Apvnews agosto

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NEWS REGIONALI E NAZIONALI I TEMI DISCUSSI E APPROFONDITI A LIVELLO REGIONALE E NAZIONALE

MANUTENZIONI SUL TERRITORIO

I LAVORI REALIZZATI DAL CONSORZIO PER LA SICUREZZA IDRAULICA DEL CONPRENSORIO

news AGOSTO 2017


contenuti MANUTENZIONI 03 Manutezione alle rogge vicentine 06 Rifacimento sponde nelle rogge Montecchia, Schio Marano e Prà Novei 08 Rifacimento delle sponde della Roggia Verlata a Villaverla 2

APVNEWS / AGOSTO 2017

MONDO ANBI 10 Consolidamento della Roggia Feriana a Caldogno

12 Camera dei Deputati: Commissione Agricoltura approva interventi per fronteggiare la siccità 14 Siccità: emergenza Adige e Po


Manutenzione alle rogge vicentine L’erosione dell’acqua non è l’unica insidia sulle sponde dei corsi d’acqua. Il costante pericoloso traforo eseguito dalle nutrie, infatti, non ha ancora trovato un’efficace soluzione. Risolti i problemi idraulici alle Rogge Roggetta, meglio nota come Trissino Vaccheria, Seriola e Tribolo, in territorio comunale di Vicenza, recentemente interessate da interventi di consolidamento spondale con palificata e pietrame, nonché di ripresa frane.

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I tre corsi d’acqua, infatti, potevano essere oggetto di pericolosi cedimenti in alcuni tratti di sponda, a causa della normale azione erosiva dell’acqua e della presenza, ad oggi irrisolta, delle nutrie. “I lavori in questione sono stati eseguiti con uomini e mezzi del Consorzio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – e rientrano nell’attività di manutenzione ordinaria che l’ente effettua nel territorio di competenza, formato da ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. L’attenzione è sempre alta e la collaborazione stretta con le amministrazioni comunali appare fondamentale per la salvaguardia e sicurezza del territorio”.

In particolare, per l’intervento di consolidamento spondale della Roggia Roggetta sono stati impiegati 35 pali in castagno e 20 tonnellate di pietrame, alla Roggia Seriola il consolidamento delle sponde è stato effettuato con 45 pali in castagno e 45 tonnellate di pietrame in un tratto di 70 metri del corso d’acqua. Infine, alla Roggia Tribolo, sempre in territorio comunale di Vicenza, dove la sponda del corso d’acqua poteva essere oggetto di frane a seguito del deflusso delle acque, l’intervento ha previsto l’impiego di oltre 48 tonnellate di pietrame, per un’estensione complessiva interessata dai lavori di più di 50 metri. “I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte da personale altamente specializzato – prosegue il presidente Parise – e l’utilizzo di pietrame fa sì che le sponde riescano a sopportare maggiormente l’azione erosiva costante dell’acqua, che nell’area interessata rappresenta un fenomeno non raro”.

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Non meno seria e grave, però, è la pericolosità rappresentata dalle nutrie, più volte evidenziata dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta: “abbiamo ripetutamente denunciato la necessità di porre rimedio alla proliferazione delle nutrie, ma ad oggi non risultano adottate metodologie efficaci a ridurre la presenza di questo animale la cui pericolosità è altissima ed i cui effetti sugli argini sono tanto subdoli quanto difficilmente individuabili. Occorrerà agire al più presto, in quanto gli interventi che i Consorzi possono eseguire nel territorio sono difficilmente preventivi”. Recentemente il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha eseguito numerosi analoghi interventi, in diverse aree del Vicentino.

“L’impiego di pietrame è considerevole, se si pensa che mediamente vengono utilizzati non meno di 1,5 metri cubi di pietrame per ogni metro lineare di sponda – conclude il presidente Parise – per rendere l’idea della portata dei lavori che vengono eseguiti. Tutto ciò, naturalmente, per incrementare la sicurezza idraulica dei territori, a vantaggio della collettività e delle imprese”.

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Rifacimento sponde nelle Rogge Montecchia, SchioMarano e Prà Novei

“La manutenzione delle opere idrauliche nel territorio è fondamentale per renderlo sicuro e scongiurare il verificarsi di eventi pericolosi per i privati e le aziende. E quando si parla di manutenzione dei corsi d’acqua, questo principio diventa regola fondamentale. È il caso di tre Rogge dell’Alto Vicentino: Montecchia a Sarcedo, SchioMarano (Ramo Giavenale) a Schio e Prà Novei a Thiene, sulle quali il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta è recentemente intervenuto con interventi di rifacimento di alcuni tratti di sponda, mediante la posa di pietrame e calcestruzzo”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, illustra i lavori di manutenzione conclusisi recentemente nell’Alto Vicentino, a Sarcedo, Schio e Thiene.

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Sulla Roggia Montecchia il Consorzio è intervenuto su un tratto di sponda complessivamente lungo 20 metri, con l’impiego di 22 tonnellate di pietrame e calcestruzzo. Sulla Schio-Marano, mediante la posa di pietrame e calcestruzzo, per una lunghezza complessiva di oltre 10 metri. E, infine, sulla Roggia Prà Novei a Thiene, l’intervento ha riguardato il rifacimento di alcuni tratti di sponda, per una lunghezza complessiva di oltre sette metri. “Un tempo questa tipologia di scoli veniva realizzata con le sponde in pietrame libero, con le conseguenze immaginabili a seguito delle precipitazioni – aggiunge il componente del CdA del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Pier Davide De Marchi – oggi, invece, si lavora saldando le pietre con il calcestruzzo, rendendo quindi i corsi d’acqua meno aggredibili dall’irruenza dello scorrere dell’acqua, a tutto vantaggio della sicurezza e del territorio”. Naturalmente il costante presidio del territorio è fondamentale per far sì che queste situazioni vengano segnalate ed affrontate prontamente. “Il territorio viene battuto a tappeto con meticolosità ed una professionalità di alto livello – conclude il presidente Parise – e, nel caso della Roggia Montecchia a Sarcedo, è stato eseguito un accurato ripristino di un tratto spondale danneggiato dal normale deflusso dell’acqua, un intervento importante per la sicurezza idraulica e, quindi, per la tutela del territorio”.

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Rifacimento delle sponde con pietrame e calcestruzzo nella Roggia Verlata a Villaverla “La manutenzione delle opere idrauliche nel territorio è fondamentale per renderlo sicuro e scongiurare il verificarsi di eventi pericolosi per i privati e le aziende. E quando si parla di manutenzione dei corsi d’acqua, questo principio diventa regola fondamentale. È il caso della Roggia Verlata, nei tratti di Via Bosco e Via Ronchi a Villaverla, recentemente sottoposta ad un intervento di rifacimento di alcuni tratti di sponda, mediante la posa di pietrame e calcestruzzo, per una lunghezza complessiva di 44 metri”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, illustra i lavori di manutenzione conclusisi recentemente a Villaverla, con l’impiego di 45 tonnellate di pietrame e calcestruzzo.

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“Un tempo questa tipologia di scoli veniva realizzata con le sponde in pietrame libero, con le conseguenze immaginabili a seguito delle precipitazioni – sottolinea il presidente Parise – oggi, invece, si lavora saldando le pietre con il calcestruzzo, rendendo quindi i corsi d’acqua meno aggredibili dall’irruenza dello scorrere dell’acqua, a tutto vantaggio della sicurezza e del territorio”. Naturalmente il costante presidio del territorio è fondamentale per far sì che queste situazioni vengano segnalate ed affrontate prontamente. “Il territorio viene battuto a tappeto con meticolosità ed una professionalità di alto livello – conclude il presidente Parise – e, nel caso della Roggia Verlata a Villaverla, è stato eseguito un accurato ripristino di un tratto spondale danneggiato dal normale deflusso dell’acqua, un intervento importante per la sicurezza idraulica e, quindi, per la tutela del territorio”.

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Consolidame nto delle sponde con palificata e pietrame alla Roggia Feriana di Caldogno

L’erosione dell’acqua non è l’unica insidia sulle sponde dei corsi d’acqua. Il costante pericoloso traforo eseguito dalle nutrie, infatti, non ha ancora trovato un’efficace soluzione. Risolti i problemi idraulici alla Roggia Feriana, in via Preara a Caldogno (VI), recentemente interessata da un intervento di consolidamento spondale con palificata e pietrame. Il corso d’acqua, infatti, poteva essere oggetto di frane in alcuni tratti di sponda, a causa della normale azione erosiva dell’acqua e della presenza, rimasta ad oggi irrisolta, delle nutrie.

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“Il lavoro in questione è stato eseguito con uomini e mezzi del Consorzio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – e rientra nell’attività di manutenzione ordinaria che l’ente attua nel territorio di competenza, formato da ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. L’attenzione è sempre alta e la collaborazione stretta con le amministrazioni comunali appare fondamentale per la salvaguardia e sicurezza del territorio”. Per l’intervento di consolidamento spondale della Roggia Feriana sono stati impiegati 140 pali e 60 tonnellate di pietrame. “I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte da personale altamente specializzato – prosegue il presidente Parise – e l’utilizzo di pietrame fa sì che le sponde riescano a sopportare maggiormente l’azione erosiva costante dell’acqua, che nell’area interessata rappresenta un fenomeno non raro”. Non meno seria e grave, però, è la pericolosità rappresentata dalle nutrie, più volte evidenziata dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta: “abbiamo ripetutamente denunciato la necessità di porre rimedio alla proliferazione delle nutrie, ma ad oggi non risultano adottate metodologie efficaci a ridurre la presenza di questo animale la cui pericolosità è altissima ed i cui effetti sugli argini sono tanto subdoli quanto difficilmente individuabili. Occorrerà agire al più presto, in quanto gli interventi che i Consorzi possono eseguire nel territorio sono difficilmente preventivi”.

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CAMERA DEPUTATI: COMMISSIONE AGRICOLTURA APPROVA RISOLUZIONE SU INTERVENTI PER FRONTEGGIARE LA SCARSITA’ DI RISORSE IDRICHE AD USO IRRIGUO La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato all’unanimità una risoluzione in merito agli “Interventi per fronteggiare la scarsità di risorse idriche ad uso irriguo”, riconoscendo, tra l’altro, che “al fine di impiegare le risorse idriche in maniera sempre più efficiente, il servizio Irriframe fornisce tutte le informazioni per un uso oculato ed efficiente dell’acqua, con l’obiettivo di giungere a consistenti risparmi mantenendo elevata, od addirittura migliorando, la produttività delle colture.”

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Il documento riconosce, inoltre, che “risulta indispensabile procedere al completamento delle infrastrutture necessarie all’irrigazione, come gli invasi, molti dei quali risultano ancora incompleti o non collaudati, riconoscendo in tale ambito il ruolo fondamentale che svolgono i consorzi di bonifica e di irrigazione che, in termini di sussidiarietà ed autogoverno, con le loro attività polivalenti diffuse sul territorio, provvedono a realizzare e gestire azioni finalizzate nel contempo alla sicurezza territoriale, alimentare ed ambientale.” La risoluzione impegna il Governo anche ad istituire una cabina di regia presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sul rinnovamento delle infrastrutture irrigue, anche con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e dell’ANBI, al fine di meglio monitorare l’attuazione del piano di interventi e per coordinare e programmare i fondi destinati all’emergenza irrigua, attualmente pari a circa 700 milioni e definire le priorità di un nuovo piano di investimenti da programmare nel breve-medio periodo; a destinare risorse aggiuntive straordinarie alla realizzazione di interventi infrastrutturali mirati a raccogliere l’acqua in eccesso e a conservarla per il periodo primaverile/estivo; ad accelerare le procedure necessarie al tempestivo utilizzo delle risorse finanziare già disponibili per il settore irriguo, tenuto conto dell’esistenza di idonei progetti già cantierabili…presso i consorzi di bonifica…; a indirizzare, tenuto conto della competenza regionale, specifiche risorse alla progettazione e realizzazione di tecniche innovative di ricarica degli acquiferi e di gestione delle risorse idriche a fini irrigui, attualmente nel patrimonio conoscitivo e progettuale dei consorzi di bonifica.

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Siccità Le portate dell’Adige, a Boara Pisani, sono sui 80 mc/s, il livello idrometrico invece è pari a -3,75 m (ore 9:30). È importante ricordare che sotto ai -3,50 metri la barriera anti intrusione del cuneo salino va in crisi. La portata del Po, a Pontelagoscuro, è invece di 551 mc/s, con un livello idrometrico pari a -6,23 m (ore 10:00). Anche per il Po i livelli sono preoccupanti. Questo ha comportato la chiusura di tutte le derivazioni nel tratto compromesso dal sale, che ha risalito la corrente dei fiumi per circa 10 km. E’ una situazione che perdura ormai da aprile e solo una portata d’acqua importante può lavare via il sale che finora ha risalito il fiume, con le relative conseguenze per l’agricoltura e gli impianti idropotabili. Per fare un paragone, lo scorso luglio la portata media del fiume era intorno ai 600 metri cubi al secondo. Non ci sono allarmismi per l'area della Piave. Giuseppe Romano, Presidente di AnbiVeneto rassicura: "Bacini montani al 95% del volume invasabile. Situazione sotto controllo". Per quanto riguarda il Brenta, il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha adottato diverse misure straordinarie, come pompe d'emergenza sul Novissimo, accordi con il Genio Civile per la regolazione delle paratoie che scaricano in laguna e sfalci straordinari per migliorare il deflusso d'acqua. Il Consorzio Brenta, inoltre, da anni segnala alle superiori Autorità la necessità di finanziare interventi di trasformazione pluvirrigua e di rimpinguamento delle falde, per l’attuazione dei quali si è già attivato con la predisposizione di appositi progetti. Sul canale Leb la portata concessa è di 32 metri cubi di acqua, derivata totalmente per l'irrigazione. La richiesta d'acqua è massima. APVNEWS / AGOSTO 2017 14


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