Unità Pastorale della Val Liona anno
23
Numero
853
Domenica I° Novembre Solennità di tutti i Santi
Domenica 1 novembre: dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12° In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Carissimi, buona Domenica. Questo giorno festivo si apre con la solennità di tutti i Santi, cui farà seguito la Commemorazione dei Defunti. Due feste che ci parlano di gioia e di dolore. Sembrano realtà contrapposte, ma non lo sono, fanno parte della nostra esistenza. Non ci dovrebbe meravigliare che la gioia preceda il dolore, perché lo sostiene e ne dà il senso profondo. Le stesse Beatitudini derivano dalla sofferenza, dalla difficoltà della vita, dalle tribolazioni. Oggi constatiamo, e lo proviamo, questo nostro mondo crea… popolo su popolo, comunità su comunità, persona su persona, in situazioni di angoscia. Sembra che la nostra esperienza umana non abbia più valore, allora ci buttiamo nelle cose…, per dare consistenza al nostro vivere. Mentre è proprio la nostra esperienza umana, il nostro cuore, la nostra ragione e la nostra fede che ci dicono che la nostra vita non ha questo fine inutile, neppure la morte è la fine di tutto. Eccoci qui a pregare, pregare, pregare e pregare. Non sentitevi troppo oberati da questo invito, in questi due giorni è questo che noi possiamo vivere, nei confronti dei santi e dei defunti. In questi due giorni dobbiamo prenderci il tempo per vedere quale beatitudine abita nella nostra situazione di tribolati. Dobbiamo non aver paura di affrontare il nostro vissuto, le nostre ferite, i nostri peccati. Dobbiamo metterci a sedere accanto Gesù e ascoltarlo, come discepoli. Sedere alla tavola dell’Eucaristia accanto ai nostri Santi oggi, e domani sedere nelle nostre tombe, accanto ai nostri cari. Lì Gesù continua dirci beati, beati voi poveri in spirito, chi è nel pianto, i miti, quelli che hanno fame e sete, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati dalla giustizia, quando diranno ogni sorta di male…. Oggi vorrei che noi pensassimo a tutti questi, santi sconosciuti come noi. Peccatori come noi, peggio di noi, ma distrutti. A questa tanta gente che viene dalla grande tribolazione. E il Signore santifica questo popolo e noi , ma lo santifica con la tribolazione. “Rallegratevi ed esulate, perché è grande la vostra ricompensa nei cieli” conclude Gesù. Signore Gesù, in questi due giorni desidero pensare con serenità il cielo come patria mia e di tutti noi pellegrini. Infondi in ciascuno di noi il desiderio di vivere qui sulla terra le beatitudini che ci hai lasciato come via da seguire per poter essere uniti in eterno a Te e ai nostri cari. Da mezzogiorno di domenica 1° novembre fino a tutto lunedì 2 novembre è possibile accogliere l’indulgenza plenaria per i propri defunti, visitando una chiesa o il cimitero e recitando il Padre Nostro, il Credo e una preghiera per il Papa. Occorre anche accostarsi alla S. Comunione entro otto giorni e, se necessario, alla S. Confessione. È vivamente raccomandata un’opera di carità.