Gente della notte
Intervista a “Franchino”
Dalle Vele di Alassio al Tabata di Sestrière e Porto Cervo Fra tutti gli imprenditori della notte Franco Becchio, universalmente conosciuto come “Franchino”, è certamente il Numero 1 per esperienza e risultati. Infatti ha dominato per decenni gli scenari notturni della Liguria con le Vele, storico locale di Alassio. Ha sempre saputo seguire ed anticipare la sua clientela nei luoghi di villeggiatura più esclusivi. Al Sestriere e Porto Cervo Franchino e la moglie, Barbara Del Mastro Meoni, hanno dato vita al Tabata. Qual’è il segreto del vostro successo? “Accoglienza e non prendere mai in giro la gente”. Franchino quando hai cominciato? “E’ stato il mio primo ed unico lavoro, non so fare altro. Ho iniziato al Sestriere. Il mio primo locale è stato il Tabata. Ho sempre avuto ottima clientela” Che rapporto hai con la Liguria? “Terra splendida, che ho amato, che amo, che però mi ha deluso. Dopo il Tabata al Sestriere ho investito nelle Vele di Alassio. Dopo 40 anni, ingiustamente, mi hanno fatto chiudere il locale. Mi hanno fatto togliere anche il nome Le Vele. Me
ne sono andato, da due anni sono in Sardegna dove tutti mi vogliono bene, mi rispettano. A Porto Cervo ho aperto un secondo Tabata, va fortissimo. Ogni sera è super affollato, ha una capienza di 1200 persone. Nel 2010 ho prelevato il Pepero, l’ex Sopravento. Ma era troppo piccolo. Sono stati gli stessi sardi a trovarmi una location più grande. Per la Sardegna sono una risorsa, porto migliaia di bella gente. A Porto Cervo arrivano tutti i miei clienti da ogni parte d’Italia, Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria. Quando ho dovuto chiudere Le Vele per non licenziare i miei 60 dipendenti sono partito per la Costa Smeralda ed ho fatto Bingo”. Progetti futuri? “Ad ottobre a Torino aprirò un nuovo locale. Anche questo si chiamerà Tabata. Cosa consigli ai giovani che vengono nei tuoi locali? Niente droga, mai! Poi per chi guida stop all’acol. Consiglio di venire in taxi, come al Tabata al Sstriere. Anche alle Vele di Alassio, quando c’ero io, i taxi viaggiavano parecchio”.
Settembre 2011
www.ecodellariviera.it
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