Villegiardini settembre 2025 estratto

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A NOTO, VIVERE SENZA CONFINI IMMERSI NEL PAESAGGIO

in California

Luce e colori

nella villa

nella Penisola Flegrea

Bergamo , il giardino d’autore di Sarah Price in Piazza Vecchia

Magnani Rocca : un parco tra storia e modernità

Le icone Venini nel nuovo colore Moka

IN NOTO, LIVING WITHOUT BOUNDARIES

IMMERSED IN THE LANDSCAPE

Zen spirit in a villa in California

Light and colours on the Penisola Flegrea

Bergamo , signature garden by Sarah Price in Piazza Vecchia

Magnani Rocca : a park between history and modernity

Venini icons in the new Moka shade

Sommario Settembre 2025

16. DESIGN a cura di Leonardo Arese

Alcuni tra i modelli più iconici delle collezioni Venini sono stati reinterpretati nel colore Moka, una tonalità calda e so sticata che regala ai pezzi un’allure contemporanea

Some of the most iconic pieces from the Venini collections have been reimagined in Moka, a warm, sophisticated hue that lends them a contemporary allure

22. ARTE a cura di Tarsilla Mucci

Con Prampolini e Burri, la materia divenne energia poetica e rivoluzionaria: un linguaggio capace di ride nire il senso stesso dell’arte contemporanea. With Prampolini and Burri, matter emerged as a poetic and revolutionary force: a language capable of rede ning the very meaning of contemporary art

26. COVER STORY. SENZA CONFINI

Alle porte di Noto, una villa dalle geometrie razionaliste si fonde perfettamente con un giardino progettato da Carlo Crippa e con il meraviglioso paesaggio mediterraneo nel quale è immersa

Without boundaries. Just outside Noto, a rationalist-style villa blends seamlessly with a garden designed by Carlo Crippa and the magni cent Mediterranean landscape that surrounds it

48. DIMORE. VISTA PACIFICO, SPIRITO ZEN

In California, una dimora rmata da Nicole Smith Interiors intreccia architettura e paesaggio. Cemento a vista, arredi su misura e giardini xero tici creano un equilibrio sottile tra natura, materia e interior design

Paci c view, Zen spirit. In California, a dwelling designed by Nicole Smith Interiors intertwines architecture and landscape. Exposed concrete, bespoke furnishings and xerophytic gardens create a subtle balance between nature, materials and interior design

64. CASE AL MARE.

LUCE E COLORI NELLA

PENISOLA FLEGREA

A Bacoli, una villa degli anni Settanta è rinata grazie

A Bacoli, una villa degli anni Settanta è rinata grazie all’intervento rmato Pietro Del Vaglio, interior designer Light and Colour on the Flegrean Peninsula. In Bacoli, a 1970s villa has been revitalised through the work of interior designer Pietro Del Vaglio

78. IL TACCUINO DEL DESIGNER di Kristian Buziol

Un giardino in quota non si improvvisa. È necessario conoscere il contesto, osservare il comportamento delle piante e avere un progetto che dialoghi con ciò che la montagna

“ o re”.

‘A high-altitude garden cannot be improvised. It is essential to understand the context, observe how the plants behave and develop a design that engages in dialogue with what the mountain has to o er’

FOTO DI GIORGIO BARONI

Sommario Settembre 2025

80. GIARDINI D’AUTORE. RISCOPRIRE LE RADICI PER PROGETTARE IL FUTURO

Ispirata ai dipinti dei maestri dell’Accademia Carrara, la Green Square di Sarah Price a Bergamo, Piazza Vecchia, ha interpretato il tema New Urban Ecosystem con un giardino in cui si intrecciano arte, natura e biodiversità Inspired by the paintings of the masters of the Accademia Carrara, Sarah Price’s Green Square in Bergamo’s Piazza Vecchia interpreted the theme of New Urban Ecosystem with a garden where art, nature and biodiversity intertwine

94. IDEE DI GIARDINO di Maurizio Usai

“E invece settembre, di per sé eterno indeciso, diventa sempre più spesso una copia di agosto ancor più stanca, sgualcita e polverosa”

‘Yet September, uncertain by nature, increasingly resembles a tired, crumpled, dusty copy of August.’

96. GIARDINI DI CHARME. MEMORIA, ASCOLTO E BELLEZZA

Il Parco della Fondazione Magnani Rocca ha attraversato tre secoli di storia e oggi si presenta ai visitatori in pieno splendore, grazie a un progetto che ha saputo coniugare lo spirito del luogo con le nuove tendenze del garden design Memory, listening and beauty. e Parco della Fondazione Magnani Rocca spans three centuries of history and today welcomes visitors in full splendour, thanks to a project that has successfully combined the enhancement of the spirit of the place with contemporary garden design trends

106. LETTERE AL GIARDINO di Marco Fraschini

“Abitare un albero non è un’idea irrealizzabile”

‘Living in a tree is not an impossible idea’

108. GALLERY a cura di Tommaso Santi

Le più interessanti anteprime delle nuove collezioni di rivestimenti in ceramica decorativa presentate a Cersaie 2025 e most interesting previews of the new decorative ceramic tile collections presented at Cersaie 2025

114. STILEDESIGN a cura di Leonardo Arese Idee per la casa contemporanea. Ideas for the Contemporary Home

124. EVENTI

A Fiere di Parma la prima edizione di Greenitaly e il ritorno di Mercantein era che in questa edizione autunnale intreccia spiritualità, antropologia e cultura pop

Fiere di Parma hosts the rst edition of Greenitaly and the return of Mercantein era, which in this autumn edition combines spirituality, anthropology and pop culture

Alcuni tra i modelli più iconici delle collezioni Venini sono stati reinterpretati nel colore Moka, una tonalità calda e sofisticata che regala ai pezzi un’allure contemporanea e di tendenza

Masters of colour. With a history spanning more than 100 years, Venini is one of Italy’s most prestigious brands in the field of art glass objects. This is thanks to its ability to continually renew the tradition of Murano glassmaking, in both design and colour. Since its inception, the glassworks has become renowned for a stylistic vision receptive to the creative insights of the artistic avant-garde and, over the years, also to those of renowned architects and designers. Year after year, the catalogue has been enriched with models that reflect the evolution of taste and the language of design, embodying the finest in Italian and international creativity. The same applies to colour, a heritage handed down from generation to generation by Venini’s master glassmakers, which today enables Venini to produce more than 125 glass colours. As with design, Venini’s colour research is also aimed at creating new shades that reflect the most innovative trends season after season.

The new Moka collection celebrates the elegance of a warm and enveloping colour scheme, reminiscent of freshly roasted coffee, imbuing some of its most iconic pieces with renewed allure: Fazzoletto, Deco, Opalino, Clessidra, Clessidra Sommersa, Balloton Fiori and Monofiore Balloton, Opachi, Ritagli, Veronese and al Battuto a Nido d’Ape from the Masterglass collection. All these models are also available with transparent finishes that capture and reflect light with extraordinary intensity, or opaline finishes that cloak the forms in evocative softness. The Moka collection is completed by a new series of Rombo, Apollo and Torqua glasses, available in sets of two or six. ■

Nella pagina precedente, il vaso Monofiore Balloton nella versione Moka. In questa pagina, una selezione di modelli della stessa collezione, caratterizzata da una colorazione che rievoca quella del caffè tostato. Frutto di un’attenta lavorazione artigianale, ogni creazione riflette la maestria dei vetrai, curata nei minimi dettagli per esaltare l’armonia tra forma e colore.

On the previous pages, the Monofiore Balloton vase in the Moka version. On this page, a selection of models from the same collection, characterised by a colour reminiscent of roasted coffee. The result of careful craftsmanship, each creation reflects the mastery of the glassmakers, with attention to the smallest details to enhance the harmony between form and colour.

SENZA CONFINI

Alle porte di Noto , una villa si fonde con il giardino progettato da Carlo Crippa , agronomo e garden designer , e con il paesaggio mediterraneo circostante

FOTO DI GIORGIO BARONI
TESTO DI MARA PASQUINI - ELISABETTA POZZETTI

In questa pagina, in alto, un percorso in ghiaia affiancato da macchie di salvie e lavande e da due Kalanchoe beharensis conduce all’ingresso della villa; in basso, a sinistra, una vista dalla terrazza; in basso, a destra, un tratto del muro rivestito con un mosaico di maioliche di Caltagirone prosegue nel giardino, accanto a giare e a Pachypodium lamerei

On this page, above, a gravel path bordered by drifts of salvias and lavenders and by two Kalanchoe beharensis leads to the entrance of the villa; below, left, a view from the terrace; below, right, a section of wall clad with a mosaic of Caltagirone majolica tiles continues into the garden, alongside jars and Pachypodium lamerei

VISTA PACIFICO, SPIRITO ZEN

A Dana Point, cittadina costiera della California nota per le scogliere panoramiche e il porto turistico, una dimora rmata da Nicole Smith Interiors intreccia architettura e paesaggio. Cemento a vista, arredi su misura e giardini xero tici creano un equilibrio sottile tra natura, materia e interior design

FOTO DI GIANNI FRANCHELLUCCI / TESTO DI MARA PASQUINI

In questa pagina, la struttura di travi e pilastri disegna un raffinato gioco di pieni e vuoti. Oltre a fungere da quinta interna, si staglia come cornice architettonica verso le grandi aperture vetrate affacciate sull’oceano. Dominano le sfumature del grigio, in contrasto con il bianco della struttura verticale, mentre dall’esterno filtrano l’azzurro del cielo e del mare, il verde della vegetazione costiera e la presenza liquida dello specchio d’acqua visibile dal patio interno

On this page, the structure of beams and pillars,creates a refined interplay of solids and voids. In addition to serving as an internal backdrop, it stands out as an architectural frame for the large glass openings overlooking the ocean Shades of grey dominate, contrasting with the white of the vertical structure, while the blue of the sky and sea, the green of the coastal vegetation and the liquid presence of the water visible from the internal patio filter through from the outside.

LUCE E COLORI VISTA MARE

A Bacoli, nel cuore della Penisola Flegrea, una villa degli anni Settanta è rinata grazie all’intervento rmato Pietro Del Vaglio, interior designer. Un progetto che cattura luce, vento e paesaggio, trasformandoli in architettura intima e contemporanea

FOTO DI GIORGIO BARONI / TESTO DI MARA PASQUINI

In queste pagine, librerie e boiserie laccate in diverse sfumature di blu, tutte realizzate su misura, si alternano a nicchie e volumi e dialogano con i tre pilastri colorati: due preesistenti e uno aggiunto per trasformare un vincolo strutturale in un elemento di armonia. Le due finestre verticali, create ex novo, portano la luce del sole nascente e completano un living che unisce funzione e scenografia.

On this page, bookcases and lacquered panelling in different shades of blue, all made to measure, alternate with niches and volumes and interact with the three coloured pillars: two existing ones and one added to transform a structural constraint into an element of harmony The two vertical windows, created from scratch, bring in the light of the rising sun and complete a living room that combines function and scenography.

cura costante, affidata a giardinieri che sappiano lavorare in queste condizioni. Solo così i giardini d’altura non scivoleranno nell’anonimato, ma saranno luoghi capaci di riflettere il paesaggio dolomitico in cui si trovano, oppure montano in altre località che condividono le medesime condizioni. ●

Gardens at altitude. Thinking about a garden in the mountains means embracing a challenge I know well. I live in Asolo and the Dolomites are close at hand: I visit them often, not only for my work as a designer. Over the years I have created gardens at altitude and each time I have learnt something new, observing how plants respond under extreme conditions. My reflections arise from this direct knowledge, from years of work, and from the experience gained in these places.

The mountains allow no mistakes. Snow that can linger for months makes it essential to choose plants able not only to withstand its weight, but also to survive the excess water that comes with the thaw. It is a test that naturally selects what is suited to the conditions and what is not: a plant may tolerate cold yet fail when faced with waterlogging. This is why I prefer to begin with native species or with cultivars that retain their key characteristics. The risk, as I often see, is to rely indiscriminately on exotic conifers such as Thuja or Chamaecyparis. They do not belong to these landscapes and end up diminishing them. The mountains already have everything they need: larches that lose their needles in winter, Pinus sylvestris, Picea abies and Abies alba. These are trees that give structure and character in every season. Alongside them, deciduous trees such as beech, hornbeam, mountain maple and rowan

Kristian Buziol è un garden designer con un’esperienza pluriennale nella progettazione di giardini, affinata attraverso una costante ricerca sull’equilibrio tra estetica e funzionalità. Il suo approfondito studio delle piante degli alberi e delle dinamiche del paesaggio si riflette in uno stile progettuale caratterizzato da un’armoniosa fluidità del disegno. Ogni suo giardino nasce da un dialogo con il contesto, nel pieno rispetto del Genius loci e dei suoi equilibri naturali. Grazie a un’attenta osservazione dell’ambiente, crea spazi caratterizzati da un’eleganza senza tempo. Opera in tutta Italia e all’estero, alternandosi tra i suoi due studi di progettazione tra Asolo e Pantelleria.

Kristian Buziol is a garden designer with years of experience in garden design, honed through continuous research into the balance between aesthetics and functionality. His in-depth study of plants, trees, and landscape dynamics is reflected in a design approach distinguished by a harmonious fluidity of design. Each of his gardens emerges from a dialogue with its surroundings, respecting the Genius loci and its natural balance. Through a keen observation of the environment, he creates spaces imbued with timeless elegance. He works across Italy and internationally, dividing his time between his two design studios in Asolo and Pantelleria

provide breadth and texture in summer, then colour the mountain slopes with shades of yellow, orange and red. Rowans, in addition, carry berries that persist and attract birds, a detail that brings vitality to the scene.

A mountain setting can be enriched with hardy shrubs that provide colour and seasonal variety: alpine rhododendrons, bilberries, lilacs, Potentilla fruticosa, winter hardy spireas and native roses such as Rosa pendulina and R. canina, supported by simple-flowered cultivars.

Perennial herbaceous plants are the most dynamic element. Campanulas, aquilegias, achilleas, hardy geraniums, anemones, centaureas and alpine poppies combine hardiness with reliable flowering year after year. Selected cultivars share the same qualities and expand the palette of colours. We might also consider Paeonia officinalis, long established in alpine meadows and pastures, or Epilobium angustifolium, a pioneer species found across many upland areas. Aruncus dioicus, Polygonatum multiflorum and P. odoratum adapt well to shaded exposures, while Lupinus polyphyllus, though not native, has become naturalised in many alpine landscapes. Grasses, if chosen carefully, add lightness and movement: Festuca, Sesleria and Deschampsia are the most appropriate, already present in mountain meadows.

A garden at altitude cannot be improvised. It requires an understanding of place, careful observation of how plants behave and a design that works in dialogue with the mountain environment. It also calls for consistent care, entrusted to gardeners familiar with these conditions. Only in this way will mountain gardens avoid anonymity and become places that reflect the Dolomite landscape in which they are set, or other upland regions that share the same conditions. ■

Foto ©Dario Fusaro

RISCOPRIRE LE RADICI PER PROGETTARE IL FUTURO

FOTO DI GARDEN PHOTOGRAPHY PROJECT

TESTO DI ELISABETTA POZZETTI

Ispirata ai dipinti dei maestri dell’Accademia

Carrara, la Green Square di Sarah Price in Piazza Vecchia a Bergamo ha interpretato il tema New Urban Ecosystem con un giardino in cui si intrecciano arte, natura e biodiversità

19–20 September the theme will be at the centre of the international meeting of the Landscape Festival, the concluding event of a wide-ranging programme. It will bring to Bergamo renowned landscape professionals from Australia, Brazil, the United States, India and the Mediterranean, together with Italian and British colleagues, to share knowledge and perspectives. It will not be a simple sequence of presentations, but a dialogue placing the city and its relationship with nature at the centre. The discussion will move from projects to everyday life, because thinking about an urban ecosystem means recognising how landscape practice can shape the quality of cities and bring them closer both to nature and to people. ■

In queste pagine e nelle successive, scorci delle aiuole e dettagli delle combinazioni di piante ideate da Sarah Price. Si intravedono anche particolari della Fontana Contarini, fine 700, in marmo bianco di Zandobbio, con sfingi e piccole colonne ornate da leoni e serpenti.

On these pages and the following ones, views of the beds and details of the plant combinations designed by Sarah Price Also visible are features of the Fontana Contarini, dating from the late eighteenth century, in white Zandobbio marble, with sphinxes and small columns adorned with lions and serpents.

IDEE DI GIARDINO

Estate infinita

Qualcuno mi ha recentemente detto “Settembre è il mese più triste dell’anno”, riferendosi verosimilmente alla fine dell’estate, delle vacanze e di tutto il corollario associato. Se così fosse realmente sarebbe per me il mese più felice dell’anno: fine della canicola, del dilagante caos costiero, del turismo becero, ma soprattutto dei lavori ‘dell’ultimo minuto’ sotto 40 gradi costanti e un sole che spacca le pietre, fine delle interminabili corvée irrigatorie. E invece settembre, di per sé eterno indeciso, diventa sempre più spesso una copia di agosto ancor più stanca, sgualcita e polverosa. L’unico sollievo lo danno le giornate più corte e il sole che si abbassa all’orizzonte, che ha come effetto secondario, tutt’affatto trascurabile, l’allungarsi di ombre salvifiche. Nessuna pioggia cade ancora dal cielo, dopo quattro mesi. La vegetazione intorno al mio giardino di Petra Majore comincia a cedere: non un filo d’erba spunta dal terreno brullo, le foglie di mirti e olivastri si accartocciano riarse. Sono ormai un ricordo le estati della mia infanzia, che terminavano con minacciose nubi all’orizzonte e tuoni fragorosi a turbare cieli fino a quel momento

intensi e brillanti. Ciò che un tempo era la norma, tuttavia, è ormai l’eccezione e credo sia per questo che ho deciso di venire meno al mio proposito di dedicare il giardino esclusivamente alle stagioni vitali: l’autunno del risveglio mediterraneo, l’inverno umido e corroborante, la prorompente baraonda primaverile. L’estate era relegata in secondo piano. Mi bastava che non mostrasse eccessivamente i segni della battaglia quotidiana con la calura e la siccità, mantenendo una dignitosa, rassicurante ma silenziosa apparenza in verde, priva di orpelli. Il tempo passa e le idee cambiano, così si è affacciata nella mia mente l’idea di dedicare un’ampia zona nuova del giardino a questa stagione così ostile, per di più scegliendo come ispirazione i perennial meadow portati alla ribalta dai protagonisti della Dutch Wave Una scelta apparentemente assurda! Com’è tipico del mio approccio, ho studiato meticolosamente l’argomento. Mi sono documentato il più possibile sulle tecniche e sulle varie tipologie di piante utilizzate, sulle loro esigenze e caratteristiche, per comprendere e infine padroneggiare i meccanismi che informano questo tipo di giardini, di indiscusso successo ma in climi completamente diversi dal mio. Alla fine, avendo ben chiaro l’obiettivo, ho riscritto tutte le regole, adattandole al contesto e alle caratteristiche generali del clima mediterraneo. Due anni di esperimenti nella coltivazione di oltre un centinaio di piante erbacee e graminacee lasciavano intendere che ci sarebbe stato molto da scoprire, e anche di che

MEMORIA, ASCOLTO E BELLEZZA

DI GARDEN PHOTOGRAPHY PROJECT

Il Parco della Fondazione Magnani Rocca ha attraversato tre secoli di storia e oggi si presenta ai visitatori in pieno splendore, grazie a un progetto che ha saputo coniugare la valorizzazione dello spirito del luogo con le nuove tendenze del garden design, in grado di proiettarlo nella contemporaneità

FOTO
TESTO DI MARCO MIGLIO - ELISABETTA POZZETTI
GIARDINI DI CHARME

In questa pagina, in alto, una vista della villa dal giardino all’inglese. Qui a sinistra, di fianco all’edificio, un fitto gruppo arboreo cattura la vista con un’alternanza di forme e toni di verde. Nella pagina di sinistra, dall’alto in basso: l’ingresso al giardino; un maestoso Cedrus libani; ai piedi della scala d’ingresso alla villa, una bordura di Hydrangea arborescens

‘Annabelle’, affiancata da vasi con esemplari di agrumi e, alle spalle, una , siepe di Abelia x grandiflora Nelle pagine di apertura, una vista che evidenzia il dialogo tra il giardino all’inglese e quello contemporaneo

On this page, above, a view of the villa from the English-style garden; on the left, beside the building, a dense group of trees draws the eye with its varied forms and shades of green

On the left page, shown vertically: the garden entrance; a majestic Cedrus libani; at the foot of the villa’s entrance steps, a border of Hydrangea arborescens ‘Annabelle’, flanked by pots with citrus specimens and, behind them, a hedge of Abelia x grandiflora

On the opening pages,, a view showing the interplay between the English-style garden and the contemporary one

PANARIA CERAMICA

La collezione Surround prende a modello una pietra sedimentaria, ricca di sottili venature e di minute inclusioni fossili, reinterpretata per dare vita a texture ceramiche equilibrate e delicatamente sfumate co dettagli realistici. Grazie all’innovativa tecnologia Safetouch, che coniuga resistenza allo scivolamento e morbidezza al tatto, le finiture Naturale ed Ext risultano perfettamente abbinabili, massimizzando la continuità visiva tra i pavimenti interni e quelli esterni.

Gallery

SPECIALE CERSAIE 2025 CERAMICA DECORATIVA DI DESIGN

The Surround collection is inspired by a sedimentary stone, rich in subtle veins and fine fossil inclusions, reinterpreted to create balanced ceramic textures, delicately nuanced and enriched with realistic details. Thanks to the innovative Safetouch technology, which combines slip-resistance and a pleasing softness to the touch, the Naturale and Ext finishes can be perfectly combined, maximising visual continuity between indoor and outdoor flooring.

A CURA DI TOMMASO SANTI

GALLERY Speciale Cersaie

1. SUPERGRES

Le piastrelle della collezione Menhir riproducono i dettagli e le caratteristiche cromatiche della quarzite naturale.

The tiles in the Menhir collection reproduce the details and colour characteristics of natural quartzite.

2. SETTECENTO

Il fascino delle pietre sedimentarie caratterizza la collezione Blendstone, ideale per un utilizzo in chiave contemporanea.

The charm of sedimentary stones characterises the Blendstone collection, ideal for contemporary use.

Imola interpreta la pietra mediterranea attraverso una superficie liscia e opaca con ciottoli sovrapposti.

Imola interprets Mediterranean stone through a smooth, matt surface with overlapping pebbles.

4. FAP CERAMICHE

Materia Classica è una collezione effetto marmo disponibile in varie declinazioni. Nella foto, la variante Bianco Puro.

Materia Classica is a marble-effect collection available in various finishes. The photo shows the Bianco Puro variant.

3. COOP CERAMICA D’IMOLA

Il benessere è di design

Le collezioni Talenti sono protagoniste nei raf nati scenari outdoor e indoor di De Montel , il parco termale urbano più grande d’Europa

Siamo all’inizio del 900, nel pieno della Belle Époque quando l’imprenditore Giovanni De Montel, grande appassionato di cavalli, fece costruire un raffinato complesso di scuderie in stile Liberty. Negli anni Venti e Trenta le scuderie divennero un punto di riferimento per l’ippica milanese, ma con il passare del tempo la struttura perdette progressivamente la sua funzione originaria e, dopo la Seconda guerra mondiale, conobbe un lento declino. Per decenni rimase abbandonata, pur mantenendo intatto il fascino architettonico delle linee fiorite dello stile Liberty. Il progetto delle nuove Terme Milano – De Montel riporta oggi alla luce questo patrimonio, grazie a un importante progetto di riqualificazione che ha trasformato il complesso nel più grande parco termale urbano

naturale d’Europa. Le antiche scuderie, recuperate e integrate in un percorso contemporaneo, diventano così un luogo in cui storia, benessere e design si incontrano, restituendo a Milano uno spazio pubblico che appartiene alla sua memoria collettiva. Talenti è stata protagonista di questo progetto attraverso la fornitura degli elementi d’arredo delle aree esterne, oltre 10.000 mq di vasche, giardini, percorsi sensoriali, e delle zone relax. Grazie alle creazioni di designer come Ludovica Serafini + Roberto Palomba, Christophe Pillet e Marco Acerbis, Talenti ha dato forma a scenografie outdoor e indoor che trasformano l’esperienza termale in un percorso sensoriale completo, fatto di comfort e bellezza anche nel design. Le collezioni sono state scelte per integrarsi, da un punto di vista estetico e funzionale, nelle diverse ambientazioni per creare un mosaico di atmosfere di stile: le lounge chair Venice di Serafini + Palomba, con il loro intreccio fluido di corde imbottite e legno, amplificano la sensazione di relax a bordo vasca; le poltrone Ever di Christophe Pillet, in teak e pelle, esprimono un minimalismo elegante e nordico, perfetto per la contemplazione silenziosa o la socialità discreta; il divano Leaf di Marco Acerbis, biomorfico e sostenibile, omaggia la simbiosi tra uomo e natura; le sedute sartoriali Allure di Pillet, con cuciture a vista ed eco-pelle, offrono un’esperienza raffinata nelle aree lounge più esclusive; le lounge chair Dolcevita Wood, in teak certificato FSC e corde nautiche, evocano la lentezza romantica dei rituali termali. A completare la selezione, le iconiche deck chair Riviera e i lettini Nunù invitano a godersi il sole e il silenzio del parco, confermando la capacità del brand di unire estetica, funzione ed ergonomia. ● talentispa.com

Nuove prospettive per il florovivaismo e il paesaggio

Fiere di Parma presenta la prima edizione di Greenitaly, il salone del verde dedicato a professionisti e aziende

Il paesaggio non è più solo decoro, ma infrastruttura vitale. È ciò che rende vivibili le città, che custodisce la memoria delle ville storiche e che oggi, con Greenitaly, si prepara a diventare il cuore della transizione ecologica italiana. Dal 15 al 17 ottobre Parma ospiterà la prima edizione del salone che reinventa il florovivaismo come strumento di resilienza e bellezza.

In un Paese che da secoli plasma giardini e parchi, il futuro passa per nuove protagoniste e tendenze botaniche: la paulownia che cresce veloce e consuma poca acqua, l’albizia leggera e resistente.

E poi c’è il capitolo più evocativo: il Giappone che potremmo essere. Andiamo a vedere le fioriture dei ciliegi, ma perché non piantarli anche qui? In Giappone il ciliegio è rito, simbolo, paesaggio. Da noi è ancora una rarità, eppure potrebbe diventare parte dei nostri viali: fiorisce generosamente, richiede poca manutenzione, cresce in fretta, ha un portamento elegante e sa trasformare lo spazio urbano. Ripensare i viali significa riconoscere nel verde un’infrastruttura ecologica capace di rendere le città più vivibili. La stessa sfida riguarda le ville e i giardini storici, scrigni di memoria e di arte che raccontano secoli di civiltà del paesaggio. Viali barocchi, parchi rinascimentali, architetture verdi ottocentesche: rigenerarli non significa tradirne l’identità, ma accompagnarli in un futuro in cui la bellezza diventa anche resistenza alla crisi climatica. Il programma di Greenitaly intreccia progettazione, ricerca e formazione: dagli architetti Joshua Parker e Matthew Butler con la loro visione di apologetic architecture al convegno ANVE dedicato alla difesa fitosanitaria e alle nuove frontiere del vivaismo italiano. Green4Job offrirà invece a studenti e professionisti l’opportunità di formarsi sulle competenze necessarie per le sfide ambientali di domani.

“Noi italiani sappiamo immaginare soluzioni nuove, adattarci, reinventare. La fantasia applicata al verde è una risorsa potente, che può parlare al mondo”, afferma Gloria Oppici, Brand Manager del salone (nella pagina di destra, in basso). Con Greenitaly l’Italia si propone come crocevia internazionale del settore, un luogo di incontro in cui istituzioni, progettisti e imprese potranno condividere nuove visioni e fare del paesaggio la vera infrastruttura del futuro. ● greenitaly.net

© Foto [1000 Words]/stock.adobe.com

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