ZERO
in comune
Una poltrona molto cara, pagata dai cittadini!
N.1 Estratto da ZEROINCOMUNE.IT - Registrato al Tribunale di Chieti n. 10 del 20.10.2009Editore. Ass. La Bilancia - Direttore Responsabile: Rita Rosano - Stampato in proprio
Per assumere un dirigente di propria fiducia, l’Amministrazione rischia di arrecare danni alle casse comunali In un momento in cui il governo centrale impone di tagliare le spese superflue, il Comune di Rapino sperpera 25.000 euro annui per far svolgere il ruolo di Responsabile dell’ufficio Tecnico ad un professionista esterno anziché ad un dipendente comunale. E il Sindaco di Rapino è proprio il primo a lamentarsi della scarsezza di risorse sulla stampa locale, ripetendo fino alla nausea questo ritornello! Le disposizioni in materia sono chiare ed impongono alle Pubbliche Amministrazioni di sfruttare al meglio e nel modo più produttivo possibile le risorse umane e professionali di cui esse dispongono, sia al fine di valorizzare tali risorse, sia per un contenimento dei costi della P.A.. Il ricorso ad incarichi e consulenze professionali esterni è ammesso solo in casi di straordinarie ed eccezionali esigenze, per carenza di strutture e personale idoneo, per un tempo limitato ed un oggetto circoscritto. Nel caso del Comune di Rapino non sussistono queste condizioni, poichè all’interno dell’organico comunale troviamo un dipendente in possesso di una professionalità qualificata e di una comprovata esperienza data da 10 anni di attività in qualità di Responsabile dell’Ufficio Tecnico: il Geometra Micucci Giuseppe, un soggetto idoneo a ricoprire le suddette cariche senza la necessità di assumere dipendenti esterni. Il Geometra Micucci, con l’avvicendarsi di una nuova Amministrazione aveva, correttamente, rimesso il mandato a disposizione del nuovo Sindaco affinché potesse decidere, tenendo “naturalmente” presenti i termini di legge, l’organizzazione dell’Ufficio. La rimessa dell’incarico è stata però interpretata come una rinuncia a ricoprire quei ruoli, pertanto l’Amministrazione ne ha approfittato per incaricare un soggetto esterno. In realtà il dipendente comunale non ha mai espresso rinuncia o indisponibilità, né ha perso i requisiti tecnico professionali per svolgere quella funzione direttiva, tanto è vero che il dipendente ha intentato causa di lavoro contro il Comune di Rapino, la cui prima udienza si terrà il 6 aprile 2011. Se l’Amministrazione verrà condannata non solo dovrà pagare i danni al dipendente comunale, ma dovrà rifondere anche gli stipendi versati indebitamente all’Architetto Santovito. Quindi la motivazione data per derogare alle norme in materia non sussisterebbe. Per chiarire ogni dubbio, la Redazione di Zeroincomune ha fatto la cosa più semplice da fare, quello che in sostanza avrebbe dovuto fare correttamente anche il Sindaco: chiedere al tecnico del Comune di Rapino quali erano le sue intenzioni, e questa è stata la sua risposta: “Non ho mai manifestato la volontà di rinunciare a svolgere il compito di Responsabile dell’Ufficio Tecnico e pretenderò in ogni sede che mi venga riassegnato; ho subito incredibili pressioni per rimettere quell’incarico, ma l’ho fatto solo perchè sapevo che non poteva essere dato ad altri tecnici. Non capisco perchè avrei dovuto volere un declassamento di posizione e una riduzione di stipendio!”. Affinché si ristabilisca al più presto la legalità nel conferimento degli incarichi e per contenere i danni erariali presenti e futuri gravanti sul Comune, i Consiglieri di Minoranza hanno ritenuto necessario, in data 22 settembre 2010, diffidare il Sindaco e la Giunta comunale ad adottare tempestivamente un provvedimento di annullamento in autotutela del decreto sindacale n. 4 del 30 giugno 2010, con il quale si è provveduto a stipulare l’ennesimo contratto all’arch. Mario Santovito nonostante la disponibilità del tecnico di ruolo. Annullare un atto in regime di autotutela significa che l’Amministrazione ha la possibilità di analizzare criticamente il proprio operato e correggere i propri errori annullando o revocando gli atti ritenuti illegittimi al fine di meglio perseguire l’interesse pubblico. Nel nostro caso, ciò vuol dire che l’Architetto Santovito dovrebbe lasciare temporaneamente la “poltrona” al fine di accertare eventuali errori nella procedura di assunzione; nel caso in cui le irregolarità riscontrate venissero confermate dagli organi competenti, la “poltrona” non gli verrebbe restituita e il Comune eviterebbe ulteriori danni che andrebbero a gravare sul bilancio comunale. Questa diffida ad opera dei Consiglieri di Minoranza è solo l’ultimo di numerosi provvedimenti riguardanti questa vicenda, sui quali faremo successivamente luce per darvi un quadro completo della situazione.
L’IMBROGLIO E GLI IMBROGLIETTI Il Sindaco Cocciaglia indagato dalla Corte dei Conti L’ispettorato per la Funzione Pubblica chiede l’intervento della magistratura contabile per il contestato concorso di vigile L’Ispettorato per la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha denunciato Sindaco e Amministrazione Comunale di Rapino alla Procura della Corte dei Conti per le illegittimità nell’espletamento del concorso. Sarà la Corte dei Conti ad indagare sulle irregolarità compiute nel concorso di vigile urbano, al quale l’Amministrazione ha impedito di far partecipare tutti i cittadini che avevano i requisiti. Concorso volutamente riservato ai dipendenti del Comune, cui ha partecipato un solo concorrente che da fontaniere è stato promosso vigile. Le giustificazioni addotte dal Sindaco basate su presunti risparmi, come ogni persona in grado di utilizzare una benché minima attività cerebrale può ben notare, sono patetiche oltre che nulle. Infatti con ulteriore nota del 1 Ottobre anche l’Ispettorato della Funzione Pubblica, dopo i rilievi dei Consiglieri della Bilancia, ha ribadito che sono state violate le leggi e le norme che regolano l’accesso al pubblico impiego. Violazioni, ricorda l’Ispettorato, evidenziate anche dal Revisore dei Conti. Ora, a meno che non si voglia tacciare di cospirazione e di incapacità i soggetti intervenuti, il Sindaco qualche preoccupazione avrebbe dovuta porsela. Ma vista l’inerzia di fronte ai pesanti rilievi, su questa vicenda è stata presentata anche una interpellanza parlamentare al Ministro dell’Interno dal Senatore Fabrizio Di Stefano. Cosa che ha dato non poco fastidio al Sindaco Cocciaglia che, nonostante fosse a conoscenza di questa nota del Dipartimento della Funzione Pubblica, nel consiglio comunale del 8 Ottobre si è lanciato in impropri sproloqui contro lo stesso Senatore Di Stefano. “Come se impedire ai cittadini di partecipare ad un concorso pubblico non fosse un argomento di interesse generale. Addirittura il Sindaco si è vantato del fatto che nessuno abbia fatto ricorso al TAR, quasi ad ammettere le forzature sul concorso. Il Sindaco di Rapino, se è sicuro del suo operato, dovrebbe essermi grato perché mi occupo da parlamentare non solo delle grandi cose che riguardano l’Abruzzo o dei grandi centri, ma anche di assicurare che i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli dei piccoli comuni, siano rispettati. E visto quanto scritto dall’Ispettorato per la Funzione Pubblica, i miei dubbi sono più che legittimi” commenta il Senatore Di Stefano. L’Ispettorato chiede di conoscere anche quali provvedimenti siano stati presi nel frattempo a tutela di coloro che, in possesso dei requisiti, avrebbero potuto aspirare a partecipare al concorso pubblico. Esattamente quello che i Consiglieri della Bilancia, esercitando il loro diritto dovere di vigilanza sugli atti e sul corretto andamento dell’attività amministrativa, hanno chiesto con una diffida diretta a Sindaco e Giunta per annullare tempestivamente il concorso con un provvedimento che si definisce “in autotutela”, al fine di evitare anche danni erariali al Comune. Cosa che il Sindaco e Amministrazione avrebbero comunque dovuto fare se fossero dotati di quella onestà intellettuale purtroppo infinitamente lontana dalle loro menti. Ma non c’è spazio per miracoli. Allora attendiamo fiduciosi le decisioni della Corte dei Conti, nell’interesse di garantire ai giovani di Rapino e di tutta Italia che sia data loro una opportunità per il loro futuro.