Fermitutti 27

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INDICE                                

p. 3 Lorenzo Minotto, Intervista ai protagonisti dei laboratori artistici p. 6 Giulia Casetta, Il mio “taste” di Istanbul p. 8 Nico Catalano, L’Italia unita (?) p. 10 Luca Carnevali e Matteo Gilberti, Mantova comics & games 2011 p. 11 Studenti di 1AEL e 1BEL, Hardware fai da te, ovvero come farsi il computer da soli p. 13 Dalla 2Bit, Il progetto " Quotidiano in classe": un'occasione per costruire la cittadinanza p. 20 Maura Malpetti, Fragilita’ dell’uomo e potenza della natura: un divario riducibile solo con lealta’ e solidarismo p. 22 Sara Abdelkamel, Non dimentichiamo la Palestina, sperando in un futuro migliore p. 24 Stefano Tarocco, L’Onironautica p. 28 Marco Brusoni, «Mind over matter», ovvero le Scienze noetiche p. 34 Isabella Cassisa, Tutto, ma proprio tutto, sulla Coca Cola p. 37 Maura Malpetti, Il calore di quell’abbraccio p. 43 Giorgia Ghirardini, The Twins p. 46 Alice Papotti, Parole Immagini Parole p. 48 Maura Malpetti, Senza parole p. 49 Giorgia Ghirardini, Pensieri visivi p. 51 Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli, Zoologi per caso p. 54 Debora Leto, L’origine del mondo nei miti di alcune civiltà p. 57 Alice Papotti, Sognavo l’Africa di Kiki Gallmann (recensione) p. 58 Alessandro Guariglia, Alessandro Vacca il rapper (recensione) p. 59 Edoardo Nodari, Per ora noi la chiameremo felicità (recensione) p. 60 Marco Rebecchi, Dylan Dog il film (recensione) p. 61 Marco Rebecchi, Sucker Punch (recensione) p. 62 Riccardo Bruno, Diamo un’occhiata alla situazione in Champions League p. 63 Matteo Diani, U.S.A: Svagonati Unicamente Assurdi! p. 69 Rebus p. 71 Dante enigmista p. 72 Alice Girelli, quesiti enigmistici vari p. 73 Quesito “internazionale” p. 73 Soluzioni dei giochi del numero 26 p. 74 Soluzioni dei giochi di questo numero p. 75 Domandacce e battutacce

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INTERVISTA AI PROTAGONISTI DEI LABORATORI ARTISTICI Bar, 7 e mezzo della mattina, mezzo imbambolato mi avvio verso il bar dalla solita fermata delle corriere. Appena entro la mia attenzione si pone subito agli striscioni attaccati al soffitto, e il mio cervello ancora in panne si chiede: Cubismo? Puntinismo? Arte moderna? Sono costantemente attanagliato dal dubbio.

Allora c'è una sola cosa da fare: Per il penultimo episodio delle “Interviste ai laboratori del Fermi” decido d'intervistare i gruppi artistici nelle persone di Gabriel Wiwoloku per la pittura, Giulia Casetta per il teatro e Matilde Negri per la musica. Detto e fatto! Prima di tutto ho posto 5 domande di base a ciascuno per poi passare a domande specifiche: Domanda n°1: In che giorno è il tuo laboratorio? Pittura: Il lunedì

Musica:siamo divisi in gruppi che si incontrano in giorni diversi (lunedì, venerdì) Teatro: Anche noi il lunedì Domanda n°2: Cosa fate in questi laboratori? P: Definirlo con una parola? Diciamo che creiamo, da oggetti quotidiani, secondo suggestioni e secondo l'osservazione di pittori famosi, cose nuove. M: Componiamo musica, anche inventandola, in funzione del laboratorio di teatro. T: Lavoriamo facendo esercizi suggeriti dai nostri “maestri” e strutturiamo lo spettacolo di fine anno. Sarà fantastico. Domanda n°3: Quali sono i vostri professori referenti? P: Marco Culpo M: Giorgio Signoretti T: Sergio Farina, ma ci sono anche

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persone esterne: Venturini e gli Zerobeat.

Giovanna

Domanda n°4: A cosa porteranno questi laboratori? P: A riprodurre degli elementi che vengono successivamente utilizzati nel laboratorio artistico M: Uno spettacolo finale creato della collaborazione di tutti i laboratori artistici T: A uno spettacolo finale che integrerà i risultati di tutti i laboratori. Domanda n°5: Cosa vi sentireste di dire a quelli che leggeranno l'articolo per invogliarli a partecipare? P: Innanzitutto questi laboratori concedono un credito scolastico, ma poi sono soprattutto ottimi momenti di amicizia, di scambio

culturale e di possibilità di imparare nuove cose M: Che è un'esperienza molto particolare e difficile da realizzare in altri contesti T: Che non c’è l'imposizione di un copione già dato ma un percorso che ognuno di noi contribuisce a costruire. Ed ecco le domande specifiche: PITTURA Cosa dipingete principalmente? Non c'è una cosa in particolare. Oggetti, cartoni, tele… tante cose. In quanti siete? In una quindicina Avete la strumentazione adatta e

sufficiente? Sì ma potremmo aver di meglio. Quanti nuovi iscritti ci sono stati quest'anno? Quasi il 70% dei componenti, però credo che la tassa d'iscrizione abbia ridotto drasticamente il numero. 4


Cosa serve per poter entrare? Nulla, ci si iscrive ad inizio anno ma anche più avanti: basta chiedere ai coordinatori

Dove vanno a finire le vostre opere d'arte? Vengono utilizzate dal teatro MUSICA Quali generi musicali suonate principalmente? Non suoniamo particolari generi musicali, in quanto siamo noi a creare la musica. In quanti siete? Nel mio gruppo siamo questi: 1 tastiera, 3 chitarre, 1 batteria, 1 basso, 1 violino e 1 sax Avete la strumentazione adatta e sufficiente? Generalmente portiamo gli strumenti da casa, ma la strumentazione è sufficiente. Quanti nuovi iscritti ci sono stati quest'anno? Una decina Cosa serve per poter entrare?

Saper vagamente suonare o comporre e tanta voglia di partecipare fino alla fine. Avete qualche richiesta da fare alla scuola? Iniziare prima il laboratorio in futuro TEATRO Come si chiamerà lo spettacolo? Antonio. No, scherzo!, non gli abbiamo ancora dato un nome. In quanti siete? Circa 20-25. Avete la strumentazione adatta e sufficiente? Ci arrangiamo. Quanti nuovi iscritti ci sono stati quest'anno? Molti, circa i tre quarti. Cosa serve per entrare nel gruppo? Voglia di fare e cervello Tornando allo spettacolo, puoi darci un anticipazione? Assolutamente no! Vi divertirete! Avete qualche richiesta da fare alla scuola? Che gli anni prossimi il laboratorio parta prima Questi in sostanza sono laboratori artistici, dove c'è un’esplosione di cultura e si crea un gruppo solidissimo e, fidatevi dell'idiota, si conosce gente splendida e amichevole. Ci vediamo al prossimo numero con l'articolo finale. Lorenzo Minotto 5


Il mio “taste” di Istanbul (molto più di un viaggio di istruzione: una iniziazione culturale) Le impressioni che un viaggio a Istanbul – anche se breve - lascia sono proprio quelle che si possono rintracciare assaporando il testo su questa città del premio Nobel per la letteratura 2006 Orhan Pamuk. Non tutto quello che lascia una città simile può però essere sintetizzato in un libro, e men che meno in un articolo. Istanbul è una città multiculturale, multietnica, multi-lingue, in grado di affascinarti con i suoi cibi, spezie, profumi, odori, statue, arte, persone. Istanbul è una città piena di diversità e contrasti: da una parte del Bosforo l’Asia dall’altra l’Occidente, da una parte di Sulthanamet il museo di Ayasofya e la Moschea Blu, dall’altra una fermata del tram e i negozi di telefonia. Ovunque uno volga lo sguardo, in alto si troverà un cielo punto da minareti che sembrano sempre intenti a intonare canti di preghiera, in basso negozi e bazar e chioschi e bevande calde e rumore e voci. Nelle moschee le cupole ricoperte d’arabeschi proteggono l’atmosfera quasi mistica e di devozione, con i preganti prostrati verso la Mecca, concentrati nella loro preghiera a Dio. Ognuno al proprio, tutti allo stesso. Lungo le vie le pasticcerie con la frutta secca e i lokum e il caffè turco e i ristoranti da cui si sprigionano i profumi di carne, di verdure e di spezie, profumi che spesso lasciano ai sapori la possibilità per stupirti ulteriormente. 6


E poi i bazar, uno contro l’altro a sorreggersi e a rubarsi spazio, le donne velate che comperano. Le stesse donne, forse, che si possono incontrare in un hammam: lì il profumo dell’acqua e il lieve scroscio delle fontanelle, le massaggiatrici energiche che spezzano la tranquillità privata di quel luogo protetto, danno la possibilità di chiudere gli occhi e di ritrovare quella quiete che non potrebbe meglio completarsi se non con il trambusto e il traffico delle strade appena fuori. È però di notte che Istanbul dà il meglio di sé: alla luce della luna i contrasti della tradizione con l’importato mondo occidentale sono ancora più accentuati. L’aura dei monumenti, le moschee illuminate contro uno sfondo blu-nero, il Bosforo come una fascia scura che riflette la luce delle stelle, velluto attraversato da sottili linee di ricamo illuminate: ponti in quel mondo eterogeneo, dove nuovo e vecchio, ricco e povero si riuniscono. Lungo Istiklal Caddesi, nel quartiere di Beyoglu, stretti vicoli si diramano prendendo vita, persone sedute sui marciapiedi o in un angolo suonano e cantano amore, sofferenza e melanconia di vivere. Non si può sintetizzare una città in un articolo. Forse in un libro, forse in un film, ma per certe città la magia non si può leggere, né rubare ad uno schermo. Di certe città il profumo, il rumore, il colore dell’aria non possono essere riprodotti, non rimane che viverli. Giulia Casetta 7


L’Italia unita (?)

L’unità d’Italia, che parte dalla “Padania” e che raggiunge tutta la Nazione

Famosissimi in tutto il mondo …. 8


Molto spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto, e invece …

… chi è italiano è fiero di esserlo, ovunque

Ed ora la “Padania” se ne vorrebbe andare…

… Ma dove?

Politici padani che combattono per la secessione, ma che, poi, rimangono a “Roma”

Siamo davvero così piccoli ed insignificanti?

Nico Catalano 9


Mantova comics & games 2011 Anche quest'anno Mantova ha ospitato la fiera del gioco e del fumetto. Tre giorni di fantasia e divertimento, con più di cento tra espositori e disegnatori e postazioni di gioco con console di tutti i tipi, dalle più vecchie a quelle di ultima generazione, così da soddisfare giovani e meno giovani. Ma forse la vera attrazione di questo tipo di fiera sono i Cosplay, ragazzi e ragazze che danno libero sfogo alla loro fantasia. Semplicemente per sentirsi per poco tempo nei panni dei loro eroi preferiti; indossano fantastici costumi “caserecci” per confezionare i quali impegnano tempo ed energia. E’ grazie a costoro che le fiere perdono la loro monotonia ed aggiungono un pizzico di fantasia che rende questi eventi unici nel loro genere. Per arricchire ulteriormente questa atmosfera festosa, gli organizzatori hanno imparato a fondere il mondo fantasioso dei fumetti con quello più concreto del videogioco. Infatti tra le varie “bancarelle” di fumetti e veri e propri espositori trovavano spazio vere e proprie postazioni di gioco per ogni età e per tutti i gusti, con veri e propri tornei finalizzati al divertimento ma anche con piccole sorprese per i primi classificati. I tornei spaziavano dal calcio ai giochi di guerra passando dai giochi per bambini e anche di carte. Oltre ai tornei esistevano anche postazioni libere di gioco in cui sperimentare anteprime, giochi del momento o giochi “retro”, in modo da presentare ad una persona più esperta del settore delle anteprime esclusive e anche far conoscere le basi e le origini del videogame ad un giocatore meno esperto. Le fiere come quella di Mantova sono organizzate in poche parti del mondo e quindi dobbiamo ritenerci orgogliosi di ospitare una manifestazione di una certa importanza, essendo in Italia solo circa 25 le zone in cui esse vengono organizzate. Auguriamo come sempre: “Buon gioco a tutti!!!”. Matteo Gilberti e Luca Carnevali 10


(riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Hardware fai da te, ovvero come farsi il computer da soli Siamo alcuni alunni delle classi 1BEL e 1AEL, coordinati dal prof. Marco Culpo. Dopo aver svolto un lavoro di gruppo sull'hardware, abbiamo elaborato, su proposta dell'insegnante, un progetto interclasse per costruire un nostro computer. Il progetto è consistito nell’assemblare due PC utilizzando dei pezzi di recupero: siamo partiti da una scheda madre, un microprocessore, un alimentatore, una scheda video, una scheda di rete e della memoria Ram. Abbiamo cercato inoltre di usare componenti diverse per potere effettuare eventuali confronti e benchmark. Tutte le componenti sono a vista, chiuse tra due lastre di plexiglass o policarbonato, con dispositivi facilmente smontabili per poter spiegare didatticamente ed anche praticamente l’assemblaggio e il funzionamento delle varie componenti di un computer. Abbiamo assemblato i pezzi e li abbiamo posizionati su una base di policarbonato usata come supporto. Tutti i pezzi sono a vista e smontabili. Stiamo anche preparando un manuale dettagliato con tutte le fasi di montaggio corredate da fotografie. Queste sono nel dettaglio le componenti base dei nostri due prototipi: Primo Computer  Base in policarbonato trasparente;  Scheda madre Asrock;

Secondo Computer  Base in policarbonato trasparente;  Scheda madre HP; 11


 Processore AMD Athlon 2,8 Ghz;  RAM 512Mb;  Alimentatore da 250W;  Hard disk 40Gb IDE;  Lettore DVD;  Cavetteria varia;  Scheda video NVIDIA.  Scheda audio integrata;  Tastiera;  Mouse;

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Processore Intel Pentium III; RAM 512 Mb; Alimentatore; Hard Disk 40Gb IDE; Lettore DVD; Cavetteria varia; Scheda Video Integrata; Scheda audio integrata; Tastiera; Mouse;

Abbiamo deciso inoltre di far partire i computer con modalità dual boot, dividendo l’hard disk in due partizioni, su ognuna delle quali è installato un differente sistema operativo per permettere a tutti gli utenti di interfacciarsi:  Windows XP per i suoi consumi ridotti;  Ubuntu 10.10 per la sua natura Open Source.

Bennati Luca, Cuzzocrea Luca, Franco Giangiacomo, Grandi Stefano, Tedoldi Marco, Zerbinati Marco 12


(riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Il progetto " Quotidiano in classe":

un'occasione per costruire la cittadinanza.

Da ottobre molte classi dell’istituto hanno ricevuto, a scadenza settimanale e per ogni studente, un quotidiano da consultare con l'insegnante e portare poi a casa. Attorno al quotidiano è stato possibile compiere un lavoro sistematico, partendo dalla struttura e dall'assetto delle pagine stampate, si è passati alla scelta delle notizie più significative per giungere a comprendere, anche attraverso la penna di un reporter, le problematiche e le caratteristiche socio-culturali del nostro tempo. Per i ragazzi di 2BIT questo incontro diretto col giornale è stato molto importante; nello sfogliare personalmente il giornale, nello stupirsi di alcuni titoli cubitali, nel leggere articoli di cronaca, nell'interessarsi alle novità scientifiche e letterarie, essi si riconoscevano cittadini, persone

che prendevano coscienza individualmente dei fatti, passando dal ruolo di spettatori indifferenti a persone che, conoscendo, potevano valutare e quindi tentare anche di dare risposta a ciò che leggevano. Con il quotidiano, l'effetto tonico, cioè corporeo, di toccare, di sfogliare, di richiudere le pagine, lascia qualcosa nel ricordo, quindi nella mente che, quasi come un imprinting, i ragazzi porteranno con sé nella loro "valigia" di esperimenti concreti, fondamento di qualsiasi apprendimento. Ecco allora l'aggancio del quotidiano alla cittadinanza attiva di cui la pratica del giornale nelle mani del ragazzo potrà favorire lo sviluppo: il quotidiano in classe diventa, quindi, uno dei tanti strumenti per avvicinarlo al mondo e aiutarlo a scoprirlo. Vi propongo, di seguito, alcuni dei testi scritti da alcuni studenti di 2° Bit che hanno rielaborato e commentato degli articoli scelti dal "Giorno" di carattere scientifico, ambientale e storico-sociale. Fiorella Orlandi ( prof.ssa Lettere) 13


Testo 1

EMERGENZA RIFIUTI: IL NORD NON VUOLE I RIFIUTI DI NAPOLI L'emergenza dei rifiuti a Napoli è un problema che da parecchi anni occupa le cronache dei nostri giornali. La problematica non è più solo a livello locale ma è divenuta nazionale, se non addirittura internazionale sfociando in un dibattito politico. In Italia infatti si riscontrano due fronti che hanno una visione diversa del problema e della relativa soluzione.

Anche il Presidente della Repubblica è intervenuto in merito, più volte. Personalmente mi sembra assurdo che nel 2011 esistano ancora problemi di questo tipo. Le cause che stanno alla base dell'emergenza rifiuti in Campania sono complesse: vi è una serie di errori tecnico-amministrativi interni, politici, industriali, legati alla malavita organizzata; alcune nostre regioni si sono dichiarate disponibili pur se con modalità diverse: la Sardegna ha offerto uomini e

mezzi, ma ha spiegato che i rifiuti non possono essere smaltiti sull'isola e così anche la Liguria, il Molise pone il limite di 600 tonnellate di immondizia al giorno così come la Puglia, fino ad arrivare alla Toscana che pare la più disponibile (4.000 tonnellate per “solidarietà”). Dall'altro lato troviamo altre regioni che si dichiarano non disponibili; tra queste Piemonte e Veneto, Lombardia, Liguria e Marche. Ci sono scogli da superare non solo “fatti di immondizia”. Il primo è di natura tecnico-giuridica, il secondo è interno al governo, in quanto la Lega è assolutamente contraria al trasferimento dei rifiuti al di fuori della Campania. Sono parecchi i problemi che derivano dal ristagno dei rifiuti; ad esempio: il diffondersi di malattie, situazioni igienico-sanitarie al limite della sopportazione per non parlare dell'immagine negativa dell'Italia che si riflette a livello internazionale (calo dei turisti). Gli effetti negativi si possono riscontrare nell'economia: le discariche abusive e gli incendi di rifiuti, soprattutto nelle campagne del Casertano, hanno creato dannose situazioni ambientali quali 14


la dispersione nociva di gas, come la diossina che espandendosi nell'ambiente hanno investito gli allevamenti e la produzione lattiero casearia con un conseguente calo delle vendite in questo fondamentale settore. E infatti la produzione casearia, molto importante per la Campania, è diminuita. Quella che all'inizio è stata presentata come un'“emergenza” sta caratterizzando la vita quotidiana degli ultimi anni di

Napoli: in tutti questi anni non si è risolto il problema, le strade sono state pulite solo con l'intervento dell'esercito. Personalmente penso che il problema debba essere risolto a livello locale, con la creazione di nuove discariche e di adeguati depuratori. Un'altra possibile soluzione potrebbe essere una raccolta differenziata adeguata con il ritiro dell'immondizia regolare da parte degli spazzini. In sintesi forse con la collaborazione e con la buona volontà di tutti (amministratori locali, cittadini, politici) si potrebbe arrivare ad una vera risoluzione del problema. Andrea Anversa

Testo 2 ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSO: L’ANTI-MATERIA

Secondo gli studiosi la materia,che costituisce tutto ciò che ci circonda

è nata da un esplosione avvenuta nello spazio circa 15 miliardi di anni fa: il Big-Bang. Nel breve arco di tempo di questa enorme esplosione si sono distinti due tipi di particelle atomiche: la Materia e l’AntiMateria. In seguito all’esplosione le particelle di antimateria sono sparite dopo qualche millesimo di 15


secondo e le cause sono ancora sconosciute. Ma l’antimateria è davvero esistita? E da che cosa era composta? Oggi è possibile rispondere a queste domande grazie alle innovazioni tecnologiche apportate al CERN (Centro Europeo Ricerca Nucleare) di Ginevra. Per quasi 11 anni, più di cinquemila scienziati provenienti da tutto il mondo hanno lavorato ad un progetto per scoprire le vere origini del Big-Bang. L’HLC (Laboratorio di Collisione di Adroni) è il macchinario usato per rispondere ai molti dubbi emersi.

Come ha già ricordato Mattia Avolio nel numero precedente, l’HLC è formato da un grosso anello tubolare posto sotto terra a circa 100 metri di profondità e la circonferenza di questo immenso anello si estende per 27 km. All’interno di questo tubo sono state

installate circa 2000 piastre magnetiche sull’intera circonferenza per poter permettere alle particelle di viaggiare ad una velocità prossima a quella della luce in senso orario ed antiorario per potere collidere tra loro . Queste collisioni generano una temperatura circa 100 volte superiore a quella del sole, perciò sono stati costruiti impianti di raffreddamento che toccano i 272°C; una temperatura prossima allo zero assoluto. Dopo le prime collisioni nel 2008 gli scienziati hanno notato che le particelle prodotte erano simili a quelle oggi conosciute mentre altre avevano cariche opposte. Sono stati inseriti così dei ricettori (4) in modo da poter fermare e studiare, anche se per qualche microsecondo, queste particelle di antimateria. Nel gennaio del 2011 finalmente gli scienziati hanno catturato 38 atomi di idrogeno di antimateria, riscontrando una unica differenza tra questi atomi e quelli “normali”: gli atomi di antimateria sono caricati negativamente; cioè la loro carica elettromagnetica è opposta a quella degli atomi di idrogeno normali. I quattro ricettori sistemati lungo “l’anello” continuano, tuttora, a ricevere informazioni che vengono salvate nella memoria di vari pc posti in varie pari del mondo. Si prevede di ottenere risultati davvero 16


innovativi; tra questi: la verità sulla nascita dell’Universo, la scoperta di altre forme di energia molto più potenti di quelle attuali (con un grammo di antimateria si potrebbe alimentare una macchina per circa 100.000 anni), la scoperta addirittura di nuove dimensioni oltre le 3 già conosciute.

Gli scienziati sono ottimisti e sono concordi nell’affermare che le scoperte in ambito scientifico e tecnologico rivoluzioneranno il mondo. Matteo Veneri

Testo 3 ROMA 14 DICEMBRE: i black block tentano l’ assalto a Camera e Senato. Il 14 Dicembre 2010 si è svolta in Parlamento la votazione sulla fiducia all’attuale governo

Berlusconi. Ci si aspettava una manifestazione pacifica per l’ evento anche se i Servizi avevano previsto che la perdurante crisi economica e le tensioni relative alla riforma Gelmini avrebbero potuto dare vita a movimenti violenti. Già dalle prime ore del giorno alcuni malintenzionati, studenti, disoccupati, precari, mischiati a molte altre persone pacifiche, hanno messo in subbuglio varie vie tentando l’assalto alla Camera e al Senato. Non si sa con esattezza chi

ci fosse nascosto sotto le bandane e nemmeno quali fossero le loro intenzioni, ma di sicuro cercavano lo scontro frontale. Come disse il Ministro degli Interni Maroni, forse cercavano il “morto”. Gli eventi avvenuti a Roma mi fanno pensare a delle vere e proprie guerriglie urbane che mi ricordano l’ antico “Sacco di Roma”. Le varie vie e piazze sono state teatro di sassaiole e atti di vandalismo. Sono stati appiccati roghi, innalzate barricate, rovesciati e picconati veicoli delle Forze dell’ Ordine; hanno persino tentato di aggredire un finanziere e di assalire la residenza privata del premier, inutilmente però. I risultati sono stati disastrosi: 16 milioni di euro di danni , 23 arrestati tra cui alcuni minorenni, giudicati per direttissima per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, 5 persone denunciate a piede libero e 124 uomini delle 17


Forze dell’ Ordine feriti e contusi negli scontri. Il “Day Afterha recato un duro lavoro al Comune che ha tentato di riportare le varie vie della capitale al loro splendore Questo fatto lascia davvero attoniti, sbalorditi, pensando che è stata messa in subbuglio una città e a

repentaglio la vita di molte persone. Il sindaco di Roma Alemanno ha detto:<O tutti ci rimbocchiamo le maniche o qui finisce davvero male>. Anna Finocchiaro del PD: <Vogliamo sapere chi sono gli

infiltrati, chi li paga e che cosa volevano ottenere>, Cicchitto del PDL: <Altro che infiltrati cercavano il morto>. Un noto giornalista ha paragonato gli eventi di Roma con i fatti avvenuti in Grecia, Inghilterra, Francia, durante vari G8 e negli stadi. Delle vere e proprie guerriglie attuate da persone esperte nella violenza. A mio parere molti dei violenti non sapevano nemmeno il motivo per il quale fossero lì, i loro unici interessi erano la lotta, lo scontro, il distruggere tutto e tutti. Secondo me ci sono altri modi, e soprattutto non violenti, per protestare veramente ed anche per mettersi in mostra. Fabio Smania

Testo 4 “Il Giorno della Memoria: l’olocausto delle minoranze” Il 27 gennaio di ogni anno si celebra in Italia il Giorno della Memoria. Questa ricorrenza è stata istituita con la legge n.211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano, come hanno fatto altri Stati europei. Comunemente questa commemorazione viene riferita allo

sterminio degli Ebrei, compiuto dalle forze nazionalsocialiste e fasciste dal 1939 al 1945. Questa data è stata scelta in quanto 66 anni fa è avvenuto l’ingresso dell’Armata Rossa nel campo di concentramento e di annientamento di Auschwitz, 18


esattamente il 27 gennaio 1945. Sono state per prime la scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei pochissimi sopravvissuti che hanno rivelato per la prima volta al mondo il significato della Shoah. I nazisti ed i fascisti attuarono la loro politica antisemita, ostile agli Ebrei, perché era il popolo più moderno e globalizzato dell’epoca. A causa della loro lunga diaspora gli Ebrei si sono sparpagliati per tutto il mondo, da un confine all’altro della Terra, esercitando attività liberali e redditizie, gestendo banche, acquisendo posizioni molto importanti nei commerci internazionali ed inoltre primeggiando in quasi tutte le arti. Questo spiega il profondo odio di Hitler nei confronti del popolo ebreo, dal quale però ha tratto vantaggi incommensurabili. In realtà il Giorno della Memoria non serve per ricordare il genocidio del popolo ebraico: è stato istituito anche per ricordare l’olocausto di tante minoranze. Infatti i nazisti internarono non solo milioni di ebrei, ma anche migliaia di altre vittime, compresi i rom, i sinti, gli

omosessuali, i disabili, i testimoni di Geova e i dissidenti politici. Di questi talvolta si fa poca memoria. Si è soliti pensare anche che i campi di sterminio si trovassero solo nei territori tedeschi, polacchi o austriaci, in realtà anche in Italia erano presenti. Basti pensare a Fossoli, in provincia di Modena, alla Risiera di San Saba a Trieste, a Ferramonti in Calabria o alle Tremiti in Puglia, dove furono internati soprattutto omosessuali. Quella della persecuzione di quest’ultimi è una pagina “dimenticata” della nostra storia e per questo la loro memoria è ancora più necessaria. Bisogna ricordare tutte queste minoranze e non solo di quella ebraica anche se è stata quella più tristemente coinvolta nel genocidio di massa. Il vero e profondo significato del Giorno della Memoria è sì quello di ricordare alle nuove generazioni uno sterminio storico, ma anche di evitare che simili orrori vengano ripetuti ancora.

Giovanni Guarnieri

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FRAGILITA’ DELL’UOMO E POTENZA DELLA NATURA: UN DIVARIO RIDUCIBILE SOLO CON LEALTA’ E SOLIDARISMO Ogni giorno la cronaca riporta casi in cui l'uomo diviene piccolo

dinnanzi alla potenza della natura. Per citare l'esempio più recente, basti pensare al maremoto avvenuto in Giappone alcune settimane fa, causa di migliaia di vittime e che, andando a danneggiare alcune delle centrali nucleari presenti sul territorio, potrebbe provocare altri danni e altre vittime, nel caso qualcuna di esse esplodesse emettendo immense quantità di radiazioni, con conseguenze disastrose anche a distanza di anni. Davanti a tali tragedie sembra inevitabile interrogarsi se davvero alcune conseguenze delle catastrofi naturali, che avvengono periodicamente sul nostro pianeta, non possano essere evitate ed il numero di vittime ridotto. Su questo già si interrogavano filosofi e letterati del passato. Ad esempio Goethe, in "Frammento sulla Natura" del 1792, sentenziò:

"Natura! Ne siamo circondati e avvolti, incapaci di uscirne, incapaci di penetrarla più addentro. Senza preavviso ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia". con tale opera, il filosofo settecentesco definì l'uomo come spettatore zittito dai continui cambiamenti naturali. Pensiamo anche al "Dialogo della Natura e di un islandese" di Giacomo Leopardi, operetta morale nella quale il poeta esplica il suo "pessimismo cosmico" nell'incomunicabilità tra il

protagonista, un pellegrino islandese che interroga la Natura, e quest'ultima che, mantenendo il suo mistero, non gli concede risposte sul senso della vita. La narrazione filosofica si conclude con lei che impone la propria potenza facendolo morire in circostanze ambigue, tra le fauci di una belva o sommerso da una tempesta di sabbia. 20


Un altro esempio a cui ci si può ricondurre è l'opera verghiana "I Malavoglia", nella quale la volontà e i valori dei protagonisti vengono annientati dall'inarrestabile forza della natura nella tempesta che affonda la barca di famiglia, simbolo dei suoi affetti e delle sue ambizioni. Si potrebbero citare moltissimi altri autori in accordo con queste visioni pessimistiche, nelle quali l'uomo è destinato a soccombere alla potenza della Natura spietata; tuttavia questo modo pessimistico di concepire l'umanità sottomessa può essere opinabile per alcuni aspetti. Dinnanzi ad una Natura palesemente potente e in molti casi inarrestabile, l'uomo, con le proprie scienze, può limitare i danni e in alcune situazioni evitarne le conseguenze più disastrose. Ma non è impresa facile. Nel 1982 Voodckkoc e Davis, in "La teoria delle catastrofi", affermarono: "scienze della terra, come la geologia o la meteorologia (...), si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi che su una vera teoria.". Da tale citazione comprendiamo quanto le scienze, alle quali l'uomo si affida per "comprendere il mondo

e agire sul mondo" (obbiettivi primari secondo R.Thom in "Modelli matematici della morfogenesi"), possano essere incerte davanti ai continui e inaspettati fenomeni naturali. Tuttavia, al tempo stesso, esse sono essenziali per avere un quadro delle diverse e possibili situazioni. Le ragioni per le quali l'uomo può risultare "piccolo" dinnanzi alla forza della Natura non sono da ricercare nella inadeguatezza delle scienze con le quali egli l'affronta, difatti le tecnologie utilizzate sono spesso valide e in continuo avanzamento. La sua inferiorità ha sede piuttosto nell'immoralità con la quale troppo spesso egli agisce, nel collettivo o individualmente, davanti a tali avvenimenti. Un esempio di tale vigliaccheria, che ha toccato profondamente il nostro paese, è costituito dal terremoto abruzzese del 2009, nel quale molte morti si sarebbero potute evitare se nel costruire gli edifici, crollati per le scosse, non vi fossero state corruzione e speculazioni negli appalti e sui materiali utilizzati per edificarli, come venne scoperto dalle indagini svolte successivamente. 21


Un altro esempio di tali speculazioni riguarda l'evento citato nell'introduzione: nella catastrofe giapponese avvenuta poche settimane fa, il rischio di contaminazione radioattiva, ora altissimo, si sarebbe potuto evitare se solo il Giappone avesse seguito le indicazioni dei geologi (sospettosi di una possibile catastrofe nucleare in seguito a studi approfonditi) e avesse finanziato la costruzione di centrali di terza/quarta generazione, sostituendo quelle di primo livello, cioè quelle ora fortemente danneggiate. Afferma Rusconi in “L’apocalisse e noi”: “Dobbiamo investire nuove

energie di conoscenza, di tecnologie ma anche di solidarismo, non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato”. Lo stoicismo falso e corrotto nell’affrontare le catastrofi non è più ammissibile: ogni disgrazia naturale dovrebbe essere occasione per un esame di coscienza e per cercare di agire con più lealtà e solidarismo, sia a livello collettivo come facenti parte di una nazione, sia a livello individuale in quanto uomini. Solo così sarà possibile attenuare il grande divario tra la fragilità dell’uomo e la potenza della Natura. Maura Malpetti

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Non dimentichiamo la Palestina, sperando in un futuro migliore Quando guardiamo la TV, assistiamo ai crimini più terribili che possono essere commessi: quelli di guerra. Purtroppo, pochi istanti dopo, la nostra mente ha già dimenticato quelle orribili immagini, che ci sembrano tratte da un qualche terribile film splatter o horror... ma non era un film … era 22


la realtà che vivono tutti i giorni tante popolazioni, a cominciare da quelle palestinesi, soprattutto i poveri civili, bambini sperduti che hanno perso la madre o il padre, giovani rimasti senza casa, senza i propri cari: tutti uccisi da soldati, che, per obbedire ai comandi ricevuti, non si fanno scrupoli a uccidere, versando fiumi di sangue e lacrime giorno dopo giorno. Tutto questo succede giornalmente, ma a quanto pare alcune televisioni “dimenticano” di fare il loro lavoro: di dirci cosa veramente succede nel mondo. Sarà così, ma ognuno fa quello che gli conviene. Sono così diverse da noi quelle povere vittime? O quei Libici. Oppure quegli Yemeniti o Siriani? Siamo tutti umani! Certo, crediamo in fedi diverse, ma siamo pur sempre tutti uomini! Perché

nessuno ci pensa mai? Ora la tragedia palestinese appare in ombra, dimenticata. Proprio perché urgono le notizie da altre aree. Ma non scordiamoci che

anche lì si continua a morire, che per colpa di questa stupida guerra che dura da decenni migliaia e migliaia di civili sono morti. Intorno a tutto questo c’è una specie di omertà: tutti sanno, ma nessuno parla per quelle povere vittime.

Nessuno parla dei gruppi di pressione che durante le elezioni finanziano uno dei candidati e, quando questo sale al potere, gli fanno fare esattamente ciò che conviene loro. Quand’è che sarà fermata l’opera di queste lobby? Tanto sono lontani da me, tanto non sono io… Ecco i soliti pensieri egoisti che ci passano per la testa. Quando si deciderà di smettere di bombardare e, al posto di mandare soldati nelle cosiddette missioni di pace, si invieranno aiuti umanitari sostanziosi per aiutare questa povera gente? Speriamo che le future generazioni siano più coscienziose, e più umane in tutti i sensi. Sara Abdelkamel 23


L’ONIRONAUTICA Continuiamo in questo numero l’indagine del mondo dei sogni iniziata nel numero precedente ____________________________ L'onironautica, anche detta “sogno lucido” (dall'inglese lucid dream), è un'esperienza durante la quale si può prendere coscienza del fatto di stare sognando. Il sognatore in questione, detto onironauta, può quindi, con la pratica, esplorare e modificare il proprio sogno a proprio piacimento. A questo argomento sono interessate molte persone, tra cui psicologi, ma non solo, anche gli occultisti e molti artisti, oltre che le

persone aderenti alla cultura new age. L’esperienza del sogno lucido, come testimonia Stephen LaBerge, scienziato all'università di Stanford, non è fine a se stessa, ma può

essere d'aiuto negli ambiti più disparati, come il problemsolving, lo sviluppo della creatività, il rafforzamento dell'autostima, la capacità di affrontare paure e inibizioni e, più in generale, il raggiungimento di un senso di liberazione e armonia nella propria vita. Le persone che hanno sperimentato tale tecnica la descrivono come eccitante ed estremamente realistica. Ma venendo alla pratica, come capire se si sta sognando o no? Come prima cosa è utile ricreare nel sogno situazioni difficilmente realizzabili nella realtà. Successivamente è utile imparare a ricordare i sogni che ogni notte facciamo (sì perché ogni notte sogniamo) cosa che può essere agevolata tenendo un diario onirico, dove ad ogni risveglio si annota l’uno o più sogni che si ricordano. È 24


utile effettuare questa operazione appena svegli perché molti ricordi svaniscono nel giro di poche ore. Il sogno lucido viene descritto come un'esperienza di notevole qualità percettiva durante l'attività onirica, tanto che persone seppur con problemi fisiologici riescono a percepire tutto in modo chiaro e distinto. L'ambientazione varia spesso. Da qui deriva la distinzione fra “sogno lucido” e “viaggio astrale”. Nel caso del viaggio astrale si percepisce l'ambiente reale ed alcuni che testimoniano di averne avuto esperienza dicono che si vive la sensazione di distacco dell'anima dal corpo; nel caso del sogno lucido ci si può anche trovare nell'ambiente circostante, ma più frequentemente in ambienti surreali. Altro punto fondamentale per rendersi conto se si sta sognando è il cosiddetto “Test della realtà”.Con questo metodo si cerca di capire se l’ambiente circostante è reale od onirico. Va detto che nel momento in cui un soggetto avverte il bisogno di effettuare un test di realtà, il dubbio stesso, se ciò che vede o

sente sia o no reale è di per sé un test di realtà, infatti quando siamo svegli non ci chiediamo se siamo in un sogno. Tale operazione consiste nella volontaria ricerca di alcuni dettagli che contraddistinguano univocamente il mondo onirico. Può capitare che i primi tentativi diano un esito negativo ma con un numero maggiore di tentativi si aumenta la possibilità di ottenere un risultato. In generale, ripetere meccanicamente un test senza attenzione è inutile. Ecco alcuni esempi di azioni che aiutano a rendersi conto di stare sognando. Il salto: nel mondo dei sogni spesso la forza di gravità non agisce come nella realtà: saltare corrisponde il più delle volte a prendere il volo o rimanere sospesi a mezz'aria. La lettura: un test efficace consiste nel leggere una scritta qualsiasi, distogliere lo sguardo e poi provare a rileggerla. Nei sogni spesso le parole cambiano, non restano le stesse. Il controllo dell’ora: nei sogni l'ora su un orologio digitale non rimane 25


la stessa se la si legge più volte di seguito. Stranamente questo fenomeno non si ha con gli orologi analogici (a lancette). Una spiegazione potrebbe essere che per leggere dei numerali lo sforzo mentale è maggiore (si devono mettere in serie dei simboli, come per la lettura), mentre per interpretare la posizione delle lancette è sufficiente riconoscere una forma geometrica, attività maggiormente legata alla vista. Il respiro: se si riesce a respirare chiaramente con il naso pur essendoselo tappato o se si respira sott'acqua si sta sognando. Guardarsi allo specchio: spesso nei sogni la propria immagine riflessa

allo specchio è deformata o sostituita con qualcosa d'altro o, anche, può non apparire. Talvolta lo specchio è molto sporco e non specchia affatto. Spegnere la luce: se in un sogno si

prova a spegnere la luce, anche forzatamente (distruggendo la fonte), la luce non si spegne. “Aprire” nuovi spazi: accendere la luce in una stanza buia, aprire una porta, usare un cannocchiale, sbirciare oltre un muro e via dicendo, può avere il sorprendente effetto di mostrare uno spazio indistinto senza contorni o con contorni sfocati. Se il test di realtà dà esito favorevole si è nel mondo dei sogni. A questo punto il sognatore, pur essendo ancora addormentato, acquisisce la percezione dei sensi e la lucidità proprie della vita nel mondo reale e può quindi interagire con il proprio sogno come se fosse sveglio, forte dei propri ricordi e della propria volontà. A questo punto però è facile risvegliarsi 26


oppure riperdere il controllo di sé e continuare l'esperienza di sogno normalmente: la capacità di controllo di questo labile stato viene dall'esperienza e dalla pratica. Arrivare ad eseguire volontariamente un test di realtà all'interno di un sogno richiede una certa pratica di tale tecnica durante la veglia: nei sogni, infatti, tendiamo a riprodurre i comportamenti e le operazioni che siamo più abituati ad assumere e ad eseguire nel mondo reale. Molte sono le

tecniche che possono favorire l’esperienza dei sogni lucidi, ovviamente alcune più efficaci altre meno. Parlando di cinema,un film uscito recentemente nelle sale parla proprio di questo affascinante

argomento, ed è “Inception”, film del 2010 di Christopher Nolan con Leonardo di Caprio. Altre pellicole che hanno attinto dall’onironautica sono “Waking Life”, film del 2001 diretto da Richard Linklater e “VanillaSky” film con Tom Cruise di Cameron Crowe. Per quanto riguarda la letteratura segnalo il libro “Lucid Dreaming: A Concise Guide to Awakening in Your Dreams and in Your Life” di Stephen LaBerge e “Lucid Dreams in 30 Days: The Creative Sleep Program” di Keith Harary e Pamela Weintraub. Insomma la possibilità di avere sogni lucidi è sicuramente affascinante, e pensare che sia possibile comandare ciò che ci accade nel sogno ed interagire con gli accadimenti in esso è davvero straordinario, ma come detto non impossibile. E allora … aspiranti onironauti al lavoro! Ricordate… Serve solo un po’ di pratica. Stefano Tarocco 27


______________________________________________________ Ancora sui misteri della mente….. ______________________________________________________

«Mind over matter», ovvero le

«Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi.Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo

modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco» (Giordano Bruno) La scienza noetica afferma che l’intelletto è in grado, come pensava il filosofo Giordano Bruno, di influenzare direttamente la materia; è dunque una nuova teoria che potrebbe spostare l’asse

degli studi scientifici dalla realtà osservata al soggetto osservante. Ma è fantascienza o una sorprendente realtà ? Per iniziare ad esplorare il vasto e misterioso argomento trattato possiamo partire dal termine “noetica” derivante dal greco antico noùs, che significa intelletto, mente. Noetica può essere dunque descritta in linea generale come “ciò che riguarda la mente”, ciò che si occupa di affrontare i temi relativi al pensiero e ai suoi legami con il mondo naturale, riferendosi ad una coscienza intuitiva, che rende possibile l'accesso a conoscenze in modo diretto ed immediato, oltrepassando i confini dei nostri cinque sensi e valicando il potere della ragione. La scienza noetica è, dunque, uno studio di frontiera che indaga l'influenza dell'intelletto sulla materia stessa, dove l'assunto di base è che il pensiero sia in grado 28


di esercitare un ascendente sulla realtà fisica. Appoggiandosi sui principi della fisica quantistica e sulle loro implicazioni, ritenute fondamentali per la comprensione di tutto il mondo fisico e degli esseri viventi, umani compresi, le scienze noetiche, a differenza dei classici modelli scientifici, considerano la coscienza e le capacità extrasensoriali non come oggetti di indagine estranei all'ambito scientifico, ma, al contrario, come fenomeni indagabili ed osservabili. Gli “scienziati di frontiera”, a seguito dei risultati ottenuti dall'analisi della relazione tra mente e materia, suggeriscono che la tradizionale visione di una realtà costituita da

I primi tra questi scienziati furono antichi filosofi greci quali Anassagora e Aristotele, ma fu solo a partire dal 1973, con la fondazione dello IONS (Institute of Noetics Science), che si raggiunsero i primi risultati concreti. Il fondatore Edgar Mitchell, dopo aver partecipato alla missione Apollo 14 nel 1971, racconta di essersi imbattuto durante il rientro in una profonda illuminazione, assimilabile come conoscenza intuitiva: dall'interno della navicella, la Terra che osservava davanti a sé gli appariva come la parte di un intero sistema vivente, l'universo, che formava armonicamente il “Tutto”. Con queste premesse, nel 1973

elementi materiali, stabili ed indipendenti tra loro, offra spiegazioni insufficienti e ritengono necessario un cambiamento di modello scientifico, che promuova una nuova comprensione del funzionamento dell’universo.

fondò l'Istituto di Scienze Noetiche, un'organizzazione internazionale no profit, che, pur avendo sede nel Nord California, costituisce una comunità estesa in tutto il mondo, di cui fanno parte circa 20.000 membri. 29


Gli scienziati del IONS, mantenendo intatto il rigore delle scienze naturali, esplorano nuove forme di conoscenza, alternative a quelle proposte dai tradizionali modelli scientifici, indagando fenomeni che tendenzialmente vengono trascurati dalla scienza ufficiale; questo studio include anche l'intenzione, l'intuizione, l'attenzione, le percezioni e le credenze. L'Istituto, oltre alla ricerca, produce anche un' intensa attività informativa, aggiornando continuamente i suoi membri ed il pubblico sulle sue scoperte. L’obbiettivo che persegue è quello

di sostenere l'avanzamento della scienza che indaga la coscienza e il potenziale umano al fine di promuovere una trasformazione individuale e collettiva che sia portatrice di una nuova visione del mondo su scala globale, adottando tre prospettive che vengono considerate dagli stessi membri del IONS come gli aspetti che costituiscono le basi di una scienza noetica: la ricerca sul

potenziamento della coscienza individuale attraverso la meditazione, lo sviluppo di una conoscenza collettiva e la divulgazione del sapere scientifico, attraverso rigorosi protocolli che consentono la raccolta di dati oggettivi sulla fisiologia della coscienza. La teoria si basa sulle implicazioni della fisica quantistica, che suggeriscono un ruolo attivo della mente, o coscienza, nel determinare le sue relazioni con la realtà. L'uomo sembra non apparire più come uno spettatore passivo, ma come il protagonista attivo e responsabile del proprio destino. Gli scienziati quantistici hanno scoperto che l'atto stesso di osservare e misurare una particella subatomica alterava inevitabilmente la sua conformazione; partendo da uno stato indeterminato, la particella, sotto osservazione, acquisiva uno stato particolare di esistenza, come se la coscienza dell'osservatore fosse il ponte per trasformare un potenziale di qualcosa in qualcosa di reale. Circa trent'anni fa, un gruppo di scienziati noetici partì dalle scoperte della fisica quantistica, in particolare da quella appena citata, per studiarne le implicazioni, interrogandosi sul potere della coscienza.

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L'indagine verteva intorno ad una questione principale: sapendo che il solo atto del prestare attenzione modifica la materia fisica, quali effetti può avere l'intenzione, e quindi la volontà di esercitare sulla materia una qualche influenza? Partendo dall'assunto che tutta la materia è energia, recenti ricerche si sono occupate degli scambi energetici che costituiscono il mondo, giungendo alla dimostrazione del fatto che tutti gli organismi viventi sono come delle antenne, che allo stesso tempo trasmettono e ricevono energia, quindi anche il pensiero, le emozioni, le idee sono energia e possiedono una propria vibrazione. Per comprovare questa teoria sono stati eseguiti molteplici esperimenti: Il fisico Robert Jahn e la sua collega Brenda Dunn dedicarono molti anni allo studio e alla misurazione del fenomeno della “micro-psicocinesi”, verificando l'influenza della mente su particolari macchine, dette generatori di eventi casuali (REG), che rappresentano l'equivalente informatico del tradizionale lancio della monetina. Nella maggior parte di questi esperimenti, il REG produceva sullo schermo del computer due

immagini piacevoli, alternandole in modo casuale. Ai partecipanti era chiesto in un primo momento di focalizzarsi su una delle due immagini, allo scopo di condizionare la macchina a produrre con maggior frequenza quell'immagine rispetto all'altra, e in un secondo momento era loro chiesto di non esercitare alcuna influenza sulla macchina. I risultati emersi da oltre due milioni e mezzo di prove, e replicati da sessantotto sperimentatori, dimostrano che l'intenzione può effettivamente influenzare queste macchine, condizionandole nella direzione espressa mediante la concentrazione del pensiero!!! Molte altre ricerche condotte sulla psicocinesi non solo confermano gli effetti misurabili dell'influenza mentale sulla materia, ma rilevano anche che questi effetti si manifestano indipendentemente sia dal tempo sia dallo spazio, superando la distanza tra chi formula l'intenzione e l'oggetto. Notevoli sono anche i risultati condotti sugli esseri viventi: quelli eseguiti da Cleve Backster sulle piante offrono un esempio molto efficacie della rete invisibile che collega tutti gli organismi viventi. 31


Backster, considerato in America il più grande esperto in macchine della verità, collaboratore della CIA, annaffiando le piante del suo ufficio fu spinto dalla curiosità di quantificare il tempo impiegato dall'acqua per risalire dalla radice alle foglie; ideò allora un esperimento che prevedeva l'inserimento della foglia tra i due sensori della macchina della verità, affinché si potesse misurare la resistenza della foglia mentre la pianta veniva annaffiata. Backster dovette però imbattersi in uno strano effetto: il tracciato impresso sulla carta del poligrafo era simile a quello che in un test della verità avrebbe indicato una reazione di stress. Ipotizzò che se avesse minacciato il benessere della pianta, ad esempio

bruciando la sua foglia, avrebbe potuto innescare una reazione di allarme. L'effetto sorprendente fu che nel momento stesso in cui pensò di bruciare la pianta, il tracciato rilevò una reazione di intenso allarme.

Accendendo un fiammifero nelle vicinanze della foglia provocò una reazione ancora più intensa, che tornò ad uno stato di quiete solo dopo che la potenziale “arma” fu deposta. Replicò la procedura su altre piante, aumentando la sensibilità della macchina della verità. I risultati di queste prove potevano suggerire che le piante e gli altri organismi viventi presenti nell'ambiente avessero stabilito un legame di reciproco scambio di informazioni. Questo effetto sorprendente lasciava dedurre che gli organismi viventi avessero stabilito una sintonia e potessero in questo modo trasmettere telepaticamente informazioni sui rispettivi stati e su eventuali condizioni di pericolo. Gli esperimenti condotti da Backster possiedono dei problemi metodologici, come quello della difficoltà di replicare i risultati e quindi dell'impossibilità di generalizzarli; ciononostante il suo contributo è stato molto determinante nelle ricerche seguenti. Molto intriganti sono anche i risultati degli esperimenti condotti sull’influenza a distanza: Elisabeth 32


Targ, nel 1999, guidò due studi sulla guarigione a distanza, reclutando un gruppo di quaranta guaritori esperti sparsi in tutti gli Stati Uniti, ai quali fu chiesto di inviare l'energia di guarigione a pazienti affetti da AIDS in fase avanzata. Il gruppo di pazienti era omogeneo per stadio della malattia, numero di linfociti T e presenza di patologie correlate all'AIDS. Per rendere l'esperimento il più possibile corrispondente ai criteri di scientificità, Targ ideò un formato a doppio cieco: a ciascun guaritore sarebbe stato assegnato settimanalmente un paziente diverso; in questo modo ciascun paziente avrebbe ricevuto l'energia inviata a turno da tutti i guaritori del gruppo. Il guaritore avrebbe inviato la sua intenzione di salute per il paziente un'ora al giorno per sei giorni, con dei periodi di riposo predeterminati. I due studi condotti con queste modalità rivelarono significativi miglioramenti di salute nel gruppo di pazienti reclutato: rispetto al gruppo di controllo, i pazienti a cui fu inviata l'intenzione di guarigione evidenziarono una significativa diminuzione della quantità di malattie correlate all'AIDS ed una minore richiesta di ricoveri ospedalieri. Per comprendere il modo in cui l'energia viene trasmessa dalla mente dei guaritori, alcuni scienziati

decisero di indagare le caratteristiche dell’energia da loro emanata; rivelarono che si verificava un forte ed improvviso aumento di energia elettrostatica ed una magnetica, che ne consentiva il trasferimento. Si scoprì inoltre che l'allenamento all'utilizzo di questa energia costituiva un fattore determinante, capace di spiegare la differenza tra gli effetti dell'intenzione inviata da guaritori esperti e gli effetti dell'intenzione emessa da persone ordinarie. Nonostante le scienze noetiche siano tutt’oggi un territorio del tutto inesplorato, gli stupefacenti risultati stanno portando molti scienziati, “pionieri” di queste scienze, a scoperte inverosimili e sconvolgenti,

capaci di cambiare la prospettiva con cui guardiamo il mondo, a dimostrazione che quando si crede di aver raggiunto la conoscenza quasi completa dell’universo in cui viviamo, una nuova scoperta ci avverte che ci stavamo sbagliando. Marco Brusoni 33


Tutto, ma proprio tutto, sulla

Coca-Cola o non Coca-Cola? Ovvio! Cosa c’è di meglio insieme ad una buona pizza o ad un panino farcito con tutto ciò che c’è in frigo? Frizzante e allegra la Coca-Cola è diventata un rito sacro nelle cene con gli amici (specie per chi non può o non beve alcoolici) e bevanda di culto nei fast food. Il colore scuro e il retrogusto un po’ dolce della bevanda è dato dalla presenza del caramello mentre l’effetto eccitante è dato dalla caffeina contenuta negli estratti di foglie di coca. Ciò non vuol dire che vi drogherete per aver bevuto 10 mila lattine di Coca-Cola dato che le foglie di questa pianta sono coltivate legalmente(!) in Perù e successivamente private del componente allucinogeno. L’aroma che si ottiene è chiamato “7X” ovvero “aroma numero 7”. Oltre allo zucchero (presente in quantità inimmaginabili, circa 12 cucchiaini in una lattina) e alla “cocaina”, che inizialmente si credeva avere effetti benefici, nella CocaCola sono contenuti anche estratti di noci di cola, una pianta tropicale.

Frutto di grande fantasia devo dire, nasce la famosissima e amatissima Coca-Cola. Mal di testa? Bevi Coca-Cola! Altroché Momentdol! La Coca-Cola all’inizio era un farmaco per il mal di testa e inventato da Pemberton, un farmacista statunitense nel 1886 ad Atlanta. In origine la bevanda voleva essere una variazione del “vino di coca”, cioè vino mischiato a foglie di coca, ma non ebbe molto successo e, a peggiorare le cose, ci fu l’introduzione del proibizionismo che portò l’inventore, a sviluppare una versione analcolica della bevanda che era destinata a curare emicranie ed alleviare l’affaticamento. Nonostante il suo futuro “splendente, la Coca-Cola ebbe un’infanzia difficile e turbolenta. Il farmacista vendette la formula per 550 dollari a causa dei debiti che aveva accumulato. Durante gli anni Venti, invece, la Coca-Cola scoprì il suo roseo futuro trasformandosi in un business di enormi dimensioni. 34


Le conquiste della Coca-Cola al tempo della Guerra La Coca-Cola si posizionò sul campo di battaglia durante la Seconda guerra mondiale insieme ai soldati americani incominciando ad essere fornire gratis ai combattenti. In questo modo la compagnia che la produceva ebbe la possibilità di stanziare numerosi impianti di imbottigliamento nelle località oltremare al fine di assicurare la bevanda all’esercito americano. Poi, alla fine della guerra i soldati continuarono a bere Coca-Cola ed essa ottenne una grandissima popolarità. Ma, in Germania e nei territori occupati, le cose andavano diversamente dato che era difficile spedire il concentrato della Coca-Cola. Questo portò all’invenzione della Fanta, una “semplice” aranciata. Logo e pubblicità Il logo fu creato utilizzando semplicemente il carattere Spencerian Script, molto utilizzato a tempo negli Stati Uniti. Una leggenda metropolitana a sfavore dell’azienda dice che, osservando la scritta allo specchio, si possa leggere “No a Maometto, no alla Mecca”, ma essendo stato ideato molto tempo prima del boom della sua diffusione, oltretutto inaspettata, ciò non può essere considerato vero.

Nel 1986 la Coca-Cola si fa un’enorme regalo per il suo 100° compleanno: sul fianco di una montagna in Cile, fa realizzare il suo logo alto 30 metri e lungo 120 con 70.000 bottiglie. Logo che ne manifesta la potenza e la diffusione a livello mondiale. Non vorrei essere in chi si è bevuto le 70 mila bottiglie! Verso l’inizio del 1900 però, la bevanda si era già messa in luce grazie alle numerose pubblicità in cui essa appariva in compagnia delle “Coca-Cola Girls”, pin-up attraenti e seminude che incrementarono la vendita nel dopoguerra soprattutto da parte del sesso maschile. Con il boom della Coca-Cola negli anni Venti iniziò anche il collezionismo di lattine e bottigliette, tra cui la collezione Contour, ispirata alle curve anatomiche dell’attrice Mae West che indossava l’hobble skirt, un particolare abito aderente.

Oltre alle pin-up, nel periodo natalizio la pubblicità della bevanda vide 35


comparire Babbo Natale, utilizzato come testimonial a partire dal 1931. Fortunato lui che ha la scorta di CocaCola tutti gli anni e non si fa le code al Tosano… Non solo Cola Vi sono 400 marchi offerti e diffusi in più di 200 paesi da Coca-Cola. Oltre alla Coca-Cola Zero, alla Light (Coca-Cola Light Caffeine-Free presente dal 1983) e alla Burn, vi sono un’infinità di varianti: dalla Coca-Cola alla ciliegia a quella al limone, da quella aromatizzata al Lime a quella con la vaniglia, dalla C2 alla "Diet Coca-Cola Sweetened with Splenda”, dalla “Coca-Cola Blāk” alla “Coca-Cola Black Cherry Vanilla”, le più recenti. Tutte con la variante “dietetica”. Inoltre era stata ideata la Tab, che voleva essere una bibita gasata dietetica che, con nella variante tedesca, divenne la Sprite, “Fanta chiara al limone”. La Coca-Cola è la regina delle

bevande analcoliche più vendute in tutto il mondo ad eccezione del Medio Oriente, in cui detiene solo il 25% del mercato contro il 75 della Pepsi.

Non solo un buon sapore, c’è altro e non fa bene! Fra gli ingredienti della Coca-Cola, oltre alla caffeina e quantità elevatissime di zucchero, come già detto, nelle versioni dietetiche viene utilizzato come dolcificante l’aspartame, sostanza che alcuni studi ritengono tossica e cancerogena. Questa sostanza, insieme all’ acido fosforico, contenuto nelle Coca-Cola in una concentrazione del 325mg/l, provoca danni al sistema nervoso e all’apparato digerente.

Oltre a tutto ciò si dice che possa creare dipendenza, dubbio a cui la The Coca-Cola Company non ha risposto attenendosi al segreto industriale. Riguardo allo zucchero, la compagna dice che la quantità è paragonabile e quella dei succhi di frutta e altre bevande. Conclusione Una lattina di Coca-Cola fa sempre piacere, ma, dato il fatto che non è molto salutare come tutte le bibite gasate dello stesso tipo, è decisamente meglio una birra (ma una sola mi raccomando) per chi se lo può permettere! Isabella Cassisa 36


RACCONTO

Il calore di quell'abbraccio Il vento le accarezzava i lunghi capelli, il caos nella sua mente sembrava potersi calmare nel guardare quella profondità che separava i suoi piedi a penzoloni dal suolo. Quel muro dell’antico forte medioevale accoglieva il suo fragile corpo, ne sosteneva il peso in equilibrio sul precipizio, separandolo dalla morte cinquanta metri più giù. I suoi occhi spenti guardavano fissi l’orizzonte, accarezzando il contorno della vita, senza trovar qualcosa che le appartenesse ancora. Gli ultimi raggi aranciati sparirono inghiottiti dalle colline, lasciando la malinconica notte avanzare sulla città già illuminata dai deboli lampioni. Come svegliata da un intenso sogno, il sopraggiungere del buio la distrasse dai suoi pensieri: lenta mise i piedi su una panchina accanto alla muraglia, dopo aver volto l’ennesimo sguardo

verso il profondo vuoto da cui solo quegli ampi mattoni la separavano, e in silenzio se ne allontanò, immaginandosi il rumore soffocato che avrebbe potuto generare il suo corpo cadendo al suolo, abbandonato da quell'altezza. Tornando a casa non fece la solita strada: quella sera fu stranamente attratta dalla curiosità di rivedere il teatro della città. Camminando nel freddo dell’imbrunire provò ad immaginare che sentimenti avrebbero prevalso nel rivisitare quel luogo vitale del suo passato, di cui aveva evitato lo spettro del ricordo per lungo tempo. Arrivata dinnanzi all’ingresso la nostalgia le solcò il viso, scaldandole la ferita gelida nell’anima: ogni attimo vissuto su quel palcoscenico le tornò alla mente, placando il caos dei sentimenti ostili verso quel luogo, e 37


in quella solitudine ebbe l’inaspettato coraggio di varcarne l’atrio. Il profumo dell’arte le invase i polmoni non appena scese lungo le gradinate della platea, e con religioso silenzio si sedette su una di quelle poltroncine rosse che per anni aveva visto dalla scena. Le

luci spente e il sipario chiuso le fecero tornare alla mente i momenti in cui la recitazione le scorreva nelle vene facendole sembrar possibile respirare l’essenza della danza in ogni gesto; quelli erano gli anni in cui viveva ancora la grande commedia della vita, sfamandosi delle interpretazioni tragiche sul palcoscenico, scritte da artisti morti decenni prima. Lo scorrere dei ricordi si interruppe con lo svanire di quel profondo silenzio: “Mi permetto di consigliarti di far chiarezza dentro di te, altrimenti rischi di perdere contatto con la realtà”, ascoltò quella calda

voce colmare la sala, senza voltarsi. Respirò profondamente e quasi sussurrando, disse: “Perdere contatto con la realtà? Ciò che la gente definisce reale, a parer mio non può aver significato universale e assoluto: ogni giorno mi interrogo su cosa si possa definire tale, e ponendomi questo quesito mi allontano sempre più dalla risposta. La maggioranza di noi è dotata di cinque sensi per cogliere il mondo che ci circonda, la sua bellezza, i suoi profumi, le musiche della natura, ma ogni persona rielabora nella propria mente queste informazioni in modo diverso. Se nel cogliere le manifestazioni oggettive del mondo troviamo così tante differenze da un individuo ad un altro, come possiamo credere che ci sia una realtà assoluta?”. Pronunciando questa domanda si voltò, sorridendo debolmente, verso quella calda voce che aveva riconosciuto immediatamente, nonostante fossero passati alcuni anni dall’ultima volta che ne aveva udito la melodia. “Non sei cambiata affatto. Hai sempre guardato il mondo in modo diverso, andando oltre la semplice osservazione, esplorandone l’essenza, ponendoti dubbi apparentemente senza alcuna logica. Non sei mai riuscita 38


ad accontentarti delle definizioni date per spiegare qualsiasi cosa, ma troppo “strette” per la tua sensibilità. Non ti è mai bastato pensare che il mondo sia come appare ai nostri occhi.” Lei lo interruppe, continuando con voce soffocata: “Ho sempre voluto scoprire il significato di ogni cosa. In un secondo distruggevo ogni certezza che veniva dal passato, e oltrepassavo la superficialità con cui troppo spesso si guarda il mondo. Volevo capire cosa significasse per me davvero la realtà, ma questa voglia di indagare

il mondo e il senso della vita non fa più parte di me. Se ne è andata quel giorno, lasciando spazio alla consapevolezza che nulla ha uno scopo: ogni cosa è semplicemente insensata confusione.” L’uomo le si sedette accanto, parlando con voce premurosa: “Erano anni che non ti vedevo da

queste parti. Dovresti tornare a recitare. Per tornare a vivere. Perché la tua vita è qui: dietro quel sipario, su quel palco. La sua morte è stata un dolore per tutti. Eravate una coppia bellissima, sia quando danzavate o recitavate insieme sulla scena che nella vita. Ha lottato contro il cancro fino all’ultimo respiro, perché amava vivere, e amava farlo accanto a te, sul palcoscenico, nelle serate al bar con me e gli altri ricordando l’infanzia condivisa. Sono passati sette anni, e da allora è come se io recitassi per mantenere in vita il ricordo della passione che metteva nel teatro. Ogni volta che salgo sul palco, lo sento accanto a me, come se potesse rivivere attraverso i miei gesti e gli applausi del pubblico.” Lei ascoltò queste parole in silenzio, un brivido le scosse l’anima, spezzando il fragile equilibrio dietro cui per anni aveva segregato le lacrime di quel dolore: senza alcun rumore scesero lente; e calde le graffiarono la maschera apatica indossata anni prima per impedire a chiunque di comprendere la sua sofferenza disarmante. “Con lui sono morta anch’io. I miei sogni, le mie certezze, qualsiasi possibile modo di vivere si sono annullati nell’attimo in cui se ne è andato. Non riesco a trovare nulla del concetto di vita che avevo prima della sua malattia: qualsiasi cosa 39


mi pare semplicemente senza alcun senso. Ripenso a tutto, e mi rendo conto come sia difficile dimenticare alcuni attimi. Solo ora capisco che non importa quanto tempo si è speso respirando la vita di un’altra persona, ma ciò che grava nei ricordi è l’intensità di quei momenti. Forse ciò che fa più male è non aver potuto respirare a pieni polmoni la sua vita, non aver assaggiato il sapore della sua vecchiaia, non esser stata accanto a lui quella notte in cui se ne è andato.” Asciugandole una calda lacrima scivolata fin sul mento, lui le rispose con spontanea dolcezza: “Prima di ogni spettacolo torno su quel ponte, per far coccolare i miei pensieri dal vento, per ricordare quando andavamo insieme a pescare. Mi siedo lungo la riva del fiume, e guardo il sole tramontare, andarsene senza fretta dall’altra parte del mondo coi suoi raggi. Avvolto dalla luce aranciata, tutte le infinite ore trascorse su quella riva mi ricordano ciò che eravamo, mi tornano in mente quei momenti. Il cielo cambia le sue sfumature. E io lo vedo danzare, sull'orizzonte rosato, come un grande equilibrista. A volte lo sento

ridere tra le battute di una commedia di Plauto, o recitare una tragedia di Shakespeare. E mentre il sole sembra volermi dire addio almeno per quella notte, sento quel calore nelle mie vene, il suo amore per il teatro, volenteroso di accompagnarmi sulla scena per l'ennesima volta”. Dandole un bacio sulla fronte si alzò, e allontanandosi concluse: “Vorrei semplicemente che tu capissi quanto hai da dare ancora alla vita, al teatro e a noi che ti amiamo, aspettando di respirare di nuovo l’incanto della tua recitazione, per veder rivivere lui e ciò che eravate in ogni tuo gesto. Spero di rivederti presto su quel palco.” Passarono alcuni giorni da quell'incontro, e lei ogni sera tornò al forte medievale per assaporare la dolcezza del tramonto. Qualcosa però era cambiato, nel guardare l'orizzonte poteva scorgere qualcosa di migliore, una ritrovata, seppur pacata, serenità. Finché il vento inaspettatamente le riportò il caldo profumo di quell'uomo tanto amato. Chiuse gli occhi, e sorridendo ne respirò la dolcezza. In un attimo tutto le tornò alla mente, la melodia della sua risata, 40


la positività nell'affrontare la vita, l'energia che trasmetteva al suo pubblico. E l'unica cosa che avrebbe voluto in quell'istante era sentire di nuovo il calore della sua pelle in un abbraccio. Riaprendo gli occhi, si accorse che il sole era già calato oltre l'orizzonte, lasciando dietro di sé un cielo passionale, in cui l'arancione acceso si

confondeva con le sfumature più rosse. Immobile dinnanzi a quello spettacolo mozzafiato, avrebbe desiderato poterlo vedere danzare lungo l'orizzonte, sentire l'energia di quella visione, ma il sole, spegnendosi, rese tutto tenebra in poco tempo. Quella sera, andando verso casa, sentì il bisogno di tornare al teatro, come pochi giorni prima. Con decisione varcò l'atrio, ma non si diresse verso la platea, bensì dietro le quinte. Il silenzio regnava, creando un'atmosfera quasi surreale, impregnata di dolcissimi ricordi. Con cautela salì i gradini di

legno, togliendosi le scarpe per impedire che il rumore dei propri passi interrompesse l'immobilità di quell’istante. Le luci erano spente, e nel buio rimase sola a contemplare la sala vuota, silente, per assaporare l'eco degli applausi divenuti ormai un lontano ricordo. Accarezzando il pesante velluto rosso, tornò limpido il ricordo di quei momenti in cui avrebbe voluto che quel sipario rimanesse immobile, mentre crudelmente calava, segnando la fine di una scena, o di un’opera che lei avrebbe desiderato continuare a recitare in eterno. La luce soffusa, proveniente dall'atrio le permise di scorgere una sedia al centro del palcoscenico. Avvicinandosi incuriosita, vide che c'erano un abito bianco ed un biglietto. Lo lesse, sorridendo si spogliò, e indossò il vestito leggero. Improvvisamente una melodia riempì la sala, la dolcezza di quella musica la sorprese danzare con delicatezza, accompagnandola in ogni suo gesto. Quel candido velo che copriva il suo corpo, accarezzandone i movimenti lenti, a tratti ne svelava la calda pelle. La delicata seta scivolò denudandola da ogni pensiero, i capelli sciolti giocavano divertiti col suo collo volenteroso di passione, e senza alcuna logica si abbandonò danzando a quella melodia priva di 41


razionalità. Il dolce sapore delle rose cadute nelle scene della propria vita tornò a sfiorarle le labbra, la mente in un istante riassaporò quella calda sensualità, in cui la passione con lui diveniva un’improvvisazione mozzafiato, mancante nel copione originario. Il silenzio del lento appassire di quei petali sovrastò la musica nella sala, spegnendone la melodia, e quel brivido le ripercorse la schiena annullando il suo respiro affannoso. Inebriata dal profumo di quei tiepidi sospiri, chiuse gli occhi per ritrovare il tepore di quelle labbra che le scaldavano il seno, e dolcemente si abbandonò al ricordo di quella carnalità, che strappandole l’anima con un brivido, l’accarezzava tremante. Stremata dalla potenza di tale ricordo si accasciò a terra, grondante di passione, il sangue le scorreva bollente nelle vene, le pupille dilatate da quell’ allucinogeno naturale trovarono nel vuoto la sua immagine sfocata. Focalizzando lo sguardo su di essa

le tornarono alla mente quelle scenografie in cui trovava conforto nelle parole che lui le sussurrava, asciugandole il viso bagnato da lacrime capaci di togliere il respiro agli spettatori per la loro tragicità. Il pubblico li guardava consumare quel dramma, taciturno, come se la paura di interrompere quel dolore sul palcoscenico potesse annullare qualsiasi altro rumore al di fuori dei loro strazianti silenzi. Le mani tremanti affannosamente si sforzarono di afferrare il profilo nell’aria dinanzi a lei, lente tornarono al suo petto, ma improvvisamente risentì quel calore, che solo i suoi abbracci sapevano donarle. Chiusa in quella morsa rimase al centro del palco, con le braccia strette attorno al proprio corpo, e in quell'istante lo sentì rivivere dentro di sé, come mai prima di allora dalla sua morte. Subito capì che la sua anima non aveva mai abbandonato quel teatro, nell'attesa di poter danzare di nuovo con lei. Maura Malpetti

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RACCONTO

The TWINS Capitolo 2: A Londra Dopo l’annuncio della Signora Petterson, i ragazzi sono decisi ad iniziare la ricerca. Ma devono ancora conoscere la nuova ragazza inglese. Finalmente nel pomeriggio sono chiamati nella hall e la Sigora Petterson dice loro: ” Zoey, Max, Anna e Megan vi presento Sabrina la vostra collega”. Da dietro le spalle della signora esce una ragazza bionda vestita con una gonna rosa e un fiocco a forma di cuore . Sabrina disse: “Ciao ragazzi” e loro

in coro risposero ”Ciao”. Zoey rimase perplessa: quella ragazza le assomigliava molto e notò che Max non riusciva più a toglierle gli occhi di dosso. Finalmente la ricerca cominciò … Due giorni dopo … Era sera, i ragazzi andarono a dormire e Zoey si diresse alla camera di Sabrina, bussò e entrò,

Sabrina e Zoey incominciarono a parlare della loro vita fino a quando Sabrina disse: ”Io ho uno strana appendice sul lato sinistro della pancia” e Zoey rispose: ”Pure io, ma su quello destro!” Le due rimasero attonite: troppe cose coincidevano: erano nate nella stessa data, una era orfana e l’altra viveva solo con la madre perché suo padre era morto, e poi quella cicatrice e quella somiglianza: il tutto portava al fatto che fossero gemelle. Decisero di mantenere il segreto agli amici e di indagare. Quando Zoey lasciò la camera di Sabrina e aprì la porta della propria, vide Max che l’aspettava e disse sbigottita: ”Che ci fai qui?” Lui rispose “Ehm…” Diventò rosso, si alzò, la prese tra le braccia e le sussurrò: ”Mi piaci.” Poi se ne scappò via. La notte per entrambi passò in un turbine di emozioni: malinconia, rabbia, amore… Nessuno sapeva cosa era successo tra i due, sarebbe stato il loro piccolo segreto. Capitolo 3: Scoperti Erano passati oramai 15 giorni dalla scoperta di Zoey e Max di essersi 43


innamorati; un giorno mentre uscivano dalla camera di Max baciandosi, Anna li vide e disse: “Ah,sì, avevo ragione. lo sapevo! E adesso?” I due rimasero esterrefatti, poi, presa dal panico, Zoey diede un pugno ad Anna la quale cadde a terra priva di sensi. Arrivò la signora Petterson che chiese: ”Che è successo?” I due risposero in coro: “Eh…Beh… E’ rimasta colpita dalla porta mentre uscivamo dalla camera”. Mentre la Petterson si occupava di Anna, i due parlottarono: “Anna ci ha scoperti e quando rinviene che facciamo? Lo sai che non ci può essere una relazione tra noi perché tu piaci alla mia migliore amica, a Megan.“ Max era sconvolto, non voleva far del male a Megan ma nemmeno rinunciare alla storia con Zoey. Zoey ebbe un’idea:”So chi ci può aiutare, ma in cambio devi promettere di mantenere il nostro segreto!” Lui rispose: “Lo Prometto”. La Sera passò velocemente. Capitolo 4: L’omicidio L’indomani Zoey portò Max da Sabrina e le due gli raccontarono il

fatto che erano gemelle. ”Ah… Ora capisco tutto”, disse Max, “Ma come può aiutarci Sabrina?” Zoey parlò: “Allora Sabrina, vorrei che ci aiutassi ad uccidere Anna, perché sennò al ritorno potrebbe dire a Megan che noi stiamo insieme ed i miei genitori che lavorano per il padre di Megan potrebbero essere licenziati e dovremmo ritornare a casa nostra.” Max esclamò: ”No! Non voglio abbandonarti né ora né in futuro; ora che ti ho trovata!” A queste dolci parole Zoey lo prese tra le braccia e tutto divenne triste. Sabrina disse: ”Ragazzi allora il mio piano è questo: stasera andiamo in ospedale con la scusa di dover vedere Anna, quando entriamo penserò ad inserire nella flebo un acido che la farà morire velocemente senza che se ne accorga,le faremo un po’ di compagnia e poi, come se nulla fosse, ce ne torneremo qui, d’accordo??!” I due ragazzi annuirono. Alla sera si diressero presso l’ospedale. Sabrina aveva dentro la borsa una siringa con l’acido pronta per essere usata. I tre entrarono, chiusero la porta e quando Anna (la 44


grande amica di Megan) li vide fece per cacciare un urlo; allora Max le

chiuse la bocca; inserirono nella flebo l’acido e fecero finta di conversare per 20 minuti circa. Uscirono dall’ospedale e tornarono nel palazzo. L’indomani sarebbero tornati in Italia e Anna sarebbe morta. Sabrina disse:”E quindi voi potrete tornare a scuola stando assieme; e per il nostro problema Zoey? Sai, io dovrò rimanere qui a Londra: oramai ci vivo.” Zoey le disse: ”No, tu tornerai con noi in Italia costi quel che costi, parleremo con mia madre e vedremo di formare una famiglia con il mio padre adottivo; così non sarai più sola. Capitolo 5:Il ritorno in Italia. L’indomani, quando tutti i ragazzi arrivarono nell’atrio con le valigie

pronte, la Sig Petterson disse con un tono pieno di dolore: ”Ragazzi, ho da comunicarvi che Anna, in seguito ad un arresto cardiaco è deceduta. Dovrete tornare in Italia accompagnati da questo immenso dolore. Vi prego di andare sul pulmino per imbarcarvi”. Tutti salirono in silenzio. E in silenzio arrivarono all’aeroporto e tornarono in Italia. All’arrivo quando la madre di Zoey la vide, corse verso di lei per abbracciarla, poi però vide un’altra ragazza che le somigliava moltissimo…. Quasi paralizzata dall’emozione, disse: “Tu! Tu sei la figlia che mi hanno portato via alla sua nascita!”. Zoey le disse che si erano incontrate a Londra e che voleva che facesse parte della sua famiglia. E così avvenne. In quanto agli altri, Max e Sabrina decisero di dire a Megan della loro relazione, approfittando del fatto che Megan era come stordita dalla morte di Anna. Poi andarono sulla spiaggia. Il sole stava calando quando i due si presero tra le braccia e si diedero un lungo bacio. Giorgia Ghirardini

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Parole immagini parole di Alice Papotti

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Senza parole di Maura Malpetti

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Giorgia Ghirardini

Pensieri visivi

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Zoologi x Caso Alla ricerca degli esseri viventi più strambi e meno conosciuti del nostro pianeta!

Il Daubentonia Madagascariensis Non fatevi spaventare dal il nome, lui per gli amici è l’Aye-Aye. È uno dei più strani animali presenti sulla faccia della terra e, nonostante assomigli ad un alieno, appartiene alla famiglia dei Primates provenienti dal Madagascar. Scoperto per la prima volta nel 1775, l’ aye-aye ha un corpo lungo fino a 80-90 centimetri e il suo peso varia dai 2 ai 4 kg. Questo animale trascorre il giorno riposando appollaiato dentro al nido che si fabbrica all’interno di un tronco d’albero. Esce poco prima del tramonto alla ricerca di cibo e rientra nella sua tana prima che faccia giorno. E’ un animale onnivoro che si ciba di vermi, insetti, larve ed erba. Per quanto riguarda la riproduzione, la femmina partorisce un solo cucciolo che allatta con le mammelle poste, anche se può sembrare strano, nella zona inguinale. Purtroppo questo strano animaletto è all' interno delle 100 specie di mammiferi a rischio di estinzione.

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Il Dumbo Octopus Questo strano animaletto appartiene alla famiglia dei Grimpoteuthis, ed è un mollusco di circa 20 centimetri che abita nelle acque oceaniche a 30004000 metri di profondità. Il suo piccolo corpicino è di consistenza semigelatinosa e si muove similmente al nostro amico Pesce Blob (di cui abbiamo parlato nel numero precedente), oscillando cullato dalle onde dell’ oceano, alla ricerca di lumache, vermi e tutto ciò che da lui possa essere mangiato. Il dumbo octopus non ha stagioni preferenziali per la riproduzione, tutto è nelle mani della natura, difatti essa avviene tramite uova che la femmina porta dentro sé, persino con diversi livelli di sviluppo dell’embrione. Questo particolare polipetto ha la particolarità di possedere due escrescenze nella parte superore del corpo simili a orecchie giganti; ed è proprio da ciò che deriva il suo nome, in onore di Dumbo il famosissimo elefantino Disney!

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Il Granchio Yeti Il suo vero nome scientifico è Kiwa Hirsuta, ed è stato scoperto nel 2005 ad un abissale profondità di circa 2200 metri nell' oceano, pacifico vicino all’ isola di Pasqua. L’aspetto dello yeti marino sembra appunto un incrocio fra un’aragosta e un granchio, ed è completamente cieco: infatti sembra che riesca ad orientarsi servendosi solamente delle setole poste sulle sue chele. E' stato anche ipotizzato che questi lunghi peli possano anche servire per "coltivare" alcuni batteri di cui il nostro crostaceo potrebbe nutrirsi. In alternativa ai batteri il granchio yeti, per guadagnarsi un pasto più succulento, sarebbe disposto perfino a combattere con granchi rivali per assicurarsi un pezzo di gustosissimo gamberetto!

di Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli 53


L’origine del mondo nei miti di alcune civiltà Tutte le religioni, antiche o contemporanee, mostrano, nella narrazione della creazione del mondo, elementi simili: in questo articolo vi parleremo della genesi nelle culture azteca, egizia, maya, greca e apache. Genesi Azteca Per gli aztechi, il tempo si divide in cinque età: ciascuna di esse termina con la distruzione del sole e col fallimento della divinità a cui era affidato il compito di reggerlo, così il compito passa ad un’altra divinità. La prima era è l’Età dei Quattro Giaguari: in essa questi ultimi divorano qualunque cosa sulla Terra e, dopo aver divorato il Sole, muoiono; così facendo termina la prima era. La seconda età è quella “dei Quattro Venti”: in questa gli uomini si tramutano in scimmie, e l’intero mondo è distrutto da innumerevoli uragani; la divinità reggente in questa età è il noto Quetzalcoatl. La terza età è chiamata: “delle Piogge”; in questo periodo infatti, la Terra è distrutta da continue piogge di fuoco, e solo i volatili riescono a sfuggire a morte certa. La penultima età, la quarta, è l’Età delle Acque: a causa di un’enorme alluvione il genere umano viene tramutato in esseri marini come pesci e anfibi; solo un uomo ed una donna sopravvivono, ma vengono trasformati in cani in modo da non lasciare superstiti. Quetzalcoatl salva però il genere umano scendendo nel regno dei morti, dove, con il proprio sangue, bagna le ossa dei defunti, ridando loro la vita. La quinta età è l’Età dei Terremoti: l’ultima, contemporanea all’arrivo dei conquistadores, dove la Terra avrebbe dovuto collassare a causa di intense scosse sismiche; inoltre sarebbe dovuta emergere dalle tenebre una tribù di dee per annientare l’umanità, così da mettere fine alla quinta età. 54


Genesi Maya In origine esistevano solo il cielo e il mare, quindi il dio creatore Tepeu e il dio formatore Gucumatz decisero di formare la terra ed il sole, i boschi e le montagne; successivamente diedero vita agli animali, e infine crearono l’uomo. Lo fecero di fango, ma videro che non aveva forza; lo fecero di legno, ma non aveva né anima né intelligenza. Si avvicinarono a loro un gatto, un coyote, un pappagallo ed un corvo, e diedero loro una pannocchia di mais; le due divinità ne macinarono i chicchi ed impastarono la farina ottenuta con l’acqua di mare e la diedero all’uomo: così l’uomo era forte e intelligente, e cantava le lodi per i due dei che gli avevano dato la vita. Genesi Egizia In origine esisteva solo il mare, ma da un uovo apparso nelle acque nacque Ra, il Sole. Egli generò quattro figli, e due di essi diedero vita a Iside, Osiride, Seth e Nefti. Osiride privò Ra del suo potere sul mondo, ma venne ucciso da suo fratello Seth. Iside, moglie di Osiride, lo riportò in vita grazie all’aiuto di Anubi; Osiride divenne re dei morti mentre Horus, figlio di quest’ultimo e di sua sorella Iside, sconfisse Seth, diventando così re della Terra (da questo mito derivano le Enneadi, gruppi di nove divinità, e le triadi, formate da padre, madre e figlio). Genesi Greca In principio c’era solo il Caos, che racchiudeva cielo, mare, terra. Esso generò divinità come il Fato, la Discordia e la Concordia, il Giorno e la Notte, l’Amore, ma soprattutto Urano, il cielo e Gea, la terra. Questi ultimi generarono i Ciclopi, gli Ecantochiri e i dodici Titani. Urano però temeva i suoi figli, così li rinchiuse nel Tartaro; ma Gea indusse i figli a ribellarsi, e diede a Cronos, il più giovane, una falce, con cui egli uccise il 55


padre. Cronos aveva paura che i suoi fratelli potessero rubargli il trono, quindi rimandò i Ciclopi e gli Ecantochiri nel Tartaro. Poiché Cronos temeva per il suo trono, ogni volta che lui e sua moglie Rea avevano un figlio lui lo mangiava per evitare che di essere spodestato in futuro. Rea però salvò il figlio più giovane Zeus che, diventato adulto, fece ingoiare al padre un farmaco, così che egli potesse vomitare i figli divorati in precedenza; infine Zeus lo sconfisse grazie all’aiuto dei Ciclopi, liberati nuovamente, e alla fine della battaglia imprigionò i Titani nel Tartaro. Dopodiché si formò un nuovo Pantheon composto da dodici divinità definite Olimpi, in quanto residenti sull’Olimpo, tra cui Atena, Ermes, Efesto, Apollo.

Genesi Apache In principio tutto era buio, non esisteva niente. Emerse dal buio un disco sottile, al cui interno sedeva il Creatore; egli creò altri tre dei e in una piccola pallina di fango creò la terra, i fenomeni celesti, i venti e una tarantola, creata col sudore di tutte e quattro le divinità. Il Creatore ordinò al vento di entrare nella palla di fango e farla esplodere, ma la tarantola legò quattro fili di diversi colori (nero verso est, blu verso sud, giallo verso ovest, bianco verso nord) alla sfera e li tirò fino a farle raggiungere le dimensioni della Terra oggi, ma era una Terra piana, priva di alberi o rilievi, così il Creatore creò tutti gli esseri viventi e le bellezze della Terra. Debora Leto

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Kuki Gallmann

Sognavo l’Africa Sogni, emozioni, amicizia, amore sono gli ingredienti principali utilizzati dalla Gallmann in questo suo libro. L’autrice è nata a Treviso nel 1943, ma il suo racconto ci narra il periodo in cui inizia la sua “vera” vita, quando nel 1972 si trasferisce in Kenya con il marito Paolo e il figlio Emanuele. L’Africa è sempre stata per Kuki un sogno che ha avuto origine sin nella sua infanzia. E’ in Kenya che vivrà avventure ed esperienze straordinarie e vedrà paesaggi a dir poco meravigliosi; ed è sempre in Kenya che affronterà il momento più difficile della sua vita: dopo le morti improvvise del marito e del figlio distanziate di soli 3 anni, Kuki si ritroverà sola a crescere Sveva, la bambina data alla luce pochi mesi dopo la morte di Paolo. Sarà la sua stessa passione ad aiutarla a superare i momenti bui, in memoria della sua famiglia e grazie

anche a molti amici disponibili che si pongono al suo fianco, nel 1984 Kuki riesce a fondare la Gallmann Memorial Foundation, un’organizzazione che ha lo scopo di salvaguardare l’ambiente e gli animali. Dopo questo primo grande successo, essa darà via ad altre diverse iniziative scientifiche e umanitarie, realizzando il suo sogno di diventare una professionista ambientale. Questo è un libro caratterizzato da forti riflessioni e incantevoli descrizioni, scritto con un linguaggio molto scorrevole, che coinvolge profondamente il lettore. Tra le righe risalta la vena poetica dell’autrice, di cui chiunque riuscirebbe a cogliere la passione che essa ci vuole trasmettere.

Alice Papotti 57


Alessandro Vacca Alessandro Vacca, conosciuto anche semplicemente come Vacca, è un rapper italiano, membro della crew milanese Voodoo Smokers Familia.

Nato a Cagliari ma cresciuto a Milano nel quartiere Quarto Oggiaro, Vacca inizia a conoscere la cultura hip hop all'incirca nel 1993. Dieci anni dopo, nel 2003, la maturazione artistica lo porta alla pubblicazione dell'EP Mr. Cartoon, composto dall'omonimo brano, da Disgustibus e da Non mollo e caratterizzato da un'influenza della musica giamaicana. Sono evidenti, nelle produzioni le contaminazioni musicali dei Casabrasa, collettivo di DJ con cui Vacca si esibisce nei live, caratterizzate da strumentali elettroniche e suoni innovativi; la rappata è conseguentemente

portata a sposarsi meglio alla dancehall ed al reggae. Le collaborazioni nel disco sono di tutto rispetto: tra gli altri Soul Reever, Jake La Furia, Maxi B e Ska, Mastermaind, Jack The Smoker, Kuno. In passato Vacca ha collaborato con il rapper Fabri Fibra per il suo inserimento a Milano, e nel 2006 ha stretto con lo stesso una collaborazione coincidente all'uscita dell'album Tradimento. Vacca diventa il suo braccio destro nei live e nei video, apparendo spesso in televisione e aumentando così la sua fama. Nel settembre 2006 esce il singolo "Chi sbaglia paga". Il 1 giugno 2007 esce "La colpa", singolo estratto dall'album in uscita, dal titolo Faccio quello che voglio, pubblicato da EMI Records. Il 7 ottobre 2007 esce "Mille problemi" secondo singolo estratto, mentre il terzo "E se bevo" uscirà il 3 febbraio 2008. Il 28 febbraio 2008 vede la luce un nuovo mixtape, Poco di Buono, anticipato dal singolo "Vita da Re". L’album è formato da 15 tracce, tra le quali la famosa "Accalappianani" e "Oggi Vorresti". Il 27 ottobre 2008 esce il singolo Cartoni & Pop-Corn in collaborazione con Daniele Vit. Il

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31 gennaio vede la luce un nuovo mixtape, Don't Say Nothing. Per un periodo di circa due mesi, Vacca si trasferisce in Jamaica, precisamente a Kingston. Vive

un'esperienza positiva, soprattutto a livello musicale, collaborando anche con alcuni artisti locali. Nel mese di giugno 2009 sono pubblicati tre nuovi pezzi, il primo è No Love / Un Altro Momento, due canzoni in un'unica traccia, il

secondo, Vieni Qua e il terzo, Infinito Monito. Nel settembre/ottobre 2009, c’è l'uscita del suo secondo disco ufficiale major, curato e prodotto dal noto producer italiano Big Fish. Dopo una lunga serie di canzoni pubblicate sul suo MySpace (fra cui una serie di brani di dissing contro Inoki, che lo aveva insultato durante un concerto a Cagliari), il 18 maggio 2010 esce il terzo disco ufficiale di Vacca, intitolato Sporco, che ha riscosso un buon successo commerciale raggiungendo l'undicesima posizione della classifica italiana. L'artista ha reso noto che il 24 maggio uscirà il suo prossimo disco ufficiale intitolato Pelleossa, accompagnato da un libro autobiografico dallo stesso nome.

Alessandro Guariglia

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Per ora noi la chiameremo Felicità Le Luci della Centrale Elettrica Dopo il gran parlare e i premi della musicale alternativa col disco di critica (tra cui il Tenco) tornano "Le debutto "Canzoni da spiaggia luci della centrale elettrica". deturpata". Pochi mesi fa, dopo Vasco Brondi, ovvero il chitarrista, tanti live e dopo tanti complimenti, il cantante e unico componente, nel giovanissimo artista ferrarese svela 2008 entrò a far parte della scena il titolo del secondo album: “Per ora 59


noi la chiameremo felicità”, spiegando: <C'è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco...il titolo arriva da lì".> Brondi prosegue descrivendo l'atmosfera generale dell'ultimo cd: <Le canzoni parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi fosforescenti, di tramonti tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, dei tuoi miracoli economici, di martedì magri e di lunedì difettosi, di amori

e di respingerti in mare, insomma delle solite cose. C'è questa orchestra minima, di quattro persone in una stanza, di archi negli amplificatori, di chitarre distorte, di organi con il delay, di acustiche pesanti e di parole nei megafoni".> Sembra un discorso senza senso, probabilmente per molti lo sarà, ma chi apprezza Vasco Brondi da un po' di tempo saprà esattamente carpire dai suoi nuovi testi tutta la rabbia e, insieme, la delusione che vuole esprimere. Edoardo Nodari

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Dylan Dog - Il film L'investigatore dell'incubo Dylan Dog, personaggio immaginario del celeberrimo fumetto di Dylan Dog, accompagnato dal fido assistente Marcus, si ritrova nel mezzo di una lotta per il controllo del territorio di New Orleans tra un antico clan di

vampiri e un altrettanto ancestrale branco di lupi mannari. In questa incresciosa situazione, avrà anche il tempo di innamorarsi della bella Elizabeth. Al film è stato cambiato il nome: da Dylan Dog Dead of Night a Dylan 60


Dog - Il film. Personalmente ho notato che il film, pur essendo fatto bene, non c’entra granché col fumetto. Cercando su internet, ho trovato svariati commenti che ne criticano proprio

la diversità dal fumetto con un voto complessivo che si aggira sul 6 scarso. Marco Rebecchi

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Sucker Punch

Torna Zack Snyder e tira fuori un film capolavoro paragonabile agli altri suoi stupendi film come L'alba dei morti viventi, 300, Watchman, il reboot di Superman e Il regno di Ga' Hoole. Sucker Punch racconta la storia di una ragazza di nome Babydoll che negli anni Cinquanta viene rinchiusa dal patrigno in un manicomio con l'intenzione di farla lobotomizzare di lì a cinque anni:

per sfuggire a quel luogo orribile, Babydoll si rifugerà in un mondo di fantasia dal quale inizierà a pianificare l’evasione per sfuggire al proprio destino. Producono la Cruel & Unusual di Snyder e consorte con un budget di 100 milioni di dollari, distribuisce la Warner Bros, uscita in questo marzo 2011. Snyder si sta occupando anche del film animato Guardians of Ga’Hoole, tratto dalla serie fantasy di libri per ragazzi di Kathryn Lasky.

Marco Rebecchi

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Diamo un’occhiata alla situazione in Champions League Dopo gli ottavi, ecco gli incontri dei quarti di Champions League 2010/2011: Real Madrid - Tottenham Barcellona - Shakhtar Donetsk Chelsea - Manchester Utd Inter - Schalke 04 Anche quest’anno all’Inter è capitata una partita facile sulla carta, e, in caso di vittoria, si scontrerebbe con la più forte tra le due inglesi Chelsea e Manchester United. A Barcellona e a Real Madrid sono capitate rispettivamente Shakhtar Donetsk e Tottenham; dunque molto probabilmente in semifinale si giocherà un “classico”, ovvero Real - Barcellona, che in aprile si sfideranno anche in Liga e in Coppa del Re. Le partite di andata si giocano il 5 e il 6 aprile, quelle di ritorno il 12 e il 13 aprile. Il 5 aprile si affronteranno Real Madrid e Tottenham, cioè le vincenti dei gironi G e A, mentre l’Inter, seconda del gruppo A, affronterà la prima del gruppo B, cioè lo Shalke 04. Il 6 aprile si giocheranno Barcellona – Shaktar Donetsk (le prime dei gironi H e D) e il derby inglese Chelsea – Manchester United, rispettivamente prime dei gruppi F e C. I ritorni si giocheranno 12 e 13 aprile e la finale sarà a Wembley in Inghilterra il 28 maggio. A questo punto auguri a tutte le squadre e che vinca la migliore! Riccardo Bruno

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U.S.A: Svagonati Unicamente Assurdi! Il vostro cacciatore di curiosità era un po' a secco quando, dopo aver pascolato sul web, ha trovato una quantità incredibile di assurdità: le leggi più pazze degli USA; ma non solo: perché in coda c'è la risposta del resto del mondo! Leggete con attenzione e... BUON DIVERTIMENTO!!!! In Alabama, è illegale per un guidatore essere bendato mentre manovra un veicolo. In Alaska è ancora contro la legge guardare un alce da un aereo e a

Fairbanks (Alaska) è illegale offrire birra ad un alce; inoltre la legge non permette agli alci di praticare sesso nelle strade cittadine. In Arizona è illegale cacciare cammelli.

E’ illegale pronunciare male il nome dello Stato di Arkansas all’interno dei suoi confini.

In California è contro i regolamenti lasciare che il telefono squilli più di nove volte negli uffici statali. È inoltre illegale condurre più di duecento pecore in una volta lungo Hollywood Boulevard; e amministratori di comunità emanarono un’ordinanza che rendeva illegale per chiunque provare a fermare un bambino che salta allegramente sopra le pozze d’acqua. In Colorado, più precisamente a Denver, e’ illegale prestare il vostro aspirapolvere al vicino della porta accanto mentre a Pueblo e’ illegale coltivare un dente di leone o permettergli a di crescere entro i confini cittadini. 63


In Connecticut e’ illegale raccogliere molluschi di notte. Nel Dalaware sono proibite corse di qualsiasi genere il venerdì santo e la domenica di Pasqua. In Florida, se un elefante e’ lasciato legato ad un parchimetro, deve pagare la sosta come un qualsiasi veicolo.

In Georgia, ad Atlanta, e’ illegale legare una giraffa ad un palo telefonico o ad un lampione. Nelle Hawaii e’ illegale in un baraccone di tiro offrire liquore come premio. Il tiratore, dopo avere bevuto il premio, potrebbe tornare indietro e provare di nuovo. A Pocatello, Idaho, una legge del 1912 sancisce che “E’ vietato portare armi nascoste, a meno che le stesse siano esposte alla vista (sic!)”. A Chicago, Illinois, e’ illegale pescare in pigiama, inoltre una legge vieta di mangiare in un luogo in fiamme.

In Indiana è vietato assistere ad un film o ad uno spettacolo teatrale e viaggiare nei mezzi pubblici prima che siano passate 4 ore dopo aver mangiato aglio. In Iowa, e’ illegale cacciare da un aereo. Inoltre, a Marshalltown è vietato ai cavalli mangiare gli idranti antincendio. Nessuno puo’ prendere il pesce a mani nude in Kansas. Nel Kentucky, per legge, chiunque stia bevendo, è “sobrio” finché puo’ rimanere in piedi e ad ogni cittadino

è richiesto per legge di fare il bagno una volta l’anno. A Waterville, nel Maine, e’ vietato soffiarsi il naso in pubblico. A Baltimore, nel Maryland, e’

illegale portare un leone al cinema. 64


Ad Eureka, Nevada, agli uomini che portano i baffi e’ vietato baciare le donne.

È illegale rapinare una banca e poi sparare al cassiere con una pistola ad acqua, questo nella Louisiana. Una vecchia ordinanza del Massachusetts dichiara illegale la barba a punta, a meno che prima si paghi una tassa di licenza speciale per il privilegio di portarla in pubblico. A Merryville, Missouri, e’ vietato alle donne portare bustini perché “il diritto di ammirare il curvilineo corpo snello di una giovane donna non dovrebbe essere negato al normale, sanguigno maschio americano”.

A Detroit, Michigan, e’ vietato attardarsi nell’obitorio cittadino. Nel Minnesota, la domenica era legale vendere dolciumi arrotolati ma erano illegali quelli piatti. Gli estimatori dei biscotti fecero abrogare la legge. In Oxford, Mississippi, e’ illegale “creare disturbi non necessari”. A Helena, nel Montana, la legge vieta ad una donna di ballare su un tavolo o sul bancone di un saloon a meno che non abbia almeno tre libbre e due once (1.4 kg circa) di abiti. Nel New Jersey, e’ illegale mangiare rumorosamente la zuppa.

Ad Omaha, nel Nebraska, e’ contro la legge radere il torace degli uomini. Una legge del New Hampshire proibisce di tamburellare i vostri piedi, accennare con la testa o tenere il tempo in qualsiasi modo in una taverna, ristorante o coffe-bar. In anni recenti, nel New Mexico, sono stati fatti molti sforzi per legalizzare le corse di cammelli e di struzzi, ma inutilmente. Queste 65


proposte furono sconfitte, ma la legislatura ha permesso di scommettere sulle corse in bicicletta. In Tennessee, se si e’ su una vettura, e’ vietato qualsiasi gioco di

tiro all’infuori di quello alle balene. Nello Stato di New York è ancora illegale sparare a una lepre da un tram. Nel North Carolina, e’ illegale vendere cotone la notte. Però è’ legale vendere semi di cotone la notte. Nel North Dakota, gruppi caritatevoli possono tenere giochi d’azzardo per raccogliere soldi, ma solo due volte l’anno. A Clevelnd, Ohio, e’ illegale cacciare topi senza una licenza di caccia. In Oklahoma, le persone che fanno la “faccia brutta” ai cani possono essere multate e incarcerate. Inoltre i cani devono avere una licenza firmata dal sindaco per

riunirsi in gruppi di tre o piu’, in una proprieta’ privata. In Hood River, Oregon, non e’ permesso fare giochi di prestigio senza licenza. A Sioux Falls, South Dakota, negli alberghi ogni stanza deve avere letti gemelli. Ed i letti devono essere sempre separati per un minimo di due piedi quando una coppia affitta una stanza solo per una notte. Ed e’ illegale fare l’amore sul pavimento tra i letti! Una legge dello Stato della Pennsylvania proibisce di cantare nella vasca da bagno. Una legge della Virginia proibisce l’uso di vasche da bagno in casa; i bagni si devono fare nel cortile.

È illegale, in Texas, prendere più di tre sorsi di birra per volta mentre si sta in piedi. Non e’ permesso picchiare le mogli negli uffici pubblici del South Carolina. È’ contro la legge dello Utah pescare da cavallo. 66


Nel Vermont, le donne devono avere il permesso scritto dai loro mariti per portare denti falsi. Nello Stato di Washington, fino a poco tempo fa si poteva essere multati fino a $500 per aver rimosso o deturpato l’etichetta su un cuscino. A Washington D.C la sola posizione sessuale accettabile è la “posizione del missionario”. Qualsiasi altra posizione sessuale e’ considerata illegale. Nel West Virginia, nessun bambino può frequentare la scuola con il suo alito odorante di “cipolle selvatiche”. Una legge del Wisconsin prevede una multa da $2 a $20 per chiunque di eta’ inferiore a 17 anni sia sorpreso a saltare su una carrozza ferroviaria mentre il treno e’ in movimento. Nel Wyoming e’ richiesto che ogni recluso della scuola di addestramento dello Stato per ragazze sia fornito di crinolina e grembiule.

Ma qual è la risposta del mondo a tanta assurdità? Eccola! A Winnipeg, Canada, e’ illegale girare nudi in casa se le finestre sono aperte.

In Iran e’ vietato guardare i genitali di un cadavere. Nel Qatar, a Doha, una donna che viene sorpresa nuda da un uomo si deve prima coprire la faccia, e poi, eventualmente, anche il corpo. A Singapore la gomma da masticare e’ bandita perché e’ un mezzo per “rovinare un ambiente libero da immondizia”. E’ inoltre vietato il bungee jumping. In Germania, un cuscino può essere considerato un’arma

impropria. In Danimarca, non è illegale fuggire di prigione. In ogni caso, quando si viene ricatturati è necessario scontare il resto della pena. Inoltre non è illegale fare pagare il pranzo in una locanda, a 67


meno che la persona che ha pranzato si dichiari sazia. In Italia, un uomo che indossa una gonna può essere arrestato ed è vietato il mestiere di ciarlatano (articolo 121 del T.U.P.S. del 18 giugno 1931) In Inghilterra è vietato vendere la maggior parte dei beni di domenica. Dal divieto sono escluse le carote. In Svizzera, la domenica non si possono mettere i panni ad asciugare, né lavare la macchina, né tagliare l’erba del prato. In Australia, solo gli elettricisti In Francia è vietato dare ad un maiale il nome Napoleone. Matteo Diani

qualificati sono autorizzati a cambiare una lampadina. In Irlanda, chiunque dichiari di esercitare magia o incantesimi viene punito con un anno di prigione. In Israele, se si è gestita una stazione radio illegale per almeno 5 anni, si ottiene la licenza per la stazione radio, che ha diritto pertanto di continuare le trasmissioni.

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REBUS (4, 6, 5, 3)

O

(6, 2, 8)

P

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(2, 4, 8, 2, 6, 3, 4)

STRAVA

TRAL

(9, 3, 2, 5, 8)

S

N

SPA 70


DANTE ENIGMISTA (per i profe ma non solo…)

Qui si scopre un nuovo talento del grande Alighieri: non solo grande poeta, ma anche ottimo enigmista. Molti versi della Divina Commedia potrebbero infatti essere usati come definizioni di un cruciverba. Nella tabella qui sotto sono indicati 20 versi della Commedia, da usare come definizioni delle parole indicate sotto. Esempio: il verso INF I-1 : “Nel mezzo di cammin di nostra vita” si riferisce evidentemente alla parola n. 15: OMBELICO! Per ogni verso identifica la parola corrispondente, e cancellala dall’elenco. Le sillabe iniziali delle parole rimanenti, lette nell’ordine, formeranno il soprannome di un’energica celebre signora del passato. Definizioni INF I-1 INF V-47 PUR XXXII-110 INF II-52

PUR XXIX-107 PAR III-3 INF I-115 PAR XX-140

Parole 1. guida di Venezia 2. giornale 3. occhiali 4. fa diesis 5. motocicletta 6. missile 7. pattinatori 8. negativa

PAR XXII-93 INF XXXIII-91 PUR VIII-82 INF XXXIII-127

9. alunno indisciplinato 10. calamaio 11. matti 12. mancia al barbiere 13. nudista 14. ingranaggio 15. ombelico 16. manopola della radio

PUR XXIX-27 INF I-24 INF I-18 INF I-84

17. 18. 19. 20. 21. 22. 23.

PUR V-110 PUR XXVI-23 INF VIII-63 INF III-18

periscopio apprendista pasticcere lavatrice fulmine nuvola Mike Tyson gabinetto dentistico

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QUESITI ENIGMISTICI VARI (a cura di Alice Girelli) 1) Partiamo da un classico:

Probabilmente questo giochino lo hai già fatto, ma secondo me ti sarà difficile ricordare la soluzione … Chi non l’avesse già fatto deve “soltanto” riprodurre la figura senza staccare la matita dal foglio e senza ripassare sui segmenti già tracciati.

2) Cosa accomuna queste parole? APRILE GATTO PALLA PAGLIACCIO ROSSO

Questo gioco è stato reso noto da un quiz televisivo: devi cercare quella parola che in qualche modo si lega a tutte e altre.

CICALA BRICIOLE ROSSA VOLANTE KARMA

3) Inserisci i segni aritmetici (+ - x /) opportuni in modo che risulti come indicato:

4 3 6 2 3 1 =10 7 2 3 5 1 =11 4) Le parentele…  Il fratello di mia zia ha un figlio il cui nonno paterno ha un nipote. Chi è per me questo nipote?  Il nonno del figlio di mia sorella ha una sorella. Chi è per me questa sorella? 5) “Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due”, ma in quante file totali? 6) Una chiocciolina deve salire su un muro alto 10m, se ogni giorno sale di 3m e alla notte addormentandosi scende di 2m in quanti giorni raggiungerà la cima? 7) Grazie al cielo, ha lavoro. Chi è? 8) Cos’è quella cosa che quando è in casa e piove si bagna ugualmente? 72


QUESITO “INTERNAZIONALE” Su un volo dell'Air France in servizio sulla rotta Roma-Berlino una brasiliana sposata con un algerino da' alla luce un bimbo proprio nell'istante in cui l'aereo sorvola il confine tra Italia e Germania. A che nazionalita' apparterrà il neonato?

SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO 26 I fiammiferi 1) I=III-II 2) 2)Si deve formare un tetraedro Le parentele 3)7 4)No, è morto! I diltoidi 5)1000 Anni in un Millennio 6)7 Giorni in una Settimana 7) 12 Spigoli in un Cubo 8) 20 Regioni in Italia

QUESITI INTELLIGENTI LA MALEDIZIONE DI FARAONI Se ci sono sopravvissuti non vengono sepolti, altrimenti non ci sono sopravvissuti e dunque non vengono sepolti lo stesso.

ANAGRAMMI SALA MENSA REBUS

Anagrammi 9)Attore, Beato coi libri

MALATO D’AMORE STARNUTO POTENTE AVANZI DI GALERA

Qual è quel numero… 10)8, è il numero delle lettere 11) DE, iniziale e finale.      

SABAGLIANDO S’IMPARA

DAI TU LA RISPOSTA GIUSTA latte detergente  ritmi lenti forse la vedova di un  i mucchi falegname?  un agente atmosferico in una cassa di risparmio  una grana Jovanotti  un tossico-dipendente se hai detto “me” il merlo sei  di solitudine tu  lana di vetro alla shock 73


SOLUZIONE DEI GIOCHI DI QUESTO NUMERO REBUS CARO TENERO AMORE MIO COPPIE DI LEPROTTI LA POCA MINESTRA VA DIVISA TRA LORO SBIANCARE PER UN FORTE SPAVENTO

DANTE ENIGMISTA CALAMITY QUESITI ENIGMISTICI VARI SOLUZIONI

1. 2. PESCE e FORMICA 3. 4-3+6:2x3-1=9 7x2+3-5-1=11 4. Se non sono io è mio cugino è mia zia 5. Otto file: 7 da 6 e 1 da 2 6. Otto giorni 7. L’astronomo (o il meteorologo) 8. La squadra di calcio!

QUESITO “INTERNAZIONALE” Non è possibile che un aereo attraversi il confine italo-tedesco, perché Italia e Germania non sono confinanti; dunque il quesito non si pone nemmeno! 74


E per finire….

Domandacce – battutacce  

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Una rosa senza spine va a batteria? Se una navetta spaziale viaggia alla velocità della luce, i fari funzionano? In un'automobile in moto, l'aria all'interno dei pneumatici gira anch'essa? Adamo aveva l'ombelico? Perché Superman si mette gli slip sopra i pantaloni? Come mai la Lemonsoda è fatta con aromi artificiali e nel detersivo per i piatti trovi vero succo di limone? Quando producono un nuovo cibo per cani "più gustoso", chi lo ha assaggiato? Perché non c'è un alimento per gatti al gusto di topo? Perché Noè non ha lasciato affogare quelle due zanzare? Perché le ballerine danzano sempre sulla punta dei piedi? Non sarebbe più semplice scritturare ballerine più alte? Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbarazzarmi di quello vecchio? Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura? Come mai per chiudere Windows si deve cliccare su "start"? Perché le pecore non si restringono quando piove? Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga? Qual è il sinonimo di sinonimo? Come si fa a sapere se una parola nel dizionario è scritta sbagliata? Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si lancia quest’ultimo dalla finestra? Di che colore è un camaleonte quando si guarda nel ghiaccio?

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Perché "separato" si scrive tutto insieme quando "tutto insieme" si scrive separato? Le vacche sacre forniscono gli hamburger migliori? Il dormitorio è un luogo dove dormono bovini adulti? La ringhiera è una cagna molto feroce? Se i gatti quando camminano vanno gatton gattoni, i coyote come camminano? Anche in bagno il caffè va servito in ... tazza? Ma un donnaiolo incallito dove li ha i calli?  Quando una donna aspetta un bambino, se è in ritardo se ne può andare via?  Se va via la corrente i bambini possono venire lo stesso alla luce?  Il compito a casa si dà anche agli studenti sfrattati?  Con uno stipendio da fame si possono nutrire dei dubbi?  Nelle riunioni di Gabinetto i ministri fanno gli stronzi? Perché se Dio è immortale, ha lasciato ben due Testamenti? Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono così tanto? Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati? Se Garibaldi è partito da Quarto, chi erano i tre partiti prima di lui? Perché si chiama sala-parto se ha solo nuovi arrivi? Se la museruola si mette sul muso dove si mette la cazzuola? Lo stitico quando muore va in Purgatorio? Ma in una banca del seme, cosa danno di interessi? Il formaggio con le pere è femmina? O si droga? Visto che la luce viaggia più veloce del suono, sarà per questo che molte persone appaiono brillanti finché non le si sente parlare? Se son rose fioriranno... ma se sono cachi? Quelli che attaccano i cartelli "Chi tocca muore" muoiono tutti? Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?

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