Vox populi 8°

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Numero finanziato dall'UniversitĂ degli Studi di Firenze

Torretta - 28/11/2011

n. 8

Questo giornale non vi costa niente, E' UN REGALO e i regali non si buttano SI RICICLANO!!!

- VOX POPULI -

Esemplare di "Studente Semi­Erectus" er p o iam p i Laboratorio 15 c te ! r e a P iar b m PsiPerVendetta ca


introduzione..prefazione...indice...presentazione?

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Salve...

raccontarsi...raccontare...fischiettare, pagine 2, 3 e 4

dialogo in poesia, pagine 5, 6, 7, 8 e 9 al di lĂ della siepe, pagine 10, 11 e 12, 13 e 14

...buon viaggio


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raccontarsi...raccontare...fischiettare


raccontarsi...raccontare...fischiettare

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raccontarsi...raccontare...fischiettare


dialogo in poesia

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ode al temporale il vetro che respira allo sbocciare della notte umida di muschio, è salata e brilla al vento di salmastro e tiglio che spira stanotte gli alberi acerbi odorano di giunco tagliato e i colori sono caldo sangue respiro nell'era, e il cristallo mi mangia la lingua divento rugiada e profumo di stagione profumo di pietra arsa, di asfalto molle e fumoso dopo il temporale... IL TEMPORALE... IL TEMPORALE... IL TEMPORALE... squillo di corni destarsi degli dei grido trionfante dal cielo ed è la pioggia LA PIOGGIA LA PIOGGIA LA PIOGGIA... sui nostri volti inquieti sui tetti sulle risa e sui pianti sul corpo senza vita e sul lattante di crema IL TEMPORALE

HA TUFFATO NELL ORO DEL SOLE I MIEI CAPELLI HO BALLATO FINO AL CREPUSCOLO NEL SOFFIO CALDO DELL ESTATE QUEL PROFUMO CHE IMPAZZIVA E INFURIAVA SUI DENTI E NELLA BOCCA CHE SI SCIOGLIEVA POI NELLE MAI BOLLENTI­ HO TUFFATO NELLA NOTTE I MIEI SOGNI E CI HO TROVATO L'ESTATE E TUTTO QUELLO CHE ORA NON HO.

Horsa67


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dialogo in poesia


dialogo in poesia

di tratto da Felici Editore

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3maggio87

dialogo in poesia

un giorno raccontai a cristo di come guardavo passare la gente ma lui vedeva la gente non me un giorno credetti di sapere come guardare la gente. : MA LI VIDI SALTARE ED ERANO RANE Horsa67

18nov.91

raccontami una bugia pinocchio la piÚ lunga che ci sia raccontamene una che corra veloce voglio una bugia da mangiare e da bere che sappia di vaniglia e di zucchero filato corri pinocchio, corri fa volare la bugia la nostra bugia...non farti raggiungere dalla fata... lei non può sapere a cosa servono le bugie... Horsa67


dialogo in poesia

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4DIC.93

ANCHE LA NOTTE PIU NERA PRELUDE AL MATTINO... sto vivendo la mia notte sto cercando la mia orsa maggiore sto spogliando con la lentezza violenta della metamorfosi i miei occhi che non osano addentrarsi nella notte. tu l hai avuta una notte mio caldo amico? è arrivato poi il mattino? ed era d argento? stringimi le mani e troverò l orsa maggiore arriverà il mattino col suo argento stringimi e mi spoglierò con meno violenza Horsa67

23ott.11 ore02:45

oggi ,dopo tanti anni dalla tua morte, se è possibile ti penso ancora più vivo e forte. il ricordo va diritto come una freccia a toccare istantanee vivide una smorfia, una risatina o quando quella volta piangesti mentre componevi quella bella musica mi sei rimasto nella mente e nel cuore come un incisione sul duro legno Horsa67


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uno sguardo al di là della siepe

Siamo orgogliosi di inaugurare su queste pagine la rubrica "uno sguardo al di là della siepe" per ricordarci che le pur complesse e interessanti questioni di "casa nostra" non sono le uniche che meritano attenzione e ascolto su questo pianeta! E per iniziare cosa c'è di meglio del primo articolo del nostro corrispondante italo argentino direttamente da Buenos Aires? Buona lettura!

­ Problemi delle democrazie sudamericane ­ Caudillismo e clientelismo come concetti chiave di Roberto Gallini La storia delle democrazie latinoamericane comincia nel primo trentennio dell’800 quando, una volta ottenuta l’indipendenza dagli spagnoli, i diversi paesi si trovano di fronte alla necessità di darsi un ordine statale. Con la sola eccezione del Brasile, tutti i paesi del continente propendono per la costituzione di repubbliche presidenziali. Perché la democrazia si è dimostrata tanto debole in questi paesi, se ne hanno esperienza da ben prima dei paesi europei? La ragione del difficile rapporto con la democrazia può essere brevemente esposta così: l’accesso al potere sin dalle origini delle repubbliche è sempre avvenuto per mezzo delle armi e della violenza. Questo fenomeno è noto come “caudillismo”. Il caudillo è colui che alla testa di un gruppo sociale guida la conquista del potere. Il termine ha una doppia applicazione: nella sua accezione più stretta si parla di generali di eserciti o guerriglieri, in quella più metaforica di leader che incarnano quella forma di fare politica centrata sulla propria persona e sul fervore popolare che è capace di suscitare, e che conquista l’ammirazione per la prepotenza e l’arroganza dei modi. Nella storia recente si possono considerare esempi di caudillos l’attuale presidente venezuelano Hugo Chávez, o il presidente argentino degli anni ’90 Carlos Menem. Storicamente dunque si instaura un meccanismo sociale di riconoscimento del potere laddove si fa uso della violenza. Sebbene oggi la violenza non sia più lo strumento (frequente) di accesso al potere, questa permane nelle istituzioni: nel rifiuto del confronto parlamentare, nel confronto con la stampa, e nel porsi al di là della burocrazia politica e dello stato di diritto (leggi e costituzione). Al caudillismo era legato un altro fenomeno tipicamente anti­democratico: il clientelismo. Ottenuta l’indipendenza, gli apparati statali erano ancora insufficienti e non


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debitamente organizzati per coprire i vasti territori nazionali. La vita sociale era centrata intorno alle figure dei grandi proprietari latifondisti che si sostituivano allo stato: davano ai “clienti” lavoro, garantivano l’ accesso ai beni che lo stato doveva offrire, fornivano protezione personale in mancanza di forze dell’ordine o eserciti statali. In cambio i “clienti” diventavano veri e propri schiavi, legati alla benevolenza del loro padrone. Ai grandi proprietari si appoggiavano spesso gli stessi caudillos, che sfruttavano la loro rete di “clienti” per garantirsi una buona immagine politica. Il clientelismo, e si può far riferimento anche al clientelismo statale, trova modo di svilupparsi in società in cui, per ragioni di interessi particolari, è preferibile mantenere una struttura economica basata sul precariato piuttosto che su criteri meritocratici. E i paesi latinoamericani sono tra i paesi al mondo con una maggior forbice che le classi abbienti e aristocratiche da quelle popolari e indigenti. Riguardo allo stato di salute delle democrazie sudamericane, Tocqueville, che conobbe le realtà latine alle origini, scrisse che “le abitudini e non le istituzioni stabiliscono la democrazia”.


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uno sguardo al di là della siepe

DIARIO DI PALESTINA


uno sguardo al di lĂ della siepe

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uno sguardo al di lĂ della siepe


I Rappresentanti degli Studenti Consiglio di Facoltà

del Laboratorio 15

Luciano Cella Camillo Donati Alice Bindi Giulia Galeone Stefano Roti

Consiglio di Corso di Laurea LM­51

Camillo Donati Luciano Cella

er p mo a i cip Consiglio di Corso di Laurea L­24 e e! t r r a a i Alice Bindi b P cam Giulia Galeone Il punto di ritrovo è la stanza in fondo al plesso della Torretta, sul lato del cortile, sotto l'insegna "Laboratorio 15 PsiPerVendetta"; qui ci riuniamo settimanalmente il Mercoledì alle 15.00 circa. La riunione è aperta a tutte/i e a tutto !!!! Per contattarci: e-mail psipervendetta@gmail.com blog http://psipervendetta.myblog.it facebook contatto: Collettivo LaboratorioQuindici facebook gruppo: Laboratorio 15

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