Viaggiando 49

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REPORTAGE | EUROPA | SVIZZERA

cent’anni Bernina sul tetto d’Europa Una ferrovia che ha fatto la storia, dichiarata nel 2008 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Un modo romantico per valicare le Alpi alla scoperta del cantone dei Grigioni testo di Alberto Caspani

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n incantesimo, forse un sortilegio della misteriosa fata delle nevi, che le locali leggende vogliono celata fra Chapütschöl e Munt Pers. Non si spiegherebbe altrimenti il perché di un paesaggio simile, improvvisamente capace di farsi cristallo puro, né il sinistro nome delle montagne, Diavolezza. Alle porte di St. Moritz, il leggendario trenino rosso del Bernina invita ad affondare lo sguardo in cerca d’appigli. Fuori dal finestrino, neanche un granello di polvere, nessuna orma umana osa calcare il bianco manto che tutto inghiotte. Alzando gli occhi, il blu del cielo è così intenso da apparire semplicemente inscalfibile, quasi si fosse stati catturati in una di quelle sfere magiche ove basta il capriccio di un bimbo per scatenare una bufera, o il sussurro di una madre per assopire l’ineluttabilità del fato. Viaggiare sui vagoni panoramici del Kleine Rote risveglia meraviglie d’altri tempi, di un’età remota e fantastica, in cui il sogno sapeva scatenare da un momento all’altro l’esuberanza poetica della realtà, spingendo a scavalcare gli ostacoli più arditi sino al raggiungimento dei luoghi dell’impossibile.

A cent’anni esatti dalla scommessa di un manipolo d’arditi ingegneri svizzeri, la magia è ancora intatta. Fra Tirano e St. Moritz si snoda, infatti, uno dei tratti ferroviari più scenografici al mondo, che nel 2008 è stato incluso, non a caso, nel Patrimonio Unesco, comprendendo anche l’estensione sino a Thusis. Per 122 chilometri si alternano riserve naturali, città storiche e amene località di folclore elvetico, e se 55 gallerie o 165 ponti non sono sufficienti per mozzare il fiato, di fronte alla tecnica di risalita “elicoidale” del leggendario trenino rosso non resta che inchinarsi al prodigio: la sinuosità della ferrovia nei pressi di Brusio, a scartamento ridotto e in assenza di cremagliera, è potenza allo stato puro. Fa venire i brividi toccare quota 2.253 metri stando comodamente seduti in una carrozza panoramica. Sono emozioni che, nel migliore dei casi, si provano una sola volta nella vita e fanno battere il cuore come al primo bacio. Eppure, la Ferrovia Retica ha saputo trasformare questa conquista titanica in una favola giornaliera dalle immancabili tinte gotiche. I bimbi trepidano, con gli occhi sgranati sui boschi, gli VIAGGIANDO |

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