Archeodidattica (Bibienne)

V i s i o n i

C o n d i v i sPropedeutica e ai mondi virtuali

n°1 Anna Rita Vizzari

A r c h e o d i d at t i c a V i r t u a l e

Appunti sull’uso didattico dei mondi virtuali per l’Archeologia e la Storia Antica.

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Archeodidattica virtuale

Appunti sull’uso didattico dei mondi virtuali per l’Archeologia e la Storia Antica Autore: Anna Rita Vizzari collana “Visioni Condivise” a cura di Maria Grazia Fiore Progetto grafico e copertina: ADVidea comunicazione (www.advidea.com) Impaginazione: ADVidea comunicazione Immagini: autori vari Redazione: BBN ISBN 978-88-6404-046-2

Proprietà letteraria e scientifica riservata © BBN editrice - Torino - 2010 Questo testo è rilasciato con licenza COMMON CREATIVE BY-NC-ND 2.5 L’editore è a disposizione per eventuali involontarie inesattezze e omissioni nella citazione delle fonti di brani, fotografie e illustrazioni pubblicate in questo testo.

Anna Rita Vizzari

A r c h e o d i d at t i c a V i r t u a l e

Appunti sull’uso didattico dei mondi virtuali per l’Archeologia e la Storia Antica.

Indice 0. Introduzione

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1. Propedeutica ai mondi virtuali

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Nozioni base sui mondi virtuali Mini-Guide visual per la costruzione Programmi utili scaricabili Didattica della storia con i mondi virtuali: formazione docenti Mondi virtuali e integrazione scolastica Intervista ad Andrea Benassi Intervista a Maria Guida 2. Didattica dell’Archeologia e della

Storia Antica nei mondi virtuali Con e nei mondi virtuali Un esempio di materiale fruito off line: Geografia 3D Integrazione fra tecnologie Machinima Tutorial Primo machinima corsiste LIM e MUVE CDD per la LIM sui castelli e mappe Integrazione di mondi virtuali e LIM in un CDD Le macchine di Leonardo da Vinci su Second Life Come fare archeodidattica nei mondi virtuali Visita di un luogo Fare da cicerone Fare una ricerca in world Simulazioni Simulare uno scavo archeologico su Second Life Didattica nei mondi virtuali: role play

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Fare il demiurgo Progetto archeologico su SLW 3. Mondi virtuali con scenari interessanti Scuola 3D Intervista a Nicoletta Farmeschi Parco della Preistoria e intervista a Maria Gragnaniello Virtual Heritage per la didattica immersiva dell’archeologia Stonehenge su Virtual Heritage King Tut su Virtual Heritage Opensim Il mio percorso su SLW La mia Pompei su SLW Pompei 3D, precursori ed epigoni Come si usa un ambiente Second Life Land e Sim relative all’Archeologia e alla Storia Antica Un po’ di paleontologia su SL IUP Archaeology su SL Grotte di Lascaux Villaggio neolitico di Çatalhöyük Giza Civiltà minoica Mesopotamia Uruk Cultural Arts Museum Sardegna nuragica e oltre Atene Roma Navi antiche in una sim italiana Valle del Sarno Museum Island, sim tutta italiana Monastero di Santa Caterina nel Sinai

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Land e Sim relative a periodi successivi Renaissance Island Le macchine di Leonardo da Vinci Cartografia su SL Belle sim e land perdute Italian Life Portugal medieval 4. BiblioSitografia Bibliografia su cartaceo sulla didattica nei mondi virtuali Articoli su storia e archeologia nei mondi virtuali Bibliografia sulla didattica di archeologia e storia antica Articoli on line sulla didattica nei mondi virtuali Siti utili sulla didattica nei mondi virtuali 5. Riflessioni conclusive

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Introduzione

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Archeodidattica virtuale

Nota della redazione: Le parole circondate da una linea tratteggiata sono link attivi e cliccando sulle immagini si accede alla pagina con l’immagine ingrandita.

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Propedeutica ai mondi virtuali

P r e s u pp o s t i

teorici e

Dichiarazione d’intenti

Lo storico Antonio Brusa ha osservato, in un seminario tenuto in Sardegna, che la Storia serve per “contestualizzare”, la Geografia per “generalizzare” e le scienze sociali per “formalizzare”.

I mondi virtuali sono uno strumento particolarmente utile per la contestualizzazione, perché permettono di rappresentare lo spazio e il tempo senza dispendio economico (dal momento che non servono materiali concreti). E, anzi, per questo motivo, più che di strumenti si tratta proprio di ambienti in cui può avere luogo un apprendimento.

Dopo aver seguito qualche corso (tenuto da Andrea Benassi) sulla didattica nei mondi virtuali, ho partecipato alla realizzazione di un mondo virtuale educational, dal nome provvisorio di “Second Learning World” (chiamato SLW per esigenze di abbreviazione), che non è stato ancora reso accessibile al pubblico perché in fieri.

In questo ebook intendo condividere la mia piccola esperienza: • mostrando agli insegnanti le potenzialità didattiche dei mondi virtuali per quanto concerne l’Archeologia e la Storia antica, con sintetiche indicazioni operative a maglie larghe e ricche interviste sia a insegnanti che hanno sviluppato significative esperienze con alunni sia a esperti i quali hanno ricostruito ambienti che si prestano a un impiego didattico, • fornendo landmark - ossia coordinate virtuali – di “isole” interessanti per quanto riguarda la didattica dell’Archeologia e della Storia antica (con qualche incursione in aree utili per la Storia moderna), nella consapevolezza che i mondi virtuali sono in fieri e passibili di modifiche, • fornendo indicazioni tecniche di base: software necessari, software utili, funzioni particolari.

Questo senza la pretesa dell’esaustività ma nella consapevolezza che ogni giorno nascono e si trovano nuove risorse, nuove esperienze, nuove isole virtuali. Per eventuali aggiornamenti si utilizzerà il blog collegato a questo ebook.

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Propedeutica

ai

Mondi

v i rt u a l i

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Archeodidattica virtuale

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Propedeutica ai mondi virtuali

Nozioni

d i b a s e s u i m o n d i v i rt u a l i

Che cos’è un mondo virtuale? È un ambiente tridimensionale in cui gli utenti entrano con un avatar che si muove, comunica, agisce e interagisce con altri avatar e con l’ambiente. In situazioni avanzate, l’avatar crea oggetti e allestisce scenari.

Il mondo virtuale è articolato in sim, isole virtuali che a loro volta possono essere ripartite in land; esso viene chiamato “grid” perché le linee di ripartizione delle sim formano una sorta di griglia.

Come si accede?

Per qualsiasi mondo virtuale bisogna scaricare il programma e crearsi un account.

In questo ebook vedremo di volta in volta come accedere ai distinti mondi virtuali proposti.

Per saperne di più sui mondi virtuali si può consultare questo interessante learning object realizzato con Exelearning da una veterana della didattica scientifica nei mondi virtuali: Lisa Tebaldi (Annalisa Boniello nella vita reale), attiva socia Anitel: Ambienti 3D e didattica (cfr. anche le slide su Calameo).

Il

mio avatar insieme ai compagni di del

Master Unituscia

Project Work in E-learning.

Come fare a sapere dove recarsi e dove trovare quello che cerchiamo?

Utile l’utilizzo di un motore di ricerca in cui digitare, meglio se in inglese, ciò che desideriamo. Un tempo c’erano Digging.secondlife e Slbrowser, che ora risultano inattivi; al momento si può usare search. secondlife.com, che – dei luoghi che ci interessa visitare – fornisce lo Slurl, ossia l’url su Second Life, costituito dal nome della sim (l’isola virtuale) e dalle 3 coordinate (diciamo… latitudine, longitudine e alti15

Archeodidattica virtuale

tudine). Per accedere tramite lo slurl serve comunque fare il login con il proprio avatar.

Nell’immagine sottostante, il mio avatar crea una riproduzione della Tomba del Tuffatore di Paestum.

Un esempio di allestimento di un ambiente: vediamo il mio avatar su Opensim prima della “creazione�: delle isole quadrate totalmente sguarnite.

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Propedeutica ai mondi virtuali

Ed ecco il risultato: è stato creato un piccolo golfo con rilievi e promontori. Va considerato che il grosso del lavoro è nel fondale marino, che qua non compare.

Il vulcano dietro la casa pompeiana è opera del terraforming di Maria Guida (Marinu Gausman su Second Life).

Per il terraforming vedere p. 21.

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Archeodidattica virtuale

Mini-guide

visual per la costruzione

I profani del 3d che non possiedono software specifici, costruiscono “artigianalmente” in questo modo: concepiscono un qualsiasi oggetto – da un reperto archeologico a un monumento – come un assemblaggio di figure geometriche solide (prim) da modellare che poi avvicinano e uniscono con gli appositi comandi. Fondamentale è la scelta della texture, ossia della trama che dovrà “rivestire” gli oggetti: se non sono adatte le texture presenti di default nell’inventory (ossia nell’inventario), bisogna caricarne una dal proprio computer: questa operazione è gratuita o a pagamento a seconda del mondo virtuale.

Riproduzione

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di kernos da me realizzata su

SLW -Opensim.

Propedeutica ai mondi virtuali

Un segreto per capire come sono stati fatti gli oggetti da altri: cliccate sugli stessi con il tasto destro del mouse e vedrete i distinti oggetti raccordati, contornati di giallo o di blu. La cosa si può osservare in queste 3 micro-guide visual che ho predisposto (nell’ambito del project work del Master Unituscia) per mostrare come, per costruire in world, bisogna concepire oggetti ed edifici (tutti quelli che vi compaiono sono stati costruiti da me nel mondo SLW, Opensim).

1) Come riprodurre reperti archeologici su Calameo.com.

A destra, un reperto da me riprodotto.

2) Come riprodurre monumenti su Calameo.com.

A destra, la riproduzione (rivisitata) del larario in opus sectile della Casa del Menandro a Pompei, fatta da me su Second Learning World.

3) Come riprodurre scenari su Calameo.com.

A destra, scenario per l’archeologia subacquea realizzato da me su Second Learning World.

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Archeodidattica virtuale

Programmi utili scaricabili (per grafica e terraformare) Per perfezionare le “costruzioni”, si è visto, è importante la texture. Per realizzare alghe, ad esempio, serve una texture dallo sfondo trasparente. Come crearlo? Per questo e altro (come plasmare il terreno, ossia terraformare), servono programmi specifici. Qui di seguito quelli che, nelle mie limitate ricerche, ho scaricato (soltanto alcuni de quali ho usato); va detto che intendo essere soltanto esemplificativa ed estremamente propedeutica, in quanto la mia esperienza di costruzione è artigianale e non professionale.

Grafica e Scuplting • Gimp è un programma di grafica che io uso per realizzare textures semplici ma originali, come i coralli.

• SecondTGA è un programma di grafica che io uso per rendere trasparente lo sfondo.

• Blender è un software per la grafica tridimensionale. Si trovano i tutorial: www.blender-tutorial e www.blender.it/tutorials.

• Sculpt Paint è un software utile per fare sculpting, ossia plasmare gli oggetti in modo meno grossolano rispetto a quanto è possibile “artigianalmente” in world.

• la pagina del Wiki ufficiale sugli scuplted prim conduce a guide, esempi, texture scaricabili.

Per

le alghe vanno utilizzati sfondi trasparenti

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Propedeutica ai mondi virtuali

Terraforming Intanto va precisato che per modificare l’assetto del terreno bisogna avere dei “permessi speciali”. Dove posso farlo, personalmente ricorro al lavoro “artigianale”, senza l’ausilio di software, per cui sono in grado di fare poche segnalazioni.

• Terragen viene usato per “terraformare”, ossia per modellare il suolo in modo più dettagliato rispetto a quanto è possibile fare “artigianalmente” in world.

• Large 3D Terrain, di cui troviamo un tutorial di Livio Mondini su imparafacile.ning.com.

• Immagini, spiegazioni e link utili sono su wiki.secondlife.com/ wiki/Terraforming.

Terraformando

si realizzano rilievi, fosse, dislivelli, golfi…

Scripting • Scratch 4 Second Life serve per generare script (che assegnano determinati ordini agli oggetti, come “se si clicca sulla porta, questa si apre”). Utilissimo il tutorial di Romolo Pranzetti su comeweb.podomatic.com.

• il programmino on-line Ann Enigma’s script autogenerator realizza script semplici ad hoc.

• alcuni blog di utenti avanzati contengono script e consigli utilissimi: quello di Gaia Rossini, quello di Tony Novella e quello di Cristian Contini.

• il Wiki sugli script lslwiki.net fornisce un repertorio indicizzato di strumenti utili.

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Archeodidattica virtuale

Con uno script ho attivato la funzione “lift� su questo attrezzo, che viene sollevato.

Altri programmi sono elencati e linkati nel wiki wiki.secondlife. com/wiki/Sculpted_Prims:_3d_Software_Guide.

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Propedeutica ai mondi virtuali

D i d at t i c a

d e l l a s to r i a c o n i m o n d i v i rt u a l i : f o r ma z i o n e d o c e n t i

In qualità di e-tutor (Innovascuola e Scuola Digitale) e di corsista (Unituscia) ho sviluppato delle esperienze con colleghi che intendevano avvicinarsi ai mondi virtuali. Così ho realizzato dei piccoli e malconci machinima (condivisi su Vimeo) per documentare scherzosamente le esperienze: • Incontro con corsisti di Scuola Digitale, • Incontro con corsisti di Innovascuola, • Incontro con tutor, esperti e compagni corsisti del Master Unituscia (link e link).

Nell’ambito del Project Work del Master Unituscia in E-Learning mi sono occupata della didattica umanistica nei mondi virtuali: insieme ai compagni del corso (Stefania Giorello, Valentina Volpi e Ignazio Garau) ho allestito su Moodle la “Parte propedeutica di familiarizzazione”, mentre per conto mio ho allestito la sezione dedicata alla didattica della Storia, il cui obiettivo era di approntare un corso di aggiornamento per docenti sulla didattica della Storia nei Mondi virtuali.

La mia ipotesi formativa era la seguente: 1: Conoscere elementi di didattica della storia nei mondi virtuali (paragrafo come fare archeodidattica) 2: Riprodurre un reperto archeologico (paragrafo mini guide per la costruzione) 3: Costruire un monumento (paragrafo mini guide per la costruzione) 4: Realizzare costumi d’epoca 5: Allestire scenari storici (paragrafo mini guide per la costruzione) 6: Saper far realizzare scenari storici dagli alunni o dagli utenti 7: Usare lo scripting con cognizione di causa (paragrafo siti utili per lo script) 8: Saper realizzare video didattici o dimostrativi (paragrafo machinima).

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Archeodidattica virtuale

Mondi

v i rt u a l i e i n t e g r a z i o n e s c o l a s t i c a

Grazie a Second Life quasi 3 anni fa ha potuto camminare (soltanto virtualmente, purtroppo) un’alunna sulla sedia a rotelle.

In un incontro con l’équipe medica, dissi di avere difficoltà nel prepararle verifiche di Geografia, perché se inserivo delle cartine mute da completare (cosa che in genere si fa per gli alunni con difficoltà di apprendimento) lei non riusciva a lavorarci. La risposta del medico fu: “Ma certo, perché stando sulla sedia a rotelle ha difficoltà nell’orientamento, non ha la percezione dello spazio”.

Così ho pensato che l’ideale per farle fare esperienza di movimento nello spazio senza intralci sarebbe stata una simulazione su Second Life. Ho invitato l’alunna a sedersi accanto a me nella postazione del pc docente (mentre gli altri alunni svolgevano altre attività al computer, per la precisione “Repubblica @ Scuola”) e a muoversi col mio avatar in alcuni ambienti protetti, sotto la mia stretta sorveglianza.

Prima in tragitti lineari, poi in ambienti complessi (come Versailles, sim che non esiste più) infine nel complesso nuragico di Barumini (nella sim Sardigna), dove lei si è dovuta destreggiare nei meandri più impervi. Dall’inibizione iniziale, la ragazza ha acquisito sempre più dimestichezza con i cursori: i suoi progressi sono stati rapidissimi. Le ho chiesto se le piacesse, lei ha risposto di sì, aggiungendo che era “strano”. L’ho invitata a volare e le ho fatto notare alcuni monumenti, che poi le chiedevo di ritrovare orientandosi nello spazio.

Nelle verifiche di Geografia effettuate successivamente, si sono notati dei progressivi miglioramenti.

Credo che sotto questo aspetto i mondi virtuali offrano uno strumento in più, un modo di fare cose che non si possono fare nella vita reale.

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Propedeutica ai mondi virtuali

I n t e rv i s ta

ad

Andrea Benassi

Andrea Benassi, che cito più volte nel corso di questo ebook, è un ricercatore dell’Agenzia Scuola di Firenze nonché un precursore dell’uso didattico di Second Life, nella cui sim Indire (Slurl: INDIRE), con l’avatar StevieRay Vaughan, ha instradato diversi insegnanti sul fronte della didattica nei mondi virtuali. Infatti ha condotto corsi di formazione per docenti e avviato la sperimentazione nel mondo virtuale “Second Learning World”. Gli ho rivolto qualche domanda.

1) Quale ritieni sia il plusvalore dell’uso dei mondi virtuali per la didattica laboratoriale in generale e dell’archeologia o della storia antica in particolare?

Credo che il valore dei Mondi Virtuali sia quello di permettere l’allestimento e la fruizione di un altrove, un altrove che può essere costituito, essenzialmente, nella forma che più vogliamo. In questo senso rappresentano per la scuola una 25

Archeodidattica virtuale

specie di “aula che non c’era”. Paradossalmente, ad oggi, il problema più grande risulta proprio il… riuscire a pensare questo altrove, riuscire ad immaginarne le possibilità. Non ha senso, secondo me, usare questo altrove per riprodurre la scuola così come la conosciamo (come spesso ho visto fare), con le aule, i corridoi etc. Ha senso invece usarlo per quello che il mondo fisico non ci pemette di fare: ad esempio riprodurre realtà che… non esistono più. Ecco ad esempio il valore dei MV in relazione all’archeologia e alla storia.

2) Esiste su Second Life una sim che ritieni particolarmente significativa dal punto di vista didattico e perché?

Non credo sia un punto di vista di “sim”, di spazi più o meno didattici.

Quello che conta, e che forse fino adesso è spesso mancato, è la progettazione NON tanto di uno spazio virtuale quanto di un’esperienza: ciò che in quello spazio deve accadere. Esistono dei bellissimi spazi potenzialmente didattici, penso alla Basilica di Assisi per esempio, ma la vera differenza la fa l’evento didattico che il docente riesce ad allestirvi sopra.

3) Tu sei un antesignano in Italia per quanto riguarda l’uso didattico dei machinima: puoi sintetizzare la tua esperienza in merito?

Credo che i machinima siano un formidabile strumento per il digital storytelling.

I Mondi Virtuali possono essere usati come un teatro, in cui allestire rappresentazioni. E queste rappresentazioni possono essere “raccontate” attraverso il linguaggio del video. Il tutto senza uscire dalla classe. Nel 2007 abbiamo usato questo strumento addirittura per il video di “Bruci la città” di Irene Grandi. E lo abbiamo usato anche per una sperimentazione didattica, girando un “giallo” in Second Life.

Ma i machinima rappresentano, per chi si occupa di didattica, un ottimo modo per documentare le esperienze didattiche. Difficile spiegare a parole quello che succede in Second Life, soprattutto a chi non vi è mai entrato: devo riuscire a “fartelo vedere”, riprendendo semplicemente quello che avviene. Ho documentato così tutte le esperienze didattiche svolte finora.

Lezione 26

di

Costruzione tenuta da Andrea Benassi

Propedeutica ai mondi virtuali

I n t e rv i s ta

a

Maria Guida

Maria Guida (Marinu Gausman su Second Life) è una docente di Matematica e Fisica che da qualche mese lavora all’Agenzia Scuola di Firenze. Nell’ambito del corso di formazione per insegnanti sui mondi virtuali, gestito da Andrea Benassi, tenne per noi un laboratorio di Fotografia; in seguito abbiamo lavorato insieme nell’area sottomarina di Second Learning World. Considerandola una delle persone che più hanno contribuito alla mia formazione sui mondi virtuali, le ho chiesto una breve intervista.

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Archeodidattica virtuale

1) Quale ritieni sia il plusvalore dell’uso dei mondi virtuali per la didattica laboratoriale?

Ho visto in Second Life in questi anni molte esperienze di didattica, italiane e non, spesso basate su poster da leggere o su conversazioni orali stile conferenza.

Sono certa che questo tipo di lezione non sfrutti affatto le potenzialità dell’ambiente che può consentire invece un apprendimento attivo perché esperienziale e situato. I mondi virtuali offrono, infatti, la possibilità di ricreare ambienti e situazioni in cui, nella vita reale, è difficile o impossibile o pericoloso condurre gli alunni perché apprendano seguendo un percorso di esperienze progettate in anticipo dal docente.

Così ho provato a costruire in Second Life, grazie all’ospitalità dell’isola “Imparafacile” (Slurl: Imparafacile), e successivamente nella Opensim dell’ANSAS, un fondale marino in cui le alghe, i pesci, le stelle marine reagiscono al tocco, cosa che non fanno le creature reali benché siano molto più belle da vedere, e consentono così all’alunno di acquisire conoscenza.

2) C’è su Second Life una sim storica o archeologica che ritieni particolarmente significativa dal punto di vista didattico e perché?

In Second Life mantenere in vita una sim è costoso e per questa ragione continuamente scompaiono vecchie sim, anche bellissime ma nuove ne spuntano, materializzazione di nuovi progetti e nuove idee.

Per questo Second Life non invecchia. Ci sono dei luoghi della memoria e c’è persino un progetto per conservare le opere di architettura virtuale affinché non vengano cancellate per sempre da questo meccanismo.

Personalmente ho sempre avuto un debole per Versailles che offriva una bella ricostruzione della reggia e dei suoi interni con tutti gli arredi in dettaglio. Il passato è d’obbligo perché anche Versailles ha smesso d’esistere.

Nella Reggia si incontravano sempre tante persone in costume d’epoca, giocatori di ruolo, che contribuivano a creare un’inimitabile atmosfera.

Mondi immersivi significa anche questo, la possibilità di studiare un periodo della storia non solo guardando un film di ambientazione storica ma addirittura immergendosi con il proprio avatar in uno spazio virtuale che simuli la possibilità di tornare nel passato, vestire alla moda del tempo, sdraiarsi su una dormeuse settecentesca, parlare l’italiano affettato di allora: in altri termini immergersi nello spirito di quel secolo.

Ho sperimentato questa sensazione quando ho tenuto un breve ciclo di lezioni per i docenti di FOR nel campus Indire in Second Life. Il mio gruppo, in visita a Versailles, ebbe la fortuna di incontrare la “Regina di Francia” che si offrì di accompagnarci in una visita guidata e ci fece ascoltare e ballare un minuetto.

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Propedeutica ai mondi virtuali

Incontro con personaggio in costume d’epoca a Versailles, durante il laboratorio di Marinu - Su Second Life e su Opensim hai ricostruito un fondale marino in cui si sviluppa un percorso di ricerca. Ce lo racconti?

L’idea del fondale è nato da una chiacchierata con i ragazzi di un’associazione di subacquei che mi parlavano delle bellezze dei nostri fondali. Ho pensato che gli studenti mai avrebbero potuto studiare dal vivo queste creature che vivono in aree protette ed oltretutto sott’acqua. Non esisteva dunque alternativa al libro di testo? Così ho provato a riprodurre in Second Life i saraghi, gli ippocampi, le gorgonie gialle e rosse, le meduse, le poseidonie e ad inserirli in un percorso le cui tappe sono scandite da stelle marine che, al tocco, pongono una domanda.

Tra gli oggetti attorno vanno scoperti quelli che,con un clic, aprono immagini, filmati, piccoli file testuali grazie ai quali sarà più semplice trovare la risposta esatta. Le domande, ovviamente, non servono alla valutazione di conoscenze ma sono solo un espediente per coinvolgere gli studenti con un pizzico di sfida.

Alla fine del percorso si riceve un premio, un libro da sfogliare sott’acqua che parla delle cose imparate per rivederle e fissarle (in merito si veda l’intervento 29

Archeodidattica virtuale

all’EBookFest).

I video del fondale marino sono su Vimeo (www.vimeo.com/8425484 e www.vimeo.com/10843591); altre info sul mio blog.

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D i d at t i c a d e l l ’A r c h e o l o g i a e d e l l a S to r i a A n t i c a n e i m o n d i v i rt u a l i

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Archeodidattica virtuale

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Con

e n e i m o n d i v i rt u a l i

L’accesso ad alcuni mondi virtuali è subordinato a restrizioni di età o a difficoltà tecniche come il blocco dei firewall (è il caso della mia scuola da due anni a questa parte) e i computer che non possiedono i requisiti minimi: problemi oggettivi che impediscono l’accesso ai mondi virtuali.

Ma se non si può attuare con gli alunni una didattica immersiva nei mondi virtuali – in cui lo scenario digitale è un ambiente di apprendimento – si può comunque attuare una didattica con i mondi virtuali in cui lo scenario digitale è usato come strumento per realizzare materiale didattico ad hoc da far vedere e manipolare off line (e non in world, ossia “nel mondo”). Si può trattare di fotografie virtuali (dette “snapshot”) o di video didattici (detti “machinima”) da proporre all’interno di una determinata Unità di Apprendimento.

Di seguito vedremo alcuni esempi sia per l’uso didattico off line del mondo virtuale che per la didattica immersiva in world.

Nell’immagine, la domus pompeiana da me ricostruita, poi utilizzata per realizzare un machinima didattico da mostrare agli alunni incorporato in un CDD per la lavagna interattiva multimediale.

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Archeodidattica virtuale

Un

e s e mp i o d i mat e r i a l e f r u i to o f f l i n e :

G e o g r a f i a 3D

Quello che segue è un esempio di costruzione fatta dall’insegnante in un mondo Opensim per realizzare degli oggetti da mostrare agli alunni sotto forma di snapshot e di video.

Perché i planisferi sono diversi tra loro e in certe cartine l’Antartide è piccolo mentre in altre è esageratamente grande? Comprendere il meccanismo delle proiezioni cartografiche non è facile, soprattutto finché si tratta di un’astrazione di cui si legge sui libri di testo senza illustrazioni significative. Per una classe terza ho predisposto delle simulazioni 3D su Opensim che, con il giusto accostamento di globo, foglio e luce danno una visione decisamente più nitida della procedura. Eccole in una mappa mentale.

Per approfondimenti sulle proiezioni cartografiche rimando a questo mio post su “lavagnataquotidiana.blogspot.com”; mentre per altri esempi di uso didattico possibile anche (ma non solo) off line dei mondi virtuali vedremo ora l’integrazione di machinima e della LIM.

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Integrazione

fra tecnologie

I Machinima I Machinima sono i video girati nei videogiochi o nei mondi virtuali.

In questo caso, il mondo virtuale si usa come scenario per girare dei video didattici aventi lo scopo di presentare in modo multidimensionale un determinato argomento.

In ambito didattico, si possono realizzare fondamentalmente con due scopi: • fare un documentario didattico da mostrare off line agli alunni, • documentare un’attività didattica svolta in world dagli alunni (a produrre un machinima possono essere gli stessi ragazzi).

Grazie ad Andrea Benassi dell’Agenzia Scuola, ho imparato a realizzarne, anche se con incertezze tecniche. Per condividere machinima dimostrativi o didattici girati su Second Life o su Opensim, ho aperto il Canale Vimeo “Archeologia e Storia nei mondi virtuali” (Archeomuve).

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Archeodidattica virtuale

Tutorial machinima Con quale software si può realizzare un machinima?

Il programma più indicato è Fraps (www.fraps.com), che si può scaricare in versione free ma anche a pagamento.

Come si usa Fraps? Ecco un efficacissimo videotutorial di Andrea Benassi su YouTube.

Un altro sistema per realizzare machinima consiste nell’utilizzare la funzione “Registrazione e riproduzione” del software autore della LIM.

Primo machinima archeologico di due corsiste Durante la seconda fase della Formazione di “Scuola Digitale”, due corsiste molto in gamba (Giovanna Uda e Danila Manca della Scuola Secondaria di 1° Grado “C. Nivola” di Assemini) hanno imparato in pochissimo tempo a realizzare machinima. Ecco il loro primo lavoro “Il Tempio di Zeus”, di carattere archeologico-storico-artistico, sempre su YouTube.

Per mostrare l’iter formativo, rimando alle slide realizzate per un seminario sulla LIM. Il mio feedback alla loro richiesta di suggerimenti: Ma avete fatto un corto d’autore >:) Avete trovato un’ambientazione meravigliosa, dimostrato enorme dimestichezza con lo strumento e pianificato un percorso interessante.

Dite di fare osservazioni. Premetto che io riesco a trasmettere la mia agitazione anche ai machinima, che fanno venire il mal di mare per via di un utilizzo troppo “scattoso” della telecamera.

Ecco 2 osservazioni: 1) vi conviene usare, per movimento e camera, al posto dei cursori interni al mondo virtuale quelli della tastiera. Per lo zoom si usa ALT. Altrimenti vi compaiono quegli elementi nella schermata.

2) le scritte: allargate a tutto lo schermo sono di difficile lettura; consiglio anche un testo più scarnificato.

Sono considerazioni nate dall’esperienza e dai suggerimenti altrui, che vi scrivo nella consapevolezza che anche ai miei video si possono fare tante osservazioni.

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Sul corretto abbinamento di video, musica e testo rimando a un mio post nel blog lavagnataquotidiana.blogspot.com, a proposito dei principi del Mayer.

LIM

e

Muve

La LIM presenta dei vantaggi: • valorizzazione delle intelligenze multiple con un approccio multisensoriale e multidimensionale che la manipolazione agevola in modo particolare, • possibilità di riorganizzare la didattica in modo efficace (ma i docenti devono sapersi mettere in discussione), • capacità di catturare l’attenzione degli studenti (ma in un primo momento)… …però anche dei rischi, che vanno scongiurati: • un uso improprio da parte di chi spera che sia la LIM a migliorare la propria didattica, • un dispendio di tempo per prepararsi e predisporre i materiali, • il rischio di un rafforzamento della frontalità.

Personalmente rispetto alla LIM preferisco il lavoro individuale o di coppia nelle rispettive postazioni in Aula Informatica, ma spesso c’è una decimazione naturale (quel pc è guasto, quello non si connette) che rende impossibile un lavoro costante.

L’uso dei software didattici è differente, fra LIM e Aula Informatica: nella postazione individuale o di coppia, se l’alunno effettua attività cloze va avanti tendendo a non soffermarsi sul processo (a meno che l’insegnante non intervenga in continuazione postazione per postazione), mentre alla LIM anche le attività cloze assumono una funzione diversa: gli alunni, coordinati da uno di loro (magari il più vivace) collaborano per trovare la soluzione, si confrontano (come avviene nei giochi di società).

Non solo, con la divisione dei ruoli abbiamo l’alunno coordinatore, l’alunno alla tastiera, l’alunno con la penna elettromagnetica… che devono lavorare in perfetta sintonia e rispettando l’uno i tempi degli altri.

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Archeodidattica virtuale

Ho notato dei notevoli progressi nei miei alunni da quando è entrata la LIM in classe, partendo proprio dalla socializzazione e della co-costruzione delle conoscenze.

In questa sede non ci interessa tanto parlare delle caratteristiche didattiche della LIM, per la quale rimando all’intervista fattami da Daniele Barca e pubblicata nel sito Innovascuola. Qua ci interessa l’integrazione fra mondi virtuali e LIM. La cosa era stata già testata da Maria Guida, che ha presentato l’argomento “LIM e mondi virtuali 3D” (ne parla nel suo blog) al convegno della Erickson “La qualità dell’integrazione scolastica” e, di recente, nell’EBookFest.

Come integro la LIM e i mondi virtuali? Nella mia aula c’è un blocco dei firewall che ci impedisce l’accesso ai mondi virtuali, per cui per ora posso usare i mondi virtuali a casa per scattare snapshot e girare machinima. I machinima fungono poi da video didattici introduttivi, mentre le snapshot vengono utilizzate per manipolazioni successive effettuate alla LIM. Gli argomenti per i quali ho integrato mondi virtuali e LIM sono: • Pompei, • Castelli, • Leonardo.

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

CDD per la lim sui castelli e mappe Vediamo un CDD realizzato per un uso didattico alla LIM: il CDD sui castelli. Come sfondo della prima pagina c’è una snapshot scattata nel mondo virtuale; nelle ultime pagine e ci sono alcune fotografie scattate su Google Earth 3D. Come documentazione dell’uso didattico di questo CDD inserisco sotto una fotografia scattata in classe.

La modalità di lavoro alla lim che adotto è questa: a turno gli alunni vengono alla LIM in coppia: uno gestisce la penna elettronica e l’altro la tastiera.

Funziona particolarmente quando lavoriamo sulle mappe concettuali con C-Map o sulle mappe mentali con XMind.

Per le mappe utilizzo queste 3 modalità (ormai privilegiando l’ultima poiché le prime due servivano soprattutto a familiarizzare con gli strumenti lim): 1) gli alunni completano le mappe (realizzate dall’insegnante e poi “svuotate”) scrivendo con la penna elettromagnetica sulla versione “immagine” della mappa concettuale, come nella fotografia sottostante.

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Archeodidattica virtuale

2) gli alunni completano le mappe (realizzate dall’insegnante e poi “svuotate”) spostando le etichette (realizzate con il “cattura immagine”) mediante il drag and drop, come nella videata sottostante.

3) gli alunni creano le mappe lavorando direttamente sul software, digitando su frecce ed etichette: è l’approccio migliore, più costruttivo. Molte mappe realizzate dagli alunni sono condivise nel sito di documentazione sites.google.com/site/geeksestu.

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Integrazione di mondi virtuali e lim in un CDD Questo è un CDD realizzato per la LIM sulla casa pompeiana per gli alunni della prima media. Partendo dall’osservazione tramite Google Maps, si familiarizza con la struttura della casa-tipo dell’antica Roma visionando anche risorse esterne di cui sono comunque autrice: - il machinima Domus pompeiana su Second Learning World di una riproduzione 3d della domus creata da me stessa su SLW, - un learning object (Uso delle fonti nella didattica della Storia) realizzato da Paola Quagliarella per la piattaforma For docenti dell’Ansas in cui sono presenti le pagine del mio libro Laboratorio archeologia (Erickson) sull’articolazione della domus.

Il CDD in questione, che mira a valorizzare le intelligenze multiple fornendo un approccio visivo-spaziale (con immagini e piantine della casa) e anche corporeo-cinestetico (con il machinima e la manipolazione) si può visualizzare su Slideshare e scaricare dal sito Bibliolab di Patrizia Vayola, in formato pdf, notebook per la Smartboard e gwb per la Interwrite.

Le macchine di Leonardo da Vinci su Second Life Resta ancora visitabile su Second Life nella sim Agorà Saturnia-Gogol (SLurl: Agorà Saturnia) la mostra sulle macchine di Leonardo da Vinci.

Si può anche visualizzare un simpatico “eBook” intitolato Sfocus.

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Archeodidattica virtuale

Il realizzatore è Silvestro De Agostino, per conoscere il quale si possono vedere queste due interviste: una su www.maxfear.it e una su www.networkmuseum.com.

Si può anche visualizzare un simpatico “eBook” intitolato Sfocus.

Ho utilizzato alcune snapshots scattate in quella mostra per la mia seconda, che è una cl@sse 2.0: tramite chiavetta (non abbiamo ancora la rete wi-fi) ho travasato le snapshot (delle ricostruzioni e dei pannelli esplicativi) nei netbook dei singoli alunni, i quali hanno classificato le tipologie di invenzione (macchinario da lavoro, mezzo di trasporto, macchina da guerra…) di Leonardo utilizzando XMind per una mappa mentale. Nella pagina a fianco si può vedere (click per ingrandire) uno dei “prodotti didattici” degli alunni.

Snapshots 42

pubblicate con il consenso di

Silvestro De Agostino

Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

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Archeodidattica virtuale

Come

fa r e a r c h e o d i d at t i c a n e i m o n d i v i rt u a l i

Per fornire indicazioni operative per la didattica in world dell’Archeologia e della Storia antica, tempo fa realizzai per Maria Grazia Fiore il machinima dimostrativo Archeologia nei mondi virtuali: “proposte operative” su Vimeo in cui ipotizzavo le seguenti attività didattiche nei mondi virtuali: • visitare un museo o un sito (cfr. pag.45), • fare da cicerone in un museo o in un sito (cfr. pag.45), • fare un gioco di ruolo (cfr. pag.48), • organizzare una ricerca o una caccia al tesoro (cfr. pag.46), • simulare una procedura (cfr.pag.47), • riprodurre uno scenario o un reperto (cfr. pag.49).

Nelle prossime pagine vedremo di sviluppare questi spunti operativi.

Sull’argomento ho scritto l’articolo Mondi virtuali: scenari immersivi per la Didattica. Come fare Storia nella Scuola Secondaria? in “Mundus” n° 3 (2009), Palumbo Editore, p. 160, a cui rimando per completare il quadro.

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Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Sempre sulla didattica nei mondi virtuali, segnalo un interessante machinima intitolato “Educational Uses of Second Life” (dell’utente MaryAnnCLT), in cui si individuano modalità varie.

Didattica nei mondi virtuali: visita di un luogo Un primo utilizzo didattico del mondo virtuale consiste nella visita mirata – da parte degli avatar degli studenti – di un ambiente 3D (un museo, un sito o un monumento). Un esempio concreto è costituito dall’esperienza effettuata da Nicoletta Farmeschi che ha portato i suoi alunni, come è documentato nel video “Le fonti della storia e l’archeologia subacquea”, nel Museo dei grandi ritrovamenti subacquei del Mediterraneo, da me allestito su Second Learning World.

il

Museo

dei grandi ritrovamenti subacquei del

Mediterraneo

Didattica nei mondi virtuali: fare da cicerone Una fase successiva può svilupparsi in questo modo: i ragazzi (o meglio, i loro avatar) conducono una visita guidata in un determinato ambiente sul quale si sono prima documentati, utilizzando la microlingua, il lessico specifico.

Un’esperienza di visita guidata alla ricostruzione di Assisi (con obiettivi non tanto storici quanto linguistici) è narrata in A. Benassi, L’italiano in Second Life. Non ambientazioni didattiche ma esperienze nelle quali immergere gli studenti per l’apprendimento della lingua e ancor di più la cultura

Il

mio avatar fa da guida a un piccolo

gruppo di corsisti Innovascuola

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Archeodidattica virtuale

italiana, in www.agenziascuola.it.

Anche il mio avatar ha avuto il piacere di essere coinvolto (come visitatore) in un tour guidato in uno scenario allestito dagli alunni stessi, sempre gestito da Andrea Benassi: ne parlo nel paragrafo “Didattica nei mondi virtuali: fare il Demiurgo!”.

Didattica nei mondi virtuali: fare una ricerca in world L’alunno-avatar può fare l’archeologo o il ricercatore a caccia di un determinato reperto, invitato a riconoscere in mezzo a diversi oggetti presenti quello che viene man mano richiesto.

Uno scenario concepito per questo genere di attività è l’Area subacquea della caccia al reperto (archeocaccia) all’interno di Second Learning World: nascosti in mezzo alle alghe ci sono una moneta, un frammento ligneo di relitto romano e altri reperti subacquei. Gli alunni dovranno cercare (in mezzo alla vegetazione marina e alle rocce), prendere e mostrare alla fine dell’attività gli oggetti. Per motivi pratici l’area in questione è stata delimitata e per rendere l’idea del mistero si è utilizzato il sistema da “scena del crimine”.

Vedi immagine a pag. 44.

Simulazioni I mondi virtuali si prestano anche alle attività laboratoriali e alle simulazioni di azioni e di dinamiche.

Su Second Learning World ho allestito l’Area subacquea sui metodi di prospezione archeologica che fornisce la possibilità di simulare alcune procedure.

Iniziamo con la quadrettatura subacquea che serve a individuare l’ubicazione dei reperti; abbiamo quindi un sistema di sollevamento dei reperti dai fondali mediante barella con palloncini cliccando sulla quale si solleva un’anfora dal fondale (con uno script di lift) per portarla verso un cassone collegato – tramite una robusta catena – alla nave-gru che condurrà i reperti su46

Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

bacquei sulla terraferma. Questo allestimento virtuale si prefigge di far vivere ai ragazzi delle operazioni complesse, quasi impossibili da sperimentare in prima persona nella vita reale.

Simulazione di scavo archeologico su Second Life Per quanto riguarda l’Archeologia, il massimo dell’esperienza è rappresentato dalla simulazione di scavo. Su Second Life si può “mettere in pratica” nell’ambito di un percorso strutturato allestito in un angolo della sim Roma Transtiberim (Slurl: Roma Transtiberim), il cui proprietario è Torin Golding.

Vi è approntato un “circuito” che consiglio di seguire in ordine: 1: Ricognizione e rilevamento (Survey) 2: Attrezzi da scavo (Tools): paletta, piccone e scalpello che vanno presi gratuitamente in loco per fare la simulazione 3: Stratigrafia (Stratigraphy) 4: Datazione relativa (Relative dating) basata sul confronto fra reperti 5: Datazione assoluta (Absolute dating) basata su strumenti scientifici 6: Documentazione (Recording) che consiste nell’effettuare disegni e/o fotografie 7: Setaccio (Screening) per separare i reperti da altri sedimenti 8: Analisi dei reperti (Artifacts) 9: Analisi dei “residui ambientali” (Ecofacts) 10: Codice etico (Ethics): essere archeologo non significa fare il tombarolo bensì lavorare con metodo e rigore scientifico, in modo eticamente corretto.

Un video (il mio prima machinima in assoluto, e si vede) della simulazione è “Xenia Jones” su Vimeo.

Snapshot il consenso di

pubblicata con

Torin Golding

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Archeodidattica virtuale

Didattica nei mondi virtuali: Role play L’alunno-avatar può interpretare un personaggio storico: a ogni alunno viene assegnato un determinato personaggio, sul quale egli dovrà documentarsi in vista di una rappresentazione in world. Con questa procedura, gli alunni saranno portati a comprendere in modo più significativo le dinamiche storiche.

Si può fare l’obiezione: “Perché nei mondi virtuali e non nella vita reale?”. Ma nella vita reale sarebbero dispendiosi – in termini di tempo e di materiali – sia l’allestimento delle scenografie che la realizzazione dei costumi. Invece nel mondo virtuale, una volta che ci si impratichisce con la tecnologia, si realizza tutto quello che si vuole.

Come ricostruire i personaggi nel mondo virtuale? Anche senza un inventario fornito, basta la gestione dell’aspetto dell’avatar per accentuare determinate caratteristiche fisiche e curare un abbigliamento di base. Trattandosi di avatar, i personaggi non resterebbero in modo permanente nell’ambiente (sparirebbero non appena il proprietario fa il logout)… ma per fortuna esistono diverse modalità di documentazione: dalle snapshot (le fotografie virtuali) ai machinima.

Ci sono su Second Life sim predisposte per il role-play come Renaissance Island.

Nell’immagine: 48

Sim Italian Life (che Davide Forcella-Davide Borra

schiere di soldati nella

pubblicata con il consenso di

non c’è più)

Snapshot

Didattica dell’Archeologia e della Storia Antica nei mondi virtuali

Didattica nei mondi virtuali: fare il Demiurgo!

I ragazzi, con un po’ di infarinatura di building, possono riprodurre reperti, monumenti o scenari.

Per costruire però bisogna o possedere una sim o avere abilitazioni particolari da parte del suo owner (proprietario). Ma su Second Life, per esempio, ci si può recare nelle sandbox, aree dedicate agli ospiti che desiderano cimentarsi nella costruzione, a patto che non “sporchino” il terreno andandosene via senza togliere quanto creato. C’è la SandBox Italiana nella sim Indire (Slurl SandBox Indire), dell’Agenzia Scuola.

Sempre nella sim Indire è stato sviluppato con gli alunni di una scuola superiore trentina il Virtual Enterprise Project, gestito da Andrea Benassi: nel video di documentazione, gli avatar degli alunni guidano il mio avatar (Xenia Writer) alla scoperta delle loro realizzazioni complesse e affascinanti.

Su Second Learning World è stato allestito un laboratorio pratico manipolativo dedicato alla ricostruzione dei reperti. Abbiamo un tavolo di cristallo con la scatola di texture (contenente trame archeologicamente adatte) e le sedie per gli alunni che intendano cimentarsi con la riproduzione di alcuni reperti.

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Archeodidattica virtuale

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Mondi

v i rt u a l i c o n s c e n a r i i n t e r e s s a n t i

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Archeodidattica virtuale

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Mondi virtuali con scenari interessanti

S c u o l a 3D Scuola 3D (www.scuola3d.eu) mondo virtuale realizzato dall’Istituto Pedagogico di Bolzano con tecnologia Mondi Attivi.

L’ingresso a Scuola 3D va preventivamente autorizzato. Una volta che si è dentro ci si può recare nel “Viale dei teleport” che offre una serie di pannelli cliccando sui quali ci si teletrasporta nel luogo desiderato: il Parco della Preistoria è uno dei primi che troviamo, e a questo dedichiamo un articolo a parte.

Un altro modo per recarci nell’ambiente che ci interessa consiste nel digitare nella finestrella di chat “Teleport X”, dove X è il nome del luogo (Preistoria, Paleolitico, Neolitico, ad esempio).

Due docenti che usano regolarmente questo mondo virtuale nella didattica sono Nicoletta Farmeschi e Maria Gragnaniello, a cui ho fatto delle interviste...

I n t e rv i s ta

a

N i c o l e t ta F a r m e s c h i

Nicoletta Farmeschi è una docente di Scuola Primaria nota come suffragetta della didattica immersiva. Infatti ha una consolidata esperienza all’interno di Scuola 3D. Per fornire un’idea della sua vasta esperienza, segnalo l’intervista fattale da Andrea Benassi su secondlearning.it: “Non solo Second Life: Scuola 3D”.

Ultimamente ha sviluppato un’esperienza legata all’Archeologia: nel wiki la Farmeschi definisce il proprio “…un percorso che usa i mondi virtuali come fossero ambienti reali da visitare con facilità e senza costi né perdite di tempo per prenotare pullman, pranzi al sacco ecc.: saranno anche dei veri e propri viaggi nel tempo.”

Questo suo itinerario contemplava anche la visita alla mia area archeologica riprodotta su Second Learning World.

Veniamo ora alla corposa intervista che Nicoletta mi ha gentilmente concesso.

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Archeodidattica virtuale

L’avatar

di

Nicoletta

nel mio fondale su

SLW

1) Quale ritieni sia il plusvalore dell’uso dei mondi virtuali per la didattica dell’archeologia?

Sembra ormai assodato che i mondi virtuali nella didattica abbiano valore nella costruzione delle conoscenze, ma nella metodologia della storia, le ricostruzioni archeologiche in 3d offrono qualcosa di più: una realtà aumentata, dove sono possibili esperienze fino a pochissimo tempo fa ritenute inimmaginabili.

Ecco cosa si diceva nel 2008 in un interessante documento, il cui autore – Enrica Salvatori – proviene dall’Università di Pisa: “Potremmo mai riuscire a ricostruire ….. antichi paesaggi della memoria che si sono persi? D’impulso verrebbe da dire di no. Per sua natura la storia non si ricostruisce in laboratorio, non si verifica sul campo, non si sperimenta: la storia semplicemente si racconta… Questo paradigma della disciplina… si è tuttavia colorato in tempi recenti di sfumature inaspettate… in virtù della capillarità e pervasività della rivoluzione digitale.” (da La trasmissione della memoria da Guccini ad Avatar: un ritorno al futuro)

La rivoluzione digitale è andata oltre e i tempi della ricostruzione degli antichi paesaggi, sono arrivati! Gli alunni di oggi hanno così la possibilità di “vivere la storia” e fare proprie le conquiste dei popoli che ci hanno preceduto, “con gli occhi” oltre che con la mente.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Cerchiamo di capire con maggiore precisione cosa vuol dire realizzare una didattica della storia che utilizza ambienti ricreati ad hoc, non da “costruttori” che usano la loro immaginazione, ma da esperti in storia antica, con competenze archeologiche, architettoniche, antrolopogiche, sociologiche specifiche. Ecco alcuni spunti su come potrebbero essere dei veri e propri “viaggi indietro nel tempo” durante una lezione di storia: quale insegnante potrebbe mai pensare di portare i propri alunni a visitare una ziqqurat? Quante scuole possono permettersi gite di istruzioni alle piramidi egizie? Immaginiamo di prendere parte allo storico incontro fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II “travestiti”, per così dire, da garibaldini. E non solo: i “visitatori” con i loro docenti, potrebbero addittura “interagire” con il passato: pensiamo ad esempio di poter incontrare degli avatar che, come attori, interpretano personaggi storici e conoscere così “un” Cesare, disponibile a parlare con voi: non sarebbe un’esperienza al di sopra di ogni aspettativa? Per il momento risulta possibile “immergersi” in alcuni ambienti storici attendibili in Second Life, ma “incontrare” Cleopatra potrebbe essere il prossimo passo avanti nella didattica virtuale dell’archeologia…

Le ricostruzioni archeologiche possono permettere di imparare intimamente il nostro passato; se resta uno scoglio da superare, per il docente, è piuttosto il guidare gli alunni a quell’espressione orale dei concetti, a quel “saper parlare” con il giusto linguaggio e con i giusti termini, intorno alle questioni storiche, punto purtroppo debole nell’attuale metodologia. Ma certo possiamo prevedere dei miglioramenti anche in questo, se è vero che ciò che è vissuto in prima persona è più facile da esprimere, piuttosto che quanto è stato appreso dalla lingua scritta o parlata di altri, quindi per terza persona.

In breve sono convinta che avremo dei miglioramenti misurabili nel rendimento dei bambini che studiano la storia con i mondi virtuali, sia dal punto di vista della chiara comprensione, sia dal punto di vista del linguaggio. Attualmente sto sperimentando una didattica di questo tipo con i miei alunni di classe 4a elementare.

2) Hai condotto gli alunni in qualche sim archeologica di Second Life? Quale?

Con il progetto Fare storia nei mondi virtuali, al secondo anno di attuazione, ho condotto i miei scolari a “visitare” alcune zone archeologiche in 3d piuttosto affascinanti, seguendo la cronologia della storia. Abbiamo studiato la Preistoria, il Neolitico e il Paleolitico grazie a Scuola3d, mentre SecondLife1, molto più ricco in quanto a ricostruzioni storiche delle civiltà del passato, ci ha permesso di visitare Stonehenge, un villaggio neolitico turco nella land di Okapi, 55

Archeodidattica virtuale

e Uruk, la città di Gilgamesh nell’isola virstuale di FAS. Questi ambienti, derivati di solito dallo sviluppo “pratico” di progetti universitari, danno una certa sicurezza riguardo alla corrispondenza storica, fattore di non secondaria rilevanza quando si avvia una sperimentazione di questo tipo. I miei alunni, infatti, non potrebbero capire la differenza fra un ambiente che si avvicina soltanto ad un periodo storico ed uno che, invece, nasce da una ricostruzione di carattere “scientifico” e rigorosa, ma è certo che ogni processo di apprendimento deve evitare il “pressapoco” e le ambiguità per quanto possibile.

3) Delle varie ricostruzioni archeologiche presenti nei mondi virtuali quali ritieni meglio strutturata per la didattica e perché? (naturalmente da questa risposta è esclusa la mia area su SLW) Una sim che i miei alunni non hanno ancora visitato è Heritage, per i luoghi degli antichi egizi. Heritage è ben strutturato per la didattica.

Mi ha, ad esempio, colpito la possibilità di procedere non a caso, ma in un percorso pianificato, dove una guida consegna le “chiavi” per la conoscenza di quel luogo. Vi sono poi aspetti divertenti, come ad esempio poter “subire” , tramite il proprio avatar, il procedimento di mummificazione… L’unico neo è, semmai, il corredo di informazioni cui si può accedere soltanto conoscendo l’Inglese, il che presuppone l’esclusione di una parte degli utenti italiani. Ma sicuramente l’aspetto educativo della ricostruzione in questo caso mi è apparso molto centrato.

A Scuola3d ho potuto apprezzare il Parco della Preistoria (Segnalo in merito un suo video intitolato “Visita al Neolitico”, NdA) e la Mesopotamia.

Nicoletta Farmeschi – Docente di Scuola Primaria Castel del Piano, 14 gennaio 2011

nota 1: La differenza nell’uso dei due mondi virtuali è da sottolineare: in Scuola3d i bambini possono entrare direttamente con i loro avatar, e questo è quasi il massimo, quando si pensa a un’esperienza didattica di tipo immersivo: o ci si immerge nella realtà o nel mondo virtuale 3d, in ogni caso interagendo, ma con sempre meno possibilità che nella vita reale.

In SecondLife, invece, i bambini non sono ammessi, per motivi di sicurezza e questo implica che l’esperienza viene filtrata dall’avatar dell’insegnante che media con l’uso del videoproiettore e della Lim. 56

Mondi virtuali con scenari interessanti

Parco

della

P r e i s to r i a

a

S c u o l a 3D

Maria Gragnaniello è una docente della Scuola Primaria “Don Bosco” di Cardito (NA) la quale, qualche anno fa, ha sviluppato un percorso immersivo che ha documentato con dovizia di particolari nel wiki di Scuola 3D (Il parco della Preistoria), da dove si può anche scaricare il progetto, sviluppatosi nell’ambito di un’attività opzionale.

Scopriamo così che alla base c’è tutto un lavoro propedeutico mirante a dotare i ragazzi delle conoscenze e delle competenze necessarie per sviluppare poi il lavoro nel mondo virtuale: dall’analisi dei diversi tipi di fonte alla consultazione di materiali sui periodi storici considerati ad attività manuali di riproduzioni di reperto.

Come è ripartita l’area dedicata alla Preistoria?

Una zona è dedicata al Giurassico e al Cretaceo: qui troviamo la ricostruzione di dinosauri, alcuni dei quali animati.

Segue l’area dedicata al Paleolitico, dove è rappresentata, fra l’altro, una scena di caccia al mammuth.

Infine abbiamo l’area dedicata al Neolitico, con personaggi che svolgono diversi tipi di lavoro e vivono nelle palafitte. Si rimanda al video della Farmeschi intitolato “Visita al Neolitico”.

Segue l’interessante intervista alla docente Maria Gragnaniello.

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Archeodidattica virtuale

Come è nata l’idea del percorso della Preistoria con il sussidio di Scuola 3d?

L’apprendimento della Storia nella scuola primaria si rivela spesso difficoltoso.

Una difficoltà è ravvisabile nel fatto che i contenuti storici non possono essere mediati dall’esperienza diretta. Infatti, gli avvenimenti del passato non fanno parte del quotidiano contesto esperienziale dell’alunno.

Altre difficoltà scaturiscono dal fatto che il docente utilizza la lingua (orale e scritta del libro di testo) come privilegiato mediatore simbolico, definito «freddo». Di conseguenza gli apprendimenti risultano scarsamente significativi e duraturi, destinati talvolta a un rapidissimo oblio, lasciando nella mente del bambino soltanto una confusa traccia di nozioni tra loro scollegate.

Appare pertanto fondamentale ricorrere all’utilizzo di metodologie più idonee, capaci di sfruttare mediatori didattici concreti o «caldi» (attività manuali, esercitazioni pratiche, giochi di simulazione e di ruolo) che favoriscono la concettualizzazione.

Scuola3d è un ambiente di apprendimento virtuale «caldo», immersivo, caratterizzato dall’alto livello comunicativo di tutti i partecipanti (docenti, alunni, esperti) e dall’abbattimento dei vincoli di spazio e di tempo.

In Scuola3d gli alunni fanno, cioè costruiscono, non (o non solo) ambienti tridimensionali ma le loro conoscenze.

Il percorso didattico sulla Preistoria nasce dall’esigenza di realizzare un approccio alla disciplina “Storia”, in terza elementare, attuando strategie didattiche di tipo learning by doing, collaborativo, costruttivista.

In quali problematiche ti sei imbattuta nello svolgere queste attività immersive?

Le condizioni minime di “fattibilità” erano presenti all’avvio del progetto.

Gli alunni avevano sufficiente competenza nell’uso delle nuove tecnologie in generale e nell’utilizzo di Scuola3d in particolare, poiché avevano partecipato a precedenti progetti sulla stessa piattaforma.

Inoltre, nel vasto “magazzino degli oggetti” di Scuola3d c’erano tanti dinosauri ed altri oggetti funzionali alla ricostruzione dell’ambiente. Le problematiche sorte durante lo svolgimento del progetto, che hanno riguardato l’utilizzo della risorsa tempo o il malfunzionamento di qualche PC, sono state risolte senza grandi difficoltà.

Nelle tue attività, come si evince dalla documentazione, c’è una forte integrazione fra attività di ricerca, manualità e mondo virtuale: 58

Mondi virtuali con scenari interessanti

quale ritieni sia il plusvalore fornito dal mondo virtuale in rapporto all’archeologia e alla storia antica?

“La ricostruzione dell’ambiente preistorico diventa costruzione di conoscenza”: è questa la premessa su cui si fondava il progetto; si trattava di una “ipotesi sperimentale” da verificare nella realtà.

A conclusione del laboratorio posso affermare che l’ipotesi è pienamente dimostrata. Il Parco, infatti, è non solo “vetrina” dei lavori realizzati in classe, ma soprattutto è stato stimolo continuo alla conoscenza. Scuola3d ha non solo consolidato il lavoro didattico ma rappresentato il “luogo” in cui i bambini hanno costruito le proprie conoscenze attraverso il fare, l’agire, collaborando e condividendo gli strumenti con i coetanei.

La potenzialità di Scuola3d di farsi centro di aggregazione per le attività più svariate, per sistematizzare qualsiasi tipo di conoscenza, è emersa prepotentemente nella realizzazione del laboratorio.

La ricostruzione di un ambiente così lontano dall’esperienza degli alunni ha suscitato continue riflessioni e domande a volte inaspettate: “Ma c’erano i fiori al tempo dei dinosauri?”, “Quali piante dobbiamo cercare tra gli oggetti del magazzino 3d?”, “Posso mettere un gatto?”, “Che cosa sono queste sporgenze di roccia che escono dal soffitto della caverna?”…

Mi ritengo pienamente soddisfatta del lavoro, della motivazione sempre alta degli alunni nell’eseguire le attività, sia in classe che nel laboratorio informatico, dell’impegno profuso e soprattutto dei processi cognitivi attivati.

L’osservazione sistematica degli atteggiamenti degli alunni nei confronti di un’attività complessa, costituita da più operazioni (progettare un ambiente 3d o parte di esso, interrogare il database degli oggetti, selezionare l’oggetto adatto allo scopo, inserirlo nel mondo3d, valutarne la posizione più idonea…), ha inoltre favorito il riconoscimento degli stili cognitivi degli alunni, consentendomi di attivare strategie di apprendimento connesse ai diversi stili cognitivi.

Catia, Alessia e Fortuna, per esempio, alunne sistematiche, hanno proceduto a piccoli passi, considerando accuratamente ogni azione e soffermandosi sui minimi dettagli: il posizionamento di ogni oggetto 3d era preceduto da una discussione.

Pio, intuitivo ed impulsivo, ha agito sempre per tentativi ed errori, lavorando su ipotesi e ricercando velocemente una conferma. Ha dimostrato di comprendere pienamente il carattere di reversibilità dell’oggetto multimediale.

Domenico è stato preciso e diligente esecutore, capace di attuare concretamente progetti mirati.

Anna e Maria Chiara hanno preferito l’uso del codice linguistico e privilegiato 59

Archeodidattica virtuale

attività in cui sono state richieste abilità di tipo verbale. In ogni chat sono state “protagoniste” indiscusse.

Hai condotto gli alunni in altri mondi virtuali, anche soltanto con il tuo avatar? Se sì, dove?

Non ho esplorato altri mondi con gli alunni. Per mio conto ho visitato qualche località su SL, partecipando ad alcuni laboratori INDIRE.

V i rt u a l H e r i ta g e dell’archeologia

p e r l a d i d at t i c a i mm e r s i va

Virtual Heritage è un mondo virtuale archeologico-educational per accedere al quale bisogna fare esattamente come per Second Life: • iscriversi (nella pagina heritage-key.com/user/register) scegliendo nome e cognome per l’avatar, • scaricare il viewer (analogo a quello di Second Life e di Opensim) alla pagina heritage-key.com/downloads.

Una volta dentro, oltre al percorso propedeutico per “skillare” l’avatar, si può scegliere fra il i seguenti percorsi verso cui effettuare il Teleport: • Stonehenge, • Valle dei Re e Tomba di Tutankhamon, • Cina.

Snapshots pubblicate Ann Wuyts

con il consenso di

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Stonehenge su Virtual Heritage Vediamo ora il Percorso Stonehenge del mondo virtuale Virtual Heritage: • 2.400 a.C.: diorami e/o pannelli esplicativi su: flora e fauna del periodo (molto abbondante), sistema per lo spostamento dei megaliti, suppellettili e alimentazione; abbonda la natura incontaminata, come è giusto che sia; • 2.300 a.C.: il culto nel cromlech di Stonehenge (una riproduzione del cromlech è anche su Second Life nella sim “Cultural Arts Museum”), la tecnologia per lo spostamento dei megaliti;

• 1.500 a.C.: il villaggio neolitico rinvenuto a Durrington, a 2 km da Stonehenge; c’è perfino un gioco interattivo sulle ricette del periodo; • simulazione del fenomeno del solstizio. È possibile acquisire gratuitamente abbigliamento del periodo.

Esiste un forte raccordo fra il mondo virtuale e il web, a cui si rimanda per gli approfondimenti: • Was the Amesbury Archer King of Stonehenge? (was-amesburyarcher-king-stonehenge) 61

Archeodidattica virtuale

• Druids and Stonehenge (druids-and-stonehenge) • Henges, Mounds and Circles – Neolithic Sites in Britain (hengesmounds-and-circles-neolithic-sites-britain) • The Three Ages of Stonehenge (three-ages-stonehenge).

Un’osservazione: una volta dentro Stonehenge è difficile capire come tornare alla land principale, quella propedeutica da cui entrare nelle altre sim. Importante spuntare la casella: Edit –> Preferences –> General –> Show Start Location on Login Screen in modo che al successivo login si possa scegliere l’area iniziale.

King Tut su Virtual Heritage Su Second Life fino a qualche anno fa c’era Kings Rezzable, sim dedicata all’esperienza di Howard Carter. È stata trasferita su Virtual Heritage. Cfr. “Virtual Kink Tut” su rezzable.com.

Vediamo come si articola la sezione egittologica del mondo virtuale Virtual Heritage. Le scelte sono fra: • Valley • Nile • Treasure [of King Tut] • Cosmic Si tratta di tre itinerari didattici molto articolati che ora analizzeremo nel dettaglio.

Valley Teletrasportandosi nella Valley, ci si ritrova nel sito archeologico in mezzo al deserto, popolato da archeologi. È molto interessante vedere il tutto contestualizzato: dove era ubicata la tomba di King Tut, come effettuavano i rilevamenti e le analisi gli archeologi…

Che cosa fare?

• si può entrare nella Tomba di Tutankhamon com’era al momento del ritrovamento • si può fare una sorta di caccia al tesoro aiutando l’assistente di Carter a trovare le pagine del diario di scavo • si possono testare le conoscenze acquisite cliccando sulla mongolfiera che teleporterà al “Quiz center”, con domande a risposta chiusa.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Nile Teletrasportandosi su Nile ci si ritrova nel Palazzo Reale di Amarna (Akhetaten o Akhetaton) dove si fa un percorso sulla vita quotidiana articolato nelle seguenti attività: • “Vestiti come un egizio” (Dress like an Egyptian), che permette di scegliere fra 3 tipi di abbigliamento maschili e 3 femminili, da far indossare al proprio avatar; • “Indossa il tuo giornale” (Wear your journal), con cui ci si ritrova addosso il giornale di spedizione (che man mano fornirà il resoconto di quanto acquisito); • “Inizia a esplorare” (Begin Exploring), in cui si sceglie fra una lista di sfide: - Compete: ogni volta in cui si clicca su un’icona raffigurante una testa di ippopotamo, si fa una “gara”…

- Explore: si fanno delle simulazioni, partecipando al mènage della casa: lavori domestici, passatempi, vestizioni, ozio, - Uncover: quando ci si imbatte in una delle 4 tavolette (con scrittura cuneiforme) che si trovano qua e là nella Land bisogna cliccarci sopra per averle nell’inventory. Una volta che si saranno collezionate tutte e 4, si sventerà un complotto contro la famiglia reale. Purtroppo a ogni logout spariscono dall’inventario, per cui con i miei 63

Archeodidattica virtuale

accessi a singhiozzo non sono riuscita a vedere la fine del gioco.

- Envision: si collezionano delle riproduzioni di reperto.

Treasure Teletrasportandosi su Treasure, si accede a un altro ambiente di Virtual Heritage: quello dedicato alla Tomba di Tutankhamon.

Com’è articolato? Si tratta di un vero e proprio percorso museale, con reperti, pannelli esplicativi (e possibilità di approfondire cliccando) nonché risorse audio. Cercherò di illustrarlo lasciando la terminologia in inglese per agevolare la fruizione dell’ambiente: • sala d’accesso, in cui è esposto il sepolcro esterno (Outer Funerary Shrine) e c’è la possibilità di farsi mummificare; • sala in cui è esposto il secondo sepolcro esterno (Second Outermost Funerary Shrine); • sala in cui è esposto il sepolcro in quarzite rossa (Red quartzite Sarcophagus) e si può cliccare su “Meet the Mummy”, che permette di visualizzare la mummia, appunto. Qui c’è una guida cliccando sulla quale si può fare un’esperienza che per ora rimando (ritrovarsi nei sotterranei, al buio, ed incontrare la mummia); • la “Collections Hall”, allestimento museale interattivo degli oggetti rinvenuti; • la sala dei diversi sarcofagi antropomorfi. Qui si fa un’analisi dettagliata interattiva dei diversi sarcofagi disposti a mo’ di bambole russe: – First (outermost) Coffin: il sepolcro antropomorfo granitico, – Second Coffin: il sepolcro antropomorfo ligneo foderato d’oro, – Third (innermost) Coffin: il sepolcro antropomorfo totalmente aureo, – Tutankhamun in his Coffis: la mummia dentro i vari sarcofagi, – Tutankhamun: la mummia.

• Finalmente, la sala “Golden Mask”, dove è possibile osservare la maschera aurea ingrandita.

A questo punto o si torna indietro o ci si teleporta verso altre land.

Cosmic Gallery Infine, recandosi alla Cosmic Gallery, ci si ritrova in un luogo molto suggestivo in cui alcuni reperti campeggiano nel cielo stellato.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Opensim Opensim è l’alternativa free a Second Life di cui non ha le restrizioni. Il sito di riferimento è Opensimulator.org: da qui si effettua il download del viewer.

Una nota Grid italiana con tecnologia Opensim è Cyberlandia di Carlos Roundel, dalla cui costola è nata poi Craft (www.craftworld.org) Anche il mondo virtuale Second Learning World sperimentato dall’Ansas è realizzato con tecnologia Opensim con il forte contributo di Roundel.

Nell’immagine, un incontro del gruppo di lavoro di SLW.

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Archeodidattica virtuale

P r o g e t to

archeologico su

SLW

Il percorso archeologico da me sviluppato all’interno del mondo virtuale Second Learning World si inserisce in un progetto di didattica basato su un’idea di Maria Guida (Marinu Gausman), che ha allestito l’area scientifica. Vediamolo: 1 – Area terrestre propedeutica Obiettivo: distinguere i diversi tipi di fonte archeologica (materiale, iconografica, scritta).

Siamo in un cantiere: su un tavolaccio sono disposti diversi tipi di fonte che l’alunno dovrà classificare.

2- Area subacquea sui metodi di prospezione archeologica Obiettivo: comprendere il percorso – dalle prospezioni al ritrovamento all’esposizione – di un reperto archeologico.

Visita dell’area interessata; cliccando su oggetti si visualizzeranno determinate procedure (come il lift per sollevare i reperti dal fondale).

3 – Area subacquea della caccia al reperto Obiettivo: sperimentare in prima persona il gusto della ricerca archeologica per comprendere le dinamiche dei ritrovamenti archeologici.

Nascosti nel fondale, ci sono reperti che l’alunno dovrà trovare.

4 – Area subacquea delle ipotesi Obiettivo: formulare ipotesi sull’uso di determinati oggetti antichi.

Su un “tavolo acqueo” sono collocati tre reperti, uno familiare (l’anfora), uno poco noto (il kernos), uno famoso ma controverso (il meccanismo di Anticitera): l’alunno ne ipotizzerà le funzioni ragionando sulla forma.

5 – Museo subacqueo dei grandi ritrovamenti Obiettivi: conoscere i più importanti reperti di archeologia subacquea del Mediterraneo per saper valorizzare i beni culturali del proprio territorio; acquisire la capacità di selezionare le informazioni.

Visita attiva del museo subacqueo interattivo dei grandi ritrovamenti, in cui i reperti sono affiancati da schede.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

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Archeodidattica virtuale

6 – Laboratorio pratico manipolativo Obiettivo: realizzare riproduzioni di manufatti archeologici.

Accanto alla torre antisaracena, il laboratorio è costituito da un tavolo di cristallo con la scatola di texture.

7 – Area del debriefing: la nave-gru Obiettivi: effettuare una riflessione metacognitiva sul percorso storico appena svolto, utilizzare termini specifici del linguaggio disciplinare.

Gli alunni metarifletteranno sul percorso ed eventualmente forniranno un feedback via e-mail con un’apposita funzione.

8 – Domus pompeiana Obiettivi: utilizzare per la ricostruzione storiografica documenti materiali relativi alla civiltà romana, vedere il legame tra il sisma del 79 d.C. e le decorazioni di una casa pompeiana.

L’alunno effettua un percorso tridimensionale all’interno di una casa pompeiana e cliccando sul personaggio che si trova nei diversi ambienti visualizzerà informazioni e domande. Approfondimenti nel post dedicato.

Per visualizzare l’impianto, consiglio il machinima Percorso quasi definitivo su Second Learning World su Vimeo.

Il 7 maggio 2010 a Foggia, presso il Museo Civico, nell’ambito del Workshop “ArcheoFoss 2010”, Maria Grazia Fiore ha presentato il nostro Poster e Short paper (vedere abstract) “Open Sim nella didattica dell’Archeologia” (immagine nella pagina precedente).

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Mondi virtuali con scenari interessanti

La mia Pompei su Second Learning World L’argomento “casa pompeiana” mi ha sempre toccata molto: la mia corposa tesi di laurea era intitolata “Le decorazioni parietali e pavimentali di atri, ali e tablini delle case della I Regio di Pompei”.

Il mondo virtuale era l’occasione di mettere in pratica. Così ho iniziato a costruire dentro Second Learning World con quell’obiettivo.

Durante i miei primi tentativi di costruzione, realizzavo semplicissimi oggetti archeologici. Il mio più “complesso” era la tomba del tuffatore di Paestum, pieno di difetti strutturali.

Poi Marinu Gausman (Maria Guida in real life) mi ha proposto un percorso di archeologia subacquea e per la prima volta ho avuto un obiettivo concreto non complesso (dal punto di vista del building) come una casa pompeiana: realizzare un fondale marino dedicato all’archeologia subacquea.

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Archeodidattica virtuale

Finito il fondale ho ritenuto di essere finalmente in grado di dare tridimensionalità alla mia tesi di laurea sulle case pompeiane, realizzando la riproduzione di una domus. Non di una domus specifica (che so, la Casa del Menandro o la Casa dei Quattro Stili) bensì di una casa standard. Veniamo alla mia ricostruzione.

Il machinima didattico sull’articolazione della domus è su Vimeo. com (poi inserito in un CDD per la LIM, come documentato qua).

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Mondi virtuali con scenari interessanti

L’ingresso

della domus,

Una

taberna

affiancato da due tabernae

L’atrio

La Fontana

Il

tetrastilo

dell’Abbondanza

Ancora

peristilio

il peristilio

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Archeodidattica virtuale

Pompei 3D: precursori ed epigoni Mentre preparavo la tesi, nel 1995, uscì (e mi feci subito regalare) il cd-rom “Pompei virtual tour” della DeAgostini Multimedia: è il primo caso che io conosca di riproduzione tridimensionale di Pompei, che è ormai datato e non visualizzabile con gli attuali sistemi operativi.

Poi ho scoperto interessanti risorse con riproduzioni 3d di Pompei.

- Virtualpompei - Pompei in Sketchup - Pompei 3d di Google Street View - Projects Vettii di Virtual Heritage Labs - Cicerone a Pompei di Insonniateam.it - www.lelunedipompei.com - www.capware.it Nell’immagine sottostante, una mia primordiale ricostruzione di un ambiente della Villa dei Misteri.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Come si usa un ambiente Nicoletta Farmeschi da anni usa il mondo virtuale Scuola 3D (con tecnologia Active Worlds) per una didattica immersiva. Compagna di avventure su Second Learning World, ha condotto i suoi alunni nel mio fondale utilizzando il suo avatar, visto che gli alunni ancora non possono crearsene uno proprio.

Il risultato è documentato in questo video su YouTube.

Praticamente il mio fondale ha preso vita e ha recuperato un senso.

Second Life Ora noi vedremo il mondo virtuale più noto, Second Life, il cui sito ufficiale è secondlife.com Innanzitutto si crea l’account nella pagina join.secondlife.com, scrivendo il nome e scegliendo il cognome tra quelli proposti dal sistema.

Quindi si scarica il software (il viewer) dalla pagina secondlife.com/ support/downloads; bisogna prendere in considerazione i requisiti di sistema richiesti per un corretto funzionamento del programma, che troviamo nella pagina secondlife.com/support/system-requirements.

Il regolamento è su secondlife.com/corporate/tos.php: qui apprendiamo che al mondo virtuale possono accedere ragazzi dai 13 ai 18 anni a particolari condizioni, per loro tutela. Quindi in teoria si possono condurre gli alunni dalla terza media in poi. In pratica è consigliato, prima di accedere a una sim, di verificarne le condizioni: nel corso del tempo molte sim o land cambiano natura, trasformandosi da culturali in commerciali, per cui un sopralluogo è d’uopo. Le sim sono contrassegnate dai Maturity Ratings, che corrispondono un po’ ai bollini dei programmi televisivi.

Per chi desidera familiarizzare innanzitutto con sim e land italiane, segnalo una pagina di wiki che viene continuamente aggiornata da Opensource Obscure: ALI – Accademia delle Land Italiane.

Vediamo adesso nel dettaglio alcune aree specifiche, che ho ripartito nelle seguenti categorie: 73

Archeodidattica virtuale

1) Land e Sim relative all’Archeologia e alla Storia Antica, 2) Land e Sim relative al Rinascimento, 3) Belle Land e Sim perdute.

Se quest’ultima categoria ha lo scopo di fare “archeologia del mondo virtuale” proponendo documentazioni di luoghi ormai spariti in nome dei frequenti aggiornamenti e delle frequenti riconversioni delle isole virtuali, le due categorie precedenti comprendono non tanto sim con percorsi didattici strutturati bensì sim con scenari che possono costituire l’ambientazione di attività progettate dal docente. Infatti, come rileva Andrea Benassi nell’intervista a pag. 25: “Non credo sia un punto di vista di “sim”, di spazi più o meno didattici. Quello che conta, e che forse fino adesso è spesso mancato, è la progettazione NON tanto di uno spazio virtuale quanto di un’esperienza: ciò che in quello spazio deve accadere.”

Land

e S i m r e l at i v e a l l ’A r c h e o l o g i a e a l l a S to r i a A n t i c a

Un po’ di Paleontologia su SL Si ispira al film “Jurassic Park” la struttura presente nella sim Dinosaurs Park (Slurl: Dinosaurs Park), il cui progetto è nel sito narguslab. com.

C’è un macchinario che permette di visualizzare le ipotesi ricostruttive 3D di alcuni dinosauri: Tyrannosaurus, Utahraptor, Compsognathus, Deinonychus, Gallimimus, Pteranodon.

A ogni riproduzione si accompagna una scheda di classificazione degli animali in questione.

La Snapshot, pubblicata con il consenso di Nargus Asturias, rappresenta la ricostruzione del Deinonychus 74

Mondi virtuali con scenari interessanti

Ho contattato uno degli owner (Nargus Asturias) che gentilmente mi ha inviato diverse notecard contenenti la storia, le regole e le spiegazioni del gioco di ruolo che vi si svolge (ma rimando alla descrizione in italiano del blog di Micalita Writer). Come lo stesso Asturias ha comunicato, di recente c’è stato un rinnovamento dell’allestimento, per cui i vecchi ambienti sono raggiungibili tramite un teleport presente all’ingresso.

IUP Archaeology su SL La Sim IUP Archaeology (Slurl: IUP Archaeology) è curata da docenti, ricercatori e studenti della Indiana University of Pennsyilvania (www.iup.edu). Appena l’ho scoperta, ho chiesto via IM (instant message) il permesso per la pubblicazione delle snapshot ai 4 owner. L’ho subito ottenuto da 2 di loro: DoctorPartridge Allen (nella vita reale, professore associato Allen Partridge ) e Beverly Qunhua (nella vita reale professore[ssa] associato Beverly Chiarulli, direttrice dei servizi archeologici). Notare che i due mi hanno risposto nel giro di pochissimi minuti in un giorno festivo. Roba d’altri continenti!

Intanto l’avatar viene accolto in modo personalizzato (compare la sua immagine in un pannello che indica il numero di visitatori). Quindi potrà cliccare su alcuni oggetti che vengono dispensati gratuitamente (come l’attrezzatura per l’archeologia subacquea). Il percorso è contrassegnato da frecce sul pavimento e si sviluppa nei seguenti punti (è possibile che mi sia sfuggita qualcosa, non essendoci una serie numerata).

Ricostruzione di un villaggio di nativi (Monongahela) dell’Indiana County, in Pennsylvania

americani

L’acropoli

di

Cerros, sito Maya del Belize “Periodo Preclassico” (350 a.C.-250 d.C.)

del c.d.

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Archeodidattica virtuale

• ricostruzione di un villaggio di nativi americani (Monongahela) dell’Indiana County, in Pennsylvania.

• l’acropoli di Cerros, sito Maya del Belize del c.d. “Periodo Preclassico” (350 a.C.-250 d.C.) • una basilica cristiana a Cipro usata dalla prima metà del VII sec. d.C. • metodologia di scavo a Cipro.

• area dedicata all’archeologia subacquea. Il mio avatar è equipaggiato a dovere grazie a un freebie (contenuto gratuito) fornito nell’area.

Ci sono anche dei pannelli e delle riproduzioni relativi alla metodologia e agli strumenti utilizzati.

Vediamo ora alcuni link dell’università in cui si parla della sim: - Paper on Virtual Archaeology Published in Anthropology News - IUP’s Second Life.

Snapshots pubblicate con il consenso di Allen Partridge e Beverly Chiarulli

Grotte di Lascaux (su SL e non solo) Nella sim Modesta (Slurl: Modesta) su Second Life abbiamo una riproduzione/riduzione delle Grotte di Lascaux .

Nella Snapshot qua proposta vediamo uno dei dipinti rupestri, attribuito nella classificazione dello studioso André Leroi-Gourhan1 al c.d.

Stile III (17.000-13.000 a.C.): un bisonte mortalmente ferito sta per caricare un uomo caduto a terra.

Snapshot

pubblicata con il consenso di

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Bizarre Berry

Mondi virtuali con scenari interessanti

Si può fare un confronto con la visita virtuale 3d effettuabile nel sito Lascaux - www.lascaux.culture.fr – più articolato (sul quale rimando al mio articolo La seconda vita dell’archeologia: risorse web per insegnare questa e altre discipline storiche, in “Difficoltà di apprendimento” volume 16, numero 2 - dicembre 2010). nota 1: Dei 4 stili dei dipinti rupestri individuati da André Leroi-Gourhan per quanto riguarda il Paleolitico parlo in Laboratorio archeologia edito dalla Erickson.

Villaggio neolitico di Çatalhöyük su SL Sempre su Second Life c’è la ricostruzione del villaggio neolitico di Çatalhöyük in Turchia nella sim Okapi (Slurl: Okapi), curata dall’Università di Berkeley (si veda Okapi Island in Second Life su okapi.wordpress.com). Interessante è il video con simulazione di carattere paleoantropologico in fondo alla pagina “Okapi Island” in Second Life del sito in questione.

Snapshots

pubblicata con il consenso di

Michael Ashley 77

Archeodidattica virtuale

Come si presentava il villaggio di Çatalhöyük? Non esistevano le strade, le case erano addossate fra loro e le persone, per recarsi dall’una all’altra, dovevano passare sui tetti. Le strutture portanti delle abitazioni erano realizzate con pali di legno, mentre i muri erano in mattoni d’argilla e di paglia. Nelle abitazioni c’erano un angolo sacro – basato sul culto della fertilità – e un punto in cui venivano sepolti i cadaveri dei familiari.

Bibliografia suggerita per questo villaggio: M. Chatel, F. Lapolla, Civiltà in Rete 2, Bibienne editrice e A. Brusa, L’Atlante delle Storie 1, Palumbo editore.

Un’esperienza effettuata con gli alunni consiste nell’uso didattico di un machinima girato in questa sim.

Step 1: realizzazione del video. Entrata su Second Life, mi sono recata nella Sim Okapi e ho girato il machinima Çatalhöyük su Second Life in mezzo alla ricostruzione del villaggio neolitico turco in questione. Per girare il machinima ho usato il programma gratuito Fraps, quindi ho effettuato il montaggio con Windows Movie Maker. Ho associato le immagini delle riprese alla mia voce e al testo scritto, per un approccio multisensoriale, tenendo conto della presenza di alunni con difficoltà di apprendimento e le intelligenze multiple.

Step 2: visione con gli alunni.

Step 3: discussione guidata, con confronto fra la trattazione dello stesso argomento fatta dal libro di testo. Si sono chiesti agli alunni dei feedback ed ecco alcune loro risposte: – «Il filmato per me è migliore perché dà un’altra idea delle cose», – «A me è sembrato di essere io il personaggio della scena, mi diverto e allo stesso tempo imparo», – «Secondo me usare il computer in questo modo è più utile per studiare perché incuriosisce di più i bambini e li porta a studiare senza rendersene conto», – «Mi è piaciuta tanto e vorrei farne una anche io». In effetti l’ideale sarebbe passare a una fase operativa in cui sono i ragazzi a montare e completare i video didattici. Queste opinioni degli alunni, dal punto di vista didattico, lasciano il tempo che trovano se non supportate da risultati.

Step 4: verifica e valutazione. Ed ecco i risultati. Nella verifica sulla Preistoria c’era una sezione dedicata proprio al villaggio neolitico di Çatalhöyük. Inutile dire che si tratta esattamente della sezione nel78

Mondi virtuali con scenari interessanti

la quale gli alunni hanno ottenuto il risultato migliore: hanno “fatto loro” quanto hanno visto con gli occhi dell’avatar. In merito cfr. documentazione su Onair, fra gli studi di caso tradotti dalla prof.ssa Maria Ranieri dell’Università di Firenze: Learning History with Virtual Worlds.

Qualcuno potrebbe obiettare: “Perché con i mondi virtuali e non nella vita reale?”. Perché per realizzare filmati analoghi nella vita reale bisognerebbe viaggiare in luoghi davvero proibitivi.

Giza su SL Nella sim ICommons (Slurl: ICommons), curata dalla Harward University, abbiamo la ricostruzione di 10 tombe-mastaba del cimitero G 2100 della necropoli di Giza. Per capire quale zona è riprodotta si può cliccare sul link www.virtualgiza.co.cc per visualizzare il corrispondente su Wikimapia e Google Earth.

L’apparato didattico è costituito da: • pannelli con fonti iconografiche (fotografie e disegni di reperti e di monumenti), cliccando sulle quali si visualizza una card con informazioni sui reperti raffigurati, • pannelli con il ritratto fotografico dell’archeologo George Andrew Reisner, cliccando sui quali si visualizza un sito web con la sua biografia, • pulsanti audio cliccando sui quali si accede a una pagina contenente approfondimenti e la lettura.

La sim è strettamente raccordata a due siti web (a cui rimandano diversi link sparsi nella sim stessa): • “Cemetery G 2100: Virtual Exhibit” (www.virtualgiza.co.cc), • “The Giza Archives”, del Museum of Fine Arts di Boston (www. gizapyramids.org)

Civiltà Minoica su SL Su Second Life c’è il Museo della Civiltà minoica (The Museum of Minoan Civilization, una sim dedicata alla civiltà minoica (Slurl: The 79

Archeodidattica virtuale

Minoan Empire – The Museum of Minoan Civilization) in cui troviamo un allestimento museale con i classici pannelli (in inglese).

Il pezzo forte della sim è costituito dal Palazzo Reale di Cnosso (Slurl: The Minoan Empire – The Royal Palace). Sono previsti giochi di ruolo.

Altrove nella sim ci sono ambientazioni suggestive e riproduzioni accattivanti ma, vista la vocazione commerciale di certe aree in cui si vendono mobili del periodo ma anche abiti succinti, per cui è bene fare un sopralluogo prima di condurvi gli alcunni.

Il proprietario di questa sim è un insegnante di storia statunitense il cui avatar si chiama Aeneas Anthony. La snapshot è pubblicata con il suo consenso.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Mesopotamia su SL Un’area dedicata alla Mesopotamia si ha nella sim Orache (Slurl: Orache), dove è possibile anche prendere dei freebies (ossia degli oggetti gratuiti) e consultare schede didattiche. Vi troviamo, tra l’altro, una ricostruzione rivisitata della Porta di Ishtar (datata al VII sec. a.C, proveniente da Babilonia e attualmente a Berlino) in cui su uno sfondo azzurro campeggiano serie di animali ed esseri fantastici in mattoni.

Snapshot

pubblicata con il consenso del builder

Hern Worsley

Si ricorda che è possibile effettuare una visita virtuale del Museo Virtuale dell’Iraq (The Virtual Museum of Iraq) nel sito www.virtualmuseumiraq.cnr.it.

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Archeodidattica virtuale

Uruk su SL Grazie al wiki di Nicoletta Farmeschi ho scoperto le coordinate della sim di Second Life in cui si trova la ricostruzione di Uruk: si tratta di FAS (Slurl: FAS), sviluppata nell’ambito di un progetto denominato “Uruk Project“, che coinvolge: • l’University of Western Sydney (UWS), Australia, • la Federation of American Scientists (FAS), USA. In merito ci sono documenti interessanti fra i quali: • Bogdanovych A., Cohen A., Roper M., The City of Uruk: Virtual Institutions in Cultural Heritage, • un machinima dimostrativo: The City of Uruk Prototype.

La sim è divisa in due isole: in una si trova la ricostruzione dell’area sacra di Inanna. All’ingresso è possibile prendere gratuitamente abbigliamento da sacerdote o da sacerdotessa per poter fare un roleplay.

Nell’altra è ricostruita Uruk, importante città sumera che si basava su un sistema commerciale molto articolato.

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Mondi virtuali con scenari interessanti

Nell’immagine, un pastore. Fra le risorse di Ur troviamo infatti anche formaggi, lana e pellami (cfr. Brusa, Atlante delle Storie, 1, Palumbo Editore, p. 136).

Persone che giocano con il c.d. “gioco reale di ur” rinvenuto nel cimitero reale di Ur e datato al 2600-2400 a.C. (per i dettagli si rimanda alla scheda del sito del British Museum The Royal Game of Ur.). Ci si può cimentare con questo “gioco da tavola” nel sito www. mesopotamia.co.uk: non ha direttamente a che fare con i mondi virtuali ma è molto attinente all’argomento.

Snapshots del

pubblicate con il consenso

Prof. Anton Bogdanovych

Cultural Arts Museum su SL L’istituzione James Madison University Museum Studies (www.jmu. edu) di Harrisonburg in Virginia (ecco l’ubicazione tramite Google Maps) possiede 3 sim allineate che costituiscono il “campus virtuale” in cui viene attuata una didattica immersiva, come è documentato nel video “SL JMU Cultural Arts Museum Tour” (per ulteriori video rimando al canale Youtube dell’istituto).

Dal basso verso l’alto troviamo le seguenti sim: - una di cui è eponima (James Madison University), - la sim Cultural Arts Museum (Slurl: Cultural Arts Museum), - la sim CAM1.

Queste ultime due sono particolarmente inerenti a questa ricerca 83

Archeodidattica virtuale

in quanto contengono riproduzioni di luoghi interessanti: - il cromlech di Stonehenge (Slurl: CAM1), - il Partenone (Slurl: Cultural Arts Museum), - un palazzo fiorentino (Slurl: CAM1), - una chiesa russa ortodossa (Slurl: Cultural Arts Museum).

Il riferimento per queste splendide sim è la gentilissima Dottoressa Kathryn E. Stevens, Direttrice del Madison Art Collection della James Madison University.

In questa sim gli studenti, qualche anno fa, effettuarono una grandiosa ricostruzione di una Tomba egizia (una mastaba, per la precisione) che ora purtroppo non c’è più. Rimane questa mia vecchia snapshot a documentarlo.

L’interno

della mastaba riprodotta nella sim

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CAM

Mondi virtuali con scenari interessanti

Snapshot

pubblicate con il consenso di

Il cromlech di Stonehenge Kathryn E. Stevens - Gilfalma Ashbourn

Sardegna nuragica e oltre su SL Monumenti salienti della cultura sarda (complesso nuragico, tomba dei giganti, pozzo sacro, altare-ziqqurat e molto altro) sono nella sim Sardigna (Slurl: Sardigna), dei fratelli Marco Pireddu (Barisone Sirbu) e Mario Pireddu (Ambrose Birke). Si consiglia la consultazione del sito www.sardignasl.com.

Un interessante articolo sulla ricostruzione dei guerrieri di Monti Prama nella sim Sardigna è stato scritto da Trilli Lacombe (Marialaura Bidorini, in real life docente, giornalista e guida turistica: chi più di lei può apprezzare?) su “Virtual Worlds Magazine”.

Mario Pireddu (che, fra l’altro, è docente di Mass media, Nuovi media e Società delle reti presso l’Università IULM) è stato così gentile da concedere un’intervista via e-mail.

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Archeodidattica virtuale

L’archeologia nella sim Sardigna costituisce un elemento molto importante. Perché? Una passione personale o un dato oggettivo?

Entrambi. La passione per l’archeologia – del tutto amatoriale, per quanto coltivata anche in modo intenso – mi muove da diversi anni alla scoperta dell’immenso patrimonio culturale sardo. La Sardegna è stata definita a ragione “un museo a cielo aperto” tra i più grandi d’Europa, per via dei numerosissimi siti archeologici che ospita (tra i quali una grossa percentuale non tutelata o non adeguatamente valorizzata), e dato che la land “Sardigna” in Second Life è nata con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale sardo, l’attenzione per l’archeologia è per noi da sempre al primo posto. La stessa comunità che nei quattro anni di vita di Sardigna - dall’aprile del 2007 – ha di fatto reso viva la land si riconosce tra le altre cose nell’interesse per la storia dell’isola e dei suoi cambiamenti nel tempo. La ricostruzione di alcuni monumenti-simbolo (come Su Nuraxi di Barumini, il pozzo sacro di Santa Cristina, etc.) è servita infatti sin dall’inizio per restituire allo sguardo e ai sensi la percezione di familiarità che uno spazio tridimensionale online ‘sardo’ doveva in qualche modo evocare, e per caratterizzare da subito la land per la sua vocazione culturale.

Ricostruzione 86

del complesso nuragico

“Su Nuraxi”

di

Barumini

Mondi virtuali con scenari interessanti

Le vostre ricostruzioni dei monumenti sono filologiche. Su che cosa vi basate?

Diciamo che le nostre ricostruzioni non hanno pretesa di scientificità o perfezione formale, e che però sono tutte basate sui lavori e sui testi degli studiosi che più si sono occupati dei vari siti. Le stesse misure e le proporzioni dei monumenti da noi ricostruiti seguono in linea di massima le dimensioni originali, con alcune eccezioni dovute da una parte a limitazioni di natura tecnica del software e dall’altra alla necessità di rendere più agevole l’esperienza immersiva via avatar. Per le texture applicate alle superfici degli oggetti, inoltre, lavoriamo quasi sempre su rielaborazioni di fotografie dei siti o di particolari, che quindi possono risultare a volte imperfette ma che allo stesso tempo sono capaci di offrire al visitatore un’esperienza più realistica. A volte durante le ricostruzioni ci siamo resi conto di particolari interessanti, come la presenza di un canale di areazione nella tholos di una delle torri del nuraghe, o ancora la complessità delle strutture e della lavorazione dei materiali di monumenti come il pozzo sacro (sul quale si può vedere il suggestivo machinima su www.youtube.com, NdA) o il nuraghe trilobato di Santu Antine.

Una ricostruzione archeologica di Sardigna che ritieni particolarmente significativa dal punto di vista archeologico e perché.

Nonostante nella nostra land siano presenti monumenti di diverse epoche storiche (dalla singolare ziqqurath di Monte d’Accoddi, tra i monumenti più antichi di tutta l’isola, fino alla Torre dell’Elefante di Cagliari, passando per il ponte romano di Porto Torres), è indubbiamente l’epoca nuragica quella che suscita più curiosità e interesse. La specificità tutta sarda della Civiltà Nuragica ci ha in qualche modo obbligati a confrontarci con la ricostruzione di nuraghi complessi, come il possente trilobato di Santu Antine (da molti definito un vero e proprio “castello” dell’età del bronzo completo di torri, mensoloni e terrazze), o di luoghi sacri come l’affascinante pozzo di Santa Cristina (che stupisce per le sue geometrie e per Il pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino le recenti scoperte connesse 87

Archeodidattica virtuale

all’archeoastronomia). L’architettura nuragica è quanto di più originale e unico si possa trovare in Sardegna per quel che riguarda gli studi archeologici, e le nostre ricostruzioni consentono ai visitatori di poter fare esperienza immersiva di luoghi altrimenti lontani e spesso poco conosciuti. Riteniamo infatti che tanto ancora debba essere fatto per tutelare e promuovere adeguatamente il valore non solo culturale o identitario dei siti nuragici ma anche di risorsa strategica per il territorio.

Nella vostra sim organizzate incontri con esperti di archeologia. Ci segnali un evento particolare?

Senza ombra di dubbio l’evento più coinvolgente per la comunità è stato l’incontro con Sergio Frau, autore del discusso libro “Le colonne d’Ercole”, in occasione della ricostruzione in Sardigna della mostra “Atlantikà” da lui curata insieme a Giovanni Manca (www.sardignasl.com/blog/?p=679). Dall’UNESCO di Parigi nel 2005 all’Accademia dei Lincei a Roma nel 2006, per approdare in Sardigna SL nel 2008 e per tutta l’estate: un percorso iconografico suggestivo e indubbiamente molto interessante anche per l’originalità delle immagini selezionate da Frau e Manca, e per la capacità di stimolare dibattiti e discussioni tra i membri della comunità. Nel tempo abbiamo comunque ospitato diversi studiosi, non dimenticando di dare spazio anche a giovani motivati e preparati: a breve, infatti, ospiteremo per un incontro una giovane laureata dell’università IULM presso la quale sono docente di Nuovi Media, che ha lavorato a una tesi sulla comunicazione e la valorizzazione istituzionale di decine di siti archeologici sardi.

Nell’immagine, Barisone mentre mi fa da cicerone.

Snapshots pubblicate con il consenso di Mario Pireddu 88

Mondi virtuali con scenari interessanti

Atene su SL Non si può omettere Atene, in questa rassegna delle sim utili per la didattica dell’Archeologia e della Storia antica.

Nella sim Greece (Slurl: Greece) abbiamo una zona commerciale con “negozi virtuali” e una zona con riproduzioni di scorci ateniesi: da edifici moderni (come l’Accademia e il Monumento ai Caduti sorvegliato da due euzoni) a edifici antichi: il Tempio di Atena Parhenos o Partenone (447-438 a.C.) e il Teatro di Erode Attico (161 d.C.).

Il Partenone

Il Teatro di Erode Attico Snapshots pubblicate

con il consenso degli owner billy42

Streeter e Aristotelis Republic 89

Archeodidattica virtuale

Roma su SL Una grandiosa riproduzione di monumenti romani si trova in una serie di sim gestite da Torin Golding: Roma (Slurl: ROMA), di proprietà di Toring Golding. Il sito ufficiale del progetto è romacitizens.com dove, nella pagina Tourism, è proposto un itinerario tematico. Iniziamo con l’unica pagina completa: Introduzione a Roma, in cui possiamo vedere come l’area Roma è costituita da un insieme di sim: • Roma: la sim principale, sulla quale si imperniano le altre.

• Roma Vinovium e Roma Vicus: due sim su cui si estende la ricostruzione in scala delle fortificazioni romane a Blinchester (che si trovano vicino al Vallum Adriani). Si tratta di un progetto che vede la collaborazione fra Stanford University, Durham University e Durham County Council. Per approfondimenti, rimando a diversi siti e blog legati al progetto (oltre a quelli linkati finora): www.vinovium.org, binchester.blogspot.com, rebuiltromans.blogspot.com, sites.google. com/site/binchesterromanfort.

• Roma Insula: una sim privata a vocazione commerciale.

• Roma Transtiberim: una sim rurale che si ispira a Ostia antica e in cui si può fare una simulazione di scavo (vedi p.47) • Roma Maritima: un’area acquatica in cui si possono utilizzare imbarcazioni.

• Roma Atalante: una sim privata aperta al pubblico.

• Roma Subura: zona residenziale con ricostruzioni di case romane.

Snapshot pubblicata di Lef Leven 90

con il consenso

Le altre pagine del sito (Rievocazioni storiche e Roleplay, Storia antica e Cultura, Giochi e Intrattenimento, Spiritualità, Archeologia, Shopping, Relax, Munificenza) sono in costruzione.

Riguardo all’archeologia, rimando al post Simulazioni di scavo, mentre per quanto concerne lo shopping, si può dire che nella sim Roma Insula – Ars Avete & Ars Toga (Slurl: Roma Insula), a vocazione commerciale, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta, per quanto riguarda le domus e le ville romane in vendita.

Mondi virtuali con scenari interessanti

Navi antiche in una sim italiana su SL Pochi giorni fa ho scoperto la sim Ars Navalis (Slurl: Mon Joie) il cui owner Matteo Laudato (Linteus Dench su Second Life), nella vita reale è archeologo e su SL si occupa di ricostruzioni di navi antiche.

Si è fatto gentilmente intervistare in chat (mi ha fatto compagnia Nicoletta Farmeschi, con cui voluto subito condividere la conoscenza di questa sim). Le mie domande iniziali (a cui se ne sono aggiunte altre, da parte mia e anche da parte di Nicoletta) erano: 1) Come è nata l’idea di dedicare una sim alle ricostruzioni di navi antiche?

2) Una nave antica per la cui realizzazione ci sono state scoperte particolari o aneddoti curiosi.

3) Nella vita reale di che cosa ti occupi? C’è un intreccio con quanto svolgi qua?

Tutto quello che segue non è la sequenza di battute bensì un raccordo delle risposte di Matteo Laudato-Linteus Dench.

«Sono archeologo medievista, vengo da Trieste e lavoro a Roma. Fino a un paio di anni fa, Second Life per me era solo ricreazione pura, poi ho imparato poco a poco ad usare i programmi di modellazione 3D (principalmente Blender e Sculpt studio) e, siccome, mi manca tanto il mio mare, mi sono dedicato alla ricostruzione di navi. Anni fa feci un corso di archeologia navale, così mi sono messo a costruire. Questa sim è mia ma la condivido con un sacco di amici: è nato il gruppo “Ars Navalis” che è la vera anima di questa sim e attua, secondo lo spirito di Second Life, pura cooperazione creativa. Noi sosteniamo la American Cancer Society, per cui le eccedenze delle vendite delle nostre riproduzioni, una volta pagata la sim, vanno lì.

A novembre abbiamo presentato un progetto ad Archeovirtual presso la Fiera Mediterranea del Turismo Archeologico. Quindi abbiamo affittato delle altre sim: ora sta nascendo un nuovo progetto e stiamo concentrandoci per un passo importante. Abbiamo avuto un’idea che si chiama “Uluburun Sailing Quest”: quella che vedi laggiù… [l’immagine pubblicata in questa pagina, NdR] … è la replica della nave di Uluburun, in Turchia: si tratta di una nave dell’età 91

Archeodidattica virtuale

del bronzo il cui carico è stato interamente recuperato e ora è esposto al museo di Bodrum in Turchia. È una nave cananea che aveva a bordo oggetti sardi (panelle di rame), alcune armi e altre merci: il carico proveniva da tutto il Mediterraneo.

La mappa che vedi alle mie spalle…

…è il viaggio della nave desunto dai reperti del carico: la rotta seguita dalla nave tocca Egitto, Creta, Grecia, Adriatico, Sardegna, Libia e Cipro. Quindi cosa abbiamo pensato? Abbiamo pensato di riprodurre il Mediterraneo dell’Età del Bronzo e, con la nave, una “caccia al tesoro” in cui i visitatori dovevano cercare gli oggetti del carico navigando e toccando diversi punti. La nave che vedi ricostruita naviga, ovviamente, con un simulatore di vento reale.

Stiamo preparando un video che illustra il viaggio. Nel nostro gruppo siamo italiani, tedeschi, irlandesi, americani e sudafricani: un gruppo internazionale, anche se la maggioranza è italiana; e abbiamo sperimentato con scuole italiane e americane (di medie e superiori: rispettiamo il regolamento di SL… niente utenti sotto i 13 anni), accorgendoci di alcuni problemi didattici.

Gli alunni si connettevano con avatar pre – preparati. I problemi sono stati molti, ovviamente, ma il principale è l’approccio. Ovvero, gli adulti colgono subito 92

Mondi virtuali con scenari interessanti

l’aspetto didattico… qualcuno si diverte a navigare, qualcuno non ha mai provato un 3D e si blocca ai comandi… ma i ragazzi no, conoscono benissimo l’interfaccia tramite i videogames, però il problema è stato introdurre quello che in inglese si chiama lo “stakeholder”: una figura di riferimento, che nei videogiochi non c’è.

Quindi abbiamo istituito un vero e proprio servizio di guide didattiche online che li hanno accompagnati nell’esperienza.

Gli alunni dovevano creare un equipaggio – darsi un pilota, un navigatore, un mercante – e raccogliere il carico. Si chiedeva loro di fare il bronzo, quindi dovevano andare a prendere il rame e lo stagno (il rame a Cipro e lo stagno in Grecia), poi fare il processo di estrazione e fonderlo (fornace di riduzione del minerale e fornace di fusione), quindi caricare il lingottone e tornare: abbiamo ricreato diversi spot… uno, tra l’altro, è il nuraghe costiero di Cala del Vino.

Noi siamo partiti dal concetto che le ricostruzioni virtuali sono assolutamente noiose, bellissime magari, ma prive di reale interazione, in realtà con esperienze come SL siamo passati alla Cyber Archaeology che è tutt’altro. Ovvero, il 3D non è niente di più che un bel “pannello museale”, mentre la Cyber Archaeology parte dal concetto che lo strumento modifica non solo la fruizione, ma anche il modo di trasmettere le informazioni e il processo di apprendimento stesso e in qualche modo il senso stesso del soggetto.

In questo caso, non c’è solo uno strumento per cui la questione non è tanto fare dei bei modelli 3D o portare qui dentro temi che sono in RL ma capire come questo tipo di esperienza virtuale possa veicolare dei modi di conoscere la realtà.

Sembra filosofia astratta forse, ma in realtà è tornare finalmente a una questione importante: non come fare una cosa, ma perché. Abbiamo scelto un relitto navale dell’età del bronzo…. che sta in un museo turco che non ha nemmeno il sito web… praticamente la cosa più specialistica e noiosa che esista (e lo dico io che sono archeologo): è questione di scopi.

Il nostro non era quello di informare, ovvero far passare delle informazioni storiche: il nostro scopo era mettere in moto la macchina della curiosità perché senza curiosità non esiste conoscenza.

Il nostro progetto per il futuro è fondamentalmente quello di Snapshot pubblicate con il consenso di Matteo Laudato/Linteus Dench 93

Archeodidattica virtuale

elaborare dei progetti didattici basati sulla massima interazione e sulla collaborazione tra gli utenti: ora cerchiamo i contatti ufficiali per sostenere le spese per la creazione di una rete di musei navali del Mediterraneo. Vogliamo sperimentare una didattica in ambiente MUVE puntando sullo stimolo alla conoscenza da una parte e creando dall’altra delle figure professionali, delle guide, che aiutino a gestire l’infinita messe di informazioni ottenibili sulla rete. SL è un ambiente Multi User; non siamo sicuri di continuare ad usare SL, che costa – Opensim del resto ha dei problemi di scripting – ma il mezzo tecnico, la griglia è poco importante: per il momento l’importante è quello che si fa. Poi ci sono delle resistenze istituzionali, inutile negarlo. Concludo segnalando il video della naumakia.»

Valle del Sarno Nella sim italiana Valle del Sarno (Slurl: Valle del Sarno) troviamo: • la ricostruzione del Teatro ellenistico-romano di Nocera Superiore (II sec.a.C., ampliato nel I sec. d.C., danneggiato e spogliato nel corso dei secoli), • la riproduzione del Castello Fienga di Nocera Inferiore (IX sec.).

Il progetto è stato realizzato dall’agenzia locale di sviluppo della Valle del Sarno – Patto Agro S.p.A. sotto la direzione dell’ing. Luciano Ragazzi. Il sito del progetto è www.ansricercaeinnovazione.it, dove scopriamo che “le ricostruzioni si basano su modelli scientifici elaborati dal Prof. Bernard Frisher (Direttore del Dipartimento di Tecnologie Avanzate della Virginia University), di concerto con la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.E. di Salerno e Avellino”.

Snapshot 94

pubblicate con il consenso dell’ing.

Luciano Ragazzi

del

Patto Agro

Mondi virtuali con scenari interessanti

Museum Island, sim tutta italiana su SL Nella sim Museum Island (Slurl: Sunny Breezes), costruita dall’italiano Carlolello Zapatero – che ha subito accordato i permessi per la pubblicazione delle snapshot e ha concesso un’intervista - abbiamo le seguenti ricostruzioni (dotate di pannelli esplicativi anche in Italiano).

Alcune delle 7 meraviglie del mondo • i Giardini pensili di Babilonia (che sarebbero stati edificati da Nabucodonosor, VI sec. a.C.), • il Colosso di Rodi (inizio III sec a.C.).

Giardini

pensili di

Babilonia 95

Archeodidattica virtuale

Civiltà fluviali e dintorni • il Tempio rupestre di Ramses II (XIII sec. a.C. ca.) nel sito Abu Simbel e vicina tomba di Nefertari (XIII sec. a.C.), nell’immagine sottostante, • Porta di Ishtar a Babilonia (VII sec. a.C), • il monumento rupestre del Tesoro del Faraone (El Khasneh al Faroun) di Petra in Giordania (87-62 a.C.).

Mondo greco • il Tempio di Hera Lacinia ad Agrigento (470 a.C.), • le rovine di un tempio periptero dorico.

Mondo romano • una meridiana romana, • un acquedotto romano, • la Casa del Poeta tragico (Regio VI, Insula 8, 3-5) a Pompei () • l’Ara Pacis Augustae (9 a.C.), 96

Mondi virtuali con scenari interessanti

• la Colonna traiana (113 d.C.), • l’Arco di Settimio Severo a Leptis Magna in Libia (203 d.C), • l’Arco di Costantino a Roma (315 d.C.).

Il tutto mescolato e addossato in un interessante pastiche archeologico che richiama la riflessione di Gino Roncaglia sulla curiosa urbanistica nei mondi virtuali.

Il Tempio

di

Hera Lacinia

ad

Agrigento

La Casa

del

Poeta

tragico a

Pompei

Il team di Museum Island è costituito da: Pille Bikcin (owner), Carlolello Zapatero (costruttore), Miky Canning (programmatore). Ho avuto modo di fare una breve intervista – via chat – a Carlolello Zapatero, infaticabile costruttore degli splendidi monumenti della sim.

Quali programmi usi per costruire, se non sono indiscreta?

Sono un grafico di realtà virtuale e uso 3D Creator, 3D studio, Blender.

Qual è l’intento fondamentale della sim?

Didattico.

Come si esplicita la didattica nella sim?

Penso, ad esempio, di mostrare alcuni luoghi lontani a persone sparse per il mondo che magari non hanno la possibilità di visitare Petra o Pompei.

Un monumento particolarmente significativo per te?

La meridiana fatta costruire da Augusto. Era molto grande.

Adesso si trova a 7 metri sotto i palazzi di Via del Corso. Scoperta da un arche97

Archeodidattica virtuale

ologo tedesco che negli anni ’20 scavò sotto alcune cantine, ora purtroppo non è visitabile. A fianco c’era l’Ara Pacis, dentro la quale entrava l’ombra dell’obelisco il 23 settembre per indicare il compleanno dell’imperatore. L’obelisco fu ritrovato nel ’500 (mentre facevano i lavori sul Tevere per costruire il porto di Ripetta) a 7 metri di profondità, spezzato in 5 parti… il papa lo fece restaurare e collocare davanti a Montecitorio. Avrei voluto rappresentare tutto il complesso originale augusteo, ma non ho potuto per mancanza di spazio.

Snapshots

la

Meridiana

e l’Ara

Pacis con addobbi natalizi Carlolello Zapatero

pubblicate con il consenso di

Un’altra ricostruzione di cui sono particolarmente orgoglioso per tutto il lavoro filologico che c’è dietro è la Tomba di Nefertari La tomba davvero era così, io l’ho rifatta come appena finita dall’artista: avevo le foto di tutta la tomba e l’ho restaurata in base a studi archeologici. Ormai conosco tutta la storia parete per parete, quello che Nefertari deve fare per raggiungere l’immortalità, le bellissime preghiere che fanno venire i brividi (cfr. immagine p. 96).

98

Mondi virtuali con scenari interessanti

Monastero di Santa Caterina nel Sinai su SL Quello di Santa Caterina è un monastero fortificato alle pendici del Sinai, a Jebel Musa. Venne fatto edificare dall’Imperatore Giustiniano fra il 527 e il 547 d.C. con la funzione di fornire un riparo ai monaci anacoreti che peregrinavano nel deserto e che stavano nei pressi del roveto in cui, secondo la Bibbia, Mosè parlò con Dio e ricevette le Tavole della Legge.

La sua ricostruzione è nella sim Odessa Captivating (SLurl: Odessa Captivating). All’ingresso una notecard informa sulla storia del Monastero e sui luoghi in cui l’avatar si imbatterà. Eccone la traduzione: 1- il Roveto ardente 2- la Biblioteca, in cui sono custoditi preziosi codici manoscritti 3- la Basilica cristiana della Trasfigurazione 4- il Cimitero 5- la Fonte di Mosè 6- la Moschea fatimide 7- la Torre campanaria 8- la Galleria delle Icone 9- il Centro informazioni 10 – i Tesori del Monastero.

Vediamo

il

Monastero

dall’alto

Vi ambientai un video didattico per una prima.

Monastero su Second Life from Anna Rita Vizzari su Vimeo.

Qualche mese va vi condussi alcuni miei corsisti: Iuline from Anna Rita Vizzari on Vimeo.

Per un approfondimento su questo complesso rimando al sito del Metropolitan Museum of Arts (www.metmuseum.org/explore/byzantium_III/monastery.html).

Snapshots

Una

nicchia

pubblicate con il consenso dell’owner

Sucha Jewell 99

Archeodidattica virtuale

Land

e

Sim

r e l at i v e a p e r i o d i s u c c e s s i v i

Rinascimento inglese su Second Life Una splendida ricostruzione di una città inglese dell’età dei Tudor è nella sim Renaissance Island (Slurl: Renaissance Island), dove hanno luogo anche giochi di ruolo shakespeariani. Si veda il sito sites.google. com/site/renaissanceislandsl.

A tale proposito inserisco una mia idea per un gioco di ruolo su questo periodo storico, non ancora messa in pratica per via del blocco dei firewall della mia scuola.

Ogni alunno si registra col nome di uno dei seguenti personaggi: Enrico VIII, Caterina d’Aragona, Anna Bolena, Tommaso Moro, Norfolk eccetera.

Primo passo: realizzazione degli avatar.

Ciascuno crea il proprio personaggio (nel fisico e nel vestiario) ispirandosi ai ritratti del periodo.

100

Mondi virtuali con scenari interessanti

Secondo passo: la “recita virtuale”.

Ogni personaggio recita il proprio ruolo: dal tentativo di divorzio all’atto di supremazia: partire dal pettegolezzo (le 6 mogli) per capire le dinamiche storiche (matrimoni politici e dintorni).

Terzo passo: il testo.

Stavolta non si recita un testo ma avviene il contrario: il testo teatrale è quello che scaturisce dalla recitazione, poiché la chat viene salvata per poi essere verificata dal punto di vista della congruenza storica.

Snapshots

pubblicate con il consenso di

Il Golden Globe Diamond Coronet

101

Archeodidattica virtuale

Le macchine di Leonardo da Vinci su Second Life Resta ancora visitabile su Second Life nella sim Agorà Saturnia-Gogol (SLurl: Agorà Saturnia) la mostra sulle macchine di Leonardo da Vinci. Il realizzatore è Silvestro De Agostino, ne abbiamo parlato a pagina 41.

Cartografia su Second Life Una sim consolidata su Second Life dedicata alla Cartografia storica è ”Rumsey Maps” (Slurl: Rumsey Maps), versione 3D del sito www.davidrumsey.com, curato dal Presidente di un’associazione californiana di “cartografi digitali”.

L’area è strutturata su 4 sim, di cui segnalo Rumsey Maps 3 (Slurl: Rumsey Maps 3), con un’immensa esposizione di carte storiche e geografiche.

Cliccando su alcuni pannelli, si riceve gratuitamente il “kit di esplorazione” contenente alcune notecard-guida in cui apprendiamo che 102

Mondi virtuali con scenari interessanti

l’Istituto era specializzato nelle carte geografiche americane di XVIII e XIX secolo ma in seguito ha esteso la sua raccolta ad altri continenti e altri periodi storici.

Per illustrare l’esperienza esiste questo Video di David Rumsey

Permesso

snapshot ottenuto dalla

David Rumsey Map Collection,

www.davidrumsey.com

103

Archeodidattica virtuale

Belle

sim e land perdute

Italian Life Molte isole virtuali dedicate alla cultura sono sparite, ma per fortuna di alcune ho serbato memoria con qualche snapshot.

Un tempo esisteva la Sim “Italian Life” (si veda il sito www.italianlife.it) in cui erano state allestite, fra l’altro: • la ricostruzione del sistema difensivo di Akragas-Agrigento (VI sec. a.C.).

• la ricostruzione del triclinio di Villa Imperiale a Pompei (di cui si parla qua: www.italian-life.it).

Il mio avatar fece in tempo a scattare qualche snapshot che vediamo nella pagina seguente.

L’owner era Davide Forcella, in vita reale Davide Borra, un architetto che si occupa di 3D, VR etc. e in particolar modo di ricostruzioni virtuali di siti archeologici (www.noreal.it). Ecco che cosa ci dice sull’esperienza in un’intervista gentilmente rilasciata via chat.

Italian Life è stata per due anni e mezzo la sim sulla quale ho sperimentato i metaversi come SecondLife. Essendone owner e builder ho potuto avere massima libertà (ne sostenevo anche i costi, ma per fortuna quello è stato un periodo di grande lavoro per altri grandi clienti su Second Life). In Italian Life ho sperimentato azioni di quasi ogni genere, immaginando il progetto, realizzandolo e monitorandolo. Si è trattato di una Sim laboratorio, in alcune fasi anche collaborativo, dove però i partecipanti non erano messi al corrente. La mia ricerca è stata appunto osservare che cosa accadeva.

Una parte importante è stata la riproposizione di alcune aree storico/archeologiche: il triclinio della Villa Imperiale di Pompei, la Cappella Scrovegni (teatralizzata), una porta “scea” del sistema difensivo dell’antica Akragas… ed anche architetture contemporanee (ville, palazzi, negozi, spazi comuni) ed architettura “sensibile” a quanto avveniva esternamente/internamente. Tutto ciò con l’ausilio del mio team Real life e di alcuni progetti condivisi con il Politecnico di Torino.

Dopo Second Life sono passato a OpenSim ed ho creato “3DMetaversity.org” altro progetto di ricerca collaborativa tra università internazionali dove troverai nuovamente ricostruzioni sia storiche che contemporanee, etc.

104

Mondi virtuali con scenari interessanti

La caratteristica di Italian Land è stata quella di proporre un metodo nell’urbanistica di uno spazio virtuale online collaborativo basata su di una serie di paradigmi cognitivi. .

Snapshots

pubblicate con il consenso di

Davide Forcella-Davide Borra 105

Archeodidattica virtuale

Belle land perdute di Second Life: Portugal medieval Qualche mese fa avevo scattato qualche snapshot che ho poi utilizzato come sfondo di slides in una sim che ora non c’è più (è nell’inventario della proprietaria)… si chiamava “Portugal Medieval” ed era molto interessante, anche didatticamente. A realizzarlo è stato Joaoluis5858 Foden.

Adesso c’è la ricostruzione di Minho-Guimarães, come si ricava in questo blog. L’intento dei proprietari della sim (Slurl: Bliss Island) è di mostrare un po’ di tradizioni portoghesi, dalle case tipiche al cibo alla vegetazione.

Vediamo

il castello con

macchinari da difesa…

…e Snapshot 106

pubblicate con il permesso di una degli owner, ana

Vhargon,

un esercito schierato. e di

Joaoluis5858 Foden

B i b l i o S i to g r a f i a

107

Archeodidattica virtuale

108

BiblioSitografia

Bibliografia

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Studente e Docente: un racconto in prima persona dell’esperienza in Second Life, in www.agenziascuola.it.

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Sperimentare modelli didattici: reciprocal teaching, ambiente virtuale e abilità comunicativa, in www.agenziascuola.it.

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•www.secondlearning.it, sito sulla didattica nei mondi virtuali.

•www.anitel.org/anitel, portale dell’Associazione Anitel, che promuove iniziative di formazione gratuite sulla didattica nei mondi virtuali.

•www.secondlifeblog.it, blog su Second Life.

•www.secondlifeitalia.com, punto di riferimento per gli utenti italiani di Second Life.

•www.scuola3d.eu/weblog, curato dai docenti che praticano la didattica su Scuola 3d.

•alisl.org/ali, sito dell’Accademia delle Land Italiane.

•nuke.moonlightuniversity.com, sito di Moonlight University •virtualworldsmagazine.wordpress.com, rivista telematica con novità sui mondi virtuali.

•imparafacile.ning.com, ning dedicato alla formazione nei mondi virtuali.

Docenti •marinugausman.blogspot.com - L’Illusione persistente, blog della docente Marinu Gausman – Maria Guida.

•elisamuve.blogspot.com - Education in Virtual Worlds, Blog della docente Eleonora Porta – Elisa Rubino.

•geneticuslisa.blogspot.com - Geneticus Lisa, Blog della docente Lisa Tebaldi – Annalisa Boniello.

Album immagini Album Flickr - Anna Rita Vizzari 113

Archeodidattica virtuale

114

Riflessioni

conclusive

A conclusione di questo lavoro, posso dire che l’attività inizialmente si presentava come una farraginosa e disorganica raccolta (di sim, immagini, link, slurl, informazioni) che fino all’ultimo non sapevo come organizzare. Poi l’ordine è scaturito da solo: ho fissato tutto in una nuova mappa mentale su Mindomo e man mano ho apportato modifiche. A quel punto mi sono resa conto che sarebbe stato interessante inserire interviste a persone che praticano o studiano la didattica nei mondi virtuali o che hanno ricostruito sim o land significative per la divulgazione dell’Archeologia e della Storia Antica, così ho approfondito questo aspetto e fissato alcuni appuntamenti virtuali.

La forma attuale di questo lavoro è definitiva ma anche fluida, passibile di modifiche e di aggiornamenti che il web consente e che, nel campo dei mondi virtuali, sono particolarmente necessari. Infatti ciò che fino a qualche mese fa era visitabile è poi sparito (rimanendo soltanto nell’inventory di owner e di builder) in nome di una riconversione della sim o della land, per cui anche nel reperimento dei luoghi, dei proprietari a cui chiedere il permesso per la pubblicazione delle snapshot ho dovuto fare un metodico lavoro investigativo.

Devo confessare di aver imparato molte cose proprio grazie all’esperienza di ricerca nei mondi virtuali: nonostante abbia studiato Archeologia, non conoscevo l’articolazione della tomba di Tutankhamon (non esistevano esami di Egittologia nella mia facoltà e non ho mai approfondito la cosa personalmente). Grazie a King Tut a Virtual Heritage l’ho appresa, perché mi sono posta l’obiettivo di capire che cosa fosse rappresentato e se ci fosse rigore scientifico, per cui è stato necessario il confronto con testi specifici e siti web attendibili.

Ho avuto modo di confrontarmi con avatar di costruttori che affermano di aver seguito, per le loro ricostruzioni, criteri filologici e scientifici, così ho pensato all’importanza del confronto fra il monumento attuale (ammesso che si sia conservato) e quello originario. E mi è tornato alla mente un lavoro svolto nel lontano 1990 per una tesina con la mia docente di Archeologia Greca 1, la Prof.ssa Andreina Ricci: si trattava di un raffronto fra la descrizione di Pausania in “Guida della Grecia. Attica” (vedi il testo nel sito www.perseus.tufts.edu) e i monumenti documentati nell’Enciclopedia dell’Arte Antica: come venivano descritti dall’autore, come – se – sono pervenuti fino a noi 115

Archeodidattica virtuale

(purtroppo quel lavoro, battuto a macchina in tempi meno tecnologici, è andato perduto… magari nella mansarda dei miei).

Anche nei mondi virtuali bisogna sempre tenere presente, per quanto concerne le ricostruzioni di monumenti o le simulazioni, il problema dell’attendibilità. Purtroppo in questo contesto l’impresa si presenta più ardua perché il docente è preso da diverse questioni tecniche che stornano l’attenzione dai contenuti. Prendiamo l’esempio della realizzazione di un machinima-documentario in uno scenario che contiene qualche anacronismo. Magari il docente è talmente preso dalle questioni tecniche (realizzazione dei filmati, montaggio del video, registrazione della propria voce) da mettere in secondo piano l’aspetto contenutistico, non notando le incongruenze. Questo punto debole si può tesaurizzare trasformandolo in occasione per attività di critica agli alunni, esattamente come si fa con i libri e con il web.

Nella snapshot sottostante, il mio avatar si cimenta nella costruzione del cavalluccio bronzeo della necropoli del Fusco a Siracusa (in vista di un laboratorio tenuto nel Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” il 28 Aprile 2010).

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A n n a R i ta V i z z a r i -

d o c e n t e e e t u to r

-

è l ’ a u t r i c e d i q u e s to t e s to

d e d i c ato a l l ’ u s o d i d at t i c o d e i m o n d i v i rt u a l i p e r l ’A r c h e o l o g i a e la

S to r i a A n t i c a . U n ’ amp i a

e d i n t e r e s s a n t e r a c c o lta d i e s p e -

r i e n z e , i n t e rv i s t e e i n d i c a z i o n i p r at i c h e p e r c h i v u o l e s c o p r i r e , s p e r i m e n ta r e ma a n c h e s e mp l i c e m e n t e c u r i o s a r e i n p e r c o r s i d i i n s e g n am e n to / app r e n d i m e n to d e c i s am e n t e i n n o vat i v i e d avv i n c e n t i .

Per

s ap e r n e d i p i ù , p r e s u pp o s t i t e o r i c i e d i c h i a r a z i o n e d ’ i n t e n t i s o n o e s p l i c i tat i d a l l ’ a u t r i c e n e l l a p r e s e n ta z i o n e d e l t e s to .

L’obiettivo sarà reclinarsi sulla propria esperienza, declinandola attraverso quella altrui.

Angelo Franza Visioni Condivise è una collana nata grazie a un’esperienza di formazione tra pari e, in quanto tale, saldamente ancorata all’expertise professionale delle autrici e degli autori che le danno vita.

Una collezione di testi “liquidi” che si propone come agile risorsa per la scuola e la formazione, in grado di arricchirsi secondo un meccanismo bottom-up e di mettere in luce quelle buone pratiche formative che – con le loro caratteristiche intrinseche – sono in grado di offrire una base di confronto e di discussione, di cui possiamo avvantaggiarci tutti.

Maria Grazia Fiore