Nel Laribinto - Il mio viaggio nella dislessia

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58 del non pensabile, non che io non li pensi, ma non ufficialmente, fintanto che la parola scritta non li rende esprimibili. “Forse manca un po’ di autostima, un po’ di coraggio d’esporsi “ penseranno alcuni, ma sfido chiunque abbia pensato che pidocchio, finocchio e Pinocchio fossero un identico soggetto ad esprimersi liberamente, senza tema d’esser preso per pazzo. Ad ogni buon conto, credo che questo sia normale per chi spesso si perde tra le nuvole, per chi non ha chiari i confini tra il reale e l’irreale, o almeno ciò che nella norma è ritenuto tale. Devo, inoltre, riconoscere in me l’insana tendenza a confondere sistematicamente e volontariamente tali confini, così, ad esempio, continuavo a leggere a mia figlia ancora piccolina libri come C’è nessuno? 8 , dove Jostein Gaarder dice ai più piccini che nulla al mondo è normale e che tutto ciò che esiste altro non è se non un frammento del grande enigma, dove l’essere umano stesso rappresenta l’enigma che nessuno risolve. Le idee ai bambini bisogna confonderle da subito, altrimenti si incorre nel rischio che abbiano delle 8

J. Gaarder – C’è nessuno?. Salani 1997


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