Il Giornale di Rionero, 10 Settembre 2010

Page 1

Il giornale di

RIONERO

by Franco Loriso

ANNO XXIV n. 35 DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010 - SETTIMANALE DI SATURAZIONE POLITICA, CULTURA & SPORT

Vuoto a perdere

AMARCORD RIONERESE CITTA’ DI TUTTI E TERRA DI NESSUNO

Autopsia di una Pro Loco

Era da anni che non ci incontravamo, tanti, forse troppi. Colpa del boom economico degli anni !60 o colpa di questa terra che non consentiva e non consente a due persone di nascere, crescere e morire nello stesso paese. E così, io e Giuseppe non ci vedevamo dagli anni della scuola media quando, per colpa di un lavoro che non c!era, il padre partì per Torino portandosi, ovviamente, dietro tutta la famiglia. Mi sembrava un viso conosciuto e, così, ho iniziato a squadrarlo e lui, prima insospettito, poi incuriosito, faceva lo stesso. E! stato un lampo il riconoscerci abbracciandoci, con sincerità, con affetto. E, ovviamente, via ai ricordi di gioventù, la scuola elementare con il “nostro” maestro Libutti, Ciccillo “ognia tosta”, conosciuto così per il suo vezzo di portare l!unghia del mignolo

Non ne sono sicuro, perché all!Istituto Professionale da me frequentato, latino se ne studiava poco o niente, ma, per “Pro Loco”, non si dovrebbe intendere un ente, un associazione o anche soltanto un gruppo di persone che si impegnano per meglio evidenziare, dare impulso e far risaltare le caratteristiche di una località al fine di promuoverne le potenzialità turistiche? Questo, almeno, è quanto accade in diversi comuni lucani dove, le varie Pro Loco si sforzano, pur se fra innegabili difficoltà economiche, di “inventarsi” eventi, sagre, spettacoli e mostre pur di attirare, nei diversi centri, visitatori e spettatori. Insomma, un modo come un altro pur di attirare, nei vari comuni, se non qualche turista, almeno delle persone provenienti dai comuni vicini. Così se questi visitatori, turisti o meno, in quei centri sorseggiano un caffè, acquistano una pizzetta o un panino o, perché no?, magari comperano un qualsiasi oggetto, quella tale pro loco, un risultato può dire di averlo raggiunto. In altri casi, sempre le diverse pro loco, si sforzano di canalizzare e raccordare le iniziative poste in essere dalle molteplici associazioni operanti nei vari comuni per arrivare, grazie ad uno sforzo sinergico, ad offrire il meglio alle proprie comunità di appartenenza. Ciò, ovviamente, accade laddove si opera “per il luogo” e non per narcisismo o per “sogni di fare terra bruciata”. Come, per esempio, a Rionero. La Pro Loco di Rionero, famosa a livello extraeuropeo grazie alla sola puntuale iniziativa annuale, “la Pettolata”, pare invece operare spinta solo da uno spirito emulativo teso a combattere le forze attive sul territorio comunale. Esagerato? Giudicate un po! voi.

Impossibile non tornare sull!argomento quando sistematicamente e regolarmente si perpetrano fatti e misfatti del tutto negativi e poco propositivi per il bene e lo sviluppo della discussa e dibattuta località lacustre, che sembra un relitto abbandonato a se stesso in un mare di indifferenza. Anche l!attuale stagione estiva che volge ormai al termine non ha visto lo scenario di Monticchio poter ospitare eventi degni di tale nome che abbiano potuto creare presupposti di movimento auspicato in termini di presenze, quindi incrementi di flussi di turisti che potessero fare felici gli operatori commerciali del posto. Invece niente, ancora niente, mancata programmazione di qualcosa che avrebbe visto al centro dell!attenzione una località turistica divenuta famosa soprattutto per la marcata e inspiegabile trascuratezza di tutti, tra cui l!inefficace e incapace oltre che colpevole ed evidente pessima gestione

continua a pagina 3

continua a pagina 3

UN COMMENTO SPASSIONATO

VITO, MA CHE IE’ LA

PRO LORO?

continua a pagina 2

LETTERA APERTA A “SOLARIS” ED A FRANCO LORISO

LAGHI DI MONTICCHIO

LO SCANDALO DEL TURISMO IN REGIONE

di PEPPINO PRUDENTE *

di ANTONIO PETRINO

Caro Franco, Anche io, come te, presiedo un Associazione Rionerese, le “Mele Marce”, e, come te, so quanto è difficile organizzare una manifestazione, soprattutto quando si devono “gestire” tanti figuranti da portare per le vie del paese. Noi lo abbiamo fatto, e per sette anni, con la “Passione di Cristo” e, quindi, immagino la fatica e lo stress cui ti sei sottoposto. Ieri ho assistito, insieme a tantissimi cittadini, al corteo dei briganti, dei contadini e dei “Cacciatori di Linea dell!esercito borbonico” che hai fatto sfilare per le strade di Rionero e, oggi, ho sentito il bisogno di scriverti questa mia lettera aperta. Leggendo “Cristo si è fermato ad Eboli” mi colpì una considerazione di Carlo Levi quando, parlando dei continua a pagina 3

ASSOCIAZIONE CULTURALE SOLARIS - VIBRAZIONI LUCANE PRESENTANO

CARNEVALE RIONERESE 2011


Il giornale di RIONERO Anno XXIV numero 35 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010 - pagina

2

e!mail: franco.loriso@tiscali.it

AMARCORD RIONERESE

sempre tanto lunga, le sue bacchettate con una “spalmata” che, sola, riusciva a terrorizzarci, i suoi occhi tristi quando, alla fine della quinta, lo salutammo. I nostri compagni di scuola, alcuni ancora a Rionero, altri emigrati e altri ancora (segno dell!età che avanza) purtroppo morti. I giochi di un tempo, semplici ma sicuramente veri, nascondino, "u curl e, quando si poteva, una partita, non a calcio, ma a pallone (allora, noi, dicevamo così) su un marciapiede che metteva a dura prova scarpe, pantaloni e, soprattutto, ginocchia, con l!immancabile finale di qualche anziano che ci cacciava ponendo fine alla partita. Personaggi che hanno, e non è esagerazione, fatto la storia di Rionero: Trinchill, Zia Palomma, Ciccio Moretti. Tutto passato, tutto evoluto, tutto cambiato. Bhè, ad essere onesti, proprio tutto no, perché camminando, parlando, quasi senza accorgercene, abbiamo preso a vagare per Rionero, per quelle che erano le “nostre” strade. Non era cambiato nulla da quarant!anni fa e, anzi, se possibile, spesso, la situazione, è peggiorata. Non che, prima, non me ne fossi accorto, ma camminarci con un amico di un tempo, mi ha quasi costretto a notare ciò che, forse per autodifesa, fingevo di non vedere. E! stato Giuseppe a dirmi, per esempio, che in piazza XX settembre non era cambiato nulla o quasi: gli stessi negozi, le stesse insegne e, forse, addirittura la stessa merce. Dov!erano quei “forestieri” che, trenta e più anni fa, venivano lì a fare acquisti? No, gli ho detto, quelli ormai è da tanto che non vengono più. In compenso –ho aggiunto- siamo noi a spostarci verso altri lidi. A ben pensarci, in piazza XX settembre, qualche novità pure c!era: il vecchio Cinema Combattenti non c!era più e l!orologio della Costa, invece, c!è sempre ma non si vede più. Quando gli ho spiegato il perché di tale “occultamento campanario”, in verità, Giuseppe ha fatto uno sguardo strano, ed io che sveglio non sono, non ho saputo interpretarlo.

Piazza Fortunato: anche quella ci è sembrata immutata, con il suo carico di persone che, lì, per ore, fanno avanti e indietro su quei pochi metri quadrati. Un andirivieni, quello, che ha sempre incuriosito (se non proprio divertito) quanti, non di Rionero, si chiedevano che cosa mai facessero quegli instancabili podisti. Come fai a spiegare che, lì, si sono composte Giunte Comunali e, sempre lì, si sono consumati veri e propri agguati politici e tradimenti di amicizie. Ora no, le giunte e gli agguati politici, a Rionero, si ordiscono e consumano in alcuni distributori di benzina, in un bar periferico e, a fine giornata, in qualche grande cantina. Villa Catena: da ragazzini ci giocavamo fra i prati incolti. Qualche anno dopo, cresciuti, fra quei vialetti, con prati verdi e ben curati, passeggiavamo con le nostre fidanzatine e, grazie al provvidenziale muretto che ci riparava dagli sguardi indiscreti dei passanti di via Sauro, potevamo anche arrivare a qualche bacio e, ma solo i più intraprendenti, addirittura anche a qualche “palpata”. Oggi i viali non ci sono più, coperti (chi sa, poi, perché) da aiuole in cui, però, l!erba non c!è. L!antica pavimentazione è stata sostituita da un ciottolato retrò, talmente tanto retrò che, oggi, per chi la percorre, è facile provare l!ebbrezza del trekking dolomitico! Non c!è più nemmeno il muretto antisguardi, abbattuto anni fa come pensata intelligente per evitare che, in villa, si drogassero. Quindi i drogati ci sono sempre mentre le coppie, forse perché, oggi, sono cambiate le abitudini, invece no. Le case, poi, erano tutte color calce, quelle più “benestanti” al massimo grigie o rosa antico. Oggi, invece, prevale quella che potremmo definire come “policromia carnevalesca”. Cos!è? Ognuno si sveglia e si pitta casa come più gli aggrada. Io e Giuseppe, a quel punto, abbiamo pensato di suggerire al nostro Assessore alla Cultura di istituire il “Premio Pugno nell!Occhio Città di Rione-

ro”. Visto il tanto che il suo Assessorato organizza, potrebbe essere un idea, o no? A quel punto, però, Giuseppe mi ha detto, compiaciuto, che in due cose, sicuramente, aveva trovato Rionero molto migliorata: nell!aumento spropositato delle concessionarie di auto (da lui attribuito alla presenza della Fiat) e, soprattutto, nella comodità di un isola pedonale estesa per tutto il paese. Io l!ho guardato stranito: non mi sembrava che, in città (!) ci fossero più concessionarie del passato, anzi, e, poi, a me ne risultava una sola di isole pedonali, quella su via Sauro. Con sguardo ironico, allora, Giuseppe mi ha detto: “quindi tutte le macchine esposte su marciapiedi, in seconda e terza fila, di traverso, in contro mano, non sono in esposizione, ma parcheggiate” e, ha continuato, “con tale sistema di parcheggio autogestito, se ci pensi, non è che il traffico possa scorrere e, quindi, tutta la città diventa un isola pedonale imposta.” E che potevo ribattere? Ai tempi della nostra gioventù c!erano due soli vigili urbani, Antonio Merlino e Martino Fulminante, che, da soli, riuscivano a controllare traffico, costruzioni ed intemperanze varie. Oggi, bontà del progresso, abbiamo tanti Agenti (in verità pochi agenti e tantissimi graduati) di Polizia Locale che, distratti dai tanti adempimenti, però, proprio non riescono a gestire la normalità Meno male che Giuseppe, forse per bontà o, forse, per non mettermi in difficoltà, non mi ha chiesto quali fossero i “tanti adempimenti”. Chi è che diceva “si stava meglio quando si stava peggio”?

NUOVA CITTA’ fondato nel 1985 è! !"!#$%&'(")!*$!+!,-.+,!

direttore: Franco Loriso registrazione Tribunale di Melfi al numero 2 dell’agosto 1987 Sede: Associazione Culturale Solaris Rionero in Vulture: via Mazzini 109 email: franco.loriso@tiscali.it Concessionaria pubblicitaria: Alice Multimediale srl 85100 Potenza, via della Chimica, 61 Tel. 0971.594293 - fax 0971.903114 e!mail: info@alicemultimediale.com


Il giornale di RIONERO Anno XXV numero 35 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010 - pagina

3

e!mail: franco.loriso@tiscali.it Zona industriale di Vitalba - 85020 ATELLA Tel. 0972.716252 - Fx 0972.716261

VUOTI A PERDERE: Autopsia di una Pro Loco Da più di cento anni, la Confraternita Maria Ss. Del Carmelo organizza, durante la Settimana Santa, la rievocazione della Passione di Cristo. Un tale evento, peculiare di alcuni centri del Vulture, viene annualmente seguito da migliaia di persone. Cosa immagina, a questo punto, la Pro Loco? Attua, con due giorni di anticipo, una mini processione in costumi (forse raffazzonati) di presupposta foggia ebraica preoccupandosi di invitare Rai3 che, grazie alla confusione indotta, la annuncia come la rappresentazione tradizionale (cosa non si fa per un intervista!) Un'altra associazione, Le “Mele Marce”, per alcuni anni organizza un Presepe Vivente all!interno di Palazzo Fortunato. Immediatamente, la Pro Loco si attiva e, così, alle Mele Marce viene, di fatto, vietato l!utilizzo del suolo pubblico (a meno che, il Presepe non venga attuato in un periodo diverso dal Natale….come ben ricorderà l!Assessore alla Cultura del Comune di Rionero) e la Pro Loco, all!interno del Palazzo Fortunato, fotocopiando

perfino la collocazione di alcune tettoie, con mirabile originalità realizza il….Presepe ViNen-te (non è un errore, giacché il cartello posto al-l!ingresso del palazzo, forse in omaggio al buon aglianico, pubblicizzava proprio un tale evento). Il “Circolo "73” fa rivivere (forse in tono minore rispetto al passato, ma comunque con mirabile iniziativa) il Carnevale a Rionero? La Pro Loco partorisce una nuova idea: il Carnevale. Come? Prende i soldi dal comune, li passa alla Scuola Elementare (chi sa perché, solo a quella!) e i maestri e le maestre organizzano una sfilata per le vie cittadine che, però, è formalmente organizzata dalla Pro Loco. Sia detto per inciso: ovviamente i genitori del bambini parteciparono…alle spese! E arriviamo ai giorni nostri. L!Associazione “Solaris” organizza, nei giorni scorsi una rievocazione del Brigantaggio post Unitario. L!evento attrae curiosità ed interesse pressoché generale anche grazie ad una sfilata di ben 150 figuranti, forti di carri, buoi, cavalli e figuranti in divisa dell!esercito duo siciliano.

LETTERA APERTA A SOLARIS

“suoi” contadini di Aliano, diceva che uno dei primi luoghi che vollero fargli vedere era un dirupo che si chiamava (e ancora si chiama) “fosso del bersagliere”. In quel luogo, i cittadini di Aliano, durante il brigantaggio post unitario, avevano scaraventato giù, uccidendolo, un bersagliere piemontese.

MONTICCHIO: LO SCANDALO DEL TURISMO IN REGIONE

Cosa fa la Pro Loco, si preoccupa, forse, di rinforzare la manifestazione in vista di una possibile riedizione? No, al solito, si “inventa” una nuova manifestazione sul…..Brigantaggio post Unitario, da attuare dopo qualche settimana da quella di “Solaris”. Per fortuna, forse a causa del non eccelso seguito di cui gode la Pro Loco, non verrà attuata una seconda sfilata fotocopia ma la proiezione del film “Li Chiamarono Briganti”. Sempre per originalità, ovviamente, il titolo della manifestazione è lo stesso del film! A ben pensarci, una così elaborata manifestazione, forse conveniva farla gestire ai Cinema Vorrasi, così, almeno, gli spettatori sarebbero stati più comodi! Programmi futuri? Visto il successo di pubblico e critica del film del Lucano Rocco Papaleo, “Basilicata coast to coast”, la Pro Loco potrebbe realizzare un cortometraggio dal titolo “Rionero, l!urullogg "r la Cost”. Dopo la proiezione, si può sempre fare….la Pettolata, o no?

Perché ci avevano tenuto a mostrargli quel luogo? Levi diceva che, quello del brigantaggio, era stato l!unico “momento storico” in cui i contadini del sud si erano sentiti protagonisti, parte attiva della storia e non, come sempre, semplici spettatori di un film la cui regia era di altri ai quali, dei bisogni dei futuri spettatori, poco o niente importava. E, quindi, sempre a dire di Levi, quei contadini, quei briganti, quei cafoni, ancora negli anni !30 del secolo passato, si sentivano vivi ed attivi solo pensando a quel “loro” momento di rivolta ai “piemontesi”. Perché ti dico questo? Forse perché, ieri, vedendo il corteo da te organizzato e guardando i visi dei figuranti e degli spettatori, ho avuto modi di capire, in senso compiuto, cosa Levi volesse dire. Sfilava per Rionero una pagina della “nostra Storia” (giusta o sbagliata che sia stata), una pagina, anzi, un film, i cui attori erano lucani.

Forse, per questo, i figuranti erano così compenetrati e, forse, per questo, gli spettatori erano sorridenti si, ma non canzonatori. A Rionero era semplicemente ritornata una pagina del Suo passato. Qualunque siano i commenti o il gradimento in merito al tuo “Muzz!c r lu Bri!ghand”, questo risultato nessuno te lo potrà disconoscere. Per questo io e, tramite me, tutte le “Mele Marce” ti diciamo solo e semplicemente bravo. Con affetto Peppino Prudente Presidente “Le Mele Marce”

delle due amministrazioni comunali più “vicine” e “coinvolte”, ovvero Rionero e Atella che, fino a prova contraria hanno pensato a investire le risorse finanziarie nei loro abitati e ignorare praticamente il luogo in questione, trincerandosi dietro ad una presunta ristrettezza di fondi a disposizione o rimbalzando le scomode questioni in versione “scaricabarile” su Provincia e Regione per uscire indenni e puliti e incriminare gli enti citati di mancanza di attenzione e menefreghismo. Tutto il resto è una vera e propria farsa in stile teatrale, con i finanziamenti (fondi vari comunali, regionali ed europei) che prendono altre direzioni e ci si piange addosso con le solite scuse o apparenti motivazioni a giustificare il proprio “impegno” e le manchevolezze di altri. Intanto i fatti parlano chiaro: le inclinazioni dei governanti regionali e provinciali vanno sempre più a favore e a beneficio di altre aree (Matera, Maratea, Metapontino, Potenza città), dove si mettono a disposizione ingenti somme, spesso secondo il metodo del clientelismo e del garantismo (basta andare a dare un!occhiata agli atti ufficiali e alle delibere di stanziamento) per ragioni di convenienza, interscambio, comodità di gestione, ecc. E gli esempi sono tanti.

A questo punto ci chiediamo, i “nostri” politici (quelli dell!area nord Basilicata) che ci stanno a fare se sono impotenti di poter dire la loro ed essere parte attiva di decisioni e azioni, e i due sindaci di Rionero e Atella come mai non pensano di trovare sistemi adeguati per creare basi solide per un turismo produttivo sfruttando appieno il richiamo del posto per fare business e movimentare l!area, esattamente come sono riusciti a fare persone più intelligenti che hanno saputo ottenere da posti molto meno noti e belli in Italia risultati straordinari e riscontri di alto livello. Intanto, con il calare del sipario sulla propizia stagione estiva abbiamo perso un!altra occasione buona per recuperare il gap turistico nel Vulture, che inoltre con Venosa sfruttata a mezzo servizio, risulta ancora una volta come una formidabile opportunità gettata al vento per dare giusto risalto a luoghi e realtà invidiabili. Tutto ciò, spiace dirlo, non si può contestare, ne negare, è talmente evidente e sotto gli occhi di tutti da far talmente rabbia da far cadere le braccia in modo fastidioso. Intanto tanti altri traggono beneficio, si arricchiscono, godono, alla faccia nostra, poveri stupidi…

Caro Peppe, grazie per questa lettera che mi gratifica per il lavoro svolto. Spero, nel più profondo del mio cuore che il prossimo anno, anche la tua associazione si associ a questo progetto ambizioso e affascinante.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.