percorso 20: Monte Fravòrt/Hoabort

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Monte Fravòrt/Hoabort m. 2347 Alternativa: Oscivart/Jechl m. 2286 dalla loc. Tìngherla/Tingler

Dislivello: m. 974.

Tempo di salita: ore 3.30.

Cartografia: Trekkart f. 171|172.

Difficoltà: B.S.

Accesso: dal paese di Pèrgine Valsugana si seguono le ind. per la suggestiva Valle dei Mòcheni/Bersntol; giunti alla fraz. di Canezza, si prende a dx con ind. per Fierozzo/Vlarotz e Frassilongo/Garait. Si risale così il lato sx orogr. B A

T. AL

Dalla M.ga Montagna Grande: A) Oscivart/Jechl; B) M. Fravòrt/Hoabort; cerchiato il Maso Mosketten a sx e il Maso Puecher a dx.


della valle fino a trovare le ind. per Rovéda/Oachlait: si curva a dx e su stretta S.P. 233 si supera la fraz. di Rovéda/Oachlait e si raggiunge la fraz. Kamauz/Kamauvrunt con l’Alb. Kamauz. Si prosegue su S.C. in salita arrivando ad un bivio a q. m. 1390 ca. (ind. Eick - Tingler - Maso Tìngherla e Agr. Tìnglerhof). Si tralascia a sx prendendo la S.C. in piano e si oltrepassa il Maso Kasèrl m. 1386; con breve tratto in discesa si raggiunge l’Agr. Tìnglerhof (tel. 0461 549041) in loc. Tìngherla/Tìngler. Possibilità di comodo parcheggio. Partenza: dall’Agr. Tìnglerhof m. 1373. Note: è questo un percorso molto panoramico, che si inoltra in una valle punteggiata da numerosi e caratteristici masi. La salita necessita di neve assestata e trasformata; la mèta, molto isolata, offre un panorama vasto e la discesa è piacevole fino al punto di partenza. L’alternativa, sempre con neve assestata e trasformata, offre un inaspettato e piacevole panorama; la discesa effettuata lungo il ripido pendio occid. offre una bellissima sciata.

C B A

A) la croce sotto la cima; B) Oscivart/Jechl; C) M. Fravòrt/Hoabort.


Salita: si sale l’erto pendio prativo dinanzi a noi (N) raggiungendo una S.F. a q. m. 1420 ca. (in basso il Maso Eick m. 1402); indi si segue la S.F. fino al suo termine, a q. m. 1500 ca. Con breve e ripida salita in direz. NE si supera una presa d’acqua raggiungendo una S.C. poco distante dal Maso Tonn m. 1540. Si gira a dx percorrendo la S.C. in piano e si tocca poco dopo il Maso Mosketten m. 1551, sito sulla dx. Si lascia ora la S.C. salendo a sx un tratto di bosco in direz. E-NE lasciando sotto di noi la Val Cagna/Schitol. Il bosco si fa via via più rado e sempre in direz. E-NE si risale il pendio lasciando sulla sx una piccola baita a q. m. 1675 ca. e sulla dx, poco lontano, il visibile Maso Puecher m. 1690 «ore 1.15». Si è a q. m. 1700 ca. (qui si diparte l’alt.): dinanzi a noi la mèta e, alla sua sx, l’Oscivart/ Jechl m. 2286. Si segue l’invito della valle portandosi leggermente sulla dx e guadagnando velocemente quota: dapprima in direz. NE fino a q. m. 1760 ca. e poi a E-NE fra bosco rado si giunge ad un primo pianoro a q. m. 1910 ca. «ore 0.45-2.00». Si continua salendo fra radi larici fino a trovarne un Tramonto in vetta al M. Fravòrt/Hoabort.


secondo a q. m. 2010 ca. e poi un terzo a q. m. 2100 ca. Attraversato quest’ultimo, si affronta verso sx (N) il pendio ripido - attenzione: possibili slavine - giungendo a q. m. 2230 ca. (qui perviene l’alt.), sotto il versante occid. della nostra mèta. Si prosegue in direz. E-SE (sempre con attenzione) superando verso dx l’ultimo pendio ripido che permette di guadagnare la cima del M. Fravòrt/Hoabort m. 2347 «ore 1.30-3.30» (mèta dell’it. n. 20 e dell’alt. all’it. n. 22). Discesa: lungo l’it. di salita.

Alternativa: Oscivart/Jechl m. 2286 (disl. m. 913 - tempo di salita: ore 2.45 - diff. B.S.). Salita: da quota m. 1700 ca. «ore 1.15» nei pressi del Maso Puecher, si punta a N-NE risalendo l’ampia zona priva di vegetazione fino a q. m. 1830 ca.: si piega leggermente a sx (N) attraversando obliquamente l’ampia valle e con erta salita fra larici si perviene all’ampia dorsale occid. della nostra mèta. Si è a q. m. 2000 ca. «ore 0.45-2.00»: poco sotto di noi, la zona del Campìo di Stoana. Con attenzione si guadagna quota rimanendo sul culmine dell’ampia dorsale (direz. E) giungendo ad un piccolo falsopiano a q. m. 2081; si prosegue ora verso S-SE sempre per ampia dorsale giungendo a q. m. 2238 (ometto). Si percorre un breve tratto in piano e si perviene a q. m. 2235: da qui con traverso pianeggiante in direz. E-SE fino a q. m. 2230 (molta attenzione - ci si potrebbe collegare alla salita al M. Fravòrt/Hoabort descritta sopra). Si affronta poi l’ultimo tratto erto (E-NE) della panoramica dorsale raggiungendo l’Oscivart/Jechl m. 2286 «ore 0.45-2.45». La croce è posta leggermente più in basso sul versante sett. Discesa: si ritorna alla q. m. 2238 (ometto) e si affronta con molta attenzione (solo con neve del tutto assestata, altrimenti meglio ritornare lungo il tracciato di salita) l’erto pendio occid. posto dinanzi a noi rimanendo alla sua dx e con sciata veloce e molto bella si raggiunge il limite della vegetazione. Quindi, tenendosi sempre a dx, si raggiungono le tracce di salita.


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