Roma, una città, un impero - n. 0

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tribuiscono a rendere l’arte palmirena il frutto ellenizzato di vari elementi orientali. Particolarmente suggestiva è la visione degli scavi dall’alto della collina che sovrasta la città, sulla quale si ergono le rovine del castello appartenuto all’emiro libanese Fakhr elDin (1590-1635), che si era fieramente opposto all’egemonia ottomana. Il ritrovamento di reperti ceramici e di elementi architettonici del XII e XIII sec. hanno fatto ipotizzare una costruzione precedente, riadattata poi dall’emiro. Il possente edificio, circondato da un fossato munito di ponte, ha forma circolare ed è rinforzato da sette torri di difesa. Il suo aspetto massiccio in cima alla collina, che fa quasi da sfondo alle suggestive rovine della città, contribuisce a dare un aspetto quasi fantastico a questo splendido sito archeologico e colpisce l’immaginazione dei visitatori, evocando sensazioni romantiche e lasciando un ricordo indimenticabile di Palmira, la città carovaniera della mitica Zenobia.

Nella pagina accanto: Il tempio di Yblabal

Sotto: Una splendida veduta dall’alto dei resti della città di Palmira e dell’oasi

Sopra: La tomba sotterranea denominata dei “tre fratelli”

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