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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Settembre 2014 numero 8 www.b2eyes.com In copertina Zeiss

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Editore Fge Srl Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1768908 - Fax 0141 1768900 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Grafica e impaginazione Meloria Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE)

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

B2TRADE Editoriale Ferrari e Luxottica, due storie parallele? 3 Attualità Un paese senza più sole... 4 Federottica: più che il palazzo, una casa 6 A Design Your perché non siamo tutti uguali 8 Vuarnet 006: da "La piscina"… alla cresta dell’onda 12 A 100% Optical i mille ottici top europei 14 Dell’Osa: ecco perché ho scelto VisionOttica 18 Oxo City Team: il benessere visivo diventa un gioco 22 L’importanza degli indicatori di performance aziendali 24 Amarcord Vision Adria, il gruppo nato on the road 28 B2STYLE Moda Cutting cloth 34 What goes around comes (a)round 35 Under the bridge 36 Plumage... and Co. 37 B2EXPERT Consulente Autunno caldo? Si comincia dal fisco 38 Meditazioni Occhiale, mon amour 42 Spilli Mare in tempesta 44 B2TECH Lenti oftalmiche Zeiss: la comunicazione passa dal web 50 Hoya: Bluecontrol promosso anche dagli emmetropi 54 Lenti a contatto Sclerali, tutto un altro mondo... 58

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Editoriale

FERRARI E LUXOTTICA, DUE STORIE PARALLELE? di Angelo Magri

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fulmini sull’estate “autunnale” appena trascorsa non hanno attraversato solo i cieli d’Italia, ma anche le cronache dei giornali riguardanti il settore dell’ottica. Gli ultimi mesi, infatti, hanno portato con sé importanti smottamenti ai vertici dei maggiori gruppi di montature: ma se i cambi di poltrona in Safilo e Marchon hanno coinvolto manager di respiro nazionale, il divorzio tra Luxottica e il suo amministratore delegato, Andrea Guerra, ha tenuto banco in Italia e all’estero, viste le dimensioni della società coinvolta, l’apparente stupore che ha accompagnato la notizia e le voci su un prossimo ingresso nel governo Renzi del manager che ha guidato il gruppo di Leonardo Del Vecchio nell’ultimo decennio. Giornalisti, economisti, opinionisti di chiara fama si sono sbizzarriti nel cercare le ragioni di questo addio, alternando dati oggettivi a valutazioni personali, aspetti economici a rumor di varia provenienza. In pochi, tuttavia, hanno tentato di delineare la strada che prenderà da qui in poi Luxottica. Meno di una settimana dopo l’annuncio ufficiale dell’uscita di Guerra si è svolto il Gran Premio di Monza, uno dei più fallimentari nella storia della Ferrari, che ha offerto l’opportunità a Sergio Marchionne di dare il benservito a Luca Cordero di Montezemolo, da 23 anni alla guida del Cavallino Rampante. Anche qui, una selva di notizie, retroscena, osservazioni e previsioni. Noi, ben al di sotto delle capacità e delle conoscenze degli oracoli che hanno interpretato le due vicende, ci permettiamo un’osservazione che tende ad avvicinarle: e se, tra del Vecchio e Guerra e tra Marchionne e Montezemolo, si fosse semplicemente rotto qualcosa a livello personale? Se, cioè, fossero intervenute umanissime variabili (gelosia, egocentrismo, ambizione, opportunità o altro) a incrinare un rapporto, anzi due, già resi più difficoltosi da possibili divergenze di vedute o da opposte visioni strategiche? I nostri lettori, inoltre, vorrebbero intuire cosa succederà a Luxottica da oggi in poi, con quel curioso “triumvirato” o “tridente”, come lo hanno definito diversi giornali, alla sua guida, in cui Del Vecchio avrà un ruolo fondamentale. Negli ultimi anni gli ottici italiani si sono visti chiudere dal gruppo di Agordo molti codici, spesso imporre politiche d’acquisto quantomeno impegnative e portare un’apparente, e mai meglio chiarita, concorrenza in casa con l’ingresso di Luxottica come socio di minoranza in Salmoiraghi & Viganò. Ancora oggi, tuttavia, gli ottici italiani, soprattutto quelli con più esperienza alle spalle, considerano Del Vecchio una sorta di garante dell’italianità per l'intera filiera dell’occhiale. Così non fosse o non sarà, in molti comunque ci sperano.

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Attualità

UN PAESE SENZA PIÙ SOLE... Estate “autunnale” e crisi economica sono alla base del nuovo calo delle vendite di sunwear in Italia nei primi sei mesi del 2014 a cura della redazione

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di sunwear in volumi ha toccato livelli inaspettati e, pur con minor impeto, anche in Germania, Francia e Spagna. Il mercato italiano, invece, ha fatto registrare una nuova battuta d’arresto. «Certamente il tempo, con l’estate più piovosa degli ultimi cent’anni, ha dato un contributo e anche la crisi economica ha giocato la sua parte – sottolineano in GfK - Infatti, l’unica fascia di prezzo in crescita (+16% in valore) è quella più bassa, mentre le fasce medie registrano pesanti perdite (fino a -15%): per una parte dei consumatori, dunque, la marca è sempre necessaria e addirittura quasi fondamentale se declinata nel mondo degli accessori della moda, ma ciò che emerge vincente è un consumo “efficace”, capace di adeguare il budget all’offerta di mercato. Le due fasce di prezzo più alte (da 150 euro in su), infatti, si compensano: gli occhiali fino a 200 euro registrano un +3%, quelli più costosi, invece, un -3%. Ma questa è la fotografia dell’andamento medio dell’intero paese».

a gennaio a giugno 2014 il mercato di occhiali da sole e montature in Europa, nello specifico in Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna, risulta sostanzialmente stabile, se paragonato all’andamento del primo semestre dell’anno scorso (+0,6% in valore nel 2014, in ripresa rispetto al -5,6% del 2013). «Come in ogni situazione, la stabilità dipende da diversi fattori: in questo caso, al trend positivo di Francia, Gran Bretagna e Germania corrisponde un andamento negativo di Italia e Spagna (rispettivamente -2% e -3% in valore) - spiegano in GfK Retail and Technology, società di ricerche di mercato leader nell'ottica - La situazione diventa ancora più sorprendente se ci si focalizza unicamente sul comparto del sole: il numero di occhiali venduti in Europa nel primo semestre di quest’anno è rimasto praticamente invariato rispetto al primo semestre dell’anno passato». In Gran Bretagna il dato delle vendite

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Attualità

FEDEROTTICA: PIÙ CHE IL PALAZZO, UNA CASA È l’auspicio e l’obiettivo del suo presidente, Andrea Afragoli, che dopo il primo anno di mandato traccia non solo un bilancio, ma soprattutto le linee guida per il futuro dell’associazione e dell’intera categoria di Angelo Magri

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n anno vissuto pericolosamente… «Non esageriamo. Ma intensamente sì», afferma Andrea Afragoli, che nel giugno scorso, con l’assemblea annuale svoltasi a Roma, ha concluso il primo dei cinque anni di mandato presidenziale di Federottica. «Immaginavo che sarebbe stato un anno intenso, ma un conto è aspettarselo, un altro è viverlo», sottolinea. E non poteva essere altrimenti, dopo dieci anni di intensissima presidenza Velati, una riforma del profilo professionale ancora sul tavolo, il rinnovo di importanti cariche associative, dalla segreteria alla guida di Optoservice, la società di comunicazione e servizi della struttura, e mille altre attività che hanno contraddistinto questi 365 giorni molto intensi, appunto. Con Afragoli proviamo a tracciare più che un bilancio una sorta di quadro del lavoro sin qui svolto, cogliendone gli spunti utili per la professione e i suoi imprenditori da oggi in poi. Una “nuova” Federottica «Sono ancora troppi gli ottici italiani che percepiscono la nostra associazione come una sorta di “carrozzone” che tende a galleggiare, ma che non

Andrea Afragoli, presidente di Federottica dal luglio 2013

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Attualità

merciali attraverso il web sono già una realtà, ma per fortuna a oggi hanno eroso ben poco del nostro business». Rapporti con le altre associazioni: qualcosa si muove «Se dal punto di vista politico-sindacale le distanze non sono state ancora colmate, da quello tecnicoscientifico sono molto probabilmente arrivati i tempi per poter lavorare insieme con realtà di prestigio, ad esempio la Sopti, o anche con altre più piccole, a fronte di una totale e costante apertura e collaborazione reciproche». Il territorio, la nuova frontiera «Federottica va vista non come una struttura terza, ma come l’emanazione degli ottici optometristi attivi e organizzati sul territorio: l’associazionismo, quindi, parte proprio dal territorio. Il primo obiettivo è recuperare alcune province da troppo tempo silenti, che si concentrano soprattutto nel centro sud del nostro paese. Parallelamente sono importanti le iniziative, partite tempo fa dall’Emilia Romagna, cui ora fa seguito la Lombardia, che puntano a realizzare strutture associative su scala regionale, in grado di favorire il dialogo tra le varie province di quella regione sulle rispettive problematiche locali». Perché un ottico dovrebbe iscriversi a Federottica «Perché noi siamo loro e viceversa: solo uniti, insieme, con un fronte davvero comune possiamo lavorare per portare a casa qualcosa di utile e significativo per il nostro riconoscimento professionale. E perché, oggi più che mai, siamo attaccati su troppi fronti, primo fra tutti quello delle catene e della loro comunicazione basata esclusivamente sull’elemento prezzo».

porta a casa risultati concreti per il settore. Così, in quest’anno, ho cercato di far capire, anche nella comunicazione a tutti i professionisti italiani, che in realtà Federottica è condotta dai loro stessi colleghi, che come loro ogni giorno, nel centro ottico, nella sede dell’associazione o nelle stanze di un ministero, affrontano problematiche comuni a tutti. Ed è quanto intendo fare anche dal trecentosessantaseiesimo giorno del mio mandato in poi». I Mesi Della Vista, evento epocale «Questa iniziativa si è rivelata un successo eccezionale: finalmente gli ottici optometristi hanno potuto lavorare a fianco degli oculisti della Società Oftalmologica Italiana, secondo le modalità operative che chiediamo da anni e secondo lo spirito che, peraltro, è già presente in molteplici attività ed eventi che si realizzano periodicamente a livello locale. Ma la grande novità è essere riusciti a farlo a livello nazionale, con il supporto dell’industria, grazie a Commissione Difesa Vista. L’intenzione per il nuovo anno è proseguire su questa strada, nonostante le recenti prese di posizione avverse della Soi, anzi vogliamo rafforzare l’iniziativa, già a partire da ottobre, il mese tradizionalmente dedicato alla vista». Premontati ed e-commerce, le grandi incognite «Sugli occhiali da lettura, la loro distribuzione e tutte le problematiche che essa crea alla nostra categoria stiamo lavorando: l’unico modo efficace per farlo, comunque, è coinvolgere altre professionalità e altre strutture della distribuzione, quelle a noi professionalmente e culturalmente più vicine. Sulle vendite online, faremo le barricate a difesa del vista, che deve rimanere assolutamente presidiato dal solo canale ottico. Sull’occhiale da sole e sulle lenti a contatto, purtroppo, le transazioni com-

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Attualità

A DESIGN YOUR PERCHÉ NON SIAMO TUTTI UGUALI È uno dei motivi per parteciparvi, suggeriti dagli ottici coinvolti nella realizzazione dell’evento, giunto alla terza edizione, in programma dal 18 al 20 ottobre a Bari di Angelo Magri

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n evento voluto dagli ottici per gli ottici. non capisco proprio il motivo per cui si debbano accetUn evento e non una fiera, né in grande tare condizioni che non ci piacciono. Abbiamo scelto né in piccolo, né internazionale, naziona- un lavoro totalmente autonomo e non riusciamo a scele o locale, ma un’occasione d’incontro e gliere autonomamente i nostri prodotti ? Cominciate a di confronto. Un appuntamento non tanto di business, guardarvi intorno e scoprirete un mondo. Cominciate ma soprattutto di dialogo su idee, valori, concetti, pro- con una visita a Design Your… scoprirete un mondo di poste. Un progetto ambizioso? Certamente, ma non nuove proposte. utopistico, secondo Sabino Bux, Michele Cassano e Lisa Chiari, Ottica Dolce Vista, Montecchio Costantino Gesualdo, i tre professionisti pugliesi che, Emilia (Reggio Emilia) - Ho in testa mille motivi coadiuvati sin dall’inizio da Luisa Redaelli, negli ultimi per partecipare a Design Your: primo di tutti perché ordue anni hanno già dato vita ad altrettante edizioni di ganizzato e ideato da belle persone che hanno voglia Design Your, ad Altamura, e che dal 18 al 20 ottobre di cambiare e i cambiamenti sono sempre positivi; poi perché si possono vedere e tocsi apprestano a fare il tris, stavolta a care materiali e idee nuove; ma Bari, negli spazi innovativi e funzioforse, per me, la cosa che mi pornali di Impact Hub. terà a partecipare a Design Your è Perché partecipare a Design Your? passare dalla Forma alla SostanIn una rapida carrellata, ecco le za, essere interessata sempre più risposte, dirette, evocative, comuna quello che è l’essenza, in questo que con le idee chiare rispetto alle esigenze, di alcuni componenti del caso di un occhiale ma anche di Comitato di ottici che ha contribuiun luogo o di un argomento, il nuto a realizzare l’edizione 2014 della cleo che per me è verità. kermesse pugliese. Teresa Ostinelli, Ottica Barbara Venturi, Ostinelli, Aosta – Siamo in un L’otticheria, Firenze – Leggo momento dove grandi catene ogni giorno sulle pagine Facebook i sfornano modelli a basso costo commenti dei colleghi che si lamenprivi di carattere e di qualità, dove tano delle “solite aziende” e delle marchi vengono sviliti da sconti e condizioni commerciali alle quali promozioni. L'unico modo per difdevono sottostare. Devo dire che Una delle immagini di campagna di Design Your 2014 ferenziarci dalla massa è anda-

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Attualità re alla ricerca di modelli e materiali che racchiudano mo ciò che vendiamo, c'è chi vende standard e chi design e qualità. Tutti sanno vendere un marchio, ma vende con amore, con passione, con professionalità. Design Your è un evento che ci aiuta a riaprire la pochi sanno vendere un’idea. Sonia Carletti, Franco Carletti Ottica, Jesi nostra mente, a non vedere standard, a metterci in (Ancona) - Partecipare a Design Your è l’occasione gioco continuamente, a imparare a riconoscere i magiusta per imparare ad avere una visione dell’oc- teriali, la qualità e a vedere più il là del nostro naso. chiale meno superficiale e più attenta. Qualcosa di Quintino Schiemer, Schiemer Quintino buono messo a nostra disposizione per lavorare in Ottica, Napoli – Design Your è come… il metadomodo più etico e appassionato, non possiamo asso- ne, per disintossicarci dalla banalità del mercato quotidiano. lutamente perdere questa opportunità! Andrea Paties, Ottica Paties, Venezia - In- Salvo Marchi, Ottica Marchi, Comiso corniciare il fascino di uno sguardo è un'arte difficile, (Ragusa) – È bello scoprire di essere un cantastoDesign Your propone di farlo con originalità e gusto. rie... (raccontare una storia fa parte del nostro baga"In fondo a l’occhio suo, puro e crudele, eran segrete glio culturale). Domenico Pugliese, Centro Ottico fascinazioni" (Gabriele D’Annunzio, La Chimera). Marzia Toni, Ottica Toni, Lucca - Dobbiamo Pugliese, Rossano Calabro (Cosenza) – Apguardare un attimo alle nostre coscienze e alla no- prezzo il lavoro del Comitato nel voler portare avanstra professionalità: sì perché professionalità non è ti l’idea della soggettività, personalità e originalità di questo meraviglioso solo fare una buona refraUN “ASSAGGIO” DI EYEWEAR DA EATALY oggetto che viene indoszione o una buona appliSaranno tre giorni intensi quelli in programma a Impact sato per vedere il moncazione di lenti a contatto Hub di Bari dal 18 al 20 ottobre. Subito dopo l’apertura do nella sua meravigliomagari su un cheratoco- ufficiale di Design Your, con tanto di entrata libera non sa varietà. Penso che il no, professionalità è an- solo agli operatori dell’ottica, ma anche agli utenti finali, Comitato abbia saputo che riuscire a consigliare nella prima giornata di lavori, sabato, ci sarà la presentazione del libro “Occhio e nutrizione” dell’oftalmologo interpretare molto bene il giusto occhiale al nostro Lucio Buratto, edito da FGE, che si terrà presso la sala tutti i segnali di camcliente, un buon occhiale, conferenze di Eataly, dove sarà esposta al pubblico anche biamento che si stanno perché credo che sia queuna selezione dei modelli presenti all’evento. verificando nel nostro sto che si è perso negli ulti- Particolarmente vivace si preannuncia il secondo giorno, mi anni… Siamo diventati domenica, con una serie d’interventi delle aziende e settore. Non posso che quelli di quattro relatori: Sergio Cappa tratterà “L’imsuper optometristi, super essere d’accordo e apcontattologi, perdendo portanza della cultura storica. Viaggio all'origine prezzare il lavoro svoldell'Optometria: una riflessione durata nove secoli", di vista uno dei motivi to per la promozione Laura Rattaro “Il "designer-artigiano", questo sconoper cui i nostri clienti tor- sciuto. Quando anche le mani pensano per fare occhiali in maniera intelligente nano da noi: una buona con intelligenza”, Pietro Gheller “La psicologia della delle case e dei brand montatura. Credo che sia relazione con il cliente del centro di ottica” e Luisa che fanno i prodotti e laRedaelli “Scelte consapevoli per la professione: avere a fin troppo facile vendere voro di qualità. cuore un’idea etica di libertà, ovvero l’aptica dell’occhial'occhialino standard che Max Brunello, New le”. La giornata si concluderà con una tavola rotonda hanno tutti, dobbiamo riOptical House, aperta a ottici, aziende e operatori del settore. trovare la nostra profes- La terza e ultima giornata di Design Your verrà caratMilano – Perché Desionalità nei materiali, nel terizzata, oltre che dagli interventi delle aziende, anche sign Your? Semplice: da un workshop di Redaelli e Rattaro su “La cultura design e saperli consigliadivulgare il verbo della re e riconoscere perché del prodotto, l’intelligenza professionale. Riconoscere distinzione, aprire gli ocla qualità di una montatura, lo stile di una collezione, il non siamo tutti uguali e chi agli ottici e al popolo valore del design e comunicarlo validamente all’utilizzanon siamo tutti standard. tore finale”. che si ostinano a seguire Mi piace pensare che siala massa.

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Attualità

VUARNET 006: DA "LA PISCINA"… ALLA CRESTA DELL’ONDA Il loro look moderno potrebbe far pensare che siano una new entry nella collezione del marchio francese, ma questi occhiali da sole sono stati lanciati negli anni ’60. Moderni già all’epoca, in autunno tornano, rivisitati, confermandosi un classico del design di Nicoletta Tobia

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leggero e flessibile, la forma allungata si assottiglia in un’asta leggerissima. Il modello si caratterizza per il senso di continuità col passato e il suo look intramontabile ne ha fatto un classico del design, capace di donare a chi lo indossa, uomo o donna che sia, un tocco di personalità e una qualità di visione in grado di soddisfare anche i più esigenti. «Con le loro lenti minerali Vuarnet, gli occhiali da sole modello 006 offrono un’elevata qualità ottica unita a precisione, comfort visivo e protezione solare ottimale – spiegano in Vuarnet – Da oltre cinquant’anni fabbrichiamo lenti nel nostro stabilimento vicino a Parigi, forti di una expertise e di un “savoir-faire” di lunga tradizione. Per un comfort ancora migliore e una maggiore protezione, questi occhiali sono disponibili anche nella versione con lenti a specchio a doppia sfumatura, l’inconfondibile “firma” V u a r n e t » . La palette dei colori spazia dal nero al bianco passando per le tonalità bordeaux, kaki, marrone, blu navy e blu acciaio.

in da quando sono stati lanciati, gli 006 hanno subito creato un’onda lunga di moda e fascino. Tutta colpa, o merito, di Alain Delon e del film “La piscina”, ambientato in Costa Azzurra. Nella pellicola, l’attore francese li indossava aumentando ancora di più il proprio charme, ma li sfoggiava anche al di fuori del set. È stato proprio attirando l’attenzione sui magnetici occhi azzurri di Delon, e proteggendoli, che gli occhiali da sole Vuarnet 006 sono diventati leggendari. Fin dall’uscita di quel film-cult girato da Jacques Deray nel 1969, il profilo sagomato, nero, del modello 006 non ha perso smalto e rimane il simbolo di una nuova era. Per la gioia dei suoi fan, il marchio francese farà rivivere questo modello iconico in autunno. Con uno stile elegante e sofisticato, l’occhiale da sole Vuarnet 006, bestseller del marchio tra gli anni ’60 e ’90, deve il suo appeal alla purezza di linee della montatura. Usando nylon stampato a iniezione, un materiale al tempo stesso

Il modello 006 di Vuarnet nel colore marrone

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Un flash moda dell'edizione 2013 della fiera londinese

A 100% OPTICAL I MILLE OTTICI TOP EUROPEI Gli organizzatori della fiera, in programma a Londra dal 7 al 9 febbraio 2015, inviteranno, in stretta collaborazione con gli espositori, i migliori professionisti, indipendenti o appartenenti a catene, per rafforzare la presenza dei mercati di maggior interesse, tra cui l’Italia di Nicoletta Tobia

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parso estremamente chiaro che c’era un forte desiderio di portare un evento innovativo nell’ottica proprio a Londra. Un mercato delle dimensioni di quello inglese merita una manifestazione annuale di ottima qualità e la capitale è di gran lunga il luogo più adatto a ospitarla. La città, infatti, ha la più alta concentrazione di ottici nel Regno Unito e la scelta dell’ExCel come location ha beneficiato di tutti i miglioramenti nei servizi e nelle infrastrutture realizzati per le Olimpiadi del 2012. Tra l’altro Londra rappresenta sempre una delle mete più importanti per i visitatori di tutto il mondo e ha un forte appeal come destinazione di viaggi d’affari e di piacere al tempo stesso.

opo opti di Monaco, prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle principali rassegne fieristiche internazionali. A un anno di distanza dal debutto della nuova fiera londinese dell’ottica, Nathan Garnett, event director della manifestazione, spiega perché 100% Optical può rappresentare un appuntamento interessante anche per i professionisti italiani. L’edizione del 2014, la prima, ha riscontrato un buon successo. Perché avete ritenuto fondamentale creare un evento di questo tipo a Londra? Ci siamo interfacciati con molti attori di primaria importanza nel settore prima di decidere ed è ap-

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Attualità 30% più grande della precedente, cosa Quanti visitatori sono giunti dall’Italia? Nella prima edizione circa il 3% dei visitatori erano s’intende con questo? italiani, che sommati a quelli provenienti dal resto del Il primo anno abbiamo ospitato 200 espositori per un Vecchio Continente portano a 20% il totale dei buyer totale di 300 brand. Per il 2015 abbiamo già registrato europei. La nostra priorità quest’anno sono stati i vi- nuove adesioni importanti come Mykita, Rodenstock, sitatori inglesi, così abbiamo concentrato gli sforzi nel TD Tom Davies, mentre alcune aziende già presenmotivare la presenza degli ottici britannici, ma ora, pur ti nel 2014 stanno ampliando gli spazi a seguito del continuando su questa strada, cercheremo più visibi- grande successo ottenuto, come Zeiss o Inspecs, ad lità in Europa, poiché vogliamo portare un pubblico esempio. Il nostro layout unico e innovativo, con il tunsempre più internazionale a Londra. Ciò di cui siamo nel d’ingresso, il bar centrale e i passaggi alle varie veramente fieri è che, nel giro di un solo anno, abbia- sezioni dedicate è stato un enorme successo e ispirerà mo prodotto il più alto numero di visitatori certificato a quello degli anni a venire, perché il visitatore si orienta con facilità e non si sente sopraffatto dalle dimensioLondra mai realizzato negli ultimi decenni. Quali sono le ragioni principali per cui un ot- ni dell’evento. Stiamo, comunque, sviluppando anche tico italiano dovrebbe venire a 100% Optical? alcune novità per il 2015, da affiancare alle proposte La fiera consentirà al visitatore italiano di conoscere della scorsa edizione che hanno avuto un feedback da vicino i più innovativi designer e i più importan- estremamente positivo. Il workshop Frames Skills, ad ti brand inglesi ma anche internazionali, grazie alla esempio, mostrerà le tecniche nuove accanto a quelpresenza di oltre 300 espositori: Londra è una delle le più tradizionali, ospiteremo più fashion show sulla capitali mondiali del fashion e accoglie moltissimi nostra passerella dato il grande incremento del nudesigner talentuosi dell’eyewear. Abbiamo lanciato mero dei marchi che parteciperanno e l’Association of una competizione insieme al Royal College of Arts Optometrists britannica è al lavoro per assicurarsi la per far conoscere a una platea internazionale la partecipazione di alcuni dei più importanti relatori al prossima generazione di creativi nel campo dell’oc- mondo come Brien Holden (Australia), Kovin Naidoo chialeria. Oltre a questo, i buyer avranno l’opportu- (Sudafrica) ed Ethan Priel (Israele). nità di conoscere alcune delle più avanzate innova- Avete annunciato anche che inviterete i zioni tecnologiche nel campo delle strumentazioni e mille ottici top d’Europa. Sulla base di quali criteri verranno selezionati, della contattologia. Inoltre sarà possibile saranno soprattutto ottici indiseguire un ricco programma formativo pendenti? E quanti di loro sarancon relatori internazionali di fama per no italiani? arricchire il bagaglio di competenze 100% Optical ha una strettissima collaboprofessionali di ottici e optometristi. Porrazione con i propri espositori, con i quali teremo anche un po’ della magia della dialoga attentamente per identificare i più antica fabbrica di montature di Lonmercati chiave che vogliono raggiungedra, Algha Works, per dare la possibilità re. L’Italia sarà naturalmente tra questi e ai visitatori di creare i propri occhiali a sarà fortemente rappresentata. Siamo, mano, ma anche di sperimentare tecniinoltre, in procinto di sviluppare la nostra che moderne come la stampa in 3D. Tom banca dati europea come abbiamo fatto Davies collaborerà con noi per portare per il Regno Unito e di raccogliere inforin fiera una sorprendente Design Schomazioni sui migliori ottici indipendenti e ol. E ci saranno party, sabato e domeniappartenenti a catene e sui loro buyer ca, e naturalmente la città da esplorare. più importanti. Questi costituiranno i noChe novità offrirà a espositori stri principali target: infatti sono sicuro e visitatori l’edizione del 2015? Nathan Garnett, Avete annunciato che sarà del event director di 100% Optical che il numero sarà ben superiore a mille.

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Attualità

DELL’OSA: ECCO PERCHÉ HO SCELTO VISIONOTTICA A breve i quattro punti vendita della famiglia milanese diventeranno VisionOttica Dell’Osa, l’insegna di punta di Vision Group. Una scelta dettata dall’esigenza di avere alle spalle un team forte e un servizio di comunicazione al consumatore finale chiaro ed efficiente di Francesca Tirozzi

Il rendering del centro VisionOttica Dell’Osa a Motta Visconti, nel Sud Ovest milanese

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rella, situati nel Sud Ovest milanese». Un’esperienza che però, a un certo punto, alla famiglia Dell’Osa non è risultata sufficiente per mantenere quell’alto grado di professionalità grazie al quale la propria insegna si è sempre distinta. «Con quattro punti vendita ci siamo accorti che avevamo bisogno alle spalle di un team forte, capace e operativo, in grado di seguirci in tutte le attività che l’ottico da solo non può fare –

ttica Dell’Osa ha una storia molto lunga: il nostro primo punto vendita è stato aperto a Corsico da mio padre Nicola nel 1973, abbiamo dunque oltre quarant’anni di esperienza – spiega Francesca Dell’Osa, seconda generazione di ottici, insieme al fratello Andrea – Poi ne abbiamo aperti altri tre per un totale di quattro negozi, tra Motta Visconti, Rosate e Lacchia-

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Attualità Il supporto a livello sottolinea Dell’Osa – di comunicazione e Pensiamo, ad esempio, di marketing di Visioalla comunicazione e nOttica si è mostrato al marketing: in questo fin da subito proficuo ambito è davvero nenelle iniziative in cui cessario il supporto di VisionOttica Dell’Oesperti e VisionOttica è sa è impegnata tra stata la risposta a quesettembre e ottobre. sta esigenza». «Sabato 13 settembre, La scelta di passare da presso il punto vendiOttica Dell’Osa a Visiota di Corsico, abbianOttica Dell’Osa è stamo realizzato l’evento ta ben studiata e ben “Noi non chiudiamo calibrata. «Abbiamo Franecesca Dell'Osa (seconda da sinistra) con il suo staff gli occhi di fronte alla notato da subito una somiglianza con VisionOttica, soprattutto nel modo violenza sulle donne” che ha l’obiettivo di sendi lavorare: è un’insegna che segue molto da vicino sibilizzare sull’escalation di fatti di sangue che l’ottico, anche su quella che è la comunicazione a li- si stanno verificando in questo periodo, uno dei vello locale – spiega Dell’Osa – Insomma, ci siamo quali ha purtroppo coinvolto una mia cara amica corteggiati a vicenda, fino a quando non abbiamo – spiega l’ottica milanese – Io mi occupo da molti deciso che era arrivato il momento di sposare un anni di musica come direttore artistico di Provoigruppo alla nostra altezza». Un supporto che per i ce, associazione culturale di produzioni musicali Dell’Osa è stato fondamentale. «Bisogna allontanar- di giovani talenti. Durante la manifestazione porsi dall’idea del “posso fare tutto io” e pensare che teremo molti cantanti professionisti in piazza. Per unendosi a un gruppo si perda la propria identità e l’evento abbiamo, inoltre, preparato, con il supsi dia meno importanza alla propria insegna – sot- porto di VisionOttica, alcune cartoline e delle matolinea l’ottica – La mission di VisionOttica non è di gliette dedicate». snaturare l’ottico, ma al contrario di potenziarlo, e di Altre iniziative sono, invece, dedicate al benessere visivo. «In concomitanza permettere di guardare al futucon alcuni eventi della zona, ro: se oggi non si ha un partner offriamo screening gratuiti – forte, affidabile e competente, la conclude Dell’Osa – Nei week nostra attività diventa molto comend centrali di settembre eraplicata». Dell’Osa ci tiene anche vamo presenti a Corsico con a inviare un messaggio ai colleun gazebo, dando l’opportughi. «Ci sono tanti ottici che non nità di eseguire un controllo cambiano gruppo perché pensadella vista e contestualmente no che altri non potranno dare le abbiamo regalato un buono stesse cose – spiega – A loro dico da 100 euro per l’acquisto di che con VisionOttica è davvero una montatura completa, inidiverso e dà un contributo fondaziative che poi continueranno mentale: se oggi non hai un dea Lacchiarella fino al 12 ottoterminato mood e un certo tipo di comunicazione rimani purtroppo La locandine dell’evento “Noi non chiudiamo gli occhi bre, in occasione della Sagra di fronte alla violenza sulle donne”, che si è svolto dell’oca». indietro». presso VisionOttica Dell’Osa di Corsico

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Attualità

Il rendering del gioco educazionale, distribuito in tutti i centri ottici OXO

OXO CITY TEAM: IL BENESSERE VISIVO DIVENTA UN GIOCO Settecentoquaranta scuole primarie coinvolte su tutto il territorio nazionale, 618 pediatri e 1.100 oftalmologi coinvolti: sono, in sintesi, i numeri della prima edizione dell’iniziativa ideata dal gruppo per sensibilizzare bambini, genitori e insegnanti alla prevenzione a cura della redazione

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l progetto "OXO City Team – Uniti per la vista" che gioca un ruolo importante sui temi della salute, delabbiamo portato nelle scuole primarie di tutto il la prevenzione e del benessere visivo. L’iniziativa ha territorio nazionale ha reso i bambini più consa- condotto gli studenti lungo un percorso educational, pevoli circa il funzionamento dell’occhio e delle offrendo loro stimoli per la didattica in classe, ma anprincipali norme d’igiene, benessere visivo e preven- che occasioni di riflessione, attraverso il gioco, sul zione. Ma non vogliamo fermarci qui – dichiara Luca tema del benessere visivo. I dodici personaggi più meritevoli disegnati dai bambini, infatti, Sangalli, direttore generale di OXO – Absono diventati i nuovi protagonisti di un biamo già coinvolto, nella seconda fase, gioco educazionale che sarà distribuito tutti quegli attori che possono contribuire gratuitamente in tutti i centri ottici OXO e a diffondere una cultura del benessere vipresso le scuole partecipanti. sivo e della prevenzione: ottici optometristi A pediatri e oftalmologi, invece, è stato OXO, oftalmologi e pediatri». consegnato un kit con cento newsletter Il progetto ha come protagonista la Puda veicolare alle famiglie, una paletta pillo Family che nel mondo fantasioso occlusiva per un primo controllo visivo dell’OXO City Team si confronta quotie i CoraggiosOXO, adesivi da regalare dianamente con un team di professionisti composto da docenti, ottici optometristi, La paletta occlusiva per un primo a tutti i bambini che si sottopongono alla controllo visivo, contenuta nel kit pediatri e oftalmologi, nel quale ognuno riservato a pediatri e oftalmologi visita oculistica.

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Attualità

L’IMPORTANZA DEGLI INDICATORI DI PERFORMANCE AZIENDALI Ciò che viene misurato, viene gestito: i KPI, Key Performance Indicators, sono noti anche come metriche di performance, indicatori di business e indici di performance

di Anna Gatti*

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• Scontrino medio • Pezzi venduti per transazione Personale • Fatturato totale • Peso del fatturato per persona Shopping experience • Ingressi/flussi • Mistery shopper MARGINE CONTRIBUTIVO In un negozio di ottica si vendono occhiali da vista ma anche altri prodotti, come occhiali da sole, lenti a contatto e accessori, che hanno redditività molto differenti fra loro. Per questa ragione è necessario suddividere l’incasso per tipologia di prodotto. Vi propongo questo esempio. Si evince che la classificazione del fatturato ge-

ome si determinano e si utilizzano i KPI nel centro ottico? Sono innanzitutto uno strumento indispensabile per effettuare il controllo di gestione, tanto che nel mio lavoro li utilizzo tantissimo: amo, infatti, chiamarli indicatori di business. Gli indicatori sono davvero numerosi: per questo motivo ve li propongo suddivisi per “competenza” e per utilità. CLASSIFICAZIONE DEI PRINCIPALI KPI: Economici • Margine contributivo • Tempo di rotazione delle merci Performance • Tasso di conversione

*Consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi

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Attualità CORRISPETTIVI AL 31 DICEMBRE 2013 DI UN CENTRO OTTICO Corrispettivo

1^KPI

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10%

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€ 90.000

18%

€ 5.000

1%

ACCESSORI

3^KPI

55%

Trattamento lenti 58%

16%

Trattamento lenti 63%

71% con lenti 35% (polarizzate, specchiate…)

100%

€ 500.000

delle montature nei cassetti dei negozi. TASSO DI CONVERSIONE Convertion rate o tasso di conversione è il rapporto tra il numero dei visitatori che entrano in negozio e quanti acquistano. Risulta molto utile sia per i negozi situati nei centri commerciali oppure su strade di grande affluenza sia per quei negozi con vaste aree espositive, che invitano i clienti a entrare, a guardare e a provare. È chiaro che il tasso di conversione parla in modo esplicito dell’efficacia della vendita da parte degli addetti ed è, quindi, uno strumento molto importante per migliorare le performance di accoglienza e vendita del personale incaricato. SCONTRINO MEDIO Il KPI riguardante lo scontrino medio ci racconta il valore medio delle vendite avvenute in negozio. Risulta immediato pensare a quanto sia utile e di veloce lettura questo indicatore. Ad esempio: scontrino medio occhiale da sole, luglio 2013: 106 euro, luglio 2014: 98 euro. Si tratta evidentemente di un dato rilevante. Sta a voi pensare cosa ha generato quella variazione (mutamenti della moda, sconti eccessivi, ecc). A sua volta lo scontrino medio dell’occhiale da vista completo di lenti vi dirà se sono state vendute montature e lenti di maggior pregio, se sono stati effettuati sconti particolari o se sono state proposte campagne di vendita. Lo scontrino medio è il KPI su cui spesso lavoro per rispettare i budget previsionali, ad esempio nei momenti di diminuzione delle vendite. PEZZI VENDUTI PER TRANSAZIONE Il numero dei beni venduti nella medesima transazione è un KPI di grande utilità, in quanto indica come effettuano il cross selling, cioè le vendite aggiuntive a quella principale, i vostri addetti alla vendita. (Continua nel n.9)

nera due KPI diversi fra loro e già molto interessanti. La classificazione del fatturato viene così suddivisa: • vista 71%; • sole 10%; • contattologia 18%; • accessori 1%; Sono talmente diverse le marginalità di ciascun gruppo merceologico che diventa così molto importante suddividere il fatturato. Sapete bene che la vendita di un occhiale da vista completo con lenti monofocali genera una redditività inferiore rispetto alla vendita dello stesso occhiale completo di lenti progressive o dinamiche: di conseguenza è importantissimo conoscere la percentuale di occhiali progressivi venduti rispetto al numero totale degli occhiali da vista completi. L'altro KPI che vi consiglio di utilizzare riguarda la classificazione e l’analisi dei trattamenti sulle lenti vendute. La vendita di lenti bianche non trattate genera una redditività inferiore rispetto alla vendita delle stesse lenti con trattamenti e possiamo così determinare il terzo KPI. Lo stesso principio vale per gli occhiali da sole, che con lenti polarizzate rendono di più. L’analisi e lo studio delle vendite vi permetterà così di migliorare il vostro margine contributivo, consentendovi di valutare il margine di sconto concedibile per ciascuna tipologia merceologica. La formazione e la motivazione del personale di vendita vi consentiranno di muovere la leva della redditività del vostro negozio e, attraverso i KPI, potrete sempre misurare e controllare l’andamento delle vendite. TEMPO DI ROTAZIONE DELLE MERCI Il numero dei giorni che una linea di occhiali rimane nel vostro negozio è un KPI importantissimo. Ho già trattato l'argomento su questo magazine (vedi n.4/2014) e abbiamo visto quanto incida sulla redditività la sosta

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Amarcord

VISION ADRIA, IL GRUPPO NATO ON THE ROAD È lunga la strada che ha portato Chino Mariuz dal Friuli fino a Buenos Aires e poi suo figlio Sante, storico presidente della cooperativa del nord est, a inventarsi un nuovo modello per l’ottica, in un viaggio a Vinci di oltre vent'anni fa insieme a una decina di colleghi di Nicola Di Lernia

Gioachino, amichevolmente chiamato Chino, Mariuz con alcuni clienti nel suo primo negozio di ottica e fotografia, aperto nel 1958 sulla strada statale che porta a Pordenone: ci troviamo a pochi minuti da quella che oggi, a Roveredo in Piano, è la sede di Vision Adria, la cooperativa ottica fondata dal figlio Sante 34 anni dopo

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prattutto se ti chiami Sante Mariuz e hai avuto un padre ottico come Gioachino, Chino per gli amici. La loro storia è buona parte quella dell’ottica, la leggerete con il piacere di averla in parte o in toto vissuta. La famiglia Mariuz inizia nell’ottica da lontano, nel 1942, quando Chino trova il suo primo lavoro in una Galileo che fugge da una Marghera bombardata dalla guerra e ripara a Rorai Grande, proprio vicino a Pordenone e alla casa dei Mariuz. In quel periodo si fanno poche lenti da vista, bensì strumenti di precisione per

el 1992 Sante Mariuz, figlio d’arte, crea insieme a pochi amici e colleghi una tra le prime e più longeve cooperative di ottica: Vision Adria. Il loro segreto? Tanta passione e voglia di andare lontano. Oggi, che dopo vent’anni ha lasciato la presidenza della cooperativa ai giovani soci del vivaio, Sante ripercorre la sua saga familiare e trova gli stimoli per il suo prossimo percorso di “salute”. Essere figli d’arte nell’ottica può avere un senso so-

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Amarcord

Sin da piccolo Sante Mariuz mostra dimestichezza e familiarità con alcuni oggetti che da compagni di gioco sarebbero successivamente diventati strumenti fondamentali per la sua professione

uno sgabello, per raggiungere in piedi l’altezza della mola, e comincia a montare occhiali. Negli anni a venire il nostro Sante aiuta il padre non solo all’interno del negozio ma gli fa da assistente anche nei servizi fotografici, un’accoppiata vincente che durerà parecchi anni, benché il giovane sia un tantino esuberante. Anche nel negozio di ottica Sante si dà da fare, nuove iniziative e migliorie nella vendita erano all’ordine del giorno. Il padre ambiva che il figlio facesse il suo mestiere ma alla fine delle superiori Sante, nonostante gli piacesse questo lavoro, vorrebbe proseguire con l’Università. Il padre, i famigliari e perfino i preti salesiani dove lui ha fatto gli studi lo fecero desistere da questa scelta, in quanto l’attività era ben avviata e a loro giudizio sarebbe stato sciocco non proseguire su tale cammino. Altro periodo, altra storia, oggi sarebbe diverso. Sante asseconda le richieste paterne e con abnegazione fa la scuola d’ottica di Pieve di Cadore e poi Optometria a Lozzo di Cadore e, nei periodi di pausa, lavora nel negozio di famiglia. Finiti gli studi si butta a capofitto nel settore professionale dell’attività, si specializza e si perfeziona continuamente nel settore della contattologia (a quel tempo non c’erano ancora le lenti “usa e getta”) e i suoi pazienti li seguiva meticolosamente. Stesso discorso per l’optometria, era alla ricerca spasmodica di tutti coloro che non si trovavano bene con il proprio occhiale per poter risolvere il problema e l’attività decollò. Ora il negozio gli sta troppo stretto, i 30 metri quadri sono inadeguati per il suo temperamento e le sue idee a venire. Vision Adria nasce in un’auto che porta lui e alcuni amici-colleghi a un corso di aggiornamento a Vinci. Durante il viaggio discutono dei comuni pro-

uso militare (binocoli, periscopi, sistemi di puntamento e altro ancora). Terminato il conflitto Galileo ritorna a casa e si divide tra “divisione lenti” che rimane a Venezia ed “elettromeccanica” che va a Firenze. A Chino viene proposto di rimanere in azienda trasferendosi a Marghera dopo la ricostruzione della fabbrica. Per questioni logistiche non può accettare e di lì a poco va militare a Milano e poi a Torino, dove lavora sempre in un’azienda oftalmica che lo sprona a diventare ottico, nel 1948. Ma la famiglia ha bisogno di lui e ripara in Argentina per molti anni, dove trova lavoro sempre nello stesso settore, la “Lutz Ferrando-Optica”, grossa azienda oftalmica che ha i suoi laboratori in Calle Florida, in centro a Buenos Aires. Per problemi politici locali la giostra si ferma e il suo ritorno in Italia coincide con i suoi 30 anni di vita e di lì a poco, esattamente il 1’ maggio del 1958, tenta l’apertura di un piccolo negozio di ottica sulla statale che porta a Pordenone che, per destino, è a pochi minuti dalla sede attuale di Vision Adria. Sante nascerà 5 anni dopo, nel 1963, ma in quegli anni, in quei luoghi un ottico non bastava a sfamare una famiglia, di occhiali se ne vendevano pochi e la gente li vedeva ancora come una maledetta protesi da evitare, se possibile. Chino caparbiamente si fa forza e aspettando tempi migliori, chiuso il negozio, lavora ai turni serali alla Zanussi e la domenica si cimenta come fotografo per matrimoni o battesimi. Si guadagnava bene allora nella fotografia e si può credere che molti negozi di ottica di nuova generazione siano cresciuti grazie alla lontana opulenza acquisita dai nonni fotografi. Nel 1975, a causa di un ricovero ospedaliero, Chino lascia a Sante la responsabilità del laboratorio e il dodicenne si arma di

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Amarcord li da digerire? Certi “no” dei soci ad blemi di approvvigionamento di ocalcuni suoi stimoli che di lì a poco vechiali che a quel tempo vanno alla nivano mutuati da altri concorrenti. grande (Persol, Ray-Ban, Randolph, «Succede», commenta Sante, ma lui Lozza, ad esempio), i singoli ottici non stesso è soddisfatto nel nuovo cambio sono presi in giusta considerazione e generazionale che è stato studiato in le grosse ditte danno loro ciò che ricooperativa da alcuni anni con la natengono opportuno. L’idea di Sante scita del gruppo giovani e della loro nasce spontanea: facciamo gruppo, gestione del programma formativo ma non un gruppo da “Armata Brane delle iniziative informative per il caleone”, un’azienda di capitale con grande pubblico. tanto di ufficio, magazzino e reparto Oggi, a cinquant’anni, Sante fa ancodistributivo, che sarebbe poi unico ra parte del Consiglio d’Amministrareferente per gli acquisti di tutti i soci zione di Vision Adria, oramai azienda con i grossi produttori. Anche da qui Sante Mariuz con Germana Vendrame, nasce il modello che l’ottica sotto mol- storica segretaria di Vision Adria, realtà che deve proseguire con il suo ruolo di che oggi raccoglie una quarantina mutualità ai singoli punti vendita; ma te vesti ha portato avanti fino ai giordi negozi di ottica associati nelle regioni proprio ora che non è più inibito dalni nostri. Sante è orgoglioso tutt’oggi del nord est italiano, alla festa per i primi dieci anni di attività la carica di vertice della cooperativa di questo successo che con modestia ricorda non essere completamente suo, ma anche vuole perlustrare i nuovi territori dell’ottica e testare dei suoi colleghi e soci. Si partì così in dieci in Vision nuove strategie commerciali con il solito spirito caparAdria. Dieci soci in un subaffitto di una piccola azien- bio di cui, da buon Ariete, è sempre stato fiero. Se la da di oftalmica che poi la stessa cooperativa rileverà stagione degli occhiali la sente statica e quella dell’ofl’anno successivo. Ma anche quegli spazi che inizial- talmica in via di maturazione, Sante si sente soprattutmente sembravano enormi nel giro di tre anni si di- to oggi un professionista in grado di dare ottimi consimostrano angusti e così, nell’estate del 1995, l’azien- gli. «L’optometria ha ancora un futuro aperto ma deve da Vision Adria si trasferisce nel moderno e attuale imparare a collaborare con il sistema sanitario – socapannone in Roveredo in Piano, 600 metri quadri stiene Mariuz -Non solo oculisti ma anche altre speciadi uffici, magazzino e laboratorio. Tanto abbondanti lità sanitarie con le quali la scienza optometrica deve (all’apparenza) che nel 2010 si resero necessari dei collaborare per un fine di benessere visivo dell’utenlavori per creare un’ulteriore superficie di 100 metri te finale». Quale sarà, quindi, la sua prossima sfida per i prossimi 25 anni? «Far quadri. A ottobre del 2012 capire al pubblico la diffeSante ha festeggiato con renza tra un professionista tutti i soci e le aziende e un altro», afferma. E cosa partner i vent’anni dalla vorrebbe dire a suo padre fondazione. Parla della che oggi è a meritato ripocooperativa come di un so? «Direi grazie: anche se figlio, allevato e cresciuto da giovane avrei voluto insieme a molti altri geniintraprendere un diverso tori. La più grande soddipercorso, con gli anni, lui, sfazione data dal “figlio”? «Tante piccole soddisfazio- Mariuz al termine di un'assemblea di Vision Adria. Nel giugno scorso, con pazienza e fermezza, dopo ben 22 anni di presidenza, il professionista friulano ha voluto ni che insieme ne fanno “passare la mano” a un gruppo di giovani, ma già avviati colleghi, mi ha fatto raggiungere mettendosi comunque a disposizione come punto di riferimento questi risultati e amare la una grande», dice Mariuz. del ricambio generazionale in corso, che ha portato alla nomina professione». Le disillusioni più difficidi Igino Franceschetto come presidente

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Consulente

AUTUNNO CALDO? SI COMINCIA DAL FISCO Una panoramica delle scadenze, delle novità e degli interventi più significativi in materia fiscale che ci attendono dopo la pausa estiva

di Tobia Chiesurin Consulente aziendale

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odello F24, compensazione orizzontale, imposte comunali, agevolazioni per gli affitti, beni e finanziamenti dei soci: sono alcune delle principali aree d’interesse su cui imprese e contribuenti devono confrontarsi dall’autunno in poi. COMPENSAZIONI E VERSAMENTI CON IL MODELLO F24: LE NUOVE REGOLE Dal primo ottobre 2014 i versamenti con i modelli F24 con importo superiore a 1.000 euro (o che

presentano un credito d'imposta in compensazione, anche parziale) dovranno essere effettuati tramite i servizi messi a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline). Il pagamento, quindi, dovrà transitare tramite professionisti incaricati abilitati al portale; ovvero, se non si vogliono delegare terzi intermediari per il pagamento, i soggetti privati dovranno aprire un conto corrente e richiedere alla banca o alla posta il servizio di home o remote banking e identificarsi presso Fisconline, il servizio inter-

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net dell’Agenzia delle Entrate che consente di compilare e spedire gli F24. Il limite di 1.000 euro è riferito al saldo finale del singolo F24 e non alla somma di tutti gli F24 da versare nell'anno ovvero alla singola imposta da versare nel singolo F24. REDDITI D’IMPORTO SUPERIORE A 15.000 EURO: LA COMPENSAZIONE ORIZZONTALE DELLE IMPOSTE I contribuenti che utilizzano in compensazione "orizzontale" (ov-

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Consulente

vero la compensazione tra crediti e debiti relativi a imposte diverse) i crediti relativi a imposte sui redditi, Irap, ritenute alla fonte e imposte sostitutive, per importi superiori a 15.000 euro annui, dovranno avere il visto di conformità da parte del professionista incaricato alla trasmissione sulle singole dichiarazioni dalle quali emerge il credito, a decorrere dalle dichiarazioni relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013. IMPOSTE COMUNALI: I TERMINI DI VERSAMENTO Il Dipartimento delle Finanze ha ricordato ai Comuni la scadenza del 10 settembre per l'inserimento, nel portale del federalismo fiscale, delle delibere di approvazione delle aliquote e dei regolamenti relativi alla Tassa sui servizi indivisibili (TASI) per l'anno 2014. Da tale pubblicazione dipende l'ammontare del tributo che i contribuenti dovranno corrispondere e le date dei pagamenti. AGEVOLAZIONE FISCALE PER GLI AFFITTI Il decreto “Sblocca Italia” ha introdotto un’agevolazione sull’acquisto d’immobili che vengano successivamente locati, che dovrà trovare conferma nei prossimi passaggi del decreto legge. Secondo la norma, i soggetti che acquistano, dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, case nuove o

ristrutturate e le affittano a canone concordato per almeno 8 anni hanno diritto a una deduzione dall’Irpef del 20% del prezzo di acquisto o delle spese di acquisto o di quelle di costruzione dell'immobile, fino a un massimo di spesa di 300 mila euro, da ripartire in otto rate annuali. Per fruire di tale agevolazione ci sono però alcuni requisiti da rispettare: l’acquisto deve avvenire direttamente dal costruttore e deve riguardare un immobile nuovo o ristrutturato. L’acquirente deve essere una persona fisica, una cooperativa edilizia o una Onlus: comunque non deve essere un parente di primo grado del futuro inquilino. L’immobile, inoltre, non deve trovarsi nelle zone omogenee classificate E (uso agricolo) e deve essere adibito ad abitazione principale, ovvero deve essere accatastato nel Gruppo A, a eccezione delle categorie A/1, A/8, A/9, ossia immobili di pregio e di lusso. Si può ottenere l'agevolazione se il tetto di spesa per l’acquisto è di 300 mila euro e si potranno acquistare anche due case. La deduzione è riconosciuta, a partire dal periodo d’imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione, a patto che l’unità immobiliare consegua prestazioni energetiche certificate in classe A o B o della normativa regionale.

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BENI E FINANZIAMENTI DEI SOCI: LA SCADENZA DEL 30 OTTOBRE Entro il 30 ottobre 2014 deve essere effettuato l'invio telematico della comunicazione riguardante i beni utilizzati dai soci e i finanziamenti effettuati dai soci alle società partecipate. Infatti, a partire dalle comunicazioni riferite al 2013, l'invio telematico deve essere effettuato entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui, alternativamente, i beni sono stati (o permangono) in uso e i finanziamenti sono stati ricevuti dalla società partecipata. In tutti i casi in cui il bene risulta assegnato al socio a fronte di un corrispettivo (canone o rimborso spese) pari o superiore al valore normale del diritto d'uso, l'assenza di reddito per il socio determina l'esonero dall'obbligo di comunicazione. Inoltre, per i finanziamenti dei soci, i controlli dovranno riguardare l'esistenza, nel corso dell'anno d’imposta 2013, di nuovi apporti a titolo di prestito (mutuo) o a titolo di conferimento (versamento in conto capitale, a fondo perduto o a copertura perdite), da dichiarare al lordo delle somme eventualmente restituite dalla società al socio nel corso del medesimo esercizio.

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Meditazioni

OCCHIALE, MON AMOUR Gli occhiali non sono solo materia, hanno una loro biografia culturale: è questa che dobbiamo imparare a raccontare, perché andrà a intersecarsi con la biografia del nostro utente. Ecco perché la proposta di Design Your come evento culturale, non solo espositivo, è importante e originale

di Luisa Redaelli Architetto della comunicazione

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iroshima mon amour, 1959, regista Alain Resnais con la sceneggiatura di Marguerite Duras, un film sulla memoria, sul rapporto fra passato presente e futuro, sulla scelta della nostra posizione nella storia. In una delle primissime immagini di questo strepitoso bianco e nero, la sequenza passa sul viso di una ragazza con un occhiale bellissimo. Rifletto sul significato del design e della conoscenza del prodotto occhiale, oggi, per la professione dell’ottico. La montatura è stata relegata al ruolo di oggetto “scontato” (in tutti i significati, purtroppo,

troppo spesso!), di secondaria importanza per lo svolgimento della qualità professionale. Le aziende stesse, fatte salve le eccezioni (poche, purtroppo), che producono o che commercializzano, banalizzano l’oggetto occhiale come merce di consumo e marketing, appoggiato alla superficialità delle proposte commerciali, all’affabulazione vuota di storie inventate, alle “strategie” del marketing. A mio parere si genera così un insulto volgare all’espressione del professionista e un danno di valore alle persone utenti. Occorre ripensare al valore dell’oggetto in sé, che sia concreto,

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reale, riconoscibile, onesto. Ecco perché la proposta di Design Your come evento culturale, non solo espositivo, è importante e originale: perché esce dalle logiche antiche delle aziende “commercio, prezzo, quantità e sconti” e traghetta ad un dialogo costruttivo con gli ottici professionali, indipendenti e liberi, che vogliono presentarsi con la qualità più coerente e sincera, in onesta e affidabile collaborazione. La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella riuscita anche commerciale di un prodotto: per il prodotto sincero di design, la comunicazione significa far conosce-

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Meditazioni re il progetto, con i suoi contenuti, le scelte, le soluzioni, le tecnologie, le poesie, il lavoro manuale, ecc. Attenzione: la comunicazione sul prodotto non deve trasformare l’effimero da fattore di debolezza in prova di valore. La comunicazione non deve essere manipolazione, deve essere veicolo di conoscenza. Questo è il lavoro che può svolgere l’ottico indipendente e libero, uscendo dalle logiche alienanti dei grandi numeri e riportando la conoscenza approfondita a disposizione dei suoi utenti, per essere scelto non solo in virtù delle migliori competenze ottico-optometriche, ma anche per la capacità di offrire soluzioni per il benessere visivo e occhiali indimenticabili. Il compito di chi lavora nell’autonomia della propria attività è anche quello di offrire elementi di alimentazione intellettuale, spirituale, altrimenti non resta altro che l’oggetto di consumo da comprare, impossibile da amare. Gli oggetti, gli occhiali, hanno un’anima e noi che lavoriamo con l’indipendenza della nostra professione dobbiamo avere il tempo di sentire questa vibrazione e di trasmetterla. Non sto delirando, penso che nella nostra dimensione di persone, non di numeri aziendali, non possiamo più permetterci di considerare cose e merci come strumenti di rapido e facile consumo. Gli occhiali sono oggetti che entrano nel quotidiano delle persone in modo importante, assumono un valore affettivo e relazionale. Ecco perché possiamo capire e trasmettere la conoscenza del prodotto oltre le logiche del 1

commercio e del cassetto, possiamo recuperare i valori della cultura materiale che l’ha generato. Con la scelta dell’occhiale offriamo alle persone nuove ipotesi di essere sé stesse, di interpretare la vita, di proporsi nel mondo, nella società. Ci sono le merci, ovvero gli oggetti che si possono vendere o comprare, esistono i doni, che circolano nei rapporti d’amicizia e di reciprocità, noi lavoriamo con i “beni inalienabili”1, come sono gli occhiali, ovvero gli oggetti che sono parte integrante della persona, ogni giorno. L’occhiale deve tornare a essere riconosciuto come valore in sé, non solo come significato di commercio e di pubblicità da branco. Non torneranno mai più le abitudini di spesa degli anni passati. Possiamo nutrire lo spirito, l’intelligenza, la sensibilità. Guardiamo al presente, per il futuro, usciamo da una logica economicista della realtà e cerchiamo di produrre lietezza, piacere, interesse, con il lavoro culturale, con la nostra professione che studiamo e amiamo. Nel momento in cui le persone hanno difficoltà a tirare avanti, parliamo di valori reali, di intelligenza del prodotto, di lavorazioni artigianali, di ricerca di soluzioni tecnologiche pensate per il migliore risultato d’utilizzo e di durata. Non è la crescita dello scontrino o dei numeri, la nostra salvezza. La nostra salvezza è la poesia che sapremo generare nel quotidiano del nostro lavoro, nella relazione con le persone, nella selezione attenta e approfondita dei prodotti da proporre. Non aspettiamoci nulla

dai parolai, cerchiamo di lavorare con gioia, di conoscere, di leggere, sorridere, guardare, ascoltare. Per salvare la nostra attività dobbiamo pensare, congedarci da ogni fissità, seguire l’immaginazione. L’intelligenza del prodotto, conosciuto, riconosciuto, reale e vero, nei materiali, nel progetto, nella comodità di calzata, nell’efficienza della durata: questi sono i valori di cui possiamo raccontare. Credo che il nostro compito possa piuttosto essere quello di rendere liete e lievi le esperienze, con i prodotti che proponiamo, con ciò che siamo. Gli occhiali non sono solo materia, hanno una loro biografia culturale e questa dobbiamo imparare a raccontare, perché andrà ad intersecarsi con la biografia del nostro utente. Il tempo passa ed io divento più sensibile ai dettagli, piuttosto che alle astrazioni, alle percezioni più che alle opinioni, all’ascolto globale più che alle parole. Come nell’amore, che quando è vero, ci rende sensibili e ricchi di speranza.

I TUOI OCCHI Quando si sono esaurite le strade che la ragione potrebbe consigliarci si aprono i tuoi occhi, e con essi tutto torna a essere inondato dalla luce oscura che dà senso al mondo e alla mia vita. Amalia Bautista, poetessa spagnola contemporanea, laureata in Scienza della Comunicazione

Annette Weiner, Inalienable possession, 1992

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Spilli

MARE IN TEMPESTA Prosegue la rubrica della designer italiana, che suggerisce un porto nel quale approdare in questa concitata epoca: Bari, sede di Design Your

di Laura Rattaro*

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La mia visione è questa: possiamo scegliere di approdare nel porto più conosciuto, dove i ritmi della produzione, della distribuzione e della vendita sono incalzati dal consumo, dalla quantità, dall’approccio impersonale con i clienti, dalle gare al ribasso dei prezzi, dall’appiattimento dei prodotti e dall’ansia da prestazione; oppure possiamo dirigerci verso un porto più piccolo, sicuramente, ma più intimo, dove i progetti, i prodotti e il loro commercio, la professione e la sua funzione sociale, la libertà di scelta e l’etica fioriscono come d’incanto dai rapporti fra persone, in un dialogare in continua evoluzione con lo scopo di restare aderenti al presente e alle sue mutazioni e fluttuazioni. È, questo, un porto apparentemente meno sicuro, più esposto al vento e ai marosi, ma è qui che si incontrano teste e cuori in cerca di espressione e libertà, qui si vedono e toccano idee differenti, qui si percepiscono pulsioni positive ed è qui, finalmente, che possiamo mettere radici per sentirci parte di una comunità di visionari. Qualsiasi sia il nostro ruolo o il nostro mestiere. Il visionario non è un pazzo, ma “colui che ha la capacità di

e il mercato è il mare, questi sono anni di tempesta. Aggiungiamo l’estate anomala e ci troviamo con l’acqua alla gola. Non c’è altra soluzione… dobbiamo restare a galla. Vediamo la costa e la luce dei fari nei porti. Dobbiamo solo decidere in che direzione andare. Sì, perché nella fantasia di questa metafora di fine estate, i porti non sono tutti uguali. Ottici, aziende, progettisti, agenti, comunicatori: siamo tutti nella stessa situazione, siamo disorientati in questo mondo che ha cambiato i suoi connotati. Le formule azienda-vs-ottici o ottici-vs-aziende non funzionano più. Non è più tempo di guerra, ma di alleanza. Non vince più chi immerge reti a strascico e tira su ogni cosa e nemmeno chi spende il proprio tempo a correre in solitaria per il mondo nella spasmodica speranza di trovare “qualcosa di diverso”.

* Nasce a Genova, si diploma in ottica e trascorre i primi anni nel centro ottico del padre Armando. A Parigi impara a progettare montature per occhiali e a realizzarne i prototipi, avvia l’attività di progettista di occhiali prima per piccole aziende italiane, poi per medie e grandi imprese tedesche. Oggi collabora dall’Italia come freelance con medio-piccole aziende di nicchia

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Spilli

Una creazione realizzata da Laura Rattaro

realtà? Parole o sostanza? Contatto gli organizzatori complimentandomi e instaurando, da subito, un canale di comunicazione sincero e appassionato. Mi vengono spiegati i motivi per cui l’evento nasce e mi appassiono all’idea di poter dare in qualche modo anche il mio contributo, nell’edizione di quest’anno. Saranno parole, discorsi, elucubrazioni e voli pindarici, ma ci saranno anche un bel po’ di aziende produttrici con la loro concretezza e originalità; saranno fantasie e visioni utopistiche, ma gli ottici optometristi in visita porteranno la propria esperienza, si parlerà di storia, presente e futuro, di scienza, esperienza e talento, saranno artigiani, professori, professionisti, designer, imprenditori e gente qualunque a rendere vivo un incontro speciale in un porto speciale. E così facendo si allarga la rete, si amplia l’offerta, si concatenano interessi, si cementano amicizie e ci si sente, in forza, uniti e più coraggiosi. Da una piccola tribù a una solida comunità. Curiosità, domande, critiche e proposte, collaborazioni, sinergie, idee e suggerimenti prenderanno vita nella tre giorni di Design Your. Bari: il porto nel quale suggerisco di approdare in ottobre.

intuire e prevedere con equilibrio e ragionevolezza un complesso di eventi” (cito dal dizionario di lingua italiana). Intuire quali prodotti inventare, come commercializzarli con fantasia e come proporli con l’etica della professione, significa mettersi nella pelle dei clienti e trasformarli da “consumatori” a “fruitori”. Consumare: logorare con l’uso, esaurire, terminare (dal latino consumere: usare, logorare, esaurire); fruire: utilizzare qualcosa traendone godimento o utilità (dal latino frui, fructus: frutto). Alziamo il livello e cerchiamo di navigare con una rotta precisa, anziché a braccio! Fino a qualche tempo fa, credevo che ragionare su queste cose fosse solo un fatto mio, una mia forma mentale che riconoscevo come utilissima nel mio lavoro di designer, ma di cui non parlavo con nessuno. Mettere il cuore per trovare idee in libertà e seguire un’etica professionale nel massimo rispetto dei miei clienti è da sempre la mia linea guida. Un paio di anni fa, sul web, scopro un mondo. Design Your: una neonata realtà molto interessante ai miei occhi. Il linguaggio era lo stesso che usavo fra me e me, gli argomenti erano Cuore, Etica e Idee. Micidiale! Coincidenza o

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Congratulazioni!

L’Istituto B. Zaccagnini si congratula con gli studenti del corso ottici 2013/2014 che hanno conseguito la licenza di abilitazione di ottico Ansaloni Viviana Battilani Francesca Bellora Sabrina Berdonini Valentina Bertuzzi Lorenzo Bianchi Elisa Bisecco Serena Bondavalli Alessandro Bonola Arianna Bonvissuto Paolo Bonvissuto Marco S. Bosatra Maria Elena Cagnin Donatella Calabretta Nazzarena P. Capaci Matteo Caravaglios Nicolò Carloni Rebecca Cavallari Mattia Cenedella Paola Chinellato Daniela Chiossi Alex Cini Giorgia Cipolla Elisa Conti Francesca Corbanese Giulia Corbani Giada Coschignano Ernesto

Costi Laura Cotardo Antonella Cremona Fabio Da Rios Marta De Leonardis Domiziana De Martino Lorenzo Decembrino Giuseppe Dini Francesca Donetskova Yana D'Oria Andrea Eccher Michele Falomo Riccardo Fauni Veronica Fidale Augusto Fileri Alessandro Finotti Andrea Fiorani Maria Fornari Claudia Forni Paola Franciosi Katia Gagliardi Paolo Gallo Ilaria Gallo Viviana F. Garulli Paolo Gatti Alessandro Gerussi Eleonora Giaconi Giacomo

Granziol Francesca Guareschi Olimpia Guidotti Francesco Hanife Tariq Kloc Joanna Lagni Roberto Lapi Francesca Manfredi Camilla Mannella Luigi Mantovan Giovanna Masoni Marianna Massocca Marco Mattarozzi Roberto Maze Adena Mazzini Barbara Migliorati Lorenza Mikeskova Lenka Mircheva Elena Molisani Giovanni Moschi Giulia Moser Anna Muzzarini Martina Paganotto Svetanka Sara Pauletto Clarissa Pedroni Giulia Maria Pezzoni Elena Piasenti Riccardo

Pirini Roberto Polledri Jessica Quadrio Claudio Rebuzzi Gianluca Ricciardelli Susanna Ridondelli Chiara Rossi Laura Rubin Marco Ruiu Salvatore Russo Fabio Russo Michela Sanna Marco Sartini Giacomo Scalia Agata Nadia Tedeschi Sara Teglia Luca Torchia Francesco Torresin Veronica Torto Elisa Trinciavelli Rossana Tronca Nicola Tyrlas Konstantinos Vaccaro Salvatore Veronese Alberto Vinci Dario Zaffini Alessandro

Istituto Superiore di Ottica e Optometria Benigno Zaccagnini Via Ghirardini 17, 40141 Bologna Tel. 051 480994 - Fax 051 481526 - segreteria@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it

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ZEISS: LA COMUNICAZIONE PASSA DAL WEB Dal primo ottobre parte un nuovo piano di comunicazione dell’azienda di lenti oftalmiche, dedicato a oltre 500 ottici partner, con protagoniste le Digital Lenses, lanciate lo scorso anno e destinate a un target compreso fra i 30 e i 40 anni. L’obiettivo è creare traffico nel punto vendita a cura della redazione

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occhiali prima, pur sentendone ora la necessità», sottolineano in Zeiss. La nuova campagna si articola in due fasi principali. «Una prima fase di richiamo dell’attenzione sarà realizzata sfruttando le potenzialità del mondo web con l’obiettivo di creare traffico nel

on la nuova campagna Zeiss propone ai clienti partner ulteriori strumenti per parlare di Zeiss Digital Lenses. L’obiettivo è «far testare la validità della nostra proposta, convincendo anche i più scettici o tutti coloro che non hanno mai indossato un paio di

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Lenti oftalmiche

a chi non ha mai portato occhiali e che potrebbe essere dunque solleticato dall’idea di saperne di più al riguardo, ma poi sarà l’ottico a guidare nella scelta, offrendo la migliore consulenza facendo uso dei nuovi strumenti che mettiamo a disposizione, come Zeiss VisuDemo». Quali sono i numeri finora realizzati da Zeiss in Italia su Digital Lenses e quante le adesioni dei centri ottici alla campagna e con quali caratteristiche territoriali e professionali? «I numeri sono molto interessati tanto più se pensiamo che Zeiss Digital Lenses si posiziona come prodotto a uso specifico, destinato a un target molto preciso – sottolinea Celin – Gli ottici che hanno imparato ad apprezzarlo, lo consigliano con fiducia. La campagna coinvolgerà oltre 500 punti vendita con una diffusione capillare su tutto il territorio e questo ci consentirà di mantenere alta la visibilità anche off line».

punto vendita e dare la possibilità di presentare il prodotto al consumatore finale – spiegano all’azienda di Castiglione Olona – Le Zeiss Digital Lenses verranno, infatti, promosse attraverso banner sponsorizzati su Facebook e su siti di riferimento, selezionando il target ricevente, i quali rimanderanno tutti a un minisito Zeiss di atterraggio dove ogni internauta potrà registrarsi e ottenere così un voucher per venire a visitare il centro ottico, testare il prodotto e ottenere un omaggio». Il minisito riporterà i nominativi dei centri ottici partner di Zeiss, aderenti all’iniziativa, e attraverso Google Maps mostrerà esattamente la loro localizzazione. «L’ottico è come sempre nostro partner e ricopre un ruolo fondamentale di informatore – spiega Roberta Celin, responsabile comunicazione di Carl Zeiss Vision Italia – Noi attraverso il web parleremo direttamente al consumatore finale, anche

In queste pagine, la campagna e il materiale punto vendita di Zeiss Digital Lenses

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IMPRESSION FREESIGN 3, MOLTO PIÙ DI UNA LENTE PROGRESSIVA Rodenstock arricchisce il proprio portfolio di lenti progressive con un prodotto rivoluzionario ricco di nuovi contenuti sia per l’ottico optometrista sia per il consumatore. Ci sono voluti cinque anni in Ricerca & Sviluppo per ottenere una lente progressiva che fosse veramente rivoluzionaria nel mondo dell’ottica. Un investimento importante che oggi si è concretizzato in Impression FreeSign 3, una lente in grado di offrire a chi la indossa il miglior benessere visivo garantendo una sensazione di libertà mai provata prima. Concept ben espresso dalla campagna di lancio che ha accompagnato il suo ingresso nel mercato con il claim “I Am Free”. Il design di Impression FreeSign 3, evoluzione dell’omonima progressiva di generazione 2, consente di posizionare le aberrazioni nelle aree meno utilizzate dal portatore adattandosi alla perfezione alle sue abitudini ed esigenze visive. Il risultato è una lente che offre massima flessibilità nella determinazione dei campi visivi, definizione individuale nello sviluppo verticale dei poteri di progressione e un’ottima stabilità delle immagini. Plus che verranno sicuramente riconosciuti quali vantaggi concreti e benefici reali sia dall’ottico optometrista sia dal cliente finale.

Impression FreeSign 3: design individualizzato e triangolo del design

Per ancor meglio rispondere alle esigenze professionali dell’ottico optometrista e soddisfare le richieste e i desideri del consumatore in termini di vantaggi ottenibili da una lente, Impression FreeSign 3 è stata sviluppata in due versioni di prodotto. Una prima proposta dal design individualizzato, sviluppato per un infinito numero di personalizzazioni elaborando i parametri individuali di ognuno, e una seconda versione dal design predefinito, disponibile in tre diverse tipologie per offrire i migliori risultati funzionali in modo facile e rapido: • Impression FreeSign 3 Allround, ideale per i cosiddetti “allrounder”, cioè coloro che svolgono attività differenziate nel corso della giornata e che amano fare nuove esperienze. Design bilanciato, ampiezza dei campi visivi nelle tre aree di visione e migliorata stabilità delle immagini; • Impression FreeSign 3 Expert, pensata per i professionisti, dalla quotidianità dinamica e sempre alla ricerca dell’eccellenza. Estese e confortevoli transizioni dal lontano al vicino, campi visivi particolarmente larghi sia per vicino sia per le distanze intermedie, stabilità elevata delle immagini; • Impression FreeSign 3 Active, perfetta per i dinamici, i sempre attivi e amanti dell’aria aperta. Eccellente stabilità delle immagini, migliore visione periferica, ottimo campo visivo per lontano e buono per le distanze intermedie.

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Rodenstock Consulting: design predefinito Impression FreeSign 3 Expert

Impression FreeSign 3 si presenta al mondo del benessere visivo come prodotto rivoluzionario dall’elevato contenuto high-tech, espressione dell’esperienza e della tecnologia Rodenstock. Una nuova risposta alle esigenze visive specifiche dei consumatori e al desiderio dei partner ottici di differenziare la propria prestazione professionale.

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OPEN DAY MAGGIO, Sabato 17 e Domenica 18 SETTEMBRE, Sabato 6 e Domenica 7

SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2014 / 2015 CORSO ABILITANTE BIENNALE PER OTTICO

Il Corso abilitante alla professione di Ottico, cui si accede con titolo di scuola media superiore, grazie a metodologie didattiche e programmi attuali, risponde alle reali richieste del mercato del lavoro dell’ottica. Il corpo docente interdisciplinare, i moderni ed attrezzati laboratori e ambulatori consentono di acquisire le conoscenze e le abilità professionali più aggiornate. Anche per il 2014/2015 verrà attivata una sezione riservata a studenti-lavoratori.

CORSO ANNUALE DI OPTOMETRIA

Il Corso Annuale di Optometria costituisce il naturale e oramai necessario completamento della formazione ottica di base, promuove l’Ottico in Optometrista e, consentendo di acquisire conoscenze e competenze professionali optometriche, fa diventare la sua professionalità fattore competitivo. La frequenza è settimanale.

CORSO CLINICO DI CONTATTOLOGIA

Il Corso clinico di Contattologia, che si svolgerà dal 15 al 21 settembre 2014, affronta l’insieme dei temi della contattologia clinica sia teoricamente sia praticamente e presenta le filosofie, le soluzioni applicative più attuali oltre alle evidenze della ricerca nell’ambito delle geometrie, dei materiali e delle tecnologie strumentali.

CORSO DI LAUREA IN OPTOMETRIA BSc in Optometry e Clinical Practice (with Honours)

La laurea inglese in Optometria e Pratica Clinica è conferita dalla Aston University di Birmingham ed è proposta in Italia, in collaborazione con IBZaccagnini Vision Sciences Department di Bologna. Aston è un’Università di vertice del Regno Unito con un primato universalmente riconosciuto nell’insegnamento e nella ricerca in Optometria. Il piano di studi conferisce le conoscenze e le competenze optometriche al più alto livello europeo. La Laurea rilasciata dall’Aston – cod. UCAS B510 - vale 360 crediti universitari equivalenti a 180 crediti ECTS.

CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA dedicato a chi lavora

Il Corso Biennale di optometria si rivolge a tutti gli Ottici abilitati attivi nella distribuzione ottica che vogliono evolvere da Ottico in Optometrista ed avere nuovi spazi professionali e una qualificazione superiore. Le modalità di frequenza e le metodologie didattiche sono state concepite tenendo conto delle esigenze di chi lavora. Il corso sarà attivato in autunno a Bologna, Torino e Venezia.

CORSO SUPERIORE DI VISIONE E POSTURA

Il Corso Superiore di Visione e Postura intende offrire ai corsisti sia le conoscenze generali riferite ad ogni ambito recettoriale sia le competenze di clinica optometrica specifiche per l’esperienza visuo-ambientale per individuare la compensazione e il relativo dispositivo ottico che permetta di mantenere la persona in un buon equilibrio e per cooperare con i vari professionisti che si occupano di problematiche posturali. La frequenza è articolata in cinque incontri a cadenza mensile per complessive 10 giornate da novembre 2014 ad Aprile 2015.

Per maggiori informazioni: Istituto Benigno Zaccagnini, Via Ghirardini 17, 40141 Bologna - Tel 051 480994 - Fax 051 481526 segreteria@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it

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Lenti oftalmiche

HOYA: BLUECONTROL PROMOSSO ANCHE DAGLI EMMETROPI È quanto risulta da una recente indagine della multinazionale di lenti oftalmiche, che ha registrato il successo di questo trattamento contro la luce blu anche tra chi non presenta difetti visivi a cura della redazione

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oya ha fatto testare BlueControl, il suo trattamento contro la luce blu, a non portatori di occhiali. L’indagine 1 è stata effettuata su un campione rappresentativo di persone tra i 18 e i 40 anni, senza difetti visivi e utilizzatori di pc e di dispositivi digitali per più di 6 ore al giorno, con lo scopo di valutare ulteriormente l’efficacia della protezione di BlueControl. «I risultati sono eccezionali – dicono in Hoya – Un dato molto interessante emerso da questa ricerca riguarda il 76% degli intervistati, non consapevole degli effetti della luce blu. C’è, quindi, ancora molta informazione da fare, benché, con l’aumento dell’utilizzo dei dispo-

sitivi digitali, si sia verificato un grande interesse dei media sugli effetti dovuti alla sovresposizione alla luce blu. Sentiamo sempre più spesso parlare di insonnia, calo di attenzione e discomfort visivo, fino a conseguenze più serie sulla salute degli occhi, quali la degenerazione maculare senile». In generale, dopo 6 ore o più passate davanti ai dispositivi digitali, i disturbi alla visione e agli occhi ci sono. «Il 50% degli intervistati rimedia utilizzando colliri quali sostituti lacrimali con una certa regolarità e frequenza (nel 67% dei casi il collirio viene somministrato almeno una volta al giorno dagli intervistati) – precisa l’azienda – Metà del campione ha dichiarato che

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Lenti oftalmiche

UTILIZZO QUOTIDIANO DEI DISPOSITIVI DIGITALI

nell’ultimo anno si è sottoposto a visita oculistica riscontrando nel 57% problematiche quali un certo affaticamento della vista, secchezza oculare, irritazione agli occhi». Dal lancio di BlueControl, Hoya collabora costantemente con ottici optometristi e medici oculisti per sensibilizzare sulla necessità di protezione da questo tipo di radiazione, sollecitando la collaborazione delle diverse categorie in favore del benessere visivo dei pazienti.

I RISULTATI DELL’INDAGINE Il confronto tra quanto dichiarato, dal campione preso in considerazione nell'indagine HoyaACS Marketing Solutions, prima e dopo la prova degli occhiali con lenti BlueControl neutre di serie, mostra e conferma l’efficacia delle lenti Hoya BlueControl anche su chi non necessita di correzione. A parità di permanenza davanti ai dispositivi digitali ed elettronici, si evince che sono diminuiti tutti gli effetti testati quali: • il rossore e/o l’irritazione agli occhi, dal 96% al 44%; • l’offuscamento della vista, dal 86% al 35%; • la secchezza oculare, dall’87% al 49%; • il fastidio derivante dalla luminosità, passando dal 99% al 62%; • l’insonnia o la fatica a prender sonno, dal 76% al 44%; • dolori alla schiena, al collo e alle spalle, dal 90% al 59%; • i mal di testa, si passa da oltre il 90% che dichiarava prima dell’utilizzo delle lenti di soffrire di mal di testa a circa il 60%; • il bruciore agli occhi, dal 99% al 76%. Gli intervistati hanno dichiarato grandi miglioramenti riscontrati con l’uso delle lenti, dalla riduzione dell’affaticamento e del bruciore fino a riduzione di mal di testa nell’utilizzo di dispositivi digitali.

In queste pagine, alcune immagini di campagna di Bluecontrol

1. Indagine condotta per conto di Hoya dall’Istituto di Ricerca di ACS Marketing Solutions Srl, luglio 2014

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A OTTOBRE ESSILOR E VARILUX S PORTANO IN TV LA STRAORDINARIA PROMOZIONE “RADDOPPI LE TUE LENTI” Comunicare al consumatore per sostenere il valore creando traffico nel Punto Vendita. Questa la strategia di Essilor a supporto dei Centri Ottici che si traduce, per il 2014, con una seconda grande campagna integrata dedicata a Varilux® S, la lente progressiva di ultima generazione, e con la promozione “Raddoppi le tue lenti”. Anche questa volta Essilor sceglie media di qualità e spazi ad alta visibilità su scala nazionale: RAI 1, RAI 3, RAI News, SKY Sport1, SKY TG 24, Sky Meteo 24 insieme a Corriere Salute saranno i canali attraverso i quali verrà valorizzato un prodotto altamente rivoluzionario come Varilux S insieme alla promozione di grande impatto “Raddoppi le tue lenti”. Il mix mediatico è stato scelto strategicamente per garantire allo spot sia un’ottima visibilità per un totale di quasi 136 milioni di contatti - sia una Un’omnifania destinata ai perfetta affinità con il target di centri ottici con la promozione riferimento. La campagna stampa, “Raddoppi le tue lenti” e corredata da ampi redazionali di immagini tratte dalla campagna Varilux S approfondimento, sarà pianificata su Corriere Salute, inserto del Corriere della Sera a copertura nazionale veicolato settimanalmente con una forte coerenza con l’argomento trattato. Commenta l’iniziativa Alessandra Barzaghi, Marketing Manager di Essilor Italia: «Comunicare al grande pubblico è una delle vie scelte da Essilor per alimentare il traffico nei punti vendita: oggi il consumatore si è spogliato della connotazione “passiva”, che lo ha contraddistinto per anni, per diventare un “consum-attore”, sempre più coinvolto e protagonista nella scelta d’acquisto. La strada per il successo dell’azienda e dei nostri ottici partner è, quindi, quella di innovare nella relazione con il nuovo consum-attore: relazione che dovrà essere sempre più stretta e personalizzata». Proprio sul concetto di consum-attore si basa la creatività della campagna, che sarà on air in ottobre e novembre: la parola viene data ai portatori di Varilux® S calati nella loro vita reale, mentre raccontano le loro esperienze e le loro necessità.

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Il registro di comunicazione di Essilor al grande pubblico, animato da un forte spirito educativo, vuole perciò essere semplice e diretto, affinché lo spettatore in target possa immediatamente identificare le proprie esigenze visive con le tematiche presentate nello spot. Il 30” si conclude segnalando al grande pubblico la promozione “Raddoppi le tue lenti” (già realizzata nel primo semestre dell’anno e riproposta a grande richiesta dal 1° ottobre al 31 dicembre): acquistando una coppia di lenti per uso quotidiano il consumatore potrà acquistare a prezzo molto vantaggioso un altro paio di lenti studiate insieme all’ottico in base alle sue esigenze specifiche e al suo stile di vita. Per il sole, lo sport, l’ufficio oppure semplicemente di scorta o per chi non riesce a decidersi tra due montature, Essilor agevola l’acquisto di un secondo equipaggiamento personalizzato. Il portatore potrà, quindi, indossare lenti su misura per affrontare con la massima protezione le giornate di svago e sport all’aria aperta (grazie al trattamento Crizal Sun Uv), assicurarsi ancora più confort visivo durante le ore di ufficio (grazie a Essilor Anti-Fatigue, Essilor Interview, Varilux Computer suggerite con il trattamento Crizal Prevencia), essere a proprio agio nell'affrontare dinamicamente le attività quotidiane (grazie a Crizal Transitions), o semplicemente per averne uno in più di scorta, in borsa, in valigia, nel cassetto. Oltre a consentire al consumatore l’acquisto di un secondo prodotto specializzato e ad alto contenuto tecnologico a prezzo agevolato, la promozione offre all’ottico una doppia tipologia di vantaggio: nell’immediato aiuta a sostenere la seconda vendita e a movimentare lo stock di montature del negozio; nel lungo periodo favorisce la fidelizzazione del cliente: il portatore che, grazie al professionista della visione, scoprirà i benefici di un secondo equipaggiamento studiato su misura difficilmente tornerà all’equipaggiamento unico, rinnovando da quel momento in poi due paia di occhiali anziché uno solo. La promozione “Raddoppi le tue lenti” racchiude in sé il cuore della filosofia Essilor: «Spesso, un portatore non è a conoscenza di tutto ciò che la tecnologia odierna è in grado di fare per rispondere a tutte le sue esigenze. Essilor si impegna a promuovere iniziative atte a far scoprire al consumatore un reale bisogno di cui spesso non è ancora consapevole, trasformandolo in un confort di cui non può più fare a meno; contemporaneamente contribuisce allo sviluppo del mercato con un supporto concreto e innovativo all'attività del punto vendita», afferma Alessandra Barzaghi. Confermato anche per il secondo semestre 2014, un progetto di comunicazione integrato che affiancherà alla campagna nazionale anche la creazione di materiali ad hoc per dare visibilità alla campagna nei Centri Ottici e un’attività di comunicazione e di marketing locale che da sempre l’azienda sviluppa a supporto dei propri clienti partner e che si intensifica in coincidenza della campagna media. Un cartello da banco destinato ai centri ottici con la promozione “Raddoppi le tue lenti”

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Lenti a contatto

SCLERALI, TUTTO UN ALTRO MONDO... La loro applicazione presuppone un problem solving differente da quello delle (R)GP corneali: la capacità di interpretare prontamente le anomalie di questo processo è alla base del successo applicativo

di Marco Tovaglia Contattologo

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ell’ultima decade si è assistito a un’impennata di interesse nei confronti di lenti a contatto che per lungo tempo sono state parcheggiate nel limbo: le lenti sclerali. Inizialmente costruite in materiale rigido e da parte esclusivamente di applicatori “artigiani”, esperti negli atti realizzativi e adattativi di quelle che, a pieno titolo, si potevano chiamare protesi per recupero

della funzionalità visiva, le sclerali, in tutte le possibili sottonomenclature che ne caratterizzano la moltitudine di design e dimensioni, vivono oggi una seconda giovinezza: lo fanno grazie a materiali rigidi gas-permeabili performanti dal punto di vista metabolico, geometrie che seguono in modo assolutamente più fedele il raccordo corneo-sclerale, protocolli applicativi semplificati e ripetibilità produttiva con l’im-

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piego di tecnologie sofisticate. Il risveglio di un mondo contattologico assopitosi per evidenti difficoltà legate a un adattamento oculare estremamente complesso, lasciato prevalentemente alla capacità di cesellatura e ritocco di colui che, più che un applicatore, lo si sarebbe potuto definire un “maister” nella produzione e modifica di una lente a contatto aptica, ha permesso di aprire più che una finestra un vero e

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Lenti a contatto proprio portone verso un genere di necessità di compensazioni ottiche complesse, come cheratoconi comuni o fortemente scompensati, degenerazioni marginali pellucide, cheratoplastiche, alta sensibilità corneale o irregolarità della superficie anteriore dell’occhio, dovute a traumi o esiti cicatriziali di interventi chirurgici non necessariamente di compensazione refrattiva. Se fino a qualche tempo fa tutta questa serie di indicazioni applicative prevedeva grande impegno e, talvolta, anche fantasia da parte del contattologo, mediante combinazioni di lenti morbide e rigide insieme sullo stesso occhio (insert, piggyback o ibride gemellate), oggi poter disporre di una lente “dura” che, appoggiando unicamente sulla sclera (area con una quasi totale assenza di sensibilità tattile), permette un’ottima stabilità, non dovendo accettare compromessi di equilibrio e dislocazione cui possono essere soggette le (R)GP corneali in circostanze di forte irregolarità di forma della principale lente dell’occhio, ripristina in modo esemplare l’acutezza visiva di occhi decisamente compromessi, semplicemente avvalendosi di volumi lacrimali di elvata quantità tra lente e cornea. A seconda delle dimensioni totali delle lenti, la clearance lacrimale può oscillare dai 150-200 micron fino a 600-700 micron. Le lenti sclerali, inoltre, pare possano avere risvolti anche di natura terapeutica nei confronti di sindromi croniche da occhio secco,

proprio avvalendosi della cospicua riserva lacrimale vincolata al di sotto del “guscio” semi-rigido, permettendo così di mantenere costantemente inumidita la superficie corneale. Numerosi design, polimeri e metodi applicativi vengono oggi proposti allo specialista applicatore, cui è riservato solo l’imbarazzo della scelta. Le procedure di fitting, di controllo pre e post-applicativo sono estremamente semplificate dai produttori rendendo l’approccio, verso questo tipo di tecnica, facile, galvanizzante e di sicura soddisfazione sia per il portatore, attore principale cui è destinato il particolare ausilio, sia per il contattologo. Il mercato della contattologia, visto più dal lato industriale, ha assistito negli ultimi cinque anni a un'impennata nel risveglio del comparto definito Specialty, vedendo riemergere la rigida gas-permeabile come una fenice; l’interesse verso il segmento sclerale, pur restando ancora una nicchia, fa assistere a grafici statistici in salita, a dimostrazione di una rinnovata passione dei contattologi verso procedure applicative più specialistiche e professionalmente più appaganti. Ortocheratologia, sclerali e lenti Specialty in generale stanno contribuendo a ricollocare, a pieno titolo, un polimero che si è sempre dimostrato sicuro dal punto di vista metabolico e dalle grandi potenzialità di compensazione ottica, in svariati contesti applicativi. Le lenti sclerali ci offrono, dun-

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que, l’opportunità di gestire più semplicemente, in fase adattativa, problematiche corneali dall'indiscutibile difficoltà per un contattologo. Le sclerali impiegate a questo scopo presentano, però, valutazioni e problematiche che sono assolutamente differenti da quelle ormai note nelle comuni corneali (R)GP. Se da un lato con le tradizionali semi-rigide dobbiamo focalizzare l’attenzione su staining corneali centrali o periferici, dimple veilings, posizionamenti eccentrici rispetto alla simmetria corneale, dinamismi eccessivi, tilting o pressioni locali marcate, nel mondo di un’applicazione ad appoggio aptico si dovranno tenere in considerazione fenomeni di eccessiva compressione congiuntivale, interessamento bio-meccanico limbare, contaminazione e intossicazione del volume lacrimale vincolato tra lente e cornea, prolassi della congiuntiva o formazione di bolle d’aria lungo la periferia della lente se non nell’area ottica della stessa. Non è, quindi, sufficiente acquistare un trial set per divenire esperti in materia: è necessario aver sviluppato un buon senso critico nella valutazione di segni oculari, aver maturato da tempo e con perizia l’interpretazione di quadri fluoresceinici per poter quantificare lo spessore lacrimale zona per zona. È, inoltre, fondamentale partecipare a training di formazione tecnica che le aziende produttrici, o promotrici di protocolli applicativi di lenti sclerali, tengono da tempo e sono

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Lenti a contatto finalizzati non soltanto a trasmettere la conoscenza delle procedure applicative step by step, ma anche gli innumerevoli risvolti che un simile genere di tecnica può riservare. La conoscenza e la gestione approfondita e consapevole del problem solving è alla base di questa e di tutte le tecniche applicative contattologiche e rappresenta la chiave di successo per condurre in sicurezza il portatore verso un utilizzo dell’ausilio con tranquillità e soddisfazione. Non ci dobbiamo soffermare soltanto ai classici elementi come il comfort e l’acuità visiva per confermare o meno una lente a contatto: talvolta ho il sospetto che, durante la mia pratica di Professional Service, quando il contattologo mi riferisce che la lente consigliata va bene su un cheratocono, questa si sia dimostrata prevalentemente performante a livello visivo e di comfort, anziché accertarsi che non sia eccessivamente invasiva. In realtà le valutazioni che sono alla base di contesti applicativi così delicati prevedono di partire esattamente al contrario, tralasciando quasi, paradossalmente, l’aspetto visivo che, in realtà, sarebbe il vero motivo per il quale le lenti a contatto sono state indicate e scelte. Il coinvolgimento bio-meccanico della cornea e degli annessi è o deve diventare il principale elemento di controllo e di concentrazione per il professionista della contattologia: soffermarsi al ripristino di una buona capacità visiva non è di principale importanza quando

la lente tende a pressare e sfregare l’apice di un cheratocono. Quanti leucomi abbiamo visto in vita nostra che magari si sarebbero potuti evitare o contenere con una maggiore attenzione nella scelta della geometria, forma e procedure di utilizzo di una lente a contatto (R)GP. Ebbene, anche le lenti sclerali necessitano di opportuni accorgimenti valutativi se non addirittura pre-applicativi, analizzando ad esempio una conta delle cellule endoteliali che non deve essere inferiore alle 1.000 per mm2. Passerò ora in rassegna alcune delle più comuni problematiche riservate al segmento delle lenti sclerali e che, in certi casi, rappresentano ancora motivo di discussione e confronto, data la loro complessità, nella community dei professionisti e opinion leader in materia. BLANCHING Il Blanching o, più comunemente, sbancamento congiuntivale, dipende da un’eccessiva compressione della lente sclerale sulla congiuntiva, con conseguente strozzatura dei vasi capillari. Lo sbiancamento viene evidenziato

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procedendo dal bordo lente verso il limbus e, quindi, si produce un marcato arrossamento dovuto all’inturgidimento dei vasi sanguigni esterni all’area di compressione. Sarebbe paragonabile, come fenomeno, a quando rilasciamo la pressione su un polpastrello: l’area visibile di derma presenta un evidente rossore al di fuori della zona di compressione, ma sotto la porzione di dito interessata dalla sollecitazione meccanica possiamo assistere a uno

sbiancamento. In ambito oculare tale circostanza è da evitarsi e tenere sotto stretta osservazione. Le modifiche da apportare alla lente dovranno interessare il principale e unico punto di appoggio di una sclerale, che è rappresentato dalla Scleral Landing Zone. Per alleggerire tale pressione è generalmente necessario svincolare, mediante incremento di valore angolare o con raggi di curvatura più piatti, quell’area. A titolo di controllo può essere verificato il bleeding (scorrimento lacrimale) al di sotto della lente, valutando il transito della lacrima previa somministrazione di fluoresceina sulla superficie oculare: se vi è passaggio di lacrima colorata

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Lenti a contatto dalla fluorescenza, seppur molto limitato e in un intervallo di tempo non breve, allora la compressione può non essere considerata di grande rilevanza. MILKY SOUP

Il fenomeno della Milky soup è legato allo scarso ricambio lacrimale cui sono soggette le lenti sclerali. Esso è attualmente al centro di molti focus congressuali, poiché non sono ancora ben note le cause, la gestione della problematica, la costituzione chimica, le interferenze metaboliche e la loro ripercussione sul porto delle lenti. Più pareri sono stati espressi a tal proposito, attribuendo alla Milky soup (soluzione lattiginosa) una composizione mucinica, lipidica o entrambe. In principio si è pensato che la compressione delle cellule mucipare, di cui è caratterizzata la congiuntiva, potesse essere alla base dell’intorbidimento del volume lacrimale interposto tra lente e cornea, ma, in realtà, sembrerebbero esserci contaminazioni principalmente da parte del film lipidico. In effetti non è difficile ammettere che la lente sclerale, come guscio, tenga intrap-

polato tutto quello che c’è sulla superficie anteriore dell’occhio, lipidi compresi. Lo strato lipidico è formato da almeno una quindicina di sostanze oleose (steroli di varia composizione), che, combinate con detriti mucinici, possono contribuire a rendere più torbido il volume lacrimale se non opportunamente ricambiato. Durante un fenomeno di Milky soup si può assistere a un aumento di osmolarità del film lacrimale, una variazione di pH dello stesso e un aumento delle cellule infiammatorie: questa eventualità trasforma il Milky soup in una soluzione dalle caratteristiche tossiche per la cornea. È necessario in questi casi capirne la causa scatenante e suggerire al portatore la rimozione, il risciacquo e il nuovo riempimento di salina non preservata, più volte al giorno almeno nei primi periodi di adattamento. Pat Caroline e colleghi, alla Pacific University dell’Oregon, hanno iniziato a studiare il fenomeno per composizione ed effetti: oltre che asserire che si tratti di una contaminazione anche lipidica, sembra essere “geometric dependent”, ovvero facilitato o meno dal profilo geometrico della lente, soprattutto dalla periferia. Da recenti studi si è visto che per poter contenere gli effetti legati all’intorbidamento del film lacrimale intrappolato al di sotto di una lente sclerale, anziché riempire copiosamente la bowl della lente soltanto con soluzione salina sempre non

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preservata, si può aggiungere alla stessa qualche goccia di soluzione umettante a elevata viscosità. STAINING LIMBARE L’area limbare deve essere sempre il principale canone di attenzione e di controllo in ambito contattologico, soprattutto quando sono impiegate lenti sclerali. Le Palizzate di Vogt, ben visibili come ramificazioni biancastre limbari, sono sede delle cellule staminali rigeneratrici della cornea e non devono, in alcun modo, essere compresse. Un’alterazione dell’architettura delle stesse potrebbe, oltre che ridurre fortemente la capacità di rigenerazione dell’epitelio corneale, favorire la proliferazione congiuntivale in cornea, sbarrata, invece, in condizioni normali, per l’appunto dallo scudo limbare. Una geometria di lente (R)GP aptica che non contempli un buon serbatoio lacrimale nell’area adiacente il limbus, sopra e oltre lo stesso, può compromettere l’attività riproduttiva cellulare: questa circostanza è evidenziabile tramite un marker rappresentato dallo staining limbare.

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Lenti a contatto

PROLASSO CONGIUNTIVALE Un altro potenziale effetto di una lente sclerale non ben allineata è rappresentato dal prolasso congiuntivale o "Hooding". Questo fenomeno è generato da una particolare lassità della membrana di rivestimento oculare, maggiore con l’avanzare dell’età, ma non solo. Vi sono circostanze corneali favorenti che possono essere caratterizzate da forti differenze altimetriche in alcune zone della cornea, come nel caso di una degenerazione marginale pellucida o cheratoconi molto decentrati. Le lenti, comprimendo la congiuntiva, spingono la stessa verso la cornea, trovando aree di collocazione del materiale biologico dove vi sono forti depressioni in termini di curvatura. Anche in questo caso potremmo definire il fenomeno “geometric dependent” e lo si potrebbe arginare mediante profili di lenti a lavorazione per settori o a periferia torica. In questo caso, la forte riduzione di tilting non favorirebbe il richiamo di tessuto congiuntivale al di sotto della lente. Il prolasso congiuntivale, se diagnosticato per tempo, non è grave e lo si può contenere con facilità e senza ripercussioni mentre, se cronicizzato, prevede il distacco

della congiuntiva dalla cornea mediante un lieve intervento chirurgico diretto. BOLLE D’ARIA

La formazione di bolle d’aria è una problematica comune dipendente sia da un erroneo atteggiamento applicativo da parte del portatore, che riempie poco di soluzione salina la lente prima di indossarla o che la pone a contatto con l’occhio non parallela alla superficie dello stesso, sia da geometrie scelte in modo non opportuno o per forte disomogeneità di forma nella simmetria bulbare. La selezione del diametro della lente da impiegare, nonché la possibilità di generazione di un profilo periferico torico possono contribuire a risolvere il problema. Per quanto possa sembrare ovvio, una profondità sagittale alta della lente, elemento di primaria selezione geometrica dell’ausilio da impiegare, non è responsabile della formazio-

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ne di bolle d’aria. La presenza di aria sotto la lente, oltre che indurre secchezza e generare staining a livello corneale, produce sensazione di disagio fisico e inficia la qualità del visus. L’applicazione di lenti sclerali, quindi, prevede la conoscenza e la gestione di un problem solving del tutto differente da quello di lenti (R)GP corneali. La capacità di interpretare prontamente le anomalie di un processo applicativo come quello che richiedono le lenti sclerali è alla base del successo in questo campo. Non dobbiamo lasciarci convincere e galvanizzare soltanto dall’immediato recupero visivo e dall’elevato comfort trasmesso dalle lenti: il rischio potenziale è quello di vanificare in breve tempo i progressi ottenuti e di introdurre nuove problematiche a un contesto già di per sé complesso e alterato. Aggiornarsi, leggere di continuo report e pubblicazioni scientifiche, partecipare a eventi tecnici presso aziende od organizzazioni educative qualificate, oltre che dotarsi di strumentazione diagnostica sofisticata e differenti set di prova di dimensioni e caratteristiche varie, può completare professionalmente e qualitativamente la figura del contattologo esperto.

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