Controsenso

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sabato 28 gennaio 2012

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Processo Bardi: la Cassazione annulla tutto Sentenze di Appello ribaltate: la Suprema Corte annulla le condanne per i tre avvocati potentini, alla sbarra per uno strascico di “Iena 2”

Bardi stringe il romanzo scritto con Walter De Stradis

di Michele Imperioli

I

l destino dell’avvocato potentino Piervito Bardi, potrebbe presto essere in tutto e per tutto simile a quello raccontato nel lieto fine del romanzo “La Notte Prima dell’Alba”, scritto da lui e dal direttore di Controsenso Walter De Stradis. Quel romanzo, pubblicato nel 2010, si concludeva infatti con un’assoluzione “totale” del suo protagonista, anch’egli avvocato potentino, anch’egli finito agli arresti per una vicenda assai controversa. Lo ricorderanno tutti: l’inchiesta Iena 2, del 2004, condotta dal pm Henry John Woodcock e dal suo collega Vincenzo Montemurro, è da molti considerata “il punto di non ritorno” nei contrasti che si sono poi rilevati alla Procura di Potenza con alta magnitudine.

“Contrasti” che recentemente il sostituto pg Gaetano Bonomi (a sua volta indagato in Toghe Lucane 2) aveva dipinto così su queste pagine: « Se ci sono “vicende” in relazione alle quali si possono delineare i diversi modi di interpretazione, è chiaro che si tratta sempre di vicende processuali, visto che qui non vendiamo certo salumi». Ma procediamo con ordine. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a Leo Chiriaco, senza rinvio. Per gli avvocati Rosanna Agatiello e l’avv. Piervito Bardi ha annullato la sentenza d’appello con rinvio. I tre legali erano stati condannati dalla Corte d’Appello a pene variabili tra un anno e due mesi e due anni. In primo grado tutti erano stati assolti. L’accusa per Agatiello e Bardi era di favoreggiamento,

mentre per Chiriaco di infedele patrocinio. Il processo ha ruotato intorno ad alcune telefonate tra Bardi e il boss Renato Martorano, nelle quali M a r t o r a n o avrebbe chiesto Leo Chiriaco Rosanna Agatiello informazioni sulla sua posizione in cesso di Appello, il sostituto pg Gaetano Bonomi, e cioè l’acun’inchiesta. Bardi era stato ar- cusa chiede l’assoluzione per i restato nel 2004, tre (lui stesso successivamente, con l’accusa di sarà indagato in “Toghe 2” per aver spifferato al aver tentato di “favorire” suo cliente Renato Bardi). Ma, con sorpresa di Martorano infor- tutti, arrivano le condanne. mazioni riservate Ora la Cassazione ha ribaltato che avrebbero nuovamente la situazione. messo a rischio la Per Chiriaco è finita, per Bardi maxi inchiesta ed Agatiello si rifarà l’Appello sull’infiltrazione a Salerno. della malavita In ogni caso, si tratta dell’ennenegli intrecci poli- simo, e clamoroso, colpo di tico-affaristici lu- scena in una vicenda che sembra infinita. cani. Bardi si era sem- «Non sono amico di Bardi –può pre difeso affer- commentare oggi Bonomi, a mando di aver notizia acquisita- se avessi voagito nella piena luto favorirlo, avrei rinunciato legalità e nelle all’Appello». prerogative rien- L’avvocato Sergio Lapenna, ditranti nel ruolo di fensore della collega Rosanna avvocato difen- Agatiello, accusata di favoreggiamento nei confronti di sore. Il suo arresto era Bardi, in riferimento alla senstato annullato dal tenza della Suprema Corte di Tribunale del Rie- Cassazione (con la quale la same, e la Cassa- stessa è stata inoltre assolta zione, nel 2005, perché il fatto non sussiste per aveva confermato il reato di calunnia) che ha riquesta decisione, baltato la precedente sentenza non rilevando della Corte di Appello di, “condotte che ri- esprime viva soddisfazione “esvestano aspetti il- sendo consapevole sin da un leciti” nel suo attimo dopo la lettura del dispositivo della sentenza di concomportamento. Ma poi c’era stato danna in appello, che la stessa il rinvio a giudi- era ingiusta e frutto di una parzio, che aveva tigianeria fuori dal mondo, con visto il legale po- il maldestro tentativo da parte tentino sul banco di taluni di voler emettere una degli imputati in sentenza esemplare per intimicompagnia dei ci- dire tutta l’avvocatura neldella funzione tati Agatiello (accusata di aver l’esercizio favorito Bardi) e Chiriaco (ac- difensiva, baluardo della licusato di infedele patrocinio), bertà del cittadino”. Lapenna quest’ultimo chiamato in causa esprime soddisfazione anche perché questa sentenza, venuta da Bardi. In soldoni, Bardi era accusato dopo quasi dieci anni dalla fadi aver rivelato notizie coperte mosa inchiesta “Iena 2”, “ridà da segreto di ufficio a Marto- dignità a valorosi colleghi e firano che era indagato, avendole nalmente scrive la parola fine apprese da Chiriaco, che a sua su alcuni personaggi che eservolta le aveva apprese dall’in- citano funzioni importanti, ai terrogatorio di un suo assistito. quali questa sentenza dovrebbe Ma la notizia sulle “probabili far riflettere sulla funzione che misure cautelari” riguardanti il magistrato esercita. Una funproprio Martorano, non era zione nobile che per essere stata appresa da alcuna “talpa” esercitata va fatta senza partiall’interno della Procura, ma gianeria e senza ulteriori fini, attraverso –sosterranno sempre se non quello di rendere seni legali alla sbarra- una proce- tenze giuste che a volte, ahimè, seppur legalmente corrette da dura del tutto lecita. La pensarono così i giudici di un punto di vista morale si primo grado, che mandarono sono dimostrate dei killer micidiali per la dignità della perassolti i tre avvocati. sona”. Tutto finito? Neanche per sogno: nel febbraio 2010, nel corso del pro-

La capacità giuridica dei preti

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on il termine di capacità giuridica s’intende la possibilità per un soggetto di divenire titolare di diritti. Oggi che tutti o quasi tutti possono diventare titolari di diritti, la cosa non sembra comportare grandi interrogativi, ma qualche secolo fa non era così. Nell’antica Roma ad esempio le donne, fino ad una certa epoca, non potevano avere beni di proprietà ed in genere non potevano acquistare la titolarità di diritti soggettivi. Le stesse rientravano nel novero delle RES, cioè delle cose ed in quanto tali potevano tutt’al più costituire oggetto di diritti tra cui il cd Mancipium. Le donne quindi potevano essere cedute o acquistate, affidate in comodato o utilizzate per le incombenze domestiche sotto l’egida di un solo potere,quello del pater familiae, unico dominus del loro destino e della loro vita. Tutto ciò a prescindere dal loro status originario, nel senso che sia le schiave che quelle nate libere non avevano sul piano giuridico la minima possibilità di acquistare la titolarità di facoltà o poteri tutelabili con apposite azioni. Il momento di trasferimento della loro proprietà era poi rappresentato dalla traditio (consegna), nel senso che –in quanto cose a tutte gli effetti-era sufficiente la loro consegna da un soggetto all’altro per determinarne il trasferimento della proprietà. Con la progressiva evoluzione dei costumi e della contestuale legislazione qualcosa cominciò lentamente a cambiare: si riconobbe così alle donne la possibilità di disporre di un piccolo patrimonio di provenienza dotale e quindi di poter operare nel pur limitato ambito di tale peculium degli atti di disponibità, quali donazioni o vendite. Ma il cammino fu lungo e lento oltre che pieno di ostacoli:basti pensare ad esempio che, sotto un profilo parzialmente diverso (quello del diritto pubblico), le donne fino agli inizi del 900, non avevano ancora in tutti gli Stati c.d. evoluti il diritto di voto in occasione delle elezioni politiche ed amministrative. Oggi,grazie a Dio, molte cose sono cambiate: le donne, pari agli uomini in tutto,votano, governano Paesi, amministrano giustizia oltre naturalmente ad educare la prole e a creare quindi i futuri cittadini. Una domanda però da anni agita la mia mente: perché in pieno anno 2012 le donne non possono diventare preti? O per meglio dire pretesse come plurale di prete di sesso femminile?


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