Tuchulcha le origini

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conducevano alle stanze, e il lenore Lucius che incassava il denaro gongolante. «Lucius!» chiamò. Il gestore del bordello si voltò, la vide e la raggiunse a passo svelto. «Dov’è tua madre?» ringhiò mollandole un manrovescio. Julia raddrizzò la testa, guancia destra rossa e pulsante. «E’ malata,» sussurrò gonfia di fiele, lacrime trattenute con l’orgoglio. «Dovresti saperlo.» «Io so solo che gli affari si sono dimezzati,» ribattè duro Lucius, indicando alle sue spalle. «Guarda quanti clienti che aspettano.» Lo sguardo della giovane donna non cedette, ma si addolcì. «Lei sta morendo. Mi serve del denaro per farla curare.» Il lenore spostò l’imponente mole da un piede all’altro. «Ho molta stima di tua madre, è amata da tutta Pompei.» Lasciò in sospeso la frase senza concluderla. Julia lo guardava perplessa, non si poteva mai essere speranzosi con una persona del genere. «Ma io posso solo offrirti di sostituirla,» disse infine, sguardo lascivo che si perdeva sulle curve 5


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