Come avere pace con Dio

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1 – L’ANGOSCIA DI LUTERO

OD 6FULWWXUD LQWHUD SUHVH SHU PH XQ VLJQLÂżFDWR QXRYR >ÂŤ@ Quanto avevo odiato il termine: ‘giustizia di Dio’, altrettanto amavo ora, esaltavo quel dolcissimo vocabolo. CosĂŹ quel passo di Paolo divenne per me la porta del paradiso.â€?2 Il senso generale di queste parole di Lutero è chiaro. Ma TXL YRJOLDPR PHWWHUH D IXRFR TXDOFKH FRQFHWWR VSHFLÂżFR 'DL suoi professori di teologia Lutero aveva compreso che la frase ÂľJLXVWL]LD GL 'LRÂś DYHYD XQ VLJQLÂżFDWR DWWLYR 3 In altri termini, la giustizia di Dio avrebbe descritto un Dio che, appunto perchĂŠ è giusto, punisce i peccatori ingiusti. Ma ora, dopo la sua scoperta, Lutero comprende questa frase nel modo opposto: in modo passivo. In altri termini, RUD LQ TXHVWD IUDVH /XWHUR YHGH XQ 'LR FKH GRQD OD SURSULD JLXVWL]LD D SHFFDWRUL LQJLXVWL 4 Attenzione: in ambedue questi scenari gli uomini sono peccatori e Dio è giusto. Ma nella nuova comprensione di Lutero, la giustizia di Dio descrive un Dio che copre l’ingiustizia di chi crede, con la giustizia di Cristo. Dio è santo e giusto. Noi siamo peccatori ingiusti. Ma se crediamo, Dio ci vede come se fossimo giusti, in quanto coperti con la giustizia di Cristo. ,O %HQHÂżFLR GL &ULVWR descrive questa situazione come segue: “Dico che’l cristiano conosce Cristo essere suo per 2 3

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Citato da McGrath, Pensiero, pp. 136-7. Su quest’espressione cfr. Giovanni Miegge, Lutero: l’uomo e il penVLHUR ÂżQR DOOD 'LHWD GL :RUPV , 4 ed. Claudiana, Torino 2003, pp. 135-141; e McGrath, Iustitia Dei II:4-6. Miegge, Lutero, p. 140 scrive: “L’interesse che Lutero prova nella LGHD GHOOD JLXVWLÂżFD]LRQH SDVVLYD GL 'LR qÂŤOD FHOHEUD]LRQH GHOOD VXD pura misericordiaâ€?. 25


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