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ESTREMI

Il Premio di Studio intitolato a Pasquale De Vita, giunto alla IV edizione, questa volta è stato assegnato a Federico Orsini, ricercatore presso l’Università degli Studi di Padova, per la tesi di dottorato «Conflict-based approach for road safety analysis”. Un lavoro che affronta in modo nuovo il tema della sicurezza stradale ricorrendo all’intelligenza artificiale per sviluppare un modello predittivo in tempo reale. A seguire, le principali conclusioni a cura del vincitore, al quale vanno i nostri complimenti.

L’approccio convenzionale alle valutazioni di sicurezza stradale si basa sull’analisi di dati di incidentalità. Sebbene, in generale, tale approccio sia adeguato, ci sono molti contesti in cui esso non può essere applicato o non è in grado di fornire valutazioni attendibili.

I dati di incidentalità, infatti, possono essere affetti da diverse problematiche. La fonte originaria di molti dei database sugli incidenti sono i rapporti della polizia stradale, che possono contenere imprecisioni, sia dal punto di vista della localizzazione spazio/ temporale, sia della classificazione tipologica dell’incidente e delle sue conseguenze; inoltre, una percentuale molto rilevante di incidenti non viene denunciata, specialmente nel caso di collisioni con danni di scarsa entità, a causa della struttura dei premi assicurativi. L’aspetto però più rilevante è che, fortunatamente, gli incidenti sono eventi sostanzialmente rari: di conseguenza, per raccogliere una sufficiente quantità di dati necessari allo svolgimento di solide analisi di tipo statistico, è necessario lavorare su lunghi periodi di osservazioni e/o aggregando dati su aree di studio molto ampie. Se oggi si costruisce una nuova infrastruttura stradale, si dovrà attendere mesi o anni prima di avere dati di incidentalità suf- ficienti per valutarne la sicurezza. E si tratta, peraltro, di un approccio di tipo reattivo: serve osservare incidenti, magari con conseguenza drammatiche, prima di poter intervenire, e questo è un problema anche di tipo etico.

Esiste tuttavia un approccio alternativo, che si basa sulla teoria dei conflitti di traffico, i quali si possono tradurre, intuitivamente, come “quasi-incidenti”, ovvero situazioni osservabili in cui due o più utenti della strada si avvicinano tra di loro a tal punto che esiste un rischio di collisione se il loro movimento dovesse rimanere inalterato. Essi sono, per definizione (pensiamo alla “piramide della sicurezza”), eventi molto più frequenti degli incidenti stradali, e questo li rende particolarmente attraenti, perché la raccolta dei dati può avvenire in maniera molto più rapida (giorni/settimane invece che mesi/anni), permettendo un approccio proattivo, in cui si riconoscono le criticità e si può intervenire ancora prima che si manifestino incidenti stradali.

Tale approccio non è nuovo; anzi, si iniziò a ragionare su questo sin dagli anni ’70-‘80. Ciò che ne ha ostacolato la diffusione a livello pratico sono stati: 1) la difficoltà ed il costo associato alla raccolta sul campo dei dati necessari per identificare i conflitti; 2) trovare un modo per mettere in relazione in maniera solida il numero di conflitti osservati ed il reale rischio di incidente.

I recenti sviluppi tecnologici e di intelligenza artificiale stanno permettendo di superare le difficoltà associate al primo punto. Ad esempio, esistono software per il tracciamento delle traiettorie che permettono di estrarre da registrazioni video in maniera automatica (o quasi), i dati necessari per l’identificazione dei conflitti.

Quanto al secondo punto, mentre in passato si è cercato di trovare, con scarsi risultati, dei fattori di conversione fissi per trasformare il numero di conflitti osservati in incidenti stimati, recentemente sta emergendo un punto di vista alternativo, di tipo probabilistico. Sostanzialmente, si assume che conflitti ed incidenti siano lo stesso tipo di evento, caratterizzato da un livello di severità diverso; in altre parole, si possono considerare gli incidenti come degli eventi “estremi” di conflitto, in cui il conflitto è talmente ravvicinato da sfociare in una collisione. L’idea, dunque, è quella di osservare sul campo i “quasi-incidenti”, utilizzarli per fittare una distribuzione probabilistica, e utilizzare questa distribuzione per estrarre la probabilità che avvengano eventi ancora più estremi, ovvero gli incidenti (Fig. 1). In questo modo si può stimare un rischio di incidente pur non avendone potenzialmente osservato alcuno. Questo approccio probabilistico è quello della “Teoria dei Valori Estremi” ed è utilizzato in diversi ambiti ingegneristici, ad esempio in idrologia per stimare il tempo di ritorno di precipitazioni atmosferiche estreme, dato fondamentale per la progettazione di dighe o opere fluviali.

L’applicazione della “Teoria dei Valori Estremi” nell’ambito della sicurezza stradale è ancora agli albori. Nel corso degli studi svolti nel mio dottorato di ricerca, ho contribuito in questo cam- po, validando l’approccio sia con degli studi proof-of-concept al simulatore di guida , sia utilizzando dati reali raccolti in diverse sezioni di un’autostrada italiana . I metodi che ho testato sono in grado di fornire non solo una stima degli incidenti annui che possono avvenire in un determinato segmento autostradale, ma anche un relativo intervallo di confidenza, che permette di tenere in considerazione l’incertezza previsionale. Nel caso di studio analizzato, le previsioni sono state confrontate con il reale numero di incidenti annuo: in circa il 90% delle sezioni studiate, il numero di incidenti osservato ricadeva all’interno dell’intervallo di confidenza del modello previsionale (Fig. 2).

Un ulteriore contributo della mia tesi di dottorato è stato l’utilizzo dei conflitti di traffico per la stima di modelli previsionali in tempo reale , ovvero di modelli in grado di prevedere il rischio che avvenga un incidente nell’immediato futuro (ad esempio entro una finestra di 5-10 minuti), sulla base delle attuali condizioni di traffico e di meteo. Tali modelli, che si basano su algoritmi di machine learning, sono addestrati solitamente utilizzando dati storici di incidentalità, associati alle relative condizioni di traffico/meteo immediatamente precedenti. L’utilizzo di conflitti di traffico (identificati per mezzo di soglie definite con l’ausilio della “Teoria dei Valori Estremi”) al posto di dei dati di incidentalità, ha permesso di ottenere un’affidabilità previsionale significativamente più alta: confrontando i due metodi nello stesso contesto autostradale, quello addestrato con i conflitti di traffico è stato in grado di prevedere l’avvenimento di incidenti nei successivi 5 minuti con un’accuratezza del 14% più elevata rispetto a quello addestrato con i dati storici di incidentalità. La mia attuale attività di ricerca sta ora puntando sullo sviluppo di protocolli per l’analisi di dati di conflitti di traffico che siano i più semplici e pratici possibili, pur mantenendo un adeguato livello di rigore e attendibilità, al fine di essere utilizzati non solo nell’ambito della ricerca, ma anche a livello operativo da professionisti impegnati in valutazioni di sicurezza stradale, sia a lungo termine che in tempo reale.

• Decreto legislativo 25 novembre 2022, n. 203 recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, di attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/ Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117 (G.U. n. 2 del 3 gennaio 2023) Contiene semplificazioni e chiarimenti rispetto al Decreto del 2020, tra cui l’esclusione dalle misurazioni per le radiazioni di origine naturale degli impianti di trattamento acque di falda nelle messe in sicurezza d’emergenza dei punti vendita carburanti.

• Legge n. 6/2023 recante “Misure urgenti di sostegno al settore energetico e di finanza pubblica” (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2023)

In sede di conversione del c.d. “Aiuti-quater”, il Governo ha posto la fiducia e, pertanto, non sono state apportate modifiche.

• Legge n. 10/2023 recante “Misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici” (G.U. n. 28 del 3 febbraio 2023)

In sede di conversione del Decreto-legge n.187/2022 non sono state apportate modifiche agli articoli di interesse per il settore.

• Decreto-legge n. 13/2023 recante “Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune” (G.U. n. 47 del 24 febbraio 2023)

Si evidenziano, in particolare, i seguenti articoli:

• Art. 6 – Semplificazione delle procedure di gestione finanziaria PNRR;

• Art. 7 – Disposizioni in materia di attuazione e monitoraggio degli interventi PNC;

• Art. 8 – Misure per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori;

• Art. 9 – Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici;

• Art. 13 – Disposizioni per assicurare la funzionalità dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato;

• Art. 19 – Disposizioni in materia di funzionamento della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS e della Commissione tecnica PNRR-PNIEC, nonché di verifica di impatto ambientale;

• Art. 38 – Disposizioni in materia di crisi di impresa;

• Art. 41 – Semplificazione per lo sviluppo dell’idrogeno verde e rinnovabile;

• Art. 47 – Disposizioni in materia di installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili;

• Art. 48 - contiene la delega al governo per la revisione della disciplina delle terre rocce da scavo, per la razionalizzazione e la semplificazione della modalità di utilizzo delle stesse;

• Art. 49 – Semplificazioni normative in materia di energie rinnovabili, di impianti di accumulo energetico e di impianti agro-fotovoltaici.

• Legge n. 14/2023 recante “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi” (G.U. n. 49 del 27 febbraio 2023)

In sede di conversione del c.d. “Milleproroghe” non sono state apportate modifiche sostanziali agli articoli di maggiore interesse per il settore. Si segnalano tuttavia i seguenti articoli, approvati in prima lettura dal Senato:

• Art. 9, commi 4-ter e 5-ter – Proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni;

• Art. 10-quater – Istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di un tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali.

• Decreto del Ministero dell’Interno 16 febbraio 2023 “Modifiche all’allegato 1 del decreto 30 giugno 2021 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto” (G.U. n. 52 del 2 marzo 2023)

Costituisce regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione.

• Legge n. 17/2023 recante “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale” (G.U. n. 55 del 6 marzo 2023)

In sede di conversione del Decreto-legge n. 2/2023 è stata approvata una modifica emendativa con la quale è stato inserito il seguente articolo:

• Art. 1-bis – Continuità produttiva delle aree di crisi industriale complessa.

• DPCM 3 febbraio 2023 “Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2023” (G.U. n. 59 del 10 marzo 2023)

Contiene i nuovi modelli per Ia presentazione del MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale) il cui termine è fissato in 120 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del provvedimento (entro l'8 luglio 2023).

• Legge n. 23/2023 recante “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico” (G.U. n. 63 del 15 marzo 2023)

Il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 5/2023 (c.d. “Decreto Trasparenza prezzi carburanti”), approvato con modifiche, annovera diverse misure che interessano il settore:

• Art. 1 – Stabilisce un obbligo di comunicazione da parte dei gestori a Osservaprezzi per ogni variazione dei prezzi praticati, anche in caso di riduzione e comunque con frequenza settimanale in caso di mancanza di variazioni. Inoltre, prevede che Osservaprezzi elabori quotidianamente un “prezzo medio di riferimento” (regionale per la viabilità ordinaria e nazionale in autostrada) quale media dei prezzi comunicati dai gestori, che devono poi pubblicizzarlo sugli impianti attraverso apposita cartellonistica;

• Art. 3 – Rafforzamento dei poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi. La norma prevede l’emanazione di un decreto ministeriale attuativo.

• Decreto-legge n. 34/2023 recante “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali” (G.U. n. 76 del 30 marzo 2023)

Si evidenziano, in particolare, i seguenti articoli:

• Art. 2 – Riduzione dell’IVA al 5% e degli oneri generali per le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi nel secondo trimestre 2023;

• Art. 4 – Contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta pari al 20% o 10% a seconda delle casistiche, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale;

• Art. 5 – Rideterminazione della base imponibile per il calcolo del contributo di solidarietà straordinario;

• Art. 6 – Calcolo della tassazione agroenergia per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2022.

Pensare il futuro è un compito decisivo per tutti, per il quale è utile farsi ispirare da studiosi, esperti, narratori: per immaginare come sarà il pianeta nel quale vivranno le prossime generazioni, saper prevedere come cambieranno le abitudini delle persone e individuare modelli di crescita pienamente sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

La maggior parte dei costi associati agli attuali disastri climatici sono dovuti alla variabilità climatica naturale, non ai cambiamenti climatici, e sono determinati dallo sviluppo economico e dalla resilienza della società, non dall'intensità del rischio climatico. Per questi motivi, la formula di base per l'adattamento ai cambiamenti climatici è la stessa che ha permesso al mondo di ridurre radicalmente i costi umani dei disastri legati al clima nell'ultimo secolo: più ricchezza, infrastrutture e tecnologia. […] Nonostante le prove schiaccianti che l'umanità è diventata molto più resiliente agli estremi climatici - e sa come aumentare ulteriormente la sua resilienza - gli sforzi internazionali per affrontare il cambiamento climatico hanno ampiamente ignorato questi fatti. Invece di concentrarsi sullo sviluppo economico e infrastrutturale per aumentare la resilienza, i responsabili politici, gli esperti e gli attivisti si sono concentrati solo su una serie molto più piccola di misure di adattamento che non sarebbero in conflitto con il loro sforzo risoluto per mitigare le emissioni di carbonio. […] Fermare il riscaldamento globale richiederà che il mondo smetta completamente di bruciare combustibili fossili a un certo punto. Ma un mondo più ricco, più resiliente e più equo avrà più tempo e più risorse per farlo. La storia straordinaria e in gran parte non raccontata dell'adattamento agli estremi climatici da parte dello sviluppo mostra come.

[The Obvious Climate Strategy Nobody Will Talk About, Foreign Policy, 6 novembre 2022] a questo numero

Monica Billio, Carlo Andrea Bollino, Guido Bortoni, Salvatore

Carollo, Rosario Cerra, Davide Chiaroni, Modestino Colarusso, Francesco Crespi, Alessandro Lanza, Marco Macciò, Olivier Macé, Federico Orsini, Filomena Pietrapertosa, Rita Pistacchio, Antonio Pollio Salimbeni, Monica Salvia, Adam Schubert, Claudio

Spinaci, Davide Tabarelli

Hanno contributo alla rivista

Alessandro Aresu, Luca Aterini, Marco Baldi, Alessandro

Bartelloni, Simona Benedettini, Monica Billio, Carlo Andrea

Bollino, Carlo Bonomi, Guido Bortoni, Giogio Carlevaro, Arianna Cappelli, Carlo Carminucci, Salvatore Carollo, Nadia Cerone, Rosario Cerra, Giorgio Chiantella, Davide Chiaroni, Stefano Cingolani, Paolo Cintia, Francesco Clementi, Alessandro Clerici, Alberto Clô, Modestino Colarusso, Emanuela Colombo e Diana Shendrikova, Francesco Crespi, Marco D’Aloisi, Stefano Da Empoli, Giuseppe D’Arrigo, Vittorio D’Ermo, Bruno Dalla Chiara, Franco Del Manso, Pier Luigi Del Viscovo, Paola De Micheli, Pierroberto Folgiero, Alessandro Fontana, Benedetto Forlani,

Marco Frittella, Giuseppina Fusco, Vannia Gava, Massimiliano Giannocco, Romano Giglioli, Jacopo Giliberto, Gianni Girotto, Maria Cecilia Guerra, Icao, Innovhub, Alessandro Lanza, Pietro Lanzini, Stefano Laporta, Antonio Lazzarinetti, Marco Macciò, Olivier Macé, Marco Mannocchi, Marco Marcatili, Enrico Mariutti, Benedetta Marmiroli, Michele Masulli, Paolo Mellone, Marco Mocchetti, Enrico Morando, Martina Nardi, Lisa Orlandi, Federico Orsini, Azzurra Pacces, Gilberto Pichetto Fratin, Linda Piedimonte, Filomena Pietrapertosa, Marilena Pisani, Rita Pistacchio, Politecnico di Milano, Antonio Pollio Salimbeni, Cristiana Pulcinelli, Ilaria Querci, Paolo Raimondi, Francesco Ramella, Filippo Redaelli, Aurelio Regina, Francesco Ricotta, Giacomo Rispoli, Piero Salatino, Monica Salvia, Tommaso Santarelli, Francesco Sassi, Francesco Ciro Scotto, Adam Schubert, Antonio Sileo, Guido Silvestri, Claudio Spinaci, Carlo Stagnaro, Angelo Sticchi Damiani, Davide Tabarelli, Luca Tabasso, Antonio Tajani, Giuseppe Tannoia, Chicco Testa, Antonio Tintori, Stefania Tomasini, Roberto Ulivieri, Maria Rita Valentinetti, Claudio Velardi, Angela Zanoni, Giovanni Battista Zorzoli

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