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PICCOLA RELAZIONE SULL’OPERATO DELL’UFTE

Senza avere la pretesa di essere completi e con l’intenzione di non annoiare troppo i nostri lettori riportiamo qua una breve rassegna delle attività svolte e della partecipazione attiva della nostra associazione.

• Abbiamo partecipato alla giornata didattica organizzata con gli studenti del quinto anno del Liceo ‘B. Russell’ di Cles. Russell’ High School di Cles, il cui obiettivo principale era rafforzare la competenza linguistica della lingua spagnola e fornire una conoscenza diretta della realtà culturale e geografica dell’America Latina, in particolare della Colombia;

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• L’associazione ha partecipato su proposta dell’Ufficio Emigrazione ad un incontro presso il Liceo Rosmini di Trento riguar- dante il progetto sui 50 anni dell’autonomia della Regione Trentino-Alto Adige e promosso dall’Associazione “Scuola di preparazione sociale”;

• mostra FEB (FORÇAEXPEDICIONARIA BRASILEIRA), soldati di origine trentina al fronte italiano durante la II guerra mondiale, non è un elenco di date e battaglie, è una fonte di grande valenza culturale; ci porta a conoscenza delle nostre radici, ci avvicina a una parte della storia che in qualche modo ci appartiene. Nel corso dell’anno abbiamo allestito la mostra presso i comuni dell’Altopiano della Vigolana, di Levico Terme e di Giustino in Val Rendena;

• abbiamo organizzato delle cene di solida- rietà assieme all’associazione Villazzano Solidale, una con cucina latino-americana ed una con cucina dell’East Europa;

• in continuità con gli altri anni abbiamo effettuato nell’ambito del Seminario di cucina Trentina due fantastiche serate in diretta streaming per tutti i nostri soci e simpatizzanti;

• il Concerto di Natale presso la Sala polifunzionale del Comune di Sfruz in collaborazione con il Coro Carè Alto, Coro “Maddalene” Revò e dal Brasile il Coro Citavi in diretta streaming per tutti i nostri soci e simpatizzanti;

• La nostra Associazione, con il sostegno finanziario della Provincia Autonoma di Trento, promuove nell’ambito delle sue attività culturali un progetto rivolto ai discendenti di emigrati trentini residenti all’estero che prevede la frequenza di un corso d’italiano intensivo on-line con la Scuola Dante Alighieri di Asuncion (Paraguay) riconosciuta a livello nazionale ed internazionale ed abilitata a certificare i propri corsi attraverso un attestato di frequenza A1-A2-B1 o B2. In totale sono 200 le per- sone di origine trentina che hanno potuto usufruire di questo beneficio;

• Un altro progetto molto importante è stato quello di “Sinergie Imprenditoriali” che mira ad aumentare la cooperazione tra imprenditori trentini ed emigrati trentini residenti all’estero attraverso la formazione e lo scambio di competenze. L’obiettivo ultimo è quello di creare un network che consenta la nascita di sinergie virtuose di scambio imprenditoriale tra Trentino e America Latina, e quindi l’internazionalizzazione del business;

• Abbiamo partecipato allo sviluppo del programma “Le pari opportunità della America Latina” come principio giuridico, inteso come assenza di ostacoli alla partecipazione integrale dell’individuo. Evidenziamo la produttiva partecipazione al “Progetto Donne” organizzato dai Com. It.Es di Cordoba con il tema: Strumenti di sostegno per gli imprenditori con assi tematici applicati alla parità di genere, alla capacità istituzionale e allo stato di diritto;

• Creazione di spazi in ambito scientifico e tecnologico con il Ministero delle

TIC(Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) della Colombia, Canada (Quarta Giornata dello Studente di Lingua Italiana nel Mondo) e Stati Uniti dove abbia mo sviluppato attività didattiche applicate nel contesto del programma Mi (Mondo ita liano), creato da noi per i bambini di origi ne italiana orientato al pensiero divergente e trasversale con temi strettamente culturali riferiti al territorio di migrazione dei loro an tenati. Questo progetto è stato sviluppato con i bambini di età fra gli 8 ed i 15 anni;

• Realizzazione di seminari per la divulgazione della normativa vigente in materia di acquisizione e ricostruzione della cittadinanza sviluppati con le nostre famiglie trentine all’estero. Seguendo le nuove tecnologie e vedendo la necessità di essere all’avanguardia con esse, è stato creato un seminario EMPOWERMENT, SELF MARKETING E GESTIONE DI PROGETTI per i consigli amministrativi delle nostre famiglie trentine, che ha permesso la sua applicazione nell’ambito dell’elaborazione dei propri progetti;

• Il nostro sito web è stato aggiornato passo dopo passo per avvicinare i nostri trentini alla realtà locale e per dare loro l’opportunità di partecipare a nuove iniziative sviluppate sul proprio territorio;

• È stato arricchente partecipare con Seoul Global

Culture alla giornata DEVELOPMENT OF DIGITAL SKILLS FOR THE CONSTRUCTION OF DIGITAL CONTENT organizzata per gli insegnanti dell’Asia in cui abbiamo presentato il territorio trentino, la sua geografia e la sua storia e conseguito un piccolo riconoscimento; Abbiamo collaborato alla ricerca sull’immigrazione nel Chaco, organizzata dalla Farnesina e dalla Famiglia trentina di Resistencia con l’Associazione italiana di Resistencia a Buenos Aires, Argentina. Recentemente abbiamo partecipato al progetto organizzato dal National Geographic di Roma sulla migrazione italiana nel Chaco argentino; • anche quest’anno abbiamo cercato di trasferire le nostre attività sui tre numeri del nostro periodico.

In questi brevi punti abbiamo sintetizzato la maggior parte dei progetti realizzati che naturalmente potrete conoscere in modo più approfondito sia sui nostri social che nei nostri giornalini o ancora meglio telefonando in associazione e parlando con le nostre collaboratrici.

PROGETTO: SINERGIE IMPRENDITORIALI,LE PROPRIE RADICI COME BUSSOLA vERSO IL FUTURO.

Si è concluso ad ottobre il progetto “Sinergie Imprenditoriali” che mira a valorizzare le competenze professionali ed imprenditoriali di emigrati trentini residenti in America Latina, attraverso lo scambio di competenze e buone pratiche con imprenditori con base in Trentino.

Sinergie imprenditoriali è un progetto pilota che nasce circa un anno fa, a dicembre 2021 e si basa sull’assunzione che l’apprendimento è un processo costante, che può avvenire in qualsiasi ambiente interagendo con qualsiasi persona. Con questo in mente, e su ispirazione di programmi europei consolidati, UFTE ha voluto aprire la pista ad un progetto che consentisse a giovani imprenditori residenti in america latina, di trascorrere un periodo a stretto contatto con una realtà imprenditoriale trentina, affine per visione e valori alla propria, co-finanziando delle borse di soggiorno per uno scambio culturale.

A maggio 2022 è stato pubblicato il bando di selezione per 2 partecipanti, che a ricevuto ben 7 candidature.

Il progetto, alla sua prima edizione sperimentale, ha visto la partecipazione di due giovani imprenditori brasiliani Lukas Pezzini di Blumenau presso Remoove e Ivan Bucco di Bento Gonçalves.

I due giovani selezionati sono stati ospitati nelle aziende trentine Remoove a Arco che si occupa di mobilità inclusiva e Cantina Eredi di Cobelli Aldo attiva nella produzione di vino e attività di agriturismo in località Sorni di Lavis. Per partecipare i giovani imprenditori hanno presentato un business plan dell’azienda o attività che vorrebbero fonda- re o che hanno già fondato e ha visto i giovani passare un processo di selezione volto a considerare la compatibilità con le aziende che hanno dato disponibilità per lo scambio. Il progetto va oltre l’obiettivo formativo e professionalizzante per i giovani selezionati, vuole anche essere occasione per far maturare e consolidare rapporti tra il Trentino ed i paesi nei quali si sono stabilite comunità di origine trentina, creando contatti e connessioni, scambio di usanze e culture, storie di vita e prospettive che possano portare un valore culturale aggiunto alle parti. Chi meglio dei diretti protagonisti potrebbe quindi raccontare l’esperienza vissuta? Abbiamo intervistato i diretti interessati e raccolto delle testimonianze sulle loro esperienze in modo da potervi dare un’idea di come si è svolto il progetto e di quanto di personale ci possa essere dietro uno scambio di sinergie!

RAccONTA MATTIA BONANOME DI REMOOVE S.R.L.:

REMOOVE è un’azienda nata nel finire del 2019. Crediamo in un mondo e in una società inclusiva dove la piena mobilità e la possibilità di fruire di servizi, spazi, esperienze significa poter essere davvero liberi di esprimere il proprio talento. Per questa ragione abbiamo sviluppato metodi, knowhow e servizi per singoli individui, comunità e organizzazioni che vogliono migliorare ed evolvere la mobilità, la vita sociale e il viaggio in un’ottica inclusiva e sostenibile. Offriamo quindi servizi di innovazione sociale, progettazione, formazione, consulenza e mezzi di trasporto per il benessere delle persone, la mobilità e il turismo inclusivo

Siamo venuti a conoscenza del progetto Sinergie Imprenditoriali casualmente. Nicholas Moser ci aveva intercettato a un evento e successivamente ci ha chiesto alcuni mezzi a noleggio per portare dei ragazzi a fare un tour in ciclabile. Dopo averci conosciuto ha subito pensato che potessimo inserirci nel panel delle aziende trentine che potevano portare valore ad un progetto di scambio culturale e così è stato.

Abbiamo aderito al progetto sicuramente per la possibilità di avere uno scambio con realtà extra territoriali che ha richiamato il nostro interesse, ma la vera scelta è avvenuta dopo aver conosciuto i candidati. Abbiamo conosciuto Lukas durante un colloquio online organizzato dall’associazione. Nello stesso pomeriggio abbiamo avuto modo di vedere anche altri candidati e valutare la compatibilità con la nostra mission e le nostre attività. Lukas ci colpì per l’apertura mentale e la vicinanza dei suoi progetti con la nostra mission. Lukas inoltre dimostrava una buona competenza nell’analisi dei dati di tipo socio-territoriale, skill comunque rara tra giovani della sua età. Con Lukas abbiamo definito insieme (prima del suo arrivo) una road-map di obiettivi, lasciando però aperta la possibilità di andare a toccare anche altre tematiche rispetto a quelle condivise. Lukas aveva interesse a sviluppare un tema di tesi e, partendo da quello, abbiamo realizzato assieme un programma di lavoro.

La maggior parte delle criticità e degli impedimenti nello sviluppo del progetto sono stati di natura logistica dal momento che per Lukas raggiungere il posto di lavoro in una località turistica come l’Alto Garda, partendo da un paesino di montagna, risultava molto dispendioso in termini di tempo. Abbiamo provato ad assegnare attività fattibili “da remoto” ma siamo consapevoli che a causa di questo buona parte dello scambio di competenze ed esperienze è stato perso. I punti positivi di questo prosetto sono stati quelli di entrare a conoscenza di una realtà come quella di Famiglie Trentine che ci ha aperto a prospettive future di collaborazione transfrontaliera. Lukas si è inserito in modo cordiale e mai invadente non impattando sullo svolgimento delle nostre attività. Abbiamo imparato quanto sia importante lo scambio con paesi che hanno una diversa impostazione socio-culturale e quanto possa essere d’impatto anche solo una piccola esperienza di scambio di competenze. Anche per noi, come per Unione delle Famiglie Trentine all’estero è stato un primo esperimento e le aspettative e gli obbiettivi si sono materializzati nel corso dell’interscambio. Francamente non avevamo particolari aspettative, sapevamo che tutto quello che poteva essere di comune utilità sarebbe stato sufficiente e così è stato. Il tempo speso insieme è stato dedicato in parte alla raziona- lizzazione di alcuni database ed in parte ad attività più legate alla normale vita di negozio. Con Lukas siamo anche riusciti a raccogliere interessanti informazioni sullo stato dell’arte nel mercato internazionale relativamente ai temi della mobilità sostenibile e inclusiva. Ci è dispiaciuto non poterlo coinvolgere in alcuni eventi esterni che gli avrebbero permesso di toccare con mano i temi a noi cari dell’inclusività e del turismo accessibile.

S.R.L.

Nato a Blumenau, città centrale nella regione della Vale do Itajaí, ricca sia per la sua bellissima natura sia per il melting-pot culturale prodotto dal periodo dalle grandi emigrazioni. Gli emigrati europei sono paratiti soprattutto dalle zone della Renania , Sassonia e Pomerania nello stato della Prussia, di veneti e lombardi del Regno dell’Italia e da trentini-tirolesi dall’Impero Austro-Ungarico. Il cognome Pizzini, diffuso soprattutto nella zona della Vallagarina nelle città di Rovereto e Mori, si trova anche a Nomesino, frazione di Mori, dove nell’anno 1874 sono partiti quelli del mio ceppo per costruirsi la loro casa nella località del Pic, a Rodeio, città che fino al 1936 apparteneva al comune di

Blumenau e che oggi fa undicimila abitanti, il 90% di origine trentina della Vallagarina e della Valsugana. Il mio interesse per la storia e l’economia locale mi ha portato a Florianópolis, capoluogo dello stato di Santa Catarina, per fare il corso di laurea triennale di Scienze Economiche all’Università Federale di Santa Catarina. Nella Università mi sono messo a imparare l’italiano, sempre con l’obiettivo di poter un giorno venire a conoscere il paese dei miei avi trentini. In una sera del giugno 2012 mi sono trovato nel Circolo Italo-Brasiliano di Florianópolis, dove ho conosciuto emigrati italiani e João Andreata de Souza, il presidente della Famiglia Trentina di Florianópolis (FTF), fondata da lui e un’altra decina di soci negli anni 1990. Mi sono subito trovato a casa tra il vino – sempre italiano – e le chiacchere in veronese-torinese-fiorentinotrentino-portoghese.

Due settimane dopo mi sono recato alla Sede della FTF dove mi aspettavano Andreata e sua moglie Ireni Sangoi, oltre a Marangoni, Rover, Vitti, Rizzo, Bona e Sottoriva, il mitico direttivo del quadriennio 2008-2012. Mi sentivo a casa tra quelle due generazioni di italo-brasiliani che facevano presenti le loro origini nelle regioni del Veneto e del Trentino. Nelle elezioni del 2013 sono stato eletto come Direttore Sociale e mi sono impegnato a portare i giovani in Associazione. Nel giugno 2013 tramite il progetto Interscambio Giovanile portato avanti dalle bravissime Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonomia di Trento (PAT), ho avuto l’opportunità di trascorrere tre settimane a Isera, dalla famiglia Potrich-Villa, con cui ho stretto un’amicizia bellissima fino ai giorni di oggi. Nell’anno 2014, sempre ispirato dal legame forte che c’è tra la storia Brasiliana e Italiana, ho iniziato un percorso di studio per la laurea magistrale nell’ambito dell’Economia Internazionale presso L’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona, dove ho co- nosciuto tantissimi italiani e italo-discendenti proveniente da tutto il mondo. Il legame con il mondo italiano e trentino ormai faceva già parte del mio essere sociale da quella sera nel 2012 quando ho incontrato un’Italia fuori dal territorio italiano.

Siamo al mese di luglio 2022 quando tramite lo stesso presidente Andreata, mi arriva l’informazione del bando Sinergie Imprenditoriali, progetto pilota offerto dall’UFTE appoggiato dalla PAT. Mi sono subito informato per i dettagli e sapevo sarebbe stata un’esperienza valida soprattutto per l’ambito economico basato sullo scambio di conoscenze tra un’azienda trentina ed i candidati scelti. Il mio percorso di dottorato in Economia, iniziato nel 2019, ha prodotto una tesi sull’economia locale e l’impatto dell’immigrazione delle conoscenze portata dagli emigrati nel Novecento. Sapevo che capire in loco una parte dell’economia trentina mi sarebbe stato utile sia professionalmente che personalmente. Ho fatto domanda e sono stato scelto, per cui le due settimane prima della partenza sono state tra gioia e follia. L’esperienza in azienda Remoove, prima azienda in Italia del settore della mobilità inclusiva, ha avuto la durata di due mesi ed è stata trascorsa ad Arco, città con un bellissimo castello. Tra le altre cose, in azienda ho imparato come lavora un’azienda in Trentino, il rapporto tra pubblico e privato, le difficoltà e le opportunità del territorio. In particolare si è trattato di come le persone con disabilità possono tornare ad avere una vita attiva. Remoove si occupa di fare le mappature delle disabilità dei territori in tutta l’Italia, offre consulenza per enti pubblici e privati del settore della mobilità inclusiva e fa vendita di bici speciali. È stata un‘esperienza unica dove ho fatto una vera immersione di quello che c’è di più bello al mondo: il fenomeno della inclusione sociale, fisica, umana. I due mesi vissuti in Trentino sono state pieni di novità. Tornare per la terza volta nella terra dei miei avi mi ha ancora insegnato tante cose. Ho avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche come Mauro Verones e Gianna Copat, e di ritrovare i Potrich-Villa, parenti lontani a Nomesino, gli amici a Rovereto, le tantissime famiglie trentine che negli ultimi 10 anni ho avuto modo di conoscere. Al di là dello scambio di buone pratiche e conoscenze idealizzato e seguito da UFTE, ho scambiato tantissimo con i trentini che vivono il loro territorio, fieri dalla loro storia e spesso aperti per imparare e capire il mondo dell’emigrazione; sia quello storico che quello attuale. Per il Futuro: Per i prossimi anni vedo tante sfide sia per il mio luogo di origine, la Vale do Itajaí sia per uno dei luoghi di origine dalla mia gente, la Regione Trentino-Alto Adige (Südtirol). Il secolo ventuno ha intensificato la dipendenza delle economie locali al mondo globale e ci impone di chiederci quali partners le realtà locali dovrebbero scegliere per costruire uno sviluppo economico che sia più inclusivo e intelligente per le parti coinvolte. il rapporto non solo culturale, ma anche economico tra le due regioni può portare tanti risultati ed è su quello che sia il mio lavoro di tesi di dottorato che le dinamiche socio-economiche del Trentino stanno portando avanti.

“Hei ciao, avrei un progetto da proporti.” Quante volte ci sentiamo dire questa fatidica frase e qunate volte alziamo gli occhi al cielo pensando quale tragica fine andremo in contro. Ci sono però quelle persone che quando arrivano e pronunciano quelle famose 7 parole, sai già che ti regaleranno un’occasione da non perdere. In primis quindi vorremmo ringraziare Nicholas e Beatrice, ragazzi appassionati li definirei, appassionati e basta perchè poche sono le cose di cui non gli abbiamo mai sentiti parlare entusiasmati: dall’amore per la loro regione e i prodotti che nascono dalle mani esperte dei suoi abitanti (forse tra tutti il vino la fa da padrone), all’aiutare ragazzi e ragazze nel trovare il loro posto nel trambusto di questo mondo.

Ed oggi, proprio grazie a questa vocazione, mentre ancora in cantina sento i vini fermentare e all’esterno i contadini festeggiare per la vendemmia appena conclusa, sono qui a scrivere due parole su un ragazzo che il suo posto l’ha trovato e “ritrovato”: Ivan Miguel Bucco, per gli amici Ivan Baucco, per noi Ivan Bucco Cobelli. Classe 1996, ingegnere meccanico specializzato in sicurezza sul lavoro appassionato di musica e di vino. Arriva da Bento Gonçalves, una piccola cittadina dal sud del Brasile, capitale del vino, proprio dello stesso stato. Grazie al nonno, oggi quasi novantenne ma ancora fiero protettore dei suoi vigneti (così dovrebbero chiamarci a noi contadini), è nata la passione per la campagna dove lavora fin da piccolo, alla quale però non ha voluto fin da subito dedicare e regalare completamente le mani da provetto fisarmonicista. Già grandicello poi, si è accorto proprio grazie alla fisarmonica e agli amici, che quelle mani volevano sporcarsi di terra, di mosto di vino, e non solo dell’inchiostro blu della penna da ingegnere, trovando così il suo posto.

Perché allora “ritrovato”? Fino adesso ho parlato solo di persone singole, e si sa che da soli si può andare lontano, ma in gruppo si può rendere possibile l’impossibile. In questo il Trentino ha avuto da sempre un marcia in più. Gruppi e associazioni che collaborando hanno reso la nostra regione il bel territorio da vivere dove ci troviamo. Alcune di queste non si sono soffermate sul territorio e il presente, ma - ripercorrendo il passato - hanno voluto raggruppare le persone che il Trentino l’avevano dovuto abbandonare per dirigersi verso terre più o meno lontane. Ivan, proprio grazie ad una di queste associazioni, l’Unione Famiglie Trentine all’Estero, è arrivato nel nostro piccolo mondo. È per noi motivo di orgoglio aver ricevuto fiducia da Mauro e Nara (che nomino, perché ho potuto conoscerli), ben sapendo delle numerose persone che hanno collaborato per rendere reale questo progetto. Noi rimaniamo assolutamente disponibili per qualsiasi lavoro futuro, perché si percepisce ideali che vale la pena di perseguire. Grazie a loro e all’aiuto della provincia, Ivan è riuscito a ritrovare le proprie radici, a rivedere, chissà, le stesse montagne dei suoi trisavoli. Noi diciamo sempre che il nostro lavoro non ci permette di viaggiare tanto quanto vorremmo, perché le viti sono un pò come dei bimbi che più ti allontani e più ne senti la mancanza ed è anche vero che le ore di lavoro sono tante, però con le persone che condividono con noi settimane e mesi, o magari anche una sola notte in agritur o anche una sola ora dietro un bicchiere di vino, noi ci sentiamo di viaggiare, di esplorare terre sconosciute, di vedere mari, oceani e montagne negli occhi di coloro che vogliono condividere le loro origini.

Ecco, con Ivan ci siamo trovati a vivere una terra fatta di musica, di fisarmoniche suonate alle feste di paese e in mezzo ai vigneti, di storie magari non tanto antiche, ma di antico rispetto per una terra che ha accolto tutti loro . Ci siamo trovati anche a rivivere usi e parole del passato, dei nostri nonni, conservate nel suo Stato forse proprio per mantenere un legame alla terra d’origine. Noi abbiamo tentato di ricambiare questa voglia nel farci viaggiare nel suo paese lontano, dandogli “forbice e orel” e via che se vendema.

A parte gli scherzi lo abbiamo accompagnato in questi due mesi alla scoperta primo del nostro mestiere, come si diceva, di protettori delle vigne e anche del vino, facendogli vedere tutti i vari passaggi, dalla vendemmia all’incantinamento e, ovviamente manco a dirlo, anche nel godimento del frutto della nostra passione. Poi gli abbiamo introdotto anche il territorio, accompagnandolo dalle fredde e alte montagne del Lagorai alla calda e accogliente costiera Amalfitana. Gli abbiamo mostrato paesaggi di tutti i tipi, come di tutti i tipi e le nazionalità sono le persone che ha conosciuto, visto che come si deduce da queste poche righe, di gente a trovarci ne passa parecchia. Devo proprio essere sincero che questo progetto si è rivelato al 100% come ce l’eravamo figurato se non addirittura meglio, visto che oltre a trovare qualcuno che condividesse a pieno la nostra mentalità chiamiamola “imprenditoriale”, abbiamo trovato un nuovo fratello e chissà che magari in questo mondo pieno di scartoffie non ci faccia comodo qualche ingegnere che ci firmi qualche permesso sulla fiducia. Naturalmente si scherza, perché sempre di più e sicuramente anche grazie ad Ivan, sempre sorridente e cordiale, siamo sempre più coscienti che nel nostro ma come in tutti gli ambiti un sorriso e una risata ci danno la motivazione e la forza di resistere agli ostacoli che abbiamo incontrato e che incontreremo. Nel momento degli addii siamo soliti dire: “grazie di essere passato”. Beh, noi ti ringraziamo di essere nel nostro passato, di avere un bel presente e un ancor più fantastico futuro.

PS: Un difetto, se proprio bisogna dirlo, è che ci ha parlato così tanto del suo Brasile che se non andremo a trovarlo ci resterà il rimorso per tutta la vita.

LA TESTIMONIANzA DI IVAN BUccO OSPITE DELLA cANTINA “EREDI DI cOBELLI ALDO”

“Mi chiamo Ivan Bucco, fisarmonicista, ingegnere meccanico e viticoltore. Sono un brasiliano di origine italiana e trentina che è cresciuto in mezzo all’universo dei vini nella città di Bento Gonçalves, capitale brasiliana dell’uva e del vino. Sin da piccolo ho visto i miei nonni dedicare le loro vite alla coltivazione dell’uva e alla produzione di cachaça, eredità portata nel sangue da quelli che emigrarono da più di 150 anni. Sono fisarmonicista in un gruppo chiamato Trebbiano, che come già suggerisce il nome, è nato in mezzo a questo universo del vino della nostra città. Per tal motivo ho finito per immergermi sempre più nell’universo del vino, destando una passione per questa caratteristica be- vanda che riunisce persone di tutto il mondo. Da questa passione è nata nel 2020 la BAA, una piccola cantina e distilleria di idromele composta da me e altri due amici (Gabriel Ambrosi e Rodrigo Alberti) con l’idea di produrre vino e idromele nella sua essenza, ricercando una produzione di basso intervento e principalmente con materie prime di propria produzione. Oggi tutto il miele utilizzato nella produzione, così come buona parte dei frutti, è prodotto da noi stessi e con metodo biologico. Ancora non possediamo vigneti propri, però collaboriamo con produttori e amici che ci forniscono uve di qualità. L’opportunità di poter realizzare una esperienza di interscambio in Trentino è stata indescrivibile, in quanto ho potuto seguire tutte le fasi della produzione, dal vigneto all’imbottigliamento. La Eredi di Cobelli Aldo è una cantina a conduzione familiare gestita da tre fratelli, situata ai Sorni nel comune di Lavis. L’azienda vinicola possiede vigneti propri e tutta la produzione segue la filosofia della produzione biologica. La produzione annuale è di circa trentamila bottiglie tra vini e spumanti, che fanno parte dei DOC, TrentoDoc e IGT Vigneti delle Dolomiti. La vendita dei vini prodotti è rivolta principalmente al mercato italiano. I prodotti sono anche esportati in altri paesi dell’Europa, oltre all’Asia e all’America del Nord. Tra le varietà prodotte ci sono Chardonnay, Pinot Nero, Gewurztraminer e Riesling e le autoctone Teroldego, Nosiola e Schiava. Evidenziando sempre l’essenza del vino trentino, cercano di valorizzare l’espressione del terroir caratteristico della zona, caratterizzato da un suolo ricco di gesso e che permette l’elaborazione di vini con note peculiari. “Localismo” quello che può essere visto persino nelle etichette dei vini, tutti con nomi provenienti dal dialetto o con riferimento al modo come è chiamato dalla famiglia il luogo dove è localizzato il vigneto.

Oltre alla cantina e ai vigneti, dal 2014 esiste un agriturismo, dove è possibile alloggiare nella casa storica di Maso Panizza di Sopra e godersi una bottiglia di vino nella Caneva Fonda dell’edificio. Questa è un ulteriore prova del potenziale di enoturismo in tutto il mondo, sia in Italia, o in Brasile. Attraverso questa esperienza durante tutto il periodo della vendemmia nella regione del Trentino, è stato possibile confrontare le differenze e le somiglianze nella produzione di uva e vino con la mia regione in Brasile. La prima grande differenza che si può osservare è il modo di conduzione dei vigneti, che nella regione del Trentino è realizzata con l’utilizzo del sistema di pergole, mentre nella regione della Serra Gaúcha è fatta prevalentemente con il sistema chiamato “latada”. Per quanto riguarda all’elaborazione del vino, il sistema produttivo della cantina Co- belli è molto simile a quello che noi ci proponiamo di utilizzare nella BAA, in quanto trattasi di vini con pochi trattamenti e, nel caso della Cobelli, biologico. È stato molto interessante aver avuto contatto con questa produzione biologica, visto che in Brasile questo tipo di coltivazione ancora è poco sfruttata e rappresenta una sfida, specialmente nella regione di Bento Gonçalves. Oltre a poter fare un raffronto tra la forma di produzione utilizzata in Trentino e quella utilizzata nella Serra Gaúcha, porto nel bagagliaio idee da testare in Brasile, come la conduzione del vigneto in forma di pergole e la concreta possibilità di avviare un vigneto a produzione biologica. Torno in Brasile con la valigia piena di esperienze e idee per la cantina BAA e anche incantato con le bellezze del nostro Trentino e con l’affetto delle persone che ho conosciuto. Mi sono sentito in casa!” va, della ricchezza culturale che un’attività imprenditoriale può costruire, dove l’attività lavorativa è parte fondamentale ma non singolare di un’impresa che invece si costruisce di persone, connessioni, tradizioni e innovazioni.

Sinergie Imprenditoriali è un progetto che arrivato dopo un periodo dove tutto il mondo ha sofferto i limiti e i drammi di una pandemia dove le persone non avevano modo di riunirsi, abbracciarsi e toccarsi, dove viaggiare era diventato un lontano ricordo e dove il lavoro, per lunghi periodi unica attività consentita si svuotava di ogni suo fronzolo sociale per ridursi spesso ad una meccanica esecuzione di un compito. Ecco allora che Sinergie Imprenditoriali nasce dalla ricerca di una dimensione sociale dell’attività lavorati-

Sinergie Imprenditoriali è, è stato e sarà sempre uno sguardo oltre…oltre i confini di un mondo che non è mai nato con essi, oltre i pregiudizi e i luoghi comuni, oltre le origini intese come un limite ma con le origini quali ricchezze inestimabili, oltre il Trentino come concetto geografico, che trentino è ogni persona con un senso d’appartenenza a una cultura in continuo mutamento; e quel mutamento avviene anche e forse soprattutto, grazie a chi dal Trentino passa e lascia una traccia di se’, piccola ma inconfondibile come quella che hanno lasciato Lukas e Ivan a tutti noi.