ControSenso, 2 febbraio 2013

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DA OGGI Basilicata CONTROSENSO DISTRIBUITO ANCHE A MATERA

DA OGGI CONTROSENSO DISTRIBUITO ANCHE A MATERA

2 Febbraio 2013

DISTRIBUZIONE GRATUITA

ANNO IV n. 5/2 febbraio 2013 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

Elezioni e potere: non è cambiato nulla

Potenza: quei soldi ai “super esperti” del Comune

alle pagg. 3 e 5

Matera: i Sassi che è meglio non fotografare

a pag. 7

Cari Contro-Lettori,

certe notizie corrono più veloce delle altre, ed è andata come i razzi quella riguardante Fiorella Ceccacci Rubino, una bellissima donna eletta e ora ri-candidata nelle fila del Pdl, che ha nel suo passato un cortometraggio a luci rosse diretto da Tinto Brass. Giornali e siti di tutte le taglie e orientamenti, con altrettanti politici al seguito, subito hanno giganteggiato, parlando di presunte questioni morali, di inopportunità e –addirittura- di impresentabilità. Ora, lungi da noi fare i difensori a oltranza della pornografia, ma qualche commento “spinto”, una volta tanto ci sia concesso. Coloro i quali si scandalizzano per l’ennesima bella figliola del Pdl con un passato senza veli, e che ora si attaccano a questa inezia pur di continuare a mestare nel torbido

Walter De Stradis

messaggio elettorale a pagamento

CI MANCA SOLO TINTO BRASS

sperando che la puzza aumenti di consistenza, dimenticano tutti gli altri –ben più importanti- aspetti pornografici della faccenda. Si suol dimenticare, infatti, il leit motif di questa campagna elettorale, che sembra essere quello di voler riparare agli errori commessi, in primis i propri. Il tutto sa di danno dopo la beffa, o –per dirla alla Tinto Brass- di reiterato abuso da terga ai danni degli Italiani. Non è pornografia questa? Per non parlare poi -e a livello locale c’è un ampio campionario in merito- di quelli che si candidano ben consapevoli di non avere una possibilità-una, di entrare in Parlamento. Ma vale lo stesso la pena: si fa un po’ di rumore, magari si tenta di ripulirsi un po’ l’immagine, ci si fa pubblicità. Anche questa è pornografia, alla fine: vero onanismo politico. E allora, con tutta questa ipocrisia di fondo, a chi scrive viene in mente quel ristoratore di Venezia conosciuto a pranzo, a margine della Convention dell’Autore, svoltasi nella città Lagunare lo scorso dicembre. Il nostro rimpiangeva i carrozzoni del Carnevale di Venezia di qualche anno fa, quando “Tinto stava bene”, e regalava alla comunità la visione di “tutti quei bei cui”. Adesso, caro amico, sono rimaste solo le facce.

messaggio elettorale a pagamento

a pagina 13


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