Anno 2004 - Edizione N. 3 - Marzo

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OTIZIARI N O MENSILE DELL’UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Anno 40°

1953

Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 2, del decreto legge 24 dicembre 2003, n. 353 - Filiale di Roma. In caso di mancato recapito

n. 3 marzo 2004

rinviare all’ufficio P.T. di Roma - Romanina detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa in vigore

S’impennano al 17,80% le aliquote INPS per i collaboratori

Legge 27 febbraio 2004, n. 46, di conversione del DL353/03

INPS E CO.CO.CO.

DEFINITIVAMENTE CONVERTITO IN LEGGE IL DECRETO SULLE TARIFFE POSTALI

I

l 10 febbraio u.s. l’INPS, con sua circolare n. 27, ha spiegato il nuovo quadro delle contribuzioni pensionistiche dei co.co.co. che ora vanno da un minimo del 10% ad un massimo del 18,80% ripartito – nell’ottica dell’editoria periodica – per due terzi a carico degli editori e per un terzo a carico dei collaboratori. Questo rilevante rincaro contributivo si deve al decreto legge 269/03 (che accompagna la Finanziaria di quest’anno) convertito nella legge 326/04, che ha equiparato le aliquote dei co.co.co. iscritti alla gestione separata dell’INPS alle aliquote del fondo pensionistico dei commercianti. Il provvedimento riguarda i redattori non iscritti all’Ordine dei giornalisti e gli altri collaboratori mentre non riguarda i collaboratori giornalisti iscritti all’INPGI/2 e gli occasionali il cui reddito annuo non superi i 5.000 euro. Questo lo schema delle nuove aliquote: 1. Per il co.co.co. previdenzialmente non “coperto” da altro fondo obbligatorio il contributo dovuto alla gestione separata INPS assomma al 17,80% di cui l’11,87 è a carico dell’editore–committente e il 5,93 a carico del col- 13

C

on la Legge 27 febbraio 2004, n. 46, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 48 dello stesso giorno, il decreto legge sulle tariffe postali agevolate per l’editoria è stato definitivamente convertito in legge dello Stato. Il Senato, in seconda lettura, non ha apportato alcuna modifica al testo approvato dalla Camera dei Deputati, respingendo (con votazioni a maggioranza) tutte le proposte emendative presentate dall’USPI e da altre associazioni di categoria. Il testo del decreto, così come ora è stato convertito in legge, è stato pubblicato sullo scorso numero di febbraio di questo Notiziario e scaricabile dal sito: www.uspi.it. Inutile, a questo punto, riportare i commenti ed i giudizi critici che l’USPI ha rivolto, a più riprese, al testo del decreto; basta andarsi a rileggere i precedenti “Notiziari” per comprendere la posizione a favore dell’abrogazione della c.d. “riforma Prodi” e quella, invece, fortemente negativa sul regime delle esclusioni dalle agevolazioni postali e sull’obbligo della domanda da effettuarsi entro il 30 settembre di ogni anno. Riteniamo invece interessante porre all’at-

NELLE ALTRE PAGINE -3Avviso di convocazione della Assemblea USPI anno 2004

l’editoria Contratto CONFAPI-USPI: gli aumenti retributivi del mese di marzo

-4EISE - International Business Contacts

-7Le quote associative USPI per l’anno 2004

-5La banda larga di diritto nelle agevolazioni telefoniche per

- da 8 a 10 Tariffe 2004 dell’Ordine dei

Giornalisti per le collaborazioni libero-professionali

14 WHO’S WHO in Italy - 15 -

- 11 e 12 Il potere ispettivo dell’authority e la “carta dei diritti”

Biblioteca - 16 -

NOTIZIE Editoria e Comunicazione

Periodici associati all’USPI (359° elenco)

- 13 L’editore domanda

WINDPRESS - l’Eco della Stampa

tenzione degli associati alcuni stralci dei lavori dell’Assemblea del Senato e le dichiarazioni di alcuni senatori durante l’esame del provvedimento in Aula. La sintesi è tratta dai “resoconti stenografici” del Senato. Iniziamo dal Sen. Luigi ZANDA (Margherita) che ha presentato un ordine del giorno (anch’esso votato e respinto a maggioranza) nel quale si impegnava il Governo ad esentare le aziende editoriali dal presentare domanda ogni anno per l’anno successivo, delegando eventualmente tale onere alle associazioni storiche di categoria: USPI, FIEG e AIE. ZANDA così lo ha argomentato: « Signor Presidente, il decreto-legge che dobbiamo oggi convertire prevede che le aziende editoriali siano tenute a presentare domanda ogni anno per l’anno successivo, a decorrere dal 2005. Se non presenteranno la domanda nell’anno precedente, saranno escluse dai benefici. Questo adempimento produce un notevole appesantimento burocratico alle piccole aziende, in quanto probabilmente le più piccole aziende territoriali non sarebbero in grado nemmeno di sostenerlo e così facendo, probabilmente, si troverebbero a dover rinunciare, solo per motivi organizzativi, alle agevolazioni previste. L’ordine del giorno G1.1, che non produce alcun impegno finanziariamente gravoso per il Governo intende semplicemente impegnare quest’ultimo ad esentare le aziende editoriali dal dover presentare la 2 domanda e a far sì che si possa

Articoli e notizie di questo Notiziario possono essere liberamente riprodotti citandone la fonte. Se ne raccomanda, anzi, la massima diffusione da parte di tutti i periodici associati all’USPI, nell’interesse della categoria QUESTO NOTIZIARIO VIENE SPEDITO AGLI ASSOCIATI USPI IN REGOLA CON IL VERSAMENTO DELLE QUOTE


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