Bollettino agricolo 1907

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Snciet:\ Anonima a capitate illimitato

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8ollettiuo Agricola

c;ubblo, Pr.:m Tip. Rormtcl i - lfid'i

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del CONSORZIO AGRARIO COOPERATIVO 01 DIREZ.IO ! ED

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M\11. bTR \ZIO. E ~~

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Sl PliBBLICA IL PRIMO D' OGNI MESE

a•nt:zzr

per inserz'oni rivo 1gersi all' Am'llinistrazione

.\I bona men to nnnuo . . I.. 0, ~.0 tel 'ostt>rntore , I, l.:rr nurnero separato Cent ,j nn ;;

Agli Agricoltori Eugubini Tu ti oramai eonoscono nel no"tro I\1e"e 11nale ope1·:t , anta~.:do. a ha spieQ"ato il Con"nr·zio A~t·ario nel 110 br•e, e j)('l'iodo 1li appen.t "Pi anni di C'<istenza.

D 1p0 \111 '-'IICCPrlPl'"i alternato di sper·anze P di tilllOJ'i, tl'ionfando in fine delle diflicolt:\ eeonomil'he che min:H·<·im·ono uei pl'illli anni Ia ua e . ;istenza. iJ rml'-OI'ZiO ha aputo conquistarp I! posto a~o;;na­ tO ft•a le 111i~l iol'i e pi it beneBJcrite hti tuzioni eittadine, e qnello che pii1 mouta, fr·a i pitl ace1·e litati odalizi af!Tari della Provincia. ntillla jll'OYa e infatti Ia Hle!la[!lia d' or·o ottenuta nella E,;po,.,izione Calllpionaria intenwzionale di Perugia del decorso \la!!do, dO\ l' Ia niul'ia esaminatr·ice euhe parole di ·incer·o encomio pPr il suo sviluppo collllllerciale, ]' atth itit. c Ia nmne1'0"a clicntela. il credito e la tima ~ertel·ale acr1uistata in cosi bi'CYe tempo.

• ·on (• tutto pero rag-giunto con questo.

II lll'O~n•-.si\·o e raziouale sYiluppo (]piJ' intlustl·ia ~tg-raria I'eclamano un mag-g;ioru e pitt iutenso la\'01'0 t]j Jll'O]'<Ig'<lllf]a tla paJ'tr> del <'OllSOl'ZiO, i] quaJc, saldo nellc ~ne basi economiclw sta ora iniziando un Jlf'l'iodo u uovo tli attiYi tit 1'<'1' as,;econdat•e e 1'-!1· svoi~Cl'c scni]Jl'C pitl IIUCsta 1.etl!lenza di tuiglior·amento nella popolazione a;;Ticola del tciTitorio. f: appun!o lfl!Csto lo '-'CO]l0 che si jll'Opone rAmwinhdt·azione nel pnbblic:u·e il hollettino mensile.

E-.,so pal'let·it ogni me.se -;enza prete.se d' infallil•ilitit e sc>nza ai·t·ogauza tli fo1'111a do!tl'inale. ma semplice nel pcn-.,ieJ·o e modesto nella forma: a tutti accessibile. Oltre aile istr·uzioni e necessarie cognizioni pel' i laYO!'i agricoli tli ogni mese, J·echet•it nolizie utili e dettallli di ag1·icoltUt·a lH'atica combattendo ,;pe,·ialweute i pregiudizi locali pii1 inYeterat i e 1lan nosi.

Pul.Jblidw1·it i listini dei p1·ezzi correnti delle dei·rate e dei Yari generi agricoli praticati nella piazza, riportaurlo costantemente in una rub1'ica gli atti princi1,ali eel il moYimento aunn.Yo del Consorzio oltt•e ai prezzi delle mei'Ci eel attrezzi che si Yenrlono nei suoi ~Iagazzini.

Questo il modesto programma in base al quale I' Alllm:ne Yuole informata Ia pubblicazione di questo bollettino mensile.

Se Ja fiducia ed il valido appo~g:io r.li tutti gli azionisti del ('onsorzio e degli Agricoltori in genere non ci Yerr~mno meno, siamo certi chc que.~to pic-

eolo "eme di senapa "pa1·~o snl tcl'l'eno ormai feeondo !li atthit:'t e huon Yolere, lll'Otlurr<\ cel'tamente nel nostro Pae~e ft·utti copiosi e ricolmi d' insperato henessci'P.

L.\. DIREZIONE

Stat a delle Campagne Le COJHlizioni generali oiliel'lle ilelle nostre campagne sono, per >ero, molto soddisfacenti, cosi da poter,;ene dedurro che l' annata in corso, nonostante i ri<mri del luncro inverno passato o la straordinaria sic"' b eiUt dello scorso marzo la quale stava. per danneggiare buona parte dei nostri ral'colti, sara un' annata, se non eccezionale, certo buonis::;i ma.

- Lo .~a,·cltiate autnnnali (Pare, Oeci, Lenli, Lupini), !]_neste poYero cenerentole della nostra agricoltnra, sono stato le pitt compromesse dall' eccessivo freddo inYernale. Et=~se daranno, a gindizio dei competenti, un prodotto anche inferic.re alia solita media, la qnale medta, da noi, :si mantiene in generale molto bas:sa stanteche la maggior parte dei not=~tri agricoltori non a per r1neste piante le cure as,;tdue e ripetnte che si dovrebboro, di regola, a tutte le sarchiate. Infatt1:- nessuna scelta dei semi; - i semi aftidati a terreno lmperfettamento lavorato e insnfficientemente concimato;qua,.;i nessuna cnra durante Ia vegetazione!

Qnesto povere piante cui sarchiature, rincalzature, scerbature sareLLero cosi utili per non dire necessaria, rimangono generalmente, fino al raccolto, alia merce d' ogm cattiva erba.ccia che le invade, le sopratl'a, le soffoca; alta merce, peggio ancora, della "orobanche,.

Questa perfida pianta para;::sita conosciuta volgarmente da noi col nome di fialllmella, si fissa con filamenti sotterranei aile radici delle fave, ne assorbe i succhi nutritivi o le rende infruttifere quando non le fa perire del tutto.

- Aqricoltori .' liberate in tempo i rostri campi dalla fiammella ! (I) -

A[JI'icoltori .1 Le sarclziate autunnali anno bisouno di

(II Non i~uu·emo a descriYere questa pianta che tutti ronoscono.

Essa YiVE' paras~itaria sulle radict delle fave, della medr<:a, clet trrfogli e d' attre ptante emettendo, sopra terra, uno sral'o Jinrif:ro lliancastr·o lanugginoso rivesttto dr sca~rlie rnssigne. Su1 tl'rorern m~ festati da quest" parassrta si cons•glia. come rimedro prc>venttvo, ch non c• ltrvaro> Je,.uminose pt>r parecchr annr di segurto Quaruto por 11 mate si manifestr (Aprrle- Maggro1 per hmitame i danni e impc>dirne Ia propagazrone hiscgna estirpar·.. te infiorc> cenze dell' orohanche app<'na qtwste sreno uscJte flal tPrreno ad attezza taleda pot.Prst atrerrare ron le mani Se non si distruggono quando so no g10vanr. queste •.nfiorescenze "producono un numero stet•rurrrato di semt pwcoltssrmt che serrono ad e'tendere >E'mpre piti il mate e a perpetuarto, (Marro).

cure non meno dili_qenti, non meno sollecite, di quelle do mare per le primrl1'erili.

- Per le sarcltiate p1·imrwe1·ili (Granturco, Palate, tir.)

Ia. stagione corre molto propizia. Una pioggia, dopo Ia mietitnra e saremo, come suo] dirsi, quasi "a caYallo ,.

Purtroppo anche da noi, come do\·unque laddo\·e l' agricoltura non u abbastanza progredita, il buono o cat• ti\·o estto delle cohiYazioni sarchiate c tutto alia merce capriccio:-:a delle stagioni. Im·ece, 1i dove l' agricoltura a progredito in armonia coi tempi nuovi, il pii1 rozzo ed ignorante colono sa per prova cbe se il tarreno destinato aile sarl'hiate e stato in precedenza, fill· bito dopo Ia rottura delle sioppie e c10e nel mese d" agosto, lavorato motto pmfimrlamcnte e concimato in abbondanza, anche se Ia stRgione correra. molto secca, il huon prodotto dP!le sarchiate non sara mai gravemente compromesso, perche durante Ia stagione piovosa il terreno che e ;,tato preparato e ::;minuzzato con arature molto profonde potra immagazzinare tanta umidit.a relativa da far fronte senz' altro all a siccita dell' estate.

- Le cc1·eali propriamente dette (Gmno, Orzo, At·enn) ripromettono fin da ora una abbondante produzione di granella, una media o men che media produzione di paglia.

- Lo scarso prodotto in fora,qgi e fieni ottenuto dal primo taglio della Merli::a, della Lupinclla, del Tl'ifoglio si deve alia soverchia pP.rsistenza dei freddi jemali e alia poca pioggia caduta nella. scorsa primavera. Hcarso pure fu in generale il prodotto degli erbai di Fieno Y''Pco, Tri.fi>glio incarnato, I 'eccia etc. Fortunatamente le piogge tard:ive di fine ~fag~io e Giugno danno adrto a sperare buoni raccolti dalle seconde falciature eli medica e trifoglio, dalla "paledra, dalla ''carta, e dai guaimi.

II prodotto dei prati natw·ali si giudica, in generale, di poco inferiore alla media. Molti contadini nosrri attendono, per falciarli, che abbiano a\·uto Ia '' Guazza. di 8. Giovanni, (4.a settima.na di Giugno). Sara bene con vincersi che anche questa fa parte delle tante superstizioni di cui smmo ve>nuti da tempo immemorabile alimentando, per deficienza di dettame scientifico, le nostre fantasie troppo laboriose.

- Buone promesse quasi dovunque llai Vignrti di colle e di renaro. Nelle a\Lerate del basso piano invece, e 'special mente nei '' fondi , il rae col to dell' u \'a sari rnolr· - to scarso, qua e Ia quasi nullo; causa la ''cal a verna,.

I La Iotta contro i diven>i nemici della vite, parassitari e critt!JgamtCJ, si viene facendo ormai dai nostri agricoltori quasi dovunque con molta sollecitudine e 'luesto e gia qualchecol'a.

- Non certo straordinaria sara quest' anno ]a prodnzione delle ji·utta. Quella dei meh e ormai quasi del tutto perdnta. Sono circa tre anni che la ruga o tignola del Melo ( Hyponnmeuta mali nella) a in vaso le nostre campagne, ma ben pochi fra noi si sono preoccupati di prendere qualche riparo contro questa trm·ibile parassita. Se per l' an no ventura, su bito dopo Ja fioritura dei meli c fino a tutto il mese di 1\faggio, non provvederemo di comune accordo ad una azione colletti va per la distruzione di questo Yorace lepidottero, sia distruggcnclono a mano i nidi di propagazione, ::;ia con

irror::..zioni ripetute di poltiglia bordo\e~:;e primae quindi di una solnzione acqnosa (100 litri) d' estratto fenicato di tahacco ( Kf!. ~ ) al sa pone molle di potassa (Kg. 2 ), e facile prevedere non solo Ia perdita d' un altro raccolto, rna qualcosa di peggio cssendochc i povt-ri meli non potranno tutti resister!', per quattro anni di seguito, a\ grave inconveniente d' essere spogliati di foglie ne\ momento che di questa :i.nno 1\ massimo bisogno.

- In complesso adunque, 1' annata in corso ripromette all' agricoltore buonis"imi raccolti di granaglie, buoni di uva e medi per tutti gli altri rrodotti i quali ultimi, del resto, imno in genere, da. noi, secondaria importanza; di fronte a! grano, a\ granturco ed a\ \·ino che sono i fattori principali della noRtra produzioue agricola. Basta questo solo fatto, che cioe nella agricoltura locale Ia produzione delle foraggicre coltivate non occupa finora, di fronte ai cereali, un posto adeguatamente considereyo\e, per dimostrar qnanto lungo percorso ci resti tuttora a compiere onde raggiungere quelle condizioni d1 progresso e di miglioramento agricolo del quale gia si avantaggiano, in Italia o fuori d' Italia, tntti coloro cbe soguono i dettami dell' agricoltura moderna.

- Basta pure, questo fatto, a dare Ia spiegaziono logica del meschinissimo movimento d' atfari etl'ettuatosi n~>lle no~;tre fiere di bestiame durante lo sc01·so bimestre. (ll Causa Ia rleficenza di foraggi ra~colti nella primavPra e nell' autunno dello scorso anno i nost.ri bovi ni non si so no fin ora pot uti riayero da\le sofl'erenze, pat.ite nel passato inYerno, per pennria di mangimi. ro,..i : dei bovini ila carne per Roma non un ~apo "grust.o a\ punto ,; dei boyini da rita (Vacche, '\'itella•ni, Buoi da lavoro) grande concor:-;o, e si comprendc che a molti prema di sfollare le stalle in previRionc che il rarcolto dei foraggi possa c~serc quest' anno anrhe inferiore a que\lo dell' anno passatc; rna per qnanto na Maggio a Giugno le ricbieste dei Yenditori sicno srese e molto, anche a] fllsotto delle passate st.ime llUt.unnali, sono pochi quelli che Hi decidono acl acqnista,·o, e tanto meno vi so no indotti dalla a pparenza stessa del bestiamc offerto nel quale, magro com' e, sono ora piu eYidenti e diremmo quasi esagerati, tutti i difetti del nostro tipo bo\·ino non peranco opportunamente e razionalmente selezionato. D' altra parte "so Me><sene piange, Sparta non ride,; Ia defieienza stessa di foraggi che induce tanti a veu<lore, altrettanti induce a non comprare.

E ben vero che m gran parte d' It alia s' a a dep\orare il medesimo incon\'eniente, rna questo da 1101 e maJ:;:giormente sentito essendoche alia ponuria di foraggt dei pochi prati arttficiali, erbai e medicai corrtspose Ia non meno esigna produzione in fieno dci no(II K•senandoci di rttomar~ 'ull' important~ quAsttone facciamn nosu·o tin da ora il Iameuto d1 nwltl f;tlfOI'J i rtnal1 nss:•!'\'ano che [!·a il !6 ~laggto (Hera di ..;, Lloal.lo) e it 21 Gtugno (tit•ra dis. GioYannt) noi I'1maniamo u·oppo a lung-o ~·nza fif"rt' dtu·ante un JY.. riodo t:mto prOp!ZIO per gl1 atfar·i. mPtlfl't" fra il ~.A e il 20 GiuH"lln ( fi.::o~ ra de'~~- f>i...,ll'O C P.) l' IUlPl'VaJlO l· t'OSI b!'f'VP <.Ia tpg·lu·•I"I?'• in g"PllCl'e. nuJlta Jmportanza a qu~st, ultima liera. Aknni p1·opcmg-ouo ehe st •tabilisca una lier·a ruol.ule pet· il pt·tmo htuet.lt tlt <itugno, alti'l vot·reht•et·o una Hera Iissa pf"r i l !..\ior·uo dello ::;!.atrlf.o. Fatto sta ell(• d'nnn Hera pt•i JH'Jtlli di Gi ugtH.> tutti ~.·ntono la nec-essit:'t.

stri prati naturali che sono, specialmente nei poderi di monte, la p.rincipale se non l' unica risorsa ( oltre Ia paglia ! ) di cui si vale il nostro colono per la sostentazione im·ernale del 1Jestiame, ossia per que! tanto che bnsta a non far!o morire di fame !

AGENDA AGRICOLA per il mese di Luglio I Jayori agricoli di Luglio non sono molto numerosi, ma sono graYosi~simi svecialmente a causa dei calori cstiYi, dovendo l' ap-ricoltore trattenersi nei .campi anf'he nelle ore piu calde della giornata. Dovrebbero dunqne i nostri coloni provyedere alia osservanza di quelli almeno che sono i precetti piu elementari della igiene esti,·a: i~iene degli indumenti, igiene degli alimanti, igiene clei bagni e del riposo ( dei bagni specialmente ) (I)

Nei Campi.

- Nei poderi di piano, man mano che sieno giunte al dovuto grado di maturitU. si precede alla raccolta delle sarchiatP autunnali. Nei poderi rli monte qnesto lavoro si protn.e generalmente a tutto il mese d' agosto. Per la raccolta delle Fare non si deve aspettare che i barcelli sian secchi; basta chtl presentino qua e 1:1 delle chiazze nero. (Dopo Ia comparsa di tali chiazze le gr<tnella non ingrossano piu ed i baccelli seccansi prestamente e si aprono ). Si esegue tale raccolta tagliando le piante raso terra col falcinello o cou Ia falce; nei terreni scio 1 ti si usa pure di estirparle, ma non e hene. Fatte Reccare per 3 - 4 giorni sui .1ampi :::i portano qnindi sui!' aia per batterle; il che si pno fare con comodo anche rlopo Ia trebbiatura del grano. La raccolta delle C'ice,.rhic, clei Ceci, dei Lupini si fa quando i haccelli cominciano ad esser secchi, q nella invece delle Lfnti, i cui haccelli allo stato secco si aprono spont.anearnente lasciando cadere il seme, va fatta qnando le piante cominciano ad ingialliro; le piante si sradicano, si trasportano snll' aia o quando sono ben secche si uattono col correggiato.

- N ei porleri eli monte si continua Ia rincalzatura del Grautw·co, eseguita da noi nel modo pi1\ barbaro e pi1\ trascurato che si poRsa immaginare N ei porleri di co lie e del piano appena tr·ascorso il pericolo che le "cicorbole, ( Grillotalpe) faccian'o dei vuoti sulle file e cioe quando le piantine, avendo ragginnto un ginocchio circa d' altezza, sono fnori dal pericolo d' esse1·e uccise dal vorace insetto si puo procedere alia dimdatnm dei culmi, nella qual pratica peraltro pochi da noi si attengono al giusto mezzo e v' a chi esagera nel lasciare le piante troppo fitte e chi esagera nel senso opposto. Di regola, quando due piante nate e cresciute troppo vicine I' una all' altra s' arrecano vicendevole ed evidente molestia si sopprima delle due Ia meno robusta. N el caso poi che al Granturco sieno consociate al(0 Si JH'Pferiscano pPr indumenti a carne i magliati ui cotone ai tes•ut• d•. l111o. l'<on si faccia abuso t1i frutta, spPeialmente di susine. Le trutta •n geileralc Ynnno mangiate di preferPnza nelle ot·e del mattino.

tre colture (Zucche, F(J.']ioli, e talvolta anche Piselli) Ia diradatura dona eseguirsi in modo che a questa pianto non manchi spazio, aria e luee sufficente.

Pn:1 tardi, nella seconda meta del mese o nPJl' agosto, a Sflconda dei luoghi, non appena aYVPnuta Ia feconnazione, quando cioe il ponnacchio dei fiori maschili a "buttato, almeno una parte della sua '' polverella, ( polline) e Ia barba delle spighe a cominc:iato arl imbrunire ed appassirsi si prahra da noi Ia cimatum del granturco: si asporta cioe I' estremita fiorifera d' ogni pianta sino ad una certa altezza sopra I' ultima spiga. La ragione che determina gli agricoltori a praticare questa cimatura e il bisogno di foraggio giacche se ne ottiene una discreta quantita di mangime fresco e cio nel colmo dell' estate, rioe quando il prodotto degli erbai e gia stato consumato da un pezzo.

Bisogna per6 sapere rhe questo foraggio costa all'. agricoltoro molto cam perc he Ia cimatura del grantnrco eseguita q nan do il pennacc:hio e tuttora nel suo pie no rigoglio funzionalo fa tan to diminuire il raccolto del seme che il valore del foraggio Yorde e moHo inferiore a quello del grano perdu to ( 2 - i ettolitri per ogni mina di semente ). Peggio an<'ora se Ia cimatura si esegue prima che il pennacchio abbia complllto, con Ia "polverella, dei fiorellini, le sue funzioni fecondatrici. In questo caso la raccolta del some e molto piu compromessa; oltrediche taluni avrebLero osservato che i bovini cibati con tali cime di granturco non ancora abbastanza vuote di " polverella 11 vanno soggetti a stranguria (male cl' urina).

- L e culture limitari al granturco, di Sa[lgine e Girasoli ricbiedono nel mese che corre ben poca cura.

- Aile Patate dopo Ia rincalzatum si pratica dataluno una specie di cimatura. la quale peraltro e ormai dimostrato che fa diminuire sensibilmente il futuro prodotto di tuberi. Altri si limitano alia sola soppressione dm fiori o questa puo veramente essere utile, rna il vantaggio che ne risente il prodotto e tuttavia cosi piccolo che non compensa Ia spesa, specialmente se trattasi di razze precoci a scars a fioritura (Marro) le quali gia durante il mese si vengono raccogliendo e sono vendut.o in piazza a prezzi molto rimnnerativi.

- Alle - flm·babietole da zucchero e da foraggio una ultima accurata zappatura- rincalzatura, se non e stata. eseguita alia fine di Gingno.

"Alcuni agricoltori usano togliere alcune foglie allc barbabietole durante 1' estate per darle al bestiame come foraggio yerde ; neeessita non a legge e se il bestiame durante 1' estate soffre per molta penuria di foraggi si potni anchc ricorrere a questo espediente; ma non si deve dimenricaro che ogni soppressiono di foglie nuoce al raccolto delle radici e che il danno e tanto piit grave quanto ma,ggiore e il numero delle foglie soppresse e quanto pi1\ anticipata e stata Ia soppressione, (Marro). Si e constatato che cet·ti raccolti sono stati per detta pratica compromessi per un buon terzo del loro valore complessivo !

- Quando Ia messe comincia a biancheggiare, quando le spighe si piegano sullo stelo, quando i granelli ancorche ruolli sono gia ben consistenti e non conten-

vevoli come Ia cimatura del granturco Ia intempestiva sfrondatura degli a! beri ecc. ecc. dovrebbc piuttosto convincerli della necessita che in ogni podere esista ;;empre nn bnon medicaio. Alcuni, dopo !a mietitura ritardano Ia fnlciatura dello strame onde permettere al bestiame il pascolo delle stoppie. Magro pasto e grave danno, che riduce di molto il valore effettivo dello strame.

- Attenti ai c;;;uini ! Specialmente per quelli adulti 1' estate e Ia peggiore stagione. Condurli al brago delle "troscie, il pili sovente possibile.

- Il mese di Luglio e il penultimo mese adat.to per la toratura delle vacche, specialmente delle atlulte.

Nella Concimaia.

- Bagnaro sovente con il liquido del pozzetto Ia massa del ltltame semimaturo, specialmente di quell o accumulato nelle concimaie coperte. In dd"etto di bottin o liquido si usi acqna semplicc. Per l' agosto yenturo si disponga in modo che tutto il letame della concimaia sia trasportato nei campi destinati aile sarchiate.

Nel Pollaio.

- Si schiudono le nltime nova; nascono gli ultimi pulcini. I primi pollastri son quasi " al punto , per Ia vendita. Provvedere a chc i polli non manchino mai d' acqna buona per rlissetarsi.

Nell' Apiario.

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Raccolta di mielc e cera.

Nella Bigattiera.

- N ei primi del meso si distaccano i bozzoli e s1 procede alia vendita. Il prodotto sara quest' an no a bbondante e buono.

Nel

1\T agazzino.

- Preparare i loc'l!i per il grano. Voltare spesso i formaggi, ed a! bisogno ungerli , onde col calrlo non crepaccino, non si gonfino, non si alt,erino. L' olio r.oi calori estivi si depura e diventa limpido. Si trava!;li; riuniscansi tutti i fondi in appositi orci, ove fanno l' ultima posatura, la quale non e buona chc per pasta da sa pone.

Nella

Cantina.

- Tenere chiuse le aperture, finestrini o porte, nvolte a mezzogiorno od esposte aile correnti d' aria calda. ·!·-+--+--·!·-+-·!·---+-·!· -+-·!·..-+-·!·~--+--!·---to-·!· ---+-· ! ·--+---!·-+--·!· -+-·!·

CGIIabGra~iGne

clel pubblieG

Cura anticrittogamica alia vite Non vi c pit:t speranza alcuna di vedere attenuata Ia rnalattia dell' Oidio nei nostri paesi, e cio per un fatto giammai coustatato prima del 1893. Da quell' anno gli

studiosi hanno trovato sui tralci delle nostre viti Ia crittogama in stato di vera acclimatazione, cioe riscontrarono gli organi veri della riprodnzionB sessunta ili quest.o fungo. Se negli anni precedenti qualche proprietario trascurava di fare Ia cura dello zolfo, poteva forse non correre graye rischio, perche poteva ayer Ia speranza, o di non veder colpite affatto le sue viti, ovvero colpite leggerruente.

Ora pero che inrlubbiamente Ia malattia si e generalizzata ed e acldivenuta malattia di casa nostra, nessuna, o quasi nessuna vite pno sottrarsi al terribile flag~llo e bisogna percio provvedere.

Le solforazioni vanno fatte, e fatte razionalmente.

La prima nel periodo che trascorre tra Ia fioritura e 1' in vaiolatura. E in questa epoca che pili latentemente si sviluppano i primi attacchi del male, ed e bene combatterli da principio. Questa prima operazione deve essere fatta molto accurat.amente, e puo chiamarsi la base di sah·ezza. La seconda verso il 10 di Luglio, ed anche questa in modo generale, ancorche all' occhio sfuggano tracce di crittogama.

In segnito ogni Colono dovrebbe adibire un individuo della famiglia espressamente alia cura dell' uva.

Come il Bifolco ha la cura dei suoi Buoi, il Vaccaro delle Vacche, o la l\fassaia dei suoi polli, cosi dovrebbe esservi l' individuo cui sono consegnate Je viti. Ogni giorno dove fare una visita scrupolofla, con il softiett.o in mano, e se ved.-sse sui grappoli un po di cenere (cosi detta volgarmente) lanci subito una soffiatina eli zolfo. Se e fatto in tempo, la vedr-a sparita COIIle per in canto.

II giro periodico e sistematico dei propri al berati o vigneti ogni dieci o quindici giorni, puo andar bene per ]a cura della peronospera che e cura preventiva ma per l' oidio e ora inconcludente. II Colono ha ben solfato le sue viti; non si cnra pi1\ di esse per quindici giorni. In questo frattem po o l' acqua, o il vento, hanno tutto spazzato, ovvero c anche es~unta l' azione de!lo ;r.olfo. Torna a dare una occhiata, e trova i grappnli in stato di avvanzat.a m11 lattia, e non e pili in lAmpo a riparare. Ha, sprecato tAmpo. de_!laro, c buona -parte del raccolto, se non tutto. Se adnnq_ne tutti i giorni, fa una visitina peri campi, egli acquista esatta cognizione delle snc viti; sa quale dove tenere pili di mira, e maggiopmente quivi si sofferma, risparmiando il zolfo a quell~ che non ne hanuo di bisogno. Solo procedendo in questo modo risparmieril. clenaro, ed "a ssicurera il raccolto.

In quanto ad adoperare lo zolfo pnro o ramato, e conE-igliabile il secondo. La poltiglia male involge eel arriva ai grappolini; dan do il solfo ramato, i pul viscoli s' insinuano tra mezzo il grappolo e lentamente agiscono anche contro Ia peronospera. Se poi a lcuno lalDPntasse qualche bruciatura, bacli di non darlo quando le foglie sono bagnate dalla rugiarla, oppure vi mesc;o]i mezzo chilo di calce vi\·a in pulvere per ogni chi lo di solfato di rame, cont.enuto nello zolfo. In quegto modo si economizzera nello zolfo, e ven·a tolta I' acidita al solfato di ramo. Le ore pn't propizie per fare le solforazioni sono le ore pili caldo. L' azione dell' anidride

sol forosa meglio si facilita c si svolgc sotto il ca.lore a"ciutto del sole che bacia le viti.

Vorremmo angurarci che ogni colona seguisse i sua.ccennati rudi e brevi consigli, ed il rac0olto delle m·e !lara certamente immune dall' oirlio. Opera.ndo di,·ersamente sarebbe meglio levar via dai nostri campi tntto quell' ingombro eli filari e di alberate, purt.roppo a danno del sottosuolo, e dispensare il potatore da tante fatiche e d!L tanto polmoniti cni va. soggetto nei rigori del freddo, impicrato sugli alberi maritati aile viti.

Ancbe in ltalia vorremmo fosse fatto. cio cbe ha fatto in Svizzera il Consiglio di Stato del Canltlne di \'and, per combattere la perono~pora. Noi vorremmo fosse fatto e per I' uno e per I' altro malanno. Con rlecreto 20 Marzo JC105 rendeva obbligatorio il trattamento a uti pernosporico delle viti. AI 15 di Giugno devono esse viti aver snbito il primo trattamPnto. Se alcnno si rifiuta, Ia cura Yerni. fatta d' autorittl a ~peso del proprietario, passibile d' ammenda da L tO a L 90. Se poi si trovasse in un Comune una Vigna abbandonata, lasciata senza colture o trattamenti, I' autorita potril. distrnggerla dandone an·iso al proprietario.

N. BEBI

)fofe .flgricole iJi sfagione

-·=.

1.o Prima llella mietitnra

Trattamenti antiper-

nos;porici

,.

L' irrorazione che si usa praticare aile viti prima.

0 intorno alia. mietitura e di quelle che non si possono assolntarnente tralasciare, sia perche col!' epoca della mietitura coincide quasi sempro I' epoca dei grandi calori, e della forte irradiazione notturna con conseguente umidita e rugiada al mattino, sia per l' una o 1' altra ragiono c indispensabile "he Ia vite sia bene difesa dai facili attacchi della peronospera. Se si crede eli aumentarc della comune poltiglia fatta con Kg. 1 di calce spenta, Kg. 1 di solfato di rame acqua litri 98, si agginnga ad ogni ettc litro di miscela 120 grarnmi di cloruro ammonico; il solito sale ammonico che sen·e per le l·ile elettriche.

E noto che la poltiglia arriva male e male inyo]ge e aderisce ai grappolini. Noi ci siamo trovati sempre lfune dando la poltiglia e ai grappoli lo Zolfo 3 °lo eli sl'l} fat.o <1 i sa me. t~o ]Uietitnra lUellicai e trifoglio sui frumento.

Quest" anno con la paglia piuttosto rada, e eon il grano molto nntrito, interessa, pili del solito mietere presto, per le considerazioni tanto volte dette e per evitare perdite sicure a matura>~ione inoltrata.

Dove si Remino in primavera, medica, trifoglio, lupinella e snlla, bisogna procurare di mietere a terreno asciutto o, possibilmente, non nelle prime ore del mattino. I covoni o barcbette posti sulle teste del campo, siano portat.i via subito, per edtare quei diradamenti c.he detnrpano e rovinano il prato artificiale.

A nche pochi giorni, sono snfficienti a. far morire lo tenero piantino.

Appena mietnto si semini il granturco da foraggio

possibilmente di varieta caral!ua, e lo s· interri con un lavoro leggero, possibilmAnte fatto con trivomere, concimandolo con perfosfato o stallatico hen maturo. E Ia forma pili sicura e sollecita per a\·ere erba nell' autunno. Un giorno solo di ritanlo puo im mensamente inflnire sulla riuscita.

3. Contro Ia timpanitc caus;ata dall' erba medica e dal trifoglio.

Per vaccine grosse: acqna bicchieri 2 petrolia » 1 diminuire Ia dose per que!le piccolo, facendo pressioni e mas~aggio sui fianchi e tenenllo aperta la bocca air animalo con un panno, ripetendo Ia dose se occorre.

Per le pecore : acqua bicchieri 1 petrolia » I ~ Con tale sistema semplici:,;simo e pochissimo costaso, noi ci siamo tro\·ati sempre bene.

In ogni stalla. non de\·e mancare mai almena un litro di petrolia.

Gli equini ert i suini che mangiano detto foraggere non vanno soggetti a timpanite.

t 0 Estro bovino E un insetto, una

gros~;a mosca cbe dal Giugno al Settem bre ronzando frammezzo ai hranchi degli ani mali pascolanti si posa di tratto in tratto sulla !oro pella per deporvi alia saperfirie le sue nova: da questo prendono origine grosse larve che direttamente o indirettamente c per la. via esofage, finiscono coli' annidarsi sotto la cute dei bovini in corrispondenza al dorso, alia groppa, alle spalle, ai lati del pctto dove provocano la formazione di tumoretti che in numero maggiore o minora vedonsi comparire sugli animali dal Gennaio all' Aprile segnente.

Tutti conoscono questi speciali tum01·i: essi vanno man mano acquistando maggiore sviluppo fino a che da Maggio a Settem bre, secondo capi, per un piccolo foro latarale Jasciano uscire la larva chiamata da noi volgarmente "cbioardo, che cadendo a terra vi si approtonda un po' per riprodurre dopo 1' inverno 1' insetto perfetto Ia mosca.

I danni cbe questa insetto arreca non si limitano alla grande molestia ch' essi procurano al bestiame, ma gravano anche sulla fnnzione lattifera delle vaeche nel senso di deprimerla. Da noi per ignoranza si ritiene che la presenza dei tumori estrini sul dorso dP!le vnccine sia segno di salute e difatti la larva dell' "estro vivendo a spese del tessuto adiposo sotto cutaneo sono generalmente le bestie sane e tendenti al facile ingrassamento cbe ne vengono pili molestate. Viceversa poi in molti mercati, il bovino cbe presenta tumori estrini e pelle traforata. dal chioardo su bisce deprezzamento notevole, talora perfino di un quinto del suo valore.

Ora il porre un ostacolo al diffondersi ed intensificarsi dell' estro, ci sembra proprio un dovere ed un tornaconto, tanto pili cbe il rimedio none tanto costaso. Basterebbe infatti assicurare la morte, la distruzione delle larve per soffocare 1' infezione : lo scopo e presto raggiunto forzando l' uscita dei vermi collo spremere i tomori ed uccidendo a. colpi di spillo quelle larve cbe per non essere mature difficilmente si possono estrarre

colla sE>mplici compressioni. o~corre pero, come in tanti altri ca~i, un' opera concords una Iotta generale ed estesa. A questo patto .-oltanto Ia e~tinzione del dannoso insetto sant assicurata.

Dalla Fattoria Torlonia li 29 Giugno 1907.

GIOVANNI CERQUETTI

ATTI DEL CONSORZIO

p1·oduzione oscillano oggi da L. 0, 47 a L. 0, 48 l' unitd.

Solfato di rame.

A ser;uifo d' in;tiURte lamentele da parte di alcwzi consumotori circa la poco lmona qualila c1el solfato di Tame 'L'entlibile al no.'>lro magazzino, sia mo in dot·e1·e n tutela della nostra corTettczza di pubblica1·e i Se[JUenti cPrt(ficali di annfisi : R. Star.ione Chimico Agraria di Pi,;a Certificato di analisi N. G42l316 del ~ Maggio 1907

~

'' Solfato tli 1·amc - purrz::a

)lol'1tra zoott>cnica Questa r-'unsi[!lio di ammitliStl·nzione, nllo scopo tl' inC<HO[IIJinrc la locale i/lflw;tria zrJOtecnica, hn rleliltel'afo d'indit·P 1/!l(! .1/u:;tra rft heS/l(lii!C (00l'ill0 1 erzuino, Slli110, Ot'i110) a przmio, do tene1'.~i in Gubbio il giomo 22 Setternbrc pi'USSi 1110 t'Cllilli'O. Potrauno concm·t·erl'i i soli pmprietm·i o alleratori del terl'itol'io di Gubbio pu il be.~tinme in que;;to dimoranlP da ultr·e ft·e mesi, c 1'iguardud spccialmcntc gli animali ria i'iprorluzionc, Con altro mTiso si rwdP.r·d nato il JH'O[!t'O'IIl?lla definitim ed il tcrminc utile pu le iscl'i::ioni.

A vviso di concorso.

e

A tntto il 3! luglio COI'I'ente apet·lo il concurso al po:;lo di C'ommcsm in quc:<to Consorzio A!Jt'ario con l' antwo as.-egno di lil'C 600 netle.

1 concol'l'enti rlu1'rrmno nel termine suinrlicato far perreni1·c a questa u.ffi.cio di dirc:ione le rlomanrle con·edatl', tlni .~e[!1tcnti dncumen ii: 1) Certificato eli nascita da cui risulti un' eti non maggiore di. anui qnaranta.

2) Certificato penale di data recente; 3) Cortificato di bnona condotta di data recente; 4) Ogni <locumento che possa comprovare Ia capaciti\. e pratica iu materia di contabiliUt commerciale e d1 possedere buona calligrafia: ]) c/etto sara osstmto in serri:..io in 'l:ia di }JI'OJ:a pm· tutto il cm·rente anuo, dnporlich~ se con.fermato, acquisterri la .~tnl,ilith pret:ista 1!a[ t'CfJOlnmento infe1·no.

Snrlt tenuto a p1·e;;tnr cam.ione di L. 3000 c per qua nlo l'ifet•it.ce al suo ujjicio dom·d sottostal'e all' osserranza rli tutte le rlispr)sizioni conterwte n ella Statuto sociale e nel Regolamento di sen•izio nppmvato con delibera del Consiglio di omm.ne il 17 Giugno u. s.

Contratti ver ac,Juisto perfosfa+i.

1 soci crl i consumatori sono an·ertiti che a tutto il mese di l~tglio po.,sono ?'eca1·si nella sede del ConsoTzio per fis.s'n·e !Jli acquisti di perjosfato minerale loro occOI'I'Cnte JICI' it p1·o.,simo autunno. llato l' attttale 1·ialzo i prczzi eccezionalmente p1·aticati dal Consorzio consiglinno a non iurlu;;im·e ne;;li acquisti.

I prozzi sono i se,guenti :

o) per contratti fino a 99 quintali titolo 17I 19 L. 0, 44 1' nnitit posto vagone Torre de' Passeri; (b da lCO a 299 quintali L. 0, 43 c) da 3 0 a ~93 » » 0, 425 d) oltre a EO) » » 0, 42 N.B. - 1 prez::;i correnti del pe1:f'osfato nei luoghi di

0/

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R. Stazione Chimico Agraria in Perugia Certificato di analisi N. 166 Jel !':1 Mnggio 1907 " So(folo di Tnrne pm·o - titolo 98 f 75

°/ 0 .,

PREZZI DI GENERI ED A'fTREZZI all' ingros. al dettag.

Pcrfosfato rninerale Nitrato di Soda Solfato di ammoniaca Cloruro di potassa Solfato di potassa Gesso Conr.ime speciale per granturco 'forba per Iettiere » raffina.ta Grano nostrale · Grantnrco nostrale Solfato di rame Nazionale Zolfo doppio raffin ... to A I bani Pesaro » Sicilia Zolfo ram a to 3 "/., Alhani Pesaro » » ~ "/() Sit;ilia Lupinella pilat.a Tr1foglio protense Erba medica Veccia glutinat.a Barbabietole (liermauia) Grano di Haggiua .

Crusca e Crusvhello

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Gardini Voltorecchi Ripuntatori Trinciaforaggi piccole e grandi Cernitori J•er selezione t:ieme grano Fitto per una giornata » sott.o 1 !2 » Pompe irroratric1 <l-i01a Solforatrici Bertoloso » comum

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Rag. ENRICO DELLA TORRE Direttore responsabile Gubbio, T.vografia Gi0acchino Hmnitelli.

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MAYFARTH Macchine e Strumenti di ENOLOGIA, OLEIFICIO e di OGNI SPECIE Le Commissioni in tutte le provincie d' Italia sono I'acco1te esclusivamente dalle Associa::;ioni agNtrie {eclemte ade;·enti o lm·o Agenti e dagli Ufflci Locali dipendenti dalla FEDERAZIO~E ITALIAl'\A DEI CO:XS.ORZI AGRARI in PIACEJ\'ZA.

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GUBBIO -

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1. Agosto 1907

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ttiuo Agricola DEL CONSORZIO AGRARIO COOPERATIVO Dl GUBBIO DIREZIO:\E ED

AM~1li\ISTR.\.ZIONE

prcsso Ia Scde del Consorzio

Sl PUBBLICA IL PRIMO 0' OGNI MESE

PREZZI

per inserzioni rivolgersi all' Amministrazione

Abbonamento annuo . . L. 0, GO 1d. sostenitore " l, Un numero separato Centesimi 5

STATO DELLE CAMPAGNE

Agenda

Agricola

per il mese d' Agosto e.s=o~

Aile poche e sporadiche piogge degli ultimi (]i Giugno e dei primi di Luglio, le quali avevano quit e lit portato un leggero ristoro, segui purteoppo un -pel'iodo di siccitit cosi prolungato che grave tlanno sta,路ano per !'Offhrne le nostre campagne, quando Ia pioggia benefica del 21 scorso giunse, tar<li ma in tempo, a portarc notevole beneficio a gean parte del nostro 1erritorio, co~i da potersene dedurre che le previsioni ottimistiche del mese scot路so, ~ullo stato delle nostl'e campagne, non abbiano ragionc eli venire oggi modificate - Le Fare, lc Lenticchie sono state gi;;\ raccolte; ltanno dato generalmente un prodotto scarso. La raceolta delle Cicercllie e <lei Ceci ecc. segue le suddette a grande distanza; e si protrarra in molti luoghi al mese d' ago,.,to.

- Il ,r;r路anturco e cresciuto quasi donmque asrigoglioso c per quanto abbia sofferto durante la ~iccita cbe precedette le piogge del ~2 promette in media un grande raccolto. >~ai

- ll grana e tutto mictuto; i venti Sciroccali della terza settimana di Luglio affrettarono la maturazione dei grani eli montagna per alcuni dei quali si prevedeva che la mietitura non auebbe potuto aver luogo se non verso i primi d' agosto. In parecchi poderi del piano il grano e gia stato teebbiato e tutti rimangono soddisfatti del prodotto risultatone, non pero della paglia che l'imane piccola e ~caesa.

- II secoudo taglio del Tri(oglto ell il teezo dell' Erba Medica hanno dato uno scarso prodotto.

- Le T'ili si presentano quasi dovunque esenti da malattia, fayorite come sono dalla stagione asciutta.

I Meli sono riusciti in gran pal'te a rimettersl m foglie dopo esserne siati spogliati dalle rughe; parecchi hanno anche "legato, ma il prod otto sadt ~carso.

- l\Iediocrc in genere Ia prod uziono delle altre Frutta.

- Nelle fiere di bestiame gTosso molte off'erte, scarsi aff'a1路i, prezzi bassi, poca carne. Per le bestie n1inute le J'accende vanno m1 po' meglio. Sempre sostenut~ lc <lf!'llrllc (]i 8'1'0ssa tnglia . .\J ti i prezzi <lei suini.

I lavori, cosidetti di rinnovo, che si eseguiscono ( o dowebbero eseguirsi! ) aurante 1' Agosto fanno di questo mese il pili importante di tutta l' annata.

Per Ia esecuzione di questi lavori dei quali parleremo a lungo nei periodi che seguono, si ricorre da noi, quasi esclusivamente, ai bovini da fatica, mentre in altre localita d' Italia e fuori d' Italia si impiegano, a scelta, tipi speciali di macchine (arature a vapore, arature elettri~Jhe) oppure forti cavalli da lavoro, oppure anche le brae cia stesse dell' uomo (vangature profonde ).

I bovini adibiti ai lavori di rinnovo (che so no fra tutti i lavori agricoli certamente i pili gravosi; sia per il consumo d' energia che richiedonu, sia perche ricorrono nel mese pili cal do dell' estate), possono and are soggetti per lo meno a deperimenti quando per contingenze avverse speciali [sud ore ripreso, movimento falso, storte ecc.J non corrono maggior pericolo, di ammalarsi gravemente o di contrarre qualche imperfeziona fisica permanente che ne deprezzi pili o meno il valore commerciale. Vanno adunque trattati dall' agricoltore con ogui riguardo ed amorevolezza, sorvegliati assiduamente durante il lavoro, ben custoditi e ben ripuliti al termine d' ogni giornata faticosa, alimentati con cibi sani ed abbondanti, forniti per Ia notte di soffice lettiera. Ricordino i proprietari che il b u on con t adin o si riconosce nel miglior modo dalla maniera con cm tratta i bovini da lavoro.

Anche gli agricoltori per i quali le fatiche d' agosto non sono meno gravose di quelle dello scorso luglio faranno bene a non discostarsi con abusi od imprudenze dalla osservauza delle norme pili comuni della igieue estiva avendo cura specialmente di resistere il piu che possibile agli stimoli della sete intensa cui vanno soggetti sotto Ia sferza del solleone.

Nei Campi.

Lavori di rinnovo - La mietitura del grano si protrae, nella parte montuosa del nostro territorio fino alia fine del mese di Luglio, talvolta anche fino ai primi d' Agosto, specialmeute nei fondi vallivi di terreni esposti a tramontana; mentreche generalmante nei poderi del piano la mietitura e gia terminata per la meta di Luglio.

In ogni caso, dopo mietuto il grano, devesi subito provvedere a rompere le stoppie con aratura leggera alia quale si dil. il nome eli sfrisciatura. Questo la-

Con questo modo la terra viene piu o meno completamente rovesciata, si porta cioe alia su perficie la terra che prima era in basso e questa e un grande vantaggio ogni qual volta lo strato profondo sia migliore per qualita, o per Io meno uguale, allo strata snperficiale nl quale con successivi lavori potra ~enire mescolata.

Se invece Ia parte profondn. del terreno agrario e cattiYa e non conviene percio mescolarla con il terreno Huperficiale sara bene compiere il lavoro di rinnuovo con un aratro ordinaria segnito immediatamente da un ripuntatore. I ripuntatori sono strumenti molto semplici che sen·ono a sminuzzare la terra nel fondo d' un solco gia aperto da nn aratro; anno forma di grosse punte o seal pelli assicurati da un paio di bovini; intaccano per un certo spessore il sottosuolo, lo rompono, lo frantumano. senza pero muoverlo dal posto. Il sottosnolo cosi sminuzzato dal ripuntatore acquista subito qualitt\ fisiche di scioltezza e freschezza che sono di grande vant.aggio per le coltivazioni, specialmente laddove il terreno aratoria si presenta di spessore troppo esigno; a poco a poco, poi, si migliora anche chimicament.e e potra essere in seguito mescolato senza incon\·enienti alia terra superficiale del suolo attivo.

In conclusione: i lavori di rinnovo sono quelli che raggiungem1o notevoli profondita conferiscono la massima scioltezza e so:fficita al terreno agrario, in modo che le radici delle sarchiate possono facilmente approfondirsi, allnngarsi o suddividersi a loro agio, in moilo che Ia terra diventando piu porosa, l' aria pno circolare piu Iiberamente fra le sue particelle; e in tempo di pioggia l' acqua penetra meglio nella sua massa, rimanendovi assorbita e trattenuta in grande quantita per modo che la freschezza del suolo si mantiene piu lungamente.

I lavori di rinnovo non servono pero soltanto al miglioramento fisico delle terre. Durante questi Iavori si seguono anche I aut e con c i m a zion i a beneficia delle sarchiate che succedono al maggese. La base principale di queste concimazioni per Ie sarchiate e lo stallatico o stabbio che si sotterra con detti lavori, allo stato matnro o semimaturo dopo averlo uniformemente sparso sui campi. Sparso cl' agosto il letame a tutto il tempo di matu1·ar:,i e incm:pm·arsi al terreno, a totale beneficia delle coltivazioni cui si destina.

Bisogna pertanto notare che dove si concima copiosamente il terreno destinato aile sarchiate si considera come

abbondante concimazione quella di 600 Q.li di letame per ettaro buona " " 400 " " " " mediocre o leggera, " " 200 " " " Ora, e ben raro il caso che da noi venga supera"'ta quest' ultima cifra e percio, onde assicurarsi nn buon raccolto, sara bene completare la deficiente concimazione ·a base di stallatico con le segnenti dosi di

Perfosfato Gesso Lencite Solfato d' ammoniaca

in ragione di Q.li 2, 5 per ettaro 2

" "

" "

"

"

"

0, 5

"

" "

"

"

che mescolati insiemc potranno vem re sparsi subito

dopo una puma pioggerella di settembre, oppure a marzo.

Le ragioni che inducono a consigliare le suddette dosi saranno meglio chiarite nel prossimo numero del presPnte Bollettino, trattandosi di una pratica che cade nel settembre. Intanto ci preme di assicurare i nostri lettori che noi non siamo fautori dei cosidetti concimi completi a formole fisse ossia dell' Agricoltura a base di " ricette , soltanto facciamo osservare che la suddetta miscela adoperata fra noi da parecchi agricoltori, primo dei quali il Sig. N. Bebi, a dato generalmente buonissimi risultati.

Ci siamo diluugati a parlare con dettaglio del modo migliore con cui dovrebbero eseguirsi i lavori di rinnnovo perche questi a nostro avviso sono i pi1.\ important i fra tutti i lavori ordinari cui deb bono accuuire i nostri coloni nel corso dell' annata, eppoi perche da noi si fa da parecchi tutto il contrario di quello che la buona pratica suggerisce. V'hanno taluni che lasciano intatte le stroppie, senza romperle, fino a che non si decidono ad eseguire i lavori di rinnnovamento che ritardono talvolta, con gravissimo dan no, fino a tutto il set tern bre; altri sfri~'<ciano le stroppie subito dopo la falciatura dello stl·ame e differiscono alla prossima primavera la esecuzione delle arature profonde! Moltisilimi attendono il marzo per distribuire il letame nei campi destinati alle sarchiate. Speriamo cbe basti quanta abbiamo detto finora a dimostrare come e quando tali pratiche debbano condaunarsi. L' agricoltore di buon senso deve avere a mente che il miglior mezzo di ripulire i terreni invasi da erbacce sta nei la vori estivi, o sta nel minuzzarli profondamente prima che giungano le piogge invernali.

- Altri lavori nei campi - Continua, da noi, nel mesa d' agosto, specialmente nei poderi di colla, Ia raccolta delle sarchiate autunnali gia iniziata nello scorso Luglio.

- II Granturco gia rincalzato e piu o meno diradato quasi dovunque, dovrebbe essere lasciato in pace tutto il mese d' agosto. Invece e specialmente durante 1' agosto cho i nostri contadini ne ricavano mangime per il bestiame, cimandolo e sfogliandolo barba.ramente. In un pod ere del piano, di pro prieta del Reverendo Capitola del Duomo, abbiamo visto cimare il granturco fino dal 20 dello scorso luglio prima ancora che l' infiorescenza maschile avesse iniziato I' emissione pollinea! Anche Ia sfogliatura si pratica da noi troppo presto e cioe quando il cartoccio della spiga e ancora verde.

Fatta questa operazione per cui la pianta rimane al tutto priva di foglie e mozzata, i raggi solari riscaldano ]a terra molto intensamente per cui Ia pianta e Ie pannocchie si seccano prima del tempo conseguentemente il prodotto ne soffre poiche i granelli delle spighe rimangono striminziti. Perche 1' operazione riuscisse quasi innocua converrebbe sfogliare i granturchi quando il cartoccio delle spighe ha perduto affatto il color verde e diventa secco; per cui nei nostri climi questa operazione dovrebbe essere differita alia fine dell' Agosto e, pit\ sovente, al prossimo settembre.

- Le Patate primaticcie si vengono mano mano rae-

coglienclo e si vendono al mercato a buonissimi prezzi.

- In genere per le sa r chi a t e p r i m aver i l i consociate al granturco ( Zucche Fagiuoli) o limitari ( Saggine, Girasoli) o coltivate in appezzamenti speciali il mese d' agosto e quello in cui maggiore si sente il bisogno delle piogge, specialmente nel caso di terreni poco profondi e facilmente soggetti a disseccarsi per i calori estivi.

- Il mese d' Agosto e per i nostri agricoltori il mese della batt it u r a o trebbiatura. Po chi so no, in effetto, i poderi del piano nei quali la battitnra possa effettuarsi. durante l' ultima settimana di Lnglio, mentre per i poderi del monte la trebbiatnra si protrae fin quasi ai primi di Settembre. Quasi dovunque, da noi. anche nei poderi di monte Ia battitura si esegue generalmente con macchine trebbiatrici, merce le quali vengono immediatamente distinti con una sola operazione i tre diversi prodotti del cereale; Granaglie, Pula e Paglia. Nelle granaglie cosi come sortono dalla. macchina si trovano mescolate moltissime impurita le quali in seguito vengono separate ed eliminate con vagli e cernitori. Volendosi ottenere del Grcno da semina perfettamente scevro di corpi estranei specialmente di semi d' erbacce ( di vecce od altro) un ultima accurata vagliatura dovra eseguirsi con cernitori perfezionati ( Marot od altro). Alcuni ne fanno fare la scelta a mano.

Il grano vagliato cosi come s' ottiene dalle macchine si lasci al sole per uno o due giorni onde possa asciugarsi il piu possibile e quindi si riponga in granai asciutti, freschi e ben ventilati, tencndolo disteso e paleggiandolo di quando in quando fino all' Ottobre.

La pula viene da noi conservata specialmente negli anni di carestia perche d' inverno, in mancanza di meglio (!) i nostri agricoltori l' usano per mangime, nelle zuppe, per il bestiame grosso ( magro pasto! ).

La paglia si aduna nelle campagne o, piu spesso, se ne fanno dei pagliai preferendo a tal uopo le ore del mattino o della sera onde per l' umidita serotiua o vespertina le paglie leghino insieme e stien forme al pagliaio. In un pagliaio ben fatto ogni metro cubo conterra circa 65 Kg. di paglia mezzanamcnte compresa. :.:........ L' Orzo e l' Avena si battono da noi col correggiato; trattindosi di raccolte di secondaria importanza e d' esigua ::entita.

- N e( medicai infctti da r i z otto n ia le piante muoiono a poco a poco in spazi circolari, i quali si vanno allargando; la parrassita sotterranea causa di questo male e, durante I' Agosto, nel suo pieno vigore.

La riconoscerete all' ingiallire degli steli intorno ai detti spazi: e se tirate sn una radica di medica la troverete a Juoghi coperta di macchie color di feccia e corrotta (Cuppari).

Contro la ri:wttonia male si lotta; essa invade di preferenza i vecchi medicai; meglio vale, quanJo si manifesti, rompere senz' altro il medicaio deperito e provvedere alla formazione d' un altro medicaio.

Il meso d' agosto c prccisamente il preferibilc per i lavori d' impianto dei nuod rnedicai, c poiche si tratta d' una colti vazione della quale da noi non s' e fin ora adeguatamcnte apprezzato 1' alto valore come qnclla

che meglio d' ogni altra ass1cura all' agricoltore del buon foraggio fresco durante le carestie d' altri mangimi provocate dalla siccita nei mesi estivi (carestie le quali inducono I' agricoltore, come pit\ volte si e detto, aile pratiche riprovevoli di cimare e sfogliare il granturco, sfrondare i Pioppi e gli Olpii prima del tempo ecc. ecc.): vogliamo qui parlarne diffnsamente.

L' E1路ba medica e una delle piante da foraggio piu conosciute e pitt importanti Una delle sue particolarita pitt preziese risiede nella prontezza con cui essa rigermoglia dopo essere stata falciata, onde in condizioni favorevoli si possono averc sino a 5 e 6 tagli di foraggio all' anno. La medica e conosciuta da tempo molto antico; originaria probabilmente del Caucaso, la coltivarono prima i Persiani della :Media ( d' onde il suo nome), quindi i Greci ed i Romani e Columella ne disse : " Exirnia est erba 11tcl/ica , . I Romani Ia portarono poscia nelle Gallie e nella Spagna; in questa la sua cultura prose molta estensione ed e percio ehe da noi e anche conosciuta col nome eli " erba Spagna,.

La medica s' addatta perfettamente ai nostri climi; superata ]a prima faEe del suo sviluppo vegetati路 vo resiste perfettamente ai rigori dell' inverno; potendo raggiungere con le sue lunghe e folti radici gli strati pitt profondi sempre freschi, del terreno, resiste perfettamente anche alla siccita; puo prosperare in qualunqne sorta di terreno purche il sottosuolo non sia del tutto impermeabi!e.

All' impianto del medicaio si destina un pezzo non molto grande di terreno, fuori avvicendamento. Se il terreno destinatogli non e profondamente sciolto per il fatto delle cnlture precedenti o delle sue qualita speciali, conviene eseguiro uno sc<.ts~ato o per lo meno una delle a rat u r e pi tL prof on de c he s i a p o ssibile, per assicurare la buona riuscita di questa coltiv~zione. Questi profondi lavori che s i devono e s eguire in Agosto, si completano poi con altre lavorazioni che sminuzzino bene la terra e pareggino Ia superficie del suolo. Durante questi iasori d' impianto si distribuisca no] terrene : Perfosfato . in ragione di Q.Ji 5 - G per Ett aro oppure: 8- 10 ., Scorie Thomas " " " " con aggiunta nell' un caso o nell' altro di Cloruro potassico in ragione di Q.Ji 1 per Ettaro.

Non si ado peri stallatico; s1 c riconoscinto che l' nso diretto del leta me, fra gli altri incon venienti <l quello di 卤avcrire, nel futuro medicaio, lo svilnppo delle graminacce, specialmente della gramiglia, dal!e quali il medicaio rimane molto danneggiato.

Preparato cosi, fi,;icamente e chimicamente, il terreno destinato, nulla v' e piiL da fare peril nuovo medicaio fino all' atto della semina che si dc\'C eseguire da noi nella yentura prima vera. N e parleremo d nnqne a suo tempo.

Durante !'Agosto si snole proseguire rluilH1i Ia raccolta del s erne di medica di frU(Jglio pmtcuse t! d ell' incarnato. Le cime di queste piante che portano 11 some si portano sull' ara e si uattono a mano, nel q t':l-

le ca o vanno in seguito sgusciati per r azione d' una m, cina verticale, oppure meglio si Lattono con trebbiatrici- :;gusciatrici speciali di moderna invenzione . ._,i abbia rh~uardo che le foraggere da seme sieno scelte fra quelle che anno subito, durante il corso di loro vegetazione, im·asi,•ni parassitarie di Cuscuta (volgarmente detta '·ambia,) di Orobanche ( ' 1fiammella ,) di Rizottonia.

Le lyecce da :same si raccolgono in genera dopo i frumenti e ;;i battono al pili presto possibile per la difficolta di conservarle in buono stato all' aria aperta allorche non ~i abbiano locali ove riporle.

Yeniamo ora a parlare d' un altra operazione agricola da eseguirsi nel mese d' Agosto e di importanza non certo minora, sarei per dire anzi maggiore, ai lavori di rinnovo ed all' impianto di medicai dei quali abbiamo gia parlato.

L' agricoltore il quale voglia abbanuonare i vecchi sistemi di ripartizione e coltivazione che fmno ridotto i suoi campi a tal grado di spossatezza da non po· tersene ricnvare pi\1 di 4 o 5 volte la semente del grano, per modo che Ia sua azienda. dovendo far fronte a tntte le spese d' ordinaria amministrazwne, a cominciarc dal pagamento delle tasse, gli risulta pass iva o qnasi; e voglia pe,·cio, seguendo Ia corrente dei pii1 esperti e dei pii1 illuminati, adattare per Ia coltivazione razionale dei suoi campi un avvicendamenlo che lo ponga in graclo di applicare tutti i portati, di usufruire di tutti gli innumerevoli vantaggi della agricoltura moderna; non a a sua disy,osizione in tutto il corso dell' annata, per iniziare tali trasformazioni, momento pitt propizio del mese d' Agosto.

Fino ad oggi egli usa\·a coltivare il suo pouere nel modo seguente : POD ERE n) Una meta a grano; b) una meta a sarchiate - prestimi e strovegli, (fra le quali il Grnnturco occnpa, rliciamo pure, i no\·e decimi della Ruperficie totale!)- con qualche limitato appezzamento di legnminose da foraggio.

A comincinre da oggi egli intenrle addottare, se il suo podere e di plano, nn' avvicendamento, qnatriennale; se e di monte un av\'icendamento quinq11ennale.

Precisamente nell' agosto egli si trova ad avere una meta del suo podere, dalla qnale a mi etuto il grano, allo stato di stoppie 1' altra meta occupata in massima. parte da Granturco, con qualcbe prace di Trifoglione o Lupinella, qualcuna con Patate oppure con Cecere od altra leguminosa, a seme commestibile, ed altre dalle quali a gia raccolto le fave. Come dovra egli procedere, nella suddivisione del suo terreno, per ottenere cbe al pili presto possibile vi sia definitivamente stabilito l' avvicendamento quattriennale ? La cosa e semplicissima.

Dopo sfriciate le stoppie si divide in due parti uguali Ia meta di terreno della partita gia coltivata a grano. Stl una di questa due parti si fanno eseguire, come abbiame gia detto, i lavori profondi di rinnuovo e >i si sotterra tutto lo stallatico che si trova n e 11 a con c i m a i a del pod ere. Anche di pili se

e possibile comprarne da fuori, completando tale concimazione con il conciroe misto di cui pili sopra abbia- . roo indicate le dosi. Questa quarta parte del terreno, cosi preparata, si destinera per I' anno venturo alle coltivazioni sarchiatt~. L' altra mettt delle stoppie sfrisciate si lascia tranquilla durante tutto l' Agosto; nel venturo settembre si provverlera a concimarla e a seminarvi del trifoylio incamato.

Nell' altra meta di terreno, e cine nella partita in cui si trovano le sarcbiate e qualche po' di foraggio, si rilavorino i terreni, mano mano che qneste piante si raccolgono, con arature non molto superficiali, rna nemmeno molto profonde. Nel prossimo ottobre vi semineranno tutto grano, oppure grano in massiroa parte con qualche prace ad avena od orzo.

Ecco il modo pili semplice onde ottenere che in ~n terreno possa introdursi in brevissimo tempo e senza molta spesa un avvicendamento qnatriennale. Non ci e permesso per ora di trattencrci pili a lungo su questo argomento; vi torneremo sopra nel prossimo numero del Bollettino.

Per l' avvicendamento quinquennale la e meno semplice, essendo in questo caso pili necessaria cite nel precedente di conoscere con maggiore esattezza Ia estensione superficiale dei diver::li campi del terreno che si vogliono coltivare con rotazione. Conosciutesi questa misure, prepareremo snbito, nel mese cbe corre e nel modo sopradetto, per le coltivazioni sarcbiate, tanta parte della meta del pod ere (gia col tivata a grano) che corrisponda ad un quinto della superficie totale dei r.uoi campi e percio a due quinti delle sue stoppie. (I) Altri due quinti delle stoppie si lasceranno a riposo fino alia primavera ed in questi semineremo Orzo consociato a Lupinella. In cio che resta delle stoppie e sarebbe Ia decima parte del podere ( un quinto delle stoppie ), sempre nel caso che le partite sieno uguali, provvederemo nel mese ventnro a seminarvi un erbaro di 1'rijii!Jlio incanzato oppure di Fieno fjl'eco. N ello specchietto qui annesso sara facile rendersi conto esatto del mocl1 cbe veniamo suggerendo di ridurre a rotazione in breve tempo e senza spesa con avvicendamento quinquennale, un potlerc di monte.

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prima meta del Pod ere: Grano srconda meta del Podere : Sarchiate (e qualche poco di Lupiuclla ') Un quinto

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Un quinto -

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Due quinti

;\laggegefino (Ia metit) l del l'odere Sarchiate a prima vera Erbaio (Ia met:t) Grano (::'due quinti) (=du.., quinlt) (= 11 5 ) Lnpinellal D[,.LJ.E STO!'Pl E

I GTanturchetti limitari al granturco e quelli seroinati dopo la raccolta degli erbai di T1·ifoglio incarnato e Fieno Greco si vengono falciando durante l' Agosto; devesi attendere che abbiano messo fuori Ia spi(r) Questo nel caso che le due "partite,, del poJere come Ji cono i nostri coloni, sieno uguali, ossia che non vi si pratichi la barbara usanza del ristoppio, oppure chc per le condizioni stesse dei campi una perfetta partizione delle terre non si sia creduta (! ) opportuna.

1lo&eia )a oowrimaia; percU eoa i lavori di lo a&alla&ioo e lda&o portato nei campi s&iaati aile aarchia&e, ai provveda snbito alle n".par... sioni dei 1111lriocioli, del capanno, del pozzetto.

DUOYO &u&&o

el Pollalo.

Incomincia Ia vendita dei pollastri.

1 Jla«useao.

Durante l' Agosto comincia nel Magazzino, gia ripnlito nel mese precedent.e, 1' aflluenza di prodotti agricoli: Granaglie, Legumi, Semi di Ior·&Jt:~:w re, Patate primaticcie, Tiglio di Lino etc. etc. .I!<Rierct-1 tare attiva Rorveglianza contro i nemici e parassiti diversi prodotti e prendere in tempo Je necessaria cauzioni di puJizia, disinfezione etc. onde i medesimi non abbiano a soft'rirne. Fare in modo che possibilmente si dt>stini ogni anno, a ciascun genera di prodotto, aempre il medesimo posto.

Nella Cantina.

s: incominci

Ia pulizia e Ja preparazione degli attrezzi e dei vasi vinari. NeUe botti sceme ove il vino pericoJa di inacetire si provveda con frequenti solforazioni fatte dal cocchiume.

Collabora~ione

del pubblieo

Pili energia e piu accuratezza ·~·

Abano, 23 Luglio 19fY7

· COD&iana Ia raeoolta dei F"JClai, delle 8tuitae, deldelle P.cl&e etc., gill iniziata nel mese jlijdeaui;Nella raooolta di qaeste frotta si nsino al• • • .molti rignardi avendo cora di non rompere llii~CIM(:per I' anno venturo saranno fruttiferi. Inaugli alberi ai preferiaca far uao di scale. f#tiHCil~te,

Aaerate.

#. l'lliOCI~no mano mane e si lasoiano disseccare suladOlJerarle.

A volar decidere dallo stato deUe campagne della nostra zona di Gubbio, si potrebbe stabilire che il Monti abbia errato quando chiamo Ja nostra Italia - il giardino di natura; - ma essendo lontaui no po di miglia, e giocoforza credere che I' ltalia e veramente quella definita dal Poeta. Donde adunque Ia differenza da zona a zona? Dalla soleno;ia maggiore o minora degli agricoltori. Qui, nella Prov. di Padova, ove a caso mi intrattengo per pochi giorni, bo girato per largo e per Iongo le campagne, ed ho appreso che i coloni tangono in maggior parte in affitto per proprio conto i varii terreni, ed hanno tutto l' interessamento di usare le pili minuziose cure tanto alia terra come aile piante, onde poter pagare Ia corrisposta, ed anche campare Ia propria famigliuoia. Bisogna vedere, come, male a pena, finito di m.ietere, sono corsi per i campi con l' aratro a rompere le stoppie, e non danno tempo cbe questa induriscano davvantaggio, perch6 allora non sarebbe pin il caso di pensare a detta operazione. Sanno che trascurando, si va incontro alia perdita della nitrificazione di varii principii esistenti nel terreno stesso, e non si provvede allo sradicamento delle male erbe, e seppellimento di semi relativi, percbe abbiano a germogliare.

Altra ragione importantissima si e quella, che, passando 1' inverno, senza averle prima arate, lo strato superfioiale e troppo duro ed impermeabile, quindi tutte le piogge scorreranno superficialmente e non andranno ad immagazzinarsi nei strati sottostanti, formando on

vero tesoro di riserva per I' estate ventura. tanto aile piante d' alto fnsto, quanto a.lle sarchiate ivi de-,tinate.

Badan io a fare tali provviste per mezzo delle arature, qualunque secca nell' estate vegnente non compromettera le nmltre sarchiate, granturco etc. perche l' umidita risale dai strati bassi per mezzo delle radici a vantaggio della pianta. An,·he il calore degli infiniti e pesanti festoni (1i viti non pili il verde, ma iJ cangiato in cele,.;te, per le accurate irrorazioni. I frut.teti sono ricolmi di pomi, eel i meli che da noi sono nello stato invernale per Ia maucanza eli foglie, arse dalle rughe, qui ><ono di nn bel verde cupo, e con le punte dei rami ripiegate per terra. Non appena vedono apparire un piccolo filnmento in una sola foglia, intlizio di rughe, salgono s\1 e nettano con scrupolosa esattezza la pianta, oltre le irrorazioni fatte in tempo con l' estratto di tabacco al 2 °1 0 • E nella nostra zona? Non sappiamo fare altro cbe mettere le mani al sen conserte, e rimanere istupiditi per tanto allargar di male. Se invece si adoperasse energia ed avvedutezza, ed in luogo di piagnistei, si cercasse distruggere il male nei suo primo nascere, certamente non avrebbe ora prese cosi va~te proporzioni. Le quercie ed i cerri pure sono ora fatti segno alia distruzione da parte delle rughe, e forse noi, con gli occhi spalancati, stiamo ad osservare I' annientamento anche eli questi e cosi vedremo finitn I' industria dei suini. Scommetto mille franchi contro nn soldo, che nessuno degli Agricoltori ha pensato ai mezzi di distrnzione di qnesto insetto. II solo Sig. Giovanni Cerquetti, cui nulla sfugge ho visto che a rivolto un quesito al Prof. Ottavi nei Giornale - Il Coltimtore - per a vere gli opportuni rimedi. Speriamo che I' invasione del pericoloso bruco, a detto del Prof.

A. Marescalchi, duri solo da 3 a 4 anni, e poi cessi.

Porche non ,• aLbiano gli insetti a moltiplicare a dismisura, viene consigliata Ia raccolta e schiacciamento delle ova, che bene possono scorgersi a mucchi sulle pi ante.

81 raccomanda pure di mettere accanto alle piante in vase dei fasci di sterpi od altro, dove le larve vadano ad incrisalidare, per a vere poi pi it facile Ia distruzione. Altra pratica che qui ho vistu scrupolosamente osservata si e di lasciare intatto il formentone, fino alia sua completa matnrazione, cioe non cimarlo ne sfogliarlo. Oramai puo dirsi che le spighe sono quasi tutte fecondate, giacche, apertene alcune, si scorge il chicco ben formato fino snlla cima. Sanno adunque che togliendo il fiore troppo per tempo quello cioe maschile, o cosi detto pennacchio, viene a ILancare Ia fecondazione del fiore femminiie, o, volgarmente, barba, della spiga, e cosi vediamo che il tutolo e mancante di granelle per un terzo e qua!Ghe volta sino della meta. Anche Ie foglie, che sono ne pili ne meno Ji quello che i polmoni per l' uomo, stanno tutte al !oro posto. Sfogliando troppo precocemente, si avrebbe un rapido disseccamento della pianta con danno enorme della granizione, e vediamo il grantur~o riuscire scarso di farina, eil il colono si lagna che e leggero e tutta semola.

Sfido io ! Lasci adunque le foglie a posto fino al completo essiccamento. I campi eli trifnglio e eli medi-

ca destinati, nei loro secondo taglio, alia produzione del seme, si vedono rispettati religiosamente, ed oramai si possono dire maturi e promettenti. Invece di correre con Ia falce, in mancanza di altra governa, e sagrificarne grosse birocciate solo per la pigrizia di non provvedersi o dell' erba dei fossi o di altro, sanno che alimentare di trifoglio il proprio bestiame e maggiore danno che mietere a tale uopo un campo di grano, eli faiti un Ett. di terra a trifoglio puo dare in media Q.li 4 d i Seme che, al prezzo medio attuale; di L. 90, danno la somma di 360, ed un Ett. a grano, anche a fare in media 10 Sementi, a L. 22, 50, da' una somma di L. 225, sicche una differenza in meno della media del trifoglio di L. 135.

Confesso schiettamente di sentirmi pieno di ammirazione per lo sviluppo agricolo di questa simpatica e non mai abbastanza lodata, zona padovana, formata forse da Dio con un granellino di Sabbia tolto dal Paradiso terrestre; ma a qnesto sviluppo concorre maggiormente Ia energia ed intelligenza dei proprietari e dei 0oloni, i quali sanno pt~rtroppo di non dovere stare con le mani alia cintola. Voglio nub·ire fiducia che anche Ia nostra Gubbio prosegua a perfezionarsi nello intrappreso sviluppo agricolo, e concorra con le altre regioni d' Italia a formarne il vero giardino di natura.

N. BEBI

A TTI DEL CONSORZIO 0 norificenze Sono pePYenuti dal Comitato della IY. Esposizione Campionaf'ia di Perugia (Aprile- Maggio 1907) i seguenti diplomi e relati,·e medaglie d' Oro: 1.a - Diploma di Medaglia d' Oro al Consorzio Agrario CooperatiYo di Gubbio per l' ottimo (unzionamento della Societa.

Diploma eli Collabo,·a:::ione e ~1fedaglia d' Oro a! Sig. Rag. Enrico Della- Torf'e Amministratore del Consorzio Agt•ario Coop. eli Gubbio per

2.a -

lo sviluppo data alla Societa. ~-

Rivendita di grano e granturco Quantunque da piii di un anno sia aperta al pubblico una rivendita al minuto, eli grano e granturco ai prezzi correnti della piazza, purnondimeno a molti e sconosciuto questo provvido atto del Consorzio.

Si rende quindi pubblicamente noto che nei locali del Consorzio si Yende sempre grano e grantur-co al dettaglio, e tutti indistintamente i consumatori possono acquistare detti generi per qualunque minima quantita.

Rag. ENRICO DELLA TORRE Direttore responsabile Gubbio, Ti pografia Gioacchino R omitelli.

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in tutte le proYincie d' Italia sono I·accoltc esctusira111ente dalle Associazioni {lgi'Co·ie {edemte adei·enti o lora Aoenti e dagli Cffici Locali dipendeuti dalla FEDER~\ZIOl\E IT~\..LU:\".\.. DEI CO:\"SORZI AGRARI in PIACE;\"ZA. ~

Bebi Nazzareno

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Memorandum -

Ricevuti a madre e figlia ecc.

I~ISPONIBI~E

N. B. - T/ RE<senza prrcar1a del redattore fu origine di' alcuni erl'OI'l oecorsi llPlla composizimw dPl IWE'E<ente nunwro. Crediamo necessaria accennar0 ai piu gravi.

Dove si pa rla di a r·att·i Eckert P Boem1·a (pagina 2. a, 2. a colonna, 4. 0 alinea) fu :;:;tampato, per err·orr, " 1~ ~Jrrt" e n Bof'nia "' Dove e scritto C'he i ripuntfrtoJ·i " tmno f(mna eli geo~~e puntn o scalelli assicur·ati da un paio di boviui ,, devesi leggere ehe detti arnesi nno forma di grosse punte o scalpelli assicurati ad una bur·e e venono trascinati da un paio di bovini (pag. ~~.a, l. a col., 2. 0 al.).

La paglia si aduna nelle capanne e non nellr '· (·::tmpagne" eome rroneamente ~ stato stampato ll<'l 5." al.. rol. 1.\ clrlla pag. 4.a.

In fondo alla medesima pagina (2.a f'Ol.. ult. al.) dove parlandosi .ei semi di leguminose foraggerP e S('l'itto ehe: ,, Lr ('ill1e ( 0 :·wapi fio·iferi) di queste piante si podano sull' aia e si hattono a mano, nel uale caso vanno in seguito sgus('iati " etc., furono onH'ssr nientemeno he 6 parole; dovevasi di1·e: nel qual caso i semi che ·sp ne ottengono anno sg·usciati etc.

Nel periodo che al suddetto immrdiatamente sc>gue, C"i si fa dire, vendo omesso un non, che ](• l(n·agg<·rr da sellle ., devono e....:sere scele fra quelle che .... i:lllno subito ir~vasioni pa1·assitarle di Cuscuta lambia e non " ambia ) di Or·ohanche ,. etc. ! !

Alla correzione degli altri en'OJ'i, refusi pee la pii1 part0, provveera, siam certi, la benevola indulgenza dei cortesi lettol'i.

..

Lf\ RE:-Df\ZIONE:-

GUBBIO -

X. 3.

1. Settemln·e JrJ07

•

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1110

DEL CONSORZIO AGRARIO COOPERATIVO Dl GUBBIO DIREZIO. E l.D \ !MI. ISTR \ZIO. E rr

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del Cc nsorzio

.\t.bonamento

per inserzioni rivolgersi all' Amministrazione

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lti !-'OS!~IIItOre » 1, Un numero separato Ccnte:5in1i 5

I p1·elemmcnti rlei .'fCilPI'i del Conso>·zio fatti in gcnere a contanti. Sard data facoltd per(j

Art. 7. -

ATTI DEL C0 . . 1 SORZIO Norme

I' RE ZZI

Sl PUBBLICA IL PRIMO 0' OGNI MESE

SOtlO

al socio o conswnato1·e di pagare la merce mediante· rilascio di 1:ffcttu camhiario con la scarlcnza non superiore

Ia vendita delle merri.

ai sci mesi, c'l al saggio da (issarsi dal consiglio di Am nt. ,,liz pn;:zo della merce. I prcleramenti sino a cin-

Per opportnna norma tlei 8il-(nori A;;;ioni>;ti e di tutti i no,.,•ri clienti riten~amo ntde pnhhlicare per e• te-o Ia parte 2" del Regolamento interno appro,·ato da qne;;to Con,..i~lio di Arum. m lie :.; 10 ultimo sedute, e ri-..,..,uardante le nonne praticate dal Consorzio per Ia Yendita delle merci:

Art. 8 - Rilasciando e.fJitti camuiari, la finn a del soriu chc arceica dn·e csse1·e accompngnata da alt1·a fir-

Art. 1. -- I! prclemmentu dei [/CilCI'i puiJ cssere fatto

Art. 9. - Per ogni p·eleramento non pa[Jafo il rnagn.:ziuicrc dol"J'lt c8i,qere l' online finnaio dal socio o con-

di,·cllamenle al magr1.:::cno oerero alfc succw·sali e rircndilt> autori::~ate.

Art. 2. - flttnlora le .nriTi t·cnrlutc drblwllo es,,erc inl'inle tlalla ,,crle del Cunso1·zio o dal luogo di prorluzione, ftwri tll'lla 11'1.,[/'Q pin.::;a, il Con.nr.:io non gn1·antisce in re.~punsabile

nt ·' · Wl morlo i mc.:;zi di i ra.")IOI'ln c non (: dei

rita,·li d ll

d~ticen:a

·'P liziuni C'I!Jil}nnii da

di

t'a!/"" i.

· ··'-' sonrJ .~pedite e t'inggiono semp1·c a ri,. (, ,lcl cr•111Jirnir,,·e.

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ischia e pe-

Art. 3. ·- SP non t'iene d rersamenlc ?·ichiesto dal C••lllfii'Ul 1ii'C 1 [P. SjJI!rli,:ioni JICI' fei'I'Oria SOI!U Se/lljJI'C j"atfe C'Joi l• la1·i.[je tli p;ccola relocitd, e nel crrso ,·fte la mer::c ~ , . .t l•tla. .fi·ancn rlestino, il Consm·.:io non tenuto che

e

a ·' •1J[! Jrtrtrc l sp·.~· '" trm·p1rlo j'eJ'I'oriai"I'J jhw alta st :;i •lit' inrlicrtfa rial comprature.

Art . .!. - La data di consegna l"ichicsta dal com)IJ"afure 11on r; in1pcgnali1·a SP. pe1· ra,qioni di jorza magf/W•'' il Cmu;o1·~i'1 p Jtrt'1 jJI'OI'QI"C di non nre1· potuto alIa ,,u 1. rolla rircrere ln. merce !lalla sociPtit produttl'ice.

C/!i 8cioperi, i [JUasti di mace/tine, gli incen.li e1 altri 't'11 nti o larril'i d' impir ntn cite impP•li.,conn n !'iducoWJ [,, fabbl'icazionc dci ]JI"Orlotli della sucietd funzitl'ice souo consirlerati rnsi di f(wzn. maq,'lim·e wl eso/laano il 11 1

Gn.:;l)l·zio dall' o&bligo di sperlizione aile cpoche conll-attate.

Art. f.>. In crr.~o rli bisagno il C'onsnrzio si 1·ise1Ta la fncolta rli con8e,qnnl'l>. me1·ce iii all1·a p1·orenicn.~a, purc!11j rle1lri medesima qanlitri e della st~sso .'fl'arlo. il cump>·afOI'C P'Jtrd r(fiuta,·si a l'icercrla in cnnto contralto.

ne

Art. G. l.~on si ammettono reclami per peso o qualitl.t della merce tl'ascorsi 8 giorni dall' arrit·o di questa a dcstino.

L' analisi dci p1·o1otti venduti rlo~:ra esser fatta da un fl. LalJOratorio l'iconosciuto e garmzt~ndo nei modi d' 1LSO t• operaz:onc r/i prelevamento dei campioni anali."-zati.

I reclami dipendenti da delta analisi passono cssere fatti C'l!tro qtlindici giorni.

qunufrl lire dcb/)(JIIO cssere pagali a rontanti.

ma di arnll o am ucdue sohibi!i c min isfraziune.

~;on pre

accrlte all' am-

sumature, c ad ogni operazionc di vendita duaa 1'ilascial'e aJ>posila bolletta al clienfP.

Arc. 10 -

Pet· i prclewmenti in canto corrente da regolarizzarsi in contanti o anchc con cambiale, sard concesso if tcnninl? rli un mese, t1·ascorso il quale il debitore 1·estn o/,!Jli!fnlo di l'efiolare il prop1·io canto. In caso d'i?WSSCITa11.m decrn·ernnno sulla somma r;l' inte1·essi pratidati )JC1' [e Camuinli per giorni quindici. Qualora [o sfeS• so dcbitore, an-ertilo faccia i J'ascol'l'cre in.fruttuosamente anche f]tlt:8iO /ermine, il JJirelfOI'C auforizzato di emetterc a szw enrico ww lrnlta a t·ista con spcsc.

e

Art. 11 - Per garantirsi della solribiliia dei soci o consumatori, sia per la consegna che pet· il pagamento delle merci drt 1''[JJ 1arizzare cmne all' articolo prer.edenlc, gl' impiegrili durranno prorocare una delibeJ·azione rlella ComiJii~sione di crerlito c .finan.za. In caso direrso ogni pc1·dita stard a carico di quell' impiegato che non Si C Jll'enwnifo in tnfi erentua[i/7i.

Art. 12 -

I Jil'e;::;i di t·endita delle me1·ci sm·anno pubblicnti ?1Pl listino periodico compilato dalla Commissione tenica unitamntte al Dircttore mnm. Pe1· gli attrez;;i 81/l'ai!JIU jidti pr- :::zi jissi r 1 npp1icati mcrliantc cnrlello all' oggetin da renrlt'1'e.

Art. 13 -Peri non soci, tutti i )JI'e:;d. delle merci e degli nttre.:zi t'CITanno aumentaii inrlistintamente del 5 0, Art. 1J - Tanto il /Jircttore e Jlagaz?iniere, come qualsiasi alt1·u lmpie:talo orl A.mministratol'e che ne faccia le t:eci I'Cstano obblignti -'otto la propria pcrsonalc responsabilitci arl osservu 1·e c jiue osservw·e le 110r me eli t·cndita eli cui al presente l'egolamento.

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Contratti di snperfesfato minerale.

Si a\·vertono i "ignori Soci e consumatori che essendo esanri to il q uantitati vo eli 10)00 q uintali di perfosfato mineralo da noi, acquistato per Ia prossima stagwne di antunno non e piu possibile aderire a richio-

di -.oqlii8to della ~ mtendadcxsi coei completa1 COD~ti

di veDCli&a a privati.

Giova far no&o pubblicamnte ohe i prad eeeeaimaali tl4 tiOl /alii in tale oocuione .&2 e 48 oenteeimi 1' uniti) Jaanno avatn 1' eifetto insperato di esaurire in poco tempo I' i•portante aoquiato dei 101m. quintali; ed e ragione di vera aoddist'uione per il Consorzio che ha aaputo _:p~rwe a mite preuo il genere, mentre oggi in tutte le fabbriche i&aliane non si cede il perfos£ato a meno 1 ceateeimi 1' unit&.

Ci spiaoe inoltre oomunicare che i contratti per Ia ... primavera si aggirano intorno a .&8 e 50 cenml 1' unitil. tanto obe a titolo 18 il perfos£ato suddetto DOll i pori aoquiatare in Gubbio a meno di L 10.50 11 lire al quintale: mentre oggi tatti i fortunati conmatori ohe se ne sono provvisti al nostro Consorzio n he p r Ia primavera 1903 lo anno pagato appena , 70 o 9 lira al quintale.

Stato delle Campagne n me e

=···=

d' Ago to e tato addirittura nefasto ai nosiri prati in generale e pecialmente ai pratt naturalt dei poderi di tnonte.

La produzione dei fbraggt ri ultera, per la iceita oft'erta nei me i di marzo, maggio ed ago to, anehe inferiore in comple o a quella dello scor anne. Tutti entono il bisogno di sfollare le talle onde non essere obbligati, per il prossimo inverno, a provvedere con mezzi co tosi alia nutrizione del

besttame.

Ci troviamo pertanto a vedere le nostre fiere

invase da bestiami d' ogni genere; ono ben pochi pero quelli che riescono a fare aft'ari, specialmente in tatto di bovtnt.

Fortuna che la produzione del gra o sia stata abbondante e che altrettanto i po. a prevedere dai piu per il granturco e I' uva. n danno arrecato dalla grandine del 21 c. m. a quella zona della nostra pianura che e compre a fra gli abitati di S. Martino in Colle e Padule si ealcola non inferiore aile L. 200,000.

Agenda Agricola peril mese di Settembre el Campi La esecuzione dei lavori di rinnuovo che do· vrebbe di regola esser condotta a termine entro il mese. d' Agosto viene da noi so vente protratta a tutto il mese di Settem bre! II danno che ne risulta e i neal co· labile specialmente percbe al maggesc che se ne ottiene vengono a mancare i benefici dell' insolazione agotana 1 quella che meglio d' ogni altra cosa · sen·o a nettare dalleerbacce i terreni maggesati. (" Lavoro di •ttembre fa bel solco, ma poco rende , )

Detti lavori dt rinnoovo si esegoono, come abbiamo detto nel preoedente nomero del presente Bollettino per due gruppi diversi di coltivazioni, ossia: per le sarchiate aotunnali e per le sarchiate primaverili.

Le sarchiate autunnali ( Far.e, Ceci, Cicerchie, Zirri, Lenticehie, Lupini) s' incominciano a seminar& in settembre, ma tale operazione si protrae generalment-e a tutto I' ottc.bre.

II terreno destinat.o aile sarchiate primaverili ( GrtJAt.Joco, Fagiuoli, PalaU, Barbabietole, Saggine, Gira.toli ), dopo essere stato ben preparato con profonde arature e laute concimazioni di stallatico, puo lasciani a riposo di maggese fino al tempo della semina (Aprile - Maggio), oppure meglio puo venire seminato a I egaminose da sovescio. A tale scopo si usino di preferenza il fatJino, il trifoglio incarnato e forse anche la Galega o.fficiRIIlis, (IJ ma per questa ultima pianta attenderemo di conoscere i risnltati delle esperienze di cui sara oggetto da parte del nostro esimio agricoltoro concittadino Sig. Nazzareno Bebi. Tanto il favino qnanto il trifoglio incarnato, per uso di sovescio, deb bono seminarsi molto presto, nei primi di sottembre.

La concimazione complementare a base di perfo· sfato, gesso, leu('ite o solfato d' ammoniaca della quale abbiamo scritte le dosi nel precedente Bollettino, dovra eseguirsi a settembre nei terreni ~specialmente negli argillosi) destinati aile sarchmte autunuali; a marzo nei terreni che sono def:!tinati aile sarchiate primaverili e che si conservan\) a maggese per tutto I' inverno. Adottandof:!i, in luogo del maggese, Ia pratica del sovE>scio, ii perfosfato, il gesso, Ia leucite e piccola parte del solfato vanno sotterrati nel terreno prima di seminarvi favino o trifoglio incarnato. II restante solfato d' ammoniaca (poco piu della meta ) vi sara distribuito a marzo, all' atto dei lavori preparatori per !e semina.

II solfato d' ammoniaca, quale concime azotato, e piu specialmente utile per le sarchiate nou leguminose, ma anche questa, per quanto possano di per se stesse provvedersi dell' azoto di cui bisognano, s' avvantaggiano pur tuttavia notevolmente per lievi dosi di concime a· zotato di pronta azione nolle fasi del ge1·moglia· mento dei semi e del primo sviluppo delle pianticine.

- Si procede in Settembre alia raceolta del Granotu1'CO delle Patate. delle Sag,qine. dei Girasoli. delle Zucche. Nei poderi di monte tali raccolte si protraggogono a tutto I' Ottobre. La raccolta dei Fagiuoli consociati al Granturco si fa in precedenza; generalmente nella seconda meta d' agosto. II granotnrco e maturo per Ia raccolta quando le spighe anno suLito una rimarchevole torsir,ne dei loro peduncoli, curvandosi in basso; e quando le loro foglie esterne, disseccandosi diwmtano rigonfie e sonore.

- lncomincia, in Settembre, Ia raccolta delle Barbabiefole.

- Mano mauo che si raccoglic il Granturco e le altre sarchiate autunnali, si rilavorano i terreni con nrature mcdie, preparandoli per le cereal i.

- Cade nel mese di settembre nna pratica impor(anti sima per Ia no ·tra agricoltura e cioe lo spargimento in copertura di concimi fosfatici nei terreni ove durante Ia prima vera scorsa furono seminate Erba medica, Lupinelln, o 'l'riji1glio praiense. Queste concimazioni si fannn alia dose di 4 ad 8 Q.li di perfosfato, oppure di 5 a 10 Q.li di scoria Thomas per ogni ettaro di superficie, ossia per ogni due mine di semente. Adoperandosi scorie Thomas Ia concimazione dove farsi in settembre: adoperandosi perfosfato si pu6 attendere fino al rnarzo dell' anno Yenturo. In via sperimentale a chi vuol far u.-o di perfosfato consigliamo di concimare in settcmbre una meta delle fora.ggere ed m marzo I' altra rnet{t onde poter verificare al raccolto del foraggio, quale delle due parti dara rnaggior prodotto, mancandoci finora qualsiasi dato in proposito.

- Altra pratica importantissima che pure cade nel rnese di Settembre e Ia semina di erbai semplici o mi"ti eli Fat'ino, di Trifoglio incanwto, di Veccia, ecc.

Delle due prime fra queste piante abbiamo gia disc0n;o indic::mdole come fra noi le piti. adatte per sol'esci nei terreni destinati al Granturco. Degli erbai in generale parleremo ora alquanto diffusamente avendo gia acconnato alia !oro importanza, nel precedente nurnero eli questo Bollettino, per coloro che vogliono nel pii1 breve tempo possibile stabilire un avvicendamento quatriennale o quinquennale nei ]oro terreni di piano o di monte.

Abbiamo visto nell' agenda di Agosto che l' adozione d' un avvicendamento quatriennale in un podere di piano, per chi voglia iniziarla fin da ora senza attendere l' anno venturo puo effettuarsi secondo il seguente schema: -PODERE(Una mPI:\ del poder~) - Sardtiate- prestimi e stro";:; V<'l-(ll, fm le qualt il branturco . ·a "·. / oceupa I a mal-(giOre estensio~g, ue; con qualcltP Jirn1tato ;::: appPzzamPuto <.1! legummose 1 l----'~--------~---------- 1 -d_a__w_r_a_g_g•_o_.___________

go

~

(Una nwta de! podere) G - ( rano) -

( t;n

<1uarto)

Sarchiate

\

I ( Cn quarto) I j

( nue quarli del podere)

Erbai

Dall' uno e dall' altro di qeesti due schemi ben si scorge quanta imvortanza per cosi dire transitoria annettiamo all' uso degli erbai ogni qualvolta abbandouando le viete consuetudini d' una agricoltura preadam itica vogliamo acldottare per i nostri tern·ni un buon avvicendamento culturale. Nei terreni cbe sono gia a a rotazione e meglio in quelli cbe possiedono un buon medicaio fuori rotazione r utilita degli erbai e meno sentita. In tali casi si concede generalmente agli erbai una piccola superficie dei campi cbe fanno parte della sezione di terreno destinata alle sarcbiate.

- Si continua nel Settembre Ia falciatura dei G1·anturchetti e delle Saggine da foraggio. Mano mano che i terreni si sgombrano di tali foraggi si rilavorano per le cereali.

Nei Cannovili.

- Raccogliesi in Settembre Ia Canapa femmina. Nel piano, a seconda delle stagioni, tale raccolta puo venire anticipata. Quest' anno per esempio alcuni anuo potuto eseguirla nella terza settimana d' Agosto.

Negli Orti.

Si ]ayorono e preparano grandi estenb. . _ reno gia sgombrate da altre coltnre, per i cavoli altri ortaggi d' inverno.

J

~ 6LL

Nei Vigneti.

- t:iorvegliare le uve che vengono maturando. Visitare attentamente tntte le viti, specie quE>Ile delle nostre alberate e segnare quelle che per qualita e quantita del prodotto si most.rano scadenti. A suo tempo dovranno essere innestate o sostituite addirittura con altre viti di migliore qualita.

Nei Frutteti.

- t:ii raccolgono molte varieta di pe1·e e mele da serbare per I' inverno, oltre aile solite frutta di consumo immediate.

Nelle Alberate.

Si sfrondano con vantaggio i mariti delle viti od Oppi da cui ricavasi nutrimento pel bestiame. Si taglian le frasche di pioppo di quercia, etc. per provvisione yernina delle pecore.

-

Nelle Stalle.

- Si ritosino le pecMe nella pnma quindicina del mese, non piu tarcli.

Grano

I

Abbiamo pure visto come I' adozione d' un avvicendamento quinquennale in un podere di monte possa subito iniziarsi secondo il seguente schema: -PODERE-

-

~ ~ ~~ -"' 0~3

-

0

"

I;"" ;...,

(Un ~u~nto) Sarcluate _

I

-

rarcluate e qualche poco dJ Lu~i-

-

llf"'

(U~

quinto)

1·ltnol\Iaggese met:\ a pr1ma\. IIaCirca

L

E

Ia

I (Un ~nto)

!=due qumt1) (==due qumti) D J'J.

-

(Uha meta de I podere)

-Grano-

~c..

§

I

~

( Una me tit del podere)

STOPPl!!:

Ert.a~

IaCirca meta

LupmPIJa (= !IJ I vecchta

(Due quinti del podere) --

- Grano -

I I

Nel Pollaio.

I' galletti dellfl prime covature (l\farzn-Aprile) si caponano in Agosto. Quolli eli Maggio si caponano in settembre Nell' Apiario.

- t:ieconda raccolta di miele.

Nella Cantina.

- E bene pensare in tempo all' all esti mento del materiale per Ia prossi ma venelemmia. a) perle botti nnove si pratichi m pnmo una lavatura con acqua bollente molto salata o Hodi .. a, quindi risciacquatura con aCIJ.Ha fresca e iinalm cnt.e si avvini con vino calclo molto alcoolico risciae<pwndo in seguito piu volte con acqna. b) perle botti vecchic che ~~enton o d' aceto

cessana l' albumina, e che i materiali azotati componenti il nostt·o organismo vengono attaccati e con<:umati dal lavoro soltanto quanrlo non intmduciamo carboidrati in quantit<i ~:lffi .. iente.

Pre,;i qnintli in ron::;itleraziono qnef'ti ultimi come materiale pitt neces:<ario alia con"er\'nzione col!' orp;anismo completo in arti\'it;i, noi vediamo clte, per fornirJi in quantitit suffil·iente, La~tano I OU grammi di grantnrco, tollerabili da uno stmnaro sano, i <'J.Uali contemporaneamente forn1~.·ono 70 grammi di albumina (quantiU\. pre~sorhi.i suiliciente) e gr. 28, 70 di .'ostanze gras.;;e 'quantitit deficente ).

Se adunque il p:ranturco, come materiale nutritive, nel senso della. proporzione fra i suoi com-

e difettoso

ponenti, lo e principnlmente, anzi escnsil·almente, per la deficenza dei grassi.

In questo il cont.adino, guidato dall' istint0, chie•le con insistenza a! pacl.-one il colltlito; e se non lo ottiene, vendo volontieri sostanzo rict·.ho di azoto, conw pollami ed ova, per com per are lardo ed olio.

La naLura in:::egna all' uomo, come ad ogni organismo ani male, q uello uhe gl i neces::.ita, assai meglio che la scienza.

In difesa del grantur"n tnli'O ancora un al:ro argomento. - Il Hi per JO. I ><oltanto dell' aliment.o fornito da questo cereale non verrehbe a"sorbito dall' intestine ( seconclo Rubuer ) . m,,nr.re il pane eli frumento di pnt·o fiore non verrehbe assorb1to in ragione del 3) o\o.

Daile considerazioni sovraesposte risulta che la farina dt grantnrco ad lizionata di.sostanr-e grasse, costituisce nn buon alimeut.o ]Jer I' uomo.

lo Forestnle per la limitrzionc della coltura del grantnrco.

Cna Iegge in qnesto sen:-;o toglierebbe molta qellagra, ri:-;parmirr,.bbe multo sale allo stato e sarebbe anrhe una ~Mgente di maggiore ricchezza, perche I' abolizione della coltnra di qnesto cerenlc in montagna antlrehbe a Yant<tggio di quella r1olle fnraggere coli' aumenlo cnnseguente del bestiame e con una maggior prnduzione eli grano.

Xcl pin nodi Gubhio poi che i·

abbn~tanza

elevato sul

liYcllo del mare e raccomandablle I' adozione rli granturco a matnrnzione ~ollecit a, Ia restrizione nonche della sua coltnra in terreni profon•lamente hworati ed abbondantemente concimati in modo di ottenere prodotto abbond:.tnte e precoce. - Si unirit in tal modo l' utile economico ed igienico - In tanto - fi uche non vi prov\'eda una Iegge - si faccia un' ntti1·a propap;anda fra i proprietari per l' auolizione della coltnra del granturco montngnn, eel in ragioni poco :-lOieggiate e fredde.

l1l

Tutti poi i proprietari cl <' hannn senso di umanitit eoncedano ai coloni una bnona provvigione di sostanze grasse ( lardo od olio), anche se si troYano in debito. 0 meglio ancora. lascino che tutti facciano ilmaia-

le, come suo! dirsi.

Insegnino ai coloni a mangiaro qualche volta anehe quei polli, piccioni eel ova che non assaggiano mai e troppo \'Oientieri portano al mercato - <' sopratutto, tplantunque, come abbiamo dimostrato, il grantnrcn non sia un catti,-o alimento, li abituinn ,, mangiare il pane di frumento.

Poche parole sn llncsLO cereale.

(Continua al prossimo nwucro)

E la pellagra?

Nella produziune di questa malattia, il granturco ha la stessa colpa di quella ehe potrebbe avere lacarne putrefatta nel produrre le pitt gravi llltossicazioni. Eppure

Come togliere le incrostazioni dalle irroratrici

nes:suno penso ad escludere la cHrne dall' alimentazione nmann, - a parte il fanarismo vegel.ariano.

Le incrostazioni, cho tante Yolce impecliscono i l regolare funzionamento cl(;lle pompe iri·oratrici, si pusso-

II grant,nrcu non mar.•wo, non essicato e lplinrli

no togliere, lavant!o a piit riprese con acqua calda, nelh qnale ::;ia seiulta melassa eli zucchero in dose dal 5 a! 10 per cent0, lasciando per qualche tempo a macerare le parti incrostate in qnesc' n.cq11a. :Ua se l' incrostazJOne contiene un· eccesso cli calcare, bisogna ricorrerc a solu~ioni allungate di acido cloridrico, acloperato con cura solo sulle parti incrostate a mezzo eli strufinacci c spngne, e rio per non intaccare il metallo nudo. Puo inve~e ac~a"lere il caso oppost >, cioe; che l' incrostazione contcnga in ecces::;o il solfato eli rame: in tal caso si adoperi anehe l' acqua calda con melassa che agisca su 1;cientemente in questo caso, tanto pitl lentamente quanto la incrostazione e anti.ca, spessa c eli r.onsi::;tenza marmorea . .!Ueglio di tutto 6 eYitare il formar~1 e il sovrar:r,orsi delle incrostazioni nelle pom-

ammnffit.o produce gra1·i inro";;icazwni delle quali uJ. 1ima, consegnenz<t e la pellngra. - Come e proibitn Yendere Carni pntrefatte nrl infette co;,i e giustamen[p }ll'Dibito il commercia del gr~nturco guasto.

Pe•o Ia Iegge e in-;n!11cente Pflrchc provvede soltanto hila vigilanza f'nl granturco che ci viene dall· e stero, mentre il groRso gnnio lo abbiamo in ca;;a. - I nost.ri contadini della montagne raccolgono in autunnn avanzato nn grantureo immature, che non si essica mai e cho snbito atnrnnflisce.

Esistnno leggi se,-erissimA contro la libertit eli coltun< agrnria sni 1nonri. - f+nai He si tiene una capra capa"e eli rcr:ar danno ad un adJll~to (II comm. Sormani- Uorctti infonni!): gnai se si cli,;soda nn terrene "enza 11 pcnnesso dell' l:tli ·io fore~tale I -;)Jail grantnrco :-;i pni1 c.olri,·a;·lo "~'~'11'111B, e nc~s·ma Jcg:2;e tnteb la 1·ita dell' nomn, m<>ntre vo n' ha una che tutela •1uella delle piante.

Eppure sa!'ebbe tanto facile 1' istituire un f ::;pet.torato <lp;ricolo - che pntrebbe anche essere annesso a que!-

D.1· \'. ItEGGIANI

pe irroratrici da perono::;pem: lo cite si ottiene arlopuran io dosi esottte tli calee e lli sc)l fat.o di rame, tenondo leggermente nota .o Lwamlo e s<Jiacqnanclo b;;ne Lt pompa alia fine eli ogni giornata eli ILworo. (Guzzetta Agricola :! G iugno HJ07).

Giovanni Cerqu etti

Note Ag.ricole

Circa la meta dello scorso Gingno, in molte loca; !ita dei territori di Gubbio e di Gualdo Tadino e conparsa una fortissima invasione di br)lchi, volgarmente dette rughe, che_ distruggono specialmente le foglie di cerro, di quercia, di sorbo ed anche degli alberi che servono di sostegno alle viti, chiamati aceri od oppi.

Siccome io non conoscevo ne il nome di tali dannosissimi bruchi, ne i mezzi di prevenzione e di Iotta, percio ne mandai 3 al Prof. Ottavi, pregandolo di pari arne diffusameute net "Coltivatore, ed infatti ecco cio che Egli dice nel numero 28 del 14 Luglio 1907: I bruchi che Ella ci ha mandati appartengono alIa specie Ocnel'ia dispar o Liparis dispm- uno dei lepidotteri pili nocivi aile colture fruttifere ed arboeree.

Si nutrono delle gem me e delle foglie degli a! beri a foglia larga e principalmente di quercie, di cerri e spesso anche di fruttiferi comuni. Adesso queste larve hanno ormai finito il loro ciclo vitale: in questi pnmi giorni di Luglio si incrisalidano, sia entro le screpolature de!la corteccia, sia tessendo con radi fili serici alcune foglie pii:t o meno rose e nascondendovisi. Dopo due settimane circa, escono farfalle: il maschio ha volo rapido e vola anche di giorno se disturbato; Ia femmina invece, dic6 il Lunardoni, causa Ia pesantezza del suo corpo, non vola affatto durante il giorno e svolazza per pochi metri pesantemete e all' impazzata durante il crepuscolo; esse stanno d' ordirrario sui tronchi degli albcri, all' altezza di un metro circa da terra, pii:t raramente sui rami o su altri sostegm. Dopo l' accoppiamento, la femmina comincia a deporre da 200 a 40:) uova, a strati, proteggendo ogni singolo strato con Ia peturia lanosa gialliccia del suo addome, peluria che stacca ed adagia sulle uova bat tendo forte mente le a! i.

Queti mucchietti di ova somigliano, nel loro insieme, al fungo di esca. A primavera sbocciano i bruchi e da principia sono neri e si calano tenendosi sospesi al filo serico emesso dalla bocca, fin che il vento li porta :;u un albero. Non Yivono in societa se non nei primi tempi, e in ispecie nei giorni piovosi e nuvolosi; dopo lli seconda muta, J;ero, ogni brnco vive per proprio couto.

I D' ~rdinario le invasioni dei bruchi della dispari durano da 3 a 4 anui, poi cessano o si riducono a pochissima cosa, sopratutto perche son vittime di ftmghi o insetti parassitarii ehe si sviluppano su d' essi.

Per combattere questo infesto lepidottero, si Tacco:narida sopratutto la Iotta invernale consistente nella Jistrnzione delle ova. - Questa puo farsi, sia schiaccian<lo i mncchi d' ova o ooteche con un martello o una mazznola, sia staccando le placche e bruciandole, sia infine spalrnandoli con catrame o altre materie viscose a ttaccatit::ci e.

Si raccomanda pure di mettere accanto aile pianto invr~~e dei fasci di sterpi o altro, nei quali le larve vadano ad incrisalidare per averne poi piit facile dn dist.ruggcre. I nfine come nnico rimedio diretto, si pntrebbero consigliare le irrornzioni con miscdo arscnica-

li, soprattutto a base di arseniato rli piom bo, in rngione di lGO a 150 gr. per ettolitro.

Queste soluzioni avvelenano le foglie e quindi le larve che se ne cibnno.

Daile mie accurate ussern1Zioni ho visto che detti bruchi, dal Giugno al 26 Luglio circa, se ne trovano molti mucchietti, ognuno di q unlche centinaio, alia base delle piante, al ti-onco e nei rami di esse, coperti con una fitta tela serica. X oi ne abbiamo distrutti migliaia per non d1re milioni. dandogli fuoco: raccogliendo quelli in alto servendosi di una scala per adunarli entro un recipiente. e quin<li bruciarli.

Avverto che la polvoro di tali bruchi fa gonfiare specialmonte il collo ed i polsi delle mani percio, quando si volesse fare Ia distruz10ne dal Giugno al Luglio e bene coprirsi le mani, il collo e meglio ancora Ia faccia con un velo, onrle evitare simlle gonfiore che dura 4 o 5 giorni dando un forte bruciore. Io l' ho provato quest' an no pit\ volte.

Ora sono nate lc farfalle e depongono molte ova, come e detto sopra. da Ott a Yi. Io ho vis to che dette ova le Llepongono nel fusto c nei rami di quercia, di cerro, di rneli di sorbi ecc. e sono vitiibilissimi e Ia !oro distruzione e facile, basta battere con sasso od altro.

SperJamo che dureranno pochi anni , rna prima della loro scomparsa temo che ci recheranno molti danni.

GIOVANNI GERQUETTJ .

previoen~a

e

provvioen~a

La prolungata siccita nel periodo pit\ prop1z1o allo sviluppo delle foraggere, ha falto si che le aie siano rimaste scarse di provviste sufficienti a mantenere il bestiame che gia trovasi istallato. Che fare? Vendere forse a prezzo vile una parte di detto Bestiame? ..Duole che si debba andare incontro ad una grave perdita, tanto nel prezzo, che nella mancanza dello stallaticO. Acquistare il foraggio necessaria? Spesa enorme che non viene forse compensata. Non resta adunque che provvedere nel modo pii:t economico ora che ne siamo in tempo, _seminando dei vasti erbai tanto autunnali che primaverili. Ne usufrira in ingrasso anche il terreno. Il favino sparso nelle stoppie, ben lavorate e ottimo mangime che potrcbbe esscre pronto per il mese di Novembre. Non sar:'t mal htto conso:.;iarvi nn po' di senapa bianca. Per il Marzo, Aprile, preparare erbai di trifoglio rosso. veccia, favini tardivi etc. 1\Ieglio se verranno sparsi <Iuintali qnattro per ettaro di perfosfato, sara cosi prcparata Ia concimazione per la prossima co]tiyaz:ione del Gnâ&#x20AC;˘ntnrco.

Anche i Silo, non ancora entrati bene in uso m questa zona, sarebbero un vero tesoro nascosto. Scavando oconomicamente una fos!:la nel terreno, si cornprima bene il fondo e si formi attorno alia bocca un arginello perche le aequo non vi si infiltrino: poscia si riampia di residni i pil\ scaclenti, come canafoglie di granturco, foglia di mori, tli quercie, di olmi, di acaci, etc. pi-

giando il tntto per bene, meglio agginngendo, per ogni • strato, un po' di sale pastorizio. Quando Ia fossa ne sara bene ripiena, si ricopra il tutto con coppi, o Iastra in modo che l' acqua piovana scorra oltre I' arginello formato. In un momento di sommo grattacapo il colono puo ripensare a questo tesoro nascosto. Della formazione razionale di tali silo, parleremo piit diffusamente in altro numero.

Intanto non si perda te.npo, formandone qualcuno alia buona, meglio che si puo.

N. BEBI

Pratica facile per fare Ia diagnosi delle alterazioni del granturco in chicchi. ~

Un granturco e certamentc pellagrogeno, tuttavolta perda il potere di germogliare.

Nel 1904 una Circolare ai Prefetti ammomva che •loveva ritenersi sano que] maiz che avesse dato l' t!O 0 lo di cario~sidi germoglianti. Ma il Prof. Sclavo, il geniale proponrnte <lelia prova del germogliamento per ginrlicare dello stato di conservazione delle cariossidi, dichiara che quella percentuale e troppo bassa; e cosi •1e\·e ritenersi granturco sano, non pellagrogeno di buona qualita, soltanto quello che germoglia nella proporzione del 90 °1 0 . E per f.tr Ia prova, ecco come si pratica: Si preparano tre, q ·1 attro recipienti a fondo piatto, muniti di coperchio. Dal monte di granturco, che si vuole sperimentare, si asportano, prese in punti differenti, tanto manciate di maiz per quanti sono i recipienti, e, di ciascuna manciata Bi contano cento chicchi di granturco.

Sui fondo di ciascuno dei recipient.i suddetti intanto, si mette uno strato di bambagia impregnata di ncqua comune, e su que~:>ta si depositano i cento acini rli gran tnrco per ogni recipiente, si r hi utlono col Ioro coperchio e si colJo,~ano m un am biente raldo; dopo sessanta, settantadue ore si scuoprono, c si conta quanti sono i chicchi che hanno germogliato in ciascuno.

Dottor GICLIO LUCID!

RACCOL TO ECCEZIONALE

X el I'UO piccolo podera "Lo Scm·;;ello,, il Signor X. Bebi ti raccolto quest' nnno Ia bellezza di 14 quin-

tali di Some Trifoglio! La superficie del terreno da cni si ottenne tale prodotto avrcbbe dato, seminata a granturco, nn benefleio non superiore ulle 3:JO L . Colti vat'a m \'CCC a Tri fogli·) e~sa it reso, tra fie no e seme, per lo mrno cinque Yolte di pi'!

Ci mllegriamo Yivamente col Signor N. Tiebi eLl erl ngli altri agnc0ltori euguuini diciamo; Imparate!

LA REDAZIONE

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9 1

32 50 39 27 75 29 50 1 75

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GUBBIO -

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1. Ottobre 1907

N .. 4

·ettiuo Agricolo DEL CONSORZIO AGRARIO COOPERATIVO Dl GUBBIO DIREZIONE ED AMM!NISTRAZIONE presso Ia Sede del Consorzio

per inserzioni rivolgersi all' Amministrazione

Atti del Consorzio

1.0 PREMIO -

2.0

MO.STRJI ZOOTECHICJI a premi per Bestiame Equino, Bovino, Suino ed Ovino

3.0

da tenersi in GUBBIO it 9 Novembre 1907

Circolare - Programma BESTIAME

AM~IESSO

AL CONCORSO

1.a CATEGORIA

-

di cavalla nostrale con cavallo stallone governativo ocl approrato.

].o PREMIO 2.0 » 3.0 »

Diploma d' onora di 1o grado Diploma d' onora di 2° grado Menziona onoravola

2.a CATEGORIA

Bestiame Bovino

Classe unica: Cavalli di ser'l.l"izi<J, da sella e tiro, d' eta non superlore agli anni 7, precettati alia rimonta governativa e nati da incrocio di cavalla

Reparto primo : Bovini di razze per il piano

nostrale con carallo stallone governativo od appro1Jato.

2.0

» »

Sezione B. Cavalle.

Sezione A. Tori e Torelli.

Classe prima: Tm·i da 22 a 34 mesi (con una mossa e due rnosse ).

I.o

PREMIO -

2.o

»

3.o

»

Classe unica: Cavalle {attrici nate nel 1901 o prima, seguite da redo o coperte nel 1907 da cavallo stallone governativo od approvato. (Disposiz. tassati-

masse)

ve del Minist. d' Agr. Ind. e C.)

1.o PREMIO -

(1) Con manifesto in data 26 giugno a. c. questo Consiglio d' Amministrazione, allo scopo di incoraggiarc Ia locale industria zootecnica, deliberava di indire una mostra di bestiame (cquino, bovino, suino ed ovino) !a quale avrebbe dovuto tenersi in Gubbio il giorno 22 del decorso mese di Settembre.

Le condizioni, assai sfavorevoli per il bcstiame, dell' annata agricola in corso; le difficolta d' ogni sorta che ostacolarano i lavori della Commissione incaricata di organizzare Ia Mostra, trattandosi di avvenimento del tutto nuovo per la nostra Citta; il dcsiderio che Ia Mostra stessa riuscisse il piu che possibile importante c numerosa; il notevole ritardo con cui dal Ministro d' Agricoltura Ind. e Comm. e dalla Deputazione provinciale ci pcrvcnnero le concessioni di sussidio; il desiderio espresso da parecchi proprietari; il parere autorcvole di alcuni competenti; e finalmente, I' assenza precaria del Prof. E. Marchi a! quale era sta ta offerta Ia presidenza della Commissione aggiudicatricc dei Premi; - ci pcrsuasero a rimandarc Ia mostra AL 9 NOVEMBRE prossimo.

Diploma d' onora di 1.0 grado a L. 100 ( dal .Min. d' Agr. I. e C.) Diploma d' onora di 2. 0 grado a L. 50 ( dal Min. d' Agr. I. e C. ) Manzione onora>ola

Classe unica: Puledri sop,·anni nati da incrocio

Sezione A. Cavalli.

Diploma d' onore di 1.o grado a L. 45 ( dall' Ass. dei Prupr. ) Diploma d' onora di 2. 0 grado a L. 25 ( dall' Ass. dei Propr. ) Menziona onorevola

Abbonamento annuo . . L. 0, 50 id sostenitore ~ 1, Un numero separato Centesimi 5

Sezione C. Putedri.

Bestiame Equino

J.o PREMIO -

PREZZI

Sl PUBBLICA IL PRIMO 0' OGNI MESE

Medaglia d' arganto dorato a L. 40 ( dal llfinist. d' Agl'. I. e C. ) Medaglia d' argento a L. 25 ( dal Ministero d' Ag1·. I. e C. ) Medaglia di bronzo

Classe seconda: Torelli da 12 a 22 mesi ( senza

2.o 3.0

»

-

Medaglia d' argento a L. 25 ( dal lllinistero d' Agr. I. e C.) Medaglia di bronzo a L. 15 ( dal Ministem d' Agr. I. e C.) Menzione onorevola

Sezione B. Vaccbe e Giovencbe.

Classe prima: Vacche da 34 rnesi in su, (lno a i 5 anni (con terza mossa, con il dentino, con mezzo dente).

1° PREJ.\HO 2.0 3,0

Medaglia d' argento e L. ~5 (del Ministero d' Agl'. I. e 0.)

Medaglia di bronzo (2 sacondi premi) Manzione onoravole.

4.a CATEGORIA

Bestiame Ovino Sezione A. Arieti o Birri

Classe unica: A1·ieti pe1· incrocio e migliOJ•amento delle i'az;:,e locali 1.0 PRE:UIO 2.0

3.0

» »

Medaglia nistero d' Medaglia Menzione

d' argento e L. 10 (!Tal JfiAg1·. I. e C.) di bronzo e L. 5 (dal Cons.) onoreyo]e

Sezione B. Pecore

Classe unica: Pec01·e mat1·acrine di qualunque ra;:,za gilt acclimatata 1.o PREMIO 2.0

»

3.0

»

-

Medaglia d' argento e L. 10 (dal Ministero d' Ag1·. I. e C.) Medaglia di bronzo (2 secondi premi) Menzione onorevole

Sezione C. Grnppi

Classe unica: Agnelli e Peco,·e da gregge, in gruppo non ndnore di U. }.0 PREMIO 2.0

»

3.0

»

Diploma d' onore di 1.0 grado e L. 10 ( dal Consorzio ).

Diploma d' onore di 2.0 grado e L. 5 ( rl al Con8o1·zio ).

Menzione onorevole

REGOLAMENTO

Le domande dovranno essere sottoscritte dai Proprietari, oppure dagli Agenti o Fattol'i che ne tutelano gli interessi.

Art. 3. - La tassa d' iscrizione per ogni capo di bestiame grosso, equino o bol:ino, ammesso alla mostra, e stabilita in L. 1 per i Proprietari Soci del Consorzio; in L. 2, 50 per i non Soci. Sono esenti da tassa i lattonzi che seguono le madri.

Per i suini da razza ( Verri, Scrofe) la tassa d' iscrizione 6 stabilita in L. O, 50 per capo; per gli Orini da raz:::a ( Arieti, Peco1·e matraccine) in L, 0, 25. Bono esenti da tassa i Suini " da ciocca , e gli Ovini da gregge.

L e quote d' iscrizione potranno pagarsi anche all' atto della presentazione degli animali nel1·ecinto della 1Uostra.

Per gli animali che dovranno essere custoditi in appositi 1·ecinti o box stabilita una tassa di L. 5 per ogni 1·ecinto.

e

Art. 4. - l maschi riproduttori ( Stalloni, Tori, T'erri, ed A1·ieti) pot ran no concorre1'e ai premi della mostra anche se da poco tempo introdotti nel1'erritorio, ma soltanto nel caso che i singoli proprietari s' impegnino fonnalmente di tene1·li nel 1'er1·itorio d·i Gubbio almena pe1· 12 mesi.

b) I PREl\fi Art. 5. - Pe1· ogni classe di bestiame concon·ente alla mostra si destinano diversi ordini di premi:in medaglic d' argenta dorato, d' argenta e di bronzo, in diplomi d' onore e menzioni onorevoli, nonche sovvenzioni in danaru concedtcte dal 111inistero cl' Ag1'. Ind. e Comm., dalla locale Associazione dei Proprietari e dal Conso1·zio Ag1·ario.

~

Art. 6. N. '13. La mostt·a avrd pl"i11cipalmc11te lo scopo di i11coraggiare e premiat·e tutti co[o,·o i quali, i>zt1·oducendo llel Territorio di Gubbio tipi riproduttori di l'aHe id011ec alia llOStra t·egione, o seter'o>lando le ra:rre locali, tendera•PlO cim criteri sci~ 1ztijici ed ecOilumici, al migliorame11to del nostro bestiazne domestico.

a) LE AMl\liSSIONI

Ad uno stesso concon·ente non sara con-

cesso che ttn sul premia pe1· ciascmw Sezione, qualunque' sia it numero degli animali presentati meritevoli di premia; ma nel certificato di premiazione sara indicato il numero degli animali esposti nella sezione ave il concorrente fu premiato.

Art. 1. -- Saranno arnmessi alla mostm gli Equini, Bovini, Suini e'7 Orini che sono nati nel 'l'erritorio del Comune o che vi furono int1·odotti almena tve mesi circa, p1·ima del [JiOI'nO per il quale e in•letta la mostra; il che doVI·a risulta1·e da una formale dichiar·azione che i singoli Proprietar·i o chi per essi faranno sul prop1·io onore nelle domande d' ammissione; salve le disposizioni di cui all' m·t. 4 per quanta rigua1·da i 1·iproduttori.

Art. 7. - I premi, notificati nella stesso giorno della .Lllostra ve1-ranno consegnati in pubblica solenne adttnanza che sard indetta dal Consorzio. Il pagamento dei pl·emi assegnati ai l'ip,·oduttori maschi non sara effettuato se non quando i'isulti accertato che i riprodUttt01·i p1·emiati abbiano funzionato per oltre 12 mesi nel territOl'io del Comune.

Art. 2. - Le domande d' ammissione dovranno esse,·e presentate alla sede del Consorzio non piu tardi del 25 Ottobre 1907.

Art. 8. - Decadrd dal premia · quel concorrente del quale risultassero false, prima, durante o dopo la Most1·a le dic!tiarazioni presentate o che avesse i?J qualsiasi modo ingannato la Oommissione giudicatrice.

Le domande d' isc1·izione alla ]}fost1·a dovranno contenere le seguenti indicazioni;

A) il numero, il sesso, l' etd, la 1·azza ert altre consimili notizie relative agli animali da iscriversi;

B) il nome del Podere e della Parrocchia d' onde ,qli animali provengono; nonche il nome dei Coloni cui sono aff.dati.

c) LA GIURIA Art. D. - Una Commissione Jiudicatrice o Gi·uda composla di 7 membri e ctoc: di t1·e esperti, di tre dottol·i t·eterinari e d' uno specialista zootecnico esaminel'i~ gli animali ibcritti, designe1·d i premiandi eel. il suo giudic.:io sal'li inappellabile.

Art. 10. - La Commissione giudichera sul t•alore assoluto zootecnico e non sul -ralore relatiro, commerciale, dei singoli animali.

Art. 11. - La Commissione terra in debita considerazione tutte le informazioni documentarie che i singo· li proprietari volessero fornirle per iscritto (almena 10 giorni prima della mostra) relaticamente agli animali pre.sentati.

Art. 12. - La Commissione, per meglio determinare il merito dei singoli animali, e p<'r avere altres/, dei resultati desunti da una osservazione uniforme dovrd attenersi al sistema dei punti.

Art. 13. - I Giul'ati non potranno stttldiddere i premi j1·a uno o piu concorrenti, ne stonwrli da una Categoria o Sezione ad 1tn' altra. Pero la Giuria potra propon·e alla Direzione del Consorzio l' asse,qnazione di Diplomi di benemerenza o di incoraggiamento per colora i quali porto..~sero al buon incremento della mostra un contribulo preget·ole quando non fosse ai medesimi possibile l' aggiudicazione d' 1m p1·emio m·dinario. d) DISPOSIZIONI VARIE

esse1· tolto doll' animale o canctllato sotto pena di esclusione dal concorso.

Art. 17. - Bono delate le bardature e le infioccature che ingombrino il dorsa ed il capo degli animali.

Art. 18. - Gli animali presentati saranno custoditi e rnantenuti dai rispetiit'i Proprietari e Coloni ed il Consorzio non sara responsabile degli accidenti che potesse1·o accadere agli ani mali, nc dei danni che questi potessero cagionm·e.

e

Art. 19. - Durante la .lfost1·a permessa la vendita degli animali esposti ma non potmnno essere allontanati prima che la Commi.,sion e giudicatrice abbia compiuto il suo lat·oro colt' assegnazione dei premi.

Art. 20. - Possono anche figurare nel locale destinato alia J.Jostra altri animali equini, bovini, suini ed ovini fttoJ'i concorso, ai quali pero non pot1·a compete1·e alwn premia ordinaria.

Art. 21. - Pe1· tutti i casi non prereduti o non p1·evedibili nel preBfnte Re,qolamento sara in facolta della Direzione del Conso1·zio di stobilire wlta pe1· 1:0lta le opportune disposizioni.

Art. 14. - Gli animali isc1'itti dovranno trovarsi nel locale destinato pe1· la mostm non piu tardi delle ore 13 del giorno 9 Novembr<> 1907. Troscorsa questa om gli anirnali poi1·anno essere esclusi.

Art. 22. - Per ogni schia1·imento, dichiarazione o 1·eclamo i concorrenti si rir:olgemnno agli Uffici del Consorzio Agrario Cooperatir:o di G11bbio.

Art. 15. - Non potranno essere ammessi quegli animali che da un Ispettore Sanitm·io appositamenle incaricato fossero 1·iconosciuti non saui o rustici.

BEBI NAZZARENO -- Presidente

Art. 16. - Agli animali iscritti verra assegnato nel locale della mostra il proprio posto e samnno contrassegnati col numero d' ordine corrispondente, che non potra

LA COMMISSIONE INCARICATA BORGHI ENRICO . . . . ( FRANCESCHETTI GIUSEPPE. Consiglieri BONARELLI GUIDO relator~ DELLA TORRE Rag. ENRICO - Segretario aggiw1to

11 VII.° Congresso dell' Alleanza Cooperativa internazionale e le Istituzioni agrarie cooperative nel Cremonese Notizie e appunti sul luo,qo.

Come a tutti e no to, per le am pie relazioni portate dai vari giornali italiani e stranieri, nei giorni 23, 24 e 25 Settembre ebbe luogo in Cremona il Congrasso dell' Alleanza Cooperati va internazionale al quale avemmo 1' onore di partecipare rappresentando il nostro Consorzio Agrario.

L' alleanza a avuto origine in ltalia nel convegno tenuto a Milano venti anni or sono fra una ristretta cerchia di ceoperatori Inglesi Francesi e Italiani. Crabbe pero in terra straniera, si dilato nel mondo per opera special mente dell' Inglese Wolff, presidents dell' attuale convegno di Cremona. Dal campo della propaganda delle idee scese poi nel terreno degli affari strigendo scambi d' interesse fra Je organizzazioni cooperative dei vari paesi, siano eli produzione o consumo, agricola o industriali. Ideata dapprima come una semplice unione di cooperatol'i inglesi, francesi e italiani essa om com-

prende nom meno eli 2:5 nazioni fra le quali Ia Germania tiene per importanza il l:iecondo posto.

Dopo sei Congressi tnnuti in varie nazioni nel coreo del ventennio, questo VII. convegno prometteva fin da principio eli riuscire un vero avvenimento, per il gran numero di uomini eminenti eli tutti i paesi ivi convenuti.

Erano rappresentate le istituzioni cooperative della Francia, della Germania, del Belgio, dell' Austria, dell' Ungheria, della Danimarca, della Spagna, della Grecia, della Svizzera senza notare Je moltiplici delle varia provincie ltaliane.

Dopo pero Ia prima giornata, piacevole e indementicabile, ricolma di idealistiche speranze, tra gli smaglianti discorsi inaugurali del Sindaco di Cremona, dell' On. Luigi Lnzzatti con Ia sua ispirata parola, del Ministro Tittoni e del Rappresentante il Comune eli Milano, il Congresso minacciaYa per varie ragioni di apparit·e no' incognita.

L' Inglese Hemy "'olff a stento 1iprende Ia presi-

denza, dopo essersi ritirato nervosamente impermalositosi dalle proteste dei tedeschi alia sua relazione, aspra ed accusatrice dell' Haas che, nel recente convegno dei cooperatori agrari di Germa.nia concludeva che le forme della cooperazione rurale non potevano trovar posto nell' Alleanza internazionale.

- U n ~rte gruppo di Congressisti, e pili specialmente i socialisti tedeschi, spalleggiati da una parte degli italiani, di svizzeri e di francesi intendevano proporre il tern a: I 86 ll1n1niSSibile Una fonna di C00perazi01!6 Ch6 non racchiuda in se Zo scopu di una difesa di classe• - La preoccupazione invadeva gli anim.i degli organizzatori, poiche se il Congresso si fossa affermato per la tesi socialista, l' Alleanza, come e costituita attualmente di elementi d' ordine, sarebbe giunta. al suo ultimo giorno di vita.

Comunque, il lavoro fu iniziato dal 1Iinistro di Danimarca Swend-Hi:igsbru per la trattazione del I. Tema • 01·ganizzazione della cooperazione a,qraria • Esprimendosi in lingua inglese rna con estetica ed oratoria simpaticamente italiane, il Ministro a parlato degli istituti cooperativi della Danimarca, esclusivamente agricoli, nati e vissuti per forza propria con tipi diversi rna tutti coordinati in una fiorente unione, :·mddivisa in societa distrettuali. - Ha concluso afl'ermando che il loro fiorire sta nella sana opera spiegata dalla Scuola superiore del popolo - Fu votato un ordine del giorno presentato dallo stesso Swend- Hi:igsbro riguardante la costituzione su base nazionale delle cooperative agricola, la federazione dei singoli istituti in una unione centrale e il raccordo delle cooperative rurali con le altre Banche del movimento cooperativo.

L' On. Raineri parlo sullo stesso tema della cooperazione agraria in Italia la quale ebbe il suo primo oggetto nell' acquisto collettivo delle scorte agrarie (concimi, macchine ecc } per opera dei comizi, Ji casse e di consorzi rurali - Tratto delle cantina sociali ed in particolare delle nffittanze collettive e delle comnnanze agrarie le quali rappresentano in Italia un valore di 24 milioni di lire - Le cooperative agrarie abbastanza diffuse nel settentrione e nella media Italia debbono assere intensificate nel mezzogiorno- Il suo ordine del giorno ha particolare interesse per 1' Italia, ed in esso si fanno voti che nella modificazioni della Iegge che regola le comunanze agrarie si introducano disposizioni per affermarne il carattere cooperativo.

Passata cc.si Ja 2.a giornata dopo pero il ritiro dell' inglese Wolff da presidente dell' Alleanza, e sot to la presidenza del cooperatore francese De Boyve ha termine con Ia s.a seduta il Congresso internazionale.

Vengono Ie Jodi della Scozia per voce dell' inglese Maxwell il quale svolg~ Ia propria relazione sui {(.o tema "La coope1·azione all' ing1·osso ,.

Con un diligente studio mette in evidenza come Ia cooperazione nl dettaglio e sempre sfruttata dallo speculatore grossista, mentre solo costitnendo cooperative di grau mole si pu6 far sparire senz' altro Ia dannasa superfinita dell' intermediario. La cooperazione all' ingrosso crea ai lavoratori migliori condizioni nei nguardi dei salari e delle ore di lavoro.

e

La grande societa, cui il Maxrvell e alia testa, ba ogni anno un movimento di affari di 7 milioni di starline. Ha la compiacenza infino di sentire Luigi Luzzati in person :~ dirgli cbe cercberil. di attuare anche in Italia un modello di queste cooperazioni all' ingrosso.

Parlano sullo stesso argomento trattando dei graneli magazzini di vendita, il tedesco .Lorenz e il russo Totomiang. Luigi Buffoli spiega come la configumzione geografica del nostro paese non permette Ia costituzione d' un vasto deposito cooperative.

Il tedesco Miiller dimostra in fine che le cooperative all' ingrosso potrebbero esercitare l' officio di calmiere di fronte alia potenza dei trusts.

Le proposte di Maxwell e di Miiller sottoposte a votazione riportano fra gli applausi I' unanime favore.

Dopo che nel pomeriggio la Signora Troib Cornaz, presidentessa della lega olandese delle donne per la cooperazione, feca approvare in tutta fretta per il fermente cbe andava manifestandosi nell' ambiente, un ben tessuto rapporto sui tema "la donna e la coope1'ozione , e nel quale Ia relatrice si meraviglia come la donna non abbia inventato Ia cooperazione, lei che e la grande regolatrice dell' economia domestica, si passa alia discussione dell' ultimo tema sul quale i socialisti intendono dare battaglia.

Il deputato helga Bertrand e il Signor Garibotti spiegano brevemente 1e conclusioni della !oro relazione sui IV.o tema " i servizi che la cooperazione puo rendere alta classe ope1·aia ed ai piccoli coltit'alori nella vita giornalie1·a , e raccomandano Ia formazione di nuove cooperative di classe, lo svilnppo delle cooperative agricole, delle affittanze campagnole, delle case del popolo, 1' intervento legislativo a favore delle cooperative di classe e Ia sostituzione dei titoli cooperativi alia carta moneta. Si presenta quindi I' ordine del giorno sottoscritto da rappresentan ti d i cooperative le quali contano pili di 132000 soci.

Vergnanini, segretario della camera del lavoro o promotore delle cooperative nel Reggiano, sostiene essere necessaria cbe gl' interes>'i operai s' incontrino con quelli dei consnmatori e che tutti cooperino a formare insieme un' arm a potente per Ia Iotta di r.lasse. N ofri parlando a nome di 30 societa cooperative operaie riccbe di ben 130 mila soci, dornanda se e possibile che i cooperatori borghesi possano accettare nell' Alleanza i compagni lavoratori che della cooperazione fanno mezzo potente di organizzazione e di Iotta di classe, concludendo per la illogiciti~ delle forme cooperative borgbesi.

Di tale parere si mostrano la tedesca Steinwart ed il francese Cataleau.

Insorgono Buffoli, attivo cooperatore. ri petendo che l' efficacia morale della cooperazione consiste nella propaganda del risparmio, e Luigi Luzzatti assere~do che tutti possono lavorare in comnne nel ten,'tl'no fecondo della cooperazione e do\·e tutti, a qualnnque partito o fede appartengano possono trovarsi uniti nell' intento immediate di liberare le classi povero dalle forme d' usura.

Da molte parti si gricla ai voti e Ia quistione mi-

naccia di farsi seria, quando con abile trovata il Presidente :\Iaxrvell propone di rinviare lo studio agli uffici per esserne oggetto di studio al nuovo congre!'<so che avn\ luogo nel 1910 a Basilea. La proposta e approvata, rna molte voci di protesta si fanno udire nel mentre si Rcioglie l' Assem blea insoddisfatta e irritata.

Con questo rapido e serrato duello fra cooperatori di varia fade e di oppost.e tendenze, le riunioni di Cromona ebbero il !oro termine. Non con le grida di giubilo cbo sogliono di cousueto accompagnare la chiusura di ogni congresso, ma al canto di nvoluzione di un gruppo di socialisti della Linguadoca si e chinso nel Politeama Verdi il YIIo Congresso dell' Alleanza cooperatin\ internazionale.

Fu osservato ginstamente cho la ragione dell' inf'Uccesso va cercata nei temi scarsi e denutriti, nella indecisione di atteggiamento delle varie frazioni, nella Jimitazione del diritto di voto e da ultimo nella lungaggine di dover tradurre ogni discorso in ben quattro lingue.

A conforto nostro pero e di tutti, un lato buono ed utile e rimasto: Esso a rosto chiaramente in rilie\'o quale immensa trasformazione economica sara per avvenire dal diffondersi delle organizzazioni cooperatiYe. Ha servito allo scam bio di utili noti;~ie, all' a :: atamento fra cooperu tori di svariate nazioni, e per noi nmbri sopratutto a darci motivo di conoscere le poderose istituzioni agrarie cooperati,·e del cremonese, sulle quali ci 11iace intrattenere nel prossimo nnmero i lettori del bollettino.

E. DELLA - TORRE ( continua J

r§tato delle (Campagne Ls piogge cadute ne1 primi giorni del mese avevano portato un qualche benefice ristoro ai nostri p1·ati al'l~(ic:ali e natw·ali, ma purtroppo furono seguite da un periodo di siccit:i. tutt' altro che giovevole allo sviluppo autunnale dei foraggi. Negli ultimi giorni del mese sopravven,;ero sporadici acquazzoni, cui speriamo Rncceda ben pr-e~to lo -stagione meglio propizia per i lavori delle semine e della vendemmia. Questa e gia incominciata e da buone promesse.

Continua nolle fiere la scarsita d' affari di fronte alia offerta abbondante. Sostenuti i prezzi dei suini e dei lanuti.

poranco introdotta, si trova vano, pel precedente an no agricolo, o nell' una o nell' altra delle tre seguenti condizioni : 1. 0 Erano occupate da Sarchiate o prestimi: 2. 0 Erano occupate da Leguminose foraggiere; 3. 0 Erano occupate da Grano : N el l,o caso il gra.no viene a succedere ad una coltivazione per la quale erano state eseguite in precadenza, lavorazioni profonrle (di rinnuovo) e !ante concimazioni. ll terreno, dopo raccolte le sarchiate si trova ancora molto netto, special~ente in virtu delle -numerose zappature, sarchiature e nncalzature che per le sarchiate appunto si richiedono : una sempli<;e aratura. e sufficiente per preparare tale terreno alia seminazione del (:hano ; delle laute concimazioni eseguite per le sarchiate rimane al terre no q uel tanto di fertilit:i. da garantire prodotti eccellenti anche della successiva colti vazione di grano.

II grano che succede aile leguminose in genere, ma a quelle da foraggio in modo Siceciale, perle quali buona parte dei nostri agricoltori gi:i. esegue concimazioni fosfatic!te in copertura, da pure eccellenti prodotti.

AI contrario, il grano succede male a se stesso specialmente nelle terre povere e da noi in generale la pratica del "ristoppio, deve assol utamente condannarsi.

Non siamo giunti an cora al pun to di poter eseguire il ristoppio con sicnro vantaggio economico senza molto spossare i nostri ten·eni.

La semina del grano si esegue a spaglio o a macchina. II seme de\'O essere in precedenza accuratamente scelto e qnindi medicate, immergendolo per po:::hi secondi in una soluzione acquosa all' 1, 5 °1 0 di solfato di rame.

All' atto della semina per sotterrare il same si faccia 11so di estirpatori, di erpiei, di trivomeri, non degli aratri e tanto meno della comune perticara di legno che manda il seme troppo profondo.

Terminata Ia semina si tracciano sui terreno alcum fossi di scolo, affinche l' acqua non rimanga stagnante in alcun sito e di tanto in tanto si visitano per assicnrarsi che funzionano regolarmente.

- Quanto si e datto finora valga per Ia semina delle Acene e degli Orzi autunnali.

- II mese d' Ottobre 'e il mese meglio indicate da noi, per ]a semina delle sarchiate autunnali (Face, Ceci, Cicerchie, Zi1·ri, Lenti, Lupini).

- Si raccolgono in Ottobre molte sarchiate tardive.

S' incomincia la raccolta delle barbabietole da jo1·agqio.

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Nei Cannovili

AGENDA AGRICOLA per il mese d' Otto bre Nei Campi· - La pratica agricola piu importante che cade nel mese d' Ottobre e ]a semina delle Cereal i e pii1 special mente del Grano Le terre che si destinano a tale coltivazione, tanto nel caso di terreui a rotazione, quanto nel caso di podori nei qnali una rotazione razionale non e stata

- La semina del Lino, che in genera dovrebbe eseguirsi in settembre, si esegue da taluno nei primi giorni dell' Ottobre.

Negli Orti Accumte zappature a1 Cavoli ed altri Ortagli d' inverno.

Nei Canneti - Raccolta delle Canne. Ripulitura del Canneto dalle erbacce.

Nei Vigneti - In alcune delle vigne meglio esposte e piantate a vitigni precoci ( Pinot, Nebioli etc.) Ia vendemmia e gia cominciata nell' ultima settimana di Settembre; per le altre vigne e le Alberate il mese della vendemmia e l' ottobre prima o dopo a seconda della esposizione e della altitudine sopra il livello del mare. Anche nei nostri poderi dl monte (special mente a Burano) le uve si raccolgono in Ottobre, verso Ia fine del mese; ma non sono mai mature pe1·che si tratta eli varieta tardive (Trebbiani, Verdicchi etc.) e non precoci, come sarebbero ad esempio il Pinot rosso il Riesling ed altre. I proprietari avveduti dovrebbero a poco a poco abolire le alberate nei poderi di monte ed impiantan·i in luoghi bene esposti ed assolati qualche vigna di Pinot rosso. E questa una varieta non molto produ•ti>a, ma precocissima nella maturazione. Essa inoltre a il massimo pregio di essere alquauto tardiva nella fioritura cosi da potere egregiamente resistere ai freddi prolungati ed aile intemperie accidentali delle primavere rigide.

Mano meno che I' uva si raccoglie si tolgono alle viti con prima potatura i tralci fruttiferi. Nelle vigne si lavora il terreno, lo si concima con scoria Thomas seminandovi in seguito favino da sovescio.

Aile viti delle vigne si tolgono i pali per conservarli in !uoghi riparati

Neg\i Pliveti - Si raccolgono le ulive da tavola per salamoia ( da indolcire)

Nei Frutteti -

Si prosegue Ia raccolta delle mele e di altre frut-

ta tardive.

Nei Boschi -

8' incomincia dai pastori la hattitura delle Quercie

e dei Cerri, merce Ia quale operazione cadono le ghiande mature che vengono cercate subito e consumate sul posto dai suini.

Nella Cantina - Fervono nel mese d' Ottobre i lavori in Cantina.

Preparati i vasi vinari si procede alia confezione del vino. Le uve che giungono dalle campagne subiscono in primo una rapida scelta a mano e quindi si gettano nella tramoggia delle pigiatrici. Non potendo usufruire di Pigiatrici - diraspatrici, si dovra provvedere con altro mezzo a togliere almeno in pa-rte i ra;:.pi dei grappoli all' atto stesso della pigiatura onde ottenere Yino pili alcoolico, meno "rasposo, pili vellutato e pili colorito.

Il mosto e le· vinacce che sortono dalle pigiatrici si raccol~ono nei tini. I tini non si debbono mai riempire completamente poiche durante Ta fermentazione del mosto le vinacce del cappello potrebbero rigurgitare dall'orlo.

I "cappelli, al mosto di ·nve bianche o nere si facciano soltanto colle vinacce di uve nere. Con questa pratica i vini bianchi acquistano il color ''d' oro, . Nei primi 2 giorni di fermenlazione si sbatta un po' il mosto c si abbia cura di spingerc nel mosto le vinacce del cappello 1n modo che vi restino sommerse il pii1 che si puo.

H locale della tinaia deve essere asciutto, non mol-

to freddo e mantenuto a temperatura costante.

Quando il mosto-vino non e piu dolce e quando immersovi il termometro vi si riscontra una temperatura non molto superiore all' am biente del tinaio si proceda alia svinatura. II mosto - vino si raccoglie nel!E\ botti senza troppo fargli subire il contatto dell' aria, meglio possibilmente con pompe di travaso. Le vinacce si torchiano la torchiatura si unisce al mosto- vino . La vinacce si serbano per ali:nento del bestiame. ·!-+----+--!·-t-!·_.._!·--+-·!·-t-i·~--+!·--+--- -!·--+-· - !· --+-!· ---....=.!-=-...-!. ~

Coll abo ra~ione

clel pubblieo

Convenienza {li spalHlere i Persfosfa ti snlle Foraggiere in Autnnno od in Primavera.

A ben risol vere la questione e necessario fissare qualche criterio. Primieramente bisogna tener conto della qualita dei terreni, se cioe sono di natura sciclti o compatti, se in pendio ovvero in pianura. In secondo luogo quali sono le foraggiere da concimarsi, se lupinella, erba medica, o trifoglio pratense, e se queste vogliono destinarsi a semplice produzione di Fieno, ed ing1·asso del terreno, ovvero anche per Ia raccolta dei semi.

Opino che nei terreni sciolti ed in quelli in pendio, sara meglio spandere i Concimi in Primavera, per la facile permeabilit.a che si riscontra in quelli e per il pericolo che correrebbero in q uesti di esse1·e trasportati via delle acque. Nelle terre compatte ed in quelle in pianura, potranno darsi in Autunno, avendo cosi maggior tempo per I' assimilazione, senza correre il rischio del dilavamento.

Fra le varie leguminose poi la lupinella e pianta di stelo discretamente grosso e robusto, e rare volte avviene che alletti, anche se il perfosfato lo ha ricevuto in Autunno, destinan.d ula pure alia raccolta del seme, il che puo dirsi della meclica, allevando il secoudo taglio da Seme. Lo stesso sistema puo addottarsi per le favette, veccie, trifogli rossi etc. destinate a semplice scopo rli Fora~gio o Sovescio nonche per i prati naturali. Non parlo eli snlla perche, per ora, poca o niente ne alJbiamo. Non mi pare conveniente spandere troppo per tern po i perfo:sfati sui prati eli 'rrifoglio violetto, perche essendo piauta rl.i stelo sottllissimo, dato il forte sviluppo, allettera. facilmente infradiciando, cd il socondo taglio, destinato a seme, clara poca prorlnzione per le stesse ragioni. Se invece verranno sparsi in primavera, avremo il danno del minore sviluppo, rna. in compenso otterremo migliore foraggio, c quantita abbon · dante di 8emente abbastanza ri muneratrice, per ora: Forse si potra pensare alia pcrdit a in azoto per l mi nore sviluppo della pianta e consegue.nte minore assorbimento di questo dall' Atmosfera; ma auche questa vinne compensata dai maggiori residui fosfatici che non vennero assorbiti dalla pianta, i quali, fino a che non avremo portato le nostre terre a pili alto grado di fertilita, staranno bene a rispondere alia Iegge del mJDImo t rovando sufficiente l' azoto immesso, tutto a beneficia della coltivazione ventura.

Bisogna pensare in fine che anche gli interessi di un semestre in meno sui costo della materia non wno da d :siJrezzarsi.

N. BEBI

l' lgiene m campagna ( continuazione)

Il frumento e il principale prodotto alimentare per 1' uomo, e dovrebbe esserlo anche in ispecie pel contadino. Pitt ricco in albumina del granturco, lo eguaglia pel contenuto di carboidrati ed e, come quello\ anzi pitt di quello, deficente di sostanze grasse. - II pane di frumento, addizionato di sostanze grasse, e un ottimo alimento.

La sostanza azotata del grano e contenuta nel gintine, che si trova piu alia periferia del seme che nella sua parte centrale. Riescono quindi piu nutritive le farina gregge che le bianchissime, raffinate.- Non bi:;ogna pero esagerare nell' applicazione di questo dato <li fatto, confezionando il pane con molta crusca, o peggio, come si e voluto far per ragione economica, col grano in massa, perche in tal modo, assieme al glutine, si vier.e ad introdurre nel nostro organismo della cellulosa (sostanza costitutiva dellegno) non assimilabile, e che soltanto ha il compito di stimolare 1' intestino ed accelerarne i roovimenti. - Si comprende facilmente che se tale sostanza puo riuscire utile in particolari circostanze patologiche ( stitichezza ), in via generale riesce nociva quando venga ingerita in quantita soverchia, percbe, oltre ad essere inutilmente ingombra!lte, irrita l' intestino; e coli' affrettarne i movimenti, impedisce od ostacola 1' assorbimento di altri materiali \·eramente nntritivi. - II pane fatto col grano in massa rappresenta quindi non solo un errore igienico, rna anche un errore economico.

II pane del colono non deve essere di puro amido, e cioe un pane di lusso, buono pei riochi che traggono dalle carni i materiali azotati, e non deve essere nemmeno il pane di crusca e tritello, pane legnoso - buono pei nani -.

Il pane puo essere nero per malattie parassitarie (Tilletia raries, Cstilago), e puo riuscire assai nocivo per contenere Ia segale cornuta, che e pure un fungo parassita, o semi estranei, tra i quali comunissimo fra noi e il loglio.

Colla scelta dei semi e Ia !oro disinfezione prima rlella semina mediamte il solfato di rame, nonche colla migliore lavorazione del saulo i buoni agricoltori provvederanno, oltreche al !oro utile economico, anche all' igiene dei loro contadini.

I legumi, lo si e sempre detto, sono « Ia carne del contadino ». - Infatti il !oro contenuto in azoto e ri· ievautissimo. Pero, forse percbe contengono molta cellnlosa nel ]oro involucro, non sono iacilmente assorbiti.

Lo lenticchie, per esempio, non verrebbero assorbite in ragione del 40 °lo (Strum pel!).

Infatti lenticchie, fagioli e fave contengono fino al 3 - 6 oJ 0 di cellulosa.

Se adunque i nostri contadini volessero mttrirsi bene coi legumi, senza sperpero di materiale nutritivo, anzi con qualche economia, dovrebbero imparare a fare il pure. - Le zuppe al pure di legumi sono gustose nntrienti ed economiche.

Il suggeriroento non sembrera pratico, ritenendosi

improbabile che le nostre colone si persuadano a gettare le buccie con notevole diminuzione della massa da ingerirsi, e quindi con apparente sperpero, e per di piu accettino di sobbarcarsi ad un lavoro culinario, a.l quale non sono abituate. - 'l'occa al proprietario a persuadere Ia persona che nella famiglia colonica sembri dimostrare maggiore intelligenza, cbe quello che sembra sperpero, rappresenta invece economia e salute; e fare osservare alla pigra massaia, cbe il lavoro tanto abituale nelle colone di andare pei campi a raccogliere cicoria o raponzoli, impiegando qualche ora per farne una canestra, poi recarsi a casa a mondare e lavare il lorv raccolto, cuocere e con dire, e, ri peto, lavoro assai piu lungo e penoso di quello di fare il pure di legumi.

Le patate sono assai povere di principi: nutritivi e saggiamente, perche guidati dalla tendenza naturale, i nostri contadini le usano parcamente assieme ad altre sostanze. ll fatto cbe gl' Irlandesi vivono quasi assolutamente di patate che contengono solo il 2 °1 0 di albumina, dimostra che non f:.ono n&cessari 100 gr. di albumina per vivere lavorando, perche occorrerebbero cinque chilogrammi di patate a! giorno per ricavarne un sufficiente nutrimento, nell' ipotesi che tutti i cinque Chilog. venissero assorbiti. 'l'enuto poi conto del quantitativa che passa indecomposto e che non viene assimilato, bisognerebbe concludero che occorrerebbero, per vivere, circa sette ohilog.i di patate al giorno. - Non e ammissibile che gl' Irlandesi abbiano uno stomaco di tali dimensioni da poter ingerire si enorme massa di cibo.

Le patate contengono molto ferro, e solo per questo possono forse essere da noi tenute in qualche considerazione.

Gli erbaggi non hanno molta importanza come alimanti, essendo assai poveri di sostanze azotate, ricchissimi di acqua, ed abbastanza ricchi di cellulosa. - II cavolo fa eccezione alia regola perche contiene, allo stato fresco fino a! 3 e mezzo per cento di albumina, con 1' 1, 8 ol 0 so!tanto di cellulosa.

E qui non c' e nulla da insegnare al contadino.

Egli, senza bisogno di studiare le tabella alimentari, sembra possedere questa cognizione gia da molto tempo, percbe riempie I' orto di cavoli. (continua)

Dott. VITTORIO REGGIANI

- La mancanza di spazio ci obbliga a rimandare ad altro numero Ia pubblicazione di interessanti articoli pervenutiCl dai nostri valorosi collaboratori.

·Per ragioni di semplicita amministrativa i numeri del bollettino ai Signori abbonati di "Citta vengoRo distribuiti alia Cartoleria Menichetti in Via del Corso Garibaldi.

Rag. ENRICO DELLA TORRE Direttore responsabile Gubbio, 'l'ipografia Gioacchino Romitelli.

N. 5.

Agricola DEL CONSORZIO AGRARIO COOPERATI VO D l GUBBIO DIREZIONE ED AMl\11:'\ISTRAZIOf"E

Sl PUBBLICA IL PRIMO D' OGNI MESE

presso Ia Sede del Consorzio

Per inserzioni rivolgersi all' Amministrazione -

aTTI DEL COHSOKZIO

PREZZI

A•·bonamento <mnuo . . L. 0, 50 td sostenitore » l, Un numero separato Centesimi 5

La mostra an·a principalmente lo scopo di

incoraggiare e p1·emiare tutti colora i qualt introducendo nel Ter1•ilorio di Gubbio tipi ripr·oduttor·i eli 1•azze idonee alla nostra

regiOJ~e,

o selezionando

LA MOSTRA ZOOTECNICA

le 1·azze local[. tenderanno con critm·i scienti(i.ci

Ricordiamo nuovamente a quanti si interesseranno alla ~Iostra di Bestiame che avra luogo fra giorni nella nosb·a citta, tluali precisamente furono i motivi ai quali s' ispirava l' Amm. di questo Con-

domestico.

II numero dei capi di bestiame gia iscritti alia

sor·zio nel promuovere detta 1\Iostra.

Questi sono con brevita, macon altrettanta chiarezza, bene indicati nella nota che precede il Regolamento della Circolare - programma pubblicata nel

della giuria aggiudicatrice dei premi, l' interesse vivissimo che della mostra presero quanti a Gubbio veramente si interessano di cose agricole, ci autorizzano a sperare che l' esito della l\lostra stessa superera ogni nostra previsione.

precedente numero di questo Bollettino:

ed economici al mi.alim·amento del nost'i·o bestiarne

l\lostra da numerosi prop1·ietari; il valore scientifico del prof. E. Marchi cui venue affidata la presidenza

11 V l l.° Congresso dell' Alleanza Cooperativa internazionale e l e Istituzioni agrarie cooperative nel Cremonese ( continuazione, vcdi n. preceden te )

Accennammo nell' ultimo numero del bollettino come il 7.o Congresso dell' Alleanza Cooperati va Internazionale, sebbene iu parte mancato ai suoi scopi, servi peraltro a darci motivo di conoscere. ed apprezzare le poderose istituzioni agrarie del cremonese.

Merce la squisita gentilezza lombarcla e la sene ben ordinata di gite e visite agl' istituti cooperativi in occasione del congresso, avemmo occasione di attingere notizie e dati per noi molto preziosi, ammirando nello stesso tempo uffici e stabilimenti che, sotto tntti gli aspetti, sono lustro e decoro di quelle popolazioni colte e laboriose.

Gran parte di merito del movimento agrario cremonese e dovuto a quella Banca Popolare, rigoglioso organismo di sano credito popolare la quale non soltanto somministra, a mite ragione, oltre un milione di lire all' anno di credito all' agricoltura pel tramite del Consorzio Agrario: rna gia aveva fatto " un bnon a:ffare finanziario ed una buona azione economica (come dice Luzzatti ), assumendo un prestito di cinque milioni pel Consorzio dei Comuni per.}' incremento delle irrigazioni nel territorio cremonese (Canale Marzano), e tuttora fornisce credito all' agricoltura attraverso le Latterie cooperative, I' Essicatoio cooperativo di bozzoli ecc.

N el palazzo proprio della Banca, da poco inaugurato-, trovansi infatti unite le principali istituzioni agra-

ne del cremonese: Ia Cattedra am bnlante, il Consorzio agrario, la Cooperativa per Ia fabbricazione dei concimi chimici, I' amministrazione e direzione tecnica del Consorzio per I' incremento delle irr1gazioni.

*'\ La provincia di Cremona ebbe, tra le prime in Italia, e cioe dal 1896 la propria Cattedra Ambn1ante di agricoltura, la quale sor:;e per opera dei tre Comizi agrari della provincia stessa in unione con !a Banca popolare cooperatiYa. Con Ia sua sede in Cremona e con le due sezioni in Crema e Casalmaggiore essa non solo provvede con atti va propaganda all a diffusione della istruzione agraria, rna e . centro eli feconde iniziati ve tecniche e cooperative nella provincia.

Il Consorzio Agrario f!ooperativo fu una delle prime iniziative della Cattedra ambulante ed abbraccia ora l' intera provincia. Da quarantanove agricoltori che ne gettarono le fondamenta nel 1896 gli azionisti attualmente ascendono a 1436. Nessun socio del Consorzio puo acquistare piu di venti azioni da venticinque lire e l' interesse delle azioni non eleve superare il 3 o;o: provveelimento ottimo questo che dimostra un vero spirito eli cooperazione, scevro da qualsiasi idea di specnla.zione.

Ebbe anch' esso a sostener Ia guerra dei negozianti

e speculatori, rna super<'> felicemente lotte e difficolta tanto che dopo cinque anni di vita giunse ad un totale di vendite annue per pitl di un milione Importantissimo il suo vasto magazzino costruito nel 1903, quando cioe fu trovato insufficiente il primo e pii1 modesto locale eretto dal Consorzio stesso un anno dopo la costituzione della Societa. Copra nn' area di mq. duemila con un salone superiore di cementa - armata per la lavorazione delle sementi, yasto pili di 500 mq. AI pianoterra vi sono tre reparti: uno per le macchine e gli altri due per concimi, panelli, zolfi ecc. ed ha annessa un' officina meccanica. La spesa totaled' impianto (come appare dai resoconti gentilmente favoritici) fu di L. 108480 ormai figurante per sole L. 53800 poiche i soci adibirono buona parte degli utili annuali per la svalutazione gradmde dello stabile.

L' ufficio di Direzione tecnica e affidato ad un laureato in scienze agrarie - gli uffici di contabilita a diplomati in ragioneria - il servizio di cassa e assunto dalla Banca Popolare con apposito ufficio di esazione unito ai locali del Co!'lsorzio. AI Magazzino e addetto nn magazziniere, un sottomagazziniere e quattro facchini.

II Consorzio conta undici filiali istituite nei luoghi pili importanti della provincia e fa operazioni di vendite annuali di merci per 1,870,000 lire (ultimo resoconto ), fra le quali 860,000 rappresentano la vendita di 132 mila quintali eli perfosfato.

Una delle pm simpatiche ed importanti forme di cooperazione agricola, e quella delle Latterie sociali.

Le otto latterie cola istituite dal 1~80 a! 190'1 anuo il carattere vero della grande industria cooperativa. Sorgono in zona di terreno irrigatorio in cui il prato occupa circa meta del terreno coltivato. Scopo di questa forma di 1100perazione e stato quello di socializzare l' industria del caseificio, gia importante in alcune zone, togliendola alia speculazione privata e dando incremento all' industria zootecnica bovina, importantissima nella zona irrigua cremonese.

II prodotto di queste latterie e oggi principalmente il formaggio Emmenthal, tanto che la proYincia di Cremona e Ia maggiore pror1uttrice ed esportatrice italiana di questo tipo di formaggio svizzero Produce anche, oltre a!" burro, formaggi tipo Fribourg, 8b1路inz, Cacio - cavallo ecc ..;;;. .

La maggiore fra :::J.e latterie cooperative cremonesi o meglio d' Italia, e senza dubbio Ia Latteria di Soresina, che avemmo la fortnna di visitare in una gita fra congressisti.

Si costitui nel febbraio del HlOO per opera degli agricoltori del territorio di quattordici comuni della provincia di Cremona, i quali sentirono il bisogno di unirsi in societa per lavorare insieme il latte delle proprie giovenche路 Incomincio a funzionare nel novem bre del 1900 con un capitale di 2913 azioni da L. 50 e sottoRcritto da 91 soci. In sette anni di esercizio il capitale di riserva di duecentomila lire e giunto a pareggiare il capitulo sociale.

Possiede un vasto e magnifico Stabilimento del valore di 106mila lire nel quale esiste un macchinario per circa L. 107 mila. A capo della latteria e un Direttore e

aile diyerse Jayorazioni Yi sono degli specialisti: svizzeri, tedeschi per l' Emmenthal Fribourg e Sbrinz, lodigiani pel burro, operai dell' Italia meridionale per i formaggi napolitani.

II latta Yiene Jayorato con sistemi meccanici moderni e perfezionati- riscaldamento a Yapore, scrematrici centrifughe, impastatrici da burro meccaniche ecc.

La Yendita a! minuto e limitata ai soli soci ed ai rivenditori dei paesi circonvicini: Ia gran massa dei prodotti e yenduta a grossisti italiani ed esteri.

Dai cascinali il latte viene trasportato con venticinque carri di trasporto della Societa allo stabilimento e con una media (in quest' anno, di 235 quintali a! giorno.

II latta ricevuto per la lavorazione dalla latteria a raggiunto gli 8G mila quintali all' anno ed ilprezzo pagato nell' anno Corrente e di L. 13 a! quintale.

La latteria poi favorisce molte iniziative utili al progresso agrario. Ha una farmacia coojeeratiya che vende a! pubblico medicine di ogni specie e porta due volte a! giorno medicinali per la cura del bestiame dei soci. Ha costruito forni essicatori per i bozzoli, promuove conferenze per gli addetti alle stalle dei soci e sta ora studiando la istituzione degli Ispeltori alle stalle, simili aile societa di controllo e~tere, con incarico di precisare la produ~ione e la qualita dellatte di ciascuna vacca. **:t:

Nell' autun no dell' an no l 900 sorse inoltre in Cremona la Societa dei Produttori di bnzzoli in forma eli: Societa anonima cooperativa a cavitale illimitato. Ha ora un capitale di circa 122 mila lire ed ogni azione di L. 100 .da diritto alla essicazione di chilogramrni 500 di bozzoli all' anno per canto dell' azionista.

Fu costruito per consegnenza I' Essicatoio ove i soci produttori depositano i !oro bozzoli per essere essicati, depurati, insaccati e custoditi sino alia vendita.

La quantita di bozzoli essicati nel 1907 a raggiunto i 160mila chilogrammi.

Le anticipazioni ai soci sui valore della merce depositata nel magazzino sociale, vengono fatte pel tramite della Societa dalla Banca Popolare di Cremona con una sernplicissima operazione ed all' interesse del 4 Oj 0 . Si eseguiscono, molto lodevolmente e con profitto, anche le vendite colletti ve dei bozzoli essiccati.

Altra Societa cooperativa consimile e relativo stabilimento, a sede in Crema e funziona con le stesse modalita.

***

Nel decembre 100G fu costituita anche una Cooperativa cremonese per Ia fabbricazione dei Concimi Chimici, societa anonima a capitale illimitato con sede in Cremona. Lo stabilimento che va sorgendo su vasto terreno ( mq. 5000) limitroto al. Magazzino del Consorzio Agrario, sara sufficiente per Ia produzione di 150 mila quintali di perfosfato.

Giova no tare che l' in ten to di questa Cooperati va e quello di servire solo ai propri soci senza cercare affari con estranei. A tutt' oggi, ancor prima del fnnzionamento, le azioni raccolte da 600 soci superano nn totale di L. 400 mila.

***

In Cremon\1. a sede parimenti una Cooperativa tli agricoltori per l' assicurazione contro i danni della grandine:

r nione interprovinciale agricola contro i danni della ~raudine. E societa anonima cooperativa a capitale illimitato. Nel 190G il suo capitulo sociale era di L. 2GO mila e pari somma di riserva, i valori as~icu­ rati furono di circa due milioni e mezzo d1 lire.

Da ultimo, un grande esempio di cooperazione per uno dei pill importanti scopi agricoli, quale l' irrigazione dei terreni, e il Consorzio delle irrigazioni cremonesi formato dall' associazione di cin!]_nantanove ComunL Scopo di questo Consorzio fu quello di costruire ed esercitare un canale (Canale l'\Iarzano) con deri \'azione dal fiume Adda, e di promuovere ed agevolare la utilizzazione delle acque irrigue nella Provircin. La spesa complessiva per la costrnzione del Canale, dei 245 edifici di presa, idro- elettriche ecc., delle trincee, cavi irrigui ponte canale, vasca tli distribuzione ecc: ascese a circa sette milioni di lire. Gli annuali introiti per fitti d' acqua e energia elettrica e vendite diverse sorpassano il mezzo milione di lire.

***

Questa in poche parole 1' ascenzione cooperativa compiuta, per fvrtunato concorso di fede, di volonUt e di ardimenti nell' ambiente agricolo del Cremonese. Istruzione, cooperazione e credito - parla Ia relazione ai congressisti - si sonQ dati la mano per il progresso in quella regione.

La piu sincera solidarieta nmsce Je vecchie e le nuove istituzioni, per modo che esse formano un tutto armouico, risultante dalle forze agrarie e cooperative piu sane della provincia, le quali cosi, all' infuori di ogni com petizione di parte e di ogni interesse che non sia quello del progresso agricola, vengono coordinate per l' incremento dell' economia gener::de.

Rag: E. DELLA TORRE

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§tato delle

(~ampagne

Lrc stagione corre abbastanza favorevole allo sviluppo dei guaimi autunnali. dai quali peraltro non e il caso di attendersi una produzione tale da compensare, se non in minima parte, lo scarsissimo raccolto dei foraggi primaverili ed estivi. Agl'icoltm·i! Siate preridenti!

L' invel'IW e prossirno! Pate acquisto di panelli oleosi per l' alimentazione invernale del vostro bestiame! Mettete nei Silo tutto qucl che t'i resta dei grantarchetti ! Xella peggiore ipotesi, data che non abbiate rnaniera di provvede1·e altrimenti, sfollate in tempo le vost1·e stalle.

La semina del grano, favorita in principia dalle giornate serene ed asciutte della meta del mese, fu ostacolata qua e Ia ed anche interrotta dalle piogge cadute in questi ultimi giorni. Ma il tempo accenna a migliorare nuovamente.

Scarsi affari nelle fiere. Sempre sostenutissimi 1 prezzi dei suini; ribassati i lanuti; deprezzati i bovini

da macello.

AGENDA AGRICOLA per il mese di NoYembre Nei Campi Sia terminata per il giorno diS. :llartino (11 Nov.) la semina del Grano! Cercate, o proprietari, di ottener questa dai yostri coloni, perche col nostro clima le semine tardi,-e sono un errore. Cercate pure di ottenere che si abbandoni Ia mala usanza di seminare il grano lungo le praci dei filari alberati nelle quali, fra gli altri inconvenienti, stante l' om bra degli alberi, i cere ali sofl:'rono e danno scarso prodotto. Seminatevi piuttosto della fava, della fayetta o qualche altra leguminosa sarchiata che permetta all' agricoltore di tener sempre pulite con zappature e sarchiature le terre di quelle praci, a beneficia delle al berate. Oltrediche, sgom brandosi in Giugno- Luglio, con la raccolta di detti prestimi, le praci dei filari alberati, s' a il vantaggio che l' umidita del terreno non venendo ulteriormente assorbita da coltivazioni erbacee rimane sul terrene stesso, durante i mesi pii1 caldi dell' anno, a beneficia delle piante legnose.

- Si prosegue nel mese di Novembre e con vantaggio si ritarda, quando peraltro i terreni sieno abbondantemente concimati, la semina delle Fare e della altre s arc hi at e aut u n n a l i.

- Incomincia nel Novembre Ia raccolta delle Rape seminate nei Cannovili.

- I Tl'ifogli pesaresi seminati nell' anno, quando sieno ben rigogliosi possono subiro in questo mese una prima falciatura; altrimenti non si molestino fino alia . . pr1mavera prosSiilla.

Si prosegue la raccolta delle Bm·babietole da foraggio.

Venga ultimata nei primi del mese la concimazione fosfatica dei prati art i fi cia I i e natura 1i.

In questi ultimi, subito dopo la falciatura dei guaimi, si eseguisca una energica erpicatura della quale detti prati notevolmente si avantaggiano, sia perche vengono Iiberati dai muschi che li infestano, sia perche la concimazione che si fa in seguito agisce pill prontamente trovando il terrene leggermente smosso attorno al colletto delle piante erpicate.

Negli Uliveti Incomincia, qua e la la raccolta delle Ulive, ver· so la fine del mese.

Nei Boschi - Ferve in questo mese la raccolta delle Ghiande.

Comincia coi primi freddi la caduta delle foglie delle quali si puo fare raocolta ed asciugarle per servirsene come lettiera per il bestiame.

Nelle Stalle - Specialmente in quelle del piano i bovini e gli altri animali passano gradatamente dalla alimentazione fresca alia mista ed alia seccn. Pe1' economizzare i fieni ed altri mangimi si faccia uso dei trinciaforaggi.

- Si prosegue l' ingrassamento dei Suini usando di prefereuza ghiande, patate, farinacei ecc. per avere buona carne; uonche beveroui t:epidi.

Nella Cantina Per S. Martino Si prow il vino.

Negli Uffici d' amministrazione.

- L' anno agricolo si fa terminare, di consueto, col 31 d' Ottobre. Con questa data si chiude 1' annata amministrativa: si tirano le somme definitive del mastrc., dall' esame delle quali risulta l' esito finanziario dell' anno cadente: si completano e si ri.-edono i libri partitari od ausiliari; da quello dei conti correnti si desumono i conti colonici dei quali si da subito lettura ai capi - famiglia delle singole colonie. La buona e diligente tenuta dei libri di contabilita e Ia cosa piu necessaria per il buon andamento d' una azienda rurale.

Collabora~ione

clel pubblieo

Se171ina oelle foraggiere -~0*5¥

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Non sono rare le annate nelle quali l' Agricoltore si lagna della scarsita delle piantine di trifoglio e lupinella che semino tra i l Grano nel marzo passato, e quest' anno e proprio uno degli eccezionali. Si vanno ricercando tutte le cause immaginabili e s' incolpa questo e quell' altro. Chi ne fa carico al rigore dell' invernata trascorsa, chi alla siccita eccessiva dell' estate, chi al terreno troppo ghiaioso, chi alla poca quantita di seme sparso, e non manca chi da Ia col pa all a catti va qnalita del seme stesso; insomma u n moudo di svariate accuse, ed a me sem bra che ragionino tutti col cervello del "Topo ragionatore, del Clasio.

In primo luogo dico che qualunque invernata non arreca il piu leggiero inconveniente, anche se le foraggiere furono seminate in autunno ( Vedasi- Coltivatore di Casale Monferrato- annata 1905. N. 45 Pagina 588.)

Di piu vediamo che i residui di seme rimasti nella aie al tempo della trebbiatura ed anche perle sti·ade, quantunque sui sodo, pure nascono perfettamente eel affrontano vittoriosi tutte le avversita. Non e per me raro il caso, (anzi eli recente avvenuto) che un colono, dopo aver lavorato il suo campo di trifoglio colpito dalla grandine a seme maturo, s' avvide in Ottobre che era bello e nato: mi chiese quello che ne doveva fare. Suggerii di seminare il grano a righe, ed e naturale, con un po' d' irregolarita eli questo ed anche sciupio eli Trifoglio.- Quale il risultato, dopo un in verno poco cristiano? Ottimo l' uno, splendiclo r altro. Dunque l' invernata non pregiudica le foraggiere.

Eh! rna I' estate troppo secca . . . . c' e chi soggiunge. - Quantunque io sia amante del caldo e non mi garbi niente affatto il freddo, pure dico che per le foraggiere e pili dannoso quello che questo. Ma anche il caldo e un nemico che non puo spaventare menomamente, se si ha nt La 1' avvertenza nell' affidarle al tarreno (vedasi Giornale sud.o- Il Coltivatore - annata 1903 N. 50 Pagina 759). Una volta, non lontana, si ve-

devano le praci destinate a trifoglio, raddoppiate, ossia larghe a.l doppio di quelle ordinaria, in modo che venivano pianeggianti. Ora inveee non si bada pili a questo fatto. Si semina il trifoglio, lupinella etc. frail grano sulle praci ordinaria e vediamo abbondante quantita di piantine nel fondo del solco, e sui colmo della prace niente 0 quasi niente. Il colono guarda e dice - e stata l' invernata che - Ie ha spazzate via di lasa),_mentre q uaggii1 I' han no riparate i cigli del sol co - Ed un altro - E stata Ia sciutta dell' estate che le ha saccate sul mezzo della prace, mantra I' umidita, formatasi pili in abbondanza in :nezzo al solco, le ha fatte resistere.

Ragionamenti tutti buoni questi. Ma se inYece si facesse qualche ragionamento pit\ assennato, prima di buttar via il seme, credo che non si dovrebbe venire a tutte queste conciusioni inutili e capricciose. In primo luogo il contadino ritorni a fare i pracioni come una volta nel terreno der,.tinato a Trifoglio, e non tema la sovercbia umidita perc he, con Ia arature profonde, anche se I' acqua e in abbondanza, presto passa negli strati bassi ad immagazzinarsi per il rnomento opportuno; questo dicasi anche per chi in col pa il terre no troppo ghiaioso. Sopra questi pracioni sparga Ia semente con tutta accuratezza, badaudo bene d' interrarlo a circa quattro centimetri di profondita, perche, per esperienze fatte da agricolt'lri competenti, e a questa profondita che meglio germoglia e resiste il trifoglio. Se non si adopera Ia Semina~rice (Ia qnale pero sarebbe di massimo utile) si mescoli il seme con due terzi di arena asciutta e cosi verra sparso piu uniformemente, e non si vedra in tal modo tutto nato sui fondo del solco, ivi accumulatosi, in maggior parte, per Io schiaffo che ricet·e dal ciglio, o dallo stelo del grano troppo avanzato e mancante sui colmo della prace. Ecco Ia ragione cbe lo fa mancare sui mezzo e lo fa essere abbondante nel solco. Ho provato che non puo aver paura del freddo e, cosi seminate, non puo temere neppure il caldo, giacche, l' umidita accumulatasi negli strati bassi, risale a tempo opp01·tuno, per mezzo delle radici capillari, a nutrire la pianta.

- l\fa che volete? II Padronll, testardo, mi ha dato soli 10 chilogrammi di Trifoglio che devono bastare per un Ettaro! Che ci devo fare con 10 chili? :E· un pugno! Dieci chili! Ma per me sono bastanti, se seminati come si e detto pili sopra. Io ho avuto Ia pazienza di contare acino per acino un Grammo di Trifoglio, un Grammo di Medica ed un Grammo di Lnpinella, s' intende tutti semi ben selezionati; e questa proya r ho ripetuta piu volte per tema di aver sbagliato. Il Trifoglio mi ha dato in media 600 chiccbi, Ia Medica 500, Ia Lupinella 60. Dunque facciamo questo calcolo. U11 Ettaro di terra e diecimila metri quadrati; dieci chili, sono diecimilagrammi ; il che vuol dire che, spandendo dieci chili di seme per ettaro, ne tocca un gram~ mo per metro quadrato.

Dunque del eeme del Trifoglio in media ne andrebbero GCO vaghi per metro quadrato; della Medica 500 e della Lupinella 60. Arriverei a dire che anche della lupinella, se nascesse tutta, GO piantine in un metro

quadrato sarebbero troppe. rna triplicate pure se volete, e cosi ne anete 180. Vorreste triplicare anche col trifoglio, e con 1a Medica? Niente di meno avressimo 1800 piantine per il primo, o 1500 per la seconda.

Aereamente si vedrebbe un grande stentaticcio, e sotterraneamente quale riYolu:r.ione ed intisichimento di radici! Dunque vi dico che dieci chili basterebbero per il Trifoglio e la Medica. rna, se volete, potrete spingervi a 15 chili al massimo, ben seleziona.ti. e cosi eviterete 1' a\lettamento anf_)he per Ia raccolta del seme.

Le accuse poi, che si fanno alia qualita, cadono da per loro, pensando che tutti i semi devono essere passati per i1 cernitore e per Ia decuscatrice, e se i Proprietari ne sono sforniti, acqnistino i semi dai Consorzi che vendono sotto garanzia, e non si fidino dei rivenditori che fanno il mestiere per lucro. 8' inte 1de che comprando merce avariaia, costa poco e si rivenile poco, rna il huon mercato gabba il Yillano, mentre chi piit spende, meno spende.

N. BEBI.

L' lgiene m campagna (continuazione \'Cdi n. preced.)

Anche i funghi sono ricchi di azoto e dovrebbero essere quindi molto nutritivi. Pero sono ben poco assimilabili, e se si pensa alia frequente loro tossicita, contro la quale non sono sempre suilicenti a garantirci le l!ognizioni pratiche locali, si dave concludere che, come alimanto, sono quasi da ripudiarsi. - Le specie mangereccie so no pill. di trenta; e molte so no cosi somiglianti aile specie velenose, cbe facllissimo e 1' errore ancbe da parte delle persona pill. praticbe. - N el nostro territorio del resto alcune qualita conosciute, e che i contadini stessi insegnano ai non pratici, possono mangiarsi tranquillamente. - Soltanto e deplorevole, nei casi dubbi, il pregiudizio di volersi accertare della tossicita dei funghi, o di neutralizzare il n.leuo con carte sostanze come l' aglio, il ferro ecc. Tale pregiudizio deve combattersi energicaruente, percbe e stato e sara sempre causa di gravi avvelenamenti.

L' unico mezzo per togliere ai funghi il ]oro veleno, quando non si abbia ]' assoluta certezza dP-lla loro innocuita, e quello usato fino dal 18Z>l dal Dott. Gerard, che innanzi an una commissione, mangio mezzo chilo dei funghi pill. velenosi, senza risertirne il minimo disturbo. - II metodo e basato ~mila conoscenza che i princi).lali veleni dei funghi, quali Ia muscarina (dall" Amanita muscaria), il !:lucco lattiginoso dei Lactucari, e l'Acido Helvellico dell' Heh路ella o spongiola sono facilmente solubili nell' acqua calda salata, od acidulata con aceto. Basta quindi tagliare a pezzi i funghi sospetti ; ai quali non si voglia rinunciare, e metterli a bagno in acqua calda salata per due ore: poi toglierli spremerli e metterli m altra acqua calda per mezz' ora; e finalmente rilavarli snccessivamente in vari: recipienti contenenti sempre acqua calda ::;r,; ~a. In tal modo i funghi perdono molto del !oro aroma, rna conservano le proprieta nutritive e possono essere mangiati con

tranquillita, anche se venefici. - Le Helvelle poi, o ~pongiole, !'Ono venefiche soltanto allo stato fresco, pereM 1' acido che contengono e che e velenoso, volatilizza con faci!ita. Le spon~iole secche si possono quindi mangiare senza lavarle in acqua calda: se fresche, devono sottoporsi ad abbondaRti lavature, come sopra <~i e detto.

Una volta manifestatisi i sintomi d' avvelenamento, che sono princiqalmente a carico del sistema nervoso, ll uando siano stati prodotti dall' Amanita muscaria, e del tu bo digerente con dnlori, vomito e diarrea se dagli altri funghi, si cerchi di favorire il vomito, se non si e inizinto spontaneamente' tit.illando l' ugula, 0 ricorrendo ad un emetico; ed in seguito, si somministri nn buon purgante di olio di ricino.

Gunrdarsi bene dal somministrare purganti salini, essendo il veleno dei f:mghi solubile in acqua salata, e potendosi per tal maniera faYorirne 1' assorbimento.

Per tutte le altre cure successive nei casi piit gravi, nulla si pub fare nella pratica domestica e bisogna ricorrere al medico.

Fra gli alimenti inorganici solo faro menzione del sale di cucina (cloruro di sodio) che ha importanza massima nell' alimentazione del contadino. - Un eminente fisiologo, il Bunge, ha dimostrato luminosamente con numerose os;;ervazwni e coil' esperimento, che quanto maggiore e la quantita di sali di potassio che s' introducono nell' organismo, e tanto maggiore e Ia richiesta di cloruro di sodio per parte dell' organismo stesso.

I carnivori infatti non cercano il sala, bastando loro quel poco di cloruro di sodio che e sciolto nel sangue degli animali di cni si cibano, mentre gli erLivori chc si nutrono di alimenti ricchi di sali potassici, lo cercano con avidita. - Esistono tribu nomadi che vivono di caccia e di pesca le quali ignorano del tutto il sale, mentre tutti i popoli dediti all' agricoltura, ne sentono assoluta necessita, e se lo procurano. - Vi e un solo alimento vegetale che e povero di sali potassici. :E il riso che ne contiene venti volta meno dei legumi e da venti a trenta volte meno delle patate. - Si deve quindi argomentare che un popolo cbe viva di carne e riso non abbia bisogno di sale. - II Bunge iufatti; dopo molte ricerche e relazioni di viaggiatori ed esploratori, ha potuto accertarsi che un popolo di beduini della penisola arabica ed alcuni popoli delle Indie Orientali che vivono di carne e riso non usano il sale. men tre nella stesse regioni equatoriali esitltono popola~ioni dedite a1l' agricoltura e che si cibano principalmente di frutti riccbissimi di sali potassici (ad es. i Battacchi di Sumatra) le quali tengono il sale in tanto onore, che una formola di ginramento da loro usata e Ia seguente: Che Ia mia messe si perda, che Ia mia vacca muoia e che 10 non possa mangiw路 piu sale se non dico la '!;eritd. OJ ( 1) La rag10ne del fatto e riposta in una doppia decomposizione che avviene nel sanguc e nei tess uti per Ia co ntemporanca presenza di sali potassici e sodici - ..\d. es. Carbonato di potassa e Cloruro sotlico, danno luogo a Cbruro potassico <.: Carbonato sodico -路. Questi due sali inaffini cd inutili all' organismo vengono climinati pei reni --. E cosi si comprende come !' introduzione di sali potassid sottragga cloruro sodico all' organism<>, che sentc poi 11 neccssita di rifornirsenc.

I nostri coloni sono quasi esclusivamente vegetariani e fanno molto uso di leguminose ricchissime di sali di potassio -. II sale e quindi per !oro un elemento di prima necessita, come lo e per tutti i po-

•

ven - .

L' immoraliti della tassa sui sale risnlta quindi eyidente poiche col pisce principalmente i poveri, costretti, per la ragione sovraesposta, a farne un maggiore consumo -.

II ~ale non e nn rimedio per la pellagra: e non Hi comprende il pron'edimento parziale ed incfficace pei pellagrosi, i quali Lanno bisogno, si del sale, purche peril possano impiep;arlo a condire fagioli, che sono nutritivi e ricchi di potassa.

S:•atnriscc pen) Ia logica deduzione ehe il nostro governo, per giovare realmente ai pellagrosi, avrehbe dovuto cominciare col distribui1·e fagioli e poi farli salare.

A chi e nudo ed ha bisogno di coprirsi non si regalano i bottoni da attaccar,;i ai \'estiari che n~n possiede !

Come conclusione logica invece della presente chiachierata sul sale, sarebbe ad esprimersi il voto cbe Yenisse generalmente alleviata Ia tassa su questo vero alirncnto del povero e che, frattanto, come si fa obbligo ai Comuni di fornire gratnitamente ai poveri le medicine, si provvedesse o direttamente dallo Stato, o per mezzo delle Provincie e Comuni a che tutti i poveri, riconosciuti e registrati in appositi elenchi, avessero diritto al sale gratuito. (!) ( contiuua)

Dott. V. REGGIANI

Per impedire che il granturco divenga causa di Pellagra Snggerimenti pratici agli Agricoltori

T•

« II g1·anturco che si raccoglie non p13rfettamente maturo ossia an cor wnido a stagione avanzata (dalla fi_Fe di settembre in poi) pub andar soggetto a grave al~erazione. Non provvedendo in modo speciale alia sua lmona stagionatura, esso diviene sicuramente causa di pellagl'a. « L' agricoltore puo provvedere alia buona stagionatltra del granturco, che raccoglie umido, in due modi dirersi: « 1. con Ia sospensione delle spighe; « 2. con Ia essiccazione artifi ·iale delle granella.

( r) Come memoria per gli agricoltori, fuori dal campv dell' igicne Jell' uomo, ma per quell a del bestiame, accenno a! fatto che il trifoglio e ricchissimo di sali potassici- Or:'l chc sene fa estesissima coltura, e le bestie si nutrono abbondantemcnte di questa t(m:tggera, e necessario somministrare !oro un po' di sale pastorizio -. E cosi non si deve dimenticarc di aggiungerc il sale alia miscela di farina di favc, crusca, granturco ecc. che suole farsi per ingrasso dei maiali.

« Stagionatura del granturco in spiga. -

Lasciando alle spighe una parte della spoglia se ne formano mazzi o treece, che mediante adatte armature si sospendono in locale coperto, e molto arieggiato ( capanna, loggiato, granaio, ecc.).

Trattandosi di piccole qnantita di granturco non e gran n.ale riporlo, in mancanza di pitl. adatto locale, nella cucina, sospendendolo bene in alto perche non dia incomodo. Male sarebbe invece, percbe dannoso all' igiene, utilizzare per detto scopo le camera da letto, specialmente se poco spaziose. « Le spighe di rvanf1trco sospese in locale ariegfJiato completano la lom matw·azione; le granella si prosciugano lentamente senza gnastarsi, migliorando anzi nel gusto e aumentando anche un poco nella sostanza nu-

triti va. « Dato che il granturco venga riposte molto umido, occorrono almeno due mesi per la completa stagionatnra in spiga: dopo di che Ri puo sgranare e conservare a mucchio od in sacchi, come pitl. faccia comodo. « In luoghi molto ventilati e non soggetti a prolungate nebbie autunnali, in mancanza di adatti locaIi coperti, si pub ottenerfl una discreta stagionatura del granturco in spiga appendendone i mazzi o le treece all' aria Iibera, contro Ia facciata di mezzogiorno della casa, su alberi poco frommti, o me~dio su appositi sostegni alquanto elevati dal suolo

« Non e queRt' ultimo un ottimo sistema ma e carto assai meglio tener cosi aile intemperie il granturco fin che non sia abbastanza secco, anziche ammucchiarlo ancor umido sui pavimento del granaio. « Invece di venir legate in mazzi o treece posseno le :pi,qhe, completamente spoglie e sciolte, venir riposte su adatti graticolati di legno o di rete metallica, oppure entro specie di gabbie sollevate dal pavimento almeno un metro, sempre in locale copeTto e molto al'ieggiaio. Cosi gia si pratica, con eccellente risultato, in qnalche tenuta del circondario di Perugia. « Non volendo adottare uno di questi espedienti per ]a stagionatura del grantnrco in spiga ( dato sampre che sia raccolto umido) vi ha un altro solo mezzo per impedire che si guasti; quello di prosciugarlo artificialmente mediante un adatto apparecchie di essiccazione od essiccatoio da granturco. « Essiccatoio da granturco. Esistono buoni apparecchi per essiccare artificialmente il granturco raccolto e sgranato ancor umido. Alcuni essiccatoi esperimentati l' anno passato per cura della Commissione pellagrologica provinciate umbra in diversi luoghi dell' alta valle del Tevere, hanna data eccellP-nti risultati.

« Gli assicatoi di tipo trasportabile costano circa 600 lire l' uno, sono di facile uso, non richieclono 1' impiego di operai specialisti e si possono adoperare presso le singolo case coloniche, sotto un porticato od una capanna qualunque. « Si impiega come combustibile carbone Coke od

anche cornune carbone di legna. Per ogni quintale di granturco da assiccare si consurna circa Kg. 3 di Coke, oppure Kg. 4, 5 di carbone di legna.

Conciffaciqi che si jaqno oqore Leg-~:riamo nell' ultimo numcro del "Pungolo, di Urbino e con vero piaceec pubblichiamo;

« Lav::mmdo 10 - 12 ore in un ~iorno si possono

seccare circa qnintali 32 di granturco.

" ll DireltOt'e clella Cattedra A111bulante di A" g,·icoltura ell Ci'bino risitando la Tenuta di Fos" SOIIIUI'OIW di p;·oprieti' di S. E. il Principe Ruspoll ;·estato iltei'Oi'i{Jliatu pei' il 1iiOCIO i_'aj)idu Agente Signor Bebi e ro:;,ionale COil il quale Sebastiana arria 'Gerso il llliglio,·wnento agricola quella Tenuta ,..

« La spes a di assiccazwne, con u u a pparec chio del

tipo suindicato, ( combu:;tibile, mauodopera. uso dell' apparecchio ecc.) si aggira intorno a lire 0,35 ner q nintale.

e

« Il grado di umidita, che nel granturco immatu-

ro raggiunge spesso ed anche oltrepa,;;sa il 18 0 /o viene rid otto, con la essicazione, al 12-14 olo e cosi il granturco diviene perfettamente con>;crvabile. « Jl [jl'alllUI'CO passato all' eS8iccatrJiO non puo piu servire per semina, rna con.~erra tutte le bwme qualitd aliment(ll·i e non acquista nessun p;usto estraneo, anzi riesce di gnsto sempre assai migliore del grantnrco stagionato altrimenti dopo la sgranatura ( che s1a raccolto umido, s' in ten de). « Istruzioni precise intorno al moLlo di usare gli essiccatoi si possono gratnitamente avera dalla C'ommissione pellagrologica provinciale Umbra o dalla Cattedra am bulante di Perugia. II person ale della Cattedra, si rechera, a richiesta di Enti o di privati agricoltori e senza alcuna spesa da parte dei richiedonti, a mettare in funzione gli essiccatoi in qualunque localita della Provincia. « La Commissione pellagrologica provinciale- um-

bra distribui 1' anno scorso un sussidno di lire 300 ai primi 10 Comuni che acquistarono un es,;iccatoio da I granturco per darlo in uso agli agricoltori senza farne ~ pagare il noleggio. « Altri cinque essiccatoi vennero rlalla Commissione dati in prova direttamente ad Enti od Agricoltori che ne fecero richieta. « Gli essiccatoi da granturco possono egregiamen-

te servire, nel tardo autunno, anche per seccare la ghianda. I proprietari di bosr.hi da ghianda hanno percia speciale interesse a provvedersi eli essiccatoi.

I

r

Sono poche ma sentitc parole che racchiudono un peczioso giudizio a faYOt'e riel nostro concittadino Bcbi, tanto pii1 pt·ezioso inquanto espresso da una competente Personalitit agt•al'ia.

Ci rallegriamo di cuore senza pero miravigliarcene.

Conosce>amo gia la motlernit<\ e le iniziatiYe del SignOt' Seba::;tiano Bebi nel campo ageicolo, e non poteyamo quindi dubitare chela :ma attivit<\ ed intelligenza spiegate in pil\ yasta azienda, non dcssero quegli ottimi risultati di cui si e compiaciuto, con frasi cosi I usinghiet·e, il Chiarissimo Direttore della Cattedra di Urbino.

Permetta quindi, l' egregio Sig. Sebastiana, di cogliere cosi propizia occasione per inviargli dalle colonne di tluesto giovane periodico il nostro plauso sincero, e manifestargli illegittimo orgoglio di vedere un socio del nostro Consorzio che, fuori di Gubbio, fa onore a se eel alia sua yasta parentela, di cui non smentisce certo la tradizionale passione per 1' agricoltut·a.

LA DIREZIONE

V..

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f'/upHalia )I 24 d~llo 5e0r56 ottobre si sono e~l~­

brate

I~

none fra il no5tro )Y[a~anini~re e Ia Si~norina Au-

Si~. Raffaele Scavizzi

gusta Filippetti.

Conservazione del granturco secco. -

Non basta ottenere, per naturale od artificiaJe essiccazione, grantnrco bene asciutto e sa no, bisogna conservarlo tale. «

« Perci6 occorrono grana1 bene asciutti e pulitisSlllll,

« Non conservare mai il granturco a piano di terra, ne in locali superiori sovrapposti a stalle con soffitto in cattivo stato; non tenere nel granaio, se ristretto o poco arieggiato, frutta fresehe od altre materie nmide; proteggere il granturco contro gli insetti granivori mediante frequenti crivellature o con 1' uso di solfuro di carbonio. Im biancare ogni tanto le pareti del granaio e possibilmente anche il soffitto ed il pavimento.

( ,. "

){II' onesto ~d intelli~ente impie~ato, all' infatieabile eompa~no di lauoro ehe, n~lla tenaeia d~lla sua uolonta, ei fu di lar~o eonforto ~d aiuto aneh~ n~i momenti piu p~ri­ eolosi del Consor~io, e nella f~de eostant~ d~lla prosperita auuenire del 50dali~io d fu stimolo a 5perare ed operare, uadano i nostri piu 5ine~li au~uri ~d i uoti piu ardenti di f~lieita eoniu~ale. ){!Ia sposa ~entil~ le no5tre piu uiue la~ioni.

E_. D. T.

u

-1-1''"'-----~

« Non introdurre mai in magazzino grantnrco mol-

to umiclo o gia gnasto. { continua)

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Rag. ENRICO DELLA TORRE Direttore responsabile Gubbio, Tipografia Gioacchino Rornitelli.

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DEL CO N SORZIO AGRARIO CO OPERATIVO Dl GU BBI O =========~~----~-----

DIREZIQ;'\E ED AM~II. ' ISTR .\ZIO. E

prcsso Ia ScJe del Consorzio

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ATTI DEL COXSORZIO Res u ltati della Mostra zootec ni ca Fin clrtlle JWi111e m·e ctel 111allino del 9 Soremb;·e u. s. ww quantitlt IIi l;eslia11w re;·a11tente riIJWJ'Clterole pe1· 1llllile,·o e quolilt( si l1·orava aa are;· p;·eso posto nei dire;·si ?'epa1·t i ([ella Jfostra ::.ootecnica indetta pe;· quel gio,·Jzo, a cul'a e spese di questa Consor::.io, nella spiwwta del Fo;·o Bow·io.

Cna piogr;ia di;·ot ta e pe~·sislenle, ;·ese tJWllo penoso alle clirerse Uiw·ie il larOJ·o rr esatJW dei sill[JOli ani111ali, l' aguiuclicazione (lei p;·emi ai pi1i llteJ•ile?:Oli. Per·sistenclo il caltiro teolJ!O sino a sera, non /'lt posstbile alle Giw·ie slesse di esaw·iJ·e l' incarico ;·iceruto; talclli!, p;·ocerlutosi alta grmlunloria dei borini. dei S1tini e degli orini. lu giocof'o;·;;a rinuncim·e a quella degli equini.

E;·a pe,·all;·o virissimo rleside1·io del co~~~itato o;·dinatore della Jfost?·a di non ]Jt'irnre i Signori Espositori di Cawlli, dei premi che per tale Cate!JOi'ia erano stati assegnali, di quelli specialmente clie il Ministero d' Ag;·icoltw'Cl Industria e Commercia arera litesso a clisposizione del Con<;o;·zio pm· le caralle (altr·ici, eppero con 1t1Wnime clelibera::.ione il ConsoJ·::io imlisse una seconda Jfost;·a, speciale pe;· gli Ef]Uilli, pel giorno 1. c. 111.

Ci grato portw·e oggi a CO{]IIi::ione (/i quanti possano are1·1w inte1·esse, i risultati delle (lirer·se premia:;ioni, in confo;·mitc! ai ?:e;•l)(tli sotlosCi'itti .dalle Commissioni aggiuclicat?·ici. ~~

Mostra zootecnica del 9 Novemb re 2 .a CA TEGOR IA

Bovini di razze per il piano

Sezione A . TORI E TORELLI Classe

r.a -

II.<~ Tm·clli da 12 a 22 mesi PREi\IIO - ~1Iedaulia d' w·gento e L. 25 al Sig. Bebi Nazzare no per Toeo chianino di 18 mesi pi'Ovcniente dal porler'c Canncgreche.

II.o PREi\110 - Jfeclaglia di bron:;o e L. 15, non aggi u<licato.

III.o PRE~IIO - Jfen:;ione OflOi'Ci'Ole al Sig. Borghi Enrico pel' Toi'O chianino di 13 mesi proveniente dal pode1·e S . .:\larco Ospctlale. l<l. - ~1Ienzione 0110rerole al SignOI' Chir i Antonio per Torello chianino di 15 mesi proYenientc dal pode1·e Pianacce 1. 0

Classe

r.o

Sezione B. VACCHE E GIOVENCHE

r.a -

Yacche da 34 mesi a 5 anni - ~1Iedaglia cl' argenta e L. 23 al Sig. Conte Dell a P orta Giammaria per Vacca (meticcio chianino) <li 4 anni proYcniente dal podere ~loretto.

Classe

I.o

PRE~IIO

II. 0 PREi\HO - Meaaglia di bron:;o al Sig. Borghi E nrico per Yacca (meticcio rhianino) di anni 3 Jli'OYeniente dal podere Coppiolo.

ur.o

PRE~IIO

- ~11enzione 01Wl'erole a! Sig. Conte Della Por ta Giammaria per Yacca ( meticcio chianino) di anni 4 pi'OYeniente dal poclere

~loretto .

GioYenche <la 22 a 3-± mesi - Jfedaglia d' a·r gento e L. 23 al Sig. Chiri Antonio per GioYenca chianina proveYientc dal podere Fassia <lell e SelYe. II. 0 PRE~IIO - Medaglia· di bron:;o e L . 13 al Sig. Borglti Enrico per GioYenca chianina di mesi 2:2 pi'OYeniente dal por!ei'e Canelecce.

III.0 PRE:\IIO - Men:;ione onorerole a l Sig. }fonacelli Carlo per ~I anza nostr ale di 26 mesi provenieute dal podere Roscetto di prop rieti~ del Conte GioYanni 1\Ielchiorr i.

Classe IJ.a -

1. 0

PRE~IIO

Tori da 22 a 34 mesi

I. 0 PREMIO -

II. 0

,\ Lbonamenlo annuo . . L. 0, 50 hi. sostenitore , l , Un nul)1el'o separato Cenle,imi 5

III. 0 PRK\1!0 - Jfedaglia di b;·onzo al Sig. Chir i Antonio per TOI'O chianino di 30 mesi provenientc dal poderc Pianacce 1.0

e

Reparto primu -

PitEZZI

Sl PUBBLICA IL PRIMO 0' OGNI MESE

Medaglia d' argenta e L . 1:0 al Sig. Borg hi Enrico (Ammini!:ltr. l!' agioli e Vallesi) per Toro chianino di 24 mcsi pr orcniente dal po<lerc S. ~Im·co Ospedale.

PRE:\110 - Mellaglia cl' argenta e L. 23, non aggitHlicato.

Sezione C. VI TELLE Classe unica -

r.o

Yitell c t!a 12 a 22 mcsi

- ~1Iedaglia r.r a;·gento al Sig. Borghi En r ico pe1· Yitell a chianina di mesi 17 proYcnieote dal podcrc Olmotonclo 2.0

PRE~liO

n.o

PRE~liO

III. 0

PRE~IIO

- Jiedaglia di b,·anza, non aggiudicato.

- Jfe)7ziane mzo;·erale al Sig. Chiri Antonio per Yitella chianina proYeniente dal podere Fassia <1elle Selw.

Id. - Jlenziane 0/WJ'ei'Ole a! Sig. Cbiri Antonio pet' Yi tell a chianina pi'OYeniente dal pod ere Fassiola.

Sezione D. G RUPPI Classe unica

- Medaglia cr argenta e L. 20 al Sig. Borghi Enrico per gt·uppo di 6 Gioyenche chianine alleYate in diwr~i potleri della sua amministrazione.

II. 0 PREMIO :- J.l!eda[!lia di bran::,a e L. 10 al Sig. Bebi Nazzareno pet• gruppo di 5 Yacche nostrali e Toro chianino allcYati in diYersi poderi <!ella sua Amministrazione.

III. 0 PRE~IIO - Jl!enziane anarewle al Sig. Chiri Antonio per due gt·uppi diYersi d' alleyamento.

I.

PRE~IIO

0

PRE~IIO

- .Venziane anorewle al me<le:-;imo per GioYenca pi'OYeniente dal podere Osteria

III. 0

Id. -

Jfenzione onuJ'erole al medesimo per GioYenca pt'OYCnientc dal pod ere Palazzo d' Achille.

Id. -

Jfenziane OIWI'e?:ale al medesimo pee GioYenca proYeniente dal podet·e Casella Galvana.

8ezione C. YITELLE Classe unica - Yitelle da U a 2:2 mesi 1. 0 PRE~IIO -- .Vertaglia (!' my;enta a! Sig. Cerquetti Giovanni pet· Yitella proYeniente dal podere Palazzo d' Achille Il. 0 PRE:\IIO - non aggiudicato.

Ill. 0 PRE~IlO - llfenziane onoraole al medesimo pet' Yitella peoyeniente dal podere Casella Serra.

Id. - Nenziane anoraale al medesimo per Yitel· Ia proYeniente dal podere Osteria.

1<1. - Menzione a1w1·evole al medesimo per Yitella proveniente dallo stesso podeee.

~

Reparto seco ndo -

Bovini di razze per Montagna.

Sezione D. GRUPPI Classe unica

Sezione A. TORI E TORF:LLI Classe I.a -

r.o

PREl\IIO - Meclaglia d' argenta e L. 20 al Sig. Cerquetti Giovanni per alleyamenti di BoYini romagnoli e meticci romagnoli nella tenuta del Principe Don Carlo Torlonia.

Tori <1a 22 a 34 mesi

PRE~IIO

I.o

n.o

- 1lledaglia d' m·gento darato e L. 40 Nessun concorrente. e Ill. 0 PREMIO - non assegnati.

II. 0

nr.o

PRE':\110 I t' PREl'IIIO \ non assegna 1

Classe II.a Torelli da 12 a 2~ mesi

Io PRE.MlO -

ilfedaglta (1' a1·gento e L. 23 al Sig. Cerquetti Giovanni per Torello romagnolo di 20 mesi pro,·eniente dal podere Galvana di sotto, propriet<:\ del Principe Don Carlo Torlonia.

Il.o e III. 0 PRE~liO - non aggiudicati

Sezione B. V ACCHE E GIOVENCHE Classe I. a - Yacche da H4 mesi in su sino a 5 anni I. 0 PREMIO - Jlfeda[;lia (1' wy;ento e L. 23 al Sig. Cerquetti Giovanni pet• Yacca proveniente dal podet·e Paterna pt•opeietit del Principe Don Carlo Torlonia II. 0 PRE~IIO - Medaglia (7 i b1·onzo al Sig. Cerquetti Giovanni per Yacca pt'OYcniente dal podeee Fon tesilYana.

Id. - Nedaglia eli lJi·onzo a! mcdesimo pet• Yacca pt'OYenicnte dallo stesso podere. n1.o PRE.!\110 - Jfenzione onoreuole al medcsimo per Yacca provcniente dal podere Ostet'ia.

Classe Ir.a Gim·enche da 2I a 34 mesi I.o PRE~liO - Meda[Jtia cl' argenta e L. 23 al Sig. Cerquetti Giovauni pet· Uioyeuca ]WOveniente dal p0(1et'() ca~Pll<t Gal ran a \PI'Oprictitllel Pl'incipc Don Cado Tol'lonia). n.o l'HE~IIU - Medar;lia eli U?'OilZO al mcdcsimo per Gion:nea pt·oYettieute dal po<lct·e Galvatut :!. 0 (pt•opricl.it <'. ~.).

La Giut•ia aggindicatl'ice dei peemi pet· Ia Categoria dei Bovini era costituita dai seguenti Signori: N. B. -

PRESIDE NTE -

. MEMBRI

Dott. EZIO MARCHI Prof. di Zootecnica ncl R. lstituto Sup. Agr. di Pcrugia.

Dott. A. DR.\GO - FARANDA - Assi ster.tc alla Catt. Amb. d ' Agr. di Perugia TO~lMASO RAMACClON! - Esperto . .

l

- Reparto Extra Sezione unica VACCHE LATTIFERE - Diplo,Jta di beneme1·enza eli 1. 0 gra· do e L. 30 al Sig. Cerqnetti GioYanni per al!eyarnento di lattifere nella tenuta del Principe Don Cal'lo Tot'lonia.

JI.o PRE::\IIO - Diploma di beneme1·enza di 2. 0 gTacla a! Signor Craziani Luigi per due lattifere ( SdnYitz eel incrocio Simmenthal - Schwitz) pt'OYenienti <lal pod ere YittoPina. nr.o PREMIO - Diploma eli beneme1·enza eli B.v [)I'G(/0 al Sig. Borghi Enrieo pet• un genppo di tre tattii'el'e pro,·cnienti dai po<let'i della sua I,o PRE~IIO

.A tlllll in i ~ tcazione.

N. B. - ln s0g uito a! pat•et•e faYOt'eYole della Gimia aggiudicatl'icc <lei BoYini i peemi aile Yac-

che lattifere 1enneJ'O a""t'o;uati fuol'i p1·o~rmmna dal Comitato Ol'tlinatOt·e della ~Io:-:t1·a.

Closse I:.L -

- Onor·i(icen::;a st,·ao;·dinw·ia e L. 35 al Sig. Cerqnetti t:iovanni per una Scrofa Yorck proyeniente <lal podere Valcleracla (pro1\l'i et it c. s.)

Suino

H.o e ur.o PRE.\IlO -· non as,;egnati.

Sczi•)DC A. YERlU Classe zmiea -

!.

PRE~IIO

0

-

Yel'l'i di razze nere intli;ene

Jfedaglia

(I'

Scrofe <li J'azza Yorck

PRE~IIO

1. 0

3.° CATEGORIA

Bestic:une

81·zionc B .. ('JWFE

m·gento e L. IO al

Classe II.

Sk.

Borghi Enrico (per la llitta Fa!!ioli- Yallesi) pel' Yeri'O proYeniente dal potlci·c S. "\Iarco Ospedalc. n.o e IU. 0 PRE~IIO - non a;;"e3nati.

1.

0

Scrofe di razz'1 romagnola pura

PRE.\IIO -

Dipl0111a

(1'

inco,·atJ(!ia,nento di 1. 0

{/i'ado al Signor Cerqnetti Giovanni per una

8crofa pl'OY. dnl po<leJ•e "\lolino (propr. c. s.).

II.

0

PRE~IIO

- DtjllOniCl d' incoraggiamento eli 2° {!I'Wlo al medesimo per una Scrofa proYeniente dal poclere Ostel"ia.

Sezione B. SCROFE Classe unica -

-

Sci'ofe di razz<' ue1·e in<ligene.

!. 0 PRE~IIO - Jferlaglia d' m·gento e L. 10 al Sig-.

Brachini Giovanni per ::-;cmfa proYeniente dal podere Sotli.

II. 0 PRE~IIO - Jieda[Jlia {/i lwo11::;o al :"ig. Spernicchia Piermaria pc1· Scrofa proYcnicnte dal podei·e Coppiolo.

Id. - Jferlaglia at lJJ·on::;o a! Sig. Chiri Antonio per Scrofa prm· <lal porlCI'C Fa~~ia 2.o

nr.o PRK\IIO - Jien::;ione mwi·erole al Sig. l\Jiuelli Giuseppe per Sci·ofa JWOYenieilte dal podere ~loretto pi'Oprieta C. te- Dell a Po1·ta.

Id. - Jien::;ione OIWi·ez;ole al ::-;ig. Borghi Enrico pee Scl'ofa peo1. cia! porlei'E' <'oppiolo.

Sezione C. GRUPPI Classe unica -

!. 0

PRE~IIO

-

-

Porchetti e magl'oni cia ciocca

Diploma

III. 0

Sezione C. G R UPPI Classe untca

!.

0

PRE~IIO

- Ono,·t"jlcen::;rt st;·ao1Ylinm·ia e L. 30 al Sig. Cerquetti Giovanni pet• numel'osi alleYamenti di Suini Yrwck puri od incrociati prov. <lalla ten uta del Pt•in<.;ipe Don Carlo Tol'lonia.

Il. 0 PRE~IIO - Dij_Jl011W d' tncoraggia,;tento e L. 5 al Sig. Fedeli Carlo per sette majali grassi incrocio Yorck- romagnolo pi'OYeniente dal pod ere S. Agostino.

N. B. - La Giuria aggiwlicatrice clei premi per la CategO!'ia Suini eea costituita dal seguenti Signori:

PRES IDENTE- Dott. C. GUGNONI - Assistcnte alia Catt. di Zootecnia nel R. lstituto Agrario spcrimcntalc di Pcrugia.

(r onore di 1° r;rado e L. 10

al Sig. Cerqnet.ti Giovanni pe1· gn1ppo <li Suini pro,·eniente clal podc!'c S. l\'icola (proprietit rlel Peincipe Don Carlo Tol'ionia).

II.o

Ill. 0 PRE~IIO - Diploma d' incm·aggiamento eli 3. 0 {!rallo al mede:-;imo per una Scrofa proyeniente dal podere S . .:\"icola.

, Dott. .C . 1\lEO~I- V~terinario di Gubbio

MEMBRI

~

Sig. V. REG~!- Esperto Sig. \'. B.\LDUCC! - Segretario

PRE~IIO

- Diploma d' onOi'e dt 2. 0 {!rado e L. 5. al medesimo per gt·uppo di Suini peoyeniente dal podere Campisola (propl'ieta c. s.).

PRE.\110 - 1l-Ien:::ione onorevole a! Sig. Bebi Nazzareno per gruppo di Suini <li razza casertana alle,·ati in divel'si pocleri eli sua propr.

4." CATEGORIA

Bestiame Ovino Sezione A. ARIETI E BIRRI

A1·ieti per incrocio e miglioeamento delle razze locali

Classe unica -

- Reparto Extra Suini di razze non indigene -

Sezione A. VERRI

-

Classe unica 0

e IL 0 PREJ\HO - Dtplomi d' incoraggiamento di 1° e 2, 0 {!1'ado -- non assegnati.

III.o PRE~IIO - Diploma cl' incm·aggtamento dt 3. 0 gra{lo al Sig. Cerq uetti r.iovanni per Yel'ro Yoeck proYeniente cia! podere Ostel'ia (propriet<\ del Pt·incipe Don Cado Torlonia).

1.

r.o PRK\IIO - Jiedaglia assegnato.

cr m·gento

e L. 10 -

non

IL 0 PRK\IIO - .l1Ie{laglia (!i lJron::.:o e L. :; al Sig. Brachini Giovanni per Arieti proYenienti dai pocleri della sua amministrazione.

III. 0 PRK\liO - Men::.:ione Onorerole al Sig. Borghi Enrico pee Arieti proyenienti clai pocleri della sua amministrazionc. ' I d. - Men::.: tone Oil ore role al Sig. l\Iinelli Gi nseppe per _\.J'ieti pl'O\'cnien ti dal pod ere della Amm: Conte Della. Poda,

Altro III. 0 PRE~IIO - ~1fen:;,ione onm·erole al Sig. Cerquetti Giovanni per Al'ieti proYenienti dalla ten uta del Principe Don Cal'lo Torlonia.

Sezione B. PECORE Pecore matraccine di qualunque razza gia acclimatata.

Classe unica PRE~IIO

- 1\.fedaglia d' m·gento e L. 10 al Sig. Brachini Giovanni per Pecoee provenienti dal podeee Agostinelli.

II.o PREMIO - Medaglia di b1·on::;o al Sig. Borghi Enrico per Pecore provenienti dal podere ~fa­ donna del Ponte.

UI. 0 PRK\IIO - Men.:;ione onorevole al Sig. Minelli Giuseppe per Pecore provenienti dal podere del Conte Giammaria Della Porta.

!.0

Sezione C. GRUPPI Classe unica -

Agnelli e Pecore da gregge

r.o PREMIO

- Diploma d' onore di 1. 0 gra(lo e L. 10 al Sig. Cerquetti Giovanni per geuppo di Pecore ed Agnelli provonienti dalla tenuta del Principe Don Caelo Torlonia.

II.o e III. 0 PRE~IIO - non a;;;segnati.

N.B.- La Giuria aggiudicateice dei premi per la

- Diploma cr onore di 2. 0 grado e L. J{} al Sig. Bebi Nazzareno per Ca1alla fattrice proYeniente dal podere Agelle Idem - Diploma d' onore di 2. 0 grado al Sig. Brachini Giovanni pet' CaYalla fatteice pro1eniente dal podere ~Iontefoce di propeietit del ~I.se Fonti.

III. 0 PRE~\IlO - Jfenzione onorerole al Signor Bebi Nazzareno per Cavalla fattrice proYeniente· dal podere Yoc. Agelle.

Diploma d' incoi·aggiamento al Sig. Borghi Enricoper gruppo di ;;;ei CaYalle fattrici proyenienti dai poderi della sua }..tllministr·azione.

II. 0

PRE~IlO

-

Sezione C. PULEDRI

Classe unica -

!. 0 PREl\1!0 -

Puledei sopranno

Diploma (/' mwr·e di 1. 0 gmdo al Sig.

Bebi Nazzareno per pulecleo pt·oveniei1te dal podere ~Iontefugnano. n.o PRE~IIO - Diploma d' onore di 2° grado al Sig. Be hi Nazzareno per puled eo proyenien te dal podere Agelle. nr.o PRE~IIO - Men::..ione onorevole alla Sig Vittoria l'\Iarcelli Ved. Damiani per puledra proyeniente clal podere Nerbisci.

Diolomi d' incoraggiwnento ai Signor Carlini Giuseppe, Giombini Uario e Cerq netti Giovanni per poledri eli loro proprieta.

Categ. degli Ovini era costituita dei seguenti Signori: PRESIDENTE- Dott. C. GUGNONI- Assistcnte alia Catt. di Zootecnia nel R. lstituto Agrario sperimentale di Perugia.

MEMBRI

~

Dott. C. MEONI- Vetcrinario di Gubbio Sig. V. REGNI - Esperto Sig. V. BALDUCCI - Segretario

Mostra territoriale equina del 1. De[embre

N. B. - La giueia aggiudicatrice dei premi pet· la Categoria degli Er1uini era costituita dei seguenti Signori :

PRESIDENTE - Cav. F. PANCR .\ZI Magg. I.• Regg.

Artiglieria

MEMBRI

Dott. P. LISANDRELL!-Capitano Veter.

Dott. G. SPINACI- Veterinario ) Dott. C. MEONI- Vcterinario Sig. E. BUCCOLINI - Segrctario

Bestiame Equino

--r-

Se~one A.

Classe unica -

CAVALLI -

Cavalli eli pronto senizio

!. 0 PRE:MIO- Dip-loma d' onore di t.o g1·ado e L. -15

non assegnato.

II. PREi\HO - Diploma d' onore di 2. 0 (J?"Odo e L. 23 al Sig. Brachini lliovanni per Cavallo proveniente dalla scuclet·ia del ~larch. Fonti.

Id. - Diploma d' onore (li 2. 0 gra(!O e L. 25 al Sig. Gi omllini II a rio 11ee Cavallo proveniente dalla scucleria pPopria.

III. 0 PRE~IIO - Men:::ione mw1·evole, non assegnato 0

Sezione B. CA VALLE Classe uniea 1. 0

PHEMIO -

Cavalle fattrici

Diploma d' onore di 1. 0 g1·ado e L. 100

al Signor· Graziani Lnigi per Ca1alla faltt-iro lH'OYeniento dal poclere Case Nuoye- Piazza.

Questi i risul tati della J\fostra zootecnica; la quale per· esseee stata la peima nel nosko territot·io, organizzata in principio e finalmente effettuatasi in mezzo a difficolta, contt·ariet<\ e ti tubanze d' ogoi sort a. e ragione al nost!'o paese di soddisfazione legittima in quanto si e potuto dimostt'at•e che pee merito di intolligenti ed oporosi allevatori eli bestiami fra i quali anno\·eriamo con piacer·e paeecchi nostri concittadini, lo condizioni zootecniche del nostl'o tet·ritorio sono ginnte ad un graclo rimat·chevole di progresso quasi igtlOl'ato e dal quale e lecito molto bene spet·are pee I' avYenire.

L' im poPtanza della Mostra non e soltan to relativa alia qualih\ ed al valo!'e singolo degli animali esposti: essa inrluce anche a considet·azioni d' indole gener·ale molto importanti per chiunque s' interes::;i al miglioPamento ed al progl'esso della nostra locale indus teia zootecnica.

Cio che principalmente emerge dai Yet•detti di premiazione ]lronuuciati dalle diver,.;e G-iurie le quali esaminarono ~li animali e,.;p sti nei diversi t•ep:trti della lllOstra; cit'J t'IH' e !let to chiat•amente nei verbaJi di premiazione sottoser·itti dalle G-illl'ie med€'sime; sarit in altt·a ciJ·co;;tanza diffu,.;amente e;;posto con una speciale pubblicazione i!lu,..trata. \'o:l·liamo oggi riassumere. tlua-;i dir·emo a commento del qui riportato elenco delle premiazioni, cil> che nil intelligenza dei llOsb·i alJeYntori e risultato, cf utile insegnanwnto per· l' aYYenire. !lalla ~Io;;tra meclesima.

Anzi tutto per gli equini. Si r lamentato e giustamente che in un territorio cMi vasto. t1uale e quello del nosh·o Comune. OYe attualmente vi,·e una popolazione eqnina cli ben 100 capi e dO\·e un migliaio di cavalli potrebbe anche oggi tr·oyar posto agevolmente nelle 30JO e pii1 colonie ft•<>. le tluali e suddiYiso il tenitorio stes-;o. ness uno finot·a dei grandi e piccoli pr·oprietari. eli quelli spetialmente che si dicono appassionati per· i cavalli, nessuno ripetiamo abbia iniziato con indirizzo pr·atico e scientifico un allevamento razionale e selettivo eli buoni tipi equini che siano a!lclatti all a nostr·a regione o meglio ancm·a tali da c;;oddisfare le richieste fuori piazza, confacenti in ogni caso aile diverse sol'ta di servizi cui possano venire adibiti. La causa principale di questa mancanza. non de,·e~i peraltr·o attribuire ai nostr-i allevatori bensi alla nessuna unifm·mitit e razionalita di criteri da parte di chi rifornisce annualmente Ia rimonta locale di stalloni rip!'oduttm·i.

Yenti anni 01· sono, fors' anche pii1, si JWOvvedeva dal deposito di Pisa a farci avere ogni an notre, quattro fino a cinque buoni soggetti da rimonta. Mail tempo degli "Alsantis, dei "Landt•y, dei "Rabden, e purtt·oppo passato cia un pezzo e sono ormai parecchi anni che dobbiamo accontentarci di un unico e vero br·occo le cui deficienze somatiche, propoezionali (t•elative) e funzionali ( assolute) si riscontl"ano poi costantemente riprodotte, accumulate ed esaget·ate negli allieYi, con gt·andissimo danno della nostr·a produzione equina. E cosi per esempio da "Active, Il 0 tutti puledt•i con Er·ni ombelicali, con formelle, o schinelle ecc.

E necessario adunque, provvedeee d' u!'genza sollecitando chi di ragione a rendm·si interprete pres~o la Direzione del Deposito eli Pisa dei giusti reclami e delle giuste aspir·azioni dei nostri allevatori.

Per i bovini. La Categoria dei bovini fu nella mostra suddivisa in tre reparti. Nel primo, destinato ai bovini di razze peril piano, figurarono chianini puri e lot·o meticci, risultanti specialmente da incrocio del tipo chianino col marchegiano. Checche si dica da parte di quelli che non senza buone ragioni d' indole specialmente finanziaria pr·opendono per Ia introduzione e la conser·vazione del tipo cilianino puro nelle nostre aziencle del piano; sembr·a ai pii1 con altt·ettante e forse pii1 buone ragioni in vi~ta specialmente dalla c1uasi impossibihta di poter fissare il tipo chianino in un ambiente cosi diverso dall' ordinario, che si debba piuttosto preferire l' al-

tro indirizzo eli produrre cioe ed acclimatare nella nostr·a pianura un tipo selezionato risultante da incrocio di buonc >acche marclH'giane, o romagnole del piano, con buoni tm·i chianini. :\la in primo luogo si chiede, a questo scopo, oculatezza e dottJ·ina nella scelta dei soggetti riproduttot·i. la qual cosa purtroppo per imperizia eel inesper·ienza del maggior numero fl'a i nostri allevattwi non s' e finora ottenuta. Yediamo pel'tanto che nel reciigere, i verbali rclativi alia mosti·a, Ia Giuria per i bovini a dovuto dichiarat•e d' aver creduto opportuno di '· largheggiare al!luanto nell' assegnamento dei premi , il che nwl diee in altt·i tet•mini, a chi vuole inteuderla, che i premi sono dati non tanto per quel che si e fatto, ma per indu.JTe e speonare a far meglio!

Nel secondo reparto, dei bovini eli razze per montagna, figur·a•a senza competitoei, l' allevamento di bovini romagnoli e meticci romagnoli da montagna che S. E. il Peincipe D. Cal'lo Torlonia meece l' opera intelligente d.el ~uo ministr·o Sig. Giovanni Cer(1uetti a trasportato, per cosi dire, nella tenuta di Serra Beunamonte dall' O!'mai classico allavamento dell' altra sua tenuta eli S. i\fauro in Romag:na. E q nesto, il romagnolo semibrado, fra i numel'osi tipi italiani della razza bovina asiatica quello che a parere dei pit\ meglio si adclatta nella parte montuosa del nostro territorio. Abbandonato a se stesso e peggio ancora mal custudito, mal nutrito e perpetuantesi per ripetuto accoppiamento eli individui consanguinei e difettosi accade a questi bovini que! che ognuno puo prevedere e cioe un progressiYo immisel'imento somatico dei singoli individui.

Questo accade precisamente nella quasi totalita del nostro ter1 itorio e la eccezione lodevolissima fatta a questa regola generale dall' esimio allevatore Sig. Giovanni Cerquetti e tanto pit! rimarcheYole ed encomiabile in quanto costituisce finora un unico ed isolato tentativo di miglior·amento zootecnico di ft·onte all' ignavia !li numer·osi proprietal'i del 5COJ e pii1 bovini i quali popolano le nos tee montagne!

Xel reparto-e}:tra pee le Yacche lattifere merito speciale attenzione il Sig. Giovanni Cerquetti per un pregevole e numeeoso allevamento locale di lattifere Schwitz.

- Per i Suini. E stata questa, a nostt·o avviso, ft'a le diverse categorie della ":\lostra, senza alcun clubbio la pii1 importante. Vi fignrayano numerosi e buoni tipi eli razze diveese: - Casertani puri (allevamento ncbi) eel inCI'OCiati [ Pelatelli]; - ~facchiaioli l nostr-ali] gentili ( ossia con tendenza ai tipo iberico) e t•ozzi I centurelli ecc. 1 [ossia con tenclenza a! tipo celtico); - Romagnoli geandi, puri ed inceociati ( allevamenti Cerq·wtti ); - y m·ckshire puri maiale bianco] eel incrociati ( allevamenti Cerquetti) .\.nche in questa Categoria emerge per· numero d' animali esposti Ia faltoria Todonia eli Scrr·a Brunamonte.

r

<JnPllo che i nostr'i alle\·atol'i di suini po,.;sono anre appre--0 dalla ~Iostea ~~ JWe, to detto: ConYierw, nei no~h·i podet•i di monte. specialmente dove ,.;i ahbiano bo,.;chi di ce1Ti e CfUet·cie. pt-efprire ad ogni altro snino il nostr·ale J'Ozzo, selezionandolo accueatamente in modo da ricondurlo il piir d1e pos,.;ibile Yerso il tipo celtico. ::\e otterremn, con poca ~pesa anclte pet• il pl'rio1lo d' in~rassamento, ~To,si maiali cat·nosi; ell al macello prorlotti molto prcg-iati pet' la confezione clellt> mi~liot•i :alumet·ie 1li cat·ne suina :.\pi JlOilet·i nostri del piano si pt·ctct•i. ca il maiale bianco pm·o nd incrociato. mc;;lio lot•ze inct·ociato al nostt·alc 011 al t•oma~nolo: maiala rozzo, prccoce, che 111angia di tutto, chc at-riYa con poca spesa a raggiungrre rimarcheYole peso e pt•otlucc almacello molto abbondante atlipe. :Si tratta, in Yeritit, d' un grasso poco set·beYole; e dal maiale bianco si otten~ono carni poco pre~iate. ma Ia quali tit e compensata dalla (!llallti tit e chi peoduce bad a, ,·opt'a ogni altra cosa, al JH'Oprio interesse, - Pet' gli Orini. In questo ramo della locale industria zootecnica c' e ancot·a molto da fa1'e! Inti·otluciamo birri ,·issani pet• il migl iot·amento dci nostJ·i ovini da montagna, ::\ellc azietHlP del piano, t1·e o <ptattJ'O !moue pecore bcPg-amasche ( pacloYane) lli t•ar.za Jnu·a per ogni poilCL'C, plll'tet'aBno aile singolc colonie profitto maggiol'e ui <1uello che non :>i ottenga ora dalle pecore nostl'ali, itllbastardite.

Ecco quanto, in poclte parole insegno Ia recentc ~Io tJ·a agli alleyatori eugubini. Possano i pt'eziosi in,;egnamenti rirlue:;i presto ill applicazione a Yantng!.!io della nostra locale indust1·ia zootecnica.

Stafo delle can1pagne Lo stato gella campagna e abbastanza SO(ldisfacente. Promettenti le :;eminagioni del grano. Buona la raccolta delle ul:lve.

AGENDA AGRICOLA del mese di Dicembre Negli Uliveti.

-

Si pt'osegue la raccolta delle 'Glive.

Nei Boschi Si pt·osegue Ia raccolta 1lellc ghiande e Ia smac-

('hiatura dei cedui.

Nelle StaiJe

- Si proscguc attiYameute I' ing1'asso tlei suini con bevcroni, farinate e g-hiande.

CGIJabGra~iGne

clel pubblieG

Combattiamo i pregiudizi!

Quanto tempo e quanto lavoro abbia costato un po' 11i ro'azivne COil lo piante ammiglioratrici, altro che Iddio lo ,;a.

Yetlernmo sfrenato contro, tutto 1' odio e tutta la gnerra po:,oa bill:', ma iutrepidi :-;oguimmo la no~tra via.

11 grautur.::o, questa pi,mta esiziale, lentamcnte Ia ,·edemmo dimiuuire ~o~tittuta dalle leguminose, e fummo tacciati di afl'amatori dei poveri cololli, perche ridotta l' e:;ten~ione coltivata con esso.

Pen) i meno ostinati presto si avvidero che valeya meglio adibire a Gralltnrco due ettari di terra, che quattro, e Jayorarli profondamente, spandendovi tutto il con ·1me di stalla in ragione di Barocci 5J per ettaro, on·ero :2~J con due quintali di 1-erfosfato, ed 11 prodottto fu il doppio, con Ia metti meno d1 superHcie.

Coil r altra meta poi, arricchirono l' aia di furaggi suilicienti ad alimelltare il bestiame, mentre pruna si clu\"e\·ano spendere ingenti somme per acqui::;tarne, ed 11 fruttato a bestiame non compenstwa la spe::;a. Al seeon1lo taglio poi, oltro ma.g,iwr foraggio, raccol::;ero dai tre ai quattro Qnintali di Seme, che Yenduto al prezz'> dt circa L. 1-!) intasJa\·an'), ( da un Ettaro di terra) Cento SctUli! Urantnrco ci voleva!!! Disfatti poi que~ti prati, Yedemmo il grallo nell' anno dopo da 5 o (j sementi portato a U ed anche a 15.

Pareva che i nostri avversari fossero sgominati ed amhe com·inti. Tutt' altro ! Dietro all,e spalle ci sus~ur­ ravano: « Eh! saremmo curio::;i di conoscere la spesa. Uostoro sono matti ! » La spesa ve la diciamo subito. Ammettiamo che un podere sia di 12 Ettari di superficie: di questi, G ne sementiamo a grano, 3 a granturco e mist;mi, ·con stallatico, e 3 a foraggio. Il seme di quest' ultimo ce lo abbiamo procurato da noi, incominciando col poco, e fJ.Uindi nulla ci costa ; 1' unica spesa, e costituita da quintali 5 per Ettaro fra Perfosfato e Scol'ie che, ad un prezzo medio di L. 8, importano L, 40. e che vengono ben compensate con l' ingente foraggio, le 15 sernenti a grano ed i 100 seudi di semenzme.

Eravamo certi di vederli tutti a bocca aperta . .Mai pitl ! Indovinate quale altra accusa. « Eh !. Dagli ! Dagli ! .. fra due o tre anni le viti saran no tutte secche • Questa per ora e 1' ultima a"cusa mossa contro le nostre foraggere. ~a all ora come si spiega Ia im mensa sovraproduzione dell' uva in quest' anno? E pensare che le zone pili av,·anzate in agricoltnra razionale, sono quelle che hanno avuto maggior raccolto di uva. Sfido io! La buona alimentazione ingrassa. E come asserire dnnque che Ia colti vazione delle foraggiere, che e un ingrasso azotato ed u m ico cousociato al com plemento fosfo - potassico somministrato possa fare seccar le Yiti? }~ roba dell' altt-o rnondo! vale tanto, quanto dire che le bistecche eel il brodo buono ammazzano 1' uomo.

Von·emmo ammettere che il tcrreno tenuto a sodo per

lnnghi anni, possa privar le piante dell' aere< mentu nPcessario ed an•·he di umidita, qnantuqne I qm•.;:tione non ,:ia an cora deci-;a e v· e chi ti('ne per il c )lltrario, rna t~pnri,.;ce o~ni duubio dato che il fatto ,..j riprte ogni quattro anni. Tutto a! pili nJrrcmo r·on \·en1re f'he essendo le legnminose avide di potas"a. p(l,.;,;ono in .~rau­ rle qnantit:i. ;;ottrarne al terreno in dann) rlella nte cbe pure nee aYidi:.;;;i.na. Se tutto il danno peru f,.,;,.;() questa, non c da grattar:<i il capo di moltu pe1· 1imedian·i, data Ia facilita odierna per le r mcimazioni potassiche in cenere, Lencite, Cainite erl anche clornro e solfato di potassa, qnantunqne i due ultimi :<ian0 di maggior costo.

X.\ZZ.\.I~EXO

BEDI

Essiccazione artificiale del granturco Istruzioni per l' n,;o degli essiccatoi trasvortallili

« Fra i diver::;i es.<iccatoi Ia Commi~~ione pcllagrologica ha riconosciuto che JICI' I' r mln·in il tipo pitt conveniente e quello denominate « Auritlrt » della ditta Lodovico Boltri di :IIilano. Un es=-iccntoio rlello ::;tesS<? tipo, con alcune utili mo<lificazioni, ::;i costrni:,ce anche a Citta di Castello dalla locale 0 .. cina Meccanica Cooperativa. L' essiccatoio « Auri:la » costa lire GOO a a .Milano; l' es:sicatoio « Citta di Ca8lello » costa altrettanto posto in una stnzione ferroviaria 11ttalunqne dell' Umbria. Per le [/l'andi azitnde, !love si irnmagazzina molto grantnrco sgranato ancor umido, ag-li apparecchi suindicati sono preferibiii ,.:peciali ess1ccatoi fh;si, con i quali e possiuile cronomizzare alquanto ::;ulla spesa di essiccazione del cereale. " Trasporto e messa in opera degli essiccatoi Tanto l' uno che l' altro apparecchio pesa cornplessivamente circa G quintali, e scomposto, si trasporta senza diffit;ol tit su di un carro qualnnque a caYallo od a uuoi. b' essiccatoio « Ciitrl di Castello » non ha alcun pezzo pi1t Inngo di due metri; presenta percio, su r altro chc ha dei tavoloni di 4 metri, qualche maggiore flteilitit di trasporto.

La composi::ione di detti essiccatoi e opem~ione semplice, che si irnpara subito anche con il solo ainto della istruzione a stampa data dai costruttori. on 6 possibile far funzionare gli essiccatoi in locali clti'usi, siano pur molto spaziosi, nil e consigliabile, data Ia eventualita del mal tern po, farli agire com pletarnen te all' aperto. Occorre un posto coperto e pri,·o almeno di una pareto; una feltoia qualunque sen·e uenissimo. « Piazzato 1' apparec::hio bisogna sigillarc Ia rassa di essiccazione, a! suo appoggio sui terreno o snl pavimento, mediante terra argillosa impastata, allo scopo eli impedire disperdimenti di aria calda e ascmtta.

" Aurida , e " Citta di Castello " -

« .Accensione del fuoco. -

Per cornbustiLile oc-

corre cm·bo .. e Cuke. Pu6 snrrogarsi con carbone di le-

gna, rna non conviene pen.:he '}Ucsto co,;ta di pii1 e Eerye meno Lone.

« Per nccenclere il Coke ~i irupiega 1 oca legna sec-

ca: occorre circa mezz' ora di tempo. « AI momento di accendero il fnoro e necessaria tener rronti : re operai, i quali non doYranno mai al_lontanarsi dnll" appareccbio fin che dma il lavoro. « Granturco da essicarsi. -

Il f!mnturco

e umi-

do, e perci6 soggetto a guastarsi, qunadu cuntitne piu

iii 13 o! 0 di acqua; ordinariamente, nei lnf\ghi dove non matnra bene, ne contiene alia raccolta circa 17 'lo: in cal'i eccezzionali anche 20-2~> e persino 30 ('lo . Con Ia essicazione Ia percentuale di umiditd dove essere l'idotta a menu di 13.

« Sgranato il granturco umido si de\·e passare all· essiccatOJo nel ]•itt breye tempo possibile: evitando che cominci a guastarsi ( prcndendo adore di muffa o sa pore nmaro): perc he in tal caso, sc con r essiccazione si potrit arrestare l' alterazionc, non si distruggeranno pen) gli effetti del male gi~i avvenuto. « Essiccazione. - A ppena acceso il fuoco si carica 1' essiccatoio stemlendo subito il grantnrco in stra-

ta uniformc S1tlla rP.te. « ll carico puo variare da 6 a 8 quintali: e uene regolarlo secondo il grado di umidita del granturco; cosi e possibile tenar pressoche costante Ia dnrata di ogni essiccazione. « L' e~:;sicazione si com pie normalmente in due ore, durante le quali e necessaria Ia massima attenzione e diligenza nell' eseguire le operazio].li segnenti : « a) gi1·are sempre la mrmorella del t·entilatore (gli operai ::li danno il camuio ogni rnezz' ora) lnbrificando di frequente gli assi delle ruote; « b) .~orvegliare il tennometm applicate alia camera d' aria calda, per evitare che Ia temperatura sorpassi ivi i !OJ gradi, mantenendosi preferibilmente da soo a 90o : cio ottiensi regolando il fuoco o tirando un poco fuori il foro J, oppure (nell' essiccatoio di Citt:\ di Castello) aprendo apposite bocche d' aria nella cassa del ventilatore; « <·) J'i?1Wore1·e continuament~ il .11·anturco sulla rete metallica, rivoltandolo e nmesticandolo un poco in tntti i sensi; « d) dopo un ora e mezzo di essiccazione ]Ji'Orare sotto i denii qualclw chicco di granturco per capire quan-

do l' essiccazione sia arrivata al giusto pun to (in questo modo gli stessi operai ben presto imparano a riconoscere il giusto grado di secchezza del granturco); « t') yerso la fine lasciar rliminuiJ'e un po' il fuuco, evitando peru che si Si enga. « Scarico dell' essiccatoio.- De,·e farsi rapidarneute, impiegando non pi1t di un quarto d' ora, per guadngnar ternro ed utilizzare meglio il calore a Yantaggio del carico successi \'0 1 che segnir:i. immediatamente.

4: Il gra.nturco secco e caldo non deve mettersi subito in mucchio, rna tenersi pe1· almeno mezz' ora stcso su pavirnento bene asciutto: raffreddandosi cosi perde ancora dell' umidita. « 11 tempo OrCOITeltie per ogni CariCO e in media di ore 2,30; cioe: 10 minnti per il carico due ore per 1' essie-

cazione, 15 minnti per lo scarico, 5 minnti di riparto ptr r accen;;ione del fnoco. < In 1111 giornu, la>orando con una sola ~quadra di operai. !:ii pos,:ono cs,;iccare in media quintali :2:-i di granturco: impiegando due squadre (con breve sospensione nel colma della notte) si essiccano circa 50 quintali.

« Cos to d ella Essiccazio ne. - Ecco gli clementi eli .pesa per l' es:-;icc ziono artiriciale. mediante gli appareccbi t>uddetti di nn quintale di (Jrantuno contenente circa 17 o,o di umidit,i, riduciLile con 1' e,.,,;iccazioneall:2'lo:

La>oro di tre opcrai addetti all' apparocchio a L. 1, 50 al ;:iorno .

L. 0,16 • 0,14 Carbone Cvke Kg. 2,:) a L. 5 ,50 • 0,02 Olio per lu brificazione occ.

Il granturco passato all' es::;iccatoio con le diligenzo suindicate con~erra tutfP. le .'lte bwmc qualita alimental'i: non screpola ::;en::;ibilmente, ne diYicne soggetto ad alterazione di sorta, a comlizione che sia ri posto in luogo perfettarnente asciutto. < Grantnrco e ssicca t o. -

Spesa viYa L. 0,32 « A cio e da aggiunger~i una quota per interessi e arnmortamento dell' apparecchio, quota variabile specialmente secondo Ia quantita di laYoro che ~i fa in ogni stagione; si puo in media calcolare di L. 0. 15. Cosi Ia spesa compltssim di es,;iccazione ammonterebbe a £ . 0,45 per quintale. - Ftr i coloni, che non sostengano spesa vi \'a per !' 0pera occorrente ed ai quali si dia modo di usare gratuitamente dell' essiccatoio, la spesa si riduce a L. 0, 16 per quintale. (continua)

« N aturalmente, con Ia essiccazione, il granturco perde di yo\nme e di peso piu o meno, secondo l' actpm c-he eyapora; in genera, dato il grado iniziale di u miditiL del 17 °1 0 , Ia diminuzioae in pego, riducendosi I' um iditiL a\ 12 °ln, e del 5 per cento circa. « Conseryaudo a I ungo in granaio subisce un calo un po' minore del grantur co stag ionato naturalmen te e cio anche indipendentemente dall' assobrimento o perdita eli umidita. « Bisogna ricordare che il granturco passato al l' essiccatoio n'm pub sen.:ire pe1· semina, perche ha perdu to, in gr<~n parte o totalmente, Ia facolU1. di germinare.

Rag. ENRICO DELLA TORRE Direttore responsabile Gubbio, Tipografia Gioacchino Romitelli.

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