MENSILE/MONATSMAGAZIN | ANNO 19. JAHRGANG NR. 08 | APRILE / APRIL 2025
MENSILE/MONATSMAGAZIN | ANNO 20. JAHRGANG NR. 04 | DICEMBRE / DEZEMBER 2025
kofler, adamonis & pyyhtiä
preziose esperienze in nazionale länderspiel-ehre für drei fcs-profis
flutura maloku
ritorno dal baratro rückkehr nach der dunkelheit
NICOLA PIETRANGELI
Da Laives alle giovanili dell’FCS, fino alla Serie B
Von Leifers und dem FCS-Nachwuchs bis in die Serie B
“IMPEGNO E DETERMINAZIONE“ „ EINSATZ UND ENTSCHLOSSENHEIT“
LA SPLENDIDA MAGLIA CELEBRATIVA
USATA UNA SOLA VOLTA
In occasione del 30° anniversario, l’FC Südtirol ha pensato di celebrare l’evento e il momento storico realizzando una maglia speciale, da collezione: un’esclusiva casacca, disegnata in collaborazione con lo sponsor tecnico Erreà. Il design si rifà a quello della stagione 20002001, ovvero alla stagione agonistica in cui i biancorossi, reduci dal successo conseguito
nella maggiore delle categorie dilettantistiche, disputarono il primo, storico, campionato tra i professionisti. L’iconica maglia, prodotta in edizione limitata, è stata indossata con fierezza, orgoglio e soddisfazione dai giocatori in un’unica occasione, nella partita casalinga con la Carrarese, che è ricaduta nel periodo in cui si sono svolti diversi eventi celebrativi.
EINMALIG IM EINSATZ : DAS LIMITIERTE
JUBILAUMSTRIKOT DES FC SUDTIROL
Zu Ehren des 30-jährigen Vereinsjubiläums hat der FC Südtirol in Zusammenarbeit mit Ausrüster Erreà ein exklusives Spieltrikot kreiert, das einen bedeutenden historischen Meilenstein des Clubs würdigt. Das Jubiläumstrikot ist eine Hommage an die Saison 2000/01, die allererste
der Weißroten im Profifußball. Das in limitierter Auflage produzierte Shirt wurde von den Profis des FC Südtirol ausschließlich beim Heimspiel gegen Carrarese getragen, im Rahmen dessen im Drusus-Stadion zahlreiche Initiativen zum runden Geburtstag stattfanden.
LE FOTO D’ARTISTA SONO FIRMATE ALFRED TSCHAGER
Le foto di copertina e quelle che impreziosiscono le pagine dedicate all’intervista a Federico Davi e alla festa per i 30 anni dell’FCS sono state scattate dalla mano esperta di Alfred Tschager, fotografo professionista, da tempo legato ai colori biancorossi. Anche in questo contesto, l’obiettivo di Alfred ha colto le espressioni dei protagonisti e i momenti salienti. Come sempre, gli scatti migliori sono stati il risultato delle interazioni spontanee dei vari interpreti nelle diverse occasioni, come in ogni servizio fotografico di Alfred Tschager.
AUTHENTISCHE AUGENBLICKE: FOTOGRAFIE VON ALFRED TSCHAGER
Das Titelfoto sowie die Aufnahmen, die das Interview mit Federico Davi und die Feier zum 30-jährigen Bestehen des FC Südtirol begleiten, stammen vom renommierten Fotografen Alfred Tschager. Seit vielen Jahren arbeitet er eng mit den Weißroten zusammen und schafft immer wieder besondere visuelle Momente. Auch in dieser Ausgabe der FCS News verleihen seine Fotos dem Magazin einen unverkennbaren Glanz. Wie bei allen Shootings von Tschager entstehen durch seine spontane und einfühlsame Art authentische, natürliche Aufnahmen.
INHALT | INDICE
IN PRIMO PIANO – Federico Davi, “L‘enfant du pays“ IM FOKUS – Federico Davi, von Leifers und dem FCS-Nachwuchs bis in die Serie B
18
L’EVENTO – La grande festa dei 30 anni VERANSTALTUNG – Die große 30-Jahr-Feier 26
FOTOGALLERY – Un punto con la Carrarese e un punto a Modena FOTOGALERIE – Bedeutende Punktgewinne gegen Carrarese und Modenai
SERIE B – Le prossime avversarie al “Druso“: Avellino e Bari SERIE B – Die nächsten Gegner im Drusus-Stadion: Avellino und Bari
36
48
52
INIZIATIVE – Open Day Allo Stadio Druso INITIATIVE – Open Day im Drusus–Stadion
INIZIATIVE SOCIALI – Sostieni „Südtirol hilft“ e vola a Bari con l`FCS SOZIALES ENGAGAMENT – Bari–Abenteuer für den guten Zweck: Unterstütze „Südtirol hilft“
FANSTORE – Un prezioso punto di riferimento a Bolzano FANSTORE – Weißrote Begeisterung auch außerhalb der Spieltage
54 SETTORE GIOVANILE – Guido Riffeser: “L’obiettivo principale è aiutare i ragazzi a crescere“
JUGENDSEKTOR – Guido Riffeser: Back home – mit vielen Erfahrungen im Gepäck zurück beim FCS
FCS WOMEN – Costanza Nicola: “Questo progetto mi piace!“
62
FCS WOMEN – Costanza Nicola: „Eine Herausforderung, die begeistert“ 74
WHITEREDNEWS – Notizie in pillole WHITEREDNEWS – Kurz und knackig
Foto: Alfred Tschager
Dopo i primi calci a Laives, è cresciuto calcisticamente nell’FC Südtirol sulle orme del fratello Simone e sulla strada indicata da babbo Alessandro, in una famiglia di sportivi autentici. Si è fatto le ossa in Serie D alla Virtus Bolzano, dove mister Sebastiani lo ha trasformato da attaccante a difensore di fascia, e a Levico per poi approdare al professionismo: due stagioni all’Arzignano prima del ritorno in biancorosso. Lo scorso anno il debutto in Serie B con cinque presenze, nella corrente stagione ha trovato più spazio, distinguendosi per impegno e determinazione. Il giovane talento autoctono racconta i sogni da bambino, le esperienze, le lezioni, i consigli ricevuti, i rapporti con il fratello più grande e con la squadra, gli obiettivi e le difficoltà da affrontare
Fratelli insieme, in Serie B. A cullare una passione comune, con il dna sportivo. Mamma Paola “Paoletta” Mazzali (mancata nel 2006) è stata una grande giocatrice di basket, capitana e leader carismatica del Basket Club Bolzano per diciotto anni, tutti intensamente vissuti, anche e soprattutto quelli ai massimi livelli in A, nel 20042005, e mantenuta l’anno dopo. Babbo Alessandro è stato un buon giocatore di calcio prima e tecnico poi. Nonno Renato Mazzali è stato a suo tempo giocatore di basket e successivamente dirigente di lungo corso, direttore sportivo del Basket Fiamma negli anni in cui è stato all’apice del movimento cestistico altoatesino. Nonna Gloria Vallazza è stata una grande giocatrice, dall’innato talento, e poi allenatrice.
I fratelli, Simone (classe 1999) e Federico Davi (2002), stanno vivendo, rispettivamente, la settima e seconda stagione con la maglia dell’FC Südtirol, nella società in cui sono cresciuti calcisticamente e in cui sono tornati da professionisti dopo aver maturato preziose esperienze in Serie D e C. Dopo aver provato in tenera età il minibasket, ben presto si sono convertiti, lasciandosi prendere dalla passione per il calcio, sulle orme del babbo, che li ha instradati dopo aver capito che avevano fatto una scelta chiara. Sono cresciuti giocando a calcio con lui in cortile, a Laives, e soprattutto in casa, quando Simone, più strutturato fisicamente, non esitava ad affrontare il fratello più gracile con decisione, con qualche
“entrataccia”. La foga era tanta e spesso i due rompevano qualche oggetto, pur giocando con la palla di spugna.
Federico Davi, nella sua seconda annata in biancorosso, è riuscito a ritagliarsi spazi importanti, a farsi apprezzare, aggiungendo alle 5 apparizioni in campo nello scorso campionato cadetto una decina di gettoni di presenza da protagonista. Cresciuto nelle giovanili biancorosse, dopo la trafila si è fatto le ossa prima in Serie D con le maglie di Virtus Bolzano (2020-2021, 2 reti) e Levico Terme (2021-2022) e poi in Serie C, con i gialloazzurri dell’Arzignano, con tanto di playoff nel 2023. Con la maglia dei vicentini ha giocato 74 partite dal 2022 al 2024 con 3 assist. Lo scorso anno, al debutto in B, il 24 agosto 2024, nella terza di campionato al “Druso” contro la Salernitana, è entrato nel finale per innescare l’azione che ha propiziato la rete del successo biancorosso per 3-2 con una rimessa laterale a lunga gittata.
Federico, la passione per il pallone, quello da calcio, quando l’hai sviluppata veramente?
“Ero molto piccolo quand’è successo il tragico fatto di mamma. Lei ci aveva fatto provare il minibasket, poi abbiamo portato avanti la passione per il calcio, che ci ha trasmesso papà e che abbiamo condiviso e alimentato e che tuttora portiamo avanti in famiglia, consapevoli di aver fatto la scelta verso lo sport che ci prendeva di
più, quello che ci appassionava tanto. Oggi possiamo dire di aver fatto la scelta giusta”.
Da bambino si cullano tanti sogni, qual era il tuo?
“Sicuramente, quello di diventare un calciatore è sempre stato un sogno. Da bambino, quando guardavo le partite, pensavo a quanto sarebbe stato bello giocare bene a calcio. Ora dico che essere arrivato a questo livello per me significa aver raggiunto qualcosa che neanche lontanamente avrei immaginato, qualcosa di speciale, un sogno che si sta avverando, un impegno che sto affrontando cercando di dare sempre il massimo per continuare a cullare quel bel sogno”.
È stato papà Alessandro a indirizzarti?
“Sì, mio papà ha sempre praticato calcio, ha sempre allenato. Sono cresciuto in un ambiente di calciatori. A casa, in tv, il calcio è sempre stato lo sport principale”.
Ricordi i primi calci, dove e quando?
“Confesso che all’inizio, quando ero piccolo, non volevo provare a giocare a calcio sul serio, perché avevo paura. Non so di cosa avessi paura, sta di fatto che i primi palloni li ho calciati in giardino con mio papà e mio fratello. Fino a 7-8 anni non volevo giocare a calcio in squadra. Poi ho iniziato, nelle giovanili, a Laives e non ho più smesso”.
Da quel momento in poi?
“Ho fatto un paio di anni a Laives, poi sono arrivato alle giova-
nili dell’FC Südtirol, quando ero ancora piccolo”.
Dopo la trafila nelle giovanili dell’FC Südtirol e le due stagioni in Serie D, la passione si è trasformata in professione?
“Quando giocavo nelle giovanili dell’FC Südtirol, quando ero piccolo, seguivo la prima squadra con il sogno di poterci arrivare un giorno. È sempre stata un’ambizione, un desiderio da coronare, un obiettivo da raggiungere, chiaramente con la consapevolezza che non sarebbe stato semplice. Non è scontato arrivare a centrare un obiettivo, anche se lo vuoi fortemente, ma puoi provare, puoi cercare di arrivarci. Ci vuole impegno, determinazione, devi farti trovare pronto quando si presentano le opportunità, devi cogliere l’occasione e avere anche un pizzico di fortuna”.
Dopo il settore giovanile hai avuto la possibilità di intraprendere delle esperienze importanti, quanto ti hanno formato? “Tantissimo. Quando sono arrivato in Serie D per la prima volta, alla Virtus Bolzano facevo l’attaccante. Mister Alfredo Sebastiani mi ha rivoluzionato il ruolo. A lui devo veramente tanto, perché ha trovato la posizione per me nel calcio dei grandi, inoltre da lui ho imparato anche un sacco di cose. Lo ammiro tantissimo come persona e come allenatore. Poi ho fatto il secondo anno in Serie D, a Levico, anche quello è stato un anno importante. Ho continuato a farmi le ossa per cercare di entrare ancora meglio nel mondo dei grandi. Poi ci sono stati i due anni in Serie C, all’Arzignano. Sono stati determinanti secondo me, infatti sono felicissimo di aver fatto quel tipo di esperienza”.
I tecnici che ti hanno insegnato fino ad ora di più?
“Come ho detto, sicuramente mister Sebastiani. Per quanto riguarda gli altri non faccio nomi perché ogni tecnico con cui ho avuto il piacere di lavorare mi ha insegnato qualcosa. Mi piace aver avuto la possibilità di apprendere tante cose da diverse professionalità. Ogni allenatore mi ha insegnato i propri valori, i propri principi, metodologie, impostazioni, stili. Ognuno mi ha trasmesso cose diverse o cose comuni in modo diverso. Ho imparato a immagazzinare più cose possibili, utili in prospettiva, e a confrontare anche opinioni o idee diverse in merito a una stessa cosa. Sono convinto che più esperienze riesci a fare, più metodi di interpretare il calcio impari, più sono le competenze che acquisisci”.
Il debutto tra i professionisti te lo ricordi?
“Il debutto tra i professionisti me lo ricordo benissimo perché giocavamo con l’Arzignano a Sesto San Giovanni, contro la Pro Sesto. Sono entrato all’89’ e abbiamo vinto 1-0 contro la Pro Sesto, quindi è stato un debutto che non poteva andare meglio, anche perché ho confezionato l’assist del gol”.
E il debutto in Serie B?
“Il debutto in Serie B è un bellissimo ricordo. Anche in questo caso sono entrato nei minuti finali e ho realizzato la rimessa laterale che ha avviato l’azione che ha portato poi a fare il 3-2 contro la Salernitana, in casa, al “Druso”. È un bellissimo ricordo!”.
Le tue caratteristiche quali sono, come ti descrivi?
“Sono un giocatore, a mio avviso, di quantità, perché sono uno che punta molto sulla forza, sulla velocità e su quel tipo di caratteristiche. Uno che può anche giocare la palla. Non sono un fantasista, sono un lavoratore”.
E fuori dal campo come ti descrivi?
“Fuori dal campo, me lo dicono tutti, sono molto sorridente, sono molto spensierato. Sono un ragazzo che ride molto, che ama giocare e divertirsi”.
Cosa significa giocare in Serie B con tuo fratello?
“Per me è una soddisfazione grandissima, immensa, oltre che una fortuna, anche perché non è scontato avere questo tipo di opportunità. Non succede spesso di poter giocare con il proprio fratello nella squadra della propria città e, tra l’altro, in Serie B. È una cosa molto bella, perché hai un punto di riferimento in più all’interno della squadra, su cui ti puoi appoggiare, fidare, parlare di qualsiasi cosa. Poi lui ha molta più esperienza di me, quindi a maggior ragione è un punto di riferimento”.
Come vivete la quotidianità?
“Ci vediamo praticamente tutti i giorni. Chiaramente ci vediamo per l’allenamento, ma poi viviamo anche attaccati, quindi siamo molto spesso insieme anche fuori dal campo”.
Il consiglio più importante che ti ha dato?
“Ce ne sono veramente tanti. Mi ha insegnato che quando si
attraversano momenti brutti, difficili, bisogna saper mandare giù, magari non rispondere, evitare di farsi prendere dall’emozione. A volte bisogna non reagire, anche quando è difficile farlo”. Giocate ancora con i cuscini, come da piccoli?
In quali aspetti ti ritieni simile a tuo fratello e in quali invece completamente diverso?
“Simile magari come caratteristiche di gioco. Però lui è un po’ più difensivo di me, l’ho sempre detto. Io magari un po’ più offensivo. Fisicamente siamo abbastanza simili. Caratterialmente, invece, siamo completamente diversi. Io sono molto più estroverso, sono molto più giocherellone, molto più sorridente. Anche lui è sorridente, però è un po’ più introverso”.
Le persone che ti sono state e ti sono più vicine?
“Sicuramente papà e nonna Gloria, che è stata la seconda mamma per me. Le mie zie, l’altra nonna sicuramente tantissimo, la mia ragazza, la compagna di mio papà, che è sempre stata una figura importante per noi. Poi i miei amici, che sono sempre stati con me”.
In squadra da chi arrivano i consigli più preziosi?
“Da Fabian Tait sicuramente, è uno che mi dà molti consigli, che mi aiuta. Chiaramente mio fratello e il mister, sicuramente”.
La pacca sulla spalla che fino a questo momento ti ha fatto più piacere?
“Dopo la gara a Pescara. Mi sono sentito dire da parecchi compagni che ho fatto bene. Mi ha fatto molto piacere!”.
Nel tuo futuro prossimo cosa intravedi, cosa speri, cosa ti auguri?
“Di continuare in questo percorso di crescita e di maturazione sportiva e umana, di poter fare più esperienza possibile. E magari di arrivare il più in alto possibile”.
Il momento più bello della tua giovane carriera, fino ad oggi?
“La vittoria con l’Arzignano a Vicenza, quando abbiamo espugnato il “Menti” nel derby. È stata veramente una notte magica per me”.
L’avversario che ti ha fatto tribolare fin qui di più?
“Diversi. Una partita in cui ho sofferto tantissimo è stata quella recente a Venezia”.
Come ti immagini le prossime gare di questa Serie B?
“Difficili, sarà un anno tosto perché è un campionato troppo equilibrato”.
Cosa prova la tua famiglia a vederti giocare?
“Il papà è orgoglioso, ora più che mai, visto che è più comodo: nella stessa partita può seguire entrambi. Ovviamente soffre, come noi, quando le cose non vanno per il meglio”.
È vero che tu e Simone avete un tatuaggio in comune?
“Sì, due elefantini e la frase “io sono perché tu eri”, in memoria della mamma”.
Foto: Alfred Tschager
VON LEIFERS UND DEM FCSNACHWUCHS BIS IN DIE SERIE B
Nach seinen ersten Schritten im heimischen Leifers folgte die weitere fußballerische Ausbildung im Jugendsektor der Weißroten, auf den Spuren von Bruder Simone. Beide eiferten den Talenten von Papa Alessandro nach und entstammen einer wahren Sportlerfamilie. Erstmalig im Seniorenbereich zum Einsatz kam der heute 23-Jährige in der Serie D bei Virtus Bozen. Die darauffolgende Saison ging es weiter zu Levico in die gleiche Spielklasse, bevor Federico den Sprung in den Profibereich schaffte. Auf zwei Spielzeiten bei Arzignano folgte die Rückkehr zu den Weißroten und der Durchbruch in der Serie B. Nach fünf Spielen in der Saison 2024/25 hat er sich heuer regelmäßige Einsatzzeit in der Profimannschaft erkämpft. Im Gespräch mit der FCS News erzählt der junge Südtiroler von seinen Kindheitsträumen, den bisherigen Erfahrungen als Profifußballer sowie von wem er dabei am meisten lernen konnte
Als Brüderpaar gemeinsam in der Serie B. Beide haben ihr großes Hobby zum Beruf gemacht und die Begeisterung für den Sport seit jeher im Blut. Mutter Paola „Paoletta“ Mazzali war eine großartige Basketballspielerin, Kapitänin und charismatische Anführerin des Basket Club Bozen. Achtzehn Jahre lang spielte sie dort mit voller Leidenschaft. Der Höhepunkt sicherlich die Saisons 2004/05 sowie das Jahr darauf, als sie mit ihrem Verein in Italiens höchster Spielklasse agierte. Papa Alessandro war ein begabter Amateurfußballer und blieb dem runden Leder auch nach seiner aktiven Karriere als Trainer verbunden. Großvater Renato Mazzali hatte es, wie seiner Tochter, wiederum der Basketball angetan, erst als Spieler und später als langjähriger Funktionär in der Rolle des Sportdirektors bei Basket Fiamma. Unter seiner Gilde gelang es dem Bozner Verein, an die Spitze des Südtiroler Basketballs zu gelangen. Großmutter Gloria Vallazza stand dem in keinster Weise nach und war ebenfalls sowohl als Spielerin als auch Trainerin erfolgreich.
Dass zwei Brüdern gemeinsam im selben Verein der Sprung in den Profifußball gelingt, ist sicherlich außergewöhnlich. Simone (Jahrgang 1999) und Federico Davi (Jahrgang 2002) haben es aber geschafft. Der Ältere spielt bereits seine siebte, der Jüngere seine
zweite Seniorensaison im Trikot des FC Südtirol. Genau dem Verein, in dem sie fußballerisch groß geworden sind und nach einigen wichtigen Erfahrungen in der Serie D und C letztlich den finalen Schritt zum Profi gemeistert haben. In jungen Jahren eiferten sie allerdings erst Mamma Paola nach und spielten Minibasketball. Es dauerte jedoch nicht lange, bis sich die beiden für den Fußball entschieden und so den Spuren ihres Vaters folgten, der ihnen mit Rat und Tat zur Seite stand. Ihre Anfänge machten Simone und Federico in ihrer Heimat Leifers. Egal ob im Hinterhof oder direkt zu Hause, bei den beiden ging es immer voll zur Sache. Der Ältere und körperlich stärkere Simone zögerte nicht, seinen kleinen Bruder entschlossen anzugehen und ihm mit einigen „harten Tacklings“ die Grenzen aufzuzeigen. Die Leidenschaft war in jedem Fall groß. Nicht selten gingen irgendwelche Gegenstände zu Bruch. Und das, obwohl sie mit einem Softball, der eigentlich für den Schwimmsport gedacht war, kickten.
Nach Simone ging auch der Jüngere seinen Weg. Federico Davi hat sich in seinem zweiten Jahr als Profi bei den Weißroten zu einer wichtigen Stammkraft etabliert und sich damit deutlich Anerkennung verschafft. Nach fünf Einsätzen in der vergangenen Zweitligasaison konnte er aktuell in der noch jungen Spielzeit
Als kleiner Junge hat man viele Träume. Was waren deine?
„Einer war schon immer der, Fußballprofi zu werden. Als Kind habe ich mir oft die Spiele im Fernsehen angeschaut und mir vorgestellt, wie toll es wäre, selbst ein guter Fußballer zu werden. Jetzt als Zweitligaspieler des FCS hier zu sitzen und in gewisser Weise sagen zu können, dass mir dies gelungen ist, hätte ich mir nie erträumen lassen. Das ist wirklich unbeschreiblich. Gleichzeitig sehe ich es auch als Verpflichtung an, weiter immer mein Bestes zu geben, um diesen schönen Traum weiterzuleben.“
Es war wahrscheinlich dein Vater, der dir die Leidenschaft für den Fußball früh in die Wiege gelegt hat, oder?
„Ja, absolut. Mein Vater war selbst Spieler und nachher Trainer. Durch ihn bin ich in einem vom Fußball geprägten Umfeld aufgewachsen. Bei uns zu Hause im Fernsehen war Fußball immer die Sportart Nummer eins.“
Kannst du dich noch daran erinnern, wie deine ersten Kontakte mit dem runden Leder aussahen?
„Ich muss zugeben, dass ich als Kind zunächst keine großen Ambitionen hatte, ernsthaft Fußball zu spielen, weil mir das irgendwie Angst bereitete. Ich weiß nicht mehr genau, wovor ich Angst hatte. Das erste Mal dem Ball hinterhergejagt bin ich jedenfalls zusammen mit meinem Vater und Bruder in unserem Garten. Bis ich sieben oder acht Jahre alt war, wollte ich nicht in einer Mannschaft spielen. Dann habe ich allerdings irgendwann doch im Nachwuchs von Leifers angefangen und seitdem nie mehr damit aufgehört.“
Wie ging es dann für dich weiter?
„Ich bin noch ein paar Jahre in Leifers geblieben, bevor ich dann ebenfalls in jungem Alter in den Nachwuchs zum FC Südtirol wechselte.“
seine Anzahl fast verdoppeln. Und das genau dort, wo sein fußballerischer Werdegang im Nachwuchs begann. Beim FCS durchlief der heute 23-Jährige die verschiedenen Jugendmannschaften, bis er dann im Seniorenalter erst in der Serie D bei Virtus Bozen (2020–2021, 2 Tore) sowie Levico Terme (2021–2022) und darauf zwei Jahre in der Serie C bei Arzignano wertvolle Spielpraxis sammelte. Im Trikot der Gelbblauen bestritt er von 2022 bis 2024 insgesamt 74 Spiele bei drei Vorlagen und erreichte 2023 sogar die Playoffs. Sein Zweitligadebüt feierte Federico am 24. August 2024 mit dem FC Südtirol. Am zweiten Spieltag der letztjährigen Serie-B-Meisterschaft wurde er im heimischen „Drusus“ gegen Salernitana in der Schlussphase eingewechselt und leitete kurz darauf mit einem langen Einwurf den Angriff zum entscheidenden Treffer zum 3:2-Sieg der Weißroten ein.
Federico, wann hast du eigentlich deine wahre Leidenschaft für den Fußball entdeckt?
„Ich war noch sehr klein, als sich der tragische Unfall meiner Mutter ereignete. Sie hatte uns zuvor zum Minibasketball mitgenommen. Letztlich war aber die Leidenschaft für den Fußball, die uns von Papa vermittelt wurde, größer, sodass wir in der Folge darauf den Fokus gelegt haben. Den Weg sind Simone und ich dann bis heute gemeinsam als Familie gegangen und wurden von allen Seiten unterstützt. Wir haben uns einfach für die Sportart entschieden, die uns am meisten Spaß gemacht und begeistert hat. Heute kann man durchaus sagen, dass wir beide damals die richtige Entscheidung getroffen haben.“
Nach deiner Zeit im Jugendsektor des FCS sowie zwei Spielzeiten in der Serie D konntest du dann deinen Traum verwirklichen und Profifußballer werden. Wie war das damals für dich? „Als ich als kleiner Junge in der Jugend der Weißroten war, habe ich mir die Partien der Profimannschaft angeschaut und immer davon geträumt, eines Tages einmal dort zu spielen. Das war immer ein großes Ziel von mir, das ich unbedingt erreichen wollte. Stets verbunden mit dem Bewusstsein, dass der Weg dorthin sicher alles andere als leicht sein würde. Es ist nicht selbstverständlich, ein gestecktes Ziel auch zu erreichen, selbst wenn man es sich noch so sehr wünscht. Aber man kann es zumindest versuchen und alles dafür tun. Es erfordert viel Fleiß und den festen Willen, genau dann da zu sein, wenn sich die Chance bietet. Zudem brauchst du natürlich ebenso eine Portion Glück, damit es letztlich klappt.“
Zwischen dem Ende deiner Nachwuchszeit und der Rückkehr zum FC Südtirol im Sommer 2024 hast du andernorts wichtige Erfahrungen sammeln können. Wie sehr haben diese dich geprägt?
„Unglaublich viel. Meine erste Saison in der Serie D habe ich bei Virtus Bozen zu Beginn noch als Stürmer verbracht. Trainer Alfredo Sebastiani war es, der mich dann zum Außenverteidiger umfunktioniert hat. Ihm verdanke ich extrem viel. Er hat nicht nur die richtige Position für mich gefunden, sondern mir darüber hinaus einfach eine Menge beigebracht. Ich schätze ihn sehr, sowohl als Trainer wie auch als Mensch. In meinem zweiten Jahr in der Serie D bin ich für Levico aufgelaufen. Die Zeit dort war ebenfalls äußerst wichtig und hat mich noch ein Stück näher an den Profifußball gebracht. Darauf folgten dann noch zwei Spielzeiten bei Arzignano in der Serie C. Meiner Meinung nach waren diese ganz entscheidend für den weiteren Werdegang. Ich bin überaus glücklich, diese Erfahrungen dort gemacht zu haben.“
Von welchen Trainern hast du generell bisher am meisten lernen können?
„Wie bereits erwähnt, ist da als Erstes sicherlich Coach Sebastiani zu nennen. Was die anderen angeht, wäre es falsch, einzelne Namen aufzuführen, denn jeder Trainer, mit dem ich zusammenarbeiten konnte, hat mir etwas beigebracht. Ich bin froh, dass ich die Möglichkeit hatte, von ganz verschiedenen Übungsleitern derart viel zu lernen. Jeder Trainer hat seine eigenen Werte, Prinzipien, Ansätze und Sichtweisen, die er bestmöglich vermittelt. Sowohl diese Unterschiede als auch gewisse Gemeinsamkeiten waren für mich unheimlich lehrreich. Ich habe versucht, so viel wie möglich davon aufzusaugen und bin überzeugt, dass mir das eine oder andere in Zukunft noch nützlich sein wird. Ich bin überzeugt, dass je mehr Erfahrungen man sammelt und je unterschiedlicher dort die Ansätze sind, desto vielfältiger sind die Kompetenzen, die man als Fußballer erlangt.“
Erinnerst du dich noch an dein Profidebüt?
„Daran erinnere ich mich noch sehr gut. Wir spielten mit Arzignano in Sesto San Giovanni gegen Pro Sesto. Ich kam in der 89. Minute in die Partie. Kurz darauf erzielten wir in der Nachspielzeit das spielentscheidende 1:0. Meine Premiere bei den Profis hätte also nicht viel besser laufen können, insbesondere weil ich die Vorlage zum Tor lieferte.“
Und wie emotional war dein erster Einsatz in der Serie B?
„Das war ein unbeschreibliches Gefühl. Auch in diesem Fall kam ich in den Schlussminuten auf das Feld und konnte mit meinem Einwurf den Angriff einleiten, der dann zum 3:2-Siegtreffer gegen Salernitana führte. Und das vor heimischem Publikum im ‚Drusus‘. Eine wunderschöne Erinnerung!“
Wie würdest du dich denn als Spieler selbst beschreiben?
„Ich denke, ich bin jemand, der sehr über den Einsatz, die Physis und die Schnelligkeit kommt. Auch wenn ich gut mit dem Ball agieren kann, bin ich sicherlich kein Spielmacher-Typ, sondern eher einer, der unermüdlich die Außenbahn beackert.“
Und wie bist du außerhalb des grünen Rasens?
„Ich bin generell ein sehr fröhlicher Mensch, der versucht, unbeschwert durchs Leben zu gehen. So beschreiben mich eigentlich auch alle. Ich bin jemand, der viel lacht, der es liebt, auf dem Platz zu stehen und dort seine Späße zu machen.“
Was bedeutet es dir, an der Seite deines Bruders in der zweithöchsten Spielklasse auflaufen zu können?
„Für mich ist das neben einer riesigen Genugtuung ebenso ein großes Glück, denn es ist wahrlich nicht selbstverständlich, dass wir diese Chancen gemeinsam erhalten haben. Es kommt nicht oft vor, dass man zusammen mit seinem Bruder im Heimatverein spielt, und das dann auch noch in der Serie B. Es ist sehr schön, innerhalb der Mannschaft einen ganz besonderen Bezugspunkt zu besitzen, der einen in allen Lagen unterstützt, dem man blind vertraut und mit dem man über alles reden kann. Außerdem verfügt er über deutlich mehr Erfahrung, was ihn noch umso mehr zu einer Referenz für mich macht.“
Wie schaut euer gemeinsames Leben im Alltag aus?
„Wir sehen uns praktisch jeden Tag, vor allem natürlich auf dem Trainingsplatz. Aber wir wohnen ebenfalls sehr nah beieinander, sodass wir auch abseits der Einheiten viel Zeit zusammen verbringen.“
Welches war der wichtigste Ratschlag, den Simone dir gegeben hat?
„Da gibt es wirklich einige. Er hat mir zum Beispiel beigebracht, dass man in schwierigen Phasen, in denen es nicht läuft, gewisse Dinge hinnehmen muss. Dass es vielleicht sinnvoller ist, nicht sofort darauf einzugehen und sich von Emotionen leiten zu lassen. Manchmal ist es einfach besser, nicht direkt auf etwas zu reagieren, obwohl es einem schwerfällt.“
In welchen Aspekten tickst du gleich wie dein Bruder, und wo seid ihr völlig verschieden?
„Wir ähneln uns sicherlich in spielerischer Hinsicht, auch wenn er seit jeher etwas defensiver war und ich eher offensiv ausgerichtet.
Körperlich sind wir uns ebenso ziemlich ähnlich. Charakterlich unterscheiden wir uns jedoch deutlich. Ich bin viel extrovertierter, ein wenig verspielter und immer mit einem Lächeln auf den Lippen. Simone lacht zwar auch, ist aber etwas introvertierter.“
Welches sind neben deinem Bruder die Personen, die dir immer zur Seite standen oder stehen?
„Da sind sicherlich mein Vater und meine Großmutter Gloria, die für mich wie eine zweite Mutter war, zu nennen. Zudem natürlich auch meine andere Oma, meine Tanten, meine Freundin und die Partnerin meines Vaters, die für Simone und mich genauso immer eine wichtige Bezugsperson gewesen ist. Ebenfalls dazu zählen meine Freunde, die stets für mich da waren.“
Und wer ist innerhalb der Mannschaft derjenige, der dir mit Rat und Tat am häufigsten zur Seite steht?
„Auf jeden Fall Fabian Tait. Er gibt mir viele Ratschläge und hilft mir sehr. Selbstverständlich gilt dies jedoch ebenso für meinen Bruder oder Coach Castori.“
Über welchen Schulterklopfer hast du dich bis dato am meisten gefreut?
„Das war nach dem Duell in Pescara, als mehrere Mannschaftskollegen zu mir kamen und sagten, dass ich ein gutes Spiel gemacht habe. Das hat mich sehr gefreut!“
Wie blickst du deiner nahen Zukunft entgegen?
Was hoffst du, was wünschst du dir?
„Ich möchte den eingeschlagenen Weg weitergehen, mich sportlich wie menschlich weiterentwickeln und viele Erfahrungen sammeln. Auf Basis dessen ist es mein Ziel, im Fußball so weit nach
Foto: Alfred Tschager
oben wie möglich zu kommen.“
Welches war der bisher schönste Moment deiner noch jungen Karriere?
„Der Sieg mit Arzignano in Vicenza, als es uns im Derby gelang, das ‚Stadio Menti‘ zu erobern. Das war wirklich ein magischer Abend für mich.“
Und welcher Gegner hat dir bis dato am meisten zu schaffen gemacht?
„Da gibt es verschiedene. Ein Spiel, bei dem ich auf dem Platz sehr gelitten habe, war das zurückliegende Auswärtsspiel bei Venedig.“
Was erwartest du von den kommenden Duellen in der Serie B?
„Alle werden sehr schwierig sein. Uns erwartet eine knallharte Saison, weil die Liga extrem ausgeglichen ist.“
Wie ist es für deine Familie, dich als Profi auf dem Feld spielen zu sehen?
„Mein Vater ist stolz, wie selten zuvor. Zudem hat er es jetzt sehr einfach: Er kann beide Söhne im selben Spiel verfolgen. Da leidet er dann natürlich genau wie wir, wenn es einmal nicht so gut läuft.“
Stimmt es eigentlich, dass Simone und du ein gemeinsames Tattoo habt?
„Ja, wir haben zwei Elefantenbabys jeweils mit dem Satz ‚Ich bin, weil du gewesen bist‘, in Erinnerung an unsere Mutter.“
adv-FCS-News-dicembre-2025.pdf 1 19/11/25 10:51
DEI 30 ANNI
nell ’ incantevole Castel Freudenstein
Tanti protagonisti della storia biancorossa si sono ritrovati in occasione della celebrazione ufficiale: oltre settecento invitati, i rappresentanti delle istituzioni, tanti ex dirigenti, calciatori, d.s., allenatori, i vertici attuali, oltre alla squadra, allo staff tecnico, ai collaboratori e a tantissime persone legate al club biancorosso. Nel corso della serata sono state ripercorse le tappe salienti che hanno caratterizzato i primi tre decenni di intensa attività: dal periodo pionieristico a Bressanone, alle promozioni del 2000, 2010 e 2022, dalle ultime stagioni in Serie B, alle infrastrutture, al radicamento sul territorio, con lo sguardo proiettato verso il futuro
Nell’incantevole scenario serale-notturno di Castel Freudenstein si è svolta la grande festa di compleanno dell’FC Südtirol. Trent’anni intensamente vissuti, caratterizzati da una costante ascesa, fuori e dentro il campo, per sviluppare un’idea innovativa, razionale e funzionale di calcio, in grado di leggere il criterio del fabbisogno e della disponibilità del territorio. Un progetto con una visione ampia e allargata rispetto al concetto tradizionale del calcio, che riguarda la squadra di una città e non di un territorio. In provincia di Bolzano, numeri alla mano, per crescere e guardare in alto bisognava, per impostare un processo di crescita sostenibile, allargare gli orizzonti proponendo un concetto di calcio aggregante, coinvolgente, condiviso, partecipato. Quella che, agli albori, poteva sembrare una semplice visione fantasiosa, attraverso il lavoro, le difficoltà, il problem solving, il coinvolgimento delle parti, si è trasformata nel corso di sei lustri nella “formula biancorossa”, ovvero in “un modo” di fare calcio.
E così, dal 1995, anno di fondazione dell’FC Südtirol da una costola del Milland, per volontà di alcuni soci fondatori dalla visione lungimirante, si è arrivati al 2025: dalla Promozione provinciale a Bres-
sanone fino alla Serie B, attraverso varie tappe, significative e impegnative, ricordate nel corso della festa: dall’idea di Sepp Insam e dell’imprenditore gardenese Leopold Goller e soci (Engelbert Schaller e Willy Gabalin, con al fianco fin da subito Hans Krapf), alla promozione dalla D alla C2 del 2000 con mister Sannino, dall’ascesa dalla C2 alla C1 del 2010 con una squadra giovane e per buona parte autoctona, plasmata da mister Sebastiani, dalla “prima volta” nei playoff per salire in B nel 2013 al secondo posto in C nel 2018, anno dell’inaugurazione dell’FCS Center, alla prima pietra per la ristrutturazione dello Stadio Druso nel 2019, conclusa nel 2022, proprio in concomitanza con la storica vittoria in Serie C con mister Javorcic, che ha portato alla Serie B, celebrata proprio nello stesso contesto. Il resto è storia contemporanea.
Un ideale fil rouge attraverso le tappe salienti della storia ha caratterizzato la grande festa dedicata ai tre decenni di storia del club, con ospiti i protagonisti degli anni pionieristici e delle successive stagioni, fino ad oggi. Oltre settecento persone sono intervenute alla serata, iniziata con la parte ufficiale condotta da Bettina Manfra, che insieme ai padroni di casa, i titolari di Castel Freudenstein, ha accolto gli ospiti in un
contesto suggestivo, con una cornice intrisa di storia: dalle immagini storiche ai cimeli, alle location dedicate alle tappe più significative. Il tutto condito dagli innumerevoli racconti di chi ha vissuto direttamente la storia in diversi periodi, indossando la maglia biancorossa, in campo o fuori dal campo. Dai mister di un tempo a quelli di oggi. Natalino Pizzolato, il tecnico del 1995-1996, voleva esserci fortemente, ma il peso degli anni lo ha fermato e agli amici intervenuti ha fatto lanciare il messaggio: “L’FCS è sempre nel mio cuore!”. Presenti i tecnici Coppi, Sala, Odorizzi, Sebastiani, Javorcic e Castori. Messaggi carichi di significato da parte degli assenti per cause di forza maggiore. Presenti Hermann Larcher (il dirigente del Milland che il 2 agosto 1995, insieme a Sepp Insam, effettuò il cambio di denominazione in FC Südtirol, da sempre socio del club, ha ricevuto un particolare riconoscimento) e Maurizio Cavallo, membri del direttivo dei pionieri, e chi si è alternato nella stanza dei bottoni in periodi diversi: Werner Seeber, Walter Baumgartner, Mauro Gibellini, Luca Piazzi e tanti, tanti ex giocatori biancorossi, oltre alla squadra e allo staff tecnico di quest’anno.
“Celebriamo con orgoglio tre decenni di FC Südtirol! – ha sottolineato il presidente
Dopo il saluto in video del presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e in presenza dell’assessore provinciale allo sport, Peter Brunner, e i ringraziamenti alle autorità, la storia dell’FC Südtirol è stata raccontata da tre protagonisti nel talk moderato sul palco dal giornalista e presidente del Coni altoatesino Alex Tabarelli, nel talk dedicato ai tre protagonisti che, a vario titolo, hanno fornito e forniscono un significativo contributo alla causa biancorossa: il main sponsor da sempre e azionista di maggioranza di lungo corso Hans Krapf, l’a.d. da quattro lustri Dietmar Pfeifer e l’ex giocatore (dall’età di 12 anni) Hannes Fink, ora nell’area tecnica. L’EVENTO
Gerhard Comper – Trent’anni di calcio, di passione e storia di una comunità intera. Questo anniversario rappresenta per noi un traguardo significativo e anche un’opportunità per guardare al passato con gratitudine e riconoscenza. Desideriamo ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, hanno tracciato la strada e accompagnato e sostenuto il club nel percorso di crescita iniziato nel 1995: giocatori e allenatori, dirigenti, partner, sponsor, istituzioni, personale e, non ultimi, i nostri fedeli tifosi”, per proiettare poi lo sguardo al futuro.
“Siamo partiti trent’anni fa da un campo sterrato di Bressanone – ha ricordato Krapf – e oggi giochiamo in stadi importanti del calcio italiano. Siamo stati visionari e un po’ folli, e questo è stato possibile perché dietro al progetto FC Südtirol ci sono state persone convinte e decise, come il caro ‘Leo’ Goller, col quale abbiamo vissuto le giornate più impegnative e difficili di quell’inizio”.
L’a.d. Dietmar Pfeifer ha ricordato il suo arrivo in biancorosso: “Hans Krapf mi contattò per sondare il mio interesse a entrare nel progetto FC Südtirol. Nel corso del primo incontro ho intravisto nei suoi occhi la ferma volontà di sviluppare un progetto importante per il nostro territorio. Arrivavo dal mondo del tennis e conoscevo poco quello del calcio, mi diedi quindi un anno di tempo per conoscere la nuova realtà. Non mi sono mai pentito di averlo fatto! Il momento più bello? Quando, nel 2018, per la prima volta abbiamo girato la chiave d’ingresso dell’FCS Center di Maso Ronco”.
Hannes Fink ha raccontato poi la sua lunga storia in biancorosso, da giovane calciatore prima, quindi professionista e poi protagonista nell’area tecnica.
Dietmar Pfeifer, Hannes Fink, Hans Krapf e Alex Tabarelli
Tommaso Marolda, Massimiliano Marini, Marco Castori & Riccardo Bocchini
LUXUS BEGINNT MIT RUHE
PERSÖNLICH & EXKLUSIV
Ihr privates Wellnessrefugium für Erholung auf höchstem Niveau.
SÜDTIROL weinegg.com
30-JAHR FEIER DIE GROSSE
im bezaubernden Schloss Freudenstein
Zahlreiche prägende Figuren der Vereinsgeschichte der Weißroten kamen zur offiziellen Jubiläumsfeier zusammen: über 700 geladene Gäste, darunter Vertreter der Institutionen, viele ehemalige Funktionäre, Spieler, Sportdirektoren und Trainer, die aktuelle Vereinsführung, die Profimannschaft, der Trainerstab, Mitarbeitende sowie unzählige Menschen, die dem Club im Laufe der Jahre in unterschiedlichster Weise verbunden waren und es heute immer noch sind. Im Verlauf des Abends wurden die wichtigsten Etappen der ersten drei Jahrzehnte des FC Südtirol noch einmal lebendig: von den pionierhaften Anfangsjahren in Brixen über die Aufstiege 2000, 2010 und 2022 bis hin zu den jüngsten Spielzeiten in der Serie B, den entwickelten Infrastrukturen und der immer tieferen Verankerung im Territorium – verbunden mit einem Ausblick auf die kommenden Jahre und die Zukunft des FC Südtirol
Im zauberhaften Abend- und Nachtambiente von Schloss Freudenstein fand die große Jubiläumsfeier des FCS statt. Drei Jahrzehnte voller Intensität und Leidenschaft, geprägt von einem kontinuierlichen Aufstieg, auf wie neben dem Platz. Ziel war es stets, eine innovative, rationale und auf die Bedürfnisse des Landes abgestimmte Fußballidee zu entwickeln, die die vorhandene Realität und Ressourcen berücksichtigt. Ein Projekt mit einer weiten und schrittweise erweiterten Perspektive, das sich bewusst vom traditionellen Verständnis eines Fußballvereins löst, der lediglich die Mannschaft einer Stadt und nicht eines gesamten Territoriums repräsentiert. In der Provinz Bozen – das zeigen die Zahlen klar – brauchte es für nachhaltiges Wachstum einen Ansatz, der die Horizonte öffnete: ein Konzept des Fußballs, das Menschen zusammenführt, einbindet und mitnimmt. Was zu Beginn als beinahe visionäre, fast schon kühne Vorstellung erschien, hat sich im Laufe von 30 Jahren – durch harte Arbeit, durch Schwierigkeiten und deren Überwindung sowie durch das Einbeziehen aller Beteiligten –in die „weißrote Formel“ verwandelt: eine ganz eigene, unverwechselbare Art, Fußball zu leben und zu gestalten.
Schlossherrin Karoline Fink, Schlossherr Peter Gostner & Präsident Gerhard Comper
Sowohl Alperia als auch die Camps des AFC Südtirol verzeichnen ein stetiges Wachstum. Sehen Sie Parallelen in der Entwicklung beider Projekte?
„Es freut uns, dass die Jugendcamps des AFC Südtirol so großen Zuspruch erfahren. Für uns ist es wichtig, dass die Camps südtirolweit und in allen Landesteilen organisiert werden und somit auch möglichst viele Kinder und Jugendliche die Möglichkeit haben, sich im Sommer sinnvoll zu beschäftigen und mit Gleichaltrigen sportlich zu messen. Das ist für uns wichtig, weil auch Alperia im ganzen Land präsent ist – sei es mit Anlagen, Stromnetzen oder mit der Präsenz von Kunden.“
Welche Werte und Überzeugungen stehen hinter der Entscheidung, sich gezielt für Sport- und Jugendförderung einzusetzen, und warum ist es Alperia wichtig,
Und so führte der Weg von 1995 – vom Gründungsjahr des FC Südtirol, hervorgegangen aus dem SV Milland und getragen von einigen weitsichtigen Gründungsmitgliedern – bis 2025: von der Landesliga in Brixen bis in die Serie B. Ein Weg über zahlreiche bedeutende wie herausfordernde Etappen, die man im Rahmen der Feier Revue passieren ließ: von der ursprünglichen Idee von Sepp Insam und dem Grödner Unternehmer Leopold Goller sowie den Mitbegründern Engelbert Schaller und Willy Gabalin, von Beginn an von Hans Krapf flankiert; über den Aufstieg von der Serie D in die C2 nach der Jahrtausendwende unter Trainer Giuseppe Sannino; weiter zum Sprung in die Serie C1 im Jahre 2010 mit einer jungen, zum Großteil einheimischen Mannschaft unter Trainer Sebastiani. Natürlich wurde auch an die erste Playoff-Teilnahme 2013 um den Aufstieg in die Serie B, den zweiten Platz in der Serie C 2018 – dem Jahr der Einweihung des FCS Centers – sowie an die Grundsteinlegung zur Modernisierung des Bozner Drusus-Stadions im Jahr 2019 erinnert, deren Abschluss 2022 zeitlich nahezu perfekt mit dem historischen Meistertitel in
und darüber hinaus zu positionieren?
„Wenn zwei starke Marken aufeinandertreffen, dann ist dies von Vorteil für beide.
der Serie C unter Ivan Javorcic zusammenfiel; jenem Erfolg, der den Weg in die Serie B ebnete und genau an besagtem Ort auch gefeiert wurde. Der Rest ist Geschichte.
In Südtirol stärken wir dank der Camps unsere Verbundenheit mit dem Territorium, über die Landesgrenzen hinaus gilt es, Alperia stärker bekannt zu machen, da wir Kunden in ganz Italien gewinnen wol-
Ein roter Faden durch die Eckpunkte der Vereinshistorie prägte die große Feier
KEEP CALM AND GO
len und das große Ziel haben, in einigen Jahren eine Millionen Kunden zu beliefern. Da helfen uns die Camps – aber noch viel mehr die 1. Mannschaft – sehr, unsere Marke positiv nach außen zu tragen.“
anlässlich des 30-jährigen Jubiläums, bei der zahlreiche Protagonisten aus den Pionierjahren ebenso anwesend waren wie Vertreter späterer Generationen – bis hin zur Gegenwart. Über 700 Gäste nahmen an dem Abend teil, der mit einer offiziellen Einleitung, moderiert von Bettina Man-
fra, eröffnet wurde. Gemeinsam mit den Gastgebern, den Eigentümern von Schloss Freudenstein, begrüßte sie die Anwesenden in einem ebenso stimmungsvollen wie geschichtsträchtigen Rahmen, mit historischen Bildern, Exponaten und eigens gestalteten Bereichen, die den wichtigsten Etappen des Clubs gewidmet waren. Dazu kamen die unzähligen Erzählungen jener, die die Geschichte des FC Südtirol in unterschiedlichen Phasen auf und neben dem Platz miterlebt und geprägt haben: von den Trainern früherer Jahre bis zu jenen von heute. Natalino Pizzolato, Übungsleiter der Saison 1995/1996, hätte unbedingt dabei sein wollen, musste jedoch seinem Alter Tribut zollen. Er ließ seine anwesenden Wegbegleiter eine Botschaft übermitteln: „Der FCS ist immer in meinem Herzen, bitte grüßt mir alle!“ Vor Ort waren die Coaches Coppi, Sala, Odorizzi, Sebastiani, Javorcic und Castori; von den entschuldigten Abwesenden erreichten die Feier bedeutungsvolle Nachrichten. Ebenfalls präsent: Hermann Larcher – jener Milland-Funktionär, der am 2. August 1995 gemeinsam mit Sepp Insam die Umbenennung in FC Südtirol vollzog und dem als Vereinsmitglied der ersten Stunde eine besondere Auszeichnung verliehen wurde – und Maurizio Cavallo, Mitglieder des Pioniervorstands, sowie viele jener, die im Laufe der Jahrzehnte in der Schaltzentrale des Clubs große Verantwortung trugen: Werner Seeber, Walter Baumgartner, Mauro Gibellini, Luca Piazzi. Nicht zuletzt rundete eine große Zahl ehemaliger Spieler, neben der aktuellen Mannschaft und dem Trainerstab, die Präsenzliste ab.
„Wir feiern mit Stolz drei Jahrzehnte FC Südtirol!“, betonte Präsident Gerhard Comper, „dreißig Jahre Fußball, Leidenschaft und Geschichte einer großen Gemeinschaft. Dieses Jubiläum ist für uns ein bedeutender Meilenstein und zugleich eine Gelegenheit, mit Dankbarkeit und Wertschätzung auf die Vergangenheit zurückzublicken. Wir möchten allen danken, die auf unterschiedliche Art und Weise den Weg bereitet und den Club seit 1995 auf seinem Wachstumskurs begleitet und unterstützt haben: Spielern und Trainern, Funktionären, Partnern, Sponsoren, den Institutionen, unseren Mitarbeitenden und – nicht zuletzt – unseren treuen Fans.“ Anschließend richtete er den Blick nach vorne, auf die Zukunft des Vereins.
Nach der Videobotschaft des Landeshauptmanns Arno Kompatscher und den Grußworten des anwesenden Landesrates für
Sport, Peter Brunner, sowie dem Dank an die anwesenden Autoritäten wurde die Geschichte des FC Südtirol von drei zentralen Persönlichkeiten erzählt: Alex Tabarelli, Journalist und Präsident des CONI Südtirol, führte auf der Bühne durch einen Talk mit drei Protagonisten der Weißroten, die allesamt auf ihre Art einen maßgeblichen Beitrag zur Erfolgsgeschichte des Clubs geleistet haben - und weiterhin leisten: Hans Krapf, seit jeher Hauptsponsor und langjähriger Mehrheitsaktionär, Dietmar Pfeifer, seit zwei Jahrzehnten
Geschäftsführer, und Hannes Fink, ehemaliger Spieler, seit seinem zwölften Lebensjahr im Verein und heute Technischer Direktor der Weißroten.
„Wir sind vor dreißig Jahren auf einem einfachen Schotterplatz in Brixen gestartet“, erinnerte Krapf, „und heute spielen wir in bedeutenden Stadien des italienischen Fußballs. Wir waren visionär und ein bisschen verrückt. Möglich wurde all das, weil hinter dem Projekt FC Südtirol Menschen standen, die überzeugt und entschlossen waren, so wie unser geschätzter
Samuel Pürgstaller, Raphael Kofler & Lisa Kleinrubatscher
Manuela Ramoser, Michael Mühlberger & Marialuise Möllinger
Thomas Angerer & Hans Krapf
‚Leo‘ Goller, mit dem wir die herausforderndsten und schwierigsten Tage jener Anfangszeit erlebt haben.“
Geschäftsführer Dietmar Pfeifer dachte hingegen an seinen Amtsantritt bei den Weißroten zurück: „Hans Krapf kontaktierte mich damals, um mein Interesse am Projekt FC Südtirol auszuloten. Bei unserem ersten Treffen sah ich in seinen Augen den festen Willen, etwas Bedeutsames für unser Land aufzubauen. Ich kam aus der Welt des Tennis und kannte den Fußball so nur wenig. Deshalb gab ich mir ein Jahr Zeit, um diese neue Realität kennenzulernen. Ich habe diese Entscheidung bis heute nie bereut! Der schönste Moment? Als wir 2018 zum ersten Mal den Schlüssel zum Eingang des FCS Center in der Sportzone Rungg umgedreht haben.“
Hannes Fink schilderte anschließend seine lange Laufbahn bei den Weißroten; zunächst als Jugendspieler, später als Profi und Kapitän sowie heute als prägende Persönlichkeit im technischen Bereich.
Alessandro Gianotti, Hannes Fischnaller, Riccardo Turri & Stefan Rainer
PAREGGI CON CARRARESE E MODENA
nella dodicesima e nella tredicesima giornata
Dopo il punto casalingo con la formazione toscana, arrivato in rimonta grazie alla rete di Odogwu a riequilibrare lo score aperto da Schiavi su rigore, in una partita giocata in inferiorità numerica dal 14’ minuto, è arrivato un prezioso 0-0 sul terreno della vicecapolista Modena, frutto di una condotta di gara accorta e razionale
I biancorossi hanno conquistato due punti nelle ultime due giornate disputate, a cavallo della sosta per gli impegni delle nazionali. Due pareggi preziosi, maturati con dinamiche diverse, comunque con orgoglio, determinazione e razionalità, con il piglio della squadra di carattere.
1-1 AL “DRUSO” CONTRO LA CARRARESE GIOCANDO IN DIECI DAL 14’
Nel dodicesimo turno della Serie B, l’FC
Südtirol chiude in parità la sfida interna con la Carrarese, giocata in inferiorità numerica dal 14’ del primo tempo in seguito all’espulsione di Merkaj. Sul terreno dello Stadio Druso di Bolzano termina 1-1 (0-0 al riposo), nella giornata del trentennale, celebrata con l’utilizzo della casacca storica e
con la sfilata nell’intervallo di molti membri del prestigioso “Club 100”, ovvero il gruppo di giocatori biancorossi ad aver collezionato un numero di presenze a tre cifre e oltre. Gara segnata nelle prime battute dal cartellino rosso subito da Merkaj, allontanato dal campo al 14’ dopo un check VAR e revisione del direttore di gara al monitor per una timida reazione nei confronti di Zuelli, che lo aveva atterrato nei pressi della panchina ospite. La gara si infiamma a inizio ripresa: al 3’ l’arbitro torna al monitor richiamato dal VAR, visualizza l’azione in discussione e assegna il rigore agli ospiti per trattenuta in area di Veseli su Melegoni. Dal dischetto, potente conclusione di Schiavi e palla in rete: 1-0. I biancorossi rispondono quasi subito, al 7’: assist di Martini per il
mancino di Odogwu che, dal limite, trova il pertugio giusto per insaccare alla sinistra di Bleve: 1-1.
PAREGGIO A RETI BIANCHE SUL CAMPO
DEL QUOTATO MODENA
L’FC Südtirol coglie un punto alla ripresa del campionato cadetto dopo l’ultima sosta dell’anno solare per gli impegni delle nazionali. Nel tredicesimo turno della Serie B, i biancorossi di mister Fabrizio Castori chiudono sullo 0-0 la gara esterna sul campo della vicecapolista Modena. Sul terreno dello Stadio Alberto Braglia, il derby dell’A22 si conclude senza reti e con una prestazione accorta da parte degli ospiti, capaci di dare un’attenta lettura in fase difensiva per l’intera gara.
Le maglie celebrative in occasione del 30° anniversario
Martini abbraccia Odogwu dopo il gol contro la Carraese
Mallamo sul terreno del “Braglia” di Modena
Martini e Tait con la casacca celebrativa
Veseli contro il Modena
Einstellung gezeigt. Du hast dich dankbar gezeigt, ohne dich selbst zu bemitleiden. Kann man sagen, dass du diese Situation als eine neue Chance wahrgenommen hast?
„Dem kann ich nur zustimmen. Natürlich gab es in dieser Zeit auch schwierige Momente, in denen ich viel über meine Situation nachgedacht habe. Ich sah wie die Mannschaft eine erfolgreiche Meisterschaft absolvierte, während bei mir bis März alles schlief lief. Zu wissen, dass die erste Operation nicht erfolgreich war und dies für Unklarheit sorgte, war für mich schwer zu verdauen. Doch ich hatte mir fest vorgenommen, die Situation mit einem positiven Ansatz anzugehen. Ich musste in erster Linie dafür dankbar sein, wohlauf zu sein. Es hätte mich viel nämlich viel schlimmer treffen können, zum Beispiel mit Verletzungen am Kopf oder ähnliches. Dies hat mich dazu veranlasst, einen konstruktiven Ansatz an den Tag zu legen. Ich habe die Situation als eine zweite Chance betrachtet, eine Art Herausforderung, die ich bestmöglich meistern muss. Nur mit Entschlossenheit und
positiven Gedanken gelingt es einem, nach vorne zu blicken.“
BEDEUTENDE PUNKTGEWINNE gegen Carrarese und Modena
Nach all dem was geschehen ist, bist du der Überzeugung, dich verändert zu haben?
als selbstverständlich zu betrachten.“
Wann hattest du erstmals das Gefühl, dass auch im Fußball dein Leidensweg bald zu Ende gehen könnte? Welche Emotionen hast du bei deiner Rückkehr ins Aufgebot und den ersten Spielminuten erlebt?
„Ich denke schon, dass sich in meinem Inneren viel verändert hat. Oft habe ich darüber nachgedacht, was geschehen ist und dass es mich noch viel schlimmer hätte treffen können. „Wieso passiert das ausgerechnet mir?“, diese Frage ging mir immer wieder durch den Kopf. Ich versuchte jedoch, das Negative auszuklammern und einen Sinn für diese Ereignisse zu finden. Vielleicht gab es einen Grund hierfür, eine Lehre, dich ziehen musste.
In den beiden letzten Meisterschaftsspielen, vor und nach der letzten Länderspielpause des Kalenderjahres, holte der FC Südtirol jeweils ein Unentschieden. Es handelte sich um Remis unterschiedlicher Natur, die jedoch in beiden Fällen von großer Bedeutung waren.
UNTERZAHL UND RÜCKSTAND: DER FCS HOLT PUNKT
GEGEN CARRARESE
Der FC Südtirol und Carrarese trennten sich im Rahmen des
Seit dem Unfall betrachte ich das Leben schon irgendwie anders, sodass ich versuche, jeden Tag und jeden Augenblick zu genießen. Es braucht nämlich nicht viel, dass sich das Leben von einem Moment auf den anderen komplett verändert. Ich versuche jeden Augenblick mit Dankbarkeit und Positivität zu leben, sowohl im Alltag als auch im Sport. Jedes Spiel lebe ich als eine neue Möglichkeit, ohne diese
domenica - giovedì 07-00 venerdì - sabato 07-01
Im Heimspiel gegen die Toskaner musste der FC Südtirol bereits ab der 14. Spielminute in Unterzahl agieren. Dennoch gelang es den Weißroten, durch Odogwu den zwischenzeitlichen Rückstand von Carrarese durch Schiavi auszugleichen (1:1). Nach der Länderspielpause präsentierten sich die Weißroten beim Tabellenzweiten Modena aufmerksam und diszipliniert und wurden für ihre Leistung mit einem Punkt belohnt (0:0)
12. Spieltags der Serie B im Bozner Drusus-Stadion mit einem 1:1 (0:0)-Unentschieden. Die Weißroten zeigten vor toller heimischer Kulisse – im Jubiläumstrikot zur Feier des 30-jährigen Bestehens des FCS –eine kämpferisch starke Leistung, mussten sie doch seit der 14. Spielminute in Unterzahl agieren (Merkaj sieht VAR-Check die rote Karte) und darüber hinaus einen zwischenzeitlichen Rückstand wettmachen. Kurz nach Wiederanpfiff intervenierte der VAR nämlich erneut, als Veseli Melegoni in der eigenen Box am Trikot hielt und dieser zu Boden geht: Tur-
„Wenn ich an daran zurückdenke, gehen mir viele emotionale Bilder durch den Kopf. Am prägendsten für mich war jedoch die Freude meiner Mitspielerinnen, als ich erstmals wieder im Training und bei den Spielen dabei war. Ihre Begeisterung und Unterstützung in jenen Momenten bringen bei mir heute noch große Emotionen hervor. Am Ende der letztjährigen Saison konnte ich einen Kurzeinsatz verbuchen, der mir zwar viel bedeutete, aber eher ein symbolischer Moment war. Für mich war das wahre Comeback, als ich in diesem Jahr erstmals wieder über 90 Minuten auf dem Platz stand. Mein erstes Pflichtspiel bestritt ich als Einwechselspielerin gegen Villorba, während ich gegen Isera zum ersten Mal wieder in der Startelf stand. Ich muss jedoch gestehen, dass bereits die
Zur Halbzeit des Heimspiels gegen Carrarese hat der FC Südtirol seine „Club 100“-Mitglieder geehrt
rini entschied nach dem zweiten On-Field-Review der Partie auf Elfmeter, den Kapitän Schiavi ins rechte Kreuzeck zum 0:1 verwandelte (49.). Die Gastgeber konnten allerdings postwendend
Im Rahmen der Partie gegen Carrarese wurden die Zeichnungen der Kids Club-Mitglieder ausgestellt, die anlässlich des 30-jährigen Jubiläums angefertigt wurden
antworten: Martini spielte Odogwu frei, der von der Strafraumgrenze mit links trocken unten rechts zum 1:1-Endstand traf (52.).
STARKER AUSWÄRTSPUNKT IN MODENA
Der FC Südtirol holte bei der Wiederaufnahme des Spielbetriebs in der „Cadetteria“ nach der letzten Länderspielpause des Kalenderjahres einen Punkt: Im Rahmen des 13. Spieltags der Serie B trennten sich die Weißroten unter der Leitung von Mister Fabrizio Castori und der Tabellenzweite Modena im Alberto-Braglia-Stadion mit einem torlosen Unentschieden (0:0). Im Derby der A22 zeigten die Gäste vor allem defensiv eine geschlossene Teamleistung und boten den „Canarini“ die gesamte Partie über kämpferisch wie tapfer die Stirn.
RASENHEIZUNGAUS UNSERER HAND.
HEIMAT & IDENTITÄT - verwurzelt in Südtirol, mit Blick in die Zukunft PROFESSIONALITÄT & PRÄZISION - auf dem Spielfeld wie in jedem unserer Projekte
PARTNERSCHAFT & VERTRAUEN - weil Erfolg Teamarbeit ist
Kapitän Tait nach einer verpassten Torchance gegen Modena
Odogwus Jubel nach dem Ausgleichstreffer gegen Carrarese
Adamonis
Molina beim Heimspiel gegen Carrarese
Simone Davi verteidigt in Modena gekonnt den Ball
Mamadou Coulibaly im Duell mit Davide Adorni (Modena)
Marius
STADIO DRUSO | DRUSUS-STADION
La prossima Avversaria al Druso Der nächste Gegner im Drusus-Stadion US AVELLINO
Visite guidate nel cuore dell’impianto di viale Trieste in occasione del 30º anniversario dell’FC Südtirol: i numerosi partecipanti, suddivisi in gruppi, hanno potuto visitare l’interno della struttura, tutti i luoghi e le dinamiche indispensabili per svolgere al meglio una gara di campionato, compresi gli spogliatoi, allestiti per l’occasione proprio come avviene prima di una partita
In occasione del 30º anniversario dell’FC Südtirol, il club biancorosso e il Comune di Bolzano hanno aperto i battenti dello stadio per scoprire i luoghi inaccessibili al pubblico e le varie location dell’impianto, indispensabili per rispondere ai requisiti per disputare il campionato di Serie B. Con grande piacere, l’FCS e il Comune di Bolzano hanno invitato la cittadinanza a partecipare alle visite guidate dello Stadio Druso
di viale Trieste, offerte in due occasioni nel corso del mese di novembre. È stata un’occasione speciale per scoprire da vicino e dall’interno i locali utilizzati dalle figure che, a vario titolo, sono impegnate nell’organizzazione delle partite interne del campionato di Serie B dell’FC Südtirol.
Le visite guidate si sono svolte per gruppi. Ogni turno è stato organizzato in una lin-
gua unica – italiano o tedesco – e i partecipanti, al momento della prenotazione, hanno avuto la possibilità di scegliere orario e lingua di riferimento. Ciascun gruppo, guidato da un accompagnatore-cicerone, dopo le operazioni di registrazione all’ingresso della Tribuna Zanvettor, a ridosso del nuovo Fanstore, dove sono esposti tutti i prodotti ufficiali dell’FC Südtirol, ha iniziato il tour. Numerosa la partecipazione
ed elevato l’interesse da parte delle molte persone, donne e uomini di tutte le età, che hanno ammirato con piacere e anche con un pizzico di stupore il “dietro le quinte” di una partita del campionato e le strutture indispensabili, in funzione a pieno regime, presso il rinnovato, moderno e funzionale impianto di viale Trieste. Il tour, dal Fanstore, è proseguito verso la sala stampa e la sala lavoro stampa, quindi la mixed zone, luogo delle interviste e dei commenti post-partita di allenatori e giocatori. A seguire, il campo di gioco, illuminato dai led come in una gara in notturna. I partecipanti hanno potuto sedersi sulla panchina biancorossa e su quella ospite, vedere il monitor-VAR e scoprire i posizionamenti delle telecamere per le riprese tv, ammirando lo stadio da una prospettiva diversa ed esclusiva. Le visite sono proseguite nello spogliatoio, nello spazio avvolto da fascino e sacralità, riservato esclusivamente a giocatori e staff.
I partecipanti hanno visitato il luogo in cui si vivono le sensazioni e le emozioni più intense di ogni gara, allestito di tutto punto come prima di ogni partita. Inoltre,
a sorpresa, hanno incontrato i tre giocatori biancorossi che si sono alternati nel corso dell’iniziativa: Silvio Merkaj, Federico Davi
e Giacomo Poluzzi. Il viaggio nei meandri dello Stadio Druso è proseguito presso gli uffici di produzione del club biancorosso,
centro nevralgico dell’organizzazione del match day, e nel luogo di coordinamento e gestione degli steward, per proseguire poi verso l’Alperia Business Club, l’elegante area dedicata agli ospiti business.
Il tour si è concluso sulle tribune della Tribuna Zanvettor, con l’illustrazione dei vari settori, compresi i luoghi delle telecamere tv e quelle della sicurezza, delle postazioni degli operatori dell’informazione e con la spiegazione di tutte le norme, regole, disposizioni che sono in capo ai vari responsabili o coordinatori di settore in occasione di ciascuna gara.
Gran finale presso i chioschi della Tribuna Zanvettor e presso il Fanstore, aperti per vivere un momento di condivisione in un’atmosfera particolare.
Proseguono inoltre le visite guidate informative e formative della durata di due ore, riservate ai gruppi classe delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia di Bolzano, per scoprire lo Stadio Druso e conoscere più da vicino l’FC Südtirol.
Wo die Kälte wärmt und die Natur begeistert
NOVEMBER – DEZEMBER 2025 | NOVEMBRE – DICEMBRE 2025
6 elettroutensili a batteria: trapano avvitatore a percussione + tassellatore + avvitatore ad impulsi + sega circolare + smerigliatrice + utensile multifunzione + 3 batterie
DHP486, DHR243, DTD153, DHS680, DGA513, DTM52
ART. NR.: 1144801
Entfeuchtungsgerät
Deumidificatore
DHP 55
ART. NR.: 1129176
Heizlüfter
Riscaldatore d’aria
TEH 30 T ART. NR.: 1184001
2.414,00
1.463,90
Riscaldatore ad infrarossi XL 61 ART. NR.: 1042419
Starlock
Akku-Baustellenradio Radio da cantiere a batteria
DCR027
ART. NR.: 1144684
Akku-Schlagbohrschrauber + 2 Akkus Trapano avvitatore a percussione a batteria + 2 batterie
DCD778
ART. NR.: 1177163
Benzin-Stromgenerator Elettrogeneratore a benzina
PX5000
333,06 €
198,90
Werkzeugko er Valigetta utensili 2052LE-82
Suchen Sie ein passendes Geschenk? Einfach die TopHaus Gutscheinkarte mit beliebigem Wert aufladen und verschenken!
Cercate un regalo azzeccato? Semplice, ricaricate la carta TopHaus con l’importo desiderato e regalate un buono d’acquisto
OPEN STADIUM
DAS DRUSUS-STADION AUS EINER NEUEN PERSPEKTIVE
Im November wurden geführte Stadiontouren angeboten, die einen exklusiven Einblick in die Bozner Fußballarena ermöglichten. Zahlreiche Teilnehmerinnen und Teilnehmer, auf mehrere Gruppen verteilt, nutzten die Gelegenheit, das Drusus-Stadion sowie seine besonderen Räumlichkeiten zu erkunden, darunter auch die Spielerkabine, die in voller Heimspielatmosphäre präsentiert wurde
Anlässlich des 30-jährigen Jubiläums des FC Südtirol hat der Verein – in enger Zusammenarbeit mit der Stadt Bozen –die Bevölkerung zu geführten Rundgängen im Drusus-Stadion eingeladen, um einen Blick hinter die Kulissen eines Heimspiels in der Serie B zu ermöglichen. Die Veranstaltung „Open Stadium“ wurde an zwei Terminen im November angeboten und erfreute sich großer Resonanz bei zahlreichen Kindern und Erwachsenen. Die Gäste hatten dabei Gelegenheit, sämtliche Bereiche der Sportstätte zu erkunden, insbesondere jene, die dem Publikum an Spieltagen normalerweise nicht zugänglich sind.
Die Besucherinnen und Besucher wurden im Vorfeld in mehrere Gruppen eingeteilt, nach bevorzugter Sprache, Deutsch oder Italienisch, sowie entsprechend der im Rahmen der Anmeldung gewählten Uhrzeit. Nach der Ankunft im Eingangsbereich der Zanvettor-Tribüne, in unmittelbarer Nähe des neuen Fanstores, erfolgte die Akkreditierung, bevor die Rundgänge im Presseraum des Drusus-Stadions ihren Anfang nahmen. Dort erhielten die Teilnehmenden, begleitet von einer Mitarbeiterin oder einem Mitarbeiter des FC Südtirol, eine kurze Einführung und einen Überblick über die Bozner Fußballarena. Anschließend führte die Route in die Mixed Zone, in der Spieler und Trainer an Spieltagen ihre ersten Stellungnahmen abgeben. Weiter ging es auf das Spielfeld, das für den Anlass von den LED-Banden erhellt wurde. Auf der Spielerbank Platz zu nehmen, die Positionen der TV-Kameras zu erkunden oder einen Blick aus nächs-
ter Nähe auf den VAR-Monitor zu werfen, zählte zu den besonderen Höhepunkten der Führung.
Die Tour setzte sich in der Umkleidekabine des FC Südtirol fort, einem exklusiven Bereich, der sonst ausschließlich der Mannschaft und dem Trainerstab vorbehalten ist. Die Gäste fanden die Kabine wie an einem Spieltag vorbereitet vor: mit aufgehängten Spieltrikots und sämtlichen Details, die zu einer professionellen Matchvorbereitung gehören. Für besondere Emotionen sorgten die Überraschungsgäste Silvio Merkaj, Federico Davi und Giacomo Poluzzi, die den verschiedenen Gruppen abwechselnd Einblicke in das Leben innerhalb der Kabine boten, einige spannende Anekdoten preisgaben und sich gerne für Erinnerungsfotos zur Verfügung stellten.
Im Anschluss wurden die Büros des Stadions, einschließlich der Zentrale der Stewards, besichtigt. Den Abschluss bildete der Besuch des Alperia Business Club, des neuen Hospitality-Bereichs im obersten Stock der Zanvettor-Tribüne, der einen direkten Blick auf das Spielfeld bietet und ideale Rahmenbedingungen für die Betreuung von Ehrengästen, Partnern und Sponsoren schafft.
Am Ende der Stadionführung – und nach zahlreichen interessanten Fragen der Teilnehmerinnen und Teilnehmer – waren sowohl der Stadionkiosk als auch der Fanstore geöffnet, um den Abend in angenehmer Atmosphäre ausklingen zu lassen.
Parallel zu den geführten Stadiontouren finden derzeit Klassenbesuche von Grund-, Mittelund Oberschulen aus Südtirol statt. Im Rahmen verschiedener Bildungsprojekte erhalten die Schülerinnen und Schüler nicht nur die Gelegenheit, das Drusus-Stadion zu entdecken, sondern erfahren auch mehr über die Geschichte, Struktur und Arbeitsweise des FC Südtirol.
Seit 60
Jahren
für Südtirol: Sichere dir deine Mitgliedschaft beim
Weißen Kreuz
Seit 60 Jahren ist das Weiße Kreuz Tag und Nacht für die Menschen in Südtirol da – getragen von über 4.000 Freiwilligen, die sich mit Herz für Hilfe und Menschlichkeit stark machen. Ob im Alltag oder bei Notfällen, wir sorgen dafür, dass im entscheidenden Moment jemand da ist, der sich um dich kümmert. Unter dem Motto „Wofür? Dafür!“ startet jetzt die Mitgliederaktion 2026 – das ist deine Chance, Teil davon zu werden.
Eine Mitgliedschaft gibt dir und deinen Liebsten ein Gefühl von Sicherheit – egal ob zu Hause oder auf Reisen. Von kostenlosen Krankentransporten über die Teilnahme an einem Erste-Hilfe-Kurs, damit du im Notfall selbst aktiv werden kannst, bis hin zum Anschluss eines Telenotrufgerätes, der dir im Alltag ein selbstständiges Leben in deinen vier Wänden ermöglicht –
Da 60 anni per l’Alto Adige: assicurati la tua adesione presso la Croce Bianca
Da 60 anni la Croce Bianca è al servizio della popolazione altoatesina, giorno e notte – sostenuta da oltre 4.000 volontari che si impegnano con cuore per l’aiuto e l’umanità. Che si tratti della vita quotidiana o di emergenze, ci assicuriamo che, nel momento decisivo, ci sia sempre qualcuno pronto a prendersi cura di te. Con il motto „Perché? Perché sí!“ parte ora la campagna soci 2026 – questa è la tua occasione per farne parte.
Un’adesione alla Croce Bianca garantisce a te e ai tuoi cari una costante sensazione di sicurezza – sia nella quotidianità che durante i viaggi. Dall’offerta di trasporti infermi gratuiti, alla possibilità di frequentare un corso di primo soccorso, che ti prepara ad agire in modo competente in caso di emergenza, fino al collegamento a un dispositivo di telesoccorso che consente di vivere in autonomia e serenità all’interno del-
das Weiße Kreuz ist immer an deiner Seite. Wer gerne die Welt entdeckt, kann sich mit den Mitgliedschaften „Weltweit“ und „Weltweit Plus“ auch international auf der sicheren Seite wissen: von Rettungstransporten über Kostenübernahmen bei medizinischen Notfällen bis hin zu Rückholungen bei Krankheit ist alles dabei.
Mit deinem Beitrag schützt du nicht nur dich und deine Familie, sondern unterstützt gleichzeitig auch unsere über 4.000 Freiwilligen, die seit 60 Jahren Tag für Tag ihr Bestes geben, um anderen zu helfen. Mit deiner Unterstützung können wir unsere Dienste weiter verbessern, ausbauen und an die Bedürfnisse der Südtiroler Bevölkerung anpassen – heute, morgen und in Zukunft.
Alle Informationen findest du auf www.werde-mitglied.it oder direkt in unserem Mitgliederbüro unter der Telefonnummer 0471 444 310 bzw. per Mail an mitglieder@wk-cb.bz.it.
Und das Beste: Dein Mitgliederausweis ist jetzt auch digital im Smartphone-Wallet verfügbar – schnell zur Hand, sicher gespeichert und immer dabei.
le proprie mura domestiche – la Croce Bianca rimane sempre al tuo fianco.
Chi desidera esplorare il mondo può contare, con le adesioni “Mondiale” e “Mondiale Più”, su una tutela completa anche a livello internazionale: dai servizi di soccorso alla copertura delle spese in caso di imprevisti medici fino al rimpatrio in seguito a malattia. Ovunque tu sia, la tua sicurezza è sempre garantita.
Con la tua adesione non proteggi soltanto te stesso e la tua famiglia, ma sostieni anche i nostri oltre 4.000 volontari che da 60 anni si impegnano quotidianamente con dedizione per aiutare gli altri. Grazie al tuo sostegno possiamo migliorare e ampliare continuamente i nostri servizi, adattandoli alle esigenze della popolazione altoatesina – oggi, domani e in futuro.
Tutte le informazioni sono disponibili su www.diventa-socio.it oppure direttamente presso il nostro ufficio soci al numero di telefono 0471 444 310 o via e-mail all’indirizzo soci@wk-cb.bz.it. E la novità migliore: la tua tessera socio è ora disponibile anche in formato digitale nel tuo smartphone wallet – sempre a portata di mano, sicura e pronta all’uso.
I vincitori della passata edizione, che si sono assicurati il pacchetto per seguire l’FCS a Palermo
Vola a Bari con l ’ FC Sudtirol!
IN PALIO UN VIAGGIO DI GRUPPO A SOSTEGNO
DI “ SUDTIROL HILFT - L ’ ALTO ADIGE AIUTA ”
L’FC Südtirol, da sempre in campo per contribuire in modo significativo al nobile progetto, giunto alla ventesima edizione, mette in palio quest’anno un pacchetto in occasione della partita della 25ª giornata del campionato di Serie B in programma nel week-end di metà febbraio. Il vincitore dell’asta online avrà l’opportunità di vivere un’esperienza unica e coinvolgente insieme a cinque accompagnatori (sei persone complessivamente), accanto alla squadra durante l’intera trasferta in terra pugliese. L’intero ricavato dell’asta sarà devoluto a sostegno delle nobili cause promosse dall’associazione
L’FC Südtirol da anni è al fianco di “Südtirol hilft - L’Alto Adige Aiuta”, sostenendo convintamente e concretamente la piattaforma di solidarietà attraverso proposte interessanti e coinvolgenti e dal profondo valore. La più grande iniziativa di solidarietà del territorio, arrivata alla ventesima edizione, è stata presentata nei giorni scorsi a Bolzano. Partito nel 2006 da Caritas, Fondo di solidarietà rurale, Assistenza Tumori, Südtirol 1, Radio Tirol e il gruppo Athesia, il progetto dai nobili scopi rinnova l’impegno “Per un aiuto rapido e non burocratico, intervenendo dove il sostegno pubblico non arriva”, ha sottolineato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, patrocinatore, aggiungendo: “Sembra strano, ma anche in Alto Adige questa iniziativa serve: la domanda aumenta ogni anno e questo aiuto è sempre più necessario dove il sostegno pubblico non arriva”.
Basta pochissimo per cambiare un’esistenza: una grave malattia, un incidente improvviso, la perdita di una persona cara o una crisi esistenziale. Solo nell’ultimo anno sono stati distribuiti 1,5 milioni di euro intervenendo in 1.219 casi di emergenza. Heiner Feuer, presidente dell’iniziativa, evidenzia la crescita in vent’anni: “L’anno scorso le donazioni hanno raggiunto la somma di oltre 1,4 milioni di euro e contiamo di superarla in questa edizione. L’iniziativa ha creato una grande famiglia: una rete di aiuto fondamentale in un Alto Adige che ospita situazioni di emergenza”. “Spesso non si tratta solo di denaro, ma di non lasciare sole le persone nel momento del bisogno”, sottolineano Beatrix Mairhofer, direttrice della Caritas, Marcus Unterkircher dell’Assistenza Tumori Alto Adige, Leopold Kager
del Fondo di solidarietà rurale e Heiner Schweigkofler, il quale mantiene i contatti con altre 13 organizzazioni.
L’FC Südtirol, da sempre in campo in questo nobile progetto, mette in palio quest’anno un esclusivo viaggio a Bari, in occasione della partita della 25ª giornata del campionato di Serie B in programma nel week-end di metà febbraio. Il vincitore dell’asta online avrà l’opportunità di vivere un’esperienza unica e coinvolgente insieme a cinque accompagnatori (sei persone complessivamente), accanto alla squadra durante l’intera trasferta in terra pugliese. L’intero ricavato dell’asta sarà devoluto a sostegno delle nobili cause promosse da “Südtirol hilft - L’Alto Adige Aiuta”.
Il vincitore dell’asta potrà vivere un’esperienza intensa, straordinaria e coinvolgente accanto alla squadra biancorossa durante la trasferta per la partita a Bari: il prima, durante e dopo la gara in programma allo Stadio San Nicola. Il pacchetto “all inclusive” prevede il volo charter da Bolzano a Bari e ritorno, il vitto e l’alloggio presso l’hotel della squadra e i biglietti per assistere alla partita. Inoltre, i sei partecipanti potranno scegliere una maglia originale dell’FC Südtirol, indossata dai giocatori durante la partita, e avranno la possibilità di farla firmare dai giocatori durante il viaggio di ritorno. Con “Vola a Bari con l’FC Südtirol!”, il club biancorosso ribadisce il proprio impegno nel coniugare sport e solidarietà, offrendo ai tifosi e sostenitori l’opportunità di partecipare a una nobile causa e vivere un’esperienza indimenticabile accanto alla squadra.
Bari-Abenteuer fur den guten Zweck : FC SUDTIROL UNTERSTUTZT „ SUDTIROL HILFT “
Im Rahmen der 20. Auflage der Weihnachtsauktion stellen die Weißroten ein exklusives Paket zur Verfügung, das die Möglichkeit bietet, Mitte Februar die Auswärtsfahrt nach Bari gemeinsam mit den Profis zu erleben. Insgesamt sechs Personen können an der Reise nach Apulien teilnehmen und ein unvergessliches Wochenende mit Kapitän Tait & Co. verbringen. Der gesamte Erlös der Aktion kommt den wohltätigen Zwecken von „Südtirol hilft“ zugute
Seit vielen Jahren steht der FC Südtirol an der Seite von „Südtirol hilft“ und engagiert sich aktiv bei unterschiedlichen Initiativen, um die Wohltätigkeitsorganisation auf vielfältige Weise zu unterstützen. Die größte Spendensammlung des Jahres, ihre 20. Auflage, die traditionell in der Weihnachtszeit stattfindet, wurde vor wenigen Wochen ausführlich vorgestellt. Gegründet wurde „Südtirol hilft“ im Jahr 2006 von Caritas, dem Bäuerlichen Notstands-
LA TUA AZIENDA E’ PRONTA AL DECOLLO DIGITALE?
Software su misura, AI e Cloud per portarti dove vuoi arrivare!
fonds, der Südtiroler Krebshilfe, Südtirol 1 und Radio Tirol in enger Zusammenarbeit mit dem Medienhaus Athesia. „Hier geht es um schnelle und unbürokratische Hilfe, wo die öffentliche Hand nicht greift“, betonte Landeshauptmann Arno Kompatscher, der die Schirmherrschaft der Initiative innehat. „Es mag seltsam klingen, doch auch in Südtirol sind solche Initiativen notwendig. Die Zahl der Hilfsanfragen steigt von Jahr zu Jahr, weshalb diese Unterstützung konti-
nuierlich an Bedeutung gewinnt.“
Krankheit, Verlust, Überschuldung oder ein plötzlicher Schicksalsschlag können jeden treffen. Allein im vergangenen Jahr konnten dank der Spenden insgesamt 1,5 Millionen Euro an Bedürftige ausbezahlt werden. In 1.219 Fällen wurde gezielt geholfen, sei es durch finanzielle Unterstützung, durch Beratung oder durch menschliche Begleitung. „Im Vorjahr haben wir knapp
BOARDING PASS GRATUITO
Scansiona e ottieni un check-up digitale della tua azienda (valore 500€)
MASIELLO, TAIT E POLUZZI OSPITI A RADIO DOLOMITI
anderthalb Millionen Euro durch Spenden gesammelt. Unser Ziel ist es, diesen Betrag heuer zu übertreffen. Durch diese Initiative ist eine große Familie entstanden: ein bedeutendes Hilfsnetzwerk in Südtirol, das in Notfallsituationen schnell zur Stelle ist“, so Heiner Feuer, „Südtirol hilft“-Präsident. „Oft geht es nicht nur um Geld, sondern darum, Menschen in ihrer Not nicht allein zu lassen“, betonten Caritas-Direktorin Beatrix Mairhofer, Marcus Unterkircher von der Südtiroler Krebshilfe, Leopold Kager vom Bäuerlichen Notstandsfonds (BNF) und Heiner Schweigkofler, der den Kontakt zu weiteren 13 Organisationen pflegt.
Nel corso della sosta del campionato di serie B, Masiello, Fabian Tait e Giacomo Poluzzi sono stati gra diti ospiti a Radio Dolomiti, emittente partner della società biancorossa. Negli studi di produzione di via delle Missioni Africane a Trento, i tre giocatori biancorossi hanno risposto in diretta alle domande di Mattia Chianchiano, spaziando su vari temi di attualità riguardanti il campionato cadetto e l’FCS e anche su alcuni aspetti personali e curiosità. Una piacevole chiacchierata. La delegazione biancorossa è stata accolta dalla direttrice responsabile, Michela Baldessari, ha fatto gli onori di casa e si è conclusa con la firma di auto grafi e foto ricordo con alcuni giovani tifosi, che hanno atteso con passione i giocatori al termine dell’intervista in diretta.
TAIT, POLUZZI UND MASIELLO BEI RADIO DOLOMITI
Die Länderspielpause im März bot dem FC Südtirol die Gelegenheit, dem langjährigen Partner Radio Dolomiti einen Besuch in dessen Studio in Trient abzustatten. Kapitän Fabian Tait, Giacomo Poluzzi und Andrea Masiello stellten sich den Fragen von Radio-Host Mattia
Der FC Südtirol unterstützt die diesjährige Weihnachtsaktion mit einem besonders attraktiven Auktionspaket: Die Möglichkeit, eine Reise mit dem FC Südtirol zum Auswärtsspiel nach Bari zu ersteigern. Insgesamt sechs Personen können die Weißroten Mitte Februar (25. Spieltag) bei der Meisterschaftsbegegnung in Apulien begleiten. Der gesamte Erlös der Auktion kommt den wohltätigen Zwecken von „Südtirol hilft“ zugute. Die Gewinne-
Chianchiano und sprachen dabei nicht nur über die laufende Serie B-Meister schaft, sondern gaben auch persönliche Einblicke in ihr Leben abseits des Spiel felds.
Herzlich empfangen wurde die Delega tion des FC Südtirol von der leitenden
Hotel Marketing Platform.
DEINE SCHRITTE ZUR INNOVATION
Fabian Tait, Hannes Fink und Dietmar Pfeifer am Spendentelefon von „Südtirol hilft“
rinnen und Gewinner erleben die gesamte Bari-Reise Seite an Seite mit den FCSProfis: Charter-Flug von Bozen nach Bari und zurück, Unterkunft im Spielerhotel und Tickets für die Begegnung im SanNicola-Stadion. Zusätzlich können sich die
Mitreisenden am Ende des Spiels das Trikot ihres Lieblingsspielers auswählen und auf dem Rückflug von der Mannschaft signieren lassen.
Mit dieser Initiative unterstreicht der FC Südtirol seinen Willen und Einsatz, Sport und Solidarität zu vereinen. Das Paket bietet nicht nur ein exklusives Erlebnis im Profifußball, sondern trägt zugleich aktiv dazu bei, hilfsbedürftige Menschen in Südtirol zu unterstützen.
The fastest internet available
Green energy
FANSTORE ALLO STADIO DRUSO Un prezioso punto di riferimento
Si tratta di un appoggio sicuro per sostenitori e appassionati biancorossi, nonché di un luogo strategico per l’acquisto dei biglietti delle gare interne e di tutti i prodotti ufficiali griffati FCS
Da inizio settembre è operativo presso la Tribuna Zanvettor dello Stadio Druso di Bolzano il nuovissimo Fanstore ufficiale dell’FC Südtirol, moderno, funzionale e perfettamente attrezzato. Si tratta di un prezioso punto di riferimento per sostenitori e appassionati biancorossi, nonché di un luogo strategico per l’acquisto dei biglietti delle gare interne e dei prodotti ufficiali griffati FCS.
Il negozio biancorosso, situato nel cuore pulsante dell’impianto di viale Trieste, offre un’ampia gamma di servizi dedicati ai tifosi. È possibile acquistare tutte le maglie ufficiali della stagione in
corso, abbigliamento da allenamento, diverse tipologie di maglie, sciarpe, cappelli, gadget, accessori e idee regalo. Presso il Fanstore è inoltre disponibile la personalizzazione delle maglie ufficiali. Si tratta di un punto di riferimento utile e strategico, oltre che funzionale e a portata di mano, per acquistare i biglietti delle partite interne dell’FC Südtirol.
Gli orari di apertura, nel corso della settimana, sono i seguenti: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 e martedì e giovedì dalle ore 16.30 alle 19.30.
WEISSROTE
BEGEISTERUNG auch ausserhalb der Spieltage
Der neue Fanstore im Drusus-Stadion
Seit wenigen Wochen steht den Fans des FC Südtirol in der Bozner Spielstätte eine zentrale Anlaufstelle für den Erwerb von Fanartikeln und Heimspiel-Tickets zur Verfügung
Anfang September eröffnete der FC Südtirol eine neue, elegante und funktionale Anlaufstelle für seine Fans: den offiziellen Fanstore im Drusus-Stadion. Mit diesem modernen Treffpunkt lebt die Bozner Fußballarena nun auch jenseits der Spieltage, als Ort der Begegnung und der Verbundenheit mit dem FCS.
Gelegen am Eingang der Zanvettor-Tribüne, dient der Fanstore fortan als zentrale Adresse in Bozen für alle Anhängerinnen und Anhänger des FC Südtirol. Das vielfältige Sortiment des Shops reicht von den Spieltrikots und Trainingsartikeln über Schals und Mützen bis hin zu zahlreichen Accessoires und Geschenkideen. Zudem bietet der Fanstore die Möglichkeit, Trikots vor Ort individuell personalisieren zu lassen.
Darüber hinaus dient der Fanstore ab sofort als dauerhafte Ticketverkaufsstelle für die Heimspiele des FC Südtirol. Eintrittskarten können somit bequem und direkt vor Ort erworben werden, auch außerhalb der Spieltage.
Die regulären Öffnungszeiten gestalten sich wie folgt: Montag, Mittwoch und Freitag von 10.00 bis 13.00 Uhr sowie Dienstag und Donnerstag von 16.30 bis 19.30 Uhr.
SPORT PLAYS GREEN.
Da sempre crediamo che si debba vivere sul pianeta in punta di piedi. Ecco perché continuiamo a investire in tecnologie eco-compatibili e macchinari a basso impatto ambientale. Seguiamo le regole dell’economia circolare, eliminando gli sprechi e facendo ricorso ai materiali riciclati. Anche l’abbigliamento che produciamo obbedisce a questa filosofia, grazie alla certificazione Standard 100 Oeko-Tex®, un attestato che pone limiti estremamente rigorosi in materia di sostanze nocive sui prodotti tessili. Entro il 2030 contiamo inoltre di ridurre l’impronta di carbonio del 30% per ogni unità venduta e aumentare del 20% l’utilizzo dei materiali responsabili. Sono passi importanti, a cui ne seguiranno molti altri. Perché l’amore per l’ambiente non basta mai.
JUGENDSPONSOREN
SPONSOR SETTORE
GUIDO RIFFESER
“L’obiettivo principale è aiutare i ragazzi a crescere”
Il tecnico 35enne è cresciuto calcisticamente in biancorosso per poi maturare negli Stati Uniti una preziosa esperienza da giocatore e da tecnico, con una formazione manageriale prima del ritorno in Italia per proseguire il percorso professionale a Parma come allenatore nel settore giovanile e nel ruolo di Integration Specialist della prima squadra. Dalla scorsa estate ha assunto la guida della formazione U15 nazionale, abbracciando la filosofia del club per integrarla con il know-how personale
Dall’inizio della corrente annata agonistica il timone della formazione U15 biancorossa - impegnata nel campionato nazionale con squadre di A e B - è Guido Riffeser. Nato il 7 gennaio 1990 a Bressanone, vanta un lungo trascorso da calciatore nel settore giovanile dell’FC Südtirol, prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha proseguito la carriera calcistica a livello collegiale. Parallelamente all’attività sportiva, prima da giocatore e successivamente da allenatore, ha
conseguito un Bachelor e due Master. Dopo le esperienze significative negli Stati Uniti in qualità di allenatore in seconda, Riffeser - in possesso della Licenza UEFA B -, nel 2020, è rientrato in Italia, a Parma, per proseguire il percorso professionale. Nel club ducale ha ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di allenatore in seconda delle formazioni U17 e U16, oltre a svolgere il ruolo di Integration Specialist della prima squadra. Nella nuova esperienza all’FC Süd-
tirol, Riffeser si sta avvalendo del supporto di Roberto Ceron nel ruolo di allenatore in seconda.
Guido, ci racconti la tua formazione calcistica, partendo dalle esperienze negli Stati Uniti da calciatore?
“Dopo un anno al Porfido Albiano in Serie D, ho deciso di intraprendere un’esperienza all’estero e mi sono trasferito negli Stati Uniti, a Phoenix, in Arizona, dove ho giocato per la Grand Canyon University. Dopo circa un anno e mezzo, ho proseguito il mio percorso in Florida, a Fort Lauderdale, con la Nova Southeastern University. Una volta conseguita la laurea in Sport Management, mi sono trasferito a Billings, in Montana, dove ho giocato per la Montana State University Billings per una stagione. È proprio lì che è iniziato il mio percorso da allenatore, all’interno dello stesso college”.
Calciatore prima e allenatore poi, come e dove ti sei formato in una realtà dove hai conseguito anche due Master?
“Già da giocatore ero molto curioso di osservare cosa facessero gli allenatori, come preparavano le sedute e come gestivano il gruppo. Durante la mia esperienza in Montana ho avuto un allenatore, oggi un grande amico, che mi ha trasmesso la passione per questo mestiere e mi ha spinto a intraprendere la carriera da allenatore. Negli Stati Uniti ho avuto la possibilità di vivere il cal-
cio universitario in modo completo. Nel college, infatti, il ruolo dell’allenatore non si limita al campo: c’è anche tutta una parte extracalcistica, come il reclutamento dei giocatori, il monitoraggio del loro percorso accademico, l’organizzazione di camp estivi e il coinvolgimento in progetti sociali. È una visione olistica, che unisce sport, educazione e crescita personale, ed è proprio questo approccio che cerco di portare anche nella mia squadra oggi. Sul piano accademico, ho conseguito due Master: il primo in Public Relations e Comunicazione alla Montana State University Billings e il secondo in Business Administration alla Palm Beach Atlantic University, in Florida. Questi due percorsi mi hanno dato strumenti importanti anche per la mia formazione da allenatore, in particolare nella comunicazione, gestione e leadership”.
In Italia hai lavorato con un settore giovanile importante come quello del Parma, che esperienza è stata?
“È stata un’esperienza incredibile. Sono da sempre un tifoso del Parma, e poter lavorare per la squadra del mio cuore è stato qualcosa di indescrivibile. Sono arrivato a Parma grazie a Luca Piazzi, che avevo conosciuto durante la mia esperienza all’FC Südtirol. Nel corso dei miei cinque anni al club ho avuto il privilegio di collaborare con allenatori molto preparati e di lavorare con giocatori di grande talento, in un ambiente altamente professionale e stimolante, ideale per la crescita sia dei ragazzi che degli allenatori”.
Hai avuto un ruolo anche con la prima squadra, esattamente con quali funzioni?
“Il mio arrivo a Parma è coinciso con quello del presidente Kyle Krause. Dal momento
che poche persone parlavano inglese, ho avuto fin da subito la possibilità di aiutarlo come traduttore nelle comunicazioni interne. Dopo alcuni mesi, si è poi presentata l’incredibile opportunità di entrare a far parte dello staff della prima squadra, supportando sia i giocatori che lo staff tecnico nelle traduzioni durante allenamenti, riunioni e partite. È stato emozionante poter lavorare a stretto contatto con campioni come Bruno Alves, Kucka e Gervinho, partecipare agli allenamenti e vivere le partite in stadi bellissimi. Purtroppo, quella stagione si è conclusa con la retrocessione e gli stadi vuoti a causa del Covid, ma resta
un’esperienza che non dimenticherò mai. In quel periodo ho imparato tantissimo, sia dal punto di vista tecnico che umano”.
Come sei arrivato all’FCS?
“Da diverso tempo ero in contatto con Hannes Fink: ci siamo confrontati spesso e mi è piaciuta da subito l’idea e la filosofia dell’FC Südtirol. Tornare dove sono cresciuto è qualcosa di molto stimolante e significativo per me”.
Quale realtà hai trovato?
“Ho trovato una realtà con tantissima voglia di crescere e migliorarsi ogni giorno. Ci
La prossima Avversaria al Druso
Der nächste Heimgegner im Drusus Stadion Città|Stadt: Genova (316.226 abitanti|Einwohner)
Distanza da Bolzano|Distanz von Bozen: Fondazione|Gründungsjahr: Colori sociali|V Stadio|Stadion:Vereinsfarben: „San Nicola“ (36.599 posti/Sitzplätze)
Presidente|Präsident: Direttore Allenatore|Trainer:sportivo|Sportdirektor: Moreno Longo Capitano|Kapitän: Francesco Vicari Miglior marcatore|Bester Torschütze: Nicholas Bonfanti (5)
Der heute 35-jährige Übungsleiter erhielt seine fußballerische Ausbildung als Aktiver selbst im Jugendsektor des FC Südtirol. Im Anschluss daran setzte er seine sportliche Laufbahn in den Vereinigten Staaten fort, wo er zunächst als Spieler, später auch als Trainer tätig war. Vor seiner Rückkehr in die Heimat absolvierte der Grödner zudem noch eine Managementausbildung. In Italien setzte er seine berufliche Laufbahn dann in Parma als Trainer im Jugendbereich sowie als Integration Specialist im Betreuerstab der Profimannschaft fort. Mit Beginn der aktuellen Spielzeit hat Guido Riffeser die Leitung der U15 übernommen und vereint seitdem die Philosophie des Vereins mit seinem eigenen Know-how
Seit Saisonbeginn steht Guido Riffeser auf der Kommandobrücke der U15-Mannschaft des FCS und tritt mit seinen Jungs in der nationalen Meisterschaft gegen die altersgleichen Nachwuchsteams von Erstund Zweitligisten an. Geboren wurde der 35-jährige am 7. Jänner 1990 in Brixen. Seine eigene Spielerlaufbahn führte ihn in jungen Jahren in die Jugendabteilung der Weißroten. Von dort zog es ihn weit weg von der Heimat in die Vereinigten Staaten, wo er fortan auf College-Ebene weiter zum Einsatz kam. Parallel zu seiner aktiven Karriere absolvierte Riffeser dort noch ein Bachelorstudium sowie zwei Masterabschlüsse. Nach wertvollen Erfahrungen als Assistent-Coach kehrte der Inhaber der Trainerlizenz UEFA B im Jahr 2020 nach Italien zurück und übernahm bei Parma sowohl die Funktion des U16- und U17-Co-Trainers als auch die des Integration Specialist im Betreuerstab der Profimannschaft. Beim FC Südtirol schwingt er seit Sommer das Szepter als Chefcoach der U15. Assistiert wird er dabei von Roberto Ceron.
Guido, erzähl uns doch mal ein wenig von deinem fußballerischen Werdegang, beginnend mit deinen Erfahrungen als Aktiver in den Vereinigten Staaten… „Nach einer Spielzeit bei Porfido Albiano in der Serie D entschloss ich mich dazu,
eine Auslandserfahrung wahrzunehmen und zog in die Vereinigten Staaten, nach Phoenix, Arizona. Dort lief ich für das Team der Grand Canyon University auf. Ungefähr anderthalb Jahre später setzte ich dann meine Karriere in Florida an der Nova Southeastern University von Fort Lauderdale fort. Nach meinem Abschluss in Sportmanagement ging es weiter nach Billings, Montana, wo ich eine Saison lang für die Montana State University Billings aktiv war. An derselben Hochschule startete ich zu der Zeit auch meine Karriere als Trainer.“
Du sprichst es schon an. In Montana bist du sowohl Spieler als auch Trainer gewesen und hast nebenbei noch zwei Abschlüsse an der Universität erworben. Wie war die Zeit für dich?
„Schon als Spieler habe ich mit viel Neugier beobachtet, was die Trainer machten, wie sie die Einheiten vorbereiteten und auf welche Weise sie die Mannschaft führten. Während meiner Zeit in Montana hatte ich einen Coach, der noch heute ein guter
Freund von mir ist. Er hat mir im Grunde die Leidenschaft für diesen Beruf vermittelt und mich dazu motiviert, eine Karriere als Trainer einzuschlagen. In den Vereinigten Staaten hatte ich die Gelegenheit, den College-Fußball in seiner ganzen Facette zu erleben. Dort beschränkt sich die Rolle des Trainers nämlich nicht nur auf die Geschehnisse am Spielfeld. Es gibt darüber hinaus ein recht breites Aufgabengebiet außerhalb des Fußballs, da man beispielsweise für die Rekrutierung von Spielern, die Überwachung ihres akademischen Werdegangs, die Organisation von Sommercamps oder auch die Beteiligung an sozialen Projekten zuständig ist. Es ist eine ganzheitliche Sichtweise, die Sport, Bildung und persönliche Entwicklung vereint. Und genau diesen Ansatz versuche ich heute ebenso mit meiner Mannschaft umzusetzen. Was meine eigene Ausbildung angeht, konnte ich zudem auf akademischer Ebene zwei Master-Abschlüsse erwerben: den ersten in Public Relations und Kommunikation an der Montana State University Billings und den zweiten in Business Administration
LUIS HINTEREGGER
17.01.2012 – BRESSANONE/BRIXEN UNDER 14
ALPERIA GIOCATORE DEL MESE DI NOVEMBRE
ALPERIA JUGENDSPIELER DES MONATS NOVEMBER
Luis Hinteregger, nato il 17 gennaio 2012 a Bressanone, gioca per l’FC Südtirol dalla stagione 2022-2023. Si è distinto come giocatore prezioso della squadra Under 14 di quest’anno. Difensore centrale, si fa apprezzare in campo per la decisione e l‘abilità nei contrasti, oltre che per la voglia costante di imparare e l‘instancabile impegno nei confronti della squadra. Anche le sue capacità tecniche e di regia sono notevolmente migliorate nel tempo. Il suo lodevole impegno in allenamento costituisce un esempio. Luis, si impegna sempre nel cercare di migliorare, sia personalmnente, sia come squadra. La sua disciplina, l’umiltà e il rispetto che dimostra verso tutti i compagni di squadra, gli allenatori e lo staff sono particolarmente significativi e preziosi, Come tutti i capitani responsbaili, si assume la responsabilità sia dentro che fuori dal campo e agisce sempre nel migliore nell‘interesse del collettivo.
Luis Hinteregger spielt seit der Saison 2022/23 beim FC Südtirol und hat sich in den vergangenen Jahren zu einem festen und wertvollen Bestandteil des Teams der diesjährigen U14 etabliert. Der großgewachsene Innenverteidiger überzeugt auf dem Platz durch seine große Zweikampfstärke, seine Lernbereitschaft und seinen unermüdlichen Einsatz für die Mannschaft. Auch seine technischen Fähigkeiten und sein Spielaufbau haben sich spürbar weiterentwickelt. Luis geht als einer der trainingsfleißigsten Spieler stets mit gutem Beispiel voran und bemüht sich, sowohl sich selbst als auch seine Mitspieler kontinuierlich zu verbessern. Besonders hervorzuheben sind seine Disziplin, Bescheidenheit und der Respekt, mit dem er allen Mitspielern, Trainern und Mitarbeitenden des FCS begegnet. Der Brixner übernimmt in seiner Rolle als einer der Kapitäne sowohl auf als auch neben dem Platz Verantwortung und handelt jederzeit zum Wohle der Gruppe.
an der Palm Beach Atlantic University in Florida. Diese beiden Studiengänge haben mir wertvolles Wissen und Tools vermittelt, die mir bei meiner Tätigkeit als Trainer immens zugute kommen, insbesondere in den Bereichen Kommunikation, Teammanagement und Leadership.“
In Italien hast du in einem bedeutenden Nachwuchsbereich wie dem von Parma gearbeitet. Wie war es für dich, dort als Trainer tätig zu sein?
„Das war eine unglaubliche Erfahrung. Ich bin seit jeher Parma-Fan. Auf einmal für meinen Lieblingsverein zu arbeiten, war unbeschreiblich. Ich kam dank Luca Piazzi zum Verein, den ich noch während meiner aktiven Zeit beim FC Südtirol kennengelernt hatte. In meinen fünf Jahren bei den Gelbblauen hatte ich das Privileg, in einem höchstprofessionellen Umfeld mit sehr kompetenten Trainerkollegen und äußerst talentierten Spielern zusammenzuarbeiten. Diese Rahmenbedingungen waren sowohl für die Entwicklung der Spieler als auch die der Trainer ideal.“
Du hattest zudem auch eine Funktion bei Profimannschaft inne. Wie sah die genau aus?
„Meine Ankunft in Parma fiel mit der von Präsident Kyle Krause zusammen. Da es nur wenige Vereinsmitarbeiter gab, die Englisch sprachen, wurde mir die Aufgabe des Übersetzers für die interne Kommunikation zuteil. Nach einigen Monaten bot sich mir darüber hinaus die Wahnsinnsgelegenheit, Teil des Betreuerstabs Profimannschaft zu werden, indem ich dort ebenfalls für die Übersetzungen sowohl auf Spieler- als auch auf Trainerseite bei den Trainingseinheiten, Team-Besprechungen und Spielen zuständig war. Es ist schon etwas Besonderes gewesen, auf diese Weise eng mit internationalen Stars wie Bruno Alves, Kucka oder Gervinho zusammenzuarbeiten, an Trainings teilzunehmen und die Erstligaduelle in wunderschönen Stadien hautnah mitzuerleben. Leider endete diese Saison für Parma mit dem Abstieg und leeren Stadien aufgrund der CovidPandemie. Nichtsdestotrotz bleibt es eine Erfahrung, die ich nie vergessen werde. In dieser Zeit habe ich aus fußballerischer und menschlicher Sicht sehr viel gelernt.“
Wie ist es dann letztlich zu deiner Rückkehr zum FCS gekommen?
„Ich war schon seit längerer Zeit mit Hannes Fink in Kontakt. Wir haben uns öfters einmal ausgetauscht. Grundidee und Vereinsphilosophie des FC Südtirol haben mich total überzeugt. Die Chance, zu dem Club zurückzukehren, bei dem ich selbst groß geworden bin, war extrem reizvoll und bedeutsam für mich.“
Seit deinem Weggang hat sich ja Einiges getan. Was für ein Umfeld hast du im Sommer vorgefunden?
„Ich habe ein Umfeld vorgefunden, bei dem jeder den Ansporn besitzt, sich permanent weiterzuentwickeln und zu verbessern. Hier sind extrem kompetente, hilfsbereite und aufrichtige Kollegen am Werk, die einem sofort das Gefühl geben, Teil einer großen Familie zu sein. Mich hat dabei speziell die Liebe zum Detail und die Professionalität beeindruckt, die von allen an den Tag gelegt wird, ohne dabei die menschliche Ebene und den Gemeinschaftssinn zu verlieren. Das macht den Verein so besonders.
Es ist ein Umfeld, das sich durch Begeisterung, Ehrgeiz und Teamspirit auszeichnet.“
Welche Ziele hast du dir mit deiner U15 gesteckt?
„Die übergeordneten Ziele bestehen darin, jeden Einzelnen sowohl in spielerischer als auch menschlicher Hinsicht weiterzuentwickeln und ihn dabei bestmöglich zu unterstützen. Wir wollen die Jungs nicht einfach nur als Fußballer ausbilden, sondern ihnen wichtige Werte und Mentali-
corso di recupero. Ora aspetto il momento in cui potrò rimuove re definitivamente la placca dalla spalla, ma sono fiduciosa che il peggio sia ormai alle spalle.”
tät vermitteln. Die Begeisterung und positive Herangehensweise gehören zu unserer DNA. Beides sind grundlegende Elemente, die in jedem Training, jedem Spiel, jedem Moment als Leitlinien ihrer Entwicklung bei uns gelten.“
Durante tutto questo percorso hai sempre mantenuto un atteggiamento positivo, propositivo e ottimista. Hai dimostra to grande gratitudine, senza mai lasciarti abbattere. Possia mo dire che hai affrontato questa esperienza come una nuova opportunità?
“Sì, assolutamente. Ovviamente ci sono stati momenti difficili, momenti in cui ho riflettuto molto. Guardavo la squadra andare avanti, mentre per me, fino a marzo, sembrava che tutto andasse storto. Sapere che la prima operazione non era andata a buon fine e dover affrontare mesi di incertezza, senza risposte concrete, è stato un colpo duro da assorbire. Ma l’unico pensiero che mi ha accompagnata costantemente era di non vedere la situazione in modo negativo. Dovevo essere grata, prima di tutto, per il fatto di essere qui, di stare bene. E poi, per il fatto che avrei potuto subire conseguenze ben peggiori: la mia caduta avrebbe potuto causa re danni irreparabili, anche alla testa, o addirittura costringermi su una sedia a rotelle. Così ho scelto di affrontare tutto con un atteggiamento costruttivo. Ho visto questa esperienza come una seconda possibilità, una sfida da superare nel miglior modo possi bile. Ho sempre pensato che l’unico modo per andare avanti fosse accoglierla con positività e determinazione.”
In der Meisterschaft trefft ihr auf Mannschaften von allerhöchstem Niveau. Sich mit solchen Gegnern messen zu können, ist sicherlich nicht nur für die Entwicklung der Jungs wichtig… „Es ist ganz wichtig, gegen hochkarätige Mannschaften und Spieler anzutreten, denn nur so kann man wirklich wachsen und sich verbessern. Das hohe Niveau und die generell anspruchsvolle Meisterschaft sind wichtige Anreize, die den Jungs helfen, qualitativ einen Sprung nach vorne zu machen, sowohl spielerisch als auch mental. Für mich sind diese Erfahrungen aber genauso wertvoll, gerade im Hinblick auf die Herangehensweise anderer Trainer. Man lernt immer etwas dazu, allein schon durch das Analysieren der Kontrahenten oder den Austausch unterschiedlicher Ideen und Methoden. Jede Partie, jeder Gegner ist eine Chance, sich weiterzuentwickeln. Und das gilt eben nicht nur für die Spieler, sondern ebenfalls für uns Trainer.“
Was erwartest du konkret von deinen Spielern?
Dopo tutto quello che hai vissuto, senti di essere cambiata? “Credo che qualcosa dentro di me sia cambiato profondamente. Ho riflettuto molto su ciò che mi è accaduto, sul fatto che avrebbe potuto andare molto peggio. Mi sono spesso chiesta perché sia successo proprio a me, ma allo stesso tempo ho cercato di trovare un senso a tutto questo. Forse c’era un motivo, forse doveva andare così per insegnarmi qualcosa. Sicuramente, il mio modo di vedere la vita è diverso. Ho imparato a dare valore a ogni singolo giorno, perché tutto può cambiare in un istante. Ora cerco di affrontare ogni situazione con positività e gratitudine, godendomi ogni momento, sia nella vita quotidiana che nello sport. Ogni partita, ogni opportunità che mi viene concessa, la vivo con un’intensità nuova, senza dare nulla per scontato.”
„Ich habe meinen Jungs von Tag eins an gesagt, dass es zuerst um mentale Faktoren und Einstellung geht, und erst dann die spielerische Komponente kommt. Das ist der Ausgangspunkt von allem. Konkret verlange ich von ihnen drei grundlegende Dinge: Zum einen erwarte ich, dass sie immer alles geben und, egal ob Training oder Spiel, mit Intensität und vollem Einsatz zu Werke gehen. Darüber hinaus sollen
sie den Ansporn haben, sich tagtäglich zu verbessern und eine gewisse WettkampfMentalität zu verinnerlichen. Der dritte Punkt ist der Teamgeist. Damit ist gemeint, dass sich die Jungs gegenseitig helfen und das ‚Wir‘ vor das ‚Ich‘ stellen. Nur so wird es gelingen, uns sowohl als Gruppe wie auch als Individuen weiterzuentwickeln.“
Die Mentalität ist sehr früh Thema, selbst beim Nachwuchs. Wie stehst du dazu?
Dal punto di vista sportivo, quando hai iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel? Qual è stato il momento in cui hai capito che il ritorno in campo era davvero vicino? Cosa hai provato alla prima convocazione, ai primi minuti giocati?
„Ich kann nur komplett zustimmen, dass die Mentalität eine fundamentale Bedeutung im Fußball einnimmt. Sie gibt letzt-
“Ripensandoci ora, è stato un momento bellissimo, carico di emo-
zioni. Ma ciò che mi ha colpito di più è stata la gioia delle mie compagne di squadra nel rivedermi in allenamento e poi in partita. Vedere il loro entusiasmo e il loro supporto è stato qualcosa che ancora oggi mi emoziona profondamente. Il mio ritorno ufficiale in campo è avvenuto nella scorsa stagione, in una partita in cui sono entrata solo fare per qualche minuto, ma che per me significava già tantissimo. Tuttavia, considero il mio vero rientro quello di questa stagione, quando ho giocato la prima partita completa. La mia prima presenza ufficiale è stata contro il Villorba, mentre la prima da titolare è arrivata contro l‘Isera. Già stare in panchina dopo mesi passati in tribuna è stato un passo importante per me. Sentirmi di nuovo parte della squadra, vivere il pre-partita con le mie compagne, è stato qualcosa che mi ha dato grande forza. Poi, quando finalmente ho avuto l’opportunità di entrare in campo, è stato un mix di emozioni: felicità, nervosismo, adrenalina. Ero
lich vor, wie weit man kommen kann. Mit der richtigen Mentalität kannst du Ziele erreichen, die vielleicht anfangs unmöglich schienen, weil du gewillt bist, immer etwas mehr zu geben, gerade auch, wenn es einmal nicht läuft. Deswegen ist es wichtig, den Jungs genau diese Dinge permanent vor Augen zu führen, damit sie mit der richtigen Herangehensweise professionell auf- wie abseits des Spielfelds auftreten und gleichzeitig selbst einen inneren Antrieb entwickeln, darauf zu achten. Wenn sie das verinnerlichen, wachsen sie nicht nur als Spieler, sondern auch als Mensch.“
C P I T T U R E E D I L I R I S T I A N I
Guido Riffeser während seinem College-Abenteuer in den USA
COSTANZA NICOLA “Questo progetto mi piace!”
Ex portiere ai massimi livelli, dopo aver conseguito i vari patentini da allenatrice ha intrapreso la carriera da tecnico: in biancorosso dalla scorsa estate, dopo l’esperienza alla SPAL, ha assunto la guida della formazione Under 19 e il ruolo di coordinatrice dell’attività di base con l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla crescita dell’intero movimento, all’insegna della condivisione e della sinergia funzionale tra tutte le componenti della società
La conduzione tecnica della formazione
Under 19 dell’FCS Women è stata affidata la scorsa estate a Costanza Nicola, classe 1998, proveniente da un lungo percorso professionale presso la SPAL. Come calciatrice, nel ruolo di portiere, ha vestito, tra le altre, le maglie di Tavagnacco e Pordenone ai massimi livelli. A Costanza Nicola, in possesso della Licenza UEFA B, è stato affidato anche il ruolo di coordinatrice dell’attività di base del club biancorosso.
Come hai cominciato a giocare a calcio, come si è sviluppata la tua carriera da calciatrice?
“Ho iniziato a 5 anni nella società del mio paese, a Villa Vicentina in provincia di Udine. Ho svolto la trafila nel settore giovanile fino a circa 12-13 anni, giocando con i maschi. A 14 anni sono dovuta passare ad una società femminile. In Friuli ce n’erano solo tre, tutte a molti chilometri di distanza da casa. Ho scelto quella più vicina, il Chiasiellis, che a quel tempo militava in Serie A. Ho iniziato nella formazione Primavera. La prima stagione, a 14 anni, ho fatto parte solo della squadra Primavera, mentre il secondo anno ho cominciato anche ad andare in panchina con la prima squadra in Serie A, dopo che il primo portiere si era fatto male. Ho anche esordito contro il Brescia, che vinse poi il campionato al termine di quella stagione”.
Da quel momento in poi?
“La società si è trovata in difficoltà e ho dovuto cambiare squadra. Sono andata al Pordenone, sempre nella Primavera di una società di Serie A. Poi c’era la Serie C, prima della riforma dei campionati, dove sono rimasta tre stagioni in prima squadra. È stato il mio vero esordio stabile in una prima squadra: tre stagioni da titolare, in cui ho fatto tantissima esperienza perché giocavo tanto.
Dall’età di 16 ai 19 anni mi sono misurata con giocatrici adulte. In quel contesto sono cresciuta molto, anche dal punto di vista caratteriale, oltre che tecnico. Successivamente ho avuto una stagione di stop per problemi di salute.
Il lato positivo è che, appena sono tornata ad allenarmi, ho ricevuto la chiamata del Tavagnacco, storica società di Serie A. Ho giocato due stagioni: il primo anno in Serie A, il secondo in Serie B. Poi ho dovuto fare una scelta perché, per motivi di studio, mi sono trasferita in Emilia-Romagna per conseguire la laurea magistrale. Avevo completato la triennale in Scienze Motorie a
Udine e per la magistrale ho scelto Management dello Sport a Bologna”.
Quale scelta calcistica hai fatto?
“In Emilia-Romagna ho giocato a Ravenna, in Serie B. Nel secondo anno, in cui dovevo laurearmi, ho capito che faticavo a continuare a giocare a quei livelli. Sono scesa di categoria e ho giocato in Eccellenza a Bologna, in una società che si chiama Fossolo. Questa scelta mi ha permesso di laurearmi e, in quell’anno, ho anche ottenuto tutti i patentini da allenatrice. Mi sono detta: ‘Mi concentro sullo studio, così posso iniziare ad allenare’. In realtà avevo già iniziato al Fossolo negli anni precedenti, dando una mano nella società con i bambini. Dopo un anno di pausa, sono passata alla SPAL, a Ferrara.”
Ci racconti l’esperienza alla SPAL?
“Nei primi due anni, la stagione in Eccellenza e il primo anno di Serie C, ho rivestito il ruolo di secondo portiere e allenavo nel settore giovanile. L’anno scorso ho fatto un passo indietro come giocatrice e ho approfondito ulteriormente la parte legata all’allenamento”.
Ora puoi avere GLC SUV Plug-in hybrid, anche diesel, con vantaggio cliente di 10.000€ e TAN 3,90%. Solo con Mercedes-Benz Financial*.
Scoprila da Autoindustriale.
In estate c’è stato il passaggio all’FCS Women. Come si è concretizzato il tuo trasferimento a Bolzano?
“Alla SPAL ero viceallenatrice dell’Under 19 sotto la guida del primo allenatore Andrea Orru, il mio maestro, con cui ho collaborato per tre anni presso il club estense. Conosceva il responsabile dell’FC Südtirol, abbiamo giocato contro nelle fasi nazionali. La SPAL nel ruolo di campione dell’Emilia-Romagna, l’FCS come campione del Triveneto. Ci siamo affrontati nelle fasi nazionali e, dopo quel momento, sono nati i primi contatti”.
Quale realtà hai trovato all’FC Südtirol?
“Una realtà molto seria e professionale, con compiti e ruoli ben definiti. Si lavora in modo rigoroso, ma allo stesso tempo c’è un clima familiare, accogliente, dove ci si può confrontare con serenità”.
L’Under 19 biancorossa proviene da un’annata molto positiva: per questa stagione quali obiettivi vi siete posti?
“Sicuramente il traguardo minimo è vincere il campionato regionale per accedere
alle fasi nazionali. Naturalmente puntiamo a migliorare il percorso dell’anno scorso, anche se sarà impegnativo, perché la squadra ha fatto un cammino straordinario. Ma non ci nascondiamo: l’obiettivo è superare i risultati della scorsa stagione”.
Il club biancorosso da sempre punta molto sulla valorizzazione delle calciatrici cresciute in casa, come valuti questo orientamento?
“Svolgo anche il ruolo di coordinatrice dell’attività di base e posso osservare con attenzione l’intera filiera: dalle più piccole, all’Under 15, fino all’Under 17. Il lavoro che viene svolto è finalizzato proprio alla crescita delle bambine-ragazze e questo emerge dalla qualità degli allenatori e dall’impegno che quotidianamente mettono in campo, un aspetto tutt’altro che scontato. I risultati si vedono, perché in prima squadra ci sono tantissime giovani, molte cresciute in casa, e questo significa che si sta lavorando bene. L’obiettivo è continuare a far crescere sempre di più le ragazze del territorio”.
Sowohl Alperia als auch die Camps des AFC Südtirol verzeichnen ein stetiges Wachstum. Sehen Sie Parallelen in der Entwicklung beider Projekte?
„Es freut uns, dass die Jugendcamps des AFC Südtirol so großen Zuspruch erfahren. Für uns ist es wichtig, dass die Camps südtirolweit und in allen Landesteilen organisiert werden und somit auch möglichst viele Kinder und Jugendliche die Möglichkeit haben, sich im Sommer sinnvoll zu beschäftigen und mit Gleichaltrigen sportlich zu messen. Das ist für uns wichtig, weil auch Alperia im ganzen Land präsent ist – sei es mit Anlagen, Stromnetzen oder mit der Präsenz von Kunden.“
Welche Werte und Überzeugungen stehen hinter der Entscheidung, sich gezielt für Sport- und Jugendförderung einzusetzen, und warum ist es Alperia wichtig,
gerade in diesem Bereich
„Alperia ist seit jeher nebst heit und Umwelt stark ring aktiv. Und da sind wir insbesondere auf müssen, denn sie ist die Landes und es gilt, ihnen zu geben, sich gesund lich zu betätigen. Deshalb wir mit Überzeugung die Camps des AFC Südtirol.“
Wie trägt die Partnerschaft Camps des AFC Südtirol ria als Marke nicht in und darüber hinaus zu
„Wenn zwei starke Marken treffen, dann ist dies von In Südtirol stärken wir unsere Verbundenheit rium, über die Landesgrenzen es, Alperia stärker bekannt wir Kunden in ganz Italien
Costanza Nicola durante l’intervista a FCS News
A tuo avviso, ci sono giocatrici in grado di poter fare prossimamente il salto in prima squadra?
Bereich aktiv zu sein?
nebst Kultur, Sicherstark im Sportsponsosind wir überzeugt, dass auf die Jugend bauen die Zukunft unseres ihnen Möglichkeiten und sinnvoll sportDeshalb unterstützen Überzeugung seit vielen Jahren Südtirol.“
“Sì, ci sono. Questo è anche uno dei miei obiettivi: fornire a queste ragazze quante più competenze possibili, affinché possano fare il salto nel momento giusto. L’Under 19 ha proprio questa funzione: essere il serbatoio della prima squadra, da cui quest’ultima deve poter attingere. Noi allenatori del settore giovanile abbiamo la responsabilità di farle crescere e accompagnarle nel loro percorso”.
Da esperta di tutte le categorie, quale opinione ti sei fatta dell’attuale Serie C?
Partnerschaft mit den Südtirol dazu bei, Alpein Südtirol zu positionieren?
Marken aufeinandervon Vorteil für beide. wir dank der Camps Verbundenheit mit dem TerritoLandesgrenzen hinaus gilt bekannt zu machen, da Italien gewinnen wol-
“Il campionato, in generale, è in crescita: si sta alzando il livello. In particolare, l’FC Südtirol può contare su una prima squadra competitiva, con ottime individualità e una rosa ampia, un elemento che sarà molto importante alla distanza. Stanno lavorando bene e hanno tutte le carte in regola per fare una buona stagione. Anche altre società, quest’estate, hanno investito di più rispetto al passato e questo è un segnale positivo: il campionato è equilibrato e sta crescendo”.
In campo, quali sono i principi a cui dai particolare importanza?
len und das große Ziel haben, in einigen Jahren eine Millionen Kunden zu beliefern. Da helfen uns die Camps – aber noch viel mehr die 1. Mannschaft – sehr, unsere Marke positiv nach außen zu tragen.“
“Quello che chiedo sempre alle ragazze è l’intensità, un obiettivo che è condiviso da tutta la società. Sono molto contenta di lavorare in sintonia su questo punto, perché è anche un mio principio di gioco: portare intensità sempre, in ogni situazione. Il campionato Under 19 è particolare: il numero di squadre competitive è ridotto, quindi è difficile mantenere sempre l’intensità durante ogni partita. Per questo, l’intensità deve essere prima di tutto presente in allenamento e poi trasportata in tutte le gare. Inoltre, cerco di lavorare su tutte le fasi di gioco e di dare quante più competenze possibili alle ragazze. L’obiettivo è renderle autonome nelle scelte, così da poter decidere da sole durante le partite. Questo è fondamentale perché, quando arriveranno in prima squadra, dovranno saper rispondere alle richieste dell’allenatore e avere un bagaglio tecnico e tattico ampio. C’è una grandissima sinergia all’interno della società: comunichiamo costantemente, con Marco Maraner, il nostro responsabile tecnico, che è al
centro di questa comunicazione. Lui conosce esattamente le esigenze dell’Under 19 e della prima squadra, fungendo da collante. Se la prima squadra ha necessità particolari, ci contatta; alcune ragazze possono essere coinvolte negli allenamenti della prima squadra per dare una mano o accumulare minuti, a seconda delle esigenze. È davvero una collaborazione molto efficace”.
Quale consiglio ti senti di dare alle ragazze?
“Di provare sempre a mettersi in gioco, perché lo sport non è solo sfogo della passione, ma anche un’esperienza immersiva e divertente. Il calcio, come sport di squadra, è particolare: insegna a interagire con le compagne di squadra, ma anche con le avversarie. È un percorso di crescita personale fondamentale per tutte le bambine e ragazze, che aiuta a sviluppare il carattere, oltre a offrire divertimento e piacere. Inoltre, permette di creare amicizie durature, condividendo la stessa passione con le proprie compagne, che è senza dubbio uno degli aspetti più belli dell’esperienza sportiva”.
Zum Weihnachtsfest glückliche und besinnliche Stunden
Zum Jahresende ... danke für Ihr Vertrauen und Ihre Treue
Zum neuen Jahr ... Gesundheit, Glück, Erfolg und weiterhin gute Zusammenarbeit
“Eine
COSTANZA NICOLA
Herausforderung, die begeistert”
Einst Torhüterin auf höchstem Niveau, hat Costanza Nicola nach dem Erwerb sämtlicher Trainerlizenzen den Weg an die Seitenlinie eingeschlagen. Nach ihrer Station bei SPAL hat sie im vergangenen Sommer die Leitung der U19-Mannschaft der FCS-Damen übernommen und fungiert zugleich als Koordinatorin der Basisaktivität. Ihr Ziel? Einen spürbaren Beitrag zur Weiterentwicklung des gesamten Damenfußballs beim FC Südtirol zu leisten – getragen von Teamgeist, Austausch sowie einer funktionalen Zusammenarbeit aller Bereiche des Vereins
solo una sfida per il corpo, ma anche per la testa. Serve pazienza,
determinazione e fiducia nel percorso.”
Die sportliche Leitung der Unter 19-Mannschaft der FCS Women wurde im vergangenen Sommer Costanza Nicola (Jahrgang 1998) anvertraut, die nach einer langen Tätigkeit bei SPAL zu den Weißroten gestoßen ist. Als aktive Spielerin stand sie als Torhüterin auf höchstem Niveau unter anderem für Tavagnacco und Pordenone zwischen den Pfosten. Neben dem Trainerposten der U19 wurde der sich im Besitz der UEFA-B-Lizenz befindenden Costanza Nicola zudem die Rolle der Koordinatorin der Basisaktivität bei den Weißroten übertragen.
Per concludere, c‘è qualcosa che vorresti dire a chi si trova ad affrontare una situazione simile alla tua? Hai un consiglio, un messaggio di incoraggiamento?
Wie und mit welchem Alter hast du begonnen, Fußball zu spielen, und wie hat sich deine Laufbahn als Spielerin entwickelt?
„Ich habe mit fünf Jahren in meinem Heimatort, in Villa Vicentina in der Provinz Udine, mit dem Fußballspielen angefangen. Ich habe bis zum Alter von 12 oder 13 Jahren sämtliche Jugendmannschaften dort durchlaufen, damals noch gemeinsam mit den Jungs. Mit 14 musste ich dann zu einem Damenteam wechseln. In Friaul gab es allerdings nur drei Clubs, alle viele Kilometer von zuhause entfernt. Ich entschied mich schließlich für den nächstgelegenen, Chiasiellis, der damals in der Serie A spielte. Ich begann dort in der Primavera-Mannschaft. In meiner ersten Saison
“Non ci avevo mai pensato davvero, ma credo che il messaggio più importante sia quello di vivere ogni momento appieno. Come ho detto prima, bisogna godersi ogni giorno, perché tutto può cambiare in un istante. Se ci si trova in una situazione difficile, che sia nello sport, nel lavoro o nella vita in generale, il segreto è rimanere positivi e credere sempre in sé stessi. È normale attraversare momenti in cui sembra impossibile andare avanti, ma l‘importante è non lasciarsi sopraffare dalla negatività. Serve determinazione, forza di volontà e la consapevolezza che, con impegno e costanza, si può tornare più forti di prima. Nel mio caso, ho affrontato una riabilitazione lunga e impegnativa, spingendomi sempre oltre i miei limiti per accelerare il recupero. Forse, a volte, anche troppo. Ma avevo un obiettivo chiaro e non ho mai smesso di crederci. Il mio consiglio è questo: non arrendersi mai, affrontare ogni sfida con determinazione e, soprattutto, apprezzare ogni momento, perché nulla è scontato.”
– ich war damals 14 Jahre alt – spielte ich ausschließlich in jenem Team. Im zweiten Jahr rückte ich bereits erstmals auf die Bank der ersten Mannschaft in der Serie A, nachdem sich die Stammtorhüterin verletzt hatte. Ich konnte in jener Spielzeit auch mein Debüt feiern, ausgerechnet gegen den späteren Meister Brescia.“
DIE RÜCKKEHR NACH DER DUNKELHEIT
Und wie ging es danach weiter?
Die 24-jährige Spielerin der FCS Women vor eineinhalb Jahren mit einem erschreckenden Unfall auf dem Rosskopf seinen Anfang nahm. Nach harter Arbeit und mit großer Willenskraft feierte Flutura in dieser Saison ihr offizielles Comeback mit dem FC Südtirol. Nun bereitet sie sich darauf vor, langsam aber sicher zu alter Stärke zurückzufinden
Flutura Maloku spielt seit Sommer 2022 für den FC Südtirol und konnte mit den Weißroten im ersten Anlauf die regionale Oberliga gewinnen. Kurz vor Beginn der neuen Saison traf die junge Sterzingerin jedoch ein schwerer Schicksalsschlag. Bei einer Bergwanderung erlitt Flutura einen schweren Unfall und stürzte rund 20 Meter einen Hang hinab. Sie hatte Glück im Unglück und wurde wie durch ein Wunder vor dauerhaften Verletzungen bewahrt. Ein langer Rehabilitationsweg stand ihr bevor, den sie – auch dank der Unterstützung ihrer Familie, Freunde und Fußballkameradinnen – erfolgreich meisterte.
Im Gespräch mit der FCS News berichtet Flutura über ihren langen Leidensweg und darüber, wie sie es geschafft hat, mit einer positiven Einstellung gestärkt aus dieser Erfahrung hervorzugehen.
„Der Verein geriet damals in Schwierigkeiten und ich musste wechseln. Ich ging zu Pordenone, erneut in die Primavera-Mannschaft eines Serie A-Clubs. Danach folgte die Serie C, noch vor der Reform der Ligen, wo ich drei Spielzeiten lang in der ersten Mannschaft spielte. Das war mein eigentliches, dauerhaftes Debüt bei den ‚Großen‘: drei Jahre als Stammtorhüterin, in denen ich enorm viel Erfahrung gesammelt habe, weil ich kontinuierlich spielen konnte. Im Alter von 16 bis 19 Jahren habe ich mich dort mit erwachsenen Spielerinnen gemessen. In diesem Umfeld bin ich sehr gewachsen, charakterlich ebenso wie technisch. Anschließend musste ich aufgrund gesundheitlicher Probleme eine Saison lang pausieren. Der positive Aspekt: Sobald ich wieder ins Training eingestiegen bin, kam der Anruf von Tavagnacco, einem traditionsreichen Serie A-Verein. Dort habe ich zwei Spielzeiten gespielt; die erste in der Serie A, die zweite in der Serie B. Danach stand eine Entscheidung meinerseits an, weil ich fürs Studium in die Emilia-Romagna ziehen musste, um meinen Master zu absolvieren. Nach dem Bachelor in Sportwissenschaften in Udine habe ich mich nämlich für den Masterstudiengang Sportmanagement in Bologna entschieden.“
Welche fußballerische Entscheidung hast du daraufhin getroffen?
„In der Emilia-Romagna habe ich zunächst für Ravenna in der Serie B gespielt. Im zweiten Jahr, in dem ich auch meinen Abschluss machen musste, merkte ich jedoch, dass es für mich schwierig wurde, weiterhin auf diesem Niveau zu spielen. Also bin ich zwei Ligen tiefer gegangen und habe in der Oberliga in Bologna gespielt, bei einem Verein namens Fossolo. Diese Entscheidung hat es mir ermöglicht, mein Studium abzuschließen. In diesem Jahr habe ich auch alle meine Trainerli-
Flutura, beginnen wir ganz von vorne – beim Anfang deines Abenteuers beim FC Südtirol. Wie ist dein Wechsel zustande gekommen und was hat dich dazu bewogen, diesen Schritt zu gehen? „Der Wechsel zum FC Südtirol kam auch für mich etwas überraschend, da ich diese Option zunächst gar nicht in Betracht gezogen hatte. Marco Maraner und Trainer Marco Castellaneta überzeugten mich davon, dass die Weißroten ein ambitioniertes und gut strukturiertes Projekt verfolgen, um den Damenfußball in Südtirol zu fördern. Die Idee, Teil dieser Entwick- liga gewonnen. Welche Erinnerungen
FCS WOMEN
Costanza Nicola beim Interview mit der FCS News
zenzen erworben. Ich sagte mir: ‘Ich konzentriere mich auf das Studium, damit ich mit dem Trainerjob beginnen kann.‘ Tatsächlich hatte ich bei Fossolo schon in den Jahren zuvor angefangen, im Jugendbereich auszuhelfen. Nach einem Jahr Pause bin ich dann zu SPAL nach Ferrara gewechselt.“
Erzählst du uns von deiner Zeit bei SPAL?
„In den ersten beiden Jahren – der Saison in der Oberliga und dem ersten Jahr in der Serie C – war ich Ersatztorhüterin und gleichzeitig im Nachwuchsbereich als Trainerin tätig. Im vergangenen Jahr hingegen bin ich dann als Spielerin einen Schritt zurückgetreten und habe mich noch intensiver dem Trainerdasein gewidmet.“
Im Sommer bist du dann zu den FCS Women gewechselt: Wie kam dein Transfer nach Bozen zustande?
„Bei SPAL war ich Co-Trainerin der U19, unter der Leitung von Andrea Orru, meinem Mentor, mit dem ich drei Jahre lang zusammengearbeitet habe. Er kannte den Verantwortlichen des FC Südtirol –waren wir uns doch bereits in der nationalen Endrunde begegnet: SPAL als Meister der Emilia-Romagna, der FCS hingegen als Champion des Triveneto. Wir trafen damals aufeinander und aus diesem Duell heraus entstanden die ersten Kontakte.“
Welches Umfeld hast du beim FC Südtirol vorgefunden?
„Ein sehr seriöses und professionelles Ambiente, in dem Aufgaben und Rollen klar definiert sind. Es wird strukturiert und mit hoher Sorgfalt gearbeitet; zugleich herrscht ein familiäres, herzliches Klima, in dem man sich offen und unbefangen austauschen kann.“
Die U19 der Weißroten kommt von einer sehr erfolgreichen Saison: Welche Ziele habt ihr euch für dieses Jahr gesetzt?
„Das Mindestziel ist definitiv, die Regionalmeisterschaft zu gewinnen, um erneut die nationalen Endrunden zu erreichen. Natürlich wollen wir den Weg des vergangenen Jahres weitergehen und uns dabei noch weiter verbessern – auch wenn dies anspruchsvoll sein wird, weil die Mannschaft eine wirklich außergewöhnliche Saison gespielt hat. Aber wir verstecken uns nicht: Unser Ziel ist es, die Ergebnisse der vergangenen Saison zu übertreffen.“
Die Weißroten setzen traditionell stark auf die Förderung der eigenen Spielerinnen. Wie beurteilst du diese Ausrichtung?
„Ich bin ja auch als Koordinatorin der Basisaktivität hier tätig und kann dadurch die gesamte Entwicklungskette genau beob-
achten, von den Kleinsten über die U15 bis hin zur U17. Die gesamte Arbeit ist konsequent darauf ausgerichtet, die Mädchen wirklich weiterzubringen. Das spürt man an der Qualität der Trainerinnen und Trainer sowie am täglichen Einsatz, den sie einbringen – etwas, das keineswegs selbstverständlich ist. Die Ergebnisse sind klar ersichtlich: In der ersten Mannschaft stehen bereits sehr viele junge Spielerinnen, viele davon aus dem eigenen Nachwuchs. Das zeigt, dass hier hervorragende Arbeit geleistet wird. Unser Ziel ist es, die Mädchen und Damen aus der Region weiterhin bestmöglich zu fördern und ihren Weg konsequent zu begleiten.“
Gibt es deiner Meinung nach Spielerinnen, die in absehbarer Zeit den Sprung in die erste Mannschaft schaffen können?
„Ja, die gibt es. Das ist auch eines meiner zentralen Ziele: den Mädels so viele Fähigkeiten und Werkzeuge wie möglich mitzugeben, damit sie zum richtigen Zeitpunkt den Schritt nach oben machen können. Genau das ist die Aufgabe und Funktion der U19; sie ist der Talentpool der ersten Mannschaft, aus dem diese schöpfen können muss. Wir Trainerinnen und Trainer des Nachwuchsbereiches tragen dabei die Verantwortung, die Spielerinnen weiterzuentwickeln und sie auf ihrem Weg kompetent zu begleiten.“
Als Expertin und jemand, der alle Ligen erlebt hat: Welchen Eindruck hast du von der aktuellen Serie C?
„Die Meisterschaft befindet sich insgesamt klar im Aufwärtstrend: Das Niveau steigt. Der FC Südtirol kann dabei auf eine sehr
Fußball ist unsere Leidenschaft
Deshalb stecken wir immer unsere ganze Energie hinein.
Il calcio è la nostra passione
Per questo da sempre ci mettiamo tutta la nostra energia.
konkurrenzfähige erste Mannschaft zählen, mit starken individuellen Spielerinnen und einem breiten Kader – ein entscheidender Faktor, der über die Länge einer gesamten Saison noch an Wichtigkeit gewinnen wird. Das Team arbeitet hervorragend und verfügt über alle Voraussetzungen für eine erfolgreiche Spielzeit. Andere Clubs haben diesen Sommer mehr investiert als in der Vergangenheit – und das ist ein positives Signal: Die Liga ist ausgeglichen und entwickelt sich kontinuierlich weiter.“
Welche Grundprinzipien sind dir auf dem Platz besonders wichtig?
„Das, was ich den Mädels immer abverlange, ist Intensität; ein Ziel, das im gesamten Verein geteilt wird. Ich bin sehr froh, dass wir in diesem Punkt völlig auf einer Linie liegen, denn Intensität ist eines meiner grundlegenden Spielprinzipien: in jeder Situation, jederzeit. Die U19-Meisterschaft ist etwas speziell: Es gibt nur wenige wirklich konkurrenzfähige Teams, weshalb es nicht leicht ist, in jedem Spiel dauerhaft die gleiche Intensität zu halten. Genau deshalb muss sie zuerst im Training verankert sein
We for STAND CHRISTMAS
und anschließend in jede Partie übertragen werden. Darüber hinaus arbeite ich an allen Spielphasen und versuche, den Mädels so viele Kompetenzen wie möglich mitzugeben. Das Ziel ist es, sie in ihren Entscheidungen autonom zu machen, damit sie auf dem Platz selbständig agieren können.
Das ist von entscheidender Bedeutung, denn wenn sie in die erste Mannschaft aufrücken, müssen sie in der Lage sein, auf die Anforderungen der Trainer zu reagieren und gleichzeitig über ein breites technischtaktisches Fundament zu verfügen. Im Verein herrscht eine großartige Synergie vor: Wir stehen in ständigem Austausch, vor allem mit Marco Maraner, unserem technischen Leiter, der in dieser Kommunikation eine zentrale Rolle einnimmt. Er kennt die Bedürfnisse der U19 und der ersten Mannschaft ganz genau und fungiert als verbindendes Element. Wenn das Serie C-Team besondere Anliegen oder Anforderungen hat, kontaktiert es uns: In solchen Fällen können einige Spielerinnen in dessen Training eingebunden werden
– sei es, um schlichtweg auszuhelfen oder um wertvolle Minuten zu sammeln, je nach Bedarf. Es ist wirklich eine sehr effiziente und hervorragend funktionierende Zusammenarbeit.“
Welchen Rat möchtest du den jungen, fußballbegeisterten Mädchen mit auf den Weg geben?
„Sich immer zu trauen, sich stets einzubringen und Neues auszuprobieren. Sport ist nicht nur Ausdruck von Leidenschaft, sondern auch eine bereichernde, mitreißende und schöne Erfahrung. Der Fußball ist als Teamsport etwas Besonderes: Er lehrt, mit den eigenen Mitspielerinnen umzugehen, aber auch mit den Gegnerinnen. Für Mädchen und junge Frauen ist das ein entscheidender persönlicher Entwicklungsweg, der hilft, ihren Charakter zu formen und zugleich Freude und Begeisterung vermittelt. Außerdem entstehen dabei Freundschaften fürs Leben, weil man die gleiche Leidenschaft mit seinen Mitspielerinnen teilt. Genau das ist zweifellos einer der schönsten Aspekte des Sports.“
TEAMSPORT
SPORT EQUIPMENT
SPORTSYSTEMS
EXTERIOR DESIGN
Fragen Sie einfach mal unverbindlich nach: info@recosport.it
GIOCHI / SPIELE
Per tutti i piccoli amici del “Kids Club” ecco una piccola raccolta di divertenti giochi per trascorre in allegria qualche momento. Für all unsere Freunde des FCS Kids Club haben wir eine Sammlung von lustigen Rätseln zusammengestellt, die es zu lösen gilt.
Quanti animali riesci a trovare?
Al “Druso” un Kids Day speciale
Wie viele Tiere findest du?
Al “Druso” un Kids Day speciale
Finde den Weg Trova il percorso
I partecipanti prima di assistere alla gara con la Reggiana a condizioni particolari, hanno preso parte al workshop di disegno con l’artista Fabio Vettori, si sono fatti truccare “di biancorosso” da due “make-up artist”, hanno incontrato tre calciatori della prima squadra e poi hanno ricevuto una serie di gadgets
In occasione della gara interna con la Reggiana ha avuto luogo una coinvolgente giornata dedicata ai giovani sostenitori biancorossi. Un Kids Day partecipato quello svoltosi presso lo Stadio Druso prima della gara contro i granata di Reggio Emilia. Numerosi iscritti all’FCS Kids Club hanno raccolto con entusiasmo l’invito di partecipare ad un evento speciale, che prevedeva il biglietto d’ingresso allo stadio ad un prezzo speciale, un euro più il ticket a prezzo ridotto per un accompagnatore. Oltre a questo bambini e ragazzi, a partire dalle ore 13.30 hanno preso parte al workshop di disegno con il famoso caricaturista Fabio Vettori, noto per la sua grande capacità di animare le formiche per qualsiasi evento e occasione. Due
In occasione della gara interna con la Reggiana ha avuto luogo una coinvolgente giornata dedicata ai giovani sostenitori biancorossi. Un Kids Day partecipato quello svoltosi presso lo Stadio Druso prima della gara contro i granata di Reggio Emilia. Numerosi iscritti all’FCS Kids Club hanno raccolto con entusiasmo l’invito di partecipare ad un evento speciale, che prevedeva il biglietto d’ingresso allo stadio ad un prezzo speciale, un euro più il ticket a prezzo ridotto per un accompagnatore. Oltre a questo bambini e ragazzi, a partire dalle ore 13.30 hanno preso parte al workshop di disegno con il famoso caricaturista Fabio Vettori, noto per la sua grande capacità di animare le formiche per qualsiasi evento e occasione. Due
“make-up artist” hanno truccato i bimbi, disegnando la bandiera biancorossa sulle guance.
“make-up artist” hanno truccato i bimbi, disegnando la bandiera biancorossa sulle guance.
Poi l’incontro con tre giocatori dell’FCS: capitan Fabian Tait, Andrea Masiello e Alessandro Vimercati, con i quali hanno
Poi l’incontro con tre giocatori dell’FCS: capitan Fabian Tait, Andrea Masiello e Alessandro Vimercati, con i quali hanno
I partecipanti prima di assistere alla gara con la Reggiana a condizioni particolari, hanno preso parte al workshop di disegno con l’artista Fabio Vettori, si sono fatti truccare “di biancorosso” da due “make-up artist”, hanno incontrato tre calciatori della prima squadra e poi hanno ricevuto una serie di gadgets
potuto scattare foto e richiedere autografi. A conclusione dell’evento, tutti i partecipanti hanno ricevuto in regalo i gadget messi a disposizione da Pfiff Toys, Cassa di Risparmio-Sparkasse, Loacker, FCS e Fabio Vettori.
potuto scattare foto e richiedere fi. A conclusione dell’evento, tutti cipanti hanno ricevuto in regalo messi a disposizione da Pfiff Toys, di Risparmio-Sparkasse, Loacker, Fabio Vettori.
Ein besonderer Kids Day im Drusus-Stadion
Ein besonderer Kids Day im Drusus-Stadion
Vor dem Heimspiel gegen Reggiana nahmen zahlreiche junge FCS-Fans an einem kreativen Zeichenworkshop mit dem renommierten Karikaturisten Fabio Vettori teil. Neben dieser künstlerischen Aktivität durften sich die Teilnehmenden von „Make-Up Artists“ schminken lassen, trafen drei Spieler der Profimannschaft und wurden mit einer Vielzahl exklusiver Gadgets überrascht
Vor dem Heimspiel gegen Reggiana nahmen zahlreiche junge FCS-Fans an einem krea tiven Zeichenworkshop mit dem renommierten Karikaturisten Fabio Vettori teil. Neben dieser künstlerischen Aktivität durften sich die Teilnehmenden von „Make-Up Artists“ schminken lassen, trafen drei Spieler der Profimannschaft und wurden mit einer Vielzahl exklusiver Gadgets überrascht
reduzierten Eintrittspreis profitierte.
reduzierten Eintrittspreis profitierte.
res Event statt, das den jungen Fans der Weißroten gewidmet war. Der „Kids Day“ in der Bozner Fußballarena war ein voller Erfolg und zog zahlreiche junge Anhänger des FCS an. Im Rahmen der Veranstaltung hatten die Mitglieder des Kids Club die Gelegenheit, ihr Stadionticket zu einem symbolischen Preis zu erwerben, wobei auch ihre Begleitperson von einem
res Event statt, das den jungen Fans der Weißroten gewidmet war. Der „Kids Day“ in der Bozner Fußballarena war ein voller Erfolg und zog zahlreiche junge Anhänger des FCS an. Im Rahmen der Veranstaltung hatten die Mitglieder des Kids Club die Gelegenheit, ihr Stadionticket zu einem symbolischen Preis zu erwerben, wobei auch ihre Begleitperson von einem
Ab 13.30 Uhr konnten die Kinder an einem Zeichenworkshop mit dem Karikaturisten Fabio Vettori teilnehmen, der sie mit seiner Kreativität begeisterte. Im Anschluss wurden sie von zwei „Make-Up Artists“ mit der weißroten Flagge auf den Wangen geschminkt.
Ab 13.30 Uhr konnten die Kinder an einem Zeichenworkshop mit dem Karikaturisten Fabio Vettori teilnehmen, der sie mit seiner Kreativität begeisterte. Im Anschluss wurden sie von zwei „Make-Up Artists“ mit der weißroten Flagge auf den Wangen geschminkt.
Ein weiteres Highlight war das persönliche Treffen mit dem Kapitän Fabian Tait
sowie den beiden Spielern Andrea Masiello und Alessandro Vimercati. Hier hatten die jungen Fans die Möglichkeit, Erinnerungsfotos zu knipsen und Autogramme zu sammeln.
sowie den beiden Spielern Andrea lo und Alessandro Vimercati. Hier die jungen Fans die Möglichkeit, rungsfotos zu knipsen und Autogramme zu sammeln.
Ein weiteres Highlight war das persönliche Treffen mit dem Kapitän Fabian Tait
Zum krönenden Abschluss erhielten alle Teilnehmenden eine Reihe exklusiver Gadgets, die von Pfiff Toys, der Südtiroler Sparkasse, Loacker, dem FCS und Fabio Vettori zur Verfügung gestellt wurden.
Zum krönenden Abschluss erhielten Teilnehmenden eine Reihe
Gadgets, die von Pfiff Toys, der
Sparkasse, Loacker, dem FCS und Vettori zur Verfügung gestellt wurden.
nel proprio sito, i clienti hanno la possibilità di ottenere prenotazioni dirette ed esclusivamente senza commissioni. Chi utilizza il widget può essere automaticamente trovato su Booking Südtirol. Se una prenotazione viene effettuata sulla piattaforma, è prevista una commissione del nove per cento, decisamente inferiore a quello che chiedono molte altre piattaforme di prenotazione. Con la versione avanzata del widget è possibile integrare anche i canali di metasearch, ovvero i comparatori di prezzi come Google, Trivago e Tripadvisor.
Booking Südtirol: Regionale Stärke im digitalen Reisemarkt
Die offizielle Buchungsplattform des Hoteliers- und Gastwirteverbands Südtirol (HGV), verfolgt seit ihrer Gründung ein eindeutiges Ziel: Südtirols Beherbergungsbetriebe im Wettbewerb der großen Online-Portale zu stärken und gleichzeitig den regionalen Tourismus nachhaltig zu fördern. Unter dem Namen Booking Südtirol hat sich das Portal als verlässliche, regionale Alternative etabliert – mit fairen Konditionen und einem starken Fokus auf die Bedürfnisse von Gästen und Gastgebern.
Die Plattform entstand aus dem Wunsch vieler Betriebe, ihren Gästen neben der Präsenz auf großen Buchungsportalen auch eine regionale Alternative mit günstigen Konditionen zu bieten. Der HGV entwickelte daher ein Buchungssystem, das die Südtiroler Gastgeber optimal unterstützt, direkten Kontakt erleichtert und mit einer im Vergleich niedrigen Provision eine attraktive Ergänzung im digitalen Vertrieb darstellt.
Booking Südtirol. Booking Südtirol offre un’ampia scelta di opzioni di riceralle proprie esigenze di vacanza. creati appositamente e prenotabili anche il blog di Booking Südtirol,il quaColoro che vogliono esplorare l’Alto Adipiattaforma che rende tutto ciò possibile.
Herzstück des Angebots ist das HGV-Buchungswidget, das Beherbergungsbetriebe unkompliziert in ihre eigene Website integrieren können. Buchungen, die über dieses Widget erfolgen, sind für die Betriebe vollständig provisionsfrei. Wer das Widget nutzt, erscheint automatisch auch auf Booking Südtirol. Für Reservierungen, die direkt über das
Portal eingehen, fällt eine Provision von lediglich neun Prozent an – ein Wert, der deutlich unter jenem vieler internationaler Anbieter liegt. Eine erweiterte Version des Widgets erlaubt zudem die Anbindung an große Meta-Search-Plattformen wie Google, Trivago oder Tripadvisor.
Heute zählt Booking Südtirol bereits über 2.700 buchbare Unterkünfte – vom familiären Berggasthof bis zum Wellnesshotel. Gäste profitieren von einer breiten Auswahl und zahlreichen Suchmöglichkeiten, die es ermöglichen, Unterkünfte exakt nach persönlichen Vorlieben zu filtern. Zusätzlich finden sich auf der Plattform exklusive Themenangebote und Urlaubspakete, die nur dort verfügbar sind.
Ein besonderes Merkmal ist der hauseigene Blog von Booking Südtirol: Mit authentischen Geschichten, Inspirationen und Expertentipps bietet er Lesern einen zusätzlichen Einblick in die Vielfalt des Landes und ergänzt das Buchungserlebnis um redaktionelle Inhalte.
Für alle, die Südtirol authentisch entdecken möchten und gleichzeitig regionale Betriebe unterstützen wollen, bietet Booking Südtirol damit eine Plattform, die Gastfreundschaft und moderne Technologie ideal vereint.
SPORTHILFE GET TOGETHER, 105 GIOVANI RICEVONO I SUSSIDI PRESSO L’ALPERIA BUSINESS CLUB
La tradizionale cerimonia di consegna degli assegni della Sporthilfe Alto Adige si è presentata quest’anno con un nuovo nome e un nuovo spirito: “Sporthilfe Get Together”. Presso l’Alperia Business Club dell’FC Südtirol sono state presentate ufficialmente le atlete e gli atleti sostenuti per la stagione 2024-2025. Nel complesso, i 105 giovani sportivi beneficiari, attivi in 13 discipline invernali, hanno ricevuto oltre 136.000 euro di contributi, di cui 15.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.
“Lo sport trasmette valori che vanno oltre la competizione: rafforza il carattere, la comunità e il senso di responsabilità. Come fondazione, per noi è importante sostenere i giovani talenti proprio nella fase in cui impegno e passione pongono le basi per il loro futuro. Chi sostiene
lo sport, rafforza non solo gli atleti e le atlete, ma la società nel suo insieme”, ha affermato Gerhard Comper, presidente dell’FC Süd-
SPORTHILFE GET TOGETHER IM ALPERIA BUSINESS CLUB: FÖRDERUNG FÜR 105 JUNGE ATHLETINNEN UND ATHLETEN
Die traditionelle Scheckübergabe der Südtiroler Sporthilfe fand Anfang November erstmals unter dem neuen Titel „Sporthilfe Get Together“ statt. Im Alperia Business Club des Drusus-Stadions wurden dabei die geförderten Südtiroler Athletinnen und Athleten der Saison 2024/25 präsentiert. Insgesamt 105 Nachwuchssportlerinnen und Nachwuchssportler aus 13 verschiedenen Wintersportdisziplinen erhielten eine Förderung in Höhe von 136.900 Euro, wovon die Stiftung Südtiroler Sparkasse 15.000 Euro beitrug.
„Sport vermittelt Werte, die weit über den Wettkampf hinausreichen: Er prägt Charakter, stärkt die Gemeinschaft und fördert Verantwortungsbewusstsein“, erklärte Gerhard Comper, Präsident des FC Südtirol und Verwaltungsratsmitglied der Stiftung Südtiroler Sparkasse. „Als Stiftung ist es uns ein besonderes Anliegen, junge Talente genau in dieser entscheidenden Phase zu unterstützen, in der Engagement und Leidenschaft die Grundlage für ihre Zukunft bilden. Wer den Sport fördert, stärkt damit nicht nur die Athletinnen und Athleten, sondern die Gesellschaft als Ganzes.“
tirol e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.
SICUREZZA E PARITÀ DI GENERE SUL LUOGO DI LAVORO
L‘FC Südtirol ha sempre considerato come priorità il benessere, la salute e la sicurezza dei propri dipendenti. In questo contesto, negli ultimi anni il club ha implementato un articolato programma formativo, culminato con la certificazione ISO 45001. Questo standard di qualità, riconosciuto a livello internazionale, distingue il club come eccellenza nella sicurezza sul lavoro. Per garantire il mantenimento dello standard a lungo termine, l‘FC Südtirol organizza costantemente sessioni di formazione interna, garantendo un miglioramento costante in tale ambito. Allo stesso tempo, il club si sta impegnando per ottenere la certificazione per la parità di genere.
L‘obiettivo è promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, rispettoso ed equo. Tra le priorità chiave figurano: l‘accesso senza barriere ai percorsi di carriera sportivi e amministrativi, lo sviluppo e la promozione del calcio femminile, le pari opportunità e retribuzioni, la partecipazione di tutti i dipen-
denti ai processi decisionali, una cultura della comunicazione inclusiva e responsabile e la lotta costante contro ogni forma di discriminazione o violenza di genere. Inoltre, l‘FC Südtirol ha sottoscritto la „Dichiarazione Tolleranza Zero“, impegnando il club a prevenire qualsiasi comportamento
SICHERHEIT UND GLEICHBERECHTIGUNG AM ARBEITSPLATZ
Seit jeher misst der FC Südtirol dem Wohlbefinden, der Gesundheit und der Sicherheit seiner Mitarbeitenden höchste Bedeutung bei. In diesem Zusammenhang hat der Verein in den vergangenen Jahren ein umfassendes Programm umgesetzt, an dessen Ende die Zertifizierung nach ISO 45001 erlangt wurde. Hierbei handelt es sich um einen international anerkannten Qualitätsnachweis, der den Club als Vorreiter im Bereich der Arbeitssicherheit auszeichnet.Um diesen Standard langfristig zu sichern, organisiert der FC Südtirol fortlaufend interne Schulungen, welche die kon-
tinuierliche Weiterentwicklung in diesem sensiblen Bereich gewährleisten. Gleichzeitig arbeitet der Verein daran, die Zertifizierung zur Gleichstellung der Geschlechter zu erhalten. Ziel ist es, ein inklusives, respektvolles und chancengleiches Arbeitsumfeld zu fördern. Zu den Schwerpunkten zählen unter anderem: barrierefreier Zugang zu sportlichen und administrativen Laufbahnen, die Entwicklung und Förderung des Damenfußballs, gleiche Chancen und Gehälter, die Beteiligung aller Mitarbeitenden an Entscheidungsprozessen, eine inklusive und ver-
che violi la dignità della persona o costituisca discriminazione sul posto di lavoro.
Il Consiglio di amministrazione ha, inoltre, nominato un comitato dedicato per monitorarne l‘attuazione e garantire il rispetto di questi principi.
antwortungsvolle Kommunikationskultur sowie die konsequente Bekämpfung jeglicher Form geschlechtsbezogener Diskriminierung oder Gewalt. Darüber hinaus hat der FC Südtirol die „Dichiarazione Tolleranza Zero“ unterzeichnet, mit der sich der Verein verpflichtet, jedes Verhalten zu unterbinden, das die Würde einer Person verletzt oder Diskriminierung am Arbeitsplatz darstellt.
Zur Überwachung der Umsetzung wurde vom Verwaltungsrat ein eigenes Komitee eingesetzt, das die Einhaltung dieser Grundsätze sicherstellt.
E noi di Simba lo siamo, naturali. Continuiamo a lavorare nel mondo della carta con la stessa passione di quando siamo nati, 35 anni fa. Lo facciamo con il rispetto che si deve all’ambiente e alle persone, sentendoci a nostro agio mentre ogni giorno pensiamo a come realizzare i nostri prodotti nel miglior modo possibile, facendo attenzione a ciò che ci circonda. In fondo, ci viene semplice: anzi, naturale.
LO SPORT UNISCE: BRESSANONE PREMIA I SUOI ATLETI PIÙ MERITEVOLI
Mercoledì 12 novembre la Città di Bressanone ha reso omaggio alle proprie atlete e ai propri atleti più meritevoli per i risultati ottenuti nell’ultimo anno. Presso il centro culturale Astra, il sindaco Andreas Jungmann ha consegnato – insieme ai membri della Giunta e del Consiglio comunale, all’assessore provinciale allo sport Peter Brunner e agli ospiti d’onore dell’FC Südtirol, l’amministratore delegato Dietmar Pfeifer e il capitano Fabian Tait – i riconoscimenti a 28 bressanonesi che, con impegno, passione e spirito di squadra, hanno portato in alto il nome della città ben oltre i suoi confini.
Uno dei momenti più significativi della serata è stata l’intervista con Pfeifer e Tait, i quali hanno ripercorso la costante crescita del club – dalle origini a Millan fino alla Serie B – soffermandosi sull’importanza del vivaio, sulle sfide dello sport professionistico e sul valore dello sport quale strumento di integrazione e coesione sociale.
V uoi ridurre i costi aziendali?
Scopri i buoni pasto eLunch di Edenred! Massimo utilizzo per i tuoi collaboratori e importanti vantaggi fiscali per la tua azienda!
Disponibili in formato cartaceo e digitale, i buoni pasto eLunch sono utilizzabili in Trentino Alto Adige presso una rete di oltre 2.500 bar, ristoranti, supermercati, capillarmente distribuiti su tutto il territorio regionale.
GESCHÄFTSFÜHRER PFEIFER UND KAPITÄN TAIT BEI DER SPORTLERINNENUND SPORTLEREHRUNG DER STADT BRIXEN
Am Mittwoch, den 12. November würdigte die Stadt Brixen im Kulturzentrum Astra ihre erfolgreichsten Sportlerinnen und Sportler des vergangenen Jahres. Zu den Ehrengästen der Veranstaltung zählten FCS-Geschäftsführer Dietmar Pfeifer und Kapitän Fabian Tait, die gemeinsam mit Bürgermeister Andreas Jungmann, Mitgliedern des Stadt- und Gemeinderates sowie Sportlandesrat Peter Brunner insgesamt 28 Athletinnen und Athleten für ihre außerordentlichen Leistungen auszeichnen durften.
Im Rahmen der Feierlichkeiten nahmen Pfeifer und Tait zudem an einer Podiumsdiskussion teil, in der sie den sportlichen Weg des FC Südtirol – von der Landesliga bis in die Serie B – nachzeichneten. Dabei unterstrichen sie die Bedeutung einer nach-
Die Skihütten in ObereggenInmittenPampeago des Skigebietesnel centro sciistico
A disposizione/Reservebank: 16 Lamanna, 31 Adamonis, 3 Cagnano, 14 F. Davi, 27 Kurtic, 28 Kofler.
ALLENATORE/TRAINER: FABRIZIO CASTORI
In den vergangenen Wochen ist der FC Südtirol gerne der Einladung verschiedener lokaler Fernsehsender gefolgt und nahm mit Funktionären an deren Fußballsendungen teil. Am Sonntag, den 9. November war Vizepräsident Carlo Costa im Studio von Moderator Stefano Carta zu Gast, der auf RTTR die abendliche Sendung „Domenica Sport“ präsentiert. Am Montag, den 24. November nahm Marco Maraner, technischer Leiter der FCS Women, an der Sendung „Tempi Supplementari“ auf TV33 teil. Im Studio von Moderator Sergio Braghini wurde das Regionalderby gegen Trento Academy aufgearbeitet, das die Weißroten tags zuvor im Briamasco-Stadion mit 1:0 für sich entscheiden konnten.
BIANCOROSSI OSPITI IN TELEVISIONE
velocità da dentro l’area: 4-3. Al 2’ di recupero Volpato stoppa in area e con il sinistro ad incrociare firma il 5-3, risultato troppo pesante per i biancorossi, punito oltremodo per qualche disattenzione.
Una vittoria limpida e preziosa arriva nel successivo turno. I biancorossi si impongono al Frosinone dell’ex Leandro Greco per 3-0 (2-0 al riposo) sul terreno del Benito Stirpe del capoluogo ciociaro nella ventitreesima giornata, quarta del girone di ritorno conquistando conquistano tre pun-
Nelle scorse settimane l’FCS ha accettato con piacere l’invito formulato da alcune redazioni televisive a intervenire ai rispettivi programmi relativi agli approfondimenti calcistici. Il vicepresidente Carlo Costa, lo scorso 9 novembre, è stato gradito ospite della trasmissione Domenica Sport, in onda sulle frequenze di RTTR e condotta da Stefano Carta. Il responsabile tecnico del settore tecnico femminile, Marco Maraner, ha partecipato invece alla trasmissione di TV33 Tempi Supplementari, condotta da Sergio Braghini, segnatamente nell’edizione di lunedì 24 novembre, ovvero il giorno dopo la vittoria conseguita dalla formazione maggiore nel derby regionale di Serie C con il Trento Academy sul sintetico dello Stadio Briamasco.
World-leading ski resort with up to 30 km of slopes
nur 10 Minuten von der Autobahnausfahrt Sterzing entfernt a soli 10 minuti dall‘uscita autostradale di Vipiteno hochmoderne Talstation mit Ski-Depot und Parkhaus | stazione a valle ultramoderna con deposito sci e parcheggio multipiano 28 breitgefächerte Pistenkilometer und 5 km spaßige Rodelabfahrt mit der ganzen Familie | 28 km di piste da sci e 5 km di discesa divertente in slittino con tutta la famiglia Schneegarantie von Dezember bis April neve garantita da dicembre ad aprile
www.ratschings-jaufen.it | www.racines-giovo.it
libero 4000
Duka ist Archiproducts Design Award Winner 2025 mit der neuen freistehenden Schiebetür libero 4000. Die Auszeichnung bestätigt die Designexzellenz, die Eleganz, Komfort und technische Präzision vereint – Eigenschaften, die unsere Produkte seit jeher auszeichnen. Eine raffinierte und zeitgemäße Lösung, die sich perfekt in jedes Badambiente integrieren lässt und in zahlreichen Farb- und Glasvarianten erhältlich ist.
Duka è il vincitore dell’Archiproducts Design Award 2025 con la nuova porta scorrevole a sé stante di libero 4000. Il premio conferma l’eccellenza di un design che unisce eleganza, comfort d’uso e precisione tecnica, elementi che da sempre contraddistinguono i nostri prodotti. Una soluzione raffinata e contemporanea, perfettamente integrabile in qualsiasi ambiente bagno e disponibile in numerose varianti di colori e vetri. www.duka.it