UndergroundZine N.4 ottobre 2012

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N.4 –Ottobre 2012

INTERVISTE: Hollywood Noise – Rocky Horror Fuckin’Shit – Tso – Andrea deNittis RECENSIONI: Alchem – Tyrants – Bloodstrth – Ethereal Well – Israin – Fire of Dawson – Causa – Essere – Speed Kills – Grimwald – Hammer – Thanatos – Showdown Boulevard – Larva Ov Cum – Delirium X Tremens - Controsigillo COMPILATION FREE DOWNLOAD: Punk Underground Disastrous Compilation – Undergroundzine Helloween Mix ANNUNCI / LIVE INIZIATIVE: Freesounds Records – Punk rock Disastrous Movement


Gli impegni spesso conducono lontano anche dalle proprie passioni. Purtroppo da questo mese, amici e amiche, ho sospeso la mia attività di recensore. Rimango in ogni caso in stretto contatto con la redazione di undergroundzine, che tanto in questo periodo di tempo mi ha dato. Mi sto proponendo per una collaborazione di diverso tipo, più giornalistica se vogliamo, cioè la cura di un editoriale o di una rubrica a cadenza mensile. Pensare banalmente di curare una rubrica riguardo ad un tema talmente ampio come la musica mi sembra una generalizzazione troppo scontata. Il rischio di ripetizioni annoianti il lettore sarebbe troppo alto. Sicché vengo dunque a voi, in questa sede, a sondare che argomenti nello specifico vi piacerebbe venissero trattati, al fine di dare a te lettore qualcosa che vuoi. Non sto facendo sto sondaggio per mancanza di idee ma perchè vorrei sapere se quelle idee che già ho possono risultare interessanti o pallose. Il mio indirizzo e-mail è sempre attivo br1undergroundzine@libero.it fatevi sotto! grazie a tutti spero di leggervi in molti. BR1

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compilation in free download LINK PER IL DOWNLOAD http://www.mediafire.com/?32d17m3hije85gf

MELODY POETS

INARRESTABILI

NIUTA'UN

SKANKING CAOS

Ti Abbiamo vista su Yuo....

Inutile

Non mi fido

Voce che non può parlare

THE CBGB

THE RANDOM

L'ALTRA PARTE DI TE

VITAMINA ROSSA

El matador

Avani il prossimo

Sardegna terra mia

EXPDI

FANKAZ

PALKOSCENICO

MERRY WIDOW

ABOUT EMILY

Mamma milf

Senz'anima

Me ne frego

Sempre in bilico

Siamo già morti

Campanella

STELLE SCADENTI Zero chance

KOSEAKASO Adesso


BANDICOOT Senza senso

POOR PEOPLE'S VIAGRA Libertà

BOTSWANA BOOMSLANGS

ANDRE NON DORME

Promemoria

Bilancio

PUNKINACORTA

S.CARCAL

Balla coi lupi

Sine Titulo

NEURODELIRI Niente di più

GRUPPO SANGUINIO Benvenuto in Italia

OMBRA DEL PUNK Senza te

ALCOALIZZATI Inferno galleggiante

RAPERINO DUCK BAND Raperone lo strozzino

Grazie a Thommy Varotto e a Borbo BurnyBrain per le foto in copertina


LINK PER IL DOWNLOAD http://www.mediafire.com/?ytn25f66jol9oc5

CLOSED SPEECH

BOTSWANA BOOMSLANGS

OMBRA DEL PUNK

A RAIN DAY IN BERGEN

A place for suckers

Promemoria

Senza Te

Perhaps

ANDREA SAOLINI Aiutami a Volare

de Nittis Spero di Arrivare presto

SONIC FLOWERS

HOLLYWOOD NOISE

Il Delirio del Presidente

Sunday on rollercoaster

IBRIDOMA Night club

Schreber

ILIOR GRIDTEN & MAX ADAMS Broken

KRIGERE WOLF Died in Battle/ Death's Litanies

NOCTURN DEAMBULATIO N Thrud

ANTAGONISM g-hate

BEYOND THE GATES Capricorn


INTERVISTE Cari lettori oggi diamo il benvenuto ai HOLLYWOOD NOISE Ciao e benvenuto su UndergroundZine parlateci un po’ di voi….. Ciao a te Martina e un saluto a tutti, noi siamo gli Hollywood Noise. Siamo di Torino e suoniamo Hard-Sleazy-Rock, ovvero rock n’ roll con venature che vanno dal punk all’hard rock suonato con attitudine e volumi assordanti. Com’è nato il vostro nome? Ha qualche significato particolare? Il nostro nome a dire il vero non ricordiamo quasi come sia nato ahahah. Dovevamo scegliere il nome (compito sempre assai arduo nella vita di un gruppo) e le parole “Hollywood” e “Noise” descrivevano appunto ciò che più ci piace, la scena street metal anni 80’ hollywoodiana e la musica suonata con attitudine e volumi esageratamente adrenalinici. Da qui “Hollywood Noise”. Come nascono le vostre canzoni canzone, prima al musica o il testo? Le nostre canzoni nascono (quasi) sempre da un idea principale, insomma partiamo dal classico riff. Quando qualcuno propone il suo riff la cosa viene vagliata da tutti e se è convincente si inizia a lavorare sull’idea, quindi si aggiungono accordi, strofe ritornelli ecc. Una volta finita la parte musicale della canzone Matt prepara il testo e se il tutto funziona ecco la canzone pronta Qual è il messaggio che vuoi dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano? I testi parlano di ciò che ci succede, di cosa facciamo, descrivono situazioni o momenti in cui ci ritroviamo. E qualche testo parla anche delle nostre speranze, aspettative. Non c’è, quindi, sempre un messaggio da voler dare. Ci sono storie e sogni di cui parliamo e in cui la gente probabilmente si identifica e si rispecchia. Quali sono le tue influenze principali? E a quali gruppi? Le mie nostre influenze sono orientate verso il rock n’r roll degli 80’s appunto, quella è la base comune da cui tutti arriviamo ed è la musica che ci ha fatto appassionare a questo mondo. Poi ovviamente ognuno di noi viene influenzato anche da altri generi, dal punk degli anni 70, dallo street metal di origine scandinava degli anni 2000 e via così. Siamo dei divoratori di musica e ascoltiamo tutto ciò che ci capita a tiro. Le mie principali influenze rimangono comunque gli Aerosmith, i Guns n’ Roses, gli Ac/dc, i Cinderella ecc… Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali? La scena underground della nostra zona è abbastanza attiva, a Torino c’è un certo numero di persone e gruppi attivi e i locali non mancano. Ovviamente però non è tutto rosa e fiori (anzi ahahah) e quindi ci si ritrova a suonare o ad aver a che fare con locali/ gestori poco seri o che non vedono il lato musicale e concertistico del loro locale come un incentivo per


attirare la clientela ma quasi come un peso da gestire. In questi contesti suonare e avere un rapporto professionale con i gestori è alquanto complicato alcune volte. Avete in programma dei Live? Si in programma abbiamo un paio di date in questo periodo ma stiamo organizzando altri concerti in zona e non. Per il momento abbiamo in programma due live: -

Il 5 Ottobre con i Tigertailz a Torino

-

Il 13 Ottobre a Settimo Vittone (To)

Progetti futuri? Abbiamo registrato 7 pezzi nuovi a Maggio 4 dei 7 pezzi sono inoltre ascoltabili gratuitamente tramite la nostra pagina Soundcloud) e adesso stiamo continuando a scrive canzoni (come sempre). Arrivati a 10/12 faremo quindi uscire l’album. Per quanto riguarda l’ambito live come sempre continuiamo a girare e a suonare in tutto il nord. Ringrazio molto voi, e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori! Ti ringraziamo noi per l’opportunità e lo spazio che ci hai offerto e ringraziamo tutti i lettori che ci hanno letto. A tutti diciamo di seguirci (con qualsiasi mezzo, Facebook, Reverbnation e chi più ne ha più ne metta ahahah) e di continuare a seguirci anche live! See you soon guys Martina Tosi


Diamo il benvenuto ai ROCKY HORROR FUCKIN’ SHIT Gruppo Crossover da Foggia.

Ciao e benvenuti su UndergroundZine, parlateci un po’ di voi… Noi siamo i ROCKY HORROR FUCKIN’ SHIT, facciamo crossover dal ’02 e veniamo da Foggia… questo è quanto! Com’è nato il vostro nome? Ha qualche significato particolare? Il nostro nome fa riferimento al ROCKY HORROR PICTURE SHOW, ma non ha un significato particolare. Chiamateci pure solo ROCKY HORROR, andrà benissimo ;-) Come nascono le vostre canzoni canzone, prima al musica od il testo? Prima la musica, poi il testo ed infine in sala prove mescoliamo il tutto: lavoro di squadra! Qual’è il messaggio che volete dare all’ascoltatore? I vostri testi di cosa trattano? Politica, sociale, ma ultimamente soprattutto vita quotidiana, vogliamo che chi ci ascolta si rispecchi in ciò di cui parliamo. Quali sono le vostre influenze principali? Quali gruppi? Il crossover delle origini (RAGE AGAINST THE MACHINE, ecc.) ed il rap italiano vecchio stampo (ASSALTI FRONTALI, ecc.). Ho letto che nel vostro nuovo cd avete collaborato con PINO SCOTTO, SIMONE MARTORANA (FOLKABBESTIA), NICO “DIFFERENT” (SUONI MUDÙ), DJ ARGENTO, LUCA (LOS FASTIDIOS), MR. T-BONE (ex AFICA UNITE e GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS), VINCE CARPENTIERI (ex ALMAMEGRETTA), RU CATANIA (AFRICA UNITE), DJ FEDE e molti altri, com’è stato lavorare con tutte queste persone? È stata un’esperienza fantastica, ritrovarsi in studio con grandi musicisti come questi ti arricchisce, e non solo a livello musicale! Che critiche vi aspettate dalle webzines e dagli addetti ai lavori? Positive… almeno si spera :-) Avete in programma dei live?


Sì, ad inizio Novembre ripartirà dal Veneto il nostro “NON C’È TEMPO TOUR” per promuovere l’uscita del nuovo album, poi ci sposteremo in Piemonte, ecc.. Progetti futuri? Oltre al tour di cui ho già accennato, ci aspettano le riprese videoclip ed ovviamente l’uscita del sopraccitato album :-) Ringrazio molto Patrizio Maria e come sempre l’ultima parola va alla band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori! Un ringraziamento a te, allo staff di UndergroundZine ed un saluto a tutti i vostri lettori. GOT TO SPEAK UP! http://www.rhfs.it Martina Tosi


CARI AMICI DI UNDERGROUNDZINE OGGI SONO CON NOI I TSO Ciao e benvenuti su Underground Zine parlateci un po’ di voi….. Ciao dai TSO! Noi siamo: Sara (chitarra, voce), Nicola (basso) e Guido Dynamite (batteria). Ci conosciamo da parecchi anni e, pur arrivando da esperienze e/o gruppi differenti (Guido, per esempio dal metal, io e Nicola dal punk) abbiamo basi simili e portiamo avanti questo progetto da due anni, mescolando le nostre influenze musicali il più possibile. Com’è nato il vostro nome? Ha qualche significato particolare? Il nome TSO è la sigla di Trattamento sanitario obbligatorio, ed è stata un’idea del nostro bassista. Per chi non lo sapesse, si tratta di procedure psichiatriche a cui vengono sottoposti alcuni pazienti e pensiamo che si addica alla nostra musica e al modo in cui spesso la gente ci tratta. Come nascono le vostre canzoni, prima la musica o il testo? La musica è sempre la base: da un’idea, un giro di accordi, nascono le canzoni e successivamente vengono scritti i testi. Qual è il messaggio che vuoi dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano? Con la musica spesso e volentieri ci sfoghiamo nei confronti della società in cui viviamo, i testi sono introspettivi, parlano di vita quotidiana, depressione, violenza, ma anche guerra (Shell shock, ad esempio, è una condanna spietata al militarismo) e possono trarre ispirazioni da fatti storici e personaggi realmente esistiti (è il caso di I didn’t shoot, dedicata a Lee Harvey Oswald, presunto assassino di Kennedy). Quali sono le vostre influenze principali? E quali gruppi? Tutto il punk hardcore anni ’80. Alcuni nomi: Germs, Fear, GG Allin, Bloody Mess, Kollettivo, Wretched. Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro mini ep, i riscontri da parte delle redazioni sono stati buoni? Abbiamo ricevuto un paio di buone recensioni del primo lavoro “Parasomnia pseudo suicide”, tra cui la recensione della webzine Raw n’ Wild; questo certamente ci invoglia a fare sempre meglio. Inoltre, il brano Dried Root è stato recentemente scelto per la colonna sonora di un film horror autoprodotto (The Woods, in uscita a ottobre). Che ne pensate della musica in freedownload? Siete favorevoli o contrari? È una buona possibilità per farsi conoscere?


Crediamo che oggi il freedownload sia un’ottima possibilità per i gruppi che hanno intenzione di farsi conoscere; molto spesso senza un’etichetta che ti promuove è difficile, e le compilation sono certamente utili. Nonostante questo, siamo sempre affezionati al prodotto cd/lp anche come oggetto da collezione, perché pensiamo che chi apprezza un gruppo debba anche supportarlo acquistando il prodotto, che è quasi sempre frutto di passione ma anche di molta fatica. Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali? La scena underground di Asti non ci interessa minimamente, perché è formata da gruppi che suonano generi non di nostro gradimento. Nei locali è molto difficile perché prediligono le cover band o gruppi dal sound orecchiabile. Non parliamo poi degli squat/centri sociali, dove sei preso in considerazione solo se i testi sono militanti e la musica è “crust” trito e ritrito. Avete in programma dei Live? Al momento ci piacerebbe avere l’occasione di fare un paio di date in giro per l’Italia, e stiamo anche considerando un invito all’estero. Progetti futuri? Il prossimo anno vorremmo realizzare un album con tutti i nostri brani. Abbiamo parecchi pezzi inediti. Ringrazio molto voi, e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori! Grazie a te per l’intervista e speriamo di risentirci presto con un nuovo album e novità dai TSO! Martina Tosi


Andiamo a conoscere ANDREA deNITIS Com’è nato il tuo nome? Ha qualche significato particolare? Bhè, deNITTIS è il mio cognome leggermente rimaneggiato. Dunque direi che ha un significato prettamente anagrafico! Come nascono le tue canzoni, prima la musica o il testo? Decisamente prima la musica! Ragiono molto all’anglosassone per non incorrere nel pericolo della macchinosità tipica del bla bla italico. Per cui doso moltissimo le sillabe per incastrarle al meglio nella musica. La voce per me resta uno strumento e all’interno del mix non siede su un trono, ma si appoggia agli strumenti. Qual è il messaggio che vuoi dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano? Nello specifico dell’EP “Workout Of The Day” i testi sono influenzati pesantemente da un lutto che non riesco ad elaborare. Non ci sto. Non mi tornano ancora i conti a quasi un anno di distanza. A questo proposito sto tentando anche strade che fino a qualche anno fa mi avrebbero fatto sorridere. Il terrore che un giorno la coscienza possa interrompersi definitivamente è una cosa che caratterizza pesantemente la mia quotidianità e di conseguenza i miei testi. Quali sono le tue influenze principali? E a quali gruppi? Sto cercando di liberarmi delle influenze. Cerco di approcciarmi alla registrazione con la mente sgombra. Spesso non ho idea di come verrà il pezzo perché non pre-produco. La canzone viene fuori dalla registrazione ed è già nella sua forma definitiva. Al limite stravolgo il mix. Che ne pensi della musica in freedownload? Sei favorevole o contrario? È una buona possibilità per farsi conoscere? Per me il download gratuito è fondamentale. Penso sinceramente che oggi sia anacronistico cercare proventi dalla vendita della musica. Gli “affari” si fanno con i concerti. Per cui i musicisti devono schiodarsi dalle sedie e andare a suonare. Però non è neanche giusto che abbiano problemi per farlo. Di conseguenza ci sarà anche una grande responsabilità da parte di locali, webzine, riviste cartacee affinchè questa “utopia” si realizzi. Parlaci un po’ della scena Underground della tua zona, è difficile poter suonare nei locali? Per ora ancora sì. Sinceramente faccio fatica però ad attribuire responsabilità specifiche. Hai in programma dei Live? Certamente. Il mio progetto solista è molto giovane e registro tutto da solo. Per portarlo “fuori” mi toccherà trovare dei muscisti!


Progetti futuri? Un disco con una decina di canzoni, che mi porti ancora più lontano come suggestioni. Tutto il mio impegno artistico è votato a creare qualcosa di nuovo, completamente. Non è detto che ci riesca, ma è di sicuro quello che sto tentando di fare. Ringrazio molto, e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori! Apprezzo molto il mondo delle webzine. Penso che il presente sia il loro. Visto che ormai per i “fini di lucro” siamo fuori tempo massimo un po’ tutti noi che gravitiamo attorno a questo mondo, cerchiamo almeno di creare un movimento e un fermento nuovo, che ci caratterizzi come generazione e che si svincoli completamente dalle cose precedenti. Smettiamola di cercare padri putativi e di tributare sempre qualcosa a qualcuno. La noia esistenziale è forte e il tasso di depressione è elevatissimo. Sta a tutti noi formare il nostro nuovo immaginario. Abbiamo tutti una responsabilità in questo. Non è per fare polemica, ma in questi giorni si fa un gran parlare di Cat Power. Capisci? Con tutto quello che in realtà sta accadendo intorno a noi. Qualche giorno fa sono stato ad un concerto dei Bancale. In un paese sano questo gruppo farebbe parte stabilmente dell’immaginario. A mio avviso le webzine trovano il loro senso di esistere nella scoperta del nuovo, o del vecchio non scoperto per ragioni sconosciute. L’adagiarsi nelle zone di comfort lasciamolo al cartaceo prostatico. E con questa chiudo e naturalmente vi ringrazio per lo spazio che mi avete concesso! Andrea de Nittis (deNITTIS) Martina Tosi


RECENSIONI Artista: Alchem Titolo Album: Floeilwgium Sito:

http://www.facebook.com/pages/ALCHEM/46742906267 Voto:78/100 Genere: Gothic metal

La band in questione ha diversi anni alle spalle di vita, purtroppo piuttosto travagliata a livello di line up dato che ha subito diverse sostituzioni e diversi cambi, comunque la cosa non ha minimamente deviato il cammino che Annalisa, la cantante, e Pierpaolo, chitarrista, hanno intrapreso diverso tempo fa. Andiamo a ragionare intorno al loro album “Florilegium” che è composto da undici tracce di gothic metal intriso di spiritualità dark, ma per dare il senso di andamento di questo album. In sostanza è la ristampa fatta fare dalla loro etichetta dei tre demo che la band fece uscire, a suo tempo, come propria prodizione. Essendo di “vecchia scuola” non condivido la dicitura datagli, progressive dark metal, ma sono per il più classico sinphonic goth, dato che mi ricordano a sprazzi gli elvetici Lacrimosa e loro certo non li definirei “Progressive dark metal”, ma come spesso accade è la differenza tra chi è da anni che è appassionato del genere, come me, che rifugge certe “etichette” per restare in ciò che si riconosche come “altro”. Questo florilegium è in buona sostanza una ventata di aria fresca in un momento molto stantio della musica; se dovessi usare tre aggettivi per definire questo album direi: fresco intrigante e intenso. Fresco perché rimanendo in sonorità “conosciute” i musicisti si adoperano, e lo si sente benissimo, a dare le proprie emozioni forme musicali. Intrigante per l’utilizzo di archi e di arrangiamenti di non poco conto e di grande impatto. Intenso perché l’ascoltatore non potrà non esser rapito da questi suoni e dalla voce di Annalisa e far viaggiare la mente. Abbiamo comunque da fare un ragionamento a due vie, nel senso che l’album potrebbe esser diviso in due parti, abbiamo le prime canzoni che sono un filino “grezze” mentre le ultime molto più raffinate o, se vogliamo, con una cura maggiore negli arrangiamenti e nelle risoluzioni acustiche. Questo è a parer mio segno del cammino artistico della band ed alla sua stessa evoluzione. Le canzoni che mi hanno emozionato di più in questo album sono state “Little scorpion”, “you will call my name” “You are in my head”, “She’ll fly away” e “So I am”. Tutte quante in modo diverso e differente hanno mosso il mio stato d’animo ed hanno saputo cogliere il meccanismo per pizzicare le corde del mio animo. Se dovessi trovare una pecca in questo album, direi che farei abbastanza fatica a livello tecnico e quasi impossibile a livello compositivo. Canzoni strutturate bene e arrangiate in modo eccellente. Per le registrazioni non ho trovato alcun problema di sorta, buona produzione, ottima post produzione e mixaggio. Forse, e dico forse, avrei avuto un approccio differente per la batteria, ma siamo nel campo del personale gusto e non di un “errore” o problema oggettivo. Mi chiederete allora come mai un voto tutto sommato bassino rispetto alle lodi intessute fono ad ora. Il fatto è semplice, essendo questo l’insieme dei tre demo precendenti e come se si stesse parlando di un “Best of” quindi bello, interessante, ma sarebbero state più gradite canzoni inedite.


Assulutamente da avere come album, consigliatissimo e ripeto ciò che ho detto prima su me stesso, sappiate che questo album riuscirà a toccare emozioni e stati emozionali che pochi cd riusciranno. In attesa del prossimo album di inediti vi invito calorosamente ad acquistare una copia.

Alessandro Schumperlin

Artista: Tyrants Titolo Album: Ruchus Voto: 75/100 Genere: Black sinfonico Sito: http://www.myspace.com/tyrantsband La band è composta da due soli membri, i quali si presentano al pubblico dopo due demo, con il loro primo full leght dal titolo “Ruchus”. Il duo è composto da Andrea "Aerioch" Di Nino e da Marco "Sinthoras" Gulluni i quali si “spartiscono” le responsabilità, oneri e onori del gruppo. Andrea fa basso, parte della composizione e voce, mentre chitarra orchestrazioni, batteria e buona parte della composizione va a Marco. Inoltre ci sono alcuni special guests in questo album: Riccardo “Endymion” Studer per i cori della title track “Ruchus” e “Reborn”, Alessandro “Lord Vampyr” Nunziati per il ritornelli di “Beyond death”, che tra le altre cose è canzone rintracciabile già nel loro precedente demo ma che per l’occasione è stata riarrangiata e riproposta nel cd; in fine, ma non ultima, troviamo le voci femminili ad opera di Martina Di Marcoberardino, che con la sua voce calda e soave attenua le sferzate di Andrea. Da sottolineare che anche “Tyrants” è un’altra canzone che ha già avuto vita nel loro primo demo, ma anche questa come “Beyond death” riceve un “restyling”. Detto ciò direi che possiamo ragionare intorno al cd, che è molto interessante per più di un aspetto: Il primo che è completamente autoprodotto e, a differenza di molte autoproduzioni, ci troviamo di fronte ad un lavoro molto curato e ben registrato. In secondo luogo il fatto di fare in due ciò che normalmente viene fatto da quattro o sei persone e altra nota di merito. Altra cosa, che potrebbe sembrare una stranezza, è la combinazione tra il black metal sinfonico mischiato a più di un genere (quali gothic metal e death metal, quelle che spiccano più di altre ma ci sono soluzioni sonore al limite con il power) e la “stranezza” di utilizzare, per quello che riguarda i temi, molto spesso i libri di Tolkien, vedi canzoni quali “Uru kai” e “in the land of mordor”, giusto per far un paio di esempi. Altri punti alti della loro produzione, oltre alle due canzone segnalate sopra, direi “Reborn” e la title track “Ruchus”, inoltre c’è, se la andate a cercare una cover inserita come hidden track nel cd che è la famosissima “Break on through” dei The doors, che ovviamente riceve una rivisitazione in chiave black. Oggettivamente, e torno al discorso di registrazione, abbiamo un buon prodotto, unica pecca rimane la batteria che si sente esser troppo artefatta e troppo “drum machine”, proprio perché non presentando ne dinamiche ne suoni tipici di una batteria vera, ma si può tranquillamente soprassedere dato che è il loro primo album. In chiusura, direi che abbiamo di fronte un buon lavoro, che sicuramente porterà lustro al gruppo, ma auspico per loro una ricerca, in tempi brevi, di un batterista in carne e ossa in modo da dare sia una stabilità per i ive ed un suono più reale di batteria che renderebbe migliore il lavoro dei Tyrants. Consiglio l’acquisto sia ai blackster meno ortodossi che ai cultori del metal in senso più ampio e meno “classista”.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Bloostruth Titolo Album: Promo 2012 Genere: Brutal death metal Voto: 70/100

Sito: http://www.myspace.com/bloodtruthband Tracklist: Coerced To Serve / Suppurating Of Deception Un paio di tracce, una scarica di cieca violenza e una precisione chirurgica. Il breve promo dei perugini Bloodtruth ha tutte le carte in regola per essere un ottimo biglietto da visita in vista di una full lenght di prossima registrazione. La proposta dei nostri è un canonico brutal death metal estremamente tecnico, vecchia scuola. Si potrà accusarli di non essere particolarmente personali né innovativi, sia pure, sta di fatto che la qualità del prodotto è indubbiamente elevata pur trattandosi solo di una promo. Introdotta da una messa cantata, la traccia d’apertura Coerced To Serve ci investe immediatamente come una fiumana malefica. I riferimenti e la critica tagliente alla religione che si palesano sin dalla cover si ripetono qui con una cattiveria inaudita, sottolineata da una linea ritmica trita ossa e da un letale riffing di chitarra. Il growl gutturale e graffiato del vocalist Valenti è il commento più adatto e completo all’atmosfera del pezzo, che non concede un singolo momento per rifiatare. Pesante come un macigno la successiva Suppurating Of Deception, un altro manifesto di violenza e brutalità in piena regola che si concede un breve momento di stacco con un cambio di ritmica e l’inserimento di un brano di cantato in latino (che si introdurrà ogni tanto anche nel prosieguo del pezzo). Rispetto alla traccia d’apertura, qui la batteria si diverte ancora di più a giocare con i passaggi e con le dinamiche creando una struttura davvero potente e massiccia. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole da un punto di vista stilistico ma tanta qualità, tanta tecnica e tanta energia per i Bloodtruth. In attesa di un lavoro più ampio da parte del quartetto non possiamo che evidenziarne i pregi e le capacità. Unico auspicio è un progressivo emergere più spiccato di personalità che possa far sì che i nostri non diventino l’ennesimo gruppo ad aggiungersi alle fila di un brutal death oramai sempre più simile a sé stesso e sempre più povero di spunti diversi dallo sterile ’ipertecnicismo.

doc. NEMO

Gruppo: Ethereal Well Titolo Album: EP 2011 Genere: Gothic prog Voto: 80/100 Sito: http://www.facebook.com/etherealwell

Gli Ethereal Well nascono nel 2004 dalle ceneri dei Dreadful Whispers, progetto che ebbe vita breve. La prima line-up degli Ethereal Well vede Fabio Notarfranco e Tiziano Antognozzi alle chitarre, Marco Cardone alla batteria (provenienti dai Dreadful Whispers), Massimo Smarrelli alla tastiera, Veronica Piacentini al basso e Davide Straccione alla voce: con questa formazione il genere si sposta dal Power-Gothic originario al Gothic-Prog, soprattutto grazie alla presenza di Massimo.


Dopo alcuni mesi dedicati alla scrittura dei primi brani inediti, registrano una demo di due brani in casa con la quale partecipano e vincono le selezioni per la compilation “ACME React Vol.1”, promossa dall'ACME Recording di Raiano. Nel 2005 debuttano live partecipando al RockaRock, vincendo il premio per il miglior brano inedito e per la band più votata su internet. Si susseguono altre serate live, la più importante il 19 novembre 2006 quando aprono il concerto dei Bloodpit al First Floor di Montesilvano. L’anno successivo c’è uno stop per tutti dato che molti membri della band hanno progetti collaterali che richiedono il loro impegno lontano dagli Ethereal. Purtroppo come sovente accade la lontananza crea disinteresse, tanto che Restano in formazione solo Massimo e Fabio; i quali non si perdono d’animo e trovano altri componenti per dar nuova linfa alla band. La nuova line-up è composta da Fabio Notarfranco e Marco Berardi alle chitarre, Lorenzo Carulli al basso e Giuseppe Ioppolo alla batteria, mentre Massimo Smarrelli assume anche il ruolo di cantante, oltre a quello di tastierista. Nel dicembre 2009 è il momento di un nuovo debutto: gli Ethereal Well partecipano all'Extreme Fest presentando 5 brani inediti e una versione di Impressioni di Settembre ovviamente rimaneggiata con il loro sound. L’anno successivo decidono di coinvolgere nella musica un sentimento di condivisione e di aiuto a chi ha meno, quindi con L’Avis territoriale organizzano una serata di musica e impegno sociale. A dicembre 2011 partecipano al December Goth Fest organizzato da Gothic World, condividendo il palco con gli Eliseum, i Synful Ira, gli ElfenWald (già passati su queste pagine) e gli Eternity Stands Still. Dopo varie serate nel 2011 registrano un EP autoprodotto con 6 brani (scaricabile gratuitamente al sito www.etherealwell.com ). Fatta la cronistoria della band, sia per dover di cronaca e sia per dare l’inquadramento logico di dove si piazzano come background stilistico e culturale, è giunto il momento di dare risalto al loro EP. A differenza del solito mio, ovvero le note dolenti le lascio in fondo, preferisco parlarne subito dato che sono oggettivamente poche e dal mio punto di vista le considero un peccato veniale. Il problema, unico a mio parere, è il fatto che la batteria è troppo sintetica e troppo piatta. Le possibilità sono due o la band ha avuto poca cura nella post produzione delle percussioni e della batteria oppure per problemi tecnici hanno dovuto utilizzare una batteria sintetica. Auspico che per il loro LP, di porssima produzione, ciò venga tenuto in considerazione e che vi si possa porre rimedio, dato che tutto il lavoro degli Ethereal Well è un tripudio di sonorità intense e emozioni intense. Riesco con molta difficoltà a trovare della eccellenza sulle tracce dell’EP, per il semplice fatto che è tutta eccellenza. Ma tentando di fare questo sforzo direi che delle sei tracce amo più di altre “Maledictum”, “An ode to sacrifice” e “Crawling to no one”. Sono sempre restio a comistioni tra generi che noralmente non hanno punti in comune, ma devo dire che gli Ethereal riescono dove molti hanno fallito. Riescono in modo egregio e senza forzature a collegare ed unire il prog rock anni 70 (e non solo ma principalmente quello) vedi sonorità delle tastiere e molti arrangiamenti di chitarra con il gothic vecchio stampo, quello sofferto, quello introspettivo e poetico. Intensi sia i passaggi in midtempo che quelli più veloci sia per le chitarre che per il basso. Da non sottovalutare anche la prova del Cantante tastierista che rende in tutto l’EP una marcia in più a ciò che già dicono le note. Non vi fosse quella pecca sulla batteria, sarei qui ad urlare al disco dell’anno. Ma credo che attendendo il loro album completo questo si potrà dire con tranquillità e con serenità. Vi invito quindi ad andare sul loro sito e scaricare il loro EP e a condividere con loro le stesse sensazione che ho provato ascoltandoli. Supportate la musica quando è fatta come si deve e fatta con sentimento.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Israin Titolo album: Trees never sleep Genere: Alternative Industrial Rock Voto:85/100 Sito: http://www.facebook.com/israinband

Quintetto nato tra Padova e Rovigo, da membri con esperienze importanti, gli Israin danno alla luce questo interessante Trees Never Sleep. Disco di 9 brani, ricchi di influenze che vanno dai Nine Inch Nails passando da Marylin Manson ai Depeche mode. Un uso ottimo e ottimale delle strumentazioni elettroniche da una sfaccettatura personale a questo lavoro. Anche tutto il resto funziona, senza dubbio, ma ciò che eccelle è senz'altro l'uso dei synth. Tra tutte le tracks spicca "enemy" in cui si raggiunge la perfetta congiunzione tra gli elementi della band. Trees never sleep, è un disco che si ascolta dall'inizio alla fine, non stanca grazie all'altalenanza di parti possenti e urlate, con altre più melodiche e delicate. Il tutto condito da un olio oscuro che da quell'ultimo tocco di classe. Il lavoro è un ottimo lavoro, anche compositivamente parlando. A mio avviso da migliorare forse c'è in se la struttura delle canzoni, da smussare un poco. Alcune risultano troppo spigolose. Per il resto ci si vede in giro cari ISRAIN! Ottimo!

BR1 Gruppo: Fire of Dawson Titolo Album: 7 Billion and a Nameless Somebody Genere: Prog Metal Voto: 90/100 Sito: http://www.fireondawson.com/ La band tedesca passa il confine delle Alpi e scende nella penisola. Porta con se bagagli e mercanzie interessantissime. Un prog metal davvero di pregiata qualità, come fosse un carico di stoffe pregiate. Sulla linea degli opeth si muovono i fire of dawson, ma pur senza risultare mai una scopiazzatura. Le idee sono aggrappate al prog più classico e retro, portate ai nostri giorni, con i mezzi di fuoco a disposizione adesso. Intarsi di melodie intrecciate tra chitarre e voce, si insinuano su tappeti sonori a volte caldi e impolverati, altre volte pesanti come muri. Non c'è che dire, un disco molto buono su tutti i fronti... pare privo di punti deboli. Eppure non ha ancora il piglio giusto per essere un capolavoro...anche se non si capisce esattamente cosa manca. Forse l'immediatezza delle canzoni. Ad ogni modo... ad avercene di dischi così.

BR1


Gruppo: Causa Titolo Album: Teledisperati Genere: ska /punk/pop punk Voto: 75/100 Sito: - http://causaskapunk.blogspot.it/

CAUSA è IL NOME DI UNA BAND PUNK/SKA ATTIVA SIN DAL 2006 DELLA MERAVIGLIOSA TOSCANA. IL LORO ALBUM SI CHIAMA "TELEDISPERATI" ED è COMPOSTO DA 10 PEZZI, COME BAND DI RIFERIMENTO ABBIAMO PUNKREAS, PORNORIVISTE, PERSIANA JONES ED IN GENERALE LE BAND PUNK,SKA, POP PUNK DEL DECENNIO DEGLI ANNI 90 IN GENERALE. I PEZZI FILANO SENZA TROPPI SCOSSONI, SENZA SORPRESE, OFFRENDO ESATTAMENTE QUANTO CI SI ASPETTA DA UNA BAND CON QUESTE INFLUENZE. CI SONO CANZONI MOLTO PUNKREAS STYLE COME L'OTTIMA -BANCA ARMATA- CHE APRE LE DANZE, SEGUE "MASCHERA" CHE è SKA CON UN BELL'ASSOLO DI CHITARRA ED UN GRANDISSIMO TESTO CORROSIVO ED ISPIRATO, -MAGRAMANO- MI RICORDA UN Pò I NOFX\PETER PUNK PER LA COSTRUZIONE DELLA CANZONE A LIVELLO MELODICO NEL RIFF DI APERTURA DEL PEZZO, LIBERA- è ANCORA SKA, -ATOMO- è MOLTO VICINO COME STILE ALLE PORNORIVISTE MENO ADOLESCENZIALI E PIU' INCAZZATE. IL RESTO DELL'ALBUM NULLA TOGLIE E NULLA AGGIUNGE ALLA PROPOSTA DEI CAUSA. OTTIMO ALBUM, NON BRILLA PER ORIGINALITà MA è ABBASTANZA SOLIDO, CORI DANNATAMENTE EFFICACI. UNICO APPUNTO CHE MI SENTO DI FARE: TROPPE CANZONI SKA PER I MIEI GUSTI, UNA PUò ESSERE CARINA, 3 STUFANO PARECCHIO ( PER ME). PER IL RESTO BEN FATTO! LIDEL

Gruppo: Essere Titolo Album: Ep Genere: Hardcore punk/metal Voto:85/100 Sito: http://www.facebook.com/ESSEREHC ESSERE è IL MONICKER DI UNA BAND HARDCORE MILANESE FORMATASI DA POCHISSIMO (MENO DI UN ANNO). L'EP è VIOLENTISSIMO CONCENTRATO DI HARDCORE CON INFLUENZE METAL DA NON CONFONDERE CON IL METALCORE. 7 PROIETTILI CHE SI CONFICCANO DRITTI AL CUORE UCCIDENDO ISTANTANEAMENTE L'ASCOLTATORE CON COPIOSO SANGUINAMENTO DI ORECCHIE COME CILIEGINA SULLA TORTA. LE INFLUENZE HARDCORE OLD SCHOOL, UN Pò DI METAL. LA REGISTRAZIONE SUONA UN Pò COMPRESSA PER COME MI SEMBRA DI PERCEPIRE, LA CATTIVERIA INVECE è 100% PRESENTE. -FUKUSHIMA- è IL PRIMO SCHIAFFO SERVITO, -LAVORO LAVORO- è IL SECONDO MANROVESCIO GIUSTO PER NON FARTI CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO, -NON SO PERCHè - INIZIA ALLA SLAYER DEI PEZZI PIU' LENTI E SOFFOCANTI PER POI ACCELERARE COME UN DRAGSTER NELLE GARE AMERICANE PER POI RITORNARE A SOFFOCARE ED OPPRIMERE L'ASCOLTATORE, -PERSO NELLA LUNA- DOPO UN INTRO DI BASSO PROPONE UN Pò DI QUASI RAPCORE DA PRENDERE UN Pò CON LE PINZE PER QUANTO HO SCRITTO. GLI ALTRI 3 PEZZI CONTINUANO QUANTO FATTO CON UN BREAK


INTERESSANTE NELL'ULTIMA -SANGUE E LACRIME-, VERSO LA FINE DEL PEZZO ENTRANO IN TERRITORI CRUST\DEATH CHE LASCIANO PRESAGIRE UNA FUTURA AGGIUNTA DI CATTIVERIA NELLE CANZONI. A PARTE QUANTO SCRITTO PER LA REGISTRAZIONE, GLI ESSERE- SONO GIà MOLTO PIU' AVANTI DI BAND PRESENTI DA PARECCHI ANNI SIA COME TECNICA., ESECUZIONE, CATTIVERIA ED INTELLIGENZA. è FACILE FARE UN ALBUM SPARATO A VELOCITà FOLLI PIENO DI CAGATE E RIDICOLO, MOLTO PIU' DIFFICILE FARE UN ALBUM VELOCISSIMO, RAZIONALE MA ALLO STESSO TEMPO FIGLIO DELL'ISTINTO. GLI -ESSERE- CI SONO RIUSCITI ALLA GRANDE. BRAVISSIMI!

LIDEL Gruppo: Speed Kills Titolo Album: Badass death Genere: Thrash metal Voto: 55/100 Sito: http://www.facebook.com/pages/SpeedKills/194962083857712

Partiamo con il dover dire che a volte la troppa fretta non ci aiuta, i nostri “vecchi” dicevano che la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi. Questo è quello che a mio avviso avviene con i Speed kills, nel senso che forse sarebbe stato meglio rodar di più le canzoni e pensare un filo in più in arrangiamenti, vocali e strumentali, che non uscire con il loro album a meno di un anni (o quasi) dalla loro nascita; fuor di dubbio che ci siano in questo album-demo delle capacità e delle idee, ma sono messe in modo troppo frettoloso, questo concetto lo riprenderò più avanti, e si rischia quindi di dover dare una valutazione “rigida” e rischia di smorzare le speranze del gruppo; questo non solo per loro, ma per tutti i gruppi in generale. Ma fatto questo cappello introduttivo piuttosto “pesante” addentriamoci in badass death per ragionare sui fatti. A livello prettamente tecnico abbiamo una registrazione magistrale, nulla da dire, il gruppo recupera il proprio sound partendo dal thrash anno80, con gruppi di rimando quali Sodom e Anthrax, alla new wave of british heavy metal, Judas priest e Saxon (ma non molto riuscito il rimando sulla voce), e un paio di strizzate d’occhio all’HC alla Agnostic front: c’è comunque da dire che la componente più intensa nei loro pezzi è il thrash old style. La pecca maggiore è e resta la voce che, nei cambi di tonalità o nei diversi modi di cantare presentati, growls escluso, è troppo abbozzata e poco curata troppo frettolosa la scelta e in alcuni punti risulta fin stucchevole (per capire c’è da ascoltare, ad esempio, il ritornello di “Bombs over Dresda” e “Rising Dragon”, i due punti in cui la cosa è clamoroso). Questo a parer mio è il problema del cd e di conseguenza il tutto scende di livello in modo pesante per il gruppo. Ripeto quello che ho detto prima forse con un pochino più di tempo e di cura per gli arrangiamenti vocali avrebbe reso questo demo un lavoro da avere a tutti i costi, ma la troppa fretta non ha dato lustro a quelle che sono le capacità del gruppo intero, che torno a dire a livello strumentale presenta delle eccellenze non da poco. Se si esclude le parti vocali poco convincenti, perché non è che la voce in tutte le canzoni non vada ma ci sono questi cambi di tono che forzati strozzano il groove della canzone, voi avrete un muro sonoro non indifferente da parte della sezione ritmica e buona è anche la prestazione delle chitarre. Avrete la possibilità di sentire di provare con questo cd, il feeling tipico anni 80 del heavy e del thrash tipico di New york. Per trovare comunque alcune eccellenze direi Sons of gun e Whisky Strasse, ma c’è comunque da limare ancora Tirando le somme, badass death e gli speed kills si potrebbero riassumenre con il tipico commento che molte maestre facevano durante l’incontro periodico con i genitori: “è bravo ma potrebbe


applicarsi di più” ovvero con un po’ più di tempo a ragionar sugli arrangiamenti, di certo questo sarebbe stato, e lo riscrivo, un lavoro molto importante, purtroppo il risultato non è in linea con ole aspettative.

Alessandro Schümperlin

Gruppo: Grimwald Titolo Album: Über Grimlands Düsteren Wäldern Genere: Black Metal Voto: 57/100 Sito: facebook.com/pages/Grimwald/215171395189349

Sono abbastanza combattuto nel recensire questo cd, da un lato il piacere di ascoltare mie conregionali, dall’altro trovar pecche che non mi sarei mai aspettato di sentire sia per i fasti che Torino ha dato in ambito di metal estremo che per le tecniche e tecnologie che ci sono per le registrazioni ad oggi, specie poi dopo che la band ha avuto già alle sue spalle due altri lavori. Ma entriamo nello specifico in modo da dipanare la matassa di emozioni e dubbi che questo album porta. In primis il titolo è fuorviante, nel senso che all’interno del platter non ci saranno rimanti teutonici e/o mitteleuropei, abbiamo tra le mani un concept sulla città della band, Avgvsta Tavrinorvm cioè Augusta Taurinorum più semplicemente Torino. Molto interessante è la parte delle liriche che rimanda a leggende e ancestrali invocazioni, idea a mio avviso interessantissima e di notevole pregio, dato che è tanto facile far black metal parlando di terre a noi lontane o “banalizzare” il tutto su archetipi già visti e già tritati mille volte, qui i Grimwald fanno una ricerca, come fecero per i lavori precedenti, sulle proprie radici. In ambito tecnico non ho molto apprezzato il modo di far uscire, o meglio NON uscire, degli strumenti sulla voce. Nel senso che trovo la voce troppo alta rispetto a tutti gli strumenti; inoltre in alcuni punti le chitarre sono troppo sotto tono e non spiccano quasi mai. Per la batteria mi sarei aspettato un blastbeat più presente, cosa che non c’è stata e in un paio di punti ho trovato la sezione ritmica troppo banale e di dubbia funzionalità. Certo è che la cosa potrebbe essere di doppia lettura, nel senso di non presentare una sezione ritmica a 180-190 bpm “solo perché li black metal si fa così” è potenzialmente interessante, unica cosa per il futuro trovare delle soluzioni migliori di abbellimenti con piatti e tom. Carina l’idea di chiudere l’album con una canzone molto cadenzata con cantato in pulito ma soprattutto in dialetto, a riprova della loro passione per le proprie radici. In conclusione consiglio al gruppo, che da due è divenuto un trio in questo album, di approfondire e far esprimere la propria vena artistica, ma facendo attenzione a ciò che potrebbe risultare troppo visto o troppo banale. C’è bisogno serio di osare e di andare oltre, purtroppo la band in questo ha avuto forse un filino di timore di andar oltre ed il risultato è un album tutto sommato godibile, ma che presenta delle notevoli parti da migliorare.

Alessandro Schümperlin


Gruppo: Hammer Titolo Album: Strike Genere: Voto: 70/100 Sito: http://www.myspace.com/hammerband Album live registrato interamente in Italia per i romani Hammer, che dopo tre demo e un full lenght uscito nel 2011 approdano al loro primo disco dal vivo. Disco arricchito da tre tracce inedite (“Bo-a, I don’t know-a”, “I like to play on Saturday night” e “Let the fire burn”) inserite immediatamente prima dei pezzi live veri e propri. Tralasciando “Bo-a, I don’t know-a”, puro divertissement spiazzante per chiunque non abbia visto il video, i pezzi successivi chiariscono subito che questi ragazzi non hanno nessuna intenzione di far prigionieri. “I like to play on Saturday night”, pesante, veloce e rabbiosa e “Let the fire burn” che si presenta più cadenzata, sono infatti dei veri schiacciasassi sonori, impressione rafforzata dal cantato aggressivo di Ricchard, dotato di una voce non bellissima ma sicuramente capace di esprimere bene carattere e rabbia. Nelle successive tracce live i nostri si confermano affiatati, grintosi e carichi di energia, l’unica cosa che stenta un po’ a decollare è proprio la voce di Ricchard, che in alcuni punti sembra andare in difficoltà e arrancare. Poco importa, perché nonostante questo i pezzi proposti sono di buona qualità, ben suonati e piacevoli da ascoltare. Sono da citare soprattutto la rocciosa “One is a bitch, one is a witch”, dedicata ‘a tutte le ragazze’ da Ricchard, e la successiva “Were you ever right” furiosa e trascinante come poche e forse, insieme a “Don’t make me angry”, la migliore dell’intero lotto. Probabilmente la proposta di questi ragazzi non è delle più originali (si spazia dal rock fino all’heavyspeed metal dei Motorhead, nulla di nuovo sotto il sole quindi), ma è suonata con il cuore e con passione, cosa che a volte finisce per mancare a gruppi più affermati.

Vale Ridethesky

Gruppo: Thanatos Titolo Album: The waste land EP Genere: Rock Indie Voto: Dark-Drone Etichetta: sheep united nation production Sito: http://www.sunprod.org/ Thanatos nascono come progetto di black metal con influenze abient, ma dopo un paio di mesi il leader, ed attuale creatore di tutto il misterioso T., della band sterza ferocemente il volante verso sonorità molto ma molto differenti. Il gruppo si attesta su un “discorso” di tipo dark ambient con meccaniche di muscia elettronica per capirci del drone ambient dark, questo perché è il modo migliore che il gruppo sente per esprimere il proprio estro artistico. Il gruppo ammette di aver forti influenze che arrivano da gruppi quail: Sunn O))), Tangerine Dream e Ea, nonché da artisti solisti quali: Klaus Schulze, Steve Roach e Frank Zappa (ammetto che di quest’ultimo probabilmente hanno preso la voglia di sperimentare e di andre oltre i limiti “standard” della musica). In pochi mesi il gruppo presenta al pubblico, nello specifico il 14 di maggio, il primo prodotto: "Beyond The Wall Of Sleep", un demo di 4 tracce per la Cvlminis Records, Russia. Dopo questa uscita le canzone del demo vennero inserite in uno split album fatto con “Wear And Tear” ( per Aggressive Pdt, produzione limitata a 25 copie).


La logica conseguenza di questi due lavori avvenne poco meno di un mese fa con l’uscita di questo EP, il sette settembre scorso, uscito per S.U.N. (Sheep united Nation production) chiamato "The Waste Land EP", forma di tributo che la band vuole fare allo scrittore T.S. Eliot. Le 4 tracce presentate sono particolarmente lunghe dato che si parte con una traccia da oltre diciannove minuti, per poi passare ad una da quasi sedici, quindi “calare” ad una da poco meno di otto minuti e concludere con una da quasi dieci minuti. Essendo musica ambient e drone non è di “normale” valutazione, perché quello che normalmente viene fatto con gli strumenti qui è fatto principalmente con le sensazioni che le campionature ed i samples danno all’ascoltatore. L’idea i T è quella di fare una forma di “valutazione/denuncia” della decadenza delle città e dell’urbanizzazione in generale, in aggiunta l’ultima canzone è un pegno ad una persona vicina a T che è mancata una settimana prima della definitiva stampa di questo EP, quindi Meaningless è una dedica all’amico scomparso. Devo dire che come proposta è particolarmente fuori dal comune ascolto, ma regala sensazioni ed emozioni non da poco. Abbiamo anche la possibilità di scaricare GRATUITAMENTE le quattro tracce perché il gruppo crede nella libera circolazione delle idee e quindi applica il creative commons. Buon ascolto e buon viaggio.

Alessandro Schümperlin

Gruppo: Showdown Boulevard Titolo Album: Showdown Boulevard Genere: Hard rock Voto: 85/100 Sito: http://crashsoundistribution.bandcamp.com Etichetta: Lady Music Records

La band “nasce” dalla fusione di musicisti attivi già dal l994, i ragazzi decidono che il tempo è giunto per far del sano hard rock senza troppi fronzoli. La band “figlia” delle sonorità di fine anni 80 presenta un hard rock classico, ma non scontato, interessante e con un groove di altri tempi. Molto spesso il meglio non è nella ricerca eccessiva di contaminazioni, e Showdown Bulevard lo dimostrano con questo album che recupera lo spirito sleazy del rock duro nonché quelle scelte di arrangiamenti particolarmente sornione e anche radio oriented. Questa scelta è tutt’altro che banale e tutt’altro che “commerciale”; si snete il feeling e l’anima che il gruppo mette in tutte le canzoni. Provo a fare una piccola carrellata delle canzoni, dato che a livello tecnico non ho trovato alcuna pecca, quindi proverò a darvi le emozioni che ho sentito durante l’ascolto: L’album si apre con l’intro effettata “Dawn On Showdown Boulevard” che potrebbe anche richiamare molto le goliardate dei “Queens Of The Stone Age”. La cosa però non deve ne stupire e men che meno dar già il “voto” del lavoro della band perché con “ Ice Man” gli Showdown Boulevard sparano ad alzo zero con il cannone della loro forza; sfoderando, quello che ho scritto poco sopra, il spirito sleazy e scanzonato delle band culto degli anni 80 e 90 del genere. Di seguito abbiamo “Motherfucker Like You” dimostrazione udibile che la band si “espone” a sonorità più pesanti ed heavy. Il primo singolo che la band decide di estrapolare dal loro lavoro è “Hands On The World” so che ha riscosso una discreta fortuna nelle radio americane. Passo poi a quello che per me potrebbe essere una altra


canzone da singolaccio spettacoloso e cioè “ Show No Mercy “ per la combinata strofe aggressive e ritornello strappa lacrime. Divertente e con un gusto abbastanza d’annata è “Mary Jane”. Immancabile la ballatona in un cd hard rock, sapete la canzone da “ballo della piastrella” o da “pomiciata selvaggia” , bene in questo cd avete da decidete con quale ballare e con quale pomiciare, dato che ne avete ben due “So Bad” e “Last Night In Paris”. Quest’ultima ha un cameo in fisarmonica de “la Vi en Rose” a conclusione di canzone. Abbiamo anche un “Who Dares Wins” che risulta ben scritto e strutturato, ricco di stop and go e di varietà. Credo che i show down boulevard non abbiano collegamenti con i gruppi speciali di esercito ed aviazione, in special modo con quelli del regno unito, dato che il titolo della loro canzone è il motto usato dalla S.A.S. (ma non solo da loro).+ A chiusura di recensione oltre ad esortarvi ad acquistare il loro album, vi faccio presente che per ora il loro album è reperibile solo in forma cibernetica, in attesa di valutare la stampa fisica. Mi chiederete “ allora se è così bello come mai non sei andato oltre 85?” il fatto è che come unica pecca trovata il fatto di non aver già previsto delle copie fisiche crea secondo me non poche problematiche.

Alessandro Schumperlin

Gruppo: Larva Ov Cum Titolo Album: Rabbia Genere: Black Metal Voto: 60/100 Sito: http://www.sunprod.org/ Etichetta: Sheep United Nation production I Larva ov cum sono un side project, e oneman band, di “Tron” ( per capirci è il deus ex machina che sta dietro a : mater tenebra, vulvacroma, dodskammer e diabolus ex machina). I larva ov cum si presentano come band anarchico anticapitalista black metal, primo caso che sento ammetto. Devo fare una precisazione importantissima prima di continuare ovvero, io di solito non apprezzo molto la musica così spudoratamente politicizzata, indipendentemente dallo schieramento politico, perché penso che la musica sia arte più alta che semplice megafono per questo o quel proclama politico; questo non perché non si possa fare con la musica impegno sociale e politico, me penso che ci sono stati in passato grandi maestri della musica che sono stati in grado di far passare un certo tipo di messaggio politico in modo più artistico e meno “diretto”. Devo però ammettere che estraniando la componente politica il lavoro presentato in questo EP da 6 pezzi abbia una curiosa, interessante e insolita proposta di black metal. I Larva ov cum sono più o meno il “figlio illegittimo” nato da i CSI, i Sunn O))) e Dark Throne, ovvero abbiamo le sonorità tipiche del black metal old style con testi in italiano che vengono citati con una certa teatralità, a questo aggiungiamo ed una serie di campionature nonché effetti sulla voce. Le campionature di cui sopra vanno da parti di tg e stralci di interventi politici trasmessi via radio e/o via televisione per passare al “classico” rumore bianco e altri rumori più o meno naturali. Per dare un senso a ciò che dico ecco la sequenza delle sei tracce con un minimo di spiegazione di ciò che sono: “Il postulato della rabbia” prima traccia dell’ep e proto canzone noise,passiamo quindi a “Trasmigrazione del sordo potere nella città del palladio” prima traccia di puro black metal; quindi abbiamo “Invocando giustizia nel senato capitalista” che presenta anch’essa tutti i crismi di black metal song come la precedente comunque ha questa forma strana di vocalizzo.


“Inveendo contro il nuovo codice del cavaliere” anch’essa canzone black metal però qui abbiamo un incipit più industrial dato che c’è una campionatura di una serie di rutti e rumori bianchi inseriti a “supporto” e a chiusura si sente un passaggio di un “giovane” Dipietro che si scaglia contro Berlusconi. “Teoria della sottomissione misantropica del folle” pezzo di poco più di un minuto a cavallo tra il noise e il black metal. “Pretendere ancora l’estinzione del padrone” finale apertamente noise-industrial perché vi è un frammento campionati di voce che periodicamente passa mentre un suono vien ripetuto su di un tappeto di rumore bianco tenuto piuttosto basso. A chiusa di quanto sopra, confermo il fatto che è una proposta nel complesso interessante, magari più di “settore” per la questione puramente politica dei testi e delle proposte vocali fatte, ecco perché il voto un filino troppo basso risulta a mio avviso musica di nicchia e di non facile fruizione specie nellimmediato. Nota interessante è che il lavoro è scaricabile GRATUITAMENTE dalla pagine della etichetta S.U.N. (Sheep United Nation production), anche qui la band decide per una via anticonformista e a titolo di condivisione delle idee tanto che si avvale delle creative commons.

Alessandro Schumperlin

Artista: Delirium X Tremens Titolo Album: Belo Dunum (Echoes From The Past) Genere: Death metal Voto: 90/100 Sito: http://www.deliriumxtremens.com Etichetta: Punishment18 Records

Come per un’altra recensione, ho il piacere di poter dire che per fare metal, non si ha bisogno a tutti i costi di dover parlare di fiordi norvegesi o di bevute assurde sul sunset boulevard, si può far metal, specie quello estremo, temendo i piedi per terra e avendo le proprie radici culturali e tradizionali come fonte inesauribile di spunti. Questo è ciò che fanno i Delirium X tremens con questo loro Belo Dunum( Echoes from the past). Interessante anche il fatto che questo cd ha oltre ai testi tradotti, ove necessario, anche il patrocinio della provincia di Belluno. Fa piacere che ogni tanto le amministrazioni si rendano disponibili a dare supporto all’arte, anche quella meno visibile in Italia. Entriamo però più nello specifico, abbiamo a che fare con un album spettacolare, nulla è lasciato al caso, nessuna sbavatura, nessun errore grossolano, al massimo possiamo trovare delle risoluzioni sonore o di arrangiamento che a livello di puro piacere personale possono piacere di più o di meno, ma non si può oggettivamente parlare di errori o dimenticanze. Il gruppo riesce a far convivere con sapienza: cori gregoriani, strumenti inusuali e strutture non meno complesse del passato; nonché far camminare a braccetto l’inglese con l’italiano e non solo in canzoni differenti ma persino nella stessa canzone e aggiungendo qua e la rimandi dialettali. Questo è l’ennesima dimostrazione, come se ce ne fosse stato bisogno, delle grandi capacità della band e che di death metal ne sappiamo anche noi e che nel mondo possiamo anche noi Italiani dire la nostra, ripeto, restando nelle tradizioni popolari e nella storia italica senza dover cercare temi e rimandi lontani da noi. Picchi di questo album direi senza nessun dubbio canzoni quali “The Legend of Càzha Selvàrega”, “Artiglieria Alpina”, ”33 Days of Pontificate (Vatican Inc)” e il mini concept all’interno del cd che è incentrato sul Vajont,che occupa le ultime 3 tracce note. Scrivo ultime 3 tracce note dato che se lasciate andare il cd, lui andrà oltre la traccia 10 e vi porterà fino alla hidden track strumentale. In conclusione abbiamo una preziosa opera italiana prodotta da etichetta italiana, direi che è il caso di supportare la scena e di contattare la band o l’etichetta per acquistare questo cd, un must per gli appassionati del Death metal, ma è interessantissima release anche per chi non è un fan “die hard” del genere.

Alessandro Schumperlin


Gruppo: Controsigillo Titolo Album: Controsigillo Genere: Thrash Metal Voto: 75/100 Sito: https://www.facebook.com/controsigillocrew

La storia dei Controsigillo è piuttosto travagliata, quantomeno quella che li porta a questo album. La band nasce nel 1999 attorno a due soggetti, che sono fondamentali per la band, Enrico Pulze (voce) e Simone Costadone (chitarra). Il gruppo con una prima formazione propone nel 2003 il promo “Chaos 3.9.1”, ma ad esclusione di una serie di concerti non vi fu alcun seguito a livello di altre produzioni, principalmente a causa dei continui cambi di formazione, che metteva gioco forza i Controsigillo a dover ripartir da capo. Per fortuna del gruppo, e nostra, i fondatori del gruppo non demordono e continuano imperterriti nella creazione delle nuove canzoni che compoingono questo cd autoprodotto, dal titolo omonimo della band, e nella ricerca della line up perfetta. Oggi i Controsigillo hanno in formazione il bassista Giorgio Piga e del batterista Salvatore Mango, i quali sostituiscono i comunque ottimi Simone Cappato e Loris Poletti che hanno suonato le tracce in studio di questo cd. Ma addentriamoci nelle otto tracce che compongono il cd (nota di colore: in realtà le tracce sono nove, ma una è una versione live di Infected Oxygen una delle otto canzoni da studio). Parto con il dire che li ho definiti thrash metal, ma la cosa è parecchio limitativa e non completamente corretta. Abbiamo tracce di Voivod, spruzzi di Crossover anni 90, rimandi a King Diamond e a stacchi alla Strapping young lad. Quindi capite anche voi che non è particolarmente facile definire chi siano i controsigillo, arma a doppio taglio a mio avviso, da un lato è assolutamente positivo che creino un loro suono particolare non facilmente categorizzabile, dall’altro però questo rende non solo difficile il mio lavoro, che è il problema minore, ma rende sconcertato l’ascoltatore che ha la mentalità non particolarmente aperta a contaminazioni e a meltin’ pot di generi. Che sia chiaro che il mix di generi è sapientemente miscelato e nulla vien lasciato al caso. Il lavoro è curato in tutto e per tutto a livello di registrazioni e post produzioni. Unica pecca che riscontro nel cd è la parte grafica ed il booklet che noto esser poco curati in relazione al grande lavoro musicale fatto all’interno e non rende giustizia. Oltre alla parte grafica ammetto che cascano in un piccolo peccato veniale i Controsigillo ovvero: la messa in mostra di preziosismi troppo prolungati nelle canzoni potrebbero indurre l’ascoltatore poco avvezzo Picchi massimi del cd dei controsigillo direi sicuramente la opener “Crop circe”, “Infected oxygen” “Experiment 3.9.1 (2012 version)” è la simpatica chiusura della parte in studio fatta con “Lupin e il cubo di rubik” con rimando al famosissimo anime e fumetti Lupin III che ha intramezzi cantati anche in italiano e non solo in inglese. Interessante anche la proposta di “Infected oxygen” in versione live (come scritto poco sopra) quanto meno dimostra anche che da live il gruppo è capace di preziosismi e articolazioni di non poco conto. Auspico, in fine di recensione, che la band possa sfornare un lavoro nuovo a breve e, consiglio personalissimo, di dare la stessa cura usata per le musiche ed i testi anche alle grafiche ed al booklet. Mi rendo conto che la musa è la parte predominante in un album, e ci mancherebbe pure che non lo fosse, ma la parte visiva ne è parte integrante e inscindibile. Consiglio ai lettori di contattare la band per acquistare una copia del loro album

Alessandro Schumperlin




AREA FREE DOWNLOAD Gruppo:SISTEMA LIQUIDO Titolo Album: In fondo all’Abisso EP Genere: Crossover/Nu metal/Alternative Rock Link: http://www.jamendo.com/en/list/a105337/in-fondo-all-abisso Tracklist:

1- ALIENATO 2- LA DISFUNZIONE 3- SOLUZIONI ALTERNATIVE 4- IL REGNO DEGLI ILLUSI 5- VITA PASSIVA

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iniziative FREESOUND RECORDS Etichetta discografica indipendente creata nel febbraio 2012 con lo scopo di aiutare band e artisti emergenti ad avere una produzione discografica e una maggiore pubblicità per i loro progetti. Specializzata in organizzazione di eventi sparsi in tutto il territorio nazionale, ma anche produttrice e promotrice di prodotti discografici quali album e compilation di vari generi, vedi la compilation FreeSound System Vol.1. L'etichetta collabora con lo staff di "Urto Music" per l'"Urto Music Contest"; staff affiancato da importanti attività del settore musicale (es. Virgin Radio).L'etichetta ha anche organizzato importanti eventi e contest in famosi locali del nostro territorio, oltre a indirizzare band presso i propri studi di registrazione affiliati. L'etichetta sponsorizza pacchetti completi di registrazioni, servizi fotografici, video musicali e serate live in famosi locali londinesi. Se interessati a una produzione o ad una più ampia pubblicità contattarmi alla mailfreesoundrecords.info@gmail.com Dettagli Compilation: La compilation racchiude 10 band (emergenti e non) da tutta Italia, di generi diversi (dal Funky-Prog dei Funkowl, passando dal Gothic-Metal dei Terebra, fino al potente Metal aggressivo e anticonformista dei D8 Dimension. La compilation verrà presentata ufficialmente il 21 ottobre al locale ZioRock Pub di lucca, e verra presentata in anteprima su RadioIncontro (in data da definire). Ad anno nuovo usciremo nei negozi con la seconda compilation acquistabile anche su Itunes e Amazon. La compilation sarà acquistabile in alcuni negozi di dischi, online (contattando la mia pagina), e in vendita nel merchandising durante i live delle band partecipanti. Ie band partecipanti sono: Shelter Of Leech: Metal from Verona (Brano: K.O.) Terebra: Gothic Metal from Lucca (Brano: Terebra) 17Crash: Rock n' Roll from Lucca\Livorno (Brano: Let Me Live your Rock 'n Roll) WeepingWillow: Death Metal from Pisa (Brano: Winter) Wicked Desire: Hard Rock Italiano from Livorno (Brano: Ritocco Il Giorno) Chris Caroline: Solista Rock from livorno (Brano: Bad Love) D8 Dimension: Metal from livorno (Brano: Poison Hamster)


Haye's Grave: Metal-Core from Lucca (Brano: Philosophers) Funkowl: Funky-Prog from Rovigo (Brano: Hanged Hunter) Last Secret: Metal from Livorno (Brano: Lonely Prison) Ti allego la copertina del disco e il teaser che promuove la compilation, e a breve ti invierò la locandina ufficiale della presentazione del 21 Ottobre. Ti lascio dei contatti da mettere sulla recensione e un link diretto alla pagina dell'etichetta FreeSound. mail: freesoundrecords.info@gmail.com tel:

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Punk Rock Disastrous Movement nasce il 28 Marzo 2010 da un'idea dei Melody poets (http://www.facebook.com/melodypoets) la quale fu subito sposata dalle Band Punk-rock Italiane Emergenti e Non e da vari Enti !! L'Obiettivo principale è quello di lottare per FAR DARE più spazio al Punk Rock a livello Nazionale e di dare così a tutte le Band maggiore visibilità... Di conseguenza lottare per tutti gli amanti del Punk nel dargli la possibilità di poter ascoltare questo genere in diffusione quotidiana Nazionale.. !!! Unendoci TUTTI QUANTI costantemente possiamo rompere questa MONOTONA SITUAZIONE ITALIANA !!! I passi del Movimento: MARZO 2010 - GIUGNO 2010 : espansione Movimento LUGLIO 2010 - SETTEMBRE 2010: Uscita e download della Compilation del Movimento 2010 vol.1 OTTOBRE 2010 - DICEMBRE 2010: Tour del Movimento con date a Roma,Napoli,Torino,Livorno,Civitavecchia Marche e Genova GENNAIO 2011 - APRILE 2011 : Punk Rock Disastrous Promotion Bands (Promozione delle Band del Movimento) MAGGIO 2011 - SETTEMBRE 2011 : Uscita e dowunload della Compilation del Movimento 2011 vol.2 OTTOBRE 2011 - FEBBRAIO 2012: Operazione "Diffondiamo il Punk in Italia" MARZO 2012 : parte iniziativa "Band News" per promuovere Punk Band APRILE 2012 - SETTEMBRE 2012: Nasce il Punk Disastrous Magazine e promozione della stessa Panoramica società X BAND ed ISCRITTI: 1. Iniziamo a raggiungere un bel numero di persone x cercare di creare qualcosa! basta iscriversi x farne parte! X LE BAND: 2. Le Band che vorranno aderire possono usare la pagina x farsi conoscere da tutti gli iscritti 3. Speriamo di organizzare Tour in tutta Italia tramite le Band che vorranno aderire al movimento 4. Mandaremo le canzoni alle Radio che ci supportano


5. Le band verranno visionate dalle Etichette e Booking che vorranno collborare con noi X GLI ISCRITTI: 6. Formiamo un movimento da zero.. non sarà facile ma possiamo provarci !! Siamo noi a decidere se questo andrà avanti o morirà subito!! INFINE: 7. Tutte le Band e gli Iscritti sono parte portante del movimento e per questo parte principale della organizzazione si aspettano vostre idee! X CONTATTARE IL MOVIMENTO: ricercate su Facebook MELODY POETS =http://www.facebook.com/melodypoets / X EMAIL: er10kekko@hotmail.it / NEL REPARTO"INFO" POTETE ASCOLTARE TUTTI I GRUPPI


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ALESSANDRO SCHUMPERLIN Recensore Genere: Metal (gothic, death, classic, glam, industrial, black, folk, pagan-vking, doom) Rock(classico, alternative, hard rock e dark) Contatti: sandmanundergroundzine@gmail.com

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