Portfolio | Nicola Urbani

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Nicola Urbani

Selezione di progetti 2020 - 2022 Architettura

00_Contatti 01_Curriculum Vitae 02_Progetti Selezionati 2.1_ La concretezza del vuoto 2.2_Abitare 2.3_Terramare |3| |4| |5-22| |23-56| |57-68|
Indice
Contatti
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+39
urbn.architettura@gmail.com
Nicola Urbani Gubbio |PG| 07 | 04
1998
3662664923

Curriculum vitae

Formazione

Competenze

Lingue

Collaborazioni

Pubblicazioni

Workshop

Partecipazioni a mostre

2017 Diploma di maturità Liceo Classico “G. Mazzatinti”, Gubbio

2018 - In corso Laurea Magistrale in Architettura Università degli studi di Firenze

2022 - In corso Escuela Técnica Superior de Arquitectura Universitat Politecnica de Valencia

Windows, MacOS Word, Excel, Power Point Autocad, 3ds Max Cinema 4D, Blender, Rhinoceros, Sketchup Chaos V-Ray Indesign, Photoshop, Illustrator, Premiere Maquette, 3d printing

Italiano madre lingua Inglese B2 Spagnolo B2

Idao Architettura Eurotecnica srl

Quattro parti per un racconto. Progetti per il centro storico di Fucecchio Dida, 2020

30 Case. Atlante Possibile 88-18 Dida Press, 2022

Blooming with New European Bauhaus, REI LAb, Design Campus, UNIFI, 2021

Quattro parti per un racconto. Progetti per il centro storico di Fucecchio Palazzo delle Arti, Fucecchio, FI, Italia. Febbraio 2020

La concretezza del vuoto

Un atto riparatorio per il borgo di Bientina, Pisa.

Anno: 2021 Categoria:

Il luogo:

Il comune di Bientina si colloca all’interno di una sub-regione del sistema toscano denominata Valdarno Inferiore, nella piana allungata con finata tra i rilievi del Monte Pisano a ovest e le dolci colline delle Cerbaie ad est. Tracce dell’e sistenza della città di Bientina, risalgono fin dai tempi delle popolazioni etrusche e romane, con il nome di “Bis antes”, dal latino “due siepi”. La conformazione del paesaggio era caratterizzata dalla presenza di tre importanti borghi affacciati direttamnte sulle vecchie sponde del fiume, e a ridosso del lago. Il rapporto con l’acqua, quin di, ha da sempre contraddistinto la storia di questi luoghi. Il lago di Sextum (comunemente chiamato Lago di Bientina), il più grande lago della Toscana, lambendo l’abitato della città di Bientina, ha influito e caratterizzato allo svilup po delle principali attività svolte, come la pesca. Nell’Ottocento, però, ad opera dei Granduchi di Toscana, avvengono importanti lavori di bonifi ca e prosciugamento delle acque per consentire il recupero di terreni da destinare all’agricoltura. L’intervento realizzato e il conseguente avvento dell’agricoltura industriale, hanno modificato ra dicalmente la fauna e la flora presenti, portando ad un conseguente abbandono di particolari e antiche tradizioni.

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La concretezza del vuoto

Selezione di progetti
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L’evoluzione

Il borgo storico è da sempre stato il vero cuore pulsante della città. L’im pianto che è possibile ancora leggere, trova le sue origini nel classico schema cardo-decumanico, tipico degli accampamenti romani. La cit tà in seguito assume la caratteristica del borgo in età medievale dopo la realizzazione di una massiccia cinta muraria in laterizio, e del le relative torri difensive d’avvistamento. Ancor oggi è possibile ve dere e leggere il carattere fortificato del borgo e proprio queste trac ce costituiscono l’elemento cardine della memoria storica della città.

Nel secolo scorso, a partire dal dopoguerra, la città ha iniziato un pro cesso di espansione che ha portato alla necessià di nuovi spazi per la cittadinanza. L’interno del borgo seguiva la storica maglia medioeva le definendo isolati molto vicini tra loro che non riuscivano a soddisfare i requisiti igienico-sanitari necessari. Negli anni ‘60 dunque, l’amministra zione comunale decide l’abbattimento di una gran parte del tessuto sto rico portando a una conseguente distruzione della memoria del luogo.

Della corrente degli sventramenti urbani, sono state testimoni molte cit tà europee partendo dalla Parigi di metà ‘800, fino alla Firenze del piano Poggi e Roma in epoca fascista. A differenza degli esempi citati in pre cedenza però, a Bientina non si è demolito per ricostruire una città nuo va, si è demolito per lasciare un vuoto che permane fino ai giorni nostri.

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Pianta

La concretezza del vuoto |

Selezione di progetti
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piano terra e antiche tracce del borgo

Il progetto

Per produrre una proposta progettuale coerente e contemporanea, oltre ad approfondire le cause e i processi che nei secoli hanno trasformato il borgo di Bientina è stato necessario considerare allo stesso livello l’adattamento della città e dei cittadini all’imposizione del vuoto. E’ fondamentale restituire l’identità del borgo perduta, costituendo allo stesso tempo un legame con la città novecentesca. Tenendo in considerazione questo tema, si instaura nella parte più a nord, quella a contatto con la città nuova, l’edificio pensato per ospitare la nuova sede della biblioteca comunale. La fabbrica dal carattere monolitico ripercorre il tracciato dell’isolato medievale, si pone come un fil tro all’ingresso del borgo antico. Il taglio, ottenuto da una geometrizzazione del lotto, svela gli ambienti interni che si affacciano sulla città nuova instau rando un dialogo con essa anche grazie allo specchio d’acqua, elemento prezioso fortemente legato all’identità e alla storia della città. L’ingresso viene posto sul lato al centro della piazza; il fruitore, infatti, per accedere all’edifi cio è invitato nel cuore del borgo antico. Il vuoto solo nel concetto assolu to di mancanza, presuppone un approccio distante dalla nostra sensibilità: con l’inserimento degli edifici delle “botteghe” si vuole ricavare dal vuoto una piazza definita, luogo per la cittadinanza per ripercorrere e reinterpretare i caratteri tipologici che insistono nel contesto. L’impianto è ricavato dalla casa mercantile medievale, le differenti altezze delle cellule; i moduli per le fi nestre, sono ottenuti invece da un’analisi tipologica sugli edifici del borgo. I prospetti richiamano l’azione del tempo sull’edificato esistente infatti, mentre nella parte che si affaccia a nord su “Borgo del Pozzo” il modulo rimane chia ro e regolare, nel prospetto a sud che si relaziona con il vuoto la regolarità si perde, quasi a voler ripercorrere le stratificazioni e le modifiche causate dalle demolizioni. Gli edifici delle botteghe sono un tentativo di ricercare un regi stro più sommesso dal punto di vista dell’espressività, che si concretizza nel recupero di tecniche costruttive tradizionali e di un grado zero del linguaggio vernacolare, inteso come sintonia con i materiali del luogo, con le morfologie architettoniche locali per trovare una piena integrazione storica, culturale e paesaggistica.

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concretezza del vuoto

p i a n t a p r i m o p i a n o

Pianta piano primo

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Selezione di progetti
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| La concretezza del vuoto

La nuova gerarchia dei vuoti

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Planimetria generale

p l a n i m e t r i a g e n e r a l e

La concretezza del vuoto

Selezione di progetti
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Nicola Urbani p l a n i v o l u m e t r i c o
La concretezza del vuoto Planivolumetrico

La concretezza del vuoto

Selezione di progetti
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Assonometria

Processo di geometrizzazione dell’antica traccia

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Esploso assonometrico

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La concretezza del vuoto

La concretezza del vuoto

Selezione di progetti
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Studio tipologico degli impianti medievali

Esploso assonometrico

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Selezione di progetti
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Abitare luxus/lacus

Tre ville a Castelnuovo del Garda, Verona.

Anno: 2020

Categoria: Architettura

Racchiudere l’abitare tra muri e recinti, sottraendo lo spazio alla natura per rendere l’uomo totale pro prietario di esso. Un tema che viene affrontato con tre racconti differenti.

Tre case che seguuendo un percorso portano dall’introversione, al superamento del recinto, fino all’estroversione mascherata: spazi che cercano continuamente un esterno.

L’idea di recinto trova le sue espressioni nel giardi no cintato, un giardino visto come oasi, esaltando il verde privato, in cui attraverso un patio, la natu ra entra nella vita quotidiana dell’uomo. Le piante sono caratterizzate da una spina dorsale che com pongono gli spazi dell’abitare.

La rappresentazione grafica utilizza ironicamente citazioni dalle varie produzioni cinematografiche di James Bond di Ian Fleming. Tutto questo concorre a far sì che il progetto porti a vivere un’avventura che esuli dagli standard abituali.

Nicola Urbani
| 23 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 24 | Planivolumetrico
Nicola Urbani | 25 | Abitare
Assonometria generale
Selezione di progetti Abitare | 26 |
Esploso assonometrico generale

Casa Q

La più introversa, mantiene una continua relazione tra interno ed esterno, essendo “racchiusa” tra due vetrate, soddisfa l’umana esigenza di protezione. L’uomo pro tetto dalla sua dimora è libero di vivere i propri spazi nella più totale libertà e riservatezza.

Nicola Urbani
| 27 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 28 |
Pianta piano terra
Nicola Urbani | 29 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 30 |
Sezione A-A’
Nicola Urbani | 31 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 32 |
Sezione B-B’
Nicola Urbani | 33 | Abitare

Esploso assonometrico

Selezione di progetti Abitare | 34 |

Casa B

Dall’abitare introverso con questa casa si prosegue ver so il tema superamento del recinto. Lo scopo è quello di guardare oltre, uscire dalla propria oasi verde e supe rare ogni limite, non solo con lo sguardo, ma con tut ti gli spazi dell’ abitareper avere una piena interazione con l’esterno.

Nicola Urbani
| 35 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 36 |
Pianta piano primo
Nicola
| 37 | Abitare
Urbani
Selezione di progetti Abitare | 38 |
Sezione A-A’
Nicola Urbani | 39 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 40 |
Sezione B-B’
Nicola Urbani | 41 | Abitare

Esploso assonometrico

Selezione di progetti Abitare | 42 |

Casa M

Il racconto termina con casa M. Una casa a pianta cen trale che lascia all’uomo la possibilità di vivere entrambi i modelli precedenti.

Nicola Urbani
| 43 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 44 |
Pianta piano terra

Casa M

La corte centrale, diviene l’elemento che coniuga i due diversi approcci dell’abitare, riuscendo a sostenere l’inte razione tra i due.

Nicola Urbani
| 45 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 46 |
Pianta piano primo
Nicola Urbani | 47 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 48 |
Sezione A-A’
Nicola
| 49 | Abitare
Urbani
Selezione di progetti Abitare | 50 |
Sezione B-B’
Nicola Urbani [21.] | 51 |
Selezione di progetti | 52 |
Esploso assonometrico
[25.] | 53 | Abitare

Abaco delle essenze

[26.] Abitare | 54 |
Nicola Urbani | 55 | Abitare
Selezione di progetti Abitare | 56 |

Terramare il-limitato

Nuovo centro ippico a Marina di Vecchiano, Pisa

Anno: 2022

Categoria: Architettura

Percorrendo il viale coperto dalla vegetazione, si arriva sul lungo mare di Marina di Vecchia no. Una costa diversa rispetto alla vicina Versilia, inviolata, dove gli stabilimenti balneari si azze rano e la vista è lasciata libera verso il mare. Un luogo per lo sguardo che ha la possibilità di perdersi tra il silenzio e lo spazio libero.

L’idea di progetto per il centro ippico di Marina di Vecchiano si concretizza nella volontà di ri spettare, comprendere e interpretare i caratteri fondamentali del luogo. Sotto un unico tetto si instaura il legame tra l’essere umano ed il ca vallo e i loro sguardi, proprio come due rette parallele, si incontrano all’infinito e confluisco no verso l’orizzonte.

Dall’arena per il dressage lo sguardo si dirige verso il mare attraversando il corral, il campo di allenamento posto al centro del sistema ad impluvium, qui la terra battuta si mescola con la sabbia della costa e il limite con la natura sembra perdere definizione. Terramare, il-limitato.

Nicola Urbani
| 57 | Terramare
Selezione di progetti Terramare | 58 |
Nicola Urbani | 59 | Terramare Planivolumetrico
Selezione di progetti Terramare | 60 |
Concept
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Pianta piano terra
Selezione di progetti Terramare | 62 |
Profili
Nicola Urbani | 63 | Terramare Sezione assonometrica

Dettaglio costruttivo

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Nicola Urbani | 65 | Terramare
Esploso assonometrico
Selezione di progetti Terramare | 66 |
Nicola Urbani | 67 | Terramare
Selezione di progetti Terramare | 68 |

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