AIUTO! GPT mi ha programmato!

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AIUTO! GPT mi ha programmato!

Beh non è proprio così, ma se ne leggono tante e comunque un fondo di verità, come vedremo forse c’è.

Per i piccini lo spettacolo di magia è vero, per gli adulti l’esperienza insegna che c’è un trucco, per chi ci lavora dietro le quinte c’è l’evidenza dei fatti. (Il problema sorge quando la magia viene presa per vera da chi può fare scelte politiche che condizionano la vita ed il futuro degli altri).

Tutto comincia pochi anni fa, nel 2017 otto ricercatori che lavoravano per Google, con una pubblicazione di undici pagine, dal titolo apparentemente singolare “Attention Is All You Need” illustrano il trucco che sta alla base di GPT: Transformer è la parola magica. Un sistema per cui se inserisci AB e poi D risponderà con con E. Semplice eh? si ma se applicato a partire da una grande mole d’informazioni, diventa potente.

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La fantascienza ha radicato nell’immaginario l’idea di una Intelligenza Artificiale matematica, superiore, GPT invece, se

vogliamo credere all’illusione, è molto umana, sbaglia, è approssimativa, per ottenere dei risultati pratici affidabili è necessario un notevole lavoro di programmazione tradizionale, integrata con competenze umanistiche, per poter interagire con l’aspetto linguistico del Transformer.

GPT è intelligente?

I prestigiatori sanno che la magia sta negli occhi e nell’ingenuità di chi guarda; se non siete consapevoli dell’esistenza del trucco, è magia. Quindi? come un tostapane, fa il suo lavoro ma è meno pericoloso.

L’onda è comunque di grande dimensione e sta arrivando con la rapidità della marea, che come dicono in Bretagna, ha la velocità e la forza di 40 cavalli al galoppo, travolge tutto.

Google (o meglio i suoi ricercatori) ha dato lo spunto, ma senza crederci troppo e con molte riserve, ora cerca di recuperare il ritardo; Elon Musk e soci provano a fare lo sgambetto per ritardarla e guadagnare tempo mentre preparano la loro GPT; META (Facebook) sta

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©2023

cercando di uscire dal pantano del Metaverso; Amazon farà qualcosa; Apple pensa agli occhiali.

OpenAi invece ci ha scommesso tutto e con l’aiuto di Microsoft sta (per il momento) vincendo, Ha il grande merito di aver estratto il Mosè dal blocco di marmo ed avergli dato la parola.

Siamo difronte ad un salto nello sviluppo della AI a cui pochissimi erano preparati, che traccia una nuova linea di partenza: la strada è aperta ed incredibilmente questa tecnologia può essere appannaggio non solo dei big.

Ogni rivoluzione porta vantaggi, opportunità e pericoli, ma la maggior parte di quelli che vengono paventati, penso che, al momento, debbano essere rimessi nei libri e nei film di fantascienza da cui provengono.

Spesso infatti l’informazione sul GPT è frutto di esperienze molto personali, il più delle volte distorta da pregiudizi.

Per dare il nostro contributo, come XPLAB, abbiamo deciso di mettere a disposizione gratuitamente un software (https://github.com/

POWER-KI/GPT/tree/main/DEMO-02 ) con cui l’utente può provare GPT a partire dai suoi documenti. Sperimentando quindi su informazioni di cui si ha piena conoscenza, i vantaggi ed i limiti risultano molto più chiari.

Solo partendo da una conoscenza approfondita dello stato dell’arte si può avviare un lavoro di analisi dei possibili rischi da cui, eventualmente, derivare una normativa di cui però, se ci riferiamo a GPT, al momento non ne vedo alcuna necessità. Anzi andrebbe promosso il suo uso e la comprensione dei suoi meccanismi in particolare tra i più giovani, (l’unico pericolo è che si facciano fare i compiti). Conoscere il trucco protegge dagli inganni. Quanto ai prodotti della AI in generale, il loro uso e diffusione, il discorso è ampio e sicuramente va affrontato.

Ma sarete curiosi di sapere del titolo, ebbene il meccanismo del Transformer è così semplice ed elegante che mi sembra impossibile che l’evoluzione non l’abbia in qualche modo implementato. Sorpresi?

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