magazine n. 2

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in comune PROCESSATELI ! Chiesto il rinvio a giudizio per Sindaco e Giunta del Comune di Rapino Hanno abusato della loro funzione di Sindaco e Assessori per favorire la vincita del concorso di vigile urbano da parte di un dipendente, procurandogli intenzionalmente un vantaggio patrimoniale ed escludendo dalla possibilità di partecipare tutti gli altri. Questa è in sintesi l’accusa del PM Rosangela Di Stefano nei confronti del Sindaco di Rapino Rocco Cocciaglia, degli assessori Rocco Cocciaglia (cugino del Sindaco) e Agostino De Pamphilis, del dipendente Medaglia Lorenzo in quanto beneficiario, imputati dei reati previsti agli art. 323 e 110 del codice penale, con cui ne chiede il rinvio a giudizio. La vicenda fa riferimento al concorso di vigile urbano bandito dal Comune di Rapino nel novembre 2009 e conclusosi nel marzo 2010 riservato esclusivamente all’interno, che di fatto non era un concorso pubblico perché impediva la partecipazione dei cittadini che avessero i requisiti. Infatti al concorso ha partecipato solo un concorrente, il dipendente con qualifica di operaio addetto al servizio idrico, che naturalmente è risultato poi il vincitore. Il concorso non poteva , secondo i Consiglieri di opposizione che hanno interessato la Procura, essere riservato esclusivamente all’interno, perché tale possibilità era prevista solo per le professionalità non reperibili all’esterno. E quella del vigile urbano certo non rientra tra queste, come dimostra un’ampia giurisprudenza. Inoltre la legge Brunetta ha definitivamente proibito la riserva dei concorsi solo al personale interno degli enti, confermando l’orientamento legislativo che già con la legge 165/2001 non consentiva riserve oltre il 50% dei posti disponibili. “A nulla sono servite le diffide da parte nostra, - dichiarano i Consiglieri della Bilancia - così come anche quelle del Ministero della Funzione Pubblica e del Difensore Civico, affinchè l’Amministrazione tornasse indietro e annullasse il concorso, riaprendo la possibilità di parteciparvi a tutti i cittadini che avessero i requisiti, dando loro una speranza di occupazione, e anche al fine di evitare un danno erariale nei confronti dell’Ente. Le richieste sono state tutte ignorate, confermando la volontà di arrivare a quel risultato”. Il Giudice per le indagini preliminari Paolo Di Geronimo ha fissato l’udienza preliminare per il giorno 6 luglio 2011 e ha individuato come parti offese il Comune di Rapino e gli stessi Consiglieri di minoranza. “Abbiamo adempiuto al nostro compito di vigilare e controllare sulla legittimità degli atti posti in essere dall’Amministrazione, ma soprattutto abbiamo tutelato gli interessi dei cittadini comuni. Pur nella presunzione di innocenza che è d’obbligo, - aggiunge il Capogruppo Rocco Micucci - le conseguenze saranno responsabilità solo di chi ha consapevolmente compiuto gli atti, cercando di far passare le nostre sollecitazioni come strumentali attacchi politici. Il fatto che il Giudice ci abbia individuati come persone offese, testimonia che siamo gli unici ad essersi preoccupati del rispetto della legalità in favore della comunità. Valuteremo adesso se costituirci parte civile già all’udienza preliminare.”


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