Combattere la criminalità organizzata transnazionale attraverso una migliore cooperazione internazionale La globalizzazione delle attività criminali ha creato l’esigenza di forme rafforzate di cooperazione internazionale. Le attività di indagine, perseguimento e controllo del crimine non possono limitarsi ai confini nazionali. Per tenere il passo con le forme di crimine contemporanee, tra cui la criminalità organizzata transnazionale, la corruzione e il terrorismo, occorrono meccanismi migliori e più snelli. Servono molti sforzi concertati nel campo dell’estradizione, della mutua assistenza legale, del trasferimento dei condannati, del trasferimento dei procedimenti penali, della cooperazione internazionale a fini di confisca, compreso il recupero dei beni, e della cooperazione internazionale per l’applicazione delle leggi. Il ruolo delle Convenzioni delle Nazioni Unite Gli strumenti multilaterali delle Nazioni Unite contribuiscono ad armonizzare le norme di cooperazione internazionale. La Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transazionale (UNTOC) con i suoi protocolli addizionali e la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC) sono state adottate sulla falsariga della Convenzione sul traffico di stupefacenti del 1988 (la Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope) per stabilire regole, istituzioni e responsabilità condivisa al fine di combattere il crimine transnazionale. Tali strumenti svolgono un ruolo fondamentale nell’armonizzare gli obblighi e colmare le lacune giuridiche esistenti nella cooperazione internazionale in materia penale. Ad esempio, gli strumenti dell’ONU costituiscono la base per l’estrazione e la mutua assistenza legale. Vi è un’adesione pressoché universale alle tre Convenzioni sul crimine. Al 5 dicembre 2014, la Convenzione sul traffico di stupefacenti del 1988 aveva 189 firmatari, mentre l’UNTOC ne aveva 183 e l’UNCAC 174.
Gli strumenti multilaterali delle Nazioni Unite come catalizzatori di un’ulteriore cooperazione internazionale Le Convenzioni universali sul crimine incoraggiano gli Stati firmatari a stipulare accordi bilaterali e multilaterali per aumentare l’efficacia della cooperazione internazionale. L’obiettivo ultimo è migliorare la cooperazione internazionale ampliando la gamma delle basi giuridiche sulle quali gli Stati possono fare affidamento attraverso un uso combinato di accordi multilaterali e bilaterali. I trattati tipo sviluppati tramite i Congressi delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine hanno offerto indicazioni per la convergenza delle relative disposizioni dei trattati. Il trattato tipo sull’estrazione e quello sulla mutua assistenza in materia penale, in particolare, sono strumenti preziosi per lo sviluppo di accordi bilaterali e multilaterali nel campo della cooperazione giudiziaria. L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) ha anch’esso sviluppato strumenti che promuovono e sostengono la cooperazione internazionale in materia penale, tra cui il repertorio delle autorità competenti (Directory of Competent Authorities), lo strumento di formulazione delle richieste di mutua assistenza legale (Mutual Legal Assistance Request Writer Tool) e, più di recente, il portale di gestione delle conoscenze noto come SHERLOC (Sharing Electronic Resources and Laws against Crime). L’UNODC gestisce altresì la piattaforma di apprendimento online contro il terrorismo, che offre agli specialisti (soprattutto nel campo della giustizia penale e dell’applicazione delle leggi) uno strumento per confrontarsi, scambiarsi informazioni e condividere le migliori prassi. La prospettiva regionale Nella seconda metà del XX secolo abbiamo assisto alla nascita di accordi e programmi