Anno 2006 - Edizione N. 11 - Novembre

NOTIZIARIO

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UNIONE

08/11/2006

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ANNO 42° - MENSILE

STAMPA PE RIODIC A ITAL IANA

Uspi

- 11 NUMERI

Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 1, del DL 24/12/2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - DCB di Roma. In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P.T. di Roma - Romanina detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa in vigore

neretto La verità

Periodo costruttivo, senza dubbio.

Abbiamo messo mano al deposito legale dei prodotti editoriali, cercando di venire incontro alle esigenze degli editori, adesso obbligati all’invio di giornali a varie biblioteche.

Il risultato è stato positivo, anche perché finalmente le due maggiori organizzazioni del settore, l’USPI e la FIEG, hanno iniziato a cooperare.

Abbiamo messo mano anche al D.L. sulle intercettazioni arrivando a mitigare le sanzioni minime per gli editori, dimezzandole.

E, naturalmente, stiamo mettendo mano alla finanziaria e al decreto collegato.

Collegato e comunicante, se è vero che alcuni articoli dall’uno passeranno all’altra.

Quello che ci sorprende è il tenore di un 4 emendamento, presentato da

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N OVE MBR E

2006

FINANZIARIA, NUBI NERE SULL’EDITORIA

Sta per essere approvato il decreto legge 262/2006, collegato alla Finanziaria 2007, ma il problema dei tagli all’editoria potrebbe riproporsi con il varo della Legge Finanziaria per il prossimo anno

P

rosegue, a ritmo serrato, in Parlamento l’esame del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262, concernente “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 ottobre stesso, ed in vigore dal giorno stesso della sua pubblicazione.

Il decreto è collegato alla Finanziaria 2007, in discussione alla Camera dei Deputati, della quale non si conoscono ancora i contorni definitivi.

Ab origine il decreto era composto da 48 articoli che sono stati esaminati, modificati e approvati dalle Commissioni 5a e 6a in seduta comune.

Approdato in Aula il testo licenziato dalle Commissioni, il Governo ha preferito porre

Per il deposito legale dei prodotti editoriali

CONVENZIONE USPI-FIEG CON LE BIBLIOTECHE NAZIONALI DI ROMA E FIRENZE

Per accedere alla convenzione occorre presentare annualmente un certificato di iscrizione alla propria associazione di categoria

Nei giorni scorsi l’USPI e la FIEG hanno sottoscritto due accordi separati ma similari, con le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze per il deposito legale dei prodotti editoriali, il cui obbligo è sancito in capo all’editore dal DPR 252/06 (vedi Notiziario USPI n.

10 - ottobre 2006).

In base a tali accordi, gli editori associati USPI o FIEG (allegare certificato di iscrizione) possono effettuare la consegna delle copie in forma cumulativa e con scadenze prefissate, differenziate su base territoriale.

Restano validi i termini fissati dal DPR (60 giorni) per il deposito delle copie alle Biblioteche provinciali.

I testi delle convenzioni sono alle pagine 7, 8 e 9 di questo Notiziario.

Ogni ulteriore informazione è reperibile sul sito www.uspi.it, nei link dedicati all’argomento.

il voto di fiducia, presentando un maxiemendamento all’articolo 2.

In tale maxi-emendamento il Governo ha recepito gran parte delle modifiche introdotte in Commissione.

I commi del nuovo testo del DL approvato, con voto di fiducia, alla Camera riguardanti l’editoria sono quelli dal 117 al 135.

L’iter di conversione di sposta ora al Senato, ma visto il ricorso al voto di fiducia alla Camera non è improbabile che si ricorra a tale voto anche al Senato.

ARTICOLO 2, commi 117 - 118 (ex Articolo 24 - Riordino e

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IL SOMMARIO E’ A PAGINA 2

IL “TROVAPERIODICI” L’USPI è lieta di annunciare ai propri soci una nuova iniziativa intrapresa a favorire una maggiore visibilità delle testate associate.

Da alcuni giorni, nell’home page del sito www.uspi.it, è attivo il “TROVAPERIODICI”.

Tramite questa “finestra” si può accedere ad un sistema di ricerca dei periodici associati alla nostra Unione, suddivisi per materia trattata.

Tale iniziativa verrà fatta conoscere anche tramite i maggiori organi di stampa nazionale.

I dati pubblicati all’interno del “TROVAPERIODICI” (già presenti sulla XIII edizione della “Guida della Stampa Periodica Italiana”) non sono dati sensibili secondo quanto previsto dalla vigente normativa sulla privacy.

Tuttavia, coloro che fossero eventualmente contrari alla pubblicazione dei dati della loro testata sono pregati di darcene tempestiva comunicazione.

Riteniamo questa iniziativa molto utile a favorire una maggior conoscenza e visibilità dei periodici editi dai nostri associati.

Articoli e notizie di questo Notiziario possono essere liberamente riprodotti citandone la fonte.

Se ne raccomanda, anzi, la massima diffusione da parte di tutti i periodici associati all’USPI, nell’interesse della categoria QUESTO NOTIZIARIO VIENE SPEDITO AGLI ASSOCIATI USPI IN REGOLA CON IL VERSAMENTO DELLE QUOTE

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FINANZIARIA, NUBI NERE SULL’EDITORIA semplificazione delle disposizio1 ni sui contributi)

Questo articolo rimanda a successivi regolamenti, da adottarsi con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (come stabilito dal comma 2, dell’articolo 20, della L. 248/06, il c.d. “legge Bersani” - v. Notiziario USPI, n. 9, settembre 2006), miranti alla razionalizzazione e al riordino dei contributi e delle previdenze per le imprese editrici di quotidiani e periodici (ex L. 250/90), radiofoniche e televisive.

Obiettivi, inoltre, degli emanandi regolamenti: la rideterminazione dei criteri di calcolo dei contributi e dei costi ammissibili; l’introduzione di controlli anche da parte di altre amministrazioni dello Stato (es. la Guardia di Finanza); l’attenzione al perseguimento, da parte delle imprese, di obiettivi di efficienza: occupazione, tutela del prodotto primario e ottimizzazione dei costi di produzione e diffusione.

L’articolo, inoltre, conferma i tagli all’editoria per gli anni a venire (50 milioni di euro a decorrere dal 2007) introdotti dalla Legge 248/2006 e indica tra gli obiettivi da raggiungere il coordinamento formale del testo delle disposizioni vigenti ora frammentate in svariate leggi.

Le Commissioni parlamentari esprimeranno parere sugli schemi dei regolamenti da adottare.

ARTICOLO 2, comma 119 (ex Articolo 25 - Regime di pubblicità dei contributi statali)

L’articolo inserisce tra le indicazioni obbligatorie sugli stampati previste dalla Legge 47/1948 (proprietario, editore, direttore responsabile, tipografia...) anche la dichiarazione che “la testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n.

250”, ove chiaramente tale fattispecie ricorra.

Ricordiamo che essendo inserita in un decreto legge, in vigore dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (a pena di decadenza nell’ipotesi di mancata conversione nei tempi stabiliti), tale norma è in vigore dal 3 ottobre scorso.

ARTICOLO 2, commi 120 - 121 - 122 (ex Articolo 28 - Rimborsi per abbonamenti)

L’articolo riguarda i contributi alle imprese radiofoniche di informazione, anche locali, alle quali viene diminuito il rimborso alle spese per l’abbonamento ai servizi delle agenzie di stampa dall’80 al 60% .

Viene data anche una definizione di agenzie di stampa “a diffusione nazionale”.

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ARTICOLO 2, commi 124 - 125 - 126 - 127 (ex Articolo 29 - Modifiche alla legge 7 agosto 1990, n. 250)

La norma introduce il principio che i costi ammissibili sui quali viene calcolata l’entità del contributo della L. 250/90 sono quelli risultanti dall’ultimo bilancio di competenza e ripara ad errori di imputazione dei costi, in cui sono incappati gli uffici della Presidenza del Consiglio, in relazione ai contributi per l’anno 2003.

La Legge 250/90, infatti, faceva riferimento ai costi risultanti dai bilanci degli ultimi due esercizi.

Il DDL “Bonaiuti” (che, però, non è stato mai approvato) si riferiva ai costi dell’ultimo bilancio di competenza.

Il Dipartimento editoria aveva dapprima liquidato i contributi 2003 secondo il dettato del Ddl Bonaiuti e poi aveva iniziato a richiedere agli editori destinatari del contributo il recupero delle maggiori somme versate.

Il comma 127 stabilisce che non si proceda all’ulteriore recupero e si provveda alla restituzione di quanto recuperato.

Per quanto riguarda i contributi a cooperative, fondazioni e enti morali (o a società da essi detenute con la maggioranza del capitale sociale) ex articolo 3, comma 3, della Legge 250, la Finanziaria 2006 aveva quasi raddoppiato il contributo: da 200 lire a 0,20 centesimi a copia.

Il comma 126 diminuisce il tetto massimo di tiratura media oggetto di contribuzione: da 40.000 copia a 30.000.

ARTICOLO 2, commi 128 - 129 - 130 (ex Articolo 30 - Modifiche alla legge 23 dicembre 2005, n. 266)

L’articolo introduce tre modifiche alla Legge Finanziaria 2006, che a sua volta aveva modificato alcune norme della legge 250/90:

1) la decadenza dal diritto al contributo (pari a un anno per la trasmissione della documentazione richiesta dagli uffici) è riferita anche agli anni precedenti; 2) i costi sostenuti per le collaborazioni, anche giornalistiche, sono ammessi fino ad un tetto massimo del 10% degli altri costi a base del contributo; 3) si dà tempo fino al 31 dicembre 2006 alle cooperative editrici per uniformarsi alla norma introdotta dalla L. 266/05 che prescrive che tali cooperative debbano esser formate esclusivamente da giornalisti professionisti, pubblicisti o poligrafici.

ARTICOLO 2, comma 131

S OMMARIO

Finanziaria, nubi nere sull’editoria (pagine 1, 2, 6) La verità (pagine 1, 4)

Le quote associative USPI per l’anno 2007 (pagina 3)

Decreto legge sulle intercettazioni, il Senato viene incontro alle richieste dell’USPI (pagina 4) Il decreto fiscale 262/2006 collegato alla Finanziaria 2007 (pagine 5, 6)

Convenzione USPI-FIEG con le Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze per il deposito legale dei prodotti editoriali (pagine 7, 8, 9)

Convenzione USPI - Studio Astolfo Di Amato e Associati Avvocati (pagina 10)

Temporale di fine estete sui co.co.pro. dei call-center L’autonomia delle co.co.pro. anche se manca il progetto evita la mannaia del lavoro subordinato Cumulo pensionistico per co.co.co. e co.co.pro. (pagina 11) Relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - seconda parte (pagine 12, 13) Echi dal XIX Stage di Urbino (pagina 14) Biblioteca USPI (pagina 15)

Periodici associati all’USPI - 388° elenco (pagina 16) L’Eco della Stampa (pagina 16)

(ex articolo 31 - convenzioni aggiuntive)

Il comma ha riguardo alle convenzioni che possono essere stipulate tra le Amministrazioni dello Stato e la società concessionaria del servizio pubblico di diffusione radiofonica e televisiva e prevede la stipula di un’apposita convenzione, nell’ambito del progetto di audiovideoteca, a titolo gratuito tra la RAI e la Camera dei deputati ed il Senato per la conservazione e conversione in digitale del materiale audiovisivo delle sedute del Parlamento.

ARTICOLO 2, commi 132 - 133 - 134 (nuovi)

I commi introducono, con relativa copertura finanziaria, un Fondo per il diritto di prestito al pubblico eseguito dalle biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici, presso il Ministero per i beni e le attività culturali.

Secondo una direttiva europea del 1992, infatti, tali prestiti non potevano essere “gratuiti”, ma dovevano assicurare una remunerazione agli aventi diritto (autori e editori).

Di questa onerosità si fa ora carico lo Stato.

Il Fondo sarà gestito dalla SIAE. 6 Notiziario USPI n° 11/2006

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LE QUOTE ASSOCIATIVE USPI

per l’anno 2007

L’invito ai Soci a rinnovare al più presto l’iscrizione all’USPI per l’anno 2007 versando la relativa quota associativa, lungi dal corrispondere ad una rituale formalità, risponde alla doverosa esigenza di assicurare all’Unione le entrate necessarie non soltanto a fronteggiare i continui ed evidenti aumenti dei costi, ma soprattutto a potenziare i servizi gratuiti resi alla generalità dei Soci.

I periodici e gli editori iscritti sanno infatti assai bene che l’USPI offre al Socio un consistente pacchetto di servizi gratuiti che comprende, tra l’altro: - la consulenza editoriale e l’assistenza amministrativa per pratiche publiche; - l’aggiornamento professionale mensile tramite questo Notiziario; - copia gratuita della XIII edizione della “Guida della Stampa Periodica” (volume + CD) - la rappresentanza e la tutela in seno alle Commissioni ministeriali; - il filo diretto telefonico per la consulenza fiscale, postale, legislativa, legale, pubblicitaria e internet; - congressi, convegni e stages di qualificazione professionale; - la tessera, bollino annuale e “disco stampa” per autovettura.

Le quote associative fissate dal Consiglio Nazionale dell’USPI per il 2007 (e comprensive del costo del “Notiziario USPI”) sono le seguenti:

Per le testate (secondo la tiratura dichiarata):

(Per le TESTATE ON LINE il criterio della tiratura è sostituito da quello del numero degli utenti potenziali a cui la testata si rivolge)

da da da da da

€ € € € €

1 a 10.000 copie 10.001 a 50.000 copie 50.001 a 100.000 copie 100.001 a 200.000 copie 200.001 copie in su

210,00 645,00 1.200,00 2.400,00 3.650,00

OFFERTA PRIMA ISCRIZIONE 2007: con soli 6 euro, in aggiunta alla quota associativa, riceverete direttamente al vostro domicilio la XIII Ediz. della “Guida della Stampa Periodica” 2005/2006 (volume + CD).

Nella causale di versamento specificare dettagliatamente: “Quota associativa USPI 2007 + Guida Stampa Periodica”.

Quota d’iscrizione (“una tantum” per le testate che si iscrivono per la prima volta): - Per le testate la cui tiratura (o potenziale utenza) dichiarata sia fino a 10.000 copie - Per le testate la cui tiratura (o potenziale utenza) dichiarata superi le 10.000 copie

€

90,00

€

170,00

€ €

210,00 320,00

Per i soci singoli ex art. 30 dello Statuto:

- se direttori, condirettori, redattori capo, redattori o collaboratori di periodici associati all’USPI - stesse categorie ma che operano per periodici non associati all’USPI

Il versamento della quota associativa può essere effettuato a mezzo bonifico bancario presso la Banca Popolare di Milano, Agenzia 6, Via Franceschini n. 58 - Roma, CIN: U - ABI: 05584 - CAB: 03206 c/c: 000000004977 (intestato USPI), ovvero tramite assegno bancario, barrato e non trasferibile spedito con assicurata convenzionale, o con versamento su conto corrente postale numero 27433002 intestato all’USPI.

ATTENZIONE

Al fine di evitare errate registrazioni, si raccomanda vivamente agli associati che, nell’effettuare il versamento postale o il bonifico bancario, vengano chiaramente indicati, possibilmente a stampatello nella causale, il titolo della testata ovvero - se la quota si riferisce ad un iscritto individuale - il nome e cognome del socio.

PER FACILITARE IL VERSAMENTO DELLE QUOTE IN QUESTO NUMERO E’ INSERITO UN MODULO C.C.P.

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Approvato il D.L. 259/06 con il limite minimo a 10.000 euro

DECRETO LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI, IL SENATO VIENE INCONTRO ALLE RICHIESTE DELL’USPI

I

l 18 ottobre scorso, l’Aula del Senato ha approvato, con modificazioni, il decreto legge 259/2006 (c.d. “decreto Mastella”) sul riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche e della loro diffusione e divulgazione sui mezzi di comunicazione di massa.

Nella stesura originaria (vedi “Notiziario USPI” n. 10 - ottobre 2006) il decreto prevedeva che, a titolo di riparazione, ciascun interessato potesse richiedere all’autore della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche illegalmente acquisite, al direttore responsabile e all’editore, in solido fra loro, una somma di denaro proporzionata alle copie stampate o al bacino di utenza, ma comunque “non inferiore a ventimila euro”.

Con alcune lettere indirizzate al Ministro della Giustizia proponente il decreto, al Sottosegretario Levi, al Presidente della IIa Commissione Giustizia, Salvi che aveva in esame il DL e ad alcuni senatori, l’USPI ha sollevato critiche all’impostazione del decreto: contestando, in primis, l’inclusione dell’editore quale soggetto tenuto alla riparazione, visto che questi di norma non ha voce in capitolo sul contenuto del giornale, determinato esclusivamente dal giornalista e dal direttore responsabile e, soprattutto, opponendosi alla previsione di un minimo di riparazione (20.000 euro) apparsa eccessiva nei confronti di giornali con tiratura limitata.

Ecco il testo della lettera inviata al Ministro Mastella:

«Illustrissimo Signor Ministro, come ben sa, la II Commissione del Senato è in procinto di trattare la conversione del Decreto Legge 22 settembre 2006, n° 259 “Disposizioni urgenti per il riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche” (atto Senato n° 1013).

Il Decreto Legge, che L’USPI valuta in generale positivamente, contiene però alcune disposizioni penalizzanti in misura eccessiva per gli editori e, in particolare, per i piccoli e medi editori.

Ci riferiamo alle norme dell’articolo 4 che prevedono la responsabilità anche dell’editore per la divulgazione degli atti dei documenti di cui all’art. 240, comma 2, cpp.

Tutti noi sappiamo che il contenuto degli articoli di un quotidiano e di un periodico è determinato esclusivamente dal giornalista e dal direttore responsabile.

L’editore, di norma, non ha voce in capitolo sul contenuto del giornale e, quindi, non si capisce perché debba essere punito un soggetto che non ha alcun potere decisionale in merito alla condotta illecita.

4

Lo stesso art. 4, inoltre, prevede che “l’entità della riparazione non può essere inferiore a ventimila euro”.

La commisurazione della sanzione pecuniaria nella misura di 0,50 cent. per copia sembra più che sufficiente riguardo ai giornali in generale e più specificamente, ai piccoli editori.

La fissazione di un minimo così alto rappresenta una prospettiva devastante per giornali che stampano poche migliaia di copie.

Facciamo un esempio: un periodico di informazione locale che stampa 4.000 copie, in base al calcolo dei 0,50 cent. per copia potrebbe essere condannato al pagamento di 2.000 euro, sanzione dura ma sopportabile.

Prevedendo il minimo a 20.000 euro, invece, la pena sarebbe decisamente eccessiva rispetto alle dimensioni dell’azienda.

E’ necessario, quindi, correggere il testo dell’art. 4 e, in tal senso, le nostre proposte sono le seguenti: a) All’art. 4 eliminare “e all’editore”; b) All’art. 4 eliminare l’ultimo capoverso: “In ogni caso, l’entità della riparazione non può essere inferiore a ventimila euro”.

Naturalmente la seconda ipotesi è subordinata alla non accettazione della prima.

Confidiamo molto nel Suo intervento per la soluzione di una questione che reputiamo importante per la tutela del nostro settore».

Durante l’esame in IIa Commissione del Senato, il Senatore Antonino Caruso (AN) ha presentato un emendamento che riformulava l’articolo 4 del decreto legge e diminuiva il limite minimo della riparazione che può essere richiesta a 10.000 euro.

La Commissione, contemperando le esigenze di giustizia e le fondate richieste dell’USPI, ha ritenuto di trovare un giusto equilibrio accogliendo e facendo proprio l’emendamento, presentandolo a propria firma in Assemblea, la quale lo ha approvato.

Ora l’esame passa alla Camera dei Deputati, ma c’è la ragionevole certezza che il testo approvato non verrà modificato ulteriormente.

Questo è il nuovo testo dell’articolo 4 del DL 259/06, come licenziato dal Senato: ARTICOLO 4

1. A titolo di riparazione può essere richiesta all’autore della pubblicazione degli atti o dei documenti di cui al comma 2 dell’articolo 240 del codice di procedura penale, al direttore responsabile e all’editore, in solido fra loro, una somma di denaro determinata in ragione di cinquanta centesimi

per ogni copia stampata, ovvero da 50.000 a 1.000.000 di euro secondo l’entità del bacino di utenza ove la diffusione sia avvenuta con mezzo radiofonico, televisivo o telematico. In ogni caso, l’entità della riparazione non può essere inferiore a 10.000 euro.

2. L’azione può essere proposta da parte di coloro a cui i detti atti o documenti fanno riferimento. L’azione si prescrive nel termine di cinque anni dalla data della pubblicazione. Agli effetti della prova della corrispondenza degli atti o dei documenti pubblicati con quelli di cui al comma 2 dell’articolo 240 del codice di procedura penale fa fede il verbale di cui al comma 6 dello stesso articolo. Si. applicano, in quanto compatibili, le norme di cui al capo III del titolo I del libro IV del codice di procedura civile.

3. L’azione è esercitata senza pregiudizio di quanto il Garante per la protezione dei dati personali possa disporre ove accerti o inibisca l’illecita diffusione di dati o di documenti, anche a seguito dell’esercizio di diritti da parte dell’interessato.

4. Qualora sia promossa per i medesimi fatti di cui al comma 1 anche l’azione per il risarcimento del danno, il giudice tiene conto, in sede di determinazione e liquidazione dello stesso, della somma corrisposta ai sensi del comma l».

neretto

illustri esponenti della maggio1 ranza , tendente a privare delle agevolazioni postali i giornali che abbiano più del 30 % di pubblicità.

Uno strano emendamento, sul cui contenuto l’USPI non è assolutamente d’accordo, per mille e mille motivi. Certo, si realizzerebbe un gran risparmio per le casse dello Stato ma, sia detto per l’ennesima volta, i responsabili dell’editoria non sono, e non devono essere considerati, alla stregua di amministratori di condominio che devono semplicemente far di conto.

I responsabili dell’editoria sono illustri personaggi di altissimo livello che sanno leggere i numeri capendo perfettamente la portata politica dell’intervento statale.

Ma se proprio volessimo far di conto (imparando un mestiere nuovo) non potremmo cominciare, invece di tagliare al 30 %, a verificare se i giornali beneficiati dalle agevolazioni postali rispettino veramente il limite attuale del 45 % ?

Quello sarebbe un modo non traumatico di capire.

Presto, comunque, conosceremo le reali intenzioni del governo sul tema.

Come al solito la verità ci farà liberi sperando che, come al solito, non ci faccia anche più poveri.

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IL DECRETO FISCALE 262/2006 collegato alla Finanziaria 2007 ARTICOLO 2, commi 117 - 136 (Misure in materia di riscossione)

117. Con regolamenti adottati ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, si procede al riordino ed alla semplificazione delle disposizioni normative relative ai contributi ed alle provvidenze per le imprese editrici di quotidiani e periodici, radiofoniche e televisive, introducendo nella disciplina vigente le norme necessarie per il conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) razionalizzazione e riordino dei contributi e delle provvidenze, anche tenuto conto dell’articolo 20, commi l e 2, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, ed in coerenza con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica; b) rideterminazione e snellimento delle procedure, dei criteri di calcolo dei contributi spettanti, dei costi ammissibili ai fini del calcolo dei contributi, dei tempi e delle modalità di istruttoria, concessione ed erogazione, nonchè dei controlli da effettuare, anche attraverso il ricorso, da parte del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ad altre amministrazioni dello Stato;

c) particolare attenzione al perseguimento, da parte delle imprese, di obiettivi di maggiore efficienza, occupazione e qualificazione, utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, effettiva diffusione del prodotto editoriale sul territorio, con particolare riguardo a: l. occupazione; 2. tutela del prodotto editoriale primario; 3. livelli ottimali di costi di produzione e di diffusione riferiti al mercato editoriale;

d) coordinamento formale del testo delle disposizioni vigenti, apportando le modifiche necessarie per garantire la coerenza logica e sistematica.

118. Gli schemi dei regolamenti previsti dal comma 117 sono trasmessi alle Camere per l’acquisizione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari, le quali si esprimono entro trenta giorni dall’assegnazione. Decorso il predetto termine senza che le Commissioni abbiano espresso i pareri di rispettiva competenza, i regolamenti possono essere comunque adottati.

Notiziario USPI n° 11/2006

119. Tra le indicazioni obbligatorie previste dall’articolo 2, secondo comma, della legge 8 febbraio 1948, n. 47, è inserita la dichiarazione che la testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250, ove ricorra tale fattispecie.

120. All’articolo Il, comma l, della legge 25 febbraio 1987, n. 67, le parole: «a decorrere dal 1° gennaio 1991» sono sostituite dalle seguenti: «a decorrere dal 1° gennaio 2007» e alla lettera b) le parole: «al rimborso dell’80 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «al rimborso del 60 per cento».

121. All’articolo 8, comma l, della legge 7 agosto 1990, n. 250, le parole: «a decorrere dal 1° gennaio 1991» sono sostituite dalle seguenti: «a decorrere dal 1° gennaio 2007» e alla lettera b) le parole: «al rimborso dell’80 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «al rimborso del 60%».

122. Il secondo comma dell’articolo 27 della legge 5 agosto 1981, n. 416, è sostituito dal seguente: «Sono considerate a diffusione nazionale le agenzie di stampa i cui notiziari siano distribuiti in abbonamento a titolo oneroso, qualunque sia il mezzo di trasmissione utilizzato, ad almeno quindici testate quotidiane in cinque regioni, che abbiano alle loro dipendenze a norma del contratto nazionale di lavoro più di dieci giornalisti professionisti con rapporto a tempo pieno, indeterminato ed esclusivo, ed effettuino un minimo di dodici ore di trasmissione al giorno per almeno cinque giorni alla settimana».

123. A decorrere dai contributi relativi all’anno 2007, le imprese di radiodiffusione sonora e televisiva ed i canali tematici satellitari possono richiedere le riduzioni tariffarie, ai sensi dell’articolo 11, comma l, lettera a), della legge 25 febbraio 1987, n. 67, per un solo abbonamento sui canoni di noleggio e di abbonamento ai servizi di telecomunicazione via satellite, riferito esclusivamente al costo del segmento di contribuzione, fornito da società autorizzate ad espletare i predetti servizi.

124. A decorrere dai contributi relativi all’anno 2006, all’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 8, lettera a), le parole: «della

media dei costi risultanti dai bilanci degli ultimi due esercizi» sono sostituite dalle seguenti: «dei costi risultanti dal bilancio»;

b) al comma 9 le parole: «della media» sono soppresse;

c) al comma 10, lettera a), le parole: «della media dei costi risultanti dai bilanci degli ultimi due esercizi» sono sostituite dalle seguenti: «dei costi risultanti dal bilancio».

125. All’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, nel comma 2, lettera c), le parole: «precedente a quello» sono soppresse.

126. All’articolo 3, comma 3, primo periodo, della legge 7 agosto 1990, n. 250, le parole: «fino a 40 mila copie di tiratura media» sono sostituite dalle seguenti: «fino a 30 mila copie di tiratura media».

127. Qualora nella liquidazione dei contributi relativi all’anno 2004 sia stato disposto, in dipendenza dell’applicazione di diverse modalità di calcolo, il recupero di contributi relativi all’anno 2003, non si procede all’ulteriore recupero e si provvede alla restituzione di quanto recuperato.

128. Il termine di decadenza previsto dall’articolo l, comma 461, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si intende riferito anche ai contributi relativi agli anni precedenti.

129. All’articolo l, comma 455 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, le parole: «dei costi complessivamente ammissibili» sono sostituite dalle seguenti: «degli altri costi in base ai quali è calcolato il contributo».

130. Il comma 458 dell’articolo l della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si interpreta nel senso che la composizione prevista dalla citata disposizione per l’accesso alle provvidenze di cui all’articolo 3, commi 2 e 2-quater, della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, consente l’erogazione dei contributi relativi all’anno 2006, qualora realizzata nel corso del medesimo anno.

131. Le convenzioni aggiuntive di cui agli articoli 19 e 20 della legge 14 aprile 1975, n. 103, sono approvate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i 6 5

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Ministri dell’economia e delle 5 finanze e delle comunicazioni, e, limitatamente alle convenzioni aggiuntive di cui all’articolo 20, terzo comma, della stessa legge, con il Ministro degli affari esteri. Il pagamento dei corrispettivi è effettuato nell’anno successivo alla prestazione dei servizi derivanti dalle convenzioni. Nell’ambito del progetto di audiovideoteca di cui all’articolo 24, comma 2, del contratto di servizio di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 del 12 marzo 2003, la RAI-Radiotelevisione italiana Spa, previa stipula di una convenzione a titolo gratuito con la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, assicura il supporto tecnico necessario alla conservazione e alla conversione digitale del materiale audiovisivo delle sedute del Parlamento.

132. In recepimento della direttiva 92/100/CEE del Consiglio, del 19 novembre 1992, al fine di assicurare la remunerazione del prestito eseguito dalle biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici, è autorizzata la spesa annua di 250.000 euro per l’anno 2006, di euro 2,2 milioni di euro per il 2007 e di 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008 per l’istituzione presso il

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Ministero per i beni e le attività culturali del Fondo per il diritto di prestito pubblico. Il Fondo è ripartito dalla Società italiana autori ed editori (SIAE) tra gli aventi diritto, sulla base degli indirizzi stabiliti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentite la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e le associazioni di categoria interessate. Per l’attività di ripartizione spetta alla SIAE una provvigione, da determinare con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, a valere sulle risorse del Fondo. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai prestiti presso tutte le biblioteche e discoteche di Stato e degli enti pubblici, ad eccezione di quelli eseguiti dalle biblioteche universitarie e da istituti e scuole di ogni ordine e grado, che sono esentati dalla remunerazione dei prestiti. All’articolo 69, comma l, della legge 22 aprile 1941, n. 633. e successive modificazioni, le parole: «, al quale non è dovuta alcuna remunerazione» sono soppresse.

133. All’onere di cui al comma 132, pari a 250.000 euro per l’anno 2006, 2,2 milioni di euro per il 2007 e 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2008, si provvede quanto a euro 250.000 per

FINANZIARIA, NUBI NERE SULL’EDITORIA ARTICOLO 2, comma 135 (ex articolo 33 - Modalità di rimborso alla società Poste Italiane)

2

Nel decreto fiscale, questa è l’unica norma che riguarda le Poste Italiane e le agevolazioni tariffarie postali all’editoria.

Si stabilisce che le somme ancora dovute dallo Stato alle Poste per le agevolazioni praticate saranno rimborsate entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, con una rateizzazione di dieci anni.

I testi completi dei commi da 117 a 135 dell’articolo 2 del decreto fiscale sono pubblicati a pagina 5 e 6 di questo Notiziario

PERCHE’ ALLORA UN COSI’ ALLARMATO?

TITOLO

Visto l’esame degli articoli presenti nel decreto fiscale collegato alla Finanziaria 2007, i nostri associati si chiederanno perché abbiamo pubblicato in prima pagina un titolo così allarmato.

L’allarme (già lanciato dall’USPI con l’arti6

colo “L’USPI al Governo: basta tagli all’editoria” sul Notiziario USPI di settembre scorso) riguarda, non il testo di legge passato alla Camera, ma due articoli presenti nel decreto legge originario presentato dal Governo e da un emendamento depositato in Commissione.

I due articoli (precisamente il 26 e 27 del DL 262/06) sono stati poi soppressi su proposta del Governo durante l’esame del provvedimento in Commissione, portandosi via anche l’emendamento, ma è intenzione del Governo stesso di ripresentarli durante l’iter di approvazione della Legge Finanziaria 2007.

L’articolo 26, nel testo originario del decreto legge, vincolava l’erogazione dei contributi della Legge 250/90 alla limitazione delle risorse disponibili e introduceva il criterio del riparto percentuale nel caso di insufficienza delle risorse, facendo così venir meno la caratteristica di “diritti soggettivi” ai contributi.

Il successivo articolo obbligava le testate che ricevono contributi statali diretti a diffondere gratuitamente messaggi di pubblicità istituzionale.

l’anno 2006, euro 1,2 milioni per l’anno 2007 ed euro 3 milioni a decorrere dall’anno 2008 mediante utilizzo di parte delle maggiori entrate derivanti dal presente decreto e quanto a euro l milione per l’anno 2007 mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2006, utilizzando per l’anno 2007 la proiezione dell’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.

134. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

135. Le somme ancora dovute alla società Poste Italiane ai sensi dell’articolo 3, comma l, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n.

46, sono rimborsate, previa determinazione effettuata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l’informazione e l’editoria, di concerto con il Ministero delle comunicazioni e con il Ministero dell’economia e delle finanze, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con una rateizzazione di dieci anni.

Ben più devastante per tutto il settore editoriale sarebbe stato l’emendamento presentato dagli Onorevoli Sposetti (DS) e Fabris (UDEUR) insieme.

L’emendamento andava a modificare la legge 46/2004 di conversione del DL 353/03 sulle agevolazioni tariffarie postali per l’editoria, sostituendo il criterio del tetto massimo del 45% di pubblicità ammessa sull’intero stampato (e su base annua) per rientrare nelle agevolazioni postali, e spostando il criterio discriminatorio sul fatturato pubblicitario della società editrice che non doveva superare il 30% dell’intero fatturato su base annua.

Tale norma se riproposta e approvata farebbe decadere dalle agevolazioni postali tutta la grande e media editoria, provocando sconvolgimenti nel settore di cui, francamente, non se ne vede la necessità ne’ l’opportunità.

Dopo anni di incertezze legislative (il c.d. “rimborso a posteriori” delle agevolazioni postali agli editori, introdotto dall’articolo 41 della Finanziaria 1999) si è arrivati ad una legge, quella del 2004, non esaltante ma ormai metabolizzata dal settore.

Rimettere mano alle agevolazioni postali (dice un proverbio che si sa come si comincia ma non si sa come andrà a finire) potrebbe essere un gioco pericoloso per tutti.

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Protocollo d’intesa tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la FIEG e l’USPI Ai sensi del comma 3 dell’articolo 12 del DPR 3 maggio 2006, n. 252, “Regolamento recante norme in materia di deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico”, tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, e l’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana, si stabilisce quanto segue:

1. Gli editori associati alla FIEG e all’USPI possono effettuare la consegna delle copie d’obbligo dei giornali quotidiani e dei periodici alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze in forma cumulativa.

2. Fa eccezione al punto 1) il primo fascicolo (numero 0 e/o numero 1) di un quotidiano o periodico che esca per la prima volta: questo verrà inviato singolarmente, contestualmente alla prima distribuzione al pubblico.

3. L’elenco in due copie di cui al comma 4 dell’articolo 7 del Regolamento deve indicare la ragione sociale dell’editore compreso l’indirizzo e/o un numero di fax di riferimento (ai fini della ricevuta di cui al punto 5), il nome della testata, l’indicazione delle eventuali diverse edizioni locali, e il numero di ogni singolo esemplare consegnato. Per i giornali, vanno indicati gli eventuali giorni di sciopero, a giustificazione delle eventuali relative mancanze.

4a). Le scadenze di consegna differenziate per regione dei giornali quotidiani, plurisettimanali (meno di 5 uscite a settimana) e settimanali (e relativi supplementi e allegati) sono identiche alla Convenzione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (vedi precedente Convenzione).

4b). Le scadenze di consegna differenziate per regione dei periodici quattordicinali, quindicinali, mensili e di altra periodicità (e relativi supplementi e allegati) sono identiche alla Convenzione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (vedi precedente Convenzione).

In sede di prima applicazione, i giornali quotidiani, plurisettimanali e settimanali distribuiti dal 2 settembre al 30 settembre 2006 andranno consegnati entro l’anno da tutti gli editori.

5. I pacchi vanno indirizzati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Via Tripoli, 36/44, 50122. I pacchi contenenti i quotidiani devono essere indirizzati all’ “Ufficio Giornali”, i pacchi contenenti gli altri periodici all’ “Ufficio Periodici”.

Se la consegna avviene tramite corriere, deve essere effettuata fra le 8.30 e le 12.30.

L’ufficio rilascerà apposita ricevuta di avvenuta ricezione del plico, che dovrà essere confezionato e dovrà riportare i dati a norma dell’art. 7 comma 3 del D.P.R. n. 252, e inoltre dovrà essere accompagnato dall’elenco di cui al punto 3.

Dopo aver verificato il contenuto del plico e la sua conformità all’elenco allegato dal mittente, la Biblioteca provvederà a restituire via fax o per posta, opportunamente vidimata, la copia dell’elenco dei documenti inviati.

6. Ove venga utilizzato il servizio pubblico postale, ai fini del rispetto del calendario di consegne di cui sopra fa fede la data del timbro postale di spedizione del plico.

7. Il presente protocollo d’intesa si applica per un anno in via sperimentale, e potrà essere rinnovato di comune accordo tra le parti.

Per la Biblioteca Nazionale Centrale:

Per la FIEG: Per l’USPI:

Firenze, 26 ottobre 2006

Notiziario USPI n° 11/2006

F.to Il Direttore (Dott. Antonia Ida Fontana)

F.to Il Direttore Generale (Dott. Fabrizio Carotti)

F.to Il Segretario Generale (Avv. Francesco Saverio Vetere)

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CONVENZIONE USPI - STUDIO ASTOLFO DI AMATO E ASSOCIATI AVVOCATI

L’USPI ha sottoscritto un importante accordo con lo Studio Astolfo DI AMATO e Associati Avvocati, con sede a Milano, Roma e Napoli e membro dei primari network internazionali “Multilaw”, per l’assistenza professionale agli associati per ogni problema di natura legale esistente o insorgente nel riquadro delle proprie attività.

Con questa importante Convenzione, l’USPI completa e finalizza l’offerta dei servizi che, sul piano legale, sono a disposizione degli editori associati, affiancando alle consulenze gratuite della Segreteria Generale la possibilità per i soci di farsi assistere da una prestigiosa struttura professionale, presente in tutta Italia e con referenti esteri, che riserverà loro un trattamento preferenziale relativamente ai corrispettivi per l’attività richiesta.

Lo Studio Astolfo DI AMATO e Associati Avvocati potrà, quindi, mettere a disposizione degli associati USPI tutte le proprie competenze ed esperienze maturate nel settore dell’editoria: dal diritto societario alla contrattualistica, dal diritto di cronaca al sistema dei contributi, dai profili laburistici alla redazione di atti.

Per contattare lo Studio, i riferimenti sono nel riquadro in fondo a questa pagina

CONVENZIONE Tra

L’Unione Stampa Periodica Italiana in prosieguo denominata per brevità USPI, in persona del legale rappresentante avv.to Francesco Saverio Vetere, per la carica domiciliato in Roma al viale Battista Bardanzellu, 95 ed autorizzato alla sottoscrizione del presente atto.

e

Lo Studio Astolfo DI AMATO e Associati Avvocati, in prosieguo denominato per brevità lo STUDIO, con sede in Roma, alla via Nizza n. 59, in persona del suo legale rappresentante Prof. Astolfo Di Amato.

Premesso

Che l’USPI rappresenta la stampa periodica italiana nella tutela dei diritti e degli interessi professionali, morali e materiali dell’intera categoria su tutto il territorio nazionale.

Che l’USPI nell’esercizio di detta attività svolge in campo interno ed internazionale tutte le azioni connesse al conseguimento dei suoi scopi assumendo ogni iniziativa che a tal fine ritiene idonea.

Che l’USPI coordina nei limiti del suo sta-

tuto l’attività professionale degli associati nei loro rapporti con gli istituti e le amministrazioni, sia pubbliche che private.

Che lo STUDIO ha maturato una specifica expertise nel diritto societario, nel diritto dei contratti, nel diritto d’autore con particolare attenzione al settore dell’editoria, ed in genere nel diritto dei mezzi di comunicazione.

Che lo STUDIO ha sede a Milano, Roma e Napoli ed è membro dei primari network internazionali “Multilaw”.

Tanto premesso le parti convengono quanto segue:

1. Le premesse fanno parte integrante del

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presente accordo.

L’USPI indica nello STUDIO il consulente legale da proporre ai componenti dell’associazione e si impegna a dare tempestiva comunicazione della presente convenzione ai suoi associati nelle forme e nelle modalità più adeguate.

Lo STUDIO eseguirà gli interventi necessari od opportuni ai fini della soluzione di ogni apprezzabile problema di natura legale esistente od insorgente nel quadro operativo delle attività svolte dall’USPI e dagli associati.

La durata del presente accordo è a tempo indeterminato. Le parti potranno recedere in qualsiasi momento.

L’assistenza professionale dello STUDIO avrà ad oggetto tra l’altro, le materie indicate in premessa, più specificamente essa avrà ad oggetto: a) il diritto societario; b) la contrattualistica in genere, compresa quella relativa al Contratto di distribuzione e di vendita, al Contratto editoriale, al Contratto estimatorio, ai Contratti che a diverso titolo interessano l’area del diritto d’autore. La consulenza relativa ai Contratti conclusi per via elettronica intendendo con ciò riferirsi alle tematiche del commercio elettronico, ma anche alla gestione telematica di offerte di servizi fornite dall’impresa editrice. I Contratti per la gestione informatizzata di banche dati. I Contratti relativi alla commissione e gestione dei software applicativi relativi alle attività di composizione. I Contratti che attengono la realizzazione di ebook e la loro offerta telematica. I Contratti relativi alla pubblicità; c) l’assistenza nelle questioni attinenti il

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diritto di cronaca, sia sotto il profilo civilistico sia penale; d) l’assistenza nelle problematiche tecniche e fiscali legate al sistema dei contributi; e) l’assistenza nei profili laburistici quali l’inquadramento delle diverse figure professionali secondo il Contratto Collettivo di settore; la predisposizione di eventuali codici disciplinari aziendali; assistenza e consulenza nei procedimenti disciplinari ex art. 7 Legge 300/1970; assistenza e consulenza per eventuali accordi integrativi aziendali; redazione di atti, verbali, assistenza in sede sindacale e/o di organismi ministeriali per situazioni di crisi aziendale.

Lo STUDIO si impegna a riservare agli associati USPI un trattamento preferenziale relativamente ai corrispettivi.

Per usufruire del trattamento di cui al comma 1, gli associati dovranno esibire presso lo STUDIO, una lettera di presentazione che attesti la loro qualità di associato e la regolare iscrizione all’USPI. Lo STUDIO espleterà l’attività di propria competenza attraverso l’intera propria struttura professionale, avvalendosi, laddove necessario, di propri consulenti. All’uopo lo STUDIO indica nella persona dell’avv.to Marianna Quaranta il proprio referente per i contatti con gli associati USPI. Nell’esecuzione dell’attività professionale richiesta, lo STUDIO fruirà della più completa cooperazione da parte dell’USPI.

Roma, 24 novembre 2005

Prof. Avv.to Astolfo Di Amato Avv.to Francesco Saverio Vetere

Per un primo contatto con lo Studio DI AMATO & Associati i soci USPI possono rivolgersi a: Avv. Marianna Quaranta Studio Di Amato & Associati Via Domenico Morelli, 24 - Napoli Tel. 081.24.57.510 Fax 081.24.57.066 www.diamato.net mariannaquaranta@diamato.net

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LAVORO, diritto, fisco e previdenza - LAVORO, diritto, fisco e previdenza TEMPORALE SUI CO.CO.PRO. DEI CALL - CENTER

Il ministro del Lavoro Damiano con circolare del 14 giugno u.s. ha distinto le attività consentite con le co.co.pro. che rientrano nell’ambito del lavoro parasubordinato da quelle rientranti nell’ambito del lavoro subordinato.

Lo ha fatto con un occhio particolare al settore dei call-center che conta 250 mila addetti ad un costo orario di 10,50 euro per operatore e un giro di affari di 900 milioni di euro.

La circolare ha inteso circoscrivere la possibilità di costituire rapporti di co.co.pro. limitatamente alle collaborazioni dedicate a campagne promozionali per i quali i collaboratori hanno ampia possibilità di determinare il contenuto, l’intensità e le modalità della prestazione lavorativa.

L’esempio pratico di queste collaborazioni è dato dai lavoratori che chiamano le persone a casa per proporre prodotti, servizi o sondaggi.

Diversamente la circolare assimila al lavoro dipendente i rapporti costituiti con gli addetti all’assistenza telefonica on line o all’attenzione ai clienti (customer car). A differenza dei co.co.pro. questi lavoratori svolgono un’attività di cui non possono predeterminare contenuto e modalità, limitandosi alla risposta telefonica di cui essi rappresentano il terminale passivo. La circolare a questo proposito precisa che tali modalità dovranno essere assimilate al lavoro subordinato e, di conseguenza, gli ispettori dovranno agire nel caso riscontrino usi contrattuali impropri.

Il temporale estivo sui co.co.pro. dei callcenter è stato scatenato da un accertamento compiuto dagli Ispettori del lavoro sulla società Atesia (il maggiore gestore italiano di call-center) che dovrebbe procedere all’assunzione di 3.200 lavoratori a progetto e regolarizzare i contributi pregressi per tutti coloro che hanno prestato servizio dal 2001. Una decisione che ha messo in allarme le imprese del settore secondo le quali, se l’obbligo di assunzione fosse esteso a tutti, si metterebbero a rischio decine di migliaia di posti.

Il ministro del Lavoro Damiano ha precisato, che il criterio fondamentale di distinzione è il lavoro subordinato per i centri veri e propri che gestiscono le attività di call center e il lavoro parasubordinato per chi fa ricerca di mercato o in generale promozioni commerciali. Perplesso anche l’ex ministro del Lavoro Treu. «L’intervento su Atesia - sostiene - smentisce l’operato di Damiano che, con la circolare sui call center, mirava a distinguere la posizione di colNotiziario USPI n° 11/2006

laboratori e dipendenti».

Atesia da parte sua critica gli ispettori per aver ignorato la distinzione tra le due attività. E ricorda come il gruppo di cui fa parte abbia già assunto negli ultimi anni oltre 4 mila dipendenti e si apprestava ad assumerne altri 3 mila (su un totale di 12mila).

La reazione più allarmante e allarmata arriva però dal presidente dell’associazione di categoria Assocontact, Umberto Costamagna, secondo il quale se la richiesta dell’Ispettorato del Lavoro ad Atesia fosse estesa in tutta Italia «si minerebbe l’intero settore (700 aziende che impiegano 250 mila operatori), mettendo in ginocchio le aziende e obbligandole a fare a meno di 5060 mila collaboratori e minacciando altri 20-30 mila addetti assunti a tempo indeterminato».

Nei giorni scorsi si è fatta strada un’importante ipotesi di soluzione. Un accordo sindacale con il Ministro del Lavoro punta alla regolarizzazione delle CO.CO.PRO. attraverso la Legge Finanziaria. I centralinisti dei call center verrebbero assunti come lavoratori dipendenti (e le aziende sarebbero aiutate con un credito d’imposta) mentre i promotori pubblicitari verrebbero più correttamente utilizzati.

Per quanto concerne i periodici associati all’USPI esprimiamo l’avviso che se il discrimine tra lavoro subordinato e lavoro parasubordinato è dato dall’autonomia i co.co.pro. che collaborano nelle redazioni, scrivendo articoli e notizie - in piena autonomia - senza vincoli di orario e nell’ambito di un progetto redazionale, legittimamente possono continuare ad essere utilizzati con il rapporto di collaborazione a progetto.

Soccorre questa interpretazione anche una recente sentenza del Tribunale di Genova che segnaliamo in questa pagina.

Interessante sentenza del Tribunale di Genova L’AUTONOMIA DELLE CO.CO. PRO. ANCHE SE MANCA IL PROGETTO EVITA LA MANNAIA DEL LAVORO SUBORDINATO

Il Tribunale di Genova con sentenza del 7 aprile u.s. ha stabilito che le co.co.co. costituite prima dell’entrata in vigore del decreto applicativo della Legge Biagi e trasformate in co.co.pro., se manca un progetto specifico indicato nel contratto o nella lettera di assunzione, non incorrono nella modifica automatica del rapporto di co.co.pro. in rapporto di lavoro subordinato e a tempo indeterminato se è dimostrabile la sussi-

stenza del requisito dell’autonomia che distingue il lavoro parasubordinato dal lavoro dipendente.

Sulle prime la sentenza può sorprendere poiché l’art. 69 del decreto 276/03 stabilisce che i rapporti di co.co.pro. costituiti senza l’individuazione specifica di un progetto, programma di lavoro o fase di esso, devono essere considerati rapporti di lavoro subordinato fin dalla data di costituzione.

In realtà l’interpretazione di questo impianto sanzionatorio ha diviso la dottrina poiché per una parte di essa la disposizione ha carattere assoluto e non può quindi che essere vincolante mentre per un’altra parte della dottrina ha solo carattere relativo. Il giudice si è schierato con questo secondo indirizzo ed ha anzi escluso che il decreto attuativo della legge potesse prevedere un automatismo “rigido e micidiale” estraneo agli intenti della riforma del lavoro.

La vertenza riguarda un co.co.pro. trasformato in co.co.pro. privo del requisito del progetto del progetto, dopo le varie proroghe accordate dal Ministero del lavoro (dal 24 ottobre 2003, al 24 ottobre 2004, e al 24 ottobre 2005). Il giudice, alla luce del sovrapporsi delle due discipline, dettate prima e dopo la legge Biagi, ha analizzato e interpretato la sanzione introdotta dall’art.

69 del decreto 276/03 nei confronti delle co.co.pro. prive di progetto ed è giunto alle conclusioni appena accennate.

CUMULO PENSIONISTICO PER CO.CO.CO. E CO.CO.PRO

Lavoratori autonomi, co.co.co., co.co.pro. e liberi professionisti potranno cumulare i contributi pensionistici versati ad Enti previdenziali diversi e per attività diverse allo scopo di conseguire una pensione unica. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale scattano, infatti, le nuove norme sulla totalizzazione del settore pensionistico.

Si calcola che da qui ai prossimi anni la platea degli interessati sia di circa due milioni di lavoratori.

In base alla nuova normativa il lavoratore potrà totalizzare i diversi periodi di iscrizione nelle varie gestioni a precise condizioni: almeno 20 anni di contributi complessivi e 65 anni di età; 40 anni di contributi a prescindere dall’età; e che tutti i periodi da totalizzare abbiano una durata di almeno sei anni.

La totalizzazione è permessa anche se con il cumulo dei vari anni di contribuzione non viene raggiunto il minimo contributo in tutte le gestioni interessate alla totalizzazione.

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LA RELAZIONE ANNUALE DELL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Il ROC, la IES e l’attività dell’Autorità in materia di sondaggi e par condicio

IL REGISTRO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONE E L’INFORMATIVA ECONOMICA DI SISTEMA

Nel corso del 2005, il Consiglio dell’Autorità ha inteso dare particolare rilievo all’attività del Registro Operatori di Comunicazione (ROC), adottando alcuni strumenti gestionali che hanno permesso un sensibile miglioramento qualitativo del servizio reso all’utenza.

Tra questi si ricorda l’istituzione di un call center permanente, operante tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 12, in grado di offrire all’utenza un servizio d’interfaccia efficace finalizzata a fornire ogni utile informazione in merito alla specifica materia.

Inoltre, allo scopo di soddisfare le esigenze dell’utenza, specie per quel che concerne le modalità di compilazione dei modelli per l’iscrizione al Registro, è stata completamente aggiornata e razionalizzata l’apposita sezione del sito Internet dell’Autorità attraverso la quale è adesso possibile effettuare la compilazione dei vari modelli mediante un percorso guidato per l’utilizzo di specifiche finestre informative.

L’adozione di nuovi strumenti di gestione del Registro ha permesso di conseguire, a fronte di un notevole incremento delle domande di iscrizione, una concreta riduzione dei termini di conclusione del procedimento di iscrizione stesso che, allo stato attuale, fatta eccezione per i casi in cui è necessario richiedere integrazioni o rettifiche della documentazione trasmessa, si conclude entro il termine di 660 giorni previsto dall’art. 19 della delibera n.

236/01/CONS recante “regolamento per l’organizzazione e la tenuta del registro degli operatori di comunicazione”.

La maggior parte degli operatori iscritti è rappresentata dalle imprese editoriali che costituiscono il 64% del totale, valore che ha subìto, tuttavia, rispetto al 2004, un calo percentuale di circa il 5%.

Il dato maggiormente significativo è rappresentato dall’aumento del numero di richieste di iscrizione al Registro da parte di soggetti che offrono servizi telematici e di telecomunicazione. Per tale settore, infatti, la percentuale delle imprese iscritte è passata, in un anno, dal 2% al 7% circa; tale incremento in termini numerici si traduce nel passaggio da poco più di 200 a ben oltre 1.000 operatori iscritti. La maggior parte di questi è rappresentata da ditte individuali gestite soprattutto da cittadini extracomunitari operanti nei settori dei phone center e degli Internet point. Se confermato, il dato 12

Pubblichiamo, in sintesi, la seconda parte della relazione annuale che il Presidente dell’Autorità per le Comunicazioni, Corrado Calabrò, ha svolto il 20 luglio scorso alla presenza delle massime cariche istituzionali del nostro Paese.

In questa seconda parte del suo intervento il Presidente si è soffermato sui temi del Registro degli Operatori di Comunicazione e l’Informativa Economica di sistema, illustrando al contempo l’attività di vigilanza svolta dall’Authority in materia di sondaggi e par condicio nell’anno in cui si sono tenute le consultazioni politiche nazionali.

Ricordiamo che la prima parte della Relazione dell’Autorità è stata pubblicata sul numero 9 - settembre 2006 di questo Notiziario.

zioni di regolarità, finalizzate all’accesso degli editori alle provvidenze ovvero alle varie forme di benefici previsti dalla normativa in materia di editoria.

Per quanto concerne, infine, il sistema per la trasmissione telematica delle comunicazioni da parte degli operatori, si evidenzia che, entro fine anno 2006, verrà definita la procedura che consentirà di effettuare una verifica puntuale di tutte le comunicazioni annuali e la loro relativa ufficializzazione.

I SONDAGGI

L’attività di vigilanza che l’Autorità svolge in materia di sondaggi si realizza, in primo luogo, attraverso l’analisi delle modalità per mezzo delle quali il sondaggio viene reso pubblico, controllando che, all’atto della diffusione dei risultati dell’indagine, sia, altresì, pubblicata, dal mezzo di comunicazione di massa, una nota informativa contenente tutti gli elementi nominativi e metodologici concernenti la rilevazione effettuata.

L’attività di verifica consiste anche nell’accertamento del rispetto dell’obbligo di rendere disponibile il “documento” completo relativo ai sondaggi pubblicati o diffusi al pubblico, con l’indicazione puntuale delle

tendenziale rapportato al primo quadrimestre 2006 lascia prevedere che, per fine anno, si raggiungerà la percentuale del 20% delle imprese che forniscono servizi telematici e di telecomunicazione iscritte al Registro.

Rimangono in linea con i dati del 2005, le percentuali riguardanti: • le imprese radiotelevisive (12,5% con 1741 iscritti); • le concessionarie di pubblicità (4,8% con 665 iscritti); • i produttori e distributori di programmi (8,4% con 1167 iscritti); • le imprese operanti nel settore dell’editoria elettronica (3,4% con 469 iscritti).

Circa il 41% dei soggetti iscritti possiede natura giuridica di società di capitali (s.p.a., s.r.l. ecc.) mentre circa il 13% è Suddivisione per natura giuridica dei soggetti iscritti al ROC (%) rappresentato da Associazioni, società cooperative, fondametodologie adottate per la realizzazione, zioni, onlus e circa il 9% da società di perdella significatività e dei limiti dei risultati sone (s.a.s, s.n.c.); i soggetti la cui natura ottenuti, nonché di ogni elemento utile al giuridica non è riconducibile alle tipologie fine dell’ulteriore analisi, da parte disciplinate dall’ordinamento italiano sono dell’Autorità, della corrispondenza effettiva stati classificati come “altro”. di tali metodologie rispetto a quelle dichiaInoltre, in linea con quanto sopra illustrato, rate dal soggetto realizzatore del sondaggio. la percentuale di imprese individuali iscritSotto il profilo dell’osservanza degli obblite al Registro è passata, in un anno, dal 9% ghi di informazione relativi ai sondaggi va al 12% del totale. detto che, nel corso degli ultimi dodici mesi, Nel corso del 2005, il funzionamento del i soggetti realizzatori e i mezzi di comuniRegistro degli operatori di comunicazione cazione di massa hanno quasi sempre rispetha permesso di rilasciare al Dipartimento tato le norme regolamentari previste. per l’informazione e l’editoria presso la Nei pochi casi di rilevata assenza o incomPresidenza del Consiglio circa 400 attestapletezza della nota informativa o di manca-

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LA RELAZIONE ANNUALE DELL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI ta pubblicazione del documento relativo al sondaggio, le imprese, su invito dell’Autorità, hanno sempre provveduto, attraverso l’istituto dell’adeguamento spontaneo, a colmare, nei tempi richiesti, la situazione di carenza informativa determinatasi.

Particolarmente impegnativa si è rivelata l’attività di controllo, da parte dell’Autorità, circa l’osservanza delle norme relative ai sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici aventi a oggetto le recenti elezioni politiche nazionali.

L’articolo 8, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28 recante “disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” stabilisce il divieto di pubblicazione e di diffusione dei risultati dei sondaggi politici nei 15 giorni che precedono la data delle votazioni, demandando all’Autorità il compito di determinare i criteri obbligatori in conformità ai quali deve essere realizzata questa tipologia di sondaggi.

Nel periodo intercorrente tra la data di convocazione dei comizi elettorali e i quindici giorni che precedono le operazioni di voto, la pubblicazione dei sondaggi è disciplinata dalle delibere specifiche che l’Autorità adotta in tema di par condicio e contenute nelle disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione.

L’Autorità, in occasione del richiamo al rispetto delle norme per la pubblicazione dei sondaggi politici nel periodo elettorale, ha fornito alcuni importanti chiarimenti interpretativi.

L’Autorità ha ritenuto di richiamare l’attenzione sulla norma secondo la quale i risultati dei sondaggi elettorali possono essere diffusi soltanto se accompagnati dalle indicazioni prescritte nelle delibere di attuazione alla legge n. 28/2000, precisando, altresì, che quando emittenti o organi di stampa diffondono la notizia, da chiunque divulgata, dell’esistenza di un sondaggio, devono precisare se il sondaggio sia stato o meno realizzato con le modalità prescritte, cui la legge condiziona la loro diffusione.

Nel caso in cui tali precisazioni non siano state date all’atto della diffusione della notizia del sondaggio, le emittenti e gli organi di stampa devono, se l’autore della notizia le fornisce, riportare, entro 24 ore, le precisazioni integrative richieste dalla legge sul mezzo di comunicazione che ha diffuso il sondaggio con il medesimo rilievo, per fascia oraria, collocazione e caratteristiche editoriali, con cui i sondaggi stessi sono stati pubblicizzati; in caso contrario Notiziario USPI n° 11/2006

essi sono tenuti a diffondere, con le stesse modalità di cui sopra, la precisazione che si tratta di sondaggio non rispondente alle prescrizioni di legge.

Dell’effettiva osservanza, nella realizzazione del sondaggio, delle prescrizioni metodologiche specificate dalla legge risponde il soggetto che ha effettuato il sondaggio.

L’Autorità ha, inoltre, precisato che il divieto assoluto di pubblicazione dei sondaggi politici nei quindici giorni che precedono le elezioni si applica nei confronti di qualsiasi soggetto, anche politico.

Anche con riferimento alla diffusione dei risultati dei sondaggi politici si è potuto constatare da parte dei soggetti realizzatori e dei mezzi di comunicazione di massa il pressoché totale rispetto delle norme vigenti.

LA PAR CONDICIO E IL PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE

l’adozione dei provvedimenti finali da parte della Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità.

L’ambito di intervento dell’Autorità si riferisce all’emittenza radiotelevisiva nazionale privata, alla stampa, alla concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo – disciplinata dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi – e all’emittenza radiotelevisiva locale. Nell’arco temporale riferito al periodo dal 1° maggio 2005 al 30 aprile 2006, i provvedimenti adottati dalla Commissione per i servizi e i prodotti sono stati 102; essi sono riferiti sia al periodo non elettorale, sia a specifiche competizioni elettorali.

L’Autorità ha svolto 14 procedimenti e adottato 14 provvedimenti costituiti da 11 delibere di archiviazione 3 riguardanti l’informazione, 1 i messaggi autogestiti a pagamento e 7 sono relative all’adeguamento spontaneo, da parte degli editori di stampa e delle emittenti televisive, in materia di sondaggi politici. Due provvedimenti sono inerenti alle declaratorie di improcedibilità per l’assenza dei requisiti formali e procedimentali e l’ultimo provvedimento, riguarda un programma televisivo di informazione caratterizzato dalla conduzione senza contraddittorio e dall’evidente squili-

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni svolge funzioni di garanzia nell’applicazione delle disposizioni vigenti in materia di propaganda e di informazione politica nell’ambito delle competenze assegnate dall’articolo 1, comma 6, lettera b), numero 9, della legge 31 luglio 1997, n. 249 e in materia di pluralismo dell’informazione e di tutela dei principi di correttezza, completezza, imparzialità ed obiettività dell’informazione, sanciti dagli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177.

Le funzioni di garanzia sono strettamente correlate alle attività di vigilanza e di regolamentazione rispettivamente, attraverso lo svolgimento delle attività di monitoraggio dell’emittenza radiotelevisiva nazionale e della stampa, e la disciplina delle fatSuddivisione per attività delle imprese iscritte al ROC (%) tispecie previste dal legislatore con la brio nella rappresentazione di una sola legge 22 febbraio 2000, n. 28 recante parte politica. Per tale fattispecie l’Autorità “Disposizioni per la parità di accesso ai ha disposto la trasmissione di un messaggio mezzi di informazione durante le campagne recante l’avvenuta violazione (articolo 10, elettorali e referendarie e per la comunicacomma 8, lettera a), legge n. 28/00) e comzione politica” e dai citati articoli 3 e 7 del minato la sanzione amministrativa pecuniadecreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. ria, ai sensi dell’articolo 1, comma 31, della L’applicazione dei Regolamenti adottati legge n. 249/97. Nell’ambito del periodo dall’Autorità per le garanzie nelle comunielettorale l’Autorità ha svolto 78 procedicazioni e dalla Commissione parlamentare menti conclusi con altrettanti provvedimenti. per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, a La tipologia degli interventi dell’Autorità seconda del riparto di competenze e delle è stata complessa ed articolata nei contevarie competizioni elettorali, e l’accertanuti e si è riferita sia alle fattispecie di mento relativo alle violazioni commesse, informazione politica, sia di comunicaziosono finalizzati alla procedimentalizzazione delle attività istruttorie che culminano nelne politica.

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Carissimo dr. Longo, in questa occasione desidero ringraziarla per la Sua amabile e cordiale ospitalità.

Ho gradito e appreso molte nozioni che mi stanno tornando molto utili oltre al piacere di essere stata in un ambiente molto piacevole.

Grazia Planesio Periodico “MADE 05”

Premetto che, a mio avviso, l’ospitalità trarrebbe giovamento dal fatto di essere meglio inseriti nel contesto cittadino di Urbino benchè il forzato ritiro spiritua1e all’ex Sogesta ci abbia “costretti” alla massima concentrazione.

Ritengo importante discernere tre componenti fondamentali della formula: docenti, contenuto e impostazione dello stage.

Ho riscontrato nei docenti un alto livello di competenza e una capacità di sintesi, ottima in quasi tutti gli interventi.

Mi preme sottolineare, in particolare, l’intelligente pregnanza del programma proposto dall’avv. Boneschi nelle sue due lezioni. Penso che il fil rouge determinante sia in ogni caso nell’impostazione progettuale e operativa dello stage, sia per la direzione scientifica che per l’accurata realizzazione.

A livello di contenuti, credo siano stati selezionati i temi e le applicazioni di reale utilità per chi opera nell’editoria e ha, spesse volte, una preparazione troppo focalizzata su un solo aspetto, sia esso vicino al marketing o alla pura amministrazione e manca di un quadro formativo e di aggiornamento più ampio.

Mi paiono elementi fortemente positivi, buona premessa per 1a prossima edizione che segna i 20 anni della formula.

Irene Mesturino Periodico “VIVA IL TEATRO”

L’organizzazione è stata impeccabile.

La disponibilità del coordinatore assoluta. La preparazione dei docenti indiscutibile. Il clima tra i partecipanti brioso e amicale. I docenti si sono sempre dimostrati disponibili nel rispondere alle nostre domande, il dibattito in aula è stato vivo e ascoltare e confrontarsi con le esperienze altrui è sempre molto formativo. Mi piacerebbe moltissimo avere occasione di frequentare lo stage anche negli anni futuri: lo ritengo un momento fondamentale per fare il punto sul proprio lavoro e chiarire tanti dubbi.

Marianna Gualazzi Periodico “IL CONSAPEVOLE”

Il corso di Urbino si è rivelato per noi una bellissima sorpresa. Al di là dei contenuti trattati in materia molto dettagliata ed esaustiva, questo corso è stato per noi un momento “speciale”. Abbiamo avuto modo di confrontarci con gente preparata, capire quali sono i nostri punti di forza e quali quelli da migliorare, abbiamo ricevuto consigli pratici molto utili e dritte da chi ha più esperienza di noi nel settore.

Ma anche e soprattutto abbiamo trovato degli amici...Per questo non ci resta che ringraziare tutti per quello che avete fatto per questo trio un po’ strampalato, ma con tanta voglia di fare...

Anna Liberti, Angela De Vincenziis, Annalisa Bux Periodico “NOTTEVIP”

Un’occasione straordinaria per prendere contatto con il mondo della piccola editoria e con tutte le sue molteplici sfaccettature. Questo è stato, per me, il diciannovesimo stage per editori e operatori di periodici organizzato dall’Uspi lo scorso settembre.

L’organizzazione precisa, le relazioni estremamente interessanti, la disponibilità e la cortesia delle persone intervenute, ma anche la bellezza del luogo e la simpatia di quella che definirei la “allegra compagnia”, hanno fatto del corso un’esperienza importante e per certi aspetti unica.

Eugenio Felice Periodico “CORRIERE ORTOFRUTTICOLO”

ARRIVEDERCI A SETTEMBRE 2007 PER IL XX STAGE

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GIORNALISTI GRANDI FIRME L’età del mito

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BI BL I OT E C A US P I

Proprietario e Editore: Unione Stampa Periodica Italiana Viale Battista Bardanzellu, 95 - 00155 ROMA Telefono: 06.40.71.388 - 06.40.65.941 (anche fax) Fax: 06.40.66.859 Sito internet: www.uspi.it E-mail: uspi@uspi.it Iscrizione al R.O.C. n. 1672 (già RNS n. 3314 del 18.7.1991)

tempestata di gustosissimi aneddoti, affidata a una scrittura accattivante che dalla prima all’ultima pagina, incatena l’attenzione del lettore sia esso studioso, studente o vorace “malato di carta stampata”.

Per dovere di obiettività raramente invitiamo gli editori che leggono o guardano questa rubrica a comprare un libro recensito.

Lo facciamo per questo scintillante lavoro che abbiamo letto di un fiato dalla prima all’ultima pagina.

Il libro oltre che opera storica è anche un’antologia poiché ogni figura è corredata da un suo articolo, di particolare rilievo storico o di costume, che fa rivivere pagine della nostra vita da non dimenticare.

Così l’Autore presenta il suo libro: «La morte di Indro Montanelli ha chiuso una fase del giornalismo italiano...

S’è chiuso il tempo in cui le immagini erano fatte solo si parole.

Non è questo il luogo in cui discutere se sia meglio la descrizione di una pagoda di Orio Vergani oppure una tavola di Achille Beltrame sulla Domenica del Corriere al confronto con la ripresa televisiva dello tsunami che travolge le coste di Sumatra o della folla smisurata in lacrime, in Piazza San Pietro, per un Papa che dei nuovi strumenti di comunicazione aveva fatto il puntello della sua missione pastorale. Diciamo solo che, di certo, la grande storia del secolo scorso è stata scritta almeno per i due terzi, dai “maestri” qui presentati, con la sola stilografica o sui tasti di quella “Olivetti22” leggera, affidabile, solida compagna di viaggi e di avventure».

Notiamo con piacere che Marcucci, pur approfondendo largamente lo sviluppo dei grandi quotidiani non trascura del tutto la stampa periodica come quando segnala l’avventura creativa dell’editore Mazzocchi della Domus (colonna storica dell’USPI con i suoi periodici di successo) che inventò i primi rotocalchi, “Omnibus” con Longanesi e “l’Europeo” con Benedetti, e il primo magazine politico-culturale “Il Mondo”.

Direttore Responsabile: Giancarlo Cinoglossi

LA CROCE E IL FASCIO I cattolici italiani e la dittatura

di Eugenio Marcucci

Rubettino Editore, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2005, pagine 504, € 30,00

L’Autore, giornalista di lungo corso, dirigente Rai e autore di saggi interessanti (tra cui il non dimenticato instat book “Il martirio di Aldo Moro” scritto con Gustavo Selva), con questo documentato volume illumina la vita, i percorsi professionali, i tic, i pregi e le debolezze di 58 grandi stars del giornalismo della carta stampata facendoci vedere o rivedere o conoscere meglio maestri mitici come Barzini senior e junior, Benedetti, Buzzati, F r accar o li, Guareschi, Lilli, Longanesi, Malaparte, Montanelli, Pannunzio, Rossi, Spadolini, Scarfoglio, Vergani, o facendoci sedurre da grandi signore della penna come Irene Brin, Camilla Cederna, Matilde Serao.

Una passerella meticolosa, accattivante

NOTIZIARIO

Uspi

Mensile - 11 numeri Organo del direttivo nazionale dell’Associazione di categoria dei piccoli e medi editori Registro Stampa del tribunale di Roma n. 14861 del 16/12/1972

Direttore: Francesco Saverio Vetere

Redattore Responsabile: Vittorio Volpi

Grafica e impaginazione: Rita L’Abbate

Tipografia: SO.GRA.RO. SpA - Via Ignazio Pettinengo, 39 00159 Roma Il n. 11 (novembre 2006) è stato stampato il 7 novembre 2006

Notiziario USPI n° 11/2006

di Guido Zagheni

Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2006, pagine 384, € 18,00

Mentre esiste la storia della Chiesa universale, la Chiesa italiana come tale è ancora poco studiata poiché non è facile circoscrivere in modo non pretestuoso l’area del cristianesimo italiano.

A loro volta gli storici del fascismo, a partire da De Felice, hanno avviato una rilettura del ventennio scevra dalle tentazioni ideologiche che avevano, ad esempio, sminuito l’enorme favore popolare riscosso dall’utopia della nuova Italia. Ironicamente Ennio Flaiano nel “Diario degli errori”, in riferimento al consenso dato dagli italiani al fascismo e al successivo misconoscimento di questa realtà, scriveva: “I fascisti, in Italia, sono una trascurabile maggioranza”.

L’Autore cerca di applicare questo metodo obiettivo alla storia dei rapporti fra lo Stato fascista e la Chiesa cattolica, ripercorrendo la storia del nostro paese dalle origini alla guerra di liberazione e rivendicando la dignità dell’azione della Chiesa in particolare negli ultimi anni della dittatura.

Come si comportarono la Chiesa, il clero, il laicato di fronte all’ascesa rapida e violenta del fascismo che portò all’annullamento delle libertà e all’instaurazione di un regime autoritario?

Sulle prime il Papa Pio XI e la Chiesa videro nel fascismo una barriera alla minaccia comunista e all’anticlericalismo, una speranza per la chiusura della “questione romana” e aderì a quella “rivoluzione” che sembrava proporre una prospettiva di crescita dell’Italia entro un ordine che comprendeva il rispetto della religione. In questa prospettiva la Chiesa revocò il sostegno al Partito Popolare “amico”, fondato da don Luigi Sturzo, che costituiva il secondo gruppo parlamentare.

Nonostante l’antifascismo di una parte del clero e di De Gasperi, succeduto a Sturzo alla guida dei popolari, le simpatie della Chiesa per il Governo aumentarono con l’avvio delle trattative che nel 1929 si conclusero con la sottoscrizione dei Patti Lateranensi, la creazione dello Stato della Città del Vaticano e il riconoscimento del cattolicesimo come “religione” di Stato.

Dal canto suo il Governo ottenne una preziosa legittimazione dalla Chiesa e il superamento del conflitto tra coscienza cattolica e coscienza nazionale.

Senonchè la pretesa del fascismo di essere l’unico arbitro del presente e del futuro degli italiani originò i contrasti con l’Azione Cattolica e segnatamente con i Laureati cattolici e gli universitari della Fuci per gli scontri per la pulizia etnica attuata durante e dopo la guerra d’Africa, per le leggi razziali, per l’avvicinamento ad Hitler e la scelta della guerra che segnò la rottura tra Chiesa e fascismo.

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PERIODICI ASSOCIATI ALL’U USPI

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L’ABBRACCIO

Via Asilo Garbarino, 9b 16126 Genova Direttore: Silvano Balestreri Editore: Ass. Centro di solidarietà di GE Periodicità: trimestrale Materia trattata: tossicodipendenza, disagio L’ADOLESCENZA

Via G. Rosati, 137 71100 Foggia Direttore: Mario De Vivo Editore: Giuseppe Mammana Periodicità: annuale Materia trattata: educazione, problematiche adolescenziali AGORA’

Via Roma, 67 95025 Aci Sant’Antonio CT Direttore: Orazio Valenti Editore: Editoriale Agorà sas di Santo Bella Periodicità: trimestrale Materia trattata: letteratura, archeologia, storia, arte, ambiente della Sicilia ATLANTE ORTELIO

Via Reali, 3/5 20037 Paderno Dugnano MI Direttore: Vitale Franciosi Editore: Edizioni Cartografiche Milanesi srl Periodicità: annuale Materia trattata: cartografia

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CASANOVA - SETTIMANALE DI ANNUNCI IMMOBILIARI

ITALIA E LE SUE STRADE

Via Reali, 3/5 20037 Paderno Dugnano MI Direttore: Vitale Franciosi Editore: Edizioni Cartografiche Milanesi srl Periodicità: semestrale Materia trattata: geografia, cartografia, carte stradali

Via P.A. del Corona, 16/a 57100 Livorno Direttore: Fabrizio Vigliarolo Editore: Fabrizio Vigliarolo Periodicità: settimanale Materia trattata: annunci immobiliari

GALVANOTECNICA E NUOVE FINITURE

Via Renato Fucini, 6 20133 Milano Direttore: Pietro Luigi Cavallotti Editore: A.I.F.M. Ass. Ital. finiture metalli Periodicità: bimestrale Materia trattata: trattamenti finiture metalli IL GIORNALE DEI VIGILI DEL FUOCO

NEWS AIG

Via Cavour, 44 00184 Roma Direttore: Vannino Cecchinelli Editore: Vannino Cecchinelli Periodicità: trimestrale Materia trattata: alberghi per gioventù NOI POLIZIA, PROFESSIONALITA’, GIUSTIZIA E SICUREZZA

Via Saverio Milella, 10 Zona Industriale 70123 Bari Direttore: Orazio Chiechi Editore: Centro Diffusione Editoriale srl Periodicità: bimestrale Materia trattata: categoriale

Via Vitruvio, 43 20124 Milano Direttore: Carmine Abagnale Editore: Supernova Edizioni Periodicità: bimestrale Materia trattata: ordine e sicurezza

Via di Ripoli, 141 50126 Firenze Direttore: Gabriella Iafelice Editore: Italy’s stars di Ibrahimi Bashkim Periodicità: mensile Materia trattata: umorismo, critica, ricerca artistica

Via Marano, 46 33037 Pasian di Prato UD Direttore: Luciano Morandini Editore: Campanotto Editore Periodicità: quadrimestrale Materia trattata: poesia, saggistica letteraria, arte, poesia visiva, filosofia

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