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N° 177 / Marzo 2009 Il Mondo dei Trasporti

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DEALER TRUCK &VAN VIAGGIO NEL MONDO DEI DEALER CHE IN LOMBARDIA SI OCCUPANO DI VEICOLI FINO A 3,5 TON. SOTTO ESAME CITROËN, FIAT PROFESSIONAL, NISSAN, PEUGEOT, PIAGGIO, RENAULT E TATA

Aspettando l’Expo 2015 Per il momento le aziende lombarde non approfittano del contributo per la rottamazione. Per le concessionarie la situazione dei veicoli commerciali è ancora difficile, anche se in generale regna un certo ottimismo e si spera nella seconda parte dell’anno. Intanto la guerra prosegue a colpi di marketing e ampliando i servizi di post-vendita, in particolare aprendo le officine al sabato

L

su marchi impegnati in quella delle versioni fino alle 3,5 ton. Scegliendo come regione di riferimento ancora una volta la Lombardia, che si conferma centro nevralgico dell’economia italiana e in cui i grandi lavori che devono partire nei prossimi mesi (ristrutturazione del capoluogo in vista dell’Expo 2015 e autostrada da Milano a Brescia, tanto per citare gli esempi più significativi) pareva dovessero suggerire un ricorso massiccio al contributo governativo. Invece anche in questo caso le reazioni dei concessionari non sono del tutto soddisfatte, an che se trattandosi in gran parte di strutture che si occupano di autovetture, qualche risultato positivo lo si è comunque ottenuto. Eppure l’entità degli incentivi pareva interessante, ai 2.500 euro per un mezzo compreso tra le 3 e le 3,5 ton, il Governo aggiunge infatti un contributo fino a 4mila euro per chi acquista un veicolo alimentato a metano o elettrico. Facendo qualche rapido calcolo è facile intuire come questo sia davvero il miglior periodo per cambiare il proprio furgone, in particolare se lo si deve utilizzare soprattutto in città, usufruendo quindi di ulteriori vantaggi. PROPRIO LA REALE convenienza dell’operazione per le

a aspettavano un po’ tutti la rottamazione, individuata come la panacea, ancorché temporanea, di tutti i mali che affliggono il mondo non soltanto dell’automobile ma anche del veicolo commerciale. E in effetti per il mercato dell’auto degli ultimi mesi, asfittico e piuttosto cupo, i risultati sono stati entusiasmanti e marzo, primo mese in cui gli incentivi sono stati effettivamente disponibili, sembra marci deciso verso il superamento dei risultati dello stesso periodo 2008. DIVERSO IL DISCORSO per i veicoli da lavoro, la cui vendita pare non aver beneficiato se non sporadicamente delle condizioni favorevoli. Ennesima dimostrazione che a essere in crisi è l’intero sistema aziendale, e che se la vendita dei mezzi professionali era calata si trattava di un fenomeno non dovuto all’eccessiva prudenza degli imprenditori (soprattutto di quelli medio piccoli) ma da una reale mancanza di fondi, che non può essere risolta da un contributo una tantum ma richiede correttivi più strutturati e sostanziali. Per esaminare meglio il fenomeno abbiamo per un mese lasciato da parte le reti che si occupano della vendita di veicoli pesanti, per concentrarci

che hanno sensibilizzato la rete sul tema dei business center, fissando precisi standard qualitativi, sia in termini di presenza commerciale, con quindi venditori dedicati e specializzati, sia nel servizio post vendita. È infatti diventata pratica comune quella di aprire le officine anche al sabato, il che è normale per chi vende camion, molto meno per chi di solito si concentra sulle autovetture i cui clienti

a cura di Mauro Zola

imprese (almeno per quelle che mantengono un minimo di solvibilità economica) fa comunque ben sperare i dealer in un futuro incremento della domanda che dovrebbe decollare già dalla primavera, supportata direttamente dai costruttori che hanno a loro volta strutturato offerte e sconti. NEL CORSO DELLA STESSA panoramica abbiamo potuto constatare come stiano cambiando, almeno in parte, i rapporti di forza all’interno del settore. Se Fiat rappresenta sempre il fattore dominante, la lotta per le posizioni di rincalzo si è fatta più accanita, giocata sul prezzo e sul servizio, con qualche nome storico che alla fine ha perso posizioni e qualche marchio in passato un po’ sottovalutato che a forza di politiche aggressive sui costi e naturalmente in virtù di una gamma completa e funzionale, ha scalato le classifiche. Un buon esempio in questo senso è rappresentato da Citroen, che pareva non avere una gran storia nel segmento aziendale, almeno in Italia e che invece se si guardano i dati dell’immatricolazione 2008, ha raggiunto un successo ragguardevole, ulteriormente ampliato, almeno in termini di quote di mercato, in

questi primi mesi del 2009. Del resto rispetto ai veicoli pesanti il mercato dei commerciali è molto più polverizzato, con tanti operatori agguerriti, tutti in grado di raggiungere buoni risultati. L A DIFFERENZA , come spesso in questi casi, l’ha fa il servizio sia in campo commerciale che in officina. Volano nelle vendite i costruttori

hanno altre, meno impegnative, esigenze. Uno sforzo organizzativo che paga, almeno a sentire i tanti che l’hanno già messo in pratica. È soltanto il primo passo verso la creazione di strutture ancora più votate alla soddisfazione della clientela professionale, alcune delle quali (come nel caso di Renault) partiranno tra pochi mesi, dando for se l’impulso che mancava alla ripresa del segmento.

Le immatricolazioni a confronto nelle province della Lombardia TOTALI fino a 3.5 tonn 0,38

0,24

0,09

1,26 0,96 0,42

BERGAMO

0,19 0,05

0,10

0,27

0,04 0,57

0,14

1,43

0,03 0,14 0,09

0,03

0,03 0,14

1,03 0,59

0,75 Altri 63

Renault Trucks 619

Romanital 20

Nissan 1.149

Effedi 23

Opel 2.003

Skoda 40

Volkswagen 2.417

Bonetti 45

Peugeot 2.787

Faam 84

Mercedes-Benz 2.800

Hyundai 105

Renault 3.103

Tata 166

Citroën 3.305

Mitsubishi 181

Ford 3.953

Isuzu 414

Iveco 3.992

2,67

4,65

3,04

Altri 8

Nissan 165

Effedi 2

Opel 373

Skoda 2

Volkswagen 299

Bonetti 5

Peugeot 289

Faam 2

Mercedes-Benz 508

Hyundai 8

Renault 421

Tata 15

Citroën 345

Mitsubishi 32

Ford 523

Isuzu 56

Iveco 606

Piaggio 31

Fiat 1.681

6,89 31,06

5,62 35,32 5,52

6,48

6,51

5,33

11,19 9,38 Piaggio 543

7,21

Renault Trucks 41

Fiat 15.192

9,28 TOTALE 2007 43.455 TOTALE 2008 43.004 -1,04%

7,68 9,19

9,66 7,77 6,37

TOTALE 2007 6.135 TOTALE 2008 5.412 -11,78%


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DEALER

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CITROËN

Una task force per vendere di più

È

più. Il mercato infatti si è fermato negli ul timi mesi del 2008 e solo dalla seconda metà di febbraio ha dato qualche segno di ripresa”. Il segreto del successo ottenuto da Citroen è racchiuso in una strategia definita “di contatto”. “FINO A QUALCHE anno fa mancava una programmazione vera e propria - riprende Marziali -. Puntando invece molto sul segmento della clientela pro fessionale, da un paio di anni a questa parte stiamo raccogliendo degli ottimi risultati, e ancora di più faremo ora grazie alla nuova task force”. A cosa è dovuto il salto di qualità? “P R I M A D I T U T TO a un cambio radicale di mentalità, di cui la creazione della struttura dedicata al B2B è soltanto l’ultimo pas so. Abbiamo dovuto iniziare a muoverci verso le aziende. Mentre con le auto basta aspettare che il cliente si rechi in concessionaria, con i veicoli com merciali questo non è possibile. Quindi abbiamo iniziato a contattare le imprese medio piccole sul territorio, per poi spostarci anche verso flotte importanti. In più abbiamo utilizzato a nostro vantaggio alcune delle strategie usate

una vera e propria offensiva quella lanciata da Citroën sui veicoli commerciali, che l’ha portata nel 2008 al quarto po sto nel settore, superando molti concorrenti che possono vantare su di una maggior tradizione. E se in pochi anni la presenza del costruttore francese nel campo dei veicoli professionali è aumentata in maniera esponenziale, ancora di più è destinata a crescere a Milano, dove, nella filiale diretta della Casa madre, ha preso servizio dal primo febbraio una task force dedicata proprio ai mezzi da lavoro. Si tratta di un’unità commerciale ben distinta, alla cui gui da è stata messa Roberta Giustiniani, affiancata da due venditori che lavoreranno principalmente all’esterno della concessionaria, a diretto contatto con le aziende. “L’ANNO SCORSO - spiega il responsabile della concessionaria Rodolfo Marziali - la nostra quota di mercato a Milano superava l’8 per cento per quel che riguarda i commerciali. In questi primi mesi del 2009 siamo passati al dieci, anche se i volumi sono molto ridotti. È un risultato che ci fa ben sperare per il futuro, anche se avremmo preferito una quota minore ma qualche vendita in

con le autovetture, come le prove dinamiche e i test drive proposti alla clientela, che hanno dimostrato di funzionare piuttosto bene”. Così come ha funzionato la proposta di veicoli già allestiti. Citroen dispone da tempo di un proprio catalogo. “Che comprende nomi di rilievo nel panorama nazionale come Omnivan e Sortino, in più ci appoggiamo a tutta una serie di specialisti scelti direttamente dalla filiale. Il settore degli allestiti è l’ultima nostra scommessa, in passato siamo mancati un po’ in questa che è sì

Indirizzi Citroën Italia spa filiale, via Gattamelata 41, 20149 Milano Succursale, viale Italia 5, 20094 Corsico (MI)

una nicchia ma in grado di dare risultati interessanti. Da quando ci siamo messi d’impegno i numeri sono decisamente migliorati”. A NCHE CON L’ AUSILIO di una serie di proposte finanziarie studiate appositamente per la clientela B2B. “Con cui cerchiamo di sopperire al fabbisogno creditizio che attanaglia le piccole aziende. Ad esempio abbiamo proposto un leasing al tasso del 2,99 per cento, a cui possiamo aggiungere un contratto di manutenzione programmata e tutto quanto possa aiutare le imprese a poter ridurre i costi di gestione”. Servizi apprezzati ma soltanto se accompagnati da una cura particolare del cliente. “La vendita per noi è soltanto il momento zero di un rapporto destinato a durare nel tempo. Quello che le aziende chiedono insistentemente è che non ci si dimentichi di loro, dei loro problemi. e inoltre che il personale della concessionaria sia in grado di offrire consigli per far guadagnare tempo, sia che si tratti di allestimenti come di riparazioni. L’imperativo è metterli in condizioni di lavorare, sempre e comunque”. CITROËN ITALIA dispone di una filiale diretta a Milano fin dal 1991, una struttura che ha sempre seguito l’evoluzione della rete del costruttore francese, an che sul settore Busi-

L’officina della filiale Citroën è aperta anche al sabato per i clienti dei veicoli commerciali. A sinistra, la sede di Via Gattamelata.

ness to business, aderendo nel 1997 al Progetto Qualità Citroën, ottenendo nel 1999 la certificazioni ISO 9002 e nel 2003 la 9001, ma soprattutto conquistando, sempre nel 2003, la qualifica di concessionaria. CHE DIFFERENZA C’È tra la gestione una filiale diretta e quella di una normale concessionaria?

“Nessuna - precisa Marziali - tutti gli strumenti a nostra disposizione sono esattamente gli stessi in mano a una qualsiasi selle altre strutture partner di Citroën che operano su Milano. Su questo Citroën Italia non transige, non sarebbe giusto accordarci vantaggi rispetto alla rete dei concessionari privati”.

Incentivi

S

i aspettavano un po’ di più alla filiale Citroën dall’arrivo degli incentivi governativi. “Soprattutto per i commerciali - è il commento di Rodolfo Marziali - la reazione poteva essere più brillante”. Se infatti nel settore privati i risultati si sono visti subito, le aziende tentennano. “Per ora in molti preferiscono aspettare un ulteriore intervento, magari di natura fiscale, che renda l’acquisto più conveniente”. Agli incentivi statali si aggiungono comunque i correttivi marchiati Citroën. “Disponiamo di piani commerciali dedicati e di scontistiche particolari per le aziende. Tutte proposte che si aggiungono al contributo e che rendono questo un buon momento per procedere all’acquisto. A questo punto non resta che sperare che il lavoro riprenda e quindi le imprese tornino a disporre della liquidità necessaria”.

Best seller

Officina

D

È

opo l’ultimo restyling il Jumpy, cioè il furgone superleggero della gamma Citroën è, secondo Marziali: “Il veicolo che ci sta dando più soddisfazioni. Si tratta in quest’ultima versione di un mezzo particolarmente curato, in cui il comfort è stato reso pari a quello di una qualsiasi vettura”. Sullo stesso tenore il parere riguardante il Jumper, posizionato al top della gamma: “I cui numeri sono in costante crescita. E si tratta ancora di un veicolo poco conosciuto sul mercato italiano, in cui contiamo di avere margini di sviluppo importanti”. Completa il quadro un evergreen, l’ultima versione del Berlingo, la prima multispazio a essere messa in commercio, un’intuizione geniale che ha rivoluzionato il mondo del piccolo trasporto. “Ormai è diventata un classico, che con l’ultimo restyling ha raggiunto una capacità di carico maggiore che l’ha riportata tra le più riuscite interpreti della sua categoria”.

la sede Citroën di via Gattamelata a ospitare l’officina che serve sia le vetture che i commerciali. Questi ultimi dispongono di personale preparato proprio sulle problematiche del business to business. “E di una linea telefonica riservata ai servizi espressi - spiega Marziali - basta chiamare per ottenere un appuntamento per eventuali riparazioni in tempi molto brevi”. A ciò si aggiunge la disponibilità di veicoli sostitutivi anche nel caso dei mezzi da lavoro. “Al momento ne abbiamo immatricolati cinque, uno per ogni gamma, a cui si aggiungono 15 vetture, sempre riservate a chi le usa per lavorare”. Il personale nel centro assistenza è composto da tre accettatori, da due tecnici esperti e da una squadra che comprende sedici meccanici, quattro dei quali specializzati in riparazioni veloci. Completa la squadra un collaudatore il cui compito è assicurarsi della qualità della riparazione.

Le immatricolazioni a confronto nelle province della Lombardia BRESCIA 0,05

0,42

0,04 0,14

0,75 0,83

COMO

0,05 0,02

0,12

0,53 0,04 0,07

0,34

1,35

0,45

0,04 0,04 0,61

0,08 0,28

0,41 Altri 6

Renault Trucks 35

Romanital 4

Nissan 209

1,33

2,45

4,67

5,81

3,03

Altri 7

Nissan 46

Romanital 2

Opel74

Effedi 1

Volkswagen 107

Bonetti 15

Peugeot 157

Effedi 2

Opel 398

Skoda 4

Volkswagen 300

Bonetti 12

Peugeot 495

Faam 1

Mercedes-Benz 141

Faam 5

Mercedes-Benz 398

Hyundai 3

Renault 191

Hyundai 5

Renault 740

Tata 13

Citroën 158

Tata 36

Citroën 626

Mitsubishi 11

Ford 353

Isuzu 33

Iveco 247

Piaggio 61

Fiat 785

3,52 44,89

2,50 1,88

32,22

4,39

6,44

4,67 Mitsubishi 29

Ford 653

Isuzu 71

Iveco 599

5,78

10,13

8,69 Piaggio 64

7,03 7,35 7,67

TOTALE 2007 6.460 TOTALE 2008 8.513 +13,78%

Fiat 3.822

Renault Trucks 30

7,84

6,48

14,49

TOTALE 2007 2.864 TOTALE 2008 2.436 -14,94%


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35 FIAT PROFESSIONAL

Con i van Bifuel la ripresa più vicina

S

nelle dimensioni e poi aggiungendo i marchi Lancia e Alfa Romeo nel 2000 e quello Abarth nel 2007, fino a raggiungere le sei filiali attuali (alcune delle quali si occupano soltanto della linea sportiva, oppure di altri marchi come Chevrolet, arrivando fino alle due ruote Piaggio) con più di cento addetti e un giro d’affari vorticoso che in anni normali supera le diecimila unità commercializzate tra vetture nuove e usate, compresi un bel numero di commerciali che da sempre sono uno dei rami più seguiti e di successo.

e in gran parte dell’Italia le vetture Bifuel che fanno parte della gamma Fiat non sono ancora un fattore determinante nel computo delle vendite, a Milano lo stanno diventando e anche piuttosto in fretta. Contribuendo a far sì che l’anno in corso per la Denicar, una delle concessionarie di riferimento per l’area metropolitana del capoluogo meneghino, sia sì difficile ma non disastroso. ATTIVA FIN DAL 1985, sia per le vetture che per i veicoli commerciali, la Denicar è cresciuta gradualmente, prima

“Grazie anche alla completezza della gamma Fiat - spiega il titolare Stefano Odorici - ad esempio sulle alimentazioni alternative possiamo contare su di una scelta che non ha eguali, il che ci rende competitivi su di una piazza che col tempo è diventata sempre più sensibile all’argomento, anche per gli incentivi economici a esso collegati. Il fatto poi di avere sempre in stock anche vetture di questo tipo fa sì che si riesca a proporre un’alternativa valida al solito Diesel. Questo è uno sforzo per la nostra struttura ma da tempo abbiamo capito che per vendere i veicoli da lavoro dobbiamo poter garantire consegne veloci e quindi disporre di un certo numero di furgoni già in casa”. L’ ATTENZIONE RISERVATA alla clientela professionale dalla Denicar è confermata dalle forze messe in campo. “Nella sede principale - prosegue Odorici - disponiamo di un brand manager, uno specialista nella vendita di veicoli commerciali, a cui si affianca un venditore. E sempre un esperto è presente in ognuna delle no-

Indirizzi GRUPPO DENICAR Via privata Bisceglie 92, 20152 Milano Showroom, installazione e manutenzione Gpl Via Privata Luigi Zoja 37, 20153 Milano Showroom e usato Via Nicolò Copernico 4, 20090 Trezzano sul Naviglio (MI) Showroom, officina, magazzino ricambi Via Val d’Intelvi 1, 20152 Milano Usato

La sede di Trezzano sul Naviglio ospita oltre a un punto vendita l’officina del gruppo Denicar, una struttura attrezzata che conta su di una linea dedicata ai mezzi da lavoro, aperta anche al sabato mattina. stre filiali. Si tratta di personale formato affinché sia in grado di risolvere i problemi pratici della clientela, di proporre soluzioni”. ANCHE NEL CAMPO degli allestiti, che per la Denicar sono diventati un settore da curare con attenzione. “La clientela milanese è composta in buona parte da piccole imprese, da artigiani o commercianti. Ognuno di loro ha bisogno di una soluzione praticamente personalizzata, per questo abbiamo stipulato accordi con una serie di partner esterni in grado di soddisfare ogni richiesta, anche le più complesse, come ad esempio quella, recente, di un Ducato con un allestimento per il trasporto disabili, sul cui risultato finale mi ritengo molto soddisfatto”. Più rari sono gli ordini provenienti da flotte. “In quel caso si tratta soprattutto di corrieri che non necessitano di trasformazioni particolari, ma ci sono capitati come clienti anche società di catering, impegnate a distribuire cibo in tutta la città, o istituti di vigilanza a cui serviva un mezzo che fosse in grado di mantenere buone performance anche dopo la blindatura”. N EL CATALOGO F IAT sono presenti anche molti van, deri-

Incentivi

Soprattutto nel caso della nostra linea BiFuel il contributo può essere davvero determinante”. È l’opinione di Stefano Odorici. In questo caso infatti ai 2.500 euro erogati dallo Stato per la rottamazione si possono aggiungere i 4.000 euro che vengono assegnati a chi sceglie motorizzazioni meno inquinanti. “Una simile cifra applicata su modelli che già hanno un prezzo competitivo e a cui si aggiunge lo sconto di solito applicato in accordo con Fiat, fa sì che alcuni modelli possano venire acquistati a cifre solitamente impensabili”. Nonostante questo anche in casa Denicar la corsa alla sostituzione del veicolo commerciale non è ancora iniziata. “I problemi per le aziende ci sono, ma comunque stiamo cominciando a sentirne i benefici e nel prossimo futuro andrà ancora meglio”.

Best seller

Officina

L

avorando il concessionario prevalentemente a Milano, il veicolo di punta è, quasi a sorpresa, la multispazio Doblò, che sostituisce in questo caso il Ducato che domina in gran parte delle altre zone. “Doblò si rivela ideale, sia per la varietà della gamma, che prevede anche una versione Bifuel - commenta Odorici - sia perché ha caratteristiche ideali per muoversi bene in città, dove rappresenta una valida alternativa non soltanto per gli artigiani che ne fanno da sempre largo uso, ma anche per i corrieri espressi che devono trasportare pacchi di piccole dimensioni”. Per lo stesso motivo sta crescendo la penetrazione del Fiorino. “Da un anno a questa parte - prosegue il titolare della Denicar - possiamo evidenziare una crescita di questo modello, che grazie alla riuscita distribuzione degli spazi può rivelarsi utile in molti casi, per la piccola manutenzione o anche nelle consegne espresse”.

V

isti i volumi imponenti mossi, l’officina Denicar (in realtà sono due, una riservata a Chevrolet, l’altro marchio trattato dal concessionario) ha dimensioni importanti, più di dieci ponti con una ventina di addetti, a cui se ne aggiungono altrettanti impegnati nel reparto carrozzeria e un servizio di soccorso stradale attivo 24 ore su 24. In questa struttura trova posto naturalmente una sezione dedicata ai mezzi da lavoro, con ponti adeguati anche alle versioni più ingombranti del Ducato e specialisti per riparazioni veloci. Ma l’iniziativa più gradita ai clienti professionali riguarda l’apertura dell’officina anche il sabato mattina. “Che non è stato facile organizzare, ma che sta dando i suoi frutti - spiega Odorici - si tratta di un servizio in pratica riservato ai veicoli commerciali o comunque a chi usa l’auto per lavoro, il cui sviluppo futuro dipende direttamente dalle richieste dei nostri clienti”.

CREMONA

LECCO

0,23 0,15

0,39

0,93

0,23

0,46

vati da vetture di serie di successo, come Panda e Punto, quanto contano nel computo delle vostre vendite? “Per noi abbastanza, un dieci/quindici per cento, questo sempre dovuto alla zona in cui operiamo, in cui la maneggevolezza conta parecchio. Si tratta certo di una nicchia, ma interessante, che non richiede grossi sforzi di personalizzazione. Va fatto notare però che l’evoluzione dei veicoli commerciali ha fatto sì che oggi la guida di un Ducato sia, per comodità e sicurezza, pari a quella di una normale autovettura”. V ISTE LE PREMESSE come già detto anche il momento non pare poi così difficile. “C’è in effetti sempre parecchio da fare - conclude Odorici - anche se non possiamo negare che il rallentamento è stato pesante. Per fortuna disponiamo di un prodotto di alto livello, che ci consente di tenere bene il mercato. Le caratteristiche di affidabilità e versatilità dei mezzi da lavoro Fiat non sono eguagliabili, così come le performance di motori come il 1.3 JTD possiamo considerarle uniche. Sulle vetture poi il contributo per la rottamazione sta funzionando bene, aspettiamo che decolli anche per l’utenza professionale”.

0,40 0,15 0,07

0,60 0,20

0,60 0,40

0,06

0,13

0,06 0,14

1,63 2,26

Altri 1

Opel 76

Romanital 2

Volkswagen 58

2,33 3,40

5,92 Faam 2

Peugeot 95

Hyundai 6

Mercedes-Benz 106

3,60

Altri 4

Nissan 54

Romanital 1

Opel 91

Effedi 2

Volkswagen 52

Skoda 1

Peugeot 83

Bonetti 6

Mercedes-Benz 47

Hyundai 9

Renault 78

30,57 4,52 Tata 3

Renault 121

Mitsubishi 3

Citroën 107

6,07

37,91

3,47

7,41

Isuzu 5

Ford 143

Tata 6

Citroën 103

Piaggio 12

Iveco 100

Mitsubishi 3

Ford 138

Isuzu 9

Iveco 157

Piaggio 35

Fiat 568

5,54 7,80 8,26

Renault Trucks 21 Nissan 29

Fiat 392 3,13

Renault Trucks 51

5,20 10,48 11,15

9,43 8,34

TOTALE 2007 1.367 TOTALE 2008 1.282 -6,22%

6,87

TOTALE 2007 1.626 TOTALE 2008 1.498 -7,87% 9,21


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TATA

Scommessa Agricar pensando al futuro

A

gricar è un dealer tra i più importanti e intraprendenti di una rete, quella Mercedes, già di per se ricca di strutture imponenti. Con duecento milioni di euro di fatturato all’anno si tratta di un colosso che poggia le basi, e questa è una caratteristica poco diffusa tra i dealer del costruttore di Stoccarda, sui veicoli da lavoro. Agricar nasce infatti come concessionaria truck nel 1973 (dopo un’esperienza con i mezzi agricoli) aggiungendo le auto soltanto nel 1984. Viste le premesse deve aver causato un certo stupore la scelta del gruppo di affiancare, nel 2006, alla Stella il marchio Tata, costruttore indiano conosciuto in Italia soprattutto per i suoi pick up. E l’impegno con Tata non è stato preso alla leggera da Agricar, che ha creato una struttura dedicata nelle sedi di Brescia, Cremona e Mantova, con l’ultima, a Piacenza, che è stata inaugurata nel 2008. “IL PRIMO CONTATTO è arrivato quasi per scherzo - spiega Andrea Cascarella -, conoscevamo poco il marchio ma abbiamo comunque ragionato sull’argomento e deciso di tentare la scommessa, di mettere un pie de in quello che potrebbe essere il futuro del settore. Per ora Tata pesa molto poco sul fatturato Agricar ma si tratta di un progetto in prospettiva, che

poggia su di uno scenario macro economico che secondo noi maturerà nel prossimo decennio”. DECISIVO PER LA SCELTA è stato l’ingresso in gamma del pick up Xenon. “Ci aspettiamo mol to dalla nuove proposte Tata. Xenon ha dato un messaggio chiaro su quelli che sono gli intenti futuri del costruttore. Noi l’abbiamo percepito come una novità straordinaria. È stato sufficiente dotarlo di un feeling europeo per cambiare la percezione del cliente”. Altre novità sostanziali dovrebbero entrare presto in listino. “Il prossimo salto di qualità sarà rappresentato dal restyling dell’Indica - interviene Bruno Romano, area manager di Melian Italia, importatore Tata equipaggiata con motori di derivazione Fiat e come tutte le vetture della nostra gamma disponibile anche come van. Nel 2010 verrà presentata la versione europea della vettura a basso costo Nano a cui si aggiungeranno altre novità interessanti”. E sempre al prossimo anno è stato rimandato lo sbarco dell’Ace, veicolo commerciale leggero già presentato all’ultimo Motorshow. “Si tratta di un diretto concorrente del Piaggio Porter - prosegue Romano - , che verrà inizialmente proposto in versione elettrica”. A OGGI IL MERCATO di Tata

te, anche se di recente abbiamo formalizzato una fornitura di sei pezzi alla protezione civile. Per il resto si tratta di artigiani, di giardinieri, di florovivaisti o di edili per quel che riguarda i cassonati, anche in questo caso più di professionisti che di imprese “. Tutte le versioni dello Xe non sono infatti disponibili anche con cassone ribaltabile Cudini. “Che abbiamo scelto perché conferma per l’allestimento i tre anni di garanzia che diamo sulle vetture” chiarisce l’area manager Melian. “Il discorso allestimenti ci ha dato molto soprattutto in Lombardia - prosegue Romano -, dove è stato apprezzato il nostro impegno che ci ha portati a dotare di ribaltabile anche i doppia cabina”. Per Agricar il matrimonio con Tata ha significato la creazione di una rete di vendita dedicata. “All’inizio - chiarisce Cascarella - avevamo pensato di utilizzare economie di scala ma presto ci siamo accorti che non era possibile, almeno nella

Indirizzi GRUPPO AGRICAR Via Volta 1, 25010 San Zeno Naviglio (BS) Via XXV Aprile 17, 25040 Artogne (BS) Via dell’Artigianato 1, 46010 Curtatone (MN) Strada Naviglio Alto 27/A, 43100 Parma Via Emilia Parmense 202, località Montale, 29100 Piacenza

Officina

U

no dei vanti di Agricar è l’essere stata la prima concessionaria a varare il servizio di officina sui tre turni, aprendo quindi nelle 24 ore. “Un investimento che per ora non si sta rivelando redditizio - commenta Cascarella - ma su cui contiamo molto in futuro”. Visti i volumi mossi il servizio non è al momento allargato anche alle vetture e commerciali Tata. “Anche se in caso di urgenza l’officina è sempre la stessa quindi il lavoro viene svolto comunque”. In ognuna delle cinque officine Agricar è comunque presente personale specializzato proprio sui modelli del costruttore asiatico.

Best seller

N

on c’è possibilità d’errore, per Tata in Italia il veicolo più richiesto è lo Xenon nelle sue varie configurazioni, mentre molto ridotta è la richiesta di van derivati dalle vetture. “Anche perché - spiega Bruno Romano di Melian - possiamo contare soltanto sulla versione a due posti. Tranne che per il fuoristrada Safari che non a caso è il più richiesto”. Tornando al pick up indiano, la varie configurazioni, due o quattro ruote motrici, cabina singola o doppia, allestito o tradizionale, si dividono equamente le preferenze degli acquirenti.

Incentivi Sopra, da sinistra, Bruno Romano, area manager Melian Italia, e Andrea Cascarella, manager Agricar. In alto la sede di San Zeno. per Agricar si aggira sui trecento pezzi, cifra che dovrebbe essere presto superata nonostante la stagione difficile. “Speravamo in una crescita superiore interviene Cascarella - il nostro obiettivo era di raggiungere i 380 pezzi. Anche se, visto il periodo, restare sopra i 350 mezzi venduti sarebbe un risultato accettabile. Si tratterà comunque di risultati in crescita rispetto al 2008, dovuti al fatto che si tratta di veicoli che hanno poco a che vedere con il mercato tradizionale”. Il computo comprende naturalmente le autovetture oltre ai veicoli professionali, la cui percentuale per l’anno in corso dovrebbe arrivare a sfiorare il 50 per cento. “TUTTE VENDITE SINGOLE precisa il manager Agricar - lo Xenon poco si presta alle flot-

vendita e nell’officina. Abbiamo quindi dotato tutte le sedi di almeno un venditore dedicato, quando possibile di due, perché la clientela in questo caso va sia cercata, ma si rivolge anche spesso alla concessionaria, si tratta di una vendita ancora automobilistica. Quel che ha funzionato bene è la presentazione nei grandi shopping center”. M O LTO N E L L O S P I N G E R E Agricar alla partnership con Tata è dovuto alla filosofia commerciale di Melian Italia. “Che non ci chiede obiettivi, non rientra nella loro strategia stoccare pesantemente i dealer. Ogni forbitura viene concordata dopo aver verificato quali sono le scorte in casa. Un criterio di gestione per noi fondamentale”. “Condividiamo con la rete

L

’incentivo governativo ha avuto per ora pochi effetti per quel che riguarda Tata. “Nelle vetture e quindi anche nei derivati Tata non rientra per un problema di emissioni negli standard per la rottamazione - spiega Cascarella - quindi è dovuta intervenire Melian Italia con un proprio contributo pari a quello governativo, sostituendo i 1.500 euro di rottamazione con altrettanti di sconto. Un provvedimento arrivato però con un certo ritardo. A febbraio e inizio marzo ci siamo comunque ripresi chiudendo quelle trattative rimaste in stand by”. Più facile è stato con i pick up che rientrano invece nei canoni fissati dal provvedimento.

una previsionalità - interviene Romano - cercando di supportarli quando si tratta di strutture di minori dimensioni rispetto ad Agricar. Per favorire la presenza in sede di Xenon allestiti ad esempio siamo disposti a fornirli in conto deposito. Il farli vedere è la miglior pubblicità”. “SAPEVAMO FIN dall’inizio che avremmo dovuto investire molto, soprattutto nei primi anni - conclude Cascarella - e

che i ritorni economici sarebbero arrivati in un secondo tempo e non è su quello che abbiamo scommesso ma sul futuro. Bisogna riscoprire la voglia di fare questo lavoro, negli ultimi anni siamo rimasti troppo spesso invischiati nella centrifuga della crescita, delle cifre. Con Melian il rapporto è diverso, non si tratta soltanto di contare a fine mese quanti pezzi ho venduto e se ho raggiunto l’obiettivo”.

Le immatricolazioni a confronto nelle province della Lombardia LODI 0,52 0,13 0,26

1,17 0,78

0,26

MANTOVA 0,18

0,13

0,37 0,13

0,65

1,37

0,49

0,06 0,12 0,12

0,06

0,87

1,04

4,31

Altri 1

Nissan 33

Effedi 1

Opel 25

3,18

Altri 1

Opel 101

Skoda 2

Volkswagen 121

6,30 3,27

38,35

6,41

Skoda 2

Volkswagen 49

Faam 2

Peugeot 91

Faam 1

Peugeot 63

Hyundai 1

Mercedes-Benz 88

Tata 8

Renault 181

Mitsubishi 3

Citroën 122

Isuzu 22

Ford 91

Piaggio 6

Iveco 114

Renault Trucks 14

Fiat 582

36,35 Hyundai 4

Mercedes-Benz 46

Tata 9

Renault 34

Mitsubishi 5

Citroën 42

Isuzu 2

Ford 79

Piaggio 6

Iveco 61

Renault Trucks 8

Fiat 293

8,24

7,55

5,68

5,49

Nissan 51

6,02 7,12 7,98 4,45

TOTALE 2007 841 TOTALE 2008 764 -9,16% 5,49

TOTALE 2007 1.755 TOTALE 2008 1.601 -8,77%

11,30 5,68

10,34

7,62


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37 PEUGEOT

I business center il segreto del successo P

eugeot in Italia punta molto sullo sviluppo del veicolo commerciale. Lo conferma l’attenzione dedicata al settore nelle quattro sedi della filiale diretta di Milano. Dopo aver trasformato la struttura di via Mecenate in un centro specializzato, con due venditori dedicati e un’ampia esposizione di veicoli, allestiti e non, Peugeot si prepara a fare lo stesso nella concessionaria di Sesto San Giovanni, di cui si occupa Matteo Dellepiane, trasferito proprio da via Mecenate. “Per ora non possiamo contare su di una rete vendita dedicata - spiega Dellepiane - anche se ci stiamo lavorando e spero che lo sviluppo del segmento possa permetterci di assumere presto personale specializzato”. I NTANTO È STATA CREATA un’area espositiva in cui trovano posto otto veicoli, ed è stato immatricolato un mezzo sostitutivo. “Si tratta di passi apparentemente piccoli ma che invece sono in grado di portare risultati pratici”. Peugeot è presente a Milano con quattro sedi, quella storica di via Gallarate, dove si trova anche la sede Peugeot Italia, quella di Sesto San Giovanni che è la più ampia, una piuttosto recente posizionata in via Missaglia, all’interno di un centro dedicato alla vendita di au-

tovetture e quella più piccola di via Mecenate, specializzata nella clientela professionale e che fa anche da vetrina per tutte le concessionarie del marchio che vogliano far vedere un veicolo alla clientela. Tutte e quattro fanno parte del progetto business center che comprende 52 concessionari, degli oltre duecento su cui può contare il costruttore francese, una percentuale costantemente in crescita. PUR TRATTANDOSI di una filiale diretta la gestione dell’intera struttura è identica a quella delle concessionarie private, a eccezione delle dimensioni che sono in questo caso maggiori. Uno dei punti di forza di Peugeot sono i veicoli allestiti. “Su cui si raggiungono ottimi margini di profitto - spiega Dellepiane - ma che richiedono competenze molto particolari”. A facilitare la vita dei venditori ci pensa il configuratore fornito dalla Casa madre. Si tratta di un software con cui è possibile creare il proprio mezzo ideale, contando su di una serie di partner scelti direttamente da Peugeot in base alla qualità dei loro prodotti. Nell’elenco trova posto una gran varietà di proposte, dai cassoni, fissi o ribaltabili, ai furgoni frigoriferi, alle officine mobili. “Si tratta di uno strumento di facile consultazione - precisa il manager Peugeot

-. Oltre a permettere di scegliere l’allestimento preferito, il software è in grado di indicare, in tempo reale, sulla base delle normative vigenti, i limiti di carrozzabilità e le caratteristiche tecniche, confermando se l’allestimento selezionato è compatibile con il veicolo scelto dal cliente”. U N AIUTO IMPORTANTE per districarsi in un mondo molto variegato. “A listino abbiamo un solo allestimento, il cassone fisso sul Boxer, prodotto dalla Sanmarco di Piane di Falcone. Tutte le altre trasformazioni sono operate da allestitori ester-

ni con cui Peugeot ha degli accordi quadro. Questo naturalmente non impedisce al singolo cliente di rivolgersi all’allestitore di fiducia. Noi offriamo una soluzione dalla qualità garantita ma poi ognuno sceglie di fare come meglio crede”. Le attuali proposte arrivano per la maggior parte si tratta da aziende italiane, tranne che in un caso di Dangel, che realizza le trazioni 4X4 sulla gamma Boxer e sulla gamma Ranch e che è un allestitore francese. L A PRESENZA IN STOCK di veicoli allestiti e l’utilizzo del configuratore hanno rappresentato per la rete Peugeot il secondo step del progetto business center “Dato che la clientela del veicolo commerciale ha bisogno spesso di un veicolo personalizzato, la priorità è quella di rispondere a questa esigenza. Una vendita di questo tipo presuppone un approccio più professionale, quella dell’auto è una vendita di attesa, mentre il cliente del veicolo commerciale va cercato. In compenso quello dei mezzi da lavoro è un mercato più stabile, con fatturati medi più interessanti di quello delle vetture. E poi si tratta di clienti sensibili allo sconto ma anche alla professionalità del venditore e della concessionaria”. Professionalità che va impiegata anche nella vendita dei commerciali usati che nell’area milanese spesso sono datati e molto sfruttati. “Ma che al giusto costo hanno una propria clientela e si rivelano facili da rimettere in circolo. Proprio l’area metropolitana è percorsa da un’economia sommersa che cerca mezzi di questo tipo. Per assurdo facciamo più fatica a confrontarci con allestimenti recenti ma molto specializzati”.

Indirizzi PEUGEOT MILANO Via Gallarate 199, 20151 Milano Via dei Missaglia 89, 20142 Milano Via Mecenate 75/A, 20138 Milano Via Carducci 299, 20099 Sesto San Giovanni

Officina

L

a grande novità per la filiale diretta di Peugeot Italia è l’apertura al sabato mattina per manutenzione e riparazioni. “Non è stato facile ottenerla - dichiara Matteo Dellepiane - soprattutto per noi. Un operatore privato in questi casi può contare su di una maggior prontezza”. Sede deputata dell’iniziativa è per ora la struttura di via Gallarate. “L’obiettivo è di operare con estrema rapidità, ritirando il veicolo in mattinata e riconsegnandolo lo stesso giorno, in modo da non costringere il cliente a restare fermo”. Difficile ipotizzare se l’iniziativa verrà allargata anche alle altre strutture. “Si tratta di un impegno gravoso i cui sviluppi dipendono interamente dalle richieste”.

Incentivi

C

ome in gran parte delle concessionarie business center anche Peugeot Milano non ha ancora goduto in pieno, per quel che riguarda i veicoli commerciali, degli effetti benefici della rottamazione. “Ma siamo fiduciosi in un recupero successivo - commenta Dellepiane - anche perché possiamo aggiungere al contributo governativo una scountistica molto forte. Dopo un gennaio tragico e un febbraio in ripresa speriamo di poter raggiungere gli obiettivi prefissati. Spazi per crescere ce ne sono grazie a una gamma in grado di vedersela con tutta la concorrenza”.

Best seller

I

l cambio di mentalità all’interno dei business center Peugeot è dimostrato anche dalla classifica dei modelli più richiesti. “Fino a un anno e mezzo fa era sicuramente il Ranch - spiega Dellepiane -, mentre oggi è diventato il Boxer, che con tutte le possibilità di personalizzazione già presenti in gamma, più le varianti di allestimento, diventa un mezzo trasversale in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Dall’anno scorso prodotti come Expert e Boxer hanno trovato più spazio, o forse siamo soltanto diventati più bravi noi a proporli”. A far la differenza è stata la decisione di tenere a disposizione una buona gamma di modelli. “Il veicolo commerciale se non è presente in concessionaria difficilmente si vende. È necessario poter sempre contare su di un buon numero di veicoli in pronta consegna. dopo aver maturato le necessarie esperienze adesso sappiamo quali sono gli allestimenti da tenere sempre pronti”. Una strategia che funziona e che ha portato Peugeot Milano a sfondare anche un muro in precedenza invalicabile. “Quello dei piccoli bus da nove posti. Per anni non siamo riusciti a entrare in quel settore ora stiamo raccogliendo i frutti di un lungo lavoro di preparazione”.

A lato, Matteo Dellepiane. In alto la sede di Sesto San Giovanni della filiale milanese di Peugeot Italia che si sta trasformando in un centro specializzato per i veicoli professionali.

MILANO 0,32

0,26

0,44 0,15 0,01

0,08

PAVIA 0,69

0,05 0,10

0,39

0,09

0,44 0,09

0,05 0,14

0,14

0,52

0,80

Altri 63

Renault Trucks 619

Romanital 20

Nissan 1.149

1,04

Altri 3

Nissan 52

Effedi 1

Opel 98

Skoda 2

Volkswagen 50

Bonetti 2

Peugeot 152

Hyundai 9

Mercedes-Benz 77

Tata 14

Renault 117

Mitsubishi 3

Citroën 166

Isuzu 8

Ford176

Piaggio 21

Iveco 182

Renault Trucks 22

Fiat 855

1,09

1,36

2,58

1,92

31,65 Effedi 23

Opel 2.003

Skoda 40

Volkswagen 2.417

2,73

4,03

7,55

Bonetti 45

Peugeot 2.787

Faam 84

Mercedes-Benz 2.800

Hyundai 105

Renault 3.103

Tata 166

Citroën 3.305

Mitsubishi 181

Ford 3.953

Isuzu 414

Iveco 3.992

Piaggio 543

Fiat 15.192

4,87 42,53 2,48

7,56

10,1 3,83 7,15

8,85 6,97

6,25

8,58

5,82 9,05

TOTALE 2007 16.107 TOTALE 2008 15.929 -1,11%

TOTALE 2007 2.170 TOTALE 2008 2.010 -7,37%

8,25 8,75


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RENAULT Indirizzi Oberti spa, via dei Bersaglieri 2, 24124 Bergamo

Oberti sarà il primo dei centri Pro Plus R

enault sta preparando un ulteriore salto di qualità per la propria rete business. La concessionaria Oberti di Bergamo sarà infatti la prima nel Nord Italia a diventare un centro Pro Plus, l’aristocrazia dei dealer del marchio francese per quanto riguarda la vendita di veicoli commerciali. LA OBERTI SPA, concessionaria storica nell’area di Bergamo, è attiva da 38 anni e ora gestita dalla seconda generazione della famiglia Oberti (anche se il fondatore ancora partecipa attivamente), da tempo è posizionata in una splendida ex cascina ristrutturata, in cui trovano posto i 5mila metri quadrati di autosalone, officina (ma gran par te dell’assistenza è stata spostata a poche centinaia di metri di distanza), magazzino ricambi e uffici, il tutto circondato da 15mila metri quadrati di piazzale, situato a pochi metri dalla “strada delle valli”, la più trafficata di Bergamo. Una vetrina naturale importante, ben sfrutta-

ta dal dealer che espone una ricca selezione del catalogo Renault. COSA STIA A SIGNIFICARE il passaggio da business center a Pro Plus ce lo spiega Omar Oberti. “È il futuro immediato di Re-

Officina

L

’accettazione di un mezzo in riparazione o manutenzione è svolta nella sede principale della Oberti spa, ma l’officina vera e propria, di grandi dimensioni si trova a poche centinaia di metri. Si tratta di una struttura su due piani, ognuno di 700 metri quadrati, in cui operano una quindicina di addetti. Due linee equipaggiate con ponti adatti anche al Master sono dedicate interamente al commerciale. “Diamo inoltre la possibilità di fare i tagliandi il sabato - spiega Omar Oberti - come richiesto da Renault ma anche dai nostri clienti. Per noi è diventato un giorno lavorativo come tutti gli altri”.

Incentivi

È

un panorama agrodolce quello descritto da Omar Oberti riguardo agli incentivi per la rottamazione. “Il periodo è molto bello per le autovetture, la rottamazione ci ha dato una fortissima spinta. Anche se poi i risultati economici li vedremo a fine anno. Aziende e veicoli commerciali hanno invece fatto una brusca frenata, siamo circa il 20 per cento sotto gli standard 2008. E gli incentivi in questo caso non sono partiti. Forse le aziende non hanno percepito il messaggio oppure purtroppo non hanno condizioni economiche tali da supportare un acquisto”. Buone notizie arrivano invece dal fronte finanziamenti. “Le finanziarie negli ultimi mesi avevano stretto i cordoni soprattutto sulle aziende. Adesso con la rottamazione le pratiche hanno ripreso a essere approvate”.

nault in questo settore. Una linea di concessionari che sarà ancora un gradino superiore al semplice business center. Cui si potrà accedere soltanto rispettando standard ancora più elevati, a cui noi del resto ci siamo già adeguati da tempo”.

Come è nata la scelta di concentrarsi sulla clientela B2B? “Era prima di tutto un settore in cui si potevano fare buoni affari. Bergamo è una piazza dove il mezzo commerciale è da sempre molto richiesto, si è trattato quindi di una direzione quasi obbligata. Bisogna poi considerare che chi compra un furgone possiede anche una autovettura, si innesca quindi un circolo virtuoso che favorisce la vendita di automobili”. SECONDO IL CONCESSIONARIO il salto di qualità nel mondo del mezzo da lavoro è arrivato con l’entrata in listino del nuovo Master. “Siamo stati da sempre attenti a quel segmento, ma è dal 1995 con l’arrivo della nuo va versione del furgone francese che siamo riusciti a conquistare quote a scapito dei concorrenti, fino ad arrivare al regime attuale. I nostri primi clienti sono stati gli impresari edili”. Attualmente la Oberti vende circa 300 mezzi all’anno. “Per l’80 per cento si tratta di furgonati e il resto è composto quasi interamente da cassoni, sia quelli fissi forniti direttamente da Renault che hanno un prezzo molto competitivo, sia i ribaltabili che facciamo allestire noi”. Quella del veicolo allestito è diventata per Oberti una vera e propria specializzazione.

Best seller

Il nostro più grande successo in quest’ultimo periodo è stato il Trafic - dichiara il dealer Renault -. Nella versione furgone oppure a sei posti. Soddisfa le esigenze dell’artigiano, dell’elettricista, dell’idraulico, ma anche delle squadrette di muratori che dovendosi spostare tutti i giorni a Milano hanno bisogno di un mezzo veloce e comodo. Raccoglie maggiori consensi del Master perché ha qualità più da vettura e poi è stato presentato più di recente. Per il fratello maggiore aspettiamo a fine anno il nuovo modello”. Sono invece un po’ in calo le vendite delle van derivate da vetture di serie. “La multispazio Kangoo le ha in parte sostituite”. Una cosa di cui Oberti si dichiara contento è l’arrivo delle nuove Dacia in versione van e pick up. “Con un ottimo rapporto qualità prezzo, mantengono una guida da vettura e un ingombro limitato. La meccanica poi è ben rodata, affidabile così come i componenti, tutti parte del catalogo Renault. Van e pick up li abbiamo in esposizione da poco ma hanno già destato un buon interesse e raccolto ordini”.

STANDARD CHE comprendono un’area esposizione raddoppiata, la pianificazione di investimenti pubblicitari e partecipazione alle fiere locali, la presenza di venditori dedicati e sempre di almeno tre veicoli allestiti. Inoltre l’officina deve poter disporre di ponti per i mezzi oltre le 3,5 ton, e in breve tempo dovrà essere attivata una linea “First class”, a cui potranno rivolgersi i clienti professionali, che non dovranno più fare la coda all’accettazione. “Tra un paio di mesi - riprende Oberti - saremo la prima concessionaria a diventare Pro plus”. Con quali vantaggi? “Premi maggiori, una scontistica più eleva e l’accesso a un parco vetture e furgoni non disponibile al resto della rete”. Viste le premesse è facile intuire come il mezzo da lavoro rappresenti una parte importante del fatturato Oberti. “Sul totale pesa per un 30 per cento. Una quota che contiamo di superare presto, incrementando soprattutto il numero dei veicoli allestiti in configurazioni anche molto particolari come quelle per i mercati”.

“Ci riteniamo degli esperti al servizio delle aziende, non a caso la percentuale di allestimenti, molto graditi nella bergamasca, è sempre in crescita. Per curare quel segmento ci vogliono preparazione e competenza. Per la nostra crescita dobbiamo ringraziare anche il supporto datoci da Renault. Fino a qualche anno fa di allestiti non sapevamo un granché, oggi invece anche grazie a una politica di marketing aggressiva ci siamo fatti strada”. PER RISPONDERE alle esigenze della clientela, Oberti ha strutturato una divisione commerciale autonoma con due professionisti di riferimento. “Il vero punto di forza è avere venditori specializzati, persone preparate a rispondere alle possibili domande del cliente. Credo sia la cosa più importante”. A supporto sono stati organizzati tutta una serie di servizi, come la pos sibilità di test drive con i furgoni. “Non ci siamo limitati in questo campo a seguire le indicazioni della Casa madre ma abbiamo cercato di assecondare le esigenze espresse direttamente dalla clientela”.

A destra, Omar Oberti e la sorella Barbara, la seconda generazione a occuparsi della concessionaria di famiglia, uno dei business center Renault più efficienti del Nord Italia. TANTA ATTENZIONE viene ribaltata anche sulla commercializzazione di veicoli usati. “Di cui mi occupo direttamente e che considero il cuore della concessionaria. Se ne hai troppi in casa devi fermare la vendita del nuovo con le ovvie conse-

guenze. Sui commerciali c’è sempre una buona richiesta e poi nel tempo abbiamo creato una rete efficiente collaborando con vari rivenditori esterni. E poi specializzandoti capisci che su di un cassonato usato guadagni di più che su uno nuovo”.


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Nell’atelier Giovanelli solo Porter d’autore

S

ta in parte cambiando l’approccio di Piaggio al mercato dei mezzi da lavoro. Se in passato le concessionarie del marchio di Pontedera dividevano i propri sforzi tra motocicli e commerciali, oggi la rete distributiva si sta sdoppiando, con l’aggiunta di strutture più vocate al veicolo professionale. Ad esempio a Milano al concessionario storico Giovanelli, che gode di un’invidiabile posizione centrale, si è aggiunto di recente Milano Carri, concessionaria Iveco che opera invece nella prima cintura del capoluogo e che ha da quest’anno creato una linea dedicata per la commercializzazione di Porter e Ape, da aggiungere a Stralis, Eurocargo e Daily. Una scelta già condivisa in Piemonte da strutture importanti come la Scavino spa, concessionaria Man e Volkswagen che con Piaggio ha completato verso il basso la propria offerta. ESPERIMENTI INTERESSANTI ma con un passato ancora troppo recente. Allora per conoscere nei dettagli la storia commerciale di Piaggio è indispensabile rivolgersi al dealer Giovanelli, in attività da ben 54 anni. “Prima con mio padre Mario spiega Laura Giovanelli - e adesso con me e mia sorella”. E’ una scelta di passione quella

compiuta dall’imprenditrice milanese, che per seguire l’azienda di famiglia ha abbandonato, senza pentimenti, una carriera da insegnante. L AVORANDO PREVALENTE MENTE in città lo storico dealer ha ormai una esatta percezione di quel che è la richiesta di veicoli Piaggio a Milano. “I nostri clienti sono per la quasi totalità artigiani e commercianti, che devono muoversi agevolmente in centro ma anche in qualche caso spingersi fin sulle provinciali della periferia. Hanno bisogno di uno spazio per il carico e di prestazioni in linea con i normali veicoli commerciali”. Il mezzo preferito è quindi il Porter, mentre ridotta è la richiesta per il tre ruote Ape, che trova maggiori riscontri nei piccoli centri della provincia o per utilizzi speciali. “Mentre in passato era riservato a chi aveva meno disponibilità economiche, oggi per noi l’Ape è un mezzo di rappresentanza. Quelli che ci vengono richiesti sono quasi sempre allestiti in modi molto particolari - spiega Laura Giovanelli -, da chi vuole un autonegozio che si faccia notare, oppure da agenzie pubblicitarie che ne usano l’appeal, la simpatia per attirare l’attenzione”. Tutti gli allestimenti vengono curati direttamente dal conces-

sionario. “Nel tempo abbiamo trovato tutta una serie di artigiani in grado di personalizzare sia Ape che Porter. Grazie a loro siamo in grado di soddisfare qualsiasi richiesta, anche se molto particolare, come quella che ci è appena stata inoltrata dagli Stati Uniti. Si tratta di una piccola serie di Ape trasformati in autonegozi molto accessoriati”. A questo cambio d’indirizzo commerciale contribuisce la

scelta di Piaggio di rimettere in listino una versione vintage del famoso tre ruote, oltre a quella Calessino per il trasporto di persone. “Un veicolo di estrema nicchia, anche per il prezzo elevato, ma di cui abbiamo comunque venduto qualche esemplare”. PRATICAMENTE OGNI mezzo che esce dall’atelier Giovanelli è un pezzo unico. “Per forza, i nostri clienti sono in gran parte monoveicolari, scelgono Piaggio proprio per la versatilità che permette loro di crearsi un prodotto che risolva loro un problema”. Nel complesso la percentuale dei veicoli allestiti tra quelli commercializzati dal dealer supera il 30 per cento. Nel computo del resto entrano anche gli enti pubblici che sono da tempo un cliente affezionato dei piccoli furgoni Piaggio, che hanno il vantaggio di disporre anche di alimentazioni alternative. “La richiesta delle versioni GPL è sempre in aumento, anche se contiamo su di uno zoccolo duro di clienti che acquista da tempo le motorizzazioni Diesel ed è restio a cambiare. Poco a poco si stanno però convertendo, per poter approfittare dei vari incentivi o delle agevolazioni sugli ingressi in centro”. Trattandosi di un mercato molto particolare non c’è da stupirsi se la crisi abbia toccato soltanto marginalmente Giovanelli. “Abbiamo sempre molto da fare. Il nostro aver privilegiato soprattutto il contatto umano con i nostri clienti nel tempo ha pagato”. A questo si aggiunge l’indubbia passione

che anima lo staff direzionale del concessionario. “O CCUPARSI DELLA LINEA Piaggio è un lavoro che ha molto a che fare con la creatività, che non prevede momenti di noia. Gran parte delle vendite rappresenta per noi una sfida, quella di individuare le esigenze del cliente e di tradurle in pratica”. Una specializzazione che non trova riscontro neppure nel settore dei veicoli da lavoro che pure sugli allestimenti sta giocando carte importanti. “Per

Indirizzi Piaggio Dealer Giovanelli, via G. Meda 30, 20141 Milano noi è l’esigenza primaria, chi trasporta frutta e un idraulico hanno bisogno di un mezzo completamente diverso anche se la base di partenza è la stessa”.

Mario Giovanelli, storico patron della concessionaria. In alto a sinistra, la figlia Laura in mezzo a due delle creazioni che sono diventate il marchio di fabbrica del dealer Piaggio.

Incentivi

Un piccolo aiuto lo hanno dato ma in realtà il nostro mercato non si era mai fermato” è il commento di Laura Giovanelli sul contributo governativo. “In realtà il nostro è un settore molto particolare che ha poco a che vedere sia con il mercato dell’auto che con quello dei normali veicoli commerciali. Chi vuole un Piaggio, che si tratti del Porter oppure dell’Ape, lo acquista indipendentemente dal contributo o dal periodo”.

Best seller

A

i commercianti e artigiani milanesi piace il Porter, il piccolo commerciale Piaggio che è capace di infilarsi anche nelle vie più strette della metropoli, e che mantiene inoltre un’aria di simpatia che non guasta, quando si deve lavorare a stretto contatto con la clientela. E sempre tenendo conto del luogo in cui opera la storica concessionaria del marchio di Pontedera è facile capire perché a farla da padroni siano le versioni furgonate rispetto a quelle con cassone che, come spiega la titolare Laura Giovanelli “Trovano più attenzione presso le amministrazioni pubbliche, sempre per la versatilità d’utilizzo e manovrabilità. A cui si aggiungono caratteristiche meccaniche vincenti, le motorizzazioni del Porter consumano poco e durano nel tenpo”. Il modello che al momento non ha ancora trovato una sua clientela è invece il Porter elettrico, che pure in una città attenta all’ambiente dovrebbe farsi spazio. “In quel caso lo scoglio è il prezzo, ancora troppo elevato. Qualche esemplare l’abbiamo venduto ma si tratta di episodi sporadici”. Poco mercato anche per i Quargo, l’altro quattro ruote del catalogo Piaggio. “Il Porter è preferito perché garantisce prestazioni più elevate, sia su strada che di carico”.

Officina

L

a struttura dedicata all’assistenza è motivo di vanto per la famiglia Giovanelli. “Prima di tutto perché si trova in centro a Milano - spiega la titolare -, il che è tutt’altro che usuale e poi perché si tratta di una struttura efficiente, rodata nel corso del tempo”. Trattandosi di un’officina “urbana” è facile intuire come le dimensioni siano piuttosto raccolte, nell’agile spazio attiguo alla concessionaria trovano comunque posto tre ponti per i mezzi da lavoro, che vengono seguiti da due addetti specializzati in questo segmento e formati direttamente da Piaggio. A ciò si aggiunge un magazzino ricambi unico. “Essendo noi in attività da 54 anni siamo tra i pochi a poter disporre di ricambi ormai scomparsi dal mercato, il che fa di noi un punto di riferimento per tutti coloro che amano i modelli del passato, e non sono pochi”.

Le immatricolazioni a confronto nelle province della Lombardia SONDRIO 0,59

0,29

VARESE 0,65 0,17 0,20

0,29 0,59

2,52

0,10 0,38

2,18

5,79

1,18

0,10

Altri 4

Volkswagen 27

Bonetti 2

Peugeot 24

1,73

Altri 11

Opel 111

Romanital 3

Volkswagen 150

Skoda 3

Peugeot 199

Hyundai 6

Mercedes-Benz 206

Tata 19

Renault 181

Mitsubishi 5

Citroën 233

Isuzu 63

Ford 290

Piaggio 50

Iveco 242

Renault Trucks 82

Fiat 974

2,84 2,37

2,00

1,934,65

Hyundai 2

Mercedes-Benz 72

Mitsubishi 4

Renault 42

Isuzu 17

Citroën 35

Piaggio 39

Ford 96

Renault Trucks 8

Iveco 74

Nissan 16

Fiat 198

3,84 29,42

4,00

33,74

5,19

3,56

6,89 10,69 Opel 13

Nissan 58

7,13

8,38

10,99 6,24

5,20

TOTALE 2007 690 TOTALE 2008 673 -2,46% 14,26

6,27 10,04 8,07

TOTALE 2007 3.440 TOTALE 2008 2.886 -16,10%


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NISSAN

È il Cabstar l’arma vincente

Lorenzo Mungo, brand manager Nissan all’interno del gruppo C.A.V.I. si occupa principalmente dei piccoli camion del marchio nipponico venduti sia nella sede di Corsico (nelle foto a sinistra e in basso) sia in quella di Calcinato. La struttura dedicata a Nissan è completata dall’officina autorizzata di Verona.

È

una posizione geografica invidiabile quella della Continental Trucks. La concessionaria dei veicoli commerciali Nissan per Milano, Como e Lecco, si trova infatti a Corsico, giusto ai bordi della tangenziale milanese, ben visibile dai tanti possibili clienti che quotidianamente affrontano il traffico in entrata e uscita dal capoluogo lombardo. A ciò si aggiunge una particolarità rara nel mondo dei dealer di veicoli leggeri, in questo caso se pure la vendita è incentrata proprio su mezzi da 3,5 ton, l’impostazione è più simile alle concessionarie di camion. Non a caso convivono nella stessa struttura servizi di post vendita per i clienti Nissan e servizi analoghi per quelli Daf, altro marchio gestito dal C.A.V.I. Group, a cui la Continental Trucks appartiene. FONDATA NEL 1979 la società porta le propria mission scritta nel nome, l’acronimo C.A.V.I. sta ad indicare infatti nasce Centro assistenza veicoli industriali, una dichiarazione d’intenti rassicurante per la futura clientela. Per quanto riguarda il marchio Nissan, la prima struttura dedicata nasce a Calcinato,

in provincia di Brescia, la città dei muratori, dove i piccoli camion Nissan nella versione con cassone ribaltabile ottengono da subito buoni risultati. NEL 1993 IL GRUPPO rileva a Corsico la Continental Trucks, concentrandovi il mandato della vendita e assistenza di Nissan Trucks e Daf Trucks. L’ultimo potenziamento è del 2000 quando viene inaugurata la Nord Est Trucks di Verona, officina autorizzata a cui sporadicamente viene demandata qualche trattativa commerciale. A queste si aggiungono due strutture che si occupano delle vendite Daf, nelle sedi di Calcinato e Verona, e una officina per i camion del marchio olandese a Bolzano. La specializzazione nei veicoli allestiti è tanta che fino a due anni fa la Continental Trucks si occupava soltanto dei Nissan Cabstar e Atleon, demandando la vendita della serie furgoni alle concessionarie auto. Situazione che è cambiata l’anno scorso, quando cioè anche gli LCV sono entrati a far parte del pacchetto di proposte della struttura guidata da Lorenzo Mungo, responsabile

in C.A.V.I. Group del brand Nissan. “Quello però è un settore che stiamo affrontando soltanto ora - spiega - e che per il momento rappresenta una quota marginale delle nostre vendite. Una situazione però che sta già cambiando. Ci stiamo infatti organizzando per andare verso una tipologia di clienti diversa da quella che abbiamo trattato in passato e siamo sicuri che in breve tempo diventeremo competitivi. Una grossa mano ce la darà il nuovo veicolo leggero che verrà presentato a breve, un’esclusiva Nissan che siamo convinti piacerà molto”. AL MOMENTO GRAN parte dei 550 pezzi venduti (a cui se ne aggiungono i circa 300 della sede di Brescia) è rappresentata da Cabstar, con una piccola percentuale di Atleon, in gran parte allestiti con cassone e acquistati da piccole imprese edili. “Quel segmento ha rappresentato per molto tempo il 60 per cento della nostra clientela - precisa Mungo -. Si tratta di un settore che però negli ultimi tempi è entrato in sofferenza, rallentando l’arrivo degli ordini. Per rimediare ci stiamo proponendo a imprese di trasporto più classi-

Indirizzi Continental Trucks spa, via Galvani 9/11, 20094 Corsico (MI) C.A.V.I. Diesel spa, via Statale 98, 25011 Calcinato (BS) che, a chi deve consegnare in città e ha quindi bisogno di un mezzo come il Cabstar, agile, molto manovrabile e versatile, una ottima base ad esempio per furgonature gran volume. Tutti argomenti che hanno facile presa su chi deve spingersi nel centro di Milano e quindi può sfruttarne al meglio le caratteristiche”. COME RISOLVETE la mancanza del filtro antiparticolato, ormai indispensabile per circolare liberamente e senza sottoporsi a pedaggio? “In effetti quel particolare ci penalizzava, ma posso annunciare che è un problema già risolto, il prossimo mese, salvo inconvenienti, il FAP dovrebbe entrare in listino. A quel punto saremo ancora più competitivi”. Nei prossimi anni Milano

sarà al centro di grandi lavori edili, prevedete un futuro particolarmente roseo? “Le difficoltà oggi ci sono, inutile negarlo, legate soprattutto alla mancanza di liquidità. Le imprese edili sono state tra le più colpite dalla crisi iniziata a fine 2008, oggi però con tutta la gamma a disposizione possiamo spaziare tra diverse tipologie di clienti e questo ci fa ben sperare per il futuro. Poi se i lavori ripartiranno saremo pronti ad approfittarne. Il Cabstar è un mezzo dalle caratteristiche uniche per l’utilizzo nei piccoli cantieri cittadini”. NON VI FA PAURA la possibile

concorrenza di Renault Trucks con il gemello Maxity? “Si tratta di un esperimento dalla durata limitata. Presto torneremo ad essere gli unici a disporne”. LA VOSTRA CLIENTELA solitamente cambia il veicolo non troppo spesso, questo vi causa problemi con l’usato? “Per il momento no. Riusciamo a venderlo in tempi brevi, sia direttamente che tramite commercianti che lo esportano. O almeno fino a oggi è stato così, l’importante è non farsi prendere la mano con le valutazioni, un usato anche vecchio può essere venduto facilmente ma soltanto al giusto prezzo”.

Best seller

T

rattandosi di una struttura di vendita specializzata, con un’impostazione che potremmo a buon diritto definire camionistica, è facile intuire come il veicolo di punta per la Continental Trucks resti il Cabstar. “Che può vantare un eccezionale rapporto qualità prezzo - commenta Lorenzo Mungo - e una provata affidabilità. Anche sottoposto a impegni gravosi registriamo poche rotture. Non a caso diamo tre anni di garanzia, che sono un sinonimo di fiducia del costruttore sulle qualità di base del proprio prodotto. Inoltre allestito mantiene un carico utile che ha pochi se non nessun confronto”.

Officina

S

ono tre le strutture dedicate all’assistenza Nissan gestite direttamente da C.A.V.I. Group. Oltre alle due situate in Lombardia ne è stata attivata una anche a Verona, che copre l’intera provincia, occupandosi saltuariamente anche delle vendite. Nell’officina di Corsico, che come tutte quelle del gruppo si occupa anche dei veicoli pesanti Daf, lavorano dieci meccanici e altri dodici sono in servizio a Calcinato. “In entrambe le strutture chiarisce Mungo - l’impostazione è quella di chi lavora soprattutto con l’utenza professionale, quindi con tempi di attesa ridotti per gli interventi, perché i nostri clienti non possono stare fermi”. Supportano l’attività del concessionario quattro officine autorizzate in zona. “Tutte con gli elevati standard di qualità richiesti da Nissan”.

Incentivi

I

l contributo governativo per la rottamazione non ha al momento sortito effetti sulle vendite della concessionaria di Corsico. “O perlomeno non c’è stata una svolta netta - spiega il responsabile del brand Nissan -. Di solito per ogni dieci mezzi venduti ritiriamo sei permute, due di queste adesso riguardano veicoli da rottamare. È comunque un risultato positivo, ma forse non c’è stata, almeno nei mezzi da lavoro, la corsa che ci si aspettava. Il provvedimento dura comunque per tutto l’anno, speriamo che nel prossimo futuro, con la ripresa economica, le cose vadano meglio”. Nissan aggiunge una propria promozione all’incentivo? “Diciamo che ci sta supportando in maniera consistente nella scontistica. Non è stato fissato un ulteriore contributo, ma quando ci troviamo di fronte a problemi particolari, grazie alla Casa madre troviamo sempre una soluzione che ci permette di soddisfare il cliente finale”.


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SPECIALE DEALER IVECO IVECO MERCATO ITALIA / I DEALER CREDONO NEL MARCHIO E NEL MERCATO E INVESTONO

L’ottimismo della ragione Riuniti a Milano i dealer che hanno appena ultimato il rinnovamento e il potenziamento delle loro strutture di vendita e assistenza, in linea anche con il Progetto di Identità avviato da Iveco già nel 2007, il tutto per proporsi alla clientela con una forte immagine di qualità santi al 30,9 per cento. “Q UESTI RISULTATI - ha concluso Gioglio - confermano la validità della nostra politica commerciale e la forza della nostra gamma. Per l’immediato futuro continueremo a mantenere un forte presidio dei clienti stimolando il mercato con azioni di marketing mirate. Ma soprattutto sfrutteremo fino in fondo il vantaggio competitivo rappresentato dalla nostra rete, il nostro investimento vincente, fatta di concessionari e imprenditori che credono nel loro business e nell’azienda che rappresentano. Che un numero così grande di dealer decida in questo momento di investire su Iveco e con Iveco dimostra che abbiamo imprenditori con la giusta visione per guardare al di là del momento attuale, che dispongono di risorse per affrontarlo e che soprattutto hanno il coraggio di investire”.

Paolo Altieri

M ILANO - Ottavio Gioglio, general manager di Iveco Mercato Italia, è prudente su quella che sarà l’evoluzione del mercato dei veicoli industriali, oggi ancora molto sofferente, ma una certezza ce l’ha: Iveco vanta da una parte una gamma di prodotti di assoluta competitività, dall’altra una rete di vendita e assistenza di prim’ordine che nei tempi più recenti ha assunto livelli di eccellenza tali da garantire la migliore soddisfazione alla clientela. E sono questi i due solidi pilastri sui quali, non appena il mercato darà segni di ripresa, Iveco conta di poter rispondere alle esigenze dei clien ti con le carte perfettamente in regola per consolidare ulteriormente la sua indiscussa leadership. Proprio per sottolineare la spettacolare evoluzione della rete Iveco in Italia, il mese scorso è stato organizzato un evento a Milano dove sono stati radunati una decina di dealer di diverse zone d’Italia, che nei tempi più recenti hanno ultimato il rinnovamento e il potenziamento delle loro strutture di vendita e assistenza, all’insegna anche del Progetto di Identità avviato da Iveco già nel 2007, il tut to per proporsi alla clientela con una immagine di qualità an cora più forte. “IVECO - HA SOTTOLINEATO Ottavio Gioglio - è presente in quasi tutto il mondo con sedi di vendita e di assistenza tali da garantire tutte le aree geografiche in cui un veicolo di sua produzione è al lavoro. In questi anni l’azienda ha lavorato intensamente sia sulla sua gamma prodotto, migliorandola e innovandola, sia nel rapporto di stretta partnership con la sua rete di vendita, riconoscendo quanto que st’ultima sia un asset di assoluta importanza strategica. Accanto a valori legati al prodotto, come innovazione, affidabilità, durata e consumi si intuisce infatti quanto sia determinante per il cliente finale la qualità del servizio, la capillarità e il forte radicamento sul ter ritorio di una rete efficiente a fare la differenza nella scelta di acquisto del cliente finale, specie per un bene di investimento come quello di un veicolo commerciale e industriale”. “Ebbene - ha proseguito Gioglio - in Italia Iveco opera attraverso una rete di 56 concessionarie che nel tempo hanno investito e continuano a investire nelle loro attività facendo prospezione e mantenendo livelli di grande professionalità oltre che forte passione per il lo ro lavoro.

Ottavio Gioglio, general manager di Iveco Mercato Italia, con Carmelo Impelluso (anche a destra) e Barbara Barbieri.

Sono aziende che han no mantenuto negli anni queste caratteristiche e questa filosofia, oltre ad aver sviluppato e allargato il loro business, mantenendo un forte presidio sul territorio cooperando strettamente con la Casa madre nel raggiungimento di obiettivi comuni. Delle 10 concessionarie sulle quali abbiamo voluto richiamare l’attenzione qui a Milano, due sono nuove e sono entrate a far parte di questo gruppo a testimonianza di quanto il prodotto e l’organizzazione Iveco siano elementi fondamentali anche per gli imprenditori che operano in questo specifico comparto. Comprese le filiali, le concessionarie Iveco in Italia gestiscono 150 punti di vendita a cui si uniscono oltre 700 officine autorizzate e di concessionarie per un totale di oltre 8.000 collaboratori al servizio della nostra clientela. È un patrimonio fantastico quello di cui disponiamo, che consente a Iveco una immagine di grande forza, frutto di un lungo processo di consolidamento iniziato più di 10 anni fa e che ci ha consentito di individuare realtà imprenditoriali con solide basi economiche e professionali ed alti livelli qualitativi”. COME A DIRE CHE “I leader scelgono i leader, che poi è il motto da tempo ben incuneato fra Iveco e la sua rete nella piena soddisfazione del cliente. L’occasione dell’incontro è servita a Ottavio Gioglio anche per ricordare alcuni numeri. Lo scorso anno il mercato dei veicoli industriali si è chiuso in Italia con 125mila consegne delle quali 92.500 leggeri (-8 per cento rispetto al 2007), 6.900

medi (-10,2 per cento) e 25.700 pesanti (-1,9 per cento). La domanda da un incremento del 3 per cento nel primo trimestre è passata a quello dello 0,2 per cento nel secondo per calare del 4,1 per cento nel terzo e addirittura del 25,2 per cento nel

quarto trimestre. In questo scenario, Iveco con 31.800 consegne, delle quali 19.500 leggeri, 4.000 medi e 8.300 pesanti, pur vedendo un calo nei volumi, ha registrato incrementi di quota in tutti i segmenti. Sulla stessa lun ghezza d’onda il bilancio dei

primi due mesi del 2009 con un calo del mercato totale del 36 per cento con 14.900 consegne, ma con Iveco che consolida la sua quota assoluta al 29,3 per cento, oltre 3 punti in più del 2008, quella nei leggeri al 25,6, quella dei medi al 64,5 e quella dei pe-

Oltre 2.000 punti di vendita e quasi 5.000 punti di assistenza nel mondo

La dimensione globale della rete Iveco MILANO - Carmelo Impelluso, Iveco Network Director Worldwide, ha voluto entrare più nel merito delle problematiche che sono alla base dell’attività di vendita e assistenza di un grande costruttore come Iveco. Prima ha voluto ricordare che il costruttore torinese conta nel mondo oltre 2.000 punti di vendita e quasi 5.000 punti di assistenza. In particolare in Europa vanta oltre 950 showroom e 2.900 officine, che costituiscono una delle organizzazioni più capillarmente presenti sull’intero territorio. Quasi il 20 per cento di queste sedi è in Europa Centrale e Orientale e questa è una delle ragioni che stanno alla base della crescita Iveco in quei mercati. Ha fatto anche osservare, Impelluso, che in Europa Occidentale prevale largamente la distribuzione attraverso i concessionari con l’eccezione della Germania dove, come anche i concorrenti, opera con sedi di proprietà. Nell’Europa dell’Est vince ancora il modello della partnership con i dealer ai quali Iveco offre il sostegno con sedi di rappresentanza in tutti i più importanti mercati, mentre in Africa e Medio Oriente prevalgono gli importatori indipendenti ma con l’eccezione di Sudafrica, Turchia e alcuni Paesi dell’area mediterranea dove è stata creata una rete di imprenditori-dealer. Partnership con imprenditori-dealer anche i Australia, Nuova Zelanda, Cina, Brasile, Argentina e Venezuela mentre nel Far East e negli altri Paesi il fronte Iveco è presidiato da importatori. “L’ORGANIZZAZIONE COMMERCIALE IVECO - ha sottolineato Carmelo Impelluso - si base dunque in modo quasi totale sulla partnership con imprenditori-dealer. È una scelta strategica che deriva dal nostro posizionamento sul mercato. A noi il compito di produrre veicoli di qualità ai dealer quello di stare a stretto contatto con i clienti, dealer ai quali forniamo tutti gli strumenti sempre più innovativi e soprattutto la migliore formazione per la vendita e l’assistenza. Per capire meglio l’importanza della rete, vale la pena ricordare che mentre per le aziende automobilistiche è importante operare direttamente e attraverso varie forme per far aumentare il traffico nelle concessionarie dove poi la vendita al

cliente è la conseguenza finale, per i costruttori di veicoli industriali la strategia di vendita si basa su un approccio business-tobusiness, quindi sulla professionalità e il rapporto con il cliente acquisito o da conquistare e che vede i concessionari come i grandi terminali del costruttore, che devono essere capaci di relazionarsi in maniera duratura con i clienti, mettendosi in gioco personalmente e offrendo il valore aggiunto del loro radicamento sul territorio. Non è un caso che la quasi totalità dei dealer Iveco, soprattutto in Italia, è rappresentata da famiglie di operatori, in molti casi oggi giunti alla terza generazione, che conoscono localmente il mercato e i clienti in maniera profonda e che quindi sono in condizione di poter anticipare i loro bisogni, guidarli nell’acquisto e nella gestione dei veicoli in vesti di partner di assoluta fiducia” ANCHE SUL PIANO DELL’IMMAGINE è di assoluta importanza il modo con cui un costruttore e i suoi dealer si propongono alla clientela. Iveco è stata tra le prime aziende del settore a curare l’identity dei propri dealer come una caratteristica distintiva del marchio. A distanza di due decenni, il progetto della nuova identity Iveco è nata un paio di anni fa per dare coerenza a livello locale all’immagine forte, tecnologica e vincente che Iveco si è data attraverso il prodotto e la comunicazione. “Si tratta - ha spiegato Impelluso - di un progetto pilota europeo realizzato inizialmente con dealer Tentori di Molteno e Garelli di Mondovì in Italia e di Motortrans di Saragozza in Spagna, che gradualmente verrà esteso a tutti i dealer europei. La nuova Dealer Identity da un lato rafforza ulteriormente il prestigio della rete Iveco con una immagine tecnologica, trasparente e moderna, dall’altro crea l’ambiente adatto per migliorare la relazione con il cliente e la qualità della sua cosiddetta Brand Experience. Oggi sono già 50 in Europa le concessionarie che si sono date il nuovo volto, entro l’anno il numero salirà a 150. In Italia, invece, entro il 2009 saranno 16 i dealer con la nuova identità mentre altri 30 stanno già lavorando per adeguarsi velocemente”.


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I CONCESSIONARI IVECO CHE NEI TEMPI PIÙ RECENTI HANNO OPERATO INVESTIMENTI BARI / DI PINTO & DALESSANDRO

“Dialogo, prima di tutto” MILANO - Punta avanzata di Iveco nel territorio che comprende le province di Bari, Brindisi e Taranto, la Concessionaria Di Pinto & Dalessandro festeggia quest’anno i 45 anni di attività da quando, nel 1964 Bartolomeo Di Pinto e sua moglie Rosaria Dalessandro avviarono una officina di riparazione al servizio degli autotrasportatori del barese. Incontriamo a Milano Leonardo di Pinto, figlio del fondatore dell’azienda, che ci spiega le novità che caratterizzano l’attività della Concessionaria. “A BBIAMO IL MANDATO Iveco fin dal 1978 e da sempre l’attività di vendita dei veicoli e dei ricambi è affiancata da quella della riparazione e dell’assistenza che fa parte del Dna della Di Pinto & Dalessandro. La sede storica dell’azienda è a Putignano con un impianto dislocato su un’area di 45mila metri quadrati di cui 7mila coperti. Intanto per maggio-giugno è prevista l’inaugurazione di una seconda importante sede... “Sì, è un altro motivo di orgoglio per la nostra azienda. Il nuovo impianto nasce a Bari per servire ancora meglio i clienti della città e del territorio a nord della provincia. La nostra fiducia in Iveco e nel mercato ci ha spinti ad un investimento di ben 8

Leonardo Di Pinto milioni di euro. La nuova struttura sorge nella zona industriale di Bari, in posizione strategica in quanto su una direttiva di grande traffico a ridosso della tangenziale, delle statali 98 e 96 per Foggia e Matera, dell’autostrada A14 e nei pressi del porto e dell’aeroporto. L’impianto sorge sull’area ex Calabrese, 55mila metri quadrati di cui oltre 2.000 coperti. Grandissima è la visibilità in quanto il fronte della nuova struttura corre per quasi un km lungo la strada statale. In questa nuova sede troveranno occupazione un’altra ventina di collaboratori, portando il nostro organico a 40 unità”. UN BEL CORAGGIO INVESTIRE in questo periodo difficile... “Siamo leader e intendiamo rimanerlo a lungo. Investire è l’unico modo per

accrescere il proprio vantaggio competitivo. Naturalmente in un momento come questo bisogna anche fare ordine in casa, eliminando le sacche di inefficienza per essere sempre più professionali nel proporre i proprio prodotti e i propri servizi. Non è un caso che la nuova struttura di Bari prevede uno spazio di 800 metri quadrati per le aule di formazione e per un’officina pilota”. CHIUDIAMO CON QUALCHE numero... “Sì, oggi Di Pinto & Dalessandro significa due importanti sedi a Putignano e Bari, 13 officine autorizzate a noi collegate, 40 dipendenti dei quali il 52 per cento dedicato al Customer Service, complessivamente 90mila metri quadrati di impianti dei quali circa 10mila coperti. Infine, il risultato 2008, ovvero 593 veicoli venduti dei quali 373 leggeri, 88 medi e 132 pesanti”. Previsioni per quest’anno? “Non ne facciamo. Sappiamo che lavorando con serietà, passione e professionalità e anche grazie al nuovo impianto di Bari, sapremo cogliere tutte le migliori opportunità del mercato, come abbiamo sempre fatto. La crisi non può continuare all’infinito. E noi siamo più che preparati per poter rispondere al meglio alla domanda non appena si avrà una decisa inversione di tendenza”.

CASERTA / ESPOSITO SPA

Splendido legame con Iveco e clienti MILANO - Come tanti dealer soprattutto del centro-sud Italia, anche la Esposito spa di Melito in provincia di Napoli trae le sue origini da una officina, che venne avviata nel lontano 1965 da Domenico Esposito, purtroppo “mancato” qualche anno fa. Oggi l’azienda è guidata dai suoi figli Pasquale nelle vesti di Presidente della società, Francesco, amministratore delegato, e le sorelle Grazia, Carmela e Filomena impegnate nell’amministrazione. È una famiglia splendida, unita non solo dal patto di sangue, ma da una passione, da un entusiasmo, da una determinazione, da una professionalità di difficile riscontro. È PASQUALE ESPOSITO che ci illustra l’attuale realtà dell’azienda di Melito, non senza averci prima sottolineato i grandi meriti dal padre partito dal nulla e artefice di un vero e proprio miracolo imprenditoriale. “Intanto - dice - vorrei ricordare che siamo concessionari Iveco fin dal 1996 e che il nostro primo importante insediamento risale all’anno prima con la sede di Melito, collocata sulla circonvallazione esterna a nord-ovest di Napoli. E che ampliata a più riprese occupa

Pasquale Esposito oggi un’area di 50mila metri quadrati. A Melito, la cui struttura è stata di recente ulteriormente rinnovata e razionalizzata, si svolgono attività di vendita, amministrative e direzionali nonché di custode service con un grande magazzino ricambi su tre livelli e un reparto di carrozzeria di 1.500 metri quadrati”. MA LE AMBIZIONI della famiglia Esposito rispecchiano quella feroce di papà Domenico e infatti è già bella e pronta una seconda sede a Pignataro Maggiore in provincia di Caserta. “Sarà - ci dice - il nostro secondo fiore all’occhiello. Sorge sulla statale Casilina a circa un km dal casella Capua sulla Napoli-Roma e a

circa 20 km da Caserta. La struttura, la cui inaugurazione è prevista per la fine di aprile, sorge su un impianto preesistente ed è finalizzata al servizio dei clienti del territorio a nord della provincia di Napoli e dell’intera provincia di Caserta”. QUALI LE RAGIONI del successo di Esposito? Mio padre ci ha insegnato a lavorare duro e avere la massima attenzione per i collaboratori e per i clienti. Ed è quello che mettiamo in pratica tutti i giorni e che ci ha consentito di crescere. Siamo poi convinti del ruolo fondamentale del trasporto su gomma ed è anche questo che ci ha indotto a investire nella nuova sede di Pignataro, consapevoli che l’immagine di n’azienda debba svilupparsi parallelamente alla sua crescita”. Ci dia dei numeri... “Dunque, due sedi, Melito e Pignataro, che occupano un’area complessiva di circa 70mila metri quadrati, 11 officine autorizzate a noi collegate, una carrozzeria, 120 dipendenti di cui il 70 per cento impegnato nel custode service, Quanto poi al risultato di vendita nel 2008, abbiamo consegnato 432 veicoli dei quali 281 leggeri, 29 medi e 122 pesanti”.

CATANIA / PRIMOSOLE

Una sfida vincente MILANO - Dodici anni fa, tre concessionari Iveco operanti nelle province di Messina e Ragusa decisero di mettersi insieme fondando la Concessionaria Primosole con l’intera Sicilia Orientale (Catania, Ragusa, Messina e Siracusa) quale vasto territorio di competenza. Era una sfida importante ma alla fine ha pagato. Ne parliamo con uno dei soci, Arturo Schininà. Sì, è proprio vero - sottolinea - che l’unione fa la forza. Oggi possiamo dire che la nostra intuizione si è rivelata lungimirante.

Ed è anche per questo che abbiamo deciso in un periodo difficile come l’attuale di investire nella nuova nuova sede principale di Catania, praticamente accanto a quella preesistente, realizzata all’insegna della più avanzata razionalizzazione dei vari servizi e tale da garantire ai nostri clienti un approccio di qualità ancora superiore. Ci abbiamo investito 4,5 milioni di euro, ma è uno sforzo economico che si giustifica pienamente avendo la consapevolezza che la fiducia dei clienti va ricam-

biata con un servizio che sia sempre ai massimi livelli. E questo lo si ottiene sicuramente con delle strutture importanti, anche se poi l’aspetto determinante è quello rappresentato dal fattore umano al quale noi abbiamo dato sempre la priorità assoluta in fatto di attenzioni”. Q UALE OGGI LA DIMENSIONE della Concessionaria Primosole? “Oltre alla rinnovata sede principale di Catania, disponiamo delle sedi di Messina con tutti i servizi di vendita, assistenza e ricambi, di Ragusa

con officina autorizzata e magazzino ricambi e di Siracusa dove gestiamo un punto vendita appoggiato presso un’officina autorizzata. In più sono collegate alla nostra organizzazione 23 officine autorizzate, un numero ampiamente giustificato dal tipo di trasporto in Sicilia che è quasi tutto su gomma., dalla vastità del territorio di nostra competenza, ben 350 km da un capo all’altro con in gran numero di comuni da servire. In questo modo abbiamo la certezza di poter essere sempre vicino ai nostri clienti. Vorrei anche sottolineare l’enorme impegno che mettiamo nella formazione del nostro personale addetto alla vendita e al service, che poi è il solo modo di conquistare la fiducia dei clienti, giustamente esigenti, sia al momento dell’acquisto del veicolo, sia durante il loro utilizzo, sia quando ar-

Arturo Schininà riva il momento della sostituzione con il nuovo. Sotto questo profilo Primosole è oggi punto di riferimento di primaria importanza per l’intero autotrasporto siciliano”. V ENIAMO AI NUMERI ... “Nel 2008 abbiamo venduto 669 veicoli dei quali 441 Daily, 70 EuroCargo e 158 tra Stralis e Trakker. Un risulta-

to più che positivo, nonostante la flessione della domanda nel secondo semestre. Quest’anno non è facile azzardare previsioni. I deludenti numeri dei primi due mesi non sono comunque per nulla significativi e forse nemmeno preoccupanti. Ogni inizio d’anno il mercato è prudente e talvolta anche molto prudente. Noi abbiamo fiducia che le cose migliorino. Speriamo che i lavori per il tanto celebrato Ponte sullo Stretto abbiano finalmente a decollare, così come potranno rivelarsi positivi anche per le nostre attività i lavori di completamento dell’autostrada Reggio-Salerno. Sono convinto in ogni caso che la professionalità messa in campo dai nostri 72 collaboratori, dei quali il 53 per cento dedicato al customer service, è la garanzia migliore per la ulteriore crescita nostra e di Iveco”.

COLICO / ATL SPA

La tenacia e l’ottimismo MILANO - Fondata negli anni ’80 e strettamente legata alla figura dell’Amministratore delegato Patrizio Dono, ATL è diventata il punto di riferimento Iveco nell’ambito del mercato dei veicoli commerciali e industriali di un’ampia porzione di territorio lombardo, quello che fa capo alle province di Lecco, Como e Sondrio risalendo la Valtellina fino a Livigno. “Da giovanissimo ci dice Patrizio Dono - gestivo l’Autotecnica del Lario, concessionaria Magirus con sede a Colico. In quegli anni Magirus faceva già parte del gruppo Iveco ma manteneva il marchio separato. All’inizio degli anni ’90 sorgono le prime necessità di ampliamento dell’attività che mi portano a inaugurare una nuova e più ampia struttura sempre ubicata a Colico. Ma l’evoluzione non era certa finita, visto che questa struttura è stata recentemente ampliata e sviluppata con un investimento di 1,5 milioni di euro che ha portato alla nascita di un nuovo insediamento molto più moderno di 22mila metri quadrati, di cui circa 5.600 coperti. La sede principale sorge nell’area industriale di Colico proprio all’uscita della superstrada che col-

Patrizio Dono lega Milano a Sondrio. Abbiamo poi tre unità commerciali a Oltrona San Mamette (Co), Olginate (Lc) e Teglio (So). L’organico completo conta 58 persone, attive e determinate. Dieci le officine autorizzate per un’assistenza 24 ore su 24”. Perché investire in una nuova sede in quest’anno di difficile congiuntura economica? “FA PARTE DELL’ ATTIVITÀ di un’impresa mantenere sempre moderne e funzionali le proprie strutture. La crisi non ci deve fermare, deve stimolarci a fare il possibile per cogliere ogni opportunità. Occorre agire con impegno, tenacia e ottimismo. Per chi lo farà, in futuro

ci sarà ancora l’opportunità di guadagnare come in passato”. Quali sono i punti di forza del rapporto con Iveco? “I L NOSTRO INVESTIMENTO in Iveco continua dagli anni ’90 perché crediamo profondamente non solo nel prodotto, ma anche nelle persone. C’è un rapporto di partnership che ci ha consentito di condividere le scelte perfino nei momenti difficili. Fare squadra significa dare la possibilità di dialogare e di confrontarsi: è parte della cultura Iveco, e noi seguiamo questo principio anche al nostro interno”. Un territorio come quello dove voi operate richiede una particolare attenzione... “AVERE NON SOLO UNA sede principale, ma anche tre sedi secondarie e una rete collegata a 10 officine autorizzate ci consente di offrire un valore reale al nostro cliente: ad esempio, in tutta la zona di Como, Lecco e della Valtellina gli diamo la possibilità di scegliere la sede dove preferisce assistere il veicolo senza differenza di prezzo. È un vantaggio molto importante”. Nel 2008, ATL ha venduto 465 veicoli, di cui 339 leggeri, 49 medi e 77 pesanti.

CUNEO / GARELLI V.I.

Doppio motivo d’orgoglio MILANO - Per la Garelli V.I. di Mondovì è doppio il motivo di orgoglio, infatti sono ben due le strutture andate a incrementare un network già fortissimo. Quella di Saluzzo, inaugurata di recente contiene una moderna officina (vero marchio di fabbrica della Garelli), magazzino ricambi e show room, le stesse dotazioni di cui disporrà la sede di Cuneo, già in parte operativa. E l’elenco delle novità non si ferma qui. “Abbiamo già acquistato il terreno per la sede di Alba - spiega Gianluca Garelli - anche se per completare il progetto ci vorranno almeno tre anni. Poi di recente abbiamo acquisito un immobile a Fossano, in cui installare una nuova officina, in partnership con un operatore, l’Officina Ora, di cui eravamo già soci”. L’OFFICINA, IL SERVIZIO, è il cardine da cui parte l’offerta Garelli. “È un comparto in cui non stiamo soffrendo, in questi mesi non abbiamo realizzato grandi incrementi ma stiamo comunque lavorando bene”. Tanto da poter guardare senza troppe preoccupazioni il calo di vendite del nuovo. “Stiamo vendendo circa il 30 per cento in meno del 2008, che già non è stato un anno particolarmente positivo, ma sul fat-

Gianluca Garelli, a sinistra, con papà Enzo, fondatore dell’azienda. turato globale del gruppo (che comprende anche una riuscita attività di vendita di auto usate ndr) che è stato l’anno scorso di 74 milioni non dovrebbe pesare troppo, La Garelli V.I. conta per 39 milioni, di cui 20 derivanti dal nuovo, quest’anno ne prevediamo 6 in meno, in parte recuperabili tramite l’incremento di altre attività come le vendita di camion usati”. Che restano per Garelli una risorsa. “Quando è crollato il mercato dell’est abbiamo cercato altri canali, ci siamo dati da fare e ora possiamo guardare avanti con ottimismo. Abbiamo comprato 320 usati e li venderemo presto”. IL SEGRETO DELLA STRUTTURA piemontese? “Siamo stati capaci di

fare business, di guadagnare. Di mestiere facciamo gli imprenditori, il che vuol dire realizzare profitti. Negli anni del boom siamo stati capaci di fare utili e li abbiamo lasciati in azienda per farla crescere”. Una vera e propria holding è quella firmata Garelli V.I. con le quattro sedi di Mondovì, Asti, Cuneo e Saluzzo, che occupano complessivamente 150 persone delle quali l’80 per cento dedicato ai servizi di riparazione e di assistenza. Vanno poi aggiunte le 16 officine autorizzate collegate e le 3 carrozzerie. Quanto alle vendite, il bilancio 2008 si è chiuso con un volume di 307 veicoli consegnati dei quali 216 leggeri, 29 medi e 72 pesanti.


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N° 178 / Aprile 2009 Il Mondo dei Trasporti

PER RINNOVARE LE LORO SEDI E DOTARLE DELLA NUOVA IDENTITÀ DEL MARCHIO LECCO / TENTORI

L’esempio da seguire MILANO - La partnership tra Iveco e la concessionaria Tentori nasce addirittura nel ’74, agli albori dell’attività del costruttore. E non è quindi un caso se Massimo Tentori è anche presidente dell’associazione che riunisce i concessionari del marchio. È lui quindi a spiegarci i motivi di questa serie di inaugurazioni in un periodo non certo felice: “I concessionari Iveco hanno avuto nel passato indubbi vantaggi rispetto agli altri, perché hanno potuto sfruttare in pieno il momento favorevole del mercato che ha segnato una crescita importante fino al 2006. Per gli investimenti attuali, bisogna evidenziare che sono stati fatti quasi esclusivamente sul service”, Così è stato anche per la nuova sede che la Tentori s.p.a. ha inaugurato a Molteno di fronte alla precedente struttura. “La nostra sembra una sede commerciale e in effetti lo è, ma è stata costruita per lasciare spazio più all’assistenza, all’officina”. UN MERCATO QUELLO del service che non sembra conoscere crisi. “È molto più stabile rispetto alla vendita, la nostra officina viaggia a buoni livelli, mentre stanno registrando perdite soltanto le piccole realtà, che contano su clienti monoveicolari o comunque su aziende di ridotte dimensioni che sono le più in difficoltà, quindi se possono non spendono. L’abbiamo rilevato perché è aumentata, anche se di poco, la vendita al banco di ricambi”.

rete di 8 officine autorizzate che assicurano un servizio di eccellenza in tutta l’area e da un Daily center ubicato in posizione strategica all’interno dell’area di nostra competenza”.

Continuità nella tradizione Massimo Tentori, titolare dell’omonima concessionaria in partnership con Iveco fin dal 1974. Anche la situazione del nuovo potrebbe però ripartire: “Aspettiamo - spiega Tentori - dalla regione Lombardia interventi sul parco circolante che potrebbero dare una spinta al mercato. Ci sono blocchi di circolazione antinquinamento che non sono rispettati, la Regione si è espressa in maniera favorevole, proponendosi di pagare i controlli al posto dei comuni”. AL RESTO DOVREBBERO pensare le nuove opere già previste in Lombardia: “Porteranno certo qualcosa, sarà però necessario offrire una gamma di prodotti adeguata, per

questo nei mezzi d’opera stiamo tenendo da parte anche l’usato. Può essere una risorsa fondamentale, auspicando non ci sia un’invasione di aziende che vengono da altre zone”. RISULTATI 2008: ben 900 veicoli venduti dei quali 571 leggeri, 119 medi e 216 pesanti, frutto dell’impegno di un team complessivo di 129 persone dei quali il 69 per cento dedicato al customer service, occupate nelle quattro sedi di Molteno, Cantù, Monza e Varedo cui danno man forte le 18 officine autorizzate collegate.

Una nuova mentalità per vincere

Luigi Pinelli mo vivacchiato, svolgevamo altre attività e non ce ne occupavamo direttamente. Nel ‘92 abbiamo acquisito l’intero pacchetto azionario, ma fino al 2000 abbiamo mantenuto le due attività, poi ci siamo impegnati nella concessionaria a tempo pieno. Nel 2002 è entrato mio figlio Matteo, l’anno dopo l’altro mio figlio, Nanni”. Storico dealer Daf Evicarri ha deciso di cambiare marchio: “Perché abbiamo pensato che entra-

re in Iveco è giocare in serie A. Ci è dispiaciuto lasciare Daf ma quello Iveco è l’unico vero network in Italia e chi meglio saprà fare il gioco di squadra nei prossimi anni vincerà di sicuro. Il secondo motivo è che questa crisi cambierà l’approccio al commercio, si andrà verso un’economia più trasparente, riportando al centro la persona. La cultura di Iveco, la sua penetrazione sul mercato saranno in grado di fare i conti con questa nuova realtà”. IL CAMBIO DI CASACCA verrà comunicato ai clienti nei prossimi giorni, che reazioni vi aspettate? “La nostra clientela è sostanzialmente di fresca fidelizzazione Daf, ma soprattutto molto attenta a quello che di interessante avremo da dire. Se ne saremo capaci ci ascolterà e non farà drammi”. Nelle tre sedi di San Cesario, Villa Bagno e Vignola operano complessivamente 27 dipendenti dei quali il 46 per cento impegnato nelle attività di customer service.

NOCERA SUPERIORE / ME.CAR SRL

Nel nome dell’autotrasporto MILANO - La concessionaria Iveco Me.Car di Nocera Superiore, in provincia di Salerno, è parte integrante della grande tradizione di operatori del trasporto che fa capo al gruppo Ferrajoli, da oltre 50 anni protagonista del settore. Cioè da quando Francesco Ferrajoli ottiene il mandato da Fiat per sviluppare una concessionaria di auto e camion nel salernitano, la prima nella zona. Me.Car nasce nel 1986 con un obiettivo preciso: dedicarsi a tempo pieno al business dei veicoli industriali. Il fondatore è Giuseppe Fer-

Gianandrea Ferrajoli

Quali i programmi futuri? “RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI, un imprenditore deve darsene altri. Abbiamo target di mercato ambiziosi, che giustificano gli investimenti. Vogliamo crescere come volumi di vendita e come fatturato e per farlo vogliamo portare in azienda nuovi profili anche a livello manageriale. Nel corso del 2008 abbiamo consuntivato un totale di 328 veicoli venduti, di cui 126 leggeri, 19 medi e 183 pesanti. Da tre generazioni il nostro successo è basato sulla cura del cliente. Il service è un nostro punto di forza assoluto. Perciò vogliamo anche sviluppare l’importanza economica del post-vendita nel nostro business complessivo”.

SAN PIETRO MOSEZZO / BORGO AGNELLO SPA

MODENA / EVICARRI

MILANO - Il percorso che ha portato Evicar a diventare una concessionaria Iveco parte, come spiega il titolare Luigi Pinelli, “da un cambio di mentalità aziendale, nel senso che stiamo trasformandoci da realtà commerciale in azienda strutturata. Prima ci occupavamo soprattutto di vendite con una piccola officina per fare i tagliandi”. Ora invece la nuova sede che presto sarà inaugurata a San Cesario, nel cuore della via Emilia, conta su più di mille mq dedicati al servizio e anche nella concessionaria storica di Villa Bagno le cose sono cambiate. “Disponevamo di una struttura affidata in outsourcing, che ora gestiremo direttamente, insieme alla nuova in cui partiremo subito con il doppio turno. Stiamo investendo molto in tecnologie e sui lavori svolti a casa del cliente con le nostre cinque officine mobili”. L’AVVENTURA NEI VEICOLI industriali per la famiglia Pinelli comincia nel 1982. “Nei primi anni abbia-

“SIAMO CONCESSIONARIA Iveco per Salerno e provincia con sede a Nocera Superiore in posizione strategica rispetto alla tratta autostradale Napoli-Salerno. Da circa un anno è operativa una nuova modernissima e prestigiosa struttura multipiano, sempre a Nocera Superiore, estesa su 12mila metri quadrati, di cui circa 4.000 mq coperti. In organico ci sono 30 persone. Volevamo creare una struttura molto visibile, che esaltasse il prodotto. Così abbiamo fatto. Il vetro è elemento dominante e il prodotto protagonista: un gioco di trasparenze consente di vedere i veicoli esposti dall’esterno e da ogni parte della struttura. Il presidio del territorio è garantito da una

rajoli, figlio maggiore di Francesco e attuale Amministratore unico. È il Vice Managing Director Gianandrea Ferrajoli, figlio di Giuseppe, a parlarci delle attività di Me.Car. Lei è concessionario di terza generazione... “CERTO: IL PRIMO MANDATO per vendere le auto e i camion Fiat è stato conferito nel 1952 a mio nonno Francesco. Me.Car è venuta un po’ dopo. Nel frattempo era nata Iveco e creando la Me.Car abbiamo separato il business delle automobili da quello dei veicoli commerciale

e industriali. Io non sono cresciuto in azienda. Prima di venire a lavorare nella concessionaria di famiglia, ho fatto l’investment banker a Londra e New York. Questo mi ha aiutato a maturare un punto di vista più ampio. Ho conosciuto in profondità il gruppo Fiat “dall’esterno”, con gli occhi degli investitori istituzionali, e ho visto Fiat cambiare e il suo management vincere scommesse importanti. Iveco è diventato un player globale e la sua crescita non è ancora finita”. Qual è oggi la realtà di Me.Car?

M ILANO - La storia dell’azienda Borgo Agnello inizia nel lontano 1917 quando Giuseppe Savoini apre a Borgomanero, in provincia di Novara, un piccolo laboratorio per la riparazione e la vendita di biciclette. Dei tre figli, il primogenito Franco, dopo aver lavorato nell’azienda paterna, alla fine degli anni Cinquanta rileva una quota di una concessionaria Fiat di Borgomanero e nel 1967 acquista una concessionaria auto e veicoli industriali Fiat ad Arona, sul Lago Maggiore, denominata Astra, di cui diventa Amministratore unico (oggi è guidata dalla figlia Mariella). Passano gli anni e nel 1986 Franco Savoini decide di costituire una nuova società a Paruzzaro, in località Borgo A gnel lo, dedicata unicamente alla commercializzazione e assistenza di veicoli industriali, separandola dall’attività della concessionaria auto. Oggi, la concessionaria Borgo Agnello ha come Amministratore delegato Roberto Savoini, figlio di Franco, che invece ricopre il ruolo di Presidente. È PROPRIO ROBERTO SAVOINI a parlarci della realtà della concessionaria. “Borgo Agnello è concessionaria Iveco per le province di Novara, Verbania, Biella e Vercelli. Un territorio vasto, ben presidiato dalla sede centrale di Paruzzaro, ampliata nel 2001 agli attuali 25mila metri quadrati totali, di cui 7mila coperti, dalla filiale di Gaglianico, in pro-

Roberto Savoini vincia di Biella, a cui si unisce oggi la nuovissima sede di San Pie tro Mosezzo, nel cuore industriale del capoluogo di provincia, Novara. La nuova sede, estesa su poco meno di 8.000 mq complessivi, di cui circa 2.500 coperti, svolgerà attività commerciali e assistenziali a tutto campo, ospitando in un secondo fabbricato la sede di collaudo della Motorizzazione Civile di Novara”. Perché Iveco? “I VECO È UN PARTNER FORTE , internazionale, che ci dà sicurezza e ci offre opportunità che non avremmo con i marchi stranieri: come il volume di circolante e quindi le opportunità legate al post-vendita, che costituisce il 50 per cento del nostro business e a cui dedichiamo molte energie per venire incontro ai nostri clienti, per la maggior parte costituiti da aziende di piccole-medie dimensioni. Ma oltre alle motivazioni economiche, c’è un legame forte

con la nostra tradizione. Mio nonno Giuseppe iniziò vendendo biciclette, mio padre Franco scooter. Poi vennero le auto (Fiat, naturalmente). Iveco è arrivata nel 1986. Il gruppo Fiat per noi è un pezzo della storia di famiglia”. All’attuale crisi economica come si risponde? “QUESTA È UNA CRISI ANOMALA e va cavalcata come un’onda anomala. Bisogna navigarla senza farsi sommergere. Fermarsi sarebbe la risposta più sbagliata: questa è una crisi di fiducia e si combatte con la fiducia. Bisogna continuare a portare avanti i propri progetti e anche l’innovazione, che non è solo della struttura. Stiamo lavorando molto sulle sinergie e i processi. Un esempio è quello della nuova sede, basata su una sinergia con una nostra officina autorizzata: noi curiamo la vendita e loro l’assistenza: questo garantisce il massimo di focalizzazione su entrambi i business. Insieme ai nostri partner, puntiamo poi sulla certificazione di qualità come gruppo: ne abbiamo parlato con tutte e 13 le nostre officine autorizzate e con il consenso di tutti abbiamo dato il via al progetto”. I 70 componenti l’organico complessivo della concessionaria Borgo Agnello conta su 70 persone che nel 2008 hanno contribuito a un consuntivo vendite di 465 veicoli, di cui 330 leggeri, 40 medi e 95 veicoli pesanti.

TREVISO / PIAVE CARRI

Rientro in famiglia MILANO - Quello in Iveco è un ritorno a casa per i titolari della Piave Carri s.p.a., a cui è stato affidato il mandato per le province di Belluno e Treviso. Nel ’76 Gabriele Pizzolato iniziava infatti a lavorare in una concessionaria Iveco, arrivando nel 2003 a ricoprire l’incarico di amministratore delegato, oltre che a essere socio di minoranza. “A quel punto ho preferito lasciare - spiega Pizzolato - c’erano troppe divergenze di vedute. Allora ho creato una nuova società con Angelo Bernardi e aperto una sede Daf e Ford per i soli veicoli commerciali. In cinque anni siamo riusciti a raggiungere ottimi risultati”. CULMINATI CON IL RIENTRO nella rete del costruttore torinese. “A dicembre abbiamo firmato il mandato e siamo già perfettamente operativi. Iveco per noi rappresenta una sicurezza, se ci sono problemi o la necessità di condizioni particolari, basta telefonare a Torino e si parla direttamente con il management

Gabriele Pizzolato dell’azienda, cosa che con i competitor stranieri non accade. E poi con il cuore eravamo sempre rimasti legati a Iveco, in cui ho ritrovato tanti amici”. N ONOSTANTE IL MOMENTO difficile, (“In generale il Nord Est non va bene - spiega il titolare della Piave Carri - stiamo soffrendo molto e non ci eravamo abituati. Questa è una crisi anomala, dovuta soprattutto a motivazioni finanziarie, altrimenti sarebbe stato un periodo critico come tanti altri che abbiamo già superato”), la con-

cessionaria ha, nel giugno scorso, inaugurato una nuova sede a Santa Lucia di Piave, che si aggiunge a quella di Susegana, costruita intorno a un’officina di 2.500 mq. “E che rappresenta uno dei nostri punti di forza”. Insieme alla rete commerciale. “Che conta su nove venditori, a cui chiediamo di stare vicini ai clienti e non soltanto quando le cose vanno bene ma soprattutto nei periodi difficili”. COME ATTIVITÀ COLLATERALE Piave Carri ha deciso di puntare al noleggio, con una licenza conto terzi e una ormai rodata professionalità. “Ma si tratta di un’iniziativa riservata ai nostri clienti selezionati, altrimenti si rischia troppo”. Quanto alle strutture ricordiamo che la Pieve Carri, nella sede di Susegana, che sorge su un’area di 6.800 metri quadrati, e in quella di Santa Lucia di Piave vanta una forza lavoro di 30 unità delle quali il 53 per cento dedicato alle attività di customer service.


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AUTORAMA PEUGEOT / IN LINEA CON LA TRADIZIONE LA NUOVA 308 CC IN ARRIVO A MAGGIO

La bella trasformista

A dare un’ulteriore conferma della leadership d’oltralpe nel settore delle auto dalla doppia personalità, arriva la 308 CC, un modello da 35.000 vendite previste all’anno. Più matura nelle linee, confortevole e dinamica, il nuovo modello coupé-cabriolet manda in pensione la 307 CC, che in cinque anni è stata capace di chiudere 174mila contratti

copribagagli, che aumentano a 465 quando l’abitacolo è coperto. La Casa tiene comunque a precisare che l’abito cabrio non va tolto dall’armadio al cambio di stagione: la nuova arrivata monta un sistema di climatizzazione intelligente che non solo considera in quale aspetto l’auto si trovi, ma tiene conto anche di parametri come la temperatura esterna e l’irraggiamento per emettere un flusso d’aria adeguato alle condizioni climatiche. NON SOLO, per consentire l’u tilizzo anche nel periodo invernale, il sistema prevede un’efficace struttura frangivento nonché il dispositivo Airwave, un flusso d’aria calda che fuoriesce dalla parte superiore dei sedili, in corrispondenza della nuca, per la prima volta inserito a listino di un’auto di questa fascia di prezzo. Estremo il comfort regalato dalle poltrone, sagomate ed avvolgenti, dai poggiatesta integrati. Le postazioni anteriori sono scorrevoli e regolabili in altezza, anche se in Italia, unica pecca, la gamma non ne prevede il comando elettrico. Al top la sicurezza: la rigidità è aumentata dell’8 per

ne in uso, la parte più innovativa è forse il posteriore, dove la dimensione dominante è la larghezza, e lo sguardo viene catturato dal diffusore scuro e dai gruppi ottici extra luminosi. Confermata la struttura in due parti del tetto retrattile, la cui manovra di ripiegamento, completamente automatica e possibile fino alla velocità di 12 km/h, richiede ora solo 20 secondi per essere portata a compimento. La 308 CC offre maggiore capacità di carico nell’ultimo vano: 266 litri sotto la tendina

cento, mentre la cornice del parabrezza funge da rollbar insieme a quelli che fuoriescono in meno di 20 millesimi di secondo dai poggiatesta posteriori. Il ventaglio motori comprende al debutto un benzina sovralimentato THP di 1.6 litri per 150 cavalli e un turbodiesel 2.0 HDI con filtro antiparticolato da 140 cv, entrambi di sponibili con un cambio manuale a 6 marce o un automatico sequenziale. La 308 CC arriverà in Italia a maggio con un listino che parte da 28.650 euro.

Cristina Altieri

VENCE - In tema di auto dalla doppia identità il Leone ci ha visto lungo e non ha sbagliato un colpo, dalla Eclipse della not te dei tempi agli ultimi otto an ni, che hanno visto uscire dagli stabilimenti francesi oltre 650.000 vetture, tra 206, 207 e 307, tutte rigorosamente contraddistinte dalla sigla CC. A dare un’ulteriore conferma del la leadership d’oltralpe in questo settore arriva oggi la 308 cc, un modello da 35.000 vendite previste all’anno. Più matura nel le linee, confortevole e dinamica, la nuova arrivata manda in pensione la 307 CC, una bella trasformista che in cinque anni è stata capace di chiudere 174mila contratti. O SSERVANDOLA frontalmente, salta subito all’occhio la comunanza di geni con la berlina da cui deriva: stesso cofano percorso dalla grande ruga centrale, gruppi ottici stirati che lanciano i montanti anteriori, presa d’aria smisurata resa più umana dal fascione paracolpi e parabrezza ultra inclinato. Se lateralmente domina l’idea di fluidità, quale che sia la configurazio-

Il frontale della nuova Peugeot 308 CC (in alto) evidenzia la comunanza di geni con la berlina da cui deriva. Ne è esempio il cofano percorso dalla grande ruga centrale. Innovativo il posteriore, dove la dimensione dominante è la larghezza.

CITROËN

BMW

FORD

La DS Inside per ritornare a un mitico futuro PAGINA 51

Con il Concept Serie 5 Gran Turismo un nuovo segmento PAGINA 57

Il prototipo Iosis Max disegna il domani del marchio americano PAGINA 59


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OPEL / CON INSIGNIA PARTE UN NUOVO LINGUAGGIO FORMALE

Fascino tedesco

Sia in versione berlina che station wagon sportiva battezzata Sports Tourer, la nuova ammiraglia di Rüsselsheim è un concentrato di eleganza e dinamismo, che caratterizzerà anche le future Opel. Grazie a contenuti tecnologici d’avanguardia e a uno stile moderno e slanciato, non mancherà di far sentire la sua presenza nel combattuto segmento D Paolo Altieri MILANO - Da questa primavera, la gamma Opel propone sul mercato un’ammiraglia bella da vedere e piacevole da guidare. È l’Insignia, modello di punta per il segmento D, quello delle medie. La linea non solo ricorda quella di una coupé e mette un forte accento sul design, ma soprattutto porta un atteso tocco di eleganza in un segmento di mercato che si rivolge sempre più a un pubblico interessato a progetti rilevanti, in grado di garantire efficienza dinamica e piacere di guida. Sul mercato italiano la berlina 4 porte è affiancata da un’elegante station wagon sportiva chiamata Sports Tourer. Progettata, sviluppata e costruita a Rüsselsheim, Insignia ha un design che rappresenta per Opel un passo avanti in quanto evidenzia una nuova consapevolezza della marca tedesca attraverso un’immagine originale, dinamica, sportiva e so fisticata che sottolinea la grande dinamicità della vettura. LA PRINCIPALE caratteristica esteriore di Insignia è la sua linea slanciata e gradevole. Ottimo il coefficiente di penetrazione aerodinamica: 0,27. La forma scolpita della carrozzeria è mes sa in risalto dall’andamento allungato dei fari anteriori e dei gruppi ottici posteriori e rafforzata al tempo stesso dalla forza stilistica della mascherina. Insignia porta inoltre al debutto un marchio Opel completamente rinnovato che sporge sulla larga bordura che circonda il tradizionale lampo. Insignia fissa anche nuovi standard Opel in fatto di qualità interna percepita che corrispondono a quelli delle migliori vetture premium della sua categoria. I sedili hanno la più ampia

possibilità di regolazione. Compresa quella di 65 mm di escursione in altezza e di 270 mm in scorrimento longitudinale che per mette a tutti i guidatori e passeggeri di trovare la posizione ideale. Il guidatore può contare anche su un volante regolabile in altezza e profondità. Il sedile sportivo ergonomico ha poi un miglior dispositivo di inclinazione dello schienale, un sostegno lombare regolabile elettricamente in 4 modi e una forma avvolgente con sostegni laterali e imbottiture per un miglior sostegno del corpo. LA GAMMA INSIGNIA è già disponibile con quattro motorizzazioni turbo tutte omologate Euro 5: due motori a benzina, un 1.6 Ecotec da 132 kW/180 cv e un 2.0 Ecotec da 162 kW/ 220 cv e due 2.0 turbodiesel CDTI da 96

kW/130 cv e 118 kW/160 cv. Nei prossimi mesi la gamma si arricchirà con il nuovo 2.0 CDTI Biturbo da 190 cv mentre a fine anno arriverà un motore ecoFLEX caratterizzato da emissioni ancora più ridotte di CO2 e prestazioni di alto livello. Tutti i motori benzina e turbodiesel hanno quattro valvole per cilindro e sono abbinati a cambi manuali e automatici a 6 marce. La trazione integrale Adaptive 4x4 è abbinata al motore 2.0 Turbo benzina e, in seguito, lo sarà anche con il più potente turbodiesel Biturbo da 190 cv. La nuova generazione di turbodiesel montati su Insignia si segnalano per elevata potenza e coppia motrice (300 e 350 Nm a 1.750-2.500 giri/min), abbinate a consumi di gasolio decisamente contenuti. Consumano

(con cambio manuale) 5,8 li tri/100 km di gasolio in ciclo misto e registrano emissioni pari a 154 g/km. Equipaggiata con il motore da 130 cv Insignia è in grado di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in 11,1 secondi e una velocità massima di 205 km/h. NEL CASO DELLA INSIGNIA da 160 cv i rispettivi valori sono di 9,5 secondi e 218 km/h. Entrambi i propulsori sono dotati di un filtro antiparticolato che non richiede alcuna manutenzione. Il 2.0 Turbo benzina da 220 cv e coppia massima di 350 Nm a 2.000-4.000 giri/min è una novità per una Opel di classe media. L’efficienza di questo quattro cilindri sottolinea l’impegno del costruttore tedesco nel contenimento delle cilindrate dei suoi propulsori. Dal punto

di vista della potenza erogata può essere paragonato a molti motori a 5 e 6 cilindri, rispetto ai quali presenta però consumi ed emissioni inferiori: 8,9 litri/100 km in ciclo misto (con cambio manuale) e 208 g/km. La velocità massima è di 242 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 7,6 secondi. Il 1.6 da 180 cv e coppia massima di 230 Nm a 2.200-5.500 giri/min registra consumi in ciclo misto pari a 7,7 litri/100 km ed emissioni di 181 g/km. La velocità massima è di 225 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 8,9 secondi. Su Insignia troviamo un assetto di nuova generazione che permette di personalizzare le regolazioni delle sospensioni. Oltre a consentire di regolare l’assetto per rendere la guida

La principale caratteristica esteriore di Insignia è la sua linea slanciata e gradevole sia in versione berlina quattro porte (in alto) che station wagon sportiva denominata Sports Tourer (sopra). Insignia fissa anche nuovi standard Opel in fatto di qualità interna percepita.

più sportiva, questo nuovo sistema è in grado di impostare un comportamento su strada più confortevole, sicuro e prevedibile in tutte le condizioni. Il sistema FlexRide permette al guidatore di personalizzare la taratura dell’assetto e delle sospensioni, dello sterzo e del motore, premendo semplicemente un pulsante: oltre alla confortevole regolazione Standard, che assicura un’ottimale tenuta di strada in tutte le situazioni, il guidatore può scegliere tra un assetto sportivo per le massime prestazioni (modalità Sport) e uno morbido e confortevole (modalità Tour). L A VERSIONE 2.0 T URBO benzina beneficia di un optional importante: la trazione integrale di ultima generazione Adaptive 4x4 che migliora il comportamento e la tenuta di strada della vettura in tutte le situazioni di guida. Oltre a garantire una trazione ottimale, questo dispositivo valorizza il comportamento dinamico di Insignia. Adaptive 4x4 unisce le migliori caratteristiche delle trazioni integrali mec caniche con quelle delle trazioni idrauliche di tipo convenzionale. I dischi frizione idraulici sono controllati elettronicamente per ripartire la coppia motrice (interamente o per niente) tra gli assali anteriore e posteriore. È inoltre disponibile il differenziale posteriore autobloccante a gestione elettronica eLSD. MA NON FINISCE QUI. Opel propone anche molte migliorie con una nuova generazione del sistema Adaptive Forward Lighting (AFL). La versione più e voluta di questo sistema (AFL+) comprende infatti la regolazione automatica del fascio di luce a seconda dell’andamento della strada e delle condizioni generali di visibilità. Il sistema dispone per la prima volta di ben 9 differenti funzioni d’illuminazione. Mentre i sensori della vettura misurano la velocità della stessa, l’imbardata, l’angolo di sterzata e la presenza di pioggia, il sensore ottico dell’assistente dei fari abbaglianti raccoglie informazioni sull’andamento della strada, sul modo di guidare e sulla visibilità ambientale. In una frazione di secondo il software del sistema decide quale sia la funzione di illuminazione più adatta alle condizioni di guida prevalenti e regola i fari di conseguenza. Le Opel Insignia con fari AFL+ sono dotate anche di luci diurne a LED che contribuiscono a contenere i consumi in quanto assorbono una quantità di elettricità molto minore dei normali fari anabbaglianti. INSIGNIA PRESENTA poi una novità assoluta in fatto di sicurezza. Si tratta del sistema Opel Eye che utilizza una telecamera posta tra il parabrezza e lo specchietto retrovisore interno e aiuta il guidatore in due modi differenti. La funzione Riconoscimento dei Cartelli Stradali legge e memorizza i cartelli che indicano limiti di velocità e divieto di transito e li ripropone sulla strumentazione. La Spia del Cambio di Corsia avverte invece il guidatore se esce involontariamente dalla corsia di marcia. Sempre in tema di sicurezza, Insignia propone di serie airbag frontali e laterali multifase in corrispondenza dei sedili anteriori, a tendina in corrispondenza dei sedili anteriori e posteriori esterni e, a richiesta, airbag laterali ai sedili posteriori. In Italia, la nuova media di casa Opel è disponile nelle versioni Insignia e Insignia Co smo, con prezzi che partono da 25.000 euro. L’allestimento In-


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Offensiva Opel nel segmento delle medie

L’ammiraglia che sorprende

Il guidatore può contare su un volante regolabile in altezza e profondità. I sedili hanno la più ampia possibilità di regolazione, compresa l’escursione in altezza e lo scorrimento longitudinale. signia comprende fari fendinebbia, cerchi in lega da 17”, alzacristalli anteriori e posteriori elettrici, cruise control, luci di lettura anteriori e posteriori, climatizzatore elettronico con filtro antipolline e ricircolo dell’aria interna e, sulle versioni turbodiesel, filtro antiparticolato. LA VETTURA È DOTATA anche di volante regolabile in altezza e profondità, bracciolo anteriore centrale, impianto audio CD 300 con 7 altoparlanti, sedile del guidatore regolabile elettricamente in altezza, vetri atermici di tonalità verde, volante e po mello del cambio in pelle, chiusura centralizzata con telecomando e computer di bordo. In signia Cosmo, oltre a quanto già presente su Insignia, dispone, tra l’altro, di portello-

ne elettrico (Sports Tourer), bracciolo posteriore centrale con collegamento interno verso il bagagliaio, comandi sul volante per regolare a distanza l’impianto audio, sedile regolabile in 6 mo di con supporto lombare regolabile in 4 modi, climatizzatore automatico Bizona, freno a mano elettrico con dispositivo di assistenza per le partenze in salita, ruote in lega da 18 pollici, parabrezza SolarReflect, sensore di pioggia che regola automaticamente le battute del tergicristallo, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, spec chietto retrovisore elettrocromatico, retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, freno di stazionamento Hill Holder e accensione automatica dei fari.

Lo stabilimento Opel di Rüsselsheim, dove viene fabbricata la nuova Insignia. L’impianto occupa 5.400 persone e ha una capacità produttiva annua di 130mila unità.

ROMA - L’ammiraglia di Opel viene costruita nello storico stabilimento di Rüsselsheim, che occupa 5.400 persone e ha una capacità produttiva annua di 130mila vetture. Il segmento delle medie occupa in Europa l’11 per cento del totale mercato, mentre in Italia la percentuale scende al 7,7 per cento. Secondo gli analisti, tale segmento è destinato a crescere ulteriormente poiché si pensa che molte persone lasceranno i grandi Suv per passare a berline e station wagon. NEL 2008, NEL NOSTRO PAESE sono state vendute 166mila autovetture di questo segmento contro le 177mila del 2007, le 197mila del 2006 e le 184mila del 2005. All’interno del segmento, i marchi premium controllano il 46 per cento del mercato, con modelli come Audi A4, Bmw Serie 3, Mercedes-Benz Classe C e Alfa Romeo 159. Il rimanente 54 per cento è appannaggio dei marchi generalisti che propongono vetture come Fiat Croma, Volkswagen Passat, Citroën C5, Ford Mondeo, Renault Laguna, Toyota Avensis, Mazda 6, Peugeot 407. Nel totale mercato autovetture, il sottosegmento premium ha visto diminuire al 3,5 per cento la quota mercato a fine 2008, contro il 3,7 per cento consuntivato nel 2007. DIVERSO L’ANDAMENTO PER IL COMPARTO “generalisti” che ha chiuso il 2008 con il 4,2 per cento, in aumento rispetto al 3,4 per cento del 2007. Per il 70 per cento, il segmento delle medie privilegia le station

wagon alle berline, per il 40 per cento si tratta di veicoli venduti ai privati, per il 20 per cento alle flotte e per un altro 40 per cento al noleggio. “All’interno del segmento delle medie, l’arrivo sul mercato della Insignia - dice Roberto Matteucci, Amministratore delegato di General Motors Italia - è sotto il segno di una vera ammiraglia Opel, per desing, contenuti tecnologici e dinamicità di guida. La sfida che lanciamo al mercato è di andare oltre i contenuti tradizionali - spazio e comfort - del segmento di appartenenza. Insignia si distingue per design, dinamicità di guida, tecnologia innovativa. La nostra strategia commerciale è basata sul “sorprendere” la potenziale clientela offrendo più prodotto e contenuti a un prezzo inferiore alle aspettative, una gamma semplice ed equipaggiamenti completi. IL PROGRAMMA MOTORI è da riferimento: tutte unità turbo, tutte Euro 5, tutte abbinate a trasmissioni a sei marce, anche nella versione con cambio automatico. Non vanno poi dimenticati contenuti di assoluta avanguardia, come l’Adaptive 4x4 o il FlexRide, l’autotelaio adattabile con impostazioni personalizzabili, e tecnologie innovative come i fari bi-Xenon AFL+ e l’Opel Eye”. Le previsioni di vendita della nuova Opel Insignia indicano la Sports Tourer come carrozzeria preferita dal 65 per cento della clientela, mentre il restante 35 per cento opta per la Sport. Per quanto riguarda le versioni, il 75 per cento si indirizza sull’allestimento Cosmo e il 25 per cento su quello base. Interessanti anche i dati relativi alle motorizzazioni: quelle diesel hanno il gradimento del 92 per cento dei clienti, con netta prevalenza dell’unità 2.0 CDTI da 160 cv, seguita dal 2.0 CDTI da 130 cv (18 per cento) e quindi del 2.0 BiTurbo da 190 cv (8 per cento). L’8 per cento delle preferenze relative alle motorizzazioni benzina premia il 1.6 180 cv che si aggiudica il 6 per cento dei favori contro il 2 per cento del 2.0 Turbo 220 cv. Infine le trasmissioni: 60 per cento per il cambio manuale e 40 per cento per l’automatico; il 96 per cento delle preferenze vanno poi alla soluzione 4x2 rispetto alla 4x4 (4 per cento).

AUDI / GRANDI CELEBRAZIONI PER IL TRAGUARDO DEI 100 ANNI

“ Il Centenario dei Quattro Anelli V ERONA - Il programma del 2009 di Audi Tradition, il reparto dell’Audi AG che si occupa delle vetture storiche, è ovviamente incentrato sul Centenario del marchio dei Quattro Anelli. Più di 50 eventi sono stati pianificati. La data fondamentale è il 16 luglio 2009: esattamente 100 anni dopo la fon dazione dell’azienda, Audi organizzerà una cerimonia commemorativa a Ingolstadt, alla quale parteciperà anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Dal 3 al 5 luglio, invece, Audi sarà protagonista al Goodwood Festival of Speed in Inghilterra, un evento a cui non possono mancare gli appassionati del Marchio. A G OODWOOD , vi saranno quasi tutte le automobili Audi che negli ultimi 100 anni abbiano avuto un ruolo significativo nel mondo delle corse. Sarà questa la prima occasione in cui verrà fatta uscire dall’Audi Museum Mobile la preziosa Auto Union Type C Streamline: un esemplare unico, perfetta replica dell’auto con la quale Bernd Rosemeyer ottenne il record di velocità nel 1937, superando i 400 km/h su strada. Sempre a Goodwood, in forma statica, sarà esposta la prima auto da com petizione: l’Audi Type C Alpine Cup del 1919. In circuito, invece, sarà possibile ammirare in azione le mitiche Frecce d’Argento Auto Union Type C (1936) e Type D (1938) insieme alle leggendarie Audi Pikes Peak (1987) e IMSA GTO

(1989), oltre alle R8 e R10, vincitrici a Le Mans, e alle altre vetture sportive che hanno gareggiato sia nel Super Turismo sia nel DTM. Nel corso dell’anno, Audi Tradition sarà presente in varie competizioni europee per auto storiche, come la Mille Miglia (13-17 maggio), la Silvretta Classic (2-5 luglio), la Ennstal Classic (15-18 luglio) e il Gran Premio Nuvolari (18-20 settembre). Una sorpresa speciale attende i visitatori del Grand Prix storico a Berna, in programma dal 21 al 23 agosto. Per la pri-

ma volta dopo settant’anni, una Auto Union Type C da competizione calcherà l’asfalto del circuito svizzero. Audi Tradition sarà anche lo sponsor principale della Danube Classic a Ingolstadt (18-20 giugno), della Heidelberg Historic (9-11 luglio), dell’Audi Eastoric in Ungheria (27-30 agosto) e dell’Eifel Classic Rally che si terrà al Nürburgring dall’1 al 3 ottobre. Ovviamente, Audi Tradition parteciperà anche alla Techno Classica di Essen (2-5 aprile), il più grande raduno al mondo per veicoli storici, quest’anno in-

L’Auto Union Type C del 1936 su circuito. Anche questa celebre Freccia d’Argento sarà protagonista dei festeggiamenti per il centenario Audi.

centrato proprio sul Marchio di Ingolstadt. R UOTERANNO ATTORNO al Centenario Audi, inoltre, tutte le manifestazioni in programma all’Audi Museum Mobile di Ingolstadt. A partire dal 12 marzo, i visitatori avranno modo di ammirare dodici rarissimi e sem plari, tra cui la Type A del 1910: un modello unico al mon do, concesso in prestito dal Museo Nazionale della Tecnica di Praga. Dalla fine di luglio a tutto novembre 2009, poi, si riuniranno nell’Audi Museum Mobile le leggendarie auto da rally del

Gruppo B, protagoniste de gli anni ’80. Sarà la prima volta che le Audi quattro iridate incontreranno di nuovo le loro rivali. Da novembre a febbraio 2010, infine, l’Audi Museum Mobile celebrerà il 75° anniversario delle Frecce d’Argento, ospitando la speciale esibizione intitolata “Gli Argenti di Famiglia - l’Era delle Frecce d’Argento da competizione” che riunirà, per la prima volta dagli anni ’30, sei delle gloriose auto da corsa affiancate dalle rivali di un tempo Mercedes-Benz e Alfa Romeo.

Sono stati pianificati più di 50 eventi. La data fondamentale di riferimento è il 16 luglio: esattamente 100 anni dopo la fondazione dell’Azienda tedesca, Audi organizzerà una cerimonia commemorativa a Ingolstadt, alla quale parteciperà anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel


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Auto sofisticata con il cuore di una vera sportiva, la XK model year 2010 combina le alte prestazioni e i propulsori V8 all’avanguardia con una serie di avanzate tecnologie e raffinati dettagli di stile. La gamma include una XK aspirata e una XKR sovralimentata Fabio Basilico

ROMA - Sessant’anni di prestazioni sono un patrimonio di eccezionale importanza per un’automobile. La nuova gamma Jaguar XK Coupé e Convertibile ne è consapevole e nel proporsi sul mercato sfrutta appieno questa prestigiosa eredità. Inediti motori, un’estetica più accattivante, nuovi interni, una carrozzeria dall’avanzata struttura leggera in alluminio e una più ampia gamma di modelli: ecco come si pre sentano le nuove XK. Granturismo sofisticata con il cuore di una vera sportiva, XK model year 2010 include ancora una versione XK aspirata e una XKR sovralimentata. La gamma di modelli semplificata e logica del model year 2010 comprende tre distinte opzioni: XKS e XKS Portfolio (aspirate) e XKR. Ognuna presenta le sue specifiche scelte di inserti, colori e finiture, ma tutte sono contraddistinte dallo stesso carattere sportivo di fondo e da una chiara enfasi su efficienza delle pre stazioni, lusso e cura artigianale. Nella versione aspirata, il nuovo motore 5 litri AJ-V8 di terza generazione eroga 385 cv e 515 Nm di coppia, rispettivamente il 26 e il 23 per cento in più del precedente 4.2 litri. Il 5 litri AJ-V8 R di terza generazione montato sulla XKR eroga ben 510 cv e 625 Nm di coppia, con un miglioramento ri spettivamente del 23 e del 12 per cento rispetto al 4.2 litri sovralimentato. I CAMBIAMENTI ESTETICI apportati alle nuove XKS, XKS Portfolio e XKR riflettono le significative modifiche sotto il cofano. Gli esterni accuratamente rivisitati propongono linee eleganti, possenti e seducenti che definiscono il nuovo linguaggio del design reinterpretandolo in una sportiva 2+2 dalla forma ancora più slanciata, potente e atletica. Sono in evidenza il nuovo grintoso paraurti anteriore, le nuove luci posteriori a Led e il nuovo paraurti posteriore ribassato. I gruppi ottici posteriori includono fendinebbia e doppie luci di retromarcia (non più le precedenti unità singole). Nuovo è il cofano motore e rivisitate le

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JAGUAR / LA NUOVA GAMMA XK COUPÉ E CONVERTIBILE

Granturismo di grande personalità

prese d’aria laterali in tinta con la carrozzeria. La XKR propone una cromatura nella parte inferiore della calandra, che invece è rifinita in nero nei modelli XKS e XKS Portfolio. La XKR ha anche un terminale di scarico che enfatizza le sue prestazioni sportive. Contemporaneità, eleganza sportiva, qualità delle finiture e massima attenzione ai dettagli: questi gli elementi chiave per definire gli interni della XK. L’abitacolo è essenziale, raffinato e spazioso e in sintonia con il carattere sportivo degli esterni rivisitati. Il tetto in tessuto a tre strati della Con vertibile garantisce un livello di aderenza e stabilità anche a velocità molto elevate, tale da ridurre al minimo la rumorosità del ven to e altri rumori della stra da. Il livello qualitativo delle finiture interne lo rendono pressoché equiparabile a un tetto fisso. Per sollevare o abbassare la capote in meno di 18 secondi basta premere un pulsante. Una volta abbassato, il tetto ripiegabile scompare completamente nella carrozzeria dietro i sedili posteriori, sotto una copertura morbida che preserva i tratti eleganti e sportivi

della vettura. Sia nella Coupé che nella Convertibile, gli ultimi perfezionamenti delle finiture e delle caratteristiche risultano più che mai evidenti nello JaguarDrive Selector, discretamente integrato nella console centrale. Nel volante a tre razze, ora con quella inferiore rivestita in pelle, campeggia l’imponente stem ma del Giaguaro ruggente. I quadranti della nuova XKR mettono ulteriormente in risalto le sue elevate prestazioni con lancette rosse, mentre tutti i altri modelli adottano una nuova illuminazione bianca per gli strumenti. La scelta di colori e materiali è ampia e comprende l’utilizzo di pelle e radica. D AL LANCIO DELLA PRIMA XK nel 1948, generazioni di motori potenti e sofisticati hanno svolto un ruolo fondamentale nell’affermare il carattere esclusivo e la qualità delle auto Jaguar. Ora i nuovi motori da 5 litri a iniezione diretta continuano questa tradizione, erogando una coppia e una potenza sempre maggiori con una riduzione dei consumi e delle emissioni. I nuovi motori AJ-V8 di terza generazione sono disponibili in due versioni, V8 a benzi-

na sovralimentato da 510 cv e aspirato da 385 cv. Entrambi sono conformi alle normative sulle emissioni Euro 5 e Ulev 2 degli Stati Uniti. Nonostante il notevole incremento di potenza, le emissioni di CO2 del propulsore naturalmente aspirato (264 g/km) sono inferiori rispetto al precedente V8 da 4.2 litri, mentre anche il motore sovralimentato produce meno CO2 (292 g/km) del suo predecessore. Su strada, mentre la velocità massima rimane elettronicamente limitata a 250 km/h, vengono ridotti i tempi di accelerazione: nei modelli XKS e XKS Portfolio, lo scatto 0-100 km/h scende da 6,2 a 5,5 secondi, mentre nella XKR il tempo per passare da 0 a 100 km/h si riduce da 5,2 a 4,8 secondi. Il consumo medio della XKR sovralimentata è di 12,3 litri/100 km, il 16,1 per cento in meno rispetto al modello pre cedente. Il consumo medio della XK con motore a spirato è di 11,2 litri/100 km. Una delle caratteristiche fondamentali dei nuovi motori a benzina è il sistema d’iniezione “spray-guided” multiforo, montato centralmente e inedito nel settore, che alimenta il carbu-

rante direttamente al cilindro a una pressione che raggiunge i 150 bar. Ciò contribuisce in modo sostanziale a una miglior risposta dinamica a bassa velocità. Il celebrato cambio ZF 6HP28 a sei rapporti con comando elettronico di Jaguar offre una combinazione inedita di controllo da parte del guidatore e cambi di marcia pressoché impercettibili. Comandato dalle levette sul volante o in modalità completamente automatica tramite lo JaguarDrive Selector, il nuovo cambio della gamma XK garantisce prestazioni ottimali. NOVITÀ ASSOLUTA per Jaguar è il nuovo controllo attivo del differenziale (Adc), lo stadio finale del motore V8 sovralimentato, progettato per migliorare la trazione e la stabilità dinamica. Disponibile sulla XKR, iI differenziale a controllo elettronico si adatta continuamente ai comandi del guidatore e al tipo di aderenza di ciascuna ruota. Azionato da un motorino elettrico interno e da un meccanismo “ball-and-ramp”, il differenziale contiene una frizione multidisco che trasmette o “convoglia” la coppia alla ruota con maggior aderenza, massi-

Sportiva senza compromessi, la Jaguar XK Model Year 2010 include ancora una versione aspirata e una XKR sovralimentata. La gamma comprende tre distinte opzioni: XKS, XKS Portfolio e XKR (sopra). Ognuna presenta le proprie caratteristiche estetiche e tecniche.

mizzando così la trazione della vettura. Il gruppo frizione multidisco è progettato per impedire un eccessivo slittamento del differenziale, ma si differenzia sostanzialmente da un tradizionale sistema di controllo della trazione che utilizza i freni per contrastare lo slittamento del differenziale, dopo che questo si è verificato. IL SISTEMA ADAPTIVE Dynamics di ultima generazione sostituisce il collaudato controllo attivo delle sospensioni (Cats) di Jaguar con una soluzione ancor più sofisticata. Sistemi attivi di regolazione degli ammortizzatori eliminano molti dei compromessi di un sistema di ammortizzazione passivo, che de ve compiere un’unica scelta fra sospensioni più morbide per una marcia con fortevole e più rigide per un controllo più deciso. Il sistema Cats commutava automaticamente le modalità di ammortizzazione, adattate alle condizioni del fondo stradale e allo stile di guida. Ma mentre la tecnologia Cats offriva soltanto due assetti - “morbido” e “rigido” - il nuovo sistema adattivo provvede a un’ammortizzazione variabile in continuo fra i due estremi, a vantaggio del comfort di marcia, del massimo controllo e di un’aderenza ottimale. Dall’abitacolo, l’interfaccia dello JaguarDrive Control consente al guidatore di interagire con il sistema Adaptive Dynamics selezionando le modalità per diverse condizioni e stili di guida. E se il controllo attivo del differenziale opera congiuntamente con l’Adaptive Dynamics, il sistema denominato JaguarDrive Optimisation che ne risulta integra completamente le funzioni dello JaguarDrive Control e Adaptive Dynamics con il nuovo controllo attivo del dif ferenziale, con strategie di controllo molto sofisticate. Pur non adottando il controllo attivo del differenziale della XKR, le meno potenti XKS e XKS Portfolio utilizzano un nuovo e perfezionato differenziale meccanico che garantisce ottimi livelli di aderenza e stabilità. COLLABORANDO CON ALTRI sistemi come il controllo della trazione e l’Abs, l’Adc può migliorare in modo significativo le prestazioni generali della vettura e garantire una sensazione di maggior precisione di guida. Inoltre, il controllo della stabilità dinamica (Dsc) per la nuova gamma XK ha regolazioni mirate e offre quattro modalità selezionabili dal guidatore: Normal, Winter, Trac Dsc e Dsc Off. Il Jaguar Emergency Brake Assist è di serie, mentre tutti i modelli montano airbag anteriori, laterali e toracici dotati di una nuova tecnologia che riduce il carico sul corpo dell’occupante se l’airbag frontale viene attivato. L’Adaptive Restraint Technology System di Jaguar controlla se il sedile è occupato, se la cintura di sicurezza è allacciata, la posizione del sedile, la direzione e la gravità di ogni impatto, utilizzando tutte queste informazioni per determinare il giusto gra do di apertura dell’airbag in ciascun incidente. Inoltre, il sistema di poggiatesta dinamici Protec di Jaguar protegge dal colpo di frusta in caso di tamponamento.


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Su strada e fuori, nessun limite per l’Audi A4 allroad quattro

I vantaggi della trazione forte VERONA - Grazie alla trazione integrale permanente quattro e all’altezza da terra incrementata, l’Audi A4 allroad quattro può affrontare strade e sentieri, offrendo il medesimo piacere di guida. Il design richiama quello dell’A4 Avant. Linee decise racchiudono in modo raffinato superfici curve e la linea bassa del tetto disegna una silhouette da coupé. Il tetto è sormontato da due mancorrenti con due alte traverse. L’AUDI A4 ALLROAD QUATTRO è lunga 4,72 metri, larga 1,84 metri e alta 1,50 metri, mentre il passo misura 2,81 metri. È inoltre caratterizzata da un’altezza da terra di 180 millimetri, ben più alta rispetto a quella dell’A4 Avant. La capacità del vano bagagli è di 490 litri. Abbattendo lo schienale del divanetto, che può essere dotato di apertura per il carico passante, con sacca porta-sci rimovibile, la capacità raggiunge l’impressionante valore di 1.430 litri, con una lunghezza disponibile di 1,78 metri. Il portellone è largo esattamente un metro e il vano bagagli è caratterizzato da rivestimenti di alta qualità e da un de-

sign ingegnoso che ne aumenta la praticità. Gli interni fanno propri i punti di forza per i quali Audi è rinomata. I comandi sono orientati verso il conducente. Tra le principali caratteristiche ci sono il freno di stazionamento elettromeccanico - che si aziona con un pulsante sul tunnel centrale - e il monitor centrale. Per quanto riguarda i sedili, Audi mette a disposizione il sistema di riscaldamento, la regolazione elettrica, versioni sportive con fianchetti pronunciati e sedili comfort climatizzati. Audi offrirà inizialmente tre differenti motorizzazioni per l’A4 allroad quattro: un motore benzina e due Turbodiesel, tutti a iniezione diretta del carburante e sovralimentati. LE TRE UNITÀ SONO DOTATE DI SISTEMI per il recupero dell’energia cinetica in frenata e la conversione della stessa in energia elettrica. Il 2.0 TFSI incorpora tre tecnologie d’avanguardia: iniezione diretta FSI, turbocompressore e Audi Valvelift System, che incrementa la forza motrice attraverso un sistema variabile. Tra 1.500 e 4.200 giri, il quattro cilindri eroga 350 Nm di coppia. La potenza massima raggiunge i 211 cv. Il 2.0 TFSI lancia la A4 allroad quattro da 0 a 100 km/h in soli 6,9 secondi, raggiungendo una velocità massima di 230 km/h. I consumi medi sono di 8,1 litri/100 km. Il 2.0 TDI, grazie a un sistema di iniezione diretta di tipo common rail, con pressione d’iniezione di 1.800 bar, assicura una guida raffinata. Eroga 350 Nm tra 1.750 e 2.500 giri e una potenza massima di 170 cv, ma chiede solo 6,4 litri di carburante ogni 100 chilometri. L’Audi A4 allroad quattro 2.0 TDI

AUDI / GUIDA SPORTIVA OPEN AIR CON LE A5 E S5 CABRIOLET

A caccia di emozioni Dinamismo ed eleganza per una scoperta che si inserisce con forti ambizioni nel sottosegmento premium del segmento D Cabrio. Cinque motorizzazioni al lancio, altri abbinamenti motori/trasmissioni nel prossimo futuro, tante interessanti soluzioni tecnologiche e prezzi a partire da poco più di 44mila euro Cristina Altieri VERONA - Se nella tradizione Audi, le cabriolet sono dotate della capote in tela, la nuova A5 quattro posti non fa eccezione e si propone sul mercato dotata di un soft top leggero che le conferisce una linea dinamica ed elegante. Una scelta che ha permesso ai tecnici Audi di contenere il peso della vettura e di abbassarne il baricentro mantenendo un comfort acustico di elevato livello. In commercio dalla fine di questo mese, con prezzi a partire da 44.350 euro, la gamma A5 prevede il modello di punta S5 Cabriolet, che sarà in vendita da luglio. L A CAPOTE completamente automatica si apre in soli 15 secondi mentre la chiusura ne richiede 17. Chiusura e apertura possono essere effettuate anche durante la marcia fino a una velocità di 50 km/h. A richiesta è disponibile una capote insonorizzata, con uno strato centrale for mato da schiuma isolante che riduce il fruscio aerodinamico quasi allo stesso livello di una berlina. Durante l’apertura, la capote dell’Audi A5 Cabriolet si ripiega in modo tale da occupare pochissimo spazio al-

l’interno del vano bagagli, dove rimangono ben 320 litri ulteriori di capienza. L’alloggiamento della capote si abbassa automaticamente all’apertura del tetto. Questa soluzione risulta molto pratica, così come gli schienali dei sedili posteriori ribaltabili e il grande vano passante tra bagagliaio e abitacolo, che aumenta a 750 litri il volume di carico. Al comfort dei passeggeri contribuiscono anche i porg cintura automatici per i sedili anteriori e il riscaldamento per la zona della testa, novità disponibile come optional. In combinazione con i rivestimenti dei sedili in pelle (a richiesta) un particolare materiale di rive-

stimento riduce il surriscaldamento dei sedili durante l’esposizione al sole. INIZIALMENTE, l’A5 Cabriolet sarà disponibile in tre versioni a benzina e in due versioni Turbodiesel con una gamma di potenza compresa tra 132 kW/180 cv e 195 kW/265 cv. Tutti e cinque i propulsori sono a iniezione diretta, quattro sono dotati di sovralimentazione turbo. E tutti sono Euro 5. Si tratta del 2.0 TFSI da 132 kW/180 cv, del 2.0 TFSI da 155 kW/211 cv, del 3.2 FSI da 196 kW/265 cv, del 2.7 TDI da 140 kW/190 cv e del 3.0 TDI da 176 kW/240 cv (che nelle previsioni di vendita si conquisterà

La capote completamente automatica della nuova Audi A5 Cabrio (sopra) e del modello di punta S5 Cabrio (al centro) si apre in soli 15 secondi mentre la chiusura ne richiede poco più: 17.

ben l’85 per cento delle preferenze della clientela italiana). Per quanto riguarda la trasmissione sono disponibili un cambio manuale a sei marce, il multitronic a variazione continua e il nuovo S tronic a sette rapporti, caratterizzato da cambi marcia rapidissimi. A seguire, la gamma A5 Cabriolet proporrà ulteriori combinazioni motore/ trasmissione: l’inedito 2.0 TDI da 125 kW/170 cv, il 2.0 TFSI da 155 kW/211 cv quattro con S tronic e il 3.2 FSI da 196 kW/265 cv quattro con S tronic. Oltre alla trazione anteriore, per le versioni più potenti è disponibile anche la trazione integrale permanente quattro con l’in-

novativo differenziale sportivo che ripartisce la coppia in modo variabile tra le ruote posteriori, consentendo il massimo piacere di guida e sicurezza in tutte le situazioni. Il completamento ideale di questo pacchetto tecnologico è costituito dal sistema di regolazione modulare “Audi drive select” che permette al guidatore di scegliere tre diverse modalità di risposta dell’acceleratore, dei punti di innesto del cambio S tronic a sette rapporti o del multitronic e dell’asservimento dello sterzo servotronic. Nel caso in cui il sistema di comando MMI faccia parte

raggiunge i 100 km/h in 8,9 secondi e una velocità massima di 213 km/h. Il più potente dei tre motori è il 3.0 TDI. Questo V6 mette a disposizione 240 cv e una coppia massima di 500 Nm tra 1.500 e 3.000 giri. Il 3.0 TDI, in abbinamento al cambio S tronic a doppia frizione e sette rapporti, lancia l’A4 allroad quattro a 100 km/h in 6,4 secondi, raggiungendo una punta massima di 236 km/h. Nel ciclo combinato, il 3.0 TDI consuma solo 7,1 litri di carburante ogni 100 km. Come gli altri due propulsori, il 3.0 TDI è già il linea con la normativa Euro 5. Il 2.0 TDI trasmette la potenza a un cambio manuale a sei rapporti. Il 3.0 TDI e il 2.0 TFSI sono dotati del nuovo cambio S tronic. L’Audi A4 allroad quattro è dotata di serie di trazione integrale permanente quattro. Il differenziale centrale meccanico favorisce la distribuzione della potenza verso l’asse posteriore, con una ripartizne al 40:60. In caso di necessità, il sistema può inviare all’asse anteriore fino al 65 per cento della potenza e all’asse posteriore fino all’85 per cento. SUI TERRENI ACCIDENTATI, L’A4 ALLROAD quattro fa affidamento su una funzione high-tech del controllo di stabilità Esp: la tecnologia Offroad Detection (Ord) riesce a identificare automaticamente il tipo di superficie su cui si sta guidando e setta di conseguenza i parametri dell’Esp. Su strada, l’“Audi drive select” aumenta il piacere di guida. Questo sistema adatta automaticamente la personalità dell’Audi A4 allroad quattro alle richieste del conducente. L’A4 allroad quattro sarà commercializzata verso la fine di aprile.

Oltre 300 cv di potenza per la TT RS, anche roadster

La carica di una compatta VERONA - Audi ha presentato al Salone di Ginevra la TT RS, la nuova sportiva a cinque cilindri dotata di un motore da 2.5 litri sovralimentato che eroga più di 300 cv e garantisce accelerazioni potenti, piacere di guida e sonorità di alto livello. La Casa di Ingolstadt può vantare una lunga esperienza in fatto di dinamiche cinque cilindri. E il motore turbocompresso a iniezione diretta della TT RS, che le permette di raggiungere prestazioni di tutto rilievo, è il nuovo portabandiera di questa tradizione. L’accelerazione da 0 a 100 km/h, infatti, impiega meno di 5 secondi e la velocità massima si “ferma” a 250 km/h. La trazione integrale quattro, il sofisticato telaio e l’imponente impianto frenante riescono a dominare tanta potenza. La compatta TT RS, grazie alla leggerezza dovuta alla carrozzeria costruita per larga parte in alluminio, seguendo la filosofia Audi Space Frame, sarà in grado di offrire performance e dinamicità da vera supersportiva.

dell’equipaggiamento di bordo, è disponibile anche una quarta modalità di funzionamento liberamente programmabile. Ulteriori elementi abbinabili a questo sistema sono la regolazione adattiva degli ammortizzatori e lo sterzo dinamico con rapporto di trasmissione variabile. LA NUOVA AUDI A5 Cabriolet ha un equipaggiamento molto ricco che comprende, oltre alla capote completamente automatica, un climatizzatore automatico e l’impianto audio con lettore CD. Tra gli optional di maggior spicco figurano gli innovativi dispositivi di assistenza e l’ultima generazione del sistema MMI, che comprende molte funzioni attraenti per la navigazione e l’intrattenimento. Sul mercato italiano, l’A5 Cabriolet appartiene al sottosegmento premium del segmento D Cabrio. Il mercato delle scoperte, con circa 26mila immatricolazioni nel 2008, ha significato circa l’1,2 per cento di quello totale. Il segmento D Cabrio negli ultimi anni ha rappresentato una quota del 30 per cento circa dell’intero segmento Cabrio. I principali competitors dell’Audi A5 Cabriolet sono

Bmw Serie 3 Cabrio, Mercedes-Benz CLK Cabrio, Saab 93 Cabrio e Volvo C70: con oltre 4.400 immatricolazioni, tut te insieme, comprendendo anche l’Audi A4 Cabriolet (prodotta fino allo scorso ottobre), rappresentano circa il 60 per cento dell’intero segmento di ap partenenza. A5 Cabriolet è disponibile, oltre alla versione base (40 per cento delle previsioni di preferenza da parte della clientela), anche con gli allestimenti Ambiente (30 per cento di preferenze), maggiormente orientato al comfort, e Ambition (30 per cento di preferenze), più rivolto alla sportività. La versione più potente della gamma A5 Cabriolet, la S5 Cabriolet, è dotata di motore 3.0 TFSI con sovralimentazione meccanica e 245 kW/333 cv di potenza che le permettono di raggiungere i 250 km/h autolimitati e di passare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi. Di serie, la S5 Cabriolet dispone di cambio automatico a doppia frizione S tronic a sette rapporti, cerchi da 18”, interni in pelle Nappa setificata, sedili sportivi e volante in pelle multifunzionale sportivo a tre razze con logo S5.


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PEUGEOT / IL CROSSOVER DEL LEONE PER UNA NUOVA SINTESI AUTOMOBILISTICA

3008, l’auto che non c’era In vendita tra maggio e giugno 2009, questo crossover autentico abbina le qualità di numerosi mondi, per trarre da ognuno di essi i vantaggi desiderati, dalle monovolume alle berline ai Suv. Con una caratteristica peculiare figlia del nostro tempo: la grande attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale Il vasto tetto panoramico in cristallo ha una superficie di 1,6 metri quadrati, quasi equivalente a quella della 308 SW.

Fabio Basilico MILANO - Tutte le Case costruttrici non possono fare a meno di effettuare indagini sulla clientela. Lo impongono le leggi del mercato e della concorrenza. Dallo studio e dall’estrapolazione dei risultati di indagini recenti, Peugeot ha ricavato informazioni interessanti, come il fatto che alcuni acquirenti aspirano davvero a proposte diverse da quelle delle categorie già esistenti, come le berline e le monovolume. Il segmento e mer gente dei Suv, portatore di un’immagine di modernità, di evasione e di veicoli per il tempo libero, appare comunque troppo lontano dal loro mondo quotidiano e da alcuni valori, sempre più importanti, come il rispetto dell’ambiente. Coppie sportive o famiglie moderne, senior o giovani attivi, questa potenziale clientela non ha in realtà un profilo ben identificato. È sicuramente alla ricerca di un veicolo moderno, di rango e personale, che offra un vero piacere di guida e permetta di adattarsi a numerosi utilizzi. Que sti utenti desiderano, insomma, un veicolo totalmente nuovo, mai visto prima sul mercato, in grado di offrire una nuova sintesi automobilistica. Per Peugeot tutto ciò non ha fatto che rafforzare un’idea condivisa dai responsabili delle scelte della Casa francese: il futuro dell’automobile passa ineluttabilmente per l’ibridazione dei concetti, aiutata in questo dalle innovazioni tecniche. Il progetto che ha portato alla nascita del crossover 3008 parte da qui. In vendita dalla tar da primavera, tra maggio e giugno 2009, la 3008 è una vettura che propone una sintesi riuscita tra piacere di guida, sicurezza, potenziale di avventura e utilizzo nel tempo libero, nel pieno rispetto dell’ambiente. Che sap-

pia anche sedurre i clienti alla ricerca della modernità così come gli utilizzatori che aspirano semplicemente a un veicolo che offra loro la facilità nell’utilizzo quotidiano. Un crossover autentico, che abbini numerosi mondi, per trarre da ognuno di essi i vantaggi desiderati. Il parabrezza in posizione avanzata, il volume interno, l’altezza della posizione di guida, la modularità intelligente degli interni sono carte vincenti del segmento delle monovolume; un ambiente interno valorizzante per il guidatore, una posizione di guida ideale, un comportamento su strada di tutto rispetto sono elementi importanti del mondo delle berline; elementi stilistici che evocano l’avventura, caratteristiche funzionali che facilitano la vita quotidiana, come il portellone inferiore del bagagliaio, la posizione di guida alta e quelle tecnologie che consentono l’utilizzo “tipo fuoristrada” sono alcuni ingredienti dei Suv. IL PROGETTO HA POI POSTO grande attenzione alla massima riduzione del suo impatto ambientale, grazie a un’aerodina-

mica ottimizzata, al controllo della massa, all’utilizzo degli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e, in futuro, all’adozione di una tecnologia ibrida che è in fase di gestazione all’interno del gruppo PSA Peugeot Citroën: l’HYbrid4. La 3008 sarà il primo modello del gruppo dotato di tecnologia HYbrid4. Il lancio commerciale della versione ibrida a quattro ruote motrici è previsto nel 2011. Lo schema meccanico originale dell’ibridazione di un motore termico con uno elettrico permette di disporre delle quattro ruote motrici. Infatti, se il motore termico trova posto sotto il cofano anteriore per muovere le ruote anteriori, quello elettrico è posizionato al livello del retrotreno, sotto la soglia del vano bagagli, con il compito di azionare le ruote posteriori. HYbrid4 consente quindi non solo un reale passo avanti in termini di riduzioni del consumo e delle emissioni di CO2 (circa il 35 per cento in meno), ma anche l’utilizzo della trazione integrale. All’ultimo Mondial di Parigi

è stata presentata la concept-car Prologue HYbrid4 equipaggiata con un 2.0 litri HDi FAP 120 kW/163 cv e un motore elettrico di 27 kW/37 cv, per una potenza complessiva di 147 kW/ 200 cv e una coppia massima di 300 Nm sull’avantreno e 200 Nm sul retrotreno. Nonostante questa potenza, che è direttamente comparabile a quelle che si sarebbero potute ottenere soltanto con un 2.2 l HDi FAP biturbo, il consumo, nel ciclo misto, è di soli 4,1 litri/100 km, con emissione di soli 109 g/km di CO2. Un altro elemento importante è l’assenza, grazie alla gestione elettronica by wire, di organi meccanici tra l’anteriore e il posteriore, il che consente di evitare anche i vincoli architettonici imposti alle dimensioni e allo stile dell’abitacolo. Grazie a HYbrid4 Peugeot 3008 fa dunque a meno della clas sica tecnologia 4x4 e della sua specificità in termini di catena cinematica. Ma non solo, perché c’è anche la soluzione Grip Control, ovvero un pacchetto innovativo composto da pneumatici 16” M+S (Mud & Snow)

La Peugeot 3008 propone una sintesi riuscita tra piacere di guida, sicurezza, potenziale di avventura e utilizzo nel tempo libero, nel pieno rispetto dell’ambiente.

e da un sistema antipattinamento intelligente che, su richiesta dell’utilizzatore, gestisce al meglio la motricità delle ruote anteriori. Questo equipaggiamento fornisce al veicolo la concreta capacità di uscire da situazioni in cui l’aderenza è carente. DAL PUNTO DI VISTA del design, nel frontale della 3008 gli elementi stilistici tipici di Peugeot si adattano ai volumi generosi della vettura, pur differenziandosi dall’offerta esistente. I proiettori dalla linea affusolata hanno una espressività rinnovata, dinamica e rassicurante. La grande bocca contribuisce a definire il carattere elegante e muscoloso del veicolo, con la griglia della calandra che richiama il mondo dei Suv. Posteriormente, i parafanghi dalla bombatura pronunciata sposano i gruppi ottici color rubino, le cui linee particolarmente tecnologiche evocano la presenza di diodi elettroluminescenti. Lun ga 4,3 metri, larga 1,8 e alta 1,6 metri, Peugeot 3008 con il suo mix di abitabilità e compattezza ha un passo di 2,6 metri. All’interno, il posto di guida è progettato intorno al suo principale utilizzatore. L’abitacolo dall’ampio volume offre agio e comodità a ogni passeggero. Quel lo anteriore, alla stregua del guidatore, beneficia di una posizione dominante, comoda per apprezzare i lunghi tragitti. Di giorno, gli occupanti della 3008 possono usufruire della lu minosità offerta dall’ampia superficie vetrata di 1,70 metri quadrati ottenuti grazie al grande parabrezza panoramico. Disponibile, in opzione o di serie a seconda dei livelli di allestimento, il vasto tetto panoramico in cristallo, la cui superficie (1,60 metri quadrati), quasi equi valente a quella della 308 SW, porta la vetratura totale a 5,34 metri quadrati. Numerosi i vani portaoggetti, per un totale di circa 50 litri di volume utile. Sulla 3008 tutto è studiato per offrire un vano di carico facilmente accessibile, versatile e orientato a tutte le attività per il tempo libero. A cominciare dalla suddivisione del portellone in due elementi. Il bagagliaio, poi, può essere diviso in scompartimenti, grazie al suo pavimento dall’altezza modulabile a tre livelli diversi. La capacità è di 512 litri che diventano 1.604 con i sedili posteriori ripiegati. LA 3008 DISPONE di equipaggiamenti ancora poco diffusi e in qualche caso inediti nel segmento dei veicoli compatti: segnaliamo l’Head Up Display (per facilitare l’accesso del guidatore a informazioni importanti senza bisogno di distogliere lo sguardo dalla strada, queste sono proiettate, dal retro della palpebra del cruscotto, su una lama translucida in policarbonato, con trattamento antiriflesso), il Distance Alert che aiuta il guidatore a rispettare la distanza

di sicurezza dal veicolo che lo precede, in funzione della sua velocità, il freno di stazionamento elettrico automatico, l’assistenza alla partenza in salita (Hill Assist), i proiettori bixeno direzionali. Particolarmente interessante è l’offerta te lematica, chiamata WIP (World In Peugeot) e comprendente numerose proposte multimediali. Per spostare in avanti i limiti in termini di controllo del rollio con le due motorizzazioni più potenti della gamma (1.6 THP e il nuovo 2.0 HDi FAP) è stato sviluppato un nuovo sistema, il Dynamic Rolling Control. Questa tecnologia, inedita per questo livello di gamma, permette alla 3008, coerentemente con il potenziale di entrambe le versioni più potenti a benzina e die sel, di migliorare ulteriormente le qualità dinamiche e questo mantenendo un elevato livello di comfort. L’avantreno del crossover del Leone è di tipo pseudo McPherson invertito, con una barra antirollio disaccoppiata. Il retrotreno è composto da una traversa deformabile, da due bracci e da una barra antirollio integrata. Il veicolo è dotato di serie del sistema Esp che comprende l’antipattinamento (Asr o opzione Grip Control), l’assistenza alla partenza in salita (Hill Assist), il controllo di stabilità (Cds), l’Abs, il ripartitore elettronico di frenata (Ref) e l’assistenza alla frenata d’emergenza (Afu). ARTICOLATA LA PROPOSTA di motorizzazioni, grazie alla quale la 3008 disporrà, entro l’autunno del 2009, di un’offerta ampia e prestazionale per soddisfare al meglio le esigenze delle sue diverse clientele. Questi quattro cilindri sono tutti dotati di una testata a doppio albero a camme in testa e 16 valvole. I propulsori Diesel sono il 2.0 HDi FAP Euro 5 da 110 kW/150 cv abbinato al cambio manuale a sei marce o da 120 kW/163 cv con cambio automatico a sei rapporti e il 1.6 HDi FAP da 80 kW/110 cv con cambio a sei rapporti manuale o robotizzato. Questo motore offre un ottimo compromesso tra prestazioni e costo di utilizzo. Infatti, abbinato al cambio robotizzato, consuma 4,9 litri/100 km nel ciclo mi sto ed emette 130 g/km di CO2. La famiglia dei benzina è composta dal 1.6 THP 110 kW/ 150 cv abbinato a un cambio manuale a sei marce (in autunno debutterà una versione Euro 5 da 115 kW/156 cv) e il 1.6 VTi da 88 kW/120 cv Euro 5 con cambio manuale a cinque marce. A completamento di questo ritratto della nuova 3008, va detto che ci sono ben 6 airbag per la protezione degli occupanti: due frontali adattativi, due laterali per il torace e il bacino dei passeggeri anteriori e due a tendina per la testa dei passeggeri anteriori e posteriori.


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Idee e innovazioni nel nome della Créative Technologie

Il nuovo dinamismo Citroën MILANO - All’ultimo Salone di Ginevra, Citroën ha messo in scena il meglio della Créative Technologie. La kermessa svizzera ha rappresentato per il pubblico l’occasione per conoscere la nuova dinamica che caratterizza la Casa francese, con oltre 20 veicoli in mostra, tra cui 5 concept-car. Modelli che esemplificano le strategie adottate: affermare un’audacia e una creatività costanti, creare nuove tecnologie intelligenti al servizio dei clienti e confermare un impegno e una leadership invariate in campo ambientale. L’ambizione del costruttore d’oltralpe è soddisfare una clientela sfaccettata, con esigenze di mobilità differenti e in continua evoluzione. Accanto al rinnovamento dei modelli, in particolare della fascia centrale della gamma, Citroën prosegue nell’aggiornamento continuo di ciò che attualmente propone sul mercato. Per esempio, C4 Picasso e Grand C4 Picasso, leader europei nei segmenti delle monovolume compatte, completeranno a breve la propria offerta di motorizzazioni. A partire da maggio 2009, secondo i Paesi, beneficeranno del motore Diesel HDi 150 Fap, già conforme alla norma Euro 5. Nemo Combi, invece, strizza l’occhio al celebre pesciolino della Disney con una serie speciale piena di energia: “Il Mondo di Nemo”. Disponibile da giugno 2009, sottolinea ancora una volta la creatività di Citroën, illustrando le molteplici possibilità di personalizzare il veicolo. La nuova proposta C3 Picasso, monovolume che propone un design innovativo e impertinente, che offre il meglio in termini di volume e modularità. LA CONCEPT-CAR A TRAZIONE ELETTRICA C-CACTUS apre nuove vie di progettazione, secondo un principio rigoroso: privilegiare la tecnologia più ecologica e lo stile, conservando solo gli equipaggiamenti essenziali al benessere, che valorizzano e vengono valorizzati dagli utilizzatori. Citroën propone continuamente innovazioni che offrono il massimo comfort e la migliore sicurezza possibile per i passeggeri. Il SAI è un sistema antipattinamento intelligente che rappresenta una prima mondiale in termini di motricità e

sicurezza. È proposto, secondo i Paesi, di serie su C4 Picasso e C5, senza costi aggiuntivi per il cliente. I veicoli dotati di sistema antipattinamento tradizionale (ASR) permettono di regolare lo slittamento delle ruote motrici. In condizioni di utilizzo estreme, il sistema può diventare penalizzante, impedendo al veicolo di avanzare. Per migliorare questa situazione, la tecnologia SAI introduce una gestione inedita del sistema antipattinamento, per permettere ai conducenti più abili come ai meno esperti di guidare in modo facile ed efficace su strade ghiacciate o innevate. Il sistema Grip Control è in linea con lo spirito “avventuroso” di Berlingo, sul quale sarà disponibile, secondo i Paesi, a partire dalla seconda metà del 2009. Questo dispositivo sedurrà chi cerca un veicolo con capacità off-road potenziate, grazie a una motricità chiaramente superiore a quella di un veicolo classico. SCOPO DEL SISTEMA È OTTIMIZZARE la motricità delle due ruote anteriori attraverso un antipattinamento perfezionato, integrato nel calcolatore dell’ESP. Inoltre, Citroën ha ideato nuove tecnologie che assicurano una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2. Grazie alle numerose strategie sviluppate, attualmente il 30 per cento dei suoi veicoli venduti in Europa emette 120 g o quantità inferiori di CO2 per km e, per il quinto anno consecutivo, Citroën si posiziona al vertice della classifica europea delle marche dalle migliori prestazioni in termini di emissioni medie di CO2/km. Se C1 emette 106 g di CO2 per km non a caso Citroën è leader della vettura ecologica ed economica, con una quota di mercato del 23 per cento sul segmento delle vetture con emissioni di 110 g di CO2/ km o quantità inferiori. Posizione di leadership anche per il cambio pilotato (consumo ridotto dal 3 al 5 per cento rispetto al cambio meccanico), proposto su gran parte della gamma: da C1 a C4 per le berline, Nemo, C4 Picasso e Grand C4 Picasso. La nuova generazione di Stop & Start sarà applicata su gran parte della gamma entro il 2010, sia benzina che Diesel. A Gine-

vra, il concept-car C3 Picasso ha illustrato l’impegno di Citroën nello sviluppo di questa tecnologia: dotato di Stop & Start di ultima generazione e di cambio manuale 6 rapporti, emette solo 110 g/km di CO2. Nel campo dell’ibridazione Diesel ecco il conceptcar C4 WRC HYbrid4 che concilia stile, ecologia e sport: abbina alla tecnologia WRC un pack di batterie che si ricaricano grazie al recupero dell’energia di frenata, nelle speciali o nei tratti di collegamento, e può utilizzare un motore elettrico nei tratti non cronometrati. E per stare ancora nel campo dei prototipi, la concept car GTbyCITROËN, già accolta con entusiasmo al Mondiale di Parigi e premiata con il Louis Vuitton Classic Concept Award 2008 alla penultima edizione del Salone di Ginevra. UNA CONCEPT CAR CHE FA DI CITROËN il primo costruttore d’auto che è riuscito a superare la frontiera del mondo virtuale, riuscendo a concretizzare, in scala reale, un prototipo appositamente creato per il gioco di simulazione di guida Gran Turismo 5. Nel gioco, la concept beneficia di una modalità di propulsione elettrica, alimentata da una pila a combustibile, che non produce emissioni inquinanti e che permette di competere con i concorrenti più performanti.

CITROËN / UNA CONCEPT CAR CHE RIPORTA IL DOUBLE CHEVRON ALLA MITICA DS

Ritorno al futuro

Lino Sinari

MILANO - Citroën ha avviato una profonda trasformazione della sua immagine, che sottolinea la sua creatività e la capacità innovativa: una nuova identità visiva, un logo ormai liberato dalla cornice e una definizione/slogan - “Créative Technologie” - che contiene i valori essenziali della marca, ma anche un nuovo rapporto con i clienti. In questo contesto il costruttore francese annuncia il lancio di una nuova linea di prodotti distintivi, la linea DS, inaugurata dalla concept car DS Inside. La linea DS si fonda su caratteristiche di creatività, su uno stile forte, fatto di immaginario ed emozione, qualità di presentazione e di finiture di alto livello, sensazioni di guida inedite e reali prestazioni nell’utilizzo. La concept car DS Inside pre an nuncia la prima proposta di questa nuova linea di prodotti, la DS3 (denominazione specifica abbinata a un numero, che identifica le dimensioni del veicolo e che sarà applicata anche per i veicoli DS4 e DS5), che sarà commercializzata nel 2010. V EICOLO A 3 PORTE compatto, DS Inside ha una superficie fluida e scolpita trasmette in mo do discreto tutto il suo dinamismo. La concept attira anche per la forte personalità, che si mostra attualmente in 2 vesti diverse: una seducente, in livrea marrone scuro e con il tetto dai bagliori metallici, l’altra più anticonformista e dandy che abbina, per il piacere degli occhi, un grigio perla profondo, quasi a specchio, al rosa vivo laccato/ lucido. Il progetto DS Inside è, secondo quanto stabilito da Citroën, un puro oggetto di seduzione e piacere di guida, dallo stile forte, fatto di immaginario e di emozione. Prefigura anche un’alternativa interessante rispetto ai prezzi dei prodotti premium della concorrenza. Definita da volumi lisci e

Bella da vedere ma anche generosa nel regalare sensazioni di guida inedite e comfort elevato, la concept car DS Inside prefigura gli elementi progettuali e stilistici che caratterizzeranno la DS3, la prima proposta della nuova innovativa linea DS del Double Chevron

pieni, con una silhouette nervosa e scolpita, DS Inside ha un tetto fluttuante dalla tinta in contrasto con la scocca. Dalla linea di luce della scocca sembra emergere una pinna di squalo: sul frontale, ai lati della calandra cromata, diodi elettroluminescenti a Led illuminano lo sguardo seducente del predatore dei mari. C’è invece il carattere del camaleonte che emerge dalla doppia anima della concept: DS Inside in versione Dandy è elegante e provocatrice, spumeggiante e non conformista. La tinta grigio perla, pura e cangiante, come uno specchio, abbinata al tetto e ai retrovisori color rosa

acceso laccato, stupisce per l’audacia e aggiunge un sofisticato ultimo tocco finale. L’insieme delle note cromate e luminose, per i fari, le fasce laterali e gli chevron, sublimano il dinamismo e la classe naturale della silhouette. Le ruote in lega leggera da 18 pollici, cromate e cangianti, si armonizzano con la tinta della carrozzeria. I N VERSIONE S ÉDUCTION , DS In side attira l’attenzione per la tenuta marrone scuro e per il tetto dai bagliori metallici. Il calore della carrozzeria contrasta con la fredda vernice metallica e lascia fluttuare il tetto. Il contrasto e la luce che

La concept car DS Inside prefigura la futura DS3, capostipite di una nuova generazione di avveniristici veicoli Citroën.

creano i componenti di sovrastruttura cromati sottolineano la silhouette dinamica del concept. Un gioco di luce che si ripete all’infinito grazie al trattamento tri dimensionale degli chevron, dei fari, delle fasce laterali o del guscio dei retrovisori. I fari richiamano la tinta della carrozzeria, così come i diodi e il profilo cromato delle luci posteriori. I cerchi sono cromati e diamantati. DS Inside si inserisce nelle nuove strategie di prodotto attuate dalla marca Citroën. LA PRIMA MISSIONE, avviata già da qualche anno, prevede il rinnovamento dei principali modelli della fascia centrale della gamma con un reale upgrade che tocca tutti gli ambiti. Così come con la nuova C5, una nuova C3 sostituirà un gior no la C3 attuale, con gli stessi ambizioni obiettivi. Ma non è tutto. L’attenzione del mercato per veicoli più economici, ma soprattutto più intelligenti trova sbocco nella C3 Picasso lanciata di recente mentre C-Cactus costituirà in futuro una risposta completa, emblema del pragmatismo automobilistico senza rinunciare al piacere. In definitiva, la marca francese intende rivolgere la massima attenzione alla clientela, oggi alla ricerca di prodotti forti, singolari e d’immagine, prodotti che facciano loro vivere esperienze automobilistiche straordinarie, ma anche che sappiano veicolare status, sensazioni, raffinatezza senza ricalcare i rigidi codici dell’alta gamma tradizionale. Una clientela che, particolare non indifferente, anche se ne ha i mezzi, non è più disposta a strapagare i prodotti degli specialisti. Dunque: comfort e piacere di guida, attraverso lo stile o le sensazioni di guida, ma anche raffinatezza, senza influire sulla praticità, con prestazioni d’uso mirate e un prezzo di vendita ragionevole: la risposta Citroën sembra averla trovata e la nuova linea distintiva DS lo dimostra.


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FORD / IL VALORE STRATEGICO DELL’ECOSOSTENIBILITÀ

“ Le alternative possibili Amerigo De Peppo

ROMA - Fare la differenza. A questo invita la gamma Ford ECOnetic, una famiglia di modelli con emissioni ridotte di CO2. L’ultima arrivata nella gamma è la Ford Fiesta con emissioni di CO2 da record, pari a 98 g/km. Alimentata da una versione a calibrazione speciale del motore Duratorq TDCi da 1.6 litri con 90 cavalli di potenza, combinato con un filtro antiparticolato diesel con catalizzatore ossidante, la Fiesta dai consumi più efficienti mai prodotta da Ford può percorrere 100 chilometri utilizzando soltanto 3,7 litri di carburante nel ciclo combinato. All’incredibile risparmio di carburante si abbina un livello di emissioni di CO2 che consacra la Fiesta ECOnetic come il veicolo a e mis sioni più basse nella gamma europea di Ford. La sostenibilità è stato uno dei criteri guida non solo nello sviluppo della nuo va Fiesta, ma anche per gli impianti utilizzati per la sua produzione. Il Dagenham Diesel Centre di Ford in Gran Bretagna produce i motori Duratorq TDCi per la nuova Fiesta e ottiene tutta l’elettricità che consuma da fonti rinnovabili, con due turbine eoliche dedicate e una terza in fase di realizzazione. Ford ricorre inoltre all’elettricità rinnovabile per coprire l’intero fabbisogno energetico degli impianti di progettazione e di produzione della Fiesta a Colonia, in Germania. Grazie a tale iniziativa, Ford potrà ridurre le emissioni di CO2 di 190mila tonnellate l’anno. IN UN MERCATO automobilistico che deve affrontare tempi difficili a livello mondiale, la nuo va Fiesta, così come la nuova Ka dimostrano che il segmento delle vetture compatte può offrire la stessa qualità in termini di tecnologia, perfezionamento ed esperienza di guida dei veicoli di segmento superiore. Lanciata verso la fine del 2008, la nuova Fiesta ha già contribuito in misura notevole ad aumentare la quota di mercato di Ford Europa. Ne sono sta te vendute già oltre 61mila unità. In Italia, nel mese di gennaio 2009, Fiesta ha guadagnato la leadership del segmento B. La nuova Ford Ka è stata lanciata sul mercato alla fine del 2008 e nel breve periodo precedente la fine dell’anno ha superato le vendite del 2007 di oltre 4.000 unità. Entro la fine del 2008, i nuo vi modelli Ka e Fiesta han no contribuito ad aumentare complessivamente dello 0,5 per cento la quota di mercato europea, che ha raggiunto una percentuale pari all’8,8 per cento, facendo di Ford il secondo marchio più venduto in Europa. Il lancio della Fiesta a livello mondiale ha fatto un ulteriore passo avanti con l’inizio della pro duzione per l’area Asia Pacifico a gennaio. La vettura viene infatti prodotta nello stabilimento all’avanguardia di Changan Ford Mazda Automobile Company a Nanjing. in Cina. L’arrivo

La Ford Fiesta ECOnetic è alimentata da una versione a calibrazione speciale del motore Duratorq TDCi da 1.6 litri con 90 cv di potenza, abbinato a un filtro antiparticolato diesel.

Il modello di serie più veloce di Ford Europa

Parte l’avventura di Focus RS

ROMA - All’ultimo Salone di Ginevra ha debuttato per la prima volta nella sua forma definitiva destinata alla produzione, dopo l’anteprima ai Saloni di Londra e Parigi dello scorso anno, la Focus RS, il modello di serie più veloce di Ford Europa. Disponibile in tre colori diversi, fra cui il sensazionale e caratteristico “Ultimate Green”, la nuova Focus RS è il frutto di cinque anni di lavoro da parte del Team RS di Ford e coniuga progettazione, design e aerodinamica su misura con la praticità tipica di una Ford Focus. L’avvio della produzione di serie coincide con il decimo anniversario della Ford Focus e i 40 anni del marchio Ford RS. Il cuore della nuova Focus RS è il motore turbo Duratec RS da 2.5 litri che conferisce alla vettura il suo carattere performante distintivo, permettendole di raggiungere un picco di potenza di 305 cavalli a 6.500 giri/min e una coppia massima di 440 Nm tra 2.300 e 4.500 giri/min. I L SISTEMA PROPULSORE DELLA F OCUS RS presenta numerosi sviluppi ingegneristici realizzati su misura, fra cui un nuovo sistema di aspira-

della nuova Fiesta negli Stati Uniti nel 2010 (lo stabilimento di produzione è quello di Cuautitlán, in Messico) è atteso con trepidazione. Per la prima volta, Ford ha selezionato 100 appassionati di veicoli e tecnologia statunitensi che avranno la possibilità di guidare una Fiesta e riferire la propria esperienza su siti di social networking come Facebook, FlickR e YouTube. F IESTA ECO NETIC va a completare una trilogia di modelli di produzione della linea europea che include anche Focus ECOnetic, con un consumo di carburante combinato pari a 4,3 li tri/100 km ed emissioni di CO2 per 115 g/km, e una Mondeo ECOnetic che consuma 5,2 litri/100 km ed emette 139 g/km di CO2 nelle versioni a quattro e cinque porte. Dopo l’introduzione della Focus ECOnetic nel febbraio dello scorso anno, 5.647 clienti in tutta Europa hanno scelto questa versione

zione e di scarico che coadiuva il raffreddamento e la ventilazione del motore, e un turbocompressore di dimensioni maggiori che genera un aumento della potenza del 35 per cento rispetto alla Focus ST. La coppia della Focus RS, con un picco di 440 Nm, è la più alta mai vista finora tra tutti i modelli Ford RS e segna un aumento del 38 per cento rispetto alla versione ST. Il trasferimento della coppia su strada è agevolato anche da un differenziale elicoidale a slittamento limitato Quaife, ottimizzato per la nuova Focus RS a sei rapporti. LA NUOVA FOCUS RS è in grado di andare da 0 a 100 Km/h in 5,9 secondi e raggiungere una velocità massima di 263 km/h. Si è dimostrata l’auto più veloce di sempre sul famigerato circuito di prova di Ford Europa, il Lommel Proving Ground, in Belgio, sconfiggendo persino la Ford GT. Innovativa la tecnologia di sospensione chiamata RevoKnuckle. Focus RS con RevoKnuckle non dispone del classico schema McPherson: invece dei normali snodi delle sospensioni riuniti in un unico gruppo, la tecnologia RevoKnuckle si avvale di due elementi separati: una parte viene fissata al montante, mentre l’altra ruota con la linea dello sterzo dell’auto. Per essere un’auto ad alte prestazioni da 305 cavalli, Focus RS è incredibilmente efficiente, con un consumo di carburante nel ciclo combinato pari a 9,4 litri per 100 km ed emissioni di CO2 di 225 g/km. La Focus RS World Rally Car è protagonista nel 2009 del Campionato Mondiale Rally Fia. Dal suo debutto nel 1999, si è aggiudicata 36 vittorie e due titoli del campionato costruttori.

nel corso del 2008. Nel complesso, 7.775 veicoli ECOnetic hanno percorso le strade del Vecchio Continente nel 2008, con Belgio, Regno Unito e Francia in testa alla classifica dei mercati più forti. Con le versioni ECOnetic di Mondeo e Fiesta, lanciate entrambe sul mercato a fine 2008, Ford Europa è convinta che la sua gamma di veicoli ECOnetic con caratteristiche ecocompatibili avanzate continuerà a svilupparsi e ad attrarre un numero crescente di clienti nel 2009. Tra l’altro, la normale gamma Focus propone ora una serie di motori Duratorq da 1.6 litri con versioni da 90 e 109 cv, conformi agli standard Euro 5 che entreranno in vigore per tutti i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2011. La media di emissioni di CO2 di questi modelli Focus è di appena 119 g/km e il consumo di carburante non supera i 4,5 litri/100 km. F ORD RAFFORZA la sua competenza in fatto di tecnologie sostenibili e la sua posizione come uno dei principali produttori di veicoli dalle caratteristiche ecocompatibili avanzate anche con la sua linea di veicoli flexifuel. Nel 2008, le vendite di questo tipo di veicoli in Europa, sostenute dall’introduzione di una gamma ampliata di modelli che include Mondeo, S-MAX e Galaxy, sono aumentate del 9 per cento per un totale di 18.807 unità. La Svezia si conferma il mercato più forte, con 7.456 veicoli flexifuel venduti lo scorso anno. Un risultato notevole è stato conseguito anche in Germania, dove le vendite han no subito un marcato aumento rispetto al 2007 toccando quota 5.277 unità. Ford è leader di mercato in Europa e pionere nel settore dei veicoli ad alimentazione con bioetanolo. Ford ritiene che i biocarburanti offrano l’occasione di rendere più sostenibile la mobilità, a patto che provengano da fonti sostenibili. In particolare, i biocarburanti di seconda generazione a base di cellulosa derivanti da legname e rifiuti hanno un

Si amplia la famiglia ECOnetic con l’ingresso in gamma della nuova Fiesta che propone emissioni di CO2 da record, pari a 98 g/km. La popolare compatta affianca i modelli Focus e Mondeo ECOnetic, testimoniando una volta di più l’elevato livello della tecnologia ambientalista del marchio dell’ovale bianco-azzurro

significativo potenziale. I modelli Ford flexifuel sono disponibili in 17 mercati europei, fra i quali Svezia, Germania, Olanda, Spagna e Francia costituiscono i mercati più forti. La gamma flexifuel comprende Fo cus, C-MAX, Mondeo, S-MAX e Galaxy. Questi veicoli possono essere alimentati con l’E85 (85 per cento bioetanolo, 15 per cento benzina), interamente a benzina oppure con un mix dei due carburanti in qualsiasi percentuale all’interno dello stesso serbatoio, caratteristica che li rende flessibili in fatto di scelta del carburante e funzionamento. L’uso del bioetanolo come carburante può ridurre le emissioni di CO2 durante il ciclo di vita di una percentuale compresa fra il 30 e l’80 per cento, senza compromettere le prestazioni e la qualità di guida.

Nuovo appeal per il fuoristrada dell’ovale bianco-azzurro

Seducente Ranger ROMA - Il nuovo Ford Ranger ha fatto il suo ingresso sul mercato europeo al Salone dell’Auto di Ginevra 2009. I rinnovati dettagli di design interno ed esterno, caratterizzati da modernità e sportività, rendono ancora più appetibile il nuovo modello Ford, mentre la sua versatilità e le sospensioni da vero autocarro gli conferiscono robustezza e affidabilità per ogni esigenza di lavoro. Prodotto in Thailandia, Ranger arriva da questo mese nei rivenditori Ford, disponibile in una vasta gamma, dalla versione base XL a quella di punta Wildtrak. Ranger è disponibile in tre tipologie di carrozzeria: cabina singola, cabina con sportelli posteriori (Rear Access Panel, RAP) e cabina doppia. La versione RAP consente un accesso più agevole alla cabina grazie a un sistema a quattro porte: due porte a cardini anteriori e due sportelli d’accesso a cardini posteriori. È inoltre disponibile una versione cabina chassis sia sulla versione a cabina singola che su quella a cabina RAP. La linea di sistemi propulsori si basa su due versioni del motore Duratorq TDCi turbo diesel Ford. Questi motori diesel common-rail reattivi sono disponibili in versioni da 2.5 litri e 105 kW/143 cv o 3.0 litri da 115 kW/156 cv. I motori diesel sono disponibili nelle configurazioni 4x2 e 4x4, in abbinamento a una

trasmissione a cinque marce automatica o manuale. Il 2.5 ha valori di emissione di CO2 pari a 227 g/km e 244 g/km rispettivamente nelle configurazioni 4x2 e 4x4. Con un ciclo combinato di consumo, il modello 4x2 percorre 100 km utilizzando 8,3 litri di carburante, mentre il modello 4x4 percorre la stessa distanza utilizzandone 8,9 litri. La capacità di carico del Ranger è data principalmente dal vano pick-up a sponde extra alte che aumentano al massimo la capacità e la flessibilità di carico. Ranger è disponibile con vani pick-up di tre dimensioni, a seconda della configurazione della cabina. Il modello Ford offre inoltre una capacità di traino leader nella categoria: 3.000 kg massimo.


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VOLVO CARS / LA NUOVA S80 È IL RISULTATO DEL DIALOGO TRA PROGETTISTI E CLIENTI Remo Reggi

B OLOGNA - Una rappresentanza di clienti utilizzatori di berline di segmento premium hanno avuto l’onore e l’onere di dialogare e confrontarsi con il gruppo di progettazione di Volvo Cars. L’obiettivo di questa operazione che potremmo battezzare di “dialettica progettuale” è un’automobile di classe superiore, la nuova S80. “Siamo pronti a rilanciare la sfida. Con la nuova S80, abbiamo puntato al livello più alto in fatto di esclusività, qualità e caratteristiche di guida”, ha detto entusiasta Stephen Odell, Presidente e CEO di Volvo Cars. Basandosi su grandi successi in mercati chiave come la Russia, dove Vol vo S80 è leader di segmento in termini di vendite, la berlina ammiraglia di Volvo si impone all’attenzione per i nuovi contenuti che ne sottolineano la forte personalità, quali un design più elegante, interni più esclusivi, un telaio dalle ottimali prestazioni dinamiche e una gamma di motori migliorati. D ALL’ ESTERNO , la nuova S80 sembra più grande e più elegante e ha un aspetto più aggressivo. Gli in terni trasmettono un’atmosfera di lussuoso confort, con grande attenzione per i dettagli. Il posto guida è ancora più accogliente ed efficiente per il con ducente, grazie anche a un nuovo volante e a strumenti migliorati. La linea

Come tu mi vuoi La berlina ammiraglia di Volvo si impone all’attenzione per i nuovi contenuti che ne sottolineano la forte personalità, quali un design più elegante, interni più esclusivi, un telaio dalle ottimali prestazioni dinamiche e una gamma di motori migliorati

vo ha sviluppato due alternative: un assetto capace di garantire senso di sicurezza e confort ineguagliabili e una variante sportiva studiata per esaltare la dinamica del veicolo per un ve ro piacere di guida. Il telaio comfort sarà offerto come standard mentre quello sportivo ribassato costituirà un’alternativa. L A NUOVA V OLVO S80 si propone in un segmento dominato da clienti di sesso maschile con un forte interesse per le auto e con aspettative ben precise su esclusività, proprietà di guida e immagine di marca. La scelta dell’auto si basa spesso sui gusti e sulle preferenze personali, ma deve anche servire come vettura per il nucleo familiare. “I clienti di questo segmento sono spesso molto leali alla mar ca scelta. Per poter interessare anche i clienti che attualmente guidano vetture dei nostri concorrenti, dobbiamo dare qualcosa in più - ha detto ancora Stephen Odell - e lo facciamo offrendo esclusività, comfort e caratteristiche dinamiche di altissimo livello. Proprio questi elementi, uniti a un livello di sicurezza fra i più alti al mondo, fanno della S80 un osso duro da battere. Vorrei dare un consiglio a tutti quelli che conoscono la Volvo S80 ma che ancora non ne hanno mai guidata una. Date un’occhiata da vicino a quest’auto e andate a far ci un giro: resterete a bocca aperta vedendo e sentendo ciò che potete fare”.

Il nuovo telaio sportivo in alternativa a quello standard

Scegli l’assetto che piace di più

Dall’esterno la nuova S80 sembra più grande e più elegante e ha un aspetto più aggressivo. I sedili in pelle con cuciture lineari si accompagnano a pannelli porta che richiamano lo stesso motivo.

esterna ha una maggiore eleganza grazie a una serie di dettagli che hanno aumentato il prestigio e l’importanza della vettura, facendola apparire più bassa e più lunga. La parte frontale si distingue per una nuova griglia con il logo Iron Mark più grande, che si sposa perfettamente con il Dna più deciso ed estroverso dei modelli Volvo più recenti. Vi sono, inoltre, nuove esecuzioni che riguardano le prese del l’a ria, la parte inferiore delle porte e l’area sotto i gruppi ottici. All’interno dell’auto, le luci guadagnano in esclusività e contribuiscono a un ambiente assai rilassato. I sedili in morbida ed elegante pelle con cuciture lineari si

accompagnano a pannelli porta che richiamano lo stesso motivo. La plancia centrale molto sottile è impreziosita da una cornice metallica satinata, che ne enfatizza il disegno originale e ne accresce il senso di esclusività, mantenendo allo stesso tempo una continuità di stile con la Volvo XC60 appena lanciata sul mercato. G L I S T R U M E N T I della nuova Volvo S80 sono in elegante alluminio e Volvo sta per introdurre una nuova generazione di volanti. Gli elementi decorativi con finitura satinata dall’effetto metallico presenti sul volante a quattro razze, si trovano anche sul cambio e intorno al pulsante

dello starter. L’esperienza di guida a bordo della nuova Volvo S80 è migliorata, in virtù dell’adozione di un nuovo motore turbo diesel a cinque cilindri doppio turbo da 2.4 litri. Il nuovo D5 eroga 205 cv e sviluppa 420 Nm di cop pia su un’ampia gamma di gi ri. Il consumo di carburante nel ciclo combinato è di soli 6,2 litri/100 km (per emissioni pari a 164 g/km), un vero record per auto di queste dimensioni e di questo livello prestazionale. La nuova S80 è disponibile anche con motore diesel Euro 4 da 2.4 litri da 175 cv e 420 Nm di coppia. Importanti novità sono previste sul fronte telai stico: Vol-

BOLOGNA - La nuova S80 si presenta sul mercato con un telaio sportivo che costituisce un’alternativa più dinamica rispetto alla configurazione standard per quei clienti che prediligono un assetto reattivo e immediato nelle risposte. In poche parole: un maggior piacere di guida. I clienti potranno così personalizzare l’auto anche dal punto di vista del comportamento dinamico, scegliendo l’assetto che più si adatta ai loro gusti, fra brio sportivo e rilassante comodità. PER VENIRE INCONTRO ai desideri dei clienti Volvo S80 inclini a uno stile di guida dinamico, Volvo ha realizzato un telaio molto più rigido dei precedenti. L’auto è stata abbassata di 20 millimetri nella parte frontale e di 15 millimetri in quella posteriore. Ciò non garantisce solo maggiore stabilità, ma conferisce anche un’impronta visiva più potente e vigorosa alla vettura. Le molle sono più corte e rigide, gli ammortizzatori hanno una maggiore forza di smorzamento, sia in compressione sia in estensione, e tutti gli assemblaggi del sottotelaio hanno bulloni più forti. Le barre antirollio sono state rese più rigide per garantire una maggiore stabilità in

curva. Tutto ciò dà come risultato una più pronta a precisa risposta dello sterzo e un migliorato controllo, specialmente nelle situazioni di guida più impegnata. INOLTRE, A GARANTIRE LA GIUSTA rapidità di esecuzione, c’è un cambio modificato per passaggi di marcia veloci ed efficaci, il tutto a vantaggio dell’immediatezza di guida. Per una maggiore stabilità, il telaio sportivo è stato dotato di sistema auto livellante standard, che mantiene il corpo dell’auto parallelo alla superficie della strada in qualunque condizione di guida, sia che si abbia pieno carico sia che ci sia solo il conduttore a bordo. Volvo Cars ha provveduto anche ad aggiornare il classico telaio standard. Così, questo è oggi in grado di garantire un livello di confort maggiore rispetto ai modelli precedenti, con sospensioni leggermente più morbide e con uno smorzamento ulteriormente attenuato. Tale assetto è stato pensato per offrire la comodità di una lussuosa limousine anche sulle lunghe distanze, con un particolare occhio di riguardo per i passeggeri del divano posteriore.


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MERCEDES-BENZ / STORICO COMPLEANNO DEL FUORISTRADA “CULT” Lino Sinari

ROMA - Trent’anni di produzione. Un traguardo importante per un’automobile. Protagonista dell’importante avvenimento la Mercedes-Benz Classe G, che dalla primavera del 1979, quando fu presentata per la prima volta al pubblico, è stata venduta in tutto il mondo in circa 200mila unità. La “G” è di gran lunga il modello Mercedes-Benz con più anni di servizio nell’ultracentenaria storia della Casa tedesca. Con il suo look incisivo, sempre fedele a sé stesso, e le sue caratteristiche tec niche, il fuoristrada della Stella ha saputo conquistare con merito lo status di “cult” e figura tra i modelli offroad più ambiti e ricercati del mercato. VERO E PROPRIO PUNTO di riferimento, la Classe G è abituata a essere sempre al top: ha vinto il rally Parigi-Dakar, presta servizio per il Santo Padre come mez zo di trasporto, è un’icona automobilistica di stile, vince i sondaggi e le prove tecniche del le riviste specializzate e ha fornito i propri geni per la nascita di una nuova famiglia di SUV Mercedes-Benz, attualmente composta da cinque Serie di modelli. Un continuo affinamento tecnico e stilistico ha consentito alla Classe G di mantenere sempre il passo con l’evoluzione tecnologica, garantendo in ogni occasione un sistema di trazione di livello, senza mai “annacquare” il carattere del modello. Grazie alla trazione integrale permanente, al sistema di gestione elettronica della trazione 4ETS, all’ESP, al riduttore “Low-Range” e ai tre differenziali inseribili, la Classe G è all’altezza di qualsiasi sfida sullo sterrato e al tempo stesso offre la tipica sicurezza di marcia Mercedes anche su strada. Anche lo scorso anno, Classe G si è affermata con successo in tutto il mondo e attualmente la Casa di Stoccarda non prevede di scrivere la parola fine a questa storia di successi che dura da più di tre decenni. A questo proposito, Dieter Zetsche, Presidente del Consiglio Direttivo di Daimler AG, ha affermato: “In trent’an-

Trent’anni di Classe G

Station Wagon corta, Station Wagon lunga, Cabrio: qualsiasi sia la vostra inclinazione c’è la Classe G che fa per voi. Tre decenni dopo il suo arrivo sul mercato, l’off-roader Mercedes-Benz continua a dettare legge sul mercato senza alcuna intenzione di andare in pensione. Il modello speciale Edition30 per festeggiare il trentennale

ni abbiamo venduto 200.000 esemplari della “G”. Questa vettura oggi ha più successo che mai, i clienti ne sono sempre più entusiasti e chissà, forse tra dieci anni festeggeremo un altro compleanno come questo”. LA PROGETTAZIONE del fuoristrada è iniziata nel 1972 con un contratto di cooperazione tra Daimler-Benz e SteyrDaimler-Puch, firmato nella città austriaca di Graz. Nel 1975 viene avviata la produzione in serie, costruendo nuovi impianti produttivi proprio a Graz, dove la Classe G viene costruita ancora oggi attraverso un processo di la vorazione prevalentemente artigianale. Per la première sul mercato, nella primavera del 1979 sono disponibili quattro motorizzazioni, con una

gamma di potenze comprese tra i 53 kW/72 cv e i 110 kW/150 cv, offerte sia in versione Cabrio a passo corto che come Station Wagon a passo corto o lungo. Dopo un continuo processo di miglioramento e perfezionamento nel corso dei primi dieci anni, nell’autunno del 1989 si de cide di estendere la gamma “G”. Oltre al modello originario, rielaborato con la sigla costruttiva interna 460, che da allora in poi sarebbe stato destinato prevalentemente a un utilizzo professionale, la famiglia viene arricchita con i modelli denominati 463. Con una nuova trazione integrale permanente, bloccaggi del differenziale sull’asse anteriore e posteriore, adesso compresi nella dotazione di serie, nonché un differenziale centrale bloccabile al 100

per cento, il fuoristrada tedesco fissa nuovi parametri di riferimento dal punto di vista tecni-

co. A tutto ciò si aggiunge l’Abs, disponibile a richiesta. Gli allestimenti, completamen-

Una celebre Classe G: quella che presta servizio per il Papa. In alto, la Edition30, modello speciale celebrativo.

te rinnovati, si distinguono per un maggiore comfort dei sedili, rivestimenti interni migliorati, consolle centrale, una nuova plancia portastrumenti e inserti in legno pregiato. Dal settembre 2001, la Classe G dispone anche dei sistemi di sicurezza Esp, 4ETS e Brake Assist per il controllo della stabilità di marcia, della trazione e della regolazione dei freni. Attualmente, la gamma Classe G comprende tre varianti di carrozzeria (Station Wagon corta, Station Wagon lunga, Cabrio), con prezzi di listino che par tono da poco meno di 72.000 euro. In abbinamento ci sono il parsimonioso motore diesel 3.0 V6 CDI da 165 kW/224 cv e il potente V8 a benzina da 5.5 litri che eroga 285 kW/388 cv. Il modello di punta G 55 AMG, disponibile esclusivamente in versione Station Wagon lunga a quattro porte, è dotato di un 5.5 V8 Kompressor da 373 kW/507 cv. QUESTO PROPULSORE assicura prestazioni particolarmente brillanti che, unite all’inconfondibile sound AMG, accentuano il carattere particolarmente sportivo di questa versione. Una parte fondamentale di questa gamma di modelli è rappresentata dalla versione blindata G Guard, realizzata sulla base della G 500 Station Wagon lunga. Questo fuoristrada, completamente blindato e omologato secondo la classe di protezione B6 o B7 effettiva, protegge dalle armi da fuoco portatili e militari, come pure da alcune tipologie di esplosivi. Per festeggiare con il giusto rilievo il compleanno del la Classe G, Mercedes-Benz ha immesso sul mercato italiano l’Edition30 (circa 97mila euro). Con questo modello speciale, Mercedes-Benz conferma tutte le potenzialità della Classe G in termini di comfort e prestigio. Il modello speciale, disponibile su base G 500 Station Wagon lunga, si distingue per la carrozzeria verniciata in nero platino designo, cerchi in lega con uno speciale design e logo Edition30 sui parafanghi. Negli interni spiccano i rivestimenti in pelle designo nel la tinta “chablis” e gli inserti designo in legno di pioppo antracite.

SEAT / SULLA STRADA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE GLOBALE

All’orizzonte l’automobile elettrica Il motore sviluppa una potenza di 35 kW, che permette di raggiungere una velocità massima autolimitata di 100 km/h. Alcune modifiche sono state apportate al cambio, al servofreno, all’impianto di climatizzazione e a porzioni sostanziali dell’elettronica dell’auto MARTORELL - Il primo prototipo di vettura elettrica firmato Seat è realtà. È stato realizzato sulla base del modello Leon, il cui tradizionale propulsore a combustione è stato sostituito da uno elettrico. Nello specifico, questo motore - alimentato da un gruppo di batterie agli ioni di litio posizionato nella parte posteriore della vettura - sviluppa una potenza di 35 kW, che permette di raggiungere una velocità massima autolimitata di 100 km/h. Alcune modifiche sono state apportate al cam bio, al servofreno, all’impianto di climatizzazione e a porzioni sostanziali dell’elettronica del-

l’automobile. Questo prototipo permetterà alla Seat di portare avanti la ricerca sulla propulsione elettrica e, soprattutto, di sviluppare a spet ti fondamentali come i tempi di ricarica delle batterie e l’autonomia d’uso, che al momento è di 50 km. Lungo il percorso che porta all’auto totalmente elettrica si situa il programma Twin Drive Ecomotive, che rappresenta il primo pas so verso la produzione di que sta tipologia di vettura. Il progetto consiste nella creazione di un veicolo ibrido, che com binerà i vantaggi offerti dalla propulsione elettrica alla già nota efficien-

za delle versioni Ecomotive della Seat. L’obiettivo del programma Twin Drive Ecomotive è quello di ottenere una drastica riduzione delle emissioni di CO2, disponendo di una vettura caratterizzata da una considerevole autonomia d’uso e da prestazioni notevoli. Grazie alla gamma Ecomotive, il marchio spagnolo offre già vetture che registrano bassi livelli di emissioni di C02: l’Ibiza, con 98 g/km, la Leon con 119 g/km e l’Alhambra Ecomotive con 159 g/km. Con questi valori, l’Ibiza e l’Alhambra si confermano leader nei rispettivi segmenti.


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SUZUKI / AFFIDATA ALLA NUOVA ALTO E ALLA SWIFT LA DIFESA SUL MERCATO ITALIANO

Nalli: “Siamo e resteremo protagonisti con le piccole auto” Dopo il positivo risultato del 2008 con oltre 33mila immatricolazioni, il neo direttore generale di Suzuki Auto Italia conta di attestarsi quest’anno sulle 30mila vetture, grazie a una gamma completa di city-car ora arricchita nel basso con la seducente Alto Mattia Eccheli R OMA - Flessibile e testardo. Sono i due aggettivi che Massimo Nalli, il nuovo direttore generale di Suzuki Auto Italia, impiega per definire se stesso. Il primo perché “è indispensabile per lavorare con i giapponesi”; il secondo non lo spiega, ma scorrendo il suo curriculum lo si intuisce. Nalli, veronese di 46 anni, nasce come ingegnere ed esordisce alla Fiat dove si occupa dello sviluppo dei motori. Poi passa in Honda e lavora all’estero al controllo qualità dello stabilimento britannico. Poi, otto anni fa, accetta l’offerta di Suzuki per la quale assume il comando dell’intera area post vendita: auto, moto e fuoribordo. I NSOMMA : UN IMPEGNO a tutto tondo. Dalla metà di gennaio, Nalli è direttore generale (prende il posto di Romano Valente, accasatosi alla neonata Hyundai Motor Company Italia, la filiale diretta presa in carico dalla Casa coreana) di un marchio che in Italia è, quasi “tradizionalmente”, di nicchia, ma che nel mondo è un vero colosso. Suzuki è il nono costruttore mondiale e, per quanto riguarda le due ruote, ne produce addirittura 3 milioni l’anno. Quest’anno celebra anche il secolo di vita. L’avventura Suzuki comincia nel 1909 quando il suo fondatore, Michio Suzuki, si dedica alla fabbricazione di apparecchiature tessili: l’interesse per il mondo dei motori e perfino delle abitazioni prefabbricate arriva più tardi. Ma in 54 anni di attività in campo automobilistico, la Casa nipponica ha venduto poco meno di 40 milioni di vetture. In Italia, invece, la presenza Suzuki risale al 1982 attraverso l’importatore Autoexpò di Ora cui nel 1995 subentra la Casa madre con la filiale che si insedia nella sede di Robassomero alle porte di Torino. Atletico, senza un filo di grasso ed elegante, Nalli ama lo sport, la bici in particolare ma, più in generale, “tutte le attività che si praticano all’aria aperta”. Sposato e padre di due bambini, il manager scaligero sembra avere le idee chiare, anche se evita accuratamente (e legittimamente) di raccontare in giro cosa ha in mente per far incrementare a Suzuki la quota di mercato nel Belpaese. IN ITALIA, LA CASA nipponica ven de oggi un po’ meno della media del Vecchio Continente (1,54 per cento contro l’1,7), ma, sempre in Italia, Suzuki ha chiuso il 2008 e aperto il 2009 con flessioni più contenute rispetto alla media. E, soprattutto, è italiano il primo concessionario europeo: il Gruppo Auto Import di Roma. Lungo lo Stivale (isole com-

La settima generazione della Suzuki Alto festeggia trent’anni di presenza del modello sul mercato. La prima serie venne infatti presentata nel lontano 1979. prese), il modello più venduto è Swift che da solo è valso il 36 per cento dei volumi, seguito da Sx4 (16 per cento), Splash (la seconda vettura di Suzuki per il segmento B che punta sulla praticità con il 15 per cento), l’eterna Jimny (ancora il 14 per cento), Gran Vitara (13 per cento) e Ignis (6 per cento). Per l’anno in corso, la “rivoluzione” prevede altri 7.500 esemplari per Swift e 6.500 per Alto, 4.500 per Splash, 4.000 per Sx4 e Jimny e 3.000 per Gran Vitara. A LLORA , N ALLI , dove e come ha in mente di traghettare Suzuki? “Dopo questo 2008 e con l’a ria che tira nel 2009, dico solo che serve una grande flessibilità. E prima di tutto è necessario, come dire, tenere le posizioni ed evitare di prestare il fianco alla concorrenza”. Lei è alla guida di Suzuki Auto da pochi mesi, ma qual è la situazione del mercato italiano? “La chiusura del 2008 ha visto una flessione del 13,6 per cento e l’inizio del 2009 ha scontato le attese degli incentivi da parte dei clienti: gennaio 32,6 per cento e febbraio -24,5 per cento con un cumulato di 28,5 per cento. Suzuki, però, ha ottenuto risultati migliori del mercato chiudendo il 2008 a 33.270 unità, pari ad un -10,3 per cento e i primi due mesi del 2009 a -25,6 per cento, mentre negli stessi due mesi sono saliti sensibilmente gli ordini”. Nessuna novità? Nessun cambio di rotta? “Un mercato come questo può anche costituire un’opportunità. Mi spiego meglio: se, come pare, ci sono i segnali di ripresa, occorre farsi trovare pronti. E Suzuki ha dalla sua una struttura finanziaria solida”. Con la gamma rinnovata e obiettivi europei di arrivare al 2 per cento di quota entro il 2011 si potrebbe anche pensare a nuo vi concessionari... “Non

pensiamo a un’espansione della rete. Oggi, in Italia, abbiamo 94 concessionari e a loro dobbiamo garantire redditività e profittabilità. Che è poi quello che vogliamo perseguire anche in

Suzuki”. Già: malgrado la crisi, Suzuki chiude bene l’esercizio 20082009. “Suzuki è uno dei due costruttori giapponesi che è in attivo a livello globale: il profitto

netto è di 183 milioni di euro. E siamo anche soddisfatti dell’andamento dell’esercizio italiano. Nel solo periodo che va da fine gennaio ad oggi (l’intervista risale alla metà del mese di marzo, ndr) siamo a un 55 per cento di ordini in più rispetto allo scorso anno”. MA COME CONTA di “restare a galla” in una situazione così particolare, per usare un eufemismo? “Facciamo un paragone sportivo e automobilistico. Diciamo che durante la crisi è come se tutti fossero dietro la safety-car che, a un certo punto, si sposta. Chi si fa trovare pronto, chi ha lo spunto migliore, passa”. E voi, come pensate di passare? “Con la vettura giusta al mo mento giusto. Perché oggi prezzo, consumi e prestazioni sono fondamentali. E gli incentivi stanno spostando il mercato verso il segmento A che, tanto

per capirci, è già passato da 19 al 22 per cento del totale”. Stiamo parlando di Alto, giusto? “Alto è un’auto di segmento A ed è la vettura a benzina a 5 porte con le emissioni più

Massimo Nalli, il nuovo direttore generale di Suzuki Auto Italia. basse in assoluto: siamo a 103 grammi di CO2 per chilometro. E le dirò di più: con il sistema stop & start che verrà introdotto il livello scenderà ancora”. Sotto quota cento? “Esattamente: a 95 grammi per chilometro”. Ma non c’è solo la nuova Alto. “Con la sua introduzione abbiamo a disposizione la gamma completa per il 2009. Anche se è difficile fare previsioni, basandoci sulla stima dell’Unrae per l’anno in corso (1,944 milioni di veicoli, ndr) noi abbiamo posizionato la nostra asticella a quota 30mila unità”. Con un calo rispetto al 2008 quando ne avevate vendute qua si 33.300, già il 10,3 per cento in meno rispetto all’anno precedente. “Ma con una quota di mercato stimata dell’1,55 per cento: dobbiamo difendere le posizioni. E tenga presente che Suzuki ha un grande know-how in tema di vetture compatte”. Suzuki è un marchio di nicchia... “...E siamo orgogliosi di esserlo. Anche se siamo di nicchia in Italia, non nel mondo”. U N MARCHIO DI NICCHIA e sportivo: sarete ancora presenti in campo agonistico? “A livello mondiale Suzuki mantiene le stesse attività a grandissimi livelli come nel 2007 e nel 2008. E questo mentre grandi marchi si ritirano dal moto Gp o dalla Formula Uno”. E in Italia? “Per noi lo sport è uno strumento importante perché trasferisce un’immagine di grande simpatia”. Quindi? “Confermiamo la presenza nel campionato italiano fuoristrada, rassegna della quale abbiamo vinto il titolo nazionale, la Swift Rally Cup e il Suzuki Challenge”.

Al volante della nuova Alto per le strade di Roma euro 5 pienamente legittimata dai ROMA - Più terrestre rispetto alla spaziale concept, l’A-Star, vista al contenuti. E poi i consumi, almeSalone di Ginevra, la settima geno con il motore da mille centimenerazione di Alto segna il rientro tri cubici a 3 cilindri abbinato al di Suzuki nel segmento A. Più cambio manuale a 5 rapporti: quastrategico che mai perché presidia si 23 chilometri con un litro nel ciuna parte del mercato che la crisi (le emissioni e gli ecoincentivi) sta facenclo misto. Costi di gestione invidiabili per un’auto di 3,5 metri di lunghezza do lievitare: dal 19 al 22 per cento nel giro di dodici mesi. La city car Alto con 4 posti e un bagagliaio la cui capienza oscilla tra i 129 e 367 litri (con i cambia rispetto al passato, decisamente in meglio. Bella, sinuosa nelle sedili posteriori abbassati) e che Nalli prova anche a suggerire per “spostaforme, elegante pur nelle ridotte dimensioni, confortevole e un tantino prementi a medio raggio”. Pesa meno di mille chili (il motore è leggerissimo) tenziosa negli interni, Alto è diventata una vettura congegnale al gusto euin ordine di marcia (compreso il conducente) e ha un serbatoio da 35 litri ropeo (“spigliato” lo definisce Mirko Dall’Agnola, dello staff Suzuki), con per un’autonomia potenziale che sfiora gli 800 chilometri. linee esteticamente piacevoli. Si tratta di un modello sviluppato in collaboIL TUTTO GRAZIE ALL’ESPERIENZA che la Casa nipponica ha maturato razione con un’altra marca nipponica (Nissan) che a breve dovrebbe lancianella realizzazione di propulsori fuori bordo. Con la trasmissione automatire anche la propria “tascabile” da città, Pixo: “Ma Nissan ha una strategia ca a 4 marce le cose non vanno altrettanto bene: 5,2 litri ogni 100 chilomecommerciale e di prezzi diversa” segnala Massimo Nalli. Suzuki si aspetta tri (il 18 per cento di consumi in più) e 122 grammi di CO2 per chilometro, molto da new Alto che sfiderà auto di successo che hanno una lunga tradicon una velocità di punta di 150 all’ora (155 con il cambio manuale a 5 rapzione come quelle sfornate dal gruppo transalpino Psa (107 di Peugeot e C1 porti). Il servosterzo è elettrico, i freni anteriori sono a disco, quelli postedi Citroën) ma anche dall’altra giapponese Toyota (Aygo) e pure dalla coriori a tamburo. L’abitabilità è buona, anche se dietro non ci stanno dei... reana Hyundai (i-10). mammut. Il passo è sorprendente (2,36 metri). Alto è larga 1,6 metri e alta LA PIÙ PICCOLA DELLE COMPATTE della Casa di Hamamatsu viene co1,47. Una misura, quest’ultima, che contribuisce a un indice di penetrazione particolarmente efficace (0,30) e che non penalizza la visibilità: le forme struita in India, nello stabilimento di Manesar la cui capacità produttiva è di arrotondate conferiscono ad Alto un look filante. 120mila unità l’anno: la metà è destinata al solo mercato del Vecchio ContiDue gli equipaggiamenti previsti: Gl e Glx. Il primo include già 4 airbag nente. Un dato che la dice lunga su quanto è stato fatto - soprattutto sulle e Abs con Ebd mentre l’Esp di serie scatta con il secondo. Il prezzo di quelinee e sulle emissioni - per adeguare il modello alle esigenze europee. Per sto modello è interessante, considerato che si tratta di un nuovo ingresso nel questo Alto, nella percezione dei manager di Suzuki, è un modello che ha le mercato. Si parte da 9.490 euro della Gl che, grazie agli ecoincentivi, dicarte in regola per vincere la mano giusta. Ad esempio, grazie alle ridottisventano 7.990. Per la Glx ne servono 10.890 (9.390 con i contributi goversime emissioni di CO2: tra le berline a 5 porte a benzina, Alto non ha rivali. nativi). L’opzione del cambio automatico (che dovrebbe interessare non più Con i suoi 103 grammi (che diventeranno 95 con l’introduzione della verdel 5 per cento degli acquirenti dell’Alto) costa 950 euro. sione equipaggiata con lo stop & start) è la più verde di tutte. Dunque, una

Sorprendente in tutto


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Con la John Cooper Works Cabrio, la One Clubman e la nuova Ray (versione per il solo mercato italiano), la gamma definisce ancora una volta i parametri di riferimento del divertimento di guida e dell’efficienza, rappresentanti l’appeal del marchio

Michele S. Altieri SAN DONATO MILANESE - Tre le novità dell’anno nel marchio Mi ni in casa Bmw Group: la Mini John Cooper Works Cabrio, la Mini One Clubman e la Mini One 55 kW. Mentre le prime due saranno disponibili anche in Italia, la Mini One 55 kW non sarà commercializzata nel nostro Paese, dove cederà il passo alla nuova Mini Ray, l’esclusiva versione pensata per il solo mercato italiano ed equipaggiata con lo stesso motore a benzina quattro cilindri da 55 kW/75 cv. LA GAMMA DI MODELLI con la quale il marchio Mini affronta un 2009 tutt’altro che facile per il settore dell’automobile è ricca e affascinante. Grazie ai nuovi modelli, Mini definisce ancora una volta i parametri di riferimento del divertimento di guida e dell’efficienza. La nuova John Cooper Works Cabrio combina una straordinaria potenza con la possibilità di godersi il tipico divertimento di guida di una Mini a capote abbassata. Oltre al motore a quattro cilindri da 155 kW/211 cv con turbocompressore TwinScroll e iniezione diretta di benzina, numerosi altri componenti sono derivati direttamente dal mondo delle competizioni. Inoltre, due nuovi modelli base of frono uno stile individuale, l’agilità tipica del marchio e la

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MINI / LA PICCOLA DI OXFORD SEMPRE PIÙ PROPOSITIVA

Vera trasformista

La nuova John Cooper Works Cabrio combina una straordinaria potenza con la possibilità di godersi il tipico divertimento di guida di una Mini a capote abbassata. Oltre al motore a quattro cilindri da 112 cv numerosi componenti derivano dal mondo delle competizioni. qualità premium in una nuova veste particolarmente economica. Adesso, la Mini One mette a disposizione i vantaggi dell’innovativo concetto di spazio della Clubman anche in combinazione con un motore benzina quattro cilindri 1,4 litri dai consumi particolarmente contenuti che eroga 70 kW/95 cv. E con la Mini One 55 kW il brand assume la leadership in tema di sportività ed efficienza in una nuova categoria di potenza. Equipaggiata con le qualità richieste da una vettura moderna, dopo avere registrato un primato di vendite l’anno scorso, Mini continua anche nel 2009 sulla rotta del successo. L’appeal del marchio si basa su una serie di caratteristiche specifiche: l’agilità della Mini è unica, così come la sua efficienza; il design inconfondibile e le numerose possibilità di personalizzazione ne determinano il fascino, mentre una qualità premium e una sicurezza senza compromessi le assicurano un vantaggio permanente sulla concorrenza. NEL 2009 MINI rafforza nuovamente la propria posizione di produttore di vetture che combinano consumi di carburante ed emissioni estremamente contenuti con prestazioni di guida eccellenti. Dopo il lancio della nuova Cabrio, tutti i modelli del

La nuova Mini Ray, da questo mese disponibile sul mercato italiano. Minimalista nel look, nei consumi e nel prezzo.

marchio sono disponibili con motorizzazioni a benzina e diesel dell’ultima generazione. In più, tutte le varianti di carrozzeria sono equipaggiate di serie con dispositivi EfficientDynamics, come il recupero dell’energia frenante, la funzione Auto Start/Stop e l’indicatore del pun to ottimale di cambiata. Grazie a queste tecnologie innovative, a breve saranno disponibili otto modelli Mini con emissioni di CO2 inferiori a 140 grammi per chilometro nel ciclo di prova. L’integrazione di successo del marchio John Cooper Works sotto il tetto Mini e il lancio dei modelli John Cooper Works e John Cooper Works Clubman hanno determinato un ulteriore rafforzamento del profilo sportivo del marchio. I suc-

cessi sportivi che culminarono nelle tre affermazioni nel Rally di Monte Carlo tra il 1964 e il 1967 hanno posto le basi del legame indissolubile del nome John Cooper con i miti dello sport automobilistico. Questa tradizione viene portata avanti nel la costruzione di modelli par ticolarmente performanti che affrontano con successo le competizioni agonistiche e soddisfano inoltre i requisiti per la guida stradale di tutti i giorni. IL TERZO MODELLO di punta risultante da questa combinazione vincente è la John Cooper Works Cabrio, alimentata da un motore quattro cilindri da 155 kW/211 cv, sviluppato originariamente per l’attuale macchina da corsa del Mini Challenge. Il propulsore consente alla John Cooper Works Cabrio di accele-

rare da 0 a 100 km/h in soli 6,9 secondi e di raggiungere una velocità massima di 235 km/h. Questi valori permettono un’esperienza di guida unica nel segmento, abbinabile anche al fascino impareggiabile offerto dalla guida a cielo aperto, ma sempre con un notevole livello di efficienza. Per percorrere 100 chilometri, la John Cooper Works Cabrio consuma nel ciclo di prova in media 7,1 litri di carburante, le emissioni di CO2 sono pari a 169 grammi per chilometro. Ma il marchio non primeggia in efficienza solo nelle massime categorie di potenza: anche la One Clubman da 70 kW/95 cv, con un consumo medio di carburante nel ciclo di prova di 5,4 litri per 100 km ed emissioni di CO2 pari a 130 grammi per chilometro, sviluppa la tipica agili-

tà di una Mini. Il modello di accesso alla famiglia si distingue per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,6 secondi e una velocità massima di 183 km/h. Tra le motorizzazioni a benzina la One 55 kW non offre solo i migliori valori di consumo di carburante e di emissioni della propria categoria di potenza, ma anche la migliore capacità di spunto. Il consumo medio di carburante nel ciclo misto è di 5,3 litri per 100 km, il valore di CO2 è di 128 grammi per chilometro, l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 13,2 secondi. G RAZIE A UN MIRATO ampliamento della gamma di modelli, nel 2009 il marchio riuscirà a soddisfare ancor di più le richieste individuali dei clienti. Per Mini sono disponibili quattro motorizzazioni a benzina e una diesel, per la Clubman tre a benzina e una diesel, e per la Cabrio due a benzina. A ciò si aggiunge la gamma di vetture al tamente sportive, contraddistinte dal logo John Cooper Works. La ricca selezione di co lorazioni esterne e interne, dei materiali e delle modanature, così come optional e accessori originali, pongono le premesse ideali per trasformare ogni Mini in un pezzo unico. E VENIAMO ALLA NUOVA Mini Ray. Il nuovo modello da 55 kW è disponibile da questo mese in Italia in un’esclusiva versione minimalista nel look, nei consumi e nel prezzo. Si tratta dell’esclusiva versione, pensata per il solo mercato italiano, della Mini con motore a benzina quattro cilindri da 55 kW/75 cv. Grazie alla nuova Ray, il richiamo del marchio si fa ancora più irresistibile. Questo nuovo modello è in grado di combinare la massima economia con il fascino dell’agilità caratteristica della Mini e l’inconfondibile stile della marca. Con un consumo di carburante e un valore di emissioni di CO2 pari a 5,3 litri e 128 grammi per chilometro (i più bassi tra i modelli di motori a benzina della sua classe), airbag, Dsc e Sbs di di serie, la Ray esalta la filosofia della marca abbinando solidità, sicurezza e piacere di guida ai più alti livelli, con qualità ecologiche ed economiche in linea con le esigenze contemporanee.

HONDA MOTOR CO. / Dal prossimo giugno Takanobu Ito Presidente e Ceo

Il nuovo timoniere D

al prossimo giugno alla guida di Honda Motor Co. si insedierà Takanobu Ito, attuale Senior Managing Director, che diventerà così il settimo Presidente e Chief Executive Officer della Casa nipponica. Prenderà il posto di Takeo Fukui, attuale Presidente & CEO, che andrà a ricoprire l’incarico di Direttore e Advisor di Honda Motor. Ta ka nobu Ito (nato il 29 agosto 1953) è entrato nel mondo Honda nel 1978 e ha iniziato la propria carriera Takanobu Ito nel settore della ricerca e sviluppo, principalmente in qualità di ingegnere occupandosi del design di telai. Ha seguito in particolare lo sviluppo del telaio in alluminio della sportiva NSX in vendita negli anni 90 ed è stato responsabile dello sviluppo di numerose berline per il mercato giapponese negli anni 90. Da aprile 1998 a marzo 2000 ha ricoperto la carica di Vice Presidente Esecutivo di Honda R&D Americas, Inc., dove ha seguito lo sviluppo e il lancio di MDX, il primo Sport Utility Vehicle marchiato Acura. Da giugno 2000 è entrato a far parte del Board of Directors di Honda Motor, ricoprendo allo stesso tempo la carica di Managing Director di Honda R&D Co., Ltd. È poi stato promosso a Presidente e Director di Honda R&D nel giugno 2003; da aprile 2005 ha as-

sunto il ruolo di Direttore Generale dello stabilimento produttivo di Suzuka. Nell’aprile 2007 è diventato Chief Operating Officer e Senior Managing Director del settore automobilistico. Da aprile di quest’anno assumerà nuovamente il ruolo di Presidente e Director di Honda R&D e porterà avanti l’incarico unitamente al nuovo ruolo di Presidente e CEO di Honda Motor. Takeo Fukui è stato Presidente e CEO di Honda Motor dal giugno del 2003. Nei sei anni del suo mandato Honda è riuscita a evolvere la propria struttura produttiva globale aprendo una fabbrica americana in Indiana e due ulteriori strutture, Yorii e Ogawa, in Giappone. Sotto la sua guida, Honda ha fatto progressi in nuovi ambiti commerciali, come quello dei jet leggeri e dei pannelli fotovoltaici. Honda ha continuato a dimostrare la propria leadership nella riduzione di emissioni nocive grazie allo sviluppo di tecnologie e prodotti dedicati. La recente realizzazione di Insight a un prezzo di vendita alla portata di molti è un risultato delle forti direttive di Fukui, basate sulla convinzione che le vetture ibride debbano essere accessibili a più persone possibili soprattutto se questa tecnologia è in grado di ridurre globalmente le emissioni di CO2. Takeo Fukui è entrato in Honda nel 1969 ed ha sviluppato il motore CVCC (Compound Vortex Controlled Combustion); ha inoltre avuto numerose esperienze nell’ambito delle competizioni in particolare nel settore motociclistico. Nel 1988 è entrato nel Board of Directors di Honda Motor, assumendo anche i ruoli di Direttore Generale dello stabilimento di Suzuka, Presidente di Honda of America Mfg., Inc, Presidente e Direttore di Honda R&D e infine Presidente e CEO di Honda Motor, titolo che ha mantenuto da giugno 2003.


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Michele S. Altieri SAN DONATO MILANESE - Tra i molti meriti di Bmw c’è sicuramente quello della lungimiranza o per meglio dire della capacità di innovare definendo nuovi segmenti automobilistici. Lo ha fatto con X5, il primo Sports Activity Vehicle (Sav), e ora lo ripete con il Concept Serie 5 Gran Turismo, che ha il compito di definire un primo approccio alla versione di serie del Pro gressive Activity Sedan (Pas) nella categoria medio/alta. Lo studio ha coniugato per la prima volta in un’automobile l’immagine di una berlina, di uno Sports Activity Vehicle moderno e di una classica Gran Turismo. La combinazione tra eleganza sofisticata, comfort lussuoso e una straordinaria ver satilità è la caratteristica principale che contraddistingue la Bmw Concept Serie 5 Gran Turismo. Come già suggerisce il no-

BMW / CONCEPT SERIE 5 GRAN TURISMO DÀ IL VIA A UN NUOVO SEGMENTO

È l’ora del Progressive Activity Sedan La combinazione tra eleganza sofisticata, comfort lussuoso e una straordinaria versatilità è la caratteristica principale che contraddistingue l’ultimo concept proposto dal costruttore bavarese. Auto destinata ai grandi viaggi, Concept Serie 5 Gran Turismo si propone con naturalezza anche per il traffico di tutti i giorni me, la Bmw Concept Serie 5 Gran Turismo è un’automobile destinata ai grandi viaggi, ma che offre con naturalezza anche delle belle esperienze di guida nel traffico di tutti i giorni. Un’auto che soddisfa le nuove esigenze dei guidatori che desiderano un’automobile che si adatti armonicamente alle loro differenti situazioni di vita: da uno stile elegante e rappresentativo per l’ambiente professionale all’utilizzo attivo nel tempo libero. LE DIMENSIONI COLLOCANO la Concept Serie 5 Gran Turismo tra la Bmw Serie 7 e i modelli SAV del marchio. La lunghezza di 499,8 centimetri viene superata nel portafoglio modelli di Bmw solo dall’ammiraglia di lusso, mentre l’altezza di 155,5 centimetri è inferiore solo a quella dei modelli Bmw della gamma X. Il cofano motore slanciato, il passo lungo e la Greenhouse arretrata marcano a livello stilistico la tipica dinamica di una Bmw. Queste caratteristiche sono state combinate con elementi innovativi che anticipano le proprietà uniche del concetto nuovo. Il grande abitacolo lascia riconoscere la lussuosa versatilità degli interni. La linea del tetto d’ispirazione Coupé che si conclude nel lo spoilerino montato sul portellone posteriore, riprende l’eleganza sportiva di una Gran Turismo. La vista frontale della Concept Serie 5 Gran Turismo è predominata dall’incisivo dop pio rene Bmw montato in basso, dalla grossa presa d’aria e dai caratteristici proiettori sdoppiati. I caratteristici proiettori sdop piati tondi si presentano con una forma nuova e, per la prima volta, con la luce diurna realizzata attraverso una tecnologia finora non utilizzata da Bmw. Le unità dei proiettori mon tate obliquamente che si estendono fino alle fiancate vengono accentuate da un nastro che le avvolge senza solu-

zione di continuità. I proiettori cilindrici sono tagliati lungo il bordo superiore da un diaframma colore opaco ricavato dalla copertura che genera il tipico sguardo concentrato delle sezioni anteriori delle Bmw. Per la prima volta le unità Led non sono state utilizzate solo per gli indicatori direzionali, ma anche per generare la luce diurna. I Led producono una luce particolarmente luminosa e omogenea che conferisce alla tipica immagine Bmw un’espressione completamente nuova. La Concept Serie 5 Gran Turismo è equipaggiata sia davanti che dietro con porte senza cornici. Questa è la prima volta che lo stile delle vetture particolarmente sportive sia stato applicato a una Bmw a quattro porte. Un’altra particolarità è costituita dai battitacchi i quali formano a entrambi i lati un’unità che si integra nella configurazione armonica dei pannelli interni delle porte. La vettura viaggia su cerchi in lega da 21 pollici il cui design multiraggio le dona un ulteriore tocco di eleganza. L’estetica della coda è caratterizzata da linee orizzontali che accentuano la larghezza e la robusta tenuta di strada della Concept. Per creare un’immagine sportiva, lo spoiler posteriore appare montato direttamente sotto le luci, così da nascondere

a prima vista il basso piano di ca rico della Concept Serie 5 Gran Turismo. Un’altra innovazione che incrementa notevolmente la funzionalità della vettura si riconosce solo al momento di apertura del cofano del bagagliaio. Infatti, per caricare del bagaglio il cofano posteriore può essere aperto interamente oppure solo fino al bordo inferiore del lunotto. La tipica forma a L delle luci posteriori dei modelli Bmw è stata reinterpretata in uno stile nuovo. Le barre luminose sono state completate da una dinamica onda. Le luci posteriori coprono anche una parte delle fiancate, così da valorizzare la larghezza della Bmw Concept Serie 5 Gran Turismo anche nel design notturno. Le barre luminose alimentate da unità Led generano una luce omogenea. Le luci dei freni e gli indicatori direzionali sono montati dietro le barre luminose; non appena attivati la loro luce è più intensa delle barre luminose. LE QUATTRO PORTE offrono un accesso comodo a tutti i quattro posti. All’interno, tutto è stato studiato per un’esperienza di guida premium. La configurazione del cockpit orientata al guidatore e tipica di ogni Bmw crea un ambiente sportivo mentre la posizione di seduta leggermente rialzata promuove

il controllo rilassato della vettura. Grazie alle numerose possibilità di regolazione dei sedili, lo spazio per le gambe e l’inclinazione degli schienali sono adattabili alle preferenze personali dei passeggeri. Lo spazio per la testa corrisponde agli interni della X5. Ampie superfici laterali vetrate e il tetto panoramico in vetro, disponibile in passato solo per la Bmw Serie 5 Touring e i modelli Bmw della gam ma X, sottolineano l’ambiente ampio e luminoso. A seconda delle priorità, nella zona posteriore lo spazio per le gambe può raggiungere il livello di una Bmw Serie 7; in al-

ternativa, il bagagliaio è ampliabile e offre il volume di carico di una Serie 5 Touring. La straordinaria versatilità si manifesta ad esempio nei sedili posteriori regolabili in lunghezza fino a 100 millimetri. Inoltre, è adattabile l’inclinazione degli schienali, così da realizzare massimo comfort di seduta oppure volume supplementare nel bagagliaio. Quando lo spazio disponibile nella zona posteriore viene sfruttato al massimo, lo spazio per le gambe è comparabile a quello della Bmw Serie 7 e il volume del bagagliaio è di 430 litri. Quando invece i sedili vengono spostati in avanti e

Le dimensioni collocano la Concept Serie 5 Gran Turismo tra la Serie 7 e i modelli SAV del marchio tedesco. Il grande abitacolo è all’insegna del lusso e della versatilità. viene sbloccata la paratia, il volume di carico del bagagliaio cresce a 570 litri. Per introdurre degli oggetti particolarmente ingombranti è sfruttabile anche l’offerta di carico passante. Il volume massimo disponibile con la superficie di carico passante è di 1.650 litri. Va detto che il ribaltamento degli schie-

nali avviene elettricamente ed è attivabile tramite un tasto inserito nella parete laterale del bagagliaio e che una volta sbloccata, la paratia segue il movimento degli schienali dei sedili posteriori. NELLA CONFIGURAZIONE del cockpit, la struttura a superfici orizzontali composte da materiali e colori differenti, inserite a cascata una sopra l’altra, esalta l’ampiezza degli interni. Nel display a colori ad alta definizione realizzato nella tecnologia Black-Panel sono incastonati quattro strumenti tondi disegnati nello stile tradizionale di una vettura sportiva; in più sono state integrate le principali u nità di visualizzazione dello stato d’esercizio e delle funzioni della vettura, come le indicazioni di navigazione, i messaggi di Check Control, i messaggi di feedback dei comandi e le indicazioni di Service-Interval. La tecnologia Black Panel, introdotta per la prima volta nella Bmw Serie 7, consente di realizzare una rappresentazione del le unità di visualizzazione altamente precisa ed elegante. Allo stato di riposo il display forma una superficie omogenea nera. Le cifre degli strumenti tondi vengono generate elettronicamente e sono visibili, come tutti gli altri simboli, solo al momento della loro attivazione. Il Control Display del sistema di comando iDrive è integrato nella plancia in una posizione centrale come elemento libero, alla stessa altezza della strumentazione combinata. Tutte le superfici degli interni sono rivestite di una pregiata pelle naturale. L’impressione di un’atmosfera moderna e lussuosa viene rafforzata dalla lavorazione di materiali autentici, come il metallo fresato oppure la ceramica. L’elevata qualità di lavorazione si manifesta soprattutto nelle modanature in legno massiccio con intarsi metallici che coprono generosamente l’intera plancia portastrumenti.


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FIAT / DOPO IL COMMON RAIL PER I DIESEL, MULTIAIR È LA GRANDE INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER I MOTORI A BENZINA

La strategia dell’aria Paolo Altieri

TORINO - Il Common Rail per i motori Diesel ha rappresentato un’importantissima evoluzione tecnologica nel settore delle automobili e dei veicoli commerciali. Ora, il gruppo Fiat ha deciso di adottare un approccio analogo di identificazione di innovazioni tecnologiche strategiche nei riguardi dei motori a benzina, per essere fortemente competitivi anche in questo segmento. Il nuovo step si chiama MultiAir, una denominazione che riassume un concetto di tecnologia ingegneristica d’avanguardia. MultiAir è il nuovo sistema elettro-idraulico di gestione delle valvole per un controllo dinamico e diretto dell’aria e della combustione, cilindro per cilindro e colpo a colpo. L’obiettivo di Fiat è offrire al cliente benefici sostanziali in termini di consumo di carburante e fun-to-drive mantenendo, nel contempo, le caratteristiche di comfort intrinseche di questa tipologia di motore, derivanti da un processo di combustione fluido e dalla leggerezza della struttura e dei componenti. LA FILOSOFIA DI BASE. Il parametro fondamentale per il controllo della combustione di un motore Diesel, e quindi delle sue prestazioni, emissioni e consumo di gasolio, è rappresentato dalla quantità e caratteristiche del combustibile iniettato nei cilindri. Ecco perché il sistema d’iniezione a controllo e lettronico Common Rail ha rappresentato un vero e proprio nuovo paradigma nelle tecnologie dei motori Diesel a iniezione diretta. Il parametro essenziale per controllare la combustione di un motore a benzina, e di conseguenza le sue prestazioni, emissioni e consumo di carburante, è invece rappresentato dalla quantità e dalle caratteristiche della carica d’aria nei cilindri. Nei motori tradizionali, la massa d’aria immessa nei cilindri è controllata mantenendo l’andamento dell’apertura delle valvole di aspirazione costante e modificando la pressione a monte, mediante una farfalla. Uno degli svantaggi di questo semplice controllo tradizionale è lo spreco di circa il 10 per cento dell’energia utile, per via delle perdite legate al pompaggio della carica d’aria fresca da una pressione di alimentazione più bassa rispetto alla pressione atmosferica allo scarico. Il salto tecnologico realizzato nel controllo della massa d’aria, e quindi nelle tecnologie dei motori a benzina, si basa sul controllo della carica direttamente all’ingresso nei cilindri, mediante un sistema avanzato di attuazione elettronica e di controllo delle valvole di aspirazione, con il mantenimento di una pressione costante a monte dei condotti di aspirazione. La ricerca che ha condotto a questa grande innovazione risale agli anni Ottanta, quando le tecnologie di controllo elettronico del motore erano ormai

giun te a maturità. All’inizio, gli sforzi di ricerca mondiali erano focalizzati sul concetto di attuazione elettromagnetica, laddove l’apertura e la chiusura della val vola è ottenuta energizzando alternativamente il magnete superiore e inferiore con l’armatura connessa alla valvola. Questo principio di attuazione aveva il vantaggio intrinseco della massima flessibilità e di una risposta dinamica nel controllo del la valvola. Tuttavia, dopo un decennio di importanti sforzi di sviluppo, non fu possibile superare i principali svantaggi di questo tipo di tecnologia e cioè il suo non essere intrinsecamente “fail-safe”, nonché il suo elevato assorbimento di energia. A quel punto la maggior parte dei costruttori automobilistici ripiegò sullo sviluppo di concetti elettromeccanici più semplici e robusti, basati sulla variazione dell’alzata delle valvole con meccanismi dedicati, solitamente combinati a variatori di fase, per consentire il controllo sia dell’alzata valvola che della fase. La principale limitazione di questi sistemi è da ricondurre al basso grado di flessibilità dei regimi di apertura delle valvole e in una risposta dinamica marcatamente inferiore, per cui, ad esempio, tutti i cilindri di un motore (o di una bancata nel caso di motori a “V”) vengono attuati simultaneamente, escludendo quindi ogni azione selettiva dei cilindri. Nel corso dell’ultimo decennio sono stati immessi in produzione molti sistemi di controllo delle valvole di questa tipologia. A metà degli anni Novanta, la ricerca del gruppo Fiat si indirizzò verso l’attuazione elettro-idraulica, sfruttando il know-how acquisito durante le fasi di sviluppo del Common Rail. L’obiettivo era quello di raggiungere la flessibilità auspicata nei regimi di apertura delle valvole e nel controllo della massa d’aria, cilindro per cilindro e colpo a colpo. La tecnologia elettro-idraulica di attuazione variabile sviluppata da Fiat è stata scelta per la sua relativa semplicità, i bas si requisiti di potenza, la sua na tura intrinsecamente “fail-safe” e il basso costo po-

tenziale. FUNZIONAMENTO E VANTAGGI. Il principio operativo del sistema, applicato alle valvole di aspirazione, è il seguente: un pistone, azionato da una camma meccanica, viene collegato alla valvola di aspirazione mediante una camera idraulica, controllata da una valvola solenoide, del tipo On/Off, normalmente aperta. Quando la valvola solenoide è chiu sa, l’olio nella camera idraulica si comporta come un corpo solido e trasmette alle valvole di aspirazione la legge di alzata imposta dalla camma di aspirazione meccanica. Quando la valvola solenoide è aperta, la camera idraulica e le valvole di aspirazione sono disgiunte e non seguono più la camma di aspirazione, chiudendosi per effetto della forza della molla. La parte finale della cor-sa di chiusura della valvola è controllata mediante un freno idraulico dedicato, in grado di garantire una fase di atterraggio morbida e regolare, in qualsiasi condizione d’esercizio. Controllando gli istanti di apertura e chiusura della valvola solenoide, è possibile ottenere agevolmente diversi andamenti ottimali di apertura delle valvole di aspirazione. Per la potenza massima, la valvola solenoide è sempre chiusa e la piena apertura delle valvole è realizzata seguendo completamente l’andamento della camma meccanica, che è stata ottimizzata specificamente per la potenza ad alti regimi (tempi di chiusura lunghi). A basso numero di giri e pieno carico, la valvola solenoide si apre vicino all’estremità del profilo della camma realizzando una chiusura anticipata della valvola di aspirazione. Ciò elimina un riflusso indesiderato nel collettore e massimizza la massa d’aria intrappolata nei cilindri. Nelle condizioni di carico parziale del motore, la valvola solenoide si apre anticipatamente (prima del completamento del profilo della camma meccanica) realizzando una parziale apertura delle valvole per controllare la massa d’aria introdotta a seconda della coppia richiesta. In alternativa, è possibile ottenere un’apertura

Mentre l’iniezione elettronica di benzina sviluppata negli anni ’70 e il Common Rail degli anni ’90 erano tecnologie avanzate connesse ai combustibili, Multiair può essere applicata ai motori a combustione interna indipendentemente dal combustibile utilizzato.

parziale delle valvole chiudendo la valvola solenoide una vol ta già partita la camma meccanica. In questo caso, il flusso d’aria in ingresso nei cilindri ha una velocità superiore e genera un livello di turbolen-

pari al 25 per cento rispetto ai motori naturalmente aspirati, mantenendo lo stesso livello di prestazioni; l’ottimizzazione delle strategie di controllo delle valvole in fase di “warmup” del motore e di ricircolo

La tecnologia Multiair consente diversi vantaggi per i motori benzina, tra cui la riduzione dei consumi e l’aumento della potenza.

za particolarmente elevato all’interno dei cilindri. È possibile abbinare queste due modalità di attuazione per uno stesso evento di aspirazione, con la modalità cosiddetta “Multilift”, che aumenta la turbolenza e la velocità di combustione a carichi e regimi molto bassi. LA TECNOLOGIA MULTIAIR consente diversi potenziali vantaggi per i motori a benzina: aumento della potenza massima del 10 per cento grazie all’adozione di un profilo di camma meccanica indirizzato alla potenza; miglioramento della coppia a basso regime del 15 per cento mediante strategie di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, che massimizza l’aria immessa nei cilindri; eliminazione delle perdite di pompaggio con una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 pari al 10 per cento, sia nei motori naturalmente aspirati, sia in quelli sovralimentati della stessa cilindrata; i motori Multiair sovralimentati e a cilindrata ridotta (con cetto del “downsizing”) pos sono raggiungere una maggiore efficienza in termini di consumo di carburante

interno dei gas di scarico, ottenuta mediante la riapertura delle valvole di aspirazione durante la fase di scarico, genera una riduzione delle emissioni del 40 per cento di HC (idrocarburi) e CO (monossido di carbonio) e 60 per cento di NOx (ossidi di azoto); la pressione costante dell’aria a monte dei cilindri, atmosferica per i motori naturalmente aspirati e superiore per quelli sovralimentati, abbinata al controllo estremamente rapido della massa d’aria, cilindro per cilindro e colpo a colpo, produce una migliore risposta dinamica del motore. La prima applicazione della tecnologia Multiair riguarderà i motori Fire 1.4 16 valvole aspirato e turbocompresso. La seconda applicazione è rappresentata da un nuovo motore a benzina 900 cc bicilindrico (SGE - Small Gasoline Engine), nel quale la progettazione della testa cilindri è stata ottimizzata spe cificamente per l’integrazione dell’attuatore Multiair. Anche in questo caso sarà disponibile nelle versioni aspirata e turbocompressa. Sarà inoltre disponibile una speciale variante sovralimenta-

Il nuovo sistema elettro-idraulico di gestione delle valvole per il controllo dinamico e diretto di aria e combustione offre benefici sostanziali in termini di consumo di carburante e fun-to-drive mantenendo, nel contempo, le caratteristiche di comfort intrinseche di questa tipologia di motore

ta a doppio combustibile (benzina - metano). Il motore bicilindrico sovralimentato a benzina, grazie alla drastica riduzione della cilindrata, raggiunge livelli di emissione di CO2 simili al Diesel, con un’ulteriore riduzione nella versione a metano, che presenta emissioni di CO2 inferiori a 80 g/km in molte applicazioni. IL POTENZIALE FUTURO . Il Common Rail, una “prima” mondiale Fiat del 1997, preparò la strada a più di dieci anni di ulteriori evoluzioni tecnologiche come il “Multijet” per le iniezioni multiple, i motori Diesel di cilindrata ridotta e la recentissima tecnologia di iniezione modulare che presto arriverà sul mercato. La tecnologia Multiair preparerà il terreno a una serie di evoluzioni tecnologiche successive per i motori a benzina: integrazione del controllo diretto della massa d’aria con l’iniezione diretta di benzina, per migliorare ulteriormente la risposta transitoria e il risparmio di combustibile; introduzione di avanzate strategie di apertura delle valvole multiple per ridurre ulteriormente le emissioni; turbocompressore innovativo per il controllo della massa d’aria intrappolata attraverso l’abbinamento di una pressione di alimentazione ottimale e di specifiche strategie di apertura delle valvole. Mentre l’iniezione elettronica di benzina sviluppata negli anni Settanta e il Common Rail sviluppato negli anni Novanta erano tecnologie avanzate specificamente connesse ai combustibili, la tecnologia di controllo delle valvole Multiair può essere applicata ai motori a combustione interna indipendentemente dal combustibile utilizzato. Il Multiair, inizialmente sviluppato per i motori ad accensione comandata che utilizzano combustibili leggeri come la benzina, il metano e l’idrogeno, ha in realtà un ampio potenziale di riduzione delle emissioni anche per i motori Diesel.


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FORD / IL TERZO PROTOTIPO DELLA SERIE IOSIS BASATO SUL KINETIC DESIGN

Lo stile della leggerezza “Iosis Max è uno sguardo tentatore al nostro futuro”, ha dichiarato John Fleming, Presidente e Ceo di Ford Europa. Dotato della famiglia di motori EcoBoost ad alta efficienza con un’unità a 180 cavalli da 1,6 litri, presenta design strabilianti per gli esterni e gli interni basati su una nuova interpretazione del linguaggio di forma Remo Reggi ROMA - “Il nostro settore deve affrontare un anno di difficoltà senza precedenti, ma Ford sta reagendo con energia e professionalità. La nostra strategia si manifesta chiaramente nella forte linea di nuovi prodotti, dall’entusiasmante nuova Focus RS allo spettacolare prototipo Iosis Max, uno sguardo tentatore al nostro futuro”. Con queste parole John Fleming, Presidente e Ceo di Ford Europa, presenta il terzo, entusiasmante prototipo della serie Iosis basata sul kinetic design. Profilo laterale in stile coupé con una nuova e audace grafica delle linee dei finestrini, nonché un design del montante C estremamente originale ad “arco rampante” rappresentano le nuove caratteristiche distintive di design, insieme alla griglia inferiore trapezoidale e ai gruppi ottici anteriori/posteriori. GLI INTERNI rappresentano un’evoluzione audace del linguaggio di design degli esterni, incorporando forme dinamiche e materiali all’avanguardia. Un cruscotto leggero e resistente fluisce in un’innovativa console centrale con una superficie touch-screen tridimensionale. I sedili leggeri sono supportati da un ponte a forma di spina dorsale, affinché gli occupanti “galleggino per a ria”. Il design unico in due parti del portellone posteriore consente un’apertura completa persino negli spazi ristretti. La struttura senza montante B con una nuova linea delle portiere permette un carico laterale ottimizzato. L’ecosostenibilità è stata migliorata grazie a innovative tecnologie dei sistemi di propulsione, un’aerodinamica all’avanguardia e tecniche di costruzione leggera. Il prototipo Iosis Max è dotato della famiglia di motori EcoBoost ad alta efficienza di Ford Europa con un’unità a 180 cavalli da 1,6 litri progettata per offrire un migliore risparmio di carburante ed emissioni inferiori. Il motore EcoBoost da 1,6 litri è abbinato a un nuovo sistema auto-start-stop e alla trasmissione PowerShift avanzata di Ford. “Il nuovo prototipo Iosis Max - ha dichiarato il Presidente John Fleming - segna un altro, importante passo nella rinascita del design dei prodotti di Ford Europa sotto la leadership di Martin Smith (Direttore Esecutivo della divisione Design per Ford Europa, ndr). I due prototipi Iosis precedenti hanno rappresentato pietre miliari importanti in tale processo. Hanno contribuito a presentare la nostra nuova strategia di design, nonché a dimostrare come il kinetic design avrebbe svolto un ruolo chiave nella trasformazione della futura linea di prodotti. La fantastica accoglienza riservata ai modelli più recenti, dalla Mondeo e dalla Kuga fino alla Fiesta e alla Ka, dimostra che abbiamo scelto la strategia

giusta. La Iosis Max è un’entusiasmante terza aggiunta alla serie di prototipi di vetture Iosis. Pur trattandosi di un prototipo su misura che non anticipa un modello di produzione specifico - ha aggiunto Fleming - la Iosis Max rappresenta la direzione intrapresa nel design e nelle tecnologie efficienti dei sistemi di propulsione adottate per la prossima generazione di vetture globali appartenenti alla gamma di dimensioni medie di Ford. La presentazione di un’aut omobile prototipo con una tale audacia nell’attuale clima economico evidenzia la sicurezza di Ford Europa in merito alla filosofia di design dell’azienda e alla forza della nostra gamma di prodotti attuale e futura. Il prototipo Iosis Max invia un segnale importante: dietro l’angolo ci attendono prodotti di Ford più eleganti e desiderabili”. La Iosis Max presenta stili strabilianti per gli esterni e gli

interni basati su una nuova interpretazione del linguaggio di for ma del kinetic design di Ford. Si tratta di un Mav (Multi Activity Vehicle) dinamico che presenta nuovi livelli di efficienza e stabilità. L’aspetto sensazionale dell’automobile è completato da soluzioni innovative che ne migliorano la praticità e le prestazioni ecologiche. SONO INCLUSI NUOVI concetti di apertura delle porte, materiali leggeri, un’aerodinamica all’avanguardia e un’anteprima dello sviluppo europeo per la tecnologia dei motori a benzina EcoBoost globali di Ford previsto per il 2010. Abbinato a tale motore agile e pulito troviamo l’acclamata trasmissione Po wer Shift di Ford, introdotta di recente, e un nuovo sistema autostart-stop di Ford che entrerà in produzione nel 2010. “La Iosis Max - ha affermato Martin Smith - segna la prossima fase nell’evoluzione del kinetic design e presenta numerose tecno-

categoria dei Mav compatti possono avere uno stile emotivo e dinamico senza rinunciare alle loro tradizionali virtù in termini di praticità ed efficienza, un concetto che è già stato provato dalla più grande e rivoluzionaria S-Max. Sebbene non sia il precursore di un veicolo di produzione specifico, il prototipo Iosis Max evidenzia chiaramente come il kinetic design si stia evolvendo e possa essere applicato con risultati incredibili a tutti i veicoli della gamma Ford”. COME TUTTI I VEICOLI basati sul kinetic design, l’entusiasmante forma del prototipo Iosis Max trasmette “energia in movimento” attraverso l’aspetto sportivo e la superficie robusta. Il team di design ha inoltre cercato di realizzare una forte impressione di leggerezza ed efficienza, un risultato ottenuto attraverso il profilo slanciato, sportivo e aerodinamico del prototipo, che genera un netto contrasto con l’approccio più squadrato adottato da molti veicoli nel segmento dei Mav compatti. La sensazione di leggerezza è rafforzata dall’utilizzo esteso del vetro nel veicolo, con il parabrezza anteriore fortemente inclinato che fluisce all’indietro in un unico pezzo verso il portellone posteriore, rivelando la struttura portante del tetto sottostante. L’eccitazione visiva degli esterni del prototipo viene trasferita anche al design degli interni. L’abitacolo approfondisce alcune tematiche del kinetic design con forme ed elementi grafici complessi che completano lo stile espressivo utilizzato all’esterno del veicolo. Materiali all’avanguardia vengono

Iosis Max è un Mav (Multi Activity Vehicle) dinamico il cui aspetto sensazionale è completato da soluzioni innovative che migliorano la praticità e le prestazioni ecologiche. logie di motori a benzina convenienti che faranno la differenza per l’ambiente e le tasche dei nostri clienti. I nostri designer sono andati oltre i due prototipi

Iosis precedenti e hanno applicato il linguaggio di forma del kinetic design a un veicolo in formato Mav. La Iosis Max dimostra che le automobili nella

combinati a soluzioni innovative come il design “galleggiante” dei sedili, per dare agli occupanti una sensazione travolgente di spazio e leggerezza.

LOJACK ITALIA / Da Ford a Trenitalia ai sistemi per il recupero di veicoli rubati

Al vertice arriva Ghenzer MILANO - Massimo Ghenzer, storico Presidente di Ford Italia e Direttore Generale Trenitalia, dal mese scorso è il nuovo presidente della filiale italiana di LoJack, leader mondiale nei sistemi per il rilevamento e il recupero di veicoli rubati. Continua così l’avventura nel settore del trasporto di un personaggio che negli anni ne è diventato quasi un simbolo. Ma la scelta di entrare a far parte della squadra LoJack, formata sempre più dai migliori professionisti del settore, non è casuale. Nasce da una profonda consapevolezza che LoJack sia il sistema giusto non solo per soddisfare le esigenze del mercato del trasporto su gomma in generale, oggi più che mai altalenante, ma anche perché rappresenta una risposta concreta al grave periodo economico che attraversiamo. “Ogni anno - ha dichiarato il neo presidente Ghenzer - sono sempre di più i veicoli rubati che non vengono recuperati, e lo scenario economico attuale aggraverà sempre di più questa situazione. Sono convinto che i furti aumenteranno, come tradizionalmente accade nei periodi di crisi, e quindi è inevitabile che sempre più persone si ritroveranno a fronteggiare ulteriori disagi economici, come

quello della perdita del proprio veicolo. LoJack rappresenta la risposta migliore al problema dei furti e la sua diffusione apporterà dei concreti benefici all’intero sistema”. LoJack Corporation, leader mondiale nei sistemi per il rilevamento e il recupero di veicoli rubati, in oltre 20 anni di attività ha permesso di ritrovare oltre 250.000 veicoli in tutto il mondo, per un valore superiore ai 5 miliardi di dollari. Il sistema LoJack ha una percentuale di successo record del 90 per cento e la maggior parte dei recuperi avviene entro le 24 ore dalla denuncia del furto. Questo è possibile grazie ai due punti di forza che differenziano nettamente il sistema LoJack dagli altri dispositivi, per recuperare i veicoli rubati, presenti sul mercato: la tecnologia wireless ad alta frequenza e l’esclusivo

rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine. La tecnologia wireless ad alta frequenza non presenta segnali esterni visibili, quali led luminosi o antenne che possano rivelare a malintenzionati la presenza del sistema all’interno del veicolo, inoltre funziona anche se il veicolo viene nascosto in rimesse sotterranee, garage, box schermati o container. Le forze dell’ordine vengono gratuitamente equipaggiate con il Vechicles Tracking Computer LoJack che, installato all’interno delle pattuglie, permette di seguire direttamente e in tempo reale il segnale emesso dal sistema LoJack all’interno del veicolo rubato. I ladri non si accorgono in alcun modo di essere sotto controllo e carabinieri o agenti di polizia possono recuperare direttamente e in tempi record i veicoli rubati. LoJack Corporation ha creato il mercato del rilevamento e recupero dei veicoli rubati e ne è oggi il leader, grazie alla superiorità della sua tecnologia e all’integrazione diretta con le forze dell’ordine che utilizzano i dispositivi di tracciamento LoJack per recuperare i veicoli rubati. La soluzione Stolen Vehicle Recovery System vanta un tasso di successo del 90 per cento anche nel recupero di truck rubati. In 20 anni di attività, i tecnici LoJack hanno installato oltre 7 milioni di unità. LoJack opera attualmente negli Usa e in più di 30 Paesi tra Nord America, Europa, Africa, America Latina e Asia.


Aprile:Gennaio

2-04-2009

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