DAILY#4 79. Mostra del Cinema di Venezia - 3Sept2022 Venews+Ciak

Page 1

9.00 MASTERCLASS CARTIER ART DIALOGUES “COMPORRE PER IL CINEMA” 11.30 ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED (Venezia 79) 12.15 MONICA (Venezia 79) 13.00 PEARL (Fuori Concorso) 13.45 ARGENTINA, 1985 (Venezia 79) 14.30 MASTER GARDENER (Fuori Concorso) 15.30 PANEL “CINEASTI SOTTO ATTACCO: FARE IL PUNTO, AGIRE” press conferences palazzo del casinò DAILY#4 3 Sept 2022 VENICE FILM FESTIVAL VARIENT ENTERTAINMENT SOLO FIVE PRODUCTIONS MELOGRANO FILMS PROPAGANDA ITALIA FENIX ENTERTAINMENT RAI CINEMA ALACRAN PICTURES 039 ALBEDO THE EXCHANGE CINETRAIN E HUDSON ENTERTAINMENT GROUP PRESENTANO PROSSIMAMENTE AL CINEMA LYSETTETRACE CLARKSONPATRICIA BROWNINGEMILY JOSHUACLOSE BARRAZAADRIANAE VARIENT ENTERTAINMENT SOLO FIVE PRODUCTIONS MELOGRANO FILMS IN COPRODUZIONECON PROPAGANDA ITALIA FENIX ENTERTAINMENT CON RAI CINEMA E ALACRAN PICTURES IN ASSOCIAZIONECON 039 ALBEDO THE EXCHANGE CINETRAIN E HUDSON ENTERTAINMENT PRESENTANO “MONICA” UN FILM DI ANDREA PALLAORO CON TRACE LYSETTE PATRICIA CLARKSON EMILY BROWNING JOSHUA CLOSE E ADRIANA BARRAZA PRODUTTORI ESECUTIVI TRACE LYSETTE ANDREI EPIFANOV DAVID SCHWARZ STEVE STANULIS JOANA HENNING STEPHANIE CASTAGNIER DUNN ANTHONY BURNS AMY GILLIAM ERIC SCHNEDECKER ERIC COOK MATTEO JENKINSON BRIAN O’SHEA NAT McCORMICK UNA COPRODUZIONE UFFICIALE STATI UNITI ITALIA SOSTENUTA DAL MINISTERO DELLA CULTURA ITALIANO MUSICHE LINA CARDILLO EFFETTI VISIVI GIUSEPPE SQUILLACI SONORO MIRKO PERRI CASTING EMILY SCHWEBER c.s.a. COSTUMI PATRIK MILANI MONTAGGIO PAOLA FREDDI SCENOGRAFIE ANDREW CLARK FOTOGRAFIA KATELIN ARIZMENDI COPRODOTTO DA MARINA MARZOTTO A.G.I.C.I MATTIA ODDONE RICCARDO DI PASQUALE GABRIELE ORICCHIO ANTONIO ADINOLFI GIORGIA LO SAVIO PRODOTTO DA GINA RESNICK P.G.A. CHRISTINA DOW ELEONORA GRANATA JENKINSON ANDREA PALLAORO SCRITTO DA ANDREA PALLAORO E ORLANDO TIRADO DIRETTO DA ANDREA PALLAORO

Read/Download

Today, Paul Schrader will be awarded the Golden Lion for Lifetime Achievement. He is in Venice with Master Gardener, starring Sigourney Weaver and Joel Edgerton Public and private alternate in the main competition, with Argentina, 1985, a story of two lawyers investigating the crimes of the military junta, and Monica, a film on a torment ed mother/trans daughter relationship by Andrea Pallaoro Trans-sexuality also has a place in Casa Susanna by French director Sébastien Lifshitz. Also in the Venice Days pro gramme is Blue Jean by Georgia Oakley, a film on the raging homophobia during the Thatcher era. Zeina, the protagonist in Nezouh by Soudade Kaadan, is the allegory of difficult female emancipation in war-torn Syria. On the same side of history is Ismaël, a young man who fights for justice in Pour la France (Orizzonti) by Algerian director Rachid Hami Rights denied di Roberto Pugliese Nella serata in cui gli viene conferito il Leone d’Oro alla carriera, Paul Schrader ( habitué della Mostra dal 1997, con Affliction) presenta il suo nuovo dramma psicologico Master Gardener, con Joel Edgerton scrupoloso giardinie re e Sigourney Weaver ricca vedova. Un altro utopista del paesaggio, che sogna un’area verde nel centro di Marsiglia, è anche il protagonista di Tant que le soleil frappe (SIC) di Philippe Petit. In Concorso, pubblico e privato si alternano sul tema dei diritti nel film di Santiago Mitre Argentina, 1985, storia vera di due avvocati che indagano sugli in fernali anni della dittatura militare, e nel secondo titolo italiano, Monica, di Andrea Pallaoro, su un soffertissimo rapporto madre-figlia (rispettivamente Patricia Clarkson e l’interprete transgender Trace Lysette). La transessualità è anche al centro di Casa Susanna (GdA), terza tappa di una trilogia a tema del francese Sébastien Lifshitz, mentre sem pre nelle Giornate c’è anche Blue Jean della britannica Georgia Oakley, sull’omofobia imperversante nell’Inghil terra dell’era Thatcher. Battagliere sono le figure di Nan Goldin, fotografa militante americana testimonial della cultura underground al centro del doc di Laura Poitras All the Beauty and the Bloodshed (Venezia 79), così come quella di Zeina, protagonista di Nezouh di Soudade Kaadan (Oriz zonti Extra), allegoria della difficilissima emancipazione femminile nella martoriata Siria. A loro si aggiunge il per sonaggio del giovane Ismaël di Pour la France (Orizzonti) dell’algerino Rachid Hami, impegnato a ottenere giustizia per il fratello. Brividi di mezzanotte con Pearl, l’horror slasher di Ti West Fuori Concorso!

2 #4 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Maggiori informazioni su lexus.it. Immagine vettura indicativa. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Plug-in Hybrid: consumo combinato 1,2 l/100 km, emissioni CO2 26 g/km. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Hybrid: consumo combinato 8,5 l/100 km, emissioni CO2 189 g/km (WLTP - Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure ai sensi del Regolamento UE 2017/1151). Dati provvisori e soggetti ad omologazione finale. LEXUS AUTO UFFICIALE DELLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DELLA BIENNALE DI VENEZIA. LEXUS. VENEZIA. POTENTE, COME L’IMMAGINAZIONE. Per il 6° anno consecutivo, celebriamo l’eccellenza in ogni sua forma. Nuovo Lexus RX Hybrid ti aspetta a Venezia. Vieni a scoprirlo.

L’animazione in Italia ha una storia importante e un presente prolifico.

Abbiamo incontrato Anne-Sophie Vanhollebeke, Presidente di Cartoon Italia, Associazione delle Aziende Italiane di Animazione, ospite del panel L’Ani mazione Made in Sardegna porta l’Isola nel mondo, tra cinema, sostenibilità e racconto del reale alle GdA, organizzato dalla Sardegna Film Commission.

3#4 SEGUE A P. 8 8.30 Sala Grande FUORI CONCORSO press - industry MASTER GARDENER Paul Schrader (107’) v.o. inglese st. italiano/inglese 8.30 Sala Darsena

VENEZIA 79 press - industry ARGENTINA, 1985 Santiago Mitre (140’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 8.30 PalaBiennale

BIENNALE COLLEGE CINEMA press - industry GORNYI LUK (Mountain Onion) Eldar Shibanov (90’) v.o. russo, kazako, cinese st. inglese/italiano 11.00 Sala Casinò

intervista VanhollebekeAnne-Sophie di Sara Sagrati

Dai nostri dati risulta che l’occupazione nel comparto si è quintuplicata. Ci sono figure più ricercate? Tra le figure più ricercate ci sono gli storyboardisti, i background artist e gli animatori di software specifici come Toon Boom. Con la Sardegna Film Commission abbiamo infatti avviato il progetto NAS, New Animation Sardegna, che ha già formato oltre 80 specialisti Toon Boom Le scuole in Italia sono buone, ma poche, e non sufficienti per assorbire le offerte di lavoro.

E l’animazione per adulti? Va benissimo! Con Animation in Europe abbiamo incontrato Netflix Europa, che ci ha spinto a sperimentare narrazioni e forma ti, specie young adult, a condizio ne che siano in grado di coinvol gere a livello emotivo il pubblico di tutto il pianeta. Facile (ride). Ecco perché dobbiamo puntare sui giovani talenti che ci garantiscano una innovativa spinta creativa.

E lo fa lasciando che sia l’immagine, nella sua tremenda nudità, a parla re, senza preoccuparsi troppo della dimensione tecnica. Quando viene intervistata e con la sua voce sussurrante dice frasi meravigliose che sembrano essere la spremitura esistenziale di una vita sempre al limite e di una saggezza capace di ricominciare ogni volta, ci sembra che Nan Goldin ci parli di una ‘estetica della vita’ dove si fondono coraggio, passione, sensibilità artistica. E non è un caso che questa donna abbia avuto la lucidità e la forza di fondare una organizzazione col compito di focalizzare l’attenzione pubblica sulle conseguenze negative derivanti dall’assunzione di oppioidi, da lei stessa patite, e di combattere la produzione di uno specifico anti-dolorifico, l’OxyContin, prodotto dalla Purdue Pharma. F.D.S.

REAR WINDOW

All the Beauty and the Bloodshed Laura Poitras (Concorso) Nan Goldin T he Ballad of Sexual Dependency del 1978 è l’opera per la quale Nan Goldin è nota nel mondo. Si tratta di una performance a dire il vero, uno slide-show di 687 diapositive accompagnate da una soundtrack di una trentina di canzoni, sorta di diario per immagini della vita della fotografa tra Boston, New York, Berlino. Autoritratti, foto di amanti, amici, personaggi della comunità LGBTQ+, ripresi nella loro dimensio ne di ‘quotidianità sempre sulla scena’, si alternano a formare un opus colossale sulla condizione umana dei membri di una tribù. Perché Nan Goldin, fin dall’inizio della sua carriera, ha voluto utilizzare la camera fotografica come una “extension of my hand”, come uno strumento di registrazione delle vicende della vita di una comunità alla quale lei appartiene: una comunità dove ci sono di norma gli eccessi, le violenze, le montagne russe tra gioia e disperazione, le illusioni, le disillusioni e di cui lei registra ogni particolare, ogni dettaglio, ogni minima sismografia.

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC press - industry PUIET (Sapling) Lorenzo Fabbro, Bronte Stahl (14’) v.o. rumeno st. italiano/inglese EISMAYER David Wagner (87’) v.o. tedesco st. italiano/inglese 9.15 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry JERRY SCHATZBERG, PORTRAIT PAYSAGE (Jerry Schatzberg, Landscape Portrait) Pierre Filmon (61’) v.o. inglese st. italiano/inglese 9.30 Sala Pasinetti VENICE PRODUCTION BRIDGE - FINAL CUT industry BACKSTAGE Afef Ben Mahmoud, Khalil Benkirane (61’) v.o. arabo st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 10.45 Sala Grande VENEZIA 79 press - industry ARGENTINA, 1985 Santiago Mitre (140’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 11.00 Sala Giardino

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti BRATAN (Brother) Bakhtyar Khudojnazarov (98’) v.o. russo, tagico st. italiano/inglese 11.00 Sala Corinto FUORI CONCORSO - NON FICTION tutti gli accrediti A COMPASSIONATE SPY Steve James (102’) v.o. inglese st. italiano/inglese 11.00 Sala Volpi

Paul Schrader di F.D.S. less, ma la grande rivoluzione è stata l’arrivo delle piattaforme. Negli ultimi due anni, complice il lockdown, il pubblico dei pic colissimi è aumentato. Ci risulta che il 30% dei video guardati dai bambini è su YouTube, e Netflix ha visto un incremento del 30% del pubblico tra i 4 e i 14 anni. Un grande cambiamento che ci spinge a ideare nuovi formati e nuove narrazioni.

FUORI CONCORSO press - industry MASTER GARDENER Paul Schrader (107’) v.o. inglese st. italiano/inglese 11.30 Sala Perla GIORNATE DEGLI AUTORI – EVENTO SPECIALE pubblico - tutti gli accrediti CASA SUSANNA Sébastien Lifshitz (97’) v.o. inglese st. italiano A seguire incontro con gli autori/Q&A

FUORI CONCORSO press - industry PEARL Ti West (102’) v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese 11.15 PalaBiennale VENEZIA 79 tutti gli accrediti ATHENA Romain Gavras (97’) v.o. francese st. italiano/inglese 11.15 Sala Pasinetti

Cartoon Italia è stata ospite dell’incontro della Sardegna Film Commission per un’ani mazione Made in Sardegna. Quanto conta la collabora zione con le istituzioni e il territorio? La Sardegna per noi è un territo rio strategico. Abbiamo avviato la scuola NAS, ma la fase succes siva sarà un polo dell’immagine, come ad Angoulême, Francia, che ospita 15 scuole e 35 case di produzione. Stiamo incenti vando gli studi italiani ad aprire una sede a Cagliari e siamo in contatto con investitori stranieri per puntare sul territorio. Con il nuovo polo immagini, Cagliari potrà contare su un comparto in crescita, mantenere i propri talenti ‘in casa’ e diventare appetibile per investimenti e creatività locale, nazionale ed internazionale.

La rivoluzione digitale e l’animazione. Che impatto sta avendo sul settore? Sono più di 10 anni che lavoriamo paper

Timothée Chalamet past conferences

Il cinema di Paul Schrader cerca di rispondere ad un unico interrogativo: come può un’arte nata per riprodur re artificialmente la realtà riuscire a restituire il trascen dente, l’immateriale, lo spirituale? Di fede calvinista, uscito dal seminario fresco di studi teologici, cerca subito di dare una risposta al quesi to scrivendo la sua tesi di laurea sul cinema trascendente di Ozu, Bresson, Dreyer, passando poi a scrivere sceneggiature destinate ai film memorabili della Nuova Hollywood (Yakuza, Taxi Driver, Complesso di colpa, Toro scatenato), infine caricandosi sulle spalle il peso della risposta e producendo, in un arco di 40 anni, un corpo di film sull’offuscamento del diritto costituzionale degli USA alla felicità, sul male come perdita progressiva dello stato di benessere, immortale trademark americano, e sulla possibilità della redenzione dal peccato accettando l’esclusione dalla comunità degli altri. Nemico dei generi più per necessità artistiche che per scelta matura ta, Schrader accetta la violenza, l’eccitazione e l’empatia del mainstream hollywoodiano, ma li torce e li trasforma all’interno di una struttura che ha perduto tutte le illusioni, dove regna il vuoto di una nuova consapevolezza sulla totale ipocrisia manipolatoria del potere. C’è in Schrader come una smorfia di disgusto, di indignazione nei con fronti dei riti sacrificali attraverso i quali la società procede a modificare, proteggere e rinsaldare i propri legami di relazione. In questa sua vena di irriducibile combattente sta la cifra ultima della sua preziosissima arte. Il Leone d’Oro arriva quindi non solo a celebrare una carriera di grande sceneggiatore e grande regista (basterebbe solo a motivare la qualifica quel capolavoro di Ameri can Gigolò del 1980, ennesima riproposizione del tema caro al regista della caduta agli Inferi, ma innervato da una attenzione nuova alla superficie lustra e fashionable degli anni ’80), ma anche un ‘punto di vista’ sul cinema e sulla società sempre lucido, vigile e implacabilmente dolente.

VENEZIA 79 tutti gli accrediti BONES AND ALL Luca Guadagnino (130’) v.o. inglese st. italiano/inglese 9.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti VALERIA MITHATENET (Valeria is getting married) Michal Vinik (76’) v.o. ebraico, russo, inglese st. italiano/inglese 9.00 Sala Casinò BIENNALE COLLEGE CINEMA pubblico - tutti gli accrediti COME LE TARTARUGHE (Like Turtles) Monica Dugo (80’) v.o. italiano st. inglese 9.00 Sala Perla

Maren and Lee are intensely isolated young people who find affirmation through the mirror of each other’s gaze

VENICE PRODUCTION BRIDGE - FINAL CUT industry THE CEMETERY OF CINEMA Thierno Souleymane Diallo (90’) v.o. francese st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 11.30 Sala Darsena

Un comparto che sembra godere di ottima salute… È in piena crescita, anche grazie agli in centivi della Legge Cinema di Franceschi ni che ha permesso di riportare in Italia molti processi esternalizzati in Asia, e con loro anche tanti creativi ‘fuggiti’ all’estero.

Cabin Fever 2 - Il contagio (2009) Sequel del film di Eli Roth del 2002 a sua volta omaggio a La casa di Sam Raimi.

Focus Ti West di Andrea Zennaro Èquasi un’ossessione quella che ha il regista nel voler omaggiare il genere horror degli anni ‘70 e ‘80: lo fa nel 2009 con The House of the Devil e nel 2012 con l’episodio Second Honeymoon del film corale V/H/S, sorta di finto found footage dell’orrore.

VENICE IMMERSIVE di Riccardo Triolo

Con X: A Sexy Horror Story Ti West realizza un omaggio al genere slasher e contemporanea mente alla “Golden Age of Porn”, nel periodo in cui stava per finire soppiantata dal videotape.

landscapes di Andrea Zennaro

M is for Miscarriage (ep. di The ABCs of Death, 2013) Inquietante corto con al centro un parto alieno.

fratello maggiore, Ismaël. Ho cercato di raccontare la conti nuità del suo percorso, dalla sua infanzia in Algeria alla periferia di Parigi, dalla Scuola SciencesPo Paris a una delle più grandi scuole militari di Taiwan fino a Saint Cyr, lì dove infine ha perso la vita. È un destino, un destino tragico, ma che al contempo nella società in cui viviamo dimostra che l’immagine che tanta gente si fa delle persone disagiate o emarginate non è necessariamente corretta. Come molte persone che vivono nelle periferie delle grandi città france si o in campagna, Jallal ha molto e ben studiato, rappresentando una forza positiva, un’espressio ne simbolica della qualità della cultura repubblicana. Di contra sto la sua morte rappresenta la sconfitta della nostra società, un sistema sempre più in difficoltà nell’offrire le giuste opportunità di crescita a troppi suoi giovani. Karim Leklou, lei interpreta Ismaël, il fratello maggiore. È stato, immaginiamo, un eser cizio di straordinaria respon sabilità assumere questo ruolo di fronte a colui il quale ha vis suto drammaticamente questa storia in prima persona. Karim Leklou_Quello che mi è piaciuto molto con Rachid è che siamo sempre rimasti sul terreno della finzione. Non sentivo alcun peso né alcuna responsabilità particolari. Abbiamo parlato solo di cinema: di inquadrature, di movimento, di tecnica. È un regista appassionato e appassio nante che non voleva limitarsi a realizzare un mero film sociale, quindi ad altissimo rischio retorico, ma piuttosto offrire al pubblico una vera e propria odis sea: un film che contiene sociale,tenaturalmenunfondoma...

Perché, confrontandosi con un mezzo che rende possibile di fatto l’immersione in uno spazio tridimensionale, molti artisti decidono di marcare la bidimensionalità dell’immagine, specialmente ricorrendo al disegno e alla grafica? È il caso del brasiliano Pedro Harres, regista d’animazione che però è in buona compagnia: non è raro infatti nelle opere in VR il ricorso a questo straniante paradosso. In From the Main Square ci ritroviamo al centro di uno spazio osservabile a 180° ma costituito di tanti fram menti animati, come fossimo al centro di un libro pop-up. Con una lente virtuale possiamo ingrandire porzioni di quello spazio, ma non possiamo muoverci. Non lo attraversiamo. Siamo testimoni passivi, inchiodati al centro di una piazza (come da titolo). Intorno a noi fiorisce una civiltà. Nasce dal disboscamento, dall’antropizzazione. Si ‘sviluppa’, si fa violenta. Fino alla catastrofe. La distanza tra noi e quel teatro del mondo, quel Globe Theatre pop-up da cui osserviamo inerti accadimenti indecidibili ma decifrabilissimi, è marcata dalla presenza del la lente d’ingrandimento (unico tool interattivo) e dal distacco ironico-farsesco che è un po’ la cifra stilistica di Harres. Il 2D virato al 3D sortisce così l’effetto di accentuare il distacco, impedire l’immedesimazione, contrastare l’impressione di realtà. Contraddice cioè il destino di un mezzo potenzialmente illusionistico e allucinatorio. L’intermedialità 2D/3D ci lascia lo spazio per pensare a ciò di cui siamo testimoni. Non male, per una civiltà in caduta libera… FROM THE MAIN SQUARE di Pedro Harres (Germania, 19’)

Il regista aveva plasmato la materia con Sei donne per l’assassino (1964) e 5 bambole per la luna d’agosto (1970), quest’ultimo con rimembranze dei Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Le similitudini del film di Bava con il Venerdì 13 del 1980 di Sean S. Cunningham, che lancia la saga dell’omicida Jason Vo orhees, sono a dir poco imbarazzanti. Sul versante statunitense è il 1974 l’anno dei primi due slasher: Black Christmas (Un Natale rosso sangue) di Bob Clark e il cult Non aprite quella porta di Tobe Hooper aprono la strada a Halloween – La notte delle streghe del 1978 diretto da John Carpenter, altra saga cinematogra fica arrivata fino ai giorni nostri, e a Le colline hanno gli occhi (1977) di Wes Craven. Quest’ultimo, famoso per le due saghe cinematografiche Nightmare con protagonista Freddy Krueger, e Scream, è stato per tutta la sua carriera legato a questa tipologia di film. Nel nuovo millennio molti sono i registi che hanno omaggiato gli archetipi slasher riscrivendone i canoni. Si pensi ai film di Rob Zombie La casa dei 1000 corpi del 2003 e La casa del diavolo del 2005 e al fran cese Alta tensione del 2003 diretto da Alexandre Aja.

Rachid Hami, Karim Leklou di Delphine Trouillard

4 #4

In un Texas di fine anni ‘70, ricostruito in Nuo va Zelanda con un alto carico di effetti speciali della Weta Digital di Peter Jackson, il regista confeziona un efficace crocevia di generi, con un approfondimento morboso sulle pulsioni della vecchiaia e sul disfacimento del corpo. L’attrice Mia Goth, nel doppio ruolo di Maxine, la giovane che si appresta a recitare nel porno e, sotto un trucco che la rende irriconoscibile, in quello dell’anziana Pearl, dà il meglio di sé. La storia del personaggio viene ulteriormente approfondita nel prequel Pearl, presentato oggi in Mostra, e probabilmente in un terzo capitolo a chiudere il cerchio. Interessante il mockumentary The Sacrament del 2013 che West realizza grazie alla produzione di Eli Roth, ispirandosi al controverso massacro di Jonestown avvenuto nel 1978. Mosca bianca nella filmografia è il western con Ethan Hawke e John Travolta Nella valle della violenza del 2016, tutto incentrato sul concetto di vendetta, con una forte dose di umorismo nero. intervista

Dieci anni fa, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2012, Jallal Hami, giovane sottotenente della scuola militare Saint-Cyr Coëtquidan, è morto durante un cosiddetto esercizio di “trasmissione delle tradizioni”, una formula per designare il bahutage, in altre parole il nonnismo, teoricamente vietato nelle scuole dell’élite militare francese. Jallal Hami è morto all’età di 24 anni e la Francia ha perso uno dei giovani più brillanti della sua generazione. Suo fratello maggiore, Rachid Hami, già regista del film La Mélodie, presentato alla Mostra di Venezia nel 2019, racconta la sua storia oggi in Pour la France. Lo abbiamo incontrato insieme all’attore protagonista Karim Leklou. Cosa l’ha spinta a realizzare questo film dieci anni dopo l’accaduto? Ha voluto aspettare la fine del processo o semplicemente si è dato il tempo di maturare il giusto sguardo su questa storia? Rachid Hami_Ho iniziato a scrivere il film nel 2013. Essendo una storia personale, volevo trovare il tono giusto e fare un film che non fosse così esclusivamen te condizionato dal mio portato esistenziale. Deside ravo costruire un vero e proprio oggetto cinematogra fico che, pur raccontando una storia vera, politica e sociale, fosse innanzitutto un’opera di finzione. Anche il processo non ha condizionato il modo in cui volevo raccontare questa storia; ha solo liberato uno spazio nella mia mente: non ci dovevo più pensare. Non si tratta, quindi, in nessun modo di un film processuale; non ho cercato di fare giustizia attraverso l’utilizzo di una telecamera. È semplicemente un film che raccon ta chi era Jallal Hami attraverso lo sguardo del suo di Rachid Hami con Karim Leklou, Shaïn Boumedine, Lubna Azabal, Samir Guesmi, Laurent Lafitte, Vivian Sung (Francia, Taiwan, 113’)

X: A Sexy Horror Story (2022) Uno slasher old school ben strutturato e carico di citazioni. Ti’s three

POUR LA FRANCE (For My Country) Orizzonti

La sceneggiatura – scrit ta dallo stesso Rachid Hami in collaborazione con Ollivier Pourriol – si basa su un fatto tragico che ha segnato la vita del regista nel 2012. Il venti treenne Aïssa Saïdi è un giovane ufficiale di polizia quando rimane ucciso durante un rito di inizia zione nella prestigiosa accademia militare SaintCyr in Francia. L’esercito rifiuta di assumersi la re sponsabilità della tragedia e la famiglia del ragazzo inizia a sfaldarsi. Sarà suo fratello maggiore, Ismaël (Karim Leklou), conside rato la pecora nera della famiglia, ad occuparsi del funerale e a mantenere i suoi cari uniti nella lotta per la giustizia. Rachid Hami (Algeri, 1985) è un regista, attore e sceneggiatore algerino, conosciuto in particolare per il lungometraggio del 2008 Choisir d’aimer e per aver presentato La Mélo die a Venezia nel 2017 Fuori Concorso. Ha recita to come attore in diversi film, tra cui La schivata (2003) di Abdellatif Ke chiche e Le bel âge (2009) di Laurent Perreau.

CONTINUA... Slasher: da Mario Bava a Ti West_L’elemento distintivo delle pelli cole slasher, sottogenere del cinema horror che continua a essere riproposto con successo sul grande schermo e nelle piattaforme strea ming, deve essere, al di là della serie di ammazzamenti all’arma bianca e della trama particolarmente elementare ad un primo impatto, l’aver per protagonisti un gruppo di giovani (hippie) peccaminosi, o comun que di persone con qualche scheletro nell’armadio. Tratto seminale di questo filone si può trovare già nello Psycho hitchcockiano: la sequenza della doccia, slasher allo stato dell’arte, fa da apripista a un nuovo livello di violenza visiva che è uno shock per l’epoca. Ma il vero capostipite dello slasher è Reazio ne a catena di Mario Bava, uscito anche con il titolo Ecologia del delitto (1971).

RSVP

I am still young, there’s so much I don’t know. The best thing I can do is write about my own experi ence. When I was writing and researching for my film, I realized that there was no need to look far and wide for material, I could write about my own life story. The film is titled Autobiography because I think Purna, the general, is the life story of the younger character, Raki, and Raki’s story is also the general’s. It’s a dialogue between the older generation, from the military era, and the younger generation of the post-junta era. We are writing about each other; we are a mirror to each other. Two generations writing the history of their country. It’s an autobiography about me, but it’s also something bigger than that, an autobiography of my country –hence the title. In the end, the choice is symbolic. A three-level title that speaks about you, the two main characters, and your country. How did you pick your cast? I am friend with Purna, the older character, I had him in mind when I wrote the script because his presence is very strong, and he lives around a military housing compound. He is not military himself, but he lives around there, so he...

DAY 4AUTOBIOGRAPHY Orizzonti

Dieci anni di territori e paesaggi da scoprire e riscoprire che sono diventati protagoni sti di mille altri mondi reali e inventati grazie all’arte cinematografica. La terra e il mare in Sardegna dominano l’immaginario di chiun que voglia raccontarne la bellezza o sceglierla come luogo per i propri racconti. Per festeggiare i 10 anni di attività della Fondazione Sardegna Film Commission, continua il viaggio in compagnia di giovani autori attraverso tappe di viaggio emozionali ed emozionanti.

IndonesiaHistorically,was a military dictator ship from 1966 to 1998. When it collapsed, its effects hung over the country, especially the younger generations, like mine. The film depicts the long-lasting effects the dictatorship had on us. We know that, technically, it is no longer there, but we feel it in our every day lives, in the mentality, in the honour structure. Albeit imaginary, the power is still there, and it still affects our thought processes. Indonesian people are still not very eloquent in expressing their opinion, not because they don’t have any, but be cause they are so used to censorship and to self-censorship. This is but one example. In rural areas, the legacy of this mentality is very strong in both the upper and lower classes. We can feel it more strongly in rural Indonesia, while the urban areas are more progressive. When I want to portray this phenomenon, it is the rural areas I go to, plus, that’s where I come from – rural Indonesia. “I grew up discerning my father’s loyalty to the state as something that seemed inherent to my family’s life.”

a father figure and decides to become an assistant in his political campaign.

di Makbul Mubarak con Kevin Ardilova, Arswendy Bening Swara, Haru Sandra, Rukman Rosadi (Indonesia, Francia, Germania, Polonia, Singapore, Filippine, Qatar, 116’)

Makbul Mubarak by Marisa Santin

Futura senza catene di Davide Piras Futura Lilliu ha trent’anni. Se ne sta seduta sul muretto a secco con le gambe a penzoloni. Da quel colle domina tutta la Trexenta: il grano sembra un fiume d’oro che agitato da una tempesta di sole si getta dentro il lago Mulargia. Quando era bambina, a Futura quel nome stravagante non piaceva. E che fosse seguito da uno dei cognomi più ricorrenti nell’isola era stato motivo di scherno da parte dei suoi coetanei. Per deridere la stramberia anagrafica la chiamavano “La cugina di Alain Delogu”, o ancora “La sorella di Heather Pirisi”. Era colpa di suo padre se portava quel nome; gliel’aveva dato perché adorava Lucio Dalla più dei Tenores, delle Launeddas, della poesia A Bolu e dei Tazenda. A pensarci bene, vista la passione smodata del suo vecchio per il Cagliari Calcio, aveva rischiato di chiamarsi Luigia Lilliu o Gianfranca Lilliu. Perdipiù, uno dei giocatori preferiti di suo padre era stato Eupremio Carruezzo. Non chiamarsi Eupremia Lilliu è quindi già un regalo. Adesso Futura le piace, le sembra che contenga la profezia del suo destino.... CONTINUA...

Durante il conflitto siriano a Damasco il tet to della casa di Zeina viene distrutto da un missile e per la prima volta la ragazza dorme sotto le stelle. Nonostante la società chiusa e patriarcale della città, molti abitanti, soprat tutto le donne, trovano il coraggio di fare cose mai immaginate prima. Nella violenza che aumenta esponenzialmente, Zeina riesce a scappare con la madre e la famiglia del vicino Yazan, suo coetaneo. “Nezouh” in arabo definisce lo spostamento di anime e persone, a indicare il vagare senza meta dei rifugiati. Regista siriana nata in Francia nel 1979, Soudade Kaadan ha studiato critica teatrale all’Higher Institute of Dramatic Arts in Siria e regia alla Saint Joseph University in Libano. Ha diretto vari documentari per Al Jazeera, UNDP e UNICEF. Il film The Day I lost My Sha dow ha vinto il Leone del Futuro a Venezia nel 2018 ed è stato selezionato da altri importanti festival. Il recente corto Aziza ha vinto il Sun dance Grand Jury Prize nel 2019.

All seems fine until the day controlposters,vandalisessomeoneoneofPurna’selectionwhichcausesRakibtoloseandviolentlylashout. Makbul Mubarak had a long career as a film critic before switching to film making. His debut short, The Dog’s Lullaby (2015), earned the first prize at the 2016 Short Film Festival. In 2018, his short The (2016)MaledictionearnedtheIndonesianNationalAwardforBestShortFilmandreceivedanhonorarymentionattheSingaporeFilmFestival.

di Soudade Kaadan con Hala Zein, Kinda Aloush, Nizar Alani, Samer Almasri (UK, Siria, Francia, 100’)

5#4 18.30 – 20.00, Isola Edipo, Riva di Corinto, via Falier Vitale, 1 Celebrate with us! Aperitivo di Networking con la Sardegna Film Commission Sabato 3 settembre 10.15-12.30 Chiesa di San Lorenzo, Campo San Lorenzo, Venezia Passavamo sulla terra leggeri come acqua Workshop in collaborazione con TBA21, Ocean Space. Dall’Asinara un invito a un viaggio collettivo fra animali marini, terrestri e volanti, umani e non.

In an youngmountainIndonesianvillage,Rakibtakestherolethatforcenturiesbelongedtohisclan,toguardanabandonedhouse.Whentheownerofthehouse,formermilitarygeneralPurna,decidestocomebacktoparticipateinlocalelections,Rakib’sfatherisinprisonandhisbrotherisawayforwork.Rakibalmostseesthegeneralas

W hat social and politi cal Indonesian environment is depicted in your film?

NEZOUH Orizzonti Extra interview

CONTINUES...

Tell us more about the title: Autobi ography. How much of your own life and family history is in the film? Why such a personal story for your debut feature?

6 #4

BARDO_Di solito, nei film caratte rizzati da tanto movimento, continui cambiamenti di scena, incessante interazione tra gli attori, la colonna sonora è interna al film stesso, fatta cioè di musiche che non sono fuori dalle scene, ma vengono prodotte direttamente ‘dentro’ e ‘dalla’ stessa scena. In questo cinema iper-cinetico, che trova i suoi campioni in registi come Altman e Kusturica, i temi musicali raramente sono a commento dell’azione, ma escono dall’azione e ne fanno intimamente parte. È il caso della colonna sonora di Bardo, firmata dallo stesso Iñárritu («Prima di diventare regista volevo fare il musicista, ma ho le dita goffe») e Bryce Dessner, leader del gruppo rock The National ma an che affermato compositore di musica cameristica e sinfonica. In questo film dove inconscio, memorie e storia si intersecano necessariamente a creare un percorso che alterna autobiografia e riflessione sulla storia appunto (per cui il riferimento a 8½ non appare del tutto corretto), la colonna sonora offre una varietà di spunti e suggestioni di altissimo livello. Che si tratti di quel contrappunto basso-tuba e trombe che sentiamo all’inizio oppure del tema notturno della scena in cui Silverio Gama rincorre la moglie nella loro casa, in cui ci è parso citato il tema di Vertigo di herrmanniana memoria, oppure del la canzone di David Bowie Let’s Dance che, come la Carrà ne La grande bellez za, fa scattare i corpi nella danza, ogni segmento musicale offre un livello di interpretazione della scena che oscilla tra umorismo nero, ansia, assenza di un centro di gravità permanente. E alla fine del film, come si ritrova il deserto dell’inizio, anche in musica ritroviamo quel tema degli ottoni che avevamo sentito nella prima scena, a conferma di una circolarità che è la chiave del film: la continua erranza tra Messico e USA, tra Heimat e terra dei sogni.

Una commedia dai risvolti dram matici con protagonista l‘undi cenne Jabai e la sorella Saniya, entrambi decisi ad aiutare il padre, affetto da impotenza dopo il tradi mento della moglie. Partendo dalle solinghe strade del Kazakistan, il film on the road di Eldar Shibanov (Sex, Fear and Hamburgers, 2018) ripercorre gli itinerari orientali per arrivare a destinazione in Cina, dove fratello e sorella si mette ranno alla ricerca del miracoloso farmaco “Viagra d’Oro”. Gornyi Luk (Mountain Onion) di Eldar Shibanov (Kazakistan, 90’)

CollegeBiennale

C’è un momento di straordinaria intensità ne La voglia matta in cui il film deraglia dal tono di commedia leggera, informato dal contrasto generazionale tra l’industriale di laminati plastici Berlinghieri (splendidamente interpretato da un Tognazzi sem pre sobrio, misurato, che non si concede mai una smorfia) e un gruppo di giovani brillanti esponenti della gioventù bruciata secondo l’immagine che ne avevano allora i matusa, i padri cioè. La commedia si fa più amara, quasi tragica, mano a mano che Tognazzi si immerge in una passione senile (a quei tempi un quarantenne era considerato un vecchio…) per Francesca, interpretata da Catherine Spaak. La scena è quella del ballo sulle note di Sassi di Gino Paoli: i primissimi piani usati da Salce sui volti dei giovani e su quello della Spaak e Tognazzi, allacciati nell’enne simo, inutile tentativo di trovare un punto di contatto tra l’irre quietezza adolescenziale di lei e la fragile maschera di efficienza e pragmatismo di lui messa in crisi dal suo innamoramento, segnano un momento di grande emozione e di verità filmica. Qui Salce rivela la doppia natura del consumo: tutto l’immaginario consumistico del boom italiano e della sua volontà di potenza in questa scena sembra no consegnarsi al nulla, rivelandosi nella loro nudità come un pezzo di storia destinato appunto a consumarsi, come consumati sono i sassi cantati da Paoli. E il film si trasforma da commedia a riflessio ne amara sul tempo perduto e sull’impossibilità dell’amore. Perdo niamo volentieri a Salce certe cadute, certi squilibri nella rappre sentazione un po’ troppo scolastica dei giovani, molto più sciroccati che inquieti, proprio perché il cuore del film non sta nel banalizzante rapporto tra matusa e capelloni, ma da tutt’altra parte: nella via crucis dell’ingegner Berlinghieri dalla scintillante immagine iniziale a quella di uomo ferito che accetta l’ umiliazione per realizzare il suo sogno, quello di andare contro la storia del suo tempo e legare a sé una giovane donna che ama. Un piccolo Aschenbach padano. F.D.S. La voglia matta di Luciano Salce (Italia, 1962) Niente di strano che un western inizi in città sotto la pioggia, ma in Canyon Passage l’inquadratura, angolata da un tetto, ha un’oggettività grigia e quotidiana: un West realistico e fangoso dove tutti si lamentano del tempo. Poi si esce dalla città melmosa e bagnata e Tourneur ci dà bellissime inquadrature della natura, con quel senso della bellezza degli spazi liberi che caratterizza Il grande gaucho (e persino un western molto urbano come Wichita). Degno figlio di suo padre, il regista del muto Maurice Tourneur, Jacques Tourneur fu uno dei grandi stilisti dei B-movies. Al fondo del film sta la contrapposizione fra due modi diversi di intendere la Frontiera: stanziale (la buona terra dove stabilirsi) e non stanziale (i grandi spazi dove viaggiare). Il protagonista Logan (Dana Andrews) è tutto per la seconda opzione. Non per nulla la sua grande ambizione è di fondare un servizio di diligenze. Nella prima parte del film un paio di abili allusioni – come il carro dei coloni che vanno via da un posto perché sta diventando troppo affollato – servono a far rima con i sentimenti di Logan. «Voi siete felice solo quando siete in viaggio», gli dice Lucy (Susan Hayward). Il film contiene una bellissima scena di costruzione della casa per una coppia di giovani sposi per mano dell’intera comunità; ma stabilirsi, come loro, in un posto non è per il cuore di Logan. Che infatti è diviso – il film ha uno sviluppo psico logico particolare per un western dell’epoca, con un’affascinante libertà dei sentimenti – fra due donne opposte, Lucy che ha un animo di viaggiatrice come lui e Caroline (l’inglese Patricia Roc) che sogna una casetta da cui non muoversi più. Però su questa colonizzazione (non priva di tratti selvaggi) pesa la presenza dei padroni originari della terra: gli indiani. Giorgio Placereani Canyon Passage (I conquistatori) di Jacques Tourneur (USA, 1946, 92’) Cos’è la fotografia? L’eterno presente scaturito dalla complicità tra chi cattura e l’oggetto catturato. Questa intimità prorompe negli scatti di Schatzberg, scatti che si fanno protagonisti del nuovo documentario di Filmon. Quello del cineasta francese, già autore del docufilm Close Encounters With Vilmos Zsigmond (2016), è un senti to omaggio ad un geniale fotografo, ad un «jeune homme de 95 ans».

Jerry Schatzberg, portrait paysage (Jerry Schatzberg, Landscape Portrait) di Pierre Filmon (Francia, 61’)

NOVANTUNESIMO

MINUTO Cuore off del Festival, le Giornate degli Autori con Isola Edipo mostrano in particolare nella sezione Notti Veneziane la capacità di guardare dritto negli occhi il cinema italiano d’autore. E lo fanno aprendo le porte a nuovi registi, nuovi volti o intrec ciando tra loro lo sguardo di registi e registe già affermati con altri che conosceremo a partire da ora. Ne è un esempio il film Las Leonas di Isabel Achával e Chiara Bondì, Italia, 2022, 80’, proiettato oggi in prima mondiale ore 21.30 in Sala Laguna, prodotto da Sacher Film in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Academy Two. La storia ci introduce in un gruppo di donne im migrate a Roma, quasi tutte sudamericane, che lavorano come badanti e domestiche. Le accomuna una fortissima passione per il cal cio. Seguendo queste donne durante le loro partite del “Trofeo Las Leonas”, le due registe raccontano la loro vita, il loro lavoro, il loro sguardo, tra speranze, aspettative e giornate molto impegnative. Isabel Achával e Chiara Bondì, anche sceneggiatrici, cercano di dare voce a queste donne: correre incontro o die tro ad un pallone è per loro una sensazione assoluta di libertà. In quei momenti il campo da calcio e la partita diventano lo spazio di un riscatto sociale, spesso difficile da trovare nella vita reale. LAS LEONAS di Isabel Achával, Chiara Bondì Sala Laguna, ore 21.30 Pubblico, ingresso gratuito Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com

7#4 SOUNDTRACKS a cura di F.D.S.

RESTAURI classici DOC classici

Nel ’32 non si riesce ad avere in presenza le grandi dive d’oltreoceano per ragioni dettate dagli elevati costi e dai tempi degli spostamenti. Si trattava di una manifestazione che doveva ancora guadagnarsi una vera e propria auctoritas, che farà propria però prepotentemente sin dalla sua se conda edizione, già percepita dagli addetti ai lavori come appuntamento al quale non dover mancare. Ai produttori viene infatti chiesto di far arrivare in laguna oltre alle pellicole, anche gli interpreti delle stesse, così da accendere di conseguenza la mobi litazione della città affinché queste nuove divinità laiche venissero accolte nel modo più sfarzoso ed eclatante possibile. Saranno ovviamente gli americani a spadroneggiare in questa direzione, ma anche gli europei non si sottrassero, anzi! Tra le decine e decine di vari episodi, di aneddoti per così dire mediatici di quelle primissime edizioni, come non ricordare a riguardo l’austriaca Hedy Lamarr, protagonista del topless scandaloso in Estasi di Gustav Machatý, capace di esaltare il lato più mondano della kermesse lidense destinato già da allora a diventare elemento fortemente connotan te del festival. [Estratto dell’intervista a Gian Piero Brunetta di Fabio Di Spirito, pubblicata su «Venezia News», #267, settembre 2022]

VENICE PRODUCTION BRIDGE - FINAL CUT industry INSHALLAH A BOY Amjad Al Rasheed (60’) v.o. arabo st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 15.30 PalaBiennale ORIZZONTI pubblico 14+ - tutti gli accrediti LA SYNDICALISTE (The Sitting Duck) Jean-Paul Salomé (122’) v.o. francese, inglese, ungherese st. italiano/inglese 16.15 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico 14+ - tutti gli accrediti MONICA Andrea Pallaoro (113’) v.o. inglese st. italiano/inglese 16.30 Sala Pasinetti VENICE PRODUCTION BRIDGE - FINAL CUT industry A FIDAI FILM Kamal Aljafari (70’) v.o. arabo st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 16.45 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LA VOGLIA MATTA (Crazy Desire) Luciano Salce (110’) v.o. italiano st. inglese 16.45 Sala Perla GIORNATE DEGLI AUTORI WOMEN’S TALES #23 pubblico 14+ - tutti gli accrediti HOUSE COMES WITH A BIRD Janicza Bravo (15’) v.o. inglese st. italiano CARTA A MI MADRE PARA MI HIJO Carla Simón (22’) v.o. spagnolo st. inglese/italiano BLUE JEAN Georgia Oakley (97’) v.o. inglese st. italiano A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.00 Sala Giardino BIENNALE COLLEGE CINEMA pubblico - tutti gli accrediti GORNYI LUK (Mountain Onion) Eldar Shibanov (90’) v.o. russo, kazako, cinese st. inglese/italiano A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.00 Sala Volpi VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti FRAGMENTS OF PARADISE KD Davison (98’) v.o. inglese, lituano st. italiano/inglese 17.15 Sala Darsena ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti POUR LA FRANCE (For My Country) Rachid Hami (113’) v.o. francese, inglese, arabo, cinese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.30 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti JERRY SCHATZBERG, PORTRAIT PAYSAGE (Jerry Schatzberg, Landscape Portrait) Pierre Filmon (61’) v.o. inglese st. italiano/inglese HH HH HH HHHH HHHH H HHH½ H HHH HHHH 18.00 PalaBiennale VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti UN COUPLE (A Couple) Frederick Wiseman (64’) v.o. francese st. italiano/inglese 18.45 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico ARGENTINA, 1985 Santiago Mitre (140’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 19.30 Sala Casinò ORIZZONTI press - industry TI MANGIO IL CUORE (Burning Hearts) Pippo Mezzapesa (117’) v.o. italiano, dialetto pugliese st. italiano/inglese 19.30 Sala Corinto SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti COME LE LUMACHE (Like Snails) Margherita Panizon (18’) v.o. italiano, arabo st. inglese MARGINI (Margins) Niccolò Falsetti (91’) v.o. italiano st. inglese 19.30 Sala Perla FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry THE KIEV TRIAL Sergei Loznitsa (106’) v.o. russo, tedesco, ucraino st. italiano/inglese 19.30 Sala Volpi ORIZZONTI press - industry BLANQUITA Fernando Guzzoni (99’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 19.30 Sala Pasinetti VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti BRATAN (Brother) Bakhtyar Khudojnazarov (98’) v.o. russo, tagico st. italiano/inglese 19.45 PalaBiennale VENEZIA 79 pubblico ARGENTINA, 1985 Santiago Mitre (140’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese a FUORIseguireCONCORSO pubblico MASTER GARDENER Paul Schrader (107’) v.o. inglese st. italiano/inglese 20.15 Sala Darsena VENEZIA 79 press - industry THE WHALE Darren Aronofsky (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese 21.00 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti NEZOUH Soudade Kaadan (104’) v.o. arabo st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 21.30 Sala Grande 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA pubblico - tutti gli accrediti LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A PAUL SCHRADER a FUORIseguireCONCORSO MASTER GARDENER Paul Schrader (107’) v.o. inglese st. italiano/inglese 21.45 Sala Pasinetti VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti SHATRANJ KE KHILARI (The Chess Players) Satyajit Ray (121’) v.o. urdu st. italiano/inglese 22.00 Sala Casinò ORIZZONTI press - industry BLANQUITA Fernando Guzzoni (99’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 22.00 Sala Corinto GIORNATE DEGLI AUTORI press - industryBEŽNÁ SELHÁNÍ (Ordinary Failures) Cristina Grosan (83’) v.o. ceco st. italiano/inglese 22.00 Sala Perla VENEZIA 79 press - industry THE WHALE Darren Aronofsky (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese 22.00 Sala Volpi ORIZZONTI press - industry TI MANGIO IL CUORE (Burning Hearts) Pippo Mezzapesa (117’) v.o. italiano, dialetto pugliese st. italiano/inglese 22.30 Sala Darsena FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry THE KIEV TRIAL Sergei Loznitsa (106’) v.o. russo, tedesco, ucraino st. italiano/inglese 24.00 Sala Grande FUORI CONCORSO pubblico 14+ - tutti gli accrediti PEARL Ti West (102’) v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese Opera Prima Accesso in sala consentito solo fino a 10 mi nuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders. 21.00 Sala Web BIENNALE COLLEGE CINEMA GORNYI LUK (Mountain Onion) Eldar Shibanov (90’) v.o. russo, kazako, cinese st. inglese/italiano ORIZZONTI AUTOBIOGRAPHY Makbul Mubarak (115’) v.o. indonesiano st. italiano/inglese Vedi tutti i film See all movies

½

Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale) Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari, Luca Zanatta (graphic design) Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Roberto Pugliese, Sara Sagrati, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro, Shanna Beggio, Silvia Baldereschi, Elena Migotto, Matilde Corda Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it www.venezianews.it/daily2022redazione@venezianews.it

Laura Poitras (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese 14.00 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti CANYON PASSAGE Jacques Tourneur (92’) v.o. inglese st. italiano 14.00 Sala Perla SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti ALBERTINE WHERE ARE YOU? Maria Guidone (20’) v.o. inglese, francese st. italiano/inglese TANT QUE LE SOLEIL FRAPPE (Beating Sun) Philippe Petit (85’) v.o. francese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 14.15 Sala Darsena ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti AUTOBIOGRAPHY Makbul Mubarak (115’) v.o. indonesiano st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 14.30 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA press - industry NEZOUH Soudade Kaadan (104’) v.o. arabo st. italiano/inglese 14.30 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti SHATRANJ KE KHILARI (The Chess Players) Satyajit Ray (121’) v.o. urdu st. italiano/inglese 15.00 Sala Pasinetti

½

½

HH

HHH½ HHHH ATHENA

ACQUE SCONOSCIUTE E BELLISSIME

SEGUE DA P. 3 INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL HOLLYWOODTHE REPORTER VERDICTFILMTHE MACHERETMATHIEU MONDELE CROLLBEN WRAPTHE KOCHTOMMASO PAISEL ROMNEYJONATHAN OBSERVERTHE HOLLENDERBARBARA RZECZPOSPOLITA KOTHENSCHULTEDANIEL FRANKFURTER RUNDSCHAU UN COUPLE (A Couple) HHH½ HHH HH HH½ HH HHH HH HH½ BONES AND ALL HHHH

Un grande schermo sulle acque della Laguna, dietro l’isola della Giudecca, Cine ma Galleggiante – Acque Sconosciute 2022 è un’in credibile idea di Edoardo Aruta e Paolo Rosso, che con un fitto programma di proiezioni on air stanno in questi giorni (25 agosto-10 settembre) confermando il successo della prima Fondazioneedizione.

8 #4 13.30 PalaBiennale ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti NAJSREKNIOT COVEK NA SVETOT / NAJSRETNIJI COVJEK NA SVIJETU (The Happiest Man in the World) Teona Strugar Mitevska (95’) v.o. bosniaco st. italiano/inglese 13.50 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED

In Between Art Film è partner dell’i niziativa per il secondo anno e protagonista di un’intera serata di proie zione, oggi, 3 settembre, a partire dalle 19. In programma una selezio ne di opere, sia commis sionate e prodotte dalla Fondazione, sia entrate di recente nella sua Collezio ne. In particolare: Masbedo (Nicolo Massazza, n. 1973, e Iacopo Bedogni, n. 1970, Italia), July 30, 2007, 2016, e Blind Mirrors, 2019, prodotti da Fondazione In Between Art Film; Driant Zeneli (n. 1983, Albania) The Firefly Keeps Falling and the Snake Keeps Growing, 2022, commissionata da Manifesta14 e prodotta da Fondazione In Between Art Film; Eva Giolo (n. 1991, Belgio) Flowers Blooming in Our Throats, 2020, com missionata e prodotta da Fondazione In Between Art Film; Roman Khimei e Ya rema Malashchuk (n. 1992, Ucraina) Dedicated to the Youth ofthe World II, 2019; Thao Nguyen Phan (n. 1987, Vietnam) Becoming Alluvium, 2019 (in corso), prodotta da Han Nefkens Foundation. Iván Argote (n. 1983, Colombia) La Plaza del Chafleo, 2019. www.cinemagalleggiante.it Daily Venezia79 Supplemento di n. 267 settembre 2022 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996

9#4 PENUMBRAKARIMAH ASHADU JONATHAS DE ANDRADE AZIZ HAZARA HE XIANGYUMASBEDO JAMES COMPLESSO20.04—27.11EMILIJARICHARDSSKARNULYTEANAVAZ2022FONDAZIONEINBETWEENARTFILMDELL’OSPEDALETTOVENEZIA

THÉLIOS DESIGNS, PRODUCES AND DISTRIBUTES SUNGLASSES AND OPTICAL FRAMES FOR SOME OF THE MOST PRESTIGIOUS LVMH MAISONS. WITH ITS MANIFATTURA, LOCATED IN LONGARONE, ITALY, THÉLIOS BLENDS THE DISTINCT IDENTITY OF EACH MAISON WITH ITALIAN CRAFTSMANSHIP TO CREATE EXCEPTIONAL LUXURY EYEWEAR.

THÉLIOS OPERATES A HIGHLY SELECTIVE DISTRIBUTION NETWORK WITH A DIRECT COMMERCIAL PRESENCE IN ALL MAJOR MARKETS.

THE LVMH EYEWEAR EXPERT

PATRICIA CLARKSON in Mostra

Uno dei temi forti di questa 79a Mostra del Cinema di Venezia è l’identità. Identità a 360 gradi, anche nelle sue dimensioni fluide e nelle sue transizioni. Si è parlato apertamente di una Settimana della Critica nel segno del queer e infatti la sezione guidata da Beatrice Fiorentino ha aperto con due opere che mettono al centro della narrazione e dello schermo le drag queen in tutta la loro magnifica, ma anche a volte dolorosa, presenza. Con il cortometraggio Pinned into a dress di Guillaume Thomas e Gianluca Matarrese che segue lo splendore pagato a caro prezzo di Miss Fame, supermodel iconica e richiestissima che si costringe in faticosi corsetti per ore e ore con lo scopo di rendere il suo corpo omogeneo alla narrazione del mondo della moda, nascondendone gli attributi maschili, in una perfezione che sa di tortura. O come nel film francese Trois nuits parsemaine di Florent Gouëlou ambientato nei locali notturni di Parigi dove sboccia l’amore tra l’aspirante fotografo etero Baptiste e la drag Cookie Kunty, aprendoci alla scoperta di stili di vita e di relazione. Oggi al Festival è la giornata di Monica di Andrea Pallaoro, uno dei cinque titoli italiani in concorso, di cui si sta già molto parlando sulla stampa internazionale anche perché l’interprete, Trace Lysette, è la prima attrice transgender protagonista in un film del concorso veneziano e potrebbe ambire alla Coppa Volpi (ma naturalmente non è la prima in assoluto, considerando la Daniela Vega di Unamujerfantástica del cileno Sebastián Lelio, dell’anno 2017). Pallaoro parla giustamente di Monica come di un film sull’identità di ciascuno di noi, un’identità messa alla prova dalle trasformazioni del corpo e dell’anima e dalla necessità di fare i conti con le ferite del passato, di ricucire legami familiari sfilacciati. Al di là del gender. 79ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA dell’identità di ciascuno di noi quando è messa alla prova dalla necessità di sopravvivere e trasformarsi». E il film, secondo il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera, promette di consacrare il talento di Palloro come un «punto di riferimento» del nostro cinema. n Monica e che, nel primo capitolo, ci aveva offerto il ritratto doloroso di una solitudine, attraverso una drammaturgia fatta di silenzi, elementi non detti e non mostrati, gesti e particolari di una quotidianità desolata. Stavolta, invece, ad essere scandagliata è l’anima di Monica (Lysette), tornata dopo vent’anni nella casa della sua famiglia in Ohio per prendersi cura della madre morente (Clarkson). Nella vicenda echeggiano motivi autobiografici, come confessato dal regista: «Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere sul mio passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono. A partire da questa esperienza ho voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite» Ma, ancora una volta, a fare la differenza nell’opera del cineasta sarà lo stile: caratterizzato, spiega, da «un costante dialogo tra l’estetica dell’intimità e dell’alienazione, in bilico tra l’interiorità della protagonista e il mondo che la circonda», così da addentrarsi «nel mondo emotivo e psicologico di Monica per riflettere sulla natura precaria

EMILY BROWNING JOSHUA CLOSE ADRIANA BARRAZAE

CHECK-IN

Sigourney Weaver, coprotagonista di Master Gardener e nota al grande pubblico per la saga di Alien, è sbarcata ieri al Lido. DI EMANUELE BUCCI MONICA segue a pag. 3 >

SALA DARSENA MONICA UN FILM DI ANDREA PALLAORO TRACE LYSETTE

n. 4 sabato 3 settembre 2022

È il turno del secondo lungometraggio italiano in concorso a Venezia 79, Monica di Andrea Pallaoro, anch’esso, come il precedente Bones and All di Luca Guadagnino, girato negli USA con un cast internazionale. Protagonista infatti l’attrice americana transgender Trace Lysette (Transparent, Hustlers, Disclosure), affiancata da Patricia Clarkson (Gli intoccabili, Schegge di April, Sharp Objects), Adriana Barraza (Babel, Penny Dreadful: City of Angels), Joshua Close (The Master, Premonitions, North) e Emily Browning (Sleeping Beauty, Sucker Punch, American Gods). Alla regia, un autore ormai entrato nel cuore dei cinefili: dopo l’esordio col corto Wunderkammer (2008), Pallaoro ottiene infatti il plauso internazionale con Medeas (2013), al Lido nella sezione Orizzonti (dove il cineasta sarà giurato nel 2019) e premiato da Martin Scorsese per la miglior regia al Marrakech International Film Festival. Segue Hannah, in concorso a Venezia nel 2017, Coppa Volpi alla protagonista Charlotte Rampling È l’inizio di una trilogia che prosegue proprio con

DI CRISTIANA PATERNÒ EMONICALEALTRE

人 间 喜 剧 From 28.08 to 27.11.2022 Every day except Tuesday 10 am - 6 pm Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio, Venezia Tomomotdesign Ai Weiwei LA COMMEDIA UMANA MEMENTO MORI thanks to in partnership with

Cos’ha fatto di male Paul Schrader per raccontare costantemente nella sua carriera di sceneggiatore e regista la colpa e l’espiazione nelle sue forme più disparate? Lo fa anche in Master Gardener, storia del giardiniere Narvel Roth, un maestro nel suo campo, autore, è il caso di dirlo, di un capolavoro di giardino, quello di una ricca e anziana vedova della Lousiana con cui ha intrecciato un rapporto molto speciale. L’equilibrio, quello che regola il giardino e la casa, si spezza quando la signora decide di affidare alle cure di Narvel la nipote assai problematica. La ragazza impara il mestiere, mentre nel giardiniere si agitano memorie di una vita passata. Dopo essere venuto in concorso nel 2017 con First Reformed e nel 2021 con The Card Counter, Schrader viene invitato fuori competizione, come da tradizione per chi deve ricevere dalle mani del direttore artistico il Leone alla carriera. Meritatissimo per lo sceneggiatore di Taxi Driver e Toro scatenato, e regista di film magnifici come Hardcore e Lo spacciatore. Narvel Roth è una delle tante forme che ha preso negli anni il tassista Travis Bickle, diventato poi autista di ambulanze, drug dealer filosofo, sacerdote confuso. A interpretarlo l’attore e regista Joel Edgerton che duetta con una ritrovata Sigourney Weaver e la giovane promessa Quintessa Swindell , che presto vedremo nel blockbuster della DC Comics Black Adam. A proposito di questa sua nuova fatica Paul Schrader ha detto: “Sono stato fortunato, perché ho vissuto in una bolla di libertà creativa, ricchezza, tempo libero, pace e buona salute. Il mio ultimo film si concentra su Narvel Roth, un uomo solo seduto in una stanza, con una maschera in volto – che è il suo lavoro di orticoltore – in attesa che accada qualcosa. E poi qualcosa accade”.Sintesiperfetta da parte di un artista che della scrittura e delle parole ha fatto il suo mestiere e che ha regalato al cinema momenti altissimi. Ed è uno dei tanti divertenti casi del cinema il fatto che proprio quest’anno a Venezia venga proiettato il restauro de I misteri del giardino di Compton House. Forse avremmo tutti bisogno di dedicarci a qualcosa di vivo, in un mondo così pieno di violenza anche un semplice fiore può dare tanta speranza ADS

DI ALESSANDRO DE SIMONE

MASTER GARDENER USA, 2022. Regia Paul Schrader. Interpreti: Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell Durata: 111’

GARDENERMASTER

ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED

DAILY n. 4 - SABATO 03.09.2022 p. 3in Mostra ARGENTINA, 1985 DI MATTIA PASQUINI

Nel 2011 aveva osservato la democrazia, parlando della crisi del potere e l’abitudine a negoziare e ottenere consensi da parte dei politici nel El Estudiante (Premio speciale della Giuria – Cinema del Presente a Locarno), oggi Santiago Mitre scava nel passato più vergognoso della Storia della propria nazione per tornare sulla sanguinosa dittatura militare che lo soggiogò dal 1976 al 1983. Argentina, 1985, con cui il regista di Buenos Aires affronta il concorso di questa edizione, è un dramma politico nel quale si racconta la storia vera degli avvocati Julio Strassera ( Ricardo Darín ) e Luis Moreno Ocampo ( Peter Lanzani ), che osarono investigare sulla “Junta Militar” per ottenere giustizia e vedere riconosciute le sofferenze delle tante vittime di quegli anni. Quasi quattro mesi di dibattimento, con 833 testimoni oculari e sopravvissuti della rete di centri di detenzione e tortura clandestini a ricordare la sorte degli oltre 30.000 desaparecidos. Una gara contro il tempo, tra bombe e minacce di morte, una battaglia tra Davide e Golia ricostruita con meticolosità e passione, e interpretata da grandi attori, sulla quale hanno voluto puntare gli Amazon Studios per il primo film ‘Original’ prodotto in Argentina. Un importante riconoscimento anche questo per lo sceneggiatore e regista quarantaduenne, tra i «piùinteressantidelmomento» nel suo Paese, come lo definisce Alberto Barbera , il primo a sponsorizzare questo «film che andava fatto e che nessuno aveva ancora osato fare». Che Mitre ha girato negli stessi luoghi nel quale si svolsero le vicende raccontate, e con il quale - ancora una volta - cerca di aiutare la propria generazione, e non solo, a “tornare a credere”. n

ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED Usa, 2022 Regia Laura Poitras Interpreti Nan Goldin Durata 113’

PEARL È stato l’horror rivelazione del 2022. X, naturalmente, l’omaggio che l’esperto del genere Ti West ha fatto al cinema ultra indipendente degli anni ’70, girato alla ventura, pochi mezzi e tanta passione. Pearl era l’anziana sex addicted psicopatica che massacra la troupe che aveva affittato la sua stalla per girare un porno. Oggi la ritroviamo, giovane e bellissima, in un prequel girato contemporaneamente al primo film e che vede protagonista ancora Mia Goth, che l’aveva interpretata vecchia e spietata sotto strati di make up. «Quando dissi a Mia quello che avevo in mente di fare, le chiesi se se la sentisse di affrontare quest’avventura. Ha accettato senza pensarci neanche un minuto e io avevo trovato la mia Pearl» Questo ha raccontato a Ciak il regista durante una zoom call lo scorso giugno. Goth è una musa del cinema d’autore, ha lavorato con Luca Guadagnino in Suspiria e Claire Denis in High Life Troviamo la sua Pearl negli anni Venti, giovane, bellissima e con due grandi passioni: il cinema e la carne. Quest’ultima in tutti i sensi. Anche in questo caso West celebra l’arte cinematografica, quella delle origini, che si intreccia con la furia omicida della protagonista. Opera di genere pura che si integra perfettamente in questa Venezia 79 che ha toccato l’horror e le sue diverse declinazioni anche con Bones and All di Luca Guadagnino e anche con Athena, che riprende suggestioni care al cinema di John Carpenter e non solo. Pearl è un prodotto A24, la nuova major indipendente che ha portato in concorso The Whale di Darren Aronofsky e, in parte, anche White Noise. A24 sta dando un’impronta d’autore nuova nel panorama hollywoodiano. ADS Ha debuttato alle Notti Veneziane, nell’ambito delle Giornate degli Autori, Le favolose di Roberta Torre, tra documentario e fiction. Il film parte dalla cancellazione dell’identità subita da molte transgender dopo la morte – quando le famiglie decidono di vestirle da uomo e scrivere sulla lapide il loro nome maschile - per poi lasciare spazio alle narrazioni variegate di un gruppo di loro. Con leggera profondità ci immerge dentro i sentimenti più intimi di queste amiche di vecchia data, capitanate dalle attiviste Porpora Marcasciano e Nicole De Leo. Le favolose si apre con una scena gioiosa in costume da bagno ma non nasconde i tormenti che costellano la vita di queste donne costrette a compromessi e rinunce, e spesso sottoposte ad abusi e vessazioni, ma soprattutto non veramente riconosciute anzi disconosciute, quasi fossero fantasmi. E allora la vera liberazione passa (anche) per l’immaginario: la forza del cinema è trovare le “parole per dirlo”, parafrasando il titolo di un classico della scrittura femminile come il libro di Marie Cardinal. Il cinema sa recuperare la memoria cancellata e persino dialogare con l’aldilà. Il passo successivo lo compie Roberta Torre affidando a Nicole De Leo il ruolo della madre, una madre tout court, senza aggettivi o declinazioni, nel nuovo lungometraggio Mi fannomaleicapelli n Usa,PEARL2022

.Regia Ti West. Interpreti Mia Goth, David Corenswet, Tandi Wright, Emma JenkinsPurro. Durata 102’ › segue da pag. 1

Sempre più, in questi anni, abbiamo parlato e sentito sproloquiare della cosiddetta Big Pharma, degli interessi e gli scandali legati alla grande industria farmaceutica mondiale. Aziende dai fatturati miliardari che gestiscono produzione, commercializzazione e distribuzione di farmaci e medicinali in tutto il mondo, spesso al centro di teorie del complotto, altrettanto di frequente oggetto di analisi e ricostruzioni, come quella che fa la statunitense Laura Poitras nel documentario in concorso a Venezia 79. Vincitrice del Premio Oscar di categoria per il Citizenfour del 2015 (e nominata per il My Country, My Country nel 2017), la documentarista si è “meritata” il concorso - per dirla con Alberto Barbera - per “il ritratto di una straordinaria artista, ma anche della generazione che ha costruito la cultura underground della New York negli anni ‘70 e ‘80” che è questo”film militante”. Un “lavoro artistico rivoluzionario” diverso dai tanti precedenti sul tema - da Il venditore di medicine con Claudio Santamaria alla specifica serie Disney+ Dopesick, con Michael Keaton - e sugli ultimi anni dell’impegno della rinomata fotografa Nan Goldin contro la famiglia Suckler e la Purdue Pharma, produttori dell’OxyContin, narcotico responsabile di un’epidemia di dipendenza che negli USA ha causato oltre 400.000 vittime. Una discesa agli Inferi fragorosa e drammatica la cui narrazione si intreccia con quella della vita e dell’attivismo della Goldin, le cui foto arricchiscono questo All the Beauty and the Bloodshed, oltre a presentarci le tappe della sua educazione suburbana disfunzionale, dalla perdita della sorella adolescente alla lotta contro l’AIDS negli anni ‘80. Restituendoci un’opera avvincente e stimolante che collega tragedia personale, consapevolezza politica ed espressione artistica. n

ARGENTINA, 1985 Argentina, Usa, 2022, Regia Santiago Mitre, Interpreti Ricardo Darín, Peter Lanzani, Alejandra Flechner, Norman Briski, Durata 140’

E i vostri genitori? «Erano contenti, ci hanno detto se volete andare, andate». Hanno preso il treno da Treviso, poi il traghetto, infine l’autobus, hanno 15 e 17 anni, sono due ragazze tra l’immensità di quelle che stazionano davanti al red carpet per vedere Timothée.

vera?»attraverso

La speranza? «Anche solo vederlo ci basterebbe». Troppo sperare in un selfie, sono solo in quarta fila, le stoiche della prima, che possono aspirare a una foto, un autografo, un sorriso, sono piantate lì dalla notte prima. «Siamo arrivate all’una, abbiamo dormito con il saccoapelo». Dalla prima mattina hanno sollevato il cartello con la scritta Timothéevieniamangiarelapastaconme e poi atteso, atteso, atteso. Sotto gli ombrelli per ripararsi dal sole c’è anche un gruppo di ragazze tedesche. «Siamo venute per Timothée veniamo da Colonia». Il viaggio è stato lungo, in biglietto per il Lido può valere anche per vedere qualche altra star, tra poco arriverà anche Hearry Styles. Curiose? «Assolutamente no, non ci interessa, noi vogliamo vedere solo Timothée». Non c’è altra legge al Lido, no Timothée no party «Se ci toccherà spingere le ragazze in prima fila per conquistare un sorriso ? Non lo faremo, a noi basta solo vederlo passare». Le belle intenzioni del mattino si disintegrano alle sette di sera, quando il red carpet si anima e l’attore, di rosso mezzo vestito, stravolge come di consueto ogni protocollo per avvicinarsi alle transenne, firmare autografi, abbracciare fans, scattarsi foto. Nessuna pietà, il divino è lì a pochi metri, farselo scappare? La dura lex dell’autografo impone la ressa. «Ho visto una hostess, immobile fino a un secondo prima, fare i cento metri a tempo di record», sorride un padre, uno dei pochi elementi maschili accolti in questo consesso al femminile, dove non c’è età, ma solo un unico grande credo, figlio di padre francese e madre americana. L’attesa è stata ripagata. Almeno per un gruppo di studentesse americane in tripudio, hanno scattato con la macchina fotografica, perché un solo incubo ha accompagnato per l’intera giornata il popolo di la batteria scarica, con il risparmio energetico a fare da tutore, più psicologico che legale. Impossibile fare le dirette per le amiche rimaste a casa. prende poco». Nell’attesa c’è anche qualche fortunata che acquista un biglietto da chi non può più andare alla prima. Cinquanta euro, Paypal e la serata con seduto a poche poltrone di distanza è fatta. Un privilegio per pochissime, anzi per una sola, è questione di attimi, oltre che di portafoglio. E quando l’attore si infila in sala, le luci sul red carpet si spengono, restano due immagini a dare un senso a un’altra giornata di ordinaria follia. Le tedesche sedute sul marciapiede, soccorse dai paramedici, sfiancate dal caldo e da un’attesa che le costringerà comunque a ripiegare su Harry Styles perché Timothée perso, e una domanda di una ragazza alle amiche: « non vi pare assurdo che sia una persona i film (ben 18.000), le star, gli autori, il pubblico e i cambiamenti storico-sociali che ne hanno scritto la storia. Un lavoro di anni per cui l’autore ha consultato, anche col supporto delle più moderne tecnologie, una mole imponente di materiali spesso inediti, mettendo in gioco non solo la propria autorevolezza di storico del cinema, ma anche il proprio vissuto emotivo di spettatore. n

GUADAGNINO

DI FLAVIA SALIERNO L’amore non è mai una cosa scontata. Ma tutto gira intorno ad esso. Chi non ha avuto la fortuna di averne, tende a con servarne un bisogno “vorace”, tanto da desiderare, metaforicamente, l’incorpo razione dell’Altro. Veniamo al mondo co municando con esso attraverso l’oralità. Il neonato si sintonizza con la madre, at traverso la scansione dei tempi della su zione. E la morde, anche, non percepen do la differenza tra i due corpi. Sembra un volo pindarico quello compiuto dal film, che parte da questo concetto e ne usa la metafora. Fino all’osso. E in carne e ossa viviamo il bisogno d’amore dispera to dei protagonisti. Cioè senza speranza. La crudezza di certe immagini è la stessa che prova chi è segnato dall’abbandono e dall’abuso. E il senso di rifiuto è quello di chi lo ha vissuto sulla propria pelle. E non è detto che, per parlare di amore, si debba usare un dolce linguaggio. Guadagnino ci porta per mano col suo. n

A VENEZIA LA FESTA È TUTTA PER TIMOTHÉE CHALAMET

THÈLIOS SUITE: Il futuro dei festival cinematografici. Discussione con il direttore Alberto Barbera e Édouard Waintrop, membro della giuria Orizzonti e giornalista. ORE 10.00.

LA STORIA DELLA MOSTRA IN UN VOLUME (ANCHE IN INGLESE)

DELL’IMPOSSIBILE”POSSIBILITÀ

LE PAROLE DEL REGISTA E DEL PROTAGONISTA DI BONES AND ALL, TIMOTHÉE CHALAMET faccio«Sesapessichisonosareiannoiatodamestesso,almomentolamiaambizioneèdiavereilcontrollosuciòcheeabbandonarmialprivilegiodilavorareconamicichecontribuiscono,conlalorocreatività,aunperfettorisultato».Così

Luca Guadagnino risponde in conferenza stampa a chi gli chiede chi sia, oggi, il regista di Bones and All, al suo primo film in terra americana. «Sono sempre stato influenzato dal cinema americano – aggiunge – ma ho aspettato di avere una visione più matura e l’occasione si è presentata quando ho letto il copione: mi attraeva questa storia di personaggi in cerca di una nuova possibilità nell’impossibile». Per il protagonista Timothée Chamelet, comprendere il suo Lee, emarginato e disadattato, è stato formativo: «Lee e Maren sono due che si isolano, senza una vera identità, e attraverso lo specchio dell’amore trovano il modo di crescere. Interpretarloèstataun’esperienzaformativa». Più difficile invece identificarsi nella loro storia d’amore: «Conosco bene l’amore che si prova nei confronti della famiglia e degli amici – sorride – ma per l’altro tipo di amore sono ancoratroppogiovane»

in Mostra H APPUNTAMENTI H ORE 9.00. SALA CONFERENZE STAMPA: Comporre per il cinema. Masterclass Cartier Art Dialogues, incontro con Alexandre Desplat, Solrey e Andrea Morricone. ORE 9.00. SPAZIO INCONTRI HOTEL EXCELSIOR: RollingwithTaiwan. Discussione sulle oppor tunità produttive e co produttive a Taiwan. ORE 9.30. SALA PASINETTI: Workshop Final Cut in Venice. Presentazione di una selezione di 8 film provenienti da paesi africani e Medio Oriente. Introduzione dei progetti e saluti del Direttore della Mostra Alberto Barbera. ORE 10.00.

Novant’anni e raccontarli al mondo intero: presentata oggi nella Sala Conferenze Stampa di Palazzo del Casinò la versione inglese del volume di Gian Piero Brunetta La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 1932-2022 (edito da Marsilio con La Biennale di Venezia). Un racconto appassionante di quella che lo stesso Brunetta ha definito «La Madre di tutti i Festival» del cinema, PSICOCINEMA BONES & ALL (LOVE)

ORE 15.00. ISOLA DEL LAZZARETTO VECCHIO: VR/AR in Europe: A Flourishing Content Ecosystem. Organizzato da Creative Europe Media program ORE 15.30. SALA CONFERENZE STAMPA: Pa nel Cineasti sotto attacco. Fare il punto, agire. Con Alberto Barbera, Vanja Kalurdjercic, Nadir Öperli, Orwa Nyrabia, Mike Downey. ORE 16.00. SALA TROPICANA 1: i numeri delle piattaforme SVOD. Robert Bernocchi spiega il fun zionamento di un sistema per monitorare gli ascolti. ORE 17.00. SALA TROPICANA 1: Il cineporto dell’Emilia Romagna. Illustrazione del progetto della struttura costruita a Modena. ORE 20.00. SALA TROPICANA 1: La notte dei Draghi d’oro 2022. Si parla di computer grafica con il premio Oscar per gli effetti speciali Sarah Arduini. IN CERCA DELLA “NUOVA

TERRAZZA DEI LIMONI: Cappuc cino with the Italians, organizzato da Italian Film Commissions, in collaborazione con Venice Pro duction Bridge ed ENIT. Un incontro e scambio tra produttori e operatori del settore presenti al Lido e le Film Commission Italiane. ORE 10.00. SALA TROPICANA 1: Presentazione del documentario OltreilConfinedi Davide Cavuti, con le voci di Alessandro Haber e Michele Placido. ORE 10.30. ITALIAN PAVILION: Focus on India Con interventi di Meenakshi Lekhi (Ministro di Sta to per gli Affari Esteri e Cultura dell’India) e Lucia Borgonzoni. Con Neena Malhotra (Ambasciatrice dell’India in Italia), Vincenzo De Luca Ambasciatore d’Italia in India). ORE 10.45. SPAZIO REGIONE VENETO: Premio Kinéo. Intervengono Rosatta Sannelli, Eugeny Afine evsky, Elisabetta Noli, Francesco Costabile, Nicola Guaglianone, Jean Gili. ORE 11.00. SALA TROPICANA 1: Presentazione del Social Film Festival Artelesia, a Benevento dal 28 settembre al 2 ottobre. ORE 11.00. SALA LAGUNA: Ad occhi aperti: scuola e cinema atto secondo. Appuntamento dedi cato al rapporto tra cinema e scuola. Con Silvia Jop, Francesco Ranieri Martinotti, Cristian Natoli, Martina Pizzamiglio. ORE 12.00. CAMPARI LOUNGE: Premio Collate rale RB Casting alla Mostra del Cinema di Venezia. In giuria tre casting director: Marita D’Elia, Marco Matteo Donat-Cattin, Florinda Martucciello. Ospite del premio Maria Chiara Giannetta. ORE 12.30. ITALIAN PAVILION: Lazio terra di cinema. Le iniziative della Regione Lazio a sostegno del settore cinematografico e audiovisivo con focus sui Fondi regionali del settore. ORE 12.30. SALA TROPICANA 1: Volti e progetti della Lombardia Film Commission, con Marco Alle na. ORE 14.30. SALA TROPICANA 1: Ripensareilva tograficaloreculturaleedeconomicodelfilmfrasalacinemaepiattaformedistreaming.ConilrettoredellaCattolicaFrancoAnellielapartecipazionedimons.DavideMilani,GianlucaBermardini,RiccardoCostantiniealtri.

Tiziana Leone

DAILY n. 4 - SABATO 03.09.2022 p. 5in Mostra

Sono 24 - tra film, documentari e corti - i titoli presenti nelle diverse sezioni della 79a Mostra di Venezia coprodotti o distribuiti da Rai Cinema. Cinque di questi saranno distribuiti in Italia da 01 Distribution «Una presenza importante e incisiva – ha sottolineato Paolo Del Brocco, Ad di Rai Cinema - in uno degli appuntamenti cinematograficipiùprestigiosidelmondo,conben quattro film nel Concorso ed altri collocati nelle varie sezioni. L’intenzione è di rafforzare il filo diretto tra il cinema e il pubblico attraverso la potente vetrina del Festival, e caratterizzare la ripartenza della stagione con un cinema di grande qualità, diversificato nell’offerta e nei suoi generi, che possa far appassionare di nuovo il pubblico alla sala».

Rai Cinema ha coprodotto tre dei film italiani in gara nella Selezione ufficiale: da Monica, di Andrea Pallaoro, in coproduzione con gli USA e in programma oggi, «ritratto - sottolinea Del Brocco - di una giovane donna che esplora i temi dell’abbandono, dell’accettazione, del riscatto e del perdono», a Il signore delle formiche, di Gianni Amelio, «riflessione sulle libertà civili individuali e il concetto di diversità»; a Chiara di Susanna Nicchiarelli, regista lanciata proprio da Rai Cinema, e che racconta l’energia rivoluzionaria della Santa di Assisi. È in concorso anche The Son, di Florian Zeller, con Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby e Anthony Hopkins, che 01 distribuirà in sala. Fuori concorso, nella selezione ufficiale, Inviaggio di Gianfranco Rosi, sui viaggi di Papa Francesco in nove anni di pontificato, atteso in sala con 01 il 4 ottobre, giorno di San Francesco. L’altro titolo è Gli ultimi giorni dell’umanità, l’universo cinema attraverso gli occhi di Enrico Ghezzi. «Negliultimidiecianni – ha sottolineato il presidente di Rai Cinema Nicola Claudio - Rai Cinema ha disegnato e sostenuto un progetto organico sul cinema del Reale». Due i film coprodotti in Orizzonti: Ti mangio il cuore, di Pippo Mezzapesa, e Princess, di Roberto De Paolis, mentre Margini di Niccolò Falsetti, è il film italiano in gara alla Settimana della Critica e il doc Franco Zeffirelli. Conformista ribelle, diretto da Anselma Dell’Olio è in lizza in Venezia Classici. Li.Th. AL LIDO con

STEFANO DISEGNI RAI CINEMA ALLA MOSTRA CON 24 TITOLI LIDO LAND Stefano Disegni Channel BAGNO DI FOLLA PER LO SFOLGORANTE CAST DI BONES AND ALL

Pallaoro describes it as a movie about the identity of each of us challenged by the transformation of body and soul, the need to deal with the wounds of the past and frayed family ties overcoming gender issues. Ha debuttato alle nell’ambito delle Giornate degli Autori , Roberta Torre’s Le favolose premiered in Notti veneziane It’s a film that melts documentary and fiction. The movie starts from the erasure of the identity suffered by many transgender people after their death – when families decide to dress them in male clothes and write on the gravestone their male name – and then gives space to the variegated storytelling of a group of them. The movie drives the audience to the inner feelings of these old friends, headed by activists Porpora Marcasciano and Nicole De Leo. Le favolose starts with a festive scene in a bathing suit, but the movie does not hide the torment that is part of the lives of these women forced to compromises and sacrifices, often subjected to abuses and harassment, but above all not actually recognized, or better, disclaimed as ghosts.

BLUE JEAN United Kingdom, 2022, Regia Georgia Oakley, Interpreti Rosy McEwen Lucy Halliday Kerrie Hayes, Durata 93’ «Jean non è un’eroina», dice Georgia Oakley della sua protagonista, interpretata da Rosy McEwen (che rivedremo nel prequel di Rosemary’s Baby, Apartment 7A). Jean è una giovane insegnante di educazione fisica di Newcastle, costretta a nascondere la propria omosessualità nell’Inghilterra della Thatcher, che nel 1988 approvava una legge che equiparava lesbiche, gay e pedofili, tutti colpevoli di uno stile di vita “deviato”. Quello che condivide con la compagna Viv (Kerrie Hayes), ma solo nei weekend. Fino a che non incontra una sua studentessa in un bar per lesbiche dando il via al «dramma psicologico» di una donna «alle prese con la sua identità» raccontato dalla regista. Che dalle piccole cose che ci tengono svegli la notte finisce a parlare dell’omofobia, del patriarcato e il conflitto di classe che ci circondano. Mattia Pasquini

SALA DARSENA ANDMONICATHE OTHERS BY CRISTIANA PATERNÒ GUERRE STELLARI F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL DELLACORRIERESERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL QUOTIDIANOFATTO M. Gottardi LA VENEZIANUOVA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA WHITE NOISE HH1/2 HHH1/2 HH HHHHH HH1/2 HHH HH HHH HH1/2 HH1/2 HH1/2 2,8 TÀR HHH1/2 HHHH HH1/2 H HHH1/2 HHH H HHH1/2 HHH1/2 HHH HH 2,8 BARDO HH NP H HHH HHHH H HHH HH1/2 HHH HHHH1/2 HH 2,6 BONES AND ALL HHH HHHH1/2 HHH HHHH HHHHH HHHH HH1/2 HHH1/2 HHHH HHHH HHHHH 3,9 ATHENA HHH HHH1/2 H HHHHH HHH HHH HH HHHH HHHH HHH1/2 NP 3,2 UN COUPLE HHH1/2 NP HHH1/2 H H HH1/2 H NP HH HHH HHHHH 2,5 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO LAS

CASA SUSANNA Francia/USA/Gran Bretagna, 2022. Regia Sébastien Lifshitz. Durata 1h e 37’. Tra i temi più affrontati alle Giornate degli Autori 2022 e in generale nei film di Venezia 79, c’è quello della trans-identità . Oltre a Le favolose di Roberta Torre (presente nelle Notti Veneziane), le GdA ci offrono infatti, come evento speciale fuori concorso, il nuovo lungometraggio del regista francese Sébastien Lifshitz , Casa Susanna. Dove le ottantenni Diane e Kate raccontano la scoperta di sé e l’appartenenza al gruppo clandestino di cross-dressers che, negli anni ’50 e ’60, si riuniva in una piccola abitazione di legno con fienile ai piedi dei Monti Catskills, nella parte rurale dello Stato di New York. Lifshitz torna così ad esplorare il mondo e la cultura LGBTQ+ , già al centro di molti suoi lavori, come Quasi niente (2000), Wild Side (2004, premiato alla Berlinale), Les invisibles (2012, César come Miglior documentario) e Les vies de Thérèse (Queer Palm a Cannes 2016). Tra i film più recenti del cineasta, anche i doc Adolescentes (2019) e Petite fille (2020). Emanuele Bucci

DAILY n. 4 - SABATO 03.09.2022 p. 7in Mostra

One of the strong topics of Venezia 79 is identity, also addressed in its fluid dimensions and transitions. International Critic’s Week has told to have a vital queer spirit, and as a matter of fact, the independent section led by Beatrice Fiorentino opened with two movies that put at the centre of storytelling and the screen drag queens with their magnificent and sometimes painful presence. The French Movie Trois nuits par semaine by Florent Gouëlou is set in the nightclubs of Paris where the straight aspiring photographer Baptiste falls in love with drag Cookie Kunty, unveiling a different kind of way of living and relationship. The short film Pinned into a dress directed by Guillaume Thomas and Gianluca Matarrese follows the highstake splendour of Miss Fame, an iconic and much-requested supermodel who forces her body in very tight corsets to shape her body homogeneous with the fashion business, hiding male attributes in search of a perfection that is almost torture. Today is the day of Monica , the film directed by Andrea Pallaoro, one of the five Italian running for Golden Lion, already having a strong word of mouth because of her protagonist Trace Lysette , the first transgender in competition in Venice. She will run for Coppa Volpi (actually in 2017 there was Daniela Vega, the protagonist of Una mujer fantástica by Sebastián Lelio).

True liberation goes through imagination: the strength of cinema is finding the word to say, paraphrasing the title of a classic of female literature by Marie Cardinal . Cinema is able to recover the erased memory and connect with the afterlife. The next step has been made by Roberta Torre, who chose Nicole De Leo for the role of the mother, without adjectives or variations, in her new feature Mi fanno male i capelli n LEONAS Italia, 2022, Regia Isabel Achával e Chiara Bondì, Interpreti Abdellah El Hajjouji , Aicha Tebbae, Antoine Reinartz, Durata 80’ C’è anche un Nanni Moretti sorridente sullo schermo di questa storia di donne e di sport, scelta per una delle Notti Veneziane realizzate in accordo con Isola Edipo. Il lungometraggio dal ‘cuore latino’ nel quale Isabel Achával e Chiara Bondì seguono un gruppo di straniere sudamericane, a Roma. Badanti o domestiche, intorno al trofeo di calcio Las Leonas si intrecciano le loro storie, speranze e aspettative. La libertà e la gioia della partita fanno del campo uno spazio di riscatto sociale, difficile da trovare altrove. Le vediamo ballare e sorridere sullo schermo, ma per loro le protagoniste del film sono delle “leonesse”, delle “lottatrici”, che raccontano «il contrasto tra la fatica del lavoro, la solitudine di vivere in un Paese straniero lontano dai propri familiari e l’adrenalina, la forza che emerge giocando a calcio» Ma. Pas.

BEATING SUN Tant que le soleil frappe, Francia, 2022. Regia Philippe Petit. Interpreti Swann Arlaud, Sarah Adler, Grégoire Oestermann, Pascal Rénéric, Lee Fortuné-Petit Durata 1h e 25’ Un «esempio nitidissimo di cinema civile, politico, tra la poetica di Rohmer e la militanza di Brizet» è, nelle parole della Direttrice Artistica della Settimana Internazionale della Critica Beatrice Fiorentino , il film in concorso Beating Sun (Tant que le soleil frappe) di Philippe Petit . E, aggiunge Fiorentino, ci parla del «sogno di tornare a vivere insiemeinunospazioaperto» questa storia incentrata su Max, architetto che tenta di far approvare un progetto per realizzare un’area verde aperta a tutti nel centro di Marsiglia. Petit , oltre ad aver già diretto corti, mediometraggi e doc (come il recente Grand Appartement), ha recitato per registi come Quentin Dupieux e Mia Hansen-Løve. Per i corti di SIC@SIC , invece, è il giorno di Albertine Where Are You?, di Maria Guidone. Em. Bu. in Mostra Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it www.ciakmagazine.it Facebook.com/CiakMagazine Twitter.com/CiakMag Instagram.com/CiakMag

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.