" La Via " raccolta 2008

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LA VIA

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Domenica 10 febbraio 2008 1° di Quaresima

DESERTO QUOTIDIANO

Di gente che rinuncia per un certo tempo a mangiare e bere ce n’è sempre stata e ancora oggi se ne trova. Non è una cosa straordinaria e anche per Gesù non fu quello il problema. Problematico fu il fatto che Gesù il suo digiuno lo fece nel deserto; perché il deserto non perdona. La sabbia che sfugge sotto i piedi rende faticoso il passo e porta i muscoli della gente a indolenzirsi; se non ci si copre il volto i granelli entrano dovunque: negli occhi, nelle orecchie, tra i denti e nei capelli. Lo sbalzo termico tra la notte e il giorno causa al corpo un affaticamento in più e nemmeno l’ambiente ti aiuta: a causa del vento i paesaggi mutano continuamente e i punti di orientamento svaniscono. Il deserto ti costringe ad essenzializzare tutto: i movimenti, le parole, i pensieri. Se poi vi si rimane per molto tempo da soli, il silenzio può diventare opprimente. Gesù non fu certo risparmiato da tutte queste sensazioni; eppure è proprio nel deserto che decise quale impronta dare alla sua vita pubblica. Egli volle fare l’esperienza del deserto per scegliere come vivere, per mettere ordine intorno alle sue scelte. Chiarì a se stesso come esercitare la sua missione e come assolvere al suo compito; rifiutò la logica del pane, cioè una visione che esaurisce la vita nella materialità, escluse per sé di usare il potere e il dominio e cancellò una visione magica di Dio. Seguendo i suoi passi affrontiamo questi quaranta giorni di revisione, di rettifica, di essenzialità, per trovare il senso di ciò che stiamo facendo, per chiederci se anche noi ci siamo lasciati ingannare con la storia dei beni che riempiono la vita, dal potere che semplifica le cose e di un Dio magico al nostro servizio, tentazioni che continuamente ci vengono proposte come soluzione ai nostri problemi. Per noi il deserto è forse rappresentato dalla confusione che ci circonda, dall’affanno in cui ci dibattiamo, dal nostro intrattenere tante relazioni per accorgerci poi di essere soli. I nostri deserti sono quotidiani e ci mettono nel cuore un bisogno di unità: ci serve un centro di gravità attorno a cui far ruotare tutto; ci serve un principio ordinatore che dia senso alle priorità che ci diamo. Ci serve il rapporto con Qualcuno che insaporisca la routine della giornata. Preghiera, digiuno ed elemosina hanno questo scopo. Benvenuti in quaresima. “La Parola non raggiunge gli uomini rumorosi, ma quelli che rimangono in silenzio. Facciamo silenzio la mattina presto perché Dio deve avere la prima parola, e facciamo silenzio prima di coricarci perché l’ultima parola appartiene a Dio”. ( D. Bonhoeffer.) Parrocchia di Roveleto di Cadeo, Santuario della Beata Vergine del Carmelo

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