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CON LO STILISTA GAI MATTIOLO Così vesto il mio amico Amadeus

Non è il solo carisma a far risplendere Amadeus sul palco dell’Ariston, ad esso si aggiunge il buongusto di Gai Mattiolo, famoso fashion designer che da tempo immemore firma gli outfit del conduttore ravennate. Anche per la 73esima edizione del Festival di Sanremo Amadeus si è affidato al suo beniamino della moda, che tra gli altri ha vestito Raffaella Carrà, Nicole Kidman, Cher, Sharon Stone, Diana Ross, Mariah Carey e vanta collaborazioni perfino col Vaticano, avendo disegnato cinque casule per

Papa Giovanni Paolo II. «Amadeus, quest’anno an cor più dei precedenti, ha deciso di brillare. Aspettatevi tanti punti luce. Abbiamo rica mato le sue giacche per mesi. Lo scintillìo dei lustrini viene al ternato a qualcosa di più sobrio, ad esempio un damascato». Il colore prevalente?

«Ovviamente il blu. Nuance preferita del conduttore». Com’è nato il sodalizio con Ama?

«Per gioco. In tempi non so spetti lo conobbi proprio nella Città dei Fiori, quando condu

Amadeus con un abito realizzato da Gai Mattiolo. Sopra, Amadeus con la moglie Giovanna Civitillo e lo stilista.

UN OMAGGIO PER IL CANTANTE CHE AVREBBE COMPIUTO 80 ANNI MORANDI: «STASERA FACCIAMO CANTARE BATTISTI A TUTTI»

Pronti, partenza, via! Inizia stasera il Festival numero 73. Il numero 4 di Amadeus che quest’anno è affiancato da Gianni Morandi. Al suo numero 3. Da conduttore. Il cantante di Monghidoro, infatti, il palco del Festival l’ha calcato anche sette volte da concorrente. La prima nel 1972. L’ultima, l’anno scorso. «Quest’anno sono felice e onorato di avere Gianni al mio fianco: lui è la storia dello spettacolo» ha detto, Amadeus nella prima conferenza nella sala stampa allestita al Casinò. «Morandi è di quelli che fa la storia del nostro Paese. Cantante, attore, conduttore». Artista vero, insomma. «Con lui mi trovo bene, al di là di quello che rappresenta. Amo circondarmi di persone che non solo abbiano il senso dello spettacolo, ma condividano con me lo stesso modo di lavorare, con semplicità, trasparenza, emozione ed entusiasmo. E Gianni ce l’ha. È amatissimo, ma allo stesso tempo è una persona di grande disponibilità».

Disponibile al punto che non solo condurrà insieme ad “Ama”. Ma canterà anche. E non solo nella serata di mercoledì (domani) con Al Bano e Massimo Ranieri. Giovedì canterà con Sangiovanni Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte 2.0, riedizione del suo storico brano che compie sessant’anni. «Sono felice di portarla a Sanremo. Questa canzone per me è stata una specie di incubo: qualsiasi cosa avessi cantato, il pubblico voleva sempre Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. Si

«La conobbi poco prima del Festival. Quando mi contattò portava ancora le scarpe con il rialzo e le spalline enormi. In un primo momento la convinsi a rinunciare a entrambi gli artifici, tuttavia quando pensavo di esserci riuscito, vedendo da casa la diretta, mi accorsi che aveva fatto applicare le spalline al bellissimo abito bianco tempestato di cristalli che avevo ideato per lei».

«Tutt’altro, mi fece tenerezza. Sanremo riuscì a intimidire perfino una mattatrice come lei, tanto che alla fine si ritagliò una zona di comfort per placare l’ansia; me lo raccontò il giorno successivo. Le spalline, per la Carrà, svolsero la funzione di vede che queste due parole, “mamma e latte” funzionano sempre». Il Festival, appuntamento di evasione e leggerezza, è anche il momento del ricordo. Stasera va in scena quello dedicato a Lucio Battisti. Venerdì, nella serata dei duetti, verrà omaggiata la memoria di Lucio Dalla. Stasera va in scena il ricordo di un altro Lucio, Battisti. Entrambi quest’anno avrebbero compiuto ottant’anni. «E per Battisti ricorre anche il venticinquesimo anniversario della morte», ha ricordato Morandi. Che ha fatto un piccolo spoiler: «L’idea è di far cantare tutto l’Ariston. Sarà un bel ricordo». A stasera.

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