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Innanzitutto il Pane - First of all bread
Il pane è il massimo simbolo di condivisione e comunità. Le donne che lo preparavano in casa, si scambiavano tra loro il lievito madre. Il forno era un pò come la fontana, dove ci si incontrava quando si andava per acqua o a lavare i panni. E quando moriva qualcuno, la famiglia distribuiva pagnottelle a tutti i partecipanti alle esquie. Se a morire era un pastore, la famiglia aggiungeva un pezzo di cacio. Ancora oggi continua il rito delle pagnottelle dei morti, considerate più buone delle pagnotte di tutti i giorni. La preparazione del pane era un rito: esso rappresentava l’alimento principale e accompagnava molte pietanze. L’impasto veniva sempre segnato con tre croci in rappresentanza delle figure della Trinità che dovevano proteggere e custodire la famiglia. Per rispetto, le pagnotte non venivano mai capovolte. Il pane non si buttava mai e quello duro era riutilizzato per altre pietanze, come l’acqua cotta, l’impanata, il pancotto. Se proprio era vecchio ed ammuffito si dava agli animali e comunque, prima di gettarlo via, veniva baciato per ingraziare Iddio dell’abbondanza. Normalmente si impastavano circa 8/10 pagnotte ogni settimana. Le pagnotte erano piuttosto grandi perché il fornaio si pagava a numero. Nell’impasto si mettevano le patate un po’ per risparmiare la farina, ma anche perché così il pane si manteneva più a lungo senza indurirsi troppo. Si lasciava sempre un po’ di impasto lievitato con cui si facevano le pizze fritte e le sagne maritate. Oggi può dare una certa soddisfazione farsi da sé, qualche volta, il pane.
Basta seguire la ricetta tradizionale.
Bread has always been the ultimate symbol of sharing and community.
Women who baked it at home often exchanged sourdough starter among themselves.
The oven, like the village fountain where people gathered to fetch water or wash clothes, was a social hub. When someone passed away, the bereaved family would distribute small loaves to everyone who attended the funeral. If the deceased was a shepherd, the family would add a piece of cheese. Even today, the tradition of the “loaves of the dead” continues, and they are considered more flavorful than everyday bread. Bread-making was a ritual, as bread was the primary food and accompanied many dishes. The dough was always marked with three crosses, symbolizing the Holy Trinity, to protect and watch over the family. Out of respect, loaves were never turned upside down. Bread was never thrown away; stale bread was repurposed into other dishes like acqua cotta, impanata, or pancotto. If it became too old and moldy, it was given to animals. However, before discarding it, it was customary to kiss it as a gesture of gratitude to God for the abundance. Typically, families would bake around 8 to 10 large loaves each week. The loaves were sizable because the baker was paid per piece. Potatoes were often added to the dough, not only to save on flour but also to ensure the bread stayed soft longer. A portion of the leavened dough was always set aside to make fried pizzas or sagne maritate. Even today, there is a certain satisfaction in occasionally baking your own bread. Simply follow the traditional recipe, and you’ll be rewarded with a sense of connection to this enduring tradition.

