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BRAIN IT Dalla Summerschool alla prima esperienza lavorativa
SALVA IL MIO DIRITTO ALLO STUDIO
Il progetto con cui l’Università Niccolò Cusano consente agli studenti che vivono una difficoltà economica a causa dell'emergenza sanitaria da COVID-19 di proseguire il loro percorso di studi, di raggiungere l’obiettivo della laurea e posticipare i pagamenti degli anni accademici frequentati ad un momento successivo al conseguimento del titolo accademico.
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Segue la testimonianza di una studentessa che ha scelto di aderire a questo progetto.
UN PEZZO DI VITA.
L’incipit che ho scelto può sembrare inappropriato, inusuale, magari anche fuori tema ma spero di riuscire a spiegare il motivo della mia scelta, dopo avervi raccontato qualcosa in più su di me. Mi chiamo Valentina, ho 29 anni, studio giurisprudenza, sono la maggiore di 5 figli, ho svolto parecchi lavori da quando ho compiuto la maggiore età, ma quello che ho amato e amo di più è l’insegnamento e ‘da grande’ vorrei continuare a fare l’insegnante. Ho scelto tanti anni fa questa facoltà - ad oggi per me difficile, lunga, a volte sfiancante ma anche tanto completa e affascinante - con tutti i dubbi e le paure di una ragazza di 19 anni che conclude un percorso ricco di esperienze variopinte e si incammina su una strada nuova, la strada dei grandi. Il periodo che precede, così come quello che segue, il diploma è complicato: non sai bene chi sei né tantomeno chi vorrai essere. È un periodo delicato, perché mentre la gente riempie la tua testa di tante parole, di esperienze che, anche se non tue, hanno il potere di far scaturire in te sensazioni contrastanti che non sempre riesci a gestire, il tempo che scorre inesorabile prova ad insegnarti come si fa e tu, invece, hai una voglia matta di tuffarti per capire se il percorso è quello giusto o ti devi fermare, per non perdere tempo, per non perdere te. Perché sì, le scelte sbagliate, ahimè, ti fanno perdere sempre qualcosa e te ne accorgi spesso quando ormai è troppo tardi e rimediare non è più possibile o è troppo difficile. Vi starete chiedendo, ed è più che giusto, il perché di queste parole. Mi è stato chiesto di parlarvi di un progetto la cui denominazione è Salva il mio diritto allo studio e sono felice di farlo ma non posso non partire da quando per me è cominciato tutto, per concludere sottolineando che se oggi sono qui a scrivere queste poche righe è perché questa grande possibilità da parte dell’università Unicusano, in uno dei periodi bui della mia vita, mi ha davvero salvata.
Mi ha salvata da una di quelle decisioni sbagliate da cui non si può tornare indietro. Mi ha salvata in un momento in cui, sicuramente, la scelta di abbandonare l’università per difficoltà economiche senza aver completato gli studi non sarebbe stato l’unico errore di cui mi sarei pentita nel mio domani, ma in quel preciso momento non avrei potuto fare altrimenti, perché nel bel mezzo di una pandemia improvvisa, inaspettata, i soldi destinati alle tasse universitarie sono serviti per la spesa, le bollette e le medicine. Ogni giorno immaginavo di dover presentare la mia richiesta di rinuncia agli studi, ma aspettavo di trovare il coraggio per farlo. Un giorno poi, quando non te lo aspetti, proprio come nelle favole, un raggio di sole illumina quel pezzo di vita che cancelleresti con un colpo di spugna se solo potessi, e una voce tanto gentile, dall’altra parte del telefono, ti comunica qualcosa che sa di speranza, che dà un po' di pace al cuore e che ti apre una porta che consideravi chiusa. C’è un progetto che ti guida fino al giorno della laurea dandoti la possibilità di coronare con successo il tuo sogno, senza soffocarti, perché il pagamento delle rette avverrà quando tu avrai raggiunto quel traguardo e organizzato la tua vita in modo di poter rispettare ogni scadenza prevista. Aiuto, sostegno, supporto: questo è quello che ho ricevuto da parte dei tutor. Sempre professionali, disponibili e pronti ad ascoltare le mie richieste, per poi proporre percorsi di studio adeguati alle mie esigenze. Il percorso eccellenza per esempio è stato un salvagente a cui mi sono aggrappata grazie all’incoraggiamento dei tutor, che mi hanno affiancata con costanza e pazienza; voglio infatti riconoscere loro il merito di avermi permesso di trasformare l’esame di diritto processuale civile da ostacolo in soddisfazione.
Organizzare lo studio seguendo i consigli dei tutor mi ha dato la voglia di rimettermi in carreggiata senza pensare di non essere all’altezza e alla fine di tutto, o meglio quasi alla fine, sono sicura che le mie vittorie, così come quelle dei colleghi che hanno seguito la stessa strada, sono anche piccole grandi soddisfazioni per tutti i professionisti che hanno lavorato al progetto Salva il mio diritto allo studio perché ci hanno creduto quando noi non siamo stati capaci di farlo, perché si sono impegnati affinché nulla andasse perso, perché hanno messo in pratica tutto ciò che conoscono per costruire qualcosa per cui vale la pena. “Continua a studiare, la tempesta finirà, non sprecare questa opportunità, oggi nonostante la disperazione puoi non mollare. Fallo per chi ha già abbandonato perché non ha avuto un’altra soluzione. Non fermarti, la tua università ti sta tendendo una mano. Aggrappati!” Quella vocina, il mio grillo parlante, ha continuato a ripetere ininterrottamente queste frasi come un mantra, ed io come Pinocchio ho provato a non starlo a sentire ma non sono stata brava a raccontarmi fino in fondo una bugia che stava logorando i miei giorni. Così, improvvisamente, da quando ho accettato di far parte del progetto Salva il mio diritto allo studio, il mio futuro ha avuto il suo colore e la mia quotidianità è colma di gratitudine per chi c’è stato, per i tutor, per i professori, per tutta l’organizzazione universitaria. A loro devo le mie soddisfazioni.
Valentina Rottura

Siglati accordi con aziende e centri di ricerca di caratura internazionale

Gli ultimi 50 anni hanno visto alcuni dei più rapidi progressi tecnologici nella storia dell'umanità. Basti pensare come effettuare chiamate, scattare foto, ascoltare musica, eseguire pagamenti, ecc… sia possibile utilizzando un unico dispositivo tascabile, lo smartphone. Il settore dei trasporti invece non è stato oggetto di un’evoluzione tecnologica così accentuata. Si stima che entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale sarà urbana, ciò comporterà inevitabilmente un reale bisogno di opzioni di mobilità innovative in quanto le infrastrutture a terra diventeranno sempre più congestionate. Fornire alle persone una soluzione alternativa, ma allo stesso tempo sicura, sostenibile e conveniente, rappresenta un obiettivo fondamentale per la mobilità urbana del futuro e sfruttare lo spazio aereo sopra le città potrebbe essere una soluzione. In questo contesto si colloca il progetto Urban Air Mobility, progetto che oltre al semplice trasporto passeggeri racchiude in sé molte altre possibilità, come il supporto ai servizi di emergenza, il trasporto di sangue e organi, ma anche il monitoraggio del traffico o delle infrastrutture, della sicurezza pubblica e ovviamente il trasporto di merci. Il progetto Urban Air Mobility trova però, come ostacoli alla sua realizzazione, alcune criticità: controllo e realizzazione di infrastrutture del traffico aereo, costi e accessibilità, sicurezza e inquinamento acustico. Su quest’ultimo tema vogliamo porre la nostra attenzione. Il rumore dei droni infatti è diventato un tema centrale per la comunità scientifica sia a livello industriale che accademico. Nel 2018, il Wall Street Journal ha pubblicato l’articolo Delivery Drones Cheer Shoppers, Annoy Neighbors, Scare Dogs indicando il rumore dei droni come il principale ostacolo alla loro diffusa accettazione pubblica in aree urbane. Su tale argomento scientifico il DroneLab dell’Università Niccolò Cusano, ovvero un team di ricerca costituito dall’ Ing. Ranieri Emanuele Nargi, Dott. Paolo Candeloro, Ing. Edoardo Martellini ed il Dott. Andrea Pagliaro (questi ultimi ex-studenti UniCusano), guidato dal Prof. Tiziano Pagliaroli in collaborazione col Prof. Riccardo Panciroli, ha posto il focus delle sue attività. Tra le varie attività del DroneLab possiamo citare lo studio del rumore prodotto dall’interazione tra eliche di un drone (Interaction Noise) e le possibilità per ridurlo. Sappiamo infatti che la distanza tra i rotori ha un forte effetto sia sulla struttura di flusso della scia, sia sulle prestazioni aerodinamiche sia sul rumore generato. A tal fine è stato realizzato il setup sperimentale. Questo progetto ha portato all’instaurazione di una collaborazione scientifica e didattica tra l’Università Niccolò Cusano e uno dei centri di ricerca più famosi al mondo: il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (C.I.R.A.). L’accordo CIRA – UNICUSANO prevede infatti di ampliare l’attività di ricerca e soprattutto di creare un link con l’Ateneo affinché gli studenti possano essere ospitati nei laboratori del CIRA e prendere parte alle attività in essere. L’ing. Ranieri Emanuele Nargi ha contribuito in modo significativo alla collaborazione tra l’Università Niccolò Cusano e l’ente di ricerca grazie alla disponibilità e l’interesse del Responsabile CIRA, Ing. Fabrizio De Gregorio. Un’ulteriore attività di ricerca riguardante l’impatto acustico di droni è quella svolta dal Dott. Paolo Candeloro, il quale si occupa di studiare strategie di controllo passivo del rumore prodotto da eliche di piccola e media scala. I risultati ottenuti in questo settore hanno creato un forte interesse anche a livello aziendale, il quale è culminato con un contratto stipulato con l’azienda Eurolink Systems (leader in soluzioni embedded, server rugged, storage, periferiche, networking, acquisizione dati, monitor e molto altro per importanti mercati, tra cui quelli della Difesa, della Sicurezza e Intelligence e dei Trasporti). Il contratto stipulato tra Eurolink Systems e il DroneLab dimostra quanto gli ingegneri della Cusano non siano solo ricercatori, ma da queste attività di ricerca hanno saputo creare un ponte con il mondo dell’industria. In questo modo si porta avanti la Terza Missione delle Università, ovvero l’insieme delle attività con le quali gli atenei interagiscono direttamente con la società e il proprio territorio di riferimento, anche attraverso azioni di valorizzazione economica e sviluppo industriale.
Fabio Del Duchetto
In collaborazione con