Rapporto UNICEF/Caritas - Uscire dall'invisibilità

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USCIRE DALL’INVISIBILITÀ Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia

attivazione da parte delle istituzioni demandate, oltre che delle principali realtà del volontariato e dell’associazionismo giovanile. Rispetto a questo tipo di situazione di partenza, il panorama è in parte mutato: negli ultimi anni, anche grazie a legislazioni nazionali e locali adeguate (si pensi ai progetti avviati dalla legge 285/97), sono state avviate numerose esperienze di integrazione socio-culturale delle seconde generazioni, spesso in convezione tra ente pubblico ed enti privati, che hanno offerto diverse possibilità di scambio e comunicazione tra gli universi di riferimento. Tra le offerte aggregative e socializzanti frequentate anche dai ragazzi stranieri, possono essere citati i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG), le ludoteche, i doposcuola del non-profit e delle chiese locali37, l’animazione del tempo libero, l’educativa domiciliare e di strada, l’orientamento alla formazione e al lavoro, ecc. Inoltre, non va dimenticato il “lavoro di strada” in senso stretto, che può comprendere anche interventi di bassa soglia a sostegno della frequentazione informale dei gruppi di giovani (comitive e compagnie etniche, miste e interetniche). Non esistono banche-dati nazionali in grado di quantificare la fruizione dei giovani stranieri di tali servizi. È comunque possibile affermare che, al di là della mission predefinita, tali strutture svolgono importanti e supplementari compiti di socializzazione; i ragazzi immigrati hanno occasione di sperimentare modi di stare insieme diversi da quelli conosciuti in precedenza. Alcuni centri organizzano gite, visite ai musei, uscite in piscina, al cinema; occasioni delle quali non tutti i ragazzi stranieri potrebbero godere. Nello specifico, alcuni doposcuola si fanno carico di minori stranieri appena giunti in Italia in seguito a ricongiungimento familiare. Per essi organizzano momenti di 37 Con

il termine doposcuola si intendono in genere delle attività di sostegno e recupero scolastico rivolte a bambini e ragazzi che incontrano difficoltà nell’apprendimento scolastico e non trovano un appoggio sufficiente nell’ambito familiare.

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conoscenza della città, dei negozi, dei diversi spazi e luoghi di incontro, contribuendo alla loro integrazione. Appare doverosa una riflessione sulla qualità complessiva dell’offerta educativa e socializzante rivolta ai giovani e agli adolescenti in Italia: in molte regioni italiane, dove meno forte è stato l’impegno in questo settore, non appare realistico prevedere forme istituzionali di aggregazione specifiche per i ragazzi stranieri, nel momento in cui questo tipo di offerta di servizi è carente per la stessa popolazione autoctona giovanile. Su questo ultimo punto, una delle prospettive più interessanti si colloca nelle possibilità offerte nell’ambito privato da alcuni settori “storici” dell’associazionismo di base; pensiamo, nel contesto laico, all’Arci, alle polisportive, ecc., e nel contesto cattolico, agli scout, ai gruppi dell’Azione Cattolica, ma anche e soprattutto alle realtà territoriali degli oratori, delle parrocchie, che già nell’ambito della socializzazione dei giovani italiani costituiscono da decenni un valido punto di riferimento in termini di prevenzione del disagio e della devianza giovanile. Non vi sono statistiche sul grado di fruizione dell’associazionismo giovanile da parte dei ragazzi stranieri. Secondo quanto ci è consentito di osservare, l’inserimento di giovani immigrati all’interno delle attività di codeste realtà associative ha conosciuto un progressivo aumento, anche se sovente sganciato da una progettualità specifica. Scuola ed extra-scuola Gli studi sul campo consentono di rilevare a proposito che la maggior parte delle iniziative private e istituzionali rivolte ai minori immigrati si concentrano sostanzialmente nei due ambiti dell’emergenza e del sostegno scolastico, lasciando scoperta l’intera area dell’extrascuola, del tempo libero, dell’aggregazione informale tra coetanei, dello scambio e dell’incontro interculturale. Sono ancora segnatamente scarse le occasioni di ritrovo e di svago a disposizione dei


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