alta nuova entrata nella Top Artist Global
JACKBOYS & TRAVIS SCOTT È USCITO IL NUOVO ATTESISSIMO ALBUM “JACKBOYS2”
A DISTANZA DI QUASI SEI ANNI DAL PRIMO VOLUME (2019), È USCITO “JACKBOYS 2” (HTTPS://EPIC.LNK.TO/JACKBOYS2), IL SECONDO
CAPITOLO DEL PROGETTO FIRMATO DALL’ARTISTA PLURIPREMIATO, CERTIFICATO DIAMANTE E 10 VOLTE NOMINATO AI GRAMMY AWARDS
TRAVIS SCOTT INSIEME AL COLLETTIVO HIP HOP DA LUI FONDATO JACKBOYS. COMPOSTO DA 17 TRACCE, JACKBOYS 2 ARRIVA ALL’INDOMANI DELLA PUBBLICAZIONE A SORPRESA DEL VIDEOCLIP DI “2000 EXCURSION”, CHE IN POCHI GIORNI HA RAGGIUNTO OLTRE 6 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI ED È NELLA TOP 10 NELLE TENDENZE YOUTUBE.
JACKBOYS 2 È GIÀ L’ALBUM È IL PIÙ ASCOLTATO SU APPLE MUSIC IN ITALIA, CON 16 BRANI PRESENTI NELLA TOP 200 GLOBALE DI SPOTIFY E 14 NELLA TOP 200 ITALIANA DI SPOTIFY, DI CUI 4 NELLA TOP 50. IN AGGIUNTA, TRAVIS SCOTT SALE AL #3 DEGLI ARTISTI PIÙ
ASCOLTATI AL MONDO E JACKBOYS SONO LA PIÙ ALTA NUOVA
ENTRATA NELLA TOP ARTIST GLOBAL DI SPOTIFY, POSIZIONANDOSI AL #5
“FRANCESCO DE GREGORI. NEVERGREEN” un film di Stefano Pistolini
Sarà presentato in anteprima Fuori
Concorso alla
82.MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA
Nei CINEMA dall’11 al 17 SETTEMBRE come EVENTO SPECIALE per NEXO STUDIOS
RAVIS SCOTT
La superstar globale e nativo di Houston, Travis Scott, non è solo un leader nella musica, ma anche nella moda, nel cinema, nella cultura e non solo. L'artista, designer, icona di stile, attore, produttore, imprenditore e CEO e fondatore di Cactus Jack, certificato DIAMANTE e nominato 10 volte ai GRAMMY®, ha cambiato il corso dell'hip-hop con una serie di album innovativi e un approccio anticonvenzionale.
Acclamato come "l'album del decennio", l'acclamato “UTOPIA” continua a consacrarlo come il principale innovatore sonoro della cultura urban ed è stato l'album hip-hop più venduto del 2023, mantenendosi al primo posto nella Billboard Top 200 per quattro settimane consecutive.
UTOPIA ha segnato il punto culminante della carriera di Travis Scott. Il suo CIRCUS MAXIMUS TOUR in Nord America, con 44 date sold-out, ha incassato un impressionante totale di 95,7 milioni di dollari, con una partecipazione di 686.000 persone e battendo numerosi record di vendita di merchandise in vari stati, diventando ufficialmente il tour rap di maggior incasso del 2024.
Scott ha anche fatto storia come il primo rapper a essere il protagonista di uno show sold-out allo SoFi Stadium di Los Angeles.
Un indiscusso pioniere culturale e un rivoluzionario, Travis Scott è anche il primo non atleta nella storia a lanciare una propria linea di scarpe e abbigliamento firmata Nike e Jordan.
Travis ha lanciato la Cactus Jack Foundation come ente senza scopo di lucro 501(c)3, con la mission di sostenere i giovani di Houston attraverso iniziative benefiche come donazioni di giocattoli, programmi di borse di studio per studenti universitari delle HBCU e finanziamenti per l'istruzione e progetti creativi.
Nel suo fare musica, dieci mesi orsono Francesco De Gregori ha scelto un punto di partenza insolito: ha deciso di suonare per un mese, tutte le sere, in un piccolo teatro di Milano, l’Out Off, presentando le canzoni meno conosciute del proprio repertorio - o addirittura le “perfette sconosciute”, le nevergreen, mai insignite del titolo di “evergreen” - ogni volta con una scaletta diversa, condividendone alcune con degli ospiti a sorpresa.
Poi, a questo progetto che ha già i crismi dell’happening, ha pensato di aggiungere un livello in più: farne un film. Non l’ennesimo biopic celebrativo,
non un rituale film-concerto, piuttosto un film immerso dentro la sua musica, capace di muoversi tra quelle canzoni, nella penombra del teatro, nelle emozioni delle serate e degli incontri estemporanei.
Ha condiviso il progetto con Stefano Pistolini, col quale aveva già lavorato per immagini negli anni precedenti (“Finestre Rotte” nel 2013 e nel 2022 “Falegnami & Filosofi” con Antonello Venditti) e insieme si sono inoltrati in un film che individua il proprio racconto nel tempo ciclico della residenza lunga venti concerti, e soprattutto nei suoni e nelle voci di Francesco e di chi ha diviso il palco con lui, senza concessioni alle dichiarazioni di circostanza.
Il risultato è “NEVERGREEN” un’opera che ha l’ambizione di sperimentare un nuovo modo di coniugare musica e immagini, mescolandole fino al punto di farne una vera e propria storia. Con la partecipazione di Malika Ayane, Elisa, Jovanotti, Ligabue e Zucchero.
“FRANCESCO DE GREGORI. NEVERGREEN”, prodotto da OUR FILMS, società del gruppo Mediawan, Friends TV, Darallouche e Caravan, verrà presentato in anteprima Fuori Concorso alla 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Arriverà poi al cinema come evento speciale per Nexo Studios dall’11 al 17 settembre. Le prevendite apriranno ufficialmente a partire dal giorno 8 agosto e l’elenco delle sale sarà disponibile sul sito nexostudios.it
Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Gabriele Immirzi e Ferdinando Salzano, “FRANCESCO DE GREGORI. NEVERGREEN” è distribuito al cinema da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, Radio Capital e MYmovies.
Credit: foto della cover di Julian Broad; Dipinto di Kate Oleska basato sulla
Uscirà il 10 ottobre “BRITPOP”, il nuovo attesissimo album di inediti di ROBBIE WILLIAMS, già in preorder (https://robbiewilliams.com/collections/britpop).
“Spies” (LINK) è un brano indie pop, caratterizzato dal suono della chitarra e con un ritornello immediatamente orecchiabile, scritto da Robbie e dai suoi collaboratori di lunga data Karl Brazil e Owen Parker.
La copertina dell’album è un chiaro richiamo al titolo, e presenta un dipinto di uno dei look più iconici di Robbie: la tuta rossa che indossò al Glastonbury Festival nel 1995, all'apice dell'era Britpop. BRITPOP sarà disponibile in diversi formati, tra cui CD, CD deluxe, musicassetta, alt cassette e in formato digitale, mentre per un periodo limitato, sullo store ufficiale di Robbie Williams, saranno disponibili anche dei bundle autografati.
Parlando di “BRITPOP , Robbie ha dichiarato: “Volevo creare l’album che avrei voluto scrivere e pubblicare dopo aver lasciato i Take That nel 1995. Era l’apice del Britpop e un’epoca d’oro per la musica britannica. Ho lavorato con alcuni dei miei idoli su questo album: è crudo, ci sono più chitarre ed è un disco ancora più energico e potente del solito C’è un po’ di ‘Brit’ e sicuramente anche un po’ di ‘pop’. Sono immensamente orgoglioso di questo progetto e non vedo l’ora che i fan lo ascoltino. Non vedo l’ora, inoltre, di eseguire uno o due brani dalvivoduranteilmioprossimo tour ‘BRITPOP’,chenaturalmentepartirà dal Regno Unito.”
Contenuto nell’album anche il primo singolo estratto, “ROCKET”, che vede la partecipazione alla chitarra della leggenda dei Black Sabbath Tony Iommi. Il brano è una traccia ad alto contenuto di rock: un ritornello che suona come un vero e proprio inno, una batteria martellante e un assolo di chitarra del pioniere dell’heavy metal. Il brano è scritto da Robbie, Karl Brazil, Tony Iommi e Tom Longworth, sarà accompagnato da un video, disponibile da venerdì. Nel video, Robbie appare con un outfit ispirato al punk, con pantaloni scozzesi rossi, una pesante catena come collana e una giacca da motociclista in pelle ricoperta da graffiti, mentre si muove tra diversi luoghi simbolici di Londra accompagnato da un flash mob. Altre scene sono state girate con Robbie e Tony Iommi insieme nella città natale di quest’ultimo, Birmingham.
Il mese scorso Robbie è stato confermato come Official FIFA Music Ambassador, un ruolo globale che segna un nuovo, potente connubio tra musica e calcio sulla scena mondiale. Nel suo primo impegno nell’attuale ruolo, Robbie ha scritto e registrato, insieme a Karl Brazil e Owen Parker, con Erik Jan Grob, il primo inno ufficiale della FIFA, Desire", già disponibile. Il nuovo brano accompagna i giocatori mentre scendono in campo in tutti i tornei e le partite FIFA in tutto il mondo. Il brano ufficiale ha debuttato in occasione della partita di apertura della FIFA Club World Cup™ il mese scorso e verrà suonato in tutti i tornei FIFA futuri, inclusa la FIFA World Cup 26™ e anche oltre. In qualità di Official Music Ambassador della FIFA, Robbie ha invitato Laura Pausini a partecipare al brano, e i due si sono esibiti insieme prima della partita della finale della FIFA Club World Cup™ a New York, all'inizio di questa settimana.
Robbie Williams è uno degli artisti musicali più premiati al mondo con sei dei 100 album più venduti nella storia britannica, ben 85 milioni di album venduti in tutto il mondo, 15 album numero 1 nel Regno Unito e un record di 18 BRIT Awards, più di ogni altro artista. A dicembre 2024 è uscito al cinema il suo film, candidato agli Oscar, “Better Man” e a gennaio è uscita la colonna sonora ufficiale, “Better Man (Original Motion Picture Soundtrack)”, che gli ha assicurato il suo quindicesimo primo posto in classifica album UK, eguagliando così il record dei Beatles. Nel novembre 2023 è uscita per Netflix la serie di documentari in quattro parti di Robbie, intitolata "Robbie Williams", che ha raggiunto il primo posto su Netflix in 22 paesi diversi. A luglio 2024 è tornato al BST Hyde Park di Londra come headliner di uno spettacolo sold out acclamato dalla critica.
Robbie ha raccolto fino ad oggi 106 milioni di sterline per beneficenza in tutto il mondo da quando ha co-fondato Soccer Aid per l'UNICEF nel 2006.
Evento Benift in favore del Santuario
HeartLand ODV
Tutto il ricavato andrà a coprire le tante spese che supporta il rifugio per il mantenimento degli animali.
Sotto le stelle che brillano nel cielo di HeartLand, vi invitiamo a una serata di scoperta e meraviglia. Lasciate che la luce delle candele vi guidi attraverso le storie scritte nel firmamento, mentre esploriamo insieme i segreti delle costellazioni.
"Quali sono i miti e le leggende che si nascondono dietro le forme delle stelle? Come hanno influenzato la nostra cultura e la nostra percezione dell'universo? Venite a scoprire la magia delle stelle e la storia che si cela dietro ogni costellazione.
Per accompagnare questa esperienza celestiale, abbiamo preparato un menu speciale e ricco, ispirato alle stelle e ai miti dell'antichità. Gustate piatti e bevande che vi porteranno in un viaggio attraverso il cosmo, mentre osservate il cielo stellato sopra di voi. Una serata all'insegna dell'astromitologia, dove il cielo diventa un libro aperto sulla nostra storia e sulla nostra immaginazione. Vi aspettiamo ad HeartLand, per una notte di meraviglia e scoperta sotto le stelle.
Menù della sera, totalmente vegano, bio e km zero
ANTIPASTI
Farinata con cicoria
Farinata con peperoni
Crostini di polenta con hummus
PRIMO
Pasta con pesto di zucchine e pomodorini
SECONDO
Macinato di soia caponato
DOLCE
Pizza con la cioccolata
Compreso di acqua a volontà, caffè e una bibita a scelta.
Contributo per la serata: 25 euro a persona. Il tuo sostegno ci aiuterà a garantire il benessere e la cura degli animali che vivono nel nostro Santuario. Un ringraziamento speciale a Simone delle Stelle che offrirà la sua conoscenza a sostegno della nostra missione.
Prenotazione obbligatoria:
3289656919
Via Salaria Nuova km 45.200, 00017 Nerola, RM
_Importante:_
- È assolutamente vietato entrare da soli dal cancello d'entrata per la sicurezza di tutti, animali e persone.
- È assolutamente vietato introdurre qualsiasi tipo di animali all'interno del rifugio.
- Si dovranno rispettare regole sanitarie nel totale rispetto degli animali.
- Il rifugio ospita circa 300 animali liberi, solo alcuni necessitano di stare chiusi in alcune strutture adeguate a sostegno del loro benessere e sicurezza.
- È proibito prendere iniziative aprendo strutture chiuse dove ci sono animali, ricordatevi che noi siamo loro ospiti e che questa è la loro casa!
- Il cibo non va mai assolutamente offerto agli animali, ci penserà il personale predisposto alla raccolta cibo donato.
- Le macchine vanno parcheggiate fuori accostandosi per permettere il transito ad ogni mezzo.
_Donazioni ben accette:_
- Frutta e verdura fresca
- Croccantini cani e gatti
- Umido gatti
- Semi per piccioni, pappagalli e pollame vario
- Pane secco
做大事一定会有很多磨难。我们的快 乐不在于成功的标准。而是通往成功 的路上,我们面对多少困难,并解决 了多少困难。这是最快乐的
"Faregrandicosesignificaaffrontaremolte difficoltà.Lanostrafelicitànondipende dalsuccesso,madalnumerodidifficoltà cheaffrontiamoesuperiamolungoil cammino.Questoèciòchecirende veramentefelici."