PhD Day 2023 - poster gallery

Scuola di alta formazione dottorale

Corso di dottorato in Nome del Corso di Dottorato

Titolo del poster di Nome e Cognome

6 ottobre 2023 PhD Day Poster gallery • • • •

Technology, Innovation and Management Scienze della Persona e Nuovo Welfare Ingegneria e Scienze Applicate Studi Umanistici Transculturali

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo welfare

Routine outcome monitoring and feedback informed therapy in Italy: 1st Italian RCT large population study di Antonino La Tona 1. Background

3. Metodo di ricerca e Partecipanti allo studio

Negli ultimi 10 anni, la ricerca sulle preferenze dei clienti in psicoterapia e sulla loro

L’approccio utilizzato è di tipo mixed method, coniugando tecniche di

influenza sull'efficacia del trattamento è cresciuta notevolmente.

raccolta di dati tipiche della ricerca qualitativa, con metodi di natura

La personalizzazione della terapia in base al feedback del cliente ha dimostrato una riduzione del tasso di drop-out, un miglioramento dell'alleanza di lavoro e un maggiore benessere psicologico al termine del trattamento (Swift et al., 2018; Windle et al., 2020).

quantitativa.

• Utilizzo della piattaforma da noi sviluppata • 750 psicoterapeuti (Scuole di Psicoterapia e liberi professionisti) • 6500+ nuovi pazienti

4. Risultati preliminari ottenuti propedeutici ad ItalyOutProFeed •

Implementazione di oltre 50 test psicometrici con scoring automatizzato

•

Cartella clinica DIGITALE con logica INTEROPERABILE con figure come il Medico di Medicina Generale (MMG) in collaborazione con la San Francesco Group S.r.l

•

2. Un Progetto Innovativo

Validazione italiana del Clinical Outcome in Routine Evalution-10 (CORE-10; La Tona et al., 2023)

Il seguente progetto di ricerca rappresenta il primo trial controllato randomizzato (RCT)

•

italiana

del

Cooper-Norcross

Inventory

•

Algoritmo AUTOMATICO di AI: Trasforma i valori ematici, provenienti dall’esame del sangue di routine, in un valore numerico che esprime il

l’utilizzo della piattaforma digitale

rischio di declino cognitivo.

Il seguente progetto ha ottenuto il finanziamento PRIN 2022 da parte del Ministero

•

Creazione di un CHATBOT atto a motivare verso una corretta e sana alimentazione ed una regolare attività fisica.

della dell’Università e della Ricerca (MUR).

•

Refertazione psicometrica immediata integrata e visita guidata step by-step.

Mindy

permette ai professionisti una gestione a 360° di tutte l’attività professionale

inerente

la

professione

di

of

Preferences (C-NIP; La Tona et al.,2023 paper submitted)

italiano per valutare l’efficacia della psicoterapia informata dal feedback (FIT), per migliorare i risultati sulla salute mentale dei pazienti ed i processi di psicoterapia tramite

Validazione

psicologo/psicoterapeuta

(consenso

informato,

somministrazione di strumenti psicometrici etc.) e che inoltre, facilita la raccolta dei dati,

5. Risultati attesi

le successive analisi e le procedure di Routine Outcome Monitoring (ROM) e Feedback

•

Riduzione costi del SSN (Value of money); ottica STEPPED-CARE

•

Minor tasso di Drop-out e riduzione sintomatologica (pazienti)

•

Usability di MINDY in ottica INTEROPERABILE

•

Integrazione con Psicologo cure primarie

Informed Therapy (FIT) con grafici e strumenti digitali ad hoc, in accordo con le linee guida dettate dalle normative GDPR sui dati sanitari e clinici.

6. Bibliografia

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Risentimento virale.

I meme della mascolinità tossica su TikTok. di FABRIZIO ARCURI

Caso di studio e Prospettive teoriche L’obiettivo del seguente lavoro è l’analisi sociologica della Manosphere quale fenomeno sociale e culturale in grado di intensificare l’emozione del risentimento su TikTok. Con il termine Manosphere si intende un insieme di comunità presenti nelle principali piattaforme online.

I contenuti di tali gruppi sarebbero contraddistinti dall’ideologia della Mascolinità tossica, consistente nell’esasperazione dei tratti attribuiti tradizionalmente all’identità maschile (virilità, competizione estrema, volontà di dominio, incompetenza emotiva), dal desiderio di vendetta verso i "nemici" (donne, comunità LGBTQ+, maschi "inclusivi") e dalla classificazione degli uomini sulla base di una gerarchia socio-sessuale che si ispira a quella del mondo animale.

Il presente studio, da una parte, tenta di decifrarne il simbolismo e i "feticci", adoperando le prospettive della sociologia del sacro e dell’immaginario. Dall’altra, ricorrendo alla teoria mimetica di René Girard, cerca di sondarne le istanze emotive, individuando nell’esperienza del risentimento la principale motivazione della sua diffusione.

Campo d’indagine TikTok è considerata la piattaforma maggiormente contrassegnata dal linguaggio dei meme. Ciò sarebbe dovuto tanto alle sue modalità comunicative, incentrate su video di breve durata facilmente comprensibili e condivisibili, quanto alle peculiarità dei suoi utenti, prevalentemente adolescenti (Generazione Z).

L’uso ambiguo dell’umorismo, in quanto possibilità di ridicolizzare tutto e tutti attraverso il ricorso allo scherzo, renderebbe i meme potenziali trasmettitori di stereotipi stigmatizzanti.

Il rischio di divulgare messaggi violenti e discriminatori, come quelli della Mascolinità tossica, risulterebbe dunque più alto in un ambiente estremamente virale come TikTok. Un caso emblematico di tale dinamica è il Sigma Male, «il maschio aplha introverso», figura che, ispirandosi a Patrick Bateman di American Psycho, offrirebbe una forma di trasgressione del "politicamente corretto", divenendo molto popolare sul social.

Metodologia L’approccio adottato è di tipo qualitativo, consistente in una netnografia coperta divisa in tre fasi.

Nella prima, sono stati indagati i temi e gli aspetti formali (personaggi, scene, musica e testi) dei meme della Mascolinità tossica su TikTok, sfruttando un profilo privato.

Nella seconda, sono state acquisite le capacità tecniche per creare dei meme simili a quelli osservati in precedenza, utilizzando apposite app di montaggio ed editing di foto e video.

Nell’ultima, ancora in corso, è stato creato un profilo apposito per la ricerca dove pubblicare contenuti per interagire con altri fruitori, tramite il ricorso ad hashtag, commenti e chat.

Prime ipotesi Gli uomini della Manosphere sarebbero dei soggetti che avrebbero vissuto fallimenti esistenziali, economici e sentimentali a causa di grandi cambiamenti strutturali (pandemia, crisi finanziaria, precarietà).

Una condizione che avrebbe causato una scissione traumatica dal resto del mondo, negando loro la possibilità di incarnare il modello patriarcale dell’uomo di successo. L’insopportabile frustrazione che ne conseguirebbe li spingerebbe a individuare dei capri espiatori a cui addossare la colpa dei loro fallimenti, covando nei loro confronti un intenso risentimento.

La loro "vendetta" consisterebbe nella distruzione dei valori e dei simboli dei "nemici", sfruttando l’umorismo ambiguo dei meme ed esaltando personaggi controversi e dissacranti come Patrick Bateman.

Una dinamica d’odio fomentata dal meccanismo amplificatore dei social network, in particolare da TikTok con il suo linguaggio solo apparentemente frivolo, in grado di rendere l’emozione del risentimento virale e imprevedibile.

Bibliografia essenziale Cannito M., Crowhurst I., Ferrero Camoletto R., Mercuri E., Quaglia V. (2021). Fare maschilità online: definire e indagare la manosphere. About Gender. International journal of gender studies, 10 (19): I-XLI. Girard R. (1999). Il risentimento. Lo scacco del desiderio nell’uomo contemporaneo. Milano: Raffello Cortina Editore.

Lolli A. (2020). La guerra dei meme. Fenomenologia di uno scherzo infinito. Firenze: effequ.

Tomelleri S. (2009). Identità e gerarchia. Per una sociologia del risentimento. Roma: Carocci.

Zulli D., Zulli D. J. (2022). Extending the Internet meme: Conceptualizing technological mimesis and imitation publics on the TikTok platform. new media & society, 24(8): 1872–1890.

Parole chiave Risentimento; Manosphere; Mascolinità tossica; TikTok; Meme.

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo Welfare

L’economia della prevenzione: nuovi modelli di economia circolare di Anna Brichetti anna.brichetti@unibg.it Abstract Il progetto di dottorato intende offrire evidenze utili al ripensamento dei processi di produzione e consumo secondo nuovi modelli di investimento sociale. Esso propone la sperimentazione di forme alternative di integrazione che prevedono la trasformazione dello “scarto” in una risorsa ad alto valore aggiunto socioeconomico (cfr. a Agenda 2023). Il progetto si articola in 7 obiettivi (cfr. Fig. 1).

Vengono di seguito presentati gli esiti del censimento nazionale/internazionale di modelli simili al Banco di comunità/riuso (obiettivo 1) – (Grafici 1, 2, 3, 4) e del monitoraggio delle due sedi di Franciacorta e Pianura (obiettivo 2) utili a definire punti critici e aspetti di miglioramento (obiettivo 3) e possibili indicatori di misurabilità (obiettivo 4) del modello.

Viene descritta l’esperienza del “Banco del riuso“, avviata in provincia di Brescia, per definire il contesto di riferimento e ipotizzare margini di replicabilità. L’attività di monitoraggio e di misurazione dell’impatto ambientale, sociale ed economico sono state condotte sulla base dei dati dei numero di tesserati nonché del flusso delle tipologie di beni oggetto di scambio.

1. Obiettivi del lavoro 1. Censimento nazionale/internazionale dei modelli di Banco di comunità/del riuso 2. Monitoraggio nelle due sedi del "Banco del riuso" – Franciacorta e Pianura 3. Punti critici e aspetti di miglioramento 4. Indicatori di misurabilità circa l’efficacia del modello, la sua capacità di pervasione e di incidenza nel tessuto economico, sociale e culturale 5. Replicabilità del modello: 2024 apertura nuova sede a Crema (Cr) 6. Disseminazione attività: partecipazioni a eventi per far conoscere il Banco.

Attività didattica A scuola di economia circolare riservata alle classi degli Istituti Scolastici del Comune di Palazzolo sull’Oglio 7. Report monitoraggio: ogni fine anno raccolta dati sull’andamento del Banco

Fig. 1 Grantt del progetto 2022-2024

2. Censimento Italia - Porta lascia prendi a Lissone (Mb): ogni cittadino ha la possibilità di consegnare oggetti, in buono stato, per essere utilizzato da altre persone. Il Centro verifica la condizione del prodotto, registrando e catalogando il materiale idoneo. Ogni cittadino/associazione/scuole 4. Risultati può ritirare 1 prodotto per tipologia fino ad un massimo di 4 al mese e di 6 all’anno.

Svezia - Kretsloppsparken Alelyckan a Göteborg: la più grande isola ecologica d’Europa, dove Come si vede dal Grafico 1, nel 2022, al Banco del riuso in Franciacorta (Rovato), sono stati selezionati e ogni tipo di merce viene rivenduta da dipendenti comunali a prezzi favorevoli invece che finire ritirati in larga parte, quasi il 60%, oggettistica varia e vestiario, cioè beni di uso e consumo quotidiano e nella catena di smaltimento, domestico; seguono poi gli alimenti (7%) e i mobili (3%). Questa scelta trova riscontro nei dati degli scambi in 3. Descrizione del “Banco del riuso“ e processo di monitoraggio 2 Kg di uscita (Grafico 2): infatti quasi il 75% di beni che sono stati scelti dai tesserati è riconducibile alle medesime Cibo 7% FIL vestiti categorie: oggetti, vestiti, alimenti e mobili. Importante è il dato relativo allo scambio-ore, pari al 23% degli 50 FIL Il “Banco del riuso“ si caratterizza come uno spazio fisico sovra scambi effettuati al Banco del riuso: tale dato attesta come il coinvolgimento attivo dei soci sia costante, comunale come espressione di politiche attive orientate alla 5 Kg di confermando il Banco del riuso come una buona soluzione per investire il tempo libero e sensibilizzare la Felicità riduzione dei rifiuti attraverso proposte di scambio di beni giocattoli Interna comunità all’aiuto reciproco e all’associazionismo. Inoltre, dal 2018, anno di apertura, al 2022, il Banco del materiali ancora in buono stato, recupero di eccedenze e generi 2 sedie Lorda riuso in Franciacorta, ha raggiunto un totale di 755 tesserati, di cui 249 nuove iscrizioni solo nel 2022: cioè il alimentari o servizi. Esso si ispira al modello del riuso a tre cicli: 33%.

Recupero, Risparmio, Rete.

Fig. 2 Valore di beni in entrata Per quanto riguarda invece il Banco con sede in Pianura (Lograto), nel 2022, il Grafico 3 ci racconta che sono L’obiettivo del Banco è di promuovere il miglioramento nella stati selezionati e ritirati in larga parte il 55% di oggettistica varia e vestiario, a questi si aggiungono in gestione del ciclo dei rifiuti tramite la prevenzione allo scarto e la piccola parte mobili (2%) e alimenti (2%). Questa scelta trova riscontro nei dati degli scambi in uscita (Grafico consegna da parte di chi è interessato di oggetti non più impiegati 4): infatti quasi il 60% di beni che sono stati scelti dai tesserati è riconducibile alle medesime due categorie: auspicando quindi un loro riutilizzo. Il “Banco del riuso“ prevede lo oggetti e vestiti. Rimane relativo lo scambio di mobili, cibo, attrezzature e spazi. Importante è il dato relativo scambio: allo scambio-ore, pari al 37% dei FIL totali caricati. Stesse considerazioni anche per il Banco con sede a - per gli utenti, di beni di uso quotidiano (vestiti, borse, scarpe, Lograto in merito alle ore. cibo, giocattoli, libri, stoviglie e articoli per la cucina, mobilio, La sede di Lograto, dal 2020, anno di inaugurazione, al 2022 ha raggiunto un totale di 258 tesserati, di cui ecc.); 117 nuove iscrizioni solo nel 2022: cioè il 45% .

- inoltre per i volontari del Banco assicurati, di attività di supporto alla comunità espressi in unità di tempo e/di km, senza il ricorso a transazioni economiche.

Le attività svolte dai volontari – come accoglienza e gestione Fig. 3 Icone categorie beni (CAA) iscritti, segreteria e back office, gestione spazi (allestimento e riordino), gestione beni (selezione, scambio, distribuzione, ecc.) – così come i beni offerti e registrati dagli utenti (privati, Grafico 2 Scambi in uscita: Franciacorta Associazioni, Comuni, Servizi sociali) vengono misurati in FIL Grafico 1 Scambi in entrata; Franciacorta FIL al Banco 3% (Felicità Interna Lorda), l’unità di misura di riferimento, caricati in Donazione 5% Altro 0% piattaforma informatica e registrati sulla tessera del volontario e Donazione 4% dell’utente.

Mobili 3% FIL al Mobili Nella figura 2 sono rappresentati degli esempi di beni che l’utente Vestiti 26% Banco Vestiti 26% 3% può portare con un minimo di 50 FIL, mentre in uscita i FIL Oggetti 3% raddoppiano.

36% Le attività del Banco sono coordinate da un Facilitatore, che ha il Altro Spazi 0% Spazi Oggetti 33% 0% compito di agevolare l’incontro tra domanda e offerta, favorire gli Cibo 7% 0% Cibo 9% scambi e collocare correttamente i FIL accumulati/utilizzati sulla tessera di chi effettua lo scambio.

Ore 23% Ore 19% Il processo di monitoraggio è stato condotto nelle due sedi del Km 0% Km 0% “Banco del riuso”, nel comune di Rovato, in Franciacorta, e di Attrezzature 0% Attrezzature 0% Lograto, in Pianura.

Nel 2023, il sistema di inserimento informatico dei FIL è stato integrato con pittogrammi della Comunicazione Aumentativa e Grafico 3 Scambi in entrata: Pianura Grafico 4 Scambi in uscita: Pianura Alternativa (CAA), per agevolare la fruizione del sistema a potenziali utenti con disabilità (Fig. 3).

Attrezzature 1% Attrezzature 1% Donazione 1% FIL al Banco 1% Conclusioni Km 0% Km 0% Donazione 1% Vestiti FIL al Banco Dal censimento e dal monitoraggio effettuati (Obiettivo 1 e 2) è possibile ricavare i Vestiti 19% 2% Cibo 2% Mobili 2% 18% seguenti punti critici e aspetti di miglioramento del modello di “Banco del riuso“ Cibo 2% Oggetti Spazi 0% realizzato presso le sedi bresciane: Oggetti 36% 39% Mobili 2% 1. Facilitatore: figura che non emerge da altre realtà e che invece è risultata Spazi 0% fondamentale in entrambe le sedi. Vivendo oggi in comunità multietniche, egli Ore 36% ha la funzione di agevolare i rapporti sociali e spiegare il meccanismo del Banco.

Ore 37% Aiuta i volontari nella formazione e si occupa delle relazioni con i Comuni che aderiscono al progetto.

Altro 0% Altro 0% Questo lo si riscontra dai dati nella figura 4, dove dal 2018 al 2022 si sono iscritti al Banco del riuso in Franciacorta 37 enti del terzo settore, di cui 10 nel 2022.

Mentre, nella sede in Pianura, dal 2020 al 2022 si sono iscritti 9 enti del terzo settore Tonnellate di CO2 Numero ETS tesserati Numero ETS tesserati (Figura 5) di cui 6 nel 2022. risparmiate grazie al al Banco dal 2020 al al Banco dal 2018 al 2. Un’altra differenza che caratterizza il Banco è la totale mancanza dell’uso del Banco del riuso 2022 2022 denaro per effettuare gli scambi. L’attività, infatti, propone un modello di economia 21,53 di condivisione basato sulle relazioni, sulla reciprocità e sui legami sociali.

9 37 Nel 2024 si aprirà una nuova sede del Banco nel comune di Crema dando anche ai Fig. 5 Banco della Pianura Fig. 4 Banco della Franciacorta cittadini del territorio cremasco la possibilità di conoscere e partecipare a questa nuova realtà. In tutte le sedi del Banco del riuso, quindi, ogni operazione di scambio, esclude sia l’uso del denaro che della gratuità, basandosi sull’assegnazione standardizzata di un punteggio denominato FIL, parametro che serve a facilitare gli scambi. Il peso dell’oggetto in entrata o in uscita, è l’unico principio con cui si

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo welfare

La rappresentazione del passaggio dall’infanzia alla giovinezza in figure femminili dell’Antichità: un’analisi storico-pedagogica di Alice Locatelli

1. Finalità e obiettivi della ricerca

2. Aspetti metodologici

La principale finalità della ricerca condotta durante il percorso di dottorato consiste in un’analisi pedagogica (pedagogia = paisagoghé) delle modalità con cui avviene per la figura femminile il passaggio tra due età della vita − l’infanzia e la giovinezza – prendendo in considerazione un arco cronologico che, dal mondo greco arcaico (ca. VIII-VI secolo a.C.), giunge all’età tardoantica (ca. VI secolo d.C.)

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, l’articolazione del lavoro di ricerca prevede l’intreccio di due dimensioni (Bertagna 2010; Scaglia 2020): 1. Dimensione genealogica = ghénesis, per lo studio del graduale sviluppo delle pratiche educative e formative femminili implicate nel passaggio dall’infanzia alla giovinezza durante l’Antichità.

Tale finalità implica il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1.

2. Dimensione morfologica = morphé, per l’analisi delle varie e particolari «forme» che il passaggio da un’età all’altra assume nelle vicende di alcune figure femminili rappresentative, colte nella unicità e irripetibilità della loro ex-perientia.

L’analisi dei principali rituali che scandiscono l’esistenza delle bambine/ragazze (Brelich 1969; Pomeroy 1978; Sourvinou-Inwood 1988; Bruit Zaidman 1990; Dowden 2003; Pasqualini 2018).

Problematicità: confrontarsi con due «silenzi nell’educazione» (CambiUlivieri 1994):

2. La descrizione delle peculiarità delle paideie greca, romana e cristiana, ponendo in risalto, di volta in volta, gli aspetti che pertengono la figura femminile nello specifico contesto storicoculturale preso in considerazione (Becchi-Julia 1996; Seveso 2010, 2012; Cantarella 2013, 2019; Scaglia 2020; Bruni 2021).

3. La ricostruzione dell’agoghé femminile grazie all’analisi delle vicende di alcune figure particolarmente significative (Bertagna 2010; 2018).

1.

John William Waterhouse, Penelope e i Proci, 1912, Aberdeen Art Gallery, Aberdeen, UK.

Infanzia (DeMause 1983; Becchi-Julia 1996);

2. Tema del femminile (Ulivieri 1999; Covato-Ulivieri 2001; Seveso 2010; Becchi 2011; Cantarella 2013, 2019, 2021).

Dimensione genealogica •

Confronto, dal punto di vista epistemologico e metodologico, con la «storia del “farsi” del pensiero pedagogico», frutto di una “sedimentazione” continua.

•

Analisi e problematizzazione, in riferimento alla figura femminile nel mondo antico, dei processi di: - Istruzione = processo che «aiuta e sollecita ogni persona ad impadronirsi delle conoscenze, a moltiplicarle e a renderle, rispetto ai vari ambiti personali, sociali e del mondo a cui si riferiscono, sempre più sistematiche, rigorose e formalizzate» (Bertagna 2010; 2018).

- Educazione = relazione asimmetrica intersoggettiva che coinvolge un magis e un minus in una ἀγωγή (agoghé) (Bertagna 2018).

- Formazione  Accezione anti-pedagogica = mera ‘’plasmazione’’ ad opera del magis  Accezione pedagogica = il minus è “soggetto” attivo che dimostra di volersi dare una determinata “forma” in modo intenzionale e protagonistico.

Dimensione morfologica Obiettivo di ricostruire l’agoghé di alcune figure femminili scelte per ogni paideia presa in considerazione.

Criteri che orientano la scelta: 1. Valore emblematico e paradigmatico delle vicende, testimoniato anche dalla fortuna che ebbero nelle epoche successive (veri e propri tópoi + exempla).

2. Possibilità di disporre di elementi circa l’infanzia e la giovinezza femminili, considerata anche la complessità derivata dalla natura delle fonti (talvolta frammentarie).

Aspetti da tenere presenti: 1.

Donna con tavolette cerate e stilo (cosiddetta "Saffo"), Museo archeologico nazionale di Napoli, Italia.

Prevalenza del punto di vista maschile (es. Economico di Senofonte) nelle fonti disponibili.

2. Le figure femminili, di cui è possibile disporre di un numero maggiore di informazioni, appartengono alle classi sociali più elevate.

4. Principali risultati attesi

3. Fonti

- Formazione = accezione anti-pedagogica, soprattutto nel mondo greco e in quello romano.

Fonti scritte, che offrono rappresentazioni del passaggio dall’infanzia alla giovinezza  nella loro «tessitura» consentono di seguire la progressiva agoghé delle figure considerate (Bertagna 2010; 2018; Potestio 2020; Mazzini 2022).

-

Poema epico + mito (es. Andromaca, Nausicaa, Persefone, Atalanta…)

Lirica monodica (es. Saffo) Tragedia (es. Ifigenia) Commedia (es. Glicera) ‘’Romanzo ellenistico’’ (es. Cloe) Favola (es. Psiche) Vangeli, compresi quelli apocrifi (es. figura di Maria) Genere epistolare (es. Paola, Pacatula) Agiografia (es. Macrina)

Gian Lorenzo Bernini, Ratto di Proserpina, 1621-1622, Galleria Borghese, Roma.

- Sul piano antropologico, novità nella paideia cristiana, con conseguente valorizzazione del ruolo femminile, soprattutto all’interno del contesto domestico.

- Individuazione delle peculiarità dell’agoghé femminile, nelle tre paideie prese in considerazione.

5. Parole-chiave Giovanni Battista Tiepolo, Il sacrificio di Ifigenia, 1757, Vicenza.

Infanzia; giovinezza; figure femminili; rituali; mondo antico.

6. Bibliografia essenziale

Nicolas Colombel, Ippomene e Atalanta, ca. 1680.

BECCHI E.- JULIA D. (a cura di). (1996). Storia dell’infanzia, vol. 1, Laterza, Roma-Bari.

BERTAGNA G. (2010). Dall’educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell’educazione, La Scuola, Brescia.

BERTAGNA G. (a cura di). (2018). Educazione e formazione. Sinonimie, analogie, differenze, Studium, Roma.

BRELICH A. (2013). Paides e Parthenoi [1969], Riuniti University Press, Roma.

BRUNI E.M. (2021). Ispirarsi alla paideia. I modelli classici nella formazione, Carocci, Roma.

CANTARELLA E. (2013). L’ambiguo malanno. La donna nell’antichità greca e romana, Feltrinelli, Milano.

CANTARELLA E. (2019). Gli inganni di Pandora. L’agire delle discriminazioni di genere nella Grecia antica, Feltrinelli, Milano.

COVATO C. (2014). Idoli di bontà. Il genere come norma nella storia dell’educazione, Unicopli, Milano.

DUBY G.-PERROT M. (a cura di). (1990). Storia delle donne in Occidente, vol. 1, L’antichità, a cura di P. Schmitt Pantel, Laterza, Roma-Bari.

JAEGER W. (2003). Paideia. La formazione dell’uomo greco [1944], Bompiani, Milano.

JOUANNA D. (2019). Nascere e crescere nell’Atene di Pericle, Carocci, Roma.

MARROU H.I. [1948] (2016). Storia dell’educazione nell’antichità, Studium, Roma.

SCAGLIA E. (2020). La scoperta della prima infanzia, Per una storia della pedagogia 0-3, vol. 1, Studium, Roma.

SEVESO G. (2010). L’educazione delle bambine nella Grecia antica, Franco Angeli, Milano.

ULIVIERI S. (1994). I silenzi sociali: l’infanzia, i giovani, le donne. Una storia ai margini. in F. CAMBI, S. ULIVIERI (ed.), I silenzi nell’educazione. Studi storico-pedagogici, La Nuova Italia, Firenze.

ULIVIERI S. (a cura di). (1999). Le bambine nella storia dell'educazione, Laterza, Roma-Bari.

VAN GENNEP A. (2012). I riti di passaggio [1909], Bollati Boringhieri, Torino.

Affresco Villa dei Misteri, Pompei.

Scuola di alta formazione dottorale Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo welfare (XXXVII ciclo)

Merito e meritocrazia.

Tra povertà educative e opportunità formative.

Una ricerca in prospettiva pedagogica di Virginia Capriotti Obiettivi del progetto di ricerca Il progetto di ricerca si propone di esaminare il concetto di merito e meritocrazia, concentrandosi sulle sue implicazioni pedagogiche, soprattutto nell'ambito scolastico di secondo grado. L'obiettivo è mettere in discussione l'applicazione rigida del paradigma meritocratico, che, se rigidamente applicato, può accentuare le disuguaglianze sociali e bloccare la mobilità sociale.

In una scala da 1 a 5 dove 1 indica "per nulla" e 5 "moltissimo", pensi che la tua media di voti raggiunta a conclusione delle scuole secondarie di I grado abbia influenzato la scelta della scuola superiore di II grado?

Si vuole anche analizzare come e se una competizione meritocratica e selettiva può influenzare gli studenti, considerando la singolarità delle persone e il loro contesto di riferimento.

I principali punti di analisi del progetto includono:

- Revisione della letteratura nazionale e internazionale per esplorare gli aspetti pedagogici del merito e della meritocrazia nei contesti educativi formali e informali. Questa fase comprende anche uno studio storico-pedagogico sull'evoluzione del concetto di merito.

- Dopo la fase di revisione, il progetto si concentra su un'analisi approfondita delle potenziali insidie associate al concetto di meritocrazia, con un confronto con la letteratura straniera recente e ricerche scientifiche. L'obiettivo è comprendere come le condizioni di partenza, come famiglia, contesto sociale ed economico, influenzino la vita delle persone e il concetto di merito.

- esaminare le concezioni di merito e meritocrazia nei sistemi scolastici contemporanei e valutare gli effetti sulla povertà educativa, l'abbandono scolastico e le opportunità formative.

- Il progetto si basa su una visione pedagogica della persona che riconosce la diversità e la libertà degli individui. Inoltre, promuove una concezione di competenza come sviluppo delle potenzialità personali e professionali attraverso l'istruzione e la formazione continua.

- esaminare la differenza tra essere "competenti" nel campo pedagogicodidattico e essere "meritevoli" e valutare quanto i programmi ministeriali attuali considerino la competenza prima della meritorietà.

- La seconda parte del progetto si concentra sulla conduzione di una ricerca quanti-qualitativa nelle scuole secondarie del territorio bergamasco, coinvolgendo studenti maggiorenni e interviste semi-strutturate per docenti e dirigenti scolastici. Questa fase prevede l'uso di questionari anonimi e interviste per esplorare la percezione del merito e della meritocrazia nelle scuole, così come la valorizzazione dei talenti e la lotta alla povertà educativa.

- esplorare come potrebbe cambiare il panorama educativo se venisse adottato un paradigma di meritorietà al posto di quello meritocratico, con un focus sulla valorizzazione dei talenti e della singolarità delle persone, anziché fare del merito l'unico criterio di allocazione delle risorse.

Il progetto di ricerca mira a sfidare l'attuale sistema meritocratico nell'ambito scolastico, esplorando alternative che valorizzino la diversità e la singolarità degli individui per promuovere l'uguaglianza e la giustizia educativa.

Gli studenti intervistati hanno condiviso una serie di esperienze e opinioni riguardo al modo in cui le passioni e i talenti vengono considerati nella scuola.

Alcuni di loro hanno espresso frustrazione per la mancanza di interesse da parte dei docenti nei confronti delle loro passioni e interessi al di fuori della scuola, lamentando la mancanza di supporto e l'assenza di domande o proposte specifiche nonostante abbiano manifestato apertamente i loro interessi. Questa mancanza di attenzione individuale ha portato a un senso di disconnessione e alla percezione che la scuola si concentri principalmente sui voti, trascurando gli individui.

Figura 1 – Liceo Classico

Svolgimento del progetto: metodologie, fasi intermedie, strumenti da utilizzare

- I dati raccolti vengono analizzati per determinare se l'appartenenza a uno specifico status economico e sociale influenzi il paradigma meritocratico negli studi scolastici. Tra le domande che guideranno questa parte della ricerca vi sono le seguenti: Cosa significano merito e meritocrazia? Quale concezione di merito vedi concretamente praticata nella tua scuola? Come si valorizzano i talenti di ciascuno? Come si contrasta invece la povertà educativa? Come la valutazione degli apprendimenti contribuisce a una valorizzazione del merito e dei talenti di tutti e non ad una mera selezione dei migliori? .

Infine, il progetto prevede una comparazione dei risultati a livello internazionale (New York, Stati Uniti, Teachers College-Columbia University).

Gli studenti hanno sottolineato l'importanza di utilizzare i talenti personali come chiave per sviluppare una consapevolezza di sé stessi e delle potenzialità nella società digitale odierna, in cui l'educazione non segue più un modello rigido ma è più caotica e imprevedibile. Tuttavia, molte risposte hanno evidenziato che la scuola tende a concentrarsi eccessivamente sui voti, trascurando le specificità personali e le aspirazioni individuali. Questo atteggiamento limita l'attenzione verso gli aspetti umani degli studenti, riducendo le opportunità di crescita personale.

Gli studenti hanno anche espresso preoccupazione per l'omologazione nell'ambiente scolastico, sostenendo che coloro che si conformano alle aspettative degli insegnanti vengono maggiormente valorizzati rispetto a coloro che cercano alternative e sviluppano interessi al di fuori del curriculum di studi. Questo atteggiamento può limitare la valorizzazione delle individualità e delle esperienze degli studenti.

Inoltre, è emerso il desiderio di sensibilizzare i giovani sui temi del lavoro, della formazione e della mobilità, nonché di promuovere una nuova cultura del lavoro che valorizzi la filiera tecnico-professionale. È stato sottolineato che la scuola dovrebbe concentrarsi sulla valorizzazione delle identità degli studenti anziché basarsi esclusivamente sui voti. Il concetto di merito dovrebbe essere reinterpretato per rispondere alle esigenze educative di ogni persona, tenendo conto della loro diversità.

Figura 2 – Istituto tecnico professionale e liceo scientifico

Figura 3 – Centri di formazione professionale

Infine, è stato evidenziato che la scuola dovrebbe essere aperta a riconoscere e valorizzare ciò che proviene dall'esterno, superando le classificazioni degli studenti come "bravi", "mediocri" o "scarsi". In questo modo, gli studenti potranno sentirsi valorizzati in tutte le sfere della loro vita scolastica.

1.Racism and Prejudice 2.Socio-Economic Disparities 3.Opportunities and Diversity 4.Perceptions of Success

Risultati attesi e modalità della loro valutazione Il progetto di ricerca si propone di esaminare la categoria del merito e investigare la relazione tra merito, disuguaglianze sociali e povertà educativa, con implicazioni pedagogiche L'obiettivo principale è dimostrare come l'idealizzazione della meritocrazia, secondo la quale i capaci e meritevoli dovrebbero avere pari opportunità, uguaglianza e possibilità di successo, non rifletta la realtà attuale. Si sostiene che l'applicazione attuale del paradigma meritocratico sia limitativa dal punto di vista pedagogico e formativo. Questo modello sembra riflettersi in modo impersonale sul percorso di crescita e formazione della persona, tralasciando l'importanza dei talenti latenti e delle esperienze al di fuori dell'ambiente scolastico Le conseguenze di un'applicazione impersonale di questo paradigma coinvolgono il pieno sviluppo delle potenzialità formative, la concezione dell'istruzione e dell'apprendimento nelle scuole e la necessità di considerare l'esperienza umana come parte integrante di un approccio pedagogico che abbracci una visione olistica dell'individuo.

Attraverso una combinazione di ricerca bibliografica approfondita e raccolta di dati empirici, il progetto mira a dimostrare che ogni individuo possiede un talento unico che può arricchire le relazioni con gli altri e con il mondo circostante, ma il paradigma meritocratico tradizionale non riesce a far emergere appieno questo potenziale, concentrando invece l'attenzione su dati oggettivamente misurabili. L'obiettivo finale è proporre un nuovo paradigma pedagogico che superi le disuguaglianze educative e offra migliori opportunità formative per tutti gli individui. Si sottolinea l'importanza di coltivare il talento di ogni individuo, poiché ogni persona rappresenta una risorsa preziosa per la società dal punto di vista economico, etico, pedagogico e formativo.

(Fonti: Potestio, 2020; Magni, Potestio, Schiedi, Togni, 2021; Bertagna, 2020)

In una scala da 1 a 5 dove 1 indica “per nulla” e 5 “moltissimo” - pensi che nel percorso di studi che stai frequentando sia tenuta in considerazione la tua persona, le tue passioni e/o i tuoi talenti?

Bibliografia essenziale Bertagna G., Valutare tutti valutare ciascuno. Una prospettiva pedagogica, La Scuola, Brescia, 2014 Bertagna G., S. Ulivieri, La ricerca pedagogica in Italia contemporanea. Problemi e prospettive, Studium, Roma, 2018 Bertagna G., La scuola al tempo del Covid. Tra spazio di esperienza ed orizzonte d’attesa, Studium, Roma, 2020 Giuntoli F., Il merito e l’uguaglianza. Materiali e studi di filosofia dell’educazione, Gruppo Albatros Il Filo, Roma, 2020 Goodhart D., Head, Hand, Heart. The Struggle for Dignity and Status in the 21st Century, Penguin Pr, 2020, Gran Bretagna Lani G., The tyranny of the meritocracy: democratizing higher education in America, Boston Mass, Beacon press, 2015 Mandler P., The crisis of the meritocracy: Britains’s transition to mass education since the Second World War, Oxford, Oxford University, 2020 Markovits K., The meritocracy trap. How America's Foundational Myth Feeds Inequality, Dismantles the Middle Class, and Devours the Elite, Penguin Pr, Gran Bretagna, 2019 Magni F., Potestio A., Schiedi A., Togni F., Pedagogia generale, Ed. Studium, Roma, 2021 Pickett K., Wilkinson R., L’equilibrio dell’anima: perché l’uguaglianza ci farebbe vivere meglio, Feltrinelli Editore, Milano, 2019 Potestio A., Alternanza Formativa. Radici storiche e attualità di un principio pedagogico, Studium, Roma, 2020 Sandel M. J., La tirannia del merito, Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti, Feltrinelli, Milano, 2021, Trad. ita. di Corrado Del Bò e Eleonora Marchiafava Tognon G., La democrazia del merito, Salerno, Roma, 2016 Xodo C., Merito, meritocrazia e pedagogia, in «Studium Educationis», n.1, anno XVIII, febbraio2017 Young M., L’avvento della meritocrazia, Edizioni di Comunità, Roma, 2014, trad. ita.

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo Welfare

Sport e intervento sociale.

Le attività motorie e sportive come esperienze educative per contrastare il disagio giovanile di Silvia Sangalli

Metodologia

Introduzione Il contesto attuale, anche a seguito della pandemia da Covid-19 e della guerra in Ucraina, è abitato da un numero sempre più crescente di fragilità, in particolare tra i giovani.

I minori che vivono in condizione di disagio (considerati sovente «ragazzi difficili») per lo più vivono situazioni di povertà economica e/o educativa, in ambienti deprivati e in famiglie fragili; sono minori trascurati fisicamente, emotivamente e educativamente. La loro quotidianità è caratterizzata da difficoltà e sofferenze e, in età adulta, rischiano di vivere in una condizione di esclusione sociale e con ridotte capacità di scelta.

Al fine di favorire un percorso di riposizionamento è auspicabile coinvolgerli in esperienze che rappresentano una sorta di punto di rottura con il passato e aiutano a costruire una nuova «visione di mondo».

La ricerca, di tipo qualitativo e idiografica, ha previsto diverse fasi: ✓ È state eseguita l’analisi dei dati raccolti grazie al monitoraggio di due progetti finanziati da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, condotti da CSI Bergamo e CUS Bergamo, in collaborazione con enti educativi del territorio; questi progetti hanno coinvolto giovani fragili (di cui alcuni

frequentanti centri diurni e comunità) in attività sportive, talvolta inserendoli anche in società sportive. I dati sono stati raccolti tramite: 7 focus group con operatori sportivi, educatori e coordinatori; 2 interviste ai capi progetto e ai membri delle cabine di regie; la partecipazione a 4 cabine di regia, 9 momenti di preparazione, 8 momenti formativi; osservazioni sul campo. ✓ Sono state effettuate interviste a testimoni privilegiati del CSI che lavorano a livello nazionale e in altre regioni.

Risultati preliminari Si può, per esempio, partire dal corpo

Dai dati finora raccolti sono emersi dei risultati, in particolare, rispetto ai criteri di

proponendo attività motorie e sportive.

successo delle attività.

Sia a livello nazionale che internazionale

si ritiene che esse portino benefici a più

Funzionali i laboratori multi-sportivi di avvicinamento alla pratica

livelli (salutare, psichico e relazionale) e

motorio-sportiva

che siano un valido strumento educativo

Positivo l’inserimento nelle società sportive con diversi ruoli (aiuto

utile a favorire l’inclusione sociale, anche

allenatore)

dei giovani fragili.

Importanza di formazione socioeducativa per operatori sportivi Prodromica la formazione

Dalla letteratura emerge, però, che i benefici di queste attività non sono scontati,

congiunta di operatori sportivi e

ma dipendono da una serie di componenti sportive e non.

educatori Necessità di un costante scambio

Le attività motorie e sportive non

di feedback

sono, dunque, educative di per sé,

Approccio differente degli operatori

ma ciò dipende da diversi fattori,

sportivi vantaggioso

come le intenzioni, le modalità e il

Flessibilità, chiara divisione dei

contesto in cui si esprimono. Dalla

compiti, obiettivi ben definiti

letterature

Funzionalità della rete caratterizzata da un basso livello di

emerge,

anche,

una

mancanza di studi longitudinali e prove che confermino l’efficacia delle attività sopra menzionate.

formalizzazione

Prossimi passi La ricerca prevede la raccolta di altri dati tramite ulteriori interviste (alcune sono già state eseguite) a operatori sportivi e coordinatori di servizi educativi attraverso le quali si vuole indagare più in profondità la storia di 8 educandi, utenti attuali o

Obiettivi della ricerca La ricerca si pone come obiettivo lo studio della relazione tra attività motorie/sportive e il disagio giovanile; in particolare vuole comprendere:

passati di alcuni servizi educativi del territorio, che hanno avuto esperienze nel contesto motorio – sportivo. Laddove ci fosse la possibilità verranno intervistati anche gli educandi.

▪ se le attività motorie e sportive possono essere considerate esperienze educative e rieducative in grado di favorire l’inclusione sociale dei giovani

Bibliografia

fragili, capaci anche di migliorare il loro benessere e la qualità di vita;

Bertolini P, Caronia L (2015). Ragazzi difficili. Pedagogia interpretativa e linee di intervento. Milano:

▪ quali sono i criteri di successo di un intervento socioeducativo che comprende lo sport in modo significativo e che lo rendono capace di contrastare o ridurre il disagio giovanile; ▪ come queste azioni si possono relazionale con gli altri ambiti di intervento.

Milano: Franco Angeli Coakley J (2011). Youth Sports: What Counts ad “Positive Development”? Journal of Sport and Social Issues. 35 (3): 306-324

Coalter F (2017). Sport and Social Inclusion: Evidence-Based Policy and Practice, Social Inclusion.

Sabatano F. (2011). Crescere ai margini. Educare al cambiamento nell’emergenza sociale. Roma: Carocci.

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo welfare

Trauma, corpo e dissociazione: l’effetto delle esperienze traumatiche su terapeuti e pazienti di Rosy Esposito

Background teorico I disturbi legati al trauma e i fenomeni ad essi correlati rimangono un cavillo fondamentale nella diagnosi psicopatologica.

Il DSM-5 considera trauma psicologico l’essere presenti e/o l’assistere a «un’evento che comporta morte, lesioni o altre minacce all’integrità fisica di un’altra persona; o il venire a conoscenza della morte violenta o inaspettata, di grave danno o minaccia di morte o lesioni sopportate da un membro della famiglia o da altra persona con cui si è in stretta relazione.» (APA, 2013). Tale definizione, che ritroviamo nel DSM-5 è però insufficiente.

Ad oggi solo il Manuale Diagnostico Psicodinamico-2 e l’ICD-11 riconoscono gli effetti duraturi nel tempo di traumi dovuti a mano umana che vanno distinti da incidenti o catastrofi naturali (i.e. terremoto, tzunami, ecc.)

All’interno di una prospettiva psicodinamica è bene evidenziare come una risposta a trauma da mano umana, seguendo il modello proposto da Mucci, generi effetti sul sistema mente-corpo-cervello e influenzi le relazioni intersoggettive.

Quali sono gli effetti e come si esplicano all’interno della relazione terapeutica?

Obiettivi di ricerca Il lavoro di ricerca si propone di investigare i primi due livelli di traumatizzazione, proposti da Mucci (ovvero trauma relazionale precoce e trauma dovuto ad abuso, maltrattamento, grave trascuratezza) per evidenziare come: 1. I diversi livelli di traumatizzazione e le esperienze traumatiche si associano con le diagnosi psicopatologiche e di personalità secondo il DSM-5 e con il livello di funzionamento personologico- Criterio A del modello alternativo dei disturbi di personalità 2. Il grado traumatico e psicopatologico si associa ai livelli dissociativi, al grado di connessione con il corpo e alla chiarezza del senso di sé (i.e. Psychological baseline) 3. Influenza/ informa la relazione terapeutica e il tipo di risposta affettiva del terapeuta

Metodi e strumenti Verrà reclutato un campione di psicoterapeuti per investigare la storia clinica dei loro pazienti unitamente alla loro storia personale.

I dati verranno raccolti tramite l’utilizzo di un questionario online distribuito via Internet tramite la piattaforma Qualtrics • • • • • • • • •

Scheda Anagrafica Terapeuta (genere, età, stato civile, orientamento terapeutico, anni di attività clinica, tipo di setting, contesto di lavoro) Scheda Anagrafica Paziente (genere, età, stato civile, diagnosi, anni di terapia, tipo di setting) Questionario sintonizzazione affettiva caregiver-bambino (costruito ad hoc) Relationship Questionnaire (Bartholomew & Horowitz, 1991) su stili di attaccamento ACE (Felitti, 2013) su esperienze avverse e traumatiche Self Concept Clarity ( Campbell et al., 1996) sulla chiarezza del sé Dissociative Experience Scale (DES; Bernstein & Putnam, 1986; Carlson &Putnam, 1993, Schimmenti 2006) su esperienze dissociative Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness (MAIA; Calì et al., 2015) Therapist Affective Response Questionnaire (TRQ; Betan et al., 2005)

Variabili di interesse

Terapeuta

Paziente

SELF CONCEPT CLARITY

SELF CONCEPT CLARITY

Dissociazione e trauma L’evento traumatico attiva meccanismi di difesa arcaici che producono un distacco dall’esperienza di sé e del mondo esterno e conseguenti sintomi dissociativi. Questo distacco implica una brusca sospensione nell’esercizio delle normali capacità di riflessività e mentalizzazione e quindi ostacola l’integrazione dell’evento traumatico nell’esperienza del soggetto e quindi nella continuità del senso di Sé (Liotti & Farina 2011). La disintegrazione delle memorie traumatiche comporta la frammentazione della rappresentazione di sé che impatta nella relazione sé-altro e che può essere evidenziata all’interno del processo terapeutico nello scambio intersoggettivo tra paziente e terapeuta.

Baseline psicologica e connectedness Il costrutto di psychological baseline (Northoff e Bermpohl, 2004; Scalabrini et al., 2021, 2022) evidenzia come il Sé funge da riferimento per qualsiasi successiva elaborazione delle informazioni. Richiama al grado di connessione o connectedness con sé stessi e la propria vita mentale, con il proprio corpo e con gli altri e l’ambiente circostante. Mucci (2013, 2018, 2022) propone il costrutto di connectedness come fondamentale negli scambi sociali degli esseri umani e nel mantenimento del legame con la vita; ed è essa stessa una forma di resilienza contro esperienze traumatiche avverse che potrebbero interrompere il nostro senso di sé e la relazione con gli altri.

Secondo questa visione, il ruolo del sé come baseline per qualsiasi successiva funzione psicologica è costituito dal processo dialettico descritto sopra attraverso la sincronia come «allineamento relazionale» ( Schore, 2012; Scalabrini et al., 2018; Mucci 2021)

MAIA

MAIA

DISSOCIAZIONE

DISSOCIAZIONE

CAMPO INTERSOGGETTIVO TERAPEUTA-PAZIENTE Psychological Baseline

Attaccamento-Sintonizzazione RQ-ACE (1 e 2 Livello di traumatizzazione)

Psychological Baseline

Attaccamento-Sintonizzazione RQ-ACE (1 e 2 Livello di traumatizzazione)

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Corso di dottorato in Scienze della persona e nuovo welfare

Pratiche psicologiche e mediazione tecnologica: analisi dell’uso di piattaforme digitali di Maddalena Gambirasio

1. Domande di ricerca

1.

Il crescente impiego di dispositivi tecnologici nelle pratiche professionali costituisce un elemento pervasivo e trasversale. Nel variegato scenario dell’evoluzione digitale, le piattaforme online si configurano come una delle principali modalità che impattano sulla pratica psicologica, generando inedite forme di connessione tra domanda e offerta.

Da qui è centrale domandarsi:

2. Unobravo si presenta come azienda che porta con sé un vero e proprio modello di intervento terapeutico, chiamato «Metodo Unobravo», in quanto presenta alcune specificità che la caratterizzano non solo a livello di struttura organizzativa, ma anche di paradigma clinico.

•

Come i mediatori tecnologici influenzano la professione psicologica?

•

L’utilizzo di piattaforme per l’esercizio della professione ha un impatto sull’identità professionale dello psicologo?

•

Il senso di appartenenza alla community professionale si trasforma quando lo psicologo svolge la professione tramite piattaforma?

In primo luogo essa si configura come piattaforma che ha assunto un’organizzazione di tipo aziendale sempre più strutturata. Il crescente numero di dipendenti ha spinto questa realtà a orientare le proprie scelte in favore di una struttura che possiede tutti gli elementi per essere considerata una vera e propria azienda.

3. La piattaforma dà la possibilità a chi entra a far parte di Unobravo di calarsi in una rete che si configura allo stesso tempo come rete professionale e sociale. Se da una parte entrare in una community consente ai professionisti di interfacciarsi con colleghi, scambiandosi punti di vista, pareri, e precomprensioni legate alla propria attività lavorativa, far parte di una rete significa anche entrare in contatto con nuove persone, lasciando spazio ad attività di socializzazione informali.

4. Infine, è possibile individuare delle caratteristiche specifiche della piattaforma Unobravo, quali la scelta di una tariffa fissa agevolata, il matching algoritmico che effettua l’abbinamento paziente-psicologo e le recensioni. Queste ultime rappresentano da una parte, uno strumento utile ai potenziali pazienti di farsi un’idea della qualità della piattaforma, e dall’altra, assumono la funzione di feedback per i terapeuti, i quali, attraverso i giudizi lasciati dai propri pazienti, potranno esercitare un’azione riflessiva sul proprio lavoro.

2. Il caso di studio La ricerca si inserisce all’interno di un più vasto progetto che prende il nome di Weplat, promosso da Fondazione Cariplo e sviluppato da Università Cattolica di Milano, Università di Padova, Collaboriamo e Consorzio Nazionale CGM. Tale indagine si propone di ricostruire gli elementi distintivi delle piattaforme di welfare, effettuando una mappatura e un’analisi delle piattaforme già attive a livello locale e nazionale, da cui ricavare indicazioni utili per favorire la transizione verso nuovi modelli organizzativi.

Da qui nasce l’interesse per lo studio delle piattaforme dedicate agli psicologi: per raggiungere questo obiettivo si è scelto di osservare la piattaforma Unobravo, creata nel 2019, diventata startup innovativa nel 2020 e Società di Benefit nel 2022. Essa si occupa di intermediare l’incontro tra l’utente che vuole iniziare un percorso di supporto psicologico online e uno psicologo o uno psicoterapeuta. All’interno del panorama italiano Unobravo si configura come piattaforma leader nel mercato digitale, essendo utilizzata da circa 4000 psicologi che l’hanno scelta per esercitare la propria professione.

3. Metodo di ricerca L’approccio utilizzato è di tipo mixed method, coniugando tecniche di raccolta di dati tipiche della ricerca qualitativa, con metodi di natura quantitativa. Nello specifico, l’obiettivo è analizzare il caso della piattaforma Unobravo, calandosi in profondità, mirando ad approfondire lo studio della realtà organizzativa a partire dalle narrazioni degli attori sociali che sono inseriti al proprio interno. Tuttavia, lo sguardo grounded viene poi ampliato, affiancando metodi di ricerca capaci di raccogliere un numero più ampio di dati. Ciò risulta essere centrale in quanto, dall’analisi di una sola piattaforma è possibile aprire a riflessioni più generali su come l’utilizzo dei mediatori tecnologici abbiano un possibile impatto sulle pratiche dei terapeuti, influenzando, in questo modo, la professione psicologica stessa.

Dai risultati della ricerca emerge che l’utilizzo della piattoforma per l’esercizio della professione psicologica influenza la stessa a più livelli. Oltre all’impatto in termini di offerta del supporto psicologico attraverso la modalità online, già studiato in passato, lo studio evidenzia come l’inserimento del professionista all’interno di un’organizzazione digitale modifica la professione sia a livello di gestione delle attività lavorative, sia di pratica clinica.

L’identità professionale dello psicologo che utilizza un mediatore tecnologico nello svolgimento delle proprie attività lavorative sembrerebbe esssere influenzata da più dimensioni: • • •

Identità digitale: creazione e aggiornamento del profilo online Autonomia professionale: bilanciamento tra autonomia della libera professione e monitoraggio organizzativo Appartenenza alla community digitale: rete tra professionisti appartenenti alla stessa organizzazione digitale

5. Limiti e Prospettive Future Limiti Il presente studio ha preso in considerazione una sola piattaforma digitale utilizzata dai professionisti psicologi nello svolgimento del proprio lavoro. Seppur la startup si configuri come leader in Italia, altre piattaforme potrebbero assumere una governance differente, influenzando in modo dissimile la professione psicologica.

4. Risultati L’indagine fino ad oggi effettuata ha fatto emergere alcune peculiarità della piattaforma in esame. Nello specifico sono stati individuati quattro nuclei centrali che si configurano come caratteristiche principali dell’organizzaizone Unobravo.

Prospettive future Considerati i limiti sopra esposti, sarebbe interessante condurre un analisi più ampia delle piattaforme utilizzate dagli psicologi, effettuando un confronto tra esse.

Inoltre, risulterebbe di grande interesse allargare lo sguardo al panorama internazionale, non limitandosi solo al contesto italiano.

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Corso di dottorato in Scienze della Persona e Nuovo Welfare (XXXVII ciclo)

Il ruolo della riserva cognitiva sul benessere e sul comportamento di aderenza al trattamento nella patologia cardiovascolare Dott.ssa Jessica Giannì Docente supervisore di dottorato: Prof.ssa Maria Luisa Rusconi

1. Inquadramento teorico Le patologie cardiovascolari rappresentano il 44% di tutti i decessi in Italia (ISS, 31/10/2022). Sono associate a

Gli strumenti utilizzati nei time-points sono i seguenti:

compromissioni psicologiche e cognitive, che comportano a loro volta effetti a livello fisiologico e comportamentale, come una scarsa aderenza alla terapia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le principali cause di

- Riserva cognitiva: Cri-q (Nucci et al. 2012)

mancata aderenza alle prescrizioni mediche ritroviamo alcuni aspetti legati alla condizione clinica del paziente, come

- Riserva motoria: Mri-q (Pucci et al. 2023)

Solo alla baseline (T0)

una compromissione del funzionamento cognitivo.

Il modello della riserva cognitiva (Stern, 2009) suggerisce che diverse esperienze di vita forniscano uno scudo contro gli

- Benessere psicologico: PWB versione breve (Ryff & Keyes, 1995)

effetti di un danno cerebrale, aiutando l’individuo ad attivare processi compensatori. Stando all’evidenza scientifica che

- Stato di salute generale: SF-12 Health Survey (Ware et al., 1996)

supporta il ruolo protettivo della riserva cognitiva sul funzionamento cognitivo (Colombo et al., 2018) e sul benessere dell’individuo (Ihle et al. 2018), agire su tale dimensione potrebbe risultare utile, consentendo al paziente di raggiungere

- Aderenza terapeutica: MARS-5 (Chan et al., 2020) - Funzionamento cognitivo globale: MoCA (Santangelo et al., 2015)

T0, T1, T2

- Sintomatologia ansioso-depressiva: HADS (Zigmond & Snaith, 1983)

livelli di benessere più elevati e di aderire maggiormente alla terapia.

- Percezione di malattia: Brief-IPQ, (Broadbent et al., 2006)

Anche il costrutto di riserva motoria è stato recentemente associato alla performance cognitiva (Pucci et al. 2023),

- Self-care: SC-CII (Riegel et al. 2018)

dimostrando che una miglior ossigenazione cerebrale dovuta ad un buon allenamento fisico nell’arco della vita, sostenga indirettamente una miglior cognizione.

4. Risultati attesi Coerentemente alle evidenze sulla riserva cognitiva e motoria, dal presente lavoro di ricerca ci si aspetta che: •

Una riserva cognitiva alta/medio-alta funga da elemento predittore per un benessere maggiore, sia fisico sia psicologico, nei pazienti con patologia cardiovascolare;

•

La riserva cognitiva abbia un impatto anche sul comportamento di aderenza: i pazienti con riserva cognitiva più alta dovrebbero aderire di più alla terapia rispetto ai pazienti con riserva più bassa;

•

La riserva motoria supporti ed amplifichi tali effetti benefici;

•

I risultati appena evidenziati siano sostenuti da una buona percezione di malattia e da buoni livelli di self-care, nonché da un funzionamento cognitivo nella norma.

2. Obiettivi Indagare l’impatto della riserva cognitiva e motoria sul benessere fisico, psicologico e sui livelli di aderenza alla terapia nei pazienti affetti da patologia cardiovascolare, considerando le seguenti variabili nel tempo: •

Funzionamento cognitivo

•

Sintomatologia ansioso-depressiva

•

Percezione di malattia

•

Self-care → processo complesso e dinamico che prevede la messa in atto di pratiche di promozione della salute e

5. Limiti e Prospettive Future

di riconoscimento e gestione dei sintomi quando si manifesta

Limiti Il presente studio longitudinale ha preso in considerazione un lasso di tempo limitato; data la natura degli outcome sarebbe auspicabile studiare la popolazione e monitorare gli outcome negli anni per ricavare dati più sensibili.

Prospettive future

3. Metodo di ricerca Si tratta di uno studio osservazionale longitudinale, che prevederà il reclutamento di pazienti presso Humanitas

Considerati i limiti sopra esposti, sarebbe interessante proseguire il monitoraggio degli outcome nel tempo (ogni sei mesi per qualche anno). Inoltre, risulterebbe di grande interesse considerare i risultati ottenuti come base di partenza per lo sviluppo di un intervento vero e proprio (nel caso specifico, potenziare la riserva cognitiva e motoria).

Gavazzeni, reparto di Cardiologia, che presenteranno i seguenti criteri di inclusione:

6. Bibliografia •

Pazienti adulti e anziani ( > 18 anni);

•

Pazienti affetti da patologia cardiovascolare;

•

Pazienti che abbiano una prescrizione farmacologica per patologie cardiovascolari

•

Pazienti cognitivamente sani (MoCA > 17.54)

•

Buona padronanza della lingua italiana

• Non rientreranno nei criteri di inclusione i pazienti con pregresse diagnosi

•

Broadbent, E., Petrie, K. J., Main, J., & Weinman, J. (2006). The brief illness perception questionnaire. Journal of psychosomatic research, 60(6), 631-637.

•

Chan, A. H. Y., Horne, R., Hankins, M., & Chisari, C. (2020). The medication adherence report scale: a measurement tool for eliciting patients' reports of nonadherence. British journal of clinical pharmacology, 86(7), 1281-1288.

•

Colombo, B., Antonietti, A., & Daneau, B. (2018). The relationships between Cognitive Reserve and creativity. a study on American aging population. Frontiers in Psychology, 9

•

Ihle, A., Oris, M., Sauter, J., Spini, D., Rimmele, U., Maurer, J., & Kliegel, M. (2018). The relation of low cognitive abilities to low well-being in old age is attenuated in individuals with greater cognitive reserve and greater social capital accumulated over the life course. Aging & mental health, 24(3), 387-394.

•

Nucci, M., Mapelli, D., & Mondini, S. (2012). Cognitive Reserve Index questionnaire (CRIq): a new instrument for measuring cognitive reserve. Aging clinical and experimental research, 24, 218-226

•

Pucci, V., Guerra, C., Barsi, A., Nucci, M., & Mondini, S. (2023). How long have you exercised in your life? The effect of motor reserve and current physical activity on cognitive performance. Journal of the International Neuropsychological Society, 1-7.

•

Riegel, B., Barbaranelli, C., Sethares, K. A., Daus, M., Moser, D. K., Miller, J. L., ... & Jaarsma, T. (2018).

Development and initial testing of the self‐care of chronic illness inventory. Journal of advanced nursing, 74(10), 2465-2476.

•

Ryff C.D. & Keyes C.L.M (1995). The structure of psychological well-being revisited. J Pers Soc Psychol. 69: 719–727.

•

Santangelo, G., Siciliano, M., Pedone, R., Vitale, C., Falco, F., Bisogno, R., ... & Trojano, L. (2015). Normative data for the Montreal Cognitive Assessment in an Italian population sample. Neurological Sciences, 36, 585-591

•

Stern Y. (2009). Cognitive reserve. Neuropsychologia, 47(10), 2015–2028

•

Ware Jr, J. E., Kosinski, M., & Keller, S. D. (1996). A 12-Item Short-Form Health Survey: construction of scales and preliminary tests of reliability and validity. Medical care, 220-233

•

Zigmond, A. S., & Snaith, R. P. (1983). The hospital anxiety and depression scale. Acta psychiatrica scandinavica, 67(6), 361-370.

psichiatriche e neurologiche

Il disegno di ricerca prevede delle valutazioni a 3 time-points:

T0 = baseline

T1 = 3 mesi

T2 = 6 mesi

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PhD in Technology, innovation and management - TIM

Definition and multi-level sustainability assessment of servitization opportunities in the steel sector

By Mattia Galimberti

Introduction

Literature gaps identification

Recently, worldwide Nations’ governments have recognized the need for prompt measures to tackle climate change. For instance, the European Green Deal launched a new EU growth strategy to achieve climate neutrality by 2050.

The iron and steel industry, in particular, is paying close attention to this decarbonization issue, since it ranks first in CO2 emissions, and second in energy consumption.

Steel companies are not fully aware of the benefits that might result from changing their business model, nor do they know precisely which are the steps to follow.

To remedy this situation, steelmakers are currently focusing on optimizing the production process in terms of carbon emission and energy consumption. In addition, the focus is on the development of new technologies potentially ground-breaking, that could be able to drastically cut CO2 emissions, for example, the adoption of hydrogen for the reduction of iron ores.

An alternative strategy that might enable the sector to reduce its environmental impact could be the increasing adoption of servitized solutions. Indeed, many authors have already pointed out that a shift from the sales of products to the provision of services may be able to reduce resource consumption by incentivizing companies to adopt more sustainable business models.

Discussing the adoption of servitization, it is necessary to take into account sustainability when assessing the different solutions, because it is essential to find answers to the problem that bring advantages not only from the environmental point of view but also from the economic and the social perspectives.

According to the triple bottom line definition, being “sustainable” means expanding the traditional focus of businesses and organizations seeking at the same time the enhancement of economic, environmental, and social dimensions.

A literature analysis shows that the steel sector is quite backward from the servitization point of view In particular, there is a gap in the currently available methods to assess the product-service solutions related to steel production technologies from a sustainability perspective.

A number of models already exist to assess servitization opportunities at an early design stage, but most of these either are not easily applicable specifically to the steel sector or do not take the three sustainability dimensions into account.

The formalization of such a method, designed ad hoc for the steel sector could therefore be strategically useful in boosting the adoption of sustainable servitized business models in this specific industry.

Objective To develop a three-level servitization opportunity assessment methodology to support steel companies in the transition from transactional business models to servitized business models.

Framework methodology

Sustainable servitization opportunities assessment framework Scenario Definition

Criteria

Evaluation Method

Phase 1:

Phase 2:

Phase 3:

OUTPUT 1:

Servitization opportunities definition.

Sustainability criteria definition.

Business model evaluation methods definition.

Definition of the most promising servitization opportunities. (Understand what to servitize).

Phase 4:

Phase 5:

Phase 6:

OUTPUT 2:

PSS scenario definition.

Definition of sustainability criteria (narrower list).

Definition of PSS evaluation methods.

Definition of the best servitized business model.

(Understand how to servitize).

Phase 7:

Phase 8:

Phase 9:

OUTPUT 3:

Definition of operative scenarios.

Definition of sustainability KPIs.

Calculation of the KPIs with analytical methods or with simulations techniques.

Quantitative comparison between the base case (traditional sell) and the new servitised case.

Strategic (Business Model) What to servitize

Tactic (Business Process)

Output

How to servitize

Operative (Process) Robustness validation

Input form Tenova

In the first phase, the input of experts in the field (e.g., sales engineers) is crucial, since they can tell what the customer would accept and which are the technologies that could be object of the study. Diversely, in the second phase a literature review is conducted, with the aim of assessing which parameters are usually used, in other sectors, for evaluations of this kind. The extensive list of criteria obtained will then submitted to experts in the steel sector, who select the most relevant for evaluating sustainability in the sector and assign a weight to them.

Then, in the third phase, the evaluation methods to be used will be defined. It will be necessary to associate at least one evaluation method with each criterion.

At the end of the first level of evaluation, the most promising technology for achieving improvement in sustainability through servitization will be defined.

The second and third levels are addressed in a similar way to the first: in phases 4 and 7, scenarios are defined from interviews with experts in the field. For the second level, scenarios will be tactical, thus including different level of servitization for the technology defined in the first level; for the third level, scenarios will include different operational conditions to be evaluated.

Afterwards, criteria definition in phase 5 will take place by specifying the wide list of criteria selected during phase 2. Likewise, starting from the more specific criteria from phase 5, a narrow list of KPI will be defined for phase 8. For these phases, the contribution of experts in the service sector will be essential.

Finally, phases 6 and 9 will help to determine the most correct evaluation methods for the criteria or KPIs defined in the previous steps, through a literature analysis.

Preliminary results

Input from the literature

It was chosen to adopt a three-level analysis in order to tackle the problem from three different perspectives: • Strategic level, in which different technologies currently sold to the clients will be taken into account, to find the more promising in terms of servitization; • Tactical level, in which several servitization opportunities will be hypothesized for a given technology, in order to create different servitization scenarios; • Operational level, in which different operating conditions will be considered to test the robustness of the scenarios designed.

Each level of analysis needs three phases: • Scenario definition, to determine the different cases to study; • Criteria definition, to establish which parameters to focus on; • Assessment, to evaluate each scenario adopting the right evaluation method depending on the nature of the criteria chosen.

Servitization of the slag granulation process

Expected results and contributions At the end of this methodological process, it will be possible to show the company which technology to choose, the level of servitization to adopt, and which operational parameters to employ, in order to achieve an improvement in sustainability with the adoption of servitization.

This multi-level assessment methodology could then be easily adapted to other sectors, different from steel, thus allowing the best servitization opportunity related to the specific case to be selected and evaluated.

The first selected servitization opportunity is about slag treatment.

During steel production, two types of slags are generated: white slag and black slag. If these cool too slowly, they result in materials harmful for human health.

Tenova has developed a technology capable of rapidly cooling the slags, preventing the release of toxic substances into the environment and facilitating its transport.

The idea is to sell the slag treatment instead of the physical technology.

Roll shop servitization case The second selected servitization opportunity is about the grinding of the rolling cylinders.

During rolling operations, rolls are subject to friction and forces that cause surface wear.

After a certain number of cycles, grinding of the rolling cylinders becomes necessary.

At the moment, Tenova is selling machines capable of grind cylinders.

The idea is to sell the grinding operations instead of the physical machines.

Scuola di alta formazione dottorale

PhD program in Technology, Innovation and Management

Definition of a method to support the decision-making process of an orthopedic surgeon by means of 3D Modeling and Motion Capture techniques

Contact me

PhD candidate: Anna Ghidotti Supervisor: Prof. Daniele Regazzoni, Prof. Miri Weiss Cohen

CONTEXT

AIM

3D Modeling and Motion Capture systems are two powerful techniques in the orthopedic field, to support the surgeons in their decision-making process. Virtual 3D models, obtained through a segmentation process from DICOM images, provide an accurate representation of the structures of an anatomical district. Morphological analysis of the 3D model is a potential tool for understanding the patient’s anatomy and his/her characteristics. Starting from the 3D reconstruction, it is possible to correlate the morphology to an injury, identifying the risk factors, or study the morphological impact on the choice of the surgical strategy. In the meanwhile, Motion Capture (MOCAP) systems allow to acquire the movement. Human movement analysis can help in identifying pathology, assessing the efficacy of an operation or the rehabilitation.

The main aim is to define a method to support the decision-making process of an orthopedic surgeon by means of these two techniques, 3D Modeling and MOCAP. The secondary aim is the creation of a database with morphological parameters to assess the risk for injury.

PROPOSED APPROACH The present PhD research proposal is based on the integration of 3D Modeling, Motion Capture (MOCAP) and Clinical Data.

3D MODELING

1 Identification of morphological parameters

Definition of healthy and pathological ranges

MR and CT of patients

Segmentation process

Measurement of parameters on images and 3D models

Machine learning techniques are employed for automated segmentation to overcome the limits of manual segmentation of the knee. Two CNN models U-Net and SegResNet are trained and hyperparameters (epochs and learning rate) are optimized. The performance is measured through Dice Similarity Coefficient and Hausdorff distance.

Quantitative assessment Support physician’s diagnosis

Predict the risk of developing an injury

Personalize care/treatment

Morphological parameters are identified to distinguish between healthy and pathological conditions, e.g. shoulder rotator cuff injury and osteoarthritis.

Ad hoc modules are developed for quantitative assessment both for shoulder and knee compartments. Morphology is studied for shoulder instability and anterior cruciate ligament lesion in the knee.

An automatic methodology to design customized knee implant is defined to overcome the limits of standard offthe-shelf prosthesis. Different scenarios are modeled and simulated by means of FEA to understand which is the most suitable combination of parameters for a customized prosthesis Statistical shape model (SSM) generation Prosthesis design of SSM through manual procedure Landmarks and plane transfer from SSM to patientspecific femur

MOTION CAPTURE

2 Identification of motion parameters

Definition of healthy and pathological ranges

Video acquisition of patients

Virtual patient reconstruction

Measurement of parameters from video

Quantitative assessment Measure the efficiency of functional recovery

Gait analysis is used to quantitatively assess the Trendelenburg disease in patients undergoing total hip arthroplasty (THA). A THA specific model of short-term gait change is developed to investigate how the gait domains are affected by surgery. The differences among the surgical approaches in the short-term are studied.

CLINICAL DATA

3 Intervention information

Patients’ questionnaires

Quantitative assessment Measure the intervention outcome

A tele-rehabilitation platform for shoulder motor function recovery is developed. The reference movement is recorded by means of Azure Kinect sensor and it is compared with the injured shoulder. Serious games are used to increase the patients’ engagement in shoulder rehabilitation.

CONCLUSIONS The main result is a method, which can be applied to real cases. Its application in clinics, thanks to the collaboration with Humanitas hospitals, allows to validate and refine it. 3D Modeling and MOCAP systems can support the surgeon to get a clear view of the patient and a feedback of the surgery.

Scuola di alta formazione dottorale PhD in Technology, Innovation and Management

Real-time Framework for Ergonomics Evaluation in Industrial Collaborative Workstation PhD Candidate: Daniel Lanzoni Supervisor: Daniele Regazzoni Co-Supervisor: Manuel G. Catalano, Andrea Vitali

Framework

WORKSTATION DESIGN

Context

WORKSTATION EVALUATION

The increased ease of use and the improvement of industrial robotics open to new innovative solutions based on cyber-physical systems. The collaboration between the operators and the collaborative systems in a shared workspace improves the quality and working conditions, increases the productivity and decreases the production costs.

The introduction of these systems in industrial tasks requires innovative methods and tools to evaluate and optimize the Human-Robot Interaction (HRI) starting from the humans’ safety, ergonomics and acceptance.

Cognitive Ergonomics

Physical Ergonomics

Physiological signals

Body tracking

Initial Workstation Setup

Physical Ergonomics

Collaborative Robot Sustainable

Resilience

Module Evaluation

Cognitive Ergonomics

Human-Centric

Task Execution

Data

Machine Learning Algorithm

Digital Twin & Index evaluation

Stress ML No Stress

Aim The research work proposes a software platform to design, analyze and eventually simulate the work processes based on human-robot collaboration (HRC) to make the interaction as ergonomic and safe as possible and to reduce production costs and time (Fig. 1). The evaluation of working conditions is based on both the physical and the cognitive ergonomics and provides useful tools for workstation design and evaluation.

Setup revised

Optimization suggestion Fig 1 – Ergonomics Evaluation Framework

WORKSTATION DESIGN IN INDUSTRIAL USE CASES PHYSICAL ERGONOMICS

Machining Task

COGNITIVE ERGONOMICS

Assembly Task [1]

Design and planning phase

Optimal design

Time-saving

Fig 2 – Workstation Design in Machining and Assembly Task 1.

Simulation tools

LANZONI, Daniel, et al. Manual Tasks Real-Time Ergonomic Evaluation for Collaborative Robotics. In: ASME International Mechanical Engineering Congress and Exposition. American Society of Mechanical Engineers, 2022.

WORKSTATION EVALUATION IN INDUSTRIAL USE CASES PHYSICAL ERGONOMICS

Drilling Task [2]

After the implementation

COGNITIVE ERGONOMICS

Logistic Task [3]

REACTIVE

Teleoperation Task

Unexpected situation

No specific tools

Cannot mitigate MSD

Fig 3 – Workstation Evaluation in Drilling, Logistic and Teleoperation Task 2.

LANZONI, Daniel, et al. Collaborative workcell in industrial assembly process with online ergonomics monitoring. I-RIM Conference, 2022

3.

LANZONI, Daniel, et al. Warehouse and Logistics Ergonomics Optimization Through Real-time Evaluation of the Niosh Index, IMECE, 2023

The greatest mistake toward Musculoskeletal Disorders (MSDs) is to ignore them and wait for people to get injured before intervening.

When the workstation already exists, it is advisable to take prompt actions for ergonomic assessment, rectifying any mistake during the process.

For a more accurate, objective, and realtime evaluation, motion capture tools and Digital Twin can be exploited.

This approach, referred to as reactive, proves valuable for unexpected situations and for continuously monitoring the ergonomic well-being of the operator, both physically and mentally.

In figure 3 is shown the use cases analyzed: drilling (Elettrocablaggi S.r.l.), logistic (Brembo S.p.A) and teleoperation (Fassi Gru S.p.A.) tasks.

Preliminary Results Technologies such as Motion Capture systems, Mixed Reality, and Digital Twins enable the evaluation of physical ergonomics, resulting in time savings compared to traditional observational methods of about 30%. Also, using optical systems, an additional time savings of approximately 40% is expected. The results demonstrate a more objective and accurate assessment that can be conducted remotely. Furthermore, initial tests on cognitive ergonomics have been conducted using both traditional (questionnaire) and innovative methods (Machine Learning algorithm, ML). Using ML algorithm, is required the monitoring of physiological signals by means wearable device. Preliminary results shows an accuracy of the model used to estimate the stress condition of about 97%.

Other Works

Contacts

PROACTIVE

The proactive approach is more economically favorable as it involves identifying and addressing potential ergonomic issues during the design and planning phases of the production system.

Simulation tools are needed to simulate the tasks before the final implementation of the workstation.

Combining the evaluation of the ergonomics and the design of the workstation is possible to obtain the optimal solution in terms of working conditions.

In figure 2 is depicted two use cases: machining (Elettrocablaggi S.r.l.) and assembly (laboratory test) tasks.

Scuola di alta formazione dottorale

Corso di dottorato in Technology Innovation and Management (TIM)

Bioinspired and Sustainable Soft Actuators with enhanced capabilities di Benedetta Maria Vita Ostuni Methodology

Motivation and Objectives

Soft actuators are the core part of any soft robots, they are responsible for motion and manipulation.

Soft actuators have many good characteristics (e.g., softness, flexibility, environmental-friendly design, low cost, etc.), however, they suffer from the capability to support low payloads and exert low forces. This is the main reason why we are interested in the design and development of soft actuators with enhanced capabilities.

Furthermore, there are no guidelines in the literature for the design, prototyping and testing of soft actuators with enhanced capabilities. For this reason, the need arises to define a methodology that can be applied to soft actuators in different use cases with a particular focus on sustainability tests.

+

Among all the soft actuators we are mainly interested in soft bending pneumatic actuators, which exhibit a planar bending motion and are actuated by compressed air. They are mostly used for the development of soft grippers, soft continuum robots and soft wearable robots.

The main objectives are: • •

to develop concepts of soft bending soft actuators with enhanced capabilities; to define a methodology for test of performances (bending angle, blocked tip force, stiffening capability and suction cups detachment force) and sustainability (energy consumption).

Design

Simulations

The PneuNet with vacuum suction cups actuator is made of: 1. main body; 2. middle layer 3. bottom layer 4. embedded suction cups.

All the parts are made with silicone material (Smooth-On Dragonskin Medium 10).

Comparison between (x,y) position of the center of each PneuNet chamber, FEM simulation and real deformation as the input pressure changes. From the left: (x,y) position of the center of each PneuNet chamber; FEM simulation; real deformation.

The main body is made up of a series of channels inside an elastomer. These channels inflate when pressurized and this, combined with a greater rigidity of the bottom layer compared to the main body, causes the motion. The suction cups, instead, are actuated by vacuum to ensure a firmer grip on the objects.

Experimental and Simulated Tests - Performances

Experimental and Simulated Tests - Sustainability Energy Consumption

Performances Bending test [1]

Blocked tip force test [2]

Energy consumption

Volume of the internal chamber at internal pressure 𝑝

𝜀 =𝑝 ∙𝑉

Pressure required to reach a certain value of bending angle 𝜃

Pneumatic Energy Consumption

Stiffening capability test [3]

Suction cups detachment force [4]

FEM simulations to extract the volume of the internal chamber as the input pressure changes from 6895 Pa to 41369 Pa.

#

𝒑𝑷 [Pa]

𝑽𝑷𝒑 [m^3]

𝜺𝑷 [J]

1

6895

3.21 E-05

0.22

2

13790

3.78 E-05

0.52

3

20684

4.40 E-05

0.91

4

27579

5.07 E-05

1.40

5

34474

5.78 E-05

1.99

6

41369

6.54 E-05

2.71

Input pressure (𝑝𝑃 ), volume (𝑉𝑃𝑝 ) and calculated energy consumption (𝜀𝑃 ) for pneumatic actuation.

Vacuum Suction Cups Energy Consumption

1.

2.

3.

4.

5.

P. Polygerinos, et al., Towards a soft pneumatic glove for hand rehabilitation, Intelligent Robots and Systems (IROS), 2013 IEEE, pp. 1512–1517 H.K. yap, et al., High-Force Soft Printable Pneumatics for Soft Robotic Applications, Soft Robotics 2016, 3, 144–15 R.D. Howe, et al., Mechanically Versatile Soft Machines through Laminar Jamming, Advanced Functional Materials 2018, 28 L. Xin, et al., Development of a Pneumatic Sucker for Gripping Workpieces With Rough Surface, IEEE Transactions on Automation Science and Engineering 2016, 13, 639–64 R. Sabella, B. M. V. Ostuni, T. Caporaso, S. Grazioso and A. Lanzotti Indices for environmental sustainability in pneumatic soft robotic actuators: a systematic review – ADM2023

𝑭 [N]

𝒔 [m^2]

𝑽𝑽 [m^3]

𝜺𝑽 [J]

1 tube

0.20

8.50 E-05

2.30 E-07

0.054 E-02

2 tubes

0.31

8.50 E-05

2.30 E-07

0.084 E-02

Lift force (𝐹) perpendicular to the adhesion surface 𝑠, volume (𝑉𝑣 ) of air aspirated by the suction cup and calculated energy consumption (𝜀𝑉 ) for vacuum actuation.

𝐹 𝑉𝑉

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Corso di dottorato in Technology, Innovation and Management (TIM)

Study of the application of Additive Manufacturing technologies and simulation techniques within the healthcare industry di Francesca Sala Additive Manufacturing (AM) in the medical sector Freedom of design, realization of complex geometries regardless of production costs and reduction of waste and scrap material are some of the benefits driving the promising expansion of Additive Manufacturing (AM) technologies in the industrial sector.

Research background. The increasing interest of the medical sector in AM-based techniques is linked to the possibility of transforming patients’ care by shifting the focus toward custom medicine. This growing trend is reflected in several implementations, ranging from 3D models that mimic the anatomy of the patient for educational or surgical planning purposes, to sophisticated implantable devices that must seamlessly interface with the human environment.

Materials and methods. The integration of advanced manufacturing systems into clinical practice is based on the study of AM processes and materials.

Specifically, the AM technologies under investigation are: • Material Extrusion (MEX), based on the extrusion of thermoplastic filaments or filaments filled with metal powder; • Powder Bed Fusion (PBF), based on the selective melting of metal powder.

Manufacturing process of customized wrist orthoses: 3D scanning of the limb geometry (on the left), digital modelling (on the top right) and 3D printing (on the bottom right).

Key findings: • Rapid prototyping and customization of medical devices o Customized polymeric orthoses dedicated to the immobilization of the wrist joint were designed and developed to address the drawbacks related to traditional medical practice [1]. o The AM orthoses proved to be cost-effective and compliant in terms of simulated strength and displacements [2]. o Customized lattices structures for implantable prostheses are investigated.

• Integration of AM in the clinical practice through the use of a Graphical User Interface (GUI) o A GUI was designed as a collection of automatic and user-friendly commands able to transform the anatomical scan into a 3D-printable model of wrist orthoses [1]. o The validity and repeatability of the developed system was tested using anatomical regions (upper limb joints) with different size and level of detail [3].

• Reduction in manufacturing cost o A cost model was formulated and demonstrated the cost-effectiveness of the customized orthoses produced with AM compared to the conventional methods [1].

Evaluation in terms of manufacturing time and cost of three designs of orthoses according to various volume reduction strategies (lightened model based on topological optimization vs lightened model based on geometric parameters vs full model).

o Recent studies, focusing on optimal process parameters, are exploring the feasibility of implementing the metal MEX to medical applications. The well-known economic competitiveness of the elements is complemented by superior mechanical performances.

Discrete-Event Simulation (DES) in the medical sector Discrete-event simulation (DES) is a well-established simulation approach focused on modelling the operations of a real-world system as a series of events that occur at distinct points in time.

Research background. Over the past few years, healthcare organizations have eagerly embraced DES software, captivated by its potential to enhance the efficiency and the standard of care within hospitals and clinics. Among the several areas of interest, two promising aspects demonstrate the wide-ranging potential of DES: •

Optimal Resource Allocation for finding the most efficient and cost-effective resource allocation methods, particularly in resource-constrained scenarios.

•

Patient flow and capacity planning for improving patient throughput, reducing wait times and enhancing the overall patient experience.

Materials and methods. The simulation study is a comprehensive process encompassing a series of crucial activity: formulation of the objectives, collection of data, model creation of the system under investigation, verification and validation of the accuracy and reliability of the model, planning and conducting experimental tests, statistical analysis of the data and documentation. The software used to conduct the simulation study was FlexSim Healthcare.

3D Simulation model of the COVID-19 MVC.

Key findings: • Healthcare policy evaluation

o Evaluation of the impact of policies and reforms against the proliferation of SARS-CoV-2 with the professional support of Gruppo San Donato. The activities of a diagnostic imaging department of an outpatient clinic (Smart Clinic) were virtually replicated and analysed in terms of operational and productivity indicators. The study clusterized and quantified the performance reductions induced by the implementation of healthcare reforms. Alternative process strategies that could partially contain and restore the observed performance reduction were developed and tested [4].

• Preparation for pandemics and crisis situations o Simulation was used to model a Mass Vaccination Center (MVC) located in a University Sports Center (CUS) through the cooperation of civil protection volunteers, the president of CUS and ASST Bg Ovest. The study analysed the performance of the facility, providing evidence on the efficiency of an untraditional physical and organizational layout for the delivery of vaccines [5].

3D Simulation model (on the left) and process flow (on the right) of the diagnostic imaging department of the GSD Smart Clinic.

Contact: francesca.sala@unibg.it References: 1. Sala, F.; Carminati, M.; D’Urso, G.; Giardini, C. A Feasibility Analysis of a 3D Customized Upper Limb Orthosis. Procedia CIRP 2022, 110, 207–212, doi:10.1016/J.PROCIR.2022.06.038.

2. Sala, F.; D’Urso, G.; Giardini, C. Customized Wrist Immobilization Splints Produced via Additive Manufacturing—A Comprehensive Evaluation of the Viable Configurations. Prosthes. 2023, Vol. 5, Pages 792-808 2023, 5, 792– 808, doi:10.3390/PROSTHESIS5030056.

3. Sala, F.; Quarto, M.; D’urso, G.; Giardini, C. Preliminary Evaluation of an Additive Manufacturing Procedure for Producing Patient-Specific Upper-Limb Orthotic Devices. Mater. Res. Proc. 2023, 35, 103–110, doi:10.21741/9781644902714-13.

4. Sala, F.; Quarto, M.; D’urso, G. Simulation Study of the Impact of COVID-19 Policies on the Efficiency of a Smart Clinic MRI Service. Healthc. 2022, Vol. 10, Page 619 2022, 10, 619, doi:10.3390/HEALTHCARE10040619.

5. Sala, F.; D’Urso, G.; Giardini, C. Discrete-Event Simulation Study of a COVID-19 Mass Vaccination Centre. Int. J. Med. Inform. 2023, 170, 104940, doi:10.1016/J.IJMEDINF.2022.104940.

Scuola di alta formazione dottorale PhD course in Technology, Innovation and Management PON 2014-2020 Dottorati di ricerca su tematiche dell’innovazione e green (D.M. N.1061/2021)

Identification and implamentation of innovative telemedicine solutions lead to ecological and digital transaction of Anna Savoldelli Supervisor: Caterina Rizzi, Co-supervisor: Daniele Landi CONTEXT

METHODOLOGY Evaluation of telemedicine impacts

Telemedicine uses ICTs to provide and support health care when distance separated the participants (Institute of Medicine)

Definition of new and integrated methodologies to evaluate and quantify environmental, social and economic sustainability

Literature review

Growing trend of telemedicine adoption to achieve following benefits: • Enhanced management of emergency situations • Limitation to long travel of patients • Reduction of waiting lists and staff shortages Telemedicine enables a reduction in emissions related to avoided patient travels. However, there is a limited consideration of wider factors influencing the adoption, the use and the carbon footprint of the entire clinical pathway

Introduction of telemedicine solutions

Existing methodologies and indicators

OBJECTIVE

Clinical trials

Processes systemization

Ordinary care

Evaluation of real case studies

• Definition of methodologies to systematically quantify environmental, social and economic impacts of telemedicine

Definition of guidelines to a ecological and digital transaction

• Definition of guidelines to support hospital facilities through a sustainable development framework, adopting telemedicine solutions

APPLICATION AND RESULTS 1

Identification of methods and tools available in literature to measure and to quantify the environmental sustainability in the healthcare field, with a focus on telemedicine stakeholders Evaluation of devices: n = 19 • • •

Study of a single object (n = 2) Comparison of alternatives (n = 8) Comparison disposable vs reusable (n = 9)

Evaluation of hospital processes and activities (also telemedicine activities): n = 31

Application of LCA

Application of several methods, no stardard approach

Telemedicine studies are limited to the investigation of climate action (i.e., SDG 13) generated by the travel of patients

3

Definition of a methodology to improve user experience and support medical personnel in perform usability analysis Televisit and telemonitoring for HF patients (TeleCovid project):

Telemonitoring for fragile patients (MIRATO project):

• High usability (81.7%-91.7%) and satisfaction (65.2%-65.8%)

• Definition of satisfaction parameters from questionnaires

• Central role of the medical engineer

• Service perceived as useful and well-structured

2

Formalization of healthcare process knowledge to support the transition to telemedicine practices

• Definition of tables to collect and combine the merging sources of knowledge • Use of IDEF0 diagrams to represent and formalize complex care processes • Mapping of health care process of heart failure patients • Application of a problem-based approach to outline the patient's medical history

4• Definition of a new methodology to preliminary quantify the equivalent CO2 related to a televisit process, comparing with a in-person examination

• Systematization of the analysis by means of 4 parameters: physical wastes, device energy consumption, telecommunications and transportation

Environmental impacts of direct and indirect activities to release 1 televisit for 1 HF patient

DISCUSSIONS

CONCLUSIONS AND FUTURE DEVELOPMENTS

• The bibliographic research highlights the need to define integrated standard methodologies that can simultaneously meet multiple sustainable development goals

The proposed methodologies offer tailored tools for the healthcare sector to assist hospital organizations in transitioning towards telemedicine and a more sustainable approach to care

• The use of processes and formalization of knowledge play a crucial role for following analyses. Specifically defined tables and parameters facilitates data collection • Considering various stakeholders (i.e., patients, hospital staff, environment) and the entire care process (i.e., direct and indirect activities) allows for a more comprehensive and realistic analysis Given the ongoing growth in the adoption of these technologies, enhancing the care processes in which they are integrated can result in a significant reduction of the generated impacts

• A quantitative evaluation is proposed using a systematic and reproducible approaches • The next steps involve incorporating additional environmental sustainability indicators for a more comprehensive investigation of telecommunications.

• Aspects related to the social impact generated by the entire process will be considered and quantified

REFERENCES

Scuola di alta formazione dottorale

Corso di dottorato in Technology, Innovation and Management

The role of corporate purpose in business model innovation: evidence from family businesses di Andrea Buratti

Introduction

Preliminary

Results

Firms are nowadays called more and more often to answer their customer, their employees, and their investors, about the ultimate goal of their business. This research aims to generate knowledge helpful for firms coping with the current cultural changes that influence how people perceive organizations, such as the increasing attention towards sustainability.

New perceived role in society Framing

Purpose drift

Unwanted deviation

Sense of loss

Failure

Responsive revision

Opportunity

Practical tension

?

Formalizing

Realizing

External trigger

Business Model Innovation

Objective

Activities (what)

Governance (who)

Value proposition (why)

Structure (how)

“How do family firms use business model innovation to realize a responsive purpose revision?”

The idea is to investigate how new cultural trends are affecting what is expected as a societal role and behavior of firms, and especially how this is reflected in their activities.

New cultural elements can be introduced and shared in an organization through either an informal style, as word of mouth and actions, or formal statements as mission, vision, and business model, but it is still not clear how the consequent effect on the everyday practices is or can be managed. Moreover, a purpose drift in a family firm could be more critical, affecting the relationship between the family and the business: a responsive revision of purpose in such firms would not only mean to question the organization about its role with respect to the society, but also with respect the owning family.

Yes

No Incoherencies?

(Sense of loss?)

Background The main concepts at the basis of this research are: ▪ Purpose: the essence of an organization’s existence by explaining what value it seeks to create for its stakeholders. In doing so, purpose provides a clear definition of the firm’s intent, creates the ability for stakeholders to identify with, and be inspired by, the firm’s mission, vision, and values, and establishes actionable pathways and an aspirational outcome for the firm’s actions” (George et al., 2021: 7) ▪ Business model innovation: a change that introduces novelty in the business model, that is a representation of the company as a set of activities, organized in a structure and managed through a governance to propose value to the market (R. H. Amit & Zott, 2010).

▪ Family firm: a business organization where most of the ownership and/or top management positions are held by individuals related by family ties (Pieper et al., 2021)

Purpose framing

What is already known in the literature is:

Business model innovation

Does not matter what is the goal, but it needs to be clear

Purpose formalizing

Based on the values and the ideals of the organization

Family firms

Values and ideals are part of the entrepreneur’s heritage The business model must be coherent with the goal

Purpose

Pursue both economic wealth and socioemotional wealth

Purpose realizing

Sample The firms are selected though purposive theoretical sampling (De Massis & Kotlar, 2014), among those participating to a “entrepreneurs’ learning community” based in Italy. There is just one company located in the center of Italy, while all the others are located in the north, mostly in Lombardy region.

SMALL

MEDIUM

LARGE

FAMILY

1

3

3

NONFAMILY

0

1

2

The “entrepreneurs’ learning community” is a peculiar context that helps to find firms aware of the most up-to-date societal challenges and more prone to discuss their position, and it is mostly composed by entrepreneurs and CEOs who meet regularly to discuss a specific topic (this year topic is indeed corporate purpose) .

This research is set in the ontological tradition of relativism, following a social constructionist epistemological approach. It is based on an inductive explorative case study methodology (Gioia et al., 2013), but it will not neglect previous knowledge while discussing the results as learned by the abductive logic (Dubois & Gadde, 2002).

The study has a multiple holistic design, as multiple members of multiple organizations are included but the unit of analysis coincides with the firm level. The interviews for each company include the main shareholder, the CEO or a board member or a minor shareholder, a manager, an employee, and a long-time external business partner (e.g., a client).

On going

Conclusion The cause of the responsive revision projects undertaken can be identified in a sense of loss with respect to values, ideals, and identity that corresponds to a purpose drift; usually generated by a business model change made to adapt to a new context.

Method

For each firm: • 5 interviews • Direct observation • Multimedia

New status quo

Data gathering and analysis

On going

Data inductive coding

On going

Report and paper writing

TBD

As the business model innovation was already pursued in most of the cases, we can’t really identify any strong causeeffect relation between purpose and innovation. Anyway, we can say that reasoning on the company’s purpose led often to adjust the innovation process. In such cases, the realization of the purpose revision would represent an incremental business model innovation.

An organizational purpose, anyway, seems able to affect only specific elements of a business model: ▪ The most relevant is the effect is on the activities performed and the relative human resources involved, and so on the activities (what) and governance (who) side. Questioning why the company should do something could lead in dropping some activities that are not worth and embrace some other one that help in reaching the objective. An example could be found in one of the firms, enlarging its scope and acquiring new people to leave the boiler supplier dimension and become a energetic efficiency partner.

▪ Another element, which could be affected, is the value proposition (why) when the reason of the company to work is not aligned to the reason of the customers to establish a business transaction. An example could be offered by another firm, where they do not see their product just as an object anymore but also as a mean to bring joy to people.

▪ What appear to not being related to purpose drift is the structure (how) of the activities within the company.

Further elaboration on the family dimensions will be added when more interviews will be performed.

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Corso di dottorato in Technology, Innovation and Management (TIM)

Towards human-centered systems: the role of Lean 4.0 practices in creating inclusive manufacturing environments di Matteo Zanchi Context

Unemployment rate 100%

90%

86%

85%

78%

80% 60% 40% 20% 5,4%

3,6%

3,8%

6,1%

0% US

Canada People with ASD

UK

EU

National Average

IQ scores 130 120 110 100 90 80 70 Verbal Skills

Working Memory

Visual Skills

Neurotypical

Neurodiverse

Processing Speed

Neurodiversity prevalence

The growing awareness in recent years of manufacturing businesses regarding their position of responsibility within society (i.e. in terms of social and environmental concerns) has raised questions about the inclusivity of contemporary companies towards employees, intended as humans with their 5,0% own set of peculiarities and degrees of diversity. Among the others, neurodiversity conditions (like 1,6% Autism - ASD, Attention Deficit and Hyperactivity Disorder - ADHD and Dyslexia) have lately drawn the attention of researchers due to the unique combination of strengths and weaknesses affecting 10,0% individuals with such traits, that currently represent a significant portion (~17%) of the global population.

In its original definition, as intended by Judi Singer who coined the term in 1998, refers to a different way cognitive processes of human beings take place. The meaning has changed throughout time, and today, rather than referring to a condition, syndrome, or illness, the term "neurodiversity" defines atypical neurological development as a natural variation of the human brain.

While discussions of neurodiversity have already gained prominence in educational settings, their integration into the workforce, especially in manufacturing contexts, remains understudied representing, therefore, a pressing concern in the field of research. The atypicality of these people implies, as further evidence, the need to adopt compensatory strategies to foster the inclusion of the full spectrum of diversity that characterizes human beings in the work context, as they can represent a valuable resource at the disposal of manufacturing companies.

In this regard, Lean Manufacturing practices represent a viable way to respond to this necessity, as they emphasize the human element and increase its efficacy by relying on people's involvement.

Derived from the Japanese manufacturing tradition, the Lean paradigm as we know it today derives from the dissemination work in the Western industrial world of the Toyota Production System (TPS), a 83,4% production paradigm geared toward maximizing performance with the least possible use of resources.

Even before the advent of Industry 5.0 concepts, Lean Manufacturing methodologies had already emphasized the importance of the human factor as a founding principle of its design.

Optimization from a purely technical perspective, defined as Monozukuri (i.e., "doing things well") goes hand in hand with, and is complementary to, the more human-centric aspect, defined as Hitozukuri ADHD Autism Dyslexia General population (i.e., "doing people well").

The question arises, therefore, as to whether the Lean Manufacturing practices, particularly in integration with Industry 4.0 technologies (paradigm known as Lean 4.0), can represent a viable approach to fostering the inclusiveness of people in the work environment, especially those with neurodiversity traits.

Given this foundation, the Lean methodology's characteristic inclusion for neurodiverse people has not yet been demonstrated. Especially in the context of digital transition, which is still ongoing among manufacturing companies, for which it is important to understand the role assumed by technology. While the implementation of I4.0 technologies acts as an empowering agent for Lean practices, it has also brought about a radical transformation in terms of the skills required within today's labor market, which is why it is important to understand how digital technologies can, in turn, influence the degree of inclusiveness of contemporary manufacturing environments.

Research objective 1.

The objective of the research is to understand which benefits different Lean 4.0 techniques may bring to the working conditions of neurotypical people and of those with neurodiverse traits, by framing them in a structured approach (in the form of guidelines) to assist the workforce in carrying out job-related tasks. Guidelines may consider the context variability due to differences between working environments and individuals, and therefore be valid under specific circumstances.

2. Such guidelines would allow to fully unleash the hidden potential of neurodiverse workers whose capabilities, especially in the case of autistic people, go in some cases even beyond the cognitive abilities possessed by the neurotypical counterparts.

3. This would result not only in the company employing neurodiverse personnel to acquire higher social reputation and, therefore, visibility, but also in increased performance for those activities where people with such traits are highly specialized.

Personal Traits

Working Context

Lean 4.0

• Characteristics of the work

• Individual

• Mutual inter-relationship

environment

• Group

between Lean tools and I4.0

• Job characteristics

• Organization PHYSICAL

COGNITIVE

technologies

ORGANIZATIONAL

TECHNICAL

MANAGERIAL

Methodology Based on a mixed inductive-deductive methodology, the research plan revolves around 5 different steps: 1. Definition of physical and cognitive traits of individuals 2. Identification of working context dimensions 3. Influence of Lean 4.0 tools over the working context 4. Expression of the individual characteristic traits over the working context 5. Pervasiveness of Lean 4.0 tools over company welfare

Company

Employee

If, on the one hand, the literature review and expert interviews (organized in the form of panel sessions) that characterize the first 4 stages allow relationships to be established between Digital Lean tools, working contexts and personal traits, according to a deductive approach; on the other hand, the analysis of multiple case studies allows these relationships to be refined on the basis of empirical evidence that has emerged in reality, according to an inductive approach.

• Satisfaction

• Productivity

• Motivation

• Efficiency

• Well - Being PERVASIVENESS OF LEAN 4.0 TOOLS OVER COMPANY INCLUSIVENESS

Results Current scientific literature focuses on the treatment of neurodivergent people primarily within the school setting, and thus in childhood or otherwise adolescence. A gap has not yet been filled on how these people should be treated in a work context, and what arrangements should be put in place to offer the right degree of support to such individuals. A first attempt to frame the role of traditional Lean tools (and thus not in their I4.0 meaning) as compensatory means for people with neurodiversity in production environments has been made by redacting three relationship maps, one for each neurodiversity, showing the degree to which Lean Management practices and tools might serve as a compensatory mechanism for such people (physically, cognitively and organizationally), highlighting the potential impact that they might have on neurodiverse employees' working lives.

Overall, Lean Manufacturing tools appear to have the potential to be used as support tools for neurodiverse people, the effectiveness of which also depends on the respective set of strengths and weaknesses of the operators involved.

These initial results, in the end, would be broadened by including all the categories of employees (neurotypical as well as neurodiverse ones) along with their degrees of diversity, finally assessing to what extent Lean 4.0 practices and tools generally contribute to the company welfare, in terms of: • Employee’s well-being - providing a measure of how inclusive and human-centered the working environment has gotten as a result of the adoption of Lean 4.0 techniques; • Operational performances - depicting how the adoption of Lean 4.0 tools is directly responsible for the improvement of production system performances, and also indirectly, as employee well-being also concurs with a contingent improvement of operational outcomes.

Conclusions Combining technological, organizational, psychological, and neurological perspectives, this research enables the development of an integrated normative model aiming at helping managers to define and optimize strategies for the inclusivity of production employees about their distinctive characteristics (neurotypical or neurodiverse) and to the context in which they operate. The value of the proposed research project is therefore threefold: • Research. New insight in the knowledge related to the field of “production engineering”, resulting from the integration of technical and organizational disciplines with those belonging to the areas of psychology, neurocognitive and special pedagogy.

• Industrial. Creation of a normative model supporting the (re)definition of inclusivity strategies, according to the peculiarities of the considered context.

• Societal. Moving towards the full inclusion and valorization of people, the model will also be representative of the inclusion of people affected by neurodiverse conditions, with particular reference to ADHD, Autism, and Dyslexia, in modern manufacturing companies, providing the right training strategy to fully exploit the potential of such subjects as to whether make the current working environments inclusive in respect of these people.

Matteo Zanchi, University of Bergamo.

Email: matteo.zanchi@unibg.it; Website: http://cels.unibg.it

Influence of Lean Management tools on people with ASD Lean Manufacturing Practices

Physical Human Factors

Cognitive Human Factors

Organisational Human Factors

Set-up Time Reduction

2 (−−−)

/

/

JIT Delivery

2 (−−−)

5 (++)

2 (+++)

Layout for Continuous Flow

8 (+++)

8 (++)

1 (=)

/

3 (+++)

2 (+++)

Process Control

12 (+++)

7 (+++)

4 (+++)

Autonomous Maintenance

2 (+++)

/

/

Problem solving

1 (−−−)

5 (−−−)

3 (−−−)

Training employees

2 (−−−)

5 (+)

/

Top Management Leadership

1 (−−−)

3 (−−−)

1 (−−−)

/

/

/

1 (−−−)

5 (−−−)

3 (−−−)

/

3 (+)

/

Kanban

Supplier Partnership Involvement Continuous Improvement

Scuola di alta formazione dottorale Doctoral Program in Technology, Innovation and Management PON 2014-2020 DOTTORATI DI RICERCA SU TEMATICHE DELL'INNOVAZIONE E GREEN (D.M. N.1061/2021)

Digital Rehabilitation: Advancing Sustainable Healthcare for Chronic and Acute Patients Ph.D. Candidate: Andrea Cattaneo Supervisor: prof. Caterina Rizzi, Co-supervisor: prof. Andrea Vitali

Context

Applications

Rehabilitation is a process during which a person with disabilities is brought to achieve the best possible level of autonomy on the physical, functional, social, intellectual and relational level, with the least restriction of his/her operational choices, even within the limits of his/her impairment.

Musculoskeletal disorders

• There is a profound unmet rehabilitation need around the world • Due to aging population, the demand for rehabilitation services is rapidly increasing (+70% compared to 1990) • Greater access to rehabilitation services is required to reach the Sustainable Development Goals (SDGs)

Aim The aim of this research proposal is to develop innovative digital solutions for a sustainable evolution of rehabilitation services.

Musculoskeletal disorders encompass a range of medical conditions that primarily affect the musculoskeletal system, resulting in pain, discomfort, and restrictions in mobility or function.

This thesis focuses on osteoarthritis (OA), a common joint condition characterized by cartilage degeneration. In the context of hip OA, total hip arthroplasty (THA) is a surgical procedure involving the replacement of the damaged joint with a prosthesis. We conducted gait analysis on thirty-six individuals with hip OA who underwent THA at Humanitas Gavazzeni. Main results: The identification of gait characteristics affected by hip OA through factor analysis.

Development of a novel methodology for evaluating the Trendelenburg gait, an abnormal gait often observed after THA Development a software module to assist patients with home rehabilitation using a wearable IMU. The system is integrated into a commercial telemedicine platform developed by our partner MediaClinics srl.

Methods

Neurological disorders

The proposed approach is developed through four closely interconnected modules.

Neurological disorders encompass a broad range of medical conditions that affect the nervous system, comprising the brain, spinal cord, and peripheral nerves.

Specifically, ischemic strokes can lead to hand mobility issues due to impaired motor control and unilateral spatial neglect (USN), a condition where individuals may lack awareness of one side of their body or surroundings, posing challenges in daily activities and spatial perception.

This thesis proposes tailored rehabilitation solutions through serious games: Fine-motor hand rehabilitation through tasks demanding precise hand control, tracked using an optical hand tracking system. A preliminary usability study has shown promising results.

Several serious games for both assessing and rehabilitating USN. They utilize VR headsets and eye tracking to create an immersive environment, stimulating patients with prismatic shifts, audio cues, virtual motor augmentation, and visual constraint.

Neoplasms Breast cancer, one of the primary neoplasms affecting women's health, often necessitates mastectomy, a surgical procedure that involves the removal of one or both breasts.

1. Rehabilitation Needs: although rehabilitation principles are generally shared, each disorder requires unique therapeutic approaches. Moreover, individual patients have different situations, requiring tailored rehabilitation sessions to address their specific needs 2. Technologies: while the expertise and human supervision of rehabilitation physicians remain crucial for therapy success, innovative technologies can offer significant benefits, especially in delivering rehabilitation at home. Key technologies include: • Motion Capture Systems • Virtual and Extended Reality (VR & XR) • Serious Games 3. Remote medicine: modifying treatment plans as patients progress is essential for achieving optimal recovery. Implementing remote medicine delivery via a cloud platform is essential to meet the everincreasing demand 4. Sustainability: as in any field, improving current practices should be quantitatively evaluated across the three pillars of sustainability: environmental, social, and economic aspects

Contacts Andrea Cattaneo Ph.D. Student andrea.cattaneo@unibg.it

After surgery, it is crucial to focus on shoulder rehabilitation to improve range of motion, prevent lymphedema, enhance strength, and improve posture. To this aim, our work centers on: Implementation of a serious game for shoulder rehabilitation.

Movements are tracked using a low-cost markerless motion capture system, monitoring unwanted postural imbalances and compensatory patterns.

Integration of the solution into a developed telerehabilitation platform that empowers healthcare providers to closely monitor their patients' progress remotely

Digital Rehabilitation for Sustainable Development SIMULATION

We use Agent-Based Models (ABMs) to simulate macro-level phenomena that arise from interactions among individuals, such as patients, caregivers, and rehabilitation specialists. Primary results include: Forecasting future service demand

rehabilitation

TERRITORY

• •

Healthcare facilities Mobility

Understanding caregiver burden and challenges Identifying optimal allocation to facilitate decision-making

Assessing the environmental, social, and economic sustainability impacts of rehabilitation services

• •

Ageing Disabilities

ASSESSMENT

resource informed • Years Lived with Disabilities (YLDs) • Quality of Life • Time savings • Job creation

PHYSICIANS

POPULATION

• •

Number Expertise

• Mobility emissions • ICT emissions • Devices Life-Cycle

• Mobility-related costs • Devices cost • Medical personeel costs • Hours of work lost

REHABILITATION DELIVERY

• •

In-person Remote

SOCIAL INFLUENCE

•

Beliefs change

OUTCOME • • • •

Long-term Health Outcomes What-if analysis Resource optimization Cost-benefit analysis

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Corso di dottorato in Ingegneria e Scienze Applicate

Piezoelectric Micromachined Ultrasonic Transducers: Analysis & Applications Stefano Sanvito, Marco Passoni stefano.sanvito@unibg.it

Beam Pattern Analysis with FEM: Description of the System & Output

Introduction

Absorbing Layers The PMUTs (Piezoelectric Micromachined Ultrasonic Transducers) are sensors based on MEMS technology (Micro Electro Mechanical System) which can receive and send signals using ultrasonic frequencies. They are based on the bending motion of a thin membrane coupled with a very thin piezoelectric film.

PMUTs can generate sound pressure if a potential difference is applied to the electrodes. Dually, if a sound pressure affects the membrane, a voltage is generated across the electrodes.

The simulations carried out with an array of PMUTs aim to show how the emission lobe varies as the parameters that characterize the membranes belonging to the same die vary. This is because, due to manufacturing effects, the resonant frequency and damping of the membranes are not exactly the same despite belonging to the same die. This analysis is very useful for when you want to perform a beam steering in acoustic field. All the simulation has been performed with FEM (Finite Element Method).

The measurement of the axial load of bolts with ultrasound has the objective of measuring how much a bolt is tightened using as few sensors as possible.

Tightening two nuts at the ends of a clamped part along the bolt, it deforms causing a delay in the propagation of sound waves. By taking advantage of this ∆𝑇𝑜𝐹 (Time of Fligth), it is possible to determine how tightly the bolt is fastened.

To use as few sensors as possible, different sensors are not used at the ends of the bolt, but once the signal is emitted by the transducers, the echo is taken into consideration.

5 Membranes: Length: 321 [𝜇𝑚] Pitch: 424 [𝜇𝑚]

•

Acoustic pressure was measured along a semicircle placed 15mm from the center of the sources

•

Every plotted signal represent an acoustic pressure at each simulation timestamp

Output Analysis & Figure of Merit «K» ➢ Focus of the activity: •

Using Monte Carlo method, we simulate the beam pattern of an array pf PMUTs, in presence of mechanical parameters spread among different membranes.

Beam pattern computed with FEM, compared to the nominal beam pattern created with Matlab Toolbox: Sensor Array Analyzer.

5 membranes excited at resonance with the same Q-factor.

➢ Steps: • • • • • •

Parameter extraction: Q-factor and resonance frequency Measured from a 4x4 array with nominal resonance at 150 kHz. Calculation of the mean and variance of the resonance frequency from the measurements made → 𝐶𝑉𝑓0 = 1.2%.

Assuming a gaussian distribution, new frequency values are obtained for each simulation instance (Q-Factor assumed constant).

Transfer function of the PMUTs (harmonic oscillator) is calculated with the new values of these parameters.

By applying a given sinusoid at a nominal frequency, we will have a different behavior based on the values in the transfer function.

The beam pattern of the PMUTs is then evaluated based on the response to the various transfer function.

The results are not dependent on resonance frequency, provided at the same CV and pitch (e.g.: 𝑑 = 𝜆/2) K, is a figure of merit defined by us, that is not a frequency dependent, used to qualitatively evaluate how close the measured Beam Pattern is to the theoretical one. 𝜎 𝐶𝑉 𝜎 𝜇 𝐾≜ = = 𝐹𝐵𝑊 𝐵𝑊 𝐵 𝑊 𝑓0 𝜎 is the standard deviation of the resonance frequency.

Ratio of coefficient of variation and fractional bandwidth. Since in these measures, 𝜇 and 𝑓0 are equal, can be simplified.

In this example (𝑓0 = 400 𝑘𝐻𝑧) we have that: 𝜎 4.99𝑘𝐻𝑧 𝐾= = = 1.08 𝐵𝑊 4.58𝑘𝐻𝑧

K = 1.08

K = 0.54

K = 0.27

K = 0.13

To improve the beam pattern, K may need to decrease. To do it, we can act either on 𝜎 or the Q-factor. Rewriting K as a function of 𝜎 𝑓 𝑓 and Q-factor , we know that: 𝑄 = 0 → 𝐵𝑊 = 0 .Substituting the bandwidth into the formula for calculating K, we have that: 𝐵𝑊 𝑄 𝜎∙𝑄 𝐾 = 𝑓0 = . Wanting to halve K, to get closer to the ideal beam pattern: 𝑓0 𝜎

𝑄

𝜎 = 0.31 𝜇

𝜎∙𝑄 𝜎′ 𝑄 𝜎 𝑄′ 𝐾= → 𝐾 ′ = ∙ 𝑜𝑟 𝐾 ′ = ∙ 2 ∙ 𝑓0 2 𝑓0 2 𝑓0

𝑄 = 43.61

PMUT Application: Bolt Axial Load SETUP Bolt

PUMA board

Nut

Load Cell

Structure of PMUT matrix of 4x4 placed on a single die.

𝛿𝐿𝑈𝑆 = 𝛿 = න 𝜀 𝑧 𝑑𝑧 =

𝑣𝐿 ∙ ΔToF 2 𝐸 න 𝑣𝐿 − 𝑣 𝑧 𝑑𝑧 𝑘

Where: • 𝛿 → is the actual screw elongation • 𝜀 → is the strain • 𝐸 → is the Young’s modulus • 𝑘 → is the velocity constant • 𝑣 𝑧 → is the non-constant velocity within the screw due to the acoustoelastic effect

𝑥1 𝑡

PMUTs blocked by a magnet •

Signal just emitted

Clamped Section •

Signal near the first bounce

•

•

Signal acquired for 100 [𝜇𝑠]

Signal that is about to be received

Conclusions & Future Developments Beam Pattern Analysis ✓ From all this simulation we highlighted how an accurate beam pattern can be performed by reducing the Q-factor or the 𝜎.

•

•

•

Once the signal has been emitted from the transducer, what you want to measure is the Δ𝑇𝑜𝐹 between when the bolt is tightened and when it is not.

The effects that cause this propagation delay are: ➢ The acoustoelastic effect that cause a non constat sound velocity in the medium, when the bolt is tightened. ➢ A deformation due to the applied stress, forces the sound to travel a longer path.

Now designers can work with these results in order to get the best performance from an array of transducers in term of beam pattern.

Bolt Axial Load ✓ We are able to measure a Δ𝑇𝑜𝐹 when we detect the first bounce. ➢ It would be better to measure this delay on the second or the third bounce. This is because the delay should be doubled or tripled. The problem with this is that the signal to be considered is drowned in some "noise" due to reflections of acoustic waves within the bolt. All these signals are difficult to filter because they are at the same frequency as the signal that we want to take into account.

•

Increase the repeatability of measurements. Since the Δ𝑇𝑜𝐹𝑠 are in the order of 𝑛𝑠 every small movement of the membranes in contact, produces different measurements.

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THE CRITICAL ROLE OF FLOOR DIAPHRAGMS IN THE SEISMIC RETROFIT OF EXISTING BUILDINGS di Michele Milesi

After 1980

ARCHITECTURAL

Before 1950

ENERGETICAL STRUCTURAL

From 1950 to 1980

FUNCTIONAL

Typical Post-WWII RC building

In Europe, about 50% of existing buildings feature a Reinforced Concrete (RC) structure and were built in the aftermath of World War II, when environmental and seismic regulations did not exist. Today, their nominal structural service life is exhausted, and they need extensive retrofitting to meet the new safety and sustainability requirements foreseen in the EU roadmaps.

Shear walls

Floors

Shell structures

Inhabitants’ relocation is one of the major barriers in the renovation of these multi-storey buildings.

Therefore, several studies have proposed retrofitting measures that are carried out externally, such as exoskeletons.

Nevertheless, the contribution of floors has rarely been considered, despite they represent essential components of the LFRS, both in the as-is and in the retrofitted condition. Typically, they are treated with the hypothesis of rigid diaphragms, and at most a deformability check is carried out.

As for the seismic demand, floors are not only subject to inertial forces but also to transfer forces, caused by either incompatible lateral deformation patterns of the existing and the retrofitting structures or by irregularities. The main contributions are related to vertical geometric irregularities, in case of soft storey behaviour where the actions collected by the infills above are suddenly redistributed through the diaphragms to the LFRS of the lower floors, and the coupling of the existing building with additional shear walls, where loads should redistribute to match the coupled behaviour of the elements.

o o o o o o o

frame a 5 4 3 2

o

1

Inertial seismic forces

Transfer forces for LFRS buckling forces displacement incompatibility

Infill out of plane Soil loads below grade forces

Floor diaphragms play a critical role in responding to horizontal loads. They connect and activate vertical LFRS elements, transfer inertial loads, create load paths for lateral forces, prevent buckling and second-order effects in vertical elements, and accommodate transfer forces resulting from incompatible deformations of the existing structure and the vertical retrofit system, or discontinuities or irregularities in infill distribution.

A

B

o

A

5-storey building Inter-storey height of 3.0m Rectangular shape of 25mX10m Concrete C20/25 Steel FeB44k Software: MidasGen 2021 Columns and beam modelled as ‘beam’ elements Masonry infills modelled as diagonal compression-only struts Floors modelled as rigid diaphragms

In order to evaluate the redistribution of loads in the floors, a sensitivity analysis was performed on a reference building, typical of the post-WWII period. It was analysed first the ‘as-is’ condition, an infilled frame with ‘pilotis’ configuration, and then a retrofit measure with four shear walls, fixed at the base.

5 4 3

Failure at the arch key section

2 1 -300.0

-200.0

0.0

100.0

200.0

300.0

400.0

[kN]

Failure of the tiedarch supports

Failure of the tie

-100.0

Infills

Frame

Iner�al Load

The vertical irregularity at the first floor leads to an increase of the load that the frame has to resist.

Forces from the infills of the upper floors have to migrate to the columns of the ground floor due to the "pilotis" configuration, resulting in-plane actions that are much higher than the typical distributed inertial load and that can even be more than 3 times higher than expected. In some cases, this could lead to the capacity of the floor diaphragms being reached.

Post-WWII European RC buildings were designed for vertical loads only, but some types can also withstand lateral loads. This depends on their ability to resist in-plane forces, which is influenced by the presence of sufficiently resistant elements in the floors. Recent research examined the in-plane capacity of beam-and-clay block floor systems and found that even without concrete topping, these floors can resist horizontal seismic loads by triggering a tied-arch resisting mechanism within the floor thickness.

5

4

3

AS-IS BUILDING

2

RETROFITTED BUILDING

1

ff

-200.0 H

-100.0

0.0

zd

L

200.0

300.0

400.0

[kN] Exoskeleton

Vfd

100.0

Infilled Frame

Iner�al Load

Vfd

When assessing the vulnerability of existing RC buildings, floor diaphragms do not usually appear to be the critical part of the structural system because other vulnerabilities occur before their capacity is reached. However, when the retrofit introduces additional stiffness to the structure and higher inertial loads may be applied to the individual floors, they could become the weak link in the LFRS.

When additional shear walls, fixed at the base, are applied to the existing building, there is an internal redistribution of load due to incompatible deformation of the dual system. While the existing building tends to deform like a soft-storey mechanism, the retrofit tries to deform like a cantilever beam. The main result is that at the upper floor, the exoskeleton is retained by the existing frame, causing additional forces in the floor in correspondence of the walls, directed as the seismic loads.

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SEISMIC DESIGN AND ASSESSMENT OF CODE CONFORMING RC SHEAR WALL BUILDINGS di Luca Danesi 1. INTRODUCTION

3. CASE STUDY

In the last two decades, the Eurocodes have played a crucial role in transferring the theoretical principles of civil engineering to practical application. Specifically:

The efficiency of the new design procedure, based on the 70%-30% lateral stiffness ratio, is tested designing a nine-storey RC building stiffened in both main directions with shear walls.

o o o o o o o o o

Eurocode 0: Eurocode 1: Eurocode 2: Eurocode 3: Eurocode 4 : Eurocode 5: Eurocode 6: Eurocode 7: Eurocode 8:

Definition of the principles of structural design Definition of the action on structures Design of concrete structures Design of steel structures Design of composite steel and concrete structures Design of timber structures Design of masonry structures Geotechnical Design Seismic design of buildings

3.1. STRUCTURE DESCRIPTION The structure under study is a 9-story residential RC building with the with the following characteristics: o Four 30 cm thick RC shear walls in the X direction and four 30 cm thick RC shear walls in the Y direction. o The floor height is 3.05 m, except for the first floor, which is 3.40 m high.

The importance of updating the first generation of the Eurocodes is highlighted in order to take into account the scientific research progress that has taken place in the field of civil engineering in the last 30 years, including the increased awareness of some phenomena, such as seismic actions.

2. RC STRUCTURES: UNCOUPLED WALL SYSTEM In building practice, RC structures are the most widespread category, used in a variety of new building typologies worldwide.

Recent earthquakes in Chile (2010) and New Zealand (2011) have highlighted the differences between the intended and observed performance of RC walls, although there are modern building codes that focus on new RC structures based on an uncoupled wall system commonly used as lateral force resisting system. The damage that occurred during these seismic events and recent laboratory tests confirm the problems and suggest that the analysis and design provisions need to be revaluated.

CHILE EARTHQUAKE

CHRISTCHURCH EARTHQUAKE

WALL DAMAGE AT END OF TEST (RWS)

o The construction plan is repeated on each floor. o Staircases are constructed with 30x40 cm knee-deep beams. o Each floor is made of RC beams and hollow clay bricks, with a 5 cm thick RC topping. o The ceiling extends along the X axis. o The transverse internal RC flat beams have a cross section of 60x25cm2 o The longitudinal beams and the beams arranged on the edge have a cross section of 40x25cm2

3.2. MATERIAL PROPERTIES AND DESIGN PROCEDURE The main mechanical properties of the materials considered for the design of the structural elements are:

STEEL: B450C

CONCRETE: C25/30

Source: John W. Wallace. 2012. “Behaviour, Design, and Modelling of Structural Walls and Coupling Beams – Lessons from Recent Laboratory Tests and Earthquakes.”

In this way, the second generation Eurocodes must be analysed to evaluate the efficiency of the new provisions and the expected behaviour of the future new RC – buildings.

2.1. DESIGN PROCEDURE The different design possibilities in the two versions of the Eurocodes are summarised in the following scheme:

Based on the cross-section of the secondary elements and the geometric parameters of the frame, the lateral stiffness of each floor is defined according to the formula developed by Schultz. Once the lateral stiffness of the frame's equivalent SDOF system is defined, the global lateral stiffness of the walls is calculated using the 30%-70% ratio. The stiffness of the individual walls is derived by dividing the global value by the number of walls in the direction under consideration.

LATERAL STIFFNESS OF THE EQUIVALENT SDOF SYSTEM IN X DIRECTION:

LATERAL STIFFNESS OF THE EQUIVALENT SDOF SYSTEM IN Y DIRECTION:

1.33E+04 N/m

9.94E+03 N/m

CROSS-SECTION OF WALLS IN X DIRECTION:

CROSS-SECTION OF WALLS IN Y DIRECTION:

400x30 cm

340x30 cm

3.1. MODELLING Structural analysis was performed with a 3D finite element model (FE) using MidasGen v.1.1 (2022) professional software. Two models are used: the first model does not consider the contribution of the beams and columns to the bending stiffness, the second model considers the contribution of the beams and columns to the bending stiffness.

The main features of the model are:

EN 1998-1 (2004)

EN 1998-1-2 (2022)

The total contribution to lateral stiffness of all secondary seismic members does not exceed 15% of that of all primary seismic members.

The total contribution to lateral stiffness of all secondary seismic members does not exceed 15% of that of all primary seismic members.

The total contribution to lateral stiffness of all secondary seismic members does not exceed 30% of that of all primary seismic members and two analysis are performed: one with only the primary members in the model, the other one including all primary and secondary members in the model.

Wall shear resistance at the building base exceeds 65% of the total shear resistance.

o Structural elements were modelled with beam-like elements o Infill walls were considered as masses o The beam-wall connection was simulated by rigid elements connecting the wall centroid to the adjacent beams. o Both the columns and the walls are fixed at the base o The flat beams are continuous beams o The beams connecting the Y walls are hinged to avoid coupling o The building meets the condition of regularity both in plan and in elevation.

3.2. RESULTS The reinforcement was designed for a residential building in L’Aquila (Italy), a site with high seismicity. The ductility classes considered are DCH, according to the current versions of EC8, and DC3, according to the next generation Eurocodes.

Wall shear resistance at the building base exceeds 65% of the total shear resistance.

PRIMARY ELEMENTS EN 1998-1 (2004)

It is worth noting that for this type of structure, the objective of the design process is clearly to consider the total seismic actions on the uncoupled walls, which are defined as primary elements, and to design the framing elements (beams and columns) to carry only the gravity loads as defined for the secondary elements.

EN 1998-1-2 (2022) 9Ø16

8Ø10

22Ø12

40.00

30.00

80.00

90.00

80.00

80.00

240.00

250.00

10Ø18 10Ø24

16Ø12

45.00

30.00

90.00

80.00

80.00

90.00

180.00

When analysing the first and second generation of Eurocodes 2 and 8, it is noticeable that the same definition of bending resistance is used. The main differences in the design of flexural reinforcement mainly refer to small changes in the design spectra, in the behaviour factor and in the design envelope of the bending moments. On the other hand, the definition of shear resistance has been significantly modified in the new generation of Eurocodes 2 and 8:

CONCRETE +2.3%

RITTER-MORSCH MODEL

EN 1998-1-2 (2022) MODIFIED COMPRESSION FIELD THEORY

OVERALL VIEW

SECONDARY ELEMENTS EXAMPLE OF INTERNAL COLUMN

4 0 20

2 2 20

SHEAR RESISTANCE

EN 1998-1 (2004)

STIRRUPS -10.0%

LONGITUDINAL REINFORCEMENT +74.8%

EXAMPLE OF CORNER COLUMN

80.00

340.00

260.00

2.2. BENDING AND SHEAR RESISTANCE

80.00

400.00

7Ø10

For this reason, the new option introduced with the second generation of Eurocode 8, based on a lower lateral stiffness ratio between primary and secondary elements, allows a more reasonable design procedure.

9Ø24

LONGITUDINAL REINFORCEMENT -7.5% CONCRETE -12.0%

STIRRUPS +7.4%

-4.7%

+19.2%

-3.8%

Scuola di alta formazione dottorale

Corso di dottorato in Ingegneria e Scienze Applicate

Scenario-based Prognostics data-driven predictive maintenance with probabilistic risk guarantees di Davide Cesani

Prognostics is the process of forecasting the time-to-failure or the time-to-alarm of a component using degradation models. Data-driven approaches to prognostics employ regression models to fit health indicators, computed from raw run-to-failure data, updating the model as a new indicator value is derived from new incoming data. The development of a reliable data-driven degradation model typically requires many run-to-failure acquisitions to understand the degrading behavior. Such experimental tests are however destructive and expansive for components’ manufacturers. Thus, decreasing the number of run-to-failure experiments is key in reducing predictive maintenance costs. Focusing on time-to-alarm predictions to anticipate components breakdowns, I propose a data-driven method based on the Scenario Approach (Interval Predictor Method) to characterise the degradation process of a component in certain operative conditions using only one run-to-failure experiment, managing uncertainty in measured data and intelligently updating the time-to-alarm prediction only when needed.

The scenario approach gives probabilistic guarantees on the predictions.

Scenario-based prognostics method consists of two main operative

1 – Primary Layer Identification - offline -

steps, the first performed in development phase (OFFLINE), the latter while the plant is running (ONLINE): 1. Primary Layer Identification 2. Use and Update of the Primary Layer

Primary Layer Identification Consider an exemplar 𝐴 of an item operating under defined operative conditions: • from raw data acquired during a single run-to-failure experiment on 𝐴, compute a monotonic health indicator 𝑓𝑖 is computed e.g., 𝜎(arctan) ෤ .

• On this health indicator degradation threshold, alarm threshold and failure threshold are defined. 𝑇1 and 𝑇2 are operative ones derived from degradation and alarm thresholds previously defined.

• The Primary Interval Predictor (or Primary Layer) is obtained solving an optimisation problem which solution is an interval as like as the cyan area in the figure on the right. Is clearly visible how the health indicator true values are always inside this interval.

• The Primary Layer has probabilistic guarantees of containing the true time-to-alarm. In simple words, an operator set a risk-probability 𝜀 (e.g., 5%) that is the probability of being wrong with the Primary Layer i.e., the true time-to-alarm lies outside the layer. Using enough data points for the identification the scenario theory guarantees that the probability of make

mistake is ≤ 𝜺 with probability close to 1.

Use and Update the Primary Layer

2 – Use and Update the Primary Layer - online -

Consider an exemplar 𝐵, different from 𝐴, of the same items' family, under the same defined operative conditions: • While the industrial plant is running, gather raw data e.g., each 10s, and compute the corresponding health indicator value.

Two situations may occur:

a

b

a) The new health indicator values lies INside the Primary Layer, so the already computed layer is good to represent the new item degradation process. No further action is needed. No computational resources are used in this case. b) The new health indicator values lies OUTside the Primary Layer, so a new model is required to characterise the degradation process. In this case, when the degradation value hit level 𝑇2 a new optimisation problem, like the one considered in the primary layer identification, is solved to

obtain a new Predictor Interval. The model update is made intelligently to reduce the computational load of the algorithm. The probabilistic properties of the Primary Layer are still valid on the updated one.

The use of the Scenario Approach, in details of the Interval Predictor Method (IPM), allowing for i) characterize only a single item (exemplar 𝐴) with respect to its degradation history, ii) manage uncertainty in measured data,

First Results

providing a forecast of a time-to-alarm interval with finite-sample and distribution-free probabilistic guarantees and iii) update the degradation model only if needed when the online behavior of a new item (exemplar 𝐵) is different from the single characterised one, sets a new paradigm in data-

Model Updates

driven prognostics that could help manufacturers to schedule efficiently predictive maintenance tasks reducing costs.

50: 41

Next steps of this research aim to understand if an optimal thresholds choice exists that improves both algorithm performances (distance between true

13: 40

and estimated time-to-alarm) and maintenance easiness. Also new results

00: 30

from Scenario Theory could be implemented.

Comparison with a special Artificial Neural Network called sw-elm.

The Scenario-based prognostics method is computationally much lighter because the models update are performed only when needed. Sw-elm instead predict all the degradation model each time a new health indicator value is calculated.

The estimation errors of this new method are constants, and this is more useful than one which continues to rise and fall in time, since it makes the maintenance schedule easier.

It is clearly visible that the model updates reduce the error significantly.

Only the case b1-4 requires model updates; for b1-3 and b1-7 the Primary Layer is sufficient to provide good estimations.

Data from PRONOSTIA fempto-bearing dataset https://www.nasa.gov/content/prognostics-center-of-excellence-data-set-repository

PROGNOSTICS ~ PREDICTIVE MAINTENANCE ~ DECISION MAKING ~ DATA-DRIVEN ~ SCENARIO APPROACH

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Corso di dottorato in Ingegneria e Scienze Applicate

Sandboxing and Data Protection in Cloud Computing Environments Marco Abbadini marco.abbadini@unibg.it | cs.unibg.it/abbadini Leveraging eBPF to enhance sandboxing of WebAssembly runtimes

Cage4Deno: A Fine-Grained Sandbox for Deno Subprocesses

NatiSand: Native Code Sandboxing for Javascript Runtimes

BACKGROUND

BACKGROUND & PROBLEM STATEMENT

BACKGROUND & PROBLEM STATEMENT

● ● ●

WebAssembly is a binary instruction format that enables the execution of untrusted code in a safe and isolated environment WebAssembly execution outside of the browser is allowed by many WebAssembly runtimes To access resources of the host filesystem the WebAssembly System Interface (WASI) has been developed

● ● ● ●

PROBLEM STATEMENT A WASI-compliant runtime implements the WASI interface with a preopen-like layer and a hostcall wrapper to access the filesystem

●

Deno is a runtime for JavaScript and TypeScript used for the construction of back-ends of web applications A primary goal of Deno is to provide a secure and isolated environment for Javascript programs execution Deno allows the execution of subprocesses, but for this kind of support it does not provide any security guarantees Dynamic libraries and subprocesses can access system resources regardless of the permissions granted to the Deno program that spawned them, invalidating the security sandbox User-space applications with bugs or unintended behaviour represent a risk for the system

IDEA & METHODOLOGY ● ● ● ● ●

●

LIMITATIONS ● ● ●

Linux Security Modules (LSM) were used to enforce a restriction on the portion of file-system that an application can access Definition of a user-friendly JSON policy that describes the restrictions to be applied with RWX-D rules Landlock LSM is used to restrict access to file-system resources by a thread or its child threads eBPF LSM is used to manage deny rules of the policy An automatic tool (dmng) to generate a policy template has been developed and provided to support developers to define correct policies Objectives of the proposal: Compatibility, Transparency, Flexibility, Usability, Security and Performance

● ● ●

IDEA, METHODOLOGY & EXPERIMENTS ● ● ● ● ● ● ● ●

[{ "name": "/usr/bin/curl", "type": "executable", "fs": { "read": [ "/usr/bin/curl", ... ], "write": ["response.json"], "exec": [ "/usr/bin/curl", ... ] }, "ipc": { "socket": true , }, "net": [{ "name": "https://www.example.com", "ports": [443] }]

Vulnerabilities in the hostcall wrapper lead to unconstrained access to system resources Coarse access control (directory-based) Runtimes must provide their own hostcall implementation

● ●

Several implementations of the same security checks for different runtimes favour the introduction of vulnerabilities Implementations may have subtle, but security relevant, differences leading to a false sense of security The filesystem may need restructuring to ensure confidential and non-confidential files are stored in separate directories

NatiSand leverages Linux Security Modules to control the access to the system Landlock LSM is used to restrict access to file-system resources eBPF LSM is used to restrict Inter-Process Communication (IPC) Seccomp filter is used to control the access to the network It is not required a full understanding of its advanced security features to use it The developer is only required to provide a concise and readable JSON-formatted policy file A sample of 32 CVEs have been successfully mitigated Several benchmarks were run to evaluate the performance and the overhead of our solution

POLICY

DRAWBACKS OF THE CURRENT DESIGN ●

Modern JavaScript runtimes like NodeJs, Deno and Bun allow to execute subprocesses and shared libraries without isolation guarantees.

As an extension of Cage4Deno we proposed NatiSand to sandbox JavaScript runtimes when executing native code Our proposal is characterized by a compact, generic architecture that fits nicely with modern runtimes

}]

METHODOLOGY ● ● ●

Use eBPF LSM to restrict filesystem access Study the impact on WasmEdge and Wasmtime Measure the performance impact of our changes comparing standard and modified runtimes

Creation and inheritance of a Landlock sandbox

IDEA ● ●

●

Replace user-space runtime-specific security checks with a single eBPF-based in-kernel implementation Instead of pre-opening the directories available to the Wasm module, we enforce our path-based policy with eBPF programs attached to kernel and user space hook points Write permissions in a human readable JSON policy

POLICY

Overview of the BPF architecture

{ "policies": [ { "policy_name": "tarPolicy", "read": [ "/usr/bin/tar", "/home/user/input.tgz" ], "write": ["/home/user/output"], "exec": ["/usr/bin/tar"], "deny": ["/home/user/output/misc"] } ]

ADVANTAGES ● ● ● ● ● ●

Decouple access control and hostcall logic Introduction of per-module policies with file-based granularity Consistent behavior across different runtimes Instead of inspecting the code, audit constraints looking at a human readable policy No need for a custom libc implementation Portability across different kernel versions and distributions Utility

WasmEdge

head

+6.25%

+14.29%

sum

+2.24%

+4.62%

tac

+0.67%

+1.97%

wc

+0.70%

+0.32%

shuf

+0.67%

+0.56%

ls

+2.73%

+3.34%

seq

+0.17%

+0.46%

cut

+0.57%

+0.38%

join

+0.12%

+0.54%

split

+6.30%

+1.32%

● ●

1.

2.

3.

The effectiveness of our approach has been tested against a set of CVE The evaluation considers both exploit mitigation and performance overhead A sample of 15 vulnerabilities of well-known utilities have been mitigated The performance overhead is limited compared to other general-purpose sandboxing utilities (e.g., Minijail and Sandbox2) Average latency and throughput for microservices that execute native functions

Server execution time

References

get a copy of the poster

EXPERIMENTS & RESULTS

●

Average execution time overhead of the coreutils with our approach

seclab.unibg.it

}

●

Wasmtime

Integration of NatiSand in the JS runtime. Bootstrap: import security contexts (𝛼, 𝛽), creation of the context pool (a, b, c). Application runtime: isolated execution of binary programs and shared libraries functions (1, 2, 3, 4a, 4b, 4c).

Client perceived overhead

Average latency subprocesses

and

throughput

for

microservices

that

Leveraging eBPF to enhance sandboxing of WebAssembly runtimes, Marco Abbadini, Michele Beretta, Dario Facchinetti, Gianluca Oldani, Matthew Rossi and Stefano Paraboschi, in Proc. of the 18th ACM ASIA Conference on Computer and Communications Security (ASIACCS), Melbourne, Australia, July 10-14, 2023 Cage4Deno: A Fine-Grained Sandbox for Deno Subprocesses, Marco Abbadini, Dario Facchinetti, Gianluca Oldani, Matthew Rossi and Stefano Paraboschi, in Proc. of the 18th ACM ASIA Conference on Computer and Communications Security (ASIACCS), Melbourne, Australia, July 10-14, 2023 NatiSand: Native Code Sandboxing for JavaScript Runtimes, Marco Abbadini, Dario Facchinetti, Gianluca Oldani, Matthew Rossi and Stefano Paraboschi, in Proc. of the 26th International Symposium on Research in Attacks, Intrusions and Defenses (RAID), Hong Kong, China, October 16-18, 2023

execute

Scuola di alta formazione dottorale Corso di dottorato in Studi umanistici transculturali

Etica e Ontologia: il con-essere e la cura di sé in Martin Heidegger di Luigi Panella supervisione prof. Enrico Giannetto Abstract Lo scopo di questa ricerca è quello di offrire un nuovo sguardo sullo statuto ontologico del “con-essere” (Mitsein) in Martin Heidegger, analizzato da un lato a partire dalla riflessione tardofoucaultiana sul tema “cura di sé e degli altri” (souci de soi et autres), dall’altro tramite le critiche presentate dall’etica fenomenologica di Emmanuel Lévinas.

Inquadramento Teorico

Parole-chiave

Metodologia

ETICA

ONTOLOGIA

CURA DI SÉ

DASEIN

Dal punto di vista metodologico il progetto si avvale anzitutto di una prospettiva metacritica, tesa a ricostruire le cause e le ragioni delle sedimentazioni di alcune interpretazioni storiche che hanno in parte eclissato il tema. Nel caso italiano si è deciso di partire dal lavoro storico-critico di Franco Volpi.

Ricostruito tale contesto, è stato possibile procedere ad un’analisi e ad una rielaborazione del contenuto dei testi e dei corsi heideggeriani, i cui testi originali e importanti studi critici sono stati rinvenuti durante ricerche d’archivio in Italia e all’estero.

Infine, è stato possibile elaborare alcuni nuclei della tesi tramite la partecipazione a convegni internazionali e call for abstracts.

La ricerca intende coniugare gli inquadramenti teorici di diverse discipline e saperi.

Indagando in ottica transculturale (Germania, Francia, Italia) il nesso tra filosofia teoretica e filosofia pratica, la ricerca ha dovuto superare l’impostazione della storiografia filosofica tradizionale incorporando concetti provenienti soprattutto dalla filosofia della religione e dall’antropologia filosofica.

Descrizione

Obiettivi Gli obiettivi principali sono: da un lato restituire una nuova visione critica su un tema ancora poco analizzato in maniera sistematica dalla critica heideggeriana; dall’altro restituire una corretta prospettiva storica riguardo il ruolo e il significato della difficile eredità filosofica heideggeriana – non approcciabile al di fuori di una prospettiva strutturalmente critica.

Il punto focale del contributi è quello di unire in maniera proficua prospettive di tradizioni notoriamente contrapposte fra loro, per mostrare che sia possibile articolare una prospettiva di ricerca comune sul tema trattato.

Risultati Preliminari e Conclusioni Come emerge dalla prima parte della ricerca, è possibile rinvenire delle nette somiglianze strutturali tra l’impostazione onto-fenomenologica heideggeriana e quella tardo-foucaultiana nel trattare il tema della cura di sé e degli altri. Si tratta ora di vedere i risultati emergenti dal confronto con Lévinas.

MITSEIN

Contatti Email: luigi.panella@unibg.it

SOUCI DE SOI

SOUCI DES AUTRES

Bibliografia - BE R T I EN R IC O , Aristotele nel Novecento, Editori Laterza, Roma-Bari 2008; - CA P U T O AN N A L IS A , L’origine dell’affettività. Martin Heidegger a Marburgo, in «Intersezioni» a. XX, N. 1, aprile 2000, pp. 59-86; - ID ., Pensiero e affettività. Heidegger e le “Stimmungen” (1889-1928), Franco Angeli, Milano 2001; - FO U C A U L T MIC H E L , La cura di sé. Storia della sessualità 3, tr. it. di L. Guarino, Feltrinelli Editore, Milano 201613; - ID ., Le confessioni della carne. Storia della sessualità 4, tr. it. di D. Borca, ed. di F. Gros, Feltrinelli Editore, Milano 2022; - ID ., L’ermeneutica del soggetto. Corso al College de France (1981-1982), tr. it. di M. Bertani, ed. di F. Gros, Feltrinelli, Milano 20162; - ID ., L’uso dei piaceri. Storia della sessualità 2, tr. it di L. Guarino, Feltrinelli Editore, Milano 202214;

- GIA N N E T T O EN R IC O , Sguardi sul pensiero contemporaneo. Filosofia e scienze per cambiare il mondo, libreriauniversitaria.it Edizioni, Padova 2018; - GU R IS A T T I GIO V A N N I , Est/etica ontologica. L’uomo, l’arte, l’essere in Martin Heidegger, Morcelliana, Brescia 2020; - HE ID E G G E R MA R T IN , Concetti fondamentali della filosofia aristotelica, ed. it. a cura di G. Gurisatti, Adelphi Edizioni, Milano 2017; - ID ., Discorsi e altre testimonianze del cammino di una vita 1910-1976, a cura di H. Heidegger, ed. it. a cura di N. Curcio, il melangolo, Genova 2005; - ID ., Essere e tempo, a cura di F. Volpi, Longanesi, Milano 20147; - ID ., Fenomenologia della vita religiosa, a cura di M. Jung, T. Regehly, C. Strube, ed. it. a cura di F. Volpi, tr. di G. Gurisatti, Adelphi Edizioni, Milano 20198; - ID ., Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele, a cura di E. Mazzarella, Guida, Napoli 1990; - OT T HU G O , Martin Heidegger: Sentieri biografici, pref. di C. Sini, a cura di F. Cassinari, SugarCo Edizioni, Milano 1990; - PA N E L L A LU IG I , Il controprogetto di metafisica: Heidegger lettore di

Aristotele. A muovere dal testo heideggeriano “Concetti fondamentali della filosofia aristotelica”, in «Cum-Scientia. Per l’unità del dialogo» – Anno III, N. 5 – Aracne – Gioacchino Onorati Editore s.r.l., Canterano 2021, pp. 95-113; - PA S Q U A L IN CH IA R A , Il fondamento “patico” dell’ermeneutico. Affettività, pensiero e linguaggio nell’opera di Heidegger, Inschibboleth, Roma 2015; - VO L P I FR A N C O , È ancora possibile un’etica? Heidegger e la “filosofia pratica”, in «Acta Philosophica» XI, 2 (2002), pp. 291-313; - ID ., Heidegger e Aristotele, Editori Laterza, Roma-Bari 2010; - ID ., La selvaggia chiarezza. Scritti su Heidegger, con una nota di A. Gnoli, Adelphi, Milano 2011; - ID ., L’etica rimossa di Heidegger, in «MicroMega» 2 (1996), pp. 139-163; - ID ., “Noi senza patria”. Heidegger e la “Heimatlosigkeit” dell’uomo moderno, in A. Pasinato (ed.), Heimat. Identità regionali nel processo storico, Donzelli, Roma 2000; - ID ., Sono ancora possibili un’etica e una politica? Heidegger e la filosofia pratica, in A. Ardovino (a cura di), Heidegger e gli orizzonti della filosofia pratica, Guerini, Milano 2003, pp. 283-306.

Università degli Studi di Bergamo

Antropologia aziendale tra gli arredi dei mega-yacht. La sostenibilità del processo produttivo.

Sergio Marchetti

Relatrice Elena Bougleux

Il campo di ricerca

Etnografia

La ricerca è condotta all’interno dell’azienda Daureka S.r.l, costola della più ampia realtà societaria denominata Yachtline 1618, ovvero un leader mondiale nell’arredamento interno (figura 1) di mega e giga yacht. L’innovazione che mantiene Yachtline 1618 in crescita economica nasce intorno al concetto di “ingegnerizzazione del mobile”: un “sistema di arredamento” (figura 2) montabile e smontabile nel minor tempo e costo possibile, che consente di accedere facilmente agli impianti (idraulici, meccanici, elettrici, ecc.) e modificare qualsiasi superficie durante le operazioni di refitting navale. La modularità del sistema è garantita dal Fitlock® (figura 3), un sistema di fissaggio a pressione – brevettato dal titolare dell’azienda – oggi utilizzato anche nel campo dell’automotive e dell’industria aerospaziale. Yachtline 1618 intrattiene relazioni commerciali con i maggiori cantieri europei, da questi gli yacht vengono poi consegnati agli armatori, spesso arabi o russi.

Il campo di ricerca è composto da tre aree: l’area amministrativa dell’azienda, quella produttiva (la falegnameria) e i cantieri navali che ospitano gli yacht in allestimento.

All’interno di questi spazi raccolgo dati qualitativi attraverso un approccio dialogico e partecipando alle attività degli “attori sociali” coinvolti.

Obiettivi La ricerca che sto conducendo si concentra sulla sostenibilità dei processi di produzione di un’azienda che opera nel settore del lusso nautico. Come parlare di ecologia in un contesto produttivo capitalistico e globalizzato? Considerando la mole di agenti inquinanti nell’allestimento di un mega o gigayacht, quale azione positiva contemplerebbe l’ecologia sennonché un’improvvisa sparizione degli yacht in mare? Per evitare argomenti antropologicamente irrilevanti, diviene necessario declinare il concetto di ecologia al contesto d’indagine e adottare dunque la nozione di “regimi ecologici”.

Descrizione

Figura 1. Salone comune interno di uno yacht

Figura 2. Esploso del Fitlock® in acciaio

Rapporto automazione-artigianato. Il regime ecologico del processo produttivo si descrive nella coesistenza di due mondi diametralmente opposti, ovvero quelli della modularità e della customizzazione, dunque delle macchine e delle persone (figure 4).

All’interno di questa catena operazionale si può definire un’ecologia delle relazioni non umane, ovvero dei rapporti che legano le persone alle macchine. L’impiego dei falegnami e la relazione con le macchine sono strettamente legati all’esperienza artigianale pregressa.

Scarti etici e sprechi emici. L’osservazione poggia su una nota dicotomia antropologica. Eticamente ed ecologicamente nomino “scarti di produzione” ciò che in Yachtline chiamano emicamente “sprechi economici”. Dal punto di vista aziendale, lo spreco è frutto di una cattiva progettazione e di una perdita economica. Una buona progettazione (figura 5) invece genera la coincidenza tra sostenibilità economica e ambientale, a maggior ragione nell’artigianato, dove le scelte ecologiche positive non determinano soltanto l’assenza di sprechi, bensì la presenza di profitto.

Figura 5. Gestione dei materiali nella produzione

Raccontarsi ai clienti. Definire la propria identità. Nella ricerca intorno l’identità di Yachtline 1618 è stato necessario inserire l’azienda nel flusso storico e geografico del proprio territorio e individuarne gli elementi culturali ricorrenti. Da questi è emerso che l’acqua, per il territorio bientinese, possiede storicamente una capacità sociale, generativa e trasformativa. L’identità di Yachtline 1618 emerge dall’eredità dell’acqua, dai canali artificiali, dalla costruzione di barche che potessero navigarli, dunque dall’arte del legno che ancora si mantiene, da un’economia che si è sempre affacciata al mediterraneo e continua a farlo attraverso i percorsi dell’acqua.

Bibliografia

Figura 3. Interno in fase di allestimento

1. Bougleux E., 2017 Antropologia nella Corporation, Cisu, Roma 2. Chakrabarty D., 2021 Clima, storia e capitale, Nottetempo, Milano 3. Dei F., Meloni P., 2017 Antropologia della cultura materiale, Carocci, Roma.

4. Latour B., 2000 Politiche della natura, Raffaello Cortina, Milano.

5. Morton T., 2021 Ecologia oscura. Logica della coesistenza futura, Luiss University Press, Roma.

Figure 4. Persone e macchine. Il pantografo.

Parole chiave: tecnologia, artigianato, ecologia, non-umano, identità aziendale

sergio.marchetti@unibg.it

Scuola di alta formazione dottorale Corso di dottorato in Studi Umanistici Transculturali

La metafora del labirinto tra paganesimo e cristianesimo (IV– IX sec. d.C.) di Paola Ricchiuti paola.ricchiuti@unibg.it

Supervisore: Prof. Paolo Cesaretti Il mondo è un labirinto dal quale è impossibile fuggire.

J. L. Borges

Abstract Simbolo tra i più diffusi e studiati, il labirinto presenta molteplici possibilità di lettura, soprattutto in relazione al mito con l’eroe Teseo, il filo di Arianna e l’isola di Creta. A partire dal IV secolo, con l’affermazione del cristianesimo sul paganesimo, esso recede dalla più comune forma iconografica per sopravvivere come termine nelle fonti letterarie greche e latine in veste metaforica, ad esprimere un senso di errore e complicazione che simboleggia nel contempo il peccato e la devianza morale. Quindi dal IX secolo il labirinto riacquisisce una dimensione iconica, che ormai ha assorbito i nuovi valori metaforici sviluppati e diventa immagine di un cammino che porta a morte ma anche a nuova vita.

Parole chiave Studi culturali, simbolo, eresia, morte, rinascita.

Obiettivi L’obiettivo primo della presente ricerca è quello di una - il più possibile puntuale e completa - raccolta di fonti letterarie greche e latine, dal IV al IX sec. d.C., in cui il labirinto ricorra non tanto con valenza denotativa ma piuttosto con valenza connotativa, come simbolo allusivo a condizioni di smarrimento e quindi di riconquista di sé. In un’ottica di studi culturali, si intende quindi ampliare il commento critico alla fonte letteraria con una comprensione della nuova generazione di significato del labirinto, legato alla temperie socio-culturale in cui nasce.

Durante i secoli in oggetto, ed in particolare durante il IV secolo, la cultura cristiana che si viene formando porta chiari segni della ricezione della cultura pagana greco-romana, che però viene anche selezionata alla luce della morale cristiana.

In tale contesto, in area mediterranea, si assiste alla scomparsa dell’immagine del labirinto dalla fine del IV secolo e ad un successivo recupero dell’immagine a partire dal IX secolo nei codici manoscritti e poi, dall’XI-XII secolo, nei mosaici pavimentali delle chiese, dove ormai il tracciato ha acquisito il significato di cammino penitenziale.

Altro obiettivo pertanto è studiare, sia nell’area orientale che occidentale del Mediterraneo, attraverso le fonti, la sopravvivenza del labirinto in quel periodo “di mezzo”, che possa ricostruire nel solco del mito classico come si sia giunti al significato cristiano, dominante nel Medio Evo, di perdizione e redenzione.

Labirinto musivo in bianco e nero, IV sec. d.C. Basilica di S. Reparato, El-Asnam, Algeria.

Metodologia Le fonti letterarie greche e latine che menzionano il labirinto dal secolo IV al IX secolo sono numerosissime: ciò testimonia un uso di un lemma che è ormai entrato nell’uso comune ed ha assunto svariate accezioni.

A queste fonti, sempre ottemperando ad un ordine il più possibile cronologico delle stesse, ci siamo rivolti per ricercare i diversi significati che il labirinto avesse assunto e per rintracciare tra le fonti prese in considerazione continuità o discontinuità, anche nel rapporto con le fonti classiche.

Abbiamo inizialmente raccolto, con paziente lavoro di ricerca sia digitale che in biblioteca, un elenco di autori greci e latini e citazioni del lemma “labirinto” e di termini ad esso connessi. Numerose fra queste fonti non sono state tradotte in lingue moderne: una gran parte del lavoro di studio ha compreso la traduzione delle stesse.

La maggioranza in cui compare il lemma “labirinto” è cristiana. Questo dato porta con sé una quasi costante considerazione del labirinto filtrata o miscelata da stilemi biblici ed evangelici, con conseguente rimando a fonti ebraiche, siriache, copte.

Nel piano del presente lavoro abbiamo dunque operato – sempre rispettando un ordine cronologico – per un raggruppamento delle fonti per aree geografiche e per similitudine di senso interpretativo, così da effettuare confronti e letture parallele.

Battistero di San Giovanni alle Fonti, fine IV sec. d.C. Milano.

Risultati preliminari Tra fine III e inizi IV secolo d.C. notiamo la conoscenza e la ricorrenza del termine “labirinto” in autori di lingua greca che cominciano ad appropriarsi del lemma in un’ottica connotativa, legata ad una sfera di eresia in opposizione all’ortodossia, lasciando a margine il valore denotativo del termine.

Nel corso del IV e V secolo d.C. le aree orientale ed occidentale del Mediterraneo hanno assunto una loro spiccata identità.

L’atteggiamento degli scrittori cristiani nei confronti del paganesimo dal IV secolo d.C. passa in generale da un’attitudine difensiva ad un atteggiamento più aggressivo e denigratorio. Si cominciano ad osservare rilevanti testimonianze cristiane anche espresse in lingua latina; notevole è la testimonianza di Ambrogio (339-397 d.C.), in cui il labirinto diventa metafora per indicare una di condizione di peccato originale che viene purificata nel battesimo per immettere nell’unica via possibile verso la vita vera.

Se nel mondo orientale il labirinto rappresenta più l’erranza in senso ereticale, nel mondo occidentale essa è più concepita come allontanamento dalla retta via e dunque condizione peccaminosa, legata ad una dimensione buia e sotterranea, in relazione spesso al battesimo, come percorso speculare e inverso che porti dalla morte nel peccato alla luce purificata della rinascita.

Il mondo in lingua greca è rappresentato in particolare da autori gravitanti attorno alle aree ellenizzate di Palestina e Cappadocia, soggette a forti influssi orientali. In Eusebio (265-340 d.C.) e nei Padri Cappadoci (IV sec. d.C.) il labirinto e il giro in tondo, l’errore e la devianza, su richiamo biblico, rappresentano il modo di procedere dell’empietà ma nello stesso tempo richiamano i movimenti eleganti di una danza, che è un’altra dimensione cui il labirinto viene associato.

Danza dei geni delle stagioni, V-VI sec. d.C. Domus dei Tappeti di Pietra, Ravenna.

Conclusioni preliminari Il secolo IV d.C. assiste all’urto finale fra paganesimo e cristianesimo, con l’affermazione di quest’ultimo. Ma il trionfo del Cristianesimo non elimina il bisogno e la conseguente fruizione di testi leggibili degli autori pagani. Chiaro è ancora l’enorme debito che i cristiani hanno verso i classici e l’ampia possibilità che essi hanno di beneficiarne. Nonostante l’atteggiamento cristiano verso la cultura pagana rimanga complesso e fluido, la divisione fra pagani e cristiani viene superata a livello culturale più facilmente di quanto ci si possa aspettare: l’aristocrazia pagana prosegue nei suoi condivisi interessi culturali come parte della nuova élite cristiana. Le opere cristiane non sono però adatte per i programmi scolastici e i libri di testo fondamentali continuano ad essere tutti pagani, forieri di un patrimonio culturale che attrae e respinge la cristianità.

Il mito del Minotauro, di Teseo e del labirinto, connesso alla danza rituale che porta lo stesso nome, rimanda, in un contesto storico-culturale di ambito cristiano, ad una forma deprecata, manifestazione di malvagità. Ma pare che la ciclicità del movimento, indotta dal cammino labirintico, suggerisca anche un concetto di eternità.

Quindi fondamentalmente dalla classica condizione di spaesamento e morte che il labirinto portava con sé si passa ad una concezione di peccato, di morte spirituale, di cammino errante nel mondo bisognoso del giusto percorso per salvarsi. E il labirinto è la sintesi di entrambe le condizioni.

Ringraziamenti Un sentito ringraziamento al Prof. Paolo Cesaretti per avermi sapientemente indirizzata e sostenuta nella ricerca.

Labirinto musivo policromo, IV sec. d.C. Kato Paphos, Cipro.

Riferimenti bibliografici essenziali Aspesi F., Archeonimi del labirinto e della ninfa, L’Erma di Bretschneider, Roma, 2011; Burrichter B., Erzählte labyrinthe und Labyrinthisches Erzählen, Böhlau Verlag, Köln, 2003; Doob P.R., The idea of Labyrinth from Classical Antiquity through the Middle Ages, Cornell University Press, Ithaca NY, 1990; Ieranò G., Il mito di Arianna. Da Omero a Borges, Carocci, Roma, 2007; Kerenyi K., Nel Labirinto, Bollati Boringhieri, Torino, 1983; Kern H., Labirinti, Feltrinelli, Milano, 1981; Momigliano A. (a cura di), Il conflitto tra paganesimo e cristianesimo nel secolo IV, Einaudi, Torino, (1963) 1975; Rahner H., Miti greci nell’interpretazione cristiana, Dehoniane, Bologna, (1957) 1980; Santarcangeli P., Il libro dei labirinti, Frassinelli, Milano, 2005; Sarullo G., Iconografia del labirinto. Origine e diffusione di un simbolo tra passato e futuro, in ”Tra Passato e Futuro”, 1, 2017, pp. 81-136.

Scuola di alta formazione dottorale Dottorato di ricerca in Studi Umanistici Transculturali

La funzione antagonista del sacro in Stefano D’Arrigo Stefano Perpetuini (stefano.perpetuini@unibg.it) Supervisori: Prof. Marco Belpoliti, Dr. Chiara Caradonna

Abstract

Metodologia

Progetto di ricerca che indaga la presenza e l’utilizzo del sacro nell’opera di Stefano D’Arrigo, per definire una significativa ‘funzione antagonista’ di cui parla lo scrittore stesso in relazione alle sue poesie.

1- Ricerca in archivio di testi, lettere, appunti che facciano riferimenti a testi sacri di vario tipo; 2- Analisi e interpretazione del materiale rinvenuto (in particolare di una nota dello scrittore trovata tra le sue carte), di pari passo con le opere pubblicate; 3- Lavoro filologico-interpretativo riguardo le varianti delle poesie della prima e seconda edizione di Codice Siciliano; 4Sistematizzazione dell’interpretazione e scrittura della tesi.

Obiettivo Individuare l’antagonismo del sacro nelle opere darrighiane, dimostrando come rappresenti un fil rouge che le lega tra loro e, dunque, come si riveli uno strumento centrale per una nuova lettura unitaria dell’opera dell’autore siciliano.

Funzione antagonista

Parodia sacra

Ateismo

Religiosità popolare

Risultati attesi

Letterarietà

Conclusioni Il tema del sacro:

Una nuova linea interpretativa in grado di percorrere tutta l’opera dello scrittore e far luce su di un evidente interesse per il sacro, tanto importante quanto mai realmente indagato per l’opera darrighiana.

1- Percorre tutta l’opera darrighiana; 2- Risponde ad un'esigenza di de-spiritualizzazione e, al tempo stesso, al desiderio di una rinnovata spiritualità.

Ringraziamenti Si ringraziano per l’evento il Rettore Prof. Sergio Cavalieri, la Scuola di alta formazione dottorale, il Coordinatore del Dottorato in SUT Prof. Raul Calzoni, il Prof. Paolo Cesaretti e la rappresentante di SUT Dr. Elena Casadio Tozzi

Scuola di alta formazione dottorale

Corso di dottorato in Nome del Corso di Dottorato

Titolo del poster di Nome e Cognome