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IL MONDO DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

€ 4,00

Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XIX - N. 176 - FEBBRAIO 2009

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Zola da pag. 33

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Lusso e comodità del viaggio in compagnia Basilico a pag. 24

Dalla Svezia arriva la nuova ammiraglia da 700 cavalli

Come Volvo nessuno mai Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano

Il nuovo Volvo FH16 ha rappresentato una grande e ambiziosa sfida per i progettisti scandinavi che hanno incrementato di 40 cavalli il precedente motore da 660 mantenendo invariati i valori delle emissioni e dei consumi di carburante GOTEBORG - Era la primavera del 2006 quando progettisti e tecnici di Volvo Trucks vennero riuniti in una stanza al cospetto dello stato maggiore dell’azienda per ricevere delle precise istruzioni su un nuovo “compito” che li avrebbe immediatamente riempiti di orgoglio: realizzare il motore più potente al mondo ma con emissioni e consumi di carburante invariati rispetto al motore ultra prestazionale da 660 cavalli già in dotazione nella gamma Volvo Trucks. Una impresa non da poco perché si trattava oltretutto di sviluppare in tre anni il camion più potente del mondo, rispettando i requisiti sulle emissioni e sul consumo di carburante previsti dalla normativa Euro 5 che sarebbe entrata in vigore nel 2009. “In effetti, realizzare un motore più potente spiega Henrik Lindeberg, Chief Project Manager del nuovo motore D16G - è un’impresa, ma realizzarlo senza aumentare le emissioni o i consumi di carbu-

rante è un’impresa decisamente più complessa”. A distanza di tre anni, la sfida è stata vinta. Il risultato del lavoro dei progettisti svedesi è stato presentato in gennaio con il nuovo FH16 dotato del 6 cilindri di 16 litri da 700 cv di potenza e con 3.150 Nm di coppia che lo rende il veicolo industriale più potente del mondo. Il nuovo motore, contraddistinto dalla sigla “D16G” rappresenta una evoluzione del 16 litri da 660 cavalli e sono proprio quei 40 cavalli in più a consentire a Volvo Trucks di diventare il primo produttore di camion al mondo a infrangere la barriera dei 700 cv. “Potenza e coppia elevate - aggiunge Henrik Lindeberg - sono già un grande risultato, ma i progettisti di motori Volvo hanno soprattutto il merito di essere riusciti a integrare una maggiore potenza del motore con una riduzione delle emissioni”. Huntly a pagina 4

Intervista a Cinzia Caserotti direttore marketing Italscania

Intervista a Marco Monacelli comunicazione Fiat Professional

“Più aggressivi Prova Man TGX 440 cavalli alla ripresa del mercato” Tanta forza lavoro

“Europa L’usato dei TruckStore Mercedes-Benz punto di Garanzia ad ampio raggio riferimento”

Altieri a pag. 8

Campanella a pag. 21 Servizio a pag. 12

Servizio a pag. 10


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

IVECO / STRALIS E MASSIF PROTAGONISTI NEL FILM “ITALIANS”

Due grandi attori al primo ciak La presenza dei due veicoli torinesi nel film di Giovanni Veronesi è frutto di un product placement che permette al brand Iveco di comparire a fianco di una grande produzione cinematografica

ruolo di un camionista, disincantato e un po’ cialtrone che da molti anni trasporta auto rubate negli Emirati Arabi per conto di una ditta romana, presso la quale è stato assunto in prova da pochi mesi un giovane, interpretato da Scamarcio, al quale il collega più anziano sta per passare il testimone. CINEMA E TELEVISIONE Tra imprevisti ed esilaranti avventure in mezzo al deserto, a bordo del camion e inseguiti dalla polizia locale con un Mas-

sif, i due danno vita a una storia in bilico tra risata e smorfia che è anche la caratteristica del secondo episodio in cui Verdone interpreta un dentista romano divorziato in viaggio a San Pietroburgo per un convegno e proprietario di una Ferrari che fa parte del carico di auto rubate a Dubai. La presenza dei due veicoli nel film di Giovanni Veronesi è frutto di un product placement che permette al brand Iveco di comparire a fianco di una grande produzione cinematografica. Se per Iveco si tratta di un esordio sul grande schermo - in

Tre fotogrammi di “Italians” con Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio in compagnia dello Stralis (sopra) e del Massif. di Paolo Altieri TORINO - Iveco ha unito il proprio nome al mondo della celluloide, “prestando” all’attesissimo film “Italians”, che da poco ha fatto il suo debutto nelle sale cinematografiche, due veicoli, uno Stralis e un Massif, ovvero il più grande e il più piccolo della propria gamma. Prodotto da Aurelio e Luigi de Laurentis e diretto dal regista Giovanni Veronesi, il film racconta vizi e virtù dei nostri connazionali al-

passato il mondo del trasporto è stato spesso protagonista, come è il caso del film “Il bestione” di Sergio Corbucci con Giancarlo Giannini al volante di un veicolo Fiat - non altrettanto si può dire per la televisione in cui ha già avuto un ruolo da protagonista in una fiction degli anni Ottanta. Si tratta della serie “Due assi per un Turbo”, prodotta dalla Rai, trasmessa nel 1987 sul primo canale e interpretata da Renato D’Amore, Christian Fermont, Philippe Leroy e Alba Motturae. Composta da 12 episodi di un’ora, la serie aveva come protagonisti due camionisti che viaggiavano a bor do di un Iveco Turbostar “Gambero Rosso” e ne combinavano di tutti i colori. Un altro esempio, al pari di quelli dell’ultimo film di Veronesi, del carattere degli italiani.

l’estero ed è suddiviso in due episodi con Riccardo Scamarcio e Sergio Castellitto protagonisti del primo che si svolge negli Emirati Arabi e Carlo Verdone e Dario Bandiera nel secondo ambientato invece a San Pietroburgo. UNA BISARCA PIENA DI FERRARI Il camion, una bisarca stipata di lussuosissime Ferrari, fa da sfondo all’episodio che vede Sergio Castellitto interpretare il

IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione MA-FA: Cologno M.se (MI).

In occasione del “Vrooom 2009” con i piloti di Formula 1

Campagnola regina della neve MADONNA DI CAMPIGLIO - La Campagnola Iveco, il nuovo veicolo leggero off-road erede della tradizione Fiat nel settore del fuoristrada, ha partecipato al “Wrooom 2009 - Formula 1 & MotoGP Press Ski Meeting” che si è svolto il mese scorso a Madonna di Campiglio (Trento). La manifestazione, organizzata da Scuderia Ferrari Marlboro e Ducati Marlboro Team e riservata alla stampa di settore, è riconosciuta come il primo appuntamento “ufficiale” della stagione sportiva e ha dato vita come di consueto a diversi incontri con i protagonisti della Formula 1 e della MotoGP. Tra loro, ovviamente, i piloti della Scuderia Ferrari e del Ducati MotoGP Team. Un contesto dinamico e sportivo, quindi, in cui la Campagnola ha trovato il suo habitat naturale. Esposto al recente Motorshow di Bologna, in uno stand che riproduceva un paesaggio naturale, di montagna, con ruscelli, massi rocciosi e tronchi d’albero, il fuoristrada Iveco dedicato al trasporto persone a Madonna di Campiglio ha invece trovato una gran quantità di neve che ha allietato tutti i partecipanti all’evento.



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VOLVO TRUCKS RINNOVA LA GAMMA FH16 PRESENTANDO UN NUOVO MOTORE DA 700 CV

Eccolo in azione il nuovo FH16 dotato del D16G, 6 cilindri di 16 litri con potenza di 700 cv e coppia di 3.150 Nm. Un motore con più potenza ma con emissioni e consumi contenuti.

Il camion più potente del mondo di Glen Huntly

GOTEBORG - Era la primavera del 2006 quando progettisti e tecnici di Volvo Trucks vennero riuniti in una stanza al cospetto dello stato maggiore dell’azienda per ricevere delle precise istruzioni su un nuovo “compito” che li avrebbe immediatamente riempiti di orgoglio: realizzare il motore più potente al mondo ma con emissioni e consumi di carburante invariati rispetto al motore ultra prestazionale da 660 cavalli già in dotazione nella gamma Volvo Trucks. Una impresa non da poco perché si trattava oltretutto di sviluppare in tre anni il camion più potente del mondo, rispettando i requisiti sulle emissioni e sul consumo di carburante previsti dalla normativa Euro 5 che sarebbe entrata in vigore nel 2009. “In effetti, realizzare un motore più potente spiega Henrik Lindeberg, Chief Project Manager del nuovo motore D16G - è un’impresa, ma realizzarlo senza aumentare le emissioni o i consumi di carburante è un’impresa decisamente più complessa”. A distanza di tre anni, la sfida è stata vinta. Il risultato del lavoro dei progettisti svedesi è stato presentato in gennaio con il nuovo FH16 dotato del 6 cilindri di 16 litri da 700 cv di potenza e con 3.150 Nm di coppia che lo rende il veicolo industriale più potente del mondo. Il nuovo motore, contraddistinto dalla sigla “D16G” rappresenta una evoluzione del 16 litri da 660 cavalli e sono proprio quei 40 cavalli in più a consentire a Volvo Trucks di diventare il primo produttore di camion al mondo a infrangere la barriera dei 700 cv. “Potenza e coppia elevate - aggiunge Henrik Lindeberg - sono già un grande risultato, ma i progettisti di motori Volvo hanno soprattutto il merito di essere riusciti a integrare una maggiore potenza del

motore con una riduzione delle emissioni, senza aumentare i consumi”. Il requisito assoluto per i tecnici svedesi era quello di realizzare un veicolo conforme all’Euro 5, lo standard europeo per il controllo dell’inquinamento, in vigore dal 1 ottobre 2009, che impone una riduzione di più del 40 per cento delle emissioni di ossido di azoto. E dunque gli esperti di motori Volvo Trucks hanno quindi affrontato il dilemma di sempre: per ridurre i consumi di carburante, è fondamentale ottimizzare il processo di combustione. Tuttavia, questo comporta l’aumento delle emissioni di ossido di azoto del motore e, per evitarlo, era necessario espandere la capacità del sistema di post trattamento dei gas di scarico. Lo sviluppo e il perfezionamento di un motore consistono principalmente nella creazione di una soluzione ottimizzata, dal sistema ad iniezione al tubo di scarico, in cui ogni intervento deve essere valutato molto attentamente per fare in modo che il prodotto finito sia della migliore qualità possibile. PROGETTO METICOLOSO Il gruppo di progettazione del nuovo motore ha lavorato per tre anni per sviluppare, testare e valutare soluzioni diverse. Dall’idea ai prototipi, alle analisi di laboratorio, fino ai test sul campo. Poiché Volvo FH16 è progettato per le operazioni di trasporto più complesse e pesanti, i test sul campo sono stati condotti in ambienti operativi che presentavano condizioni difficili e persino estreme. “Il nuovo Volvo FH16 - racconta Henrik Lindeberg - ha trasportato pesanti autotreni attraverso i deserti dell’Australia, legname nelle zone nordiche della Sve-

zia e viaggiato in condizioni di grande freddo, inoltre è stato testato ad altitudini fino a 3600 metri sulle Montagne Rocciose”. Come è finita? I risultati parlano da soli. Il gruppo di progetto ha gestito le attività brillantemente. Il Volvo FH16 non solo è diventato il camion più potente del mondo, ma soddisfa lo standard Euro 5 e, per di più, offre una eccellente efficienza nei consumi di carburante. Inizio modulo Con una potenza di 700 cv e una coppia di 3.150 Nm, lo straordinario motore Volvo da 16 litri si impone come nuovo

punto di riferimento nel settore dei camion. È la prima volta in assoluto che un veicolo commerciale viene dotato di un motore tanto potente, adatto per le operazioni di trasporto più complesse e pesanti. Il Volvo D16G è disponibile anche nelle varianti con livelli di potenza da 600 e 540 cavalli. Oltre a fornire 40 cavalli di potenza in più e un valore di coppia decisamente più elevato, il nuovo motore produce gas di scarico più puliti. Rispetto al motore precedente, riduce del 40 per cento le emissioni di ossido di azoto e risponde dunque egregiamente alla normativa

‘Euro 5, il nuovo standard europeo per il controllo delle emissioni, in vigore dal 1° ottobre 2009. Nonostante la maggiore potenza, i consumi di carburante rimangono invariati rispetto alla precedente generazione di motori. Attraverso una serie di misure, tra cui la riprogettazione dei pistoni, i tecnici Volvo hanno ottimizzato il processo di combustione e soddisfatto tutti i requisiti: elevate prestazioni, gestione efficiente del carburante, riduzione delle emissioni e lunga durata. I picchi massimi di potenza e di coppia, entrambi raggiungibili in uno spettro di

regimi più ampio, garantiscono un’eccellente guidabilità. Il motore è stato inoltre dotato di un nuovo termostato dell’olio che contribuisce a ridurre il consumo di carburante. E non è tutto perché il livello di rumore ai regimi minimi è stato ridotto di 2dB(A). Con l’introduzione della preiniezione, che spruzza una piccola quantità di carburante nel cilindro, è stata realizzata una sequenza di combustione più graduale e ridotta sensibilmente la rumorosità. Un’altra importante innovazione, che caratterizza le due varianti più potenti del motore D16G, è un nuovo sistema


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per il post trattamento dei gas di scarico di maggiore capacità. Poiché il sistema è in grado di gestire un flusso maggiore di gas di scarico, si crea una contropressione più bassa e le perdite di potenza si riducono al mimino. La maggiore capacità del sistema consente anche una più efficace pulizia degli scarichi. Continua ad essere impiegato il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) che riduce sensibilmente le emissioni nocive. Va anche ricordato che la dotazione di serie del Volvo D16G include il freno a gas di scarico con controllo elettronico (EPG)

Il camion più potente del mondo lanciato anche con un gioco online

Volvo FH16 700 cv sul web

La pagina web del sito dedicato al nuovo super camion Volvo.

GOTEBORG - Come attirare l’attenzione su un nuovo modello di camion? Mentre Volvo Trucks lancia il camion più potente del mondo, gli strateghi del marketing dell’azienda raggiungono fasce di pubblico diverse utilizzando nuovi canali di comunicazione. Come, appunto, Internet. “Siamo riusciti a raggiungere visitatori che normalmente non visiterebbero il nostro sito Web e a fare in modo che fossero loro stessi a diffondere la notizia. Abbiamo creato un sito Web dedicato, strongesttruck.com, dove è possibile gareggiare con altri visitatori e scaricare film, fotografie e musica. Desideriamo offrire una divertente esperienza olistica interattiva con il camion più potente del mondo”, spiega Niclas Hermansson, Communication strategist for digital media di Volvo Trucks. Al sito, tradotto in sei lingue, accedono circa 10.000 visitatori unici al giorno e senza investimenti da parte di Volvo in pubblicità a pagamento. I visitatori riescono a

trovarlo ugualmente. Su blog e chat room si è parlato tantissimo del nuovo camion e del gioco, appositamente realizzato e messo a disposizione sul sito Web. Il gioco richiede velocità, sicurezza e precisione. Ogni due settimane viene proclamato un nuovo vincitore che riceve in premio un’esclusiva giacca di pelle della collezione FH16 di Volvo. “Molti visitatori - racconta Niclas Hermansson - scaricano dal sito anche film, fotografie e musica. Offrendo ai visitatori l’opportunità di esprimere la propria creatività e di elaborare una versione personalizzata del materiale fornito, favoriamo il coinvolgimento e la partecipazione e anche una più ampia diffusione del materiale. Alcuni entusiasti hanno persino realizzato un film sulla competizione e lo hanno pubblicato su YouTube”. Dunque, perché Volvo Trucks si sforza di raggiungere un’audience che esula dai soli conducenti e clienti di camion? “Dobbiamo adattare la nostra comunicazione spiega Niclas Hermansson - a una società in evoluzione. Abbracciando nuove forme di comunicazione possiamo creare interesse sui nostri prodotti e il nostro marchio non soltanto tra gli utenti già fidelizzati, ma anche tra conducenti, meccanici, clienti, impiegati della nuova generazione e altri ancora”. Per tutti coloro che desiderano sapere che effetto fanno 700 cv e scoprire il camion più potente del mondo, l’indirizzo è www.strongesttruck.com. Il sito rimarrà aperto fino alla fine di maggio.

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Fiore all’occhiello di Volvo Trucks e per le aziende che lo sceglieranno da utilizzare per le missioni di trasporto più severe, il nuovo Volvo FH16 da 700 cavalli ha rappresentato una grande e ambiziosa sfida per i progettisti svedesi che hanno incrementato di 40 cavalli il precedente motore da 660 cv ma mantenendo invariati i valori delle emissioni e dei consumi di carburante

della potenza di 230 kW. Il controllo elettronico consente di ridurre il numero delle parti in movimento e, conseguentemente, favorisce la semplificazione della funzionalità, una maggiore affidabilità e la riduzione del peso. È anche possibile installare il freno motore VEB+, che garantisce un effetto frenante di 425 kW. GRANDE PRESTIGIO “Volvo Trucks - sottolinea Staffan Jufors, Presidente e CEO di Volvo Trucks - è il primo produttore al mondo ad

esporre sulla sua ammiraglia il distintivo dei 700 cavalli. Il Volvo FH16, che finora erogava una potenza massima di 660 cv, con lo straordinario cuore da 700 cv diventa il nuovo prezioso fiore all’occhiello non solo di Volvo Trucks ma anche delle aziende dei clienti che lo sceglieranno e che lo utilizzeranno per le operazioni di trasporto più complesse e pesanti. Sì, il nuovo Volvo FH16 è un camion di grande prestigio per i clienti alla ricerca di un veicolo veramente fuori dall’ordinario. E con un motore da 700 cv, prende le distanze da tutti gli altri”.

Carta d’identità COGNOME: Volvo. NOME: D16G Euro 5 MOTORE: Diesel da 16 litri a 6 cilindri, con turbocompressore e intercooler. POTENZA: tre livelli, 700, 600 o 540 cv. COPPIA: tre livelli, 3.150 Nm, 2.800 Nm o 2.650 Nm. FRENI AUSILIARI: EPG da 230 kW a 2200 giri/min o VEB+ da 425 kW a 2200 giri/min. TRATTAMENTO GAS DI SCARICO: SCR (Selective Catalytic Reduction). INTERVALLO DI SOSTITUZIONE DELL’OLIO: 100.000 km o una volta l’anno PRESA DI FORZA (SU RICHIESTA): 1000 Nm con veicolo fermo, 650 Nm con veicolo in movimento. VARIE: disponibile con ventilazione del basamento chiusa o aperta.


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VOLVO TRUCKS / INAUGURATO UN IMPIANTO PRODUTTIVO A 200 CHILOMETRI DA MOSCA KALUGA - Il mese scorso Volvo Trucks ha inaugurato il suo impianto produttivo in Russia. L’inaugurazione dell’impianto russo coincide, per il Costruttore svedese, con l’introduzione di nuovi e più alti dazi doganali per truck importati. Siamo a Kaluga, una città della Russia europea centrale, capoluogo dell’oblast’ omonimo, situata 188 km a sudovest di Mosca sulle rive del fiume Oka. È collegata alla capitale per strada e ferrovia. La città è stata fondata probabilmente nel XIV secolo, come fortezza per il presidio dei confini sudoccidentali della Moscovia; rimase per lungo tempo un piccolo centro. Fu occupata nel 1941 dai nazisti della Wehrmacht. Attualmente è un importante centro siderurgico (soprattutto finalizzato alla costruzione di materiale ferroviario). Sono presenti anche industrie calzaturiere, vetrarie e di stoccaggio di alimenti a lunga conservazione. Volvo Group prosegue dunque la sua strategia d’investimenti in Russia, aggiungendo al network di servizio ora anche un sito industriale. Risale a sei anni fa l’insediamento della Ckd-production a Zelenograd, traducibile in italiano come “Città verde”, sempre nella Russia europea centrale, ma situata nell’oblast’ di Mosca, a circa 37 km di distanza dalla capitale. Con una capacità di 500 truck l’anno, quest’impianto è ora sotto dimensionato per la domanda di truck in Russia, che è cresciuta in maniera significativa. Il nuovo sito pro-

In Russia si cresce A distanza di sei anni dal suo insediamento con Ckd-production, il costruttore svedese ha aperto una fabbrica a Kaluga

Obiettivo: aumentare la capacità produttiva e rispondere in maniera adeguata a una domanda di truck prevista in grande crescita, in Russia e nei Paesi limitrofi. Entro l’anno è prevista l’apertura del terzo Volvo Trucks Center, che andrà ad affiancare quelli esistenti nella capitale e a San Pietroburgo

Costo al chilometro dei pneumatici di un autoarticolato con cinque assi (percorrenza annua 100.000 km)

PNEUMATICI / Uno studio dell’albo nazionale degli autotrasportatori

Ma quanto mi costi? Anche per l’insufficiente ricorso ai pneumatici ricostruiti, in Italia il costo al chilometro delle gomme per autocarro risulta il più alto d’Europa. In Romania il più basso ROMA - Ben 0,129 euro contro 0,052 euro: è questo il valore del costo al chilometro per i pneumatici per autocarro in Italia e in Romania, rispettivamente al primo posto ed all’ultimo posto della classifica del costo chilometrico dei pneumatici riferito ad un autoarticolato con cinque assi che percorre 100.000 chilometri all’anno. Nell’intervallo tra questi valori si collocano i costi rilevati negli altri Paesi europei, e cioè: 0,108 euro in Germania, 0,091 euro in Austria, 0,090 euro in Spagna, 0,079 euro in Francia, 0,074 euro in Ungheria e Slovenia e 0,062 euro in Polonia. A rendere noti questi dati un’elaborazione compiuta dall’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su uno studio del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori.

Italia Germania Austria Spagna Francia Ungheria Slovenia Polonia Romania

2008 0,129 0,108 0,091 0,090 0,079 0,074 0,074 0,062 0,052

2007 0,127 0,102 0,089 0,090 0,078 0,069 0,071 0,060 0,049

2006 0,122 0,098 0,088 0,077 0,078 0,063 0,069 0,058 0,047

Fonte: Elaborazione Airp su dati Comitato Centrale Albo Nazionale Autotrasportatori

mercato favorisce il fenomeno dei ritorni a vuoto, che implicano un aumento dei costi e delle emissioni nocive. C’è inoltre da segnalare come il nostro Paese sia penalizzato dalla situazione delle infrastrutture, che molto spesso sono vecchie e la cui manutenzione è scarsa. Questa situazione contribuisce a rallentare il flusso del traffico con ripercussioni evidenti sui costi dell’autotrasporto. IL VANTAGGIO DEI RICOSTRUITI

PRIMATO NEGATIVO

Come evidenzia la serie storica riportata nella tabella, anche negli scorsi anni l’Italia era al primo posto di questa graduatoria. I motivi di questo non invidiabile record sono diversi. Vi è innanzitutto da mettere in evidenza come la struttura dell’autotrasporto in

duttivo è ubicato a 200 chilometri a sud di Mosca. Produrrà truck per la Russia e i mercati vicini ricompresi nella regione del Cis, dove i nuovi livelli di dazi doganali sono stati introdotti a partire dal mese scorso. A seconda del tipo di truck, il dazio doganale è ora compreso tra il 5 e il 25 per cento. La nuova fabbrica ha una capacità di 10.000 unità di truck Volvo e 5.000 Renault. La produzione inizierà a basso regime, in modo da adattarsi in sintonia coi processi di produzione. I volumi produttivi poi cresceranno gradualmente per rispondere efficacemente alla domanda del mercato. La linea d’assemblaggio sarà fornita di cambi e trasmissioni dalle fabbriche di componenti Volvo ubicate in Svezia. Volvo in Russia ha 39 officine, inclusi due Volvo Trucks center totalmente di proprietà Volvo a San Pietroburgo e Mosca. Un terzo centro sarà aperto al massimo entro l’anno proprio a Kaluga. Da gennaio a novembre 2008, Volvo Trucks ha consegnato 5.466 truck a clienti russi, a fronte di 3.904 unità nello stesso periodo dell’anno precedente. Circa 5.000 Volvo truck usati sono stati importati nello stesso periodo. Quello russo è un mercato giudicato dal grande potenziale di crescita a lungo termine, nonostante la domanda di truck sia calata a causa delle attuali incertezze legate all’economia mondiale. Oggi l’attuale parco di truck Volvo in Russia supera le 50.000 unità.

Italia sia caratterizzata da una grande polverizzazione dell’offerta: infatti, secondo i dati del Centro Studi e Ricerche Anita (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), su 120.000 imprese che operano in questo

settore nel nostro Paese, il 75 per cento è rappresentato da ditte individuali, mentre il 64 per cento dispone di un numero di veicoli che va da 1 a 3; solo il 4 per cento, poi, ha più di 25 veicoli. In una situazione caratterizzata da una gran-

de polverizzazione come quella italiana è molto difficile usufruire di economie di scala, e i costi rimangono alti per tutti gli attori del mercato. Inoltre lo scarso coordinamento derivante dalla presenza di così tante aziende sul

Vi è infine da evidenziare come un grande risparmio potrebbe essere realizzato grazie ad un uso maggiore dei pneumatici ricostruiti. In effetti molto potrebbe essere fatto in Italia da questo punto di vista; basti pensare che nel nostro Paese solo il 57% delle flotte di veicoli per trasporto merci usa pneumatici di ricambio ricostruiti, contro l’89% della Francia, l’87% della Svezia e l’83% della Germania. Le ragioni per un uso così massiccio di pneumatici ricostruiti nei Paesi sopra elencati, molto

attenti sia alla sicurezza stradale che al contenimento dei costi, risiedono nelle loro proprietà economiche ed ecologiche. I ricostruiti, infatti, sono economici ed il loro uso non diminuisce gli standard di sicurezza ed affidabilità del veicolo. Questo perché il processo di ricostruzione salva il 70 per cento dei materiali originari del pneumatico, e cioè la struttura portante. I pneumatici per autotrasporto delle più importanti case costruttrici, poi, sono progettati per essere ricostruiti. A garanzia della sicurezza la produzione di pneumatici ricostruiti è disciplinata da rigorose norme internazionali che definiscono con precisione le diverse fasi del processo produttivo di ricostruzione (i regolamenti Ece Onu 108 per vettura e 109 per autocarro) e dei controlli da eseguire sui pneumatici ricostruiti. Nel rispetto di questi regolamenti i pneumatici ricostruiti vengono sottoposti alle stesse prove di durata, carico e velocità stabilite per i pneumatici nuovi. Un dato non trascurabile nel momento dell’acquisto di un pneumatico.


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Nuova grande iniziativa

L’Annuario 2009 de Il Mondo dei Trasporti dedicato al settore dell’autotrasporto, contiene le schede con i dati tecnici di tutti i modelli e versioni dei veicoli industriali e commerciali, nonchè dei van derivati da vetture commercializzati sul mercato italiano. I marchi presenti nell’Annuario: Astra, Citröen, Daf Trucks, Effedi, Fassi Gru, Fiat Professional, Ford, Hyundai, Isuzu, Iveco, Land Rover, Mahindra, Man Trucks, Mazda, Mercedes-Benz, Mitsubishi, Mitsubishi Fuso, Nissan, Opel, Peugeot, Piaggio, Renault, Renault Trucks, Scania, Škoda, SsangYong, Tata, Toyota, Unimog, Volkswagen, Volvo Trucks.

Per informazioni rivolgersi a: Vega Editrice - Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza (MI) Tel. +39 039.493101 - Fax +39 039.493102 - info@vegaeditrice.it


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

ITALSCANIA / ANCHE LA CRISI DIVENTA UN INVESTIMENTO

Caserotti: “Con la ripresa saremo ancora più competitivi”

Il direttore marketing della filiale italiana della marca svedese, mentre sottolinea i brillanti risultati conseguiti nel 2008, illustra come in quel di Trento si sta utilizzando questo periodo difficile per operare tutta una serie di miglioramenti all’interno e all’esterno dell’azienda, per trovarsi ancora più preparati, non appena si riprenderà il mercato di Paolo Altieri TRENTO - Il momento è difficile. Anche in Italscania si vivono giornate di profonde riflessioni alla ricerca di uno spiraglio che si spera possa manifestarsi il me no lontano possibile. L’a zienda è solida, alla fine di febbraio dai vertici della Casa madre in Svezia non era giunta alcuna notizia di chiusura di fabbriche, tanto meno di licenziamenti. E in quel di Trento, dove ha sede la filiale italiana della marca svedese, era, questo, già un motivo di una certa tranquillità, anche se l’imperativo categorico fin dallo scoppio della crisi dell’economia reale è diventato inevitabilmente quello di ridurre i costi in tutte le maniere possibili. In Italia Scania gode da sempre di grandissima considerazione da parte della clientela, una clientela fatta in gran parte di piccole aziende di trasporto che forse oggi, più che i grandi flottisti, soprattutto

Particolarmente brillante il bilancio di Italscania nel 2008 con un volume d’immatricolato di ben 3.100 veicoli pari a una quota del 13 per cento del mercato oltre le 16 tonnellate. quelli non razionalmente strutturati, sentono un po’ meno gli effetti disastrosi della crisi. Sono, questi, gli argomenti che affrontiamo nel corso di un incontro con Cinzia Caserotti, direttore marketing di Italscania, preoccupata sì ma con una determinazione ancora più forte di quanto non lo sia in virtù del suo carattere di ferro. La sua analisi dell’attuale realtà parte dal bilancio del 2008. “Un anno - sottolinea - decisamente positivo, anche se i risultati sono dovuti soprattutto all’ottimo andamento degli ordini acquisiti nel l’ultimo quadrimestre del 2007. In ogni caso, pur con la pesante flessione della domanda che si è registrata nella seconda parte dell’anno, abbiamo potuto chiudere con un bilancio record, sottolineato da 3.100 veicoli immatricolati, il che significa una quota del 13 per cento nel nostro mercato di riferimento, quello oltre le 16 tonnellate di Ptt, e quindi direttamente alle spalle del costruttore nazionale”. “La nostra soddisfazione prosegue - per come abbiamo chiuso il 2008 è anche dovuto al fatto che abbiamo registrato una ulteriore conferma dell’apprezzamento dei nostri veicoli destinati al lungo raggio e che rappresentano ben l’85 per cento dell’intero volume delle vendite mentre il 6 per cento è realizzato dai veicoli per il cavacantiere e il 9 per cento da quelli per la distribuzione interregionale, settore quest’ultimo che ha sofferto molto di più degli effetti della crisi nell’ultima parte dell’anno e che invece ci ha visto addirittura migliorare dal punto di vista della quota di penetrazione. Mi piace anche sottolineare l’ottima accoglienza in Italia della gamma Scania Euro 5 con tecnologia EGR, che in Europa aveva debuttato già nell’autunno del 2007, alla

quale la clientela riconosce una grandissima validità soprattutto in fatto di consumi contenuti”. Ma se questo è il quadro con il quale Italscania si è presentata ai nastri partenza del 2009, quale è nello stesso tempo la risposta dell’azienda trentina all’attacco che questa volta non porta i colori della concorrenza ma piuttosto i panni neri di una crisi economica che ha assunto negli ultimi mesi il carattere di un vero e proprio terremoto? “Beh, intanto - risponde Caserotti - non siamo abituati a fasciarci subito la testa prima ancora di aver verificato i danni. Che certamente potranno esserci se la situazione negativa dovesse prolungarsi per molto. Ma intanto, sarà anche per la nostra collocazione geografica, sarà per lo spirito montanaro che anima la gente di questi

luo ghi al cospetto delle cime montuose, per altro quest’anno coperte di bellissima neve, abbiamo la giusta determinazione per affrontare le difficoltà con estrema razionalità, raccogliendo tutte le migliori energie per operare comunque nella migliore prospettiva per l’azienda e per i nostri clienti. In verità, per quanto riguarda i clienti già dallo scorso anno abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra proposta di pacchetti di manutenzione e riparazione, finalizzati ad assicurare costi certi ma anche una più razionale gestione dei mezzi. Ne abbiamo istituito di nuovi, estesi pure ai ricambi, a beneficio dei clienti con veicoli dall’età superiore ai 5 anni, un’operazione, questa, che costituisce una vera e propria attenzione per i vecchi amici clienti. L’obiettivo è quel-

Cinzia Caserotti, direttore marketing di Italscania. lo di aiutare nuovi e vecchi clienti a programmare con oculatezza la gestione dei propri veicoli, limando il più possibile i costi”. L’altro terreno sul quale Italscania è attiva con un impegno an cora maggiore riguarda la for mazione a tutto campo sia all’interno dell’azienda sia all’esterno, ovvero presso la rete di vendita e di assistenza. “Si sa bene - osserva Cinzia Caserotti - che quando il mercato tira, tut te le forze in campo sono con centrate a rispondere con prontezza alle esigenze dei clien ti. Poco importa in quei periodi se ci sono dei problemi di organizzazione, e ci sono sicuramente, da risolvere. Ma non costituiscono una priorità per cui vengono rimandati. Ecco, oggi c’è invece il tempo per mettere mano proprio a questi miglioramenti. Di qui la decisione del management di rimettere tutto in discussione, anche il proprio operato per cercare di ottenere piccoli ma importanti miglioramenti in tutti i segmenti di attività dell’azienda”. “È un progetto - spiega Caserotti - partito anch’esso lo scorso anno e che vede coinvolti tutti i collaboratori dell’azienda interni ed esterni, diretti e indiretti, ognuno, qualunque sia il suo compito, chiamato a fare autocritica, a dare il proprio contributo, a segnalare manchevolezze, a esprimere pareri e suggerimenti, a relazionarsi con i colleghi, a indicare soluzioni all’insegna di vera e propria unità d’intenti, ma il tutto finalizzato alla migliore soddisfazione dei clienti. Per l’intero management di Italscania è motivo di grande soddisfazione vedere ogni giorno questi cosid-

In questo periodo di grave recessione l’impegno maggiore in casa Italscania è rivolto alla formazione e alla ricerca del miglioramento in tutti i segmenti di attività all’interno e all’esterno dell’azienda.

detti “Gruppi di Miglioramento” dibattere, discutere, puntualizzare, criticare anche il management, sviscerare le varie problematiche cercando anche e soprattutto la condivisione sulle scelte da prendere che non costituiscano un intervento tampone ma che rappresentino la soluzione definitiva al problema. Nasce da qui un nuovo, feroce spirito di corpo, un orgoglio ancora più forte di appartenenza all’azienda Scania, una nuova consapevolezza di essere ognuno protagonista importante dell’azienda. Ecco, la risposta Scania alla pesante congiuntura attuale sta proprio in questo lavoro di riorganizzazione interna ed esterna, in questo impegno di migliorarsi ulteriormente, in questa ricerca di una professionalità ancora più accentuata da mettere al servizio dei clienti”. “Non meno importante - aggiunge ancora Cinzia Caserotti - è la formazione rivolta alle nuove generazioni che si affacciano alla responsabilità delle nostre concessionarie. Sono loro il futuro delle aziende di distribuzione e di assistenza, nella generalità dei casi sono giovani preparati, con studi universitari ai quali non bastano l’esempio e l’esperienza dei genitori, non è sufficiente aver respirato l’aria dei camion fin da bambini. Perché possano prendere in mano le redini dell’azienda con sicurezza e con l’obiettivo di consolidare il lavoro dei padri, sono giovani che vanno preparati in maniera quasi scientifica sul terreno della gestione, su quello delle problematiche e dell’analisi del mercato, sulle tecniche di vendita, sugli strumenti di marketing, sui processi di organizzazione, sull’evoluzione dell’autotrasporto, realtà che fa parte del know-how di un grande costruttore come Scania e che noi abbiamo il dovere di trasferire a questi giovani affinché siano in grado di dare continuità alle belle aziende costruite dai loro padri, che rappresentano lo straordinario patrimonio dell’Italscania”. Per il direttore marketing di Italscania “non c’è alcuna possibilità di fare previsioni per il 2009”. “È inevitabile - dice navigare a vista, attenti comunque a sfruttare tutte le opportunità che si dovessero presentare. È certo che non verrà usata la leva del prezzo per cercare di mettere insieme dei numeri. Svi lire il prodotto non è mai una soluzione intelligente, men che meno in Scania. Abbiamo comunque la consapevolezza che proprio questo approfondito lavoro sul terreno del miglioramento ci farà trovare ancora più preparati, più decisi e più aggressivi nel momento in cui riprenderà il normale corso la domanda del mercato”.


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MERCEDES BENZ / NASCE LA LINEA “TRUCKER SELECTION”

Anche per il camionista conta lo stile Non solo abbigliamento: alla Casa della Stella hanno pensato ad accessori dedicati a chi vive la maggior parte del proprio lavoro sulle strade di Fabio Basilico ROMA - Si chiama “Trucker Selection” Mercedes-Benz ed è una linea di prodotti pratica ed elegante, per chi si sente a casa anche quando è in strada. Sono 50 i nuovi articoli selezionati per gli autisti dei truck con la Stella, suddivisi in tre segmenti: “Sicurezza e tecnica”, ovvero abbigliamento tecnico resistente ed accattivante; “Libertà ed emozioni”, cioè articoli per essere eleganti anche in viaggio; “Praticità e mobilità”, ovvero accessori per viaggiare con più comfort a bordo del proprio truck. Con la nuova linea “Trucker Selection”, Mercedes-Benz presenta una gamma di articoli appositamente studiati per gli autisti di autocarri. Funzionali, facili da utilizzare e dal design accattivante, questi articoli semplificano la vita degli autisti di linea, lo straordinario design sottolinea l’identità personale del “Trucker”, la qualità dei materiali e della lavorazione riflette appieno i valori del brand Mercedes-Benz. SICUREZZA E TECNICA Partiamo dal primo segmento: “Sicurezza e tecnica”. Si compone di materiali robusti color argento con inserti riflettenti. Look tecnico e “metallico” sono i tratti salienti che contraddistingueranno i capi, concepiti per affrontare anche le condizioni più estreme della vita di un autista. Per ora nella gamma troviamo il parka, con il cappuccio foderato staccabile e le numerose tasche, la protezione ideale con qualsiasi tempo,

Tre i segmenti: “Sicurezza e tecnica”, capi di vestiario eleganti e resistenti; “Libertà ed emozioni”, articoli che vogliono distinguere lo stile del trasportatore Mercedes; “Praticità e mobilità”, una serie di oggetti utili o anche solo da compagnia nelle lunghe distanze

Nelle foto di questa pagina alcuni degli articoli della nuova linea “Trucker Selection” di Mercedes-Benz: sopra, un modellino del nuovo Actros MP3; al centro, un moderno e tecnologico orologio; sotto, una elegante camicia sportiva scozzese. mentre le finiture rifrangenti aumentano la sicurezza quando ci si muove nel traffico. La pratica giacca due-in-uno è il capo ideale in qualsiasi stagione dell’anno. La giacca esterna può essere indossata da sola, come protezione antivento. Anch’essa è dotata di finiture rifrangenti. La parte interna è invece più calda, grazie all’uso del pile. Il pratico gilet è foderato in pile ed è reso ancora più comodo dalle numerose tasche esterne ed interne. Come la giacca, è dotato di finiture rifrangenti, utilizzate anche sul bomber. La giacca a vento, realizzata in tessuto French Terry, con cappuccio imbottito e tasche a soffietto, è ideale per i mesi più freddi. I robusti pantaloni, dotati di cerniere sul fondo, sono perfetti per chi lavora su un mezzo pesante e pratici nelle operazioni di carico. Il quarto inferiore della gamba può essere aperto grazie alle comode zip - e le numerose tasche diventano pratici scomparti per gli attrezzi. I nuovi berretti da baseball sono stati studiati per tenere caldo il capo, senza rinunciare a un tocco di eleganza. Che si scelga il berretto design, il berretto autista o la versione invernale, questa particolare selezione fa in modo che chi guida un veicolo Mercedes-Benz sia pronto ad affrontare qualsiasi tempo ed occasione. Il parka antracite con quattro tasche sul davanti e un’altra dietro la chiusura lampo nascosta, cappuccio imbottito estraibile, fodera interna trapuntata

con coulisse elastica in vita, chiusura lampo a 2 vie per un maggiore comfort di seduta è in vendita al prezzo di 209,38 euro. LIBERTÀ ED EMOZIONI Pelle, flanella, colori caldi e tonalità marroni sono gli elementi che caratterizzano il segmento “Libertà ed emozioni”, una serie di articoli di abbigliamento funzionale per accompagnare l’autista in sicurezza di giorno e di notte. Il gilet, realizzato in pelle marrone scuro, con i pratici bottoni automatici e tasche interne regala sensazioni di libertà ed eleganza, proprio come la camicia sportiva scozzese, leggermente imbottita, che nei giorni più caldi potrà essere indossata anche senza giacca. Il gilet in vera pelle marrone scuro con logo con Stella e scritta Mercedes-Benz argento inciso sul davanti a sinistra, due tasche esterne, due interne più una per il cellulare, con bottoncini automatici color oro antico è in vendita a 185,90 euro. La T-shirt marrone scuro con la stampa “Trucker” è ormai un capo di culto. Sarà disponibile in versione uomo, donna (con vestibilità più snella) e bambino, per gli autisti di domani. Per ora la T-shirt da donna marrone scuro costa 28,21 euro. Ogni autista cela in sé un avventuriero ed è per questo che “Trucker Selection” propone il cappello adatto al suo vero spirito. Il berretto in tessuto è rea-

lizzato con una fascia e un badge in pelle “Trucker”. Il cappello in tessuto con nastro marrone scuro, applicazione in pelle sintetica con scritta “Trucker” sul retro, Stella e scritta Mercedes-Benz ricamate sulla parte anteriore è venduto al prezzo di 36,12 euro. La pratica borsa di tela è il posto ideale per un piccolo bagaglio da portare con sé durante il viaggio. Ha una capacità di 35 litri ed è realizzata in robusto poliestere. Per le occasioni speciali vi è inoltre una fibbia speciale per cintura, realizzata in edizione limitata da 999 pezzi. La cintura in vera pelle marrone scuro con design esclusivo a rivetti, logo Mercedes-Benz sulla fibbia, di lunghezza pari a 120 cm è venduta al prezzo di 53,93 euro. Nella gamma troviamo poi un anello portachiavi in pelle, abbinabile alla cintura, con borchie decorative, accompagnato da un portafoglio in pelle, con catenella e gancio a moschettone, e una camicia di flanella marrone scuro leggermente imbottita, colletto e risvolti delle tasche in tonalità contrastante, Stella e scritta Mercedes-Benz ricamate sul lato sinistro del colletto, che costa 61,49 euro. PRATICITÀ E MOBILITÀ Articoli utili per il viaggio, accessori che rendono la vita più facile, piccoli regali per familiari e amici: tutto questo e molto di più si trova nel segmento “Praticità e mobilità”. L’orologio da tasca ha un gancio a moschettone che consente di attaccarlo alla cintura. La cassa è realizzata in zinco pressofuso ed ha un coperchio a molla. Se ci si trova in viaggio in orari inconsueti della giornata, non si può che apprezzare questo originale orologio: il quadrante con le 24 ore aiuta ad individuare l’ora esatta con un solo colpo d’occhio. O magari

si preferisce un oggetto da navigazione più classico, da portare sempre al polso? L’orologio con bussola saprà indicare l’ora e la strada. E per far arrivare l’autista sempre in orario, è dotato di una sveglia da viaggio. La custodia si apre premendo semplicemente un bottone. I guanti da lavoro sono sempre utili e quelli di “Trucker Selection” sono gli unici che vantano il logo con la Stella. La torcia è lo strumento ideale nelle ore più buie e la torcia di “Trucker Selection”, con i suoi 24 LED, è particolarmente luminosa. Le batterie sono comprese nella confezione. A chi non è mai capitato di avere bisogno di una torcia e di scoprire che le batterie sono scariche? Ecco la soluzione giusta: la torcia ricaricabile con dinamo ad accumulo di energia. Se mentre si lavora nel buio servono entrambe le mani, si apprezzerà la luce da testa. Questa è dotata di otto LED molto luminosi e può essere impostata su tre livelli di luminosità. Le batterie fornite garantiscono 150 ore di luce. Di solito, si sa, un trasportatore di chiavi ne ha parecchie. Per tenerle in ordine, ecco l’anello portachiavi, con gancio a moschettone, che consente di attaccarlo alla cintura. Anelli separati tengono le diverse chiavi e consentono di avere sempre la situazione sotto controllo. Se si preferisce invece tenere le chiavi “al collo”, è disponibile l’apposito laccio, con un gancio di sicurezza e una sezione staccabile per le chiavi. Cosa sarebbe un autista senza un thermos per tenere calde le bevande? Le bottiglie termiche con la Stella sono fornite con due tazze ed hanno un dispositivo automatico che evita di rovesciare i liquidi in cabina. Ha una capacità di 750 ml. Indipendentemente dall’uso cui è destinato, per le sigarette o quant’altro, l’accendino antivento sarà al fianco dell’autista anche con le condizioni meteo più difficili. È realizzato in metallo e gomma. O si preferisce uno Zippo autentico? L’accendino di culto viene riproposto da Mercedes-Benz con la scritta “Trucker”. Un altro accessorio pratico è il coltellino a serramanico. Il coltello di “Trucker Selection” ha la struttura in acciaio ed è gradevole da impugnare. Anche la robusta lama è realizzata in acciaio. Per evitare di perderlo, è dotato di una robusta catenella con gancio a moschettone. Molti altri sono gli oggetti che si tende a perdere quando si è in viaggio: gli occhiali da sole, le

chiavi o le monete, che facilmente cadono dal cruscotto. Il Magic Pad consente di tenere questi e altri oggetti saldamente al loro posto. Hai lasciato a casa lo spazzolino? Hai dimenticato il set per il manicure o il rasoio? Il set da viaggio è la soluzione perfetta. Disponibile nella versione uomo e donna. In quest’ultima viene proposto con i prodotti essenziali per il trucco. Quando capita di fare la doccia in una stazione di servizio, saranno sicuramente utili le infradito con la scritta “Trucker”. La linea comprende accessori che tutti gli autisti apprezzeranno nel tempo libero, ad esempio, la robusta cintura in cuoio con borchie. O ancora la coperta da picnic in pile, con il lato posteriore idrorepellente, ideale per una rilassante pausa in campagna. E se il tempo è incerto, serve anche l’ombrello. Per il bricolage, che si tratti di riparazioni a bordo o di qualche altro lavoretto, un kit completo di attrezzi è perfetto per l’autista che ama cimentarsi con la meccanica. Comprende un cacciavite a cricco, punte, chiavi per candele con adattatori e un set di viti. Tutti, dall’autista ai giovani camionisti della prossima generazione, subiscono il fascino di Knut Knuddel, l’orsetto polare. È disponibile come anello portachiavi, con ventose per il finestrino o semplicemente come peluche, in due dimensioni. Il portamatite e lo zaino per bambini della stessa linea sono invece destinati agli autisti di domani. Una proposta anche per la casa: l’elegante orologio da parete, con movimento analogico al quarzo, completo di termometro e igrometro. La raffinata cassa è in alluminio spazzolato. Inoltre nessuno deve separarsi dal suo truck, quando la giornata lavorativa finisce. Ecco dunque i modellini del nuovo Actros MP3, disponibili in due scale e altrettanti modelli: trattore stradale singolo e ribaltabile con tre assi. I modellini su scala 1:87 comprendono un ribaltabile color argento e una betoniera di colore blu. Per quanto riguarda i mezzi commerciali, la gamma propone un trattore di colore rosso e argento, un semirimorchio bianco e il modello speciale “Branchen-Informations-Center” (Edition 6) in argento. I modelli in scala 1:50 sono il ribaltabile a 3 assi in grigio e il trattore in rosso, oltre ad un trattore con semirimorchio in argento. Eppoi troviamo la bic 6 a forma di Actros, un astuccio che riporta l’effige del leader dei pesanti, uno zainetto per bambini e un accendino antivento. Insomma, comfort, qualità, stile e tecnologia Mercedes-Benz in una linea di abbigliamento ed accessori dedicata a chi vive la maggior parte del proprio lavoro sulle strade. La “Trucker Selection” 2008-2009 è già pronta per accompagnare gli autisti della Stella nel loro prossimo viaggio. Tutti i nuovi prodotti “Trucker Selection” sono disponibili presso i partner Mercedes-Benz e visibili sul sito www.mb-truckerselection.it.


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MERCEDES-BENZ / IL MONDO DEI TRUCKS USATI SOTTO LA BANDIERA TRUCKSTORE

Garanzia d’ampio raggio La principale novità del 2009 in casa TruckStore l’annuncia Maurizio Pompei, classe 1968, dal 1° gennaio di quest’anno nuovo Direttore TruckStore, vero e proprio concessionario di veicoli industriali usati Mercedes-Benz e non solo visto che, nei 31 impianti europei dei quali tre in Italia, si trovano camion di ogni marca, configurazione di telaio ed età. La garanzia vale 12 mesi su tutti i componenti della trasmissione, in tutti i paesi EU e per tutte le marche di Massimiliano Campanella ROMA - Veicoli d’occasione usati ma anche servizi di Mercedes-Benz. E tra questi ultimi spunta la vera novità dell’anno in corso: una garanzia di 12 mesi su tutti i componenti della trasmissione, garanzia valida in tutti i paesi dell’Unione Europea e per tutte le marche. TruckStore, lo specialista di veicoli usati Mercedes-Benz, propone un nuovo accordo di garanzia, valido a livello europeo, e inaugura il nuovo sito www.truckstore.com, che si presenta con una nuova veste grafica e funzioni di navigazione ottimizzate. In casa TruckStore, vero e proprio concessionario di veicoli industriali usati di ogni marca, la novità del 2009 è rappresentata da una garanzia che si applica in tutta Eu ropa. È disponibile per i truck usati di tutte le marche e configurazioni di telaio, nelle categorie Oro e Argento, purché il mezzo rispetti i requisiti indicati nelle categorie stesse. La garanzia di 12 mesi si applica a tutti gli elementi della trasmissione e copre, in caso di danno, tutti i costi delle riparazioni, senza che il cliente debba pagare alcuna franchigia. È su questa novità, apice di tutta una serie di servizi, che punta Maurizio Pompei nuovo Direttore TruckStore. Dal 1° gennaio di quest’anno ha assunto l’incarico di Direttore TruckStore, nell’ambito della Direzione Generale Veicoli Industriali. Maurizio Pompei, nato nel 1968 a Roma, si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Roma e ha iniziato la sua carriera professionale nel settore del credito al consumo e del re-marketing. In MercedesBenz Italia dal settembre del

La sede di Aprilia, una delle trentuno location europee e delle tre italiane di Truckstore, lo specialista in veicoli usati di Mercedes-Benz.

Maurizio Pompei, Direttore TruckStore, nell’ambito della Direzione Generale Veicoli Industriali.

2005, Pompei ha maturato negli anni una consolidata esperienza nelle attività di vendita e marketing di veicoli usati arrivando a ricoprire l’incarico di Responsabile del Settore Vendite Usato e Parco Rotabile. Ma torniamo alla nuova garanzia TruckStore. “Che il trasportatore viaggi lungo un’autostrada tedesca, nei pressi della riviera spagnola o lungo i fiordi scandinavi - ci ha spiegato il neo Direttore - la garanzia si applica in tutta Europa, con chilometraggio illimitato. Un’elaborazione semplice, esente da complicazioni burocratiche ed un servizio di assistenza telefonica in più lingue fanno in modo che il cliente riceva 24 ore su 24 un servizio rapido e professionale in caso di imprevisti. Presso una delle 31 sedi Truck-

Store e sul nuovo sito ogni trasportatore può trovare una consulenza specializzata sulla garanzia e chiedere le informazioni di cui necessita”. VEICOLI D’OCCASIONE MA ANCHE SERVIZI Nell’ambito dell’organizzazione di vendita MercedesBenz, TruckStore rappresenta oggi il maggiore centro di veicoli industriali usati di ogni marca, età e configurazione di telaio. Inoltre, TruckStore offre un’ampia gamma di servizi consolidati che vanno dal finanziamento, al leasing e per finire alla garanzia europea. TruckStore è in costante crescita e og gi conta ben 31 sedi in 14 Pae si europei, presso i quali ogni anno vengono venduti ol-

tre 20.000 veicoli. TruckStore può accettare, a titolo di pagamento, anche veicoli industriali di qualsiasi produttore, singoli o intere flotte. Ma com’è andata l’attività di Truckstore nel 2008? Un anno che, se nella prima parte faceva presagire almeno la continuità col 2007, a partire da settembre in poi ha fatto registrare un vero e proprio tracollo in tutti i settori del l’industria, compresi i trasporti. Ne parliamo col nuovo Direttore Maurizio Pompei. “L’anno 2008 ha fatto registrare ai TruckStore, tra truck e van usati, circa 2.000 unità vendute. L’attività dei tre centri di Guardamiglio, in provincia di Lodi, Aprilia in provincia di Roma e Bari, specializzati nella vendita retail dell’usato veicoli industriali e commerciali, si è con-

centrata sia sull’usato Mercedes-Benz di provenienza dalle società del gruppo, MercedesBenz Financial Services e Charterway, che sull’attività di trade-in dalla rete ufficiale. In questo modo, i TruckStore sono in grado di assicurare alla loro clientela un giusto equilibro di offerta, che va dall’usato recente, cosiddetto young-used, al prodotto con quattro o cinque anni di vita, disponibile a condizioni ancora più accessibili quindi più appetibile per chi vuo le comunque un usato di qualità ma a un prezzo ancora più contenuto. La disponibilità sia del prodotto Mercedes che di altri marchi, insieme alla professionalità del personale di vendita, consente a tutti i clienti del TruckStore di soddisfare appieno le loro esigenze. Questi

Funzioni di navigazione ottimizzate

Nuovo design per truckstore.com ROMA - Un sito con un nuovo design e funzioni di navigazione ottimizzate, tradotto in 13 lingue (persino in rumeno). E oggi, grazie ai TruckStore e alla straordinaria funzione di ricerca per somiglianza operabile on line, ciascun trasportatore può trovare il camion giusto per le sue esigenze. Il sito www.truckstore.com è stato completamente rinnovato: la piattaforma internet si propone interamente ridisegnata e consente ai clienti dei veicoli industriali usati di raggiungere ancora più facilmente il proprio obiettivo: trovare un mezzo su misura, grazie a un sistema di navigazione più avanzato e intuitivo. Il nuovo sito web assicura un’esperienza ancora più gradevole: sezioni strutturate in maniera chiara, semplicità dei comandi e ottimizzazione delle funzioni di contatto. L’utente può avvalersi, inoltre, di funzioni di riconoscimento della lingua e del Paese. Ma le novità non finiscono qui: il sito oggi “parla” anche il rumeno e, con ben 13 lingue, consente ai clienti di effettuare nella

propria lingua e con grande facilità la ricerca del veicolo desiderato. www.truckstore.com propone anche una funzione di ricerca per somiglianza, che rappresenta un’assoluta novità nel settore della vendita di veicoli industriali usati: se la ricerca iniziale restituisce solo un numero limitato di veicoli corrispondenti ai desideri del cliente, www.truckstore.com effettua una ricerca in background, che va automaticamente a cercare veicoli simili. Indipendentemente dalla complessità del telaio, dalla disposizione delle ruote o dell’allestimento specifico, la ricerca per somiglianza cerca il veicolo tra una giacenza media di circa 4.000 veicoli in tutta Europa, proponendo al cliente il veicolo che fa al suo caso. Inoltre, possibili errori di digitazione nella ricerca vengono evidenziati con grande semplicità. I clienti non devono farsi carico della ricerca, in quanto www.truckstore.com svolge tutto il lavoro. La logica di questo sistema si basa su un vasto know-how e sull’esperienza del team di vendita TruckStore.

All’interno dell’organizzazione di vendita Mercedes-Benz, TruckStore (sopra, la sede nel lodigiano) rappresenta il maggiore centro di veicoli industriali usati di ogni marca, età e configurazione di telaio.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

Le 31 sedi TruckStore in Europa Belgio Germania

Anversa Berlino-Brandeburgo, Brema, Dortmund, Erfurt, Göttingen, Amburgo, Coblenza, Köngen, Monaco di Baviera Alsazia, Lione, Mireval, Parigi Nord, Parigi Sud Francia Grecia Corinto Italia Bari, Lodi, Roma Paesi Bassi Nijkerk Austria Linz, Wiener Neudorf Polonia Varsavia Portogallo Abrunheira Russia Mosca Svezia Helsingborg Spagna Barcellona, Madrid, Valencia Repubblica Ceca Praga Ungheria Budapest in sintesi sono gli ingredienti di questa formula di successo”. Con il suo arrivo come cambierà la strategia TruckStore? Quali gli aspetti sui quali pensa di poter avviare un cambiamento? “Sicuramente i TruckStore continueranno a svolgere l’attività di supporto alla rete ufficiale Mercedes-Benz, in particolare offrendo alla stessa un ca nale privilegiato per la gestione di usato in rientro dalla vendita dei veicoli. A livello di pro cessi di gestione, il 2009 sarà un anno di ricerca dell’ottimizzazione, allo scopo di accelerare la gestione dei veicoli in rientro e rendere ancor più fluida l’azione di vendita, a vantaggio sia della rotazione dello stock che della disponibilità di prodotto esposto nei centri per i potenziali clienti. Un programma di garanzia dedicato per i TruckStore, con livelli di copertura differenti, a seconda dello stato d’uso e dell’età dei veicoli, assicura e continuerà ad assicurare sia il consolidamento del l’immagine di affidabilità dei veicoli industriali usati del brand Mercedes che la sicurezza degli acquirenti che rivolgeranno la propria scelta d’acquisto ad altri marchi ri-commercializzati dai TruckStore”. IMPORTANTE NOVITÀ PER I VAN È prevista qualche novità a livello di servizi nel corso di quest’anno? “Oltre al programma di garanzia previsto per i truck, per quanto concerne i van il 2009 sarà l’anno di consolidamento del nuovo brand dell’usato Used 1, dedicato ai veicoli commerciali d’occasione. Il brand prevede due classificazioni dell’usato di proprietà: i veicoli premium e i veicoli d’occasione. I “veicoli premium” si rivolgono alla clientela alla ricerca di un usato con massimo tre anni di vita e 100.000 km. Nei “veicoli d’occasione” rientrano invece tutti i veicoli fino a sei anni di vita e 200.000 km. Il programma, lanciato alla fine del 2008 su una selezione di concessionarie pilota, sarà esteso a tutta la rete ufficiale di veicoli industriali e commerciali Mercedes-Benz nel corso dell’anno 2009. L’obiettivo è sempre quello di consolidare l’immagine di affidabilità anche dei veicoli commerciali usati del brand MercedesBenz”. Il 2009 è definito da tutti gli operatori un anno difficile. Lo sarà anche per Truckstore? “L’ondata di crisi generalizzata che ha caratterizzato, per i veicoli industriali e commerciali, prevalentemente l’ultima parte dell’anno 2008, influenzerà indubbiamente anche questa prima parte del 2009, rendendolo sicuramente un anno particolarmente impegnativo. Sono convinto che buona parte del successo sia determinata dalla ca-

pacità di reazione, di proporre soluzioni innovative e su misura dei clienti”. SOLUZIONI ANTICRISI Quali sono i punti di forza di TruckStore che consentiranno di resistere alla crisi economica? “Spesso la scelta dei clienti, specie in momenti di crisi come questo, fa sì che l’usato rappresenti un’alternativa più economica all’acquisto di un mezzo nuovo. I TruckStore, sposando sia il concetto di “multibrandismo” che di appartenenza al gruppo Mercedes-Benz Italia, hanno il vantaggio di offrire un’ampia selezione di veicoli con la garanzia della solidità, se rietà e professionalità del marchio Mercedes. Il posizionamento geografico dei tre TruckStore assicura una copertura territoriale ottimale, consentendo ai clienti di rivolgersi al centro più vicino e la possibilità di consultare la disponibilità anche degli altri TruckStore direttamente on-line sul sito dedicato www.truckstore.it. Tale sito rappresenta una vera e propria vetrina on-line: permette di verificare parte della disponibilità dei centri TruckStore e di richiedere ulteriori informazioni sui mezzi ai quali si è maggiormente interessati. Ovviamente non manca la possibilità di accedere a soluzioni finanziarie personalizzate qualora l’esigenza all’acquisto sia accompagnata dall’esigenza di finanziare completamente o in parte l’importo necessario all’acquisto del veicolo”. Lei ha 40 anni ed ha iniziato la carriera nel re-marketing. Quali le competenze finora maturate che più metterà a frutto nel nuovo incarico? “Il re-marketing dei veicoli usati rappresenta un’esperienza di lavoro che va vissuta con entusiasmo, umiltà e passione: c’è sempre da imparare e si deve costantemente ricercare l’ottimizzazione di processi e soluzioni innovative, perché il mercato è in continua evoluzione. Questa è secondo me l’esperienza da mettere a frutto. Inoltre, nonostante il mondo delle vetture e quello dei veicoli industriali siano sostanzialmente differenti, ancorché entrambi estremamente stimolanti, l’esperienza maturata nel re-marketing dell’u sato vetture di MercedesBenz Italia mi permetterà di mettere a frutto anche sui veicoli industriali e commerciali le competenze tecniche e di gestione dei processi di buyback”. Del resto, sono le stesse sfide del mercato, oggi ancora più complesse e difficili rispetto al passato, a rendere “obbligatorie” tutte quelle conoscenze necessarie a venire incontro alle esigenze degli operatori dell’autotrasporto. Esigenze divenute sempre più pressanti anche nel comparto dei veicoli usati.

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CONTINENTAL / DA VDO INNOVATIVO SISTEMA PER SCARICARE E ARCHIVIARE DATI

Così lontano, così vicino Vdo Remote Download è un dispositivo di bordo che rende più semplice la gestione dei dati registrati dal tachigrafo digitale, mettendo quest’ultimo in comunicazione via etere con la sede dell’azienda MILANO - Un nuovo strumento di scarico dati arriva da Vdo, azienda del Gruppo Continental, produttore leader di settore nella componentistica destinata alle flotte, tra cui tachigrafi e telematica. La novità si chiama Remote Download e rende più semplice la gestione dei dati registrati dal tachigrafo digitale, poiché permette di ricevere direttamente sul computer aziendale i dati contenuti nel tachigrafo digitale e nella carta conducente, ovunque si trovi il truck in quel momento, non importa se in Italia o all’estero. “Il nuovo dispositivo - ci ha spiegato Sabrina Zapperi, Head of Pr and Marketing Communication di Continental Automotive Trading Italia - rientra nella gamma di soluzioni studiate da Vdo appositamente per ogni tipologia di utente, dai gestori di flotte e relativi autisti dei mezzi ai trasportatori indipendenti di merci e persone, dalle officine alle autorità preposte alla sorveglianza”. Con Zapperi ed altri due manager della Continental Automotive Trading Italia, Lorenzo Maresca e Lorenzo Ottolina, abbiamo avuto la possibilità di verificare personalmente il funzionamento del remote Download e del tachigrafo digitale Vdo Dtco 1381, approvato da tutte le Case costruttrici. L’innovativo sistema di download remoto di Vdo permette di ricevere direttamente in azienda i tempi di guida e di riposo degli autisti che hanno installato sui camion il tachigrafo digitale Vdo Dtco 1381 in versione 1.3. Che il veicolo sia in viaggio, anche all’estero, o parcheggiato in azienda, in pochi istanti il gestore della

flotta può scaricare i dati della memoria di massa del tachigrafo e della carta conducente senza doversi allontanare dal suo tavolo di lavoro. Tutto ciò è reso possibile dal nuovo dispositivo di bordo Remote Download Device (Vdo Dld), che mette in comunicazione via etere (tramite Gprs oppure Wi-Fi) il tachigrafo digitale del veicolo con la sede dell’azienda. Il nuovo tachigrafo digitale Vdo Dtco 1381 in versione 1.3 non solo consente il trasferimento semplice e veloce dei dati mediante comunicazione Gprs oppure Wi-Fi, ma è anche in grado, nella sua ultima versione “2”, di ottimizzare i tempi di scarico dati mediante la tradizionale download key. Introduce inoltre innovative modalità di stampa dei dati a bordo con nuove ed interessantissime informazioni quali le attività settimanali del conducente (guida, lavoro, disponibilità e riposo), il profilo di velocità del veicolo (come nel “vecchio” disco di carta) e lo stato di due ingressi (come ad esempio: portellone vano di carico aperto/chiuso, rimorchio agganciato/sganciato, lampeggiante acceso/spento, ecc.). L’ARCHIVIO IN UN SOLO CLICK

L’ultima versione del servizio web per la gestione dei dati si chiama Tis-Web 3.1, mentre per gli utilizzi in mobilità e per le piccole flotte è stato realizzato il Vdo Tis Compact II ed un pratico set portatile con lettore di carte conducente. Con queste soluzioni innovative e studiate su misura in base alla dimensione del parco mezzi, Vdo permette di effettuare l’ar-

chiviazione e l’analisi dei dati dei veicoli, dei tempi di guida e di riposo degli autisti consentendo al gestore del parco macchine sia di adempiere agli obblighi di legge legati all’archiviazione in modo semplice sia di ottenere un’amministrazione razionale ed efficiente della flotta. Dall’introduzione del tachigrafo digitale Dtco l’uso del computer è divenuto per i proprietari e gestori di flotte uno strumento di lavoro indispensabile. Per legge occorre scaricare regolarmente le informazioni di viaggio fornite dai tachigrafi e conservarle in modo sicuro nel tempo. Vdo tre anni fa ha presentato il tachigrafo digitale offrendo un’ampia serie di soluzioni hardware e

L’autista, ovunque si trovi (anche all’estero) tranquillamente può dedicarsi al suo lavoro, senza doversi ricordare le scadenze per la lettura della carta conducente. Il gestore della flotta ha accesso diretto a tutti i dati relativi al truck

Il nuovo tachigrafo digitale Vdo Dtco 1381 in versione 1.3 che si avvale della funzionalità dell’innovativo sistema di bordo Remote Download Device.

software che aiutano le aziende di trasporti ad adempiere in modo semplice a questo “fastidioso obbligo”, pur non limitandosi alla semplice funzione di archiviazione elettronica dei dati. I prodotti Vdo consentono di effettuare un’analisi semplice ed economica dei dati della flotta. Con pochi click del mouse l’amministratore e gli addetti alla gestione della flotta hanno sempre a portata di mano un quadro generale sulle attività degli autisti e sulle modalità di lavoro dei loro veicoli. LAVORO SEMPLIFICATO

I dati del tachigrafo consentono anche di ottimizzare gli interventi di manutenzione, i conteggi delle ore di lavoro, la fatturazione e i costi aziendali. Tis-Web 3.1 semplifica notevolmente il lavoro, rendendo al contempo più comodo l’uso del servizio web ora suddiviso in tre segmenti: nell’area download è possibile leggere con facilità e in modo razionale i dati dei tachigrafi digitali, nell’area “archivio” si può elaborarli, salvarli e verificarne le eventuali mancanze. In caso di mancata rilevazione dei dati da parte del sistema viene attivato automaticamente un “allarme” da parte del computer. Nell’area “report” infine il gestore della flotta trova semplici strumenti d’analisi per il miglioramento degli aspetti economici e della gestione degli orari di servizio. Anche la soluzione Vdo TisCompact è stata completamente rinnovata. Trasferire i dati è semplice come trasmettere foto digitali dalla fotocamera al computer. Proprio per questo scopo è ora disponibile una nuova memoria di 256 MB e la velocità di scarico dei dati è diventata 4 volte superiore alle precedenti versioni. Con TisCompact II si possono trasmettere e archiviare i dati nel computer senza cavi né in ufficio né sul veicolo come da una penna USB. Un vano per l’alloggiamento di scheda SD è integrato nella chiave Tis-Compact II e consente di effettuare senza problemi un’ulteriore copia di sicurezza dei dati. In definitiva, la tecnologia ideata e progettata da Vdo consente agli operatori del trasporto di lavorare meglio e con più profitto.


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LE NOSTRE PROVE

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

MAN

TGX 440 CAVALLI

All’insegna dell’equilibrio Garanzia di buone prestazioni da parte del D20 da 440 cavalli, ben gestiti sulla strada dall’ottimo cambio TipMatic e soprattutto le migliori condizioni di lavoro per l’autista grazie a una cabina, la XLX, studiata in ogni dettaglio per assicurare comfort, funzionalità e sicurezza di Mauro Zola MILANO - Per una volta nessuna misurazione del consumo carburante, quindi nessuno stress per il tester che può abbandonare la gui da prudente che di solito caratterizza le prove. Sì, questa con il Man TGX è una semplice presa di contatto, con un occhio più attento per la cabina (che in fondo è quel che distingue la serie TGX da quella precedente), al comfort, alle dotazioni. La prova, co me al solito, con par tenza dalla tangenziale di Milano (autogrill Assago), uscita a Carisio, proseguimento per Biella e Santhià, conclusione sulla tangenziale di Milano all’autogrill di Assago. Un cenno d’obbligo al propulsore, l’ormai classico D20, un dieci litri, in questo caso nella sua configurazione da 440 cv (ed Euro 4, quindi ancora con EGR e filtro antiparticolato). Un motore, cioè, di assoluta validità perché conferma un concetto importante, ovvero una cilindrata contenuta e una potenza non debordante possono consentire ottimi risultati e non soltanto se si pensa alla distribuzione regionale. E allora prima di concentrarci sulla comoda cabina XLX (la dimensione di mezzo conferma come questo particolare modello sia un giusto compromesso in tutti i sensi), diamo quindi qualche impressione sulla resa del propulsore. Dando per scontato che, almeno nel percorso autostradale, i consumi in questo caso sono piuttosto contenuti (d’accordo, non li abbiamo verificati, ma per una volta fidatevi di noi). Anche a pieno carico il sei cilindri risponde con garbo. Si avverte la mancanza di qualche cc soltanto

quando ci si trova impegnati in salite erte oppure particolarmente lunghe. Né manca quella manovrabilità che solitamente la cavalleria garantisce, anche se in questo caso a fare la differenza è il rinnovato sterzo (lo ZF Servocom 8098) che ha raggiunto livelli di precisione marziani, tanto che in occasione di un improvvisato (e obbligato) slalom, il TGX si trasforma in una specie di go-kart da 40 tonnellate, capace di infilarsi laddove potreste pensare di far passare un TGM o poco più. Il tutto con la complicità del cambio TipMatic, un dodici marce che può essere utilizzato in modalità completamente automatica o manuale, servendosi dei comandi al volante. Sono così sicuri Man e ZF della sua capacità di ridurre i consumi che hanno introdotto una variante flotte, dotata di un software che impone la modalità automatica tranne che in partenza o quando è in funzione il freno motore.

coefficiente di penetrazione quanto mai favorevole. Il che non vuol dire soltanto consumi ridotti ma anche una minore rumorosità a bordo, particolare sempre apprezzato da chi deve trascorrere buona parte della giornata al volante. Passando all’esame dell’interno, ci si rende conto che lo

spazio è decisamente superiore a quello dei pari categoria e ciò è avvertibile subito dopo essere saliti a bordo. Pur non essendo questa la cabina di maggiore dimensione, si conta ugualmente su un’altezza che supera il metro e ottanta, unita a una larghezza di 2,256 m, abbastanza perché si possa trascorrere la

notte a bordo in tutta tranquillità. La versione a nostra disposizione era dotata di due cuccette, con una larghezza massima di 790 mm e una lunghezza di 2,22 m, quasi un letto insomma, adeguatamente attrezzate con punti luce, comandi per la regolazione della temperatura, per i

finestrini e il tettuccio, oltre a un materasso spesso 90 mm con ben sette zone di durezza differenziata, appoggiato su doghe a cinque zone. Il tutto avvolto in un rivestimento elastico per garantire una facile pulizia. Se le cuccette sono estremamente comode, non da meno si rivela il sedile del conducente,

UNO SPOILER BELLO E UTILE Tornando al principale punto d’interesse, la cabina, che nel nostro caso, ricordiamolo, è in configurazione XLX, diciamo subito che si fa apprezzare oltre che per l’eleganza della linea, decisamente ben disegnata, anche per lo spoiler sul tetto studiato per migliorare l’aerodinamica ma capace anche di rendere l’estetica ancora più accattivante. Non solo, ma lo spoiler ingloba il tettuccio apribile, che in questo modo può essere aperto senza svantaggi sotto il profilo aerodinamico. Un particolare, questo, che, unito al nuovo design degli specchietti e alla disposizione del parabrezza, ha consentito di ottenere un

La cabina in configurazione XLX si fa apprezzare per l’eleganza della linea e per l’estetico e funzionale spoiler sul tetto.


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Questi i concorrenti sulle strade Daf FT XF 105.410 Cabina Space Motore 6 cilindri in linea, 12.900 cc, potenza 300 kW/408 cv da 1.500 a 1.900 giri/min., coppia 2.000 Nm da 1.000 a 1.410 giri/min.

Iveco Stralis AS 440S45 T/P Cabina ActiveTime Motore 6 cilindri in linea, 10.308, potenza 332 kW/450 cv a 2.100 giri/min., coppia 2.100 Nm da 1.050 a 1.550 giri/min.

Il quadro strumenti con il display principale suddiviso in tre settori.

La cabina XLX del TGX propone specchietti con un nuovo design.

La cuccetta è attrezzata con punti luce, regolazione temperatura, finestrini e tettuccio. un modello “comfort Isri”, dotato di supporto pneumatico e climatizzato, con un particolare appoggio lombare per evitare fastidiosi doloretti, con regolazione delle spalle e riscaldamento diffuso. Sempre nel nostro caso anche il sedile del passeggero era in questa configurazione, soluzione utile sol-

tanto se si viaggia in coppia, il che è ormai una rarità. Lo studio ergonomico del l’in terno doveva tenere conto della disposizione di vani portaoggetti vari, il che in effetti è stato fatto senza economie. Così nella consolle centrale sono stati ricavati due cassetti estraibili, in grado di contenere raccoglitori

Carta d’identità NOME - TGX 18.440 BLS Euro 4 COGNOME - Man CABINA - XLX MOTORE - Man D2066 LF, Euro 4, 10.518 cc, 6 cilindri, 24 valvole, diesel con iniezione Common rail EDC7 a otto getti, turbocompressore, intercooler, sistema di ricircolo dei gas di scarico EGR e filtro antiparticolato PM Kat, potenza 324 kW (440 cv) a 1.900 giri/min., coppia 2.100 Nm da 1.000 a 1.400 giri/min. CAMBIO - Man TipMatic ZF 12 AS 2131 DD con intarder. PNEUMATICI - 315/70 R22,5 Michelin Energy. SOSPENSIONI - anteriori paraboliche monofoglia (7,5 ton), posteriori pneumatiche a quattro soffietti (13 ton). SERBATOIO - 600 litri. FRENI - Man Brakematic, con dischi sulle quattro ruote, con ABS, ASR. DIMENSIONI - passo 3.600 mm; altezza interna cabina 1.875 mm; larghezza interna cabina 2.256 mm. DOTAZIONI DI SICUREZZA - ESP, Adaptive Cruise Control, Lane Guard System, Continous Damping Control.

in formato A4, e uno scomparto riservato agli occhiali da sole. A questi si aggiungono due pratici ripostigli ricavati nelle portiere che possono contenere bottiglie da 1,5 litri, un porta bicchiere mobile e un box frigo estraibile, piazzato sotto la cuccetta, su cui poggia il tavolino ribaltabile in dotazione. Naturalmente numero e dimensioni dei vani portatutto non sono paragonabili a quelli della sorella maggiore XXL, ma comunque sufficiente, sapendosi organizzare, per trascorrere fuori una o più notti infrasettimanali (per il week end ne parliamo). MASSIMA FUNZIONALITÀ La riorganizzazione degli interni, realizzata in concomitanza del lancio della serie TGX, ha coinvolto anche il quadro strumenti, che oggi si presenta con un display principale suddiviso in tre settori. Il primo, centrale, viene riservato agli indicatori permanenti, come quello che segnala la marcia innestata al momento, il freno motore, le prese di forza, il retarder, il Tempomat. Appena sotto trovano posto invece i dati di controllo e quelli relativi al veicolo. Completa il tutto una striscia per le segnalazioni del menu e l’attribuzione dei tasti azionabili dal volante multifunzione. Che è di per se stesso un concentrato di funzionalità. Nuova è anche la disposizione delle spie, con quelle per fendinebbia e retronebbia piazzate accanto a quella degli anabbaglianti, sulla sinistra del contagiri, mentre a destra hanno trovato posto le spie del livello carburante, e dello stato di carica della batteria. Come sempre in occasione di test su strada, il veicolo è sta-

to inoltre equipaggiato con quanto di meglio la tecnologia sia in grado di proporre in termini di sicurezza, e quindi del programma elettronico di stabilizzazione ESP, dell’Adaptive Cruise Control che in autostrada rallenta la velocità sulla base di quella del veicolo che precede, del Lane Guard System che avverte con un segnale acustico di eventuali cambi di corsia e del Continous Damping Control per la regolazione elettronica continua, in base al carico e alle condizioni di marcia, della costante degli ammortizzatori. Tutti dispositivi di cui abbiamo già più volte cantato le lodi. Que sta volta non lo faremo, perché è da considerarsi perlomeno avvilente che, nonostante se ne parli da anni, nonostante i costruttori investano parecchio per promuoverli (un po’ meno per abbassare i prezzi ma è comprensibile), la percentuale di chi li adotta sia davvero risibile. E non li adottano neppure le flotte, che in termini di sicurezza dovrebbero sapere il fatto loro se non altro per utilitarismo, perché gli autisti non sono più quelli e dunque avrebbero bisogno di aiuti importanti per evitare incidenti. Allora forse non ha senso parlarne in ogni occasione. Diamo atto che sono disponibili, ma morta lì. Tornando al TGX, in sostanza le evoluzioni positive rispetto alla serie TGA sono sensibili, si possono toccare con mano, rilevare fin da una prima occhiata. In questa configurazione il pesante della Casa di Monaco di Baviera si pone allo stesso livello delle più blasonate concorrenti, contando anche su una dotazione motoristica, indifferentemente Euro 4 o Euro 5, EGR o SCR, con Urea o senza Urea, che è di livello assoluto, Sì, perché il D20 è un signor motore, che i 440 cv di questa versione sono brillanti quanto basta per soddisfare il vezzo italico della velocità (anche in salita) senza pesare troppo sul portafoglio dei flottisti. In effetti questo è un veicolo da flotta, di quelle che contano, dai trenta veicoli in su. Gli altri, i padroncini o chi comunque deve salirci di persona sul camion, probabilmente faranno scelte diverse, puntando sul motore D26, su potenze maggiori e magari sulla cabina XXL. Questione di gusti. Questione di esigenze. Questione di portafoglio.

Scania LA440MLA Cabina CR19 Motore 6 cilindri in linea, 12.700 cc, potenza 324 kW/440 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.000 a 1.300 giri/min.

Mercedes Actros 1844 LS Cabina L Motore 6 cilindri a V, 11.946 cc, potenza 320 kW/435 cv a 1.800 giri/min., coppia 2.100 Nm a 1.080 giri/min.

Renault Premium R 450.18 T Cabina Global Motore 6 cilindri in linea, 10.800 cc, potenza 331 kW/450 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.140 Nm da 1.000 a 1.400 giri/min.

Volvo Trucks FH 42T 440 Cabina Globetrotter Motore 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 324 kW/440 cv da 1.400 a 1.800 giri/min., coppia 2.200 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.


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Attualità

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SCANIA OIL / ANNI DI TEST PER IDENTIFICARE LUBRIFICANTI MOTORE AD ALTA RESISTENZA

Frutto della scienza Non è mai troppo tardi per passare a un olio migliore. Così la pensano in Scania di Massimiliano Campanella S ODERTALJE - L’olio è tra i componenti più importanti del truck. Ma a seconda dell’ambiente in cui si opera, la qualità dell’olio può variare considerevolmente. Ed è per questo che nel 1996 i laboratori Scania hanno avviato un programma di ricerca e sviluppo sui lubrificanti. Specifiche prove su strada accuratamente svolte hanno consentito di selezionare una gamma di olii della miglior qualità possibile: l’olio Scania è stato appositamente realizzato per i truck ed è adatto a ogni condizione di guida. La novità d’inizio d’anno in casa Scania è un olio la cui qualità rimane invariata per tutto il ciclo di vita del truck, prevenendone l’usura e favorendone la longevità. Scegliere un olio come questo, significa scegliere il miglior grado di protezione possibile e ciò permette di risparmiare nel lungo periodo. ATTENZIONE AL DETTAGLIO Fin dalla fabbrica ogni nuovo motore viene lubrificato con l’olio Scania. Ora questo è possibile anche durante la manutenzione che si effettua nelle officine del costruttore di Sodertalje. Un altro modo per dimostrare che Scania presta attenzione anche ai minimi dettagli che, considerando che si tratta della componente olio, poi tanto minimi non sono. Ma entriamo nel dettaglio degli aspetti qualitativi dell’olio Scania. Quali sono le caratteristiche che rendono un olio di buona qualità? Il lubrificante va a formare una barriera sottile e scivolosa fra due superfici metalliche in movimento che riduce l’attrito, asporta le impurità e dissipa il calore prevenendo pertanto l’usura. Un buon olio deve avere la giusta viscosità (densità) a diverse temperature operative. Un olio poco viscoso garantisce meno protezione. Un olio troppo denso oppone resistenza alle parti in movimento e perciò comporta un maggior consumo di carburante. Un

Scania ha sviluppato il Ldf, acronimo di Long Drain Field test standard: olii e motori vengono duramente testati anche forzandone l’utilizzo per chilometraggi e impieghi molto gravosi. buon olio dovrebbe quindi resistere alle trasformazioni chimiche causate dal calore e dall’attrito meccanico. Come viene ufficialmente specificata la qualità del lubrificante? La European Automobile Manufacturers Association specifica vari olii per motori diesel per il trasporto pesante: E2, E4, E5, E6 ed E7. L’E7 è consigliato per motori diesel di potenza elevata conformi ai requisiti sulle emissioni Euro 1, Euro 2, Euro 3 ed Euro 4 che operano in condizioni difficili.

Le specifiche definiscono il livello di qua lità minimo per l’autocertificazione nell’Eelqms (European Engine Lubricants Quality Management System), il sistema europeo di gestione della qualità dei lubrificanti per motori. Per classificare un olio, le compagnie petrolifere eseguono diverse prove sul banco motori, ciascuna delle quali può richiedere fino a 300 ore. In casa Scania due veri e propri scienziati di tribologia, ovvero la scienza che studia l’attrito, la lubrificazione e l’u-

sura, hanno svolto dei test sull’olio. Si tratta di Mattias Berger, che ha conseguito un dottorato in Scienze dei materiali all’Università di Uppsala nel 2001 e in Scania è responsabile dei test sull’olio motore, e di Henrik Aström, che ha conseguito un dottorato in Elementi meccanici alla Lulea University of Technology nel 1993 e in Scania è responsabile dei test sugli olii per cambio e differenziale. Sebbene le compagnie petrolifere testino e certifichino i loro prodotti secondo le speci-

I laboratori del costruttore svedese hanno da tempo avviato un programma di ricerca e sviluppo sui lubrificanti. È stata così selezionata una gamma di olii della migliore qualità possibile: prodotti appositamente realizzati per i truck e adatti a ogni condizione di guida, come l’olio la cui efficienza rimane invariata per tutto il ciclo di vita del camion

Prodotti finalizzati a garantire un truck efficiente in tutto

Lubrificanti specifici per cambio e differenziale SODERTALJE - Anche per i cambi e differenziali il programma di prova studiato dal dottor Henrik Aström ha portato alla selezione di una serie di olii di alta qualità per soddisfare diverse condizioni sia di guida che climatiche. I risultati dei test mostrano un’elevata resistenza all’usura e ai depositi nei lunghi periodi di attività, contribuendo così alla longevità della catena cinematica e all’economia generale del truck. L’olio Scania per cambi e differenziali viene fornito dai costruttori che soddisfano i rigorosi criteri di qualità del costruttore di Sodertalje e che hanno superato le prove su strada svolte dai laboratori di sviluppo della Casa svedese. Tre sono i lubrificanti Scania per cambio: Gearbox 75W-90, Gearbox 80W-90 e Axle 85W-140. Gearbox 75W-90 è sintetico al 100 per cento e adatto a utilizzi gravosi e presenta un’eccellente stabilità termica. Gearbox 80W-90 è a base semisintetica e migliora gli innesti alle basse temperature. Axle 85W-140 è un olio a base minerale ideale per ottimizzare l’utilizzo sia del cambio che del differenziale. Per il differenziale è disponibile, oltre allo Scania Oil Axle 85W-140, anche lo Scania Oil Axle 75W-140 High Performance, sintetico al 100 per cento ad alte prestazioni per migliorare gli intervalli di manutenzione. Gli olii per cambi e

differenziali sono in vendita nei seguenti formati: fusto da 208 litri e fusto Ibc da 1.000 litri solo per Scania Oil Axle 85W-140. Sono inoltre disponibili prodotti complementari: olio idraulico, per i retarder, fluido per il circuito frizione, grasso per ingrassatori, ralle, cuscinetti e d’assemblaggio. Prodotti che sono il risultato della dedizione dei due tecnici prima citati, dei loro team e dei vertici di Scania nel perseguire una politica attiva di sviluppo e perfezionamento dei propri prodotti. L’olio Scania è un buon esempio dell’attenzione ai dettagli ed è una prova dell’impegno assunto per migliorare l’attività di trasporto di chi tutti i giorni è al volante di un truck. Il messaggio che in casa Scania vogliono lanciare per l’anno in corso è: “Utilizzando un olio di qualità superiore, si può essere certi che il proprio veicolo godrà del miglior trattamento possibile”. Ciliegina sulla torta, perché rispettare l’ambiente vuol dire rispettare la “terra presa in prestito dai nostri figli”, in conformità con la politica ambientale di Scania, tutto l’olio esausto delle sue officine viene raccolto dal fornitore e destinato al riciclaggio. In tal modo, il trasportatore non deve più preoccuparsi di perdite, olio esausto e spese di riciclaggio.

fiche standard, gli olii variano notevolmente per qualità anche nella massima categoria E7. Pertanto i team dei due tecnici hanno testato diversi E7 per identificare i migliori e realizzarne uno standard ancora superiore: l’olio Scania. Un olio provato anche su strada, perché non è sufficiente svolgere “prove su banco”, cioè test dei motori in laboratorio. Truck e autobus dovrebbero operare in nor mali condizioni su strada per simulare le forze che di solito agiscono sui motori, come la forza frenante, l’inquinamento atmosferico, le vibrazioni della catena cinematica, vibrazioni asimmetriche della strada, ecc.. PROVE ACCURATE Scania ha sviluppato il Ldf (Long Drain Field test standard). “Long Drain” significa che olii e motori vengono testati duramente anche forzandone l’utilizzo. Con il test Ldf si utilizzano i veicoli per chilometraggi e impieghi molto più gravosi rispetto alle condizioni normali prima di cambiare l’olio ed esaminare i componenti del motore. Dopo aver testato una partita d’olio su motori o cambi per uno o due anni, Berger e Aström verificano, smontando anche completamente il motore o il cambio, la presenza di fuliggine e variazioni chimiche che riducono le caratteristiche protettive dell’olio. Ai tecnici occorrono circa due giorni per esaminare tutti i componenti e valutarne le condizioni d’uso. Se trovano anche solo la minima traccia di depositi o usura, l’olio viene respinto. L’olio motore Scania viene fornito dai soli costruttori che hanno soddisfatto i rigorosi criteri di qualità e superato le prove su strada svolte dai laboratori di sviluppo del costruttore svedese. Dal 1996 Scania ha sottoposto a prove su strada, utilizzando normali truck dei propri clienti, circa 100 diverse qualità di olio motore e 50 diverse qualità di olio per cambio e diffe-

renziale. Le prove sono durate tre anni, a seconda del tipo d’impiego e del numero di cicli di cambio dell’olio. Le verifiche sono state effettuate nelle officine Scania in tutt’Europa. E quali i risultati raggiunti? Grazie ai test sono stati identificati tre olii motore con un’elevata resistenza all’usura e ai depositi che si possono formare durante l’uso prolungato del truck. Tali olii contribuiscono al miglioramento delle prestazioni del motore e incidono positivamente sulle economie d’esercizio. Uno di questi è l’olio per elevate prestazioni in condizioni normali ed è l’E7, mentre l’olio Ldf e Ldf2 sono di qualità ancora superiore, laddove Ldf indica lo standard di prova adottato da Scania, la prova su strada “Long Drain”. Lo Scania Oil E7 Engine 15W-40 è un olio motore a base minerale per motori fino ad Euro 3. Scania Oil Ldf Engine 15W-40 è un olio motore a base minerale ad al te prestazioni indicato per motori Euro 4 ed Euro 5. Scania Oil Ldf-2 Engine 10W-40 è un olio motore sintetico al 100 per cento a elevate prestazioni per un’eccellente protezione del motore, indicato per motori Euro 5. I lubrificanti Ldf sono in grado di resistere a elevate sollecitazioni in diverse condizioni climatiche. Ma come fa un trasportatore a sapere qual è l’olio più adatto al suo tipo d’impiego? A questo punto un ruolo determinante assume la rete Scania, in grado di dare il consiglio giusto. Gli olii motore sono disponibili nei seguenti formati: flacone da cinque litri, ideale per il rabbocco; fusto da 208 litri; fusto Ibc da 1.000 litri. QUALITÀ SU TUTTI I FRONTI Chi possiede uno Scania consegnato nel 2008 o successivamente, sappia che il suo truck è già stato lubrificato in fabbrica con olio Scania Ldf2: l’olio di migliore qualità in assoluto. Se si va in un’officina Scania per il cambio dell’olio, meglio chiedere di fare il rabbocco con l’olio Scania, perché è questo che fa la differenza nel funzionamento del truck. Se invece il veicolo non è tra i più recenti, perché non assicurargli la miglior qualità d’olio disponibile? È così che la pensano in casa Scania ed è per questo che puntano molto sulla qualità e sull’in vito a non sottovalutare quella che è e resta una delle componenti fondamentali del proprio compagno di viaggio nonché strumento di lavoro.


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L’Amministratore Delegato di Volvo Italia Marco Lazzoni: “Oltre 40 anni di studi”

“Dalla tecnologia un grande aiuto alla sicurezza” ZINGONIA - I dispositivi elencati saranno montati di serie mentre sarà possibile, a richiesta, equipaggiare il veicolo anche con il dispositivo Acc (Adaptive Cruise Control), col quale il truck tiene da solo sotto controllo la distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede. “Un grande aiuto alla sicurezza può venire dalla tecnologia - ha dichiarato Marco Lazzoni, Amministratore Delegato di Volvo Italia - ecco perché i ricercatori della Volvo si concentrano da oltre 40 anni sulle innovazioni destinate alla sicurezza. Le nuove tecnologie introdotte di serie su tutti i nostri camion FH intervengono sulla sicurezza attiva, ovvero cercano di preveni-

re situazioni potenzialmente pericolose, monitorando il controllo della corsia di marcia, la stabilità della frenata, lo stato di affaticamento del conducente”. Tutto questo abbinato alla tradizionale attenzione che Volvo pone alle soluzioni di sicurezza passiva renderanno i veicoli svedesi più sicuri per chi li guida e per gli altri utenti della strada. “Nel predisporre tali dispositivi - ha aggiunto Lazzoni - Volvo Trucks si è basata sugli studi compiuti dal team di ricerca sugli incidenti stradali, esistente in azienda dal 1969. Dai risultati esaminati, si è constatato che il 65 per cento dei sinistri coinvolge il frontale del camion, che il rischio di

ferimenti seri o mortali è più frequente con persone anziane e che la visibilità del conducente è uno dei maggiori problemi”. “Il 30 per cento degli incidenti - ha concluso Lazzoni - accadono per fattori ambientali: visibilità limitata, distanza del cambio di corsia limitata, strade scivolose. Il 90 per cento per fattori umani: distrazione, affaticamento, sottovalutazione di rischi e velocità. Il 10 per cento per elementi legati al veicolo: angolo cieco, scoppio pneumatici, guasto. Ovviamente in diversi casi le variabili tendono a sovrapporsi”. La sicurezza si conferma dunque valore primario nel modo dei trasporti.

VOLVO TRUCKS / SISTEMI DI SICUREZZA DA INIZIO ANNO DI SERIE SU TUTTI GLI FH

In marcia protetti La tecnologia svedese mette oggi a disposizione sofisticati e moderni sistemi di sicurezza attiva: l’Lcs è un allarme che avvisa dell’approssimarsi di un veicolo al truck; l’Esp attiva i freni sulle ruote anche nelle combinazioni multi rimorchio; l’Acc tiene da solo la distanza di sicurezza; l’Lks si accorge e avverte l’autista che il truck non tiene la corsia di marcia; il Das avvisa se si è stanchi alla guida di Massimiliano Campanella ZINGONIA - Ogni anno 28.000 incidenti stradali coinvolgono autocarri e autotreni, pari al 6,8 per cento di tutti gli incidenti stradali. Una percentuale rilevante se si pensa che, stando ai dati Aci-Istat relativi all’anno 2006, molti di questi incidenti sono particolarmente gravi e, nel 2,4 per cento dei casi, mortali. Se è vero che gli incidenti stradali in Italia sono in leggera ma costante diminuzione negli ultimi cinque anni, siamo ancora ben lontani dall’obiettivo, fissato nel 2001 dall’Unione Europea, che prevede il dimezzamento del numero dei morti sulle strade entro il 2010 (5.669 morti in Italia su 238.000 incidenti nel 2006; nel 2001 i morti sono stati 7.096, secondo il database europeo del Care, Community Road Accident Database). Buona parte degli incidenti dei truck avviene per uscita di strada, per collisione o per ribaltamento. Molti di questi incidenti potrebbero essere evitati se venissero adottati su larga scala i più sofisticati e moderni sistemi di sicurezza attiva che oggi la tecnologia mette a disposizione. Per tale motivo, Volvo Trucks ha deciso di lanciare sul mercato italiano, a partire dall’inizio dell’anno, i più avanzati sistemi di sicurezza attiva montati di serie, tranne l’Acc, su tutti i camion della gamma FH. Primo produttore in Europa ad adottare una specifica tecnologia, Volvo Trucks utilizza l’Lcs, ovvero l’assistenza al cambio di corsia. Una spia di allarme, montata sul montante anteriore destro, in linea con gli specchi retrovisori su quel lato, e un segnale acustico (disattivabile) entrano in funzione per avvisare che c’è un veicolo ac-

Da sempre attenta al tema sicurezza, Volvo Trucks fa un ulteriore passo avanti dotando di serie i veicoli della gamma FH venduti in Italia di importanti sistemi di protezione attiva. canto al truck. “Lcs - ha spiegato Carl Johan Almqvist, manager di Volvo Trucks Corporation - è utile su autostrade, rondò o su altre strade a più corsie di marcia o ancora all’approssimarsi di un’uscita, alla velocità superiore ai 30 km/h”. CONTROLLO OTTIMALE IN OGNI SITUAZIONE Esp (controllo elettronico della stabilità) agisce invece sulla riduzione della coppia e, se necessario, attiva i freni sulle ruote, regolando la forza frenante su ogni ruota singolarmente. “La prestazione - ha precisato il manager tecnico di Volvo Trucks - è ottimale quando anche il semirimorchio è equipaggiato con Abs o Ebs.

Esp è oggi disponibile per Volvo in nuove combinazioni per motrici e trattori e combinazioni multi rimorchio. Nel primo caso motrice 6x2, asse trainato, sospensioni pneumatiche integrali o miste meccaniche-pneumatiche, rimorchio con timone, rimorchio a biga e dolly con semirimorchio. Nel secondo 6x2 o 6x4, con più di un semirimorchio”. L’Acc (Adaptive cruise control) aiuta l’autista a seguire il flusso del traffico e mantenere la distanza di sicurezza. “L’Acc - ha precisato Almqvist - provvede a mantenere una distanza selezionata agendo sul sistema frenante e sull’acceleratore del truck. Il controllo della distanza è gestito utilizzando un radar nella parte frontale. I veicoli con Acc sono anche dotati della

funzione Fcw, ovvero di segnale di allerta collisione frontale”. Lks (Lane keeping support) è il sistema di supporto al mantenimento della corsia: un sistema di supporto alla guida il cui compito consiste nell’avvertire l’autista quando il truck devia dalla corsia di marcia e supera la linea. “L’ambito di applicazione del sistema - ha spiegato il manager di Volvo Trucks Corporation - è nei viaggi a lunga percorrenza su strade principali, dove il truck viene guidato a velocità costanti e in condizioni di guida monotona. Il sistema funziona anche su strade strette, ma naturalmente gli avvisi saranno molto più frequenti, poiché è probabile che il truck attraversi spesso le linee di demarcazione di corsia a causa della breve distanza tra il

mezzo e le linee stesse. Nelle situazioni tipiche del viaggio lungo, le deviazioni intenzionali dalla corsia di marcia possono portare il truck fuori strada e causare incidenti gravi”. La telecamera dell’Lks rileva le linee di demarcazione della corsia anche al buio, con nebbia o pioggia. “Tale sistema ha l’obiettivo - ha dichiarato Almqvist - di ridurre il numero d’incidenti legati al cambio di corsia, per esempio uscita di strada, scontro con veicoli che procedono nella stessa direzione o in senso opposto”. Das (Driver alert support) è invece l’avviso al conducente: un sistema di sicurezza che opera per evitare i sinistri causati dall’eccessiva stanchezza o da colpi di sonno degli autisti. Volvo Trucks è il primo costruttore di camion che installa questo dispositivo in Europa. “Il Das - ha spiegato Almqvist controlla il comportamento di guida e la posizione del truck rispetto alla corsia e al bordo della strada. Il sistema rileva le caratteristiche di guida degli autisti assonnati o disattenti e suggerisce loro di fermarsi per una sosta”. Se sull’apposito Did (Driver information display) si seleziona Das come preferito, il sistema fornirà costantemente informazioni sul livello di attenzione tramite il display. “Il livello di attenzione - ha precisato Almqvist - è segnalato da barre: cinque barre indicano il livello massimo e una sola barra significa che il livello è pericolosamente basso. Se il comportamento di guida rilevato presenta anomalie, il sistema avverte l’autista con un segnale sia acustico che visivo sul display. Il primo segnale è un avviso, il secondo suggerisce di effettuare una sosta. Quando si attiva il segnale acustico, l’audio della radio viene automaticamente disattivato”. È possibile disattivare il sistema utilizzando il menu di sicurezza sul display. Se viene disattivato, il display segnala che il sistema è off. Ma Das si attiva automaticamente quando la chiave dell’accensione viene girata. “Das - ha continuato il manager tecnico della Casa svedese - è molto utile in tutte quelle situazioni tipiche di un incidente causato dalla stanchezza: strade di campagna, nessuna segnalazione del ciglio, sottovalutazione dell’inclinazione del ciglio stradale, al termine di un rettilineo prima di una curva, vicino alla fine delle ore di guida o in prossimità della destinazione di arrivo e nelle prime ore della mattina. In presenza di tali elementi Das confronta la posizione del veicolo tra le linee di demarcazione della corsia o della carreggiata. Quantomeno una linea deve essere rilevabile dal sistema. Esso non si assume le responsabilità della guida del truck al posto dell’autista. È un supporto che

Marco Lazzoni, Amministratore Delegato di Volvo Italia.

fornisce al conducente indicazioni sul suo stato di attenzione, affinché prenda le dovute decisioni”. Nei test, i tecnici di Volvo Trucks hanno collaudato i dispositivi elencati nelle peggiori situazioni che possano accadere a chi guida un truck. “Abbiamo provocato uno scontro - ci ha raccontato Carl Johan Almqvist - tra una Volvo V70 e un FH alla velocità relativa di 65 km/h. L’FH era dotato della barra paraincastro ad assorbimento di energia Fup (Frontal under protection, ndr). Il risultato è stato che gli occupanti dell’auto sono rimasti lievemente feriti, essendosi attivati la zona di deformazione del truck e gli airbag dell’auto. Inoltre il camion ha avuto la possibilità di frenare e sterzare”. La più comune tipologia d’incidente in cui gli occupanti del truck rimangono feriti è il ribaltamento. “La cabina svedese dei nostri truck - ha illustrato Almqvist - ha tetto, montante e posteriore ad alta resistenza, nonché uno spazio vitale che dà la possibilità di evacuazione”. Anche la barriera Volvo, una barriera rigida conformata come la coda di un rimorchio, ha la sua funzione nella collisione con un altro truck, tendendo a ripiegarsi ma lasciando spazio per l’evacuazione. RESPONSABILITÀ AL VOLANTE In concomitanza con questa iniziativa Volvo Trucks ha deciso, inoltre, di contribuire fattivamente alle campagne di sicurezza stradale, fornendo gratuitamente, a partire da questo mese, a tutti gli acquirenti di un truck Volvo un dispositivo elettronico per il test alcolico in grado di controllare con precisione il tasso di alcool nel sangue, al fine di garantire la massima sicurezza per sé e per gli altri utenti della strada. L’etilometro, integrato nel sistema elettrico del truck, evita che un autista ubriaco si metta alla guida. Insomma, i dispositivi oggi ci sono. Non resta che affidarsi al senno e alla buona volontà di chi si mette alla guida di un truck. “Ogni anno - ha concluso Almqvist - muoiono nell’Unione Europea 900 autisti di camion. Circa 500 di questi si sarebbero potuti salvare se avessero indossato la cintura di sicurezza, che resta il dispositivo più efficace per proteggersi all’interno della cabina, un’efficacia testata in almeno sei incidenti su dieci. In tutti gli incidenti, non solo nel caso del ribaltamento. Eppure, l’utilizzo della cintura di sicurezza sui truck risulta essere ancora poco frequente in molte parti del mondo: in Svezia siamo attorno al 30 per cento, negli Usa al 40 per cento”.


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Attualità

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

VOITH TURBO/ I LUBRIFICANTI PAKELO GARANZIA DI EFFICIENZA PER CAMBI AUTOMATICI E RETARDER di Fabio Basilico SAN BONIFACIO (VR) - Terra di vini pregiati ma anche di realtà produttive improntate all’eccellenza, la parte di Veneto che si estende intorno a Verona esprime al meglio le qualità e l’inventiva propria del “genius italicus”. Ne sanno qualcosa alla Pakelo, azienda che occupa una posizione di prestigio nel mercato internazionale degli olii lubrificanti. Pakelo è un marchio storico che ha sempre contraddistinto la produzione di lubrificanti di elevate prestazioni. Un know-how che fa della qualità un elemento distintivo del proprio essere azienda. A San Bonifacio è ubicata la sede centrale, estesa su un’area di 6mila metri quadrati che nel 2010 raddoppieranno con l’apertura di un’area di edifici contigui a quelli già esistenti che comprendono gli uffici amministrativi, un attrezzato laboratorio ricerca e sviluppo fiore all’occhiello dell’azienda e un capannone dove gli olii vengono prodotti. “Le radici della nostra attività che dura ormai da tre generazioni - racconta con orgoglio Aldo Polacco, 39 anni, Client Relations Manager e Racing Division Manager di Pakelo risalgono al lontano 1930 e a mio nonno Italo Rino che proprio qui, a San Bonifacio, ha iniziato ad operare nel settore importando lubrificanti dall’estero e rivendendoli in Italia. Oggi, la nostra azienda produce lubrificanti d’avanguardia per vari settori: autotrazione, movimento terra, navale, industria, agricoltura e industria alimentare, applicando la tecnologia chimica più avanzata”. La terza generazione alla guida di Pakelo è formata dai cugini Aldo e Alberto Polacco, rispettivamente figli di Giuseppe e di Elio, che hanno mantenuto le redini dell’azienda fondata dal padre Italo Rino e che ora, ancora in veste di presidente e vicepresidente, stanno gestendo in modo ottimale il passaggio delle consegne alle giovani leve, motivate e appassionate quanto serve per stare sul mercato e per incrementare la posizione di rilievo che il marchio di San Bonifacio ha saputo negli anni conquistarsi. Oggi Pakelo è una realtà certificata Iso 2001, con oltre 50 dipendenti che concorrono alla produzione di 7mila tonnellate di

Nati per resistere L’azienda veneta, da tre generazioni alla ribalta nel mercato dei lubrificanti

lubrificanti all’anno e che nel 2008 hanno permesso all’azienda di consuntivare un fatturato di 20 milioni di euro, il 25 per cento dei quali ottenuto sui mercati esteri, europei principalmente. Il 5 per cento del fatturato deriva dal settore racing, nel quale Pakelo è fortemente impegnata a più livelli, dalla

Formula 1 alla Fia GT, dal Gran Turismo Italia al Superturismo, dalla Superbike allo Speedway, dal Rally all’Off-Shore. Pakelo Racing è del resto uno dei marchi con i quali è conosciuta Pakelo. Gli altri sono: Pakelo lubrificants, Pakelo Global (società di consulenza, anche per conto terzi, la cui attività è

L’azienda produce un olio specifico studiato insieme a Voith per la massima efficacia di componenti complesse come i Retarder e i cambi automatici, sempre soggetti a forti sollecitazioni operative. Una indispensabile protezione a disposizione della clientela del marchio tedesco

VOITH TURBO / Olii di punta per prodotti ad alto rendimento

Performance da primato REGGIO EMILIA - I lubrificanti per il Retarder Voith e per il sistema di trasmissione Diwa, applicato in tutto il mondo a bordo di autobus, sono frutto di una ricerca che ha messo sulla stessa strada, quella della qualità e dell’efficienza, i tecnici Pakelo e i tecnici Voith. VR Fluid Red S, espressamente studiato per i Retarder Voith montati su bus e truck, è uno speciale lubrificante interamente sintetico di colore rosso. Sappiamo che tutta l’energia frenante sprigionata dal Retarder viene trasferita all’olio, soggetto a forti stress di natura meccanica e termica. I frequenti cicli di riscaldamento e raffreddamento logorano il fluido e diventa quindi basilare la sua resistenza e stabilità per garantire ottimali prestazioni per tutta la durata del servizio. L’additivazione garantisce: compatibilità con le guarnizioni, superiore proprietà antiusura e anticorrosione, elevate proprietà antischiuma, superiore controllo delle morchie e delle usure. Le basi sintetiche di qualità utilizzate per formulare il VR Fluid Red S permettono di ot-

tenere diversi vantaggi: una superiore resistenza termico-ossidativa, un efficace scorrimento a freddo, un’elevata stabilità delle prestazioni anche se sottoposte a severe condizioni di lavoro, un’efficace stabilità viscosimetrica (resistenza all’ispessimento) anche dopo molte ore di lavoro. V Liquid Blu S è un fluido Atf (Automatic Transmission Fluid) sintetico di colore blu ad altissimo contenuto tecnologico e dalle elevate prestazioni, specifico per trasmissioni automatiche Voith. Il lubrificante presenta un’ottimale fluidità alle basse temperature e una altrettanto ottimale resistenza all’ossidazione e alla formazione di morchie, garantendo superiori prestazioni e un sempre corretto coefficiente di attrito. L’additivazione è composta da antiossidanti, antiruggine, antischiuma e anticorrosivi. Le basi sintetiche utilizzate per formulare V Liquid Blu S garantiscono un elevata compatibilità con le guarnizioni, una superiore resistenza termicoossidativa e un efficace scorrimento a freddo.

orientata a una continua ricerca scientifica e tecnologica), PakeloLab (il laboratorio di analisi parte integrante di Pakelo Global, per la ricerca e lo sviluppo di nuovi olii e il monitoraggio dei lubrificanti in esercizio) e Pakelo foodgrade (prodotti specifici per l’industria alimentare). “Pakelo dispone di oltre mille prodotti finiti destinati ai diversi settori in cui operariamo - continua Aldo Polacco - ma l’estrema flessibilità che contraddistingue il nostro processo produttivo ci permette, dove se ne presenta l’occasione, di variare la lista dei nostri prodotti, inserendone di nuovi. Questo anche grazie al fatto che i nostri prodotti possono essere personalizzati a seconda delle differenti esigenze scaturite dal cliente. I nostri consulenti tecnici sono a disposizione per guidare il cliente nella scelta della migliore soluzione”. A scorgere la lunga lista dei clienti Pakelo si rimane allibiti nel constatare la varietà delle aziende coinvolte, piccole e grandi. Ci sono anche nomi famosi che operano in settori anche molto distanti tra loro ma che hanno come elemento in comune l’utilizzo di olii lubrificanti per i loro prodotti o per i processi industriali necessari per produrli. Uno dei clienti di

Aldo Polacco, Client Relations Manager e Racing Division Manager di Pakelo. cui il management e la direzione di Pakelo è più fiera è arrivato abbastanza di recente, ma la sua presenza sta generando ottime prospettive di sviluppo: si tratta della tedesca Voith. UNA PROMETTENTE PARTNERSHIP “Meno di un anno fa - dice ancora Aldo Polacco - abbiamo dato il via a questa partnership con il prestigioso marchio tedesco conosciuto per i suoi prodotti automotive, in particolare i Retarder e i cambi automatici. Proprio su questi componenti fondamentali e altamente complessi della catena cinematica si è concentrato uno sforzo comune di studio e analisi per arrivare a fornire olii lubrificanti specifici che ne garantiscano il perfetto funzionamento nel tempo. La collaborazione con Voith è così ben avviata che stiamo in-

sieme studiando un nuovo lubrificante esplicitamente dedicato alle lunghe percorrenze dei veicoli. Si tratta di un’ulteriore step verso l’eccellenza produttiva che accomuna entrambi i marchi”. “I lubrificanti di nostra produzione - spiega Aldo Polacco sono formulati con basi sintetiche, basi vergini severamente raffinate al solvente, prive di estratti aromatici con l’esclusione assoluta di basi rigenerate”. Per Voith, Pakelo non produce solo olii lubrificanti specifici. Non si tratta infatti solo di fornire un prodotto, ma un servizio completo, a 360 gradi. “Per nostra consuetudine - precisa Aldo Polacco - siamo abituati a seguire il cliente passo per passo, cercando di venire incontro a tutte le sue esigenze con delle risposte mirate. Ciò riguarda non solo la produzione, ma anche altri elementi relativi all’utilizzo e alla promozione del prodotto, così come all’assistenza e alla consulenza tecnica. Così, per Voith c’è a disposizione, per esempio, un packaging dedicato e chiaramente “product oriented”, ma anche un servizio di consulenza presso le officine per spiegare il prodotto e illustrarne le qualità a coloro che poi dovranno occuparsi di proporlo ai clienti. Il messaggio è chiaro: dove c’è un prodotto Voith ci devono essere anche i lubrificanti adatti”. Pakelo conduce i test al fianco di Voith, assicurando la massima garanzia di affidabilità al prodotto. Se il cliente Voith utilizza il prodotto Pakelo, che ha specifiche caratteristiche, è garantito sul suo buon funzionamento e quindi sull’efficienza della componente meccanica del veicolo al quale il prodotto è destinato. “Il lubrificante - aggiunge Aldo Polacco - è fondamentale per un prodotto complesso come il Retarder: tutta l’energia frenante viene trasferita all’olio, sottoposto quindi a fortissimi stress meccanici e termici. Il Retarder Voith viene revisionato ogni 500mila chilometri e per tutto quest’intervallo di utilizzo il lubrificante deve sopportare un forte stress operativo e avere una grande efficienza. Anche per il cambio automatico vale lo stesso discorso: il ruolo del lubrificante è fondamentale. Di fronte a forti e continue sollecitazioni dovute al traffico urbano e di linea, gli organi del cambio sono sottoposti a forti stress e per durare al massimo necessitano di un prodotto lubrificante che dia il massimo”. Anche se quello iniziato da poche settimane viene da più parti indicato come un anno al centro del ciclone della crisi economica internazionale, Pakelo mantiene un atteggiamento improntato all’ottimismo: “Abbiamo chiuso il 2008 - conclude Aldo Polacco - con un incremento dell’8 per cento. Quest’anno stimiamo di replicare i buoni risultati dello scorso anno e di consuntivare anche una crescita. Pakelo opera in modo trasversale in più settori: questo ci garantisce una maggiore tutela rispetto alle aziende che operano in un solo settore e che possono essere più esposte nel momento in cui questo entra in crisi. Va anche tenuto in considerazione che i nostri prodotti, composti da olii base e additivi di prima scelta, sono all’avanguardia sul mercato. L’ottimo rapporto qualita/prezzo ne rende competitivo il loro impiego in tutti i campi”.



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Attualità

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

EFFER / MAGGIORE AGGRESSIVITÀ PER FAR FRONTE ALLA CRISI

Gru per tutti gli utilizzi Tra i modelli di punta, a quasi due anni dall’esordio, la 1355, dotata del falso telaio integrale CroSStab txm, tra le quali, a quasi due anni dall’esordio, spicca ancora il modello 1355, dotato del falso telaio integrale CroSStab. Per l’anno in corso, l’azienda bolognese punta sulla vastità di gamma, sulla differenziazione e sulla rete di concessionarie, nelle quali la clientela può reperire tutte le info-tech macchina per macchina. Dal mese di ottobre 2005 Effer è divenuta parte del gruppo Cte, un’importante azienda italiana, il cui marchio è da più di 25 anni sinonimo di qualità nella produzione e commercializzazione di attrezzature per la movimentazione di materiali su scale, per traslocatori, piattaforme aeree (vendute sotto i marchi Cte e Bizzocchi) ed elevatori per l’edilizia.

di Massimiliano Campanella CASTEL MAGGIORE - Maggiore aggressività e presenza sul mercato soprattutto per quanto riguarda le gru di gamma medio alta. Questa la strategia per il 2009 delineata da Effer, produttrice di gru dal 1965, anno della sua fondazione. Dopo un 2008 che, almeno da settembre in poi, ha fatto registrare pesanti ribassi un po’ ovunque nel settore dell’industria, l’azienda bolognese punta in particolare sulla gamma medio alta.

La 470 è uno dei modelli Effer che stanno riscuotendo un notevole successo presso la clientela dell’azienda emiliana.

GAMMA ALTA CORE BUSINESS “Tant’è - ci ha detto Deborah Brandoli, responsabile Marketing e Comunicazione - che i modelli 1355, 1155, 440 e 470 sono quelli che stanno riscuotendo un notevole successo presso la clientela. In generale, la crisi si sta avvertendo e si prevede che sarà confermata per l’anno in corso, ma nel nostro settore gli effetti si avvertiranno in particolare sulla gamma medio piccola. Il fatto che il nostro core business sia prevalentemente incentrato sulle gru di gamma alta ci permetterà di essere meno esposti alla crisi generale del mercato rispetto ai nostri concorrenti. Il nostro target per il 2009 fa prevedere una vendita di 1.400 gru, con un calo del fatturato di circa il 5 per cento e prevediamo che il mix si sposti ancora

QUATTRO STABILIMENTI

di più verso l’alto di gamma. Mentre il 2008 è stato chiuso in maniera decisamente positiva, con un aumento del fatturato del 22 per cento rispetto al 2007, chiuso con un fatturato di 51 milioni di euro, a sua volta

in crescita rispetto ai 40 milioni del 2006. Quanto a unità vendute, nel 2008 sono state 1.800, quasi pari all’anno prima, quand’erano state 1.700, ma l’anno scorso abbiamo realizzato un fatturato maggiore a causa della

diversa composizione del mix, composto maggiormente da gru oltre le 100 txm”. Nell’affrontare la crisi, Effer ha dalla sua una vasta gamma di gru per autocarro con capacità di sollevamento da 2 a 270

All’interno della vasta gamma di gru per autocarro con capacità di sollevamento da 2 a 270 txm spicca il modello 1355, che ha esordito sul mercato quasi due anni fa.

Dopo un 2008 decisamente positivo, che ha visto aumentare fatturato e unità vendute, il target per l’anno in corso è riprogrammato in calo ma non troppo, visto che si punta sull’alto di gamma, mentre la crisi avrà maggiore impatto sulle medio piccole. Quanto alla gamma, Effer ha dalla sua gru per autocarro con capacità di sollevamento da 2 a 270 txm

Il marchio Effer deve il suo nome al verbo latino “Effero”, dal latino “Io sollevo”, un termine che contiene la missione dell’azienda e delle altre società che costituiscono il Gruppo: progettare e costruire macchine per il sollevamento di oggetti e persone. Una gru Effer viene interamente realizzata dalla struttura tecnico-produttiva: progetto, sabbiatura e taglio lamiere, alesatura, assemblaggio, collaudo e (per i modelli più potenti) anche allestimento su veicolo. La struttura produttiva di Effer si avvale di quattro stabilimenti in Italia, tutti certificati ISO 9001, per una superfi-

cie coperta totale di oltre 30.000 mq. Tre stabilimenti si trovano nell’immediata periferia di Bologna, uno a Castel Maggiore e due a Minerbio, mentre il quarto sito si trova nei pressi di Taranto. Lo stabilimento di Castel Maggiore, in provincia di Bologna, a circa nove chilometri verso nord rispetto al centro storico del capoluogo, è la sede centrale dell’azienda e ospita,oltre al montaggio delle gru con una capacità da 36 a 270 txm, anche la Divisione Gru Marine che ha progettato oltre 20 modelli di gru disponibili in un’ampia gamma di varianti, con capacità di sollevamento da 4 a 275 tonnellate/metro, e più di otto differenti configurazioni. UN SUCCESSO PREVISTO Il successo dell’azienda è attribuibile a vari fattori: uno staff tecnico specializzato, un continuo investimento nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, un efficiente servizio post vendita e ricambi presente in tutto il Paese. Ponendosi come obiettivo una migliore razionalizzazione della produzione e un più veloce smaltimento degli ordini, l’azienda ha programmato di concentrare tutti i processi produttivi nel medesimo stabilimento. Entro la fine del 2009, sarà ultimato il progetto della nuova sede di Minerbio, un complesso che coprirà una superficie totale di 32.950 metri quadrati. La 1355, al suo esordio nel 2007, è disponibile in una gamma di cinque versioni in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli utilizzatori. Il massimo sbraccio idraulico orizzontale oscilla dai 15,08 m della versione 6S ai 22 della 9S (gru base), il momento massimo di sollevamento dai 94.500 kgm (6S) ai 92.320, il peso standard della gru è di 9.960 kg nella versione base (4S) e arriva fino agli 11.630 della 9S.

Normativa fiscale a cura di Giuseppe Iorio

F

ra le principali novità della Finanziaria 2009 (Legge 22.12.2008, nr. 203 Art. 2, commi 3 e 4 e da 17 a 20), riguardanti il settore dell’Autotrasporto, si segnalano le seguenti agevolazioni: Compensazione contributo SSN pagato su premi di assicurazione - La finanziaria 2009 ha previsto la proroga del beneficio a favore degli autotrasportatori relativamente al contributo SSN su premi di assicurazione per responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore adibiti al trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 t omologati ai sensi della Direttiva n. 91/952/CEE. In particolare, le somme versate nel 2008 a titolo di contributo SSN potranno essere utilizzate in compensazione dei versamenti da effettuare nel 2009 fino a concorrenza di 300 euro per ciascun veicolo. Trasporti effettuati dall’imprenditore - Anche per il 2008 è riconosciuta la deduzione forfetaria prevista dall’art.66, comma 5, TUIR per le spese non documentate a favore degli autotrasportatori di merci in conto terzi, in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa. Si rammenta che la deduzione spetta nel limite del 35 per cento dell’importo riconosciuto con riferimento ai medesimi trasporti effettuati nell’ambito della regione o delle regioni confinanti. Altre agevolazioni - Sempre con riferimento alle imprese autorizzate all’autotrasporto di merci è prevista la rideterminazione dei seguenti importi: – indennità percepita nel 2009 dai dipendenti per le trasferte o missioni fuori dal territorio comunale che non concorre a formare il reddito; – deduzione forfetaria per le trasferte, effettuate nel periodo d’imposta in corso al 31.12.2009, dai dipendenti fuori dal territorio comunale; – prestazioni di lavoro straordinario effettuate dai dipendenti nel 2009 che non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi; – credito d’imposta collegato alla tassa automobilistica pagata per il 2009 per ciascun veicolo di massa complessiva non inferiore a 7,5 t utilizzato per l’attività di trasporto merci. L’ammontare dei predetti importi nonché le specifiche disposizioni attuative sono demandate ad appositi Provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.


IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

Light & Minitruck

FIAT PROFESSIONAL / AVVIATA UNA CAMPAGNA INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE INTEGRATA

Il lavoro è business

Il calendario 2009 del brand italiano di veicoli commerciali, prodotto in edizione limitata, esprime appieno il messaggio della nuova campagna: mezzi adatti alle famiglie numerose e, soprattutto, agli artigiani d’ogni tipo, dal muratore al piastrellista. Ciascuno di essi è raffigurato sul luogo di lavoro. A fare da scenografia, la banconota dell’Euro in tutti i suoi tagli

di Massimiliano Campanella TORINO - La famiglia, il lavoro. E a fare da sfondo, la banconota dell’Euro nei vari tagli. Questi i temi attorno ai quali si sviluppa il calendario 2009 realizzato da Fiat Professional in edizione limitata (5.000 esemplari). Più che un semplice strumento di consultazione periodica, il calendario è una modalità di comunicazione che intende giungere al cuore di ogni cliente di veicoli commerciali. Del resto, il calendario fa parte di una campagna di comunicazione integrata internazionale avviata dagli uomini del team del quarantasettenne Lorenzo Sistino, dall’anno scorso numero uno di Fiat Professional. Campagna che ha varcato i confini nazionali, per assurgere al ruolo di nuovo head-line mediatico per gli utilizzatori dei leggeri di mezzo mondo. Intanto andiamo a conoscerlo il calendario che terrà compagnia per il resto dell’anno agli aficionados di Fiat Professional, a coloro per i quali la marca del proprio mezzo di lavoro è qualcosa di più che la semplice fabbrica che l’ha prodotto. Il calendario si apre con i mesi di gennaio e febbraio, pagina nella quale una gru sovrasta un ponteggio, posto su una struttura che ricorda un edificio monumentale. A fare da scenario, la banconota da cinque euro. Due muratori sono alle prese con l’opera di sistemazione del rivestimento esterno. Sotto, ad attenderli, per ogni necessità, eccolo, grintoso, pronto alla corsa, un esemplare di Fiat Ducato, il veicolo commerciale leggero italiano estremamente versatile e adoperato per le più svariate funzioni Insomma, l’esemplificazione più pratica del messaggio: “che tu trasporti merci, faccia viaggiare le persone, allestisca mezzi spe-

ciali o per il tempo libero, Ducato ha sempre la soluzione più adatta”, non per nulla ha da poco tagliato il prestigioso traguardo dei 2 milioni di esemplari prodotti dalla nascita a oggi. Nella pagina di marzo e aprile appare un edificio a cupola, ricoperto da vetrate artistiche, è in via di ultimazione da parte di due artigiani, che stanno posizionando l’ultima anta. Siamo all’interno di una banconota da 20 euro e, alle spalle, anch’esso pronto alla corsa per il rientro o, all’occorrenza, per dare ai lavoratori lo strumento che dovesse occorrere, ecco un Fiat Scudo, l’auto che lavora in grande stile, per usare lo slogan di Fiat Professional, o, meglio, il mezzo votato ed eletto dai giornalisti di 20 paesi europei quale miglior veicolo commerciale 2008. Arriva l’estate e le luci si fanno più chiare. È di un giallo limpido la pagina di maggio-giugno, banconota da 200 euro. Siamo davanti all’ingresso di un elegante hotel, caratterizzato anch’esso da rivestimenti a cupola, con vetrate che richiamano l’arte. Da un Fiat Scudo versione Panorama è appena scesa una famiglia italiana classica: padre, madre e due figli in tenera età. Due portieri d’albergo guardano la scena, sorridenti. Lui, il veicolo commerciale, la monovolume per le famiglie numerose che badano al sodo e vogliono soprattutto tanto spazio, ha la portiera aperta, quasi a voler invitare a volgere un’occhiata agli interni, verso un abitacolo incredibilmente spazioso e in grado di soddisfare ogni esigenza. Basti dire che uno Scudo può essere declinato in configurazione da 5 a 9 posti a passo lungo o corto. La capacità del bagagliaio, a seconda delle versioni, arriva fino a 770 litri (nella configurazione 8/9 posti). Inoltre, grazie alla possibilità di ripiegare, impac-

chettare e rimuovere i sedili della seconda e terza fila, lo spazio è perfettamente modulabile in base alle più fantasiose esigenze di carico. E passiamo a luglio-agosto, alla banconota da 50. I colori sono sempre forti, seppure il giallo abbia lasciato il posto al rosso misto a marrone e beige. Protagonisti sono ancora due artigia-

ni, che si stanno occupando della verniciatura di un colonnato. Qui la scenografia è composta dal retro di una banconota da 50 euro. In avanposto, troviamo questa volta un Doblò Cargo, Van Of The Year 2006, il leggero che ha totalizzato in Italia oltre 20.500 vendite che sommate alle quasi 10.000 consegne del Nuovo Fiorino rappresentano la

metà del mercato nello specifico segmento 1B. Nella pagina di settembre-ottobre (10 euro), il cui co lore predominante è un rosa forte viene rappresentato un edificio civile, dal quale, in profondità, esce un artigiano con un carrello. Si sta recando verso il suo Nuovo Fiorino, che sembra pronto ad accogliere, senza problemi, l’ingrombrante carico. Un carico che sarà eseguito senza fatica. Prodotto dalla Tofas, Fiorino è il veicolo commerciale, eletto Van of The Year 2009, che permette di “arrivare dove gli altri non arrivano”. Perfetto per le consegne nei centri storici, è lungo 3,86 m e ha una larghezza tra i passaruota di 1,05 m e un diametro di sterzata di 9,95 m. È disponibile in due versioni, Cargo (per il solo trasporto merci) e Combi (merci + persone). La versione “Cargo” è omologata per due persone e ha 2,5 m3 di volume interno adibito al carico merci. La lunghezza del vano di carico è di 1,52 m per un’altezza massima interna di 1,2 m. Se si abbassa il sedile passeggero (che arriva a filo pavimento), la capacità di carico raggiunge i 2,8 m3. La versione “Combi” è omologata per cinque persone ed ha un bagagliaio di 356 litri (743 mm di profondità e altezza di 592 mm a filo con la cappelliera posteriore, che può essere ripiegata su se stessa, completamente o in parte, o può essere tolta per essere alloggiata in un vano specifico sotto la panca posteriore). La panca posteriore può essere rimossa dal veicolo e la capacità di carico sale a 2.500 litri. Infine, la pagina di novembre-dicembre, ovvero la banconota da 100 euro, è caratterizzata

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da un colore verde chiaro. L’edificio è un arco, simile a quello parigino del Trionfo. Ad operare è un muratore che sta posizionando le piastrelle che vanno a comporre la passatoia d’accesso all’edificio. L’uomo è chino per lavoro e ha quasi completato l’opera. Ed ecco che un Fiat Strada, pick-up da trasporto leggero, è pronto ad accompagnarlo a casa. Al mattino il prezioso mezzo di lavoro è riuscito a contenere comodamente oltre cinque sacchi di cemento (tanti sono quelli rimasti a lavoro quasi ultimato). Del resto, punto di forza del nuovo Strada è proprio l’ampio cassone posteriore che misura 1.7 m in lunghezza (1.4 m nelle versioni con cabina lunga). Di certo il nostro pavimentista non avrà avuto grosse difficoltà nelle operazioni di carico e scarico, visto che sui bordi e alla base del cassone robusti ganci, sistemati in modo da non intralciarlo, e di fissare gli oggetti trasportati con la massima sicurezza. L’accesso al vano di carico è facilitato non solo dalla ridotta altezza da terra del cassone (605 mm), ma anche dalla presenza della ribaltina, che si apre a 90° e può sopportare un peso di 300 kg. La portata utile compreso il conducente è di 705 chilogrammi (685 kg per le versioni con cabina lunga) mentre il peso totale a terra è di 1.915 kg e quello rimorchiabile di 1.000 kg. Prodotto nello stabilimento Fiasa a Betim, in Brasile, il nuovo Strada è un veicolo solido, funzionale e capace di buone prestazioni ed ha una linea che esprime una personalità forte e dinamica, che integra le caratteristiche tipiche di un pick up con gli inconfondibili tratti di una vettura.

Premesse e obiettivi nelle parole di Marco Monacelli

“Per la prima volta una campagna di comunicazione integrata a livello europeo”

Marco Monacelli, Responsabile Comunicazione di Fiat Professional.

TORINO - Il calendario 2009 è solo parte della campagna di comunicazione integrata che, per la prima volta nella storia di Fiat Professional, ha varcato i confini nazionali, per assurgere al ruolo di campagna europea, valida per tutte le sedi dei 17 Paesi in cui opera l’azienda italiana che, dall’aprile 2007, ha abbracciato in sé il brand dei veicoli commerciali. “Non poteva essere altrimenti. Oggi ci ha detto Marco Monacelli, 40 anni, Responsabile Comunicazione di Fiat Professional - siamo cresciuti in Europa, con una quota che nel 2008 è arrivata al 12,3 per cento, rispetto all’11,7 dell’anno prima. Siamo leader in Italia con una quota che è salita al 43,2 per cento (42,1 nel 2007). Allora l’obiettivo è stato realizzare una campagna valida per tutti, che potesse utilizzare tutti i canali della comunicazione in modo coerente e univoco, adattandosi per il web, per le affissioni, per i folder promozionali e per i cataloghi. In vista di quest’obiettivo, però, siamo partiti da premesse che ci distinguono dai nostri competitor”. Quali sono tali premesse? “Abbiamo avviato delle ricerche a 360°- ci ha risposto Monacelli - con interviste ad utilizzatori di veicoli commerciali ma anche analizzando le modalità di comunicazione a livello europeo sia nostre sia dei competitors. Abbiamo verificato che la comunicazione nel mondo dei veicoli commerciali era addirittura fin troppo omogenea, che si adoperavano quasi sempre gli stessi termini: vasta gamma, affidabilità, prezzo. E anche i colori

erano gli stessi. Del resto, in alcuni casi, vedi Fiorino e Scudo, è fin troppo semplice trovare degli omologhi nelle altre Case costruttrici! Abbiamo quindi seguito nuove strade per diversificarci dai nostri competitors. Nell’aprile 2007 abbiamo scelto di cambiare il nome del nostro brand, siamo diventati «Fiat Professional», e soprattutto ci siamo messi a disposizione dei clienti non solo come costruttori, ma come consulenti, come partner. «Insieme possiamo diventare leader», era il messaggio”. “In definitiva, abbiamo cambiato la prospettiva. Siamo andati a sentire loro, gli utilizzatori, per capire quali sono le loro reali e specifiche esigenze. Ebbene, può apparire banale ma chi guida un veicolo commerciale, a prescindere che faccia il fattorino, l’idraulico o il responsabile di una flotta aziendale, è sì un trasportatore e un lavoratore, ma prima di tutto è un imprenditore. La sua principale preoccupazione, come la nostra, è quella di fare business. Allora, quale migliore scenario che la banconota degli euro per esprimere l’idea del business? Insomma, in una scenografia che parla di soldi, è più facile collegare il business alla professione e trasmettere il posizionamento di comunicazione «Il nostro lavoro è costruire il tuo business»”. Che è un po’ quanto viene realizzato nel calendario. “Certo ma questo concetto - ha concluso Marco Monacelli viene ribadito in ogni mezzo di comunicazione che sarà usato e che troverà il modo di sottolineare l’importanza del business, dalle comunicazioni di carattere istituzionale (“Il nostro lavoro è costruire il tuo business”) agli opuscoli di guida sicura (“Chi guida sicuro, sicuro che risparmia”), ai messaggi promozionali, ai supporti realizzati “ad hoc” come quelli proiettati lo scorso gennaio 2009 presso il nostro stand Fiat Professional al Salone internazionale di Bruxelles”.


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Light & Minitruck PEUGEOT/ Il nuovo Boxer dalla A alla Z

di Fabio Basilico MILANO - Nel mondo dei veicoli commerciali Peugeot, il nuovo Boxer occupa un ruolo di primo piano, potendosi presentare sul mercato come l’ammiraglia dei veicoli da lavoro del Leone. Sul mercato dal 1994, presentato nella sua seconda generazione nel 2006, Boxer ha saputo ritagliarsi un ruolo da grande protagonista nel competitivo settore del trasporto leggero. In estrema sintesi, il suo biglietto da visita è saper conciliare la funzionalità dello spazio, tipiche di un veicolo commerciale, e le soluzioni della zona della cabina, proprie di un’autovettura. Abbiamo puntato la lente d’ingrandimento sul modello Peugeot: questo il ritratto che ne è scaturito.

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

Lavoratore instancabile È l’ammiraglia della gamma veicoli commerciali del Leone, il massimo livello in fatto di carico utile e volume. È disponibile in una molteplicità di versioni, in grado di intercettare le esigenze di tutti gli utilizzatori professionali, sia che si tratti di trasporto merci che di trasporto passeggeri

A

COME A FFAIRE . Destinata alle versioni furgone lamierato e furgone vetrato, l’opzione Pack Affaire permette a Boxer di entrare nel “club” dei veicoli Peugeot che si avvalgono di questa speciale dotazione. Infatti, oltre a Boxer, anche 307, Partner ed Expert compongono ora la gamma Affaire, trasversale a più famiglie dei veicoli commerciali del Leone. Il Pack Affaire, composto dal climatizzatore manuale, dai retrovisori esterni elettrici riscaldabili e dal rilevatore di ostacoli posteriore, permette sia di ottenere un elevato livello di comfort a bordo (grazie al climatizzatore manuale) sia di facilitare la guida (grazie al rilevatore di ostacoli posteriore). Affaire consente un risparmio rispetto al prezzo delle opzioni acquistate singolarmente.

B

C

BLOCCAGGIO .

COME CABINA.

All’interno del nuovo Boxer la cabina è pratica e confortevole e adotta, tra l’altro, equipaggiamenti riservati in genere alle autovetture. L’abitacolo molto luminoso è stato pensato spazioso per garantire il massimo agio ai passeggeri. Il posto di guida è ergonomico e funzionale come la plancia, dotata di numerose zone portaoggetti - tra cui un vano centrale e due cassetti, uno dei quali refrigerato - e di equipaggiamenti pratici, come il ripiano portadocumenti e il portabicchieri. In dotazione ci sono alzacristalli anteriori elettrici a comando sequenziale e, per il guidatore, il dispositivo anti-pizzicamento e il volante regolabile in profondità. Nella parte inferiore di ciascun pannello delle porte c’è un vano portaoggetti. Boxer propone anche una cappelliera con un volume utile di 22 litri, un vano sotto il sedile del guidatore e un contenitore estraibile sotto le altre sedute. Il sedile del pas-

H

HDI. Boxer è equipaggiato con tre nuovi diesel HDi Common Rail dell’ultima generazione, dotati di sistema Eobd per il controllo delle emissioni. Si tratta del motore 2.2 litri 16V HDi, frutto della cooperazione tra Ford e PSA Peugeot Citroën e proposto in due versioni da 74 kW/100 cv e 88 kW/ 120 cv, e del 3.0 litri 16V HDi So fim da 115,5 kW/160 cv. Quest’ultimo è ora disponibile anche in abbinamento al Fap, il filtro antiparticolato. Il Fap è offerto su tutte le varianti di carrozzeria del Boxer vei colo commerciale (furgone lamierato, furgone vetrato, telaio cabinato doppia cabina, autocarro, autocarro doppia cabina e cabinato) e sulle due versioni del Boxer Combi, Comfort e Premium. COME

I

In base alla lunghezza e all’altezza del veicolo, Peugeot Boxer propone quattro diversi tipi di porte laterali scorrevoli. Il bloccaggio delle porte della cabina e di quelle del vano di carico sono indipendenti per accrescere il livello di sicurezza del Boxer in tutte le configurazioni di utilizzo. Il telecomando di apertura/chiusura del veicolo dispone di tre pulsanti: apertura cabina, apertura vano di carico e chiusura totale. Boxer può anche avere un sistema di bloccaggio supplementare che disaccoppia il meccanismo di apertura dal meccanismo della maniglia. Così, è impossibile l’apertura delle porte dall’interno dopo la rottura di un vetro. Tutta la gamma dispone di antiavviamento elettronico con transponder e di bloccaggio automatico delle aperture a veicolo in marcia (a una velocità superiore a 7 km/h). COME

menti e motorizzazioni. Quattro anni dopo, con la nuova generazione, la seconda, Boxer ripropone, valorizzandole in chiave moderna, le caratteristiche che lo hanno reso un modello vincente nel concorrenziale segmento in cui si trova a operare.

seggero dispone di un tavolinetto scrittoio integrato nel lo schienale del posto centrale. Ancora sui sedili: quello del guidatore ha il poggiatesta regolabile in altezza, lo schienale reclinabile, il bracciolo e la seduta regolabili in altezza e lunghezza. Questo sedile, inoltre, può avere in opzione un fissaggio variabile e parametrizzabile in funzione del peso del guidatore che offre un elevato filtraggio delle sollecitazioni verticali.

D

D ANGEL . Il nuovo Boxer 4x4 Dangel è il frutto della collaborazione con il trasformatore francese Dangel ed è destinato a tutti coloro che necessitano di un mez zo in grado di muoversi su tutti i fondi (strada o sterrato) senza alcun compromesso in fatto di comfort di guida e di piacere di utilizzo. Infatti, il veicolo si muove senza dif ficoltà sia su terreni accidentati, come i cantieri, ma anche sui marciapiedi rialzati della città o sui sentieri di campagna. L’idea alla base del nuovo Boxer 4x4 Dangel è di tra sformare un veicolo di serie in 4x4, installando un sistema di 4 ruote motrici. Grazie alla catena cinematica, gestita mediante giunto viscoso, il passaggio da 2 a 4 ruote motrici è automatico. In caso di perdita di aderenza sulle ruote anteriori, una parte della coppia viene trasferita verso la parte posteriore, senza scossoni, delicatamente, e sen za intervento da parte del conducente. Il gruppo Dangel è legato a doppio filo con Peugeot: le prime vetture trasformate di serie in 4x4 sono proprio delle Peugeot 504 station wagon e pick-up nel 1980. Una partnership che dura da allora e che è proseguita negli anni Novanta con la commercializzazione del Ranch 4x4 e COME

del Boxer 4x4 prima serie. Il costo della trasformazione, al quale va aggiunto il prezzo del veicolo base, è di 6.990 euro, Iva esclusa.

E

COME EVOLUZIONE . Il nuovo Bo xer è stato il primo veicolo lanciato nel quadro di un ambizioso programma di rinnovo completo dell’offerta dei commerciali del Leone. Pur continuando a proporre la denominazione introdotta nel 1994, il nuovo modello del 2006 accresce i punti di forza del suo pre decessore, soprattutto in tema di comfort, maneggevolezza e varietà dell’offerta, fornendo: maggior carico utile, grazie a due gamme complementari - la gamma 300 dei furgoni con una massa massima a

pieno carico tecnicamente ammissibile da 3 a 3,5 tonnellate e la gam ma 400, più originale, con tale massa massima compresa tra 3,5 e 4 tonnellate - che permettono di offrire fino a 2 tonnellate di carico utile; maggiore volume, con l’introduzione di nuove versioni di furgoni con un range di volumi utili che parte da 8 fino a 17 metri cubi.

F

COME FURGONE .

Con una gam ma più ampia sulla base di tre passi diversi (3 m, 3.450 mm e 4.035 mm), il nuovo Boxer si propone nelle varianti furgone lamierato e furgone vetrato, in quattro diverse lunghezze (4.963 mm, 5.413 mm, 5.998 mm e 6.363 mm) e in tre diverse altezze (2.254 mm, 2.524 mm e 2.764

mm). La larghezza è di 2.050 mm. I volumi variano da 8 a 17 metri cubi.

G

COME GENERAZIONI . Boxer si è guadagnato la fama di saper conciliare le funzionalità dello spazio, proprie di un veicolo commerciale, e le soluzioni tipicamente automobilistiche proposte in cabina. Nel 1994 è stato immesso sul mercato del trasporto leggero (veicoli con peso a pieno carico fino a 3,5 tonnellate) e il suo arrivo ha destato non poca curiosità, visto che proprio in quell’anno conquista l’ambito riconoscimento di “Van of the Year”. Nel 2002, Boxer è stato com pletamento rinnovato sia dal punto di vista del design, sia per quanto riguarda equipaggia-

COME INSIEME . L’insieme ruote-sospensioni prevede all’avantreno uno schema di tipo pseudo-McPherson triangolato con barra antirollio. L’adozione di un avantreno a ruote indipendenti permette un controllo più attento della geometria, con conseguente minore usura dei pneumatici. Il retrotreno si compone di un assale rigido con lame di torsione adattate al carico utile del veicolo. Quest’assale tubolare permette un disassamento in altezza rispetto all’asse della ruota e consente di abbassare la soglia di carico. La sospensione è di tipo monolama longitudinale. In optional, viene proposta una sospensione posteriore a compensazione pneumatica che offre un assetto costante del veicolo in tutte le condizioni di carico e un abbassamento regolare della soglia di carico, a veicolo fermo. I comandi di questa sospensione sono posizionati sulla plancia; il veicolo ritorna al suo assetto nominale a partire da una velocità di 20 km/h.

J

COME JOINT VENTURE. Nella storia del trasporto, la joint venture tra gruppo Fiat e gruppo Psa Peugeot Citroën è una delle più longeve (è stata prolungata fino al 2017) e ricche di risultati, sia produttivi che commerciali. Dal 1978, data della creazione della Sevel ad Atessa (Ch), la Società europea veicoli

Il nuovo Boxer 4x4 Dangel è destinato a tutti coloro che necessitano di un mezzo capace di muoversi sia su strada che su fondo sterrato.


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THERMO KING / Collaborazione con Volkswagen Commercial Vehicles

leggeri, la cooperazione tra i due grandi gruppi costituisce una sin tesi di conoscenze in campo tecnico e produttivo che la pongono all’avanguardia nel panorama europeo dei veicoli commerciali. Nello stabilimento abruzzese nascono i modelli “gemelli” Fiat Ducato, Citroën Jumper e Peugeot Boxer.

Un altro primato grazie a Crafter

K

COME KG.

La funzionalità e la versatilità del Boxer consentono di offrire soluzioni di trasporto per tutti. Il padiglione ha, di serie, punti d’aggancio per l’eventuale utilizzo di un portapacchi che, in base alle varie lunghezze, può sostenere carichi tra 150 e 200 kg.

L

COME LATERALI . In base alla lunghezza e all’altezza del veicolo, Boxer propone quattro diversi tipi di porte laterali scorrevoli. Di serie ci sono due porte posteriori a battente con quattro punti di chiusura, uno dei quali centrale. Queste due porte si aprono a 96° e un sistema con un tirante retrattile permette di aumentare l’apertura a 180° che, in opzione, può arrivare a 270° per fa cilitare l’accesso in condizioni par ticolari. La soglia di carico è molto bassa (da 535 a 560 mm secondo le versioni) ed è una delle migliori sul mercato.

M

come Minibus. Nell’ultima parte del 2008, la gamma Bo xer si è arricchita delle nuove ver sioni Minibus capaci di trasportare fino a 13 o 16 passeggeri, più il conducente. Sono particolarmente indicate per tutti coloro che hanno particolari esigenze di trasporto passeggeri come, ad esempio, noleggiatori flotte, servizi navetta alberghieri, agenzie di viaggio. Il veicolo è stato progettato all’insegna del massimo livello di comfort sia nelle parti meccaniche che negli allestimenti interni. Dal punto di vista tecnico, Boxer Minibus propone due motorizzazioni elastiche e progressive - 2.2 16V HDi 120 cv e 3.0 16V HDi 160 cv (con o senza Fap) - nonché specifiche sospensioni rinforzate che assicurano prestazioni e piacere di guida. All’interno, ci sono sedili individuali con appoggiatesta integrati e disposti su quattro o cinque file, uno specifico impianto di climatizzazione in opzione, con bocchette di distribuzione dell’aria per ogni singolo posto a sedere inserite nelle due lunghe cappelliere longitudinali, e un’ampia vetratura capace di garantire opportuna luminosità.

N

COME NATURA .

Al passo con i tempi non solo in termini di design e di contenuti. Il nuovo Bo xer mette a frutto i progressi di Peugeot sul fronte della tutela ambientale. Boxer è amico della natura e di coloro che entrano in contatto con lui. Alla gamma di propulsori all’avanguardia - capaci di assicurare efficienza energetica attraverso il contenimento di consumi ed emissioni inquinanti - si unisce una serie di importanti equipaggiamenti per il benessere a bordo, al pari di quello che ci si aspetta da una moderna automobile. Perché anche nel mondo dei veicoli da lavoro nulla viene trascurato.

O

COME OFFERTA. La vasta e articolata gamma Peugeot Boxer viene offerta sul mercato con un prezzo di listino che per le versioni furgone (lamierato e vetrato) parte da 25.110 euro e arriva a un massimo di 37.230 euro. Per le versioni telaio cabinato e telaio cabinato dop pia cabina si va da circa 23.700

Le nuove versioni Minibus di Boxer possono trasportare fino a 13 o 16 passeggeri più il conducente. euro a circa 33.500 euro, mentre per gli autocarri la forbice è tra cir ca 25.500 euro e circa 35.500 euro. I prezzi dei pianali cabinati oscillano tra poco meno di 31.400 e poco più di 32.800 euro. Le versioni Combi vengono proposte a partire da 27.270 euro fino a un massimo di 40.150 euro; i Boxer Minibus, infine, sono sul mercato a prezzi compresi tra 40.770 e 48.090 euro.

P

COME PARCHEGGIO ASSISTITO. Due dispositivi di par-

cheggio assistito, mediante appositi sensori o telecamera collegata alla retromarcia, sono disponibili a richiesta. Il primo comprende un sistema con quattro sensori integrati nello scudo posteriore che individuano la presenza di ostacoli di prossimità e lo comunicano al guidatore mediante segnali acustici intermittenti che diventano un segnale continuo quando il mezzo è a pochi centimetri dall’ostacolo. Il secondo dispositivo ha una telecamera collegata alla retromarcia e posizionata all’interno della terza luce degli stop. La telecamera trasmette le immagini a uno schermo Lcd orientabile, posto in prossimità del retrovisore interno. Entrambi i sistemi si attivano con l’inserimento della retromarcia.

Q

COME QUOTIDIANITÀ . Boxer è un veicolo in grado di entrare con facilità e soddisfazione nel quotidiano di tanti utilizzatori professionali. Grazie alle sue qualità, è un fedele ed efficiente partner di lavoro. Anche dal punto di vista della si curezza, dal momento che la gamma Boxer propone di serie l’airbag frontale guidatore, mentre quelli frontali passeggeri sono optional e possono essere disattivati mediante una chiave di comando. Sempre a richiesta, è possibile avere gli airbag laterali e quelli a tendina.

R

COME REGOLATORE DI VELOCITÀ. Uno degli optional

più interessanti della nuova gamma Boxer è il regolatore di velocità che permette di mantenere la velocità del veicolo a un valore prestabilito dal guidatore in tutti i tipi di percorsi stradali. Il guidatore può modificare in qualsiasi momento la velocità programmata agendo sull’acceleratore, sul freno o sull’apposito comando al volante. Per i modelli per i quali è imposto dal Codice della Strada è disponibile anche un limitatore di velocità fino a un massimo di 90 km/h.

S

come stile. Lo stile esterno di Boxer mette in evidenza linee potenti e dinamiche. L’anteriore, con un design che esprime robustezza e sicurezza, contribuisce a identificare immediatamente il marchio di appartenenza. Nella parte inferiore dell’imponente paraurti anteriore sono state ricavate due nicchie rotonde destinate ai proiettori fendinebbia supplementari e, proprio sopra, due conformazioni rettangolari con funzioni di pedane permettono di pulire facilmente il parabrezza. La parte posteriore, con una forma pronunciata a cubo, conferisce a Boxer funzionalità a garanzia di un volume di carico massimo. Il paraurti serve da pedana per agevolare l’accesso alla zona posteriore del veicolo. La terza luce degli stop è posizionata sulla traversa superiore, sopra le porte posteriori.

T

COME TERMICO. L’impianto di riscaldamento e ventilazione è caratterizzato da una potenza massima di sbrinamento di 400 m3/h e da una potenza massima di ventilazione di 420 m3/h. La diffusione e la ripartizione dell’aria avvengono attraverso quattro diffusori orientabili e due diffusori in direzione del pavimento del veicolo. Le regolazioni delle funzioni di temperatura/ventilazione si effettuano mediante due comandi montati sulla plancia, uno per la temperatura dell’aria e per le quattro velocità della ventola, uno per l’ingresso dell’aria e il ricircolo. Un riscaldamento supplementare è disponibile in opzione sul furgone (sotto il sedile del guidatore) e sul Combi, nella zona posteriore del veicolo. Sempre in opzione sui furgoni e sui Combi è l’aria condizionata a regolazione manuale, con filtro antipolline e ricircolo aria, oppure la climatizzazione automatica. Infine, insieme alla climatizzazione, i passeggeri dispongono di parabrezza atermico e di uno schermo con visualizzazione digitale del clima impostato.

eclettico per eccellenza, il Nuovo Boxer può essere personalizzato sulle esigenze lavorative più specifiche: coibentazioni isotermiche e celle frigorifere, coibentazioni leggere, cassoni ribaltabili e officine mobili.

W

COME WHEEL.

La frenata è assicurata da quattro freni a disco di serie. Tutti i Boxer hanno in dotazione il sistema antibloccaggio delle ruote (Abs) con sensore di velocità dell’angolo di rotazione su o gnuna delle quattro ruote e con ripartitore elettronico di frenata (Ref). L’assistenza alla frenata d’emergenza (Afu) tiene conto della pressione applicata sul pedale del freno e contribuisce a garantire la massima capacità di frenata. Boxer può disporre anche di Esp e di sistema antipattinamento delle ruote (Asr), che utilizza i sensori di velocità dell’Abs e agisce direttamente sui freni e sul motore.

X

COME X250. È il nome in codice del progetto produttivo che accomuna i nuovi Fiat Ducato, Citroën Jumper e Peugeot Boxer, costruiti nello stabilimento Sevel ad Atessa, in provincia di Chieti e all’interno della Val di Sangro, nell’ambito della storica cooperazione industriale che il gruppo Fiat e il gruppo Psa Peugeot Citroën hanno avviato oltre trent’anni fa. L’impianto di Atessa ha iniziato la sua attività produttiva nel 1981.

Y

COME YOUNG FASHION .

Bello da vedere, con un design ricercato per le sue indubbie qualità estetiche, facile da guidare e dotato di tanti i comfort, il nuovo Boxer è un modello giovane e di tendenza, capace di essere di moda fin nei più piccoli dettagli. I rivestimenti dei sedili, particolarmente curati, sono in tessuto a trama e ordito denominato “Transcodage”. Tante le tinte di carrozzeria a disposizione, sia opache che metallizzate.

Z

COME ZONA AUDIO. A bordo

V

COME VERSATILITÀ .

Fra i veicoli della casa del Leone, il Nuovo Boxer è quello che offre il maggior numero di versioni, sia nelle versioni per il trasporto persone sia nei veicoli commerciali destinati ai professionisti della strada. Infatti, la gamma spazia dai furgoni lamierati e vetrati, ai telai cabinati e cabinati doppia cabina, autocarri a cabina singola e doppia, pianali cabinati, versioni passeggeri da 5 fino a 17 posti (Combi e Minibus). Veicolo

di Boxer grande attenzione è stata posta alla diffusione e ricezione del suono. Il nuovo modello ha di serie un’antenna sul tetto con relativi cablaggi, i cablaggi degli altoparlanti e un’alimentazione elettrica. La gamma dispone di una proposta audio supplementare che offre queste prestazioni: autoradio mono CD con o senza lettore di file MP3 e con comandi al volante; prestazioni audio abbinate a un telefono Bluetooth con riconoscimento vocale.

V

olkswagen Commercial Vehicles ha dato il via all’uso di staffe e compressori Thermo King per la conversione di veicoli con telaio Crafter in mezzi adibiti a trasporto refrigerato. Come a dire che Thermo King è d’ora in avanti la sola azienda in grado di offrire l’opzione per prodotti freschi e congelati su veicoli della serie Crafter e ciò è stato concordato con una lettera di autorizzazione della stessa Volkswagen. Il che consente ora ai concessionari Volkswagen Commercial Vehicles di installare una serie di prodotti Thermo King per la refrigerazione in fase di conversione del veicolo. Per la conversione di veicoli a trasmissione diretta viene di solito scelta la serie V di Thermo King, che comprende unità a due pezzi, progettate per merci fresche e congelate, su autocarri e furgoni in cui il compressore principale è alimentato dal motore diesel del veicolo. La serie V include inoltre modelli dotati di modalità elettrica di riserva, alimentati da un motore elettrico in modo che i prodotti rimangano sempre alla giusta temperatura anche durante le consegne, e di una triplice capacità di raffreddamento che consente la variazione automatica della velocità dei tre ventilatori in base alle esigenze di raffreddamento. Questo sistema è adatto anche a condizioni climatiche tropicali, in quanto la massima refrigerazione consente buone prestazioni perfino con temperature ambiente che raggiungono i 50°C. Presenta inoltre un basso consumo di carburante e costi di gestione contenuti, oltre a livelli di rumore pressoché nulli da fermo, in quanto il compressore è alimentato dal motore diesel anziché da un’unità autonoma. Volkswagen ha rilasciato la propria lettera di autorizzazione a seguito di una serie intensiva di test condotti sul compressore Thermo King (TM-16) montato sul Crafter. Questa soluzione vanta un lungo elenco di premi di eccellenza nel settore, fra cui quelli di miglior furgone di grandi dimensioni, furgone dell’anno e miglior veicolo con telaio derivato da un furgone. Ricordiamo che Thermo King è leader su scala globale nella produzione di soluzioni per il trasporto a temperature controllate con rifornimenti a oltre 800 distributori in tutto il mondo da 11 sedi di produzione. La società offre una vasta gamma di unità di refrigerazione e riscaldamento per veicoli di tutte le dimensioni, dai furgoni di piccole dimensioni ai rimorchi di grandi dimensioni, nonché container per il trasporto aereo e marittimo. Thermo King, inoltre, fornisce sistemi di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione per autobus e vagoni ferroviari. L’azienda tedesca offre anche programmi di manutenzione e soluzioni di finanziamento, nonché una gamma di accessori e sistemi di controllo e rilevamento delle temperature. Thermo King è un’unità commerciale del gruppo industriale diversificato leader di settore Ingersoll Rand, fornitore globale di prodotti, servizi e soluzioni integrate alle industrie che copre settori quali trasporti, produzione, edilizia e agricoltura. L’offerta di prodotti e servizi per ambienti a temperatura controllata per generi alimentari e altri prodotti deperibili del settore Climate Control Technologies di Ingersoll Rand comprende soluzioni per la refrigerazione sia per il trasporto che fisse. I marchi includono Thermo King, leader mondiale nei sistemi di controllo della temperatura per il trasporto e Hussmann/Koxka, produttore di attrezzature per la refrigerazione e l’esposizione di generi alimentari.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

FIAT

a cura di Fabio Basilico MILANO - Nel mondo dei veicoli dedicati al trasporto persone, sia per l’impiego professionale che per quello privato, Fiat Scudo Panorama occupa un posto di primo piano. Grazie alle sue configurazioni da 5 a 9 posti, a passo corto o lungo, Scudo Panorama si presenta bene sul mercato, con una gamma articolata capace di soddisfare una clientela che anche in questo settore non manca di far sentire le sue esigenze, eterogenee per professione e utilizzo del mezzo. Prodotto nello stabilimento francese Sevel Nord di Valenciennes, che fa capo alla cooperazione industriale Fiat e gruppo Psa Peugeot Citroën, Scudo Panorama è parte integrante della nuova famiglia Scudo. Per la nostra prova, siamo saliti a bordo di uno Scudo Panorama a 8 posti passo lungo con portata maggiorata, cioè una versione 5/6 posti con l’optional della terza fila di sedili. Sotto il cofano il potente 2.0 Multijet da 120 cv abbinato a un cambio manuale a sei marce. La grande superficie vetrata, di ben 5,80 metri quadrati, e la

SCUDO PANORAMA

Viaggiare a occhi aperti L’elegante modello della famiglia Scudo dedicato esclusivamente al trasporto persone si distingue per le sue indubbie caratteristiche automobilistiche che lo accomunano alle monovolume. Moderni contenuti tecnologici, prestazioni e dinamica di marcia di alto livello per un viaggio all’insegna del comfort posizione rialzata del parabrezza, conferiscono allo Scudo Panorama una percezione di grande abitabilità, in perfetto stile monovolume grande spazio. Sa liti a bordo, l’abitacolo si presenta con caratteristiche indubitabilmente automobilistiche, con i suoi contenuti di modernità, comfort, qualità e funzionalità. La plancia è bicolore come ci si aspetta a bordo di una berlina. L’interno è molto luminoso e favorisce quella sensazione di piacevolezza del viaggio che deve contraddistinguere veicoli di questo tipo.

I numeri della prova

250

I chilometri percorsi

18,75

I litri consumati

13,3

I chilometri percorsi con 1 litro di gasolio

Non mancano i vani portaoggetti, a partire dal pratico ripiano sottopadiglione, vantaggiosamente a portata di mano. Il cassetto della plancia può essere chiuso a chiave per una maggior sicurezza. Ma non è finita: Scudo Panorama propone anche spazi nei pannelli delle porte, gli sportelli portabicchieri sulla plancia e sul pannello della terza fila di sedili, le reti dietro lo schienale posteriore dei sedili. Il posto di guida si fa apprezzare da subito per la sua posizione alta, che consente di dominare la strada e avere piena

coscienza degli spa zi dove muoversi con un pas so lungo tra le mani. Se è il caso viene in aiuto il provvidenziale sensore di parcheggio, attento a misurare gli spazi nelle manovre impegnative. La consolle al centro della plancia raggruppa tutti i comandi e le informazioni necessarie alla guida. Lo schermo multifunzione fornisce indicazioni sui sistemi audio/telematici e sul sistema di climatizzazione. Seduti a bordo di Scudo Panorama si ha la netta sensazioni di viaggiare con “gran classe”. I

La facile accessibilità, consentita dalle pratiche porte laterali scorrevoli, è una caratteristica qualificante di Scudo Panorama. A bordo è netta la sensazione di viaggiare in un ambiente confortevole e di classe.

Carta d’identità

NOME - Scudo Panorama 8 posti (versione 5/6 posti con optional terza fila sedili) COGNOME - Fiat MOTORE - 120 Multijet, Euro 4, 1.997 cc, 4 cilindri, turbocompressore a geometria variabile, iniezione diretta Miltijet tipo Common Rail a controllo elettronico, potenza 88 kW/120 cv a 4.000 giri/min, coppia 300 Nm a 2.000 giri/min. CAMBIO - Manuale a 6 marce PNEUMATICI - 215/60 R16 SOSPENSIONI - Anteriori tipo Mc Pherson con bracci inferiori triangolari e barra stabilizzatrice. Al retrotreno “a ponte torcente”: asse posteriore semi-deformabile con barra Panhard. FRENI - A disco sulle quattro ruote, anteriori autoventilanti, con ABS, EBD, HBA, ESP, ASR. DIMENSIONI - Passo 3.122 mm, lunghezza 5.135 mm, larghezza 1.895 mm, altezza 1.942 mm. CAPACITÀ DEL BAGAGLIAIO - max 770 litri PESI - PTT 2.932 kg, peso a vuoto (escluso conducente) 1.948 kg, portata (compreso conducente) 8 posti + 328/455 kg. VELOCITÀ MAX - 160 km/h. ACCELERAZIONE 0-100 km/h - 12,8 secondi. CONSUMI - urbano 9,3 litri/100 km, extraurbano 6,5, combinato 7,5. EMISSIONI DI CO2 - 198 g/km. DIAMETRO DI STERZATA - 12,6 m


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sedili hanno imbottiture, struttura e attacchi su pavimento progettati per un migliore contenimento, sicurezza e comfort. Associando le regolazioni del sedile guida - longitudinale, del lo schienale e in altezza con quella del volante - altezza e profondità da 40 mm - chi gui da Scudo Panorama può usufruire di una postura ergonomica che apporta benefici in termini di comfort e di salute. I sedili anteriori sono configurati a due unità singole, ma è possibile avere anche la combinazione sedile conducente e

panchetta biposto dotata di uno “scrittoio” posizionato nel sedile centrale. I sedili posteriori si reclinano, si ribaltano e possono essere smontati e asportati, all’insegna della massima flessibilità e versatilità. Comfort a bordo fa rima con comfort di marcia, che significa anche poter contare su propulsori brillanti e progressivi nell’erogazione della coppia. Sotto il cofano del nostro Scudo Panorama agisce uno dei tre motori Multijet proposti per la famiglia Scudo. Si tratta del 2.0 da 120 cv abbinato a un presta-

dali acceleratore, freno e frizione, velocità del veicolo, pressione aria e gasolio. L’elemento chiave del sistema è la centralina elettronica, che può far eseguire una serie di iniezioni anche molto vicine tra loro (da qui deriva il termine “Multi jet”). Scudo Panorama accelera da 0 a 100 km/h in 12,8 secondi e sui tratti misti mette in evidenza delle puntuali doti di ripresa. La velocità massima indicata sulla scheda tecnica è di 160 km/h, ma già a 100 km/h Scudo non lesina in quanto a brillantezza e dinamicità di gui-

La gamma Scudo Panorama propone anche le sospensioni posteriori pneumatiche autolivellanti, che assicurano un assetto costante in ogni condizione di carico.

vero con un asse posteriore semideformabile con barra Pa nhard (schema utilizzato non a caso nel settore dei monovolume per i suoi vantaggi in termini di dinamica su strada, sicurezza attiva e comfort). In optional, la gamma Panorama mette a disposizione le sospensioni posteriori pneumatiche autolivellanti, che assicurano un assetto costante in ogni condizione di carico (con otto passeggeri o con il solo conducente a bordo) e un’altezza totale esterna costante al di sotto di 1,9 m, con la possibilità di entrare in qualsiasi garage pubblico o parcheggio multipiano. Sono anche disponibili sospensioni pneumatiche con soglia di carico regolabile manualmente per agevolare ulteriormente le operazioni di carico/scarico dei bagagli (soli 49 cm da terra). Per motivi di sicurezza l’assetto è regolabile solo a veicolo fermo e, una volta fatto ciò, si mantiene impostato fino a una ve,locità di 10 km/h. Superata la quale si riporta automaticamente alla quota nominale di marcia. Abbinato alla motorizzazione 10 Multijet c’è il servosterzo elettroidraulico (disponibile anche con il 140 Multijet mentre per il 90 Multijet ce ne uno di tipo idraulico) che assicura precisione di guida e livelli di sforzo adeguati alle varie situazioni di utilizzo, in particolare in città, dove il numero e la varietà delle manovre aumentano considerevolmente. Nei parcheggi, Scudo Panorama è agile e facile da condurre. Il diametro di sterzata tra marciapiedi è di 12,6 metri. Ricordiamo, infine, che Scudo Panorama non lesina nulla in fatto di sicurezza preventiva, attiva e passiva. L’impianto frenante prevede freni a disco su tut te e quattro le ruote, con quelli anteriori autoventilanti, ed è abbinato all’ABS completo di EBD (Electronic Brake Distribution) e HBA (Hydraulic Brake Assistance). Sulla versione oggetto della nostra prova c’è anche l’ESP completo di ASR (Anti Slip Regulation). Oltre all’airbag del guidatore, il mezzo dispone di airbag fullsize per il passeggero e side bag. In optional è prevista la possibilità del window bag.

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Questi i concorrenti Citroën Jumpy 2.0 HDi 120 Motore HDi, 1.997 cc, potenza max 88 kW/120 cv a 4.000 giri/min, coppia max 300 Nm a 2.000 giri/min. Lunghezza 5.135 mm, volume del bagagliaio 522/1.239 dmc.

Peugeot Expert Tepee 2.0 HDi 120 Motore HDi, 1.997 cc, potenza max 88 kW/120 cv a 4.000 giri/min, coppia max 300 Nm a 2.000 giri/min. Lunghezza 5.135 mm, carico utile 861/1.017 kg.

Mercedes-Benz Viano 2.0 CDI Motore CDI, 2.148 cc, potenza max 80 kW/109 cv a 3.800 giri/min, coppia max 270 Nm a 1.600-2.500 giri/min. Lunghezza 5.225 mm, capacità bagagliaio 310/970 litri.

VW Caravelle 1.9 TDI 102 CV Motore TDI, 1.896 cc, potenza max 75 kW/102 cv a 3.500 giri/min, coppia max 250 Nm a 2.000 giri/min. Lunghezza 5.290 mm, volume bagagliaio max 6,7 metri cubi.

Opel Vivaro Combi 2.0 CDTI 120 Motore CDTI, 1.995 cc, potenza max 84 kW/114 cv a 3.500 giri/min, coppia max 290 Nm a 1.600-2.250 giri/min. Lunghezza 5.182 mm, volume bagagliaio 2,2/5,9 metri cubi.

La grande famiglia Scudo

La consolle al centro della plancia raggruppa tutti i comandi e le informazioni necessarie alla guida. zionale cambio manuale a sei marce. Un due litri con geometria variabile che si è dimostrato capace di gestire con sicurezza e flessibilità le situazioni più disparate: reattivo nei percorsi urbani più o meno trafficati e caratterizzari da frequenti stop and go; generoso nei tratti extraurbani a velocità più sostenuta e nelle distanze autostradali, dove l’abbinamento con il flessibile e rapido cambio a sei marce si è rivelato sempre all’altezza della situazione. Segreto del turbodiesel è il

si stema Multijet dei common rail di seconda generazione, ovvero di una soluzione tecnologicamente evoluta al fine di controllare elevate pressioni di iniezione, che arrivano fino a 1.600 bar, svincolandosi dal regime di rotazione del motore e dalle quantità di combustibile iniettate. La compressione non è legata soltanto al regime di rotazione del motore, ma a diversi parametri segnalati alla cen tralina attraverso specifici sensori: temperatura aria e gasolio, giri motore, posizione pe-

da, abbinate a comfort e stabilità. Lo schema delle sospensioni contribuisce alla padronanza dei movimenti del mezzo assicurando sempre stabilità, capacità di reazione e uno sterzo preciso. Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson con bracci inferiori triangolari e barra stabilizzatrice. L’adozione di un sistema a ruota indipendenti consente un rigoroso controllo della geometria che assicura un comportamento ottimale su strada, comfort e sensibile riduzione dell’usura degli pneumatici. Le sospensioni posteriori sono “a ponte torcente”, ov-

All’interno della nuova famiglia Fiat Scudo, Panorama non figura come una versione ulteriore della gamma da lavoro e combi, ma come un vero e proprio modello esclusivo dedicato al trasporto persone e coniugato su due target: uno per la clientela privata (Family) e l’altro per i professionisti (Executive). Tutto ciò dimostra la versatilità dello Scudo, capace di proporsi come soluzione ideale per soddisfare diverse esigenze di trasporto. La versione combi standard è la risposta alle necessità di trasporto di squadre di operai con i loro strumenti di lavoro. Il livello delle finiture e la grande flessibilità e modularità del vano posteriore si sposano alla perfezione con queste esigenze. Ci sono poi le versioni furgone, con una lunghezza esterna che varia da 4,80 a 5,13 metri, lunghezza utile compresa tra 2,26 m (con passo corto da 3 metri) ai 2,56 m (con passo lungo da 3,12 metri), volumetrie utili di 5,6 e 7 metri cubi e portata che va da 1.000 a 1.200 kg. Il vano di carico è funzionale e ben protetto, grazie alla forma squadrata e alle comode e ampie porte letarli/posteriori, ed è dotato di 8 anelli robusti e pratici per il trattenimento del carico. La soglia di carico è di 56 cm con la sospensione metallica e 49 cm se in presenza di sospensioni pneumatiche. La versione cabinato con pianale passo lungo (3,12 m), peso totale a terra fino a 3.000 kg e carichi ammessi di 1.400 kg su asse anteriore e 1.700 kg su asse posteriore, è la soluzione per la trasformazione in diversi allestimenti: cella frigorifera, pick-up, officina mobile, piccolo negozio mobile, camper, e altro ancora. Il Box Tecnico Carrozzieri (BTC) permette, con una logica “Plug and Play”, di connettere agevolmente i circuiti elettrici della base veiocolo con la trasformazione. A richiesta, è disponibile un kit di estensione della larghezza carrozzabile fino a 2,10 metri che consente di ottimizzare le trasformazioni.


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AL VOLANTE DEL MODELLO DI PUNTA NISSAN NP 300

Un pick-up duro e puro

Carta d’identità

Qualche riserva sotto il profilo del comfort e delle dotazioni ma nella guida impegnativa e nelle condizioni difficili il veicolo nipponico si fa apprezzare per robustezza e affidabilità, che in fondo è quel che si chiede a un veicolo da lavoro MOTORE - Euro 4, 2.488 cc, 4 cilindri in linea, turbocompressore con intercooler, iniezione diretta Common rail, potenza 98 kW (133 cv) a 3.600 giri/min., coppia 304 Nm a 2.000 giri/min. CAMBIO - Manuale a 5 marce. PNEUMATICI - 205 R16. SOSPENSIONI - Anteriori a doppio braccio oscillante trasversali con barra di torsione, ammortizzatori tubolari a doppio effetto e barra antirollio. Posteriori con balestre e ammortizzatori a doppio effetto. FRENI - Anteriori a disco, posteriori a tamburo, con ABS. DIMENSIONI - Passo 2.950 mm, lunghezza 5.180 mm, larghezza 1.825 mm, altezza 1.705 mm. DIMENSIONI CASSONE POSTERIORE - Lunghezza interna 1.865 mm, larghezza interna 1.390 mm, altezza sponde 435 mm, superficie di carico 2,60 mq. PESI - PTT 2.860 kg, tara (escluso conducente) 1.745, portata (compreso conducente) 1.115 kg. DIAMETRO MINIMO DI VOLTA - 6 m.

Questi i concorrenti Tata Xenon di Mauro Zola I più probabilmente se lo sono dimenticato, ma in realtà i pick up sono mezzi da lavoro, da cantiere, da supporto all’attività contadina. Dei muli insomma. E ciò anche oggi che i modelli si sono alquanto raffinati, che gli interni sono stipati di accessori (qualcuno anche superfluo), le carrozzerie brillano e le linee ammaliano. Tanto che qualche volta è comprensibile pianga il cuore nel doverli sottoporre a fatiche gravose e deleterie per le luccicanti cromature. E allora forse è meglio scegliere modelli con meno pretese, che però siano in grado di rivelarsi compagni di fatica meno problematici. E’ essenzialmente per questo che Nissan ha tenuto a listino l’NP 300: nient’altro che la generazione precedente del Navara e che oggi si propone come il pick up di punta del marchio nipponico. Rispetto al predecessore l’NP 300 difetta forse sotto il profilo del comfort e delle dotazioni ma vi assicuriamo che dopo averlo testato a fondo in condizioni limite, non gli mancano robustezza e affidabilità, che in fondo è quel che tutti chiediamo a un veicolo da lavoro. Del resto Nissan può vantare una solida tradizione nel settore dei pick up, dato che il suo primo esemplare dotato di cassone è stato lanciato nel 1959, mentre la versione attuale dell’NP 300 è del 2001, anche se il propulsore è oggi un Euro 4, in grado di sviluppare 133 cv e una coppia molto favorevole, utile più della potenza su terreni difficili. Come da tradizione del costruttore, la trazione è posteriore con le quattro ruote motrici inseribili tramite la classica leva, posta a fianco di quella del cambio, un cinque marce che nonostante la conformazione antiquata (leva lunga che spunta dritta dal pianale) si rivela preciso e funzionale, con

una prima corta ma non troppo, capace di trarre d’impaccio anche senza ricorrere alle ridotte (pure queste inseribili alla bisogna, tramite leva posizionata vicino alle altre due). TANTA VOGLIA DI LAVORARE Il primo approccio al Nissan per chi è abituato a vetture tradizionali o a moderni Suv può rivelarsi difficile, per l’altezza da terra (se il conducente è di bassa statura serve un piccolo sforzo) e per l’abitacolo spartano, ma ci si fa in fretta l’abitudine perché, come detto in avvio, questo è un compagno di lavoro e non di svago (anche se in realtà ben si presta a qualche scampagnata se non fate troppo i sofisticati). E se le regolazioni del sedile sono essenziali, lo spazio posteriore dell’ampia ca-

bina può essere ben sfruttato per sistemare attrezzi e materiali vari, con l’unica avvertenza di rimuovere o coprire la tappezzeria, altrimenti destinata a durare poco. Come detto, per questo test, in cui non abbiano rilevato i consumi perché nel caso di veicoli come questi non paiono dato essenziale (visti peso e motricità non vi potete certo aspettare i risultati di una Micra, ma neppure vi attendono sorprese particolarmente sgradite), abbiamo lasciato i percorsi consueti per lanciarci in una realtà contadina fatta di strade sterrate e coperte di fango, su cui trasportare il necessario per accudire animali o per svolgere i classici lavori autunnali. In questo caso l’NP 300 si rivela praticamente perfetto, ben disposto ad affrontare qualsiasi percorso, a essere pure un po’

maltrattato senza che abbia a protestare. Senza neppure il bisogno di ricorrere alle quattro ruote motrici siamo usciti senza problemi da buche profonde e vere e proprie trappole di fango, con trazione integrale e ridotte inserite si può puntare al fuoristrada vero. Il piano di carico, viste le caratteristiche peculiari del mezzo, è naturalmente un po’ alto rispetto al terreno, ma abbastanza capiente, pur se rispetto a un cassonato vero e proprio la spondina posteriore ribaltabile si rivela un po’ ingombrante. Nel caso di un utilizzo più cantieristico, che comporti volumi di carico superiori e prestazioni da vero trasportatore è comunque possibile allestire la pratica versione cabinata. La robustezza del telaio e l’ottima meccanica garantiscono risultati superiori alle aspettative.

Motore 2.2L, 2.179 cc, potenza 103 kW/140 cv a 4.000 giri/min., coppia 320 Nm da 1.700 a 2.700 giri/min. Lunghezza 4.800 mm, superficie di carico 2,6 mq, portata 1.090 kg.

Mahindra Goa Pick Up Motore 2.5 CDRe, 2.498 cc, potenza 79 kW/107 Cv a 3.800 giri/min., coppia 250 Nm da 1.800 a 2.200 giri/min. Lunghezza 5.098 mm, superficie di carico 3,48 mq, portata 1.060 kg.

Mahindra Bolero Motore 2.5 CDRe, 2.498 cc, potenza 79 kW/107 Cv a 3.800 giri/min., coppia 250 Nm da 1.800 a 2.200 giri/min. Lunghezza 4.924 mm, superficie di carico 3,15 mq, portata 925 kg.

Toyota Hilux D-4D Extra Cab Motore 2 KD FTV, 2.494 cc, potenza 88 kW/120 Cv a 3.600 giri/min., coppia 325 Nm a 2.000 giri/min. Lunghezza 5.255 mm, superficie di carico 2,73 mq, portata 850 kg.

Land Rover Defender 100 Pick Up Motore 2.4 TD4, 2.401 cc, potenza 90 kW/122 Cv a 3.500 giri/min., coppia 360 Nm a 2.000 giri/min. Lunghezza 4.370 mm, portata 1.166 kg.

La plancia del Nissan NP300 è caratterizzata da essenzialità e funzionalità, come si conviene a un veicolo da lavoro in grado di muoversi in tutte le condizioni di utilizzo.


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VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI / OLTRE 500MILA UNITÀ VENDUTE NEL 2008

La crisi non ferma l’offensiva mondiale Grazie ai mezzi commerciali pesanti, il trend è rimasto invariato anche in Sud America con un aumento del 18,6 per cento (119.100 unità nel 2008, 100.440 nel 2007). Il Brasile, con 105.620 unità, mette a segno un notevole +23,7% rispetto all’anno precedente (85.370). “Nonostante i tempi difficili ha detto Harald Schomburg, membro del Consiglio di Amministrazione della Volkswagen

di Fabio Basilico VERONA - Oltre la soglia delle 500mila unità. Per la prima volta nella sua storia, le vendite annuali di Volkswagen Veicoli Commerciali hanno raggiunto questo importante traguardo. L’anno di riferimento è il 2008. “Nonostante il difficile andamento del mercato, grazie alle performance del secondo semestre dell’anno abbiamo raggiunto il miglior risultato di vendita nella storia della nostra azienda, e di questo siamo molto orgogliosi - ha dichiarato Stephan Schaller, Presidente della Volkswagen Veicoli Commerciali la nostra marca è cresciuta soprattutto nei mercati europei e del Sud America”. Per la precisione, i veicoli commerciali Volkswagen venduti sono stati 503.025, il 2,9 per cento in più rispetto allo scorso anno al 2007, che aveva chiuso a quota 488.726. A sua volta, il 2007 aveva rappresentato per Volkswagen Veicoli Commerciali un anno di crescita, con un aumento del 10,7 per cento delle consegne a livello mondiale. Tornando al 2008, la gamma T5 (Transporter e Multivan) è stata ancora una volta la più venduta, con 178mila consegne. (nel 2007 erano state 191.200). Il Caddy ha raggiunto quota 151.570 veicoli (147.130 nel 2007) e il Crafter 51.100 (46.160). I modelli Saveiro e T2, prodotti in Brasile, hanno

Veicoli Commerciali per le vendite e il marketing - i nostri clienti continuano ad avere fiducia nella competenza del nostro marchio e nei nostri modelli”. 750MILA COMMERCIALI LEGGERI NEL 2018 “Ovviamente - ha aggiunto Stephan Schaller - anche Volkswagen Veicoli Commerciali

non può evitare l’impatto della crisi economica, tuttavia, continuiamo a lavorare per il raggiungimento del nostro obiettivo a lungo termine, ossia vendere 750.000 veicoli commerciali leggeri nel 2018”. Il lancio del pick-up e di altri nuovi prodotti, così come l’entrata in nuovi mercati continueranno a rafforzare la crescita redditizia della marca tedesca nei prossimi anni. Il pick-up della nuova

generazione sarà inizialmente offerto in Sud America e negli altri mercati emergenti come veicolo commerciale particolarmente resistente, con un carico utile di una tonnellata. La produzione in serie sarà avviata alla fine del 2009 nella fabbrica Volkswagen di Pacheco, in Argentina. Questa nuova proposta aumenterà l’appeal della marca Volkswagen Veicoli Commerciali a livello internazionale.

Stephan Schaller, Presidente della Volkswagen Veicoli Commerciali. toccato le 67.270 unità (57.440 nel 2007), mentre il reparto Truck & Bus ha distribuito 45.780 camion (38.820) e 9.280 autobus (7.960). Volkswagen è stata in grado di estendere ulteriormente la sua leadership di mercato in Europa grazie alla commercializzazione di 332.372 veicoli, ottenendo così un incremento dell’1,1 per cento rispetto alle 328.766 unità registrate nel 2007. Oltre alla Germania, dove sono stati consegnati 124.850 mezzi (+2,3 per cento), i mercati più importanti sono stati soprattutto l’Italia, che ha segnato un notevole incremento di vendite (+14,3 per cento) e la Francia (+5,3 per cento). Con un +22 per cento l’andamento delle immatricolazioni è stato positivo anche nel resto d’Europa, con la vendita di circa 49.000 veicoli totali.

MERCATO / Contenute le perdite nel 2008 ma pesanti incertezze per il nuovo anno

Una nuova Tremonti quanto mai opportuna L’anno si è chiuso con 230.875 nuove immatricolazioni pari a una flessione dell’8,65 per cento. In controtendenza Piaggio, Citroën, Hyundai, Mahindra, Peugeot, Renault Trucks, Tata e Volkswagen. Per il 2009 si prevede un ulteriore arretramento a 205.000 veicoli Come previsto, il mercato dei veicoli commerciali ha fatto registrare in dicembre una pesante flessione. Le consegne sono infatti diminuite del 22,97 per cento. Con questo dato si è chiusa un’annata che era iniziata positivamente, ma che aveva accusato difficoltà già da maggio per precipitare poi in una situazione molto difficile nell’ultima parte dell’anno con l’esplodere della crisi economica globale. Il consuntivo dell’intera annata ha registrato 230.875 unità consegnate con un calo dell’8,7 per cento che può essere considerato un risultato non particolarmente negativo, data la situazione generale dell’economia. Le prospettive per i prossimi mesi e per l’intero 2009 appaiono al momento decisamente preoccupanti. Gli acquisti di tipici beni di investimento, come i veicoli commerciali sono infatti fortemente influenzati dalle attese degli operatori che sono ben sintetizzate dagli indicatori del clima di fiducia che hanno fatto registrare cali mozzafiato. Da settembre a dicembre -14,4 punti per l’industria, -21,6 punti per il commercio e da settembre a novembre -10,8 punti per l’edilizia. D’altra parte, anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine dicembre dal Centro Studi Promotor su un campione di concessionari specializzati nella vendita di veicoli commerciali non vengono indicazioni positive. A fine dicembre il 71 per cento degli interpellati ha dichiarato un basso volume del portafoglio ordini, il 41 per cento un alto immobilizzo di veicoli nuovi invenduti e il 76 per cento una situazione insoddisfacente della remuneratività del business fortemente sacrificata dall’esigenza di praticare sconti consistenti. Anche le previsioni per i prossimi mesi non appaiono positive: per il 33 per cento dei concessionari le vendite si manterranno infatti stabili sui depressi livelli attuali e per il 60 per cento potranno anche diminuire. Da tempo si sostiene la necessità di una nuova Tremonti per rilanciare il mercato dei veicoli commerciali, oltre che, in generale, quello dei beni di investimento. Una nuova Tremonti potrebbe essere un provvedimento utile per i commerciali, ma la misura più efficace e più opportuna sarebbe il varo di nuovi e robusti incentivi alla rottamazione, tenendo conto che i commerciali sono strategici per le consegne nei centri urbani, cioè nelle aree più a rischio inquinamento. Rinnovare la gamma dei commerciali è quindi un’esigenza non soltanto economica, ma anche ecologica. Puntuale anche l’analisi di Gianni Filipponi, segretario generale dell’Unrae. “Anche il mercato dei veicoli commerciali - ha sottolineato - ha registrato nell’anno 2008 una pesante flessione. Il calo evidenziato nell’anno è stato dell’8,7 per cento con 230.875 unità consegnate, rispetto alle 252.737 del 2007. Grazie al notevole portafoglio ordini acquisito a fine 2007, la prima parte del 2008 ha registrato un segno positivo nel primo trimestre (+11,1 per cento). I mesi successivi hanno, però, evidenziato una forte inversione di tendenza: così, dopo un primo semestre a +3,2 per cento, il secondo si è concluso con un calo del 20%. Alla luce, in particolare, del pesante andamento contrattuale, che ha

visto archiviare l’anno con una diminuzione vicina al 20 e che già dallo scorso marzo registrava flessioni a doppia cifra, la previsione per il 2009 indica un volume non superiore a 205.000 veicoli consegnati e un’ulteriore flessione dell’11 per cento”. “Considerando la stretta relazione - ha aggiunto Filipponi - fra andamento del mercato dei veicoli da lavoro e andamento dell’economia generale, c’è da aspettarsi mesi particolarmente difficili anche nell’anno in corso che, soprattutto nella prima parte, seguiranno gli stessi andamenti dell’ultimo trimestre del 2008. L’unico modo per uscire da questa situazione risiede in un intervento governativo volto a riproporre gli incentivi al rinnovo del parco eventualmente rafforzandoli rispetto alla versione appena conclusa - ed in una misura che già in passato si è dimostrata molto incisiva, quale la detassazione degli utili reinvestiti da parte delle aziende, nel caso di acquisto di beni strumentali all’attività d’impresa. Nelle due esperienze precedenti, infatti, è stato dimostrato che gli effetti positivi delle “Tremonti” sul mercato dei veicoli commerciali si sono poi protratti ben al di là delle rispettive scadenze”. Ma vediamo nel dettaglio come si è chiuso il 2008. I costruttori italiani con 124.196 immatricolazioni hanno contenuto la flessione al 7,55 per cento ritoccando leggermente anche la quota di penetrazione passata dal 53,15 al 53,79 per cento. Fiat Professional con 99.762 immatricolazioni, pur con un calo del 6,35 per cento, ha visto crescere la sua quota dal 42,15 al 43,21 per cento. Il buon risultato ottenuto da Fiat Professional è dovuto soprattutto alle performance del Nuovo Fiorino, che ha coronato l’anno dell’elezione a Van of the Year per il 2009 con oltre 9.500 unità consegnate nei 12 mesi. Altrettanto positiva la performance del Doblò Cargo che ha contributo ai volumi di Fiat Professional con oltre 20.500 consegne. In flessione del 15,69 per cento l’Iveco (19.375 immatricolazioni). C’è da osservare, però, che la crisi economica in atto continua ad indurre molti operatori a posticipare le proprie intenzioni di acquisto e un notevole calo di fiducia si sta manifestando in particolare nel mondo della produzione indu-

striale e dell’edilizia, settori nei quali Iveco ha una presenza storicamente molto importante. Alla luce di questo complesso contesto economico, il risultato di Iveco appare comunque soddisfacente, tenuto conto che la sua presenza è limitata alla sola fascia alta che rappresenta circa il 40 per cento della domanda e nella quale oggi maggiori sono le difficoltà di investimento, in termini sia di impegno complessivo sia di reperibilità del finanziamento. È proseguita invece la crescita di Piaggio Veicoli Industriali con grande soddisfazione del suo nuovo timoniere Franco Fenoglio. L’azienda di Pontedera ha visto addirittura crescere le sue consegne in quello che possiamo definire il “dicembre nero” del 18,8 per cento mentre sull’intero 2008 l’incremento è stato del 13,4 per cento, portando così la sua quota dall’1,76 al 2,19 per cento. Ben il 50 per cento delle vendite è stato realizzato con il contributo della nuova gamma Eco-solution, caratterizzata da motorizzazioni ecologiche a basso impatto ambientale. È stata così premiata dal mercato la scelta di focalizzare la gamma Porter sulla missione “intracity” oltre che sulla massima attenzione ecologica, indirizzi che Piaggio Veicoli Commerciali intende mantenere sugli stessi livelli anche quest’anno. Non è un caso che in dicembre il brand Piaggio guidato da Franco Fenoglio ha dato vita ad un progetto che, per tutto il 2009, vedrà impegnata l’azienda toscana nella presentazione della gamma ecologica direttamente ai potenziali clienti finali, attraverso uno specifico tour realizzato nei Comuni italiani e rivolta alla realtà con una forte sensibilità alla tutela dell’ambiente e alla qualità della vita. Sul fronte delle Case estere, che tutte insieme hanno accusato un calo del 9,90 er cento con un volume di 106.679 immatricolazioni, riducendo la loro quota al 46,21 per cento, soltanto sette marchi si sono salvate dalle difficoltà del mercato, mentre tutte le altre hanno perso “pezzi” di immatricolazioni per strada. In ordine alfabetico, le aziende che hanno saputo far meglio di quanto realizzato nel 2007 sono Citroen, migliorata del 9,20 per cento con 13.110 immatricolazioni, Hyundai del 15,01 per cento (498 veicoli), Mahindra del 37,45 per cento (da 534 a 734 immatricolazioni), Peugeot dell’8,67 per cento (12.007 nuove immatricolazioni), Renault Trucks del 10,49 per cento (2.623 immatricolazioni), Tata del 12,13 per cento (1.276 veicoli contro i 1.138 del 2007), infine Volkswagen del 16,72 per cento con 9.405 nuove immatricolazioni. Tra i marchi più importanti, a livello di volumi di vendita, in sensibile flessione Ford del 24 per cento (mantiene però la leadership delle estere con una quota del 7,98 (ma era del 9,62 nel 2007), Mercedes-Benz dell’11,18 per cento, Nissan del 15,77 per cento, Opel del 6,97, Renault Italia del 17,35, Mitsubishi del 38,25 per cento, Isuzu del 36,02 per cento. A livello di quote, dopo Ford con il 7,98 seguono Citroen con il 5,68 per cento, Renault Italia con il 5,56, Peugeot con il 5,20, Mercedes-Benz con il 473, Volkswagen con il 4,07, Opel con il 3,82 per cento, Nissan con il 3,63.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

MERCEDES-BENZ / IL CAPACITY AL CENTRO DEL SISTEMA DI TRASPORTO DELLA CAPITALE TURCA

La scelta di Istanbul Con i 100 autobus articolati che verranno consegnati entro il primo trimestre di quest’anno, l’azienda di trasporti turca Iett porta a 250 la flotta dei CapaCity, modelli particolarmente apprezzati sotto il profilo del comfort e della sicurezza I STANBUL - L’azienda di trasporti turca Istanbul Elektrik Tramvay ve Tünel Isletmeleri (Iett) e la società EvoBus del Gruppo Daimler hanno sottoscritto un contratto per la fornitura di 100 Mercedes-Benz CapaCity per la città di Istanbul. L’azienda Iett aveva ordinato i primi 50 CapaCity già a metà del 2007, mentre altri 100 autobus sono stati ordinati nel corso del 2008. Con i nuovi veicoli ordinati prima che si chiudesse l’anno, il parco veicoli nel 2009 sarà composto da 250 autobus Mercedes-Benz CapaCity che fanno parte del sistema BRT. Da sottolineare che altri 500 autobus Citaro, di cui parte anche in versione snodata, circolano nel traffico urbano del Bosforo. Gli autobus articolati Mercedes-Benz CapaCity prodotti nello stabilimento di Mannheim percorrono una tratta appositamente creata, dal quartiere di Avcilar fino al centro di Istanbul. Il progetto BRT, iniziato nel 2007, è stato talmente apprezzato dai viaggiatori che nel frattempo la linea originale di 17 chilometri è stata ampliata a 29 chilometri. E l’impiego degli autobus Mercedes-Benz CapaCity ha ridotto sensibilmente il tempo di percorrenza per molti

viaggiatori, sgravando considerevolmente il traffico cittadino. Il tragitto della durata iniziale di 90 minuti si è ridotto a 40 minuti. Oggi 530.000 persone al giorno viaggiano con il sistema

BRT, il che significa 70.00080.000 automobili in meno nel traffico della metropoli turca. Attualmente si lavora per estendere la linea BRT oltre il Bosforo, sul lato asiatico della

città. “Le esigenze di una metropoli come Istanbul - ha affermato Holger Suffel, Vice Presidente Sales, Service & Parts di Daimler Buses - in termini di mobilità sono enormi. Solo gra-

zie a un perfetto connubio fra infrastruttura e parco veicoli è possibile garantire un servizio di trasporto efficiente, come dimostra il progetto BRT locale. Perciò siamo molto lieti che l’azienda Iett abbia optato di nuovo per noi, e che in futuro 250 Mercedes-Benz CapaCity circoleranno per le strade della città di Istanbul”. In qualità di veicolo gommato di grandi dimensioni, il CapaCity combina i vantaggi tipici dell’autobus, come elevata flessibilità e grande convenienza, con le caratteristiche del tram. Grazie ai suoi costi sostenibili, alla notevole capacità di trasporto (193 passeggeri) ed alle spese ridotte in termini di infrastrutture, questo veicolo è parte ideale degli innovativi sistemi di trasporto BRT. Lungo 19,54 metri, il CapaCity è dotato di un unico snodo che gli consente manovre ancora più facili rispetto alle soluzioni con doppio snodo o con rimorchio. Il suo diametri di volta è di appena 22,85 metri e ciò è anche merito dell’asse posteriore aggiunto sterzante. Le confortevoli sospensioni a ruote indipendenti sull’asse anteriore e il sistema antibeccheggio e antirollio gli assicurano elevati livelli di comfort di marcia e di si-

curezza. Per la manovra di retromarcia in soccorso del conducente interviene il sistema Omnicam che si avvale di una telecamera che consente al conducente una visuale particolarmente ampia. La catena cinematica conta sul sei cilindri in linea orizzontali di 11.967 centimetri cubi di cilindrata che sviluppa una potenza di 260 kW (354 cv) e una coppia massima di 1.600 Nm a 1.100 giri. Tale potenza è gestita da un cambio ZF a sei marce. Altre caratteristiche tecniche: servosterzo ZF, sistema frenante elettropneumatico a doppio circuito, retarder integrato. Da aggiungere che il CapaCity si basa su componenti collaudati, provenienti dalla produzione in grande serie Mercedes-Benz, che garantiscono bassi costi di esercizio e una ridotta necessità di manutenzione. Inoltre, quattro porte a doppia ampiezza, aperture di accesso continue, pianale completamente ribassato fino alla parte posteriore garantiscono un agevole ricambio di passeggeri alla cui qualità degli spostamenti contribuiscono i pregiati allestimenti interni insieme ad un design moderno e incisivo. m.s.a.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

IRISBUS / BEN 100.000 AUTOBUS USCITI DAGLI IMPIANTI IN CECHIA

Traguardo superato Il 2008 non poteva chiudersi meglio per l’impianto di Vysoké Myto: 3.020 unità prodotte

Foto di gruppo durante i festeggiamenti per la consegna dell’esemplare numero 100.000, un Irisbus Crossway, prodotto nello stabilimento di Vysoké Myto, cittadina della Boemia orientale. di Fabio Basilico

LIONE - Al termine di un 2008 decisamente importante, che ha visto l’azienda festeggiare il suo ottantesimo anniversario dall’inizio della produzione di autobus, un altro evento altrettanto importante è stato celebrato a Vysoké Myto: la consegna dell’esemplare prodotto numero 100.000: un Crossway. Una storia ricca che fa da sfondo a un presente sostenuto dalla forte crescita dei volumi di produzione: è questo il segreto del raggiungimento del simbolico traguardo rappresentato dal veicolo numero 100.000. Il fortunato, un autobus della gamma interurbana Crossway, era destinato a uno dei più importanti gestori del trasporto urbano e di linea della Repubblica Ceca, Csad Karvina, che ha sede nella Moravia settentrionale e appartiene a un gruppo costituito da tre società (oltre alla stessa Csad Karvina, Csad Havirov e Csad Frydek-Mistek). UNA STORIA IMPORTANTE

A Vysoké Myto, cittadina della Boemia orientale, famosa per l’eccezionale piazza quadrata, la Piazza di Premysl Ota kar II, la fabbricazione di veicoli per il trasporto persone è stata avviata nel 1928 dalla società Sodomka allo scopo di diversificare la propria attività, fino ad allora dedicata alla realizzazione di carrozzerie prestigiose per vetture private. Fino alla nazionalizzazione della società nel 1948, dalla catena di montaggio dello stabilimento sono usciti 749 autobus. Dopo aver cambiato la propria ragione sociale in Karosa, l’azienda si è poi dedica-

Enrico Vassallo, Direttore generale di Irisbus Iveco Mercato Italia.

ta esclusivamente alla produzione di questo tipo di veicoli, registrando una crescita continua dei volumi grazie all’introduzione di nuove gam me (modelli RO, RTO, S 11, Serie 700 e poi 900). La Serie 900 ha permesso all’azienda di consolidare fortemente la propria presenza sui mercati dell’Europa occidentale. Oggi parte integrante del Gruppo Iveco, dal 2005 Iveco Czech Republic ha lanciato con il marchio Irisbus diversi modelli nuovi (Arway, Crossway, Recreo e Crossway LE) che hanno subito conosciuto una grande popolarità in tutta Europa, al punto che negli ultimi anni la produzione a Vysoké Myto è aumentata quasi del 30 per cento. Il numero di unità fabbricate negli impianti produttivi è progressivamente aumentato fino agli anni Ot-

tanta: dalle 2.921 unità di RO del periodo di produzione 1947-1957, si è pas sati alle 14.969 dell’RTO del periodo 1958-1972 alle 26.669 dell’S 11 nel periodo 1965-1981. Dal 1996 al 2006, con Iveco, le unità fabbricate del 900 sono state 13.071. Negli ultimi sei anni il numero di veicoli fabbricati da Iveco Czech Republic è passato dalle 1.521 del 2003 alle 1.700 del 2004, alle 1.825 del 2005, alle 2.371 del 2006, alle 2.698 del 2007. L’anno scorso, per la pri ma

volta nella storia recente dell’azienda, il conto delle unità prodotte entro fine anno è stato di oltre 3.000 (3.020) e il traguardo delle 6.000 unità della gamma attuale appare vicinissimo. Vysoké Myto riunisce dunque in sé tutte le condizioni ideali per poter continuare con successo la tradizione della produzione di autobus italiani. Ma qual è l’importanza dello stabilimento di Vysoké Myto Myto nella strategia industriale di Irisbus Iveco? Lo chiediamo a Enrico Vassallo, 40 anni, entrato nel gruppo Iveco nel 1996, dopo aver maturato esperienze significative in Italia e all’estero in ambito acquisti, sviluppo prodotto e Sales & Marketing in varie società del gruppo Fiat (Astra, Iveco e Cnh), dal 2004 al 2006 in Irisbus come responsabile dell’area Middle East & Africa e, dal 2006, Direttore generale di Irisbus Iveco Mercato Italia (nel febbraio 2007 l’assemblea del Gruppo Autobus dell’Anfia lo ha inoltre nominato Presidente di Gruppo fino al 2010). “Lo stabilimento ceco di Vysoké Myto - ci ha detto Vassallo - uno dei cinque stabilimenti di produzione Irisbus Iveco in Europa, produce autobus della gamma interurbana (Crossway, Crossway LE, Arway e Evadys H) e scuolabus (Recreo). La posizione strategica nel cuore dell’Europa è fondamentale per l’azione di supporto ai Paesi dell’Europa dell’est, area tuttora in grande

espansione, e i volumi prodotti riescono a soddisfare anche la domanda dei mercati occidentali. Il Crossway e l’Arway sono prodotti di grande successo, i più venduti in Italia e in Francia nel segmento interurbano”. IN CALO IL FINANZIATO

Com’è andato l’anno passato il mercato del finanziato in Italia? “In generale - ci ha risposto il Direttore generale di Irisbus Iveco Mercato Italia - è drammaticamente in netta recessione. Nell’ultimo triennio è diminuito di più del 30 per cento, per l’esattezza del 31,5, che si può scomporre in una forte decrescita nel segmento urbano (-41,6 per cento) e una minore, ma sempre consistente, perdita nel segmento interurbano pari a -21,6 per cento. È importante evidenziare che nel solo 2008 il mercato ha fatto registrare un’ulteriore perdita per il segmento urbano di circa il 23 per cento, per gli interurbani di linea del 5,5 per cento e per i turistici del 3,2 per cento. Il segmento minibus è invece in crescita del 12,4 per cento, grazie anche a un incremento dei veicoli di derivazione automobilistica prodotti da Fiat Professional, che quindi insieme ad Irisbus Iveco consolida come gruppo Fiat la leadership di settore (56,4 per cento). Irisbus Iveco mantiene la leadership di mercato con una market share di

circa il 42 per cento”. L’anno in corso si preannuncia nero, almeno fino al terzo trimestre. Come sono le previsioni in casa Irisbus? “In questo momento di grande difficoltà economica, l’unico scenario prevedibile è relativo al settore del finanziato, che con la situazione gare a fine 2008 fa presagire un mercato di circa 1.000 veicoli. Nell’ultimo triennio c’è stato un vero e proprio crollo delle gare d’appalto e di conseguenza delle unità aggiudicate pari a - 61 per cento: siamo passati da 2.416 (1.604 urbani e 812 interurbani) veicoli aggiudicati nel 2005 ai 947 (386 urbani e 561 interurbani) del 2008. L’attività del nostro settore è fortemente influenzata da fattori esterni, quali la capacità dei governi di sostenere il trasporto pubblico o, per il settore privato, il possibile impatto del difficile contesto finanziario sui futuri investimenti nel turismo. Pertanto, tutti i programmi per abbassare l’età media del parco circolante, per ora molto lontano dallo standard europeo dei sette anni (si pensi che il 35 per cento degli autobus che circolano in Italia sono Euro zero) in questo contesto così negativo, saranno vanificati”. Non resta quindi che rinfrancarsi guardando i dati relativi a Iveco Czech Republic, i cui numeri in crescita danno l’idea di un dinamismo che, purtroppo, nel nostro Paese appare ancora come un miraggio.

Il 100millesimo autobus apparteneva alla gamma interurbana Crossway ed era destinato a uno dei più importanti gestori del trasporto urbano e di linea del Paese: Csad Karvina. Una vena di ottimismo dopo un 2008 tutt’altro che roseo per il mercato del finanziato e di front a un 2009 che non fa prevedere nulla di buono


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

TRASPORTO PUBBLICO / NELLA PROVINCIA OVEST DI MILANO 44 NUOVI AUTOBUS di Massimiliano Campanella

MILANO - Sono entrati in vigore lo scorso mese di gennaio, con la riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie, i nuovi orari potenziati del servizio di trasporto pubblico svolto da Movibus nella zona ovest della provincia di Milano. Le modifiche sono state concordate alla fine dell’anno scorso in un incontro organizzato dalla Provincia con i sindaci dei Comuni coinvolti e i responsabili dell’azienda, dopo che nel secondo semestre del 2008 era cresciuta la protesta per i disservizi verificatisi all’avvio della nuova gestione. I finanziamenti provinciali (1,2 milioni di euro) e regionali (4,5 milioni di euro) hanno permesso l’acquisto di 35 autobus interurbani lunghi e 9 snodati da 18 metri, di cui 29 già in esercizio, due lunghi e sei snodati da 18 metri arrivati a gennaio, altri tre snodati e quattro interurbani lunghi in arrivo entro il prossimo aprile. Ciò ha permesso, già dal mese scorso, di potenziare il servizio laddove sono state rilevate in passato delle criticità, sia in termini di numero di corse che di sovraffollamento, specie nelle ore di punta. In particolare, le modifiche portano a una maggiore calibrazione degli orari, soprattutto per e dagli istituti scolatici, in modo da abbreviare i tempi e permettere le coincidenze. Molti orari sono stati inoltre prolungati come “feriali” anche il sabato, per esigenze scolastiche. Le tratte più frequentate vedono inoltre un forte aumento del numero di corse, con il raddoppio dei mezzi negli orari di punta. Altre modifiche sono state richieste dalla Provincia e sono ora all’esame dei tecnici dell’azienda per verificarne la fattibilità. Nel frattempo continuano i controlli degli uffici provinciali sulla puntualità e regolarità del servizio, oltre alle verifiche sulla pulizia dei mezzi e sul servizio di informazioni all’utenza, ancora carenti. Si è già tenuto, a fine gennaio, un ulteriore momento di confronto tra i vertici di Movibus, azienda che opera in 56 comuni dell’hinterland milanese e che si è aggiudicata l’appalto del servizio di trasporto pubblico locale per i prossimi sette anni nella provincia ovest di Milano, e i Comuni interessati per verificare l’andamento delle modifiche attuate e non si escludono, a breve, eventuali ulteriori provvedimenti. UNA RETE DIFFUSA

Movibus, nata dall’aggregazione dei servizi e delle risorse di Stie, Atm ed Atinom, gestisce 28 linee interurbane che si attestano, oltre che in diversi comuni dell’area Legnanese, Magentina e di Busto Garolfo, anche a Milano ai capilinea di piazza Cadorna, Molino Dorino, Lotto. In particolare, l’area ovest gestita da Movibus somma: 900 fermate sul territorio, 400 punti vendita, 204 autobus adibiti al servizio, 7.000.000 di km l’anno, cinque depositi nell’area San Vittore Olona, Busto Garolfo, Pero, Magenta e Cuggiono. Le linee gestite da Movibus sono integrate nel Sitam (Sistema Integrato Area Milanese), che offre biglietti e abbonamenti

Paolo Matteucci, Assessore alla Viabilità, Mobilità e Trasporti della Provincia di Milano.

Servizio potenziato settimanali, mensili ed annuali di tipo interurbano e cumulativo. “Il potenziamento della flotta - ha commentato Paolo Matteucci, Assessore alla Viabilità, Mobilità e Trasporti della Provincia di Milano con l’arrivo di autobus molto capienti, come gli snodati da 18 metri, permette a Movibus di venire meglio incontro alla maggiore domanda di mobilità sul trasporto pubblico, che stiamo registrando in questa zona come nel resto dell’area metropolitana. Nel frattempo continuano i controlli da parte degli uffici provinciali finalizzati al rispetto degli standard di puntualità e servizio stabiliti dal contratto di concessione. Ancora oggi tali standard non sono raggiunti, e stiamo attuando tutte le azioni, dal supporto alla calibrazione degli orari in collaborazione coi Comuni, alle diffide all’azienda in caso di mancato servizio, per dare ai cittadini finalmente un trasporto pubblico di qualità”. Insomma, mezzi e flotta ci

sono, ora, per poter garantire un servizio efficiente, che risponda alle esigenze dell’utenza. Dal punto di vista tecnico ci siamo, occorre ora dare un’efficace risposta in termini organizzativi. Ma quello della provincia ovest di Milano è solo parte della massiccia opera di rinnovamento del parco mezzi avviato dalla Provincia di Milano. In totale sono 232 i nuovi autobus acquistati. “Oggi ne abbiamo già in servizio 161 ha precisato Matteucci - di cui 36 acquistati dalle aziende concessionarie e successivamente confluiti nei lotti: 47 nel lotto 2, ovvero la sottorete Nord, 38 nel lotto 4, sottorete Sud Est, e 40 nel lotto 6, sottorete Ovest. Circa 57 mezzi sono in arrivo per il lotto 3, sottorete Nord Est, di cui circa 43 presumibilmente nel corso dell’anno, e 10 ancora per il lotto 6. Le tipologie sono le più diverse, dagli interurbani lunghi e normali ai suburbani lunghi agli snodati. Quanto alle carat-

Le modifiche degli orari sono state concordate con i sindaci dei Comuni interessati e i vertici di Movibus, azienda che si è aggiudicata l’appalto del servizio di trasporto pubblico locale per i prossimi sette anni. Preziosa l’opera d’intermediazione avviata da Paolo Matteucci, Assessore provinciale alla Viabilità, Mobilità e Trasporti. Quanto al rinnovo del parco totale, sono 232 i nuovi autobus acquistati dalla Provincia, 161 dei quali già entrati in servizio

teristiche, sono tutti mezzi Euro 4 o Euro 5, quindi ecologici dal punto di vista dell’impatto ambientale”. Ma novità i mezzi presentano anche in fatto di allestimento. “Tutti ha proseguito l’Assessore ai Trasporti della Provincia di Milano - sono dotati di pianale ribassato, per facilitare l’accessibilità non solo alle persone disabili, penso anche ad anziani e a genitori con figli piccoli. Inoltre, sono provvisti di controllo satellitare, in modo che alla centrale operativa sappiano sempre dove si trova un autobus. Ciò in futuro renderà più semplice garantire ad esempio la puntualità, mentre già da subito l’impianto satellitare consente d’inviare alle paline il messaggio in tempo reale, in modo che l’utente sappia quanto deve aspettare per l’arrivo del bus”. RINNOVO DEL PARCO MEZZI

Quella targata fine 2008inizio 2009 è una tranche particolarmente importante dell’opera di ricambio. “I fondi stanziati da Regione e Provincia - ha spiegato l’esponente della Giunta guidata da Filippo Penati - erano bloccati fino all’individuazione del gestore di ciascun lotto. Avendo esperito le gare quasi contestualmente, si sono sbloccati tutti insieme ed abbiamo assistito a un massiccio arrivo di bus nuovi. Ma l’obiettivo è proseguire in modo graduale, per dare all’utenza bus confortevoli e con orari in grado di sopperire alle esigenze. Del resto, in ultima analisi l’obiettivo è porsi in concorrenza col trasporto privato delle auto. Se riusciamo in questa mission, ci si avvantaggia tutti: le aziende di Tpl, l’utenza e l’ambiente”. Del resto, la situazione del mercato dell’autobus in Italia è nota. Il mercato è fortemente penalizzato dall’evoluzione normativa del Tpl e aggravato

da una cronica carenza di risorse finanziarie, che ostacola un rinnovo del parco circolante obsoleto. “Il vero problema - ha concluso Paolo Matteucci - è rappresentato dallo spezzettamento delle aziende che si occupano di Tpl. Una realtà che non dà loro la forza di gestire fondi e sovvenzioni provenienti dal pubblico. A ciò si è unito, l’anno scorso, l’aumento esponenziale del prezzo del gasolio che le ha messe in crisi. La Provincia è chiamata a vigilare e garantire che i fondi stanziati arrivino a destinazione. Non c’è altro modo per dare un aiuto alle aziende del settore”.

La storia di Brianza Trasporti, gestore del lotto 2

Dalla Guidovia alla Littorina al parco odierno MONZA - Il lotto 2 (sottorete Nord) è stato invece affidato, a seguito di gara, a Brianza Trasporti, la nuova società consortile costituita da Autoguidovie, Ctnm (Compagnia Trasporti Nord Milano) e Tpm (Trasporti Pubblici Monzesi). Dal 1° novembre 2007 e fino al 2014 gestirà il servizio di trasporto pubblico nell’area di Monza e della Brianza, affidato dalla Provincia di Milano. La nuova rete comprende 25 autolinee (compreso il servizio urbano di Monza) e serve un totale di 39 comuni. Le linee principali del nuovo servizio si attestano alla metropolitana milanese, alle principali stazioni ferroviarie (Fs e Fnm) e metro tranvie del territorio servito. In aggiunta al trasporto di linea, è stato anche istituito un servizio a chiamata “taxibus” nell’area di Carate Brianza e dintorni. Le origini di Brianza Trasporti sembrano un vero e proprio racconto, che attraversa le invenzioni di Alberto Laviosa, fondatore della società nel lontano 1907, che hanno fatto la storia dell’azienda ed hanno dato un importante contributo allo sviluppo del trasporto pubblico in Italia. Nel 1908 la società denominata “Autotrasporti Alberto Laviosa Piacenza” contava 25 autobus e collegava le province di Piacenza, Genova, Milano e Cremona. Autoguidovie deve il curioso nome ad una delle prime invenzioni di Laviosa nel campo del trasporto collettivo: la “guidovia”. Si trattava di un veicolo con motore a scoppio a ruote gommate che percorreva in 45 minuti un dislivello di 1.000 metri tra Genova e il Santuario della Madonna della Guardia e in 38 anni di vita trasportò oltre quattro milioni di persone. Nell’arco temporale tra le due guerre, le Auto Guidovie conobbero un notevole sviluppo, tanto che alle soglie del secondo conflitto mondiale (1940) contavano ben 85 autobus. Laviosa fu anche l’ideatore della littorina, fu il pubblico a battezzarla “Littorina” e “Titina” secondo le parole di una famosa canzone del tempo. La littorina era in esercizio sulla linea Firenze-Pisa e le grandi industrie Fiat e Breda iniziarono la costruzione di automotrici sulla base dei suoi principi tecnici. Nel 1954 la società vinse la concessione per il trasporto pubblico locale di Piacenza con conseguente soppressione dell’intera rete tranviaria e fu proprio questo uno dei periodi più fecondi dell’azienda in cui poté conoscere tra gli anni Cinquanta e Sessanta un grande sviluppo, favorito oltre che dai normali servizi di linea, anche dall’espandersi del servizio di noleggio. Oggi, con 280 mezzi e circa 360 dipendenti tra personale di guida, officina e amministrazione, Autoguidovie è tra le prime aziende private lombarde di trasporto. Oltre al contratto con la Provincia di Milano, Autoguidovie esercisce autolinee in concessione dalla Provincia di Milano e dai Comuni di Milano. Inoltre, gestisce servizi urbani (San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Melzo, Crema ecc.) ed è socia di Scarl per diversi contratti di servizio, per esempio quello relativo alla gestione del trasporto extraurbano del lotto II della provincia di Cremona (Adda Trasporti). Autoguidovie collabora con alcune aziende lombarde per le quali svolge servizio trasporto dipendenti da e per le loro sedi di lavoro (Ala e Beta Viaggi). Si occupa, inoltre, tramite Girobus, un’agenzia specializzata, di turismo per giovani ed adulti offrendo le più svariate tipologie di viaggio o del semplice noleggio autobus per viaggi organizzati. In relazione al lotto 2, la percorrenza annua dei circa 206 mezzi utilizzati ammonta a 7.000.000 di chilometri, mentre il parco mezzi consta di 48 bus da 18 m e 158 fino a 12 m.


Mobilità

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

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FERROSUD / LE 18 CARROZZE SONO IN FASE DI REVISIONE IN BASILICATA

Rinasce l’Orient Express di Massimiliano Campanella MATERA - Hanno raggiunto la Basilicata ed è lì che, alla fine dell’anno scorso, è iniziata la revisione delle carrozze dell’Orient Express, il famoso treno passeggeri a lunga distanza messo in servizio dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits, quando collegava Parigi Gare de l’Est a Istanbul. Iniziato nel 1883, il servizio s’interruppe per le guerre mondiali fra 1914 e 1921 e fra 1939 e 1945, per cessare definitivamente nel 1977 a causa della concorrenza dei trasporti aerei. Oggi l’Orient-Express è un servizio quotidiano Parigi-Vienna e continua a effettuare crociere ferroviarie di lusso attraverso l’Europa con le carrozze originali degli anni Venti. Il suo percorso è cambiato molte volte, e molti di questi in passato si sono fregiati del suo nome, giacché il nome del treno è divenuto sinonimo di viaggio di lusso. L’Orient Express è spesso apparso in libri e film, spesso come luogo di misteri ed intrighi. L’azione del libro di Agatha Christie “Assassinio sull’Orient Express” (da cui è tratto il film omonimo) è ambientato sul Simplon Orient Express, mentre “Il treno d’Istanbul” (Stamboul Train) di Gra ham Greene sull’Orient Express. E che dire di “Orient Express Viaggio senza ritorno” (Death, Deceit and Destiny Aboard the Orient Express)? O della versione del 2004 di “Il giro del mondo in 80 giorni”? Persino la fuga di James Bond in “Agente 007 - Dalla Russia con amore” è anch’essa ambientata sul treno, e la puntata nu mero 8 della seconda serie tv di Lupin III dal titolo “Venezia-SuperExpress” è ambientata sull’Orient Express. Infine, nel ro manzo fantasy “Feha Gìbuss e il Libro della Profezia” di Ewn Garabandal, il protagonista Feha Gìbuss utilizza l’Orient Express (nel tratto Parigi-Costantinopoli) per portare a termine la sua missione. Insomma, ormai quel treno è un mito. Un mito che però, come del re sto ogni mezzo che alla sua età riesca ad arrivarci, necessita di manutenzione. La Ferrosud di Matera ha siglato un contratto per la manutenzione del leggendario convoglio, che si compone di 18 vetture. Da marzo a novembre di ogni anno è in esercizio commerciale ed è prevista la pre-

senza di un tecnico a bordo durante tutti i viaggi (la durata di ciascun viaggio è dai tre ai cinque giorni per una media di 3640 crociere l’anno). Fino al mese in corso è sottoposto a revisione completa all’interno dello stabilimento di Matera, ubicato a sua volta in un luogo leggendario: lungo la via Appia Antica, la strada romana che collegava Roma a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l’Oriente nel mondo dell’antica Roma. L’accordo sottoscritto tra Ferrosud e la società “Venice Simplon Orient-Express”, con scadenza a fine 2014, prevede l’impiego di sei tecnici presso l’officina di Venezia nel periodo di esercizio commerciale per le attività di manutenzione corrente dei dispositivi meccanici, idraulici, pneumatici, elettrici e delle attrezzature di bordo annesse alle tre carrozze ristoranti. Per le attività di manutenzione straordinarie, invece, nel periodo di ricovero invernale il treno verrà, come accaduto que st’anno, trasferito nello stabilimento di Matera della Ferrosud, in cui si effettuano attività di restauro dei legni interni, delle tappezzerie e della carrozzeria esterna nonché la verifica e revisione di tutti gli organi meccanici e dei dispositivi di sicurezza, allo scopo di mantenere sempre a livelli alti l’estetica e la sicurezza. Le prime carrozze sono giunte a fine 2008 nel sito di Matera attraverso l’itinerario Venezia-Bari-Gioia del ColleCasal Sabini, da dove si dirama il raccordo per Ferrosud, raggiungendo lo stabilimento lucano alle prime ore del mattino. L’azienda materana, recentemente acquisita dal Gruppo Mancini, è uno dei più coriacei esempi d’industria pesante pre-

sente sul nostro territorio. In passato è arrivata a impiegare fino a circa 1.000 unità ed è stata famosa per il livello qualitativo del prodotto. La Ferrosud nasce nel 1968 con la missione di produrre materiale rotabile ferroviario. Essa si sviluppa su un’area totale di 224.000 mq di cui 50.000 coperti, raccordata alla rete ferroviaria nazionale sita in Matera e ricadente in due regioni (Puglia e Basilicata). Lo stabilimento Ferrosud di Matera è appartenuto prima al Gruppo Efim e Fiat, poi successivamente alla Breda Ferroviaria, poi ancora alla Ansaldo Breda fino al 2002, quando diviene società totalmente controllata dal Gruppo Mancini. L’esperienza acquisita in più di 35 anni e il know how posseduto, unitamente alle dotazioni e impianti, mettono la Ferrosud in condizione di poter costruire qualsiasi tipo di carrozza in acciaio al carbonio, acciaio inox e lega leggera. Nella sua lunga attività di costruzione di rotabili ferroviari, vanno annoverate rimorchiate di 1^ e 2^ classe dei treni ad alta velocità Etr500, carrozze tipo gran comfort per velocità massima di 200 Km/h e carri merci di varia tipologia tra cui la costruzione di 86 carri Lhgvc per carri navetta Transmanche-Link viaggianti nel tunnel della Manica. Aspetto rilevante ricopre la produzione di carrelli ferroviari per locomotive, carrozze e elettrotreni tra cui di particolare rilievo è la pro duzione di carrelli per le me tropolitane di Boston, San Francisco, Copenaghen e ultima in termini di tempo la produzione dei carrelli per i tram Sirio. La Ferrosud è organizzata anche per la ristrutturazione dei rotabili ferroviari. Tra le varie attività svolte è da sottolineare

Il treno passeggeri, famoso per le sue apparizioni in libri e film (chi non ricorda l’assassinio a bordo di uno dei suoi vagoni nel romanzo di Agatha Christie?), dal 1883 al 1977 ha collegato Parigi Gare de l’Est a Istanbul. Oggi l’Orient-Express è un servizio quotidiano Parigi-Vienna.

la ristrutturazione di carrozze Uic-X in carrozze semipilota e la ristrutturazione completa di carrozze rimorchiate per treni Eurocity con soluzioni tecnologiche all’avanguardia. “In linea con le esigenze del mercato ferroviario moderno - ci ha detto l’ingegner Salvatore Antonio Porcaro, Direttore commerciale - ci siamo organizzati per svolgere attività di revamping e manutenzione di rotabili ferroviari presso gli impianti dei clienti come si suol dire in “service”. In tale ambito si collocano varie attività di ristrutturazioni svolte sui treni ad alta velocità Eurostar ed elettrotreni tipo Ale, nonché manutenzione corrente e correttiva sul treno storico Orient Express presso il nostro sito di Venezia. Ferrosud è ed è sta ta presente sull’attività di largo respiro relativa alla manutenzione degli impianti di climatizzazione pre estiva sul parco rotabili di Trenitalia. La nostra struttura è adeguata per effettuare controlli e prove per rotabili di grandi dimensioni, difatti nell’area collaudo è possibile provare staticamente in parallelo due treni di lunghezza di 90 metri”. Oltre a “Venice Simplon Orient-Express”, Ferrosud annovera tra i suoi maggiori clienti Trenitalia, Ferrovie della Sardegna, Ferrovie Apulo Lucane, Ansaldo Breda, Tml e Renfe. Da novembre 2007 è stato rinnovato il management con in primis l’adozione di un nuovo Amministratore delegato: l’ingegner Bruno Moscariello. Direttore di produzione è l’ingegner Sergio Avallone, mentre nell’organico sono stati inseriti sei giovani neo-laureati in economia e ingegneria. “Grazie alla caparbietà dell’Ad Moscariello - ha aggiunto il Direttore commerciale - nel voler portare

Il “Great South Pacific Express” risorgerà nel 2010

Anche la Sicilia avrà il suo mito ROMA - Potrebbe entrare in servizio già nell’estate 2010 in Sicilia il nuovo treno della Orient-Express Hotels. La notizia arriva dalla Ferrosud di Matera, che si sta occupando della revisione completa delle 18 carrozze che comporranno il treno di lusso. Il convoglio arrivava dall’Australia, dove tra il 1998 e il 2003 ha effettuato crociere di lusso di cinque giorni tra Sydney, Brisbane e Cairns. Il suo nome è “Great South Pacific Express” ed ha cessato di operare nel giugno del 2003 con una perdita di circa 12 milioni di dollari, per poi essere acquistato dalla Orient-Express Hotels. Alla fine dell’anno scorso le carrozze sono state imbarcate su una nave cargo e da Sidney hanno raggiunto parte il porto di Napoli, parte quello di Taranto, da dove hanno poi proseguito il viaggio verso lo stabilimento Ferrosud di Matera. L’azienda materana si sta occupando del revamping completo dei 18 vagoni, che saranno adeguati alle norme europee, per ottenere la circolabilità sulla rete ferroviaria italiana. È quindi previsto un approfondito intervento di manutenzione che interesserà i carrelli, la cassa e gli impianti oltre ad una riqualificazione completa degli interni. Terminata la revisione, per l’estate 2010 il convoglio dovrebbe entrare in servizio effettuando crociere di lusso attraverso la Sicilia, gestito e commercializzato dalla Orient-Express Hotels, già nota per il Venice Simplon Orient Express e altri treni di lusso.

l’azienda verso obiettivi importanti, oggi possiamo essere fieri di aver raggiunto un obiettivo di prestigio, che per chi opera nel settore ferroviario può capire: il “ricovero invernale” del mitico Orient-Express, con un contratto di manutenzione per sei anni di un importo pari a circa un milione di euro annui. Ma l’anno scorso abbiamo acquisito altre tre commesse importanti per un importo totale di circa sei milioni di euro riguardanti la ristrutturazione di vetture a cuccette per il trasporto religioso di proprietà di Trenitalia ma gestite dal Vaticano, la ristrutturazione di carrozze pas-

La Ferrosud di Matera ha siglato un contratto di manutenzione per sei anni per un importo pari a circa un milione di euro annui per la manutenzione del leggendario convoglio, tuttora ospitato nello stabilimento di via Appia Antica, la strada romana che arrivava a Brindisi.

seggeri che impegnerà la produzione per circa due anni, la manutenzione ciclica di R3 per automotrici diesel di costruzione Fiat Ferroviaria. Oltre alle attività di ristrutturazione e manutenzione ciclica dei rotabili ferroviari, che vengono svolte all’interno dello stabilimento di Matera, svolgiamo anche attività di service all’esterno dello stabilimento presso gli impianti di manutenzione di Trenitalia. Abbiamo eseguito, da aprile a settembre 2008, attività di manutenzione e mantenimento in efficienza degli impianti di condizionamento di circa 800 carrozze passeggeri in più regioni di Italia e abbiamo ha tuttora in portafoglio una commessa di ristrutturazione di automotrici elet triche (Ale724 e Ale582) presso l’Ogr (Officina Grandi riparazioni) di Trenitalia Bologna”. Insomma, nonostante la cri si che pervade il settore e l’industria in genere, Ferrosud è un’azienda in pieno fermento commerciale, che riesce ad acquisire commesse di una certa rilevanza e che si vuole posizionare, anche grazie alla ristrutturazione del mitico Orient-Express, ai vertici della classifica delle aziende italiane nel settore della manutenzione, della riparazione e della costruzione di rotabili ferroviari.


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Speciale

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

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DEALER TRUCK & VAN Scontro fra giganti T S E V O D R NO

RADIOGRAFIA DELLA RETE DI VENDITA E ASSISTENZA DAF, IVECO, MAN, MERCEDES-BENZ, RENAULT TRUCKS, SCANIA E VOLVO TRUCKS

a cura di Mauro Zola

Nell’area del Nord-Ovest si confrontano operatori di grande solidità e di forte dimensioni sotto ciascuna delle bandiere dei sette costruttori di veicoli industriali e commerciali. Abbiamo intervistato altrettanti dealer di ciascun marchio per approfondire le problematiche dell’autotrasporto relative alle zone della Valle d’Aosta, del Piemonte e della Liguria

S

ono tempi di crisi. Nessuno lo può più negare. Anche per questo iniziamo questo viaggio nell’Italia che vende camion dal Nord-Ovest: perché è zona in cui i numeri sono alti, o almeno lo sono stati fino al 2008, perché vi sono nate alcune delle concessionarie più innovative, ma anche perché comprende alcune delle aree più in difficoltà. Come Torino e la cintura industriale, che è stata tra le prime a rallentare, ma che molti tra i concessionari che vi lavorano scommettono sarà anche tra le prime a ripartire, non appena il mercato dell’auto (magari con qualche aiuto, del resto lo fanno pure gli americani) tornerà a tirare. Nella stessa regione si trovano Cuneo, provincia di trasportatori pur dovendo contare su di una carenza cronica di infrastrutture, dove i problemi sono appena cominciati, Alessandria, presunta interfaccia logistica dei porti liguri, ma anche Biella, Vercelli e Novara in cui le grandi flotte non esistono e sopravvivono a stento padroncini e piccole aziende. E poi Genova, Savona e più in generale una Liguria che nel trasporto su gomma non è più un fattore. Ne è venuto fuori un dossier illuminante, che corrediamo con i risultati, aggiornati al 1 gennaio del 2009, delle immatricolazioni, pur sapendo che si tratta di cifre in un certo senso fuorvianti, perché il settore non lo si può giudicare neppure dalle vendite, figuriamoci dalle immatricolazioni. Spesso inquinate (ma più nei commerciali) da operazioni come i km zero,

Perché nasce “Dealer Truck & Van”

Il Grande Fratello he cosa chiede oggi un cliente trasportatore al coC struttore di veicoli? Anzitutto un veicolo affidabile, che consuma poco e, man mano che matura la coscienza ecologica, anche un veicolo che non inquini molto. Ma non è tutto. La scelta di un marchio piuttosto che di un altro avviene con un’altra motivazione, altrettanto importante e determinante. L’autotrasportatore, che sempre di più è concentrato sulla sua attività di trasporto e anche di logistica, vuole avere la certezza e la tranquillità di confrontarsi con un costruttore di veicoli che sappia dargli anche la garanzia di una rete di vendita e di assistenza di assoluta qualità, che sappia venirgli incontro nel migliore dei modi dal momento in cui decide l’acquisto del veicolo fino a quando non arriva il tempo del la sua sostituzione. Ecco perché la rete di vendita e assistenza rappresenta per ogni costruttore di veicoli uno degli assi portanti della sua attività. E la rete, si sa, è fatta di dealer e officine autorizzate, oggi sempre di più rappresentati da operatori professionali che lavorano in piena sintonia con le aziende che rappresentano, rispettandone gli standard di qualità per la migliore soddisfazione della clientela. È proprio di questa realtà che abbiamo deciso di occuparci in maniera approfondita, istituendo, a partire da questo fascicolo, un vero e proprio Focus con il quale ogni mese analizzeremo lo stato dell’arte di tutti i grandi costruttori di veicoli industriali e commerciali, in fatto di rete di vendita e di assistenza, nelle varie aree della Penisola. Abbiamo cominciato con il Nord-Ovest e gli spunti che abbiamo ricavato ci hanno confermato la bontà dell’iniziativa perché in questo modo abbiamo e avremo la possibilità di tastare letteralmente il polso delle attività di vendita e di assistenza dei costruttori di veicoli in ogni angolo del nostro Paese, segnalando pregi e manchevolezze di grande utilità non solo per i clienti trasportatori ma anche per gli stessi costruttori. p.a.

dalla necessità di smaltire gli stock, dalla singola maxi vendita a una grossa flotta, magari gestita dalla Casa madre. Non è un caso infatti che i numeri, anche quelli del 2008, siano buoni, mentre se si va a spulciare nei bilanci delle varie concessionarie, la sopravvivenza di molte, qualcuna piccola, qualcuna anche grande, pare appesa a un filo, tali sono i buchi e tanto pieni sono i piazzali di nuovi e usati che vanno venduti, anche piuttosto in fretta. Soprattutto di usati, perché sono diventati una componente che fa la differenza. Chi li acquista al giusto prezzo bene o male riesce a rivenderli e a fare business, chi li so-

pravvaluta per arrivare a vendere il nuovo si trova giacenze da brividi. L’altra variabile di cui tenere conto è l’officina, tutti o quasi ce l’han no, saper farla fruttare però è un’altra cosa. Insomma le questioni sono tante e difficili da sviscerare, ci proviamo con le armi migliori: onestà e curiosità. Per chiudere un’anticipazione, il prossimo mese sarà dedicato alla Lombardia, e una serie di domande interessanti. Qual è la grande struttura che sembra destinata a diventare la filiale di un marchio europeo? Qual è la grande struttura che, vista la crisi, sembra decisa a chiudere almeno un paio di filiali entro l’anno? Qual è la

grande struttura che sembrava destinata a diventare una filiale e che invece ha visto svanire l’investimento? Qual è la grande struttura che pur garantendo assistenza ai truck fatica a far entrare nelle proprie officine i pesanti di linea? Qual è il marchio europeo che sta cercando di convincere la propria rete a unirsi per creare un’officina modello di riferimento? Quante sono le concessionarie che hanno maturato passivi tali da risultare a rischio? Qual è il marchio europeo che sta pensando di vendere direttamente nel Nord-Ovest anche ai piccoli imprenditori del trasporto? Per ogni costruttore ci sono le risposte.

Le immatricolazioni a confronto nelle province del Nord-Ovest TOTALI

ALESSANDRIA

SOPRA LE 6 TONNELLATE 2,33

0,13

SOPRA LE 16 TONNELLATE 2,40

Altre 59

1,37 8,09

Daf 10

5,80

2,60

15,36

Altre 58

12,05 32,30

1,64

10,93

Mitsubishi 12 Nissan 19

8,99 13,35

11,06 Volvo 356

Altre 2 Daf 13 17,76

1,09

8,45

Mitsubishi 1 Nissan 1

0,27 0,27

Iveco 83

25,86

Man 47

Man 49

19

Mercedes-Benz 3

Renault Trucks 264

Renault Trucks 112

Mercedes-Benz 28 Renault Trucks 30

14,64

9,35 8,72

Scania 61 Volvo 57

Renault Trucks 33 Scania 61

Scania 1 Volvo 17

Isuzu 4 16,62

Scania 291 10,56

0,62

Iveco 112

30,52

Man 255 Mercedes-Benz 267

Mercedes-Benz 43

6,85 47,30

16,08

Iveco 781

Man 50

4,05

Daf 14

14,74

Iveco 345 5,89

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 2

Daf 142

Isuzu 61

8,36

SOPRA LE 6 TONNELLATE 0,54

3,81

SOPRA LE 6 TONNELLATE TOTALE 2008 729 - TOTALE 2007 817 SOPRA LE 16 TONNELLATE TOTALE 2008 2.414 - TOTALE 2007 2.370

Volvo 59

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 367 - 9.4% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 321 - 0,3%


Dealer Truck & Van

34

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

MAN TRUCKS

Nella rete di Scavino per la prima volta anche Volkswagen

La sede principale della Scavino, ad Alba, è stata anche la prima in cui sono stati venduti anche i commerciali Volkswagen e Piaggio. In basso: il titolare dell’azienda, Duilio Scavino (a sinistra).

È

uno sguardo sul futuro quello che ci permette la concessionaria Scavino sotto la bandiera di Man Trucks. I motivi sono più d’uno. In molti ipotizzano che i dealer del prossimo decennio dovranno essere capaci di coprire zone molto vaste, in questo caso la zona di pertinenza riguarda l’intero Nord-Ovest (tranne una piccola sacca) e buona parte della Lombardia. Si prevede anche che dovranno avere legami con la casa madre sempre più stretti e in effetti Man partecipa già ora con una quota importante alla società cui ha dato un grosso sostegno per il suo sviluppo, tanto che oggi Scavino conta su quattro sedi in Piemonte e Liguria oltre a due in Lombardia, per la vendita di veicoli nuovi

e usati cui Scavino aggiunge le officine, una società per il noleggio, la Scarent, una per la distribuzione dei ricambi e perfino una finanziaria, la Scacapital (in partnership con un importante istituto di credito), che attualmente finanzia il 30 per cento dei mezzi venduti. DALL’APE PIAGGIO AL TGX DA 680 CV Come se non bastasse in alcune (per ora) sedi del gruppo si prefigura quella che potrebbe diventare presto la più importante fusione tra le reti di due grandi costruttori, entrambi tedeschi. Da un anno infatti nella struttura principale, quella di Alba, di fianco al marchio Man è ben posizionato quello Vol-

kswagen, e lo stesso è accaduto a settembre nella filiale di Genova e da gennaio in quella, fondamentale per i veicoli commerciali, di Milano. Il che pare dare sostanza alle voci di fusione anche operativa tra i due marchi e sicuramente maggior respiro alle vendite della Scavino, che per completare il pacchetto ha da un po’ aggiunto anche il marchio Piaggio. “Così copriamo l’intero arco del trasporto, dall’Ape al TGX da 680 cv”, scherza ma neppure tanto il titolare Duilio Scavino, che tale posizione ha raggiunto in tempi incredibilmente brevi, visto che il gruppo ha preso vita nell’attuale millennio, per la precisione nel 2003, anche se il titolare aveva già collezionato una lunga esperienza nel campo

Best seller

dei veicoli da lavoro. Una esperienza che gli ha suggerito di diversificare molto le attività, in modo da poter affrontare eventuali crisi, come quella puntualmente verificatasi in questi ultimi mesi. “Il 30 per cento del nostro fatturato - spiega Scavino - viene generato dai servizi e dovrebbe mantenersi costante. Circa tredici milioni di euro arrivano dall’officina, una decina dal mercato dei ricambi, i restanti quaranta milioni o poco più sono frutto della vendita di nuovi e usati”. Scendendo nel dettaglio, il Nord-Ovest attualmente assorbe circa 250 Man. “Cui vanno aggiunti - precisa Duilio Scavino - circa 160 veicoli commerciali Volkswagen, tenendo conto che sono stati venduti praticamente soltanto in provincia di Cuneo e un centinaio o poco più di Piaggio”. Gli usati rimessi in circolo sono circa 350, tenendo conto anche della parte lombarda, che per quanto riguarda il nuovo ha visto nel 2008 la vendita di cir ca 230 Man. Questo nonostante la contrazione che ha colpito il mercato piemontese (quello ligure già navigava in cattive acque), che preoccupa ma non spaventa Scavino. “Per il momento non abbiamo dovuto fare ricorso alla cassa integrazione e speria-

Così Man Trucks nel Nord-Ovest

50

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

9,85

Percentuale Man tra le 6 e le 16 tonnellate

255

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

10,56

Percentuale Man sopra le 16 ton

Rete Man DEALER SENZA OFFICINA Veicoli Industriali Tortona srl, S.S. 10 per Voghera 33, 15057 Tortona (AL) DEALER CON OFFICINA Scavino srl, corso Asti 24, 12051 Alba (CN) Scavino srl filiale di Torino, Interporto Sito Nord Undicesima strada, 10040 Rivalta (TO) Scavino srl Filiale di Genova, via Tagliolini 108, 16152 Genova Campi (GE) Scavino srl Filiale di Novara, via Novara 33, 28010 Vaprio d’Agogna (NO) OFFICINE AUTORIZZATE TRUCK Arsacar snc, via Caduti sul Lavoro (zona industriale), 28883 Gravellona Toce (VB) Eurocar 2000 di Pasero Giovanni, frazione Roata Raffo 67, 12022 Busca (CN) Frenauto di Farruggia Angelo, via Giancarlo Pernigotti 16/A, 15057 Tortona (AL) Garbarino Paolo & C. snc, via G. Airenti 133, 18100 Imperia Gastaldi Giordano, via Milano 12, 13047 S. Germano V.se (VC) Monfreda di Monfreda Amedeo, via Torino 550 interno H, 10032 Brandizzo (TO) Officine Cavallo srl, via Cuneo 153/155, 12012 Boves (CN) Officine Ma.Da. srl, st. per Villa Romagnano, 15057 Tortona (AL) Valmachines di Bonfanti Vincenzo, regione Preillese 21, 11010 Saint Pierre (AO) OFFICINA AUTORIZZATA TRUCK E BUS Elettrodiesel snc, via Autostrada 47, 12060 Magliano Alpi (CN) anche se il calo delle vendite è avvertibile, preferisco non sbilanciarmi su questo 2009. Posso soltanto dire che mettendo a paragone Milano e Torino sono un po’ più pessimista riguardo alla seconda area”. Ma per affrontare la crisi è meglio attrezzata una concessionaria tradizionale oppure una di grandi dimensioni come la sua? “Piacerebbe anche a me saperlo. Chi ha aziende di ridotte dimensioni può trovare forza nella propria flessibilità, nel ridurre i costi e aspettare momenti migliori. Noi al contrario contiamo sul fatto di avere in portafoglio tre marchi in grado di offrire prodotti di alta qualità, che anche in tempi di vacche magre dovrebbero essere in grado di assicurarci la sopravvivenza, sempre con l’aiuto indispensabile dell’officina e delle attività collaterali”.

mo di poterlo evitare anche nel prossimo futuro. In realtà anche sotto il profilo finanziario, non abbiamo avuto molti contenziosi e questo anche perché disponiamo di soluzioni differenziate che ci permettono di superare alcuni problemi. Ad esempio, se un cliente si trova in cattive acque, invece di vendergli un camion gli suggeriamo magari di noleggiarne uno. In questo modo cerchiamo di dargli una mano senza bisogno che si rivolga ad altri, ma intanto manteniamo il con tatto e non rischiamo granché”. TRE MARCHI LEADER PER USCIRE DALLA CRISI Sull’andamento futuro del mercato dei veicoli nuovi Scavino preferisce non sbilanciarsi: “Al momento abbiamo in mano un discreto portafogli ordini e

Officina

N

D

el caso di Man il mezzo più richiesto resta il trattore stradale per le missioni di lungo raggio, anche se, come tiene a precisare Scavino “il prodotto è eccezionale in tutti i segmenti”. E questo nonostante la contrazione che da subito ha colpito duro il segmento del lungo raggio, anche sotto il profilo della solvibilità delle imprese. Per il marchio Volkswagen invece il veicolo più richiesto risulta essere il Caddy, che copre circa il 40 per cento delle vendite, mentre il resto va suddiviso tra Crafter e Transporter (il mandato affidato a Scavino non comprende i van derivati da vetture di serie). “Il Caddy può avere sviluppi ancora più significativi - prosegue il titolare del Gruppo Scavino - come abbiamo verificato proponendolo ai taxisti, che lo trovano un mezzo ideale per le loro esigenze”.

ei 120 dipendenti della concessionaria Man Scavino, la maggior parte è impegnata nelle attività dell’officina, settore che il titolare della società considera fondamentale per garantirsi la fidelizzazione della clientela e di conseguenza per la loro massima soddisfazione. “Tanto dall’aver aggiunto - spiega - nel gennaio di quest’anno il servizio di assistenza per gli autobus BredaMenarini, per cui saranno abilitate tutte le nostre officine”. Che sono davvero tante, visto che ogni sede è stata dotata dell’opportuno punto di servizio, dalla prima, quella di Alba, in cui i 3.000 mq di capannone (su di un totale di 30mila mq) sono in gran parte riservati all’assistenza, fino all’ultima inaugurata a Vaprio D’Agogna che, pur essendo tra le più piccole del Gruppo, può contare su di una superficie coperta di 1.200 mq.

Le immatricolazioni a confronto nelle province del Nord-Ovest AOSTA

ASTI

SOPRA LE 6 TONNELLATE Altre 9

1,08 2,15

SOPRA LE 16 TONNELLATE

SOPRA LE 6 TONNELLATE Altre 7

1,35 9,68

8,60

1,08

4,30

Daf 1

9,46

11,83

9,46

1,35 5,41

Isuzu 2 Iveco 38

8,11

Man 17 2,15 40,86

Mercedes-Benz 2 18,28

Mitsubishi 1 Renault Trucks 11

43,24 21,62

2,33 3,88

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 5

3,10

Daf 1

Daf 3

Iveco 32

Isuzu 4

23,26

Man 16

Iveco 51

Mercedes-Benz 1

Man 9

39,53

Renault Trucks 6

11,63

Scania 4 Volvo 7

Altre 5

3 5

Daf 3 Iveco 29 30

29

Mercedes-Benz 2

Mercedes-Benz 2

Renault Trucks 8 15

Renault Trucks 10 6,98

Scania 4

7,75

Man 8

Scania 15

8 8

Scania 15 Volvo 30

Volvo 30

2

1,55 Volvo 8 TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 93 - 8,1% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 74 - 19,4%

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 129 - 7,2% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 100 - 100%


Dealer Truck & Van

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

35

VOLVO TRUCKS

La zona coperta da Nord Diesel, concessionaria Volvo e Isuzu, si spinge fino in Liguria con la filiale di Pontedecimo (nella foto) e Imperia. La sede principale del Gruppo è invece quella di Mondovì (nella foto in basso a destra) da dove ha preso il via l’attività della famiglia Filippi.

Nord Diesel grande punto di riferimento G

rande è bello. La pensa così da sempre Aldo Longana, affermato manager specializzato in veicoli industriali, da qualche tempo direttore generale di Nord Diesel, concessionaria Volvo per tutto il NordOvest, che proprio nelle dimensioni trova uno dei suoi principali punti di forza. Attiva fin dagli anni Cinquanta, fondata da quel Giorgio Filippi che ne è ancora presidente, Nord Diesel è diventata il punto di riferimento di Volvo in una zona che quel marchio ha dimostrato di apprezzarlo parecchio. Per Aldo Longana, che ne sostiene la causa fin da quando era amministratore delegato di

Così Volvo Trucks nel Nord-Ovest

17

Man Italia, le grandi dimensioni sono le sole a permettere la contrazione di alcuni costi fissi, come quelli amministrativi, mentre le economie di scala importanti si ottengono solo se si raggiungono volumi di vendita consistenti. In questo senso Nord Diesel è esemplare. Ha infatti chiuso il 2008 con 1.250 pezzi venduti, tra cui 450 Volvo e 350 Isuzu (altro marchio ben rappresentato) a cui si aggiungono un centinaio di semirimorchi tra Schmitz e Merker, mentre il resto arriva dai veicoli usati. Volumi praticamente uguali a quelli del 2007, ma che per l’anno in corso potrebbero calare. “Lo si vede bene - spiega l’amministratore delegato di Nord Diesel Pier Felice Filippi - dagli ordini che abbiamo già in mano. Che sono pari a più o meno la metà di quelli della scorsa stagione”.

Un quadro difficile insomma, anche se la situazione nelle varie zone del Piemonte si presenta diversificata. “Il Piemonte - commenta Filippi - è una zona che di solito si riprende prima dalle crisi, anche se quella attuale è particolarmente dura, tanto da farci pensare di rivedere i piani generali per il 2009. In particolare Torino è una piazza già di per sè difficile, anche se non più di Milano; nelle grandi aree metropolitane il livello della clientela è infatti spesso inferiore e la differenza la fa soprattutto il prezzo. Cuneo invece, che da sola vale 1.000 pezzi all’anno e ha una gran de tradizione, per il momento tiene”. Per quel che riguarda il tipo di clientela, le grosse flotte sono una minoranza. “Questo in qualche caso è un fattore positivo prosegue l’ad di Nord Diesel -

perché consente di mantenere una certa marginalità, ma è uno svantaggio quando si tratta di conservare livelli di venduto piuttosto alti. Le piccole realtà in caso di difficoltà economiche fermano il ricambio dei veicoli”. Una delle particolarità della Nord Diesel è la varietà dei marchi proposti. Oltre ai camion Volvo, sono infatti rappresentati i marchi Isuzu per quel che riguarda i camion leggeri, Schmitz e Merker per i semirimorchi, Terberg Benschop per i mezzi speciali e Otokar per gli autobus (mentre si pensa anche alle pale gommate Volvo). “Se sei in grado di gestirli, il vendere diversi marchi può rivelarsi utile a patto che non si sovrappongano. Non credo molto infatti in chi gestisce due costruttori di autocarri in concorrenza tra loro”, commenta Filippi. In un momento in cui il mercato dei pesanti sembra rallentare, buone soddisfazioni continuano ad arrivare dai piccoli camion di Isuzu, la cui penetrazione sul mercato sembra destinata ad aumentare. Mentre a rivelarsi il più in crisi è il settore dei semirimorchi. “Su cui la redditività per la concessionaria è calata drasticamente. Al punto da chiederci se vale la pena di investire negli stock richiesti per margini così risicati”. “Questa - continua Filippi - è una delle questioni che ci prepariamo a dibattere con le industrie del comparto, sperando abbiano la stessa sensibilità di Volvo, che quando la crisi era soltanto all’orizzonte, cioè nel giugno dello scorso anno, ha provveduto a cancellare gli stock, dandoci una bella mano”. SPECIALIZZATI PER OGNI PRODOTTO Se la varietà della gamma è sicuramente una risorsa, c’è anche da dire che essa comporta però l’organizzazione di una rete di vendita ben differenziata. Metterla a punto nel caso di Nord Diesel ha rappresentato la prima sfida per il direttore generale Longana. “Stiamo cercando di specializzare i diversi

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

2,33

Percentuale Volvo Trucks tra le 6 e le 16 tonnellate

356

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

14,74

Percentuale Volvo Trucks sopra le 16 tonnellate

Rete Volvo Trucks GRUPPO NORD DIESEL Mondovì, via Torino 61, 12084 Mondovì (CN) - Sede centrale, vendita veicoli nuovi e usati, officina. Pontedecimo, via Giuseppe Morasso 8, 16163 Pontedecimo (GE) - Vendita veicoli nuovi e usati, officina. Tortona, via Antica Piazza d’Armi 1, 15057 Tortona (AL) - Vendita veicoli nuovi e usati, officina. Issogne, frazione Mure 19, 11020 Issogne (AO) - Vendita veicoli nuovi e usati, officina. Settimo Torinese, via Verga 40 bis, 10036 Settimo Torinese (TO) - Vendita veicoli nuovi e usati, officina. Imperia, via Argine Destro 541, 18100 Imperia - Vendita veicoli nuovi e usati, officina. Torino Camion, strada Bellacomba 258/60, 10156 Torino - Vendita veicoli usati. OFFICINE AUTORIZZATE VOLVO TRUCKS AC Castello Autoriparazioni srl, via Sangano 13, 10090 Trana (TO) Diesel Service Due srl, via Buronzo 27/29, 14100 Asti Moreno Sergio, corso Asti 38, 12050 Guarene (CN) Novara Camion srl, via Pasteur 12, 28060 S. Pietro Mosezzo (NO) Off. Mecc. Rip. V.I. Pasero Giovanni & C. snc, frazione Roata Raffo 66, 12022 Busca (CN) Officina Negri snc, via L. da Vinci 42, 28859 Trontano (NO) Scudiero & C. srl, via Marsala 11, 10042 Nichelino (TO) Trim Rov Car, via D. Minzoni 14, 12011 Borgo S. Dalmazzo (CN)

Best seller

A

nche in questi ultimi tempi in cui il trasporto sulle lunghe distanze sembra il settore più colpito dalla crisi, per la Nord Diesel il mezzo più richiesto resta l’FH nelle sue varie configurazioni, modello su cui si concentrano il 60 per cento delle vendite relative a Volvo. Il pesante del marchio svedese resta infatti in cima alle preferenze non soltanto per chi lavora in conto terzi ma anche per i conto proprio, bacino di clienti prezioso, dato che, fino a questo momento, ha registrato una flessione più contenuta.

Officina

È

uno dei cardini della filosofia Nord Diesel. “Le officine di proprietà (sei) sono una risorsa importante, anche economica, che permette un miglior controllo del territorio di pertinenza”. Tesi rafforzata dal fatto che in cinque sedi viene garantita l’assistenza anche ai mezzi Daf. In totale le officine del Gruppo Nord Diesel impiegano una sessantina di tecnici specializzati. “Tutti formati alla scuola Volvo, quindi in grado di gestire al meglio tutte le gamme che rappresentiamo”.

venditori sui singoli marchi, in quanto è indispensabile per affrontare il mercato in maniera corretta”. Attualmente Nord Die sel conta su 15 venditori. “Un numero più che sufficiente: Ora dobbiamo strutturare meglio le attività, tenendo conto che la clientela di un Volvo è molto diversa da quella di un Isuzu”. Novità per il Gruppo si prospettano anche sotto il profilo dei finanziamenti, che sono sem pre più un tasto dolente. “Ma non per colpa dei trasportatori. È il sistema - conclude Filippi - che è entrato in crisi. E ciò si riflette pesantemente sulla nostra attività. Per questo vorremmo modificare l’approccio alle nuove vendite. Nel sen-

BIELLA

CUNEO

SOPRA LE 6 TONNELLATE 3,23

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 2

3,23

SOPRA LE 6 TONNELLATE

Daf 2

5 5

Isuzu 6

6,68

2,5

15

33,87

Daf 2

3,09

15,64

12,9

32,5 15

Daf 26 Iveco 98

19,18

Man 63

Iveco 130 11,11

Mercedes-Benz 8

Altre 10

6,65

Isuzu 11

Mercedes-Benz 6 Renault Trucks 13

2,56

Daf 32

25 Man 1

Renault Trucks 15

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 15

2,26

Iveco 10

Iveco 21 24,19

6,58

Altre 2

1,61 9,68

so che prima di firmare un nuovo contratto, dobbiamo avere la certezza che verrà finanziato. E questo per non sovraccaricare la struttura con inutile burocrazia”. I canali finanziari scelti da Nord Diesel sono essenzialmente tre, con un occhio di riguardo alla finanziaria Volvo, a cui si aggiungono due strutture di grandi dimensioni che da sempre affiancano l’attività del Gruppo. Sugli obiettivi per il 2009 Pier Felice Filippi preferisce non sbilanciarsi. “Il nostro è un mercato ondivago, che a fine anno ha dato segni di ripresa rispetto ai mesi precedenti, ma restano comunque tante le preoccupazioni per i primi sei mesi di questo 2009, che potrebbero rivelarsi molto pesanti”.

25,06 Man 79

26,75

Scania 1

13,81

Mercedes-Benz 21 Renault Trucks 44

Mercedes-Benz 24 13,17

Volvo 6

Mitsubishi 1 16,26

Scania 1

Renault Trucks 64 0,21

Volvo 6

4,94

1,61

11,25

16,11 5,37

Scania 54 Volvo 75

Scania 54 Volvo 76

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 62 - 15,1% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 40 - 14,9%

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 486 - 3,2% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 391 - 13%


Dealer Truck & Van

36

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

IVECO

Garelli: “È il service l’unica certezza per crescere”

Da sinistra, Gianluca Garelli e il padre Enzo gestiscono una concessionaria che comprende quattro sedi (nella foto in basso quella principale di Mondovì) e altrettante officine.

N

on è un caso se Iveco ha fatto partire il proprio progetto Dealer Identity dalla Garelli, storica concessionaria di Mondovì. Il perché lo si capisce soltanto andando sul posto,facendo un giro nella sede principale (e magari in qualcuna delle filiali) e poi chiacchierando con Enzo Garelli e con il figlio Gianluca, che tengono il timone di questo piccolo impero, nato per di più in una zona dove la concorrenza è più forte che in qualsiasi altra. “Non c’è un’altra provincia do ve convivono concessionarie di tutti i marchi

fatta alla sede centrale. Infatti, in ognuna delle quattro attuali concessionarie Garelli (a cui se ne aggiungeranno tra poco altre due) trova posto uno show room. “Che è importante - riprende Garelli - I clienti vengono a comprare un veicolo che costa decine di migliaia di euro, dobbiamo farglielo vedere sotto la luce migliore, in un posto accogliente, non in un piazzale al freddo”.

Rete Iveco GRUPPO GARELLI Sede principale - corso Francia 28, 12084 Mondovì (CN) Filiale di Asti - corso Alessandria 583, 14100 Asti Filiale di Saluzzo - via Propanotto, 12037 Saluzzo (CN) Filiale di Cuneo - via Villafalletto 21, 12100 Cuneo DEALER Borgo Agnello spa, via per Borgomanero 5, 28040 Paruzzaro (NO) – via Cavour 119, strada Trossi, 13052 Gaglianico (BI) CO.VE.MI. spa, viale dell’Industria 50, 15100 Alessandria – strada Valenza 7/T, 15100 Casale Monferrato (AL) – S.S. per Voghera 29/22, 15057 Tortona (AL) Liguria Diesel srl, via Nizza 20/a/r, 17100 Savona – via Martiri 32, 17031 Villanova d’Albenga (SV) Morini spa, via Prà 4/R, 16157 Genova Orecchia & Scavarda V.I., strada Vivero 26, 10024 Moncalieri (TO) – via Candossimo 2/b, 100100 Burolo (TO) – via Reiss Romoli 290, Torino

OFFICINA MA ANCHE GOMME E TELONI Naturalmente non è questa la vera mossa vincente del Gruppo, soltanto un particolare azzeccato in più. Quel che fa la differenza è la cura riservata all’assistenza. Per questo in ogni sede è stata creata un’officina importante, per spazi e organizzazione, che a Mondovì è completata da una carrozzeria, da una struttura per il commercio degli pneumatici, da una che si occupa dei teloni, da una carpenteria per le riparazioni delle attrezzature, da una zona destinata in esclusiva ai mezzi commerciali. Un’azienda nell’a zienda, capace di fatturare 16 milioni di euro, impiegando 111 dipendenti, che entro il 2010 dovrebbero diventare 178, mentre il fatturato nelle previsioni arriverà a toccare i 25 milioni di euro. “E questo, grazie anche alla nuova sede di Fossano - spiega Enzo Garelli - ma anche al raddoppio delle ore di lavoro in tutti gli altri centri”. Un obiettivo raggiungibile, grazie alla rete commerciale, con due ad-

OFFICINE AUTORIZZATE In questo caso l’elenco è troppo esteso per poter essere pubblicato integralmente, ci limitiamo quindi a segnalare il numero delle officine per ogni provincia. Alessandria 8, Aosta 1, Asti 3, Biella 3, Cuneo 14, Genova 7, Imperia 2, La Spezia 1, Novara 3, Savona 1, Torino19, Verbania 3, Vercelli 4. detti, dedicata elusivamente all’officina, e ai giusti investimenti. “Quando nel 2006 - ricorda Gianluca Garelli - abbiamo rinnovato completamente l’officina di Mondovì, abbiamo fatturato un milione di euro in più, arrivando a cinque. L’ennesima dimostrazione che gli investimenti pagano”. Così come si è dimostrata redditizia la decisione di aprire le porte dell’officina a camion e furgoni di tutte le marche. “Essere concessionari Iveco è fondamentale per far funzio-

nare un’officina, perché è oggi l’unico marchio che ti permette di contare su di una massa critica del parco circolante ma per raggiungere risultati importanti dobbiamo essere in grado di lavorare con tutti i mezzi”. Lo stesso discorso è stato fatto con il magazzino ricambi. Quello della sede di Mondovì fattura da solo sei milioni di euro, vendendo ricambi originali di tutte le case, mentre a Cuneo opera una società di proprietà della famiglia Garelli concentrata proprio sui ricambi che spedi-

- spiega Enzo Garelli - tutte con un passato importante e ben radicate sul territorio”. “Per questo lo sappiamo bene che cos’è la concorrenza che - incalza il figlio Gianluca - fa male ma anche bene, che ti costringe a ragionare”. E, aggiungiamo noi, a dare sempre quel qualcosa in più, quel tocco di classe confermato dall’ampio e luminoso show room, una vera rarità nel mondo delle concessionarie italiane, in cui trova posto l’intera gamma, dal Massif allo Stralis. E non si tratta di una concessione

Best seller

D

ando un’occhiata ai numeri salta subito all’occhio che è il Daily il pezzo forte tra i veicoli nuovi venduti dalla Garelli spa. “In particolare - spiega Gianluca Garelli - nella versione ribaltabile, per le tante piccole imprese edili che lavorano in zona. Oppure, viste le caratteristiche del mezzo per chi deve svolgere lavori particolarmente pesanti”. Passando ai pesanti, il più richiesto è lo Stralis equipaggiato con il propulsore da 500 cv. “Per recarsi in Francia - interviene Enzo Garelli - che è il nostro sbocco naturale, bisogna attraversare le montagne e serve quindi un motore potente”.

Le immatricolazioni a confronto nelle province del Nord-Ovest GENOVA

IMPERIA

SOPRA LE 6 TONNELLATE 1,61

3,23

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 10

1,29

1,62

1,62

Altre 4

Isuzu 4

18,71

17

7,42

3,23

17,41

Renault Trucks 17 Scania 43

Nissan 10

27,94

6,88

Volvo 42

Renault Trucks 23

Mercedes-Benz7 14,29

Mitsubishi 1 10,53 10,53

Man 9

26,79 Mercedes-Benz 10

1,05

Nissan 1 Renault Trucks 14

16,07

Renault Trucks 8 Scania 8

12,50

Volvo 5

Scania 8

Scania 43 Volvo 45

Iveco 15 14,29

37,89

Mitsubishi 1

Daf 3

8,93

Man 10

Mercedes-Benz 69

Mercedes-Benz 75

24,19 0,39

12,55

Altre 1

5,36

Daf 3

14,74 Man 36

1,79

Iveco 36

Man 31

Iveco 58 13,87

11,61

1,05 8,42

Iveco 37

14,98

SOPRA LE 16 TONNELLATE Altre 6

6,32 6,32

Daf 4

Daf 5 14,52

SOPRA LE 6 TONNELLATE 3,16

Volvo 6 TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 310 - 10,9% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 247 - 10,8%

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 95 - 55,7% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 56 - 40%


Dealer Truck & Van

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

sce anche all’estero. “Siamo stati anche molto criticati per aver investito in questo senso, per aver creato a Mondovì strutture come non se ne erano mai viste, ma credo che i fatturati ci stiano dando ragione. In questo panorama sembra scemare l’importanza della vendita dei veicoli nuovi che pure raggiunge risultati importanti, nel 2008 circa 500 pezzi, tra cui 300 Daily. “Che è però il massimo o quasi che si può raggiungere in questa zona, che non ha i numeri di Torino o Milano. La vendita del nuovo è fondamentale, ma non può essere l’unica risorsa. La figura del concessionario in giacca e cravatta oggi non ha più senso se mai l’ha avuto in passato. La nostra teoria che bisogna far conto su officina, ricambi e usato è azzeccata, ci garantisce uno zoccolo duro anche in momenti di crisi come questo. Sono quelli i settori in cui posso dimostrare il mio essere imprenditore”. Anche sull’usato infatti la Garelli ha seguito una sua linea originale, prima di tutto accumulando esperienze importanti, avviate nei primi anni Sessanta, quando Enzo Garelli decise di cominciare a vendere qualche camion incidentato e poi riparato direttamente, per supportare l’attività dell’officina del padre, aperta nel 1946. Alla fine degli anni Sessanta un giovane Enzo Garelli comincia a comprare camion in Francia, prima nella vicina Nizza poi a Marsiglia, Parigi e infine in tutta Europa, fino ad arrivare alle società di leasing, da cui oggi acquista stock importanti (e non soltanto di camion, una società parallela che si occupa di auto commercializza circa 2.500 pezzi all’anno).

Così Iveco nel Nord-Ovest

1.993

Veicoli immatricolati nel 2008 sotto le 6 tonnellate

17

Percentuale Iveco sotto le 6 ton

345

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

difficile trovare un acquirente, magari in un altro Paese europeo, e ricavare un buon margine di profitto, cosa difficile da realizzare con il nuovo”. Visti i presupposti facile intuire che il percorso della Garelli preveda il raggiungimento di nuovi obiettivi sia per quel che riguarda le sedi che la vendita. Nel primo caso tra un paio di mesi all’officina della sede di Cuneo, già operativa, verrà affiancata una nuova area uffici, che comprenderà il già citato show room. Da poco è stato inoltre siglato un accordo con

un’officina autorizzata a Fossano che prelude alla nascita di una nuova filiale, che sarà pronta il prossimo anno. “Avere buoni rapporti con la rete assistenza Iveco - chiarisce Enzo Garelli - è molto importante, non devono vederci come concorrenti ma come partner e in effetti siamo sempre disposti a entrare in società con chi mette in mostra capacità tecniche e voglia di crescere”. L’ultimo progetto riguarda la sede di Alba, per cui è già stato individuato il terreno ma su cui si comincerà a lavorare dopo

aver completato quella di Fossano. Per quel che riguarda invece la parte officina e veicoli commerciali, “abbiamo chiesto - rivela Gianluca Garelli - di diventare officina autorizzata Fiat Professional, Astra e Irisbus. E nel caso dei commerciali Fiat ci interessa anche il mandato per la vendita. In questo modo possiamo ampliare il nostro raggio di azione pur restando nell’orbita del Gruppo Fiat, con cui ci interessa mantenere i migliori rapporti possibili”. L’ultima questione da porre ai titolari della Garelli spa ri-

37

guarda le condizioni attuali del mercato locale: “Sul trasporto pesante non è successo nulla che faccia pensare alla crisi, il che potrebbe succedere con i clienti con flotte fino a venti mezzi se non sono accompagnati dalla logistica. Naturalmente il nuovo ha rallentato nel 2008, abbiamo fatturato un milione di euro in meno, ma è cresciuta l’officina. Per il 2009 abbiamo ancora in portafoglio una novantina di consegne, già da gennaio soprattutto il Daily si vende poco, ci aspettiamo un anno difficile sotto quel profilo”.

47,3

Percentuale Iveco tra le 6 e le 16 tonnellate

781

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

32,3

Percentuale Iveco sopra le 16 tonnellate

“In questo momento - spiega il figlio Gianluca - dopo il boom dell’Est, comunque già finito, siamo un po’ scarichi e allora stiamo comprando qualsiasi cosa”. Senza rifiutare neppure mezzi di una certa età. “Tutto si vende se il prezzo è quello giusto. Per questo non soltanto accettiamo permute ma acquistiamo direttamente da chi ad esempio vuol cessare la propria attività. Il vendere usato è un mestiere in cui puoi far valere una vera professionalità. Ogni camion, ogni furgone ha un valore. Se si compra bene non è

Le officine del Gruppo Garelli sono un modello di efficienza, in grado di fatturare nel 2008 13 milioni di euro, destinati a diventare 25 nel 2010.

DAF TRUCKS

Piemonte Trucks in costante evoluzione

P

er motivi diversi da quelli an che di altri concorrenti, Daf Trucks si è trovata a dover fare affidamento su di una sola concessionaria per tutto il Nord-Ovest (con l’aggiunta della rete CGT che vende però soltanto modelli da cava). Oneri e onori sono andati alla Piemonte Trucks, nata alla fine del 2001 a S. Rocco di Bernezzo in provincia di Cuneo, accanto all’Officina Rosso Silvio & C., che porta il nome del titolare di entrambe le ditte e che da oltre 35 anni ripara con successo veicoli industriali di ogni marca. Si tratta di una struttura che conta su dieci dipendenti, a cui si aggiungono il titolare, Silvio Rosso, e la moglie, Ida Cravegna, e che conta su di una sede da 1.565 mq (700 dei quali dedicati all’officina) a cui si aggiungono 5mila mq di piazzale. OBIETTIVO 2009? LO STESSO DEL 2007

Quella di Bernezzo è attualmente l’unica concessionaria Daf per tutto il Nord-Ovest; in attività dal 2001, è nata in appoggio a un’officina.

Best seller

A

nche nel 2008 a far segnare le maggior vendite del concessionario Daf sono stati i pesanti, in particolare il trattore stradale XF 105, per lo più equipaggiato con la Super Space Cab, quindi destinato al trasporto a lungo raggio. Scelta del resto comprensibile, tenendo conto delle caratteristiche delle aziende cuneesi che restano le maggiori clienti della Piemonte Trucks.

A gestire le vendite sono i due proprietari, insieme a un commerciale. Una piccola struttura dinamica che nel 2008 ha raggiunto un fatturato di 7,5 milioni di euro, per la gran parte realizzato nella zona del cuneese, anche se il mandato di Daf Trucks comprende l’intero Piemonte (mentre al momento la Liguria risulta scoperta).

Officina

I

l servizio post vendita è coordinato direttamente dal titolare, a cui rispondono quattro tecnici, due meccanici specializzati e due elettronici, tutti in possesso della qualifica di Tecnico Master Daf. A questi si aggiungono due responsabili per la gestione del magazzino ricambi, che si sviluppa su di una superficie di 470 metri e che è organizzato in maniera assolutamente razionale.

Rete Daf Trucks DEALER Piemonte Trucks srl, via Valle Grana 94, frazione San Rocco, 12010 Bernezzo (CN) OFFICINE AUTORIZZATE Borgo Service srl, corso Italia 64/A, 28070 Sizzano (NO) Cremanti & Caldirola srl, strada Ronco 19, 15057 Tortona (AL) Di Bella Biagio & C sas, via Lombardia 22, 10071 Borgaro Torinese (TO) Garbarino Paolo & C snc, via G. Airenti 133, 18100 Imperia Nord Diesel, via Torino 61, 12084 Mondovì (CN) Nord Diesel, via Giuseppe Morasso 8, 16163 Pontedecimo (GE) Nord Diesel, via Antica Piazza d’Armi 1, 15057 Tortona (AL) Nord Diesel, frazione Mure 19, 11020 Issogne (AO) Nord Diesel, via Argine Destro 541, 18100 Imperia Novaracamion srl, via Pasteur 12/14/16, 28060 San Pietro Mosezzo (NO) “Abbiamo chiuso il 2007 - spiega Silvio Rosso - con una quota di mercato piuttosto significativa, pari all’ 11,67 per cento, attestandoci così tra i primi 3 migliori player nella provincia”. Meno soddisfacente è stato il bilancio del 2008 “in cui abbiamo registrato una flessione, dovuta in parte ad una stretta creditizia e alla crisi del settore, che ha di fatto penalizzato tutti gli operatori. Siamo comunque fiduciosi in una ripresa del mercato, seppur lenta e graduale. L’obiettivo 2009 non ci è ancora stato comunicato dalla Casa madre, ma personalmente siamo convinti di poter ripetere, in termini percentuali, le stesse prestazioni del 2007”. Tra i problemi da affrontare spicca la difficoltà di accesso al credito. “Che - conclude Rosso - si riflette direttamente sulla domanda dei veicoli. Per quanto ci riguarda abbiamo notato che coloro che dispongono di liquidità non hanno difficoltà a programmare gli acquisti di

nuovi veicoli. Dal canto nostro siamo in grado di offrire attraverso la Paccar Financial, captive del gruppo, diverse soluzioni di finanziamento”.

Così Daf Trucks nel Nord-Ovest

10

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

1,37

Percentuale Daf Trucks tra le 6 e le 16 tonnellate

142

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

5,8

Percentuale Daf Trucks sopra le 16 tonnellate


38

Dealer Truck & Van

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

MERCEDES-BENZ

La Stella al fianco delle piccole e medie aziende

noi le grosse flotte sono poche, e questo se da un lato ci obbliga a maggiori sforzi per raggiungere grossi numeri, dall’altro ci permette di avere un rapporto più stretto con il cliente, che in molti casi diventa un amico”. Il che però non pone al riparo dalle difficoltà relative al finanziamento dei veicoli. “È in effetti un problema non indifferente - interviene Marchisio ma anche in questo senso siamo riusciti a lavorare abbastanza bene, grazie a campagne di supporto di Mercedes-Benz Italia e soprattutto grazie al nostro settore interno che segue direttamente il ramo leasing/finanziamenti e che, con attente selezioni, ci ha permesso di ottenere buoni risultati”. Tanto che alla Gino hanno potuto allargare il campo: “Con la possibilità di offrire ai clienti anche la copertura assicurativa, con o senza kasko, a condizioni competitive.

Rete Mercedes-Benz VENDITA E ASSISTENZA VANS Autolaghi srl, via F.lli Maioni 60, 28021 Borgomanero (NO) Autolaghi srl, via Nazionale 55, fraz. Feriolo, 28831 Baveno (VB) Canella Auto srl, Corso Vercelli 228, 13011 Borgosesia (VC) Garage Cirio srl, Stradale Savona 15, 15011 Acqui Terme (AL) Gino spa, via Nizza 59, 17100 Savona Idea Uno spa, S.S. 228 per Viverone 53, 10010 Burolo d’Ivrea (TO) Idea Uno spa, c.so Trieste 132, 10024 Moncalieri (TO) Novauto srl, S.S. 10 Alessandria-asti km 1, 15100 S. Michele (AL) Novauto srl, via E. Tarantelli 11, 15033 Casale Monferrato (AL) S.A.R.A. sas, via Sardegna 15/B, 19126 La Spezia Ughini G. e C. snc, via Parma 182/b, 16043 Chiavari (GE) VENDITA E ASSISTENZA VAN & TRUCK Autolaghi srl, via Sempione 136, 28053 Castelletto Ticino (NO) Autorama srl, S.S. Vercelli/Biella, 13030 Caresanablot (VC) Canella Auto srl, via Cavour, 13894 Gaglianico (BI) Gino spa, via Torino 234, 12100 Madonna dell’Olmo (CN) Gino spa, Regione Torre Pernice 2/A, 17031 Albenga (SV) Gino spa, S.S. 231 15, 12066 Monticello D’Alba (CN) Idea Uno spa, c.so Giulio Cesare 304, 10154 Torino Idea Uno spa, c.so Vercelli 134, 28100 Novara Idea Uno spa, c.so Trieste 132, 10024 Moncalieri (TO) Novauto srl, S.S. 10 per Voghera 25, 15057 Tortona (AL) Novelli 1934 spa, via Romairone 42d R, 16163 Bolzaneto (GE)

Così Mercedes-Benz nel Nord-Ovest

923 Gino è la concessionaria Mercedes-Benz di Cuneo fin dai primi anni Sessanta. La sede principale, nella foto, è quella di Madonna dell’Olmo. In basso da sinistra: Antonello Piccinno, venditore trucks e la filiale di Albenga.

L

a concessionaria Gino nel Nord-Ovest la conoscono tutti, anche chi abita ben fuori dalle zone di sua pertinenza. Questo in virtù di una storia che affonda nel 1959, anno in cui la Gino Rag. Felice & Figlio diventa la prima concessionaria Mercedes in provincia di Cuneo. Da allora di strada ne è stata fatta tanta, fin dagli anni Novanta, quando alla sede principale di Madonna dell’Olmo, alle porte di Cuneo, si sono aggiunte le filiali di Monticello d’Alba, di Asti, di Albenga, di Savona e di Arma di Taggia. Mission principale del l’a zienda, un colosso con 220 dipendenti, il cui fatturato supera i 150 milioni di euro, è la vendita di autovetture, circa 5.000 all’anno tra nuove e usate, an-

che se negli ultimi anni è stato dato un deciso impulso ai mezzi da lavoro, per cui è stata creata una divisione autonoma, coordinata da Edgardo Marchisio, che nel 2008 ha venduto circa mille veicoli, tra nuovi e usati. Il punto di forza della struttura è dato dalla copertura capillare di quattro province, due in Piemonte e altrettante in Liguria, sia dal punto di vista della vendita che dell’assistenza. A supportare Marchisio nella parte commerciale è una forza vendita importante, che comprende tredici addetti, quattro (tre per i commerciali e uno per i pesanti) nella sede di Cuneo, altri quattro di cui uno specialista negli usati e un altro per il Mitsubishi Canter a Monticello D’Alba, uno ad Asti e quattro in

Liguria. Un investimento che ha pagato, tanto che la quota di mercato nel 2007 ha fatto un balzo in avanti, pur se non mancano le problematiche. “Legate alla situazione generale del mercato - spiega Antonello Piccinno, commerciale specializzato in pesanti - con flessioni nelle vendite dovute alla crisi generale, anche se dobbiamo riconoscere che avere mantenuto quote di vendita e percentuali di penetrazione dell’anno precedente, è tutto sommato un ottimo risultato, che ci proietta con fiducia nel 2009”. Merito di una strategia di vendita molto accurata “Ci stiamo soprattutto dedicando alla piccola/media azienda - commenta Ezio Bruno, commerciale per i mezzi leggeri - perché da

Officina

Veicoli immatricolati nel 2008 sotto le 6 tonnellate

L

a parte riservata alle officine è curata e funzionale in tutte le sedi anche se principalmente le officine dedicate dalla concessionaria Gino ai mezzi da lavoro sono quelle di Cuneo, Monticello d’Alba e Albenga. “La principale è quella di Cuneo spiega Marchisio - con 12 dipendenti, che si dividono in due turni di lavoro, in maniera tale da poter offrire un’ampia copertura di ore lavorative. A questi si aggiungono due accettatori e un capo officina. Completa il quadro un fornito magazzino ricambi”. L’officina di Monticello d’Alba può invece contare su sei meccanici, più il capo officina e l’accettatore e anch’essa può disporre di un proprio magazzino ricambi. Ad Albenga l’officina impiega altri sei meccanici, oltre al capo officina e all’accettatore, ed è confermata la presenza di un magazzino ricambi autonomo. In realtà anche nelle altre due officine di Asti e Savona viene comunque garantita l’assistenza essenziale, soprattutto per quanto riguarda il settore dei veicoli commerciali”. Per quanto riguarda l’assistenza 24h, è garantita dalle sedi di Cuneo, Monticello d’Alba e Albenga.

7,9

Percentuale Iveco sotto le 6 ton

43

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

5,9

Percentuale Mercedes-Benz tra le 6 e le 16 tonnellate

267

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

11,06

Percentuale Mercedes-Benz sopra le 16 tonnellate

Un’iniziativa partita con qualche difficoltà ma che invece adesso sta riscuotendo un buon successo tra i nostri clienti”. Con questi presupposti, le previsioni sul prossimo futuro sono tra le più rosee (pur se con

cautela) fra quelle che abbiamo raccolto: “Siamo moderatamente ottimisti - conclude Marchisio - anche se dobbiamo seguire con particolare attenzione gli sviluppi di mercato, ma sempre con un atteggiamento positivo”.

Best seller

N

essuna sorpresa in questo campo, anche se “in ogni settore, abbiamo un veicolo vincente - dice Marchisio - che si parli di Vito o di Viano, di Sprinter o di Atego, Axor o Actros. Ma è indubbio che i due mezzi che spiccano maggiormente sono lo Sprinter e l’Actros. Nel caso del primo, perché è un mezzo che sia versione furgone che telaio da allestire ha avuto un grandissimo successo, pur essendo un veicolo posizionato su un livello di prezzo sicuramente superiore a molti concorrenti. Ma qualità e affidabilità hanno pagato”. Per Marchisio stesso discorso è da farsi per l’Actros “specie - afferma - nella versione trattore stradale con cabina Megaspace, che è quella al top sia per il livello qualitativo che tecnologico e di consumi, oltre alle già citate caratteristiche vincenti di affidabilità e comfort. Non è un veicolo, è una vera suite viaggiante”.

Le immatricolazioni a confronto nelle province del Nord-Ovest LA SPEZIA

NOVARA

SOPRA LE 6 TONNELLATE 2,53

SOPRA LE 16 TONNELLATE 4,55

Altre 2

3,80

SOPRA LE 6 TONNELLATE 3,39

Daf 3

Altre 8

2,72 Daf 3

12,65

Iveco 16 20,25 15,19

16,67

1,27 1,27

Renault Trucks 7

5,03

Daf 29

11,73

12,71

Iveco 44

Isuzu5 16,2

6,06

19,92

Renault Trucks 4 Scania 12

21,21

Scania 12

Man 19 Mercedes-Benz 21

30,93

Volvo 9

19,70

Man 16

Iveco 73

Mercedes-Benz 13 18,18

Nissan 1 16,46

Man 14

Altre 8

Daf 30

9,75

13,64

Man 14

Mitsubishi 1

8,86

3,81

Iveco 11

Mercedes-Benz 13

17,72

SOPRA LE 16 TONNELLATE 4,47

0,42

Mercedes-Benz 14 Renault Trucks 38 Scania 9

Renault 1

8,90 8,05

21,23 24,56

7,82 Renault Trucks 47

8,94

Volvo 21

Scania 9 Volvo 23

Volvo 10 TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 79 - 39,2% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 66 - 35,3%

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 236 - 17,2% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 179 - 16,4%


Dealer Truck & Van

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

39

RENAULT TRUCKS Rete Renault Trucks DEALER Alpicar srl, via Statale modo 33, 12081 Beinette (CN) Savcam spa, via Torino 14, 10070 San Maurizio Canavese (TO) Filiale Savcam, strada dell’Allaas 19, 10012 Bollengo (TO) Novara Diesel srl, via Borgomanero 2, 28010 Vaprio D’Agogna (NO) Vama srl, strada provinciale della Lomellina, località San Guglielmo, 15057 Tortona (AL) La sede di Novara Diesel è tra le più organizzate e complete, non soltanto tra quelle della rete Renault Trucks.

Novara Diesel vero gioiello per i clienti della Losanga U

n gioiello, così la stessa Renault Trucks descrive la concessionaria Novara Diesel. Un bel complimento per Gianfranco Martoni, discendente di una famiglia con una lunga tradizione nei trasporti (erano titolari del marchio Bartoletti), capace in una zona difficile di mantenersi stabilmente sopra il 20 per cento di quota e di strutturare una sede che rispecchia tutto quel che dovrebbe essere una moderna concessionaria. Qualche esempio? È stata la prima a poter esibire il marchio usati Renault Trucks e a riservare spa zio e personale alla cura del post vendita. È tra le

Così Renault Trucks nel Nord-Ovest

344

Veicoli immatricolati nel 2008 sotto le 6 tonnellate

2,9

Percentuale Iveco sotto le 6 ton

112

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

poche a poter disporre oltre che dell’officina anche di un’attrezzata carrozzeria. In più, vanta soprattutto una capacità rara nel districarsi nel mare periglioso dei finanziamenti.

ra Diesel tra le concessionarie più funzionali, anche se lo sviluppo è limitato dalla zona, non delle più floride. “Vercellese e Val D’Ossola sono al lumicino - commenta - e anche a Novara la crisi è pesante. Prima perlomeno lavoravamo bene nell’edilizia, ma adesso stiamo soffrendo anche lì. Stiamo comunque puntando il più possibile sul conto proprio, settore che ci da ancora buone soddisfazioni. Pensavamo che i problemi fossero legati ad alcune zone come Biella, dove la crisi del tessile è endemica. Invece, il mercato è proprio bloccato”. Le prime avvisaglie del crollo si sono viste già l’anno scorso. “Ma abbiamo potuto contare su di un buon residuo del 2007. Invece dal marzo scorso lo stop è stato totale, quindi ci aspettano almeno sei mesi di passione. Poi si vedrà, ma non sono ottimista”. Anche perché il trasporto pesante in zona è composto in massima parte da quelli che Martoni chiama “Monoveicolari evoluti, partiti con un solo mezzo e poi arrivati al massimo a sei o sette, che non fanno logistica, che non hanno magazzini, che mancando i soldi evitano di sostituire i mezzi. La

PATTI DI RIACQUISTO “Facciamo soltanto il nostro lavoro - si schermisce Martoni, una laurea di giurisprudenza in tasca e 27 anni di esperienza co me concessionario, 17 con Renault Trucks - dovendo tenere conto che dal punto di vista finanziario la nostra clientela si è deteriorata. E non sempre per demeriti propri. Un contributo, ad esempio, è venuto da Equitalia, che ha fatto partire pignoramenti a pioggia, anche soltanto per una multa non pagata o un contenzioso con l’Inps. Ciò fa sì che aziende, pur solidissime, abbiano problemi a ottenere un leasing. Noi cerchiamo di sopperire con patti di riacquisto e sull’usato rischiando del nostro, ma è una situazione insostenibile che mal si concilia con i proclami governativi che incentivano alla ripresa”. I risultati ottenuti da Gianfranco Martoni pongono Nova-

15,36

grossa flotta invece è quasi del tutto assente. Parlando di prodotto, il Midlum tiene, il Maxity ci ha portato fuori dai guai, mentre il Magnum ha un prezzo d’attacco un po’ alto e gli viene preferito il Premium, ottimo camion, con un costo ottimale che ci permette di guadagnare qualcosa”. CLIENTI FIDELIZZATI Visti i presupposti, come si fa a raggiungere una quota come la vostra? “Se si è lavorato bene negli anni passati sulla fidelizzazione del cliente, se si è in vestito nel post vendita, il crollo lo si sente di meno. Chi ha puntato tutto sul commercio si è già schiantato o sta per farlo”. Tra le novità che potrebbero aiutare la Novara Diesel a superare il periodo nero c’è, secondo Martoni, la possibilità di aprire le proprie officine anche ai mezzi Volvo. “Con cui condividiamo motori, cabine, componenti, e per i quali invece non possiamo neppure rispondere alle chiamate del service 24h, così come potrebbe aiutarci una maggior selezione delle officine autorizzate per non scontentare i clienti già acquisiti”. Al contrario il problema degli stock si è fatto pesante: “Siamo ancora in grado di sostenere gli oneri derivanti dalle rimanenze dei veicoli usati e quelle dei ricambi, ma lo stock del nuovo non può essere più scaricato su di noi come poteva

OFFICINE AUTORIZZATE Alpiservice snc, via Artigiani 18, frazione Santa Margherita, 12016 Peveragno (CN) Pagliarino Pier Luigi, via Leiso 116, 14050 San Marzano Oliveto (AT) Re.Ve. di Service srl, via Valpellice 18, 10060 San Secondo di Pinerolo (TO) Cervetto Giuseppe snc, via Pian Masino 21, località Terralba, 16011 Arenzano (GE) PUNTI DI SERVIZIO Riparautotir snc, via 1° Maggio 8, 12010 Vignolo (CN) Service Trucks di Cucuzza G., via Benessea 50, 17035 Cisano sul Neva (SV) Testa Aldo, via Monviso 30, 12040 Genola (CN) Tuninetti Giuseppe, strada Falchetto 8, 12042 Bra (CN) Iemma Domenico, via De Amicis 6 - S.S. 20, 18039 Ventimiglia (IM) Autodiesel snc, via Del Lavoro 42, 14100 Asti Quendoz srl, via Aosta 74, 11020 Nus (AO) Martina srl, corso Luciano Couvert 37, 10059 Susa (TO) F.lli Sartore snc, via Asti 36, 10026 Santena (TO) Trucks Service, strada dell’Allaas 19, 10012 Bollengo (TO) Vibocar di Vizza Deborah, via Delle Chiuse 19, 10057 Sant’Ambrogio (TO) C.R.A., via E. Ara 34, 13100 Vercelli F.lli Navazza snc, corso Roma 190, 28069 Trecate (NO) Angelo Service, S.S. 31 Casale - Vercelli, 15030 Villanova Monferrato (AL) Ro. Service srl, via Albisola 47 A/B 16162 Genova Bolzaneto (GE)

Best seller

I

l suo ingresso sul mercato non ha suscitato grandi entusiasmi eppure è proprio il Maxity a meritarsi la riconoscenza di Martoni. “Ci ha aiutato molto, ritagliandosi una nicchia preziosa. Per l’Ossola serve un mezzo agile e dinamico, che si presti a montare un cassone, magari un piccolo ribaltabile, mentre invece patisce il Master. Lo vendono in troppi. Il valore aggiunto che diamo sul veicolo industriale è la capacità di allestire un telaio e con il classico furgone è inutile. Il Mascott tiene, ma paga una tara troppo alta”. E per i pesanti? “Abbiamo sempre creduto e puntato sul trattore stradale, ma il calo è stato drammatico”.

Officina

Percentuale Renault Trucks tra le 6 e le 16 tonnellate

Il nostro vero punto di forza è la qualità del servizio post vendita” spiega lapidario Martoni, che a conferma ha costruito un centro d’assistenza completa, che ruota attorno a un’officina per grandi lavori sviluppata su 2mila mq, a cui si aggiunge un’area per le revisioni, i banchi di prova dei freni e la manutenzione dei veicoli con patente B, per altri 1.000 mq. Più di recente è stata aggiunta la carrozzeria, 1.500 mq ben attrezzati e molto apprezzati. In tutto sono destinati al settore dodici addetti. “Facciamo tutto, tranne il servizio gomme, che sarebbe un’attività interessante ma che in zona è già coperta da una struttura molto forte, con cui del resto collaboriamo”.

264

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

10,93

Percentuale Renault Trucks sopra le 16 tonnellate

All’officina si affianca un capannone dedicato alla carrozzeria. Oltre a quello destinato principalmente all’assistenza dei veicoli commerciali.

SAVONA SOPRA LE 6 TONNELLATE 0,78

5,47

0,78

succedere in un mercato normale. Le concessionarie che ancora funzionano sono le più serie, si tratta di specialisti strutturati, che devono essere sostenuti”. La Novara Diesel conta su 24 addetti, di cui quattro dedicati alla parte commerciale, a cui si aggiunge lo stesso Martoni, che proprio per seguire puntualmente le varie fasi dell’attività ha sempre respinto proposte d’ampliamento. “Credo nelle strutture importanti - spiega - ma non ci si può sdoppiare. Meglio concentrarsi sul proprio lavoro e la propria zona”. Anche se in futuro lo alletta l’idea di far parte di una holding di concessionari. “Un tema affascinante, su cui mi piacerebbe con frontarmi con Renault Trucks”.

TORINO SOPRA LE 16 TONNELLATE

Altre 4

3,12

1,10

Daf 7 1,56

8,59

Fiat 1

7,69

SOPRA LE 6 TONNELLATE Altre 1 Daf 7

0,20 4,79 1,96

2,25

0,39

6,06

Iveco 36

Iveco 56 Man 16

17,56

43,75

7,03

Mercedes-Benz 9

3,30

Mitsubishi 1

12,50 0,78

Nissan 2

Man 10

7,69 10,99

Renault Trucks 3

Daf 48 8,06

Iveco 344 Man 37

Iveco 469

Volvo 11

10,73

Man 49 45,85

Mercedes-Benz 97

9,48

45,56

4,79 0,39

Nissan 4

Mercedes-Benz 87 Renault Trucks 81

11,52

Mitsubishi 4

Scania 16

4,90

Scania 61 Volvo 80

Renault Trucks 133

Renault Trucks 4

Scania 62

Scania 16 Volvo 11

6,36

10,60

13 Mercedes-Benz 7

39,56

Fiat 2 Isuzu 20

12,50 3,12

Altre 17

Daf 49 8,41

12,09

Isuzu 1

SOPRA LE 16 TONNELLATE

Altre 48

4,69

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 128 - 16,9% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 91 - 17,3%

Volvo 86

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 1.023 - 15,5% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 755 - 14,4%


40

Dealer Truck & Van

IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2009

SCANIA

Quando l’unione fa davvero la forza

MOMENTO DIFFICILE MA IL ’93 ERA PEGGIO

La concessionaria Gabutti è stata fondata nel 1954, dal 1974 rappresenta il marchio Scania nella cintura tra Torino e il Canavese.

P

er molti il futuro delle concessionarie di veicoli industriali sta nei grandi gruppi, per altri è sufficiente promuovere sinergie tra le realtà già operative. È su questa strada che si stanno muovendo i concessionari Scania del Nord-Ovest, che hanno già compiuto un passo concreto. Nel 1998, infatti, hanno fondato la società NVS (partecipata anche dalla Casa madre), che gestisce i ricambi per l’intera zona. E in un prossimo futuro la collaborazione potrebbe allargarsi, come ipotizza Filippo Giove, titolare della Gabutti, storico centro per i truck, posizionato a Leinì, in posizione strategica tra l’area metropolitana torinese e il Canavese. “Rispetto a concessionarie molto grandi - spiega - ritengo siano più proficue joint venture di cui fanno parte concessionari già esistenti, tenendo conto ognuno delle proprie realtà e continuando a gestire la propria area, creando però una sovrastruttura che permetta di lavorare anche per macroaree. Noi ci stiamo pensando, contando anche sull’ottimo rapporto che c’è sia con i miei colleghi della zona che con la dirigenza Scania”. Per il momento l’attività della Gabutti prosegue su linee piuttosto tradizionali. Pur es-

sendo una delle concessionarie più fortemente radicata sul territorio, fondata addirittura nel 1954 dal suocero di Filippo Giove, e che dal 1974 porta le insegne di Scania, La Gabutti ha mantenuto una struttura agile con, oltre al titolare, un venditore e tre impiegati, mentre la sede per uffici ed esposizione si estende su mille metri quadrati a cui se ne aggiungono 4.500 di piazzale. Il tutto senza officina interna, che pure molti concessionari giudicano una buona fonte di guadagno. “Preferisco concentrare tutti gli sforzi sul mio business” spiega il titolare, che però precisa: “Questo non vuol dire che ci disinteressiamo dei clienti nel post vendita, anzi, è proprio il buon rapporto che ho personalmente con tutti loro che ci ha permesso di prosperare in una zona difficile, con un prodotto che trent’anni fa aveva sì una qualità più alta, ma anche un prezzo maggiore rispetto ai concorrenti”.

Così Scania nel Nord-Ovest

1

Veicoli immatricolati nel 2008 tra le 6 e le 16 tonnellate

0,13

Percentuale Scania tra le 6 e le 16 tonnellate

291

Veicoli immatricolati nel 2008 sopra le 16 tonnellate

12,05

Percentuale Scania sopra le 16 tonnellate

quillità. “Stoccare oggi è inutile, in sessanta giorni possiamo consegnare il veicolo esattamente come lo vuole il cliente”. I risultati delle vendite fino al 2007 hanno registrato per la struttura di Leinì costanti au-

PIÙ TRANQUILLI SENZA LO STOCK

menti. Così invece non è stato per il 2008, anche se la media del venduto si è mantenuta sulle cinquanta macchine “Che per Torino è un buon risultato” precisa Giove. Con il vantaggio che “l’80 per cento della nostra clientela è sana. Certo possono capitare difficoltà impreviste, ma in generale i pagamenti arrivano puntuali”. Ciò permette di snellire le pratiche relative ai finanziamenti, per cui Filippo Giove consiglia il canale ufficiale attivato dal costruttore: “Conoscono il mestiere e anche le problematiche di chi trasporta. Poi naturalmente lavoriamo anche con altri, privilegiando le esigenze del cliente, che talvolta ha una sua finanziaria di fiducia”.

In passato Gabutti era un affermato dealer anche per i semirimorchi, anzi proprio per fornire un prodotto completo erano stati aggiunti i camion Sca nia. Oggi invece i semirimorchi vengono venduti soltanto su ordinazione. “Fino al 1994 - ricorda Giove - siamo stati concessionari Viberti. Poi abbiamo continuato con altri produttori, ma il giocattolo si stava rompendo, per la troppa ingordigia, per la richiesta di stock sempre più pesanti. Adesso il mercato del semirimorchio è distrutto e ci vorranno anni perché si rimetta in sesto”. Tornando alla crisi (“Ma ne abbiamo già affrontate di durissime, nel ’93 da gennaio a maggio non vendetti neppure un camion”), Giove ne ha avvertito le conseguenze negli ultimi mesi dell’anno passato. “Fino a giugno è andato tutto bene, poi c’è stato un crollo. Torino storicamente anticipa sempre le difficoltà di due o tre mesi, ma lo stesso fa con la ripresa. Il Canavese poi è una zona legata all’industria meccanica, quindi se l’auto non va si ferma anche

Rete Scania DEALER Gabutti veicoli Ind.li s.a.s., via Torino 238, 10040 Leinì (TO) DEALER CON OFFICINA Autoveicoli Erzelli spa, via Enrico Melen 73, 16152 Genova Covencar spa, via della Motorizzazione 2/c, 12100 Madonna dell’Olmo (CN) - via Massimo D’Antona 3/5, 10040 Rivalta (TO) Turbo Camion srl, via Candossino 3, 10010 Burolo D’Ivrea (TO) - Zona Autoporto Frazione Les Iles, 11020 Pollein (AO) OFFICINE AUTORIZZATE Erga srl, via Alle Betulle 1 bis, 28010 Cavallirio (NO) Eurocar 2000 di Pasero Giovanni snc, frazione Roata Raffo 67, 12022 Busca (CN) F.lli Gavotto snc, via Venezia 15/17, 12084 Mondovì (CN) Martino Marco Officina Meccanica, via San Carlo 49, 12040 Priocca (CN) Meccanica Truck snc, regione Santa Lucia 16, 18027 Pontedassio (IM) Nuova Autosar scrl, via Brig. Partigiane 91/A, 19038 Sarzana (SP) Nuova Omac srl, via Candossino 3, 10010 Burolo d’Ivrea (TO) O.M.A.S. srl, zona p.a.i.p. via Rio Galletto 30, 17045 Legino (SV) O.T. Car snc, via Armea, regione San Pietro, 18038 Sanremo Risio Franco e Marco snc, SS35 dei Giovi 62 B/2, 15057 Tortona (AL) Rivetti Renato sas, Strada Dota 3, 14053 Canelli (AT) S.A.M. Service srl, S.S. 31 Vercelli-Casale, 15030 Villanova Monferrato (AL) Samy Car di Sette Sergio, via Mangiacane 7/a, 12011 Borgo San Dalmazzo (CN) Tecno Diesel srl, S.S. 455 Vercelli - Pontestura, 13039 Trino Vercellese (VC) Valerio & Dino sas di Schiavon e Pavanel, via Torino 260, 10040 Leinì (TO)

Officina

S

i trova a pochi metri di distanza, giusto dietro la sede della concessionaria, l’officina Valerio & Dino, che è però indipendente dalla Gabutti. Una scelta ben precisa quella compiuta da Filippo Giove: “A ognuno il suo mestiere. Io non sono un esperto di meccanica e quindi ho preferito lasciare il campo a dei professionisti, anche perché la rete Scania funziona molto bene con soddisfazione nostra e dei clienti”. Tema importante oggi che garanzie allungate e manutenzione programmata hanno sfondato anche tra i trasportatori italiani, normalmente piuttosto restii. “In particolare funziona la formula del secondo e terzo anno di garanzia sulla catena cinematica, ma più in generale tutte le proposte di questo tenore vengono apprezzate”. La struttura di Leinì si sviluppa su 800 mq di officina coperta e 3.500 di piazzale, in cui operano una quindicina di addetti. tutto il resto”. A dare qualche soddisfazione alla concessionaria Scania Gabutti in questo periodo sono state due categorie di clienti spesso sottovalutate: i cosiddetti pa droncini e i trasportatori per “conto proprio”. “Sembrava che le aziende monoveicolari dovessero sparire - spiega Filippo Giove - invece per Scania restano un bacino importante, fatto di clienti seri, che si muovono con oculatezza. E così è anche per i conto proprio, spesso piccole aziende che han no bisogno di mezzi particolari, dotati di gru o di ribaltabile e che devono adeguarsi alle normative. Insieme hanno fatto sì che le richieste continuino ad arrivare”.

A dare ulteriore tranquillità al titolare della Gabutti è la politica Scania, che non prevede quote di stock per i veicoli e permette quindi di guardare alla crisi attuale con una certa tran-

Best seller

I

l prodotto Scania più richiesto, oggi come ieri, è il mezzo per il lungo raggio e poco importa che si tratti di carri o di trattori. Tutto il resto fa da contorno. Secondo le stime della Gabutti un 10 per cento del venduto va riservato alla linea da distribuzione (“Sottovalutata - precisa Filippo Giove - perché si tratta di un ottimo mezzo”), mentre un 5 per cento veniva in passato dal settore cava cantiere, che però nel 2008 si è paralizzato, tanto che la concessionaria di Leinì non ha segnato neppure una vendita. “Vogliamo sperare che possano riprendere i lavori della Tav, per avere un effetto benefico su tutto il comparto”. Filippo Giove è non soltanto il titolare ma anche il principale referente commerciale per i clienti del Grifone.

Le immatricolazioni a confronto nelle province del Nord-Ovest VERBANO CUSIO OSSOLA SOPRA LE 6 TONNELLATE 1,59

1,59

SOPRA LE 16 TONNELLATE

1,59

15,87

SOPRA LE 6 TONNELLATE 2,78

2,27

Altre 1

3,17

VERCELLI Daf 1

Daf 1

Iveco 29 Man 3 Mercedes-Benz 11

6

Daf 2

Scania 1

12

Isuzu 2

Iveco 23 Man 2

Iveco 37

13,89

Man 3

Renault Trucks 5 11,36

2

8,33 Mercedes-Benz 6

43,16

Altre 1 4

Daf 2

Man 2

46,03

14

46

51,39

Mercedes-Benz 6 Renault Trucks 7

Mercedes-Benz 7 9,72

17,46 Renault Trucks 5 4,76

Altre 1

2,78

2,27 22,73

SOPRA LE 16 TONNELLATE

4,17

Iveco 19

Isuzu 2 7,94

1,39

Scania 1

Mitsubishi 1

Volvo 10 13,64 4,55

Volvo 10

1,39 4,17

Renault Trucks 10

12 4

Scania 6 Volvo 3

Scania 6 Volvo 3

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 63 - 21,2% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 44 - 44%

TOTALE SOPRA LE 6 TONNELLATE 72 - 4,3% TOTALE SOPRA LE 16 TONNELLATE 50 - 8,7%


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