Nel Laribinto - Il mio viaggio nella dislessia

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197 mai visto bambini con la coda e lunghe orecchie se non nel libro di Collodi, non esistono bambini asini, esistono solo bambini che hanno un problema, quale esso sia. Non si sceglie volontariamente di andare male a scuola, è sempre una grossa ferita non riuscire dove gli altri riescono, tornare a casa con una serie di insuccessi, oggi poi, in un epoca in cui i risultati scolastici rappresentano in una fascia di età che va dai tre ai diciotto anni il più importante, se non l’unico metro di misura delle tue capacità. Per me oggi questo è il mio dolore più grande, riconoscere la sofferenza negli occhi dei bambini che vengono al mio studio e capire che sono la sola a vederla, forse perché in me risuona, forse perché un po’ me la porto dentro. Ecco che una ferita diviene un dono, ci consente di vedere ciò che gli altri non è dato di vedere, ecco che diviene il nostro impegno, mostrare a tutti la strada perché gli stessi errori non si ripetano più. Oggi la scuola è in grossa sofferenza ma io so per certo che ogni mio collega vorrebbe solo trasmettere al meglio saperi e competenze, i risultati che ottiene con i suoi alunni sono le sue


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