Lo stato del crimine e della giustizia penale nel mondo Secondo la relazione pubblicata dal Segretario generale nel 2015 sullo stato del crimine e della giustizia penale nel mondo, chi vive nei paesi a basso reddito subisce le più gravi minacce alla propria sicurezza e al proprio benessere. La relazione illustra le principali tendenze a livello globale e regionale per diversi tipi di crimine e contiene un’analisi dell’omicidio intenzionale, delle uccisioni di donne e adolescenti per motivi basati sul genere, della corruzione, della tratta di esseri umani e dei reati contro la flora e la fauna selvatica. La relazione fornisce inoltre prove inconfutabili del fatto che il crimine e la giustizia penale sono strettamente correlati allo sviluppo. La corruzione, in particolare, ha un effetto negativo sullo sviluppo attraverso l’uso improprio di fondi pubblici, la concorrenza sleale e i costi aggiuntivi per gli utenti dei servizi, la crescente sfiducia del pubblico e l’indebolimento dello stato di diritto. Tendenze della criminalità internazionale Si è registrata una tendenza globale alla stabilizzazione o una lieve diminuzione in alcune forme di crimine violento (omicidio, rapina e stupro), sebbene con differenze tra le regioni e in base ai livelli di sviluppo economico. Tuttavia, l’uccisione di donne per mano del partner è presente, a livelli analoghi, in tutte le regioni del mondo, indipendentemente dai livelli di altri tipi di violenza letale. Nel complesso, i crimini legati alla proprietà sono diminuiti: i furti di veicoli a motore si sono quasi dimezzati e i furti con effrazione si sono ridotti di oltre un quarto. I reati penali legati al traffico di stupefacenti sono rimasti relativamente stabili, mentre i reati di possesso di stupefacenti sono notevolmente aumentati dal 2003. I paesi a basso reddito sono colpiti in modo sproporzionato dalla corruzione, mentre la tratta di esseri umani o il traffico di specie a
rischio di estinzione ha generalmente origine nei paesi in via di sviluppo ed è destinato ai paesi più ricchi. Le tendenze regionali sono sostanzialmente coerenti con il quadro globale. In Europa, nel decennio 2003-2013, il calo di varie forme di crimine è stato più accentuato, eccezion fatta per l’aumento dei reati di stupro e possesso di stupefacenti. In Asia e Oceania, negli ultimi anni, i reati legati al traffico di stupefacenti sono aumentati. Omicidio intenzionale I tassi globali di omicidio intenzionale sono diminuiti, pur registrando sempre variazioni a livello regionale. I tassi più alti sono stati costantemente riscontrati nelle Americhe, mentre i più bassi in Europa, Asia e Oceania. In base ai dati per 219 paesi e territori, l’UNODC stima che nel 2012 circa 437.000 persone nel mondo siano state vittime di omicidio intenzionale, ossia un tasso globale di omicidi di 6,2 ogni 100.000 persone, notevolmente inferiore a quello del 2004, anno in cui il tasso stimato è stato pari a 7,6 ogni 100.000 persone. Il rapporto tra violenza omicida e livelli di sviluppo economico e sociale è sottolineato ormai da tempo dagli studi criminologici, i quali dimostrano, tra l’altro, che la disparità, la povertà e uno stato di diritto debole sono legati alla violenza derivante da conflitti e non. Le ultime tendenze indicano un tasso di omicidi basso e in calo nei paesi ad alto reddito, mentre il valore corrispondente è costantemente aumentato nei paesi a reddito basso e medio-basso. Uccisioni legate al genere La maggior parte delle vittime di omicidio sono uomini, ma le donne rappresentano quasi un terzo di tutte le vittime in Asia, Europa e Oceania, regioni con tassi di omicidio prevalentemente bassi. L’uccisione legata al genere di donne e adolescenti, come il cosiddetto “delitto d’onore” o l’omicidio per dote, è scarsamente documentata. L’Ufficio