case history - EPACA

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La nuova identitĂ visiva di

EPACA



Analisi

_percezioni interne ed esterne _analisi competitor _posizionamento _conclusioni

Strategia

_il volto attuale di Epaca _delineamento strategia _brand character _posizionamento futuro

Design exploration

_ricerca di immagine _marchio _raffinamento marchio _guida all’uso _applicazioni



Analisi

_percezioni interne ed esterne _analisi competitor _posizionamento _conclusioni



Il nuovo volto di EPACA La nuova identità visiva, presentata nelle pagine seguenti, rispecchia l’esigenza, introdotta e ormai consolidata dal cambio generazionale cui l’EPACA ha assistito e da cui ha preso le mosse per il rinnovamento della propria politica di marketing, di suscitare attenzione ed ammirazione nei confronti tanto degli interlocutori interni quanto di quelli esterni, nonché di favorire il paragone con le altre realtà analoghe e concorrenti. La condivisione di una linea programmatica assimilabile a quella della Coldiretti, cui l’EPACA fa capo, indica nello “svecchiamento attento alla tradizione” la linea più prolifica per la nuova veste pubblica dello storico patronato. L’obiettivo del seguente progetto è quello di fornire ad EPACA un mezzo attraverso il quale proporsi ad un target il più possibile “coltivabile”, servendosi di un linguaggio e di un modus operandi che fino a qualche anno fa sembrava importante solo per le aziende e per i loro prodotti, e che invece assume, oggi, un peso ed una rilevanza direttamente

proporzionali all’esponenziale importanza della promozione d’immagine che ha invaso l’attuale panorama del lavoro. EPACA, pertanto, attraverso la sua nuova identità visiva, crea i presupposti per un nuovo modo di proporsi, basato sul consolidamento dei valori che da sempre l’hanno accompagnato, ma associando a tali valori un vento di rinnovamento che lo renda più “pubblico”. I segni a cui viene affidata la suddetta metamorfosi evitano volutamente ogni possibile riferimento al mondo agricolo, rupestre e/o bucolico, conservando altresì le centralità della figura umana come fulcro dell’attività del patronato. Vengono inoltre salvaguardati i colori istituzionali verde e giallo, che assicurano una maggiore forza evocativa legata alla tradizione di EPACA. Il processo di costruzione dell’identità visiva sarà composto da tre fasi: 1) Identity Analisys. Individua le percezioni interne ed esterne dell’EPACA, le sue identità preesistenti e il rapporto

con i suoi competitor. 2) Identity Strategy. E’ la proposta di riposizionamento, attraverso l’individuazione delle aspirazioni e la definizione dei Brand Character. 3) Design Exploration. Ideazione di un segno grafico riferito ad EPACA ricavato dalle teorizzazioni precedenti, ed eventuali tools di applicazione.



Percezioni esterne Come l’EPACA viene vista Per mezzo del semplice questionario riportato qui di seguito, si traccia un rapporto sintetico sul livello di comunicazione che l’ente EPACA ha sino ad oggi raggiunto. Il target scelto, dai 18 anni in su, ha ha fornito preziose informazioni aul livello di conoscenza dell’ente e su come esso venga percepito.

Domande generali 1) Si è mai rivolto ad un patronato? 2) Sa di cosa si occupa? 3) Conosce EPACA? 4) Se sì, ha un’idea di cosa si occupi? Domande sul posizionamento 5) Prenderebbe mai in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un patronato per la risoluzione di un problema? 6) Per quale motivo riterrebbe opportuno rivolgersi ad un patronato? 7) Di quali canali si serve per contattare un patronato? 8) Come è venuto a conoscenza di EPACA? 9) Conosce altri patronati che svolgano attività analoghe? 10) Come vede EPACA fra 10 anni? 11) Quali categorie si rivolgono, secondo lei, ad un patronato come EPACA? 12) Sa di quale organizzazione fa parte EPACA? Identità visiva 13) Conosce il suo marchio? 14) Se EPACA fosse un colore, che colore sarebbe? 15) Che significato attribuisce agli attuali colori del marchio EPACA? 16) 3 parole che le vengono in mente se pensa ad EPACA



Considerazioni Rilevante è come la conoscenza del marchio EPACA sia direttamente proporzionale all’età degli intervistati: con il diminuire dell’età è molto più difficile trovare persone che conoscano di cosa si occupi. Gli intervistati al di sotto dei 20 anni non non posseggono alcuna conoscenza riguardo ai patronati, tanto meno sanno di cosa si occupi e cosa sia l’EPACA. Il patronato diviene argomento meno ostico per intervistati di età superiore ai 25 anni, i quali conoscono la funzione dei patronati, ma non distinguono ancora, nel crogiolo di enti e marchi, quello che gli viene proposto. L’EPACA in questo caso è ancora consistentemente disconosciuta, ma si attesta al livello di tutti gli altri patronati, anch’essi poco familiari alla maggior parte degli intervistati. Gli intervistati tra i 30 e i 60 anni, al contrario, conoscono chiaramente le attività principali di cui un patronato si fa promotore, e quasi tutti sanno anche a quali organizzazioni essi fanno capo. L’EPACA è uno dei patronati più conosciuti: il 60% delle persone intervistate, all’interno

di tale bacino di utenza, sa rispondere tranquillamente tanto alle domande generali quanto alle domande sul posizionamento. Le domande sul posizionamento, per la loro natura più meramente specifica, generano non poche perplessità agli intervistati. Sulla prima domanda, ad esempio, solo persone che abbiano una certa età e che in qualche caso abbiano avuto già rapporti con il patronato dicono di poter prendere in considerazione la possibilità di contattare tali organizzazioni. Le motivazioni che spingerebbero un intervistato a rivolgersi ad un patronato risultano eterogenee, infatti cambiano a seconda dell’occupazione e dello stato sociale, nonchè del tipo di background familiare da cui provengono. Si è coscienti, nella quasi totalità dei casi, che il modo migliore per contattare un patronato sia servirsi dei numeri verdi, considerati certamente un mezzo utilizzato da qualunque organizzazione, ma altrettanto diffusa è la convinzione che molte volte tali numeri risultino inefficienti, occupati o del tutto disabilitati; anche i contatti sul web conquistano ormai una

certa importanza per gli intervistati. La conoscenza di EPACA avviene quasi sempre attraverso la televisione, in particolar modo sui notiziari o sugli speciali dei Tg, in pochissimi casi il primo approccio fornito dai media si traduce poi in un’esperienza diretta. I marchi che, oltre ad EPACA, vengono annoverati per quanto riguarda la visibilità, sono ACLI ed INAS, ma non è possibile tracciarne un posizionamento futuro, che le vedrebbe, fra 10 anni, probabilmente scomparse per alcuni. Le categorie che si rivolgono all’EPACA appartengono, secondo gli intervistati, quasi sempre ad un ceto medio o comunque benestante: nell’immaginario comune i patronati sono organizzazioni prerogativa di persone che abbiano una certa liquidità che fornisca loro una sicurezza economica a prescindere dal risultato dell’intervento dell’ente, segno che la fiducia in queste organizzazioni in molti casi risulta scarsa. Proprio questo dato rivela la scarsa comunicazione che l’ente intrattiene con i pubblici esterni, che davvero non conoscono le attività ed i diritti di cui un patronato si fa garante. Il più degli intervistati nuota in una



mediocre conoscenza che lo induce a non fidarsi ed a non riporre nelle mani di tali enti le sorti della propria attività e delle eventuali vicissitudini legate al proprio lavoro. Altrettanto raro è trovare una persona che possa rispondere ed essere preparata su quella che dovrebbe essere attualmente l’identità visiva dell’ente. Quasi tutti dicono di aver visto almeno una volta il marchio EPACA, ma non se ne ricordano assolutamente l’aspetto ed i colori. Questo, ancora una volta, è indice dello scarso appeal che il logo esercita sulle persone intervistate, e fornische dati inequivocabili sul deficit comunicativo dell’azienda. Il colore che quasi tutti associano all’EPACA è il verde, la cui matrice associativa risale al colore del marchio della Col diretti. Le parole più utilizzate per sintetizzare l’EPACA sono: sicurezza, esperienza, competenza e dinamicità. Una particolare trattazione merita la categoria degli agricoltori e coltivatori diretti, i quali dimostrano più conoscenza e attitudine verso i patronati. Circa il 90% sa dell’esistenza e di cosa si occupi l’EPACA. E’ ovvio che l’EPACA sia molto più conosciuta

nel settore in cui è più ha maggiormente operato, ma anche in questo caso le domande che riguardano l’identità visiva subiscono un vero tracollo. Si ricordano, del logo istituzionale, soprattutto i colori, ma quasi tutti gli intervistati, che comunque asseriscono di averlo visto varie volte, nn ne hanno un ricordo pieno e nitido nell’insieme. Per concludere, la conoscenza dell’EPACA è molto più forte nei settori che competono direttamente alla Coldiretti, ma è assolutamente preoccupante come si avverta negli intervistati una totale mancanza di conoscenza per quello che riguarda la grafica e la forma del logo e, altrettanto sintomatico, come ci sia un appiattimento fra le varie organizzazioni senza che l’una riesca a spiccare rispetto alla altre.



Analisi Identità preesistenti/ competitors

Al fine di realizzare una strategia di comunicazione vincente, adatta all’ente EPACA, si rivela estremamente preziosa l’analisi dei competitor nazionali.

ENAPA, ente nazionale Assistenza patrocinio Agricoltura, si presenta con una sufficiente attenzione alla propria Identità, assicurata da un marchio-logo leggibile e di facile memorizzazione. Eleganza e sobrietà che rispecchiano l’autorevolezza dell’ente, che si propone all’utenza più varia offrendo servizi e aiuti per la tutela dei diritti soggettivi previdenziali, assistenziali e di cittadinanza a livello amministrativo, legale e medico-legale. Purtroppo l’uso di tale marchiologo non è lodevole, se ne incontrano diverse versioni, non si segue una linea guida programmatica, facendo emergere la scarsa importanza che si da’ alla comunicazione esterna ed interna. ENAS, è un Ente di Patronato, costituito dalla UGL (già CISNaL), che opera in attuazione delle finalità previste dalla legge istitutiva e dalla legislazione successiva , nonché dallo Statuto dell’Ente- per la difesa dei diritti e per la tutela della salute dei cittadini e , in particolare , per il conseguimento delle prestazioni spettanti agli Istituti previdenziali ed assistenziali. Il Marchio-logo con il quale l’ente si presenta si rifà al logo della UGL

(Unione Generale del Lavoro) a cui fa capo, quindi l’identità visiva dell’ENAS è medesima a quella della UGL. Non si presenta in maniera forte, e autonoma, e l’utilizzo del marchio si traduce in timide applicazioni nella comunicazione esterna, ma non importanti.



INCA, Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, si occupa di tutela individuale e consulenza, è un punto di riferimento per milioni di italiani nel nostro Paese e all’estero. Nasce durante un convegno della Cgil. La sua Identità è forte, il marchio-logo riprende a grandi linee quello della Cgil, e il suo utilizzo sembra segua delle linee guida prefissate, ciò esplicita l’importanza della comunicazione all’interno dell’istituto. EPASA è il patronato della CNA per la tutela sociale a favore degli artigiani, delle loro famiglie, dei cittadini. Il suo marchio-logo si presenta scarno, privo di accortezze grafiche, è semplicemente la sigla con un riferimento alla esatta dicitura dell’ente. Il suo utilizzo non segue nessuna guida, e viene cambiato a seconda dell’utilizzo desiderato. Ciò è segno di scarsa importanza data alla comunicazione.



L’INAC, Istituto Nazionale di Assistenza ai Cittadini, è il patronato della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) che da oltre trenta anni tutela gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. La sua identità visiva si rifà molto a quella della promotrice CIA, diversi i dettagli ma simili, e uguali le applicazioni. Non si presenta pertanto con una sua forte identità, e si affida alla CIA per la comunicazione. L’INAS, Istituto Nazionale di Assistenza Sociale, è il patronato della Cisl che da oltre cinquant’anni tutela gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Come detto l’INAS fa capo alla Cisl dalla quale ovviamente riprende vari tratti grafici e di identità, ma a differenza della Cisl non ha una linea guida di comunicazione, ciò è esplicitato dall’uso del marchio-logo nei vari contesti.



Posizionamento Il posizionamento rappresenta il meccanismo per il quale una marca, appropriandosi di un concetto, di un’idea o di un contenuto, investe su di esso e lo fa proprio. In termini più semplici, un tratto dell’identità di marca che dev’essere comunicato nel miglior modo possibile al pubblico (Valore e valori della marca – Fabris, Minestroni).

I competitor sono stati analizzati dal punto di vista comunicativo, grafico ed organizzativo, tenendo conto di elementi quali la presenza e l’utilizzo del logo all’interno delle interfacce, il legame logico tra logo e significato. Partendo da questi presupposti, si è deciso di distribuire il posizionamento dei competitor secondo i seguenti criteri:



CONOSCIUTO / NON CONOSCIUTO IDENTITÀ VISIVA FORTE / IDENTITÀ VISIVA DEBOLE: La coppia di valori fa un distinguo fra le realtà che attualmente si affidano ad una immagine efficace e ben definita e quelle che, come l’Epaca, non posseggono allo stato attuale un’identità visiva tale da renderle riconoscibili all’interno del panorama iconografico nazionale.

NORD-OVEST: è il quadrante dell’eccellenza, in quanto associa ad un marchio conosciuto ed affermato in campo nazionale, un’altrettanto affermata identità visiva. Non ci sono attualmente realtà che rispondano in modo eccellente a questi parametri, ma il caso dell’INAS e quello dell’ENAPA fanno riscontrare dei trend sicuramente positivi. Il primo riprende dalla CISL, a cui fa capo, una linea grafica tutto sommato omogenea e coerente, ma la utilizza timidamente. Il secondo sfoggia un marchio sicuramente molto più sobrio ed efficace dei concorrenti, e mostra un tentativo, seppur in maniera discontinua, di creare un paesaggio di marca. NORD-EST: individua una realtà abbastanza organizzata da un punto di vista grafico e promozionale, ma nonostante tutto ancora poco conosciuta. SUD-OVEST: è il quadrante più affollato, in quanto rispecchia il comprovato deficit che caratterizza oggi lo studio di immagine per aziende. Realtà abbastanza conosciute e poggianti su un solido background di conoscenze, restano

per lo più dei nomi che la stragrande maggioranza dell’utenza non associa ad un’immagine. SUD-EST: riservato a quegli enti che, per una ragione o per l’altra, non hanno un nome stragrande maggioranza dell’utenza non associa ad un’immagine.



Conclusioni Dall’analisi svolta, l’identità visiva di Epaca risulta estremamente confusionaria e, per certi versi, quasi del tutto inesistente. La contraddittorietà delle risposte raccolte sull’argomento mette in luce alcuni dati fondamentali: Epaca è tutt’oggi una realtà di nicchia, il cui range di conoscenze muove su una fascia d’età tutto sommato ristretta e su una realtà altrettanto circoscritta che è quella dell’agricoltura. Il processo di svecchiamento avviato dall’ente non può in alcun modo prescindere da un rinnovamento totale delle proprie identità visive, e dalla creazione di un vero e proprio paesaggio di marca, fatto di continui e coerenti richiami, in grado di identificare in modo univoco ed immediato il complesso delle realtà che regolano i rapporti fra l’ente ed i recettori esterni.



Strategia

_il volto attuale di Epaca _delineamento strategia _brand character _posizionamento futuro



Il volto attuale di Epaca Al termine di un’approfondita ricerca affiancata ad un’analisi sull’ente epaca, sul suo lavoro, la sua identità, ma soprattutto il suo modo di interagire con il pubblico e quindi con i potenziali clienti e la sua identità visiva, emergono dei dati affatto gratificanti. Allo stato attuale, EPACA non dispone di una comunicazione forte, né di una propria identità visiva, possiede un marchio composto da una semplice parola, scritta così com’è, non esprime nessuna ricercatezza da un punto di vista grafico, nè ricerca stilistica; i colori non sembrano scaturire da un’attenta analisi, si nota la voglia di riferirsi al mondo agricolo e quindi la scelta dei colori giallo e verde. La mancanza di una linea stilistica, e soprattutto di un manuale d’uso delle proprie costanti grafiche, marcano l’accento sulla disorganizzazione in atto all’interno dell’ente, per quel che concerne l’immagine. Il manuale d’uso, la Bibbia, come qualcuno ha gogliardicamente ribattezzato tale documento, delinea in modo chiaro ed

inequivocabile le modalità con cui il logo dovrà essere utilizzato, in quali colori e con quali gradazioni, qual’è la sua base minima ecc ecc. E’ profondamente scorretto ed invalidante, per un azienda che si avvalga di un rinnovamento d’immagine, delegare al buongusto di taluni l’utilizzo e l’applicazione di un progetto grafico i cui benefici non possono in alcun modo emergere in modo differente. La voglia di emergere, di farsi conoscere anche e soprattutto da chi finora non ha mai sentito parlare di Epaca, dovrà essere supportata da una nuova identità visiva, che cerchi di rappresentare al meglio l’esercizio di EPACA, e che possa renderlo riconoscibile a partire dai semplici documenti che rilascia, dai volantini, dai pieghevoli informativi, dal sito internet.



Delineamento strategia Lo step precedente ha proposto un questionario sia ai pubblici interni che a quelli esterni. Da quanto emerso, i giovani non conoscono EPACA né sanno cosa sia un patronato. Molti adulti non lo conosco e pochi si sono rivolti ad un ente patronato nella loro vita. Epaca ha sfruttato male il prezioso motore della pubblicità: un’azienda che non sa comunicare e farsi conoscere risulta oggi gravemente invalidata. EPACA non ha mai cercato di comunicarsi, di esplicitare i suoi valori e far vedere le sue competenze per renderle pubbliche e al servizio di tutti. Oggi più che mai ha bisogno di uno svecchiamento, di far emergere una linea che lo proietti a pieno diritto fra le realtà del nuovo millennio, cercando di catturare l’attenzione del pubblico e soprattutto la sua fiducia, sviluppando così un sistema forte di richiami e di rimandi, che lo porti a divenire punto di riferimento per la più ampia utenza possibile. Affinché avvenga ciò, l’interesse principale dell’ente dovrà essere concentrato sulle nuove tecnologie

di comunicazione viste da vari punti di vista, percorrendo nuovi sentieri di ricerca che potranno aiutarlo a modellarsi attorno al presente, proponendosi così in modo nuovo e innovativo. Si dovrà così cercare di intervenire sul marchio, proprio su quell’elemento che è il cuore di un’identità visiva aziendale; si dovrà cercare di modificarlo e coniarlo in modo tale che possa racchiudere in sè i valori di EPACA, cercando di rappresentarlo e di renderlo riconoscibile. Proprio sulla riconoscibilità punterà la strategia: bisognerà studiare un marchio che abbia un segno particolare, che possa essere usato come simbolo dell’ente e che possa da solo rimandare ad EPACA. Questo è fondamentale per la strategia di comunicazione. Più il marchio sarà riconoscibile più l’utente, vedendolo, penserà al patronato, e sarà così spinto a prendere le informazioni e in caso di necessità ad affidarsi ai suoi servizi avendo fiducia in esso. La riconoscibilità dovrà però essere supportata

da una forte linea grafica, sobria ed elegante, per rappresentare l’istituzionalità dell’ente, ma anche forte e prorompente affinché si comunichi al meglio. Quali sono i valori che EPACA vuole comunicare? Quali i valori che la raffigurano?



Extended identity Epaca, dal 1954 al servizio dei lavoratori, vanta un humus di esperienze e di competenze estremamente consolidato, che focalizza le proprie risorse e le mette a disposizione della persona, in assoluta trasparenza e sicurezza. 8 i valori che meglio identificano l’ente: esperienza, competenza, fiducia, centralità della persona, trasparenza, sicurezza, attualità, differenziazione dell’offerta.

esperienza

competenza

fiducia

persona

trasparenza

sicurezza

attualità

offerta

Tutti valori che la rappresentano al meglio, e che l’hanno rappresentata in questi anni. Si sono scelti due valori in particolare, sviluppati nelle pagine seguenti, che si individuano come fondamentali per la strategia comunicativa che verrà pianificata.



Core identity Persona, competenza. PERSONA: Epaca deve tradurre la grande importanza che dà all’individuo in un’altrettanto impegnata politica di comunicazione con il proprio bacino di utenza, così da consolidare il rapporto di fiducia che lega l’ente alle realtà di cui si occupa. La centralità dell’individuo deve emergere non solo da un punto di vista meramente grafico, ma anche e soprattutto per mezzo della strategy comunicativa. Tutto questo si realizza attraverso un’attenta e motivata campagna di comunicazione, che crei una fitta rete di rimandi e di costanti grafiche, così da fornire all’utente l’immagine di un gruppo forte ed organizzato, che si riveli tale fin nei minimi dettagli.

persona

COMPETENZA: Il concetto di competenza racchiude anche gli altri concetti sopra espressi, in quanto deriva direttamente dagli anni di esperienza che hanno caratterizzato l’attività del patronato, durante i quali l’offerta dell’ente è andata via via affinandosi e differenziandosi in tutte quelle che sono le categorie di lavoratori ed in tutto ciò che concerne i diritti degli stessi, sanciti dalla nostra costituzione in materia di lavoro.

competenza

PERCHÈ ABBIAMO DECISO SCEGLIERE QUESTI VALORI PIUTTOSTO CHE ALTRI? La competenza che l’organo pubblico in analisi mette a disposizione dei suoi clienti è il punto di forza, che unito alla qualità dei servizi, da’ prestigio. A tutto ciò si unisce l’importanza che l’ente dà ai suoi clienti, ogni persona è un mondo a sè, una situazione diversa che ha bisogno di un aiuto ed intervento nuovo e unico. Da qui l’importanza data alla persona.



Brand Character E’ lo slogan, l’assunto riassuntivo sul quale si costruirà la nuova strategia comunicativa:

NOI PER VOI Con questa frase si cerca di sintetizzare la competenza sul lavoro dell’organo (NOI) verso il pubblico e la persona (VOI).



Brand character Malgrado una comunicazione non eccellente sui canali esterno e interno, l’ente EPACA può vantare una certa conoscenza da parte di varie categorie di lavoratori, a prescindere dai servizi di cui usufruiscono. Pochi i ragazzi che la conoscono, e ancor di meno quelli che sanno quali sono le mansioni di un patronato. A rinforzare la conoscenza dell’ente stesso è l’importante carica istituzionale rivestita dalla Coldiretti, che con il suo prestigio dà stabilità e sicurezza all’ente. L’impegno quotidiano al servizio dei lavoratori, che si distingue per trasparenza e sicurezza, gestito da personale qualificato e di grande esperienza, a cui il lavoratore si affida con piena fiducia, può essere sintetizzato in tre semplici parole che vanno a costituire il Brand Character, che guiderà tutta la linea di strategia e grafica sino a coniare il marchio logo definitivo: NOI PER VOI. Un brand character che non verrà mai usato come payoff, nè tantomeno comparirà in nessuna delle applicazioni finali del nuovo logo, ma servirà come guida nell’iter

strategico, in cui si materializzano i nuovi comportamenti e il nuovo modo di comunicarsi di EPACA.



Posizionamento futuro Come abbiamo potuto vedere dall’analisi e soprattutto dal posizionamento attuale, EPACA non è tra le realtà più conosciute né tra quelle che possiedono una forte e consolidata identità visiva. Dai questionari ai pubblici interni, si rileva la crescita dell’ente e il suo posizionamento abbastanza privilegiato, per l’aspirazione che ci siamo prefissi:



Design exploration

_ricerca di immagine _marchio _raffinamento marchio _guida all’uso _applicazioni



Ricerca di immagine Il terzo e fondamentale step dello studio di immagine per un’azienda. L’analisi e la strategia finora delineate, hanno fornito le informazioni e le conoscenze necessarie alla realizzazione della nuova immagine di EPACA. La Design exploration illustrata nelle pagine seguenti consta fondamentalmente di due fasi programmatiche e propedeutiche: si intraprende una prima analisi del logo preesistente, per dare il via ad un processo che, per mezzo di interventi grafici, condurrà alla

definizione del nuovo marchio-logo di EPACA.



Passaggio n.1 Il logo sintetizza al massimo i valori scaturiti dall’analisi: Persona e Competenza. Il primo valore, esplicitato nella scelta del cerchio sospeso fra le due parentesi divergenti, si affianca ad una non del tutto soddisfacente raffigurazione della competenza richiesta. Un’ulteriore rivisitazione del segno grafico antropomorfo può rendere il tutto più elegante.

Passaggio n.2 La centralità dell’individuo è ancora una volta sintetizzata nel cerchio, in questo caso quasi sorretto dalle parentesi sottostanti, che a loro volta racchiudono la E di EPACA in un abbraccio protettivo che esprime in modo chiaro il concetto di protezione e di sicurezza di cui il patronato si fa garante. Si cerca di rispettare i colori istituzionali del logo originale, ma ancora poco espresso è il concetto di competenza, e poca importanza assume la centralità del concetto di patronato, che richiede una maggiore attenzione nella collocazione e resa grafica della lettera P .

ep a ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura



Passaggio n.3 La figura antropomorfa subisce un cambiamento morfologico che la renda più riconoscibile da un punto di vista semantico, e la P viene messa in risalto per mezzo dei colori e dell’allineamento Passaggio n.4 La competenza viene finalmente rappresentata attraverso l’utilizzo del quadrato, figura geometrica che da sempre trasmette sicurezza e competenza. Il quadrato è campito con il verde istituzionale, a cui vengono applicate delle sfumature che sottolineano il carattere multifunzionale dei servizi e della competenza dell’ente. L’omino subisce un’ulteriore stilizzazione, e la “P” si differenzia per cercare di dare più rilevanza alla parola PATRONATO.

con il testo a cui fa da capo lettera. Il quadrato che racchiude il logo esprime sicurezza e competenza.

atrocinio e assistenza aicittadiniel’agricoltura

La sensazione di aver trovato uno stile non del tutto nuovo all’interno del panorama di marchiloghi esistenti in altre realtà, introduce la necessità di non bloccare il percorso di ricerca grafica, che può subire ancora importanti e rilevanti cambiamenti.

ep a ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura

Passaggio n.5 Tentativo di rompere la connessione con loghi già esistenti, si tratta in realtà di un rifacimento dell’esperienza precedente, in cui lascomparsa del quadrato a favore della figura antropomorfa, non giova alla necessitò di competenza che il quadrato assicurava.

epaca ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura



Il Marchio Il processo creativo passa attraverso le fasi sopra descritte. Tutte le prove effettuate cercano di esprimere i valori che EPACA vuole trasmette. Quello che segue rappresenta la sintesi di tutta la ricerca finora effettuata, e di tutti i tentativi grafici sopra raffigurati. La centralità delle persona emerge chiaramente dalla figura di profilo, e le curve che avvolgono e proteggono la E di EPACA danno inoltre una chiara ed efficace sensazione di stabilità e sicurezza: la posa assunta dall’omino raffigurato, un braccio sui fianchi e l’altro proiettato verso l’alto, sono l’emblema

dell’intraprendenza e della sicurezza dei propri mezzi e delle proprie competenze. La P subisce finalmente il processo di decontestualizzazione che mette in risalto il concetto di patronato, e lo stesso logo racchiude finalmente in modo appropriato ed efficace i valori inizialmente emersi.



Raffinamento Marchio Il raffinamento consta, in parole povere, di tutte le micro attività che rendano il logo, finora presentato sotto forma di semplice bozza, pronto per la distribuzione e l’applicazione nei vari contesti di riferimento.

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Guida all’uso Brandingmark logo type

Il Marchio/Logo “Ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura” è l’elemento base del sistema di identità visiva. Questa versione si usa su fondo bianco. il Logo non può essere mai modificato ne affiancato ad altri elementi ad eccezione dei casi descritti in queste pagine.

La riproduzione del Marchio deve avvenire utilizzando solo l’esecutivo distribuito dall’ente.

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Versione su sfondo colore

Nel caso in cui il MArchio/ Logo debba essere applicato su un fondo colorato, si adotteranno le seguenti versioni, che assicurano il giusto contrasto di colori e la migliore visibilitĂ .

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Marchio/Logo versione in nero

Nei casi di utilizzo del Marchio/Logo “Ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura” in versione Bianco e nero o scala di grigi, in negativo o con sfondi in gradazioni di grigio, si farà riferimento alle seguenti regole di rappresentazione.

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Brandmark leggibilità

Lo studio di leggibilità assume un’importanza pregnante nella progettazione di un logo, in quanto ne disciplina l’utilizzo nelle differenti realtà e grandezze

comunicative. Si consiglia pertanto di utlizzare una base di dimensioni non inferiori a quella minima indicata di seguito.

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base minima 3cm



Brandmark area di rispetto

La leggibilità, come anche l’importanza e la dignità di un Marchio, è direttamente proporzionale all’ampiezza di spazio libero che lo separa dai contenuti della comunicazione. Qualsiasi testo o elemento grafico deve mantenersi al di là della cosiddetta “area di rispetto”, una cornice ideale dello spessore del modulo “X” costruita intorno al marchio.

5x

2x

x

5x

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7x

x



Alla base di un’efficace identità visiva vi è l’utilizzo costante dei colori istituzionali. Nella tabella seguente sono indicati la composizione del colore in scala sottrattiva (CMYK), additiva (RGB), nonchè il codice identificativo del pantone utilizzato (PMS C). Quando il Logo è riprodotto con processi diversi dalla tecnica tipografica, è necessario che il colore sia convertito nel codice cromatico equivalente.

Brandmark colori istituzionali

CMYK

RGB

LAB

giallo

1,18,94,0

254,206,7

84,12,79

verde

36,0,100,0

176,210,53

86,-19,73

verde

giallo

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Caratteri tipografici istituzionali

I caratteri Baby Face e AvantGarde Bk BT vengono utilizzati su tutto il materiale stampato e sulle diverse forme di comunicazione visiva dell’ “Ente di patrocinio e assistenza ai cittadini e l’agricoltura”.

AvantGarde Bk BT abcdefghilmnopqrstuvz ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ 1234567890

Caratteri tipografici compl.

Baby face abcdefghilmnopqrstuvz ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ 1234567890

L’uso del carattere Verdana è alternativo all’AvantGarde Bk BT.

Verdana abcdefghilmnopqrstuvz ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ 1234567890



Brandmark allineamenti testo e accostamenti

Complementare alla definizione dell’area di rispetto, lo studio dell’impaginazione del logo fornisce al futuro fruitore le regole fondamentali riguardanti gli allineamenti con il testo e l’eventuale coesistenza del logo stesso con altri marchi od altri elementi grafici all’interno di una stessa cornice espositiva. In presenza di testi si conviene

che siano allineati con la “p”, ovvero con il quadrante sinistro del cerchio sospeso su di essa, del logo istituzionale, così da valorizzarne l’elemento principale. In presenza di marchi affiancati ovvero aggiunti al logo EPACA, si seguiranno le seguenti regole.

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Applicazioni varie


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