ControSenso

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Basilicata

30 Giugno 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 87/30 Giugno 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

“Il Concorso della vergogna”: novità clamorose

Petrolio: il Presidente fatto “ Nero” su Facebook

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Cari Contro-Lettori, se sei un settuagenario amministratore di lungo corso della politica lucana, come l’assessore regionale al lavoro Vincenzo Viti, e non ce la fai ad arrivare a fine mese, pur con la discreta “paccata” di soldi che lecitamente guadagni, niente paura: puoi rivolgerti al Santone. Il Santone, si sa, è come il metano: ti dà una mano. Se ti spaventano le dichiarazioni della Fornero Ministra del Lavoro che usando gli articoli 1 e 4 della Costituzione a mo’ di carta da culo, ha dichiarato che “Il lavoro non è un diritto” (ma la colpa, si sa, è sempre del traduttore), puoi sempre sperare in un qualche Santone lucano. Se le carpe del Pertusillo si suicidano, l’economia lucana muore, la speranza in un futuro migliore appassisce, i tuoi progetti si seccano al sole, ole, e i tuoi entusiasmi gelano, puoi sempre votarti ad un Santone. Se il concorso che hai vinto (tipo quello llo Enea) tarda a concretizzarsi in un posto vero avoro, se sei un operaio della di lavoro, Fiatt che ha vinto tutte le battaglie ali possibili ma legali etta aspetta ancora di tornare al suo posto, forse converrebbe ti

convertirti sulla via di Damasco –meglio su quella di Melfi- alla religione di qualche Santone. Se la tua vita è buia, e vuoi che ritorni a splendere il sereno, come in un dolce mattino di primavera bagnato dalle gocce di rugiada, fatti rincuorare dalle parole del Santone. Purtroppo, non stiamo parlando del sorriso rassicurante del Dalai Lama, protagonista di un’intensa, commovente e rigenerante sortita nella nostra regione. Il ragionamento prende le mosse dalla polemica scaturita dalle parole del consigliere Venezia, che ha invitato il Senatore a vita, Emilio Colombo, a dimettersi, congiuntamente a tutti i suoi “figli”. Vito De Filippo, in primis. Insomma, se è vero che uno come il “Celeste” (Formigoni non sia geloso) Emilio Colombo (o uno dei suoi “epigoni”), ancora oggi – e lo dimostra la pur legittima ma certamente antipatica vicenda della paghetta all’assessore Viti- rappresenta ancora la mano miracolosa che può darti un lavoro, puòò darti dart da r i un futuro, rt futuro e –con con una sola passatapassata curare le

tue malattie, vuol dire che in Basilicata gli ultimi quaranta/cinquant’anni è come se non ci fossero mai stati. Tempo perso. Walter De Stradis

La gente ridotta a rubare “pezzi” di Potenza a pag. 7

Unicredit: “Una catastrofe gestionale e societaria” E’ quanto dichiara la minoranza lucana dell’ex controllata banca Mediterranea all’assemblea dei soci

A

seguito del recente deposito del verbale ufficiale, si è appreso che il bilancio al 31.12.2011 di Unicredit, il primo Gruppo bancario italiano, è stato approvato nell’ultima assemblea dei soci partecipata a Roma ssoltanto dal 45% ddel capitale sociale e da 44 soggetti aaventi diritto al vvoto in proprio e per delega. Il bilancio del Gruppo Unicredit ha prodotto la colossale perdita di € 9,2 miliardi nel 2011, di cui € 8,7 miliardi determinati da svalutazioni per avviamenti, a differenza dell’utile di € 1,3 miliardi conseguito nel precedente esercizio 2010. Nel verbale si legge che dei 44 aventi diritto al voto presenti in assemblea si sono espressi contro l’approvazione del bilancio 14 soggetti votanti (che sommano la piccola quota di capitale di 0,02%). Tra i contrari vi sono anche quattro lucani, Elman Rosania, Gianpaolo Di Lucchio, Vittorio Brienza ed Ivana

Pipponzi, appartenenti al gruppo di minoranza proveniente dall’ex controllata meridionale Banca Mediterranea e da dodici anni impegnato in una complessa vertenza per ottenere il risarcimento dei danni patiti dall’ingiusta

incorporazione varata nel 2000 a causa del voto determinante espresso dalla controllante Banca di Roma/Capitalita, poi confluita in Unicredit nel 2007. Nel verbale dell’assemblea sono riportati anche gli interventi svolti in maniera coordinata da Brienza (pagg. 98-107), da Pipponzi (pagg. 107115) e da Rosania (pagg. 115-124), il socio di minoranza dell’ex Banca Mediterranea da dodici anni alla guida del gruppo nella complessa vertenza risarcitoria contro Banca di Roma/Capitalia-

Unicredit. I tre interventi dei lucani contengono articolati rilievi, argomentate osservazioni e motivate critiche e sono stati trasmessi per prassi anche alle Autorità di vigilanza della Banca d’Italia e della Consob. Va segnalato che agli interventi di Brienza, Pipponzi e Rosania ha risposto l’Amministratore Delegato di Unicredit Federico Ghizzoni (pagg. 173-182), supportato dalla tradizionale struttura societaria presente in assemblea, ma i componenti lucani nella loro successiva replica (pagg. 188-191) si sono dichiarati «molto insoddisfatti delle risposte fornite (o non fornite) dai vertici di Unicredit» e hanno inoltre rimarcato il loro disappunto per la conduzione assembleare del Vice Presidente Calandra Buonaura, che ha limitato e penalizzato durante il dibattito il diritto di parola e di commento.

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