Umbria Settegiorni Agosto 2016

Umbria Settegiorni - Edito su licenza IC International Communication Srl - N. 3 - Anno XXI - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, PG - Luglio - Agosto 2016 - Prezzo di copertina Euro 2,00

AT T UALITA’, SOCIETA’, ECONOM I A, P O LI TI C A, C RO N AC H E E AP P U N TAME N TI

Quelli che... vanno a donne e pagano il Comune E poi si ritrovano con multe e fotografie a casa.

Ma è legale?

Inchieste Gli umbri? Popolo di “sedentari” Attualità Scuola, ecco le cattedre definitive: esodo di prof dal Sud al Nord Where Umbria Teatro, Mostre, Folklore e Eventi.

Tutti gli appuntamenti nella regione In tutte le edicole dell’Umbria, piccoli centri inclusi

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L’editoriale del Direttore

Mondo senza speranza?

Lo salveranno i giovani

Bruno Brunori

Papa Francesco a Cracovia ha detto che sono i giovani della “generazione Gng” la forza motrice del cambiamento.

Terrorismo Dagli Hashashin di 700 anni fa ai tagliagole di oggi.

L

a Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Cracovia è destinata a lasciare un segno profondo nel futuro del mondo. La domanda se questo mondo potrà cambiare l’aveva posta Papa Francesco ai giovani che lo ascoltavano nella Veglia del Campus Misericordiae. E Francesco ha interpretato la risposta della cosiddetta “generazione Gng” affermando che sì, il mondo, questo mondo può cambiare, e la forza motrice di questo cambiamento è costituita proprio da questi ragazzi che non rientrano certamente nella categoria dei “giovani divano” tutti comodità e videogiochi, ma che con la stessa loro presenza (più difficile di questi che in altri tempi, a causa dei pericoli derivanti dal terrorismo e dalle difficoltà provocate dalla crisi), hanno mostrato di voler lasciare un segno con la loro vita e di essere già profon-

damente consapevoli del loro ruolo di “titolari in campo” nella difficile partita del cambiamento, vincendo la paura che paralizza e originando la “nuova Pentecoste” di una generazione che ha imparato a parlare la lingua della misericordia.

Partiamo da queste considerazioni perché l’evento di Cracovia è l’unico - o uno dei pochi che in questa stagione terribile, per disastri, stermini e assassinii – ci consente di intravedere uno spiraglio positivo nel nostro (solo quello prossimo) e nel loro futuro. Si, i giovani possono contribuire a cambiare questo mondo: nella prospettiva di eliminare le guerre, il terrorismo, l’ingiustizia, la prepotenza, le mafie e le corruzioni, per far trionfare invece la solidarietà, il rispetto Umbria Settegiorni n.3 - 2016

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L’editoriale del Direttore

del prossimo, l’onestà e la saggezza dei governanti. Senza questa speranza cosa c’è nel futuro? E’ questa mancanza di prospettive che inquieta gli uomini e le donne della generazione che sta per estinguersi, perché temiamo di lasciare a coloro che si accingono a entrare nella vita attiva solo un mondo di macerie morali ed economiche senza speranze.

Questa non è una predica ma una doverosa considerazione (oltre che un auspicio di noi che stiamo per lasciare), nella speranza che anche attraverso i messaggi che partono da questa pubblicazione si possa suscitare nei lettori una reazione positiva alle miserie che ci circondano, alle brutalità che ci fanno inorridire, alle stragi di innocenti operate da orde di diabolici sub-umani, che tentato di giustificare i loro delitti con la copertura di una religione e di una dottrina che non esistono.

In questa linea può essere di conforto e di speranza la reazione (ancora timida peraltro) del mondo islamico (quello non radicalizzato e cioè di quelli che professano la vera religione) – dopo il brutale assassinio, in una chiesa di Rouen, in Normandia, per mano di due delinquenti, che avevano giurato fedeltà all’Isis, di un anziano sacerdote, padre Jacques Amel, al quale hanno tagliato la gola dopo averlo costretto a inginocchiarsi dinanzi all’altare.

Dagli Hashashin di 700 anni fa ai tagliagole di oggi.

La storia ci insegna che in quel mondo il vizio del delitto e della brutalità ha radici lontane. Vanno ricordati gli Hashashin, una setta che esisteva in

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Iran più di 700 anni fa; erano un gruppo di assassini, altamente qualificati.

La società Hashashin (parola che indicava i mangiatori di hashish) fu fondata da Hassan al-Sabah quando l’erede dell’impero fatimide, un uomo che Hassan sosteneva, fu ucciso. Hassan organizzò il gruppo come mezzo per eliminare importanti nemici politici e religiosi. Reclutò ragazzi e giovani uomini e li addestrò vigorosamente nel combattimento all’ultimo sangue. Uno dei primi ordini fu quello di conquistare la fortezza in montagna di Alamut. Riuscirono nell’impresa e lo trasformarono nel loro nascondiglio segreto. Vissero lì formandosi come abili guerrieri quando non erano in missione come Hashashin.

Su dice che gli Hashashin fossero addestrati nelle arti marziali e nell’uso delle armi. Tuttavia, la loro arma preferita sembra sia stata il pugnale, a volte precedentemente immerso nel veleno.

Spesso svolgevano le loro missioni (omicidi), senza preoccuparsi di attendere il buio della notte perché dovevano suscitare la paura. Un omicidio di alto profilo di cui gli Hashashin sono stati accreditati è quello di Sir Corrado del Monferrato, re di Gerusalemme.

Le abitudini e il modo di aggredire di questi “assassini”- come di può verificare - non sono molto cambiati da allora considerando le azioni criminali dei militanti dell’Isis. Gli Hashashini erano molto fedeli, ubbidienti, fanaticamente legati al Gran maestro; oggi i militanti dell’Isis ubbidiscono fanaticamente al Califfo.

Umbria Settegiorni ringrazia gli inserzionisti che hanno permesso la realizzazione di questo numero, ed in particolare: Iges, Casse dell’Umbria, Bps, Conad, Fondazione Cassa Risparmio Perugia, Gherlinda, Coop Centro Italia, Global Communication, quotidianodellumbria.it

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08 PRIMO PIANO Umbria e Marche, ora più vicine col Quadrilatero

24 Perugia Inaugurato il Campus Universitario del CUS

40 Gubbio Referendum, comitato per il SI coordinato dall’avvocato Nicola Aloia

42 Terni Per l’assassinio di David Raggi nessun indennizzo alla famiglia

INCHIESTE Come è facile prendere una multa a Perugia

13 POLITICA Province: gli esuberi di oggi e quelli di Novembre

38 Foligno e Spoleto ospedali verso l’integrazione

41 Città di Castello Dal Rione Prato no a nuovi profughi

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Umbria Settegiorni - Edito su licenza IC International Communication Srl - N. 3 - Anno XXI - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, PG - Luglio - Agosto 2016 - Prezzo di copertina Euro 2,00

In questo numero

AT T U A L I TA’ , S O C I E TA’ , E C O N O M I A , P O L I T I C A , C R O N A C H E E A P P U N TA M E N T I

Quelli che... vanno a donne e pagano il Comune E poi si ritrovano con multe e fotografie a casa.

Ma è legale?

Inchieste Gli umbri? Popolo di “sedentari” Attualità Scuola, ecco le cattedre definitive: esodo di prof dal Sud al Nord Where Umbria Teatro, Mostre, Folklore e Eventi.

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Settimanale di Politica, Economia, Cultura, Commenti e Appuntamenti da tutta l’Umbria.

Registrazione Tribunale di Perugia n.34/95 del 29-07-1995 Iscrizione ROC n.25482

Umbria Settegiorni e Where Umbria sono edite dalla IC International Communication Srl stampa Global Press div. IC International Communication Srl

Direzione, Redazione, Amministrazione Via Gerolamo Savonarola, 74 06121 Perugia Tel. 075 5011169 Fax 075 5011173 Email: laredazione@umbriasettegiorni.it www.umbriasettegiorni.it Direttore responsabile: Bruno Brunori Direttore editoriale: Luigi Piccolo Hanno collaborato a questo numero: Billy Bushon, Francesco Castellini, Ciuenlai, Leo Cubia, Cinzia Dell’Orto, Gerardo De Santis, Alberto Laganà, Antonio Navarra, Domenico Paladino, Francesco Pastorelli, Ceccardo Roccatagliata, Darko Strelnikov, Marco Talluri, Annalisa Fasanari, C. Alberto Multedo. Per le foto Roberto Settonce.

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Inchieste

Sanzioni ai clienti delle prostitute, ma è solo un altro modo di fare cassa A Perugia dal 2010 si rinnovano le ordinanze dei sindaci per contrastare il mercato del sesso in strada, con l’unico effetto di incamerare soldi e vedere il fenomeno dilagare di Francesco Castellini

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Perugia avvicinare una prostituta per strada non è più una passeggiata di piacere. Ci si accosta con l’auto alla lucciola di turno, si concorda il prezzo per la prestazione, si accende il motore per andare ad appartarsi, magari già tutti scossi da sussulti ormonali, quando ci si ritrova circondati da un nucleo di zelanti agenti della Polizia municipale.

Allora l’agognata avventura si traduce in una figura barbina, di cui vergognarsi per tutta la vita, ed anche in un “prelievo” di quelli salati: si viene salassati di 450 euro per mettere tutto a tacere, e il malcapitato punta solo a saldare in fretta la multa e fa di tutto per chiudere questa brutta faccenda che altrimenti rischierebbe di trascinarsi dietro infiniti risvolti imbarazzanti. Concilia e non vede l’ora di andarsene via, mesto mesto, deluso, frustrato, con la coda fra le gambe. Assicurando che da quelle parti non ci passerà più neanche per sbaglio. E a ben vedere questo è quanto a parole si propone di ottenere la Giunta municipale di Perugia, e cioè fare “piazza pulita” di quelle zone ammorbate dal mercato del sesso. Stando ai numeri va rilevato che il sistema punitivo rimesso in campo dal sindaco Romizi con l’ordinanza dello scorso 15 aprile (in vigore fino al 31 ottobre prossimo) ha prodotto fino ad oggi 48 maxi sanzioni (450 euro l’una) ai clienti delle lucciole, e altre 22 per cifre più basse, e si tratta solo di un bilancio parziale. Ma nessuno che si illude che tale stretta antiprostituzione funzioni. Spostarsi di qualche isolato è un attimo. E del resto il fenomeno è “eterno” e per quanto ci si ingegni a trovare escamotage e soluzioni creative, da

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L’ordinanza dello scorso 15 aprile ha prodotto fino ad oggi 48 maxi sanzioni ai clienti delle lucciole che mondo è mondo nessuno è mai riuscito a cancellare il “mestiere più antico”. Sì si può legittimamente affermare che l’intervento rigoroso ha fin qui avuto il potere di disturbare il “tranquillo” traffico di escort che si aggiravano di notte per via Settevalli, via Martiri dei Lager, via Canali, via Nuvolari, ma da qui a dire che i giochi sono fatti ce ne corre. Semmai viene il legittimo sospetto che si sia solo attivato un altro modo per applicare nuove gabelle. Questa storia di multare i clienti dura da decenni. Basti ricordare che già nel 2010 sulla questione si pronunciò il tribunale del riesame di Perugia, al quale avevano fatto ricorso sei indagati che si erano visti sequestrare l’auto dalla Polizia con

un provvedimento poi convalidato da pm e gip. “Il cliente che va con una prostituta utilizzando la sua auto non può essere accusato di favoreggiamento doloso della prostituzione. Non gli si può sequestrare l’auto, non può essere messo alla gogna pubblica. Il reato, secondo la legge attuale non solo non c’è, ma applicando la misura restrittiva si rischia di violare la Costituzione” - sancì il giudice, che si preoccupò anche di evidenziare “come oggi servano nuove scelte di politica criminale per combattere una prostituzione che non può più essere valutata solo nell’ottica della tutela del buon costume e della moralità pubblica.

Intorno al fenomeno si muovono infatti bande agguerrite e feroci che sfruttano soprattutto le straniere dopo averle ridotte in schiavitù”. Insomma già da allora era evidente “la piaga sociale c’è, è sotto gli occhi di tutti, ma il modo per combatterla non è punire i clienti, o almeno, non con la legge attuale”. Un principio poi fatto proprio dalla sesta sezione civile della Cassazione che nel

Inchieste 2013 annullò, con rinvio, una sentenza con cui il giudice di pace di Pescara aveva respinto il ricorso di un uomo sanzionato per aver violato l’ordinanza del sindaco di Montesilvano che proibiva di “fermarsi con autoveicolo in prossimità di esercente il meretricio sulla via pubblica”. Nel dare ragione all’uomo, la Cassazione aveva richiamato la giurisprudenza della Corte costituzionale che nel 2011 aveva dichiarato illegittima la norma contenuta nel pacchetto sicurezza del 2008 con cui si assegnavano poteri straordinari ai sindaci per l’adozione di provvedimenti al fine di prevenire pericoli anche al di fuori dai casi di “contingibilità ed urgenza”.

Alla luce di tutto questo ci fu un intervento molto duro del segretario dei Radicali di Perugia Andrea Maori: “E’ bene che anche il Comune di Perugia ritiri l’ordinanza sindacale che vieta ai clienti delle prostitute di intratte-

nersi in alcune vie della città e di fatto vieta, nelle stesse, l’attività di meretricio”. L’ordinanza fu definita senza mezzi termini da Maori “insopportabile, intrisa di moralismo”. “E’ ovvio che la prostituzione va regolarizzata ma l’esperienza di questi anni dimostra che i risultati non si sono ancora visti, pur avendo investito soldi dello stato nelle retate, con mezzi e uomini della polizia e dei carabinieri. Va invece tenuto presente che dal 2000 si è creata una grossa rete di associazioni di volontariato ma anche di enti locali che hanno avviato tutta una serie di interventi di strada, di contatto con le donne e di sostegno e accoglienza delle vittime. Un lavoro molto utile, di riduzione del danno e di sostegno alle donne più sfortunate. Noi riteniamo che quella sia la strada maestra da seguire in sede locale”.

Fu una voce che si perse nel silenzio.

Quella tassa occulta chiamata multa

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a questione delle multe è però più complessa. Questa voce rappresenta ormai un elemento importante del bilancio comunale.

La cifra scritta sul documento contabile deve essere raggiunta a tutti i costi. Se “la raccolta” va a rilento, ve ne accorgete subito. Quando le strade cittadine sono piene di pattuglie e i vigili vengono impiegati “in massa” nelle zone a strisce blu, vuol dire, secondo una gola profonda che lavora

al comando della polizia municipale, che si è indietro con gli obbiettivi programmati. E allora succedono cose strane. In zone come via dei Filosofi, via Savonarola e dintorni, per sei mesi si parcheggia senza problemi, poi improvvisamente, una mattina arriva la pattuglia e fa strage.

A parte il fatto scandaloso di obbligare cittadini e attività economiche a pagare in zone abitate della città al di fuori dell’acropoli, se si è irregolari una volta, lo si è sempre. E allora come mai i vigili arrivano una volta all’anno? Perchè non è una multa, ma una tassa. E’ come dire che il parcheggio “sotto casa o sotto ufficio”, considerato “abusivo”, costa 100 euro l’anno. E’ una decisione, sbagliata ma legittima. Basta avere però il coraggio di ammetterlo e soprattutto di farlo sapere alle migliaia di “tartassati” che pagano, inconsciamente, questa specie di tributo fisso.

Tutto continuò ad andare avanti come sempre. Si era partiti con l’ordinanza firmata dal sindaco Locchi, che in un anno si tradusse in un beneficio per le casse comunali di 86mila 400 euro, ma che al di là di questo non produsse altri benefici e si continuò anno dopo anno con la stessa ordinanza, ogni volta firmata da diversi primi cittadini. La fece poi sua il sindaco Wladimiro Boccali e oggi c’è da registrare appunto l’acritica sottoscrizione di Andrea Romizi.

Insomma “cassa gaudente”, ma nessuno che dica più che il fenomeno nel suo insieme non ne ha risentito per niente.

Anzi, a ben vedere la macchia d’olio ha solo continuato ad allargarsi e adesso le strade interessate dal provvedimento sono: via Settevalli, viale del Percorso Verde, rotatoria M. Jones via Cairoli, via Francesco Alunni Pierucci, via Ettore Ricci, via Trasimeno Ovest (compresa la strada che permette l’accesso al raccordo Perugia Bettolle direzione Perugia), via del Macello, via Spagnoli, via Simpatica, via Martiri 28 Marzo, via Fracassini, via Cicioni, via F.lli Ceci, via Migliorati, via Piermarini, via Sacconi, via Olmo, str. Colle della Trinità - via Canali - via Campo di Marte, le principali vie di Ponte San Giovanni, ecc. ecc. ecc...

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Inchieste

Com’è facile prendere una multa a Perugia Due milioni di euro quelli che il capoluogo di regione preleva direttamente dalle tasche dei poveri automobilisti, quasi 1,3 a Terni - (dati Sole 24 Ore)

di F.C.

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iù multe per tutti. Perugini salassati senza pietà dal Comune. Si fa presto a dire “saremo diversi”, “staremo sempre dalla parte dei cittadini”, “non applicheremo misure repressive o punitive”, “andremo incontro alle esigenze di ogni singolo residente”.

Poi però, come si suol dire: finita la festa gabbato lo santo. Insomma vai a vedere, e anche in questa Perugia che aveva tanto sperato in un vento di cambiamento, le soluzioni adottate dai nuovi amministratori pubblici sono sempre le stesse, guarda caso le più retrive e scontate, di quelle che anche l’ultimo degli amministratori di condominio sarebbe in grado di applicare per far tornare i conti.

E così, senza fantasia e creatività, e a volte senza nemmeno un briciolo di pudore, ecco le solite gabelle che il Comune impone ai suoi sudditi. Fra queste, manco a dirlo, spiccano le mul-

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te ai sempre più angariati e tartassati automobilisti.

In fondo niente di più facile, stai lì con il blocchetto sempre aperto, con le foto che automaticamente scattano i cosiddetti semafori intelligenti, ed ecco che fai cassa, e non c’è da scherzare.

Due milioni di euro quelli che Perugia preleva direttamente dalle tasche dei poveri automobilisti, quasi 1,3 a Terni. È il dato sugli incassi delle multe per infrazioni stradali nei due capoluoghi di provincia umbri nei primi sei mesi dell’anno, riportato dal Sole 24 Ore. Perugia, che come sempre ama distinguersi, rileva un dato in aumento rispetto al primo semestre 2015, mentre nella città dell’acciaio si è in presenza di un lieve calo. Ma anche a livello nazionale la città del Bacio ama stare in prima fila. Contrariamente alla tendenza delle grandi città (Milano, Torino, Napoli, Firenze), ma anche di gran parte delle piccole, a Perugia gli incassi del Comune per le multe sono in crescita del 4,9 per cento.

E così, mentre la media in Italia è di una multa ogni 20 secondi, a Perugia ne viene elevata una ogni 14. Alla faccia del bicarbonato!

Ormai è diventata una gara a chi ne fa di più, tanto che negli ultimi tre anni le contravvenzioni nel nostro Paese sono aumentate del 956%. Nello stesso periodo, in Romania (seconda in classifica) l’incremento è stato del 126%, in Grecia del 103%, in Estonia del 98%, in Slovacchia del 94%. Più giù Francia (37%), Inghilterra (17%) e Germania (10%).

Possibile che in Italia siano tutti pirati della strada? Per rispondere alla domanda bisogna considerare l’entità del flusso finanziario che ogni anno entra nelle casse dei Comuni alla voce contravvenzioni. Nel 2015 la somma complessiva del gettito delle sanzioni è stata di 1,257 miliardi.

Un gruzzolo enorme, che la dice lunga su che cosa puntano i sindaci per far quadrare i bilanci in dissesto. In fondo è la cosa più facile da fare. Si sta lì sulla comoda poltroncina da primo cittadino e senza industriarsi tanto, si dà il via al comodo e redditizio giro di vite.

Resta da capire dove vanno a finire tutti quei soldi. La legge è abbastanza chiara. Gli articoli 208 (proventi) e 142 (autovelox) del codice della strada prevedono che il 50% possa essere utilizzato a proprio piacimento e che l’altro 50% venga destinato a settori ben specifici, di cui il 12,5% obbligatoriamente per la segnaletica e il resto per la sicurezza stradale.

Ma i continui scandali degli autovelox non a norma, dei semafori taroccati, delle strade martoriate da mille e mille buche, senza contare la denuncia di Federconsumatori Umbria che minaccia di volerci veder chiaro sulla moltiplicazione dei parcometri e delle strisce blu, fanno accendere più di un sospetto sul fatto che anche quella metà del bottino proveniente dai prelievi perpetuati sugli automobilisti torni in qualche modo ad essere reimpiegato al servizio dei contribuenti.

Inchieste

Gli umbri? Popolo di “sedentari”, ma più “attivi” di altri Una inchiesta ci dice che l’atteggiamento comincia già in età infantile di Antonio Navarra

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on passa domenica che sulle strade (secondarie) dell’Umbria non si incrocino gruppi di donne e uomini che in tuta sportiva “marciano” a passo svelto. Sono gli umbri più attenti al loro stato di salute, alla condizione fisica e che sono consapevoli che l’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Sono umbri che oltre a puntare a recuperare una buona linea fisica sono coscienti (anche grazie a opportune letture ed ai suggerimenti dei medici) che promuovere l’attività fisica rappresenta una premessa importante per mantenere un fisico sano, e che ci consente di rispettare un’azione di sanità pubblica prioritaria, ormai inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Ma la sedentarietà è uno stato che per molti inizia dall’età infantile. In questa linea risulta interessante la lettura di alcuni dati elaborati dagli esperti della Usl2 Umbria (Terni, Foligno, Spoleto, Narni, Amelia, Orvieto e della Valnerina).

Da quel “rapporto” infatti si ricava, (le considerazioni ivi contenute sono estensibili a tutta la regione) che i bambini umbri fanno poca attività fisica; poco più di un bambino su dieci risulta fisicamente inattivo, e questa situazione caratterizza soprattutto le femmine rispetto ai maschi. Da quello studio ancora si ricava che poco meno di un bambino su cinque ha un livello d’attività fisica raccomandato per la sua età.

Viene fatto rilevare che in Umbria sono molto diffuse, tra i bambini, le attività sedentarie, come il trascorrere molto tempo a guardare la televisione e giocare con i videogiochi.

Molti bambini eccedono ampiamente nell’uso della tv e dei videogiochi, in particolare nel pomeriggio, quando potrebbeIl 35% dei bambini umbri trascorre più di due ore al giorno ro dedicarsi ad altre attività più davanti alla tv e/o ai videogiochi

salutari, come i giochi di movimento o lo sport o attività relazionali con i coetanei.

Tutti questi fattori fanno sì che solo 1 bambino su 5 di fatto ottemperi alle raccomandazioni sul tempo da dedicare alla televisione o ai videogiochi (meno di 2 ore al giorno di tv o videogiochi). Il 35% dei bambini trascorre più di due ore al giorno davanti alla tv e/o ai videogiochi; il 42% dei bambini ha la tv in camera; il 59% delle madri di bambini sovrappeso classificati non attivi ritiene che il proprio figlio svolga una sufficiente attività fisica.

Ma torniamo agli adulti per i quali lo studio della Usl 2 Umbria ci fa presente che nel suo territorio poco più di una persona adulta su tre, il 36%, pratica l’attività fisica raccomandata, mentre il 27% può essere considerato completamente sedentario. Nel territorio inoltre è presente una percezioUmbria Settegiorni n.3 - 2016

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Inchieste ne distorta dell’attività fisica praticata: circa un sedentario su cinque ritiene di praticare sufficiente movimento.

Dallo studio, poi, si ricava che lo sviluppo di strategie per accrescere la diffusione dell’attività fisica dovrebbe rappresentare un importante obiettivo da perseguire, intervenendo sugli aspetti ambientali, sociali ed economici che influenzano l’adozione di uno stile di vita attivo. Per questo – ci viene detto - la Usl Umbria 2, nell’ambito del ‘Piano regionale della prevenzione’, è impegnata insieme alle istituzioni, alle comunità, alle scuole, alle famiglie, a promuovere l’attività fisica tra la popolazione quale elemento fondamentale di promozione della salute e del benessere.

I dati riferiti dalla ricerca della Usl 2 Umbria sono in parte confermati da quanto riportato dal sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’Azienda n.1 Umbria, che ci dice che l’attività fisica qui svolta nel tempo libero (indipendente cioè dal tipo di lavoro svolto) quasi i tre quarti della popolazione tra i 18 e i 69 anni, svolge almeno 10 minuti continuativi di attività fisica. Il 23% pratica tra i 10 e i 150 minuti di attività fisica a settimana mentre il 51% ne svolge almeno 2 ore e mezzo.

Ma è doveroso dire (anche se non è applicabile qui il detto: mal comune mezzo gaudio) che gli umbri hanno una condizione di vantaggio rispetto alla media italiana. Nel tracciare il profilo delle persone “sedentarie” viene confermato che tale atteggiamento cresce con l’età, che è più diffuso fra le donne (ma si tiene conto di quantoi chilometri al giorno fanno per le faccende di casa?), tra le persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche. Lo stile di vita sedentario si associa spesso ad altre condizioni di rischio: in particolare è risultato essere sedentario il 32% delle persone

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depresse, il 28% degli ipertesi, il 25% delle persone in sovrappeso, il 25% dei fumatori.

Merita attenzione la percezione che la persona ha del proprio livello di attività fisica praticata, in quanto questo condiziona eventuali cambiamenti verso uno stile di vita più attivo. Una percezione falsata che riguarda un sedentario su sette. L’attività fisica nel tempo libero, indipendente dalla tipologia di lavoro svolto, riguarda soprattutto i più giovani, coloro che hanno un maggior livello di istruzione e minori difficoltà economiche e i cittadini italiani. In base ai dati raccolti, il 23% della popolazione tra i 18 e 69 anni pratica nel proprio tempo libero tra i 10 e i 150 minuti di attività fisica a settimana, il 51% oltre 2 ore e mezzo.

Nel comportamento dei cittadini è da tenere presente quanto fanno per loro gli operatori sanitari. Infatti più di un terzo delle persone (35%) dichiara di aver ricevuto da un medico o da altro operatore sanitario il consiglio di praticare attività fisica regolarmente. Ma l’obiettivo di far muovere tutti non è

stato ancora raggiunto. Per questo, nel corso degli ultimi anni sono stati attivati o consolidati numerosi interventi sul territorio regionale volti a favorire l’attività fisica: dalle opportunità ambientali (percorsi naturalistici, associazioni attive nelle proposte di movimento) alle iniziative di promozione della salute (gruppi di cammino per adulti, pedibus con genitori e istituzioni scolastiche, cultura dell’attività fisica come cura) fino ad arrivare a progetti per l’attività fisica rivolta a soggetti con patologie o condizioni di rischio che hanno previsto il coinvolgimento dei medici di medicina generale (CURIAMO in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, attenzione alle gestanti e alle donne in menopausa, l’attività fisica adattata (AFA) rivolta a coloro che hanno problemi osteoarticolari).

“In questi interventi – spiega Bruno Stafisso, responsabile per l’area Sud del servizio di Medicina dello Sport della USL Umbria 1 – rientra anche il progetto sperimentato dalla nostra azienda che prevede, secondo un protocollo definito e garantendo assistenza qualificata, la prescrizione da parte del medico di famiglia dell’attività motoria non soltanto come strumento di prevenzione ma anche come vera cura integrativa o anche sostitutiva della terapia farmacologica in alcune delle patologie cronicodegenerative che colpiscono la popolazione adulta e anziana, con particolare riferimento ai pazienti affetti da diabete, ipertensione, obesità e altri problemi cardiovascolari e respiratori”.

Attualità

Scuola, ecco le cattedre definitive: esodo di prof dal Sud al Nord La mobilità nazionale costringerà moltissimi degli assunti nel 2015 con la Buona scuola a trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza. Delusione e malcontento sui social, proteste nelle sedi sindacali da parte di maestri convinti di errori grossolani di Cinzia Dell’Orto

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a convocato tutta la famiglia, il marito e i due figli, alla fine ha deciso: accetterà la cattedra e si trasferirà in Umbria. E’ questo l’unico modo per poter continuare a svolgere la “missione” di insegnate. A 59 anni compiuti si è ritrovata malgrado tutto nelle scomode vesti di migrante. E dunque lascerà la sua amata Napoli con la valigia in mano e un po’ di rammarico nel cuore. La maestra Giorgia M., precaria da 25 anni alla primaria, è una delle tantissime assunte dalla Buona Scuola lo scorso anno.

E ora dopo 12 mesi di servizio “provvisorio”, a settembre dovrà trasferirsi in uno dei paesini della provincia umbra, a mille e più chilometri di distanza dalla città dove pensava di andare in

pensione. Ma come Giorgia sono tantissimi i docenti assunti nel 2015 che sono scoppiati in lacrime alla vista della e-mail inviata dal cervellone ministeriale con la sede definitiva assegnata per l’anno scolastico 2016/2017. Quasi tutte donne.

Sono circa 60.000 i docenti precari coinvolti nella fase B del piano di immissioni in ruolo Tantissimi i malumori. Il primo sfogo è stato affidato ai social, presi letteralmente d’assalto per dare voce alla delusione e per protestare contro un meccanismo definito “ingiusto”.

E le sedi sindacali sono state prese di mira dai docenti convinti che nei trasferimenti ci fossero “errori” grossolani.

Ma intanto l’anno scolastico 2015/16 è finito e ora le migliaia di insegnanti ex precari a settembre e a novembre, con due convocazioni distinte del ministero, dovranno attraversare l’Italia. Una faticosa transumanza, dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania all’Umbria e via salendo.

Numeri importanti. Si tratta di circa 60.000 docenti precari coinvolti nella fase B del piano di immissioni in ruolo della riforma della Buona Scuola e relativa collocazione sui futuri albi territoriali gestiti dai presidi, spiega l’Anief in una nota. Ma di fatto sono solo 16.000 (in realtà 10 mila, uno ogni sei) a ricevere la proposta di assunzione attraverso il sistema informativo del Umbria Settegiorni n.3 - 2016

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Attualità Miur. Per 7.000 di loro c’è un posto sicuro solo accettando il trasferimento.

Il concorso per docenti che ha messo in palio 63.712 posti era stato bandito il 26 febbraio scorso. In Umbria sono state oltre 2.200 le domande presentate per un totale di 820 posti. Nello specifico: 768 i posti per gli ordinari e 52 per gli insegnanti di sostegno.

Anche se in termini proporzionali i numeri dell’Umbria non si discostano da quelli del resto del paese: delle oltre 165 mila istanze presentate infatti solo la quasi totalità riguarda i primi due bandi, mentre per il terzo le domande sono 9.605. E sempre rimanendo all’analisi dei dati nazionali, 8 istanze su 10 sono state fatte da donne, percentuale che sale al 95,6 per cento se si guarda al bando della primaria e dell’infanzia, mentre si attesta al 91,7 per cento per il sostegno e scende al 66,6 per cento per medie e superiori. Oltre il 63 per cento delle richieste arriva da persone che hanno meno di 40 anni.

Nello specifico, se oltre 20mila dei 25.752 docenti della primaria trasferiti sono nati al Sud, diecimila di loro dovrà prendere subito servizio al Centro e al Nord a meno che non riesca ad afferrare il salvagente lanciato da viale Trastevere per limitare i danni: vale a dire le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni, movimenti del personale che danno la possibilità ai docenti di insegnare per un anno in un’altra regione. Ma va subito detto che non tutti potranno essere accontentati, perché le assegnazioni provvisorie dipenderanno dai posti vacanti.

A questo si deve aggiungere la “chiamata diretta” che l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) nelle sue linee guida su trasparenza e anticorruzione, inserisce nell’elenco dei “processi a maggior rischio corruttivo per le istituzioni scolastiche”. In altri termini i maestri che hanno conosciuto la propria destinazione hanno dovuto presentare il proprio curriculum ad uno o più presidi dell’ambito in cui sono stati trasferiti per partecipare alla “chiamata

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Manifestazione di protesta dei docenti; a fianco il Ministro Stefania Giannini

Oltre 20mila dei 25.752 docenti della primaria trasferiti sono nati al Sud, diecimila di loro dovrà prendere servizio al Centro e al Nord diretta”; starà poi ai dirigenti scolastici, entro il 18 agosto, proporre gli incarichi ai docenti che ritengono più adatti alla propria scuola. Ogni insegnante avrà per decidere dieci giorni: entro l’11 settembre il posto dovrà essere accettato, in quanto, si legge sul sito del Miur, “chi rinuncia alla nomina è automaticamente escluso dalle fasi successive ed è cancellato da tutte le graduatorie in cui è iscritto”.

A fronte di tutto questo il sindacato della Scuola manifesta un forte mal di pancia. “Chi ha creato questo cervellotico meccanismo - che porterà all’assunzione di 1 docente su 5 che ha presentato domanda lontano dalla sua provincia, non 1 su 10 come va dicendo il ministro Giannini - ha messo su un vero ricatto: chi non accetta è fuori delle graduatorie. Anche se abita a Caltanissetta e la ruota della fortuna lo ha

spedito a Cuneo. E quel posto perso si trasformerà pure in supplenza annuale, alimentando ancora precariato”. Ma secondo il ministro Stefania Giannini tutto sta procedendo bene, secondo la tabella di marcia prefissata dal Miur.

Anche se nonostante le rassicurazioni provenienti da Viale Trastevere, sono state segnalate tante irregolarità, a partire dalle procedure concorsuali.

E a proposito l’avvocato Antonio De Angelis, esperto di diritto scolastico, ha ricevuto valanghe di segnalazioni da parte di candidati in merito a presunte irregolarità registratesi nello svolgimento del concorso svoltosi sul territorio umbro. C’è chi ha lamentato postazioni d’esame non idonee; c’è chi, invece, similmente ha rilevato problemi tecnici legati al mal funzionamento della piattaforma informatica predisposta dal Miur; c’è chi, inoltre, ha sottolineato una scarsa presenza dei commissari nelle aule d’esame.

Una situazione che si incontra in quasi tutta Italia e che dovrebbe far riflettere non poco il Miur sulla serietà finale oltre che procedurale del concorso 2016 indetto dalla Buona Scuola.

Ma intanto per molti è tempo di fare le valigie e di rimandare rancori e speranze a date da destinare. E se da una parte la lobby della scuola privata ringrazia, ancora una volta, nella storia italiana, gli emigranti del Sud garantiscono l’efficienza dei servizi al Nord e al Centro.

Primo Piano

Quadrilatero: l’Umbria finalmente esce dall’isolamento Aperti al traffico la Foligno-Civitanova e la Perugia-Ancona. Tratti di strada che collegano in maniera più diretta la nostra regione alle Marche

di Francesco Pastorelli

L

’Umbria e le Marche sono più vicine. Finalmente, dopo anni e anni di gestazione sono stati inaugurati due tratti importanti e strategici, vale a dire la nuova Statale 77 Val di Chienti, quella che collega in maniera diretta e comoda Foligno a Civitanova Marche, e la SS318 di “Valfabbrica”, vale a dire l’attesissima Perugia-Ancona. Al taglio del nastro c’erano le massime autorità. C’era il presidente del Consiglio Renzi, il ministro Delrio, il presidente dell’Anas Armani, i presidenti delle due Regioni, i sindaci di tante città umbre e marchigiane, i parlamentari, imprenditori, professionisti, maestranze. Il 28 luglio rimarrà nella memoria di molti come una giornata straordinaria, storica. Nessuno ha dubbi che sia una «giornata di festa», come l’hanno definita i presidenti delle due Regioni, Catiuscia Marini e

Luca Ceriscioli.

Il premier Matteo Renzi è arrivato poco dopo le 12 alla galleria Bavareto, nei pressi di Colfiorito, per tagliare il nastro d’inaugurazione dei nove chilometri di strada a quattro corsie della nuova Val di Chienti.

L’arteria fa parte del progetto del quadrilatero Marche-Umbria. I lavori per la Perugia-Ancona sono iniziati il 15 dicembre 2008, quelli sulla FolignoCivitanova l’anno seguente.

Prima della inaugurazione Renzi aveva visitato in forma privata gli stabilimenti dell’azienda di abbigliamento Arena, a Tolentino.

Quando è arrivato al pubblico presente ha detto: «Adesso Marche e Umbria sono più competitive». «Accade che imprese che sembravano impossibili a un certo punto si realizzano. Oggi l’Italia ha deciso di smettere di arrivare in ritardo sulle infrastrutture. Smettere con rinvii e ritardi, questo è il senso dell’inaugurazione. Questo è l’esempio concreto di un’Italia che fa e questa dev’essere la locomotiva dell’Europa. Smettiamo con l’Europa dell’austerity: è una follia, quella di bloccare le infrastrutture, che non deve ripetersi più».

Dopo l’inaugurazione della Quadrilatero Renzi nel pomeriggio ha visitato lo stabilimento della Rocchetta a Gualdo Tadino: «L’Italia – ha detto nel corso della visita – è così bella che deve Umbria Settegiorni n.3 - 2016

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Primo Piano solo togliere le cose in più che sono da togliere: burocrazia, alcuni istituti di giustizia, i tempi delle opere pubbliche.

Noi guardiamo solo le cose che non vanno, che vediamo, che vanno cambiate, nessuno fa finta che non ci siano cose che non vanno. Però dobbiamo fare di tutto per rimuovere gli ostacoli, per permettere a tutti di lavorare bene e avere aziende che sono punto di riferimento per il Paese e nel mondo».

A delineare il quadro nei dettagli ci ha pensato il presidente dell’Anas. «Oggi - ha detto Armani - si completa un reticolo di infrastrutture logistiche: dalle due direttrici A1, E45 e il corridoio Adriatico». «In pratica - ha continuato - sono stati realizzati cinquanta chilometri di nuove infrastrutture che, con 18 gallerie e 30 viadotti, consentono ora di superare agevolmente i dislivelli appenninici e di collegare in modo diretto e veloce le due regioni, sostituendo i tracciati esistenti delle strade statali 77 “della Val di Chienti” e 318 “di Valfabbrica”, caratterizzati da percorsi tortuosi, con forti pendenze e in parte interni a centri abitati. L’investimento complessivo per la realizzazione delle opere è stato di 1,3 miliardi di euro.

Il nuovo tratto comprende 13 gallerie per un’estensione complessiva di ben 21 km (pari a oltre il 60% del tracciato aperto). Tutte le gallerie sono realizzate a doppia canna (una per ogni senso di marcia). La galleria più lunga è la Varano, di 3,4 km, nel comune di Serravalle. Tra le altre gallerie, le più lunghe si trovano principalmente nel comune di Foligno (3 gallerie su 6 di lunghezza superiore a 2 km). Sono inoltre presenti 9 gallerie artificiali, di cui 3 a canna singola in direzione Foligno, per un totale di 976 metri in carreggiata nord e 1,3 km per le canne della carreggiata sud».

Ma l’ambiente e la storia sono stati rispettati al massimo. «Per i reperti archeologici - ha ribadito Armani - abbiamo costituito un’associazione, Archeolog, proprio per tesorizzare, valorizzare e rispettare i reperti storici ritrovati durante gli scavi».

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Foto Roberto Settonce

Il tratto aperto al traffico lungo la direttrice Foligno-Civitanova Marche, in variante alla strada statale 77 della Val di Chienti, è lungo complessivamente 35 km e si estende da Foligno (innesto SS3 Flaminia) a Muccia (Macerata), dove si connette al tratto già esistente, completando e rendendo fruibile l’intero itinerario di 95 km fino a Civitanova Marche, dove a sua volta si innesta all’autostrada A14 e alla strada statale 16 Adriatica.

In termini ambientalisti e pragmatici il nuovo tratto consente una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 20 minuti, passando dagli attuali 28/30 minuti a circa 10, con un accorciamento del percorso di 6,5 km e un abbattimento della produzione di anidride carbonica stimato attorno alle 17 tonnellate al giorno.

Foto Roberto Settonce

Il completamento dei lavori attualmente in corso sul tratto marchigiano della stessa direttrice (strada statale 76 “della Val d’Esino”) è previsto per la fine del 2017.

Dal canto suo la presidente Marini ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Da oggi l’Appennino, grazie a questi grandi interventi, rappresenterà un

Primo Piano

Foto Roberto Settonce

Foto Roberto Settonce

punto non di isolamento, ma di congiunzione tra le due regioni». «Da oggi cambierà molto - ha aggiunto - per i cittadini che potranno spostarsi con maggiore facilità, ma soprattutto, per le imprese che avranno nuove opportunità, visto che si potrà raggiungere con grande facilità il porto di Ancona incentivando così le relazioni commer-

ciali. Siamo convinti che questo sbocco sul mare sarà un’opportunità grande per l’economia e permetterà all’Umbria di superare l’ isolamento che ha penalizzato per anni lo sviluppo del suo territorio».

La presidente ha quindi dichiarato «con l’apertura di queste due infrastrutture si profila una nuova immagine di sviluppo e di relazioni tra le due regioni, anche alla luce del fatto che l’Umbria ha già avviato con le Marche una gestione condivisa di servizi in particolare in campo sanitario, ma l’auspicio è che le due strade possano rappresentare un volano per il turismo e gli scambi culturali e la fruizione delle grandi bellezze paesaggistiche e monumentali presenti in larga misura sia in Umbria che nelle Marche».

Concludendo la presidente Marini ha

ringraziato i rappresentanti delle precedenti amministrazioni, la presidente, Maria Rita Lorenzetti, l’assessore Silvano Rometti, e i direttori regionali Luciano Tortoioli e Diego Zurli, per aver creduto in questa progetto e lavorato per realizzarlo a partire dal post terremoto quando hanno constatato la difficoltà di gestire prima i soccorsi e poi la fase della ricostruzione, in un contesto penalizzato dalle infrastrutture. Di conseguenza si é pensato di dare vita a un progetto strategico che oggi si è realizzato. “Continueremo a lavorare- ha concluso la presidente- per risolvere tutte le criticità in primis quelle legate allo svincolo di Scopoli”.

Più romantico il collega marchigiano Luca Ceriscioli: «Dopo essersi frequentati a lungo come fidanzati, Umbria e Marche si sposano».

«Per sposarsi bisogna dire sì – ha scherzato Renzi – e lo sa bene il sindaco di Perugia (riferendosi al suo matrimonio avvenuto da pochi giorni). A proposito, auguri e figli maschi». «Arrivando qua in elicottero da Tolentino – ha poi aggiunto – e ammirando questi territori tra Marche e Umbria appare una bellezza da mozzare il fiato. Mi sono detto: se l’Italia comincia a essere efficiente, con questa bellezza che nessuno può toglierci, non ce n’è per nessuno. E questa opera, che lega due regioni bellissime, è il paradigma dell’Italia che ce la fa, che completa le opere lasciate a mezzo, che non ha paura».

Alla cerimonia non ha voluto mancare la vicepresidente della Camera Marina Sereni: «Con questa inaugurazione – ha detto la parlamentare del Pd – Umbria e Marche fanno un passo avanti decisivo per lo sviluppo, il turismo, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente nella mobilità. Un progetto finalmente realizzato grazie al lavoro di tanti e nell’ultima fase grazie alla tenacia con cui la nuova dirigenza di Anas e le istituzioni locali si sono impegnate, a fianco del Governo per superare i tanti ostacoli che avevano bloccato l’opera».

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Francesco ad Assisi: «è difficile perdonare, ma il mondo ha bisogno di misericordia» Dalla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli il Santo Padre ha lanciato un invito a tutti: «Qui ci sono le colonne da oltrepassare per cancellare ogni peccato»

Foto Roberto Settonce

di Francesco Pastorelli

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on la presenza di Papa Francesco nella minuscola chiesa custodita all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, e che il mondo conosce come la Porziuncola, il 4 agosto si è vissuto un giorno di grande intensità, di forti emozioni, con tanti momenti commoventi che rimarranno nel cuore e nella storia.

La Provvidenza ha voluto che l’Anno Santo della Misericordia coincidesse con un anniversario caro alla spiritua-

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lità francescana: gli ottocento anni del Perdono di Assisi. E la festa, che si celebra ogni anno in questo periodo, non poteva avere ospite più gradito che il pontefice, che per l’occasione si è voluto fare umile pellegrino in questo luogo di pace. “Porta Santa sempre aperta in perenne Giubileo”. “Dove pulsa il cuore di Dio”, come lui stesso ama definirla. «E dove tutti possono respirare “aria di Paradiso”. Perché l’indulgenza plenaria che san Francesco chiese al Signore e alla Vergine e che Papa Onorio III gli concesse non è altro che

un abbraccio intimo con Dio e quindi un anticipo di Paradiso nel mondo», spiega il frate minore padre Rosario Gugliotta, custode di questa “piccola porzione di terra” (è ciò che vuol dire Porziuncola). Qui vi sono le colonne da oltrepassare per cancellare ogni peccato, speciale dono che il Signore elargì al santo quando nella Porziuncola Francesco lo pregò «che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». E, a Onorio III che gli domandò per quanti anni volesse l’indulgenza, il Poverello rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime».

Alle genti di Assisi san Francesco annunciò l’indulgenza gridando: «Voglio mandarvi tutti in Paradiso». Da allora ogni giorno si può ottenere questa “grande utilità spirituale” varcando la soglia della Porziuncola e per la festa del Perdono, dalle 12 del 1 agosto alle 24 del 2 agosto di tutti gli anni, entrando anche nelle chiese parrocchiali e nelle chiese francescane sparse per il mondo. Come a dire che il perdono e la pace sono davvero alla portata di tutti.

L’evento straordinario anticipò il primo Anno Santo della storia della Chiesa indetto da Bonifacio VIII nel 1300.

Nella sua meditazione alla Porziuncola, il Papa è partito dalle parole del Santo “Voglio portarvi tutti in paradiso”.

«E in questo Anno Santo della Misericordia diventa ancora più evidente come la strada del perdono possa davvero rinnovare la Chiesa e il mondo»

Primo Piano

Foto Roberto Settonce

- ha detto Francesco al termine della lunga e intensa meditazione nella Porziuncola, in cui ha fatto notare come il perdono di cui san Francesco si è fatto “canale” continua a “generare paradiso”. «Il mondo ha bisogno di perdono», ha più volte esclamato il Papa: «troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace. Chiediamo a san Francesco che interceda per noi, perché mai rinunciamo ad essere umili segni di perdono e strumenti di misericordia». E non a caso per la sua catechesi il Pontefice ha scelto il brano

Foto Andrea Cova (sanfrancesco.org)

Foto Andrea Cova (sanfrancesco.org)

del Vangelo di Matteo in cui Cristo chiede di perdonare settanta volte sette. È un testo amato dal Papa perché al centro c’è la figura del servo a cui viene condonato dal re il suo debito ma che

poi non usa misericordia. Ecco dunque che chi sperimenta nella vita la misericordia di Dio ne deve fare dono ai fratelli. «In questo Anno Santo della Misericordia diventa ancora più evidente come la strada del perdono possa davvero rinnovare la Chiesa e il mondo.

Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi. Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace», ha continuato il Papa prima di concedersi un fuori programma: «Invito i frati, i vescovi ad andare al confessionale, anch’io andrò. Ci

Qui Francesco ha compiuto il suo transito dal tempo all’eternità di F.C.

I

l santuario della Porziuncola custodisce, da circa otto secoli, i luoghi della vita di Francesco d’Assisi e della nascente fraternità minoritica. La Porziuncola, per volontà dello stesso Francesco, è anche il luogo della morte del Santo d’Assisi. Dopo aver ricevuto le Stimmate alla Verna San Francesco ritorna ad Assisi. È stanco, la salute ormai lo sta abbandonando, la malattia agli occhi lo sta portando sempre più verso la cecità. Viene aiutato e curato dai suoi confratelli, dal Vescovo di Assisi. Viene ospitato anche da Chiara e le sorelle clarisse. Nasconde le sue Stimmate, si dice che solo Santa Chiara fosse a conoscenza di questo grande regalo ricevuto da Gesù Cristo. San Francesco sente che la fine della vita terrena si avvicina, vuole che questo accada nella sua Casa Madre: la Porziuncola. Vi si reca la sera del 3 ottobre 1226 e qui avviene il “suo ritorno

al Padre”. Qui il Poverllo ha compiuto il suo transito dal tempo all’eternità. Allora il Santo dimorava nel palazzo del vescovo di Assisi, e quando sentì avvicinarsi la fine pregò i frati di trasportarlo in fretta a Santa Maria della Porziuncola, volendo rendere l’anima a Dio là dove, per la prima volta aveva conosciuto chiaramente la via della verità. Questo periodo di calvario e veloce degrado fisico gli dà comunque la forza e l’ispirazione di scrivere quella che sarà la sua opera più nota: “Il Cantico delle Creature”.

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Qui accolse cantando Sorella morte: “Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare. Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali! Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male” (FF 263). Poi si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo secondo Gio-

vanni, che inizia con le parole: “Sei giorni prima della Pasqua, sapendo Gesù ch’era giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre” (Gv 12,1; 13,1). E dato che presto sarebbe diventato terra e cenere, volle che gli si mettesse indosso il cilicio e venisse cosparso di cenere. E mentre molti frati, di cui era padre e guida, stavano ivi raccolti con riverenza e attendevano il beato “transito” e la benedetta fine, quell’anima santissima si sciolse dalla carne, per salire nell’eterna luce, e il corpo s’addormentò nel Signore.

Uno dei suoi frati e discepoli vide l’anima del santissimo padre salire dritta al cielo al di sopra di molte acque; ed era come una stella, grande come la luna, splendente come il sole e trasportata da una candida nuvoletta (FF 511-513). Il suo corpo viene trovato dal Fratello Leone il mattino seguente. È in questo giorno che San Francesco viene da sempre festeggiato. San Francesco fu canonizzato nel luglio del 1228 da Papa Gregorio IX.

di Perugia-Città della Pieve, a dare il via ai festeggiamenti dell’ottavo centenario con la Messa di martedì 2 agosto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. «Non abbiamo voluto organizzare un Giubileo di eventi - ha rivelato il religioso -. Nei prossimi mesi ci impegneremo con un’attenzione ancora maggiore ad accogliere chi giunge alla Porziuncola assetato di misericordia». Partendo dal confessionale. «È una benedizione del cielo poter essere ministri della Riconciliazione qui.

Sono centinaia le ore che ogni settimana come frati dedichiamo ad ascoltare gli uomini e le donne che aprono il loro cuore al Signore e a dispensare il perdono di Dio».

Lunedì 1 agosto l’Eucaristia era stata presieduta dal ministro generale dei Frati Minori, lo statunitense padre Michael Anthony Perry. Proprio perché la Porziuncola è mater e caput (madre e capo) dell’Ordine. «Si tratta del luogo

delle nostre origini», ha precisato per l’occasione il custode. E ne evidenziato l’impronta mariana. «Se Francesco l’ha amato così tanto, è perché qui vedeva l’icona in pietra di Maria e sentiva il calore del grembo di una madre.

Il legame era così forte che, mentre stava per morire, ammonì i frati dal guardarsi bene dall’abbondare la Porziuncola. E aggiunse: “Questa è l’abitazione di Dio e della Vergine. Ciò che chiederete qui con fede lo otterrete”».

E per l’occasione a Santa Maria degli Angeli si è conclusa anche la tradizionale Marcia francescana che da tutta Italia porta i giovani alla Porziuncola.

«Durante tutto l’anno gran parte dei pellegrini è rappresentato dai ragazzi - ha detto il custode -. È l’urgenza di Dio che li fa giungere qui. E vedono nel santo una guida semplice che parla al loro cuore ed è in grado di condurli al Signore».

Foto Roberto Settonce

Foto Andrea Cova (sanfrancesco.org)

Foto Andrea Cova (sanfrancesco.org)

farà bene ricevere il perdono qui, oggi, insieme», ha anche detto Papa Francesco parlando a braccio.

Durante le visita anche un fuori programma: ha confessato 19 fedeli. Al termine, prima di ripartire ha salutato i 70 frati della comunità per poi recarsi nella infermeria del convento dove sono ospitati una quindicina di religiosi. E qui ci sono anche tre frati che curano il centro Caritas ribattezzato “Casa Papa Francesco” dove Bergoglio pranzò con i poveri quando venne la prima volta ad Assisi, nell’ottobre 2013, a pochi mesi dalla sua elezione al soglio pontificio. Era stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo

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Scienza e Salute

La clinica Oculistica di Perugia, struttura d’eccellenza nel mondo A colloquio col professor Carlo Cagini, direttore del reparto che ha raggiunto traguardi straordinari grazie all’impiego di macchinari sofisticati e di personale ultraspecializzato

di Francesco Castellini

F

ra le eccellenze dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia di certo merita particolare attenzione la clinica Oculistica diretta dal professor Carlo Cagini.

Il reparto, ubicato al quarto piano del blocco A, è articolato in vari centri di specializzazione e a dirigerlo è un luminare che ha al suo attivo oltre 170 pubblicazioni, quattro premi scientifici nazionali ed uno internazionale, e un’esperienza sul “campo” di oltre 2o.000 interventi chirurgici.

Prof Cagini, stiamo parlando di una realtà medico-ospedaliera davvero straordinaria.

Qual è stata l’impostazione che l’ha portata a tagliare tali traguardi?

«Fin da subito il mio obiettivo è stato quello di caratterizzare fortemente l’attività del reparto sul modello delle cliniche oculistiche più importanti.

Poche strutture in Italia hanno questa tendenza. La cosa che per primo ho voluto fare quando mi è stato dato

Il professor Carlo Cagini

il privilegio di dirigere questa struttura è stata quella di chiedere al mio personale di dedicarsi intensamente alle varie e singole sub specialità. L’occhio è un organo estremamente complesso e negli ultimi decenni, grazie a studi sempre più approfonditi e soprattutto all’uso di una tecnologia sempre più sofisticata, si è assistito ad una vera e propria rivoluzione scientifica. Di certo abbiamo avuto la fortuna di incontrare la benevolenza dell’Amministrazione ospedaliera e dell’Università, che ci ha permesso di rinnovare le attrezzature in maniera importante, e questo unito alle professionalità di cui disponiamo, ci dà la possibilità di fornire un ottimo servizio. Oggi noi mettiamo a disposizione dei nostri assistiti tanti centri di alta specialità fra cui: Centro Glaucoma, Centro di retina medica, Centro cornea, Centro Ortottico, un Centro Ipovisione, Centro Uveite e Centro oftalmoplastica, Centro di chirurgia refrattiva e Centro retina chirurgica. Svolgiamo inoltre attività in

collaborazione con l’Unità di Terapia Intensiva neonatale, del segmento anteriore (cataratta congenita ed acquisita, glaucoma, etc), di chirurgia vitreoretinica e Trapianti di cornea perforanti e lamellari».

Questo in altri termini significa una mole di lavoro impressionante?

«L’anno scorso abbiamo fatto 52.300 prestazioni ambulatoriali; 4.500 procedure chirurgiche. Questo grazie agli ottimi collaboratori. Un gruppo composto da medici strutturali e di formazione specializzata. In più organizziamo congressi e corsi. Il 21 aprile abbiamo avuto i più prestigiosi retinologi italiani e stranieri. Oltre 200 partecipanti. A ottobre abbiamo un corso sulle uveiti. Il personale di questa clinica partecipa in maniera costante all’aggiornamento, spesso presentando pubblicazioni a congressi e a riviste internazionali. In più come équipe medica abbiamo l’abitudine di discutere i casi, ma anche di passarci i pazienti in funzione delle competenze e della specializzazione».

Parliamo allora delle eccellenze.

«Anzitutto l’attività chirurgica. Quaranta trapianti di cornea all’anno. Oltre duemila procedure chirurgiche di cataratta. Qualche centinaio di distacchi di retina. Una struttura che è cresciuta moltissimo negli ultimi anni è la struttura della retina medica. La retina è un tessuto nobile che ci permette di vedere. Un pezzo di tessuto nervoso che legge l’informazione visiva e la trasmette al cervello. La retina può subire delle malattie che possono essere molto gravi e invalidanti. Queste malattie venti anni fa erano quasi sconosciute ora invece sono al centro delle nostre diagnosi ambulatoriali».

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Scienza e Salute

Quindi oggi siete in grado di dare molte più risposte?

«Nel campo della retina medica abbiamo acquisito delle conoscenze molto buone e ci siamo dotati di apparecchiature di diagnosi e di terapia d’eccellenza e in particolare abbiamo acquisito recentemente una tecnica di diagnosi ultramoderna. Noi fino a 20/25 anni fa potevamo solo vedere la retina, poi uscì l’angiografia retinica, anche detta florangiografia con la quale noi studiavamo la circolazione retinica e quindi ci consentiva la diagnosi di malattie soprattutto legate alla circolazione, come il diabete. Successivamente, una decina di anni fa, uscì il tomografo retinico, l’OCT, che ci consente di fare una stratigrafia della retina, una Tac che dà la possibilità di analizzare spessori di tessuto infinitesimali, con un’approssimazione che scende a 15 micron. Recentemente abbiamo acquisito un’altra tecnologia che è un Angio Oct. Tutto questo ci permette di gestire in maniera precoce alcune pazienti affetti dalla degenerazione maculare senile».

L’invecchiamento precoce della retina è un grave handicap. Fino a trent’anni fa non c’era una terapia.

«Oggi queste malattie possono essere gestite. La cura molto spesso serve per bloccare la malattia, e questo è già molto. La terapia si avvale di un’iniezione di farmaci dentro l’occhio. Facciamo circa 1.500 punture all’anno. A fianco di questo abbiamo sviluppato altre terapie che ci permettono di dare risposte molto articolate e importanti».

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E cosa dire della rivoluzionaria tecnologia laser per la correzione dei difetti della vista (miopia, astigmatismo e ipermetropia)?

«La prima cosa che ci tengo a dire è che presso la clinica Oculistica di Perugia per affrontare i difetti refrattivi abbiamo una tecnologia eccezionale, credo la migliore al mondo. Una volta l’intervento era la “Prk”, mentre ora si esegue di routine un intervento denominato Lasik che consente un recupero visivo molto rapido e stabile, in assenza di fastidi o quasi. Con questa tecnica si possono operare pazienti con miopia fino a circa 7-8 diottrie.

Una evoluzione della tecnica è costituita dalla Smile della quale siamo particolarmente orgogliosi perché siamo fra i pochissimi a farla in Italia.

Con la Smile si possono operare pazienti con miopia fino a 12 diottrie, ma presto potremmo affrontare difetti anche più elevati. Inoltre il nostro laser ci consente anche di affrontare la presbiopia, ovvero è ora possibile eseguire un intervento per togliere gli occhiali da lettura: e questo è un fatto vera-

mente eccezionale. Se il difetto refrattivo è particolate elevato, il paziente non può essere trattato con il laser; in questi casi impiantiamo protesi artificiali dentro l’occhio, un cristallino artificiale aggiuntivo senza toccare quello naturale. Queste protesi artificiali possono anche aiutare ad eliminare l’astigmatismo, l’ipermetropia e migliorare la visione da vicino e lontano».

Perché ha scelto di dedicarsi allo studio dell’occhio?

«L’occhio è una macchina complessa e affascinante che non finisce mai di stupirmi. Come medico, come uomo, rimango sempre gratificato dal fatto che per quanto ci è dato diamo delle risposte che il più delle volte significano risolvere problemi gravi e ridare alla persona la possibilità di vivere una vita normale. Noi medici oculistici siamo consapevoli che abbiamo a che fare con una sfida importante, abbiamo in mano gli occhi delle persone e questo ci porta a dire che il nostro compito, il nostro dovere, professionale e morale, sia quello di non fermarci mai, di continuare a studiare, a conoscere. Non basta diventare un buon medico, oggi devi diventare uno studioso instancabile. E qui, in questo reparto, c’è un fervore intellettuale molto forte».

Si va verso un occhio artificiale?

«Sì. Sostanzialmente il limite attuale è legato alla retina. Unica parte dell’occhio che non è sostituibile. E’ commercializzata da poco una retina artificiale che viene impiantata nell’occhio e manda degli impulsi elettrici al cervello. Ci siamo molto informati a riguardo. Economicamente era molto importante come spesa. Ma non è questo che ci ha fermato. Pur essendo una strada che era possibile percorrere abbiamo capito che ci sono altri soluzioni future che prenderanno origine dalla costruzioni di biomateriali che saranno più compatibili. In alcuni laboratori sono già in fase di sperimentazione non umana. Dunque anche per i pazienti assolutamente ciechi c’è una piccola speranza per un domani che spero non sia molto lontano».

Politica

Di che Pd sei?

Dalle cene fuori regione alle iniziative concorrenti, dalla raccolta delle firme per componenti alle lotte per le candidature “a valere tra tre anni”, dalle interminabili guerre nei principali comuni amministrati alla perdita di egemonia. Il quadro di un partito in declino, superdiviso e sull’orlo di una crisi di nervi

di Darko Strelnikov

D

al vocabolario italiano: Partito - Organizzazione di cittadini associati che perseguono comuni finalità, per lo più ispirandosi a una particolare ideologia o a uno stesso orientamento politico. E’ una definizione chiara e ineccepibile. Ma, alla luce di quello che accade oggi in Italia sembra quasi una barzelletta.

La maggior parte di quelle cose che chiamano partiti è distante 10 galassie.

Una “cosa” così non esiste. Non esiste nemmeno applicando il significato letterale della parola anche a quello che, per tradizione, viene indicato come il “partito dei partiti”, il “super organizzato” Pd. Credete non esagero. Per avere notizie “fresche di stampa” che dimostrano questa anomalia, non bisogna andare troppo lontano. Basta, infatti, guardare ciò che combinano, dalle nostre parti, quelli che si riparano dietro a questa sigla che oggi applica, come i migliori tour operator, il siste-

ma “all inclusive”(nel senso che dentro ci possono stare i classici cani e porci).

Basta fare un paradosso per capirlo: che Catiuscia Marini, Gianpiero Bocci, Giacomo Leonelli, Anna Ascani e Maria Rita Lorenzetti “tra le quinte”, perseguano “comuni finalità, ispirandosi ad uno stesso orientamento politico” è roba da passare a Crozza per le “cromette” del caso. E se uno come Cuperlo si spinge fino a dire che il Pd è un Partito estinto, significa che qualcosa di pesante è successa. Anche se considero la sua affermazione sbagliata.

Per estinguersi una cosa deve esistere e non mi pare questo il caso. Ormai è chiaro che stiamo parlando soltanto di una sigla sotto la quale, per prevalenti ragioni di potere, si rifugiano persone di tutti i credi, di tutte le provenienze e di vari interessi (perlopiù personali).

Una specie di “Babele” politica che, se non cambia nulla, prima o poi dovrà sopportare la sua diaspora.

La piccola Umbria, come dicevo prima, è uno spaccato preciso di questa realtà. In qualsiasi città a prevalente Governo Pd andate, caos troverete.

Terni è una polveriera. I maggiorenti, con “il testardo” sindaco Di Girolamo in testa (la locuzione è di un dirigente locale dei democratici ), sono alle prese, non con i gravi problemi della città ( “La gente ci insulta per strada. Anche a noi dirigenti e sinceramente dico che hanno ragione” aggiunge il dirigente di prima), ma con il rimpasto di Giunta e soprattutto con la sua inevitabile successione (è al secondo mandato), per la quale corrono e concorrono direttamente o per procura, uno contro l’altro armati, il Vice Sindaco FranUmbria Settegiorni n.3 - 2016

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Politica

Giacomo Leonelli, Luca Lotti e Gianluca Rossi

cesca Malafoglia, il Senatore Rossi, l’ex Presidente della Provincia Cavicchioli, l’Assessore Regionale Paparelli e il Consigliere Regionale Brega. Se, siete curiosi e vi piacerebbe orecchiare quello che si dicono tra una portata e l’altra, non dovete andare alla sede del Pd, ma prenotare un posto in un tavolo adiacente al loro, in un famoso e conosciuto ristorante della Sabina, dove sono stati visti spesso discutere di Fiorentina, amatriciana bianca, panzanella e “intrugli politici di vario genere”. Il partito si è trasferito lì. Non provate a chiedere di avere una seggiola per unirvi a loro, i posti sono tutti occupati. L’ “aggiungi un posto a tavola” è rigorosamente proibito, anche e soprattutto a quelli della segreteria regionale, che viene tenuta a distanza, dice “per la storica rivalità con Perugia”.

Storica? Mica vero. Quando c’era il Pci, cioè una di quelle cose che rispondono meglio alla definizione dell’enciclopedia Treccani, non c’erano di questi problemi. Il segretario della federazione di Terni è stato, per alcuni anni, un certo Raffaele Rossi da “Porta Pesa” e del Comunale di Orvieto quell’Ottavio Rossi che veniva da Villastrada di Castiglion del Lago. Tanto si doveva per la storia. Se facciamo due passi, scolliniamo il valico della “Somma” e ci fermiamo a Spoleto, troveremo una organizzazione comunale commissariata, piena di debiti e in continuo subbuglio, che assurge all’onore delle cronache, più per le sedie che volano ad

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ogni riunione e le continue dimissioni dei suoi pochi componenti, che per la sua attività politica. Proseguendo per la Flaminia arriviamo a Foligno. Non aggiungo altro a quello che troverete tutti i giorni sulle pagine locali. Le parole più ricorrenti sono crisi, nuove elezioni, rotture della maggioranza, contrasti tra le anime del Pd e chi più “crack ha più ne metta”. Preso il raccordo saliamo nel capoluogo. Per trovare traccia del Pd a Perugia bisogna accendere il classico lumicino per cercarla. Nonostante la batosta della perdita del comune non c’è vita “piddina” su questo pianeta. Ovvero non c’è vita politica, ma solo guerre individuali per accaparrarsi l’agognato ruolo di candidato sindaco alle prossime elezioni. Anche qui, come a Terni un “botto” di pretendenti e una situazione che racconteremo, tra qualche giorno, a parte, per non annoiarvi troppo. Questo per il Comune. Se ci spostiamo in Regione sapete come è andata. Il gruppo Consiliare democratico resta, nonostante la tregua, spaccato in due e alla fine di questo mese sapremo se l’accordo raggiunto reggerà o si tornerà ad una nuova crisi di Giunta.

Parliamo delle realtà più grandi, ma nei piccoli paesi non è che la situazione migliori, anzi! Intanto le guerre tra

le componenti continuano. Non c’è più un partito che unitariamente presenta le sue proposte e i suoi progetti e partecipa insieme alle varie manifestazioni.

Ogni corrente fa per sé. Le iniziative pubbliche ormai sono di componente e servono a mostrare i muscoli e la forza delle stesse. Ci si divide perfino in operazioni neutre come la raccolta delle firme per il referendum.

Il regionale ha depositate le sue e, autonomamente, i Bocciani le loro, come se fossero due entità separate. Ed è stata subito “guerra di cifre” tra le parti, che hanno fatto la corsa al “più bravo”. Una volta la si faceva con la Questura sui numeri della gente scesa in piazza, oggi per misurare la potenza delle “truppe cammellate”. E la guerra dei numeri, fotografie alla mano, la sta vincendo nettamente il Sottosegretario. Non è un caso che uno dei “pezzi grossi” del renzismo, Lotti, abbia accettato di sedersi a tavola (altro giro, altra cena) con lo stato maggiore dei fedelissimi del “Cerretese Spoletino” nonché Sottosegretario all’Interno.

Un incontro che potrebbe, viste le premesse, aver decretato un cambio nelle gerarchie dei punti di riferimento perlomeno di una parte, della Direzione Nazionale in Umbria. Leonelli, Marini & Co. Negano ripercussioni, ribattendo che “Guerini e la Boschi continuano a considerarli i loro principali interlocutori nella Regione”. E’ possibile, ma l’impressione, a naso, è stata quella e del resto la caduta a precipizio della stella di “Orfini”, il “capobastone politico” di gran parte degli amministratori pubblici del Pd umbro, non fa che rinvigorire questo sospetto. E se il “partito delle tessere” piange, quello “degli assessori”, non ride. Il Pd ha, il numero di sindaci più basso fatto registrare dal 1970 ad oggi. Solo per fare un esempio mancano all’appello Comuni ex rossi con più di 20 mila abitanti, come Perugia, Spoleto e Bastia Umbra e di centrosinistra come Gubbio e Città di Castello diretti da primi cittadini di coalizioni di sinistra concorrenti o di partiti alleati. Dei grandi e medi co-

Politica muni di questa categoria i piddini conservano solo Terni, Foligno, Corciano e Orvieto. Totale 5 a 4 a loro sfavore quando il minimo è stato, al tempo del maggioritario 6 a 3 a loro favore. Ma c’è di più. Recentemente è emersa anche una incapacità a trovare candidati propri. Piazza della Repubblica si affida sempre più a soggetti “civici” o di altri partiti che la fanno da padrone come è il caso di Castello dove Bacchetta ha portato al 25% quel Psi che a livello nazionale vale meno di un prefisso telefonico e ad Assisi dove è stato costretto ad accodare il suo piccolo 15% e la sua lista alla vincitrice Proietti che, osservando il suo comportamento, li considera quasi un fastidioso ma utile impiccio. Ed è proprio da questi due esempi che si misura la profondità della crisi. Fino a pochi anni fa i democratici erano egemoni in ogni coalizione a cui partecipavano. Adesso sono o alla pari o, peggio, in chiara posizione subordinata, anche dove vincono o resistono. E’ un elemento chiave che fa emergere anche un altro problema e cioè la mancanza, in diverse zone, di un ricambio all’altezza della situazione e soprattutto della tradizione.

La politica di questi anni basata in gran parte sulla selezione dei quadri in base alla fedeltà ha portato gran parte dei dirigenti, per tutelare la propria posizione personale, a contornarsi di “signorsi” non proprio di prima scelta. Il motto è noto : “meno svegli sono e meno problemi mi danno”. E’ l’individualismo bellezza! Solo che adesso, con l’uscita di scena della vecchia generazione, i posti lasciati liberi vengono presi da quelli che vengono dietro. Da questi “signorsi”, che a loro volta, per proteggersi, si contornano o si contorneranno di collaboratori “fedeli”, ma rigorosamente poco capaci. Così la qualità continua e continuerà a scendere. Così, in mancanza di leader forti e riconosciuti, di quadri sperimentati sul campo chiunque si sente in grado di competere, dando vita a quelle dispute, talvolta al limite dell’indecenza, che sono il principale elemento che caratterizza la vita di questo partito. Un

elemento che porta sempre più la cancrena della divisione “in cielo, in terra e in ogni luogo”. E gli effetti non tardano a farsi vedere. Nelle realtà più piccole le divisioni interne ai circoli cominciano a parGiacomo Leonelli, Catiuscia Marini e Matteo Renzi: a fianco Luciano Bacchetta

torire strane situazioni in cui i democratici, in preda a furibonde lotte interne, non riescono, non solo ad esprimere un candidato, ma a presentare nemmeno una lista. Non è un caso che per non perdere anche le prossime amministrative, tenendo conto di questa situazione deteriorata, ci sia chi suggerisce a Roma, come a Perugia, passando per Terni, di affidarsi ad “illustri” personaggi esterni che non vengano identificati con il Pd locale. Di affidarsi, insomma, al modello Assisi, che costa in egemonia, ma ti lascia rimanere nelle stanze dei bottoni.

Eppure non sembra che i dirigenti umbri abbiano coscienza di tutto questo a giudicare dal “tutto va bene madama la marchesa” che inonda tutte le loro interviste o le loro dichiarazioni. Forse è la conseguenza della loro impotenza, del fatto che la “balcanizzazione” di quello che “in principio” doveva essere un partito, impedisce qualsiasi attività politica degna di questo nome.

La strutturazione rigida delle correnti rende i Circoli o le sezioni come pure appendici delle stesse, utili solo in momenti topici come congressi ed elezioni. Non c’è quindi un utilizzo generale, ma un utilizzo di parte degli stessi. Per capirci: Una volta un dirigente poteva entrare e presiedere una riunione in

qualsiasi posto perchè veniva riconosciuto come rappresentante di tutto il partito. Oggi non lo può fare essendo tutti espressione di componenti concorrenti tra loro. Quindi non si possono avvicinare ai posti controllati dal “nemico”, perchè riceverebbero solo pesci in faccia. Elementare Watson! Però se vogliono sopravvivere e non attendere l’inevitabile fine, come è capitato a Perugia, dovrebbero fare qualcosa di pesante. Innanzitutto eliminare l’illusione di essere vincenti qualsiasi cosa si faccia.

Non è più il tempo nel quale il primo che passava per il corso la sinistra poteva eleggerlo come sindaco. Oggi , per il clima che si respira, è più probabile che siano gli altri a poterlo fare. E ancora: non avere concorrenti non vuol dire vittoria a tavolino.

I democratici oggi perdono “incredibilmente” anche con la destra “fantasma” e alla prossima potrebbero dover fare i conti anche con il terzo incomodo: i grillini. Se azzeccano i candidati, come si è visto, al ballottaggio hanno buone possibilità di farcela. Bisognerebbe fare i conti più che con gli uomini, con i metodi di governo del recente passato, che pesano come un macigno su questa situazione e che inducono gli elettori alla fuga dal Pd. O qualcuno riesce a metterci almeno una pezza, o il declino diventerà sempre più inarrestabile. Continuare ad essere conservatori non è solo un errore verso i cittadini, ma, paradossalmente, anche verso se stessi e verso le proprie carriere. Perchè? Fatevelo spiegare da Boccali.

No sindaco, no party!

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Politica

Province – Gli esuberi di oggi e quelli di Novembre La vittoria del Sì al referendum, abolendo le Province, riproporrebbe il tema della ricollocazione degli attuali dipendenti degli enti intermedi di Perugia e di Terni. 700 gli interessati di Ciuenlai

L

e cronache parlano di 40/50 persone nella lista nera del Ministro Madia. L’obiettivo “esuberi zero”, proclamato dall’Assessore Regionale Bartolini, con due anni e mezzo ancora a disposizione, sembra dunque a portata di mano, per concludere nel migliore dei modi l’operazione “Ricollocazione” del personale delle Province. Ma questi signori, propugnatori a spada tratta della tesi del Sì al prossimo referendum costituzionale, non ce la raccontano mica tutta. Mi direte, ma che c’entra il voto di ottobre con i dipendenti delle province? C’entra, c’entra, eccome se c’entra. Se vince il no resta tutto come adesso, sia sul piano istituzionale che su quello finanziario.

Ma, se le previsioni vengono rispettate e la Controriforma della Costituzione (fatemela chiamare, per una volta con il nome giusto), viene approvata, le Province vengono definitivamente abolite.

Avete capito bene, non riformate, ma abolite. Questo vuol dire che la legge Delrio, che le regolava sulla base della vecchia Costituzione, non è più valida.

E quindi oltre a scomparire Presidenti e Consigli, scompare pure l’istituzione.

Di conseguenza i suoi dipendenti non hanno più una sede certa nella quale recarsi ogni mattina. 50 esuberi? Magari! Parliamo invece di 700 poten-

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Se le previsioni vengono rispettate e la Controriforma della Costituzione viene approvata, le Province vengono definitivamente abolite. Cosa succederà?

Boh! ziali esuberi. I dipendenti delle attuali Province, più i 50 vigili non ancora ricollocati. Qualcuno obietterà “Vabbè non ci sono più, ma i servizi restano e quindi il personale che li erogava dovrà farlo anche dopo nell’ente (Regione, Unioni o Comuni) al quale verranno assegnati. Già, ma se questo è parzialmente vero per chi opera nella viabilità, nella scuola e nell’ambiente, la cosa non vale per tutti gli altri. Quelli che lavorano ai servizi generali (Personale, organi istituzionali, Affari generali, ragioneria, economato ecc.) potrebbero non essere tutti o in parte necessari ai nuovi proprietari delle competenze.

Occhio, parliamo di un altro centinaio

di persone che potrebbero finire negli appositi elenchi del Ministero. Insomma questi poveri disgraziati non hanno ancora finito la lunga maratona per riconquistarsi un posto di lavoro che si ricomincia. Qualcuno ha già trovato la soluzione. Una soluzione che sa tanto di zuccherino e che fa a cazzotti con gli obiettivi della controriforma e con la questione risorse. E’ una specie di uovo di Colombo. Si crea un ente di area vasta che potrebbe lasciare le cose come sono. Prima obiezione: potrebbe ma non è previsto nella nuova Carta.

Come unità intermedia tra Regione e Comuni c’è solo la Città Metropolitana che in Umbria è inapplicabile perchè nessuno degli enti ha i requisiti necessari per chiederne la costituzione.

E allora di cosa parliamo? Parliamo di due nuove agenzie della Regione, modello Arpa, o forestazione, comandate da un Direttore Generale, che funzionerebbero un pò come le Aziende Sanitarie. Una cosa simile tradirebbe la nuova impostazione Costituzionale dei poteri locali. Perchè si cambierebbe solo nome a questa istituzione, con l’aggravante antidemocratica di non

Politica

poter più eleggere chi la gestisce, ne direttamente e ne indirettamente come si fa oggi attraverso la platea dei Consiglieri Comunali. Diventerebbero, quindi, un nuovo e pesante strumento a disposizione della tecnocrazia politica, quella che comanda ormai tutto e che ha la prerogativa di essere inamovibile (guardate i nomi dei dirigenti e dei manager regionali e vi renderete conto che da perlomeno 3 lustri sono sempre quelli). Ma azienda o non azienda, con la nuova Costituzione la Provincia scomparirebbe anche nell’articolo che obbliga lo Stato a fornire i mezzi necessari a Regioni ed Enti Locali per esercitare le loro funzioni. Domanda : I pochi soldi di adesso restano o le spese vanno a carico di chi assume le competenze della Province? Parliamo di qualcosa che vale, solo in Umbria, circa 200 milioni di euro l’anno, mica bruscolini. Dunque se le Province vengono abolite lo Stato continuerà a trasferire le stesse risorse di adesso? Non credo! E allora oltre ai servizi ridotti già all’osso, chi ci rimetterà, chi si accollerà l’onere di coprire il buco? La scure potrebbe abbattersi di nuovo, sui dipendenti che sono la parte debole della catena. E senza che questo costituisca, come si continua a propagandare, una reale semplificazione del quadro istituzionale. Anzi l’abolizione delle Province potrebbe rappresentare una specie di tana libera tutti. Le vie della moltiplicazione degli enti e delle poltrone potrebbero diventare infinite.

Il futuro dell’Umbria, se non cambiano

le odierne impostazioni, secondo fonti ben informate di Palazzo Donini, sarebbe così : una Regione due aziende Provincia, almeno sei Unioni dei Comuni (Provincette ad uso e consumo dei ras locali), l’immensa pletora di enti intermedi per Acqua, Rifiuti, Sanità, con la marea di aziende pubbliche ad esse collegate, istituti e aziende settoriali come gli Atc e i trasporti ed infine gli enti regionali “storici” (Sviluppumbria, Arpa, Arusia, Auser, Arulef, Adisu

e chi più ne ha, più ne metta). Sono andato a braccio, e sicuramente me ne sono dimenticato qualcuno. Comunque solo quest’elenco dà l’idea di cosa sia un sistema di potere che deve alimentare gli appetiti di migliaia di persone ad esso legate. E soprattutto quante risorse brucia senza servire alla collettività, ma solo per determinate oligarchie. Una corretta gestione di governo, metterebbe gran parte di tutta questa amministrazione attiva in mano ad un’unico ente, eliminando una quantità industriale di Presidenti, Giunte, Assessori, Direttori, Segretari regionali, Segreterie ed Apparati vari.

Invece, mentre a Roma, un giorno si e l’altro pure, i dirigenti del Pd parlano di semplificazione istituzionale, di riduzione dei costi della politica e di taglio delle poltrone a Perugia (ma non solo a Perugia) i potentati locali fanno l’inverso. La crisi del Pd, oltre ai valori e all’identità, fa tappa anche qui.

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Vasta Speciale Area o Foligno-Spolet

Foligno e Spoleto: un’Area Vasta che può ancora crescere L’industria con vere eccellenze nell’aerospaziale e nel tessile. L’agroalimentare prende il volo di Leo Cubia

U

mbria Settegiorni, attenta ai processi ed agli sviluppi economici e finanziari del territorio regionale dedica uno spaciale all’area del Folignate e dello Spoletino con riferimento a quella che è indicata come Area Vasta che comprende oltre a Spoleto e a Foligno anche la Valnerina. è infatti territorio oggetto di questo “speciale” e cioè l’area più importante della Provincia di Perugia.

Basti pensare al settore agroalimentare che negli ultimi anni ha fatto segnare una forte crescita commerciale, occupazionale e produttiva in settori particolari come quelli della produzione del vino, dell’olio e del tartufo, ciò che ha consentito di tenere alta l’attenzione anche sul resto dell’Umbria.

Qui, in questa Area, anche l’export è in crescita così come accade per il tessile; nel solo settore del cashmere sono 500 le imprese e oltre duemila gli addetti.

Il Polo Aerospaziale poi, fondato da sei aziende dell’area con il supporto di Confindustria Umbria, ha già raggiunto i 360 milioni di euro di fatturato con ben 2.900 occupati, che lavorano in 26 aziende produttrici di servizi e prodotti tecnici e specialistici.

I settori del turismo tematico, della ricerca e delle attività scientifiche sono anch’essi in forte crescita. Anche le banche, soprattutto quelle locali, mostrano segnali soddisfacenti di collaborazione nella erogazione di servizi alle imprese e del credito.

Quest’area fortunata dell’Umbria ha messo da poco nella sua cassaforte un nuovo tesoro, rappresentato dalla nuo-

va Statale 77 Val di Chienti che ora permette di raggiungere le Marche e la Riviera Adriatica in un pugno di minuti. Il valore di questa strada è stato sottolineato nel corso della cerimonia inaugurale, dal premier Matteo Renzi e da coloro che si sono succeduti al microfono.

Questa infrastruttura - che sembra anticipare il progetto di fusione delle regioni dell’Italia di centro – potrà favorire nuovi impulsi alla già solida potenzialità dell’Area.

Le premesse per un ulteriore sviluppo dell’industria e dell’economia ci sono tutte, ma si dovrà agire con intelligenza e con metodo perché questo avvenga. E’ soprattutto indispensabile che fra le varie componenti dell’Area si realizzi un vero accordo dopo aver messo in naftalina i dissensi e le divisioni che in passato hanno danneggiato anche lo sviluppo dell’economia. Divisioni basate su inutili e dannosi contrasti campanilistici.

Un segnale che la situazione sta andando in questo senso pare si possa rintrac-

ciare nel progetto di accordo fra Spoleto e Foligno per l’integrazione dei due ospedali in vista della costituzione di un terzo polo sanitario umbro. Infatti dopo che il sindaco spoletino, Fabrizio Cardarelli, aveva nominato tre “saggi” per studiare come meglio avviare il progetto, anche Mismetti, primo cittadino folignate, ha deciso di individuare altrettanti esperti. La decisione è stata assunta nel corso di un vertice con l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini.

La realizzazione di questo “speciale” punta a creare le condizioni perché si sfruttino le situazioni favorevoli per consentire l’ulteriore sviluppo di questa area. Questa prospettiva non deve essere un sogno o una speranza, ma un impegno.

Per la realizzazione di questo speciale si ringrazia Confindustria Umbria, Università degli Studi di Perugia, BpsBanco Desio, Casse dell’Umbria.

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le Area V Economia e Finanza Speciao-Spoleto Folign

Il settore tessile si rivela strategico: continua a crescere e a dare lavoro

Solo nel polo del cachemire si contano 500 imprese con oltre 2.000 addetti impegnati a disegnare e modellare; e poi c’è la riscoperta della canapa che apre nuove prospettive della canapa che ha visto da sempre Bevagna ai primi posti. E pensare che stava diventando una coltura dimenticata.

In questa cittadina la filiera della canapa ha un’antica tradizione e ultimamente si sta valorizzando con nuovi progetti che sono stati presi ad esempio come modello nazionale, tanto da essere stati ufficialmente illustrati a Montecitorio.

La novità è che la canapa viene utilizzata non solo nel tessile, per realizzare prodotti di moda di alta qualità, ma anche nella cosmesi, in particolar modo per la produzione di olii, creme e saponi; negli imballaggi e nel packaging di vino

di Alberto Laganà

U

mbria e tessile: è uno storico binomio da sempre vincente e la filiera copre tutte le fasi della lavorazione, dalla filatura al confezionamento. Questo tipo di lavorazione affonda le sue radici nel medioevo e nel corso dei secoli ha saputo aggiornarsi e specializzarsi sposando tradizione ed innovazione. Del resto è tutta la regione che si affida al lavoro tessile, tanto che ben 117 società hanno sviluppato un fatturato superiore ai 500.000 euro.

Molte di queste producono proprie marche e al contempo lavorano per importanti brand della moda internazionale.

Nel corso degli anni poi parecchie aziende si sono agganciate ad una particolare produzione di eccellenza, formando un polo del cachemire che può contare in Umbria su 500 imprese e oltre duemila addetti impegnati a disegnare e modellare stilisticamente questa fibra. Dicevamo tradizione ed innovazione e proprio guardando con gli occhi moderni al passato si sta riscoprendo l’importanza

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Polo Aerospaziale Umbro una raccolta di eccellenze di A.L.

I

l Polo Aerospaziale dell’Umbria è una associazione fondata da 6 aziende leader del settore, con il supporto di Confindustria Umbria, le cui competenze spaziano dalla lavorazione e produzione di componenti aeronautici, di sistemi elettronici e di progettazione di banchi prova.

E proprio grazie a questo Polo che l’area della “terza provincia” ha conquistato anche il primato industriale della regione dimostrandosi la più dinamica ed innovativa. Sono 15 le aziende che insistono su tale territorio e fanno da volano a tutto il comparto. Alcuni dati sul loro dinamismo: il 75% ha rapporti commerciali con importanti clienti internazionali, il 56% coopera con istituti di ricerca, il 37% ha laboratori specifici all’in-

terno dell’azienda. Tutte possiedono un’alta specializzazione nei processi industriali e nell’automazione. Tutte effettuano importanti investimenti nella formazione.

Dal 2009, anno in cui è iniziata la partnership tra il distretto dell’aerospazio regionale e la Regione, attraverso il

Vasta Speciale Area o Foligno-Spolet Economia e Finanza e dell’olio ed oliva in linea con le produzioni biologiche; nell’alimentazione sotto forma di farine, foglie per infusi, semi ed oli. Per il presente il settore tessile è un baluardo anche per l’occupazione che, nonostante la pesante crisi che ha colpito il settore, seguita ad occupare migliaia di persone.

Pizzi e Merletti Talvolta il sapiente uso di ago e filo diventa arte, come nel caso della preziosa raccolta di pizzi e merletti di Arnaldo Caprai, imprenditore nel ramo tessile ed è anche un appassionato di manufatti preziosi: egli possiede una ricca collezione di merletti. Verso la metà degli anni settanta fondò il Centro Studi e Ricerche, nato come supporto alla collezione. Oggi il Centro è formato da vari esperti che curano la catalogazione, acquisizione, restauro e promozione della collezione.

La Collezione Museale Caprai è sottoposta al vincolo del Ministero dei Beni

Culturali; è una delle più prestigiose collezioni di manufatti, libri, dipinti tessuti e ricami che vanno dal ‘500 al ‘900 ( circa 20.000 pezzi). Il libro più antico che Caprai possiede è un antico modellario veneziano, dato in dono ad Ippolita Manfredi. L’ultimo pezzo Caprai l’ha acquistato nei giorni scorsi ad un’asta a Londra: 10 milioni (delle vecchie lire) per un pizzo francese del ‘500 (20x18 cm.), con corona e immagine del re.

Centro estero Umbria, sono state molte le iniziative realizzate, soprattutto per favorire la promozione sui mercati internazionali con la partecipazione ad importanti fiere aeronautiche internazionali e numerosi ed importanti sono stati i risultati raggiunti. I dati disponibili, che ancora non incorporano il 2014, mostrano un incremento dei livelli occupazionali nel settore pari a 400 unità. Il fatturato aeronautico è cresciuto del 20 per cento collocandosi a 313 milioni, mentre l’utile è salito all’88 per cento. La forza lavoro si aggira sui 2.500 dipendenti ed un valore della produzione aggregata attestata sui 450 milioni di euro.

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le Area V Economia e Finanza Speciao-Spoleto Folign

La Ncm vola sempre più in alto: nuova sede e più assunzioni A colloquio con Renato Cesca, titolare dell’impresa meccanica folignate specializzata nel settore energetico e aeronautico che chiuderà l’anno con 58 milioni di fatturato

Renato Cesca

di Francesco Castellini

C’

è un cuore che batte, forte, nel centro dell’Umbria. Si potrebbe parafrasare così una realtà importante, incuneata proprio nel Folignate, “incastonata” come una perla rara in un punto strategico di questa terra, pronta a far risplendere quell’Italia che conta, quella che pulsa e non si arrende alla morsa della crisi, quella che di fronte alle difficoltà ha saputo rispondere col coraggio e la forza delle idee; dando di più, mettendo in gioco passione, amore per il lavoro, mantenendo alta la curiosità, operando con senso di sacrificio e sempre guidata da una forte volontà di ricerca, ma sempre mantenendo fede ai propri valori, che non prescindono mai dal mancato rispetto per l’uomo, dal tradire la sua dignità.

«Crescere insieme, partendo dalle risorse e dalla cultura del territorio, solo questo può rappresentare un valore aggiunto che fa sì che il prodotto che si

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viene a realizzare sia davvero speciale, unico, per certi versi ineguagliabile». Sono queste le parole che ama ripetere Renato Cesca, 60 anni, sposato, una figlia, fondatore e titolare della Ncm, impresa meccanica specializzata nel settore energetico e aeronautico, nonché presidente della Htc-High Technology Center (costituita nel 2006 da undici imprese del territorio), e da un lustro anche presidente di Cna Umbria.

«Solo la capacità di fare autocritica può innescare un processo di trasformazione. D’altronde le crisi chiamano al cambiamento, alla messa in discussione di assetti consolidati. Una sfida a cui siamo chiamati tutti, a cominciare da noi stessi e dalle organizzazioni di cui facciamo parte». Renato Cesca racconta così la filosofia che sta dietro a tante scelte vincenti. Nel suo carattere e nella sua lungimiranza in fondo sta il senso del processo che lo ha portato a diventare un capitano d’industria di successo, stimato e apprezzato nel mondo.

Lo dicono i numeri, i risultati raggiunti, i progetti in cantiere, tutti concepiti per realizzare sogni arditi ed anche per costruire un futuro migliore.

Renato Cesca, per anni presidente del polo aerospaziale umbro ha creato dal nulla la sua azienda fino a farla diventare uno dei fiori all’occhiello della meccanica fine. «La svolta c’è stata - rivela - quando alla Ncm fu assegnato un premio prestigioso».

L’importante riconoscimento fu ottenuto nel 2013 a Londra dalla General Electric Oil&Gas (per la quale la Ncm produce da anni camere di combustione, combustori di ultima generazione e ugelli per carburante), nell’ambito della “Supplier conference”. Su circa 150 imprese invitate, di cui solo cinque italiane, furono quattro i premi assegnati: Quality, Fulfilment, Innovation e Engineering.

La Ncm si aggiudicò l’Award For Lean Innovation, per “la capacità di evolversi e rinnovarsi, distinguendosi per l’abilità nell’anticipare i tempi, nel guardare oltre i propri confini geografici e culturali, cogliendo con tempismo le opportunità offerte dal mercato grazie all’alto know how tecnologico dei suoi collaboratori”. Renato Cesca non nasconde la propria soddisfazione. «Oggi siamo 225 persone - dice per fine anno toccheremo i 250. L’anno scorso il fatturato è stato di 44 milioni, quest’anno abbiamo puntato a 58.

A settembre inaugureremo una nuova struttura di seimila metri».

«Nel 2014 abbiamo speso 5 milioni di euro in nuove macchine, nel 2015 altrettanto. Operiamo con un nuovo strumento straordinario che si chiama “Additive manufacturing”, stampanti 3D che dalla polvere di vari materiali come l’acciaio realizza pezzi finiti di altissimo pregio, che diventano parti di turbine. C’è poi un impianto tomogra-

Vasta Speciale Area o Foligno-Spolet Economia e Finanza zera, ma sono convinto che il fatto di operare in un territorio come l’Umbria rappresenti un valore aggiunto. In termini di bellezza, di ambiente, di storia, di etica, di tradizioni, di cultura, di rapporti con le persone, con le scuole, con le università. Certo c’è molto da fare.

Non bisogna mai accontentarsi, arrendersi, crogiolarsi sul passato. Ed è per questo che anche con la Cna puntiamo ad un rinnovamento radicale. Stiamo lavorando molto su tutti i territo-

ri. Oggi l’artigiano ha bisogno di una serie di servizi che prima neanche esistevano, di internazionalizzarsi, di rinnovarsi. E solo puntando sui giovani, mettendo insieme energie, competenze, si può fare alta formazione, e dunque trasformare il modo di pensare e di operare del mondo artigianale e della piccola impresa. Perché c’è bisogno di crescere insieme se si vuole continuare a superare gli ostacoli e guardare lontano».

fico che garantisce la massima qualità e sicurezza del prodotto». «Oggi - continua - lavoriamo soprattutto con l’energia e oltre il 60 per cento della nostra produzione è destinata a paesi come Stati Uniti, Russia, Francia, Ungheria e altre realtà in cui è presente General Electric, il nostro maggiore cliente».

«L’obiettivo è quello di espandere la produzione, equilibrando i nostri settori di competenza (aeronautico, industriale, energetico, tecno-biomedicale) per avere maggiore stabilità e nuove opportunità». Rientra in questo percorso anche il recente accordo tra l’azienda umbra e l’americana Pratt&Whitney, per la produzione di componenti dei motori degli aerei multiruolo F135, per un valore di sette milioni di euro.

E se gli si chiede: cosa ha significato lavorare in Umbria? Cesca risponde così: “Difficoltà chiaramente. Non avere grossi players accanto non aiuta.

Quando abbiamo festeggiato il venticinquesimo il direttore di Agusta, l’azienda di Finmeccanica che fa elicotteri, disse: “Non credevo mai che a Foligno ci fossero tutte queste belle tecnologie, ma io faccio prima ad andare a Mosca che venire qui”. Quindi i problemi sono questi. Ben vengano dunque le strade, i nuovi collegamenti».

Mai avuto la tentazione di andare via da questa regione?

«No, assolutamente, riceviamo inviti dal Canada, dal Messico, dalla SvizUmbria Settegiorni n.3 - 2016

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asta

le Area V Economia e Finanza Speciao-Spoleto Folign

UmbraGroup, valore aggiunto nell’aerospaziale Intervista a Antonio Baldaccini, Ad dell’azienda nata a Foligno nel ’72 e oggi leader nella meccanica di precisione

di Domenico Paladino

U

mbra Cuscinetti è una società italiana che opera nel settore della meccanica di precisione con applicazioni nel mercato aeronautico, industriale e dell’energia, principalmente attiva nella progettazione e produzione di viti a sfere, cuscinetti, attuatori elettromeccanici, sfere, e altre componenti aeronautiche. È leader mondiale nella fornitura di viti a sfere aeronautiche ed è eccellenza internazionale nella fornitura di prodotti ad alta tecnologia nei mercati industriale e dell’energia. Casa madre di UmbraGroup, multinazionale con 4 siti produttivi dislocati in Italia, Germania e Usa che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 150 milioni di euro e 1000 dipendenti (di cui 700 in Italia). Nata nel 1972 a Foligno, Umbra Cuscinetti possiede anche un Centro di Ricerca e sviluppo di motori ad elevate prestazioni, inaugurato nel 2012 ad Albanella, Salerno. Ad Antonio Baldaccini, Amministratore Delegato di UmbraGroup, abbiamo rivolto alcune domande.

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Antonio Baldaccini, a.d. UmbraGroup

Dottore, stiamo parlando di una realtà economico-produttiva d’eccellenza, come un gioiello prezioso e splendente incastonato nella nostra Umbria. Com’è stato possibile arrivare a tale traguardo?

«Grazie ad una forte leadership, grazie ad un gioco di squadra. Sono convinto che solo attraverso il coinvolgimento di tante persone preparate, motivate e disposte a mettersi in discussione tutti i giorni, si può essere in grado di realizzare quello che il nostro padre fondatore Valter Baldaccini ci ha insegnato prima di morire. Parlando di UmbraGroup ci ha detto: “insieme abbiamo gettato un grande seme che diventerà una grande pianta”».

Si parla di “industria 4.0”, di “fabbrica intelligente”. Può spiegarci qual è il progetto che sta dietro a tutto questo?

«Abbiamo bisogno di talenti con un forte background in ambito elettronico ed informatico, in grado in un prossimo futuro di consentire a uomo, macchina e robot di lavorare in totale armonia.

Un passaggio importante è sicuramente l’eliminazione, per quanto possibile, di compiti ripetitivi e con basso valore aggiunto. Henry Ford disse “datemi 2 mani”. Oggi UmbraGroup risponde richiedendo “cervello”».

Il rapporto con le istituzioni scolastiche, col mondo della formazione.

«UmbraGroup investe molto sulle relazioni con il territorio. L’apporto delle Università ha permesso alla Umbra e al nostro reparto R&D di entrare in settori di mercato nuovi e ha dato la possibilità ai ricercatori della UmbraGroup di intraprendere collaborazioni internazionali. L’obiettivo è quello di creare prodotti al passo coi tempi, anticipando il futuro, prima ancora che il futuro arrivi».

In Umbria, ma non solo...

«Essere First significa essere disposti a servire il prossimo guidando senza paura l’innovazione in tutto ciò che facciamo: prodotti, processi e persone. Da qui il nostro impegno nel sociale. Una responsabilità che non si limita al territorio folignate ma guarda al mondo esterno senza confini, sfociando anche in contesti internazionali come i nostri progetti umanitari in Africa».

I prossimi progetti-obiettivi sui quali si sta lavorando?

«Sicuramente prevediamo una crescita organica a livello di Gruppo. Continueremo ad investire in Umbria, ricercando nuove nicchie di mercato e nuovi talenti, oltre a lavorare alla creazione di una nuova sede per Umbra Cuscinetti SpA. Stiamo valutando di destinare uno stabile che occupa 20 ettari alla formazione di futuri leader e per lo studio e ricerca di nuove tecnologie.

E quale migliore contesto di un parco immerso nel verde. L’Umbria rappresenta un valore aggiunto insostituibile».

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L’agroalimentare umbro nel segno della qualità A vino, olio, tartufo, lenticchie, farro e patate riconosciuta l’eccellenza di Alberto Laganà

T

ra il monte Subasio e Spoleto si trova la culla dell’olio extra vergine d’eccellenza non solo umbro ma italiano. Innumerevoli i riconoscimenti, ma il più importante è quello assegnato dai consumatori e dai ristoratori che si affidano in sempre maggior numero ai vari marchi presenti sul territorio. Del resto l’agroalimentare d’eccellenza è uno dei segni distintivi di questa terra, basti pensare al vino, al tartufo, alle lenticchie, al farro ed alle patate che sono una fonte economica importante soprattutto per le zone montane evitandone tra l’altro lo spopolamento come già avvenuto in altre regioni appenniniche.

Naturalmente i fatturati più importanti per le aziende della ‘provincia di mezzo’ sono quelli dati da olio e vino che vede il primo primeggiare nello Spoletino ed il secondo nel Folignate.

Accanto ai grandi marchi ormai affermati nel mondo vi sono una miriade di frantoi, anche di piccole aziende agrarie che tengono alto il livello di qualità ma che dovrebbero avere gli strumenti

Dal punto di vista qualitativo la quota di vini di qualità aumenta in modo considerevole arrivando quasi al 50% della produzione totale, tra bianchi e rossi, dato ben superiore alla media nazionale. Ed il destino di queste zone è puntare proprio sulla qualità piuttosto che la quantità dove sarebbe difficile competere con regioni più grandi e meglio attrezzate, ma questa scelta sta dando i suoi frutti in tutto il settore agroalimentare e lo tiene al riparo dalle ricorrenti crisi di sovrapproduzione e di concorrenza estera.

di sostegno per competere sul mercato globale. Non per niente una delle principali manifestazioni, l’Ercole Olivario, si svolge a Spoleto e raccoglie tutti i principali propduttori e continua a crescere di anno in anno.

La Valnerina primeggia per il tartufo, le lenticchie ed il farro, prodotti di nicchia ma di grande appeal preferiti dai consumatori che pretendono una qualità superiore e sono orientati verso il biologico. Sono alimenti questi di fascia alta anche perchè Pubblicità efficace che si fa notare il territorio in cui vengono proLa vostra immagine su Umbria dotti è limitato e le condizioni Umbria climatiche spesso condizionano raccolti e rese. r 27 orJ EellB QPQolB[JPOF VNCSB

L’altro importante elemento caratterizzante dell’agroalimentare di queste zone è senz’altro il vino r

anno con molte etichette di pregio ma r sVQeriorF aE BMUrJ NeEiB QeS che vede il suo maggior rappre conUenVUJ F RVBliUÆ EJ sUaNQa sentante nel sagrantino dal 1992 La vostra pubblicità presente per 7 giorni su 7.

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asta

le Area V Economia e Finanza Speciao-Spoleto Folign

Casse dell’Umbria, la banca delle eccellenze del territorio Intervista con il Direttore Generale delle “Casse” dottor Pietro Buzzi Casse dell’Umbria è la banca che ha riunito alcune delle Casse di Risparmio della regione e che è entrata a far parte del Gruppo Intesa San Paolo. Si tratta di un Istituto importante per la regione perché presente con sportelli “antichi” in ogni parte dell’Umbria. Abbiamo chiesto una intervista al dottor Pietro Buzzi, Direttore Generale di Casse dell’Umbria per conoscere il ruolo della Banca nel territorio regionale.

di Ceccardo Roccatagliata

D

ottor Buzzi, ci può illustrare il ruolo che le Casse di Risparmio dell’Umbria svolgono in questa regione?

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, attraverso Casse di Risparmio dell’Umbria, rappresenta la prima realtà bancaria regionale e, con oltre 7 miliardi di masse intermediate tra impieghi e raccolta, ha consolidato anche nel 2016 la sua posizione di leadership territoriale. La capacità di un grande gruppo bancario fra i più forti a livello europeo, ha consentito di rafforzare e amplificare le potenzialità di una capillare presenza del territorio, al servizio sia delle imprese che dei privati.

Su quest’ultimo aspetto qualche numero di dettaglio relativo all’andamento dei mutui a privati. Al 31 dicembre 2014 i mutui a privati di CR Umbria ammontavano a 64 milioni di euro. A fine 2015 sono saliti a 184 milioni di euro, con una crescita pari al 187,4%.

Un settore in ripresa, come evidenziano i dati di sistema, colto in anticipo dal gruppo Intesa Sanpaolo, Casse di Risparmio dell’Umbria, grazie ad un’offerta particolarmente vantaggiosa in termini di tassi e di elasticità di prodotto, ha segnato prima di altri una

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forte crescita sul fronte dei mutui a privati: dal 2014 al 2015 la nostra quota di mercato in questo segmento è passata dal 20,5 al 33,6%, Pietro Buzzi vale a dire un mutuo su tre in Umbria è stato acceso con noi.

Anche nella prima metà del 2016 il trend di crescita nella erogazione di mutui a privati si conferma importante. Nel primo semestre di quest’anno continuiamo a crescere, abbiamo erogato oltre 100 milioni di mutui a privati, con un aumento del 140% rispetto al primo semestre del 2015.

Anche sul fronte del sostegno alle imprese, interpretando al meglio le potenzialità del modello di servizio che il Gruppo ha adottato a partire dal 2015, la Cassa ha evidenziato numeri importanti che la pongono quale interlocutore privilegiato per il sistema produttivo regionale nei confronti del quale ha messo a disposizione nel primo semestre dell’anno circa 170 milioni di credito a medio e lungo termine.

Dottor Buzzi, come si concretizza la politica degli impieghi nel territorio regionale ed in particolare nell’Area Vasta Foligno–Spoleto?

La presenza sul territorio umbro si

concretizza in un capillare presidio rappresentato da 83 filiali Retail, 12 Filiali Personal e 5 Filiali Imprese, che assicurano una rete in grado di fornire supporto finanziario e consulenza differenziati in funzione dei bisogni ma sempre vicino ai clienti e caratterizzato da alta qualità.

Per quanto riguarda il Territorio di Foligno e Spoleto il discorso è il medesimo e le filiali del Gruppo presenti in questo ambito territoriali sono 29 Retail, 4 Personal e 2 Imprese.

Per quanto riguarda le politiche di impiego a sostegno dell’economia, il Gruppo ormai da anni ha indirizzato la propria azione a sostegno di quelle aziende e di quelle iniziative imprenditoriali in grado di rappresentare il fulcro per la crescita del territorio di riferimento e del paese più in generale. Il quadro regolatorio nel quale il sistema bancario opera impone scelte sempre più accorte e quindi l’attenta selezione delle progettualità e delle iniziative è appunto dettata dalla necessità di mantenere alto il livello di efficacia ma al tempo stesso di gestire nell’ambito di livelli accettabili i profili di rischio insiti in tutte le operazioni creditizie.

Nel nostro territorio ci rivolgiamo a tutte quelle aziende che in questi anni di crisi profonda sono state comunque in grado di crescere innovandosi e guardando a nuovi mercati e prodotti per ritagliare spazi di competitività sempre maggiori. Per fortuna nel nostro territorio ci sono molte realtà, di

Vasta Speciale Area o Foligno-Spolet Economia e Finanza

tutte le dimensioni, che sono state in grado di distinguersi nelle difficoltà e di ottenere dei risultati in termini di crescita e di posizionamento competitivo che superano le mere dimensioni aziendali ma che premiano le specificità e la qualità.

In quest’ottica sono state strutturate anche iniziative come quella delle filiere che, seppur identificate in un’azienda capofila, consentono ad aziende di minori dimensioni di avere accesso a forme di sostegno finanziario di varia natura, proprio beneficiando dell’appartenenza alla filiera stessa.

Quale è il rapporto di Casse dell’Umbria con il Polo Aerospaziale?

Il cluster o polo Aerospaziale Umbro annovera tra i suoi partecipanti 28 aziende oltre all’Università per gli Studi di Perugia e rappresenta proprio un esempio di “eccellenza” e di unicità con il quale, nel tempo, la Cassa ha instaurato rapporti di reciproco interesse.

E’ un esempio delle aziende che ho citato prima, che sono riuscite ad affermarsi grazie alla qualità del management, delle sue produzioni che viene riconosciuta dai maggiori players internazionali che a loro si rivolgono e a loro affidano produzioni strategiche per progettualità di respiro internazionale.

Mi lasci concludere con un punto di orgoglio “territoriale” che deriva dalla soddisfazione di veder ormai affermate aziende che abbiamo seguito sin dai loro primi passi ed alle quali ritengo abbiamo fornito nel tempo supporto professionale adeguato per raggiungere gli standard di eccellenza che oggi vengono loro riconosciuti.

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Cronaca umbra

L’Università degli Studi di Perugia ha il suo Campus in stile americano Da giugno è tornato a splendere il Centro Sportivo Bambagioni grazie all’unità di intenti fra Ateneo, Cus Perugia, che gestisce il complesso, e con la collaborazione del Circolo San Martino. Aperto agli studenti e al pubblico anche il punto ristoro

di Gerardo De Santis

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ochi atenei possono vantare un campus universitario come quello di Perugia. Una bellissima struttura, situata in un’area pensata su misura per gli studenti, per soddisfare tutte le loro esigenze: dallo studio, allo sport, alle discipline artistiche, agli eventi culturali e ludici, e in ultimo anche in grado di garantire un momento di ristoro di qualità. L’impianto situato in via Giuseppe Bambagioni (zona Pallotta) è ritornato a risplendere e a fornire alla cittadinanza (universitaria e non) un luogo incantevole e di grande relax in pieno centro urbano. Dallo scorso giugno il Centro sportivo CampCus è stato dunque recuperato, ristrutturato e in piena funzionalità. Era il sogno del Magnifico Rettore Franco Moriconi, dichiarato sin dal suo inse-

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Il Rettore Moriconi con il presidente del Cus Cavicchi

diamento a Palazzo Murena. La riapertura del centro sportivo è avvenuta grazie all’unità di intenti fra Ateneo, Cus Perugia, che gestisce il complesso, e con la collaborazione del Circolo Universitario San Martino, che ha la sua sede nella struttura. Oggi il CampCus lo si può definire fiore all’occhiel-

lo del sodalizio universitario. E basti ricordare che quest’idea che per prima la polisportiva perugina aveva lanciato in Umbria negli anni Ottanta, poi è stata copiata da tante altre associazioni. La riapertura del centro vuole essere un segnale concreto di attenzione agli aspetti sociali e di condivisione che devono caratterizzare la vita della comunità universitaria. In questa ottica la Club House sta a rappresentare l’auspicio che in questo luogo ci si possa incontrare e socializzare.

«Il buon funzionamento di un’istituzione come la nostra - ha dichiarato Moriconi il giorno dell’inaugurazione - si misura anche dalle occasioni di arricchimento personale che essa sa offrire e da come contribuisce al miglioramento della qualità della vita di coloro che vivono la comunità universitaria». «Ringrazio il Cus per aver riportato, a tempo di record, questo Centro sportivo al giusto splendore e alla necessaria funzionalità. L’augurio è che possa diventare un punto d’incontro fra gli universitari, fra l’Ateneo e la città e grande palestra per le diverse discipline sportive; sicuramente anche il primo tassello della futura Cittadella dello Sport, insieme agli impianti del Cus, a nord di via Tuderte, e al Centro di Medicina sportiva dell’ex Grocco». «Ringrazio sentitamente il Rettore Moriconi, l’Università, le aziende e quanti si sono adoperati per giungere a questa giornata che segna per noi tutti una sorta di ritorno a casa - ha detto Pier Luigi Cavicchi, presidente del Cus Perugia -. Un pensiero particolare va alla Cooperativa

Cronaca umbra

Alcune immagini della struttura; in alto a sinistra l’inaugurazione del 23 giugno 2016 e nella pagina precedente il taglio del nastro del Circolo San Martino

Servizi Associati che, in tempi record, ci ha permesso di realizzare i lavori di ristrutturazione.

Il Centro intitolato a Giuseppe Bambagioni, un nostro caro amico, è tornato così nella piena fruizione degli studenti, dell’Ateneo, della città. Un luogo per stare insieme e praticare attività sportive nella splendida cornice naturale del parco arricchito dalla suggestiva piscina». «Oltre agli impianti - ha aggiunto Cavicchi - sono presenti un ristorante e una Club House gestiti da giovani, la Cooperativa San Martino, che offre ulteriori opportunità per godere a pieno di questo spazio. Sono in piena attività i campus estivi, fiore all’occhiello della nostra Polisportiva fin dagli anni Ottanta rivolti ai bambi-

ni in età scolare, che dureranno sino a settembre. I ragazzi, in numero ben oltre le più rosee aspettative, sono in continuo aumento a testimonianza dell’interesse che c’è per queste attività all’interno di un complesso unico come è il Bambagioni; abbiamo previsto anche agevolazioni per chi ha più di un bambino, per i dipendenti dell’Ateneo, per i soci del Cus. I nostri piccoli ospiti possono rimanere o solo al mattino, o anche nel pomeriggio, con la possibilità di fruire del pranzo curato, in un’ottica di una alimentazione corretta, in collaborazione con il Centro Curiamo». «Tutte le attività sportive dei campus sono curate da istruttori federali», ha concluso Cavicchi che ha auspicato una forte collaborazione anche con il Circolo Universitario San Martino.

Il centro è dotato di una piscina, due campi da tennis, un minicampo da basket, un campo da beach-volley e beach-tennis; un campo da calcio polifunzionale, una struttura al coperto utilizzabile anche in caso di mal tempo; due spogliatoi; una piccola sala riunioni, un’area ristoro con bar ed una sala ristorante dotata di tv. Tante le discipline che vi si possono praticare: atletica, arti marziali, nuoto, pallavolo, rugby, sport&lifestyle, tennis, materie sportive che saranno coordinate da istruttori qualificati e da laureati in

Scienze Motorie.

Una particolare attenzione viene data alla promozione di un corretto stile di vita, grazie alla collaborazione con “Curiamo” ci sono dei laboratori settimanali curati da esperti dietisti che forniscono consigli personalizzati sull’alimentazione.

I partecipanti possono aderire a periodi settimanali scegliendo tra giornata base e tempo pieno, potendo sfruttare il servizio ristorazione per il pranzo oppure optando per il rientro a casa a fine mattinata.

Tra le finalità del campus un’esperienza di gruppo, la relazione costruttiva con i coetanei, l’autonomia organizzativa, lo sviluppo della capacità di gestione del tempo e l’educazione al rispetto delle regole.

Insieme al Cus Perugia si può dunque fare una vacanza sportiva in città con i periodi settimanali che prenderanno il via dal 20 giugno e termineranno il 9 settembre, a ridosso della riapertura delle scuole.

Vantaggiose le tariffe rivolte agli studenti, con ulteriori sconti per i figli dei dipendenti Unipg ed Unistra (docenti, impiegati) e per i figli dei dipendenti del Circolo Ricreativo Culturale Universitario San Martino, Fondazione Onaosi ed enti convenzionati. Per tutte le informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Cus Perugia che si trova in via Tuderte, 10 (telefono 07532120) oppure consultare il sito internet www.cusperugia.it che fornisce notizie dettagliate.

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Cronaca umbra

Foligno - Spoleto: ospedali verso l’integrazione In vista del terzo polo sanitario i Sindaci delle due città nominano ciascuno i “saggi” che dovranno studiare come avviare il progetto

di Billy Bushon

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are una ‘vocazione’ a ogni presidio, evitando doppioni e facendo più cose in determinati posti, far spostare non solo i cittadini ma anche le equipe mediche.

Ad esempio uno spoletino si recherà a fare una certa operazione a Foligno, che si trova a 15 minuti di auto, sarà operato in quella struttura dal medico che lo ha seguito. Per fare questo è indispensabile raggiungere una buona integrazione ospedaliera. Queste cose, dette a suo tempo in audizione davanti alla Commissione sanità del Consiglio regionale, sono alla base del confronto tra Foligno e Spoleto riguardo al progetto di integrazione dei due Ospedali, in vista della costituzione di un terzo polo sanitario. Sul progetto le due città sembrano viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Infatti dopo che il sindaco spoletino, Fabrizio Cardarelli, ha nominato tre “saggi” per studiare come meglio avviare il progetto, anche Nando Mismetti, primo cittadino folignate, lo ha fatto nel corso di un vertice a Spoleto svoltosi alla presenza dell’assessore alla Sanità, Luca Barberini. Ad annunciarlo è stato Cardarelli, attra-

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verso una nota diramata dal Comune di Spoleto, a margine dell’incontro.

“Dopo l’individuazione dei tre medici spoletini Enzo Ercolani, Alessandro Laureti e Antonella Esposito, nominati dal sindaco Cardarelli per effettuare un’analisi rigorosa dei servizi sanitari del nosocomio spoletino, in vista del progetto di integrazione con l’ospedale folignate – si legge– anche il sindaco Nando Mismetti, durante la riunione, ha esplicitato la volontà di nominare un analogo gruppo di tre esperti. “È stato un incontro molto positivo – ha spiegato il Sindaco Cardarelli – avvenuto in un clima di grande serenità e di collaborazione.

SS77 e le promesse non mantenute La protesta degli abitanti delle frazioni folignati

C

on la soddisfazione di tanti le due direttrici del Quadrilatero (ma la Perugia – Ancona sarà finita il prossimo anno) sono state inaugurate, però qualcuno è rimasto deluso, per le promesse non mantenute.

I delusi sono gli abitanti delle frazioni folignati di Scopoli, Sellano, Ponte Santa Lucia, Rasiglia, Casenove, Volperino, Pale e Molini) che con l’apertura della Follino – Cinitanova Marche perderanno quasi completamente l’apporto del traffico interno con riflessi sull’economia locale. Soprattutto con questa apertura risultano danneggiati i produttori di patate rosse, lenticchie tartufi che fino a ieri venivano offerti e commercializzati con punti di vendita mobili lungo la vecchia statale.

La loro delusione l’hanno educatamente dimostrata con striscioni sroto-

lati nel coro della cerimonia d’inaugurazione. Che cosa vogliono i protestanti lo ha detto la Presidente della Regione Marini: era stato promesso uno svincolo a Scopoli, ma è rimasto una promessa. Dal canto loro i produttori di patate rosse ed altro avevano chiesto (e avevano ottenuto una promessa) la realizzazione di una specie di piazzale lungo la nuova 77, dove avrebbero potuto offrire agli automobilisti i loro prodotti. Ma il piazzale è rimasto (per il momento) solo un progetto.

Cronaca umbra

A Gubbio il Comitato per il Sì intitolato ad “Angelico Fabbri” Coordinatore è l’avvocato Nicola Aloia, Francesca Castellani è responsabile nazionale del welfare di S&D di Leo Cubia

A

Gubbio il 23 luglio scorso si è costituito per iniziativa dell’associazione Socialisti e Democratici il Comitato per il Sì al Referendum Costituzionale. Il Comitato è stato intitolato ad Angelico Fabbri una figura di tutto rilievo della storia della Città dei Ceri e anche dell’Italia, un politico di Gubbio nato nel 1822 che fu il primo, allo scoppio della guerra nel 1848 dei volontari umbri a partire. Fu animatore e promotore di iniziative patriottiche e politiche sostenendo l’idea liberale.

Così come annunciato dai promotori nazionali del Comitato per il Sì anche a Gubbio numerosi cittadini - nucleo costituente del comitato - hanno voluto con la propria adesione dare un punto di riferimento in vista dell’importante appuntamento referendario di Ottobre. Sarà convocata una pubblica assemblea aperta a tutti per riportare i punti programmatici della riforma costituzionale ed approfondire la tematica confermando sin da ora l’invito per ogni cittadino che voglia partecipare, dare il proprio sostegno e contributo e collaborare a questo progetto. Tra gli obiettivi del comitato c’è quello di sostenere anche numericamente il Referendum Costituzionale voluto dal presidente del Consiglio e dalla Ministra delle Riforme Maria Elena Boschi. Sono stati eletti dalla maggioranza degli aderenti al comitato referendario in qualità di Coordinatore l’Avv. Nicola Aloia ed in qualità di

L’avvcato Nicola Aloia

Vice è stato nominato il Maestro Ciro Carbone. In questa fase costituente saranno le figure di riferimento per coloro che vogliono aderire al Comitato eugubino. In proposito c’è da segnalare che la dottoressa Francesca Castellani è stata da poco nominata responsabile nazionale del welfare di S&D ed è stata posta a capo del coordinamento dei Comitati costituiti a livello regionale da S&D per il Sì . La dottoressa Castellani ha fatto presente che sono numerosi i cittadini che hanno voluto entrare a far parte del nucleo costituente . E’ stato segnalato che i primi comitati sono nati in tutta la Regione con numeri e adesioni significativi soprattutto in alta Umbria da Gubbio a Pietralunga. Ora l’attenzione e l’impegno proseguono nel ternano e nella parte sud dell’Um-

bria. Francesca Castellani ha comunicato che sarà convocata da S&D Umbria una pubblica assemblea aperta a tutti per riportare i punti programmatici della riforma costituzionale ed approfondire la tematica confermando sin da ora l’invito per ogni cittadino che voglia partecipare, dare il proprio sostegno e contributo e collaborare a questo progetto per la nascita e crescita di nuovi comitati.

Tra gli obiettivi dei comitati prioritario è quello di sostenere anche numericamente il Referendum Costituzionale voluto dal presidente del Consiglio e dalla Ministra delle Riforme Maria Elena Boschi e corroborato da oltre 600.000 firme di sostegno delle quali oltre 7000 raccolte da S&D e altresì corroborato da molte votazioni parlamentari. In questa fase costituente saranno le rappresentanze dell’Associazione Socialisti e Democratici a rappresentare nei comitati le figure di riferimento per chi vorrà aderire, provenendo oltre che dal PD anche dalla società civile.

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Cronaca umbra

Castello, mobilitazione per dire no all’arrivo di profughi rifugiati Destinati ad una abitazione privata del Rione Prato. Petizione popolare con raccolta di firme e una interrogazione al Comune per scongiurare tale evenienza di M.N.

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na petizione popolare con tanto di raccolta di firme e una interrogazione per evitare il probabile arrivo nel rione Prato, in una abitazione privata, di un gruppo di profughi/rifugiati. Un intera zona del centro storico si è mossa per scongiurare tale situazione, con una raccolta di firme che verrà presentata al sindaco e alle forze dell’ordine. Senza dimenticare alcuni volantini spuntati nella notte nella zona centrale della città.

Contemporaneamente anche Cesare Sassolini, esponente di Forza Italia e consigliere comunale di minoranza, si è messo all’opera, presentando una interrogazione su questa vicenda. «Alcuni cittadini residenti e commercianti nel Rione Prato – ha detto- mi hanno segnalato un presunto arrivo, in un’abitazione privata in via San Florido, di un gruppo di profughi/rifugiati. La vicenda, di non facile ricostruzione per la mancanza di un aperto dialogo tra l’affittuario e i vicini, vedrebbe affittare l’appartamento, di grandi dimensioni, ad una non nota cooperativa di Perugia che, tramite la Prefettura di Perugia, gestirebbe un progetto di integrazione di dette persone. Nell’appartamento arriverebbero circa 10 soggetti, tra i 20 e i 30 anni provenienti dall’Africa ed accolti in Italia come, pare, rifugiati politici. A gestire il gruppo sarebbero degli operatori della Cooperativa che, come già accade negli appartamenti de La Tina gestiti dall’Arci e sui quali a suo tempo presentai un’altra interrogazione, si occuperebbero di loro per alcune ore della giornata». Sassolini punta il dito, da una parte, sulla scarsa conoscenza sia

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Il rione Prato di Città di Castello; a fianco il consigliere comunale Cesare Sassolini

della Cooperativa che dei loro ospiti stranieri in un Rione che conta già un alto numero di extracomunitari e comunitari dell’Est Europa rispetto ai tifernati, e dall’altra il probabile danno alla già compromessa vocazione turistica dell’intera area del centro storico.

«Chiedo – ha concluso – di adottare tutti i provvedimenti opportuni al fine di evitare il verificarsi di tale specifico accadimento e inoltre di scongiurare il verificarsi di eventi simili in altri rioni, quartieri o frazioni del nostro Comune».

«Caritas e Arci hanno la gestione concreta dei rifugiati che sono arrivati a Città di Castello nell’ambito di

un programma che sta in campo alla Prefettura di Perugia – ha spiegato il sindaco Luciano Bacchetta – l’amministrazione comunale non è coinvolta in nessun modo in questo tipo di accoglienza e spesso mi sono trovato ad apprendere da fonti del tutto informali della presenza di rifugiati, il cui arrivo non era stato notificato neanche alle forze di polizia. Nel frangente del primo arrivo mi sono attivato presso tutti i soggetti preposti ma la legge prevede la possibilità per i richiedenti asilo di avere un alloggio in qualsiasi luogo del territorio nazionale laddove i privati mettano a disposizione alloggi. Il sindaco è anche rappresentante periferico del governo e ha margini di manovra stretti sulle materie statali ma al monitoraggio permanente del coordinamento delle forze dell’ordine con l’amministrazione comunale, assocerò anche una nuova richiesta di informazioni al Prefetto».

Cronaca umbra

Terni, omicidio Raggi: la famiglia non può ricevere l’indennizzo Fu ucciso da un marocchino ubriaco la sera del 12 marzo 2015. David lavorava da un anno e il suo reddito era appena superiore a quello minimo previsto dalla legge di Leo Cubia

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a sera del 12 marzo 2015 David Raggi, 27 anni di Terni morì, per strada, ucciso da Amine Assaoui, 29 anni, detto Aziz, marocchino, clandestino e già condannato per più reati.

Il marocchino, completamente ubriaco, senza alcun motivo assalì il Raggi squarciandogli la gola con un coccio di vetro. A quasi un anno e mezzo da quella tragica serata si scopre che la famiglia della giovane vittima non ha diritto ad alcun indennizzo di quelli previsti dal nuovo fondo statale istituito per le vittime di reati intenzionali e violenti dello scorso 7 luglio. Il motivo? David, era troppo ricco.

David lavorava come informatore farmaceutico, era molto conosciuto a Terni, non solo tra i suoi coetanei, ma per la sua attività di volontario anche nel mondo dell’assistenza sanitaria d’emergenza con il 118. Il perché di questo schiaffo che la famiglia Raggi ha ricevuto dalla burocrazia lo ha spiegato l’Avvocato Massimo Proietti che assiste la famiglia del giovane ucciso. Il quale ha ricordato come David avesse cominciato a lavorare da un anno quando fu ucciso, e come avesse un reddito di 13mila e 500 euro; una cifra che risulterebbe incompatibile con la normativa del fondo che prevede come tetto massimo per poter accedere al fondo stesso quella degli 11mila e 500 euro. Si tratta di una limitazione gravissima e incostituzionale, commenta l’avvocato Proietti che assiste anche altre famiglie che si trovano nelle stesse condizioni dei Raggi, e cioè quella di Pietro Raccagni, commerciante bresciano ucciso durante una rapina in villa da

David Raggi; a destra il suo assassino, il marocchino Amine Aassaoui

una banda di stranieri nel luglio 2014, e di Carlo Macro, 33 anni, ucciso da un indiano clandestino che lo aveva trafitto al cuore con un cacciavite nel febbraio del 2014,a Roma. Anche per loro l’indennizzo biene negato a causa del reddito troppo alto. La famiglia di Macro ha già avviato una causa civile davanti al tribunale di Roma (prima udienza il 12 dicembre prossimo), e l’avvocato Proietti ha annunciato che solleverà una questione di legittimità costituzionale perché a suo dire «la norma è contraria ai principi costituzionali interni ed europei».Secondo il legale, inoltre, la legge presenta un’anomalia anche per quanto riguarda l’ammontare del fondo: «quest’ultimo è stato accorpato al già esistente fondo per le vittime dei reati di mafia, estorsione ed usura, con un’integrazione di appena 2 milioni e 600 mila euro l’anno. Si tratta di una cifra insufficiente a soddisfare tutte le richieste e, tra l’altro, al momento non ci sono previsioni né sull’entità dell’indennità, né sulle modalità e i tempi di

erogazione. È quindi un fondo che di fatto non risarcirà nessuno, una presa in giro e un’elemosina». «Sto scrivendo ai parlamentari umbri affinché si facciano promotori di una modifica della legge 122 - ha detto il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo - è assurdo considerare il reddito di David tale da non consentire alcun risarcimento».

Di Girolamo ha fatto anche presente che «la Regione Umbria – dal canto suo - invece già provveduto ad erogare quanto dovuto alla famiglia Raggi». Il fondo nazionale, che recepisce una direttiva europea in materia risalente già al 2004, prevede che le vittime di «reati intenzionali violenti» vengano risarcite dallo Stato nel caso che il responsabile resti ignoto o che non abbia risorse economiche per risarcire la vittima per i danni arrecati a questa o, nel caso di morte, ai famigliari.Assaoui è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere e nel febbraio scorso la famiglia di David ha deciso di far causa allo Stato, convinta che l’inadempienza nei confronti dell’extracomunitario (considerato pericoloso e appunto già colpito da un decreto di espulsione mai eseguito) sia stata causa indiretta dalla morte del loro congiunto.

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Where Umbria - Edito su licenza IC International Communication Srl - N. 3 - Anno XXI - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, PG - ed.spec. Luglio - Agosto 2016

SETTIMANALE DI CULTURA, SPETTACOLI, TURISMO ED EVENTI

Speciale

L’Umbria tutta da scoprire Teatro, Mostre, Sagre e Cultura.

Tutti gli appuntamenti estivi nella nostra regione

Corciano, fino al 21 agosto la 52esima edizione del Corciano Festival

Todi, dal 27 Agosto il “Todi Festival” con musica, teatro, danza, arti visive

Umbria terra di film e di fiction, una mostra a Palazzo Baldeschi

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Corciano Festival – Agosto Corcianese 52ma edizione Un ricco programma che va dal 6 al 21 Agosto per ricordare il 500mo anniversario della Nascita di Ascanio della Corgna

di L.C.

C

orciano ospita dal 6 al 21 Agosto la 52ma edizione del Corciano Festival/Agosto Corcianese, un appuntamento ricco di spettacoli e incontri dedicati all’arte visiva, al teatro, alla musica, alla letteratura e alla memoria delle proprie origini. L’edizione 2016, in occasione dei 500 anni dalla nascita, ruoterà intorno alla figura e alla storia di Ascanio della Corgna. Dal teatro di Maurizio Schmidt con le novelle del Decameron di Boccaccio, alla sezione musica che proporrà concerti di ogni genere tra musica contemporanea, classica e d’autore, tra i quali quelli di Tosca e degli Oblivion; dall’arte visiva interamente dedicata al condottiero Ascanio Della Corgna in tutte le sue sfumature, alla letteratura con interessanti presentazioni e dibattiti sul tema, fino alle affascinanti rievocazioni storiche in costume e divertenti serate enogastronomiche: l’Ago-

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sto Corcianese farà vivere al pubblico un’energia culturale offrendo occasioni di incontro, di riscoperta delle eccellenze italiane e del territorio, confermando il suo spirito eclettico e di ampio respiro. Il Festival si svolgerà tra i palazzi, le opere d’arte e l’intatto tessuto medievale del centro storico di Corciano, un gioiello di storia sopravvissuto al tempo e uno dei Borghi più belli d’Italia, riconosciuto come Destinazione Europea d’Eccellenza. A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti, il Corciano Festival ospita un interessante appuntamento, riservato ai giovani artisti e designer e dedicato al primo marchese della Corgna, con la mostra “Fiero Condottiero: Allegorie tra arte e design su Ascanio del-

la Corgna”. Gli artisti protagonisti: Giuliano Andreassi, Federica Braconi, Alessandra Baldoni, Cristiano Carotti, Filippo Fanini, Roberto Ghezzi, Pierre Moretti, Laura Patacchia, Jelena Panjkovic, Frikete Topalli e Skizzo. Prevista una sezione dedicata agli studenti di fotografia del NID (Nuovo Istituto di Design), che si sono voluti confrontare con questa singolare tematica. I protagonisti: Federica Lampone, Barbara Delli Franci, Valeria Schettino, Irene Marchionni, Valentino Petrosino, Eleonora Reali, Giorgia Marcucci. Tra i protagonisti della programmazione musicale del Festival da segnalare gli Oblivion, il gruppo musicale-teatrale, protagonista di una serata all’insegna del musical e del divertimento attraverso mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate. I cinque musicistiattori sono stati accompagnati dalla Corciano Festival Orchestra diretta dal Maestro

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Bernardi e Spence: iperrealisti a Todi La Mostra nella rinnovata Sala delle Pietre visitabile fino al 21 Agosto

Cristiano Arcelli (foto B.Rigon); nella pagina precedente Oblivion (foto A.Radelli) e, in basso, Tosca

Celardi. Una ‘gloria corcianese’, Cristiano Arcelli, uno dei più interessanti saxofonisti del jazz mondiale, torna nella sua città natale insieme alla cantante di fama internazionale Cristina Zavalloni, affiancati dal contrabbasso di Daniele Mencarelli e dalla batteria di Alessandro Paternesi, con la loro ultima ‘fatica’ discografica Brumana, Ordinario di Musicologia e Storia della Musica dell’Università degli Studi di Perugia. Il 12 agosto la Corciano Festival Orchestra sarà protagonista di un concerto con musiche dall’Archivio del Concorso di Composizione per Banda.

Sabato 13 agosto, Piazza Coragino sarà il palco del Concerto della Banda Filarmonica di Corciano, un evento per ricordare il quarantesimo anniversario della scomparsa del Maestro Mariano Bartolucci; lunedì 15, spazio ai giovani, sulla strada del successo: con il concerto “ISPIRAMORE” ospite del Festival Giovanni Artegiani -il diciannovenne cantautore umbro vincitore del premio Lucio Dalla 2016- e la sua Band. Il concerto a chiusura del Festival, domenica 21 agosto, vedrà un’esibizione della Corciano Festival Orchestra con le musiche dei brani vincitori della 30° edizione del Concorso Internazionale di Composizione per Banda: “Echoes of San Marco” del compositore olandese Johan De Meij e “Poirot” dello spagnolo Vicente Ortiz Cimeno.

di L.R.

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a rinnovata Sala delle Pietre di Todi, ospita la mostra “Iperrealismo a Todi” della coppia di artisti Roberto Bernardi e Raphaella Spence. L’esposizione sarà visibile sino al 21 agosto (orari 10.30-13.00; 15.3018.30). Dieci le opere in mostra di Roberto Bernardi e Raphaella Spence, due autentici talenti dell’Iperrealismo (o Fotorealismo).

Il fotorealismo nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘60 sulla scia della Pop Art e si basa sull’uso di una o più fotografie da cui si ricavano le informazioni necessarie all’artista per la creazione della sua opera. Negli anni successivi, il fotorealismo inizia a diffondersi anche in Europa dove, negli anni Settanta, il gallerista Isy Brachot introduce il nuovo termine “Iperrealismo” per descrivere l’evoluzione del fotorealismo nella tecnica e nel nuovo concetto che andava ad esprimere.

Roberto Bernardi, nato a Todi nel

Raphaella Spence e Roberto Bernardi; in alto “Il mulino a vento” (R.Bernardi) e “Empire State” (R.Spence)

1974, inizia a dipingere giovanissimo. Nel 1994 tiene la sua prima mostra personale a Todi, e da allora ha esposto le sue opere in 12 personali tra New York, Londra, Parigi, Detroit. Partecipa inoltre a molte collettive in diversi musei A dicembre 2016 per la prima volta esporrà nella sua prima personale a Singapore.

Raphaella Spence, nata a Londra nel 1978, è nipote del celebre architetto inglese Sir Basil Urwin Spence. Trasferitasi in Italia con la sua famiglia, all’età di 19 anni si dedica a tempo pieno alla pittura, sperimentando diverse tecniche per poi avvicinarsi definitivamente all’iperrealismo. Da allora ha esposto le sue opere in 9 personali tra New York e Londra. Nel 2003 partecipa alla mostra “Iperrealisti”, il più grande evento sull’Iperrealismo mai realizzato in Italia, allestito al Chiostro del Bramante a Roma e curata da Gianni Mercurio.

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Where Umbria

Appuntamenti dalla Regione presso la Chiesa di San Francesco, Concerto Polifonico dei Cantori di Cannaiola.

Info: Tel. 0742 332269 treviturismo.it

Perugia

Martedì 30 agosto, nella bellissima cornice dei Giardini del Frontone, concerto di Vinicio Capossela. Data umbra del tour estivo “Polvere” del cantautore e polistrumentista irpino.

Info: Tel. 331 9488452 Four Season Quartet - Trevi, Piazza Mazzini

MUSICA Venerdì 5 agosto alle ore 21, in Piazza Mazzini, Four Seasons Quartet Perugia, Jazz and Blues music.

Info: Tel. 0742 332269

Sabato 3 settembre alle ore 21.30, in occasione del Tributo al maestro Sergio Endrigo, concerto di Marco Castoldi, in arte Morgan. Lo spettacolo si terrà nella suggestiva cornice di Carsulae. tributoendrigoterni@gmail.com

Trevi (PG)

Trevi (PG)

Trevi (PG)

Lenuta Ciulei - Preggio, Chiesa San Francesco

Giovedì 11 e Giovedì 25 agosto alle ore 21, presso il Teatro Clitunno, “The song of a Life 2016”, nell’ambito della Stagione Concertistica 2016 Amici della Musica.

Info: Tel. 0742 332269 treviturismo.it

Umbertide (PG)

Martedì 16 agosto alle ore 21.15, presso la Chiesa di San Francesco di Preggio, Le quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Il Maestro George Atanasiu dirige la Philadelphia Orchestra. Lenuta Ciulei al violino. www.preggiomusicfestival.com

Città della Pieve (PG)

Giovedì 25 agosto alle ore 21.15, presso il cortile di Palazzo della Corgna, “Solstizio d’estate”, concerto per flauto e chitarra di Asia Uboldi (flauto) e Emanuele Addis (chitarra) .

Vinicio Capossela - Perugia, Giardini del Frontone

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Terni

Trevi (PG)

Domenica 28 agosto alle ore 21,

Venerdì 16 settembre alle ore 21.30, presso il Teatro Clitunno, nell’ambito di Segni Barocchi 2016, concerto dal titolo “On the Edge of a Perfect Moment”. Rita Marcotulli – pianoforte, Handy Sheppard – sax.

Info: Tel. 0742 332269 treviturismo.it

TEATRO Trevi (PG)

Sabato 6 agosto alle ore 21, in Piazza Mazzini, spettacolo teatrale dal titolo “E pu dicete che so mattu”, a cura della Compagnia Teatrale Arca.

Info: Tel. 0742 332269 treviturismo.it

Umbertide (PG)

Il 6-8-10-12-14 agosto alle ore 20.30, presso il giardino della Chiesa parrocchiale di Preggio, La Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Regia di Pietro Vispi. www.preggiomusicfestival.com

Appuntamenti dalla Regione

Where Umbria

Gubbio (PG)

Martedì 9 agosto alle ore 21.15, presso il Teatro Romano, OBlivion: The Human JukeBox. Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi degli spettatori per una esperienza folle e irripetibile. www.teatrostabile.umbria.it

Gubbio (PG)

Sabato 13 agosto alle ore 21.15, presso il Teatro Romano, lo spettacolo “Iliade - L’Ira, La Vendetta e La Pietà”. Con Luca Violini, Caterina Rosi, Milena Costantini. Regia Luca Violini. www.teatrostabile.umbria.it

Gubbio (PG)

Mercoledì 17 agosto alle ore 21.15, presso il Teatro Romano, “Occupati D’Amelia”. Opera di Feydeau dove si ritrovano meccanismi goldoniani e un susseguirsi di scene in cui tutto si complica, dove i rapporti si compromettono in un gioco di equivoci, e la linea tra assurdo, inverosimile e reale si assottiglia, fino a giungere alla soluzione dove tutto si scioglie in un fuoco fatuo.

Info: Tel. 075 9220693 www.teatrostabile.umbria.it

tissimo valore sull’intera produzione artistica di Modigliani, interamente realizzata con l’ausilio delle moderne tecnologie.

Info: mostramodigliani.com

Foligno (PG)

Fino a Domenica 18 settembre, negli spazi di Palazzo Trinci, una mostra che permette di conoscere l’emozionante e magistrale opera pittorica di Lanfranco Radi. Artista che proprio negli anni Sessanta restaurò lo splendido palazzo folignate. Apertura dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Gualdo Tadino (PG)

Fino al 31 agosto, presso Palazzo del Bargello, “Estate Naif ”, la prima edizione della mostra internazionale voluta da Piero Pierini. Presenti le opere di grandissimi maestri che hanno portato ai massimi vertici il linguaggio dell’arte Naif.

Info: Tel. 075 9220904

Fino ad ottobre, presso la Chiesa monumentale di San Francesco, la mostra dal titolo “Arte e Follia. Antonio Ligabue - Pietro Ghizzardi’’ a cura di Vittorio Sgarbi. Ottanta opere, di cui oltre cinquanta di Ligabue, che raccontano un linguaggio espressivo unico e personale. È possibile visitare la mostra dal martedì alla domenica.

Info: Tel. 075 9142445 email: info@roccaflea.com.

Spoleto (PG)

Spoleto (PG)

MOSTRE Gubbio (PG)

Fino a Sabato 10 settembre, presso Palazzo Tordelli, sarà possibili ammirare la mostra dal titolo “Modigliani, Les Femmes”. Un’opera di al-

OBlivion: The Human JukeBox - Gubbio, Teatro Romano

Fino a Domenica 2 ottobre, presso gli spazi espositivi del MAG MetaMorfosi Art Gallery, la mostra dal titolo “Canova. Grazia e Bellezza”.

“Modigliani, Les Femmes” - Spoleto, Palazzo Tordelli

“Arte e Follia. Antonio Ligabue - Pietro Ghizzardi” - Gualdo Tadino, Chiesa S. Francesco

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Where Umbria

Appuntamenti dalla Regione vivaisti d’Europa, conferenze tenute dall’A.I.A.S., reportages sulla vita in habitat e lezioni teorico-pratiche di coltivazione e cura delle piante tenuti da professionisti del settore. www.leormedipan.it

Sellano (PG)

Montelago Celtic Festival - Altopiano di Colfiorito

Una selezione di 31 opere tra disegni, monocromi, gessi ed incisioni, affiancate da una preziosa raccolta di 11 lettere manoscritte che testimoniano l’intenso e proficuo legame tra l’artista veneto e l’Umbria. Orari apertura dalle 10 alle 13.00 e dalle 15 alle 20. Lunedì chiuso.

FOLKLORE Montelago (MC)

“Canova. Grazia e Bellezza” - MAG, Spoleto

Dal 4 al 6 agosto, nell’altopiano di Colfiorito, 14esima edizione del “Montelago Celtic Festival”, la festa fantastica della “Terra di Mezzo”. Una occasione per un week-end a stretto contatto con la natura, fra musica, cultura, sport e rievocazione storica. www.montelagocelticfestival.it

Sabato 6 e Domenica 7 agosto, in località Molini, “L’oro dei Molini – Dalla terra il pane”, una manifestazione nata nel 2010 per celebrare il grano e il suo ciclo di lavorazione, ma anche l’agricoltura e il mondo rurale nel suo complesso.

Spoleto (PG)

Da Sabato 6 a Lunedì 15 agosto “Ferragosto Spoletino”, balletti, musica, commedie dialettali ed una importante gara nazionale di tiro con l’arco.

Assisi (PG)

Da Mercoledì 10 a Lunedì 15 agosto, nella frazione di Petrignano, 36a edizione del Motoraduno Internazionale Giro dell’Umbria. Una manifestazione per scoprire alcuni fra i “Borghi più belli d’Italia” che richiama appassionati di moto e motociclisti da tutta Europa.

Bastardo (PG)

Sabato 6 agosto, a partire dalle ore 17, “Bastardo sotto le Stelle”. Manifestazione promossa dall’Associazione dei Commercianti di Bastardo, vedrà la partecipazione di oltre 60 espositori provenienti da tutta la regione.

Lugnano in Teverina (TR) Umbria e Cactus, Lugnano in Teverina

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Sabato 6 e Domenica 7 agosto “Umbria e Cactus”, mostra-mercato che vede la partecipazione dei migliori

Piegaro (PG)

Da Venerdì 12 a Domenica 14 agosto “I giorni del Vetro 2016”. Cene e degustazioni per le vie del paese, rievocazione e corteo storico, palio dei borghi e dimostrazione lavorazione artigianale del vetro “Il fiasco di tutti i colori”.

Appuntamenti dalla Regione

Where Umbria

Città di Castello (PG)

Da Venerdì 19 a Domenica 21 agosto Finger Food Festival. Le eccellenze italiane e straniere del cibo di strada e dei birrifici artigianali, un universo di nuovi gusti e profumi. www.fingerfoodfestival.com

Passignano sul Trasimeno (PG)

Da Sabato 27 a Domenica 28 agosto, due giorni interamente dedicati al vintage con Trasimeno Vintage Festival. Aperitivi a tema, mostra mercato, passeggiate in barca a vela con accompagnatore anche in notturna (curata dal Club Velico di Passignano) e mostra fotografica. www.trasimenovintage.it

Valtopina (PG)

Da Venerdì 2 a Domenica 4 settembre 17a edizione della Mostra del Ricamo a Mano e del Tessuto Artigianale. www.mostravaltopina.it

SAGRE E FESTE PAESANE Perugia

Fino al 7 agosto, presso la frazione di Lacugnano, la 37a edizione della Sagra della Lumaca e dei Prodotti Tipici dell’Umbria. Lumache, carni, ortaggi e frutta direttamente da aziende produttrici umbre per garantire prodotti di qualità e a filiera corta.

Campello sul Clitunno (PG)

Fino al 7 agosto la 33a edizione della Sagra del Tartufo e dei Prodotti Tipici, uno degli appuntamenti estivi più attesi nell’intero comprensorio.

Un evento che coniuga cultura, spettacolo e tradizioni gastronomiche.

Spoleto (PG)

Fino al 7 agosto, in località Beroide, la 29a edizione della Sagra dell’Anguilla e del Gambero di Fiume.

Assisi (PG)

Fino al 7 agosto a Torchiagina la Settimana Gastronomica e Sagra dell’Oca Arrosto. Per i più giovani la festa propone l’esclusivo Loka Pub.

Trasimeno Vintage Festival - Passignano sul Trasimeno

Piegaro (PG)

Fino al 7 agosto, nella frazione di Castiglion Fosco, la 16a edizione della Festa della Torre.

Fratta Todina (PG)

Fino a Domenica 7 agosto, folklore, gastronomia, musica e spettacoli con “Fratta Todina in Festa”.

Bettona (PG)

Finger Food Festival - Città di Castello

Fino a Domenica 7 agosto la 34a edizione della celebre Sagra dell’Oca. Previsti posti al coperto, ampio parcheggio e servizio navetta.

Narni (TR)

Fino al 7 agosto, presso gli impianti sportivi di Ponte S. Lorenzo, Sagra della Pizza. Pizze, schiacciate, patatine fritte accompagante da ottima birra alla spina e vino umbro.

Foligno (PG)

Fino al 7 agosto, a San Giovanni Profiamma, 2a edizione della Sagra degli Gnocchi fatti a mano. Spettacoli e serate danzanti.

Mostra del Ricamo a Mano e del Tessuto Artigianale - Valtopina Umbria Settegiorni n.3 - 2016

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Where Umbria

Appuntamenti dalla Regione Stroncone (TR)

Dal 5 al 14 agosto, in località Coppe, Sagra della Ciriola Copparola.

Si tratta di una pasta fresca ottenuta con acqua e farina, lavorata e tagliata rigorosamente a mano.

Perugia

Da Venerdì 5 a Domenica 14 agosto torna a Sant’Egidio la Sagra della Torta al Testo. Specialità gastronomiche e serate danzanti.

Festa di San Lorenzo - Pontenuovo di Torgiano

Parrano (TR) Gubbio (PG)

Da Sabato 30 luglio a Domenica 7 agosto, a Carbonesca di Gubbio, Sagra della Polenta e Salsicce. Tutte le sere (ad eccezione di sabato 06 Agosto) stand gastronomici al coperto con piatti tipici della cucina eugubina.

Torgiano (PG)

Rievocazione della Cotta del Carbone Vegetale Pomonde (Gualdo Cattaneo)

Da Martedì 2 a Giovedì 11 e da Sabato 13 a Lunedì 15 agosto, nella frazione di Pontenuovo, si rinnova l’appuntamento con la Festa di San Lorenzo.

La sera di Ferragosto sarà possibile ammirare uno dei migliori spettacoli pirotecnici del centro Italia.

Da Venerdì 5 a Domenica 7 agosto sesta edizione della Sagra dello Stinco Cotto nel Forno a Legna.

Foligno (PG)

Da Venerdì 5 a Lunedì 15 agosto si svolgerà, nell’omonima frazione, la Festa di San Bartolomeo. Buona gastronomia umbra e tanto divertimento per adulti e piccini.

Montecastrilli (TR)

Dal 6 al 15 agosto Ferragosto a Quadrelli. Spettacoli, mostre, folklore, teatro in dialetto e ballo in piazza.

Presso la “Taverna della Rana” piatti tipici come gli “Gnocchi al Sugo di Castrato” e le “Rane Fritte”.

Penna in teverina (TR )

Da Giovedì 4 a Domenica 7 agosto 42ª edizione della Festa della Madonna della Neve e del Tortiglione.

Gualdo Cattaneo (PG)

Dal 4 al 15 agosto, nella frazione di Pomonte, Festa della Rievocazione della Cotta del Carbone Vegetale.

Ottima cucina da gustare in un incantevole luogo.

Castiglione del Lago (PG) Sagra della Pasta Fatta a Mano - Vitellina (Castiglione del Lago)

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Dal 4 al 7 agosto, in località Vitellino, avrà luogo la prima edizione della Sagra della Pasta fatta a mano e del Fritto.

Sellano (PG)

Da Lunedì 8 a Domenica 14 agosto, in località S. Maria dei Containers, Sagra della Fojata e dell’Attorta. 14 edizione della manifestazione dedicata ai prodotti tipici della Valnerina.

Appuntamenti dalla Regione

Where Umbria

Montecchio (TR)

Dal 9 al 14 agosto Festa del Cinghiale. Tutte le sere delle gustosissime pietanze a base di cinghiale e serate danzanti nella straordinaria cornice del borgo medioevale.

Marsciano (PG)

Da Venerdì 12 a Domenica 21 agosto, nella frazione di Villanova, 29a edizione della Sagra della macedonia e dell’Agnello Scottadito. Musica dal vivo, serate danzanti e intrattenimenti per grandi e piccini.

Assisi (PG)

Da Venerdì 12 a Domenica 21 agosto 29a edizione della Rassegna Antichi Sapori a Rivotorto di Assisi. Una carrellata di piatti semplici e antichi, in una sinfonia di odori e sapori del passato.

Montecastrilli (TR)

Sagra della macedonia - Villanova (Marsciano)

Da Domenica 14 a Martedì 23 agosto, presso gli impinti sportivi del comune, Sagra dell’Anatra. Una manifestazione nata per valorizzare l’anatra come prodotto tipico del territorio.

Cerreto di Spoleto (PG)

Da Martedì 16 a Venerdì 19 agosto, nella splendida cornice del paese, la Festa del Ciarlatano 2016. Sarà possibile degustare prodotti tipici quali tartufi, fojata, fagioli con le cotiche e tante altre buonissime pietanze.

Fabro (TR)

Dal 13 al 15 agosto, nella frazione di Carnaiola, Ferragosto Carnaiolese, serate danzanti, intrattenimenti e spettacoli, cene e giochi popolari.

Guardea (TR)

Da Giovedì 18 a Domenica 28 agosto “Sagra del cinghiale”. Tanti piatti a base di cinghiale e serate danzanti.

Bastia Umbra (PG)

Dal 13 al 15 agosto, nella frazione di Verchiano, prima edizione della Festa di Ferragosto. Stand gastronomici e musica dal vivo.

Da Giovedì 18 a Sabato 27 agosto, presso la frazione di Costano, l’attesissima Sagra della Porchetta di Costano. Giunta alla sua 43a edizione è una delle più antiche sagre dell’Umbria.

Passignano sul Trasimeno (PG)

Bevagna (PG)

Foligno (PG)

Domenica 14 agosto la prima Notte Bianca del Libro. Le strade di Passignano si animeranno di libri, attori, poeti e musica. Un evento per grandi e per piccini.

Sagra della Porchetta - Costano (Bastia Umbra)

Da Venerdì 19 a Domenica 28 agosto, 38a edizione della Sagra della Lumaca di Cantalupo di Bevagna, dedicata alla cucina tradizionale e gustosa a base di lumache.

Sagra del Cinghiale - Montecchio

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Where Umbria

Appuntamenti dalla Regione Corciano (PG)

Da VenerdĂŹ 19 a Domenica 28 agosto, in localitĂ Castelvieto, 10a edizione della Sagra del Bruschettone.

SpecialitĂ gastronomiche preparate con i prodotti delle coltivazioni agricole, degli allevamenti e degli orti locali.

Massa Martana (PG)

di prelibate pietanze ma anche un programma ricco di iniziative, mostre e serate danzanti.

Cannara (PG)

Da MercoledĂŹ 31 agosto a Domenica 4 settembre, e da MartedĂŹ 6 a Domenica 11 settembre, la 36a edizione della Sagra della Cipolla.

Da VenerdĂŹ 19 a Domenica 28 agosto, a Colpetrazzo si svolge la Sagra del Picchiarello.

Sagra del Bruschettone - Castelvieto (Corciano)

Magione (PG)

Da VenerdĂŹ 19 a Domenica 28 agosto, Sagra del Gambero in localitĂ San Savino.

Gubbio (PG)0

Da MercoledĂŹ 24 a Domenica 28 agosto, in localitĂ Mocaiana, Festa della Mocaiana e Sagra della Trippa.

Passignano sul Trasimeno (PG)

Festa della Padella - Passignano sul Trasimeno

Da MercoledĂŹ 24 a Domenica 28 agosto Festa della Padella. Deliziose fritture e piatti a km 0 serviti a lume di candela sulle rive del Lago Trasimeno.

Perugia

Sagra della Scartocciatura - S.Martino in Campo

Da VenerdĂŹ 26 agosto a Domenica 4 settembre, Sagra della Scartocciatura a San Martino in Campo. Un menu

Perugia

Da VenerdĂŹ 2 a Domenica 11 settembre, in localitĂ Colombella, Festa della Colombella 2016. Menu di primo piano e divertenti serate danzanti.

CittĂ della Pieve (PG)

Da VenerdÏ 2 a Domenica 11 settembre, a Ponticelli festa paesana all’insegna di balli, buona cucina e tanto divertimento.

Montecastrilli (TR)

Sabato 10 settembre Svicolone Art Festival. Una esclusiva cena itineran-

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Appuntamenti dalla Regione

Where Umbria

te con le “Osterie del Borgo” e oltre 100 artisti di strada, provenienti da tutta Italia animeranno, il paese.

EVENTI Umbertide (PG)

Da Sabato 23 luglio a Martedì 16 agosto, Preggio Music Festival. Concerti di musica classica presso la Chiesa di San Francesco e “La Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. www.preggiomusicfestival.com lungolago e mercatini in una cornice d’eccezione.

Cena al Museo - Perugia, Cattedrale San Lorenzo

Magione (PG)

Perugia

Giovedì 11 agosto, a partire dalle ore 19, “Cena al Museo – alle radici del tempo”. Visita guidata all’area archeologica della Cattedrale e cena nel Chiostro. Un’ immersione nella storia lungo un percorso che scende fino a 15 metri sottoterra e che si snoda per un chilometro quadrato sotto l’acropoli della città di Perugia.

Info: Tel. 075 5724853 www.perugiasotterranea.it

Perugia

Da Giovedì 25 a Domenica 28 agosto, presso l’area verde di Pian di Massiano, Figuratevi - Festival Internazionale delle Figure Animate.

Ospiti importanti compagnie italiane ed estere, una manifestazione dedicata al gioco e all’espressione.

Passignano sul Trasimeno (PG)

Sabato 27 agosto “Nessun dorma” - la notte bianca di Passignano.

Musica, spettacoli, sfilate, arte, gastronomia (con street food), cene

Da Giovedì 1 a Domenica 4 settembre, in località Monte del Lago, “Festival delle Corrispondenze: dal manoscritto al digitale”. Mostre, convegni, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e musicali animeranno antiche ville, vicoli, piazzette con un unico tema comune: la lettera e tutte le sue derivazioni più contemporanee. www.corrispondenzetrasimeno.it

Bastia Umbra (PG)

Da Venerdì 2 a Domenica 4 settembre tutti in piazza con “Festiband”.

Un festival per riscoprire la piazza come luogo di incontro, al ritmo travolgente della musica delle band.

Concerti gratuiti, buon cibo e negozi aperti. www.festiband.it

Festiband - Bastia Umbra

Città di Castello (PG)

Da Venerdì 9 a Domenica 11 settembre, presso gli stabilimenti della FAT (Fabbrica Autonoma Tabacchi di Cerbara), la 50a edizione della Mostra Nazionale del Cavallo di Città di Castello. Una delle più antiche mostre, rassegne e fiere di cavalli d’Italia. www.mostradelcavallo.com

Mostra Nazionale del Cavallo - Città di Castello

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Where Umbria

A Orvieto dal 17 al 21 Agosto la X edizione di Umbria Folk Festival Tra gli artisti ospiti: Max Gazzé, Eugenio Bennato, Davide Val De Sfroos, Eventi collaterali, tradizioni popolari, prodotti tipici, luoghi storici Tricarico Sciam Sciam / 40 di Taranta / Tour 2016, uno dei gruppi più longevi e storici d’Italia (è nato nel 1975) che unisce sonorità etniche e moderne insieme, voci e risonanze primitive che si intrecciano tra liriche contadine e chitarre battenti. Si prosegue alle 22 con le

di Annalisa Fasanari

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al 17 al 21 Agosto si tiene a Orvieto la decima edizione di “Umbria Folk Festival”- Per festeggiar il 10° anno di vita la manifestazione torna nella storica, Piazza del Popolo.

L’apertura è affidata Mercoledì 17 agosto alle ore 21 alle sonorità della rock band italiana Lateral Blast Live, il cui repertorio affonda le radici nella tradizione del progressive rock, mescolandolo ad influenze più moderne ma ispirate ai generi “classici”. A seguire alle 22 il più grande spettacolo del folk revival italiano “Bella Ciao”, progetto di Riccardo Tesi, Ginevra Di Marco, Lucilla Galeazzi, Alessio Lega, Elena Ledda. Dalla sua prima rappresentazione nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto, accompagnata da furiose polemiche, deriva il lavoro di tutti i musicisti che con grande successo lavorano oggi portando la musica popolare italiana nelle piazze di tutto il mondo.

Giovedì 18 agosto sarà la volta della lunga notte tra Pizzica e Taranta. Si comincia alle 21 con I Tarantolati di

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Canzoni di Contrabbando di Eugenio Bennato in Tour 2016. L’album antologico Canzoni di contrabbando – Antologia 2016 raccoglie tredici dei brani più rappresentativi e caratteristici del cantautore che con il suo linguaggio stilistico è stato in grado di creare un folto gruppo di fedeli ascoltatori ed un nuovo modo di accostare suoni e musiche di diverse origini, rimasterizzati, remixati, risuonati, ricantati e resi più moderni ed originali.

Le storie di personaggi e di luoghi spesso immaginari e la musica dai tratti folk/rock del cantautore Matteo Sacco Live aprono la serata di Venerdì 19 agosto alle ore 21, mentre alle 22 è di scena Davide Van De Froos in Folk CooperaTour 2016. Preceduto alle ore 21 dal Trio Improvviso Live (archi), a partire dalle 22 la serata di Sabato 20

agosto ha come protagonista assoluto Max Gazzé che ha scelto il palco di Umbria Folk Festival e la Piazza del Popolo di Orvieto come tappa del suo nuovo spettacolare e multimediale Maximilian Tour 2016. Domenica 21 agosto serata finale, i 10 anni di Umbria Folk Festival sono un omaggio all’Umbria Cantata – suoni, canti e balli umbri. A partire dalle ore 21 con Coro Tichettà, Gruppo Folkloristico Diversa-Mente e Gruppo Folkloristico Agilla E Trasimeno. Come da tradizione, Umbria Folk Festival propone alcuni eventi collaterali come i dialoghi folk.

Da segnalare, Mercoledì 17 agosto alle ore 17 alla Sala Consiliare Comune di Orvieto, l’appuntamento “Bella Ciao. Correva l’anno 1965”, letture e riflessioni sul folk revival italiano con i testimoni, gli eredi e i custodi dello storico progetto culturale presentato a Spoleto Festival. Ne parlano: Stefano Arrighetti - presidente dell’Istituto Ernesto De Martino di Firenze, Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Alessio Lega, Bruno Fontanella, Giordano Sangiorgi - MEI di Faenza. Modera il Prof. Antonello La Manna dell’Università per Stranieri di Perugia.

Giovedì 18 agosto alle 17 presso l’Arena Folk Incontro con gli artisti. Eugenio Bennato presenta il libro “Ninco Nanco deve morire”. (uno dei Tarantolati) dialoga su “Taranta e Tarantismo”. Moderatore il Prof. Antonello La Manna Sempre alle 17 di Venerdì 19 agosto è la volta dei dialoghi di Davide van de Sfroos. “Libri Sonanti” è la proposta di Domenica 21 agosto al Palazzo dei Sette Antonello La Manna presenta il libro “D’altro canto. Scenari contemporanei della musica popolare umbra”+.

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Todi Festival, dal 27 Agosto musica, teatro, danza, arti visive Tra le più importanti kermesse culturali d’Italia, festeggia quest’anno i trent’anni di vita.

La Direzione artistica è stata affidata all’imprenditore Eugenio Guarducci di Carlo Alberto Multedo

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deato e fondato da Silvano Spada nel 1987, Todi Festival festeggia quest’anno la sua trentesima edizione: che sarà una kermesse di teatro, danza, musica, arti visive e letteratura un programma cioè che lo ha fatto affermare come uno dei più importanti appuntamenti culturali italiani.

Dalla fondazione fino al 1998 è stato diretto da Silvano Spada, mentre dal 1999 al 2007 la direzione il Festival, una conartistica è stata affidata a Sitaminazione di genemona Marchini, cambiando ri e di proposte cultudenominazione in TodiArterali originali, con grande Eugenio Guarducci Festival, per poi passare nel 2008 carica provocatoria, prime e 2009 a Maurizio Costanzo, nel 2010 a rappresentazioni assolute di grandi Stefano Porri e nel biennio 2011-2012 autori italiani ed internazionali. a Emiliano Leonardi e Giulio Castri- Con la direzione artistica di Eugenio ca.

Guarducci, si apre un nuovo corso del Dopo il ritorno di Silvano Spada alla Festival grazie alla contaminazione con direzione artistica dal 2013 al 2015, pe- altri generi, arti e saperi in aggiunta alla riodo in cui ha ripreso la denominazio- prosa e alle prime nazionali che, comunne di Todi Festival, la direzione artistica que, vedranno anche quest’anno numedel trentennale, in programma dal 27 rosi debutti e artisti di assoluto rilievo.

Agosto al 4 Settembre 2016, è affida- Il nuovo Direttore Artistico, Eugenio ta al creativo Eugenio Guarducci, in- Guarducci ha detto: “Abbiamo deciso di dicato proprio da Silvano Spada come dare un forte richiamo al trentennale fin suo successore. Il tutto sotto l’attenta dal manifesto, creato dal maestro Pizzi organizzazione e gestione dell’Agenzia Cannella e da Rossella Fumasoni. Poi Sedicieventi e la direzione generale di ci sono due iniziative molto particolari.

Diana Del Vecchio.

Una riguarda il doppiaggio, con il preIl Festival negli anni si è caratterizzato mio speciale “30 anni dei Simpson” in per essere fuori dagli schemi tradizio- collaborazione con il Festival Nazionale nali, con l’attenzione al nuovo, soprat- del Doppiaggio; il secondo è la perfortutto alla nuova drammaturgia italiana. mance teatrale dedicata a Peggy GugUna realtà vivace e dinamica che guarda genheim il 29 agosto. Infine vorremmo avanti, che presenta alla ribalta giova- organizzare un evento, una sorta di talk ni attori, nuovi autori e nuovi registi. show per celebrare questo importanTesti classici riproposti accanto a testi te traguardo, magari con ospite Silvamoderni appositamente realizzati per no Spada, per far capire a chi verrà la

matrice innovativa e di ricerca che ha da sempre contraddistinto questa kermesse.

Come sono stati scelti gli spettacoli in programma? ” Per prima cosa ci siamo documentati, leggendo, le due passate edizioni del festival e ci siamo accorti che la prosa la faceva da protagonista con numerosi debutti. Siamo partiti da lì, tanto che il primo appuntamento al teatro comunale, ovvero “Il Legame”, è un debutto nazionale tratto dal testo “Le Lien” di Amanda Sthers, una giovane autrice parigina già consacrata in Francia mai però rappresentata in Italia.

Un segnale questo, fin dal primo giorno del festival, che non ci siamo affatto dimenticati del lavoro fatto in questi anni da Silvano Spada. Abbiamo però anche messo del nostro in questo Dna già consolidato, come? Contaminando il festival con espressioni artistiche finora mai coinvolte, dal contemporaneo al doppiaggio, passando per la musica elettronica. Altra novità sta nell’uso di location mai usate prima. Ci siamo guardati attorno ed abbiamo visto i borghi più belli da usare per ospitare alcune delle performance che meglio esprimono l’innovazione dei nostri giorni”.

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Umbria terra di film e di fiction, una mostra a Palazzo Baldeschi I set e i personaggi più popolari, da San Francesco a Rodolfo Valentino, da Roberto Benigni a Monica Bellucci di Leo Cubia

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n Umbria si è compiuta una parte non trascurabile della storia del cinema italiano e non solo. Con pellicole (e fiction televisive) popolarissime, film di ricerca e grandi produzioni.

E una grande mostra in Palazzo Baldeschi al Corso, a Perugia (aperta sino al gennaio prossimo e voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio Perugia a cura di Fabio Melelli, Luciano Zeetti e della Fondazione Cariperugia Arte) che documenta questa storia e offre anche l’occasione per farsi contagiare dalla passione per lo schermo (grande e piccolo): che in Umbria non è solo antica, ma persistente e fonte di continue novità.

La mostra racconta una consuetudine, quella tra Umbria e cinema, che inizia da lontano, esattamente dal 1898, quando l’invenzione dei Lumière non aveva che pochissimi anni di vita. E’ proprio all’origine del cinematografo che la British Mutoscope & Biograph Company documentava in quel di Orvieto la Corpus Christi Procession.

Una consuetudine che è continuata senza interruzione alcuna, superando persino i momenti bui delle due grandi guerre. Sino a rendere i monumenti, gli scorci dei centri storici, i panorami dell’Umbria popolari nel mondo. Chi mai sospetterebbe che quest’angolo d’Italia abbia qualcosa a che fare con Rodolfo Valentino o che i suoi paesaggi sono stati scelti per realizzare nien-

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Luisa Ranieri nella fiction Rai dedicata a Luisa Spagnoli. A sinistra Terence Hill nei panni di Don Matteo

temeno che un film western? È scontato e risaputo che siano stati fatti dei film su San Francesco: ma chi li conosce tutti?

E non è strano che una regione così tranquilla, pacifica e idilliaca sia stata spesso utilizzata come ambientazione per film thriller o a sfondo poliziesco?

Il progetto della mostra “L’Umbria sullo schermo” parte dalle origini storiche del cinema con una suggestiva galleria di antichi macchinari e strumenti cinematografici provenienti da collezioni private, collocati lungo tutto il percorso, per arrivare alle tecnologie più moderne grazie alle quali i visitatori potranno vivere anche coinvolgenti esperienze immersive che li proietteranno all’interno di scenografie virtuali.

Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dalla proiezione di clip tratte da alcune tra le pellicole più rappresentative girate nella regione nel corso degli anni, spaziando dai primissimi anni del ‘900 fino alle fiction più recenti, come Carabinieri, Don Matteo e Luisa Spagnoli che oltre ad aver calamitato l’attenzione di milioni

di spettatori hanno dato una grande visibilità alle località in cui sono stati girati (Gubbio, Spoleto, Città della Pieve, la stessa Perugia). Il materiale raccolto è stato fornito da numerose case di produzione come Rai Teche, Rai Cinema, Istituto Luce, Mediaset, Medusa, Cinecittà e Cattleya, solo per citarne alcune.

Ma non finisce qui. Per i visitatori più appassionati (e che magari ambiscono a diventare attori) è stato creato un set dove ci si potrà cimentare in provini con tanto di ciak e macchina da presa. Al piano terra del palazzo è stata inoltre allestita una sala cinema con schermo e poltroncine d’epoca dove si potranno visionare - sulla base di un fitto programma giornaliero - proiezioni audiovisive, documentari, film autoprodotti da autori umbri, ecc.

Legato alla mostra, di cui racconta i tratti salienti e le curiosità su film e personaggi che hanno caratterizzato la storia del cinema umbro, è anche il libro-catalogo scritto da uno dei curatori, Fabio Melelli – apprezzato storico del cinema - edito dalla casa editrice Aguaplano.

A TAVOLA CON MARCO TALLURI

Cucina chino-criolla a New York City di Marco Talluri

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n “melting pot” non è tale se non lo è anche dal punto di vista culinario.

Se fino al primo dopoguerra il concetto di “melting pot” implicava che razze, culture e religioni diverse si uniformassero a quella dominante, il termine nasce dalla “piece” teatrale di Irwing Israeli, andata in scena per la prima volta a New York, il 6 Settembre 1909, a partire dal secondo dopoguerra, con l’avvento del multiculturalismo, questo fondante della cultura americana si è in un certo qual modo addolcito, trovando la sintesi tra l’esigenza di creare una nazione unitaria e quella di preservare il bagaglio culturale dei nuovi migranti, nel nuovo termine di “salad bowl”. Come in un’insalata gli ingredienti conservano la loro identità pur contribuendo a creare una pietanza corale, così i popoli che raggiungono l’America, si uniscono come in una sinfonia di strumenti diversi.

“Melting Pot” e “Salad Bowl” sono altri pseudonimi di New York, il laboratorio culturale per la creazione di questa superba amalgama che sono gli Stati Uniti. Tutte le ondate migratorie giunte negli Stati Uniti, tranne quella attuale dai paesi latino-americani e quella giapponese del secondo dopo guerra, che ha dato luogo a interessanti contaminazioni culturali, come per esempio con la sintesi modernista tra Wright e il design giapponese del West Coast Modernism, vuoi per l’esistenza di Ellis Island, fino al 1954, vuoi per la maggiore vicinanza al vecchio mondo, hanno in primis impattato sulla Grande Mela.

Le popolazioni che massivamente in varie epoche storiche hanno emigrato verso gli Stati Uniti, pur trovando poi definitiva collocazione in altre aree

geografiche del paese, come per esempio gli est-europei nella zona dei Grandi Laghi o i popoli finnici nelle Rocky Mountains, hanno lasciato una traccia del loro passaggio a New York, vuoi nella creazione di piccole enclave, come le varie Little Italy, Chinatown o Little Korea, vuoi nel contaminare la cucina locale.

The City non solo non dorme mai, ma è anche forse l’unico posto al mondo dove si trovino ristoranti di qualsiasi cucina etnica, frequentati da clienti di quella origine e che non sfigurerebbero nel paese di origine.

Non a caso qui spopolano quelle cucine fusion che non siano un’invenzione intellettuale, ma che siano il risultato di vere contaminazioni culturali. Prima fra tutte la cucina cino-cubana, poco importa quanto sia vera la leggenda dei circa 100.000 lavoratori cinesi che, migrando verso Cuba alla fine dell’800, avrebbero mescolato le loro ricette tradizionali con gli ingredienti del caribe. Qui si chiama chino-criolla (cino-creola) e trova la sua massima espressione in Asia de Cuba.

Ora al 415 di Lafayette Street, questo ristorante, che è ormai è diventato una catena con 4 locations negli altrettanti angoli del globo, nacque nei locali al piano terreno del JP Morgan Hotel.

Ha invece una storiografia confermata l’immigrazione giapponese in Brasile, che ha dato luogo ad un’altra contaminazione alquanto intrigante.

Abolita la schiavitù il Brasile aveva bisogno di manodopera per le piantagioni di caffè, così il Giappone, che stava attraversando la peggiore crisi demografica della sua storia contemporanea trovò uno sbocco naturale per i suoi contadini del nord, nella terra della samba. Oggi la comunità giapponese in Brasile è la più

grande del paese con oltre 1.500.000 abitanti e ha dato origine al samba-sushi, un mix di cucina giapponese con l’utilizzo di ingredienti tropicali.

Tra i vari ristoranti che propongono questa cucina nella Grande Mela, ci piace suggerire Sushi-Samba (sushisamba.com), che aggiunge anche un tocco peruviano, con variazioni d’autore sul tema della ceviche. Assolutamente da non perdere il Sawagani, granchietti fritti senza pastella, che scrocchiano come patatine, in ottima combinazione su cocktails in tema col locale, come Nina Fresa o Mora Negra.

Sushi Samba è ormai una catena, ma la qualità dei preparati è immutata. Suggeriamo di provare la location Downtown al civico 87 di 7th Avenue South, e magari proseguire con una Jam Session da Smalls (smallslive.com), giusto lì a due passi.

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REGIA: Drake Doremus DURATA: 101 min GENERE: Drammatico PRODUZIONE: USA ANNO: 2015 USCITA: 4 Agosto CAST: Kristen Stewart, Nicholas Hoult, Guy Pearce, Jacki Weaver, Kate Lyn Sheil, Toby Huss, Toby Huss, Soo-hyun, Scott Lawrence, Aurora Perrineau.

Equals

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n un ideale mondo del futuro, gli esseri umani sono stati geneticamente modificati e privati delle emozioni nel tentativo di proteggere la società dalla guerra e dall’instabilità motivata dai desideri e dalle passioni che hanno distrutto le generazioni precedenti. Ma il tentativo di sopprimere i sentimenti non va sempre a buon fine e in alcuni individui le emozioni riemergono. Il Collettivo definisce questa malattia la SwitchedOn Syndrom (Sindrome dell’accensione) o SOS. E quando una crisi sanitaria mette a rischio la sopravvivenza della società, tutti coloro che mostrano i sintomi della SOS sono sottoposti a pesanti trattamenti farmacologici o invia-

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ti al Den, un centro correzionale dal quale nessuno è mai tornato. Kristen Stewart e Nicholas Hoult sono Nia e Silas, gli sfortunati amanti del film che s’incontrano sul luogo di lavoro, la rivista scientifica, Atmos. Quando Silas comincia a mostrare i primi sintomi di SOS e sente un risveglio di emozioni, viene irresistibilmente attratto da Nia, che a sua volta tenta di nascondere la sua SOS. Ma più cercano di celare i loro sentimenti, maggiore diventa l’attrazione reciproca. Tuttavia, la felicità per la nuova e sconosciuta intimità, si accompagna alla paura di essere scoperti e mandati al Den. Con l’aiuto di un gruppo di sostegno formato da persone affette da SOS, Nia e Silas capiranno che la loro unica possibilità di salvezza è la fuga.

1001 Grammi REGIA: Bent Hamer DURATA: 93 min GENERE: Drammatico PRODUZIONE: Norvegia, Germania ANNO: 2013 USCITA: 11 Agosto CAST: Ane Dahl Torp, Laurent Stocker, Hildegun Riise, Stein Winge, Per Christian Ellefsen, Didier Flamand, Dinara Drukarova, Daniel Drewes, Peter Hudson, Christian Erickson, Jean Donagan

L

a trentacinquenne Marie è una scienziata scandinava che si occupa insieme al padre di unità di misura. Mentre la sua vita sentimentale va a rotoli, Marie riceve il compito di recarsi a Parigi per partecipare a un seminario sull’esatta determinazione del chilogrammo. Incontrando i dele-

The Witch REGIA: Robert Eggers DURATA: 90 min GENERE: Thriller, Horror PRODUZIONE: U.S.A., Canada, Regno Unito, Brasile ANNO: 2015 USCITA: 18 Agosto CAST: Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw

gati di tutto il mondo, Marie conosce il francese Jacques e da quel momento inizia a interrogarsi e mettere in discussione molte cose della sua vita, a cominciare da quello che riguarda il suo lavoro: quanto pesa realmente un chilogrammo? E la sua vita, quale peso ha? I sentimenti che peso hanno?

margini di un inquietante bosco che si dice sia popolato da streghe. Quasi immediatamente cose strane e inquietanti iniziano ad accadere, gli animali muoiono in modo violento, le colture marciscono e uno dei bambini scompare, solo per tornare apparentemente posseduto da uno spirito maligno.

N

ew England, anno 1630, un contadino cacciato dalla sua piantagione coloniale è costretto a spostare la sua famiglia in un remoto appezzamento di terreno ai Umbria Settegiorni n.3 - 2016

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REGIA: Andrea Di Stefano DURATA: 120 min GENERE: Drammatico PRODUZIONE: Francia, Spagna, Belgio ANNO: 2014 USCITA: 25 Agosto CAST: Josh Hutcherson, Benicio Del Toro, Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem, Ana Girardot, Laura Londoño, Lauren Ziemski, Aaron Zebede.

Escobar

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ick segue il fratello nel sogno di vivere in Colombia, sulla spiaggia, in un vero e proprio paradiso terrestre. Lì conosce Maria, di cui s’innamora perdutamente. Ci sono però alcuni problemi con due fratelli del po-

sto, che non amano l’idea che dei canadesi vivano nel loro bosco. Nick ne parla una sera con l’amatissimo zio di Maria, un uomo dal carisma insuperabile, che riesce nella magia di occuparsi generosamente del suo paese come della sua famiglia. Il giorno dopo, i focali fratelli piantagrane vengono trovati appesi a testa in giù, carbonizzati. Perché lo zio di Maria è Pablo Escobar, e nessuno sfugge a Pablo Escobar. Per Nick, il sogno d’amore e libertà cede progressivamente il posto al peggiore degli incubi

L’era glaciale: In rotta di collisione

L’

epico inseguimento della ghianda, catapulterà Scrat fin su nell’universo, dove accidentalmente darà origine ad una serie di eventi che trasformeranno e minacceranno il mondo dell’Era Glaciale. Per salvarsi Sid, Manny, Diego e il resto del gruppo dovranno abbandonare la loro casa e intraprendere un’avventura ricca di comicità, viaggiando attraverso nuove terre esotiche e incontrando nuovi coloratissimi personaggi.

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Umbria Settegiorni n.3 - 2016

REGIA: Mike Thurmeier, Galen T. Chu DURATA: 100 min GENERE: Animazione PRODUZIONE: USA ANNO: 2016 USCITA: 22 Agosto

A

L

+ Sorrisi

+ Allegria

+ LibertĂ Grafica_LEFUCINE.IT

S D

I

+ Divertimento

+ Incontri

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