l'Eco della Riviera n.25

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Ottobre 2011

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Rivista mensile distribuita nelle edicole del Ponente ligure. Spedita per posta, gratuitamente, a 1.100 tra le migliori attività ad altissima densità: aziende, alberghi, ristoranti, bar, studi professionali, beauty, centri sportivi, boutiques di Imperia, Savona, Cuneo.

Direttore responsabile: Roberto Basso Editore Cyrano S.r.l. Piazza Colombo - Sanremo Partita Iva 01329030082 Reg. trib Sanremo n.4 del 19-12-2002 Redazione: Sanremo-Piazza Colombo,17 Tel. 0184.506818 - Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30 - 12,00 E-mail: redazione@ecodellariviera.it Web site: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale € 20 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: Grafiche Amadeo Chiusanico (IM) Progetto grafico: Gruppo Gap srl-Roma Direttore marketing: Daniele Petrelli 393-4490780 Hanno collaborato a questo numero: Mario Paternostro, Oriana Morganella, Bruno Giri, Freddy Colt, Francesco Basso, Giuseppe Sciortino, Giulia Cassini, Luca Motolese, Alessio Pastorelli, Adriano Cauterucci, Rocco Febbo, Romano Lupi, Antonio Vanzillotta, Omar Boeri, Elio Lapo. Salvo accordi scritti con la società editrice qualsiasi tipo di collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Il materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Editoriale

Non esiste saggezza Domenica 23 ottobre. In tv le agenzie battono la notizia dell’incidente mortale di Marco Simoncelli sul circuito di Sepang, in Malesia. Un filmato agghiacciante porta in tutte le case la terribile sequenza degli ultimi attimi di vita di un giovane campione che, come nei film, invece sembrava aver trovato la via del successo. Al secondo giro, però, la pellicola impazzisce: una caduta lo fa scivolare sull’asfalto. Nell’impatto Marco perde il casco, altri piloti coinvolti nell’incidente non riescono ad evitarlo. In particolare Edwards e Valentino Rossi, suo grande amico, gli finiscono addosso, lo travolgono. Accorrono i soccorsi, tutto è inutile, Marco resta immobile sull’asfalto. Di fronte a questi fatti, al passaggio simultaneo dalla vita alla morte si rimane muti. Non sappiamo cosa dire, pensare. Ci illudiamo che le cose non esistono se non abbiamo le parole per chiamarle. Per frazioni di secondi è come se in noi tutto si cristallizzasse, si dubita persino che quanto visto sia davvero accaduto. Quotidianamente attraverso i media siamo soprattutto testimoni di negatività, di morte: incidenti, fallimenti, delitti, uxoricidi, infanticidi, stragi, esecuzioni, terremoti. Tutti abbiamo negli occhi l’orrore dei filmati di Gheddafi. Le foto degli ultimi attimi di vita dell’ex rais e tiranno libico, la fuga, il nascondiglio nella fogna, la cattura, il linciaggio, il sangue, l’esecuzione, il colpo di pistola alla tempia, il vilipendio del cadavere, la macabra esposizione pubblica. Anche per lui mancavano le parole. Ne hanno pronunciate tante, invece, i nostri politici. E’ bene ricordarne alcune. Berlusconi: “Sic transit gloria mundi (Così passa la gloria di questo mondo); Mario Borghezio: “Onore alle armi al templare di Allah, la sua è stata una morte gloriosa, con le armi in pugno tra i suoi pochi fedeli rimasti”; La Russa: “Dobbiamo gioire perchè diversamente sarebbero partite migliaia di persone in più come profughi e non avremmo avuto più un partner né per l’immigrazione, né per il commercio”; Bossi: “Ora bisogna mandare i clandestini libici a casa”. Parafrasando un titolo di Carofiglio, dalle nostre parti “esiste saggezza”? In una scuola del Sud, a Senise, provincia di Potenza, si è arrivati al punto di scattare foto ricordo per una classe nella quale c’è un’allieva down. Le foto sono state poi distribuite in due versioni: una per tutti (in cui non compare l’allieva down) e un’altra per l’allieva con handicap nella quale la si vede insieme ai suoi compagni ed alle maestre. Viene in mente un passo di Montanelli che parlando di Mussolini diceva che una delle poche volte che il duce aveva ragione era quando sosteneva che “governare gli italiani non è difficile, è inutile”. Che tristezza. Roberto Basso Novembre 2011

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Sommario

8 A Ligabue, Pagani e Nohavica il Premio Tenco del 2011

36 Juliana la modella “monella” che insegna ai bimbi di via Certosa

CartaSi e Area Sanremo un progetto da mezzo milione di Euro

23 La follia della politica non può seppellire l’evidenza sotto una montagna di bugie

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Le nuove frontiere del giornalismo crossmediale

10 Switch off in Liguria: i pionieri del passaggio al digitale

32 Dalla Finlandia il divieto alle donne di mangiare banane e cetrioli sul luogo di lavoro

20 Filippo Bisciglia dalla casa del GF6 al Casinò di Sanremo 4 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

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6 Zelo’s world dalla Calabria al Principato di Monaco con Gigi Forciniti

34 Il futuro Conad passa da Savona con il nuovo centro di distribuzione


La bocca del lupo di Mario Paternostro Direttore Primocanale

Claudio Scajola non è un congiurato, ma un democristiano doc Claudio Scajola da più di un anno sta lavorando alla rigenerazione del pdl ex Forza Italia, con l’idea di dare vita a un nuovo partito o movimento o “cosa” come era di moda dire alcuni anni fa, che sia una casa per tutti i moderati, sia quelli di destra che quelli di sinistra. Il suo è un lavoro da vecchio notabile democristiano: certosino, lento quanto occorre, meticoloso, fitto di incontri e scambi di opinioni, ma con un obiettivo certo e raggiungibile. L’idea era di proporre la sua strategia dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi e una buona parte dei suoi uomini, soprattutto quelli che operano in Liguria a ponente e non, si stava preparando a questo passaggio. Poi la situazione è precipitata e il carisma del leader è scivolato in basso, con una velocità inattesa nella sua continua rapidità. A questo punto il piano A di Scajola ha subito un’accelerazione ed è entrato in movimento il piano B. Che è o più o meno le stesso di quello A solo che deve fare i conti con un Berlusconi che c’è, che non si è ancora fatto da parte e che non ha la minima

intenzione di fare il passo indietro che gli chiede da quando è nato Pierluigi Bersani. Per tutto questo Scajola che non è sicuramente una crocerossina della politica non è nemmeno un congiurato e la sua iniziativa non è una congiura. Le congiure erano il pane quotidiano dei democristiani, ma ora l’atmosfera è cambiata. Scajola e i suoi più quelli di Pisanu non congiurano ma chiedono il cambiamento mettendoci la faccia e andando a parlarne in un ristorante che non è una trattoria del Testaccio ma un ristorante con tanto di vetrine nella Galleria Garibaldi nel cuore di Roma, locale che si trova se non sbaglio davanti alla sede di Italia dei Valori ed è frequentato proprio da molti esponenti dipietristi. Ora sarebbe stato davvero ingenuo se Scajola avesse voluto congiurare davanti al ristorante dell’ex magistrato Di Pietro. Scajola è tornato dopo la vicenda non ancora chiusa della casa con vista sul Colosseo. E’ tornato alla ribalta giocando tutte le sue doti di organizzatore. Se Berlusconi sottovalutasse questa sua iniziativa farebbe un grosso errore.

Bersani

Scajola Novembre 2011

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Digitale terrestre: go,go,go I primi volti apparsi a Primocanale per salutare l’evento Renzino, storico tassista di Bordighera con posto fisso nella centralissima Piazza Eroi della Libertà, ai piedi del Mercato Comunale che riporta ad architetture mussoliniane, è stato il primo volto della Tv digitale terrestre in Liguria. La mattina di lunedì 10 ottobre è stato infatti lui ad apparire in video appena c’è stato il rivoluzionario passaggio dall’

terrestre. Trentaquattro anni fa, proprio in questa piazza, proprio in quel bar alle nostre spalle, ho acceso a Bordighera la prima televisione a colori. Era esattamente il 1° febbraio del 1977, mi ricordo che apparì Corrado nella sigla a colori di “Domenica In”. Bordighera è stata la prima città della Liguria a ricevere il digitale terrestre, a vedere i programmi

Media

Renzino

Raineri

Scullino

Giuffra

analogico al digitale di tutte le emittenti televisive pubbliche e private che si vedono in Italia: Rai, Mediaset, Primocanale, Telecity e più di altre 100 testate grandi, medie, piccole, nazionali, regionali, locali. Erano da poco passate le 10 quando Roberto Basso, appena completato il collegamento in digitale dai ripetitori di Bordighera, dopo l’ora di black out di tutti i televisori necessario ai tecnici per cancellare il vecchio analogico ed attivare il migliore e tecnologicamente più avanzato sistema digitale, ha intervistato in diretta il “vecio” tassista. “Oggi – ha dichiarato Renzino ai microfoni di Primocanale, appoggiato al suo taxi Mercedes – faccio il bis, conquisto un secondo record. Sono il primo ad apparire in video nello storico passaggio al digitale 6 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

Sappa

Calvi

Cagnacci

televisivi in alta definizione HD. Due ore dopo, a mezzogiorno in punto, il digitale è entrato anche in tutti i televisori di Ventimiglia. Mentre le campane della cattedrale battevano le 12 è stato il sindaco Gaetano Scullino, in diretta su Primocanale, a metà del ponte sul Roya, a sottolineare l’evento. Il giorno dopo, l’11 ottobre, è stata la volta di Taggia, Sanremo, e di un’altra ventina di Comuni limitrofi. Alle 10,40 il digitale ha sostituito l’analogico a Taggia. In diretta a Primocanale è stato l’assessore al Turismo, Matteo Cagnacci, a salutare con entusiasmo lo storico passaggio. Poco dopo mezzogiorno il nuovo segnale è arrivato a Sanremo. Davanti al Comune, vicino alla scala d’ingresso di Palazzo Bellevue, il “benvenuto” al digitale terrestre


è stato dato da un entusiasta Giorgio Giuffra, presidente di Sanremo Promotion. Mercoledì 12 ottobre la rivoluzione tecnologica conquistava Imperia capoluogo e l’intera provincia. A salutare e commentare positivamente il digitale terrestre a Primocanale sono stati, nell’ordine, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Giacomo Raineri, il presidente della Provincia Luigi Sappa, il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Enrico Calvi. Dopo Imperia l’analogico ha cominciato a sparire dai televisore di Savona e lasciare il posto al digitale. Poi Genova, La Spezia, tutta la Liguria. Primocanale, con un forte impegno economico quantificabile in diversi milioni di euro, ha raddoppiato, moltiplicato, migliorato i suoi canali. Il segnale, i programmi si vedono benissimo. Come tutte le trasformazioni, però, non si può avere tutto e subito. A

volte occorrono momenti di rodaggio. Può capitare che per qualche frazione di secondo, soprattutto in determinate zone non sufficientemente servite dai ripetitori, l’immagine sparisca, ricompaia, sia disturbata. In queste prime settimane stiamo registrando soprattutto consensi, plausi per il miglioramento dell’immagine, delle trasmissioni, della vastissima scelta di canali. Forse troppi? Un vecchio e saggio adagio popolare recita “nel più ci sta il meno”. Chi ha qualche problema non perda tempo, contatti un antennista, un professionista serio e capace. A volte basta poco per mettere a posto tutto, l’antenna, il decoder, il filo di collegamento e vedere la tv molto meglio di prima. Perchè rinunciarci? Primocanale ha attivato un numero verde (800168777) per offrire a tutti gratuitamente un’assistenza non stop, per consentire a tutti in provincia di Imperia e nell’intera Liguria la Tv del futuro.

Società

Combattere lo stalking a colpi di Tango

A Sanremo “ballare” è il primo passo per abbattere lo stalking con “La danza della coppia... Il tango si balla sempre in due” presso la sala “Il Melograno” di via G. Marsaglia. Qui “ballare” significa agire, interpretare, discutere. Organizzato dagli Assessorati alle Pari Opportunità e Servizi Sociali del Comune di Sanremo in collaborazione con ASL 1 Imperiese - Distretto socio-sanitario 2 Sanremese e Zonta Club Sanremo il progetto mira a interpretare le relazioni di coppia, a venirsi incontro, a sfondare le pareti della violenza ed a prevenire future complessità. Nelle coppie in crisi scatta un meccanismo psicologico in cui entrambi considerano il partner come principale responsabile della situazione di tensione che si è venuta a creare. Capire la coppia è il primo passo per migliorarla. Le serate sono improntate in un clima di scambio e dialogo che permetterà a tutti di maturare una formazione che porterà a interiorizzare meglio i temi affrontati durante le serate. Ogni incontro sarà tenuto presso la sala “Il Melograno” dalle 21.00 alle 23.00, ecco il calendario: Venerdì 11 novembre: l’esperienza di vittimizzazione nella violenza intrafamiliare, alcolismo negli uomini e l’armonia famigliare nel caso giapponese; venerdì 18 novembre: gestione costruttiva del conflitto nella coppia; venerdì 25 novembre: “Affinché violenza non ci separi...” venerdì 2 dicembre: relazione conclusiva di esperienze e opinioni. Partecipazione gratuita, si rilascerà attestato di frequenza. Info: dott. GiannaLisa Laiolo, 0184 529015dott. Roberta Dore 0184 529014. email: lavocedelsilenzio@comunedisanremo.it cell. 3295473632. Novembre 2011

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Barbara Cossetto e Mirella VIlla

Festival

CartaSi & Area Sanremo Un progetto che vale mezzo milione di euro Giuffra, Di Ponziano, Cossetto, Pizzimbone e Piaggio uniti per promuovere i giovani talenti che sognano di vincere il Festival 2012 e rilanciare la canzone italiana Da sempre Festival della canzone e business vanno a braccetto. Chi vince a Sanremo, ed è un artista sconosciuto, di colpo entra in possesso delle chiavi del successo, della fortuna, della popolarità, della ricchezza. Se saprà usarle potrà avere tutto, in caso contrario perderà tutto. Per i big vincere o rivincere il Festival vuol dire tastare il polso del gradimento, del consenso reale, della popolarità, consolidare, rilanciare, aumentare progetti, applausi, contratti, denaro. Il Festival è una macchina che da oltre mezzo secolo fa la fortuna di chi riesce a salirci sopra, non solo cantanti, ma tutto quel mare di attività, persone, aziende che lo compongono e lo nutrono: organizzatori, case discografiche, media, sponsor. E’ un “miracolo”, e come i miracoli nessuno sa bene come nascono, come fanno a durare, rivitalizzarsi continuamente, polarizzare su loro nel tempo intere generazioni. Italiane e straniere. Il Festival nasce e debutta alla radio il 29 gennaio del 1951 tra l’indifferenza generale degli ospiti di un galà al casinò. In Italia è finita la guerra solo da 6 anni, sono tempi difficili, la penisola è invasa da musiche e danze stravaganti che arrivavano da oltre oceano, Samba, Rumba. Rita Hayworth ammalia con “Amado mio”, che canta sensualmente nel film Gilda. La canzone italiana balbetta, il Festival, quelle canzoni annunciate da Nunzio Filogamo alla radio però tracciano un 8 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

segno. Piacciono, danno la scossa. Anno dopo anno il fenomeno Sanremo si ingigantisce fino a trasformare le canzoni ed il Festival addirittura nel simbolo della nostra società. Gli sponsor fanno a gara in Rai per partecipare alla manifestazione. Il Festival, per chi vuole pubblicizzare al meglio il proprio brand, il proprio messaggio, i propri prodotti rappresenta l’optimum, la vetrina italiana più guardata, seguita, che fa tendenza. Il top anche all’estero. E quest’anno nel grande circo del Festival, puntando sui giovani talenti, è entrata CartaSi come sponsor e partner di Area Sanremo, l’unica struttura che attraverso seri e qualificati stages selezionerà due cantanti che parteciperanno di diritto, insieme ai big, al Festival 2012. CartaSi è la carta di credito personale per eccellenza, è società leader in Italia con 6,5 milioni di titolari di carta di credito, conta tra i suoi clienti 700 banche, è collegata ai circuiti internazionali Visa e MasterCard che ne garantiscono l’accettazione in tutto il mondo presso milioni di punti vendita. Un colosso che tutti conoscono. Il presidente ed il vice presidente di Sanremo Promotion, Giorgio Giuffra e Donato Di Ponziano, nel presentare al Palafiori di Sanremo Barbara Cossetto, Relations Director Marketing& Institutional di CartaSi, e nell’annunciare l’accordo, hanno detto: “La novità della nostra fucina di nuovi talenti per il


festival 2012 è il nome: ‘CartaSi Area Sanremo’. In CartaSi abbiamo trovato un partner importante che ci supporta e ci sprona con risorse finanziarie e progettuali notevoli. Quest’anno l’iniziativa non si fermerà alla sola Accademy. Avremo altre fasi importanti. Stiamo sviluppando un progetto impegnativo per i giovani che cercano di sfondare nel mondo della musica leggera. Non solo i vincitori del concorso, ma anche tutti i 50 finalisti di quest’anno faranno parte di un Tour che nel 2012 li porterà ad esibirsi in diverse città italiane insieme a grandi professionisti. La selezione che Sanremo Promotion fa da anni di talenti sconosciuti e che parteciperanno al Festival, grazie ad una convenzione Comune-Rai, è una manifestazione in forte crescita. Il progetto Festival 2012 è ambizioso. Ha un valore di 500 mila euro tra apporti del Comune, tasse degli iscritti, sponsor del calibro

cordiale Barbara Cossetto nel corso di un piacevole e veloce scambio di vedute ci ha confessato che “a contagiarci è stato l’entusiasmo di Donato per questo progetto. Conosco personalmente Di Ponziano, le sue qualità, la sua professionalità. CartaSi collabora da tempo con lui per quanto riguarda il Golf con risultati positivi. Nel mondo dello sport siamo presenti con sponsorizzazioni importanti. Nel calcio, per esempio, abbiamo rafforzato la nostra presenza, rinnovato per il secondo anno consecutivo l’accordo con la Juventus in qualità di Official Supplier per la stagione 20112012. CartaSi diventa partner ufficiale di Milan, Inter, Napoli, sostiene Roma e Bologna. La sponsorizzazione di 6 tra le squadre calciste nazionali più amate garantirà una straordinaria visibilità al brand CartaSi. Si parla di raggiungere un bacino ricchissimo di pubblico, pari a 21,6 milioni di

Donato Di Ponziano

di Piaggio, Biancamano e partner come CartaSi che condivide un percorso preciso. Area Sanremo non solo sopravvive, ma cresce e si sviluppa grazie all’apporto che viene da fuori, dal contributo di grandi marchi, di grandi aziende capaci di capire il presente ed anticipare il futuro”. Barbara Cossetto l’abbiamo incontrata al Palafiori. Era in compagnia di Mirella Villa, partner di Comunicazione e Donato Di Ponziano. Torinese di nascita Barbara Cossetto è un manager di razza. E’ Direttore Marketing e Commerciale di Cartasi S.p.a. dal 2007. Prima aveva maturato grande esperienza ai vertici della francese Europ Assistence. Sorridente e Pirlo

tifosi a cui si aggiungono circa altri 6,5 milioni di tifosi di tutte le squadre che giocheranno contro le 6 sponsorizzate. Invece è la prima volta che ci avviciniamo al mondo della canzone, ad una manifestazione di questa rilevanza, all’Accademy, a quanto fa Area Sanremo, al mondo del Festival, a giovani talenti. Donato ci ha parlato di tutto questo facendoci rivivere passioni e situazioni che presentano molte similitudini con la nostra società: l’italianità e la giovinezza. CartaSi, la nostra azienda, ha compiuto 25 anni da poco, ci è sembrato giusto supportare e valorizzare talenti”. Che dire di più. Chapeau. Roberto Basso Gattuso

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Giornalismo

Battista

Paolo Mieli

Generazione crossmediale l’informazione che cambia

Nell’era del digitale la stessa notizia viene offerta secondo le nuove logiche del “dove, come e quando vuoi” Il modello digitale fondato sui bit rifonda i media crossmediali sono creati per viaggiare lungo tutti e cavalca la libertà d’azione in rete attraverso la i percorsi distributivi, col minor numero possibile possibilità di connettere tutto a tutti, e tutti a tutti. di adattamenti, per essere fruiti su ogni possibile Le notizie viaggiano sotto forma di file in grado terminale d’uso. Rappresentano la summa delle di essere smistati a velocità massima da un me- economie di scala e di tutte le possibili sinergie dium all’altro con costi minimi. I canali radio-tv- industriali. cellulare-web mutano la loro natura in Media on «Oggi vengono richieste competenze impensabili Demand (MOD), habitat adeguato per il prodot- fino a pochi anni fa – sottolinea Emilio Carelto crossmediale in cui si combinano li, fondatore ed ex direttore di Sky edicola, libreria, videoteca, antenna TG24 – senza dimenticare però Il vero giornalista quelle che sono le caratteristiche terrestre e parabola satellitare, web e ogni servizio di comunicazione principali, cioè la serietà nel controllo moderno deve personale. delle fonti, nella ricerca delle notizie, sapere scrivere, Nell’era digitale la stessa notizia viene nell’indipendenza dalla politica, l’auofferta secondo la logica del “dove parlare in tv, usare tonomia editoriale. Queste restano vuoi, come vuoi, quando vuoi”. La comunque esigenze primarie per un internet e tutti i moltiplicazione dei mezzi con cui si linguaggi tecnologici bravo giornalista». può fare informazione contribuisce Mezzi e strumenti si sono semplifia trasformare il giornalismo, il concati a causa del digitale. Il giornalista tenuto è il re dei nuovi media. Secondo Pierluigi può usare la sua telecamerina, montare il suo Battista, editorialista del Corriere della Sera, la servizio sul computer, inviare il materiale via ftp, fisionomia della professione sta cambiando «per- fare una diretta da solo senza bisogno dell’ausiché uno può fare tutto da solo, con tutti gli stru- lio di altri tecnici. menti che ha, con tutti i media che può usare. Editori vecchi e nuovi stanno imparando a geDiventa sempre più determinante quello che tu stire il mix di flussi e di library che oggi significa puoi fare, quello che tu sai fare, non la testata MOD, l’offerta mista di canali classici con i nuovi per la quale tu lavori». contenuti e servizi a richiesta. Per loro la pratica Si va verso la “one-man-station”, un’apparec- di una procedura integrata e sinergica sembra chiatura che sta nel taschino e trasforma chi la sempre più remunerativa, con la pianificazione usa in una potenziale stazione radio-televisiva. dei prodotti mediatici in offerte crossmediali sinL’operatore è un giornalista multifunzione che cronizzate e adattate, se possibile in tempo reaconcentra su di sé le funzioni di varie figure pro- le, alla domanda di ogni utente. fessionali, con evidente risparmio nel processo Al reporter si impongono maggiori capacità tecverticale di produzione. nologiche per declinare la stessa notizia su diWeb, televisione interattiva, cellulare, net-tv, or- versi terminali e la sua abilità deve essere promai è tutto incredibilmente in diretta. I prodotti prio questa. 10 www.ecodellariviera.it Novembre 2011


Vittorio Feltri

Emilio Carelli

Per l’ex direttore del TG1, Gianni Riotta, un professionista «se vuole lavorare non deve fare differenze, anzi deve imporre al proprio editore e al proprio sindacato di dargli la possibilità di accedere a tutte le piattaforme. Può dire “non si toccano i tablet”, ma è chiaro che chi non tocca un tablet oggi è un disoccupato domani». La crossmedialità attiva una nuova ingegneria del contenuto, sia nei processi di progettazione, sia nei sistemi di produzione e nei dispositivi di utilizzo. Un cammino in corso per editori, grandi, piccoli e diffusi che si svolge con una convergenza sempre maggiore fra prodotti e processi. «Un giornalista che sappia scrivere solo un articolo di giornale, un giornalista che sappia solo stare in televisione o che si sappia solo esprimere su internet – fa notare Paolo Mieli, direttore editoriale del gruppo RCS – ebbene quello è un giornalista “morto”, anche se sta nel mezzo più moderno. Un giornalista che sa padroneggiare e destreggiarsi fra i tre linguaggi che ho detto e il quarto che potrà venire, quello è un giornalista vincente». Figlia del digitale, delle reti e della convergenza, la crossmedialità costituisce un passo avanti verso il riconoscimento del diritto mediatico all’informazione e alla conoscenza di ciascun abitante del pianeta. Una circostanza dinamica che minaccia di mettere fine alla stabilità su cui si basa il mondo del giornalismo italiano «per cui si entra in un

Gianni Riotta

giornale – aggiunge Battista – e non se ne esce più fino all’età della pensione. Oggi esistono due mercati dentro lo stesso mercato giornalistico, che si chiama purtroppo precariato. Ma questo precariato in futuro potrebbe essere una carta importante, di elasticità, di capacità di stare dentro le cose, dentro le notizie, e chi adesso sembra garantito farà la fine del dinosauro». All’interno delle redazioni, soprattutto della carta stampata, è in corso una battaglia generazionale. Il web ha ormai raggiunto lo status di struttura portante della convergenza crossmediale. «Quelli di una certa età che si sono abituati a lavorare in un certo modo è quasi ovvio che rifiutino qualsiasi tipo di novità. Il conservatorismo è tipico delle persone mature – osserva Vittorio Feltri, fondatore di Libero – mentre i giovani sono più aperti e incuriositi dalle novità che adottano con grande piacere». Un concetto che porta a rafforzare le conclusioni di Riotta per cui «il giornalismo italiano è sempre stato arretrato rispetto a quello occidentale. Gli italiani hanno sempre letto meno giornali e i giornalisti italiani sono stati sempre abbastanza meno evoluti dei colleghi. Hanno preso i computer dopo gli altri, hanno fatto i siti internet dopo gli altri. Adesso che il pubblico si è svegliato sarà interessante vedere chi farà le prime start up per rispondere ai bisogni di chi non distingue tra carta stampata, internet o facebook». Giuseppe Sciortino

Tre International Artistic A vincere il concorso “Sanremo International Artistic Awards” sono stati la professoressa Camilla Viale, docente al Conservatorio Verdi di Milano, il musicista e collaboratore de L’ECO Freddy Colt e Raffaella Mellace, docente soprano dell’Istituto Musicale. Ha partecipato all’evento il compositore di musiche romantiche Luciano Riva de’ Onestis, discendente dell’Antica Nobile Famiglia, citata dal Boccaccio nel Decamerone. Novembre 2011

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Che fatica diventare grandi! L’interdipendenza secondo i guru della comunicazione: la Dottoressa Malandra e il Professor Mangiameli Paola M.R. Malandra e Sebastiano Mangiameli operano da 25 anni nel mondo della formazione e ricerca. Si occupano di comunicazione strategica e problem solving. Cardine del loro metodo, rivolto a manager, imprenditori, consulenti, venditori, è la messa a fuoco dei talenti e delle risorse personali, garanzia di successo umano e professionale. Ciascuno di noi nella primissima infanzia sperimenta la dipendenza. Infatti siamo nutriti, accuditi e anche ovviamente mantenuti. Se ciò non avvenisse sarebbe sicuramente la fine. Lentamente, giorno dopo giorno, impariamo ad interagire con il mondo, esplorandolo prima fisicamente, controllandolo dal punto di vista motorio per poi concepirlo mentalmente come qualcosa fuori di noi. Si struttura così ciò che gli psicologi chiamano l’IO in grado di ‘colloquiare’ con l’esterno, ‘assimilando ed accomodandosi’ alla realtà e al tempo stesso dominando gli istinti, gli impulsi primordiali che costituiscono la parte più interna del nostro essere. Le regole che ci sono fornite dai genitori e dalla società in cui viviamo costituiscono una struttura che possiamo considerare come la voce della coscienza che ci permette di capire la differenza tra il bene e il male. Il bambino è “un sistema aperto che si organizza, si stabilizza, si dirige, in parte autonomamente e che progressivamente si modella e si inserisce nella dimensione culturale stabilita dal suo ambiente naturale e umano“. In questo lungo processo di crescita diventiamo sempre più indipendenti fisicamente, emotivamente, mentalmente finchè, alla fine del percorso, siamo in grado di badare a noi stessi, anche dal punto di vista economico, finalmente adulti. Questa crescita dalla primissima infanzia all’età adulta segue delle leggi naturali, ma il raggiungimento della maturità fisica non sempre garantisce una maturità emotiva e allo stesso modo una dipendenza economica non significa immaturità emotiva. In un continuum di maturazione la dipendenza è il paradigma del tu : tu mi ami, tu ti prendi cura di me, tu mi nutri; l’indipendenza è il paradigma dell’io: io sono responsabile di me stesso, io posso decidere di me e della mia vita. Appare manifesto che l’indipendenza sia una fase più matura e più consapevole di quella della dipendenza. L’indipendenza è quindi un traguardo essenziale nella vita di un uomo, valore essenziale nella nostra società. Però noi riteniamo che l’indipendenza non sia il livello più evoluto che un uomo possa

raggiungere in una società che ci pone in relazioni sempre più strette con altri esseri umani: lo stadio più completo e psicologicamente avanzato è quello dell’interdipendenza; il paradigma del noi: noi possiamo raggiungere questo obiettivo, noi possiamo essere complici, noi possiamo unire le nostre forze. Le persone che sanno concepire l’interdipendenza sanno unire i propri sforzi personali per conseguire un successo ben più grande, perché l’interdipendenza non è la somma delle capacità di due o più persone, ma i suoi risultati sono esponenziali. Persone indipendenti possono essere buoni impiegati, buoni produttori individuali, ma non dei leader, non dei buoni dirigenti. Il paradigma dell’interdipendenza è necessario per la buona riuscita di una relazione sentimentale come per il successo di un’azienda. Se sono intellettualmente interdipendente mi rendo conto che le idee migliori dei miei collaboratori si aggiungono e completano le mie, se sono emotivamente interdipendente conosco il mio valore, conosco il senso della parola autostima, ma sono consapevole della mia necessità di amare e di essere amato. Se sono interdipendente posso condividere me stesso con altre persone in ambiti diversi, accedendo al potenziale e alle vaste risorse che altri uomini possiedono. Certamente bisogna concepire che nella vita c’è posto per tutti, bisogna assaporare la filosofia dell’abbondanza, nel senso che la vita moltiplica continuamente le possibilita’ di successo. In quest’ottica la vita non è più una competizione, con il paradigma io vinco- tu perdi, una lotta all’ultimo coltello che lascia comunque feriti sul campo di battaglia, dove anche chi sembra vincitore in realtà è perdente, ma prevale il paradigma io vinco–tu vinci, la realtà cooperativa dell’interdipendenza, garanzia del successo e del benessere. Paola Malandra Sebastiano Mangiameli www.pescomunicazione.it

Comunicazione

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Salute

12 milioni di mal di testa

Ne soffriamo tutti, ma per la sanità italiana non esiste Chi non ha mai avuto mal di testa, anche piccolo e momentaneo, alzi la mano! Praticamente nessuno. Mal di testa, questo sconosciuto. In Italia statisticamente ne soffrono ben 12 milioni di persone, ma per il sistema sanitario nazionale il mal di testa continua a non esistere. E’ considerato una patologia minore, non risulta nel Livelli essenziali di assistenza (Lea). Non esiste neppure un Drg che lo identifichi. Il mal di testa invece è un vero flagello che colpisce eserciti di uomini, donne, anziani e bambini. Secondo osservatori ed il sentire comune continua, però, ad essere inspiegabilmente trascurato dal Servizio sanitario. Ma chi è che soffre di mal di testa, perchè si soffre di emicrania? Mancano risposte certe sulla natura del male. I numeri, invece, ci sono. In base a recenti studi 6 milioni di italiani sarebbero colpiti da emicrania, un altro milione circa soffrirebbe invece da cefalea a grappolo. Gli italiani che hanno avuto almeno un attacco di cefalea tensiva nel corso dell’ultimo anno sarebbero addirittura 40 milioni. Una cifra incredibile. Il 90% dell’intera popolazione, poi, ne avrebbe sofferto almeno una volta nella vita. Se questi numeri sono veri, è al momento non c’è ragione per dubitarne, sorge spontanea una domanda: perchè manca nel nostro Paese un’attenzione sanitaria specifica. Se lo sono chiesti, denunciando carenze, anche i massimi esperti italiani riuniti recentemente a Riccione per il Congresso nazionale della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc).

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“La cefalea – ha spiegato il presidente Sisc Luigi Alberto Pini – è un problema estremamente diffuso, che tuttavia non trova altrettanta attenzione nel sistema sanitario. Così, di riflesso, i pazienti restano spesso senza cure soddisfacenti. Accade perchè, ad esempio, i Lea non citano affatto il mal di testa: è come se questa malattia, già difficile da gestire perché non c’è un esame strumentale che possa darci la certezza di una diagnosi, davvero non esistesse. Eppure il mal di testa è responsabile del 15% delle visite dal medico di famiglia, le cefalee dolorose che non passano sono la causa del 10% di tutti gli accessi nei Pronto Soccorso e sono l’unico sintomo che porta nel dipartimento di emergenza dell’ospedale nel 2-5% dei casi. I pazienti hanno bisogno di aiuto, ma purtroppo spesso non sanno dove cercarlo o non lo trovano”. Cosa fare per eliminare il problema? Da Rimini è arrivata questa risposta: creare una Rete per la cura delle cefalee che migliori la gestione dei pazienti. Il primo anello del Network sarà il medico di base, che affronterà periodici corsi di aggiornamento così da essere in grado di diagnosticare e classificare correttamente il mal di testa. “In questo modo – ha spiegato Pini – i casi più semplici potranno essere gestiti direttamente dal medico di famiglia, che invece invierà i casi complessi o quelli in cui una terapia standard non ha avuto effetto a uno specialista di secondo livello”.


PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA GENTE L’AVANGUARDIA DEI SERVIZI

CERVO

Farmacia Santi 0183 400045

DIANO MARINA Farmacia Guglielmi 0183 495095

IMPERIA

Farmacia Torres Dott.Ssa Cristina Silvestro 0183 293625

In prima fila, da sinistra, i dottori farmacisti ed il Comune dove operano: Massimo Barbieri (Latte), Fabio Santi (Cervo), Lida Perona (Isolabona), Graziano Colombo (Sanremo), Cristina Silvestro (Torres-Imperia), Anna Quaglia (Ventimiglia), Antonella Rossi (Latte), Valentina Bella (San Martino-Sanremo). In seconda fila: Barbara Allavena (Pigna), Alessandro Goso (Vallecrosia), Paola Guglielmi (Diano Marina), Daniela Re (Dolcedo), Stefania Mostardini (Costarainera), Franco Nuvoloni (Riva Ligure), Domenico Nuvoloni (Santo Stefano), Stefano Masserini (Piani-Imperia), Marcello Stanchieri (Internazionale-Bordighera), Piero Rovida (Pornassio), Gennaro Palmucci (Castellaro).

Farmacia Piani 0183 781460

DOLCEDO Farmacia Re 0183280068

COSTARAINERA Farmacia Mostardini 0183 92998

S.STEFANO AL MARE

LE CAMPAGNE

Farmacia Santo Stefano Dott. Nuvoloni Domenico 0184/486862

RIVA LIGURE

Farmacia Nuvoloni 0184 485754

CASTELLARO

Farmacia Castellaro 0184 479060

PORNASSIO

Farmacia Di Pornassio 0183-33122

SANREMO

Tra le campagne intraprese dal Consorzio ricordiamo quella per il controllo capillare della glicemia, già sperimentata, con grande successo nel 2009 e la collaborazione, dal 2010, con la Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che proseguirà anche nel 2011 con giornate di prevenzione.

I DATI DEL CONSORZIO Sono state 780 mila le persone che si sono recate nelle Farmacie del Consorzio e, grazie ai farmaci generici e alle iniziative sulle patologie stagionali, hanno risparmiato ben 500 euro.

FARMACIE: POLI DELLA SALUTE E DEL BENESSERE La Farmacie del futuro saranno veri e propri poli del benessere, dove sarà possibile usufruire di un’ampia gamma di servizi, dai test di gravidanza ai massaggi, dalla fisioterapia alle prenotazioni delle analisi, al pagamento dei ticket. La rivoluzione in atto è il frutto della riforma che ha iniziato il suo cammino con i decreti attuativi alle Regioni ed entrerà a regime nel giro di qualche mese. Nelle farmacie si potranno prenotare le visite del medico specialista e le analisi, pagare il ticket e ritirare i referti diagnostici. Vi si potranno contattare infermieri e fisioterapisti per prestazioni sanitarie in farmacia o casa propria. Ma si potranno anche eseguire piccole analisi cliniche direttamente sul posto seguiti da personale addetto. Negli orari di apertura al pubblico c’è anche lo svolgimento del servizio di turno notturno e festivo.

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Farmacia San Martino Bella Dott. Piergiorgio 0184/509375 Farmacia Dott.Colombo 0184 530688

BORDIGHERA

Farmacia Internazionale 0184261409

VALLECROSIA Farmacia Goso 0184 294375

PIGNA

Farmacia Allavena Dott.Ssa Barbara Allavena 0184/241255

ISOLABONA

Farmacia Perona Dott.Ssa Maria Lida Perona 0184 208610

VENTIMIGLIA

Farmacia Quaglia Di Quaglia Anna Maria 0184 351269

LATTE

Farmacia Di Latte 0184 229361


di tutto di più Notizie locali di importanza mondiale! Auguri a tutti

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5 VIP E MENO VIP LE BILANCE DEL PASSATO E DEL PRESENTE

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1 Maurizio Zoccarato 19 ottobre 2 Lito Cichero 16 ottobre 3 Angelica Palotta 16 ottobre 4 Marcello Mastroianni 28 settembre

The woman in black Il 24 settembre, ad Alassio, nella chiesa Anglicana, gli imprenditori Dianesi Rino Marescalco e Alessandra Montaiuti si sono uniti in matrimonio accompagnati dai due loro bambini. Piccola particolarità: la creativa sposa è andata all’altare in nero con un bellissimo abito acquistato a Barcellona durante una crociera pochi giorni prima dell’evento. La cerimonia dei due sposi creativi si è poi conclusa allo storico Cafè Mozart di Massimo Ferrara. Auguri anche da parte della redazione! 16 www.ecodellariviera.it Novembre 2011


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Grazie...zia

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5 Silvio Berlusconi 29 settembre 6 Giulia Fasuolo 10 ottobre 7 Monica Bellucci 30 settembre 8 Flavio Parrini 15 ottobre 9 Raffaele Fasuolo 14 ottobre

Diana Zoccarato, zia del sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, è entrata a fare parte del Consiglio comunale. Sostituisce Paolo Pippione, capogruppo Pdl che si è dimesso accettando la carica di membro del nuovo Cda di Area 24, la società che costruisce la Pista ciclabile, presieduta dal direttore di Confindustria Giuseppe Argirò. Diana Zoccarato, nota imprenditrice matuziana, prima di prendere posto a Palazzo Bellevue, ha ringraziato gli elettori ed ha detto: “Sono emozionata, da oggi sarò al servizio dei cittadini”. Applausi dai colleghi consiglieri, un mazzo di fiori e, con lo sguardo, un “grazie zia” da parte del nipote sindaco.

Magia tra i fornelli Due big della ristorazione. Lui, Roberto Moraglia, da 6 anni è il responsabile del ristorante del Casinò di Sanremo, Lei, Graziella Taggiasco, è la N.1 degli Agriturismo

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Barman di Sanremo vince a Montecarlo Il miglior barman d’Italia è un sanremese. Si chiama Alan Arrigo, come caposquadra dei barmen del Principato di Monaco, si è aggiudicato il prestigioso Concorso Internazionale di Monaco, battendo in finale la forte squadra dei barmen Aibes di Venezia. Dopo questo successo il bravo Alan lavorerà a Villa Eva, esclusivo albergo affacciato sulla splendida insenatura del golfo di Latte. Novembre 2011

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Biasotti

Inchieste

Alessandro Scajola

Claudio Scajola

Quick No problem parking Problemaccio con responsabilità bipartisan Impronte degli Scajola brothers, Bibì&Bibò, Burlando e Borea Alle volte ci sono episodi che illuminano molto più di lunghi discorsi, un po’ come le parabole evangeliche, e a Sanremo la grana con la società “Quick No problem parking” rientra in quei casi. L’inglese non tragga in inganno: sto parlando di un’azienda partenopea di alta professionalità, realtà imprenditoriale che - come ben sa chi ha occasione di viaggiare sul territorio nazionale - è presente un po’ dappertutto, dagli aeroporti di Napoli Capodichino, Milano Linate e Palermo allo stadio San Paolo di Napoli e a numerose aree strategiche in Campania, Sicilia, Lombardia, Puglia, Lazio e Liguria, con importanti prospettive di sviluppo in altre regioni tra cui in Toscana a Pisa e a Pistoia. Per capirci: nulla a che vedere con lo stereotipo del napoletano Pulcinella, maestro nell’arte di arrangiarsi. D’altra parte, con buona pace dell’Accademia della Crusca, l’inglese è ormai la lingua ufficiale del pianeta dopo che il genio di Steve Jobs ha inventato la comunicazione globale self service, ed è proprio dal suo lessico giuridico che ho ricavato il modo, se non di districare il garbuglio, almeno di cercarne il bandolo e vedere come si potrebbe venirne fuori. Ma per farlo ho dovuto abiurare la religione della Civil Law e della legge scritta da me professata un’intera esistenza per cercare nel suo esatto contrario, la Common Law e la Equity, la cura per una malattia letale di cui il caso “Quick Parking” è soltanto una delle tante manifestazioni. La medicina si chiama trust ed è entrata nella nostra farmacopea ufficiale con la legge 16 ottobre 1989 di ratifica della Convenzione con la quale i Paesi firmatari hanno riconosciuto questo antichissimo istituto giuridico della tradizione medievale anglo-sassone fissandone le 18 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

regole di applicazione negli Stati, come l’Italia, a regime diverso da quello di Common Law. E’ il caso di chi vuole che qualcosa che gli è caro gli sopravviva per poterlo contemplare dall’Aldilà intatto, protetto e valorizzato e per farlo lo segrega in un trust e sulla fiducia – controllata da un Guardiano - lo mette nelle mani di un Trustee al quale conferisce tutti i diritti e i poteri di un proprietario assegnandogli uno scopo preciso da perseguire in un certo periodo di tempo nell’interesse di un determinato beneficiario o per una finalità specifica. Pensavo esattamente a questo quando il 18 marzo 2002 a Roma al Ministero delle Infrastrutture la Regione Liguria, governatore Biasotti, su delega degli otto Comuni interessati sottoscrisse l’Accordo Quadro del “Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio” (P.R.U.S.S.T.) che aveva come titolo “Riuso della ex-ferrovia del Ponente ligure da Ospedaletti a San Lorenzo al mare e interventi di riqualificazione urbana, paesistica e ambientale”. Gli ingredienti del trust c’erano tutti e in gran parte sono rimasti: una fetta di mondo lunga 24 chilometri da far sopravvivere alla chiusura di una ferrovia ultrasecolare, un compendio immobiliare unico, unitario ed organico, un passato da conservare intatto, da proteggere e da valorizzare, uno scopo rappresentato dalla creazione e gestione del “Parco costiero del Ponente Ligure” con la finalità specifica di offrirlo il massimo possibile alla fruizione pubblica e collettiva. Solo in seguito, allo scoppio della guerra delle poltrone, mi toccherà sapere che due settimane prima, il 4 marzo 2002 il governatore Biasotti, la coppia “Bibì & Bibò” Bissolotti e Bottini e Sandro Scajola per la CARIGE, con la benedizione del


Burlando

Bottini

fratello Claudio, Ministro dell’Interno ancora per pochi mesi, con un colpo di mano avevano messo in piedi l’esatto contrario di tutto questo e che, in attesa del Filobus di Cristallo, si erano regalati un giocattolino chiamato Area 24. Mi spiegherò con una barzelletta alla Berlusconi. Quella del Preposito Generale dei Carmelitani Scalzi in visita al monastero di Santa Croce del Corvo, a Punta Bianca di Monte Marcello nel comune spezzino di Ameglia, che al Priore che ostenta l’opulenza del sito monumentale e la ricchezza degli arredi chiede preoccupato: ”Ma se col voto di povertà avete fatto tutto questo, cosa ne è stato di quello di castità”? In effetti, nel Medio Evo i frati erano trustee ante litteram, che detenevano i beni della Chiesa come proprietari senza esserlo e quindi senza violare il voto di povertà, alla stessa maniera del Crociato in partenza per la Terra Santa a liberare il Santo Sepolcro che sulla fiducia affidava a un amico i suoi beni e gli dava istruzioni nel caso non fosse ritornato. Nella mia testa la Palestina era rappresentata dal P.R.U.S.S.T. e i Crociati erano tutti e otto i Comuni attraversati dalla ferrovia e non il solo Sanremo della coppia Bibi-Bibò. Ne sono sempre più convinto, soprattutto rileggendo un passo dell’articolo 9 della Convenzione 29 aprile 1980 che all’epoca ho personalmente contribuito a scrivere: “Dopo che sarà stata ultimata ed aperta all’esercizio la nuova linea, l’Azienda Ferroviaria cederà, a titolo oneroso, ai Comuni interessati, con il vincolo di destinazione ad opere di pubblica utilità, le aree che risulteranno disponibili ….”. Previsione garantita da un acconto di 10 miliardi di lire che Sanremo verserà ratealmente in veste di cassiere e non quale debitore unico ed esclusivo prelevandoli negli anni successivi dal fondo anteriparto dei proventi del Casinò che spettavano ai Comuni stessi in base al decreto del Ministro dell’Interno di autorizzazione del gioco. Certo, non ignoravo che un anno prima, esattamente il 18 aprile 2001, i sette Comuni minori avevano sottoscritto con la Regione un protocollo d’intesa che aprirà le porte a quel colpo di mano, ma lo avevano fatto unicamente per evitare che le Ferrovie dopo lo smembramento e le privatizzazioni della loro azienda facessero lo spezzatino

Bissolotti

e per metterle di fronte a un interlocutore unico in grado di portare a casa a un prezzo equo l’intero compendio immobiliare e di vedersi riconosciuto e rivalutato l’acconto già versato. Ma poco dopo i casi della politica e l’ironia della sorte hanno voluto che il frutto di quello scippo originario cadesse in mani nemiche, precisamente il 13 giugno 2004 con l’arrivo di Borea nella Sanremo che fino ad allora era stata il feudo incontrastato della coppia “Bibì & Bibò” e l’anno dopo, il 15 aprile 2005, con la vittoria di Burlando in Regione. Era una polpetta avvelenata e la Sinistra al potere, con i suoi corifei verdi, ambientalisti, ecologisti, giustizialisti, contestatori e protestatari non soltanto l’ha ingoiata occupando il giocattolino in ogni ordine di posti, ma l’ha resa, se possibile, ancor più micidiale. Dopo il caso-Millenium ad Arma e quello della stazione di Ospedaletti ecco perché la grana con la società “Quick No problem parking”, covata anch’essa da un’amministrazione di sinistra con Burlando come chioccia, è illuminante. Lo è perché chi oggi grida “Al lupo!” è la stessa persona che il 9 agosto 2006 gli ha aperto la gabbia regalandogli tutte le aree davanti alla stazione di Sanremo, strade comprese, per ricavarne un parcheggio interrato di 1600 posti auto. Lo è perché la Regione governata da Burlando ha bloccato l’iniziativa con la pretesa assurda di accollare ad essa la tombinatura del rio Mafalda per l’intero suo corso. Lo è perché rappresenta l’ultimo atto di un boicottaggio iniziato quando il giocattolino ha cambiato colore. Bruno Giri Borea

Novembre 2011

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Personaggi

Filippo Bisciglia

dalla casa del GF al Casinò La lesbica, il bestemmiatore, il trans non sanno più cosa inventarsi per fare audience. Non è immorale che persone senza arte nè parte riescano a guadagnare somme importanti solo per il fatto di essere apparsi in tv? Tra le centinaia di persone che hanno popolato le case di cinecittà si contano sulla punta delle dita coloro che una volta usciti dalla casa del Grande fratello hanno aumentato popolarità e successi grazie alle loro capacità. La maggior parte riesce a restare sugli schermi per merito di love story quasi sempre inventate o finte gravidanze, ma quando il giochino finisce spesso si ritrovano disoccupati, anche senza il lavoro che avevano prima di entrare nella “Casa”, senza un futuro. Abbiamo incontrato l’ex “coattello” del GF6 Filippo Bisciglia al casinò di Sanremo. Forse non sono più molti a ricordarselo. La tv brucia tutto e tutti in fretta. “E’ vero - ammette Filippo - anche se la mia storia è un po’ diversa. Io sono rimasto nell’ambiente dello spettacolo. Nelle prime puntate del GF era più facili diventare e restare personaggio, fare soldi. I concorrenti erano solo 10, negli anni la formula è cambiata e sono diventati un esercito. 20 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

Dopo 2 anni di ‘ospitate’ a pagamento nei locali ed apparizioni sul piccolo schermo in “Distretto di Polizia” ed altre fiction, sponsorizzato da Lottomatica, sono diventato professionista di “Texa’s Holdem”. Faccio parte del Poker club. All’Ept di Sanremo ho vinto una discreta somma”. Il premio più grande però è la bella finalista di Miss Italia, Pamela Camassa con cui Filippo è fidanzato ufficialmente da 3 anni..


L’hotel Nazionale, situato nella bellissima cittadina della Riviera Ligure, un tempo frequentata dall’aristocrazia Europea per il suo clima particolarmente mite, il romantico paesaggio, il centro Medievale della “Pigna” ed i suoi stupendi parchi offre ai suoi gentili ospiti la comodità di trovarsi in pieno centro ad un passo dal Casinò e dalle boutiques delle più note firme dell’alta moda. Completamente rinnovato, dispone di 83 camere, di cui 2 suites superior, 4 suites e 8 junior suites con ogni confort: aria condizionata, minibar, insonorizzazione, TV satellite e cassaforte, connessione WI-FI nelle aree comuni e nelle camere. All’interno è possibile trascorrere piacevoli serate al ristorante Rendez-Vous, dove gustare succulenti piatti di cucina tipica ligure e internazionale o in alternativa veloci spuntini o raffinati cocktails nel nostro American Bar. Le nuove suites all’ultimo piano sono state finemente arredate e dotate di ogni confort che grazie alla vista sul Golfo Ligure, ai comodi e lussuosi arredamenti e alle vasche idromassaggio, offrono alla clientela rilassanti soggiorni. La colazione è servita al 7° piano, in terrazza, da dove è possibile iniziare la giornata con un affascinante vista sul mare.

Best Western Hotel Nazionale Corso Matteotti,3 - Sanremo (Im) Tel 0184 577577 - Fax 0184 541535 www.hotelnazionalesanremo.com

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Mauro Pagani

Nohavica

Ligabue

Premio Tenco 2011 Ligabue, Jahomie Nohavica e Mauro Pagani Al teatro Ariston canzoni d’autore dal 10 al 12 novembre I cantautori Luciano Ligabue ed il cèco Jahomir Nohavica, insieme a Mauro Pagani (operatore culturale) sono i vincitori del Premio Tenco 2011. La consegna avverrà al Teatro Ariston di Sanremo durante un’edizione straordinaria della “Rassegna della canzone d’autore” prevista dal 10 al 12 novembre. Tutti e tre gli artisti si esibiranno la serata finale, sabato 12 novembre. Il Premio a Ligabue sottolinea un percorso artistico che è arrivato a milioni di persone sposando un impatto rock con una grande attenzione ai testi. “Un percorso - ha detto la giuria segnalatrice - improntato alla qualità della proposta, come attesta la bellissima versione acustica dell’album “Arrivederci mostro”, in cui il cantautore emiliano ha da solo arrangiato, prodotto e suonato tutti gli strumenti per le stesse canzoni contenute nell’album ufficiale”. Al Tenco Ligabue si esibirà in un set inedito, pensato apposta per la Rassegna, da lui definita “la cristalleria della canzone italiana”. Per problemi di budget e di “vacche magre” quest’anno il Club è stato costretto ad assegnare un solo Premio Tenco ad artisti stranieri. La scelta è andata al cantautore della Repubblica Cèca Roberta Alloisio

Jahomir Nohavica, semisconosciuto all’estero, ma applauditissimo nel suo Paese sin dall’epoca del regime comunista, quando la sua musica poteva circolare solo in modo clandestino. Jahomir miscela la musica popolare dell’Europa dell’Est con la tradizione americana e francese. D’effetto e ricchi di contenuti i suoi testi, dall’approccio quasi filosofico, passano indifferentemente e con naturalezza da temi sentimentali a quelli sociali. Mauro Pagani è un artista che tutti conoscono, personaggio chiave della musica italiana degli ultimi 40 anni, a partire dalla Premiata Forneria Marconi. E’ un ottimo solista, polistrumentista, arrangiatore, produttore, autore, direttore artistico. Tra le sue innumerevoli collaborazione meritano particolare citazione quelle con Fabrizio De Andrè (per il quale è stato coautore e produttore di due album fondamentali come “Creuza de mä” e “Le nuvole”), lo stesso Ligabue, Massimo Ranieri, Gianna Nannini ed Ornella Vanoni. Tra i vincitori delle Targhe Tenco 2011 Vinicio Capossela (Marinai profeti e balene), Roberta Alloisio (Janua), Patrizia Laquidara e Hotel Rif (Il canto dell’anguana) e Cristiano Angelini (L’ombra della mosca). Vinicio Capossela

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Juliana Modella - Monella Ventitrè anni, 1 metro e 70 di altezza, padre italiano, madre ucraina, occhi da gatta, capelli oggi corvini, domani giallo oro, il giorno dopo bicolore rossi e verdi, fisico da modella. Questa è Juliana, una bella ragazza milanese che sogna il mondo dello spettacolo, le sfilate, le fantasie dei parrucchieri. In attesa che tutto si avveri fa l’animatrice e l’educatrice in una scuola elementare della zona di Via Certosa, a Milano, la “Rinnovata Pizziconi”. Juliana è una ragazza che sogna, ma che sa che nella vita le cose migliori bisogna sapersele conquistare. “Nessuno - dice - ti regala niente. Il prossimo anno vorrei fare servizio sociale. Mi piace stare con i bambini, essere utile alla gente”. Juliana la settimana scorsa era a Firenze dove ha partecipato ad una sfilata di moda ed ha “posato” con i suoi splendidi capelli ad una gara di parrucchieri di alta classe. “Era la prima volta - ha confessato - che salivo su una pedana davanti ad un pubblico selezionato. E’ stata un’esperienza piacevole. Esperti parrucchieri internazionali hanno giocato con i miei capelli, hanno presentato la moda estate2012. Taglio molto corto. Il colore? Nero, oppure tricolore mischiato. Divertente”.

Foto Rocco Febbo 24 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011




Curiosità

novità e stranezze prese qua e là sui giornali del mese e in rete In Svizzera le multe sono proporzionate al proprio reddito..E così il miliardario appassionato di velocità Roland S., che tra gli amici di Facebook ha proprio Schumacher, Massa, Trulli e Raikkonen, ha ricevuto una multa di 200.000 euro per aver superato il limite di 37km/h Il record sino ad ora era stato di 75.000 euro, a Zurigo, dove il conducente di una Porsche aveva superato il limite di 57 km/h

tiene acido ialuronico (un polisaccaride naturale presente nell’organismo molto usato come riempitivo di rughe, labbra, mento, ecc..) Questo prodotto è rivolto a tutte coloro che hanno un seno piccolo ambiscono ad un ingrandimento senza pretendere taglie prorompenti. Da una prima si può passare ad una terza misura scarsa con una semplice seduta di 45 minuti in anestesia locale.

Il britannico Darryl Johnson, ha conquistato il titolo di “Marito dell’anno” indetto da un giornale inglese, scolpendo a mano, frasi d’amore alla sua futura sposa su tre enormi cuori in legno e vincendo così 10.000 sterline ( poco meno di 15.000 euro ) che gli sarebbero serviti per il matrimonio. Peccato che la sposa Emma McIntyre10 settimane dopo ha visto fuggire il neo sposo con una modella di 19 anni! A causa di una forte depressione, una 29nne canadese ha dovuto lasciare il lavoro all’IBM per vivere dell’assegno di malattia della sua assicurazione. L’aver pubblicato su Facebook svariate immagini che la ritraevano felice durante la sua festa di compleanno in mezzo a spogliarellisti ed amiche in una spiaggia esotica però non le ha giovato.. Infatti la Compagnia di assicurazione ha immediatamente interrotto il versamento della piccola rendita. Questi social network…. Oggi si può aumentare il seno di una taglia o più grazie al Macrolane, un gel trasparente che conNovembre 2011

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Cinema

di Francesco Basso

Un novembre tra film d’amore e vampiri BULLI E PUPI: IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE

Da venerdì 11 novembre è nelle sale “il cuore grande delle Ragazze” per la regia di Pupi Avati. Tra gli attori spicca Cesare Cremonini l’ex cantante dei Luna Pop, band generazionale che tra metà degli anni 90 e inizi 2000 ha fatto ballare giovani e non. Altri interpreti sono Micaela Ramazzotti, Gianni Cavina, Andrea Roncato, Erika Blanc. Una storia bolognese incentrata sulla figura dei nonni dello stesso regista, una storia d’amore tra una ragazza dabbene e un ragazzaccio. Pupi riprende un tema caro a Tornatore, l’infanzia protagonista nella pellicola “nuovo Cinema Paradiso”, riuscirà a stupire o sarà solo un capriccio d’artista? Ultimamente Avati fa pellicole gradevoli ma troppo televisive, unoa fra tutte “Il papà di Giovanna”. Questa sarà finalmente degna del grande schermo?

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BELLA E LE BESTIE: THE TWILIGHT SAGA - BREAKING DAWN, PARTE 1 Il 16 novembre al cinema continua la saga fortunata sui vampiri, alla regia Bill Condon. Come si era fatto per l’ultima avventura di Harry Potter che si era suddivisa in 2 episodi e data al cinema in periodi diversi, così si è fatto lo stesso per questo Twilight, dove infatti nel titolo si può notare la famigerata scritta “Part One”. Trovata commerciale o il regista davvero non riusciva a fare un unico film per problemi di lunghezza? La trama è la solita: Bella, la protagonista non sa se schierarsi a favore dei licantropi o dei vampiri. Dovrà scegliere tra l’oscuro Edward Cullen o il passionale Jacob Black, una storia d’amore su uno sfondo pseudo horror. Si può riassumere in un concetto: quando “Tre metri sopra il cielo” di Moccia incontra “Dracula” di Bram Stoker.



Design COCA-COLA SI, COCA-COLA COCA, CASA E CHIESA...SCUOLA

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Non c’è nessun oggetto che rappresenti l’America come la mitica bottiglietta di Coca Cola. Negli anni è stata in grado di reinventarsi costantemente senza perdere il suo impatto e la sua personalità unica. E’ per tutte queste qualità, per essere stata capace di adattarsi ai cambiamenti del tempo, per aver resistito alle mode, per aver saputo simbolizzare il sogno americano, che ha conquistato il Pentawards, il premio internazionale dedicato al packaging e al design in tutte le sue forme.

ICE HOTEL A qualche ora da qui si può stupire il proprio partner prenotando una stanza interamente di ghiaccio e dormire a meno 30 gradi in uno dei 6 igloo village situati nelle migliori località sciistiche: Gstaad, Sankt-Moritz, Davos, Engelberg (Svizzera), Zermatt, Zugspitze (Germania), Andorra (Pirenei orientali). Il prezzo? Si parte da 99 € a stanza. Potrebbe essere una buona idea per festeggiare in modo creativo il 2011 che se ne va! www.iglu-dorf.com

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ELEFANTINO PORTA...FORTUNA Ottanta statue di elefanti stanno per invadere la città di Milano. Si, perchè sino al 15 novembre è in programma “Elephant Parade”, una speciale mostra open air volta a salvaguardare la sopravvivenza dell’elefante asiatico, che purtroppo attualmente rappresenta una specie a rischio di estinzione. L’iniziativa, che nasce quindi con l’intento di raccogliere fondi da devolvere all’Asian Foundation, prevede la possibilità di acquistare le singole statuette al termine dell’esposizione. Il tutto tramite un’asta messa a punto dalla rinomata casa Christie’s. In Italia inoltre l’asta contribuirà a raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche.

SLIDE DESIGN Rap, prodotta da Slide, è una seduta essenziale e lineare che unisce il divano tradizionale al moderno divano realizzato in polietilene con stampo rotazionale adatto sia per gli interni che per i grandi e piccoli spazi aperti. www.slidedesign.it

RE-USE DESIGN Così è chiamata l’arte di riciclare rendendo utili materiali di scarto che prendono forma dando vita a dei verie propri pezzi unici da utilizzare e/o collezionare www.bikefurniture.com Novembre 2011

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Personaggi

Welcome to Zelo’s world Dalla Calabria al Principato di Monaco: ecco la storia ed i successi di “Gigi” Forciniti, imprenditore Da Mirto, piccola frazione della punta dello Stivale al tetto del Grimaldi Forum del dorato Principato di Montecarlo, uno dei luoghi più esclusivi del globo. Un sogno che è diventato realtà, una sfida vinta da Luigi Forciniti, giovane coraggioso partito un giorno da Mirto, frazione di Crosia, comune di 8 mila abitanti della provincia di Cosenza, dov’era nato, per conquistare il mondo con scarsi mezzi, ma grandi speranze. E “Gigì”, come lo chiamano gli amici in Francia e a Monaco, di strada ne ha fatto parecchia. Grazie alla sua caparbietà ed al suo talento è diventato uno dei “padroni” della notte, del divertimento, dell’intrattenimento raffinato del Principato di Alberto di Monaco. Noto e stimato imprenditore in Italia ed all’estero dal 10 aprile del 2009, giorno dell’inaugurazione, è anche l’amministratore delegato del “Restaurant & Lounge bar Zelo’s”, allestito sulla terrazza più alta del Grimaldi Forum, con vista panoramica mozza fiato sulla baia del Principato, al 10 avenue 32 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

Princesse Grace. Location raffinata, sofisticata, frequentata da Vip, artisti, intellettuali, donne affascinanti, guru dell’economia internazionale, big dello sport del calibro di Max Biaggi o lo stesso principe Alberto, “Prima – dice con orgoglio Luigi Forciniti – questo locale si chiamava Zebra Square. Abbiamo cambiato tutto, un total-relooking: nuovo nome, nuovi arredi, nuovi allestimenti, nuova illuminazione. Lo zebrato di un tempo ha lasciato il posto al blu, preziosi lampadari di cristallo, arredamenti unici, atmosfere eleganti, location esclusive per bella gente, turisti, residenti, teste coronate, jet set internazionale, clienti selezionatissimi. I migliori cocktail, champagne, pranzi, cene, piatti della cucina internazionale, francese, italiana, dopocena esclusivi con alla consolle i migliori dj, serate alla grande, una discoteca dove musica, eleganza, classe si fondono e creano ambienti ed atmosfere inimmaginabili”.


Il nome del locale, “Zelo’s”, scelto personalmente da “Gigì” è rivelatore dell’ambiente. Siamo in piena mitologia greca dove il presente ed il passato, l’umano ed il divino, la realtà ed il sogno s’intrecciano. Zelos è figlio di Stige, una delle Oceanine e del Titano Pallante, fratello di Nike (la vittoria), di Bia (la violenza) e di Crotos (il potere, la potenza). “Nella mitologia greca – spiega Luigi Forciniti che ne è un profondo conoscitore – Zelos era la personificazione dell’ardore. Nella nostra lingua italiana lo Zelo è infatti sinonimo di ardore. Questo è il mio locale”. Gigi Forciniti ha sempre avuto un legame stretto con i nomi, il suo meridione, la Calabria, tracce e radici della cultura greca. Vive a Monaco, ma sa tutto quanto accade a Mirto, al suo paesello retto dal sindaco Gerardo Aiello, che ha vinto le elezione con il gruppo “Progetto per Crosia”. Porta sempre con se i profumi dei prodotti tipici della sua Mirto, le Clementine, il Capocollo di suino la cui ricetta risale, si dice, proprio alla Magna Grecia e di cui ne fu ghiottissimo Giacomo Casanova, il re degli amanti e del bel vivere. Forciniti, un cognome che sembra non conoscere ostacoli, che sta sempre in alto, ai primi posti. Ovunque. A Crosia i Forciniti sono i più numerosi, con i Madeo a pari merito sono al vertice della classifica: 159 persone portano il cognome Forciniti, 159 Madeo. “Gigì”, per il suo attaccamento alla Calabria, per i successi nel mondo dell’imprenditoria, a febbra-

io di quest’anno proprio a Monaco ha ricevuto il riconoscimento più bello: il Premio internazionale “La Calabria nel Mondo”. Un premio organizzato a Montecarlo dall’Ambasciata italiana e dal C3International, potente organismo che annualmente premia i calabresi che, lontani da casa, hanno avuto notevoli successi professionali contribuendo così alla diffusione positiva dell’immagine della terra calabra contribuendo nello stesso tempo anche allo sviluppo del territorio che li ha accolti. “Un trofeo – dice con un sorriso Luigi Forciniti – che ho ricevuto insieme a Corrado Calabrò, attuale Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, amico e fidato collaboratore di Aldo Moro, di cui vado fiero e che, nei momenti giusti, mostro con orgoglio a tutti i migliori clienti di Zelo’s ed ai miei amici”. Lunga vita a “Zelo’s” e nuovi successi a “Gigì” che partito da Mirto è diventato il “re” delle notti monegasche e alla sua terrazza dove si danno appuntamento, brindano, si divertono, s’incontrano Carolina di Monaco, il principe Gregorio Carafa di Roccella, Fernanda Casiraghi, madre di Stefano, il presidente dell’Olivetti Forlenza, l’ambasciatore Morabito, Pete Sampras, Beckham, Sharon Stone, Monica Bellucci ed il marito Vincent Cassel, solo per fare qualche nome. Roberto Basso

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Europa

Antonella Boralevi

Dalla Finlandia il rimedio a tutti i problemi: donne, state lontane da banane e lecca lecca

Il divieto del sexy cibo sta scatenando le femministe nordiche Mentre qui in Italia ci domandiamo come procede il Governo, come andrà avanti l’economia, ci preoccupiamo della crisi mondiale, per la Finlandia il più grande cruccio è riuscire a vietare alle donne di mangiare sul luogo di lavoro banane, cetrioli, lecca lecca ecc. Per quale motivo? Perché altrimenti potrebbero addirittura beccarsi una denuncia per molestie. Sarebbero infatti immagini troppo provocanti vedere la propria collega mentre addenta una banana durante la pausa di lavoro. Il “colpo di genio” è venuto ad un gruppo di legali finlandesi i quali hanno ribadito che “le molestie sessuali sul luogo di lavoro possono colpire tutti, uomini e donne”. Probabilmente ci siamo persi qualche passaggio fondamentale, ma che io sappia, le donne che denunciavano molestie, si riferivano a palpate indesiderate, battute becere e di cattivo gusto, per non scendere in casi più drammatici. Non credo che nessuna abbia mai denunciato il collega perché si mangiava una patata bollita o due pere! Una cosa è certa, se Freud fosse ancora vivo, questi principi del foro scandinavi, gli darebbero materiale di studio per anni. Il caro Sigmund ci sguazzerebbe, in un caso come questo: “Banane e cetrioli, sono sicuramente simboli fallici” avrebbe potuto affermare, “ma per quale motivo cercare di combatterli? Che questi legali abbiano delle pulsioni represse?” difficile dirlo. L’unica cosa sicura è che ancora una volta il “sesso forte” rischia di fare una figura barbina. Dopo la dichiarazione risalente all’inizio estate di un poliziotto canadese, il quale aveva asserito: “Le ragazze dovrebbero evitare di vestirsi da prostitute se non vogliono essere vittime di stupri”, le 34 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

studentesse di Toronto avevano reagito manifestando in piazza tutte vestite da squillo. L’episodio era stato commentato anche dalla scrittrice Antonella Boralevi, sul settimanale “Oggi”: “Che un maschio ci dica che, quando veniamo stuprate, la colpa è nostra è un discorso che sentiamo da decenni [...] Un uomo che ci dice che se ci stuprano è colpa di come siamo vestite è uno che sta dalla parte degli stupratori”. Ovviamente anche questa volta, dopo la notizia del divieto del sexy cibo, la reazione del popolo femminista non si è fatta attendere: “Non è possibile! Prima ci dicono come dobbiamo vestirci, poi come dobbiamo parlare e muoverci e ora anche quello che possiamo o non possiamo mangiare. Se gli uomini soffrono di fissazioni sessuali non è colpa nostra, che si facciano curare”. Questo il resoconto dei pareri di molte donne e ragazze che si sono sfogate sul sito “Femmine a Sud”. Inoltre se il provvedimento finlandese dovesse espandersi anche nel resto d’Europa ci pensate al caos che comporterebbe? In Germania ci sarebbero panini con i crauti senza i wurstel, in Spagna la paella sarebbe senza gamberoni, la maggior parte degli ortaggi verrebbe bandita e soprattutto qui in Italia dovremmo dire addio a spiedini e rostelle! Una tragedia! A parte gli scherzi, le possibilità sono due: o i finlandesi hanno una fortuna sfacciata nel trovarsi tutte colleghe molto provocanti, o da tutte le altri parti del pianeta, hanno ben altro di cui preoccuparsi. Qualunque sia la motivazione, quasi quasi mi trasferirei in Finlandia... Alessio Pastorelli



Liguria

La follia del ‘caga e creuvi’

La politica non può seppellire l’evidenza sotto montagne di bugie. Da Sanremo, Genova e Roma troppe fiction Trovo una spiegazione solo nella parapsicologia quando, di fronte a cose che a me appaiono assolutamente evidenti, molte persone non le vedono e di conseguenza agiscono come se non ci fossero. Il fatto è che mi succede sempre più di frequente e comincio a pensare di avere poteri magici, sindrome che è l’anticamera del rincoglionimento senile. Faccio un esempio: sento in giro che dopo una estenuante battaglia per le opere a terra del porto turistico di Varazze alla fine non ritirano i permessi, al Salone Nautico di Genova respiro aria di mestizia, a Imperia leggo che chi doveva costruirle ha fatto le valigie, vengo a sapere che a Ospedaletti i due soci hanno deposto i badili e si parlano soltanto attraverso gli avvocati, e potrei continuare a lungo, ed ecco per me l’evidenza: il cavallo non beve. Eppure sono in molti a non vederla e ad agire come se il quadrupede fosse assetato di cabine, di romantici piedaterre, di loft che si affacciano sulle banchine e di appartamenti bord de mer e così si gettano in un’avventura che fatalmente rimarrà incompiuta. Oppure insistono a lanciare ami in mare nella speranza che qualche ingenuo pesciolino abbocchi. Ma in Liguria c’è anche il caso opposto, quello del cavallo che vorrebbe bere e non lo lasciano, una evidenza, per esempio, che mi appare quando a Sanremo mi imbatto in uno dei tanti infelici che in Comune hanno una pratica edilizia in stand by da anni e registro il suo disperato lamento. Possibile che a Palazzo Bellevue e nei tanti palazzi della politica nessuno veda quello che i miei occhi vedono: un tappo politico e burocratico 36 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

che non fa scorrere l’acqua? Il guaio è che oltre ai cavalli ho cominciato a vedere anche le volpi che invece tutti gli altri non vedono, come quella che a Taggia ha fatto cadere dal becco di Genduso e di Russo il formaggio “Millenium” e adesso se lo sta sbocconcellando in Lussemburgo. O come quella romana con la coda di paglia che a Imperia per non bruciarsela ha fatto un passo indietro dopo aver vuotato la cambusa. E poi nel mio bestiario ci sono i somari che di notte sfilano al posto delle pecorelle uno dopo l’altro a conciliarmi il sonno, e sono tanti : possibile che nessuno li veda e che tutti continuino imperterriti a votarli? Nella fila a farmi imbestialire sono soprattutto i personaggi che da queste parti chiamano “caga e creuvi” perchè seppelliscono l’evidenza sotto una montagna di bugie, forti del fatto che quelle di oggi coprono quelle di ieri e loro volta saranno coperte da quelle di domani. Per quadrare i conti offrono immobili che nessuno comprerà mai: lo sanno benissimo perché sono carichi di vincoli e hanno destinazione a servizi. L’asta va deserta? Loro abbassano il prezzo e promettono varianti impossibili, destinate a una fine ingloriosa, come a Sanremo il caso Ghersi dimostra. L’asta va ancora deserta? Cambiano immobile e la danza prosegue. E’ un esempio tra i tanti che anche in Liguria hanno trasformato la vita in una fiction dove attori e spettatori negano l’evidenza e ogni tanto un solitario osservatore forse colpito dalla sindrome di Tolkien si crede Harry Potter e vede Gollum dappertutto. Bruno Giri




Motori

RANGE ROVER EVOQUE Settembre 2011 è stato mese di battesimo dello sport utility vehicle marchiato Land Rover. Disponibile sia nella versione 5 porte che in quella coupé a 3 porte (con 4 posti invece di 5), è la più piccola e leggera Range Rover mai prodotta. Si inserisce nel sempre più agguerrito segmento di mercato dei suv compatti di lusso ed è tra i 35 modelli candidati al titolo di “Auto dell’anno 2012”, dopo aver già vinto quello “Car Design of the Year 2011”. Con un’emozionante combinazione di maneggevolezza dinamica e raffinata progettazione, le dimensioni compatte e la tecnologia d’avanguardia della Range Rover Evoque consentono prestazioni vivaci con i consumi più contenuti della storia della Range Rover. Sarà disponibile anche il modello eD4 diesel a trazione anteriore che aiuta a ridurre ancora di più i consumi. Il SUV britannico ha come versione d’attacco la 2.2 Td4 Pure da 150 CV (35.400 euro), mentre per la 2.0 SD4 sono richiesti almeno 38.200 euro. La Si4 a benzina da 240 CV disegna una forbice compresa fra i 40.400 euro della Pure ed i 49.500 della Prestige. Le due diesel con allestimento intermedio Dynamic sono invece proposte a 43.700 euro e 46.500 euro. Questi valori sono riferiti alla sola versione con carrozzeria cinque porte, mentre per ricavare il listino della Sport a tre porte è necessario sommare ulteriori 1.000 euro.

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Teatro

Il diavolo con le zinne

Dario Fo apre con una sua opera il Festival del Teatro Al “Cavour” di Imperia prosegue per tutto il mese di Novembre il VII Festival Nazionale D’Arte Drammatica. Il concorso teatrale è dedicato alle Compagnie italiane no-profit ed è organizzato dall’Associazione Culturale Imperiateatro con la direzione artistica de I Cattivi di Cuore. Il primo appuntamento novembrino è Sabato 5 alle ore 21 con la compagnia vincitrice dell’ultima edizione: Il teatro dei Picari di Macerata con lo spettacolo “Il diavolo con le zinne” di Dario Fo. Una commedia che tratta la giustizia, la corruzione politica e sociale come male incarnato nella nostra tradizione. La chiave grottesca domina, tra canti, balli e un linguaggio reinventato tra onomatopea e grammelot che rimandano ad origini culturali diverse. Il lavoro va avanti in un crescendo di comicità, in una girandola di Cardinali corrotti, falsi testimoni, serve e diavoli. Il calendario prosegue Sabato 12 Novembre ore 21 con un classico del Teatro: “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello messo in scena dalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno. Intorno ad un tavolo, fulcro al tempo stesso del microcosmo borghese e del consolidato organismo familiare, si giocano

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le sorti della giovane Agata, a cui l’amore imprudente dell’avvocato Colli, a sua volta infelicemente coniugato con una donna che non lo ama, ha sottratto l’onore. Ancora Sabato 19 Novembre ore 21 con il Teatro Giovani di Lucca che presenta “Nove mele per Eva” di Gabriel Arout. L’opera è un adattamento dei racconti umoristici di Anton Cechov da cui si trae un prontuario di situazioni del comico: l’equivoco, il calembour, la caricatura, la maschera verbale. La manifestazione proseguirà poi nel mese di Dicembre con l’ultima compagnia in gara e la cerimonia di premiazione che si terrà l’11 Dicembre alle ore 17, con lo spettacolo fuori concorso della Compagnia I Cattivi di Cuore e Il Teatro del Banchero. Per prenotare ed acquistare abbonamenti e biglietti ci si può rivolgere ai numeri: 339.5788974 e 339-7690679, oppure al botteghino del Teatro nei giorni di spettacolo o ancora sul sito: www. festivalimperiateatro.it. Ingresso platea: € 10,00 Ingresso galleria: € 8,00.




Paolo Villaggio come Grock Il comico genovese ne è convinto: far ridere è un’arte La città di Imperia ha festeggiato ancora una volta il mitico clown Grock con il festival a lui dedicato. Il premio Grock quest’anno è stato consegnato a Paolo Villaggio, maschera comica italiana per eccellenza che con il suo “Fantozzi” ha fatto ridere e riflettere tutta Italia. Lo stesso Villaggio ha ritirato il premio al Teatro Cavour di Porto Maurizio. Gag e aneddoti hanno allietato un pubblico di nostalgici. Citazioni storiche come la “sedia di pelle umana” del fantomatico “mega direttore” e “come umano lei”, verbi congiuntivi volutamente sbagliati, ancora oggi rispecchiano amaramente il mondo attuale. Trasmissioni tv in cui il congiuntivo ormai è tristemente usato male o dimenticato, che moralmente fanno pietà. Forse un tempo se ne rideva liberamente mentre oggi ci si passa sopra, si fa finta di niente, peggiorando così un’Italia che invece di essere Nazione della cultura, diventa sempre più Nazione di maleducati ed illetterati. “Fantozzi” era cultura. “I giovani adesso sono tristi, si drogano, non pensano al futuro - spiega sconsolato Villaggio - noi meno giovani siamo stati più fortunati. Il nostro passato è bello, abbiamo dei ricordi, loro invece no. Hanno in mano un mondo tutto tecnologico, senza passato e senza tradizioni, non sanno andare da nessuna parte. Hanno bisogno di modelli”. Forse il vero problema è che non si ride più come una volta. Un Villaggio a ruota libera che non ha risparmiato neppure il premier Berlusconi: “Quello che mi colpisce di più di lui è il colore dei suoi capelli. Hanno sempre tinte diverse e sembra un fattore estraneo che va per i fatti suoi”. Il segreto per migliorare l’Italia è fare tesoro dei ricordi migliori. Francesco Basso

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Itinerari read more at: www.sassisecchi.it wild west liguria's soul

Bordighera: il segreto della città alta a spasso tra le antiche mura Bordighera è per me il ritratto di un’eleganza d’altri tempi, strettamente legata ad un’epoca di splendori e magnificenze, che esiste ormai solo nei ricordi. Ma non sapevo che la città con la Via Romana celasse il segreto di una parte “alta”. E per colmare la mia lacuna, il gruppo di sassisecchi al completo si è avventurato alla scoperta di questo piccolo villaggio medioevale, che è riuscito a mantenere intatto il suo aspetto di vecchio borgo ligure un po’ burbero, così diverso dall’altra Bordighera chic. Niente mare per cornice, la vita si districa tra piazze, scalinate, stretti carruggi, e tutto attorno le mura, che un tempo proteggevano la città dalle incursioni. Anche qui si ha l’impressione di viaggiare indietro nel tempo, ma non in un’epoca di sfarzi.

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Un po’ ovunque si scorgono fioriture di panni stesi alle finestre. Sarà poi per la mancanza di macchine, e di strade asfaltate, però tra le vie pavimentate con vecchie ciappe di pietra grigia, tutto appare più semplice, e a misura d’uomo. Le due vie principali si chiamano la lunga e la dritta, in piazza non manca l’ufficio postale dall’aspetto retrò, né la chiesa parrocchiale, ci diverte immaginare che qui ci si conosca ancora per nome . Priva del fascino immediato che le spiagge suscitano in quelli che vengono da fuori, Bordighera alta ha saputo reinventarsi, tirando a lucido i pregi, e nascondendo i difetti, legando la sua immagine all’ineffabile piacere che solo la riscoperta di certi gusti antichi può regalare. Proprio quello che a noi di sassisecchi piace!


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Il casinò di Cajafa: il jazz e la svolta di Modugno Dopo la felice stagione culturale voluta dal Commendarore Luigi De Santis negli anni Trenta, il Casinò attraversò periodi di alterne vicende, tra le quali si colloca l’inaugurazione del Festival della Canzone Italiana nel 1951. Solo cinque anni più tardi la manifestazione sembrava già relegata ad un pubblico non giovanile. Fu un nuovo gestore della Casa da Gioco ad escogitare qualcosa per

meggiare dopo la guerra, non incontrava più a fine anni Cinquanta i gusti di tutti gli italiani. Cajafa individua il giovane cantautore pugliese Domenico Modugno, che molti ritenevano siciliano. Ed il Festival 1958 segna la svolta con “Volare”, o meglio “Nel blu dipinto di blu”, una canzone destinata a fare il giro del mondo. La canzone italiana si rinnova, e anche il festival, il casinò e la cittadina

Com’eravamo

Foto storica che ritrae il maestro Cinico Angelini, Cajafa e Modugno

promuovere Sanremo e le sue risorse turistiche anche tra le masse giovanili. Nel 1955 era infatti amministratore delegato dell’ATA il napoletano Avvocato Achille Cajafa, da taluni visto come l’erede spirituale di De Santis appunto per l’intraprendenza sul fronte culturale e musicale. Ovviamente i tempi sono cambiati e il respiro letterario è differente dall’anteguerra. C’è la ricostruzione, nuove mode, nuove ambizioni. Cajafa intuisce che per radunare a Sanremo la “meglio gioventù”, ossia quei giovani di buona famiglia, studenti universitari o giovani professionisti, ci vuole la musica americana. Convoca nelle dorate stanze due esperti critici jazz di Milano, l’avvocato Arrigo Polillo, legale della Mondadori, e il giornalista Pino Maffei. Chiede loro d’ideare un evento di risonanza internazionale dedicato alla musica sincopata: nasce il Festival Internazionale del Jazz che terrà banco a Sanremo ininterrottamente dal 1956 al 1966, per poi proseguire “a singhiozzo” dei decenni successivi. Sanremo e il suo festival jazz restano un’icona ancor oggi in America, come testimonia la citazione nel film “Il talento di Mr. Ripley” (USA, 2000). Come aveva visto giusto in àmbito giovanile, Achille Cajafa non trascura di certo il Festival della Canzone, anzi ne assume personalmente la Direzione artistica e profonde energie per rinnovarne la formula. Ci voleva una svolta, poiché la canzonetta melodico-sentimentale, tornata a pri46 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

rivierasca riescono a conquistare punti in termini turistici. È un successo personale anche del regista nemmeno tanto occulto di quest’operazione, appunto l’avvocato napoletano che reggeva le sorti della casa da gioco. Egli naturalmente prosegue, progetta nuovi sviluppi per l’anno successivo. Ha in animo di invitare delle star internazionali che possano affiancare i cantanti italiani – progetto che si realizzerà alcuni anni più tardi. Il Direttore vaglia personalmente i concorrenti, decide l’assegnazione del podio ai direttori d’orchestra, invitando tra l’altro il modernissimo Maestro Gianni Ferrio ad affiancare il veterano Maestro Angelini. Poi il fatale epilogo: alla vigilia del Festival 1959 di ritorno da Milano la Lancia Fulvia di rappresentanza del casinò finisce in una scarpata, e l’avvocato Cajafa e il suo autista muoiono sul colpo. Un lutto improvviso e scioccante. Il Festival si terrà lo stesso, seguendo le disposizioni del “regista”, con la seconda vittoria di Modugno e Johnny Dorelli in “Piove”. La città è incredula, il commissario di P.S. Arrigo Molinari parla addirittura di un complotto internazionale. Dalle colonne del “Corriere della Riviera” l’avvocato Nino Bobba commemora lo scomparso amministratore dell’ATA e promuove una sottoscrizione popolare a favore degli orfanelli dell’Istituto De Santis di Verezzo, non a caso intitolato alla memoria dell’illustre predecessore. Freddy Colt


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Economia

Al centro Lusetti, il Vescovo Lupi e il vertice Conad

Il futuro passa da Savona

Centro Distribuzione per Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta Quando sul piatto della bilancia si mette un fatturato di oltre 500 milioni di euro, le chiacchiere stanno a zero. Tutto è chiaro, non servono parole, spot, filmati per spiegare, per capire che si ha di fronte non una solida, ma solidissima e formidabile realtà. Un progetto economico ed imprenditoriale con i baffi, che sa scoprire in forte anticipo la rotta giusta da seguire. Un’azienda, uomini, idee sempre in movimento, impegnati a conquistare nuovi record, spazi sempre più grandi di mercato. Parliamo di Nordiconad, un marchio solidissimo, ai vertici della classifica dei supermercati alimentari. In uno slogan sta il segreto del suo successo: “Artisti nella Qualità, Maestri nella Convenienza”. Domenica 16 ottobre, proprio in Liguria, in provincia di Savona, Nordiconad ha tagliato un altro prestigiosissimo traguardo: nel comune di Quiliano, in via Solcasso, alle spalle del Porto di Vado, ha inaugurato il nuovo, ciclopico, Centro di Distribuzione per la Liguria, Piemonte Valle d’Aosta. Una piattaforma logistica, costruita in soli 12 mesi, con una superficie coperta complessiva di 40 mila mq. di cui 7.600 mq. di spazi refrigerati dotati di moderni impianti ecologici a basso consumo energetico. “Lo stabilimento – ha dichiarato con giustificato orgoglio Giorgio Rocca, direttore Nordiconad Liguria e Basso Piemonte – tra l’altro è provvisto di uno dei maggiori impianti fotovoltaici su tetto installati in Italia con potenza pari a 1.567 kw, che arriva nei periodi estivi a fornire il totale 48 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

fabbisogno energetico della piattaforma”. L’opera è costata 35 milioni di euro, di cui 5 milioni per l’impianto fotovoltaico. Il nuovo centro distributivo di Quiliano occupa in loco 182 persone, con previsione di incremento ad oltre 200. La nuova piastra serve ben 130 supermercati suddivisi tra i diversi canali distributivi Conad Margherita, SuperStore Conad e Ipermercati Leclerc Conad, compresi il Centro Commerciale del nuovo Stadio della Juventus inaugurato pochi giorni fa e l’ipermercato di Arma di Taggia con annessa galleria commerciale di oltre 40 negozi. All’inaugurazione erano presenti più di 500 persone tra soci, imprenditori Conad, fornitori, numerose autorità civili e religiose. A festeggiare l’evento il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il Vescovo di Savona monsignor Vittorio Lupi, il Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, l’Assessore regionale al Commercio Guccinelli, il sindaco di Quiliano Ferrando, solo per citarne alcuni. Numerosi gli interventi. Il direttore Giorgio Rocca ha tra l’altro detto: “Esattamente dopo solo 2 anni dalla presentazione del progetto di questo Centro posso annunciare, con entusiasmo, che il 12 settembre scorso da questo deposito è partito il primo camion alla volta del Piemonte. E’ la dimostrazione concreta che da una partnership come quella nata tra due grandi aziende come Nordiconad e GF Group, con il coordinamento strategico


dell’Autorità portuale di Savona, sia stato possibile concretizzare in breve tempo un progetto di così alto livello con forte ricaduta sul territorio ligure. Rimanere in provincia di Savona permetterà al personale in forza al Cedi di Albenga di mantenere la propria attività ed il proprio posto, garantendo continuità nel rapporto e sicurezza di lavoro per tutti, dipendenti e maestranze”. Mauro Lusetti, Amministratore Delegato Nordiconad: “La prima responsabilità che abbiamo è quella di garantire lo sviluppo delle imprese associate a Nordiconad e il posto di lavoro ai nostri dipendenti. La scelta di Quiliano è quella che, meglio di tutte le altre esaminate, ci consente di tutelare ciò e di creare nuovi posti, dando così una risposta al bisogno di occupazione, anche ai vicini territori della Val Bormida. L’impegno della nostra cooperativa è anche quello di trovare, insieme alle cooperative che operano nei magazzini di Vercelli, le migliori soluzioni possibili per tutti i lavoratori. Ma oggi voglio mettere in evidenza che con questa operazione a Quiliano e per il savonese creiamo possibilità occupazionale aggiuntiva tra diretto e indotto con nuovi posti, a cui si aggiungeranno quelli previsti

di Savona come quella che permette alla “Centrale del Latte di Savona” di produrre e distribuire il latte fresco a marca Conad dalla Valle d’Aosta fino a Roma”. Paolo Michelis, Presidente regionale Liguria e Piemonte dell’Ancd di Legacoop: “Consideriamo l’operazione di grande interesse per l’economia ligure e per la nostra cooperativa. Da un lato viene confermata e accresciuta la vicinanza fra il sistema delle cooperative aderenti a LegaCoop e il mondo industriale ligure; dall’altro lato avremo presto le condizioni logistiche, attraverso il nuovo CEDI, perché possano aumentare gli interscambi commerciali alimentari di prodotti italiani e in particolare liguri con la vicina Francia, attraverso gli ipermercati E. Leclerc (cooperativa di imprenditori dettaglianti come Conad), che sono nostri partner in ambito europeo nella supercentrale di acquisti di Coopernic”. Antonio Orsero Presidente e Amministratore Delegato di GF Group ha sottolineato anche come “Le imprese di trasporto potranno ottimizzare i carichi in arrivo e in ripartenza dal CEDI. Per l’impianto fotovoltaico la società Ferrania Solis, con sede nella vicina Val Bormida, ha fornito tutti i pannelli. Gli appalti, altra

per il nuovo supermercato che apriremo nell’area ex Metalmetron a Savona”. Il Presidente di Nordiconad Aldo Pisano: “Il legame di Nordiconad col territorio Savonese e in generale con tutta la Liguria, viene con il nuovo CEDI ulteriormente confermato. Nel corso degli ultimi anni abbiamo realizzato importanti iniziative di valorizzazione di produzioni tipiche locali attraverso il “Consorzio di Valorizzazione dei Prodotti Tipici della Liguria” o iniziative di valorizzazione delle imprese alimentari

nota di merito, hanno visto coinvolte unicamente aziende della provincia. È stato un ottimo esempio di come si può mettere a sistema, e a beneficio comune, un grande progetto legato al territorio.” Cristoforo Canavese, Presidente Autorità Portuale di Savona: “L’inaugurazione e l’avvio di questo nuovo centro di distribuzione Nordiconad è il risultato del lavoro di molti e della capacità di guardare con concretezza e serietà alle opportunità di sviluppo, oggi più che mai urgenti ed importanti”.

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Franz Wohlfahrt

Fasuolo con le nuove Vlt

Wohlfahrt, il re delle Vlt

In Italia Novomatic su 30 mila ne ha già piazzate 10 mila Novomatic, la società austriaca leader nella produzione di apparecchi da gioco, ha festeggiato il nuovo record raggiunto in Italia: il 1° posto in classifica dei fornitori di Videolottery nel nostro Paese. Franz Wohlfahrt, amministratore delegato Novomatic, ha dichiarato: “Siamo lieti di annunciare che l’11 ottobre scorso abbiamo raggiunto quota 10.000. Sul mercato italiano abbiamo infatti installato 10 mila apparecchi, siamo in assoluto il primo fornitore di Vlt. Attualmente il numero totale di apparecchi è di 29.938, di questi 10 mila sono forniti da noi, da Novomatic”. I meriti sono da attribuire non solo all’ottimo prodotto, ma anche ad Adria Gamin International

Spa, azienda con sede a Rimini, controllata al 100% da Novomatic, che si occupa di gestire il mercato italiano e che è riuscita a chiudere contratti a lungo termine per la fornitura di terminali Videolottery con ben 8 dei 10 concessionari attualmente attivi sul mercato nazionale. Novomatic detiene anche una quota di maggioranza nella società G.Matica, uno dei dieci concessionari con concessioni per 2.236 Vlt. Tra i numeri forti di Novomatic anche quello di gestire attualmente 70 sale gioco lungo la Penisola. Per la Liguria Novomatic ha stretto un contratto di collaborazione con Fun Seven, importante azienda regionale guidata da Raffaele Fasuolo, con sede ad Arma di Taggia.

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Prete con la tonaca

Quando fede, coraggio e lealtà non sono un optional “Il parroco è colui che vuole il bene dei suoi parrocchiani, un bene che riguarda tutta la persona intera, tanto la parte corporale quanto spirituale. La preferenza per un parroco sarà soprattutto quella di curare la parte spirituale, e cioè tutto ciò che riguarda il bene dell’anima nel suo rapporto intimo con Dio”. Questo il pensiero di Don Tommaso Le Bourhis, giovane sacerdote francese nominato due anni fa dal vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo Parroco della chiesa di San Francesco Saverio, Santa Paola Romana e Sant’Isidoro alle Levà di Taggia. Un religioso convinto, preparato, che non accetta compromessi, che tratta tutti i parrocchiani allo stesso modo, che non fa distinzioni, che dice a tutti quello che pensa, che sta scuotendo le coscienze, che costringe i fedeli a pensare, a ragione, per questo apprezzato da molti ed osteggiato da altri. Un “prete con la tonaca”, un religioso mai in abiti civili, sempre con la lunga veste nera, come i parroci di una volta. Visto i tempi che corrono, la facilità con cui troppi preti passano dal sacro al profano, gli orrori della pedofilia, gli errori di autorità ed istituti religiosi, sarebbe forse opportuno che confratelli di Don Tomas rinunciassero a mettersi in borghese, tornassero ad indossare l’abito lungo del prete. Non c’è da imbarazzarsi a farlo, oltre ad un segno di rispetto per la comunità cattolica avrebbe anche il potere di eliminare ambiguità, inganni, infatti è difficile riconoscere un sacerdote in un tizio in camicia. Mai come in questo inizio così confuso di terzo millennio davvero “l’abito fa il monaco”. In una lettera pastorale, fatta stampare a libricino e distribuita a centinaia di famiglie della parrocchia, Don Tommaso Le Bourhis ha descritto la realtà della comunità che deve guidare, con chiarezza, riportando nomi ed episodi noti alle Levà. Quello che non va, i comportamenti che devono essere corretti, cosa le famiglie devono fare per essere d’esempio ai figli e crescerli da buoni cristiani. Catechismo: in questo capitolo, Don Thomas, rivolgendosi ai genitori, tra l’altro scrive: “Vorrei tanto che capiste che ci deve essere serietà, soprattutto nelle cose che riguardano Dio. Non potete essere così superficiali. Mi piacerebbe tanto che voi mamme foste più responsabili ed attente alla crescita spirituale dei vostri bimbi. Non date ai vostri figli l’impressione che siete totalmente indifferenti alla loro vita cristiana...Sono rimasto deluso della loro poca partecipazione alla Santa Messa domenicale. Spero che i parenti che si permettono di dire “Ma vi rendete conto! Questo parroco obbliga addirittura i nostri bambini a venire a 52 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

Don Thomas Le Bourhis con la madre

Messa la domenica” stiano scherzando. Secondo loro la Chiesa dovrebbe dare il sacramento anche senza nessuna minima pratica religiosa”. Cresime: “Nelle ultime Cresime avevamo più di 30 cresimandi, più di 30 bambini che si preparavano a ricevere in pienezza i doni dello Spirito Santo, il sacramento che faceva di loro degli adulti, dei responsabili, dei cristiani nella fede e nel loro rapporto con Dio. Di questo bel gruppo solo 5-6 bambini partecipavano alla Messa domenicale, non di più. Nell’ammettere che altri andavano a Messa in un’altra parrocchia, ma senza nessuna certezza, possiamo allargare la presenza alla celebrazione eucaristica a 10 bambini massimo. Ne rimanevano comunque sempre 20 che non si sono mai preoccupati di ciò che è la base elementare della vita cristiana, e cioè la santa Messa. Il colmo è che i famigliari hanno preteso il sacramento lo stesso. Che ci sia stato impegno di vita cristiana o meno la Cresima doveva essere conferita, il sacramento era dovuto, la chiesa doveva obbligatoriamente dare, anche se il bambino e la famiglia non avevano dimostrato il minimo interesse per il vivere cristiano e la grazia del sacramento. L’importante – come queste persone mi hanno insegnato - non era il sacramento in sé, ma la festa in famiglia e soprattutto il sacrosanto ristorante. Mi permetto ricordare che nessun sacramento è dovuto, se non forse quello del batte-


simo da cui dipende il nostro ingresso in Paradiso e la visione di Dio... Perchè per tanti di voi genitori il sacramento della Cresima viene considerato come un “diploma scolastico” di fine anno o come un semplice “Adesso figlio mio sei a posto”? Capi Scout ed i Lupetti: “...sul mio conto ho sentito molte calunnie. L’orientamento sbagliato è la loro agitazione in chiesa, il non ascoltare dei lupetti, il chiacchierare continuamente, il ricevere la santa comunione ridendo o picchiando il compagno, anche se in modo ludico, senza rispetto e nemmeno la minima attenzione per Nostro Signore che viene nel loro cuore. So che in Italia è molto diffusa la politica del “Bambino Re”, che può fare tutto quello che vuole, che non deve essere rimproverato perchè è un bambino. Questo per me è la dismissione del principio di autorità di cui la società soffre tanto oggi: dismissione dell’autorità dei genitori e di chi ha una responsabilità educativa sul bambino...Compito mio è quindi quello di prendere delle decisioni, anche se devono desta-

bilizzare abitudini che molti, magari, pensavano intoccabili”. Don Tomas, con il cuore in mano, sottolineando che “il parroco non è un dittatore, ma uno che serve”, tocca tutti i punti della vita parrocchiale, dalla pulizia della chiesa alla Caritas, dai cori alla cappella dei Borghi, dalla benedizione delle case ai fratelli malati della comunità.delle Levà. Nelle ultime pagine ha scritto: “Vi confesso che qualche volta non sono certo di essere la figura sacerdotale che ci voleva sul nostro territorio. E’ possibile che Mons. Vescovo abbia valutato male mandandomi in mezzo a voi. Se qualcuno si è sentito a disagio nel leggermi, chiedo perdono, non era mia intenzione, non riesco ad essere ipocrita. Non dire niente o lasciare perdere, sarebbe stato per me un segno di grande debolezza, un rifiutare una legittima chiarezza, una mancanza alla correzione fraterna e, quindi, una mancanza alla Carità”. Roberto Basso

Gli “indignados” della Pigna di Sanremo hanno bruciato le schede in piazza Di sicuro le aspettative degli organizzatori erano ben al di sopra delle adesioni incassate. In piazza Colombo, infatti, hanno risposto all’appello dei promotori della manifestazione “Fuochi a Sanremo. Bruciamo le fotocopie delle nostre schede elettorali” poco più di cinquanta persone. Sicuramente poche rispetto ai 254 aderenti su Facebook o alle oltre 500 stimate dagli organizzatori quando sono andati in Questura per chiedere i permessi necessari alla realizzazione della manifestazione stessa. Una cinquantina di persone dicevamo, tenute sottocchio da un ingente spiegamento di forze dell’ordine (in divisa e in borghese), forse allarmate da alcune sparate su Facebook (finite con tre denuce a piede libero) che hanno il sapore più della bravata che del reale tentativo insurrezionale. Intanto, su Facebook c’è chi ha lanciato la proposta di organizzare una manifestazione analoga in consiglio comunale. In fin dei conti 50 o 60 persone in piazza Colombo si disperdono ma a Palazzo Bellevue farebbero la loro figura... Novembre 2011

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Bau

Eroi minori delle torri di New York Mostra fotografica dedicata agli amici a 4 zampe dimenticati Charlotte Dumas, fotografa olandese specializzata in foto che ritraggono animali è andata a cercare gli eroi a 4 zampe che hanno fatto parte dell’unità di emergenza post attacchi aerei dell’11 settembre e che hanno permesso di estrarre

centinaia di persone ancora vive sotto le macerie. Le sue immagini sono esposte alla Saul Gallery di New York in una mostra intitolata “Retrieved”, recuperati.

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Estate

Al mare anche d’inverno

Perchè no? Castelli di sabbia, pupazzi e fiocchi di neve Visto che non ci sono più le mezze stagioni, visto che i mesi di settembre ed ottobre, per quanto riguarda sole e mare, hanno dato più soddisfazione regalando ai villeggianti giornate migliori che giugno e luglio, l’idea di Marylin Fusco, assessore al Demanio della Regione Liguria di tenere aperti gli stabilimenti balneari anche d’inverno, non è poi così balzana. Anzi, nel Ponente ligure, nelle Riviere, nella stessa Genova capitale aumentano i sostenitori. Ad Arma di Taggia un coro di consensi al progetto arriva addirittura dai francesi. Da un paio d’anni, soprattutto nei week end, i “cugini” che risiedono in Costa Azzurra popolano numerosi le spiagge, i ristoranti, i negozi ed i supermercati del Comune dove abitarono i Ruffini, i Curlo, i Farina. I proprietari degli stabilimenti balneari si dividono, invece, in due categorie: gli entusiasti e chi nicchia. Quest’ultimi fanno il discorso di sempre: “se poi la gente non arriva ci rimetto, devo pagare il personale, frutta verdura, carne pesce, dolce, vino e tutto il resto che serve per il ristorante”. Come sempre la paura di investire con qualche rischio la fa da padrone. La miopia di una certa classe turistica imprenditoriale, purtroppo, è dura a morire. Ed i risultati, nel Ponente, purtroppo si vedono. L’assessore Marylin Fusco, che ricopre anche la carica di Vicepresidente della Regione, al contrario, su questo punto ha idee chiare. “La nostra costa – ha giustamente detto mentre era in visita al Salone Nautico - ha grosse potenzialità. Allungare, visto il clima favorevole, la stagione balneare potrebbe essere la strategia vincente per sostenere e dare prezioso ossigeno ad un settore in crisi”. Il classico uovo di Colombo per chi vuole intendere, chi vuole azzardare nuove strade rischiando poco e niente. Il mare Ligure piace da sempre agli stranieri. “Per centrare l’obiettivo – ha detto la Fusco – servono delle regole. La Regione, quindi, potrebbe pensare ad una proposta di legge per regolamen-

tare l’utilizzo delle aree demaniali, rivedere il sistema delle spiagge libere attrezzate, la durata della stagionalità, gli orari, diritti e doveri, semplificare le procedure, favorire il riordino delle attrezzature, ombrelloni, sdraio, pattini, giochi, docce, servizi. La Regione punta a far crescere il numero delle spiagge libere attrezzate aperte pure in autunno e, perchè no, se possibile anche d’inverno. Ovviamente quando il clima lo consente”. Molti proprietari di stabilimenti balneari della Riviera dei Fiori sono pronti a tenere aperte le proprie attività anche per l’intero autunno ed oltre. Giacomo Cichero, de “Il Piccolo Lido”, ci ha inviato la foto, che pubblichiamo, scattata lunedì 17 ottobre ai suoi clienti (italiani e stranieri) che hanno fatto il bagno, hanno pranzato e preso la tintarella. Non è escludo che proprio a partire dalla prossima estate il calendario dei bagni si allunghi, inizi a maggio e finisca a novembre o, addirittura, chi vuole possa tenere sempre aperto la sua spiaggia, libera o privata o attrezzata che sia. Sempre pronto ad ospitare turisti e residenti che vogliono fare il bagno in mare e godersi anche il tiepido sole delle mezze stagioni che ormai non esistono più. Elio Lapo

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”L’arte che verrà” alla Biennale taggata Sgarbi Tanti liguri alla Galleria V. Emanule di Milano

Quando nel modo dell’arte pubblico e privato interagiscono con determinazione e passione il risultato positivo è certo. Lo dimostra, ancora una volta, la chiusura della più vitale e feconda Biennale di tutti i tempi, quella taggata Vittorio Sgarbi, in essere tra il 27 ottobre e il 1 novembre nella prestigiosa sede della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Tema conduttore la contaminazione, il trapasso tra le varie arti dialogico e dissacrante, rappresentando il confronto millimetrico tra le varie posizioni su uno stesso humus di base. Cioè lo stato dell’arte dei primi dieci anni di questo secolo, portatore del germe del cambiamento, virulento vettore avanguardistico dell’arte che verrà. E se in greco la parola che rappresenta l’anima, psiché, è il “vento”, allora possiamo a buon diritto usarla per spiegare il fil rouge che unisce quest’ultimo slancio vitalistico, volutamente compresso, per simulare una sorta di big-beng finale delle avanguardie italiane attraverso un’ottantina di proposte selezionate da una commissione di studiosi altamente selettivi. A chi critica la commistione di stili bisognerebbe osservare non solo che una panoramica sulle tendenze artistiche del decennio porta inevitabilmente con sé vari stilemi e diverse prese di posizione, ma anche che lo slancio vitale è un bergsonismo di grande attualità: “un processo libero, caotico e che porta però all’imprevedibile vittoria dell’organizzazione sull’entropia”. E così risulta vincente l’accostamento tra l’alassina Roberta Camilloni con il suo linguaggio debordante ed enigmatico, tra il cantante ed artista a tutto tondo Ivan Cattaneo con i suoi collage antropizzati e controcorrente, tra l’astrattismo propenso allo spleen del poliedrico Dario Ballantini e l’armonica e ricercata installazione del sanremese Giovanni Agosta. Grande curiosità anche sul genovese per eccellenza Filippo Garrone, sulla distanza contemplativa, sulla fissità della voluttà naturistica delle opere, ispirate al suo buen retiro in Brasile, in cui si stacca dalla frenesia quotidiana di una vita segnata dal cognome che porta. E tante aspettative anche sull’alassino di adozione Vincenzo Marsiglia che spicca per il suo isolamen62 www.ecodellariviera.it Novembre 2011

to e per l’unicità della ricerca e ancora sul savonese Gian Genta, con un’installazione caratterizzata da un primitivismo forte, talora disturbante e grottesco, ma vivo e profondamente vero, assoluto nel suo essere insieme primi-genio e attuale. Sorprende poi il grande maître à penser di una pop art rinnovata, Andy, già fondatore negli anni Novanta con Morgan dei Bluvertigo. Da sempre attratto dalle arti visive racconta di essersi formato accademicamente presso l’Istituto d’Arte di Monza e l’Accademia delle Arti Applicate di Milano fino alla specializzazione in illustrazione e grafica pubblicitaria. Andy consolida negli anni il suo fortissimo codice pittorico e lo applica non solo alle tele, ma anche alla decorazione di oggetti di design, stoffe, strumenti musicali… sviluppando così una carriera di ampio respiro internazionale. Qui la sua arte è rappresentata dall’installazione “Dummy Lady”, un origami di colori realizzato con la personale concezione mnemonico-combinatoria che lo contraddistingue e con un sottile equilibrio altalenante tra la rappresentazione narcisistica e il puro elitismo cerebrale. Giulia Cassini

Andy dei Bluvertigo


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