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9-01-2007

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opere ed interventi di trasformazione precisa e certa. Un ultimo aspetto, infine, trattato da alcuni piani in forma associata è quello della compensazione territoriale applicata all’area vasta. Se la compensazione territoriale teoricamente può comprendere sia la condivisione dell’equa distribuzione degli introiti fiscali e dei costi di realizzazione (prevista esplicitamente dalla Leggelegge), sia il trasferimento dei diritti edificatori all’interno dei territori dell’associazione, a prescindere dai confini comunali, le esperienze fino ad ora condotte, hanno, in realtà, sperimentato solo la prima delle due forme. L’attuazione L’attuazione di tale forma di tale forma è stata assicurata principalmente attraverso l’applicazione di meccanismi di compensazione finanziaria intercomunale e, in particolare, dalla tramite la costituzione del cosiddetto ‘fondo di compensazione’, spesso però slegato dal piano urbanistico e vincolato invece ad Accordi accordi territoriali tematici attuativi dei Ptcp. Come in altri casi, tale situazione è, ancora una volta, determinata principalmente dai limiti imposti da un sistema della fiscalità locale che non prevede, ma anzi ostacola, un approccio realmente intercomunale per la pianificazione urbanistica e territoriale. * Servizio Coordinamento e Promozione della pianificazione urbanistica, Regione Emilia-Romagna. Note 1. È proprio nel piano in forma associata che il livello analitico-valutativo connesso all’elaborazione del Quadro conoscitivo e della Valutazione di sostenibilità territoriale ed ambientale (Valsat) trova la migliore espressione, in quanto tale forma di pianificazione consente di avvicinarsi di più alla reale scala dei fenomeni da analizzare e degli effetti delle trasformazioni da valutare.

Pianificazione intercomunale

Forme di associazionismo a Pian del Bruscolo Roberta Tartufi* Da alcuni anni cinque amministrazioni della provincia di Pesaro e Urbino hanno avviato la costruzione di programmi e progetti per uno sviluppo sostenibile e integrato del territorio intercomunale “Ha da Oriente la Marca, da Occidente la Romagna da Settentrione il mare Adriatico…Contiene sette città, tutte con antichi e assai ricchi Vescovadi, e molte terre nobili, e tante castella cinte di mura: che passano il numero di 400, oltre molte altre”1. La bella descrizione del territorio del Ducato di Urbino fatta dall’Ortelio nel Theatro del Mondo, rappresenta ancora molto bene questa parte della Provincia di Pesaro e Urbino che, come leggiamo nel Piano territoriale di coordinamento provinciale, “…ci fa pensare a un esempio più unico che raro di territorio a forma di città e di città a forma di territorio”2. La Città Futura, così com’è chiamato dagli amministratori il territorio di Pian del Bruscolo compreso e amministrato da ben cinque comuni, si colloca dunque all’interno di una cultura urbana ben consolidata. Un percorso verso la costruzione di strategie condivise Dietro al nome fascinoso, che forse inconsciamente vuole evocare la famosissima Città Ideale conservata ad Urbino, si riuniscono i comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montelabbate, S. Angelo in Lizzola e

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Tavullia, con una superficie di 128,9 km quadrati e 27.199 abitanti. È questa una delle più vivaci aree produttive della provincia, dotata anche di un ricco patrimonio storico, artistico e ambientale. Qui si colloca il “distretto del mobile” pesarese, che ha ormai assunto anche a livello nazionale un ruolo di primo piano. L’intera provincia è caratterizzata da un fortissimo decentramento produttivo, che oggi impone di ripensare i modi e i luoghi sia del lavorare sia dell’abitare, e che nell’area dei comuni della Bassa Val del Foglia – di cui ci stiamo occupando – ha prodotto una vistosa crescita sia dei residenti che degli addetti3. Parallelo e conseguente è stato lo sviluppo delle frazioni di fondovalle degli antichi castelli: queste si sono andate ad espandere lungo la vecchia strada Urbinate, ormai declassata a strada di collegamento interno. I centri di Osteria Nuova, Morciola, Montecchio, Bottega, pur appartenendo amministrativamente ognuno ad un comune diverso4, oggi si estendono sulla vecchia strada senza soluzione di continuità, costituendo una nuova città lineare. Con il Piano territoriale di coordinamento provinciale sono state indicate le prime linee di pianificazione, improntate ad una visione basata sulla sussidiarietà e sulla cooperazione tra le istituzioni che ha collocato Pian del Bruscolo fra le Aree da assoggettare ad iniziative concertate di programmazione. Sempre l’amministrazione provinciale, nel 2001, ha predisposto Schemi di riferimento per la riqualificazione della Bassa Val Foglia, aventi come principali tematiche


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